Periodico trimestrale delle parrocchie delle Unità Pastorali di Guastalla e Pieve Unità Pastorali: la nostra Chiesa tra la gente di Matteo Gelmini “Le unità pastorali sono il nuovo tipo di presenza della Chiesa sul territorio, facendo oggi per scelta ciò che fra qualche anno saremmo costretti a fare per necessità e cogliendo questo tempo non come una sfida ma come una opportunità di crescita” C osì don Alberto Nicelli, in veste di Vicario generale (era il dicembre 2014, poco meno di un anno fa, ma il percorso era già stato intrapreso da circa un anno), spiegava sul nostro giornale «Voce» – rispondendo ad alcune domande postegli dalla redazione – lo spirito col quale ci si stava avviando agli importanti cambiamenti che, soprattutto nei mesi scorsi, con le nomine di fine giugno e gli ultimi ingressi avvenuti a metà ottobre, hanno cominciato a rendere concretamente l’idea di questo cambiamento, a lungo meditato, preparato, atteso. Le nostre parrocchie guastallesi iniziarono a prenderne coscienza in modo più forte nel momento in cui i rispettivi Consigli pastorali vennero sollecitati a riflettere e ad interrogarsi concretamente sul futuro delle comunità a partire dal «Documento di lavoro» sulle Unità pastorali predisposto dalla Diocesi come traccia. Il Vicario tornò sull’argomento in un’intervista pubblicata a luglio sul settimanale diocesano, parlando a tutto campo di quella che fu definita un’“opera di ristrutturazione della presenza territoriale della nostra Chiesa”, e in quell’occasione tenne a rimarcare come “tutto il lavoro che si sta facendo non è frutto di improvvisazione o di decisioni prese a tavolino”, ma il risultato di scelte collegiali e di “centinaia di contatti, riunioni e sopralluoghi”. L’Assemblea del Clero e degli Operatori pastorali tenutasi il 24 settembre era stata poi l’occasione per far conoscere la rinnovata geografia diocesana, costituita dalle 60 unità pastorali che comporranno il territorio nei prossimi anni; alcune di esse sono già sorte, altre nasceranno nel tempo. Una di queste sarà proprio l’Unità pastorale di Guastalla, che sarà formata dalle parrocchie della Concattedrale - con la B.V. della Porta - e da Tagliata, Pieve, San Martino, Baccanello, San Giacomo e San Rocco. Decisioni pastorali che tentano di guardare lontano, protese a un domani “con meno preti”, sì, ma nel quale avranno un posto fondamentale “la corresponsabilità dei laici e la ministerialità”. Lo stesso ruolo dei preti ‘anziani’ – rimarca don Alberto – sarà molto importante: “fintanto che avremo sacerdoti disponibili all’ascolto, alla confessione, alla celebrazione della Messa e a ‘tamponarÈ in tanti momenti le esigenze delle comunità, la vita dell’unità pastorale ne trarrà solo giovamento”. Concetti rafforzati dal Vescovo stesso durante la diretta di domenica 18 ottobre, seguita in contemporanea da tutti i Consigli pastorali della Diocesi attraverso la tv, oppure in streaming sul web. Nel corso del collegamento monsignor Camisasca si è rivolto ai suoi interlocutori richiamandosi agli «Orientamenti diocesani per le Unità pastorali» (il documento è scaricabile da www.diocesi.re.it): “Credo fortemente”, ha detto, “in questa traiettoria che la nostra Chiesa sta prendendo”. Che a ben vedere non rappresenta affatto una novità – ha precisato poco dopo –, un salto nel buio, bensì “una nuova marcia in un lavoro che prosegue”. Un cammino da percorrere – ha voluto aggiungere il Vescovo – nella comunione, e senza timore. Poiché “è Gesù che ritroviamo continuamente nelle forme nuove che la storia ci invita ad incontrare”. Prepariamoci allora, come da invito speculare rivoltoci dal Vicario, a vivere con fiducia questa esperienza, “e a spenderci in essa aprendo occhi e cuore”. Foto di Giuseppe M. Codazzi CHIESA VIVA Laudato si’: una lettera con cui Francesco ci invita a leggere uno straordinario “libro del Creato” a cura di don Emanuele Benatti è stata presentata con diversi aggettivi la Lettera di papa Francesco «Laudato si’»… Enciclica verde, ecologica, no-global… Il Papa stesso ha precisato che si tratta in realtà di una Enciclica sociale, di “una prolungata riflessione, gioiosa e drammatica insieme” (n. 246), sulla relazione/comunione degli essere umani e sulla casa comune. Il tema è ben più ampio, dunque, rispetto all’ambito strettamente ecologico o ambientale. E lo scopo della Lettera non è solo la denuncia di comportamenti predatori, iniqui, presenti ed evidenti nella società globale, e della “generale indifferenza di fronte a tante tragedie” (n. 25). L’obiettivo del Papa è propriamente quello di entrare in dialogo con tutti riguardo alla “casa comune”, condividere la preoccupazione per il futuro stesso del pianeta e dell’umanità, orientando persone, comunità, governi e società a cogliere ed accogliere anzitutto la bellezza del dono offerto continuamente dal Dio Creatore; ad avere, come san Francesco, uno sguardo contemplativo, mistico, eucaristico, sulla realtà del creato. Solo di conseguenza, ovviamente, il Papa chiede con forza una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità, un impegno di conversione ecologica integrale, stile e disciplina di vita permanente, alternativa rispetto alla pratica consumistica, alla cultura dello spreco e dello scarto, al pragmatismo tecnologico ed economico divinizzato, alle leggi di mercato che deturpano il volto, il cuore, il mistero della vita umana e della natura. Bastino queste brevi citazioni sparse a stimolare la nostra lettura: “Le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia. Il ritmo di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente ha superato le possibilità del pianeta (n. 161) ... Eppure, non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, al di là di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che venga loro imposto…Non esistono sistemi che annullino completamente l’apertura al bene, alla verità e alla bellezza, né la capacità di reagire, che Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori” (n. 205). Facendo eco e riprendendo un passo della «Caritas in veritate» di Benedetto XVI, papa Francesco invita a leggere il libro della creazione, uno e indivisibile (n. 6), libro stupendo scritto da Dio stesso (n. 85), nel quale si scopre che tutto è connesso (cfr il n. 217, sulla relazione tra il deserto esteriore e quello interiore); un libro dove si impara a conoscere il passato, a riflettere sul presente e a convertirsi al futuro con progressiva, positiva e decisa intraprendenza, capace di rivelare la nobiltà della cura del creato con piccole azioni quotidiane (n. 211). I capitoli V e VI dell’Enciclica contengono numerosi suggerimenti e indicazioni per un’etica, un’azione, un’educazione e una spiritualità ecologica, cioè per nuove relazioni, una nuova alleanza, una vera convivialità tra il Creatore, l’umanità e la creazione. San Francesco ci direbbe: “Cominciate a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”! Incontro con don Bruno Bignami sull’Enciclica Laudato si’ Nella serata di venerdì 13 novembre alle ore 21, presso il Salone Padre Paolino a Guastalla, si terrà un incontro con don Bruno Bignami e Walter Ganapini per presentare l’enciclica di papa Francesco “Laudato sì”. L’importanza del tema e le tante novità che l’enciclica propone verranno analizzate da due personalità che da sempre si occupano di natura e ambiente. Don Bruno ha riflettuto a lungo sui temi della sostenibilità, sul tema dell’acqua come bene pubblico e sui riflessi del tema ambientale in relazione alla povertà nel mondo. Walter Ganapini è da sempre impegnato, come ambientalista, a promuovere campagne di sensibilizzazione e di scelta di nuove pratiche per il rispetto dell’ambiente. È una occasione importante per far crescere una consapevolezza matura sul rapporto uomo-mondo, perché da questa dipende il futuro dell’intera umanità. L’ingresso alla serata è gratuito. 2 della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 CHIESA VIVA Papa Francesco: un giubileo per riconciliarsi con Dio e con i fratelli di Papa Francesco R isuona ancora in tutti noi il saluto di Gesù Risorto ai suoi discepoli la sera di Pasqua: «Pace a voi!» (Gv 20,19). La pace, soprattutto in queste settimane, permane come il desiderio di tante popolazioni che subiscono la violenza inaudita della discriminazione e della morte, solo perché portano il nome cristiano. La nostra preghiera si fa ancora più intensa e diventa un grido di aiuto al Padre ricco di misericordia, perché sostenga la fede di tanti fratelli e sorelle che sono nel dolore, mentre chiediamo di convertire i nostri cuori per passare dall’indifferenza alla compassione. San Paolo ci ha ricordato che siamo stati salvati nel mistero della morte e risurrezione del Signore Gesù. Lui è il Riconciliatore, che è vivo in mezzo a noi per offrire la via della riconciliazione con Dio e tra i fratelli. L’Apostolo ricorda che, nonostante le difficoltà e le sofferenze della vita, cresce tuttavia la speranza nella salvezza che l’amore di Cristo ha seminato nei nostri cuori. La misericordia di Dio si è riversata in noi rendendoci giusti, donandoci la pace. Una domanda è presente nel cuore di tanti: perché oggi un Giubileo della Misericordia? Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale. MESSA IN CHIESA E MESSA IN TV È la stessa cosa la Messa in chiesa e la Messa in TV? Possiamo rispondere con un’altra domanda: è la stessa cosa mangiare al ristorante e vedere in TV la gente che mangia? Chi mangia al ristorante ha lo stomaco pieno; chi vede il ristorante in TV ha lo stomaco vuoto. La Messa in TV è da consigliare ai malati che ascoltano le letture e fanno la comunione di desiderio. LA PREDICA Sono andato a trovare mia figlia e là ho preso la Messa. La predica non finiva mai. La TV ha modificato molte cose. Prima della TV la gente ascoltava volentieri una predica di quindici minuti. In Duomo a Milano un prete addirittura 22 minuti. Oggi non è più così. Abituati all’immagine ci è difficile stare attenti più di 10-12 minuti circa. Un prete scrittore dice che per l’omelia bisogna fare un inizio bello; una conclusione pure bella; però tra l’inizio e la conclusione deve passare poco tempo. ANDAVA MEGLIO UNA VOLTA Ragazzi di dodici anni che si uccidono. Altri che si drogano. Genitori che non hanno un vero dialogo con i figli. Dove andremo a finire? Sarà meglio domandarci dove dobbiamo cominciare. Seguire i figli con la preghiera. Anche sui piccoli tracciare una croce sulla fronte in segno quasi di benedizione. I genitori non cerchino che i figli diventino dei campioni, però è bene che amino il gioco. È bene che i figli facciano i compiti senza aver bisogno dei genitori i quali però dovranno aiutarli a impegnarsi a studiare con metodo per apprezzare anche il gusto del sapere. È il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre (cfr Gv 20,21-23). È per questo che l’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre. Un Anno Santo per sentire forte in noi la gioia di essere stati ritrovati da Gesù, che come Buon Pastore è venuto a cercarci perché ci eravamo smarriti. Un Giubileo per percepire il calore del suo amore quando ci carica sulle sue spalle per riportarci alla casa del Padre. Un Anno in cui essere toccati dal Signore Gesù e trasformati dalla sua misericordia, per diventare noi pure testimoni di misericordia. Ecco perché il Giubileo: perché questo è il tempo della misericordia. È il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti, a tutti, la via del perdono e della riconciliazione. La Madre della Divina Misericordia apra i nostri occhi, perché comprendiamo l’impegno a cui siamo chiamati; e ci ottenga la grazia di vivere questo Giubileo della Misericordia con una testimonianza fedele e feconda. SEI UN AMICO Ho un’attività che mi permette di vivere discretamente. Adesso però sono in difficoltà perché alcune persone non pagano. Loro vanno in vacanza e io no. Si accontentano di dire che sono amici. Purtroppo aumenta il numero delle persone che non rispettano la parola data. Anzi si ritengono furbi. In realtà non lo sono ma sono poveri di buon senso. Se avessero un po’ di giudizio non andrebbero in vacanza ma, prima, restituirebbero la somma dovuta. Non si possono chiamare amici. PASSARE LA NOTTE NEL DIVERTIMENTO Un prete ha suggerito di tenere aperto l’oratorio anche di notte perché i giovani, invece di drogarsi, sono in un luogo sicuro. Si può tentare questa strada per divertirsi però può essere molto più utile ricordare quello che dicevano i nonni: la notte è fatta per dormire. FARE LA COMUNIONE DUE VOLTE. SI PUO’? Una domenica di settembre al mattino ho partecipato alla Messa con i miei due figli. Al pomeriggio sono andata con mio marito al matrimonio di una nipote e abbiamo di nuovo fatto la comunione. Ho chiesto a due preti se ho fatto bene. Uno mi ha detto di si; l’altro mi ha risposto che si può fare una sola volta. Chi ha ragione Lei prenda il messale che usa il prete ed è sull’altare. La CEI (Conferenza episcopale italiana) dopo la bella introduzione, ha scritto alcune precisazioni. La precisazione 9 recita: “Chi, pur essendosi già accostato alla mensa eucaristica, parteciperà nello stesso giorno ad un’altra Messa, potrà, anche nel corso di essa, ricevere nuovamente, cioè una seconda volta, la Comunione”. della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 3 CHESA VIVA Il Vescovo annuncia il Giubileo della Misericordia a cura del Vescovo Massimo M ancano 3 mesi esatti all’inizio dell’Anno Santo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco e che Egli inaugurerà per tutta la Chiesa, martedì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione e 50° della solenne conclusione del Concilio Vaticano II. Come ha scritto nella lettera di una settimana fa, il desiderio del Papa è che «il Giubileo sia esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace. Il mio pensiero — continua il Santo Padre — va, in primo luogo, a tutti i fedeli che nelle singole Diocesi, o come pellegrini a Roma, vivranno la grazia del Giubileo. Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso. Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale». È questa, cari fedeli, la principale novità del Giubileo straordinario: pertanto anche nella nostra Cattedrale, domenica 13 dicembre, con la solenne Eucaristia alle ore 16, da me presieduta e concelebrata da tutti i sacerdoti e diaconi della Diocesi, verrà aperta la porta Santa. Durante l’anno Giubilare ci saranno diverse iniziative di cui comunicheremo più avanti il calendario e verranno compiuti dei pellegrinaggi alla Cattedrale, secondo un programma che stiamo predisponendo; in particolare nelle cinque domeniche di Quaresima, ci saranno i pellegrinaggi da tutti i Vicariati della Diocesi. Per prepararci adeguatamente alla conversione che si esprimerà nei pellegrinaggi personali o comunitari, verranno indicate alcune chiese su tutto il territorio diocesano, tra cui la prima questa Basilica della Ghiara, come luoghi della riconciliazione, con una dedizione più assidua dei sacerdoti diocesani e religiosi al ministero della Confessione. Il secondo pensiero del Papa, nella sua lettera, va «a quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizione di non poter uscire di casa. …. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare». Per questo nei pellegrinaggi vicariali ci sarà la possibilità di collegarsi mediante i nostri servizi diocesani di comunicazione. Il Papa prosegue con il pensiero ai carcerati: «A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà». 4 della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 Ringrazio profondamente il Santo Padre per avere concesso a tutti i sacerdoti, durante l’anno giubilare, la facoltà di assolvere dal peccato di aborto, anche quanti lo hanno procurato e, pentiti di cuore, ne chiedono il perdono. A tutti i sacerdoti desidero ricordare quanto il Papa ha sottolineato: «i sacerdoti si preparino a questo grande compito sapendo coniugare parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso e indicare un percorso di conversione autentica». Mi auguro che tutti coloro che sono segnati da questa dolorosa ferita, possano ricorrere con larghezza alla fonte di conversione e di rinnovamento della vita rappresentata dall’Anno della Misericordia. Tutti i sacerdoti illustrino ai fedeli le condizioni per poter ricevere l’indulgenza giubilare. Infine, il Santo Padre chiede «che la Chiesa riscopra in questo tempo giubilare la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporale e spirituale. L’esperienza della misericordia, infatti, diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato. Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare. Di qui l’impegno a vivere della misericordia per ottenere la grazia del perdono completo ed esaustivo per la forza dell’amore del Padre che nessuno esclude». La nostra diocesi è ricca di luoghi nei quali si vivono quotidianamente le 14 opere di misericordia, corporale e spirituale. Oltre alle parrocchie, agli ospedali e alle carceri, vorrei qui indicare a tutti i fedeli le Case della Carità, le mense del Povero e l’Hospice come luoghi privilegiati nei quali sarà possibile vivere la grazia del giubileo. Non possiamo ignorare, a tal proposito, l’appello che Papa Francesco ha fatto domenica all’Angelus, invitando ogni parrocchia ad accogliere una famiglia di profughi, come segno di un’autentica preparazione al Giubileo della Misericordia. Faccio mio l’appello del Papa per la nostra Diocesi e, consapevole di quanto non bastino le parole, ho incaricato la Caritas di aiutare e accompagnare le parrocchie perché possano attuare con intelligenza e con larghezza di cuore questo appello all’accoglienza. Confidando nell’intercessione della Madre della Misericordia, affidiamo alla sua protezione la preparazione di questo Giubileo Straordinario. E sul cammino che ci attende, invochiamo la benedizione del Signore. VITA DELLA COMUNITà Suore con la valigia Domenica 30 agosto per la comunità guastallese ricorrevano due importanti appuntamenti. Il primo si è svolto alle ore 10.30 presso la chiesa dei Servi e riguardava il saluto a Suor Carmen che dopo pochi anni trascorsi nella nostra parrocchia è stata trasferita presso la comunità di Milano. “Anche quest’anno, come spesso è avvenuto negli ultimi anni, abbiamo salutato alcune suore che sono andate a servire il Signore in altre comunità. È sempre un momento molto impegnativo per noi e per loro, sotto tutti i punti di vista. Suor Maria Carmen era venuta a Guastalla nel settembre 2011 e subito ha cominciato il suo apostolato con grande disponibilità e apertura verso tutti. Il terremoto l’ha impegnata nella ristrutturazione della casa, ma l’amore e la cura per gli edifici della scuola in genere sono sempre stati evidenti : ha provveduto a rinnovare e rimodernare diversi ambienti così da garantire a tutti un’accoglienza più “ colorata “. In realtà la prima forma di accoglienza per la quale la vogliamo ringraziare è il suo sorriso, pronto e sincero verso chiunque. Con la stessa solerzia ha generosamente offerto il suo servizio in tanti momenti della vita scolastica e comunitaria: dove c’era bisogno, lei era lì. In mensa, in classe, all’ospedale, in cortile... Nonostante la sua giornata la occupasse per buone 25 ore di lavoro, non ha mai trascurato la preghiera, né con la propria comunità né con tutti coloro che condividevano i momenti della vita scolastica. Ha aperto le porte della nostra bellissima cappella per tutti, specialmente nei momenti forti dell’anno, proponendo il venerdi e la domenica sera la possibilità di fermarsi a pregare insieme. Ci ha insegnato, senza parlare, che la vita è servizio e dono, che va vissuta pienamente e che ciò è possibile solo ed unicamente partendo dal Signore. Grazie suor Carmen, ti auguriamo un po’ di riposo e tanta vita, piena dell’Amore che tanto ami e tanto ci ama…” Donata Al posto di Suor Carmen, oggi siamo lieti di dare il nostro più grande ed affettuoso benvenuto a Suor Sara alla quale auguriamo buon lavoro e alla quale assicuriamo il nostro sostegno nella preghiera. “Suor Sara Alberini, nativa di Eraclea (VE), è giunta a Guastalla dalla comunità di Colombare, sul Lago di Garda. Ha alle spalle cinquant’anni di vita religiosa, celebrati in agosto, una ricca esperienza apostolica vissuta in numerose comunità, piccole e grandi, di cui è stata più volte responsabile. Ha profuso la sua competenza e le sue doti umane soprattutto tra i bimbi della Scuola dell’Infanzia e nella catechesi parrocchiale, lasciando ovunque il segno della sua serena disponibilità a seguire il Signore laddove Egli chiama” L’altro importante avvenimento si è svolto alle ore 16.30 presso la Casa Madre delle nostre Suore Orsoline in quel di Verona e riguardava il cinquantesimo di vita religiosa di Suor Emmina. “Ha un nome che subito porta a pensare ad una persona “piccolina“... e invece, malgrado le sue dimensioni ridotte (perché in effetti è meravigliosamente un uccellino...!) è tutt’altro che piccolina! Avevo poco meno di 3 anni e prima di Lei, ho conosciuto i suoi gustosissimi piatti, che preparava a noi bimbi della scuola materna... era circa il 1966 e mia madre mi racconta che ho iniziato a mangiare un po’ proprio allora!!! Non posso dire di ricordarla ma, quando è tornata a Guastalla, ci ha pensato Lei a raccontarmi quegli anni, che erano anche i suoi primi da suora... E il racconto dei ricordi di noi bimbi e della nostra e Sua scuola era dolce, affettuoso e anche spiritoso... come Lei! Pur molto impegnata con la Sua cucina, si è resa da subito disponibile per il catechismo ai nostri bambini che se la sono coccolata un bel po’! Recentemente Le abbiamo fatto festa a Verona, in occasione dei suoi 50 anni di professione religiosa, regalandole una Messa cantata come piace a Lei (e direi che è andata bene anche se il nostro Parroco, presente alla cerimonia, si è scherzosamente..., spero, chiesto se in cantoria ci fossimo davvero noi o un altro coro !!?!! )... e ancora una volta porto a casa un viso sorridente, gentile, sereno e... felice, testimone della gioia della sua vocazione! In realtà il regalo più grande, ancora una volta, l’ho ricevuto io da Lei!” Cristiana In questo avvicendarsi di “sorelle”, il nostro cuore vuol dire un grazie immenso a Sr. Carmen, davvero per tutto ciò che ci ha regalato con la sua presenza, vuol dire ancora grazie a Sr. Emmina per la sua vocazione ancora qui con noi e vuole già abbracciare suor Sara, proprio come si fa con una sorella! Il saluto di Suor Leonella Carissimi amici di Guastalla, un saluto e un grazie riconoscente per il bene ricevuto. Dopo 24 anni devo lasciare Guastalla. In questo lungo periodo ho lavorato con tanto amore e mi sono sentita amata. Torno nella mia prima casa, anch’essa trasformata dall’alba al tramonto. Sarà il mio ultimo viaggio, la mia ultima casa. Ringrazio il Signore per tutti i doni ricevuti dalla Sua bontà. Ringrazio le persone che mi hanno aiutata ed accolta. Prometto il mio ricordo nella preghiera e voi pregate per me. Grazie! Suor Maria Leonella Fabbri L’Amicizia è un tesoro prezioso che Dio ci ha dato. è un legame d’amore che ci unisce e ci rende più forti e sereni. è un donarci senza riserve con lealtà, intuizione, umiltà e bontà. è un sentimento umano che illumina di gioia la vita, che ci completa. è darsi la mano e camminare sulla strada che conduce a Dio. della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 5 Vita della parrocchia: San Martino Suor Laurenziana: mi mancano le mie strade a cura di don Gianni Repetti “Mi mancano le mie strade, dove mi potevo muovere e andare ad incontrare le persone e gli ammalati… qui faccio fatica… le strade sono in salita”. Un ricordo di don Alessio La comunità di San Martino ha salutato il “papà” della chiesa parrocchiale La figura di don Alessio Ferrari, nella comunità di San Martino, fa parte del tessuto stesso del paese. Nominato parroco qui nel 1952, vi rimase sino al 1980, prima di diventare arciprete a Luzzara, paese in cui è rimasto fino alla morte, avvenuta lo scorso 23 settembre. Tutta la comunità di San Martino è grata al Signore per aver avuto don Alessio come pastore per tanti anni; il suo ricordo è ancora vivo in tutte le persone della comunità, tanto che anche le generazioni più giovani possono dire di averlo in parte “conosciuto” tramite i racconti dei genitori e di altri parrocchiani di quell’epoca. Era una figura di riferimento per tutto il paese, non solo per la sua grande fede e attenzione alla preghiera e alla liturgia, ma anche perché conosceva in profondità tutti quanti. Tante famiglie condividevano con lui gioie e difficoltà, non solo spirituali ma anche legate alle necessità quotidiane, sapendo che don Alessio, con la sua grande cultura, era in grado di aiutare le persone povere e talvolta poco istruite a risolvere i più svariati problemi. La sua dedizione alla parrocchia e il suo senso pratico nell’affrontare tutte le difficoltà si manifestarono pienamente quando, spinto da un grande desiderio di rinnovamento, costruì l’attuale chiesa parrocchiale, che fu inaugurata l’11 novembre 1959, giorno del Santo Patrono; e in seguito la torre campanaria, la canonica e tutti gli ambienti dell’oratorio. Aveva molta fiducia nella Provvidenza, che era certo lo avrebbe aiutato a fare cose grandi, ma anche nei suoi parrocchiani, ai quali era tanto legato, e con l’aiuto di tutti riuscì a far fronte agli impegni economici. Anche negli ultimi anni della sua vita, quando qualche exparrocchiano lo andava a trovare nella Casa di riposo di Luzzara in cui era ospite, era sempre molto contento e con grande lucidità chiedeva notizie di moltissime persone, desideroso di “partecipare” ancora alla vita del paese. Il 25 settembre, proprio nella chiesa di San Martino, che don Alessio aveva fortemente voluto realizzare mezzo secolo fa, alla presenza del Vescovo Massimo, si è celebrato il suo ultimo saluto terreno. Con emozione, la comunità tutta si è stretta in un grande abbraccio al “suo” papà, a quel prete che, per ventotto anni, ne era stato la guida. Grazie don Alessio, per tutto ciò che hai fatto, siamo certi che ora il Signore ti avrà accolto nella Chiesa del Cielo. 6 della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 Così mi diceva alcuni giorni fa Suor Laurenziana raggiunta da me al telefono. Mi è venuto così spontaneo pensare ai chilometri che ha percorso nelle nostre strade di San Martino. Perché ha fatto tanta strada? È stato il suo modo di vivere una dimensione della sua vocazione religiosa. A più di sessanta anni dalla sua professione religiosa, Suor Laurenziana continuava a gustare il suo essere suora. A mio avviso la sua presenza tra noi, più che elenco di cose realizzate, è stata segno della presenza e attesa dell’incontro con lo Sposo. Leggo in questa esperienza di vita che è possibile ancora oggi vivere in pienezza i “consigli evangelici” di povertà, castità e obbedienza. E quando questi sono vissuti nell’umiltà e nella semplicità, con la capacità di sorridere alla vita, diventano luce per chi li vuol vedere e rimando costante a quell’Amore da quale tutto prende origine. Case, Agorà, Chiesa sono stati gli spazi nei quali Suor Laurenziana ha vissuto il suo servizio con amore costante agli ammalati e al suo Signore. E anche questo in maniera discreta ma puntuale, sapendo anche coinvolgere persone che l’aiutassero. Così, plasmata dalla vita vissuta, ha saputo dire il suo “sì” alla propria Madre Generale che le chiedeva di cambiare destinazione; le è costato questo si, ma lo ha detto, l’ha fatto proprio e l’ha amato. E tutto ciò con i suoi ottantacinque anni. Io colgo in questo la libertà del cuore e di una persona che vivendo l’obbedienza, nella fedeltà ad una scelta fatta in un giorno ormai lontano, è capace di cogliere nella decisione dei propri Superiori la volontà del Signore e viverla senza patemi e senza riserve, ancora unicamente affidandosi allo Sposo. Mi chiedo se c’è ricchezza anche nell’assenza, o meglio nella lontananza di una persona, e credo di si perché il ricordo, facendosi memoria di un vissuto, diviene spinta propulsiva per continuare a fare il bene, e a farlo bene insieme. Il segno della vita consacrata ci chiede proprio questo: ridimensioniamo attese e pretese umane, quelle almeno che ci tengono totalmente impantanati nelle cose della terra, per camminare insieme (anche nelle nuove nascenti Unità Pastorali) incontro allo Sposo, sapendo che “il tempo si è fatto breve…e passa la scena di questo mondo”. Vita della parrocchia: San Martino Grazie Suor Laurenziana! a cura della comunità di San Martino E ra l’estate del 2004 quando, insieme ad un gruppetto di consorelle delle “Piccole Figlie di San Giuseppe”, suor Laurenziana ha fatto il suo ingresso nella comunità parrocchiale di San Martino. In undici anni di presenza nella parrocchia, suor Laurenziana ha davvero saputo rendersi testimone di quanto detto dal Fondatore della Congregazione, il Beato Don Giuseppe Baldo: “La carità deve essere la nostra divisa”. Persona di grande umiltà, suor Laurenziana si è, infatti, spesa per il prossimo, in particolare per gli anziani e i malati, che con premura e discrezione andava a trovare, sia a domicilio che alla casa di riposo. A tutti portava ascolto, sostegno e una parola di incoraggiamento. Immancabile ai momenti festosi, ha anche saputo accompagnare con particolare sensibilità numerose famiglie che, per diversi motivi, si trovavano a vivere momenti difficili. Impegnata nel catechismo ai bambini e nella cura dei fiori della chiesa, si è dimostrata sempre molto attiva e attenta anche alle piccole necessità pratiche, diventando presto un punto di riferimento. La sua semplicità le ha permesso di creare uno splendido legame di amicizia con moltissimi parrocchiani, che la cercavano anche solo per scambiare qualche parola, sapendo che lei ascoltava e partecipava col cuore alle gioie e ai problemi di tutti. La comunità tutta desidera esprimere a suor Laurenziana il suo “grazie” per tutto il bene fatto in questi anni di permanenza nella Parrocchia. Un “grazie” che in parte le abbiamo già potuto esprimere personalmente domenica 20 settembre, stringendoci a lei con affetto attraverso la partecipazione alla santa Messa seguita dal pranzo comunitario nel salone parrocchiale. La sua partenza lascia un grande vuoto ma, siamo certi, quanto di bello e buono è stato fatto, non andrà perduto. Grazie, suor Laurenziana, ti porteremo sempre nel cuore! Scuola dell’infanzia e Nido integrato Dott. Pietro Benassi - San Martino di Guastalla “Prima i bambini” ... oggi come ieri Al passo coi tempi, ma sostenendo i “valori di una volta” La Scuola dell’infanzia di San Martino di Guastalla è sorta grazie alla generosità del dottor Pietro Benassi – al quale è intitolata – esattamente cent’anni fa, nel lontano 1915. Il lascito del Dottore era volto ad aiutare i bisognosi e a dar loro sostegno economico. Successivamente, nel 1973, monsignor Baroni, vescovo a quel tempo, inaugurando la nuova struttura sottolineò il fatto che la scuola è luogo di formazione di cittadini alle virtù civiche di onestà, bontà, donazione, generosità e dedizione di se stessi per il vero bene della comunità. Negli anni abbiamo continuato a valorizzare tutto questo, andando incontro alle esigenze di ogni singola famiglia, privilegiando quelle in particolari situazioni di difficoltà. Una scuola moderna negli spazi e per quanto riguarda l’aspetto didattico, il cui progetto scaturisce dall’osservazione delle esigenze dei bambini, dove la documentazione è sempre pronta e chiara, per restituire alle famiglie e al territorio circostante i processi di apprendimento e i vissuti all’interno del contesto scolastico; accogliamo i bambini del nido dai 12 ai 36 mesi e quelli della scuola dell’infanzia dai 3 ai 6 anni. Aspettiamo le famiglie interessate a visitare la nostra scuola in via Tolomeo 6, nelle due giornate dedicate all’open day: • sabato 12 dicembre 2015, dalle 9 alle 12 • sabato 16 gennaio 2016, dalle 9 alle 12 Info: 0522.825160 Suor Laurenziana lascia San Martino a cura di Madre Elisa Baù - Superiora Generale Mentre ringraziamo la popolazione di Guastalla, Pieve e San Martino per il caloroso saluto dato alla carissima Sr Laurenziana che per 11 anni ha prestato il suo servizio con semplicità e generosità, assicuriamo la volontà di rimanere, finchè il Signore ci dà salute, come comunità religiosa nel terri-torio di Guastalla per operare con i sacerdoti dell’unità pastorale. La Congregazione delle Piccole Figlie di S. Giuseppe è nata dal cuore di un parroco: il Beato Giu-seppe Baldo, del quale si celebra proprio in ottobre il primo centenario della morte, e si sente in-terpellata, oggi, a ripercorrere le orme delle prime suore dedicandosi in particolare ai più poveri, agli anziani soli, agli ammalati. Le suore della Congregazione, nonostante l’età si rendono ancora disponibili ad essere compagne di viaggio in una “relazione di aiuto” a chi grida il suo bisogno. È in questa maniera che crediamo di poter dare significato all’appello di Papa Francesco di andare ver-so le periferie del mondo di oggi. Aiutateci a vivere con intensità, energia e gioia, questa missione e pregate anche che il Signore renda attento l’orecchio delle giovani ad ascoltare la sua chiamata perché non manchi alla sua Chiesa operaie disposte a donare la vita in questo servizio. della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 7 PASTORALE GIOVANILE Attività giovani 2015/2016: “beati i misericordiosi” a cura di Mauro Zecchi Necessità di un nuovo tipo di pastorale giovanile! Ecco quanto emerso dalla Consulta Diocesana negli ultimi mesi. In questa grande assemblea dei rappresentanti degli oratori e realtà giovanili della diocesi, ci si è presto reso conto di come sempre più importante sia dare stabilità e unità alla proposta che le parrocchie rivolgono ai giovani di oggi, sempre più bombardati di iniziative e offerte da ogni parte. Quindi, spinti anche da questo momento di riflessione diocesano, ci siamo subito attivati e interrogati sulla nostra realtà guastallese. Confrontandoci tra noi educatori è subito emerso che la strada giusta fosse quella di concretizzare maggiormente la nostra proposta. Per decidere come muoverci gli educatori di ogni classe del post-cresima si sono ritrovati presso la canonica del Baccanello durante l’intero weekend del 12-13 settembre. Questi due giorni ci hanno permesso di coordinare l’intera attività della pastorale giovanile, creare un gruppo unito e compatto di educatori e strutturare in modo solido un cammino per i nostri ragazzi. E ancora di più: attraverso la sintesi di don Gionatan è stato presentato un progetto, in linea con il programma diocesano “Salì in una barca”, strutturato su più anni. D’ora in poi ogni gruppo che si affacci alla pastorale giovanile avrà ben chiaro quali saranno i momenti chiave che segneranno il percorso dei ragazzi. Un percorso basato su diversi livelli, che ogni annata percorrerà step by step, attraverso incontri, attività di servizio, momenti di aggregazione e condivisione. Per citare le novità più significative i ragazzi delle superiori avranno un’unica giornata di incontro fissato al momento ogni giovedì alle 20.30. Questo ci permetterà di valorizzare il senso di collaborazioni del gruppo educatori e, allo stesso tempo, di allentare le barriere tra i ragazzi legate alle fasce di età. Il ritrovo sarà comune per tutti, mentre in un secondo momento ci si dividerà per dialogare insieme sul tema dell’anno. E infatti anche il tema sarà comune: avvicinandoci al prossimo Anno Santo della Misericordia, cercheremo di far comprendere ai ragazzi questo strano concetto, apparentemente così lontano dal loro mondo. Come guida sul percorso avremo anche il famoso discorso delle Beatitudini, una concretizzazione del pensiero cristiano verso gli ultimi. Ogni gruppo quest’anno vivrà un evento di respiro “mondiale”. Per i più piccoli verrà organizzata la partecipazione al Giubileo dei ragazzi a Roma (23-25 aprile), mentre a partire dalla 3’ superiore sarà possibile prendere parte alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia (26-31 Luglio), vivendo una prima settimana di gemellaggio con gli abitanti della città di Opole. Altri momenti importanti e comuni a tutti saranno i ritiri di avvento e quaresima, insieme agli immancabili campi invernale e estivo (quest’ultimo per chi non vivrà l’esperienza della GMG). Dopo le prime esperienze dell’anno scorso, verranno riproposte anche le settimane comunitarie nella rinnovata canonica del Baccanello. Sarà una bellissima esperienza che i diversi gruppi vivranno a turno, un’occasione per fare gruppo e sentirsi davvero “a casa” con i propri educatori e amici. Ma i ragazzi potranno cimentarsi anche in momenti di servizio, in base ovviamente all’età e al livello di cammino intrapreso. Una serie di iniziative educative in parrocchia che permettano loro di sentirsi parte della comunità. Una comunità sempre più vasta e “diocesana”: importante sarà sempre di più far conoscere ai nostri giovani guastallesi che esiste una realtà lontano dal Po, di cui facciamo parte. Quindi la proposta della pastorale giovanile fisserà sul calendario alcuni eventi di respiro diocesano cui i ragazzi saranno chiamati a partecipare. A questo punto vi sarete accorti della vastità della proposta e della difficoltà per genitori e ragazzi di seguire ogni aspetto. Come fare quindi per facilitare la fruizione agli interessati di un calendario sempre aggiornato e di informazioni sugli eventi? Beh, in un mondo così social troviamo giusto sfruttare tutti i mezzi a disposizione e sappiamo quanto frequentato sia Facebook da giovani e meno giovani. Quindi è stata creata una pagina ad hoc per la Pastorale Giovanile di Guastalla (PGG) che verrà aggiornata con le attività e fungerà da canale di avviso per ragazzi e genitori. Ovviamente gli educatori saranno molto attivi, come nell’ultimo periodo, sui gruppi Whatsapp e altri social network. Il materiale e l’impegno come vedete non mancano, il programma è ricco e efficace, aspettiamo la vostra partecipazione per dare vita a tutto questo. Calendario Pastorale Giovanile Guastalla 2015/2016 8 GRUPPO GIOVANISSIMI 2002 GRUPPO GIOVANISSIMI 2001 GRUPPO GIOVANISSIMI ‘99/2000 GRUPPO GIOVANI ‘96/’97/’98 20 Dicembre: Ritiro di Avvento 3-5 Gennaio: Campo Invernale Aprile: Spettacolo Teatrale 23-25 Giubileo Roma Luglio: Campo Estivo in Montagna Giorno dell’incontro: giovedì, ore 20.30 pieve 18-23 ottobre: settimana comunitaria 28-29 novembre: Ritiro di Avvento 3-5 gennaio: Campo Invernale Febbraio: settimana comunitaria 5-6 marzo: ritiro di Quaresima 19-31 Luglio: GMG Cracovia della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 Giorno dell’incontro: giovedì, ore 20.30 pieve 28-29 novembre: Ritiro di Avvento 3-5 gennaio: Campo Invernale Febbraio: settimana comunitaria 5-6 marzo: ritiro di quaresima 23-25 marzo: Giubileo Roma Luglio: Campo Estivo In Montagna Giorno dell’incontro: giovedì, ore 20.30 pieve 25 ottobre: uscita a Rimini per incontro sulle Missioni 8-13 novembre: settimana comunitaria 28-29 novembre: Ritiro di Avvento 3-5 gennaio: Campo Invernale 5-6 marzo: ritiro di Quaresima 19-31 Luglio: GMG Cracovia PASTORALE GIOVANILE In Calabria: campo di lavoro contro mafia e discriminazione a cura di Sara Bellagamba e Arianna Scaravelli Q uest’estate è stata proposta a noi giovani delle classi più grandi delle superiori un nuovo tipo di esperienza. Don Gionatan ci ha invitato a partecipare a un campo di lavoro a Roccella Jonica (CZ) per toccare con mano la realtà meridionale e prestare servizio in quelle cooperative che si oppongono alla mafia. Attraverso questo viaggio nel Sud Italia abbiamo avuto l’opportunità di ammirare le bellezze della Calabria e di notare anche i suoi punti deboli. Le nostre giornate erano scandite da momenti di divertimento (anche se diversi momenti di “mare” sono stati rovinati dal maltempo), di riflessione, di preghiera e lavoro. Ogni mattina ci dividevamo in tre gruppi per lavorare in due aziende agricole e una fabbrica, svolgendo compiti che a casa probabilmente non faremmo mai, come raccogliere ortaggi, verniciare pareti e smistare tonnellate di oggetti di varia natura. Ma abbiamo avuto anche molte occasioni di sperimentare l’incredibile ospitalità dei calabresi, che si sono presi cura di noi con affetto e cordialità. Durante i dieci giorni di soggiorno nell’oratorio del paese abbiamo avuto l’opportunità di riflettere su quanto ci circondava nel corso di quattro incontri con personaggi di spicco: Il primo è stato con Vincenzo Linariello, presidente di GOEL. Si tratta di un’associazione che ha permesso di dare lavoro a tanti disoccupati attraverso cooperative e quindi ridare la speranza agli abitanti del posto, ormai rassegnati alla presenza della ‘ndrangheta. Vincenzo ci ha anche spiegato come ciò che fa, compresa la lotta alla mafia e l’aiuto alle persone, sia stato ispirato anche dal desiderio di mettere in pratica gli insegnamenti del Vangelo. Durante il secondo incontro abbiamo conosciuto Suor Carolina, una collaboratrice di Don Pino Puglisi, il famoso sacerdote che fu ucciso il 15 settembre 1993 per mano della mafia e che così tanto aveva lavorato per togliere i giovani dalla strada. Suor Carolina ora prosegue lo stesso lavoro e gli ideali del pretemartire, gestendo un centro (intitolato proprio a Don Pino Puglisi) di accoglienza per giovani. L’incontro con lei ci ha colpito particolarmente per un discorso che ci ha fatto: “esistono tre strade che noi possiamo scegliere di percorrere: quella bianca del bene, quella nera del male, oppure quella grigia dell’indifferenza”. Quest’ultima è la peggiore perché significa che nonostante siamo consapevoli delle cose che accadono, scegliamo di non fare nulla per evitarle, come se la cosa non ci riguardasse. Ma ormai nessuno può dire “non mi riguarda”, perche la mafia si è diffusa ed è anche qui da noi. Nel terzo incontro abbiamo ospitato Nicola Gratteri, un procuratore antimafia, molto famoso al Nord Italia, ma poco considerato al Sud. Ci ha spiegato gli aspetti tecnici del suo lavoro, ma anche quelli più personali. Ci ha stupito il fatto che sia arrivato da noi con la scorta: infatti lui e la sua famiglia devono essere scortati 24 ore su 24. Questo è un sacrificio enorme, tra tanti altri come il poco tempo a disposizione per la famiglia, che Gratteri accetta per la giustizia. Infine ci siamo incontrati con i responsabili di un centro che ospita i migranti appena sbarcati dopo i lunghi viaggi in mare. Ci hanno parlato di come persone di diverse etnie o religioni non vogliano dormire o mangiare insieme, di persone che rifiutano i farmaci, ma anche di persone grate per tutto il lavoro che fanno. Nelle situazioni belle e brutte queste persone ci sono sempre. Al termine di questi incontri, alla sera avevamo un momento di condivisione: a casa noi ragazzi ci sentiamo spesso giudicati per ciò che diciamo e facciamo e quindi tendiamo a rimanere nell’ombra, mentre durante questo campo avevamo la possibilità di esprimere le nostre idee, di ascoltare ed essere ascoltati. Per questo e per tutto il resto ringraziamo don Gionatan e gli educatori che ci hanno permesso di vivere questa esperienza fantastica e ricca di emozioni. Campo di Ossana: la bellezza salverà il mondo Il campo estivo 2015 per i ragazzi dalla terza media alla seconda superiore si è svolto dal 19 al 26 luglio nella casa “Fondazione San Vigilio” di Ossana, in Trentino. Quest’anno al gruppo ormai “veterano” di educatori ci siamo uniti noi, gruppo di giovani diciottenni, desiderosi di provare l’esperienza di animatori. Già durante le serate post-cres ci era stato proposto di partrecipare in questa nuova veste e l’idea ci intrigava molto, dato che avevamo fatto diversi campi da animati fino a pochi anni fa e ci eravamo sempre divertiti un sacco. Così abbiamo iniziato a partecipare alle diverse riunioni organizzative prima del campo, cercando di capire come fare per “contenere” i ragazzi, pur essendo allo stesso tempo quegli animatori divertenti a metà strada tra gli educatori adulti e loro. Una volta arrivati a Ossana, per noi è stato soprattutto un grande divertimento, dato che ci siamo spesso occupati dell’animazione delle serate con musica, giochi e tante attività nuove come l’appassionante cena con delitto (un appassionante mistero da svelare nel corso della cena). Ma il campo, come sempre aveva anche un tema su cui riflettere: la bellezza. Un tema affrontato con interesse dai ragazzi su più livelli e con diverse attività: alcuni incontri incentrati sui modi di vedere la bellezza, un grande gioco che li portava a scoprire gli strumenti per cogliere il bello (fiducia, pazienza, ascolto etc...). Al termine del campo i giovani partecipanti sono stati coinvolti nella realizzazione di un video per spiegare cosa avessero capito sul bello in quei giorni e cosa fosse il bello per loro. Molti hanno dato un contributo a questa attività conclusiva con foto e video su soggetti o scene che ritenevano belle, o interviste ai propri amici sul tema. E dove trovare il bello in montagna se non nelle immancabili gite? Durante la settimana infatti abbiamo svolto tre camminate: Lago Careser e Rifugio Cevedale, Punta Paradiso (Passo del Tonale) e infine Campo Carlo Magno. Tutte molto belle e trascorse in compagnia tra canti, chiacchierate più o meno serie, pit-stop ai rifugi e qualche nuotata imprevista. Grazie a chi ci ha coinvolto in questa esperienza. è stato davvero bello tornare al campo ancora una volta! della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 9 PASTORALE GIOVANILE Campo estivo a Telves a cura di Matteo Gelmini “Perfetto tutto quanto: compagnia, gite, paesaggi, clima, atmosfera, giochi, collaborazione, scherzi & battute… Oltre ovviamente ai momenti più seri: i silenzi, la preghiera, la contemplazione... Grazie davvero! E ora, vietato sparire!”. Questa frase lasciata sulla ‘bacheca’ WhatsApp del gruppo composto dai ragazzi che hanno preso parte, dall’1 all’8 agosto 2015, al campo estivo a Telves – frazione di Racines (BZ), località montana dell’Alto Adige – riesce bene a condensare l’affiatamento creatosi in quella manciata di giorni fra i giovani delle parrocchie di San Giacomo e San Rocco e quelli di Villarotta, Brugneto, San Girolamo. Un’amicizia, a dire il vero, sbocciata non dal nulla; piuttosto, cresciuta, rafforzatasi. Se è vero che da un certo tempo ormai alcune iniziative comuni – ritiri, settimane comunitarie… – puntellano all’insegna della condivisione le diverse stagioni dell’anno. In questa occasione, in particolare, il diacono Paolo Prati ha portato questi giovani a riflettere sul tema “Beati i misericordiosi”, aiutato ed affiancato da alcuni adulti e da diversi educatori. Il campo estivo, aperto sempre dalla preghiera del mattino e concluso da quella della sera, è stato infatti scandito dalla meditazione attorno a figure di testimoni della fede polacchi (santa Faustina Kowalska, san Massimiliano Maria Kolbe, Edith Stein - poi divenuta santa Teresa Benedetta della Croce…); uomini e donne che con la loro vita esemplare ci rimandano al potentemente tan- to al “Giubileo straordinario della Misericordia” – ormai prossimo a partire – quanto a quella terra che non solo fu la patria natìa di san Giovanni Paolo II, apostolo della Divina Misericordia, ma che a luglio 2016 vedremo percorsa da moltitudini di giovani pellegrini diretti verso Cracovia per la “Giornata mondiale della Gioventù”. Si comprende bene, quindi, il senso del ‘richiamo’ di quel giovane educatore a non ‘disperdersi’ dopo un’esperienza così bella e così intensa, a non lasciar affievolire l’entusiasmo ‘archiviando’ velocemente il tutto. Proprio per questo, il percorso di fede sui passi del Vangelo che ne segue, già ripartito col nuovo anno catechistico – anche attraverso gli incontri sulla Parola tenuti ogni sabato dal diacono Paolo –, cercherà di dare continuità e stabilità a tutto quanto di buono è stato seminato sinora. Campo estivo a Dimaro Dall’11 al 18 luglio a Dimaro (TN) si è svolto il campo estivo rivolto ai ragazzi dalla V elementare alla II media. Con loro sono partiti anche alcuni animatori , don Gionatan, don Antonio e suor Carlina. Tutto il campo è stato caratterizzato da momenti spirituali, di riflessione e di crescita, ma ovviamente non sono mancati i momenti di gioco e di scherzo. In compagnia di “The Avengers” (quattro supereroi che con le loro avventure ci hanno accompagnato in questa settimana) abbiamo trattato le sfumature dell’amicizia, del gioco di squadra e dell’individuazione dei nostri pregi . Non sono mancate anche tre bellissime escursioni in montagna nelle quali è cresciuta, anche condividendo la fatica della salita, l’amicizia tra i ragazzi. Indimenticabili e divertenti sono state le serate trascorse insieme: ricche di giochi e di canti che hanno contribuito a creare un clima di allegria e sano divertimento. 10 della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 Infine una nota folkloristica... nel nostro periodo di soggiorno, la squadra di calcio S.S.C NAPOLI ha fatto il suo ritiro estivo proprio a Dimaro così abbiamo potuto assistere ad un loro allenamento con anche gli autografi finali di rito!!! In tutto questo articolo ho parlato solo di ragazzi perchè questo campo è stato frequentato solo da maschi,per mancanza di iscrizioni femminili..... ragazze dove eravate? Ragazzi e ragazze ....arrivederci al prossimo campo!!!!!!! VITA DELLA PARROCCHIA: CRES Guastalla CRES 2015: direttamente al cuore a cura di Fabio Pasini Con Il Cres 2015 l’oratorio estivoha vissuto una bellissima esperienza con Robin Hood e l’Allegra Compagnia. Ma chi è Robin Hood? Un ladro? Un ribelle? Un eroe? La risposta è nel cuore di ogni partecipante al CRES. Sicuramente è un eroe perché ha saputo creare legami profondi di amicizia fra bambini e animatori. Il CRES o GREST è presente in 6.000 oratori italiani con circa due milioni di partecipanti fra bambini ed adolescenti e 400mila animatori. Questa è l’articolata realtà degli oratori estivi, ovunque in crescita. La Lombardia si conferma la terra con la maggior capillarità di proposte: il 91% dei 2.500 oratori rimane aperto a giugno, 550mila bambini iscritti e 80mila educatori. La sola città di Bergamo ha 80mila iscritti con 10mila animatori in 300 Cres, mentre la città di Bologna ha 20.000 bambini con 5.000 animatori in 150 strutture. Guastalla vanta il primato di essere il primo CRES sorto in diocesi se non in tutta la regione. Il successo del centro estivo non sta solo nell’allegria, nel gioco, nel sano divertimento, ma nei legami di amicizia che si creano, che rimangono in futuro e che nella tua vita ritornano come dei flash a distanza di anni. Se chiediamo ad un quarantenne quali sono i migliori ricordi dell’oratorio, sicuramente citerà il Cres con le passeggiate alla Baita, la cucina da campo in golena, le battaglie con i sacchetti di farina… È la magia del Cres! Ma soprattutto è la magia della Provvidenza che ha guidato questi 38 anni di attività estiva (1978-2015). Dice don Mazzi: “Al loro cuore arrivi sempre! Alla testa meno, alle regole meno ancora, al silenzio mai; al cuore, ripeto, sempre!”. Un sorriso, uno scherzo, un canto insieme, la preghiera comunitaria, una carezza, una mano tesa, una sgridata, una punizione, una bella risata… arrivano direttamente al cuore della persona e del bambino e rimangono scolpite negli anni. Facendo ora un’analisi del Cres 2015 non vogliamo soffermarci sul dettaglio di quanto quotidianamente realizzato o sulla sua riuscita, ma evidenziare come sia un’attività pensata e organizzata mesi prima, perché nulla è lasciato al caso. Ecco i numeri del CRES: • 174 Bambini iscritti, di cui: 14 bambini segnalati dal servizio minori, 4 diversamente abili, 39 extracomunitari • 72 Animatori e stagisti • 24 Educatori e volontari • 4 Educatori servizio minori • 4 Educatori Unione Bassa Reggiana per i disabili per un TOTALE di 291 addetti Pur constatando che solo il 40% dei bambini del catechismo partecipa al CRES (chissà cosa farà il restante 60% nel periodo estivo!!) il campo estivo coinvolge 291 persone e tutto va organizzato nei minimi particolari, agendo in uno spazio ristretto come il nostro oratorio. Esiste un comitato organizzatore a cui hanno aderito Pasini Fabio (educatore stabile d’oratorio), Moscatti Simona (catechista), Paggin Roberta (volontaria), Esposito Rosa (educatrice del doposcuola dell’oratorio), Vielmi Sara (educatrice del doposcuola dell’oratorio), Giordani don Gionatan (responsabile della pastorale giovanile), Godi Luisella (volontaria). La prima riunione è stata fatta il 28 novembre 2014 con la scelta del tema del Cres (dopo aver letto alcuni testi proposti dalle diocesi italiane), l’analisi dei costi, l’organizzazione delle gite. Nel mese di dicembre vengono scelte le gite e le escursioni prenotando i pullman e le attività. Nei mesi di gennaio-febbraio viene redatto il programma giornaliero pensando i giochi, le cacce al tesoro, i laboratori, gli spettacoli. Solo la caccia al tesoro tematica di Robin Hood in via Gonzaga e nel centro storico di Guastalla ha richiesto tre settimane di lavoro. I membri del comitato al termine di ogni incontro (con scadenza talvolta anche settimanale) vanno a casa con un compito da svolgere prima di ritrovarsi di nuovo. della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 11 VITA DELLA PARROCCHIA: CRES Guastalla La scelta delle gite non è semplice dovendo spostare quattro pullman di persone: è frutto di discussioni, telefonate, preventivi e prenotazioni. A marzo il CRES ha già il suo programma definito e viene pubblicato il giornalino con la presentazione delle attività e i moduli di iscrizione, la cui grafica è curata da Arteaparte laboratorio di stampa. Nel frattempo si provvede alla stampa dei cappellini, zainetti, magliette. Nel periodo di marzo-aprile si attivano una serie di incontri: con le scuole per avere gli stagisti (alternanza scuola-lavoro), con l’amministrazione comunale per avere gli educatori per i bambini diversamente abili e il contributo economico; con il servizio minori per l’inserimento di alcuni bambini; con l’associazione S. Vincenzo dè Paoli per un sostegno economico e la fornitura delle merende. Nulla è lasciato al caso: la mensa con il S. Orsola, le cene del Cres e degli animatori, le merende giornaliere per le quali si stabilisce un programma e la relativa spesa (pensate solo alle migliaia di bottiglie prenotate per i pasti e le merende). Nei mesi di aprile-maggio le responsabili dei laboratori Esposito Rosa, Paggin Roberta e Godi Luisella con i rispettivi mariti tutte le sere si ritrovano all’oratorio per preparare il materiale: scudi, spade, faretre, archi, frecce, medaglioni, vestiti per la sfilata, costumi, l’ingresso del cancello a forma di castello, pannello del Palio delle Contrade, stendardi, bandiere, alzabandiera, scenografie delle recite. La scelta del tema non è casuale. Bisogna leggere libri, scrivere il copione, pensare alla preghiera e alle riflessioni. Lo spettacolo finale è stato frutto del sapiente lavoro di regia di Soliani Sara, volontaria del servizio civile. Non vorremmo stancare il lettore: l’elenco sarebbe ancora lungo, ma sufficiente per far capire che dietro al CRES ci sono la regia, le mani e la testa di persone che lavorano per mesi interi. Non si improvvisa, ma tutto è programmato come la preparazione anche degli animatori e degli stagisti. Il Cres richiede un duro lavoro che si protrae per un anno: potremmo dire che, finito un Cres, è già quasi ora di pensare a quello successivo. Il Cres necessita di un notevole sostegno economico. Le semplici quote di iscrizione non sono sufficienti per garantire il normale svolgimento delle attività. Purtroppo le offerte sono notevolmente diminuite e senza il contributo comunale non riusciremmo a garantirne l’organizzazione e la realizzazione. Tutto ha un costo: materiale per i laboratori, spettacoli, gite, pullman… Ringraziamo la Pro – Loco di Guastalla che ci ha gentilmente prestato i costumi medievali per le recite e la sfilata. Non dimentichiamo i volontari del bar, le cuoche Franchi Gabriella (cena medievale) e Carlini Nella (cena animatori) che hanno allietato il nostro fine palato. Indispensabile la collaborazione con l’Istituto S. Orsola, con la presenza vigile e attenta di suor Anna Serena, l’assistenza alle gite e la pazienza di suor Carmen nella distribuzione dei pasti a mensa, annunciata da un fragoroso suono di clacson della sua macchina. E tutto questo ha un senso? Perché lavorare tanto per un mese di attività? Potremmo dire: “ma chi ce lo fa fare?” Ha senso spendere tutto questo tempo e mesi di lavoro per allietare un mese delle vacanze dei bambini? Le famiglie della parrocchia sono consapevoli del lavoro e delle spese che stanno dietro ad un Cres, quando vi partecipa solo il 40% dei bambini del catechismo? Il Cres è un’opportunità educativa oppure un parcheggio oppure non se ne può fare a meno? Ognuno risponda nel suo cuore. Leggendo il testo guida della pastorale giovanile “Salì su una barca”, le attività estive sono descritte non fine a se stesse, ma come l’inizio della’attività pastorale dove porre legami ed idee per il futuro. Per questo vediamo il Cres come continuità dell’attività di catechismo, ponte per quella successiva e occasione per fare comunità ed amare la parrocchia. Allora il 40% di bambini della parrocchia partecipanti al Cres dovrebbero diventare l’80% o il 90% o la quasi totalità. Certo il lavoro da svolgere è tanto, ma il comitato organizzatore garantirà sempre lo stesso entusiasmo sia per 200, o per 100, o anche per 1 solo bambino. Vi garantiamo che i giorni dopo la fine del Cres nell’oratorio c’è molta tristezza. Mancano le urla e la gioia dei bambini: mancano tanti piccoli amici. Per questo nel sistemare e riordinare l’oratorio alla fine del Cres abbiamo fatto le pulizie mettendo la musica dell’inno 2015 amplificata in cortile per non sentirci soli e ripetere ancora: “Siamo la banda, l’allegra banda di… Robin, Robin Hood amici contro il male, un unico ideale, insieme costruiremo pace e libertà. Prendi, incocca, mira, scocca, ogni freccia al centro và quando mano, mente e cuore son guidati dall’amore”. Sicuramente la freccia del Cres 2015 ha fatto centro nel cuore dei suoi partecipanti. 12 della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 COMUNITà IN CAMMINO Catechisti a scuola di misericordia a cura di don Antonio Marini Sabato 3 ottobre, nelle nostre Unità Pastorali di Guastalla e di Pieve, è iniziato il catechismo con un momento di preghiera in chiesa per ricordarci lo scopo del nostro stare insieme. Qual è il fine della catechesi? Nella disponibilità al soffio dello Spirito, lo scopo del catechismo è quello di seminare dei germi di fede, di introdurre alla vita cristiana che vuol dire iniziare alla relazione con Gesù Cristo, che come dice Papa Francesco è il volto della misericordia del Padre. Un fine che è sicuramente da raggiungere attraverso l’insegnamento dei contenuti della fede, con il gioco, la preghiera e le attività, ma che innanzi tutto viene trasmessa dalla testimonianza gioiosa dei catechisti, e dalle persone più grandi che i bimbi incontrano nella messa domenicale. Per vivere cristianamente quello che è il fine della catechesi abbiamo pensato un cammino di formazione con i Catechisti perché possano essere veri “angeli della misericordia”. In cosa consiste il percorso di formazione? Dato l’anno giubilare, il titolo del percorso è “Il Volto della Misericordia”. Titolo che è stato scelto perché collegato alla missione dei catechisti che è di essere maestri e testimoni, e per esserlo è necessario che per primi contemplino la misericordia fatta carne in Gesù, per poi accompagnare i bimbi e i ragazzi a loro affidati all’incontro con il Signore. E come ci ricordano le parole di San Giovanni Paolo II che il “Dio ricco di misericordia […] più che un tema di insegnamento, è una realtà a noi resa presente da Cristo” (Dives in Misericordia, n 3). Percorsi di iniziazione cristiana Gli incontri con i catechisti saranno con una scadenza di una volta ogni mese, mese e mezzo, che prevedranno una formazione spirituale, cioè della conoscenza di ciò che la Chiesa come madre ci insegna sulla misericordia divina; ma anche con momenti di preghiera per adorare il volto di Gesù. Questo per quanto riguarda la formazione “comunitaria” come gruppo catechisti, ma un percorso che sarebbe infruttuoso se non ci fosse un arricchimento personale nella preghiera e nell’approfondimento dei contenuti da parte di ogni catechista. Infatti, nel “mandato ai catechisti”, vissuto nella celebrazione dell’11 ottobre, è stato consegnato loro l’icona del Giubileo con la preghiera di papa Francesco per questo anno, insieme alla Dives in Misericordia, enciclica che il papa ha invitato tutti i cristiani a riprendere in mano per questo evento giubilare. Perché desideriamo condividere il cammino dei catechisti? Perché le comunità delle nostre Unità Pastorali si prendano a cuore la catechesi dell’iniziazione cristiana. Certamente in prima linea ci sono i catechisti, ma essi rappresentano l’intera comunità che educa alla fede, e in questo vanno sostenuti, accompagnati, e incoraggiati a partire dalla preghiera di ognuno di noi. Il catechismo, essendo l’impegno della comunità cristiana, lo è a partire dalle nostre famiglie che sono la chiesa domestica nella quale i genitori, primi catechisti dei ragazzi, introducono alla relazione con Gesù i propri figli, insegnando le prime preghiere di affidamento a Dio. Preghiamo per i nostri catechisti perché possano sentire che attraverso il sostegno della comunità è lo stesso Gesù che li incoraggia a testimoniare la gioia del Vangelo. Buon Giubileo della Misericordia a tutti! a cura di Francesca Pelli Riprendono nelle nostre parrocchie i percorsi di iniziazione cristiana per i bambini e i ragazzi. Come ogni anno i catechisti del vicariato si sono incontrati nel mese di settembre, per pregare, meditare sulla Parola di Dio e riflettere sul proprio ruolo di annunciatori e testimoni in una realtà in continuo cambiamento. La trasmissione della fede è impegno di tutta la comunità, ma i catechisti hanno risposto ad un invito particolare: raccontare ai più piccoli la gioia di conoscere Gesù e di scoprire la sua presenza nella vita di ogni giorno. Proprio perché si parla di iniziazione alla fede, per i vari gruppi si prevedono, oltre agli incontri del sabato pomeriggio, ritiri, celebrazioni, momenti di condivisione e di festa in oratorio. Queste occasioni aiuteranno i bambini a inserirsi in una comunità viva che attraverso l’annuncio, la preghiera, la carità testimonia al mondo la propria fede in Gesù Risorto. Centro del cammino di iniziazione cristiana diventa quindi la partecipazione alla S. Messa domenicale, nella quale tutta la comunità si riunisce intorno all’Eucaristia, generando alla fede adulti e bambini. Un accompagnamento significativo avviene con il coinvolgimento delle famiglie, che sono invitate a partecipare ai momenti salienti del cammino iniziato e a condividere con i catechisti le tappe del percorso di crescita dei propri figli. Domenica 4 ottobre 2015 Consegna dell’adesione alla catechesi dei bambini di 2 elementare che completano il percorso dell’iniziazione cristiana: Aldrovandi Francesco Azzi Emma Baccarini Federico Bigi Emanuele Bortolotti Caterina Bovi Anita Carri Celeste Casali Giulio Chiericati Blu Corradini Giulia De Simone Alessandro Falchi Alessandro Vittorio Fellina Paola Fiorentino Lavinia Elena Gallusi Lorenzo Gherardi Elisa Gualtieri Alice Lupi Giulia Masala Aurora Maolucci Mattia Messori Giulia Mora Roan Mucchi Caterina Nicoli Miriam Poleo Antonio Rondinella Elisa Savio Elisabetta Scorsiroli Andrea Sorriento Saverio Spagna Caterina Testafredda Antony Ivan Torelli Nicolò Zanichelli Sara Zoriaco Matilde della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 13 COMUNITà IN CAMMINO Unità Pastorali di Guastalla e Pieve Elenco Catechisti Elenco Catechisti Pre-Cresima Guastalla Pre-Cresima Pieve II Elementare Suor Laura Ceriani, Rinaldi Alessia, Manzini Elisa, Bertolotti Giulia III Elementare Alfieri Fabio, Lombardo Carmen, suor Giovanna Maria Viviana IV Elementare Bertazzoni Andrea, Cabrini Ilenia, Suor Emmina Leardini, Suor Anna Serena Lorenzi V Elementare Lodi Maria Grazia, Moscatti Simona, Burlazzi Giovanna, Crema Cecilia I Media Soliani Stefania, Iorio Cristiana, Crema Elisa, Alfieri Gianpaolo, Abate Miriam, Fayura Victorjia II Media Vallini Gaia, Ardioli Fabrizio, Pedrulini Sabrina, Salzano Valeria III Elementare Copelli Maura, Altomani Cristina, Accorsi Luca, Villani Lucia, Martinelli Milena, Bisi Marzia (San Martino) IV Elementare Motta Clara, Mortara Margherita, Scaravelli Arianna, suor Carlina, Bellini Paola V Elementare Malvezzi Roberta, Pucci Beatrice, Ferrari Agnese I Media Cavazzoni Andrea, Franzini Miriam, Becchi Giorgia, Falavigna Lorenzo, Dallasta Rina (San Martino) Coordinatori II Elementare Pachera Suor Flora III Elementare Pelli Francesca IV Elementare Giordani Katia V Elementare Tranquillini Suor Irene I Media Artoni Andrea Elenco Educatori Post-Cresima III Media Guastalla Scola Giuseppina, Bazzoni Francesco, Artoni Sara, Brughenti Roberto, Bazzoni Giuseppe III Media Pieve Artoni Michele, Dallasta Emanuele, Bertolotti Riccardo, Paluan Agnese, Bigliardi Paola II Media Fornasari Marco I Superiore Guastalla-Pieve Abate Elena, Fayura Bohdan, Pedrulini Sabrina, Ferroni Lorenzo, Fornasari Marco Responsabile del cammino di iniziazione cristiana don Antonio Marini II-III Superiore Guastalla-Pieve Zecchi Mauro, Trolla Valentina, Vallini Jacopo, Franzini Maria Giovanna, Moreschi Massimo, Fuschillo Jessica II Media Bellagamba Sara, Fornasari Marco IV-V Superiore Guastalla-Pieve I Università Gandolfi Serena, Bagni Luca, Perini Valentina Coordinamento Pastorale Giovanile Guastalla don Gionatan Giordani • Michele Artoni • Suor Irene Tranquillini Tombola e Carità Era il 31 gennaio 2006. Quella sera eravamo un piccolo gruppo di persone guidate da suor Ildefonsa. Abbiamo colto l’invito del parroco don Alcide che diceva “tutta la comunità cristiana è chiamata al servizio ed alla carità”. La Commissione Caritas è nata con l’impegno di evidenziare le necessità locali e parrocchiali, con un principio fondamentale: quando c’è carità, c’è discrezione, segretezza e amore verso il bisognoso. Abbiamo pensato subito agli anziani, così abbiamo organizzato una tombola al mese, nel salone parrocchiale. Questa iniziativa è piaciuta molto, ci sono tanti momenti: di preghiera di gioco, canti; e poi c’è la merenda, animata con barzellette o scenette, per chiudere con il “tombolone”, ricco di premi di ogni tipo. La domenica pomeriggio, specie quando c’è nebbia e freddo, è bello trovarsi all’oratorio a giocare in compagnia. Tra le altre iniziative della nostra commissione c’è il servizio alla Mensa Caritas di Reggio Emilia. Andiamo ogni 2 mesi, servono circa 15 persone. Si parte alle 7.30 si torna alle 15 circa. Al nostro arrivo, ad aprirci c’è il signor Licinio, che “ci fa la predica” spiegandoci per bene che cosa dovremo fare. Di solito non c’è un menù fisso, bisogna guardare in frigo che cosa c’è e ci si ingegna a cucinare nel modo migliore. È bello perché ci dividiamo in gruppi: chi pulisce le verdure, chi affetta, chi grattugia, chi fa il sugo per la pasta, chi sceglie la frutta, chi prepara vari secondi... Alle 11 è tutto pronto, allora Licinio ci chiama per la preghiera, ci raccogliamo in cerchio, dandoci la mano, e con un breve momento di riflessione ci si “ricarica lo spi14 della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 rito” per vivere il momento più bello: l’incontro con il Signore nella persona del povero che viene a mangiare ciò che noi, con tanto amore, tanta passione, e in allegria, abbiamo preparato. Ed ecco la distribuzione del pasto, ognuno ha la sua mansione; in un’ora ci passano davanti circa 150/200 persone, quando poi non c’è più nessuno anche noi ci sediamo tutti assieme per mangiare ciò che è rimasto. Subito dopo si puliscono la cucina e il refettorio in fretta, dal momento che c’è già un altro gruppo che deve preparare la cena. Sì, è faticoso, si torna a casa stanchi, ma molto sereni. Ne sono testimoni i vari gruppi che sono venuti, per esempio i genitori della scuola materna, i ragazzi del gruppo Scout, i catechisti, i ragazzi grandi post-Cresima. Ora lancio un invito a tutti, nessuno è escluso: “se vuoi fare una bella esperienza, vieni a lavorare una domenica alla mensa. Lo sai che c’è più gioia nel dare che nel ricevere?”. Con affetto fraterno, Clara Motta COMUNITà IN CAMMINO Servizio Civile: chi va e chi viene a cura di Fabio Pasini Cogliamo l’occasione per ringraziare Sara Soliani che ha terminato il suo servizio il 5 ottobre. Ha partecipato al bando del servizio civile regionale svolgendo la sua attività presso il nostro oratorio dedicandosi con umiltà, volontà e creatività al doposcuola, all’animazione e ai campi giochi. Qui ha dato il meglio di sé sfruttando le sue competenze nel settore ludico e nell’animazione: ha curato con precisione lo spettacolo finale del Cres su Robin Hood. La ringraziamo sperando che questa pausa di vita nel settore del volontariato abbia contribuito alla sua crescita umana e professionale. Ribadiamo ancora il nostro grande “grazie” perché non è scontato, né tanto meno facile, trovare giovani che desiderano spendere un anno della loro vita al servizio dei più umili e dei bisognosi. Salutiamo i nuovi arrivati: lunedì 14 settembre hanno iniziato il loro servizio civile Sara Artoni e Mauro Zecchi, che hanno aderito al bando del servizio civile nazionale. Auguriamo a loro un “in bocca al lupo” con la speranza che l’anno di servizio civile possa essere proficuo per la loro vita personale e per l’oratorio don Bosco, sede di progetto. Doposcuola 2015-2016 Con martedì 15 settembre è iniziato il doposcuola presso l’Oratorio don Bosco di Guastalla. Orario: dal lunedì al giovedì dalle ore 14.30 alle ore 17.30 venerdì dalle ore 14.00 alle ore 18.00. Iscrizioni: segreteria Oratorio don Bosco – tel. 0522/824243 Termine doposcuola: martedì 31 maggio 2016 Il doposcuola è rivolto ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle medie. A differenza degli anni precedenti in questo nuovo anno scolastico è stato inserito anche il lunedì pomeriggio per dare continuità al lavoro scolastico. Sono previste la merenda giornaliera ed alcune attività ludiche e di animazione: laboratori manuali, corso di musica, attività sportive. Una straordinaria opportunità per ragazzi e ragazze in Italia e all’estero Il servizio civile è una proposta della Caritas diocesana ai Giovani (maschi e femmine) in età compresa tra i 18 e i 28 anni ancora da compiere a contatto diretto con persone in difficoltà, con una forte componente di coinvolgimento relazionale. Alle volontarie e ai volontari si richiede di partecipare ad un percorso formativo che si sviluppa a livello regionale e locale, che inizia prima e continua lungo tutto l’arco del servizio. La formazione rappresenta l’aspetto qualificante del progetto. La Caritas intende valorizzare la dimensione comunitaria dell’esperienza, proponendo forti esperienze di gruppo e di convivenza con altri volontari. Il tempo del servizio infine sarà occasione per sperimentarsi nella progettazione e realizzazione di attività di animazione del territorio, con particolare riferimento ad interventi di educazione alla pace e alla solidarietà. Un anno per me e per gli altri Un anno di servizio civile può essere: • un anno di pausa, di riflessione e orientamento rispetto a scelte di vita sociale, professionale, familiare; • un anno di partecipazione alla vita della comunità e di difesa della Patria a partire dai più deboli; • un anno di condivisione e di relazioni, con altri Giovani e con persone in situazione di povertà, disagio, emarginazione; • un anno di crescita personale e di arricchimento sul piano professionale, di formazione e di confronto attorno ai valori della pace e della solidarietà. Referenti: Valentina Ronzoni e Alberto Patroncini tel. 0522 922520 - fax 0522 1602131 [email protected] Per informazioni: Fabio Pasini - sede di Progetto Oratorio don Bosco, Guastalla tel. 0522 824243 [email protected] della Comunità Cristiana - n. 13 - Ottobre 2015 15 COMUNITà E TERRITORIO Coro vicariale: voci per tutte le comunità di Sara Fornaciari e Letizia Lupi, foto di Giuseppe M. Codazzi Il Coro vicariale è una realtà presente nel vicariato di Guastalla da quasi vent’anni, chiamato durante l’anno ad animare le Federazione Nazionale Pensionati C.I.S.L. Associazione Nazionale Terza Età Attiva Oratorio Don Bosco Guastalla celebrazioni presiedute dal Vescovo che coinvolgono tutte le parrocchie e unità pastorali dell’ex Diocesi di Guastalla, ovvero le comunità che sorgono nel territorio che va da Santa Maria della Fossa a Villanova di Reggiolo, da Codisotto di Luzzara a Lentigione di Brescello. Il Coro svolge da sempre il suo servizio in stretto contatto con i sacerdoti; questo sin dall’inizio degli anni ‘90, con l’allora Vicario episcopale don Luigi Brioni, il quale, con l’organista Primo Bertolotti, aveva radunato alcuni cantori e provava i canti dall’ambone prima delle celebrazioni. All’arrivo di monsignor Caprioli il Coro ha conosciuto un rinnovato slancio e si è ancor più strutturato nella sua funzione di servizio alla liturgia. L’attuale Vicario foraneo don Carlo Fantini ed il Vicario generale – nonché parroco di Guastalla – don Alberto Nicelli sostengono e promuovono con nuovo impulso la partecipazione di tutte le comunità del territorio a questo servizio, sottolineandone l’importanza. È un’esperienza letteralmente “corale”, un servizio ecclesiale che si propone di rafforzare la lode e l’unità della Chiesa. Il gruppo di cantori che formano il Coro è molto vario per età, provenienza, gusti, stili di canto e animazione, pertanto ognuno è chiamato a rendersi disponibile e a mettersi in gioco, a modificare attitudini o preferenze, a imparare brani nuovi o diversi dal proprio repertorio, a volte anche per insegnarli nella propria comunità. La scelta del repertorio è sempre fatta secondo alcune ‘regolÈ proprie dell’animazione liturgica: la solennità del sacramento che si va a celebrare, il tipo di assemblea e la sua la partecipazione, le disposizioni e norme liturgiche. Siccome il canto liturgico è cantare l’azione e le opere di Dio e la liturgia è celebrazione di Dio, occorre scegliere i canti in cui è Dio che si celebra e si racconta, al di là di gusti personali o abitudini. I canti proposti sono tratti dunque dal repertorio liturgico nazionale, da quello diocesano, dalla polifonia sacra, senza dimenticare il gregoriano in quanto canto ufficiale della Chiesa. Negli anni tante relazioni si sono approfondite ed arricchite, e il cantare insieme ha contribuito a rafforzare legami d’amicizia e ad instaurare nuove conoscenze. Si sono susseguite direzioni diverse, sacerdoti e vescovi diversi, ma lo spirito,il significato del Coro è sempre lo stesso, e siccome sant’Agostino ci insegna che “chi canta prega due volte”... rivolgiamo un invito particolare – a tutti coloro che già svolgono servizio liturgico cantando nelle celebrazioni parrocchiali, ma anche a chi canta abitualmente nell’assemblea – ad unirsi a noi, affinché realmente nel Coro vicariale siano rappresentate in concreto tutte le realtà parrocchiali del Vicariato di Guastalla, e tutte le voci con le loro diverse sfumature si uniscano in una unica lode che sale al Signore. Università del tempo libero Guastalla CALENDARIO MESE di NOVEMBRE 2015 Mercoledì 4 novembre: “Dal servizio militare al servizio degli ultimi” Artoni Sara, volontaria del servizio civile nazionale Lunedì 9 novembre: “Il diritto della madre a mantenere l’anonimato”. Dott . Mario Burlazzi Mercoledì 11 novembre: “Le tradizioni della Bassa per la festa di San Martino” - Dott. Paolo Mantovani Lunedì 16 novembre: “L’interazione dei farmaci”- Dott. Giovanna Bellini Mercoledì 18 novembre: “L’esodo dei migranti: una opportunità per noi?” Valerio Corghi – Caritas di Reggio Lunedì 23 novembre: “Austria felix” - Alfieri Patrizia Lunedì 30 novembre: “I ragazzi del Po” - Paolo Perini Sede delle lezioni: Oratorio don Bosco Via Pegolotti 4 - Guastalla (RE) Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla * Vicariato di Guastalla SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA “Card. ANDREA CARLO FERRARI” Programma dell’Autunno 2015 - Tema del corso: LA CHIESA: COMUNIONE DI CARISMI Martedì 6 ottobre, ore 21.00 Martedì 13 ottobre, ore 21.00 Martedì 20 ottobre, ore 21.00 Martedì 27 ottobre, ore 21.00 Martedì 3 novembre, ore 21.00 Martedì 10 novembre, ore 21.00 Martedì 17 novembre, ore 21.00 Martedì 24 novembre, ore 21.00 Mons. Daniele Gianotti – Che idea abbiamo di Chiesa? Prof.ssa GIOVANNA BONDAVALLI – La Chiesa di Corinto: la comunione messa alla prova (1Corinti) 1a parte Prof.ssa GIOVANNA BONDAVALLI – La Chiesa di Corinto: la comunione messa alla prova (1Corinti) 2a parte Prof.ssa GIOVANNA BONDAVALLI – La Chiesa di Corinto: la comunione messa alla prova (1Corinti) 3a parte Don DANIELE MORETTO – La Chiesa, popolo di Dio. Don DANIELE MORETTO – La Chiesa, corpo di Cristo. Don DANIELE MORETTO – La Chiesa, tempio dello Spirito Santo. Don EDOARDO RUINA – La liturgia, fonte di unità nella diversità. Gli incontri si svolgono presso il Centro giovanile “Don Bosco” – Via Pegolotti, 4 - 42016 Guastalla - Telefono e fax 0522/824243 Le iscrizioni si ricevono durante le prime serate del corso. A coloro che partecipano al corso è consigliata una presenza costante e la massima puntualità. Libri Liturgici e Religiosi Libri di Narrativa e Saggistica Catechismi e Catechismi C.E.I. Spartiti e Musica Sacra - DVD e CD Oggetti regalo per Battesimi, Comunioni, Cresime, Matrimoni, Ordinazioni e Professioni Religiose Articoli Natalizi Braccialetti Via Piave 1/A - 42016 Guastalla (RE) - Tel./Fax 0522 838577 - [email protected]