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PRIMO
PIANO
Attualità
tidiano del Molise
Il Quo
Quotidiano
Sabat
o1
4 aprile 20
12
Sabato
14
2012
L’inchiesta della Procura di Bari
Sanità, indagato
il subcommissario
Mario Morlacco
CAMPOBASSO. C’è anche
il nome di Mario Morlacco,
attualmente subcommissario
alla Sanità in Molise, tra le 47
indagate nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza. Vari i reati ipotizzati dalla
Procura di Bari: corruzione,
concussione, truffa, abuso
d’ufficio, falso, peculato,
estorsione e rivelazione del seMario
greto d’ufficio. Insomma, ce
Morlacco
n’è per tutti nella bufera giudiziaria che ha coinvolto anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola, a cui è stato recapitato un nuovo avviso
di garanzia. Siamo nell’ambito degli accreditamenti per le
strutture private, su cui si sono concentrate le indagini del
procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e i sostituti Desirè
Di Geronimo e Francesco Bretone che hanno portato a termine il lavoro iniziato nel 2006 dall’allora pm Lorenzo Nicastro.
Tra gli indagati c’è un nome ormai noto ai molisani: il subcommissario alla Sanità Mario Morlacco (ex direttore dell’Ares, l’Agenzia regionale per la sanità), nominato agli inizi
di giugno 2011 direttamente dal Ministero dell’Economia per
controllare che il Molise centrasse gli obiettivi stabiliti dal
Governo per il Piano di rientro dal deficit sanitario. Morlacco, che attualmente è anche subcommissario per il deficit
sanitario nel Lazio, è accusato di peculato e abuso d’ufficio.
Secondo i magistrati baresi, dal 2007 al 2011 dal bilancio
della Regione Puglia quasi otto milioni di euro sarebbero stati
dirottati verso alcune strutture private.
Una vera e propria bufera giudiziaria che ora accomuna
Mario Morlacco ad un altro subcommissario, mandato sempre in Molise da Roma: qualcuno forse ricorderà Isabella Mastrobuono, costretta a lasciare il suo incarico dopo esser stata
rinviata a giudizio a settembre a seguito della vicenda degli
stipendi gonfiati per alcuni dirigenti del Policlinico Tor Vergata di Roma.
S.P.
Sanità
Il Quo
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Quotidiano
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PRIMO
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La Quarta commissione
I parlamentari molisani
in Quarta Commissione
Spunti e riflessioni
sul Piano Sanitario
regionale
L’onorevole Patriciello e i senatori Di Giacomo e Astore
“Si all’integrazione senza sopraffazione”
Patriciello.
Ad accogliere a braccia
aperte le principali modifiche
al riordino della sanità molisana è stato Giuseppe Astore:
“in linea di massima nel Piano sanitario ci sono delle belle idee, anche se va introdotto
un capitolo sulla gestione del
personale che attualmente non
è presente”. E con schiettezza
il rappresentante del gruppo
misto al Senato ha chiarito
anche l’esigenza di “chiudere
il nuovo ospedale
di Monteroduni”.
Secco anche il
commento sulla
fusione tra l’ospedale Cardarelli e la
Fondazione Giovanni Paolo II, ormai più che certa:
“integrazione si,
ma colonizzazione
no”.
Suggerimenti e
spunti di riflessione sono arrivati anL’onorevole De Camillis
che dalla deputata
in commissione
molisana Sabrina
di Valentina di Toro
CAMPOBASSO. Ultime
audizioni in Quarta Commissione consiliare sul Piano Sanitario regionale 2012/2014,
redatto dai subcommissari alla
sanità Nicola Rosato e Mario
Morlaco. Ieri mattina a sfilare davanti al presidente Lucio
De Bernardo i rappresentanti
molisani del Governo, Giuseppe Astore, Sabrina De Camillis e Ulisse Di Giacomo, e
del Parlamento europeo, Aldo
De Camillis, che ha invitato
l’aula e i consiglieri regionali
presenti “all’unità d’intenti
andando al di là delle appartenenze politiche” in riferimento anche “alla fase di
emergenza che stiamo attraversando”, poiché le rivendicazioni riguardano prima di
tutto “i diritti della nostra regione, e in particolar modo i
diritti dei cittadini”. Anche per
la deputata del Pdl “il Piano
Sanitario ha contenuti in gran
parte condivisibili”. E la deputata del Pdl ha richiesto che
nel Piano ci sia “il potenziamento del settore materno infantile, a tutela dei bambini e
delle donne, in modo quantitativo e qualitativo, nonché
l’inserimento del tema della
medicina di genere, su cui ho
avuto l’approvazione unitaria
in Parlamento di una mozione e su cui è opportuno che
anche la regione si adegui subito in questo senso”. Così
come “l’attuazione della legge sulla terapia del dolore e
delle cure palliative” su cui il
Molise è partito in modo avvantaggiato con l’hospice, ma
a cui non abbiamo dato notevole attenzione”. Non ci sono
indugi sulla fusione tra l’ospedale Cardarelli e la Fondazione “necessaria se è tale, ma
contraria se si tratta di sopraffazione, poiché bisogna ricordare che la Fondazione Giovanni Paolo II va tutelata e
rafforzata per le sue specialità, motivo per cui è nata, mentre il Cardarelli deve continuare ad essere l’ospedale di riferimento regionale”. Infine
un invito al presidente del
Consiglio regionale, Mario
Pietracupa: “poiché trovo incostituzionale che il Piano sanitario sia approvato da una
gestione commissariale, esautorando il Consiglio regionale, inviterei il presidente del
Consiglio a fare ricorso in
Corte costituzionale”.
Senza indugi anche l’intervento del senatore Ulisse Di
Giacomo che ha voluto ricordare come il Molise sia stato
“fortemente e volutamente pe-
Intanto la Rete pensa ad un piano
di lotta: i molisani devono reagire
Le associazioni hanno raccolto oltre 5mila firme
di Vittoria Todisco
CAMPOBASSO “I molisani devono reagire giacché non
è possibile accettare il commissariamento della democrazia in questa regione”.
Partendo da tale convincimento che il Coordinamento
delle Associazioni ha voluto e
tenuto un incontro affinché la
classe politica molisana, invitata, venisse a spiegare le ragioni del pesante silenzio che
si è creato attorno alla questione dell’integrazione del Cardarelli con l’ex Cattolica ipotesi che turba i cittadini che
invece si stanno muovendo
per scongiurare qualsiasi progetto che penalizzi la sanità
pubblica e consenta ad imprenditori privati della sanità
di lucrare sulle necessità di
cura dei cittadini. Sala affollata quella dell’AxA della Palladino Company ma dei politici, tranne il consigliere regionale Ciocca della Federazione della Sinistra e Petraroia
assente giustificato, nemmeno
l’ombra.
Assenti quelli del centrodestra, latitanti quelli del centrosinistra considerati da coloro
che posseggono memoria storica: sempre ossequiosi nei
confronti della politica di Mi-
chele Iorio in fatto di Sanità.
“Segno – è stato detto – che i
buoni affari che si possono
fare in questo campo fanno
gola a tutti, a prescindere dal
colore politico”. Archiviata la
critica agli assenti: dalla quale non si è salvato nemmeno
il vescovo Bregantini definito: “capace di sedersi al tavolo con il Governatore quando
ci sono interessi economici in
campo ma chiuso in un impenetrabile silenzio su questo argomento, tranne a commuoversi all’idea per la prima
volta presa in considerazione
che il personale infermieristico del Carcere deve essere
scelto tramite una graduatoria;
indifferente rispetto alle sorti
di centinaia di lavoratori delIzzi, Novelli e Fusco
la struttura pubblica e anche
di quella privata”.
Archiviate dunque le critiche si è passati alla pratica ovvero ad ipotizzare un piano di
lotta coniugato a un piano di
azione formulato attraverso
l’organizzazione di un gruppo
di studio in grado di tradurre
le idee che ciascuna delle Associazioni ha espresso negli
incontri che già si sono tenuti
e trasformarle in proposte. Tra
le associazioni e i cittadini è
maturato, intanto, il convincimento che una regione piccola come il Molise non può
mantenere così tanti ospedali,
non è economicamente possibile e anche dal punto di vista
etico non è giusto; interessante è la possibilità di costruire
una rete ospedaliera integrata
di eccellenza puntando sulle
specificità che taluni ospedali già posseggono eliminando
doppioni e sovrapposizioni. Il
Cardarelli in questo caso rappresenta l’espressione stessa
della sanità pubblica e lottando per la sua difesa si lotta per
garantire a tutti i cittadini
uguali diritti di cura. Lo hanno capito tutti che i soldi a disposizione sono veramente
pochi e bisogna farli bastare
ma le poche risorse economiche a disposizione vanno utilizzate per migliorare la sanità pubblica, quella privata i
soldi non può venire a cercarli in una regione piccola come
il Molise.
La Cattolica, in Molise, era
nata su altre basi avrebbe dovuto attirare l’utenza extraregionale, diventare il polo di attrazione sanitaria di tutta l’Italia centro meridionale. Il tentativo è fallito la Cattolica ha
abbandonato il terreno e lo ha
fatto all’insaputa dei cittadini.
Nel frattempo si è creata una
Fondazione che altro non è
una struttura privata che ha
tutto il diritto di guadagnare
per le prestazioni erogate ma
non succhiando energia alla
struttura pubblica.
nalizzato con il blocco di 200
milioni di euro del Fondo sanitario regionale e 55 milioni
di euro dei Fondi Fas. Non
voglio sospettare che il Molise venga boicottato – ha proseguito il senatore – ma è strano che la Campania allo stesso tavolo istituzionale abbia
ottenuto lo sblocco dei fondi”.
E Di Giacomo ha voluto “confermare la necessità di un tavolo interistituzionale” necessario quando si parla di Piano
sanitario regionale, poiché
“non si può non fare riferimento ai tagli operati dal Governo nazionale, pari a 18 miliardi di euro”. L’integrazione
anche per il coordinatore regionale del Pdl sembra ormai
necessaria dal “momento che
disponiamo di meno fondi”,
tenendo presente però “che
ogni struttura dovrà essere
abilitata e specializzata in un
tipo di settore di assistenza”.
Futuro certo anche per l’ospedale di Agnone che “non può
essere cancellato”. Sul tema
Di Giacomo ha infatti proposto un “accordo di programma con la Regione Abruzzo”.
Stesso destino anche per il
Neuromed che “dovrà dotarsi
di un Pronto soccorso chirurgico e medico generale, che
vada a sostituire quello di Venafro”.
Punta tutto sulla mobilità
attiva l’europarlamentare Patriciello: “tra le cose più importanti che mi preme sottolineare è che non esiste un riferimento, con studio approfondito, delle condizioni delle regioni limitrofe quali Abruzzo,
Campania, alta Puglia e basso Lazio. Questi territori, data
anche la funzione di regione
cuscinetto che svolgiamo, abbracciano circa 15 milioni di
abitanti che fanno riferimento al Molise per i servizi sanitari; per esempio un milione
di abitanti dopo la chiusura degli ospedali in provincia di Caserta, potrà rivolgersi agli
ospedali molisani per gli esami di assistenza. Bisogna
quindi puntare al rilancio della competitività della mobilità attiva per aumentare anche
le nostre entrate. Infine – ha
proseguito Patriciello – occorre puntare sulla ricerca, un
settore in cui l’Europa può
aiutarci con i programmi quadro, il Settimo in vigore fino
al 2013 e Horizon in via di approvazione. Sfruttiamo le opportunità che ci vengono dalla sanità transfrontaliera visto
che il nostro Molise, tramite i
rapporti con i Balcani che presto entreranno a far parte dell’Ue, può attrarre cittadini da
ogni parte d’Europa”.
IdV, Di Pietro
declina l’invito
e non partecipa
all’audizione
CAMPOBASSO. Pur essendo stato invitato a partecipare alle audizioni in Quarta
Commissione, non si presenta il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. E addirittura l’IdV non assiste neanche ai lavori della Quarta e
della Seconda commissione
“non per spirito polemico, ma
per un doveroso segnale di
solidarietà” nei confronti della deputata molisana Anita Di
Giuseppe, non convocata a
partecipare ai lavori sul riordino della sanità molisana.
“Seppur eletta in Lombardia
– precisano Cristiano Di Pietro e Carmelo Parpiglia – è e
resta una parlamentare molisana, una figura di riferimento e una rappresentante instancabile di istanze che riguardano il nostro territorio. Pur rivolgendo, quindi un plauso
per le intenzioni al presidente
della Quarta Commissione,
Lucio De Bernardo, segnaliamo come il mancato invito
dell’onorevole Di Giuseppe
rappresenti una grave disattenzione”.
Ordine
dei medici:
rispettare
le autonomie
Sul Piano Sanitario regionale interviene anche l’ordine
dei medici chirurghi e degli
odontoiatri di Campobasso.
“L’ordine ha preferito non entrare nel merito di singole problematiche o di situazioni locali particolari” ha detto il presidente Gennaro Barone, e
pertanto ha accolto positivamente “l’integrazione funzionale del privato con il pubblico mantenendo ciascuno la
propria autonomia e le proprie
caratteristiche”. Si anche “al
privato di eccellenza che dovrà garantire esclusivamente
prestazioni di alto profilo sanitario” fermo restando l’opposizione “a reparti doppione
negli stessi ospedali o in ospedali vicini, mantenendo invece “unità operative ‘forti’ che
riescano a garantire una globale presa in carico dell’utenza, scoraggiando il fenomeno
della mobilità passiva”.
Sabato 14 aprile 2012
Assenti Di Pietro e Berlusconi. Suggerimenti da De Camillis, Patriciello, Di Giacomo e Astore
Piano sanitario, in Aula
le proposte dei parlamentari
CAMPOBASSO. Aria di ritorno a casa per Sabrina De Camillis, Aldo Patriciello, Giuseppe Astore e Ulisse Di
Giacomo. Di Pietro e Berlusconi hanno
inviato un biglietto per scusare l’assenza: impegni precedenti.
Li ha chiamati il presidente della Quarta Commissione Lucio De Bernardo
per chiudere il ciclo di audizioni sul
piano sanitario 2012-2014. Articolata
la riflessione del rappresentante molisano a Strasburgo Aldo Patriciello
“Nella bozza non c’è uno studio sulle
regioni limitrofe: Abruzzo, Campania,
alta Puglia, basso Lazio. Questi territori, circa 15 milioni di abitanti, fanno riferimento al Molise per i servizi sanitari. Penso che la vera riflessione, quindi,
debba essere fatta in materia di mobilità attiva. Siamo la Regione del Centrosud che detiene la più alta percentuale
di mobilità attiva grazie a servizi di alta specializzazione”. Una riflessione ad
ampio raggio anche quella del senatore
di Partecipazione democratica Giusep-
pe Astore. “Siamo la regione più vec- dale a Monteroduni, favorevole alla richia d’Italia. Gli ultra sessantacinquen- duzione dei primariati”. “Basterebbe
ni superano il 12% della popolazione. applicare le nuove direttive nazionali
sul parto indolore e
Altro primato del Mosui nuovi sistemi orlise è per il diabete ed
ganizzativi del comanche per l’obesità dei L’inchiesta
parto. A Larino, per
giovani fino ai 14 anni. Dati che ci devono Il sub commissario esempio, è stato chiuso il reparto di ginecofar riflettere sulle poli- Mario Morlacco
logia, ma a Termoli il
tiche di prevenzione
reparto andava rafforda dover mettere in è indagato
zato. Quanto alla mecampo”. Si è detto poi in Puglia insieme
dicina di genere, a ficontrario alla costruzione del nuovo ospe- ad altre 47 persone ne marzo è stata ap-
Politica
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provata una importante mozione in ParlaL’incidente diplomatico
mento e il ministro
Balduzzi si è impegnato ad introdurre
nella formazione degli
specializzandi in medicina generale e nei
piani sanitari la mediCAMPOBASSO. Eletta alle Politiche del 2008 in
cina di genere, che
Lombardia con l’Idv. Per questo l’ex sindaco di
non è certo una queCampomarino, Anita Di Giuseppe, non è stata constione di pari opportuvocata ieri dalla IV Commissione di Palazzo Mofnità”, ha rimarcato la
fa per l’audizione sul nuovo Psr. Lei, la deputata dideputata del Pdl Sapietrista, va su tutte le furie. Ma a difendere il suo
brina De Camillis. Ha
ruolo e la sua molisanità scendono in campo i conconfermato il suo giusiglieri Cristiano Di Pietro e Carmelo Parpiglia che
dizio critico sui sub
lasciano l’audizione non per spirito polemico ma
commissari e i metodi
per un doveroso segnale di solidarietà’ . Perché in
del tavolo tecnico il
fin dei conti per i dipietristi seppure eletta in Lomsenatore Ulisse Di
bardia la deputata Anita Di Giuseppe “è e resta, di
Giacomo. “Quanto al
fatto, una parlamentare molisana, figura di riferiPsr, ritengo che occormento e rappresentante instancabile di istanze che
ra potenziare la rete
riguardano il nostro territorio”. Insomma una grave
dell’emergenza, medisattenzione che l’Idv rimarca abbandonando i ladiante l’istituzione di
vori della commissione.
un pronto soccorso
che sia operativo h24, che abbia una risposta all’emergenza neurologica
un’astanteria adeguata a dare un certo e chirurgica al Neuromed che potrebbe
tipo di risposte emergenziali, che sia così anche gestire altre forme di emerdotato di un sistema di trasferimento genza di medicina generica”.
potenziato e assistito. Occorrono chi- Di ieri un’altra notizia: il subcommisrurgie di livello. Per Agnone senza un sario Mario Morlacco è indagato in Puaccordo tra Molise e Abruzzo non si glia, insieme ad altri 47 dirigenti della
può sostenere l’ospedale con i soli fon- sanità, nell’inchiesta sull’accreditadi questa regione. A Venafro va data mento di alcune cliniche private.
Di Giuseppe dimenticata
L’Idv abbandona i lavori
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ATTUALITÀ
DALLA PUGLIA
Con Nichi Vendola
indagato anche
il subcommissario
Mario Morlacco
Sabato 14 aprile 2012
N
uovo avviso di conclusione delle indagini
per Vendola e questa volta tra i 47 indagati della Sanità pugliese che vede coinvolto il
governatore della Puglia c’è anche l’attuale sub
commissario alla Sanità molisana Mario Morlacco.
Ieri tutti hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini della Procura di Bari su una
transazione da 45 milioni di euro conclusa tra
la Regione e l’ospedale Miulli di Acquaviva delle
Fonti. Questa volta i reati ipotizzati sono abuso
d’ufficio, peculato e falso.
Un’inchiesta che serve ad accertare gli accreditamenti delle cliniche private.
Tra gli indagati ci sono pure il senatore democratico Alberto Tedesco, l’ex direttore Ares Mario
Morlacco, un luogotenente della Guardia di Finanza, imprenditori e dirigenti regionali.
• Mario Morlacco
Sabato 14 aprile 2012
La cerimonia di ieri mattina
118, una targa in ricordo
dell’impegno profuso
durante la nevicata record
CAMPOBASSO. Sono state
28.750 le prestazioni effettuate nel 2011 dal Servizio di
Emergenza Territoriale 118
del Molise e ben 23.909 i pazienti soccorsi. I dati sono stati illustrati dal direttore del
Servizio di Emergenza Territoriale 118 del Molise nel corso di una breve cerimonia di
consegna di una targa da parte della direzione Aziendale
Asrem per l’impegno e l’abnegazione profusi dal personale del 118 durante le abbondanti nevicate che hanno
contrassegnato lo scorso mese
di febbraio. “Al di la delle difficoltà oggettive – ha sottolineato il direttore generale del-
l’Asrem Angelo Percopo – ed
in un momento particolare in
cui era facile deresponsabilizzarsi, il personale tutto del
118 si è speso senza condizionamenti dando una risposta spontanea ed efficiente alle numerosissime richieste di
intervento”. “Il personale da
me coordinato – ha sottolineato il dott. Fedele Clemente
– in quel periodo di tempo
avverso ha davvero fatto di
tutto per arrivare a casa della
gente, ma comunque tutto il
personale del 118 del Molise
ogni anno si sottopone ad
esercitazioni, per non essere
impreparato a qualsiasi richiesta di soccorso”.
Campobasso
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tidiano del Molise
Il Quo
Quotidiano
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Sabato
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2012
Attualità
CAMPOBASSO
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Ieri la cerimonia di consegna con il direttore dell’Asrem Angelo Percopo
Al fianco dei cittadini durante
l’emergenza neve, una targa al 118
Sono state oltre 28mila le
prestazioni effettuate nel
2011 dal Servizio di Emergenza Territoriale 118 del
Molise e ben 23.909 i pazienti soccorsi. I dati sono
stati illustrati dal direttore
del 118 del Molise, Fedele
Clemente, nel corso di una
breve cerimonia di consegna
di una targa da parte della
direzione aziendale Asrem
per l’impegno e l’abnegazione profusi dal personale durante le abbondanti nevicate
che hanno contrassegnato lo
scorso mese di febbraio.
“Al di la delle difficoltà
oggettive – ha sottolineato il
direttore generale del-
l’Asrem, Angelo
Percopo – ed in
un momento particolare in cui era
facile deresponsabilizzarsi, il
personale del
118 si è speso
senza condizionamenti dando
una risposta
spontanea ed efficiente alle numerosissime richieste di intervento”.
“Il personale da me coordinato – ha sottolineato il
dottor Clemente – in quel periodo di tempo avverso ha
La consegna della targa al 118 da parte
del direttore dell’Asrem Angelo Percopo
davvero fatto di tutto per arrivare a casa della gente, ma
comunque tutto il personale
del 118 del Molise ogni anno
si sottopone ad esercitazioni, per non essere impreparato a qualsiasi richiesta
di soccorso”.
Bojano Area Matesina
Sabato 14 aprile 2012
BOJANO. Nell’ambito delle iniziative
del programma “Percorsi Di-Versi” organizzate dal Circolo ‘E.Berlinguer’ di Sinistra Ecologia Libertà di Bojano, domani,
15 aprile, con inizio alle ore 18.30, si terrà a Palazzo Colagrosso un incontro pubblico sulla Sanità molisana.
“La salute è un bene, prezioso e fondamentale, a cui tutti teniamo sia individualmente che collettivamente - si legge in un
comunicato del direttivo Sel bojanese -, è
un diritto primario che non può essere negato a nessuno. Il più alto livello di questa
consapevolezza, le nuove tecnologie, la
ricerca in campo medico hanno permesso
significativi passi avanti nella lotta contro
malattie spesso devastanti e invincibili fino al secolo scorso. Un’organizzazione
dei servizi sanitari che garantisca l’accessibilità a tutti quanti ne fanno richiesta,
senza distinzione alcuna, nel rispetto del
principio di uguaglianza, deve essere
l’elemento irrinunciabile del servizio pubblico, come sancito dall’articolo 32 della
Costituzione.
Il servizio sanitario nazionale ha contribuito in modo determinante al miglioramento delle condizioni di salute dei citta-
Sanità, il circolo Sel
di Bojano lancia la discussione
La salute è un bene prezioso
dini, ma l’aggravarsi dei problemi di sostenibilità economica del sistema sollecitano la sanità molisana a interrogarsi su
quanta equità geografica e sociale sia perseguibile nella Regione. Di fronte ad una
società che cambia, che invecchia, la sanità deve riuscire a rispondere alle nuove
esigenze della popolazione - prosegue la
nota -. Per una buona sanità, bisogna
spendere meglio e in modo più appropriato, non di meno. E’ necessario: fare una
efficacia lotta agli sprechi, sottoporre i bilanci a monitoraggio continuo, pretendere
trasparenza dell’azione pubblica, come
leva indiscutibile ed equa per rilanciare la
sanità pubblica; migliorare il sistema sanitario molisano privilegiando la centralizzazione delle criticità nei centri di eccellenza, riorganizzare le reti ospedaliere
contemporaneamente ad una pari ed equivalente riorganizzazione della rete dei servizi territoriali; garantire le dotazioni organiche adeguate, nella salvaguardia dei
livelli occupazionali e nel perseguire
mantenimento dei livelli dei servizi ai cittadini; azzerare le liste di attesa coinvolgendo di più e meglio operatori e strutture; puntare a politiche strategiche come la
prevenzione nei luoghi di lavoro e sul territorio”.
Sono tutti aspetti che saranno discussi nell’incontro di domani pomeriggio a Palazzo Colagrosso.
Sel intende essere al centro del dibattito
per portare avanti una riflessione, coinvolgendo operatori, cittadini, forze politiche e
rappresentanze sindacali, partendo proprio dal nuovo Piano sanitario regionale.
“Esso deve rispondere al meglio ai bisogni di salute dei cittadini, deve organizzare con efficienza ed efficacia tutte le strutture sanitarie sul territorio, eliminando anche tanti sprechi, deve promuovere i servizi alle persone in base ai loro bisogni di
salute”, si legge ancora nel comunicato.
Relatore del convegno sarà Cosimo Dentizzi, medico geriatria della Asrem. Interverranno il consigliere regionale Sel Filippo Monaco e il consigliere comunale del
gruppo ‘Bojano che Vogliamo’ Gianni
Mainelli. La conclusioni dei lavori sarà
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affidata a Candido Paglione, segretario regionale Sel.
Si parlerà anche del destino del Distretto
Sanitario di Bojano che, secondo i piani
regionali, dovrebbe subire un drastico ridimensionamento. A seguire ci sarà un dibattito nel quale il pubblico avrà la possibilità di intervenire. E.C.significativi passi
avanti nella lotta contro malattie spesso
devastanti e invincibili fino al secolo scorso.sso significativi passi avanti nella lotta
contro malattie spesso devastanti e invincibili fino al secolo scorso.
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Sanità, indagato il subcommissario Mario Morlacco