Pubblichiamo l’orazione funebre pronunciata dalla Presidente A.N.P.I. di Cardano al Campo Paola Torno
al funerale di Laura Prati del 26/07/2013.
Ciao Laura,
sono qui a salutarti … e non avrei mai voluto farlo!
Sono qui come amica, coetanea, compagna, tu ed io seppure con le nostre diversità. Tu determinata e sicura, io più
esitante ci siamo ritrovate a condividere tante esperienze qui in Paese: l’inizio nella sezione E.Berlinguer dell’allora Pci
e poi Pds, le Brughierate e le Feste dell’Unità a fare pastasciutte e fritti misti, poi i seggi, le campagne elettorali ed
anche l’esperienza sui banchi del Consiglio Comunale e poi, tu, caparbiamente e meritatamente Sindaca, io,
Presidente ANPI (… ancora un po’ e ce l’avremmo fatta a fare di Cardano “una città delle donne”).
Ed è in questa veste che ora parlo:
Giorni fa sono stata invitata a dire la mia come ANPI, se l’attentato anzi il tuo omicidio, non potesse o non dovesse
essere letto in chiave fascista. Ho espresso cautela, non possiedo informazioni certe sulle inclinazioni politiche di chi ti
ha barbaramente colpita.
Sono Invece convinta che se tu fossi stata un uomo, la “vendetta” sarebbe stata consumata diversamente. E qui,
probabilmente, nella matrice sessista, un certo fascismo serpeggia.
Per il fascismo la donna deve comunque stare al suo posto e tu non lo hai fatto. Ho nella mente il recente convegno
organizzato dall’ANPI a Milano dal titolo “La violenza ed il coraggio. Donne, fascismo, antifascismo. Resistenza ieri e
oggi”. Ogni parola di questo titolo mi ha dato le chiavi per decifrare ciò che ti è capitato
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Violenza: è la modalità tipicamente maschile di risolvere i conflitti (il tuo aggressore è maschio)
Fascismo: è violento e sessista. Il fascismo ha avuto 20 lunghi anni per inculcare nella mente degli italiani che la
donna gode di una “inferiorità genetica” e che deve stare nei ruoli che le sono stati assegnati:
- essere madre
- essere angelo del focolare
- non occuparsi di cose “fuori casa” perché il “lavoro può addirittura nuocere alla sua fertilità”
Tu, Laura, hai una splendida famiglia, non hai certo abdicato al ruolo di madre MA hai coltivato molto il tuo lato
pubblico “fuori casa”, ti sei occupata di cose che, forse, “sotto sotto” sono maschili… e c’è chi non lo perdona.
(Certo il tuo lato pubblico non ti ha reso sterile, e io lo so bene poiché hai aiutato a far crescere anche la mia famiglia:
16 anni fa, appena parlammo di adozione, tu mi procurasti subito il foglio con la domanda al Tribunale dei Minori.)
Ma quella mentalità fascista già nel 20ennio, non piacque alle DONNE e le spinse alla RESISTENZA, ben prima di
quello combattuto sui monti!
RESISTENZA che consiste nella disobbedienza al potere nella vita di tutti i giorni. Le donne contrastano il potere che
detiene le armi, anche se ciò significa RISCHIARE, accettare di rischiare la vita.
Ecco il tuo CORAGGIO : hai denunciato e DISARMATO, per affermare la legalità e la giustizia, perché da Sindaca era il
tuo ruolo e lo hai svolto!
E allora, da quelle armi vigliaccamente vieni colpita, zittita, fermata …
MA non è stato così, ti hanno fermata solo in , perché IL PAESE E’ INSORTO, perché lo sgomento e la rabbia di
centinaia di donne in piazza coi loro lumini il giorno della tua morte, i milioni di cittadini in ogni parte d’Italia che
hanno seguito le notizie della tua agonia e, (SPERO) la presenza oggi di tante Istituzioni significa che HANNO CAPITO
da che parte stare. Così come è stato per tutti coloro che 70 anni fa scelsero di non tacere più e di dimostrare il loro
ANTIFASCISMO!
Qualche mese fa, Felice Castiglioni e Costantino Iametti, per sgridarmi del fatto che non avevo riportato la bandiera
dell’ANPI in sezione, tra lo scherzo ed il sano pragmatismo dei nostri anziani mi han detto: “No parchè… se gha mor un
quaivun… ghem da purtà dre la bandera” .
Oggi, chiesta espressamente da Pinuccio, dalla tua famiglia, è qui la NOSTRA, LA TUA BANDIERA, ma non avremmo
mai voluto portarla …
Oggi, la sezione ANPI piange l’irragionevole morte di Laura. Tenace antifascista e strenua sostenitrice dei diritti per
tutti nell’uguaglianza di genere, colore, credo e non credo religioso. Proseguiremo il nostro lavoro traendo esempio
dal tuo impegno e dalla tua dedizione, la tua tessera ANPI continuerà ad honorem come quella dei Partigiani.
Grazie (e il nostro abbraccio a Pinuccio, Massimo, Alessia ed alla tua mamma)
Paola Torno,
presidente ANPI sez. Cardano al Campo
Cardano al Campo, 26/7/2013
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Orazione funebre per Laura Prati