Fondato nel 1948
Iscrizione FIAF n. 12
NOTIZIARIO
del Circolo Fotografico LA GONDOLA
Associazione di Promozione Sociale
Encomiabile e Benemerito della Fotografia Italiana
ANNO XXXXX
Numero
2
Febbraio 2015
I soci del Circolo Fotografico La Gondola si riuniscono ogni venerdì alle ore 21 presso la Sede Sociale alla Giudecca c/o il Centro Civico
Recapito postale: Circolo Fotografico La Gondola c/o Massimo Stefanutti Cannaregio 3666 - 30121 Venezia, tel. Presidente 041-5237116
CALENDARIO DI FEBBRAIO 2015
venerdì!!
presso !!
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venerdì!!
!
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venerdì!!
venerdì!!
6!
!
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13!
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20!
27!
h.17:30 inaugurazione mostre
la Casa dei Tre Oci – serata
sospesa
discussione temi mostre del 2015
e attività sociale
visione opere dei soci
visione opere dei Soci
MOSTRE DELLA GONDOLA
Il 6 febbraio alle h. 17.30 presso la Casa dei Tre Oci
nell'ambito della rassegna “Tre Oci Tre Mostre” verrà
inaugurata la mostra del Circolo
QUEL CHE RESTA DEL GIORNO
con le immagini dei soci:
Andrea Avezzù, Antonio Baldi, Maurizio Braiato, Aldo
Brandolisio, Fabrizio Brugnaro, Lorenzo Bullo, Nicola
Bustreo, Dario Caputo,Paola Casanova, Carlo
Chiapponi, Maria Teresa Crisigiovanni, Francesco Del
Negro, Franco Furneri, Stefania Galluccio, Gianfranco
Giantin, Mirella La Rosa, Matteo Miotto, Aldo
Navoni,Stefano Pandiani, Sandro Pizzolato, Giovanni
Puppini, Alessandro Rizzardini, David Salvadori,
Giorgio Semenzato, Massimo Stefanutti, Maurizio
Trifilidis, Fabrizio Uliana, Izabella Vegh, Giovanni Vio,
Emilio Zangiacomi Pompanin, Anna Zemella e l'autore
ospite Samuel Delcroix
Il titolo di un fortunato film di James Ivory costituisce la
traccia della mostra che si dipana in più ambiti di ricerca;
il primo e forse il più importante riguarda la memoria
personale formata non già dagli avvenimenti salienti di
una vita ma dai piccoli dettagli, dai particolari marginali,
dai riverberi di azioni banali che per effetto della
trasfigurazione fotografica assumono valore altro,
simbolico e aperto a più significati.
Non si tratta di registrare il diario visivo di una giornata
(come il titolo potrebbe far pensare) ma dare consistenza
a dettagli del proprio vissuto, non importa se recente o
lontano.
Una sorta di evocazione intima, profonda, di cui rendere
partecipe lo spettatore.
Altra possibile lettura è la parafrasi della labilità del vivere
e l'assenza di autentici valori di riferimento nella società
contemporanea;
si prendono in considerazione i
manufatti umani di cui si vogliono cogliere il disfacimento,
il degrado che essi
subiscono per effetto dell'uso,
dell'azione del tempo e il loro successivo abbandono che
spesso dà luogo a nuove evidenze dense d' inaspettati
significati.
Ma non solo; l'antropizzazione del territorio, l'inarrestabile
avanzata degli insediamenti umani modificano
temporaneamente o definitivamente situazioni e ambienti
ritenuti per molto tempo immutabili.
Gli autori della Gondola si soffermano su questi
cambiamenti senza peraltro porre l'accento sulle ragioni
dell'intervento ma, attraverso la semplice constatazione
dell'avvenuto, indirizzare o meglio suscitare una
riflessione, qualsiasi essa sia.
Come nelle precedenti edizioni la mostra comprenderà
un autore ospite; in quest'occasione sarà il fotografo belga
Samuel Delcroix.
Originario della zona del Borinage dove è nato nel 1961,
insegna fotografia e infografica a Mons dove vive e
lavora.
Specializzato nell'applicazione di materiali plastici e altre
tecniche sperimentali da venti anni conduce una costante
documentazione visiva sulle zone industriali abbandonate
della sua regione.
Si interessa anche di paesaggio e reportage tratti dai
frequenti viaggi in ogni parte del mondo; ne ha ricavato un
vastissimo diario visivo.
Il trittico esposto nella mostra “Quel che resta...” fa parte
di un mosaico-affresco composto da nove fotografie
realizzate nelle aule di una scuola abbandonata nella
quale aveva iniziato la sua carriera d'insegnante.
Sue immagini sono state pubblicate in riviste specializzate
e sulla stampa quotidiana; ha esposto ripetutamente a
Charleroi, Tabarka (Tunisia), Bruxelles, ecc.
Assieme alla mostra “Quel che resta del giorno” il Circolo
presenterà una retrospettiva dal titolo
L'ITALIA POSITIVA di STEFANO ROBINO fotografie
1951-1969
Stefano Robino
(Torino 1922) inizia la sua attività
lavorativa nel 1939 come disegnatore tecnico alla FIAT
Grandi Motori; nel dopoguerra si dedica alla pittura sotto
la guida dei maestri Spazzapan e Sartorio; espone suoi
lavori in numerose personali.
Fotografa dagli inizi degli anni '50 aderendo al “Gruppo
Culturale FIAT – Sezione Fotografia” con esiti immediati,
avendo come riferimento la ricca colonia di fotografi
torinesi di cui fanno parte Riccardo Moncalvo, Rinaldo
Prieri, Guido Ottone e altri.
La nascita del figlio lo spinge a concentrarsi
sull'accattivante tema della famiglia con cui conseguirà
importanti riscontri in campo nazionale e internazionale;
successivamente il suo sguardo volgerà al mondo del
lavoro, agli aspetti della solidarietà e alle realtà sociale più
trascurate.
Sempre all'interno della FIAT Grandi Motori, Robino
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Stefano Robino©
Stefano Robino©
diviene dapprima responsabile del laboratorio fotografico
(1965) e successivamente (1971) responsabile dell'ufficio
Pubblicità
Sono molteplici le tematiche affrontate dall'Autore a
testimonianza di un'irrequietezza dello sguardo che
supera le convenzioni e gli stilemi amatoriali.
Nel 1971 la Grandi Motori Trieste pubblica un suo volume
sull'analogo stabilimento di Torino, nel 2002 la Regione
Piemonte arreda con 99 pannelli di sue fotografie gli uffici
delle gestione e sviluppo delle Risorse Umane nella
palazzina ex sede della S.E.I.
Sue fotografie sono state pubblicate su riviste italiane e
straniere, da LIFE all' Europeo, e sono presenti in alcune
importanti collezioni pubbliche e private.
E' stato tra gli autori più premiati in campo amatoriale; nel
1956 gli fu conferita l'onorificenza A.FIAP (Artiste de la
Fédération Internationale de l'Art Photographique)
Esempi significativi sono il paesaggio, le periferie, le
fabbriche dai toni scuri e desolati ben lontani dalle
arcadiche visioni di tanti fotoamatori; persino le pecore al
pascolo, tema tra i più abusati, sono viste con
sorprendente originalità.
La mostra composta da sessanta originali in larga parte
prestati dalla famiglia Robino si configura come una sorta
di trait d'union tra la produzione amatoriale dei primi anni
'50 fortemente condizionata dalle ultime propaggini del
neorealismo e le soluzioni più intimistiche affioranti man
mano che si avvertono i primi segnali del boom
economico.
I fotografi prestano crescente attenzione all'ambiente
familiare visto con calore partecipativo e non già, come
suggeriva la visione neorealista, come estrema sintesi di
un' ingrata condizione di vita .
Le riprese dei familiari spesso costituiscono pretesto per
composizioni agili e originali, piene di freschezza
narrativa; in questo contesto importante è la ritrattistica,
mai banale e priva di retorica.
Anche il reportage è di assoluta qualità; la straordinaria
sequenza della partenza del transatlantico “Cristoforo
Colombo”, che porta lontano dalla patria centinaia di
migranti è una delle pagine più belle della fotografia di
quegli anni; la struggente malinconia degli addii e le
commoventi figure dei familiari protesi in un ultimo saluto
sono rese con emozionata, accorata partecipazione.
Robino
conferma le sue qualità anche nella serie
“Bambini ai giardini” e “In processione”dove ancora si
avvertono i riflessi della stagione neorealista che tuttavia
non impediscono all'Autore di far valere la sua caratura
autoriale.
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Da non dimenticare infine le immagini dedicate
all'ambiente di lavoro, la FIAT Grandi Motori, dove l'Autore
ha modo di applicare tutte le sue conoscenze tecniche e
operative.
conferiscono alle immagini un forte impatto visivo.
Conclusasi da tempo la parabola produttiva, una
consapevole rilettura critica è oggi in grado di rivalutare
l'opera di Robino e assegnargli lo spazio che merita nella
storia della fotografia italiana; un peso non indifferente,
una traccia sicura ed originale che forse ci riserva ancora
delle sorprese.
Oltre alla Gondola partecipano alla rassegna “Tre Oci Tre
Mostre” altre realtà della fotografia veneziana e non :
Infine, una sala è dedicata ai tre vincitori della lettura
portfolio “Momenti decisivi” tenuta dalla Gondola nel
2014:
Andrea Bianco (Busto Arsizio 1960) con il complesso
“Faces”
L’idea di Faces nasce dall’idea di contrapporre la realtà
con la finzione, la vita reale con quella virtuale a parti
invertite, la realtà sfuocata e il falso a fuoco, realtà
contrapposte che si incrociano.
La società ammira la bellezza, la perfezione come
stereotipo e la contrapposizione fuoco - sfuocato inverte e
rende ancora più grottesca la realtà.
“Personaggi strani, disturbati, ordinari… ci passano
accanto ogni giorno, ma forse sono anch’io come le
persone sfuocate che mi passano accanto e non riesco a
vedere?
Forse si, forse lo siamo tutti, non lo vediamo e vorremmo
essere ciò che non siamo…”
Elisa Gambino (Venezia 1978) con il portfolio “Figli del
vento”
“Figli del Vento” vuole essere una riflessione sul
nomadismo come scelta di vita alternativa.
Il nomadismo non rappresenta solo spostamento fisico,
ma è una forma mentale e di pensiero, rivolto al presente.
Il progetto è stato realizzato in occasione della festa di
Santa Sara, la protettrice dei rom e sinti, a Saintes Maries
de la Mer nel sud della Francia, nel 2013.
La festa significa per i gitani un grande momento di
aggregazione. Vi partecipano popolazioni gitane
provenienti da tutto il mondo, rappresentanti di una cultura
controversa e misteriosa. Cultura della quale non si
conoscono con sicurezza nemmeno le origini, ma che ha
sempre affascinato per l’ideale di libertà intrinseco ad una
scelta di vita senza radici.
Al pianterreno è presentata la mostra personale “Sguardi
Privati. Fotografie di Francesco Maria Colombo”; si
tratta di sessanta ritratti di personaggi famosi tra i quali
Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Luciana Savignano,
Irene Cao, ecc.
Il piano nobile è riservato alle gallerie veneziane che
trattano fotografia: Bugno Art Gallery che presenta Luca
Campigotto e Paolo Ventura, Ikona Gallery con fotografie
di Helmuth Newton, William Klein e altri famosissimi,
Giorgio Mastinu Fine Art con fotografie dalla fine dell'
'800 fino agli anni '70, la Galleria Michela Rizzo presenta
Gabriele Basilico, la Salizada Galleria espone immagini
di Luisa Menazzi Moretti ed Elio Ciol, infine la Galleria
Upp presenta il fotografo polacco Michal Martychowiec e
l'italiana Rachele Maistrello
Insomma, “Tre Oci -Tre Mostre” giunto alla terza
edizione, inaugura la stagione espositiva 2015 e si
conferma format di successo mettendo a confronto i
linguaggi contemporanei e la grande tradizione della
fotografia veneziana,
RISULTATI ELETTORALI
Venerdì 23 gennaio si sono svolte le elezioni per il rinnovo
del Consiglio Direttivo per il triennio 2015/2018.
Sono risultati eletti: Andrea Avezzù, Aldo Brandolisio,
Stefania Galluccio, Manfredo Manfroi, Stefano
Pandiani.
Lunedì 26 gennaio il nuovo Consiglio si è riunito per
l'assegnazione delle cariche sociali: Presidente Manfredo
Manfroi, Segretaria Stefania Galluccio, Tesoriere Stefano
Pandiani, Responsabile Archivio Storico Aldo Brandolisio,
Responsabile Relazioni Esterne Andrea Avezzù.
Nel corso dell'assemblea sono state confermate le quote
sociali del 2014 e nominati Soci Onorari del Circolo i
signori Angela Silvia Piergiovanni e Franco Cavazzana
Monia Perissinotto (San Donà di Piave 1969) con il
lavoro “Havana”
L'Avana ammalia per i colori vivaci e sorprende per la
bellezza decadente del suo centro storico, l'Habana Vieja,
dove ogni sguardo potrebbe meritare la realizzazione di
uno scatto. L'occhio dell'autrice è catturato dalla luce
calda delle prime ore del mattino che filtra nelle "calle"
semideserte, fonte di giochi di ombre e contrasti, nei quali
diventano protagonisti gli abitanti del luogo, ripresi dalla
fotocamera in attimi rubati di vita quotidiana. Queste
situazioni vengono interpretate attraverso dominanti
cromatiche irrealistiche e vistose chiazze di oscurità, che
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NOVITA’ DAL SITO WWW.CFLAGONDOLA.IT
Ma le sue migliori qualità le espresse nella ritrattistica, non
geniale ma sempre piacevole e gratificante.
Un'eccellente professionista che lascia un vuoto non
indifferente.
DONAZIONI ALL’ARCHIVIO STORICO
Da Samuele Galeotti 1 stampa in b/n, da Massimo
Stefanutti 1 stampa in b/n, da Manfredo Manfroi 1
stampa in b/n, da Giacomo Ilari 2 stampe in b/n
Un grazie a tutti i donatori.
AUGURI
Alla Socia Onoraria Angela Silvia Piergiovanni; auguri
anche agli amici e simpatizzanti del Circolo nati sotto i
segni dell'Acquario e dei Pesci.
Dario Caputo© Archivio C.F. La Gondola
L'home page del sito della Gondola è dedicato questo
mese a Dario Caputo uno dei più recenti soci della
Gondola e anche il più lontano territorialmente poiché vive
e lavora a Bologna.
Le immagini presentate sono tratte dalle serie “La voce
dell'afasia” e “My Mr.Bloom”quest'ultima vincitrice del
portfolio 2013.
LUTTI FOTOGRAFICI
Il 4 gennaio scorso è morta a Roma la fotografa
Elisabetta Catalano (Roma 1944-2015), che ebbe il suo
momento migliore attorno agli anni '70/'80 riprendendo
personaggi del mondo del cinema e della cultura.
Dopo un'iniziale collaborazione con varie testate
giornalistiche (L'Almanacco Letterario, Il Mondo,
L'espresso, Vogue francese, ecc.) il suo percorso
professionale s'intrecciò con l'arte; collaborò infatti con
Michelangelo Pistoletto, Sandro Chia, Mimmo Rotella e
altri.
Tutti i testi e le fotografie edite su questo notiziario sono di proprietà del Circolo Fotografico La Gondola A.P.S. e dei singoli autori, se
indicati, ed ogni riproduzione è riservata. A norma della vigente legge sul diritto d'autore e del codice civile, è vietata la riproduzione dei
testi o di parte di essi e delle fotografie con qualsiasi mezzo.
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