L’INTESTINO RITROVATO Novità in clinica e terapia Torino 11/12 Maggio 2013 Dr. Alberto Laffranchi Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Gruppo Me.Te.C.O. Medicine e Terapie Complementari in Oncologia Mail: [email protected] Il colesterolo è una sostanza grassa che si trova in tutto l’organismo ed è fondamentale per il normale funzionamento delle cellule. Serve all’organismo per produrre gli ormoni, per costruire le pareti delle cellule e per altri processi importanti. L’organismo è in grado di produrre tutto il colesterolo necessario (colesterolo endogeno), ma questo si trova anche in alcuni alimenti. Il colesterolo Il colesterolo low density lipoprotein cholesterol (LDL-C) e high-density (HDL-C) sono considerati un importantissimo "termometro" del rischio cardiovascolare. Ai suoi valori è infatti legata la probabilità teorica di subire una malattia correlata all'aterosclerosi, come l'angina pectoris, l'infarto miocardico, l'ictus o la claudicatio intermittens Quando si vuole mantenere il cuore in buona salute Negli Stati Uniti come in altri paesi industrializzati i disturbi cardiaci sono la causa principale di morte in entrambi i sessi. Per mantenere il cuore in buona salute occorre tenere in considerazione sia la dieta sia il proprio patrimonio genetico; la salute del cuore, inoltre, può dipendere dai farmaci che si assumono. Chi soffre di ipercolesterolemia? Leggendo attentamente la letteratura medica di 25-30 anni fa, trovate la seguente risposta: tutti gli uomini di mezza età il cui colesterolo è oltre i 240 con altri fattori di rischio, come fumare o il sovrappeso. Dopo la “Cholesterol Consensus Conference” del 1984 i parametri cambiarono: tutti (maschi e femmine) con il colesterolo sopra i 200 possono ricevere la temuta diagnosi e la prescrizione dei relativi farmaci. Recentemente, quel valore è ulteriormente sceso a 180. Calcolatore del Rischio Cardiovascolare sono tratte dallo Studio di K.M. Anderson e coll. che costituisce uno 'Scientific Statement' della American Heart Association. http://www.medfor.net/Rischio/Default.htm Calcolo del Rischio Cardiovascolare in base alla PAS: per 5 anni I suoi RISULTATI confrontati con quelli medi di un uomo di 56 anni Fattore al Dati medi M e F Pressione Sist. 130 mmHg 130 mmHg Colesterolo 218 mg/dl 214 mg/dl 229 mg/dl HDL 57 mg/dl 44 mg/dl 58 mg/dl Età 56 anni 50 - 59 Fumo No No Diabete No No I.V.S. No No Rischio 3.68 % 5.25 % Complimenti! Il suo rischio e' al di sotto della media. Rischio stessi parametri donna 2.11 % 2.23 % Calcolo del Rischio Cardiovascolare in base alla PAS: per 5 anni I suoi RISULTATI confrontati con quelli medi di un uomo di 56 anni Fattore al Dati medi M e F Pressione Sist. 130 mmHg 130 mmHg Colesterolo 218 mg/dl 214 mg/dl 229 mg/dl HDL 57 mg/dl 44 mg/dl 58 mg/dl Età 56 anni 50 - 59 Fumo Sì No Diabete No No I.V.S. No No Rischio 6.42 % 5.25 % Complimenti! Il suo rischio e' al di sotto della media. Rischio stessi parametri donna 3.95 % 2.23 % Calcolo del Rischio Cardiovascolare in base alla PAS: per 5 anni I suoi RISULTATI confrontati con quelli medi di un uomo di 56 anni Fattore al Dati medi Pressione Sistolica 130 mmHg 130 mmHg Colesterolo 300 mg/dl 214 mg/dl 229 mg/dl HDL 57 mg/dl 44 mg/dl 58 mg/dl Età 56 anni 50 - 59 Fumo No No Diabete No No I.V.S. No No Rischio 5.86 % 5.25 % Complimenti! Il suo rischio e' al di sotto della media. Rischio Nella Donna 2.11 % 3.57 % 2.23 % Calcolo del Rischio Cardiovascolare in base alla PAS: per 5 anni I suoi RISULTATI confrontati con quelli medi di un uomo di M e F 56 anni Fattore al Dati medi Pressione Sistolica 130 mmHg 130 mmHg Colesterolo 218 mg/dl 214 mg/dl 229 mg/dl HDL 40 mg/dl 44 mg/dl 58 mg/dl Età 56 anni 50 - 59 Fumo No No Diabete No No I.V.S. No No Rischio 6.15 % 5.25 % Complimenti! Il suo rischio e' al di sotto della media. Rischio stessi parametri donna 3.76 % 2.23 % Si può abbassare il colesterolo? Esistono diversi farmaci in grado di abbassare il colesterolo, uno dei fattori fondamentali per la salute del cuore. Tra questi farmaci, i principali sono le statine. Le più Utilizzate: Lovastatina (Rextat®, …), Pravastatina (Pravaselect®, Selectin®, …), Simvastatina (Sivastin®, Sinvacor®, …), Fluvastatina (Lescol, Lipaxan®, …), Atorvastatina (Torvast®, Totalip®), Rosuvastatina limitando la sintesi del colesterolo endogeno. In particolare questi farmaci vanno a bloccare l'attività di un enzima chiamato HMG-CoA reduttasi (Hidrossi-Metil-Glutaril-Coenzima Areduttasi), fondamentale nei processi di sintesi del colesterolo soprattutto a livello epatico. Tra questi altri benefici ci sarebbe la diminuzione del rischio di: artrite e fratture, alcuni tipi di tumore, demenza e morbo di Alzheimer, patologie renali. Le statine, inoltre, potrebbero essere utili per tenere sotto controllo la risposta immunitaria dopo i trapianti. Tutte azioni da verificare mediante studi controllati. Specie negli anziani che presentano maggiore rischio cardiovascolare ! Sono noti i più comuni effetti collaterali delle statine : dolori muscolari, rash cutanei, insonnia, polineuropatie, epatopatie e miopatie Ma è altresì noto che tra le complicanze si può manifestare anche un’importante trombocitopenia [Groneberg, 2001; Aster, 2007]. Alterazioni della funzionalità epatica e dolori muscolari rientrano tra gli effetti indesiderati più comuni. L'impiego delle statine è controindicato negli alcolisti, in gravidanza, in allattamento, nei bambini e nei pazienti con disfunzioni epatiche. Non vanno inoltre associate ai fibrati, farmaci ipolipidemizzanti utili per abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue, per il rischio di miopatia, rabdomiolisi ed insufficienza renale. Anche sforzi fisici importanti possono aumentare il rischio di danni muscolari. Prudenza per un uso meno sistematico e generalizzato delle statine emerge dalla segnalazione del rischio aumentato di emorragie cerebrali in ragione del loro effetto antitrombotico e fibrinolitico [Goldstein, 2009; Westover, 2011]. Gli autori utilizzando il modello matematico di Markov, considerando anche l’età dei pazienti, la sede del sanguinamento se sopra o sottotentoriale e le sue dimensioni. Si sono chiesti se la potenziale complicanza di emorragie cerebrali in soggetti che nell’anamesi hanno già lamentato episodi vascolari cerebrali fosse maggiore del beneficio atteso dalla profilassi con statine. Mediamente la recidiva di sanguinamento si ha 14% dei casi con l’uso delle statine aumenterebbe al 22% Questo significa che in un caso su tre la recidiva sarebbe imputabile alle statine. [Goldstein, 2009; Westover, 2011]. Gli autori concludono che la mancata profilassi con statine favorirebbe la sopravvivenza dei pazienti che, avendo già avuto un episodio emorragico cerebrale, presentano un aumentato rischio di recidiva vascolare. Le statine aumentano la percentuale di rischio di recidiva soprattutto quando la pregressa emorragia cerebrale fosse risultata sovratentoriale. [Goldstein, 2009; Westover, 2011]. Anche se i dati non sono ancora supportati da uno studio randomizzato sono però tali da suggerire di evitare le statine nei pazienti con storia di emorragia cerebrale sovra-tentoriale. Il meccanismo d’azione delle statine è generalmente noto ma le variazioni individuali delle complicanze dovrebbero suggerire una maggiore criticità nella loro prescrizione almeno nei pazienti che abbiano già lamentato episodi vascolari cerebrali sovra-tentoriali Bibliografia Groneberg DA. Simvastatin-induced thrombocytopenia.” Am J Hematol 2001;67:277 Aster RH. Drug-induced immune thrombocytopenia. “ N Engl J Med 2007;357:580–587 Goldstein LB, et al. Hemorrhagic stroke in the stroke prevention by aggressive reduction in cholesterol levels study. Neurology. 2008 Jun 10;70(24 Pt 2):2364-70. Epub 2007 Dec 12. Westover MB, et al “Statin use following intracerebral hemorrhage: a decision analysis “ Arch Neurol. 2011 Jan 10 Danni epatici. In alcuni casi, le statine possono far aumentare gli enzimi epatici. Se è considerevole, si interrompe la terapia. Altri farmaci per il controllo del colesterolo, come il gemfibrozil e la niacina, fanno aumentare ancor di più il rischio di problemi epatici nei pazienti in terapia con le statine. A SEI MESI DALL’INIZIO DELLA CURA CON LE STATINE è UTILE RICONTROLLARE LA FUNZIONALITA’ EPATICA. SUCESSIVAMENTE ANNUALMENTE. Problemi muscolari. Le statine possono causare dolore e fastidio ai muscoli (miopatia da statine). Più la dose è alta, più aumenta il rischio di soffrire di problemi muscolari. Nei casi più gravi, le cellule dei muscoli possono “rompersi” (rabdomiolisi) e rilasciare nel sangue una proteina, la mioglobina, con danno renale. L’assunzione contemporanea delle statine e di altri farmaci può far aumentare il rischio di rabdomiolisi: tra questi altri farmaci ricordiamo il gemfibrozil, l’eritromicina, gli antimicotici, il nefazodone, le ciclosporine e la niacina. Tra i segnali premonitori: Crampi o fastidi muscolari Non ci sono prove a supporto della modifica apportata dall’AIFA alla regola di rimborso stabilita dalla precedente Nota 13, che di fatto spinge i medici usare sempre le Statine senza distinguere i pazienti in base al grado di rischio. Pazienti senza malattie CCV e con un rischio a 5 anni <5%. Ogni morte vascolare e non vascolare in tutti i partecipanti Gruppo Statine 129 (31+98) Su 11.755 pz. Nei gruppi di controllo su 11.835 127 (40+87) Riservare questi trattamenti cronici solo a pazienti con rischio CCV realmente elevato, informando correttamente i cittadini. Molti di quelli con rischio medio o basso, infatti, non sarebbero entusiasti di scambiare semplicemente un grave effetto avverso con un altro o una causa di morte con un’altra, senza chiare prove di benefici netti. RESEARCH LETTER ONLINE FIRST Limit to Benefits of Large Reductions in Low-Density Lipoprotein Cholesterol Levels: Use of Fractional Polynomials to Assess the Effect of Low-Density Lipoprotein Cholesterol Level Reduction in Metaregression of Large Statin Randomized Trials JAMA INTERN MED PUBLISHED ONLINE APRIL 29, 2013 WWW. JAMAINTERNALMED.COM Hisato Takagi, MD, PhD Takuya Umemoto, MD, PhD for the ALICE (All-Literature Investigation of Cardiovascular Evidence) Group A recent metaregression of 25 large statin randomized trials involving 155 613 participants and 23 791 major vascular events reported a significant reduction in the risk of major vascular events associated with a reduction in low-density lipoprotein cholesterol (LDL-C) level. The question that naturally follows is whether there is a threshold for the benefit of LDL level reduction that can be achieved with statins or whether greater reductions in LDL level would bring greater reductions in vascular events. Our fractional polynomials metaregression suggests almost no additional benefit in the use of statins beyond a 40 mg/dL decrease in LDL-C level in preventing major vascular events. Relation between logarithmic relative risk for major vascular events and mean absolute reduction in low-density lipoprotein cholesterol (LDL-C) level. The area of each circle is proportional to the precision (inverse variance) of the relative risk. Black line, linear model; red curve, best-fitting fractional polynomials model. To convert LDL-C from milligrams per deciliter to millimoles per liter, multiply by 0.0259. Alternative alle Statine La Dieta Integratori La Fitoterapia L’Omeopatia Esperienza personale Studio DIANA 5 Dati preliminari Disegno dello studio e dati a Dicembre 2012 2256 N= 651 N= 801 N= 804 Caratteristiche metaboliche ed ormonali della popolazione DIANA5 al baseline stratificando per stadio della malattia (1962 donne), in rosso le differenze statisticamente significative Stadio I Stadio IIA Stadio IIB ≥ Stadio IIIA (912) (556) (218) (276) 83,4 ± 12,3 84,3 ± 12,1 85,0 ± 12,7 86,3 ± 12,5 Glicemia (mg/dL) 92,2 ± 15,9 93,3 ± 18,6 92,6 ± 13,7 93,8 ± 15,1 Colesterolo tot, (mg/dL) 207,0 ± 37,5 208,1± 35,8 210,0 ± 36,4 213,5 ± 40,7 HDL (mg/dL) 64,3 ± 16,6 62,3 ± 15,2 60,8 ± 15,6 62,2 ± 16,0 LDL (mg/dL) 123,8 ± 36,4 124,7 ± 35,6 127,3 ± 35,6 129,3 ± 38,6 Trigliceridi (mg/dL) 97,9 ± 65,8 103,6 ± 65,7 109,4 ± 57,5 108,4 ± 70,2 7,5 ± 4,7 8,4 ± 10,1 9,3 ± 8,2 9,5 ± 12,8 37,1 45,1 17,8 34,1 44,2 21,7 26,6 51,8 21,6 31,9 47,5 20,6 Variabile Circonferenza vita (cm) Insulina (μU/mL) Sindrome metabolica (%) 0 1-2 3+ Caratteristiche della popolazione DIANA 5 al baseline stratificando per G (1892 donne), G1 (236) G2 (965) G3 (691) ER- ER+ ER- ER+ ER- ER+ Età 52,9 ± 7,7 53,3 ± 7,6 52,8 ± 7,9 51,6 ± 8,0 50,7 ± 8,8 50,9 ± 8,4 Peso (Kg) 69,2 ± 0,7 65,7 ± 11,4 63,0 ± 11,1 66,2 ± 12,3 66,7 ± 13,3 66,8 ± 12,2 BMI (Kg/m2) 26,7 ± 4,6 25,5 ± 4,5 24,7 ± 4,8 25,7 ± 4,9 25,9 ± 5,2 25,8 ± 4,9 M. Grassa tot. (Kg) 22,3 ± 6,0 22,0 ± 8,1 19,4 ± 6,7 22,2 ± 8,5 23,0 ± 9,4 22,7 ± 9,0 M. Magra tot. (Kg) 44,7 ± 4,1 43,5 ± 4,4 42,3 ± 3,4 43,9 ± 4,6 43,3 ± 4,8 44,1 ± 4,6 M. Muscolo tot. (Kg) 42,4 ± 3,9 41,3 ± 4,2 40,2 ± 3,3 41,7 ± 4,3 41,2 ± 4,6 41,9 ± 4,4 Acqua totale (Kg) 32,7 ± 3,0 31,9 ± 3,2 31,0 ± 2,5 32,1 ± 3,4 31,7 ± 3,6 32,3 ± 3,4 Met. basale (Cal) 1340 ± 127 1309 ± 136 1268 ± 103 1321 ± 142 1311 ± 153 1329 ± 144 Circonf. vita (cm) 87,6 ± 12,5 84,2 ± 11,3 81,6 ± 11,8 83,8 ± 12,3 84,7 ± 13,0 85,1 ± 12,4 Glicemia (mg/dL) 101,4 ± 16,7 91,7 ± 15,5 89,2 ± 11,2 93,2 ± 16,7 91,1 ± 15,4 93,5 ± 17,5 Colest. Tot. (mg/dL) 184,0 ± 32,1 204,3± 35,9 210,9 ± 41,0 206,5± 37,8 220,2± 35,6 209,5 ± 36,6 HDL (mg/dL) 61,1 ± 10,5 63,0 ± 17,0 65,3 ± 15,8 62,9 ± 16,2 63,8 ± 15,7 62,5 ± 15,3 LDL (mg/dL) 106,7 ± 33,1 122,7 ± 33,4 126,9 ± 34,8 122,8 ± 36,7 137,7 ± 38,3 125,7 ± 35,9 Trigl. (mg/dL) 76,5 ± 19,6 98,4 ± 50,0 92,9 ± 40,7 102,6 ± 70,0 95,1 ± 52,0 107,3 ± 67,8 8,6 ± 2,7 7,5 ± 4,3 7,3 ± 3,8 8,2 ± 8,6 8,2 ± 7,2 8,5 ± 8,2 Insulina (μU/mL) Risultati Confronto randomizzato al termine del primo anno (n:1091) Differenza (n=574) Differenza (n=517) P* Glicemia (mg/dl) -1,32 +1,30 0,09 Colest. Tot. (mg/dl) -8,23 -4,75 0,04 HDL (mg/dl) +0,74 -0,51 0,76 LDL (mg/dl) -6,28 -4,60 0,33 Trigliceridi (mg/dl) -16,9 -8,83 0,03 Insulina (μU/ml)** -3,0 -0,5 0,02 SHBG (nmol/l)** +14,5 -4,7 0,00 *P aggiustato per età, stadio e BMI baseline (anova) ** 97 donne Le raccomandazioni dietetiche si basano generalmente su questi punti: - ridurre l'apporto energetico totale nei soggetti in sovrappeso; - ridurre i grassi totali della dieta a meno del 30% dell'energia - totale; - ridurre l'apporto di acidi grassi saturi (alimenti di origine animale) a meno del 10% dell'energia totale; ricordiamo infatti che una dieta ricca di grassi saturi può aumentare la colesterolemia del 15-25%; tale incremento è la conseguenza del deposito di grassi nel fegato, da cui deriva una maggior quantità di Acetil-CoA disponibile per la sintesi epatica di colesterolo; aspetto spesso sottovalutato, la riduzione dei grassi saturi nella dieta risulta quindi addirittura più importante della semplice riduzione del colesterolo alimentare. ridurre, possibilmente eliminare, gli alimenti ricchi di oli idrogenati (presenti nella margarina ed in molti prodotti da forno); ridurre il consumo di carboidrati ad alto indice glicemico (alimenti particolarmente dolci, come quelli da pasticceria ed alcuni tipi di frutta); incoraggiare il consumo di acido oleico (presente nell'olio di oliva) e linoleico (presente nel pesce); incoraggiare l'uso di carboidrati complessi; aumentare il consumo di frutta (ad eccezione di banane, fichi, uva, cachi e frutta disidratata), vegetali e legumi; moderare l'apporto di sale. Alternative alle Statine Gli integratori Diversi studi hanno dimostrato che le fibre solubili - contenute in buone quantità nei legumi, nell'avena e nella sua crusca, nelle mele, negli agrumi e nelle carote - abbassano i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi. Come tutti gli integratori, ovviamente, le fibre possono risultare utili soltanto se assunte nel contesto di un regime alimentare sobrio ed equilibrato. Alternative alle Statine Gli integratori In questa categoria rientrano prodotti come i semi di psillio, il glucomannano, la pectina, la gomma di guar e quella karaya. Gli integratori di fibra possono limitare l'assorbimento di farmaci assunti a breve distanza da essi e, specie se utilizzati ad alte dosi, possono determinare flatulenza e sensazione di gonfiore addominale. DOSAGGIO quotidiano normalmente consigliato: 10 30 grammi al giorno, divisi in dosi da assumersi poco prima dei pasti insieme ad abbondante acqua. Chitosano Polisaccaride ricavato dal guscio dei gamberetti e di altri crostacei di mare. Il chitosano si comporta, di fatto, come un integratore di fibra, limitando l'assorbimento intestinale del colesterolo, dei grassi e di altri nutrienti. I betaglucani sono dei polisaccaridi contenuti nella crusca di alcuni cereali, come l'avena e l'orzo, e nel comune lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae). Le frazioni solubili vengono commercializzate come integratori di fibra e possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo LDL. lecitina di soia La su efficacia nel ridurre la colesterolemia è stata dimostrata più volte; analogo discorso per le proteine ricavate dai semi di questo legume. Sostituire in almeno due o tre occasioni settimanali la carne con alimenti a base di soia (tofu, tempeh, miso) può quindi essere d'aiuto per controllare i livelli di colesterolo. Riflessione sull’uso degli integratori alimentari L'eccessivo consumo di integratori e alimenti derivati dalla soia potrebbe abbassare leggermente i livelli di testosterone nell'uomo, a causa dell'elevato apporto di fitoestrogeni. La dieta e l'integrazione devono quindi essere sempre all'insegna della moderazione; anche l'eccesso di acqua, d'altronde, può essere letale. Integratore alimentare di origine vegetale Una dose da 40 g contiene: riso integrale (oryza sativa - grani) 26,73 g, agave (Agave Americana L. - frutto) 9,32 g, complesso mineral-vitaminico (vitamina A, acido ascorbico, pirofosfato ferrico, vitamina D, VITAMINA E, tiamina, riboflavina, niacina, piridossina, acido folico, VITAMINA B12, biotina, d-calcio pantotenato, ossido di zinco, calcio), aquamin 636 mg (alga lithothamnion calcareum), miglio(panicum miliaceum - grani) 716 mg cavolo (brassica oleracea - pianta intera) 652 mg, topinambur (heliantus tuberosus - tuberi) 40 mg, Integratore alimentare di origine vegetale gomma guar (cyamopsis tetragonoloba(l.) taub.- semi) 300 mg, carota (daucus carota - radice) 200 mg, alga spirulina 200 mg, canapa (cannabis sativa l. - semi) 200 mg , zucca (cucurbita maxima - frutto) 51 mg, patata (ipomea batatas (l.) lamb. - tubero) 48 mg, prezzemolo (petroselinum sativum - parti aeree) 40 mg, barbabietola (beta vulgaris frutti) 40 mg, pomodori (solanum lycopersicum - frutti) 40 mg, estratto di acerola (malpighia glabra - frutti) 40 mg, Integratore alimentare di origine vegetale Miscela di bacche e frutti 40mg: mirtillo (vaccinium ulginosum - bacche) 0,05 mg, mirtillo rosso (vaccinium vitis idaea - bacche) 0,05 mg, ribes nero (ribes nigrum - bacche) 0,05mg, aronia (aronia melanocarpa - bacche) 0,05 mg, uva (vitis vinifera - frutti) 0,05 mg, melograno (punica granatum - frutti) 0,05 mg, visciola (prunus idaeus - frutto) 0,05 mg, mirtillo (Vaccinium angustifollum - bacche) 0,05 mg, mirtillo rosso (Vaccinium oxycoccos - bacche) 0,05 mg, sambuco (sambucus nigra - bacche) 0,05 mg, , lamponi (rubus idaeus - bacche) 0,05 mg, lamponi neri (rubus occidentalls - bacche) 0,05mg, Integratore alimentare di origine vegetale patata (Solanum tuberosum - tubero) 31.2 mg, bardana (arctium lappa - radice) 20 mg, cavolo (brassica oleracea var.capitata - foglie) 20 mg, coda di gatto (amaranthus caudatus, semi) 20 mg , quinoa (Chenopodium quinoa Willd. semi) 20 mg, alga (porphyra tenera kjellman - foglie) 8 mg, broccoli (Brassica oleracea var. italica - foglie) 4 mg, spinaci (spinacia oleracea - foglie) 4 mg, funghi shiitake (lentinula edodes) 4mg, funghi reishi (Grifola frondosa) 4 mg, funghi agaricus (Agaricus blazei) 4 mg, alga (clorella regularis - foglie) 4 mg, estratto di té verde (camellia sinensis foglie) 4 mg. Modulazione metabolica di un pasto sostitutivo vegetale, crudo ed integrale Autori: L. Vigna, R. De Giuseppe, C. Novembrino, F. de Liso, D. Sommaruga, F. Bamonti Istituto: 1) Dip Medicina Preventiva Clinica e del Lavoro, U.O. Medicina del Lavoro I e 2) Dip. Scienze Mediche, Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano L’obesità è strettamente correlata a cambiamenti endocrini e metabolici tra cui iperinsulinemia e dislipidemia, condizioni che contribuiscono ad aumentare il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari. Tra i vari interventi correttivi, il sostitutivo del pasto è tra le prescrizioni mediche più comuni. Allo scopo di valutare la modulazione metabolica in acuto di un nuovo prodotto commerciale (XY ®), costituito principalmente da vegetali crudi integrali liofilizzati con basso indice glicemico (riso integrale al 60%), sono stati arruolati 15 soggetti volontari sovrappeso/obesi (3M/12F, età media 48,9±10,3 anni; BMI (Body Mass Index) o I.M.C. (Indice di Massa Corporea) 30,3±6 Kg/m2) afferenti al Centro Obesità della Clinica del Lavoro. Il B.M.I. (Body Mass Index) o I.M.C. (Indice di Massa Corporea) È un indice che mette in rapporto il peso corporeo con l'altezza Peso corporeo espresso in kilogrammi diviso Altezza in metri al quadrato. Esempio: Se il tuo peso è 80 kg e l'altezza è 160 cm il tuo B.M.I. sarà: 80 : (1,6 x 1,6) = 31,25 > 40 Sovrappeso di 3° grado Grave obeso 30-40 Sovrappeso di 2° grado Obeso 25-30 Sovrappeso di 1° grado Sovrappeso 18,5-25 Normopeso Normale < 18,5 Sottopeso Magro I soggetti sono stati sottoposti a tre prelievi di sangue per misurare le concentrazioni sieriche di glucosio, insulina e trigliceridi: a digiuno (B), due ore dopo il pasto sostitutivo (PS; 40g di xy ® in 300mL di acqua, 140 Kcal) e due ore dopo un pasto standard di dieta mediterranea (PP; 800-900 Kcal, 60% glucidi, 25% protidi e 15% lipidi). Omeopatia e ipercolesterolemia: Olea europea MG 1DH 50 gtt 1-2 volte al giorno* un quarto d'ora prima dei pasti Juniperus communis MG 1 DH 50 gtt 1-3 volte al giorno* un quarto d'ora prima dei pasti *In entrambi i casi, lo schema terapeutico prevede cure di due mesi intervallate da un riposo di un mese fino alla normalizzazione delle analisi cliniche. Fitoterapia e ipercolesterolemia Aglio E.S. titolato in allina min 1% 350 mg/cps, 1-2 cps tre volte al dì Garcinia E.S. titolato in acido idrossicitrico min 50% 500-1000mg/die Glucomannano Polvere micronizzata 2-3 g/die Carciofo E.S. titolato in acido caffeilchinico min 13% max 18%: 600-900mg/die da assumere 30 min prima dei pasti Metabolism. 2008 Aug;57(8):1029-37. Combination of simvastatin with berberine improves the lipidlowering efficacy. Kong WJ, Wei J, Zuo ZY, Wang YM, Song DQ, You XF, Zhao LX, Pan HN, Jiang JD. Department of Pharmacology, Institute of Medicinal Biotechnology, Chinese Academy of Medical Sciences and Peking Union Medical College, Beijing 100050, China. La berberina associata alla frazione flavonolignanica del Silybum marianum (silimarina) da origine ad un farmaco con brevetto di formula con: - 588 mg di estratto secco standardizzato e titolato all’85% di Berbers aristata DC. radice pari a 500 mg di berberina cloridrato; - 105 mg di Silybum marianum L. frutt estratto secco standardizzato e titolato al 65% pari a flavanolignani 68 mg; - In pazienti dislipidemici ha ridotto - il colesterolo totale del 29%; - l’ LDL del 25 %; - i TRIGLICERIDI del 35%; - se si trattano animali (ratti) ipercolesterolemici con una statina riduci il colesterolo del 28.3%; 2- se li tratti con la berberina lo riduci del 26.8%; 3- se li tratti con entrambi il colesterolo viene ridotto del 46.2% (dato altamente significativo, p<0.01). Per ottenere dati simili (- 40% circa di colesterolo) nell’animale bisogna dare il doppio di una dose normale di statina. Se la stessa cosa si fa su pazienti ipercolesterolemici (63) i 2 insieme riducono il colesterolo del 32% circa contro un 25% circa se li somministri da soli; stesso medesimo ridultato per i trigliceridi. I dati suggeriscono quindi l’associazione dei 2 per: – ridurre il dosaggio di statina richiesto per ottenere l’effetto sperato (per ridurne gli effetti collaterali) – trattare un soggetto che altrimenti necessiterebbe di dosaggi di statina troppo alti e quindi tossici. Quindi berberina e statine insieme costituiscono un nuovo modo per trattare le ipercolesterolemie. ESPERIENZA PERSONALE POLICOSONALI 5 mg ottenuti dalla cera del riso. BETASITOSTEROLI (40%) 50 mg, RISO ROSSO FERMENTATO due frazione una 0.4% Brevettata 350 mg, l’altra 1,5% 100 mg . Una compressa dopo pranzo. BERBERIS ARISTATA 588 mg, RISO Rosso Fer 200 mg, CANNA DA ZUCCHERO 10 mg E PEPE NERO 5 mg. Una compressa a fine cena Su 12 pazienti trattati per un anno, tutti in cura con Statine (simvastatina) da almeno 2 anni, le statine sono state sospese di colpo per dolori muscolari e dopo due giorni di wash out si è iniziata la nuova cura. A tre mesi dall’inizio della cura: i valori della colestorolemia (Còlesterolo totale, LDL e HDL) erano del tutto sovrapponibili a quelli del trattamento con statine, ma persistevano i dolori muscolari. A sei mesi i valori restavano sovrapponibili, mentre si è osservata una progressiva riduzione dei dolori muscolari eccetto che in una paziente (che ha abbandonato), a 12 mesi i valori ematici erano sempre sovrapponibili, ma si è osservata la risoluzione piena dei fastidi muscolari. Fine Vi ringrazio Per la cortese Attenzione [email protected]