Palais Farnèse, lundi 3 mars 2014 Remise des Insignes de Commandeur de la Légion d’Honneur à M. Franco FRATTINI Discours de S. Exc. M. Alain Le Roy Ambassadeur de France en Italie Egregio Sig. Presidente, Caro Franco Frattini, Come Lei forse sa, è d’uso, in queste circostanze e come vuole la tradizione, ricordare brevemente la carriera e i meriti dell’insignito. Sono dunque molto felice di riceverLa questa sera per ripercorrere lo svolgimento della sua brillante carriera. Alla presenza della Sua famiglia qui riunita, vorrei rendere omaggio allo stesso tempo al Suo impegno nazionale al servizio dell’Italia, al Suo impegno europeo, nonché al Suo impegno al livello internazionale, Lei che per ben due volte è stato il Ministro italiano degli Affari Esteri. Inizierei, in ordine cronologico, con gli anni della Sua formazione che hanno contribuito a fare di Lei l’uomo che è oggi e che ho il piacere di accogliere questa sera. Lei è nato a Roma e dopo aver frequentato il liceo classico ed essere stato formato dalla cultura umanistica, ha deciso di intraprendere studi giuridici, il cui rigore e le competenze filosofiche potevano solo piacere ad uno spirito cosi brillante come il Suo. Dopo aver conseguito la laurea, ha inizato la Sua carriera di magistrato come procuratore a Roma, poi come giudice amministrativo in Piemonte. Si percepisce, fin dall’inzio, questa Sua voglia di servire lo Stato, ciò che La condurrà ad assumere alte cariche nella Pubblica Amministrazione italiana. È dunque diventato molto presto Consigliere di Stato, nel 1986, poi Vice Segretario generale della Presidenza del Consiglio durante il Governo Ciampi all’inizio degli anni 90, incarico delicato ed importante. Per parafrasare Corneille nell’opera Le Cid, “il valore non aspetta il numero degli anni”. Il Suo impegno politico, al livello locale poi nazionale, risale ai primi anni della Sua carriera. Infatti, è eletto per la prima volta Deputato dell’Alto Adige nel 1996. È poi diventato Consigliere municipale a Roma tra il 1997 e l’agosto del 2000. Nel 2008, è eletto Deputato del Friuli-Venezia Giulia. In tale contesto, ha dimostrato grandi capacità di ascolto, d’iniziativa e di senso del terreno, qualità indispensabili per compiere mandati cosi complessi. Mi permetta, poiché ho appena evocato l’Alto Adige, di fare una parentesi per sottolineare la Sua passione per lo sport. Lei è difatti un grande sciatore che ha saputo alleare le competenze di uno sportivo e le conoscenze di un appassionato della montagna. In qualità di Deputato dell’Alto Adige, si può ben immaginare che le Dolomiti siano state un terreno di predilezione per Lei! Bisogna inoltre ricordare che nel 2006 è stato scelto per rappresentare il Governo italiano ai Giochi Olimpici di Torino durante i quali ha assistito alla bellissima vittoria della squadra italiana nello scii di fondo. Non ci si può stupire del fatto che per 11 anni Lei sia stato rinominato Presidente della Commissione Scuole e Insegnanti di Scii della Federazione Italiana degli Sport Invernali. Ne ha del resto tratto una forma di massima politica, poiché credo Lei abbia detto un giorno che “se uno riesce a vincere la paura sulle piste prima della gara, allora si può vincere qualunque dibattito politico”. Negli anni 90, Lei ha anche svolto un ruolo nazionale di primo piano poiché è stato scelto più volte per assumere incarichi ministeriali. È stato nominato Ministro della Funzione Pubblica e degli Affari regionali. Vorrei ricordare che nel 1995, alla Sua prima nomina ministeriale, Lei aveva solo 38 anni! A partire dagli anni 2000, si è dedicato alle relazioni internazionali e alle questioni europee. È nominato, per la prima volta, Ministro degli Affari Esteri nel 2002 da Silvio Berlusconi e ha partecipato attivamente e brillantemente all’elaborazione del Trattato che stabilisce una costituzione per l’Europa. Su richiesta di Silvio Berlusconi, nel 2004, lascia l’Italia per Bruxelles dove diventa Commissario Europeo incaricato del dossier Jai e Vice Presidente della Commissione Europea. Lavora 4 anni su argomenti complessi, che vanno dall’immigrazione alla lotta contro la criminalità e il terrorismo, dalla lotta contro la droga alla cooperazione giudiziaria e dalla creazione di uno spazio giudiziario europeo all’argomento molto importante e sempre attuale della protezione dei dati personali. Lei sostiene, senza tregua, a favore di una maggiore integrazione, argomenti tuttavia fortemente legati alla sovranità degli Stati. Sette anni prima del dramma di Lampedusa, ci sono stati drammi simili come a Malta, nel 2007, e Lei era già uno dei difensori più accaniti di una politica comune dell’immigrazione e di un miglioramento significativo degli strumenti messi a nostra disposizione, come ad esempio Frontex, per gestire i flussi dei migranti ed evitare le catastrofi umane, in particolare nel Mediterraneo. Inoltre si è fortemente impegnato nella preparazione dell’anno europeo del dialogo interculturale, tema che Le è sempre stato a cuore. La Sua azione ha contribuito al successo di tale evento nel 2008. Infine, per concludere sul Suo ruolo europeo, vorrei sottolineare il Suo impegno nell’attuazione dei Forum europei sulla protezione dei bambini. Lei ha del resto usato una bellissima formula durante uno dei Suoi interventi sull’argomento, dicendo : “L’Europa deve essere l’angelo custode di tutti i bambini”. È sempre Lei che ha lanciato l’idea di un sistema d’alarme per i bambini in pericolo in tutti i paesi dell’Unione Europea. Lors de la formation de son nouveau gouvernement, Silvio Berlusconi vous rappelle à ses côtés. Vous êtes à nouveau nommé ministre des Affaires étrangères en 2008. Dans ces éminentes fonctions, vous allez confirmer votre engagement au service de la construction européenne mais aussi de la paix et de la sécurité internationale. Je ne peux naturellement citer toutes les initiatives – nombreuses – que vous avez prises au cours de ces années à la tête de la diplomatie italienne. Je voudrais toutefois mentionner votre attachement profond à la Méditerranée, cet espace commun qui a connu – et qui connait - tant de bouleversements mais qui unit nos deux pays au destin de leurs voisins de la rive Sud. Si nous n’avons pas toujours partagé les mêmes positions sur les aspects institutionnels devant encadrer les rapports entre l’UE et ses partenaires méditerranéens, votre intérêt pour cette zone stratégique pour nos deux pays et votre engagement pour en faire une priorité de l’Europe mais aussi de la communauté internationale ne se sont jamais démentis. Vous avez toujours cru, à juste titre, que l’Italie avait un rôle de tête de pont à jouer pour rapprocher les deux rives de la Méditerranée et favoriser le dialogue entre ses peuples. Vous avez d’ailleurs fondé l’Observatoire de la Méditerranée, institution qui accorde notamment des prix prestigieux comme le prix Ibn Khaldoun aux grandes figures du dialogue interculturel méditerranéen. Vous vous êtes également dépensé sans compter pour défendre, partout dans le monde, la liberté d’expression, la liberté de religion ou de conviction, et pour lutter, partout, contre les atteintes aux droits des minorités, notamment chrétiennes. Vous vous êtes également engagé fortement contre la peine de mort et contre les pratiques inhumaines et dégradantes telles que les mutilations génitales féminines. Si, sur le plan politique, vous avez fait le choix de faire « un pas de côté » en décidant de ne pas vous représenter aux élections générales de 2013, vous restez très actif sur la scène internationale. Vous avez ainsi mis votre expertise au service de la SIOI (Société italienne pour les organisations internationales), que vous présidez et qui organise de nombreuses conférences de haut niveau - dont profitent d’ailleurs les diplomates de cette ambassade ! – et assure la formation de diplomates italiens ou étrangers aux techniques de la négociation internationale. Votre connaissance des mécanismes européens et votre solide expérience juridique ont conduit Belgrade à vous recruter, l’année dernière, comme conseiller extérieur dans le cadre de la négociation d’adhésion de la Serbie à l’UE. Nul ne s’étonnera que, face à la complexité de ces négociations et au défi consistant à bâtir un Etat de droit en Serbie, le choix du gouvernement serbe se soit porté sur un expert tel que vous, dont l’énergie et la force de travail n’ont jamais été démenties. Vous êtes un homme de défi et vous souhaitez à présent mettre toutes vos qualités au service de la sécurité internationale. Vous êtes en effet, tout le monde le sait, candidat à la succession du Secrétaire général de l’Otan. Le mandat de M. Rasmussen s’achève, en effet, prochainement. Nous connaissons votre engagement en faveur de la relation transatlantique et votre expérience des relations internationales. Vous avez été reçu pour cela par les plus hautes autorités françaises. Comme vous le dites en Italie : « in bocca al lupo » ! Président, cher Franco Frattini, Pour la France, vous avez toujours été un interlocuteur attentif et constructif avec lequel nous partageons des valeurs essentielles. Nous pouvons, d’ailleurs, parler librement en français car vous connaissez parfaitement notre langue et l’avez montré à plusieurs reprises. C’est donc pour honorer votre carrière et votre engagement et pour rendre hommage à votre stature européenne et internationale que la France a décidé de vous nommer dans l’ordre national de la Légion d’Honneur au grade de Commandeur. Au nom du Président de la République, j’ai l’honneur de vous remettre les insignes de Commandeur dans l’Ordre national de la Légion d’Honneur.