CHIESA CHIESALOCALE IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 3 APRILE 2010 P A G I N A 11 SABATO SANTO: IN CATTEDRALE IL BATTESIMO DI OTTO PERSONE ADULTE L’INCONTRO CON GESÙ CHE CAMBIA LA VITA... AMARE COLUI CHE MI HA SALVATA: ECCO CIÒ CHE DESIDERO! Mi chiamo Mirjana, e ho 27 anni. Sono nata e cresciuta in Albania: nella miseria, senza cultura, senza valori… Insomma, fuori dal mondo. All’età di 15 anni sono arrivata in Italia, destinata ad un lavoro ovviamente diverso rispetto a quanto mi era stato promesso alla partenza. Quando ebbi il coraggio di fuggire dalla strada, mi misero in una comunità di suore, a Milano; lì vidi per la prima volta un’immagine che mi colpì: Gesù crocifisso. Vedere quest’uomo così sofferente mi fece riflettere molto: come aveva fatto a sopportare un’umiliazione tanto simile a quella che avevo subìto io, maltrattata e picchiata? Una suora cominciò a raccontarmi chi fosse quell’uomo, e perché fosse morto così. Le sue parole aumentarono la mia sete di sapere, di capire: non solo la morte di Cristo, ma tutta la sua vita precedente; la sua decisione di salvarci dal peccato; la sua volontà di soccorrerci sempre… Così, ho capito che non si trattava solo di “imparare” alcune cose, ma di “cambiare” la mia vita: la conoscenza di Gesù mi incoraggiava a pregare Dio come Lui faceva, e a comportarmi meglio. Ma… era sufficiente questo? Che cosa “mancava”? La serenità riconquistata col passare del tempo e il clima di famigliarità incontrato in una seconda comunità – la “Casa Orientamento Femminile” di Montano Lucino – mi hanno permesso di conoscere più profondamente Gesù, e di prepararmi al Battesimo, anche con l’aiuto della mia parrocchia di sant’Agata. In ogni tappa di questo lungo percorso ci sono state tante persone, che mi sono state vicine e che mi hanno aiutata. In loro riconosco l’amore potente di Dio, che mi ha raggiunta e mi ha dato la possibilità, il 22 marzo del 2008, di incontrare nei suoi sacramenti il figlio Gesù: Egli ha “salvato” la mia vita (in tutte le sue dimensioni: morale, fisica, psicologica…), e mi salverà, sempre, per l’eternità! Alle persone che verranno battezzate quest’anno rivolgo questo semplice ma sincero augurio: di dare ancora piena fiducia a Gesù Cristo, perché possa operare in voi la sua salvezza! MIRJANA La sera di Sabato Santo, nel corso della veglia pasquale celebrata in Cattedrale, otto persone adulte saranno battezzate e cresimate dal Vescovo, e parteciperanno per la prima volta al banchetto eucaristico. A nome di tutti gli altri, alcuni di coloro che hanno vissuto questa esperienza nel 2008 e nel 2009 ci comunicano qualche impressione, e danno il benvenuto ai neobattezzati. PREGHIERA NELL’OTTAVA DI PASQUA Nelle Messe della Domenica di Risurrezione (4 aprile), e per tutta la settimana seguente, fino alla seconda domenica di Pasqua (11 aprile), la Chiesa cattolica prega per i neòfiti, le nuove pianticelle appena “spuntate dal terreno”. Nella nostra diocesi, il ricordo proprio nelle preghiere eucaristiche sarà il seguente: (P.E. II) «Ricordati anche dei nostri fratelli (e delle nostre sorelle) Linda, Valentina, Maria Aurora, Giovanni, Anna, Francesco, Beniamina ed Elisabetta, che oggi, mediante il Battesimo e la Confermazione, sono entrati a far parte della tua famiglia: fa’ che seguano Cristo tuo Figlio con animo generoso e ardente»; (P.E. III) «Conferma nell’impegno cristiano i tuoi figli (e le tue figlie) Linda, Valentina, Maria Aurora, Giovanni, Anna, Francesco, Beniamina ed Elisabetta, che oggi, mediante il Battesimo e il dono dello Spirito, hai chiamato a far parte del tuo popolo; e fa’ che camminino sempre in novità di vita». Ricordiamo, inoltre che i neobattezzati del 2009 festeggeranno il “primo anniversario” domenica 11 aprile, presso il battistero di Gravedona. ROMINA DI RONAGO L’INGRESSO NELLA TERRA PROMESSA DOPO IL TEMPO DEL DESERTO La veglia pasquale di due anni fa è stata per me come l’ingresso nella “terra promessa”, dopo il tempo del deserto. Sono nata 32 anni fa in Albania. In casa ho vissuto una religiosità “mista”, essendo mia mamma ortodossa e mio papà musulmano; anche per questo, l’interrogativo su Dio e sul rapporto “giusto” con Lui è stato presente in me fin da bambina. Cinque anni fa, quando sono arrivata in Italia, la viva sensazione che Lui mi tenesse una mano sulla testa mi ha aiutato a superare le comprensibili difficoltà e la tentazione di tornare a casa. A Como, alloggiando alla “Casa della giovane”, ho manifestato il mio desiderio di ricevere il battesimo, e sono così stata accompagnata per due anni. È stato un tempo di grandi gioie, ma anche di tentazioni interiori e di ostacoli esterni; attraverso tutto questo, il Signore ha saggiato le mie intenzioni, e ha irrobustito la mia volontà. Ed ecco, finalmente, la veglia pasquale! Ero emozionata e felice di poter vivere con altre cinque donne questa esperienza (per la prima volta, nel duomo di Como)! Nell’omelia, il Vescovo ci disse che anche noi eravamo incaricate dell’annuncio della risurrezione: «Non abbiate paura! (…) Presto, andate a dire ai discepoli: Gesù è risorto dai morti!» (cf Mt 28,5-7). Questo invito ci ha raggiunte poi una per una, nei riti del battesimo e della confermazione: «Florinda, io ti battezzo… Ricevi il sigillo dello Spirito Santo…»; il battistero, la processione all’altare con la veste bianca e il cero acceso, la crismazione: luoghi, parole e gesti che resteranno per sempre nella mia memoria! Infine, la ‘prima comunione’: «Prendete e mangiate… Prendete e bevete…»: eccomi partecipe della vita di Cristo, invitata al suo banchetto! Dopo due mesi, morì mio padre. Il Signore mi ha aiutato a vivere questo momento triste con fede e serenità, e a celebrare anche così la sua Pasqua. Sono veramente molto contenta di essere entrata nella famiglia cristiana! E a coloro che vi entreranno quest’anno dico: benvenuti a casa! Buona Pasqua! FLORINDA UKAJ Foto di gruppo nel 2008 «La mia iniziazione alla vita cristiana è stata un cammino intenso e meraviglioso. Attraverso questo percorso sono cresciuta molto, e ho potuto chiarire tanti punti oscuri. Giorno dopo giorno, sono fioriti in me l’amore e la fede, che ora vivo con gioia e convinzione. Sono orgogliosa di aver fatto questa esperienza, che mi ha anche regalato una pace e un’allegria mai provate prima! Non ho alcun dubbio sul fatto che il Protagonista di tutto questo sia il Signore Gesù: ogni volta che lo guardo Crocifisso ancora mi emoziono! La sua Parola è un riferimento sicuro, che mi aiuta a sciogliere i dubbi e a proseguire. Apprezzando questi grandi doni, mi rincresce che tanti giovani e adulti non partecipino più alla Messa e non abbiano più voglia di credere, di amare, di donarsi… Che cosa hanno ‘smarrito’ per strada? Da parte mia, so che dovrò sempre ringraziare tante persone che mi hanno aiutata e seguita». Leggendo questi pensieri di Romina, le parole che affiorano nel cuore sono quelle che ci hanno anche accompagnato nel cammino, «intenso e meraviglioso»: ‘dono’ e ‘grazie’. Proprio un anno fa, dalle righe del bollettino parrocchiale, rivolgevamo a Romina il nostro augurio per la nuova vita alla quale era chiamata, unito al ringraziamento per l’entusiasmo della sua risposta. Condividendo con lei il cammino, tutta la comunità parrocchiale di Ronago ha potuto esercitare uno dei suoi compiti essenziali: testimoniare Gesù ed educare alla fede in Lui. Infatti, insieme agli accompagnatori più direttamente coinvolti (parroco, catechisti, padrino e madrina), tante altre persone hanno fatto sentire a Romina la loro vicinanza, attraverso la preghiera, la partecipazione ai riti previsti, i comportamenti giusti e buoni nella vita di ogni giorno. Per questo grande “dono”, rinnoviamo il nostro ‘grazie’ al Signore; ci rafforzi Lui, perché possiamo corrispondere con generosità alla vocazione cristiana, e accogliere i nuovi germogli che la luce del Suo amore farà sbocciare. La Pasqua dello scorso anno ha segnato per Romina il passaggio alla vita nuova dei figli di Dio: «Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove» (2Cor 5,17). È questa la ‘novità’ che auguriamo ai catecumeni che riceveranno i Sacramenti quest’anno, nella veglia pasquale! MARIANGELA UNA FAMIGLIA DI CITTIGLIO Quando il nostro parroco, don Giuseppe, ci ha proposto di accompagnare una famiglia nel percorso del catecumenato, abbiamo accettato con gioia, ma anche con qualche perplessità circa la nostra capacità di saper comunicare i vari aspetti della nostra fede. Man mano che il nostro cammino con Joseph e Gisele – e con i loro figli: Ange e Guy - proseguiva, siamo stati sempre più contagiati dal loro entusiasmo e dalla loro voglia di entrare a far parte della Chiesa. Questa esperienza si è rivelata arricchente anche per noi, perché ci ha fatto riscoprire il valore dei sacramenti e degli altri momenti dell’esperienza cristiana: noi, che li abbiamo vissuti fin da bambini, li consideriamo spesso solo delle ‘buone abitudini’, e non ci rendiamo conto di quanto possano migliorare la qualità della nostra vita! L’anno scorso, è stato per noi bello ed emozionante vedere la famiglia da noi accompagnata, insieme agli altri catecumeni, ricevere il Battesimo, la Confermazione, il Corpo e il Sangue di Cristo, nel corso della veglia pasquale, in Cattedrale. Nella solennità del luogo e della celebrazione abbiamo potuto vedere qualcosa della gioia di Dio nell’accogliere i suoi nuovi figli, e nel rimanere con noi, sempre! A tutti coloro che quest’anno vivranno la medesima esperienza - i catecumeni e le catecumene con i rispettivi famigliari, gli accompagnatori, i padrini e le madrine - auguriamo di proseguire e perseverare nell’avventura della fede! PIERLUIGI E MARIANGELA, CON ELEONORA, CHIARA E SUSANNA Foto di gruppo nel 2009