Divieto di pubblicazione fino al: 28 ottobre 2013, ore 10.15 Comunicato stampa Proposte di intervento per un trasporto merci efficiente (Berna, 28.10.13). L’infrastruttura del trasporto interno di merci (rete stradale e ferroviaria, porti sul Reno, sedi logistiche dell’economia) è posta di fronte a grandi sfide. Se non si prenderanno per tempo opportune contromisure, si sarà esposti al pericolo di enormi difficoltà, si metterà a rischio l’approvvigionamento e si dovranno sostenere costi politico-economici elevati. I Cantoni e gli spedizionieri, in qualità di veri e propri attori nel trasporto merci, hanno ora presentato alla Confederazione, ai Cantoni e alle aziende di trasporti, nel corso di una conferenza stampa congiunta tenutasi a Berna, 24 proposte concrete di intervento basate su ampi studi relativi all’infrastruttura dei trasporti e alle sedi logistiche dell’economia svizzera. Queste proposte prevedono, tra l’altro, un accordo tra i Cantoni e gli spedizionieri nell’ambito della pianificazione degli insediamenti e dei trasporti, oltre a un maggiore coinvolgimento del mondo economico nella progettazione dell’infrastruttura stradale e ferroviaria nazionale. Introducendo il suo discorso, Franz Steinegger, Presidente della VAP, Associazione degli spedizionieri svizzeri*, ha sottolineato la complementarietà di rotaia e gomma come attori nel trasporto merci che dovrebbero essere strettamente interconnessi tra loro. Oggi sussisterebbero, a causa dell’espansione degli insediamenti, grosse difficoltà, già soltanto per ottenere sedi logistiche dell’economia (sedi di produzione, di stoccaggio e di logistica con raccordo ai binari, terminal per il trasporto di container, ecc.), per non parlare delle difficoltà negli ampliamenti o nella creazione di nuove sedi, a causa della crescente domanda. Questo costituirebbe una minaccia per un trasporto merci efficiente e quindi per l’approvvigionamento di merci del nostro Paese. Gli spedizionieri avrebbero pertanto lanciato insieme ai Cantoni un progetto congiunto, chiamato “Infrastruttura per il trasporto merci 2030”. Il progetto si focalizzerebbe sul traffico interno, di importazione e di esportazione, che riveste un’importanza decisiva per l’economia svizzera. Il risultato degli studi sarebbe spaventoso: sia la rete ferroviaria, sia la rete stradale nazionale sarebbero sottoposte a difficoltà sempre maggiori. Il vigente sistema di assegnazione delle tracce penalizzerebbe sistematicamente il trasporto merci su rotaia. Sarebbe diventato praticamente impossibile realizzare a favore dell’economia sedi collegate in modo efficiente alla rete ferroviaria e stradale, tali da permettere alle adiacenti aziende di produzione e di logistica di svilupparsi in senso positivo. Steinegger è perentorio: “C’è urgente bisogno di agire”. Se non si farà nulla, si assisterà a un massiccio inasprimento di questi problemi entro il 2030. Tutti gli interventi proposti dai Cantoni e dagli spedizionieri partono dal presupposto della co-modalità degli attori dei trasporti. L’economia punterebbe, nelle sue procedure logistiche quotidiane, sui camion e sulla ferrovia in tutte le possibilità di collegamento con il trasporto di merci, di pallet, di piccoli container, ecc., fino al trasporto di grandi container e di semirimorchi. Nell’ulteriore sviluppo delle infrastrutture per i trasporti, gli spedizionieri dovrebbero assumere un ruolo di attiva cooperazione. Perché in ultima analisi sono loro a decidere quali merci vengono caricate e scaricate e con quali mezzi vengono trasportate. Le proposte di intervento avanzate dai Cantoni e dagli spedizionieri riguardano le strade nazionali, la rete ferroviaria, la pianificazione e la disponibilità garantita di sedi logistiche e il finanziamento di queste infrastrutture. Le difficoltà nella rete stradale nazionale sarebbero un grosso problema anche per il trasporto merci, ha spiegato agli operatori dei media il presidente del gruppo che sta lavorando congiuntamente al progetto, Hans Werder. Il 2° programma di superamento delle difficoltà delle strade nazionali andrebbe presentato in tempi rapidi al parlamento. Come hanno mostrato gli studi dei Cantoni e degli spedizionieri, gli ampliamenti ferroviari nell’ambito del modello FAIF sono serviti principalmente al traffico passeggeri. Per gli ampliamenti futuri dovrebbero pertanto ottenere una priorità più elevata le esigenze del trasporto merci, e gli spedizionieri e i Cantoni dovrebbero essere coinvolti da vicino nel processo di pianificazione e di assegnazione delle tracce. L’ampliamento e la manutenzione delle reti stradali e ferroviarie, così come degli impianti pubblici e privati per il trasporto merci, richiederebbero in futuro forti mezzi finanziari. Per l’infrastruttura ferroviaria, con l’articolo FAIF della Costituzione si sarebbe compiuto un passo importante per una soluzione orientata al futuro. Secondo lo stesso modello si dovrebbe creare anche per le strade nazionali, a livello costituzionale, un fondo permanente destinato al finanziamento della loro gestione, manutenzione ed espansione. Werder afferma testualmente: “Siamo consapevoli del fatto che questo fondo permanente richieda introiti aggiuntivi, se vogliamo che le strade nazionali continuino a svolgere la loro funzione anche nel 2030”. In rappresentanza dei Cantoni, il consigliere di stato di Basilea, Hans-Peter Wessels, membro del comitato direttivo della DCPA e della CTP, ha parlato dell’importanza di un trasporto merci efficiente per i Cantoni. Esponendo le sue argomentazioni Wessels ha inizialmente accennato all’attribuzione delle competenze prevista dalla costituzione, in base alla quale il coordinamento della pianificazione dell’ambiente spetterebbe ai Cantoni e il coordinamento della pianificazione delle reti di trasporto nazionali spetterebbe alla Confederazione. Wessels: “Con le attuali condizioni quadro, la realizzazione di nuovi sedi logistiche dell’economia sarebbe praticamente impossibile in Svizzera. Adesso è richiesto un comportamento attivo da parte dei Cantoni”. Bisognerebbe garantire le superfici già esistenti e ampliarle all’occorrenza. Una sfida particolare sarebbe rappresentata dalle grandi città e dalle grandi agglomerazioni, dove andrebbe garantita un’efficiente “logistica urbana”. Per la pianificazione degli impianti di trasporto merci sarebbe necessario un processo improntato alla partnership. I Cantoni con sedi logistiche elaborerebbero, sotto l’egida della Conferenza cantonale dei direttori delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell’ambiente (DCPA), insieme agli spedizionieri, una pianificazione congiunta delle sedi logistiche sulla base di un accordo di cooperazione. Inoltre, il processo di autorizzazione per la realizzazione di sedi logistiche andrebbe sottoposto a un lavoro di consolidamento e di riordino. In tal senso, gli impianti di trasporto merci adiacenti a ferrovie di importanza nazionale si dovrebbero autorizzare in futuro con un’approvazione del progetto secondo la legge federale sulle ferrovie. I porti svizzeri sul Reno rivestono una funzione centrale per l’approvvigionamento del Paese. La sicurezza di approvvigionamento della Svizzera si baserebbe essenzialmente sui trasporti fluviali sul Reno e sui porti. Le strutture dei terminal esistenti nei porti non sarebbero più sufficienti. Si dovrebbero pertanto realizzare nuovi impianti a forte produttività per il trasporto di container. Il mantenimento e lo sviluppo ulteriore di sedi logistiche decentrate come sedi di produzione, magazzini, centri di distribuzione e terminal per i traffici ferroviari con i porti costituirebbero altresì un presupposto per la sicurezza di approvvigionamento della Svizzera. Più di 200 degli oltre 300 punti di servizio nel traffico ferroviario a carri singoli intratterrebbero regolarmente traffici con i porti svizzeri sul Reno. Un finanziamento affidabile a lungo termine sarebbe di centrale importanza per infrastrutture di trasporto efficienti, ha sottolineato Wessels in chiusura del suo discorso. Per informazioni: Hans Werder, presidente del gruppo dedicato al progetto Infrastruttura per il trasporto merci 2030, Tel. 079 301 73 89 Benjamin Wittwer, segretario generale DCPA e CTP, Tel. 079 275 07 06 Frank Furrer, segretario generale VAP e CFS, Tel. 079 544 58 78 Nota per le redazioni: la relazione conclusiva con le 24 proposte di intervento e i due studi sulle infrastrutture e sulle sedi logistiche, su cui si basano dette proposte, possono essere scaricati dai siti www.bpuk.ch, www.koev.ch e www.cargorail.ch, dove si trova anche il presente comunicato stampa. * La VAP rappresenta ca. 300 imprese di spedizionieri e di logistica in Svizzera, Germania, Italia, Polonia, Austria e Francia, che trasportano merci su rotaia, camion, navi, gasdotti/oleodotti e in tutte le forme combinate e compiono a questo scopo notevoli investimenti in binari di raccordo, terminal, attrezzature di trasporto, camion, vagoni merce e mezzi di trazione. Queste imprese sono le committenti dei trasportatori (imprese di trasporto ferroviario, ditte di spedizioni, corrieri, ecc.) e sono perciò i veri e propri attori del traffico merci e della politica di trasferimento del traffico. Sono queste imprese che sostengono in ultima analisi anche i costi e la tassazione correlate a tutte queste attività, come la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), che ammonta a più di 900 milioni di franchi l’anno.