FASCIOTOMIA CON AGO nel trattamento di casi selezionati di Malattia di Dupuytren Remo Ceffa - Novara PREMESSE Il trattamento percutaneo del Morbo di Dupuytren trova diffusione a partire dagli anni ‘70 quando Reumatologi (1) poi Chirurghi della Mano (2) francesi, riferiscono ottimi risultati con poche complicanze su casistiche significative. Da allora la Fasciotomia Percutanea con Ago (FPA) da un lato si è molto diffusa (utilizzando anche i moderni mezzi di comunicazione: networks, YouTube, ecc.), dall’altro è ancora vista con diffidenza per il timore di complicanze e recidive (media del 50% dopo 3-4 anni nelle diverse casistiche). Diverse sono le definizioni utilizzate nella pratica e nella letteratura: FASCIOTOMIA PERCUTANEA CON AGO (FPA) APONEUROTOMIA PERCUTANEA CON AGO CORDOTOMIA PERCUTANEA CON AGO PERCUTANEOUS NEEDLE APONEUROTOMY (PNA, NA) PERCUTANEOUS NEEDLE FASCIOTOMY TECNICA - 1 • In regime di Day Hospital, campo sterile e anestesia locale prossimo-distale, un ago da 14G è introdotto tangenziale al palmo; con il tagliente parallelo al palmo si esegue lo scollamento tra cute e aponeurosi nelle sedi di forti aderenze e ombelicature, poi con il tagliente perpendicolare alla corda si eseguono lievi e cauti movimenti trasversali, da profondi a superficiali, per interrompere le fibre sulla guida delle sensazioni tattili che si accompagnano alla recisione delle resistenti fibre aponeurotiche. • Dopo aver ripetuto la manovra a più livelli si esercita una lieve estensione forzata del dito fino alla massima correzione possibile. Una semplice medicazione è lasciata per 24 ore e il paziente è sollecitato a uso e mobilizzazione immediata della mano. • A costo molto basso, l’intervento (ICD 82.12) porta allo stesso DRG (229) del trattamento aperto (controvalore medio sul territorio nazionale: 1200€). 25G Molto diffusa in ambito reumatologico (e molto visibile su Internet) è la tecnica con aghi piccoli introdotti molte volte perpendicolarmente alla cute (simulazione su una RM di mano affetta da M. di Dupuytren) LA PREFERENZA PERSONALE È PER L’USO DI AGHI GROSSI, INTRODOTTI TANGENZIALI ALLA CUTE. DURANTE LA PENETRAZIONE UN DELICATO MOVIMENTO DA PROFONDO A SUPERFICIALE INTERROMPE LA CORDA PATOLOGICA CON POCHI GESTI E CON MINORI RISCHI DI LESIONI IATROGENE. 14G MATERIALE OCCORRENTE ANESTESIA LOCALE CAMPO STERILE L’interruzione della corda patologica è perseguita solo a livello palmare in 2 o 3 punti. Quando occorre viene eseguito uno scollamento sottocutaneo (con lo stesso ago girato di 90°), anche fino alla piega MF. TECNICA - 2 • In caso di cute deficitaria è possibile che la distensione del dito, trattato con ago a livello palmare, determini una lacerazione della cute stessa. Tale lacerazione tipicamente da trasversale diventa longitudinale, assumendo una forma a rombo (lacerazione a “diamante”) Essa non costituisce un fatto negativo; in effetti la sua guarigione per seconda intenzione avviene in pochi giorni con la formazione di nuovo tessuto cutaneo, realizzando una c.d. “plastica” a diamante (“Diamond Plasty”). In caso di “diamante” (e solo in questo caso) applico una steccatura in estensione (da sganciare nella giornata per le mobilizzazioni attive) fino a completa riepitelizzazione. 3 anni 8 giorni CONTRO INDICAZIONI • malattia estesa e infiltrata, corde non ben definite, prevalenza digitale; • recidiva di FPA molto recente (< 6 mesi) e/o estensione digitale; • pseudorecidiva di intervento aperto, con retrazione cutanea cicatriziale; • casi gravi e inveterati con rigidità o anchilosi articolare. L’intervento è anche sconsigliato, a meno di situazioni particolari, in pazienti giovani (< 50 anni). CONTROINDICAZIONI MALATTIA ESTESA, INFILTRATA, CORDE NON BEN DEFINITE PREVALENZA DIGITALE (IFP non estensibile a MF flessa “Fixed contracture”) RIGIDITÀ ARTICOLARE RETRAZIONE CICATRIZIALE (Pseudo-recidiva) RECIDIVA RECENTE (< 6 mesi) DI TRATTAMENTO PERCUTANEO INDICAZIONI – 1 In accordo con gli Autori di riferimento (2, 4) e con le linee guida disponibili risulta indicata nelle seguenti situazioni, diversamente combinate: (5) la FPA INDICAZIONI PRINCIPALI ( = trattamento migliore in assoluto) • Corda aponeurotica palmare (o palmo digitale solo se IFP estensibile a MF flessa), ben definita, con cute poco aderente. • Quando un intervento aperto è problematico o controindicato o rifiutato: condizioni generali compromesse, grande anziano, difficoltà al nursing della ferita; condizioni locali critiche (macerazione o infezione delle pieghe o delle commissure) INDICAZIONI - 2 INDICAZIONI ALLARGATE ( = trattamento migliore in quella situazione) • necessità di ritorno immediato alle attività lavorative o abituali, uso obbligato di stampelle; • specifica richiesta di chirurgia mini-invasiva, senza trattamenti post-operatori; • preparazione ad intervento aperto: Stadio IV e/o problematiche locali (pieghe macerate, cute gravemente retratta, rigidità articolare); • contemporaneità di altri interventi alla stessa mano o alla controlaterale. Soprattutto in questi casi va realizzato un CONSENSO INFORMATO dedicato che specifichi la possibilità di recidiva in una media del 50% dei casi. INDICAZIONI PRINCIPALI CORDA ben definita, sotto cute morbida PALMARE PALMO-DIGITALE (IFP estensibile a MF flessa “Composite contracture”) INDICAZIONI PRINCIPALI a. 83 CONTROINDICAZIONI ALL’INTERVENTO APERTO • GENERALI: grande anziano, compromesso, deficit cognitivo Paziente alla seconda recidiva di intervento tradizionale aperto, con condizioni generali molto compromesse. CONTROINDICAZIONI ALL’INTERVENTO APERTO • LOCALI: macerazione cutanea Risoluzione delle macerazioni cutanee e riepitelizzazione del “diamante” dopo 2 settimane INDICAZIONI ALLARGATE PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO APERTO (miglioramento cutaneo e articolare) INTERVENTO CONTEMPORANEO (stessa mano, altra mano, altro distretto) ESIGENZA DI RAPIDO RITORNO ALLE ATTIVITÀ ABITUALI (lavoro, sport, uso di stampelle, ecc) RICHIESTA SPECIFICA DEL PAZIENTE (esigenze spacifiche contingenti) N.B.: CONSENSO INFORMATO Chi critica la FPA si appella al rischio di lesioni iatrogene e soprattutto alla frequenza delle recidive. Per la discussione su tali argomenti si rimanda alla letteratura di riferimento. In questa sede vengono presentati i dati della casistica personale RISULTATI IMMEDIATI E COMPLICANZE I dati della casistica personale riguardano 213 pazienti operati dal 1995 al 2010: 296 mani, 382 raggi (53,1% stadio I, 29,9% stadio II, 13,1 % stadio III e 3,9 % stadio IV). Tutti i casi trattati vengono rivalutati dopo risoluzione dell’anestesia locale. L’indice di miglioramento medio (gradi iniziali meno gradi ottenuti diviso gradi iniziali x100) è stato del 93,1%, corrispondente ad un incremento medio di 36° di estensione. Va segnalata l’assenza di complicanze maggiori (lesioni iatrogene tendinee o vascolo-nervose o dolore locale persistente); 10 casi (3,4%) di complicanze minori (5 casi di ipoestesia risoltasi in alcuni giorni, 1 caso di ischemia risoltasi in alcune ore, 4 casi di infezione superficiale per scarsa igiene guariti con terapia antibiotica). Sono stati 24 (8,1%) i casi di lacerazione a “diamante” riepitelizzatasi in pochi giorni con effettivo guadagno cutaneo (Diamond-plasty). 1995 - 2010: 213 pazienti x 296 mani x 382 raggi St. I = 53,1% ETÀ MEDIA 69 anni INDICE DI MIGLIORAMENTO St. IV 3,9% 93,1 % GUADAGNO DI ESTENSIONE COMPLESSIVO MEDIO St. III 13,1% 36 ° St. II = 29,9% COMPLICANZE MAGGIORI (vascolari, nervose, tendinee): NESSUNA COMPLICANZE MINORI: 10 (3,4%) ipoestesia temporanea ischemia temporanea infezione superficiale LESIONE A DIAMANTE: 24 (8,1%) MANTENIMENTO DEI RISULTATI NEL TEMPO Di seguito è presentato l’andamento del risultato nel tempo: non è stata ricercata la percentuale di recidive al momento del controllo, ma il tempo dall’intervento in cui la recidiva è comparsa (definendo recidiva la perdita di 20° di estensione rispetto al risultato post-operatorio). Sono persi al controllo 30 pazienti (15,1%) ed esclusi i trattamenti con follow up minore di 1 anno (massimo 12,7 anni; medio 4,7); lo studio è quindi relativo a 225 mani in 151 pazienti. I controlli sono stati effettuati di persona (17 telefonicamente); in 38 casi era sopravvenuto il decesso, ma le informazioni sul mantenimento del risultato sono state comunque riferite dai parenti. A parte 43 casi di estensione della malattia, lo studio individua reali recidive del 39% dei casi entro i 5 anni, quindi il risultato si stabilizza e si mantiene nel tempo. L’analisi dei fattori individuali di rischio di recidiva (“diatesi” di Hueston) ha individuato solo una maggiore tendenza (non statisticamente significativa) nei casi di documentata familiarità. ANDAMENTO DEI RISULTATI NEL TEMPO (f.up > 1 anno = 259 mani) 11 % RIFIUTATO REINTERVENTO RECIDIVE VERE 11 % OPERATI ALTROVE 39% 19,5% APONEURECTOMIA SELETTIVA 58,5% NUOVA FASCIOTOMIA PERCUTANEA TRATTAMENTO SUCCESSIVO 61% MANTENIMENTO DEL RISULTATO oltre i 5 anni Tempo alla recidiva con metodo Kaplan-Meier Unità di Statistica Medica, Dipartimento di Scienze Mediche, Università del Piemonte Orientale LE RECIDIVE - 1 Relativamente alle RECIDIVE documentate: - nell’11% dei casi non è stato eseguito un ulteriore trattamento (comunque soddisfatti o rifiuto); - nell’11% dei casi i pazienti si sono rivolti ad altri centri per un nuovo intervento; - nel 19,5% dei casi ho eseguito una aponeurectomia selettiva aperta, per la presenza di una contemporanea estensione digitale; - nel 58,5% dei casi è stata eseguita una nuova fasciotomia percutanea con ago, per specifica richiesta del paziente e in assenza di controindicazioni. 2 anni Trattamento percutaneo con ago bilaterale nella stessa seduta 3 anni A 3 anni recidiva solo a destra: nuovo trattamento con ago 6 anni LE RECIDIVE – 2 Nel grafico seguente si è ipotizzato che tutti i casi persi al controllo siano delle recidive; se ciò fosse vero la percentuale di recidive diventerebbe del 54,1%. Sul grafico sono stati quindi riportati i dati sulle recidive rilevati dai lavori pubblicati, più significativi numericamente. La abituale difficoltà nel paragonare i risultati dei trattamenti della Malattia di Dupuytren qui è peggiorata dal fatto che una è una curva con l’andamento delle recidive nel tempo, gli altri sono dati di percentuali di recidive al momento di un certo controllo con relativo follow-up medio. Si può comunque notare una percentuale di recidive tra il 40 e il 60% (media 50%). I risultati della casistica personale sono lievemente migliori, verosimilmente per una più severa selezione dei casi da trattare; oltre a ciò i casi più gravi (stadio III o IV) erano pazienti molto anziani (deceduti prima della comparsa della recidiva) o trattamenti preparatori a successivo intervento aperto. CONFRONTO CON LA LETTERATURA 225 mani Bleton 1996 67 casi 39% a 2 anni (15,1%) 53,1% 54,1% di RECIDIVE con persi al controllo (14,1%) Van Rijessen 2006 74 casi 60% a 3 anni Foucher 2001 261 casi 58% a 3,5 anni Badois 1993 123 casi 50,4% a 5 anni 259 mani Tempo alla recidiva con metodo Kaplan-Meier Unità di Statistica Medica, Dipartimento di Scienze Mediche, Università del Piemonte Orientale LE RECIDIVE – 3 Infine nel grafico seguente sono stati inseriti i dati delle casistiche di riferimento, relativi alle recidive dopo trattamento aperto tradizionale. Come è noto anche dopo aponeurectomia aperta la malattia di Dupuytren recidiva, con percentuali che tendono al 50% a 5 anni, per poi peggiorare ulteriormente nei decenni successivi. L’andamento è (come prevedibile) diverso: la persistenza del tessuto patologico dopo la sola sezione delle corde, fa sì che, nei casi operati in fase evolutive, la recidiva sia precoce. CONFRONTO CON LA LETTERATURA 34% a 2 anni 43% Tubiana 1986 - 89 casi 48 % a 5 anni 62% 71% a 20 anni 77% a 30 anni 60 % a 10 anni Mantero 1986 - 600 casi Tempo alla recidiva con metodo Kaplan-Meier Unità di Statistica Medica, Dipartimento di Scienze Mediche, Università del Piemonte Orientale CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE - 1 La FPA è TECNICA DA CONOSCERE • Nella consapevolezza che la Malattia di Dupuytren non è realmente curabile, esistono situazioni nelle quali la FPA si dimostra il trattamento migliore in assoluto (per quella mano, per quel paziente, per le esigenze di quel momento della sua vita). • Se ben condotta è tecnica semplice e sicura. • La richiesta di questo specifico intervento è in costante aumento da parte dei pazienti, sempre più informati dalla rete Internet. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE - 2 RICHIEDE ADEGUATA ESPERIENZA DI CHIRURGIA APERTA • Tecnica semplice non vuol dire facile: lavorando “sottocute” occorre avere ben chiaro cosa c’è o cosa potrebbe esserci sotto a quella cute (corde spirali, ecc). • Durante l’esecuzione della FPA, l’entusiasmo per il risultato immediato che si ottiene procedendo con l’intervento può indurre ad allargare l’uso dell’ago in gesti e zone a rischio di lesioni iatrogene. Solo avendo nella mente le immagini di molte mani patologiche aperte personalmente è possibile procedere con la giusta cautela. • Avere pratica di chirurgia aperta della Malattia di Dupuytren vuol dire anche poter rifiutare richieste talora pressanti da parte del paziente per un intervento percutaneo, non adatto in quel caso. CONSIDERAZIONI … non scontate TECNICA DA CONOSCERE RICHIEDE ADEGUATA ESPERIENZA DI CHIRURGIA APERTA BIBLIOGRAFIA 1. Badois FJ, Lermusiaux JL, Masse C, Kuntz D. Nonsurgical treatment of Dupuytren’s disease using needle fasciotomy. Rev Rhum (Ed Fr) 1993; 60 (11): 808-813. 2. Foucher G, Medina J, Navarro. Percutaneous needle aponeurotomy: complications and results. Journal Of Hand Surgery 2003; 28Br: 5: 427-431. 3. Ceffa R. Aponeurotomia percutanea con ago nel trattamento in day surgery di casi selezionati di Morbo di Dupuytren. Day Surgery 2000; 2: 75-76. 4. Colville J. Dupuytren’s contracture - The Role Of Fasciotomy. The Hand 1983; 15: 2: 162-166. 5. National Institute For Clinical Excellence (Nice): Needle fasciotomy for Dupuytren’s contracture, Guidance Ipg 043, 2004; www.nice.org.uk/IPG043guidance 6. Leclercq C. Results of surgical treatment. In Tubiana R, Leclercq C, Hurst LC, Badalamente MA, Mackin EJ: Dupuytren’s Disease. London: Martin Dunitz, 2000: 239249. Grazi