Uso negli atleti di farmaci ed integratori
Incidenza dell'uso di farmaci ed integratori e lo stato ematologico di atleti di vario livello in
Piemonte
C.G. Gribaudo*, P. Astegiano*, A. Chiey*, G.P. Ganzit*, M. Valpreda**
* Istituto di Medicina dello Sport FMSI-CONI di TORINO
**Direzione Sanità Pubblica, Assessorato alla Sanità Regione Piemonte
Introduzione
Il doping è stato da sempre presente nello sport ma negli ultimi anni vi sono state segnalazioni ed
evidenze di un uso sempre più ampio e preoccupante tale da richiamare l'attenzione dei mass media
e della magistratura ordinaria. In particolare l'attenzione è stata posta sulle sostanze non
identificabili ai controlli anti-doping, come rEPO e rGH, che la moderna tecnica farmaceutica del
DNA ricombinante ha reso reperibili in grande quantità sul mercato. Negli scorsi anni, in attesa di
metodi specifici di identificazione, per limitare l'utilizzazione di rEPO si è deciso di utilizzare dei
valori limite dell'ematocrito (50% per i maschi e 47% per le femmine) per consentire l'accesso alle
competizioni sportive. Valori superiori sono ritenuti pericolosi per la salute e l'atleta deve
sospendere immediatamente la propria attività sino alla normalizzazione del dato. Questi limiti sono
da considerare rimedi estremi ad una situazione non altrimenti controllabile ma non certo ottimali
anche da un punto di vista di equità sportiva. Infatti atleti con valori naturali attorno a questi limiti
che non usano rEPO sono in continuo allarme e corrono il rischio di essere sospettati di utilizzarla,
mentre atleti con valori naturali molto più bassi possono abbastanza tranquillamente assumere rEPO
senza indurre sospetti. Da questo punto di vista i valori medio normali di gruppi di atleti sono di
poca utilità mentre più interessanti sono i dati longitudinali dei singoli soggetti come si sta facendo
da parte del CONI con il progetto "Io non rischio la salute". Il sospetto dell'ampio uso di rEPO da
parte degli sportivi deriva soprattutto dai dati della produzione industriale, in rapporto ad un uso
terapeutico relativamente limitato ed in questo caso invece l'incremento dei valori medi in gruppi di
popolazione sportiva potrebbe avvalorarne l'uso illecito. Osservazioni di questo tipo sono state fatte
su un gruppo limitato di atleti da Videman e al. Da più parti sono state fatte osservazioni sull'uso
eccessivo di farmaci nello sport, indipendentemente da effetti dopanti, ed anche di integratori
alimentari, in quantità talvolta eccessive e tali da poter essere dannose alla salute degli sportivi. Ma
non esistono dati sull'incidenza generale di questo fenomeno nè delle variazioni nel tempo. I dati
sullo stato ematologico degli atleti sono di diversi anni fa (2-5) e dati più recenti sono relativi ad un
numero limitato di soggetti (6-8). La conoscenza di dati più attuali fornirebbe un punto di
osservazione della situazione e consentirebbe nel confronto con dati precedenti ma soprattutto futuri
di capire meglio la modificazione delle abitudini farmacologiche degli atleti e delle possibili
conseguenze. Potrà ad esempio essere interessante notare se l'introduzione del controllo delle
caratteristiche elettroforetiche dell'eritropoietina urinaria (7) e dei controlli ematici che saranno
introdotti all'Olimpiade di Sidney influirà sull'uso di rEPO. Questo dovrebbe avere per conseguenza
una diminuzione della produzione di rEPO per riduzione della richiesta ed una modificazione di
alcuni parametri ematochimici tanto più rilevante quanto maggiore è stato l'uso precedente come
osservato ad esempio da Videman e al.(1) su sciatori finlandesi e svedesi dopo l'introduzione del
controllo dell'emoglobina (valori limiti 18.5 nei maschi e 16.5 nelle femmine). Considerazioni
analoghe possono essere valide in rapporto ad altri metodi di doping futuri. Ci è parso pertanto
interessante fornire un quadro attuale della condizioni di alcuni parametri ematochimici, dell'uso di
farmaci e di integratori nella popolazione sportiva italiana e delle loro eventuali interelazioni.
Soggetti e metodi
Sono stati presi in considerazione 1017 soggetti praticanti sport a livello agonistico, 192 di sesso
femminile di età media di 20.2 anni, statura 167.9 cm (DS 7.57), peso 57.6 kg (DS 8.49) e 825 di
sesso maschile di età media 22.9 aa., statura 178.7 cm (DS 7.57), peso 71.2 kg (DS 8.75). Le
informazioni anamnestiche sportive e quelle relative all'uso di farmaci e di integratori sono state
raccolte con un questionario anonimo abbinato con un numero al prelievo ematico, attraverso il
quale l'atleta ha potuto ritirare i risultati del proprio esame. Il prelievo ematico è stato eseguito a
digiuno, con soggetto seduto da 15 minuti, senza uso di laccio emostatico, con ago 21G. Sono stati
scartati i prelievi con segni di emolisi. Gli esami sono stati eseguiti presso un laboratorio accreditato
dalla Regione Piemonte e sottoposto a periodici e regolari controlli di qualità. Sono state condotte le
seguenti analisi: esame emocromocitometrico completo con reticolociti con apparecchio Argos
ABX, sideremia con metodo ferrozima, TIBC con metodo turbidimetrico, ferritina con metodo
chemoluminescente, bilirubina totale e frazionata con metodo di diazoreazione, transaminasi con
metodo IFCC a 37° C.
Risultati
Femmine
Nel gruppo di atlete esaminate lo sport prevalente è risultato lo sci nordico pari al 32.3 % ( v. tab. 1)
con la maggior parte praticanti solo fondo e il 38.7 % praticanti biathlon, seguono atletica e
canottaggio. Per quanto riguarda l'atletica il 64.8% dei soggetti esaminati pratica mezzofondo e
fondo.
Sport
n
%
Arrampicata
2
1.04
Atletica
40
20.83
canoa e canottaggio
27
14.06
Ciclismo
8
4.17
Ginnastica artistica
5
2.60
Nuoto
9
4.69
Pattinaggio
8
4.17
Pallavolo
24
12.5
sci nordico
62
32.3
tennis e squash
7
3.6
totale
192
100
Tab. 1: Sport praticati dalle atlete esaminate.
La moda degli anni di pratica agonistica è risultata di 5 anni. La distribuzione è asimmetrica, ma
oltre il 50% dei soggetti pratica sport agonistico da 3 a 7 anni. L'impegno dell'allenamento come
numero di sedute alla settimana evidenzia una distribuzione non normale con una moda di 5 sedute,
con oltre il 50% delle atlete che sono impegnate da 4 a 7 sedute alla settimana. Il numero dei giorni
alla settimana di impegno fisico varia da 1 a 7 con una moda di 6 giorni (35% dei soggetti) e oltre il
90% dei soggetti impegnati da 4 a 7 giorni la settimana. Le ore di allenamento al giorno variano da
1 a 4 con la moda pari a 1.5 ore e quasi il 90% delle atlete impegnate da 1.5 a 2.5 ore al giorno.
I soggetti hanno lamentato negli ultimi 6 mesi varie forme di patologiam che hanno interessato il
26.6% delle atlete con una incidenza del 3.6% delle sindromi influenzali che sale al 5.1%
considerando altri episodi febbrili non meglio identificati. Relativamente frequenti sono anche le
tendinopatie (3.6%) e le fratture con una incidenza del 3.1%. Distorsioni, patologie del ginocchio,
lesioni muscolari ammontano globalmente al 6.2%.
Farmaco
n. sogg. % farmaci % atlete
antibiotici
18
13.85
9.38
antispastici
3
2.31
1.56
antistaminici
2
1.54
1.04
antipiretici
9
6.92
4.69
beta2-stimolanti
3
2.31
1.56
cortisonici
6
4.62
3.13
estroprogestinici
8
6.15
4.17
FANS
54
41.54
28.12
mucolitici
5
3.85
2.60
vari
22
16.92
11.46
Tab. 3: Farmaci utilizzati negli ultimi 6 mesi dalle atlete esaminate
Il ricorso a farmaci negli ultimi 6 mesi è stato fatto da 84 atlete pari al 43.7%, ma alcune hanno
assunto più di un farmaco e questo spiega i risultati riportati in tabella 3. I farmaci più usati sono gli
antiinfiammatori che rappresentano il 37.7% circa dei farmaci assunti e sono stati utilizzati negli
ultimi 6 mesi dal 25.5% delle atlete. Segue l'uso di antibiotici che rappresentano il 13.8% dei
farmaci utilizzati e sono stati assunti dal 9.4% delle atlete. Nel solo caso segnalato di anemia
sideropenica l'atleta ha assunto ferro e folati.
Integratori
AAR
Proteine
Creatina
Ferro
Folati
Ginseng
Glutamina
Glucidi e maltodestrine
Sali minerali
Polivitaminici
n. sogg. % integratori % atlete
38
18.27
19.79
4
1.91
2.08
4
1.91
2.08
25
12.02
13.02
9
4.33
4.69
11
5.29
5.73
1
0.48
0.52
28
13.46
14.58
58
27.88
30.21
30
14.42
15.63
Tab 4: Integratori utilizzati negli ultimi 6 mesi dalle atlete esaminate.
I cortisonici sono stati utilizzati dal 3.1% delle atlete per infiltrazione e per trattare forme allergiche,
i beta2-stimolanti dal 1.5% mentre nessuna atleta ha dichiarato di aver fatto uso di anestetici o altri
farmaci riportati nell'elenco delle sostanze doping. Gli integratori alimentari sono utilizzati da 104
atlete pari al 54.1% dei soggetti esaminati, 59 atlete pari al 30.7% fanno uso di 2 integratori, 27
atlete pari al 14.1% ne usano 3, 12 (6.2%) soggetti utilizzano 4 integratori e 6 soggetti (3.1%) 5
integratori diversi. La sostanza più utilizzata consiste in bevande con diversi sali minerali che
rappresentano il 27.8% delle integrazioni e sono usate dal 30.2% delle atlete esaminate (v. tab. 4).
Seguono in ordine di frequenza gli aminoacidi ramificati 18.2% degli integratori, usati dal 19.8%
delle atlete. Il 14.4% degli integratori utilizzati sono polivitaminici e il 13.4% carboidrati in
particolare maltodestrine, presenti ognuno nell'integrazione di circa il 15% delle atlete esaminate.
Solo il 2.1% delle atlete fa uso di integrazione di creatina.
Per quanto riguarda i parametri ematologici abbiamo considerato come normali quelli di atlete che
non abbiano soggiornato a quote superiori ai 1500 m per un periodo prolungato superiore a 10
giorni, nel mese precedente il prelievo. I valori medi di riferimento del campioni di 175 atlete sono
riportati nella tabella 4. Per la sideremia, ferritina e bilirubina che hanno evidenziato una
distribuzione non normale dei valori nella popolazione è indicata la media geometrica, gli intervalli
di confidenza al 95% e gli intervalli di tolleranza al 95% indicati anche con il termine di limiti
fiduciali della popolazione e che comprendono i valori considerati normali. Il coefficiente di
variabilità è simile per globuli rossi, emoglobina, ematocrito e parametri derivati eccettuato MCHC
dove il valore è più basso. Risulta più alto invece per RDW ma soprattutto per i reticolociti.
Parametro
Globuli rossi (x10^6/mcl)
Globuli bianchi (x10^3/mcl)
Emoglobina (g/dl)
Ematocrito (%)
MCV (fl)
MCH (pg)
MCHC (g/dl)
RDW (%)
Reticolociti (%0)
transferrina (mg/dl)
TIBC (mcg/dl)
AST (UI)
ALT (UI)
Sideremia (mcg/dl)
Ferritina (ng/ml)
Bilirubina tot (mg/dl)
Bilirubina diretta (mg/dl)
Bilirubina indiretta (mg/dl)
m
4.465
6.395
13.38
39.95
89.66
30.03
33.51
14.57
11.49
291
364
24.2
17.2
mg
74
30
0.55
0.11
0.43
DS
0.331
1.535
0.87
2.63
4.48
1.67
0.86
1.58
5.30
43.7
54.7
8.0
5.9
IC
69-80
26-33
0.51-0.60
0.10-0.12
0.39-0.47
CV
7.41
24.00
6.55
6.59
5.00
5.58
2.57
10.84
46.13
15.01
15.02
33.05
34.30
IT
27-208
7-133
0.20-1.52
0.05-0.25
.014-1.31
Tab. 4: Parametri ematologici del campione di atlete esaminate.
mg: media geometrica; IC: intervalli di confidenza al 95%; IT: intervalli di tolleranza al 96%
L'età nelle atlete risulta in relazione inversa con il numero di globuli rossi ed influenza direttamente
MCV, MCH, sideremia e transferrina con una modesta incidenza. Non vi sono correlazioni
significative con i dati antropometrici. L'analisi delle correlazioni fra vari parametri
emocromocitometrici evidenzia una stretta interdipendenza fra concentrazione di emoglobina ed
ematocrito, così come fra MCV e MCH. Con un indice di influenza minore i globuli rossi appaiono
in relazione diretta con emoglobina ed ematocrito (r=0.717) ed in relazione inversa con MCV (r=0.499), MCH ed MCHC. Questo significa che nelle atlete esaminate un aumento del numero di
globuli rossi si accompagna a globuli più piccoli e con minor emoglobina. Mentre è evidente
un'interdipendenza strettissima fra transferrina e TIBC (r=0.998) non vi è correlazione fra sideremia
e ferritina ed esistente una debole relazione inversa fra tranferrina e ferritina (r=-0.320). Non vi
sono inoltre relazioni significative fra parametri ematochimici ed emocromicitometrici.
Maschi
Negli atleti di sesso maschile esaminati che sono risultati significativamente più numerosi delle
femmine ( 81.1% del totale) lo sport più praticato è risultato il calcio (34%), seguito dal ciclismo
(23.9%), sci (14%), canoa e canottaggio (8.8 %), atletica (6.4%) e nuoto (3.6%). Seguono altri sport
in percentuali minori come si può osservare dalla tabella 5.
Sport
Arrampicata
Atletica
Basket
Calcio
Canoa o canottaggio
Ciclismo
Ginastica artistica
Nuoto
Pattinaggio
Pallavolo
Pesi
Sci nordico
Tennis o squash
Totale
n
12
53
18
284
73
197
5
30
4
16
5
116
12
825
%
1.45
6.42
2.18
34.42
8.85
23.88
0.61
3.64
0.48
1.94
0.61
14.06
1.45
100
Tab. 5: Sport praticati dagli atleti esaminati
La pratica di attività agonistica di questo gruppo varia da 1 anno a 30 ed ha una distribuzione
asimmetrica attorno ad una moda di 10 anni. Le sedute di allenamento presentano una moda di 6
sedute alla settimana ma la stragrande maggioranza degli atleti si allena da 5 a 7 volte alla
settimana. La durata delle sedute di allenamento presenta una moda di 2 ore al giorno e la maggior
parte degli atleti esaminati si allena da 1.5 a 3 ore al giorno. Le principali malattie lamentate negli
ultimi 6 mesi sono risultate le tendiniti pari al 13.4% delle patologie che hanno interessato quindi il
4.7% degli atleti. Seguono per un 10.3% le lesioni muscolari e le patologie del ginocchio che
comprendono lesioni meniscali, dei legamenti crociati e condropatie. Le distorsioni hanno
interessato 8..6% degli atleti. Quindi complessivamente le patologie riguardanti l'apparato
locomotore sono risultate più di ¾ e precisamente il 75.69%. Il 31.7% degli atleti è stato quindi
interessato da una o più patologie negli ultimi 6 mesi. Non vi sono differenze statisticamente
significative rispetto alle atlete. Il ricorso a farmaci negli ultimi 6 mesi è stato fatto da 297 atleti pari
al 36%, ma alcuni hanno assunto più di un farmaco e questo spiega i risultati riportati in tabella 16.
In particolare 79 atleti pari al 9.5% ha utilizzato due farmaci, 18 atleti pari al 2.2% tre farmaci e 5
soggetti 4 farmaci. I farmaci più usati sono gli antiinfiammatori che rappresentano il 62% circa dei
farmaci assunti e sono stati utilizzati negli ultimi 6 mesi dal 31.6% degli atleti. Seguono gli
antibiotici che rappresentano l' 11.9% dei farmaci utilizzati e sono stati assunti dal 6 % dei soggetti
esaminati. Il 1.4% degli atleti ha fatto uso di cortisonici e l'1.1% di b2-stimolanti e antistaminici.
Altri farmaci di uso controllato ai fini doping denunciati dagli atleti sono costituiti
fondamentalmente da lidocaina. In tutti i casi gli atleti hanno dichiarato di aver fatto uso di queste
sostanze a fini terapeutici per periodi saltuari. Lo 0.36% dei soggetti ha ammesso invece di aver
fatto uso di testosterone per aumentare la massa muscolare. In tutti i casi si è trattato di soggetti che
praticano il culturismo.
Farmaco
ansiolitici
antibiotici
antipiretici
antistaminici
beta2-stimolanti
cortisonici
disintossicanti
FANS
lidocaina
miorilassanti
mucolitici
sedativi tosse
testosterone
vari
n. sogg.
4
50
22
7
9
12
3
264
6
9
6
4
3
19
% farmaci
0.96
11.96
5.26
1.67
2.15
2.87
0.72
63.16
1.44
2.15
1.44
0.96
0.72
4.55
% atleti
0.48
6.06
2.67
0.85
1.09
1.45
0.36
32.0
0.73
1.09
0.73
0.48
0.36
2.3
Tab.6. Farmaci utilizzati dagli atleti
Nettamente più diffuso è naturalmente l'uso di integratori che sono assunti da 615 atleti pari al
74.5%. Molti fanno uso di più di 1 prodotto e questo spiega i dati di tab. 7. In particolare 450
soggetti pari al 54.5% usano assumere 2 prodotti, 188 soggetti pari al 22.8% ne assumono 3, 88
soggetti pari al 10.6% ne assumono 4 ed infine 11 soggetti (1.3%) ne assumono 5. Per quanto
riguarda il sistema di integrazione usato il più diffuso è quello che fa ricorso ai sali minerali che
rappresenta il 31.3% degli integratori ed è usato dal 51.49% degli atleti. Seguono a valori molto
simili aminoacidi ramificati e carboidrati in particolare sotto forma di maltodestrine. Entrambi
coprono circa il 18% dell'integrazione e sono usati da circa il 30% degli atleti.
Integratori
AAR
Creatina
Ferro
Folati
Ginseng
Glutamina
Glucidi e maltodestrine
Proteine
Sali minerali
Polivitaminici
vari
n. sogg. % integratori % atleti
243
17.97
29.45
90
6.66
10.91
31
2.29
3.76
6
0.44
0.73
32
2.37
3.88
3
0.22
0.36
246
18.20
29.82
55
4.07
6.67
424
31.36
51.39
210
15.53
25.45
12
0.89
1.45
Tab. 7: Integratori assunti dagli atleti esaminati
Il 25.5% dei soggetti ricorre a integrazione di vitamine ed il 10.9% fa uso di creatina. Tutti gli atleti
hanno dichiarato di utilizzare meno di 6 g al giorno di creatina. La dose più diffusa è di 3 g e un
solo atleta ha dichiarato di aver fatto un carico di una settimana di 20 g al giorno per poi proseguire
con 3 g/die.
Anche per gli atleti maschi per quanto riguarda i parametri ematologici abbiamo considerato come
normali quelli dei soggetti che non abbiano soggiornato a quote superiori ai 1500 m per periodi
prolungato superiore a 10 giorni nei 30 giorni precedenti l'esame. I valori medi di riferimento del
campioni di 780 atleti sono riportati nella tabella 8.
Parametro
Globuli rossi (x10^6/mcl)
Globuli bianchi (x10^3/mcl)
Emoglobina (g/dl)
Ematocrito (%)
MCV (fl)
MCH (pg)
MCHC (g/dl)
RDW (%)
Reticolociti (%0)
transferrina (mg/dl)
TIBC (mcg/dl)
AST (UI)
ALT (UI)
Sideremia (mcg/dl)
Ferritina (ng/ml)
Bilirubina tot (mg/dl)
Bilirubina diretta (mg/dl)
Bilirubina indiretta (mg/dl)
m
4.909
6.020
14.83
43.70
89.17
30.27
33.94
14.62
10.78
270
335
26.5
21.9
mg
85
81
0.71
0.14
0.56
DS
0.434
1.390
0.99
2.94
4.84
1.84
0.83
1.39
4.54
40.9
51.6
11.9
9.6
IC
83-88
76-85
0.69-0.74
0.13-0.14
0.54-0.59
CV
8.84
23.10
6.68
6.73
5.43
6.10
2.44
9.51
42.12
15.50
15.40
41.89
43.84
IT
38-191
18-360
0.26-1.94
0.06-0.33
0.18-1.70
Tab. 8: Parametri ematologici del campione di atleti esaminati.
CV: coefficiente di variabilità; mg: media geometrica; IC: intervalli di confidenza al 95%; IT:
intervalli di tolleranza al 96%
Il coefficiente di variabilità è simile per globuli rossi, emoglobina, ematocrito e parametri derivati
eccettuato MCHC dove il valore è più basso, risulta più alto invece per RDW ma soprattutto per i
reticolociti, come già rilevato nella popolazione sportiva femminile. Come per la popolazione
generale anche gli atleti maschi hanno valori maggiori rispetto alle femmine di emoglobina ed
ematocrito, mentre MCV, MCH, MCHC, RDW e reticolociti risultano simili. Gli atleti maschi
presentano valori maggiori di globuli rossi e le atlete valori significativamente maggiori di globuli
bianchi. Inoltre tutti i parametri ematochimici analizzati risultano significativamente maggiori nei
maschi.
DISCUSSIONE
La scelta degli atleti potrebbe avere influenzato i risultati sia per il livello di pratica sportiva che per
la disponibilità volontaria a partecipare alla ricerca. Dobbiamo però rilevare che non abbiamo
registrato rifiuti da parte degli atleti se non in taluni casi di intere squadre per difficoltà logistiche. Il
livello degli atleti è stato molto ampio dai professionisti, agli olimpionici, agli atleti dilettanti e
quindi da questo punto di vista la nostra popolazione sportiva è quanto mai ampia e corrisponde allo
scopo del nostro lavoro. Per cercare di migliorare la raccolta delle informazioni il questionario è
stato compilato da operatori addestrati con salvaguardia dell'anonimato. In talune situazioni
possiamo pensare che gli atleti non siano stati del tutto sinceri circa la denuncia delle sostanze
utilizzate, ma questo avrebbe potuto ugualmente verificarsi in caso di compilazione personale del
modulo. Le differenze riscontrate fra maschi e femmine sono in relazione alle caratteristiche
genetiche ma bisogna e conto eventualmente anche del fatto che le atlete risultano praticare lo sport
agonistico da un minor numero di anni rispetto i maschi e per un numero minore di ore e di sedute.
Per quanto riguarda i risultati agonistici espressi come numero di vittorie o posizioni di classifica
finale non sono risultate invece differenze significative fra i due sessi. L'uso di farmaci è abbastanza
diffuso (v. graf. 1 e 2) soprattutto anti-infiammatori con differenze fra i vari sport.
Graf. 2
Graf. 1 (per ingrandire)
Nelle femmine l'uso è maggiore nell'atletica rispetto alla pallavolo ed in questa rispetto a
canottaggio e sci (v. graf. 3). Nei maschi nell'atletica, calcio e nuoto vi è un uso maggiore nei
confronti di canottaggio, ciclismo e sci. Sembrerebbero quindi legati al traumatismo acuto e cronico
variabile in funzione dello sport e del livello agonistico. L'uso di farmaci appartenenti all'elenco
doping è limitato anche per quelli sottoposti a restrizione d'uso come cortisonici, anestetici e beta2stimolanti. Questo dato contrasta con quanto riscontrabile ai controlli antidoping specie nel ciclismo
ove un elevato numero di atleti presenta certificato medico di prescrizione di questi farmaci, che ne
giustifica l'uso. Questo dato sembrerebbe indicare come l'uso di sostanze doping sia limitato a certi
gruppi di atleti ed in certi ambienti, come il body building, piuttosto che un fenomeno ampiamente
diffuso nello sport. Più ampia è la pratica dell'uso di integratori alimentari, più diffusa negli atleti
maschi rispetto alle femmine, forse in relazione ai diversi sport presi in considerazione (v. graf. 1 e
2). Infatti questa pratica è variabile da sport a sport. In particolare abbiamo rilevato che nelle
femmine un numero maggiore di atlete di canottaggio ed atletica ne fanno uso rispetto alle
praticanti sci e queste rispetto alle pallavoliste. Nei maschi invece lo sport dove l'uso è maggiore è il
ciclismo seguito dal canottaggio nel quale l'uso risulta significativamente più elevato rispetto a
calcio, sci e nuoto. Gli integratori salini sono i più utilizzati (v. graf. 4) in tutti gli sport tranne
atletica e nuoto. Nel primo caso prevalgono i carboidrati nel secondo gli aminoacidi ramificati.
Anche nel calcio gli AAR sono più diffusamente utilizzati dei carboidrati. Abbiamo invece
constatato in generale un ridotto uso di creatina tranne che in atletica e calcio (v. graf. 5) con
introduzione media di 3 g al giorno.
Graf. 3 (per ingrandire)
Graf. 4
Graf. 5 (per ingrandire)
Graf. 6
Il dato che più ci ha stupito è quello inerente l'ampio uso di aminoacidi ramificati. I dati della
letteratura sono infatti piuttosto contraddittori circa l'importanza della loro integrazione in
condizioni normali di alimentazione (10). Quindi il loro uso appare più una moda che non una reale
necessità. D'altra parte se osserviamo i parametri ematochimici in coloro che fanno uso di
integrazione con AAR notiamo che i valori di globuli rossi, emoglobina ed ematocrito risultano
significativamente minori rispetto a coloro che non ne assumono. Il motivo di ciò non è chiaro ma
appare meritevole di ulteriori indagini. D'altra parte i parametri ematologici non appaiono invece
significativamente diversi nei soggetti che usano integrazioni di sali minerali, glucidi o vitamine.
Ma stranamente le migliori condizioni di sanguificazione sono presenti nel gruppo di atleti che
dichiarano di non far uso di integratori. Potremmo pensare che questi siano in migliori condizioni di
salute e non avvertano quindi la necessità di assumere particolari sostanze. Esaminando l'uso di
farmaci ed in particolare di FANS non sono rilevabili però differenze significative fra atleti che non
usano o che usano integratori. Sembra quindi necessaria un migliore informazione che metta in
evidenza l'importanza dell'apporto alimentare e l'uso di integrazioni solo in caso di reale necessità. I
parametri emotochimici evidenziano nei soggetti esaminati una situazione generale che riflette gli
effetti dell'attività fisica con valori di emoglobina ed ematocrito tendenzialmente inferiori alla
popolazione non sportiva. Questo fatto rende improbabile che ci sia un uso diffuso di rEPO nella
poppolazione sportiva studiata anche se non esclude l'uso in singoli atleti. L'utilizzazione di
integrazioni di ferro (v. graf. 6) non appare fornire benefici da incremento delle capacità ossiforiche
del sangue nei maschi con valori normali di sideremia mentre determinano aumento
dell'emoglobina e del volume corpuscolare media nelle atlete che hanno perdite maggiori connesse
con i flussi mestruali. Il soggiorno a quote superiori a 1500 m slm determina valori mediamente più
elevati di emoglobina e reticolociti in entrambi i sessi e di ematocrito nei maschi. Rispetto alla
popolazione normale negli atleti si rileva la tendenza a valori più elevati di reticolociti con
ematocrito ed emoglobina normali, per cui è da ritenere che questo aumento sia correlato ad una
maggior distruzione di globuli rossi connessi con l'attività fisica, sia per compressioni a livello della
pianta del piede che per microemorragie a livello dell'apparato gastroenterico, in rapporto a
situazioni ipossiche nelle fasi più intense dello sforzo (11). A questo proposito si osservano negli
atleti un numero maggiore rispetto alla norma di soggetti con aumento dei valori di bilirubina totale
con aumento alla reazione di Van de Berg in particolare della bilirubina indiretta ma anche di quella
diretta. Probabilmente l'esercizio intenso rende evidenti condizioni latenti di deficit nell'espressione
genica della bilirubina glucoronosiltrasferasi (s. di Gilbert) (120). L'attività fisica determina inoltre
tendenziale aumento dei valori di ferritina e dei valori di transaminasi nel senso che si rilevano un
numero maggiore di soggetti lievemente oltre i limiti normali rispetto alla popolazione non sportiva.
Questi effetti appaiono in parte dovuti a conseguenze dirette dell'attività fisica e dei traumi ad essa
connessi. Non si può escludere che possano essere conseguenza di un uso eccessivo di integratori di
ferro o di farmaci antiinfiammatori. Noi però abbiamo rilevato che i soggetti che hanno dichiarato
l'assunzione di integratori di ferro presentano valori di sideremia non significativamente diversi dai
normali e i soggetti che hanno dichiarato l'uso di FANS non presentano parametri ematologici
significativamente diversi da coloro che non ne hanno fatto uso negli ultimi 6 mesi. In conclusione i
dati ottenuti raffrontati ai dati della popolazione normale indicano che non vi è nello sport un uso
generalizzato di rEPO, che sarebbe opportuno un uso più controllato di farmaci e soprattutto di
farmaci antiinfiammatori, che una migliore informazione potrebbe indirizzare gli atleti verso un uso
più mirato di integratori.
BIBLIOGRAFIA
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11. Shaskey DJ, Green GA: Sports haematology. Sports Med 2000; 29:27-39
12. Isselbacher KJ: Bilirubin metabolism and hyperbilirubinemia. In Harrison's Principles of
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Uso negli atleti di farmaci ed integratori