Progetti
Igor Maglica
Il progetto delle cantine Antinori,
opera congiunta di Marco Casamonti e
dello Studio Archea di Firenze, affronta
alcune questioni architettoniche di notevole importanza.
La principale è quella dell’inserimento
di un organismo con un programma vasto e complesso (un insieme di produzione e di rappresentanza) in un paesaggio naturale tra i più belli d’Italia.
Fra Firenze e Siena, su uno dei preziosi
rilievi del Chianti, in un’area caratterizzata dall’andamento lieve di innumerevoli curve di livello, vengono praticate
due incisioni orizzontali di estrema precisione chirurgica. I tagli sul fianco della
marco casamonti, archea associati
Cantine Marchesi
Antinori a Bargino, San
Casciano Val di Pesa (Fi)
Vista del cantiere (luglio 2007).
collina, che in un primo momento rimandano a quelli più celebri della serie
di Concetti spaziali di Lucio Fontana, in
realtà non hanno niente di astratto e
sono, al contrario, molto funzionali:
consentono alla luce naturale di filtrare
all’interno del nuovo complesso vinicolo retrostante e costituiscono gli
unici due segni architettonici della facciata principale.
Questo perché il fronte del volume,
completamente ipogeo, non esiste così
come è solitamente inteso in termini
classici:il prospetto è la collina stessa con
i suoi filari di viti (una testimonianza
“nuda e cruda”della materia prima) che
si distendono sopra la copertura dell’intero manufatto.
È evidente che in questo modo si è voluto stabilire un rapporto dialettico “alla
pari” con il territorio limitrofo, né subalterno (non semplicemente mimetico), né arrogante e prevaricatore (con
ostentazione di “nuove” architetture
estranee alla cultura e alla storia del
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luogo). Inoltre, la soluzione ipogea è
stata giudicata – basandosi sulla notevole
esperienza acquisita dall’azienda nel
corso di secoli di produzione vinicola –
“tecnicamente” la più idonea per la migliore maturazione del vino e anche
come quella che avrebbe consentito alle
grandi dimensioni di superfici secondarie (strade,parcheggi,piazzali di carico e
scarico, ecc.) di non recare danni visivi
al paesaggio circostante.
Dietro l’apertura,posta nella quota inferiore del terreno, sono situati due piani
di spazi per uffici con piccole corti interne; verso l’esterno, questo livello è
contraddistinto dalla copertura aggettante in pietra serena, sorretta da colonne fusiformi e “bucata” da alcune
piccole aperture e dalla grande scala elicoidale che collega le varie quote altimetriche del complesso (dagli spazi sotterranei del parcheggio a quella dei vigneti piantanti sulla copertura).
Alle spalle di questa prima parte, concepita come un osservatorio verso il panorama prospiciente, nella zona retrostante più buia del complesso è stato
collocato il nucleo centrale dell’intero
organismo: si tratta di un ambiente contrassegnato dal punto di vista architettonico dalla sequenza di volte e navate irregolari rivestite in mattoni, ideata per
ospitare numerose barrique per l’invecchiamento del vino.
Questa zona, invisibile dall’esterno, ma
visitabile grazie ad un percorso espositivo predisposto per visitatori enogastronomici sempre più esigenti e curiosi, richiama una certa dimensione sacrale e mistica presente da sempre nella
produzione del vino; la sua illuminazione prevede alcune aperture sapientemente posizionate sulle volte irregolari
così da irradiare una luce soffusa dentro
l’oscurità della cantina.
La seconda fenditura praticata nel terreno, quella alla quota più alta, nasconde
settori adibiti all’imbottigliamento e all’immagazzinamento; l’arrivo dell’uva è
invece collocato nella zona alta del
complesso, sopra i silos di fermentazione, per consentirne la lavorazione se-
Fotomontaggio con il progetto inserito nel paesaggio circostante. In rilevanza i due tagli sul pendio della collina.
Particolare della sezione sulla barricaia.
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PROGETTI
Fronte principale. L’incisione alla quota più bassa del terreno.
Pianta a quota +169.65
Pianta a quota +174.00
Pianta a quota +166.00
Pianta a quota +184.00
Lo stesso fronte con la rampa elicoidale in primo piano.
Pianta a quota +178.45
Pianta delle coperture
Vista prospettica del parcheggio sotterraneo.
Nella pagina a fianco: dettaglio della rampa
elicoidale alla quota più bassa.
Sezione prospettica trasversale e, nella pagina a
fianco, un particolare.
condo l’iter naturale, a gravità, che termina nella barricaia.Sono previsti due tipi
di percorsi guidati (uno estivo, l’altro invernale) che, a seconda delle condizioni
climatiche presenti,faranno conoscere ai
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CIL 120
visitatori le varie fasi di produzione del
vino,senza però creare interferenze tra le
zone pubbliche e quelle di lavoro.Il fatto
che gli itinerari si concludano con un auditorium per 200 persone evidenzia un
po’ la “filosofia” che sta spesso alla base
delle nuove architetture vinicole, che riconosce l’importanza dell’immagine
aziendale e del luogo di vinificazione.
“Per noi la cantina è diventata quello che
per la moda è lo show room”, sostiene
Piero Antinori, presidente della Marchesi Antinori srl, mentre si prepara ad
accogliere i previsti 100.000 visitatori all’anno. Al termine dei lavori, il com-
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PROGETTI
plesso includerà anche aree di accoglienza, una biblioteca, una spazio museale,un asilo,un ristorante,zone di vendita diretta del vino e dei prodotti locali,
un forno, il frantoio, la vinsanteria, ecc.
armatura
metallica
fondello
in laterizio
I materiali utilizzati (il cantiere è già in
funzione e si prevede che l’opera sarà finita per il 2008) sono principalmente il
“cotto”, per le coperture delle volte irregolari della barricaia e le relative pavimentazioni, il legno per gli arredi e, soprattutto, le barrique.
Quanto alla copertura delle volte, tutte
distinte tra di loro,è stato studiato un apposito elemento prefabbricato costituito da elementi di laterizio (con un
Dettaglio dell’elemento prefabbricato studiato per la copertura delle volte.
profilo speciale) montati su travetti.
Il progetto illustrato rappresenta un valido
esempio di architettura contemporanea,
nello stesso tempo antica e moderna,protesa verso il futuro, ma anche attenta alle
proprie origini; per questo, è quasi simbolicamente ancorato alla terra che assicura la temperatura costante e le buone
condizioni climatiche di una cantina vinicola e, contemporaneamente, costituisce la “materia prima” dell’intera opera.¶
In alto: sezione prospettica longitudinale.
Una delle sezioni prospettiche trasversali.
L’ambiente della barricaia facente parte del percorso espositivo.
Scheda tecnica
Progetto:
Marco Casamonti,Archea
Associati (Laura Andreini,
Marco Casamonti, Silvia Fabi,
Massimiliano Giberti, Gianna
Parisse, Giovanni Polazzi)
Coord. progetto: Francesco Giordani
Collaboratori: Elisa Baragatti,Andrea
Barbierato, Niccolò Di Paola,
Elisa Di Rosa, Simone Gobbo,
Alberto Mottola, Patrizia
Padula, Irene Pattarello, Giorgia
Pezzolla, Federico Scoponi,
Fabio Sgaramella, Francesco
Renieri, Karin Revoltella,
Michael Nardi Thonet
Imm. virtuali:
Davide di Franco,Attilio
Guerreschi
Engineering:
Paolo Giustiniani, Hydea
Strutture:
A&I progetti, Massimo Toni,
Niccolò De Robertis
Impianti:
M&E, Stefano Mignani,
Paolo Bonacorsi
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PROGETTI
Imp. enologici: Technique Trading (pty) ltd
Impresa:
Consorzio Etruria Scarl
Dir. artistica:
Marco Casamonti
D.L.:
Paolo Giustiniani
Cronologia:
2005, inizio lavori;
2008, consegna
Costi:
52.000.000 euro (escluse
linee di imbottigliamento e
impianti di produzione)
Sup. lotto:
13.9950 m2
Sup. costruita: 41.165 m2
Vol. costruito: 287.260 m3
Committente: Marchesi Antinori srl
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Cantine Marchesi Antinori a Bargino, San Casciano