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del Sulcis Iglesiente
CARBONIA
Anno XIX - N° 269
Cell. 329 4338541 - mail: [email protected]
24 Aprile 2014
Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale
Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita
Il ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto il 17 aprile, le compensazioni scatteranno dalla prossima dichiarazione
Arriva la fiscalità di vantaggio
Per 4.359 micro e piccole imprese si tratta di una boccata d’ossigeno ma ora il territorio attende le risposte per le soluzioni strutturali.
A
rriva la fiscalità di
vantaggio, agevolazioni sotto forma di
esenzioni fiscali e
contributive in favore di 4.359
imprese di micro e piccola dimensione localizzate nella Zona Franca costituita dai comuni della provincia di Carbonia
Iglesias, per un importo complessivo di 124.469.136,48 euro.
Il decreto ministeriale è stato approvato il 17 aprile, dieci
giorni dopo il termine ultimo
per la presentazione delle domande. L’agevolazione media
concessa è pari a 28.554,52 euro. Le 561 imprese iscritte da
meno di tre anni al registro,
hanno beneficiato della riserva
prevista dal bando per le nuove imprese con un’agevolazione media più elevata, pari
a 44.374,02 euro. Le agevolazioni concesse saranno fruibili
con il modello di pagamento
F24 per il pagamento di Irpef,
Ires, Irap, Imu e per l’esonero
dal versamento dei contributi
sulle retribuzioni da lavoro dipendente, fin dalla prossima
dichiarazione dei redditi.
La fiscalità di vantaggio rappresenta il primo concreto intervento attuativo del “Piano
Sulcis”, una boccata d’ossigeno per le imprese, molte delle quali erano sono ormai allo
stremo delle forze (sono moltissime, purtroppo, quelle che
non hanno “resistito” e si sono arrese prima), ma per porre
un freno alla gravissima e per
molti versi drammatica crisi ed
avviare un processo di rilancio
del territorio, occorrono interventi strutturali.
Il Piano Sulcis, per effetto
del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 novembre 2012 a
Carbonia fra Stato, Regione ed
Enti locali, e di successivi provvedimenti collegati allo stesso
Protocollo, ha una dotazione
finanziaria di risorse pubbliche di 623,8 milioni di euro.
«Si registrano notevoli ri-
tardi nei programmi di bonifica delle aree minerarie e industriali e di infrastrutture funzionali agli obiettivi del Piano - spiega Tore Cherchi, ex
presidente della Provincia di
Carbonia Iglesias, oggi rappresentante del ministero dello
Sviluppo economico per l’attuazione del Piano Sulcis -, siamo in presenza della persistente criticità dei ritardi nell’adeguamento del porto industriale di Portovesme e della
bonifica dell’area ex Sardamag di Sant’Antioco. Questi
ritardi condizionano, sino al
rischio di comprometterli, investimenti privati e pubblici
rilevanti.»
Tore Cherchi sottolinea che
«i provvedimenti di spesa delle risorse finanziarie correlate al bando, compromettono almeno in alcuni casi significativi, la realizzazione delle idee
selezionate».
Nel comparto industriale, la
situazione di crisi presenta un
tendenziale aggravamento degli impatti sociali per effetto
della persistente interruzione
della produzione nell’intera filiera dell’alluminio con effetti sull’occupazione stimati in
circa 3.500 unità, della decisione di chiudere la miniera
della Carbosulcis con effetti
sull’occupazione superiori a
1.000 unità e della prospettata dismissione della Centrale
termoelettrica Enel di Portovesme (circa 600 addetti diretti e indiretti).
Il Piano Sulcis prevede interventi strutturali importanti,
utili a porre un freno alla deriva economica del territorio e la
Regione (il governatore Francesco Pigliaru la scorsa settimana ha incontrato i sindaci)
ed il Governo devono superare rapidamente tutti gli ostacoli burocratici, perché il territorio è un malato grave che
non può più aspettare.
Giampaolo Cirronis
La Giunta Pigliaru e il nuovo Consiglio regionale pagg. 2-3
ALL’INTERNO
L’assessore Erriu “apre” al Centro termale
Un Cammino di Speranza per la Sardegna
Pagina 4
Pagina 4
Modesto Melis è Cavaliere della Repubblica
“Crocoriga ‘e strexiu” in mostra a Serbariu
Pagina 5
Pagina 6
Dall’8 al 10 maggio il Sulcis ospiterà
il Simposio delle Identità Rurali Europee
I
l GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, in collaborazione con
il GAL Linas Campidano,
il GAL Marmilla e il GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, nonché il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, per l’attuazione dell’azione
4 del progetto di cooperazione
transnazionale “meDIETerranea” a valere sulla Misura 421
del PSR Sardegna 2007/2013 e
sui fondi del Parco Geominerario, sta organizzando un evento
denominato “Simposio delle
identità rurali europee”.
L’evento si svolgerà dall’8 al
10 maggio 2014 nei comuni di
Masainas, Teulada, Sant’Anna
Arresi e Santadi, ricadenti nel
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territorio del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di
Cagliari, in qualità di capofila.
Al Simposio saranno presenti le delegazioni di tutti i partner di cooperazione transnazionale del GAL Sulcis Iglesiente
Capoterra e Campidano di Cagliari provenienti dalla Sardegna, dalla Penisola (Veneto e
Basilicata), dalla Francia, dalla
Finlandia, dalla Polonia, dalla
Bulgaria e da Malta. Questo rappresenterà il momento di incontro delle diverse identità rurali europee che potranno presentare le proprie realtà.
All’interno del giornale, nelle quattro pagine centrali, è pubblicato il programma completo
del Simposio.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
Il nuovo governatore ha presentato una squadra di assessori completamente nuova, con sette uomini e cinque donne
«Va riconquistata la fiducia dei cittadini»
«La crisi richiede trasformazioni profonde in istruzione e formazione, istituzioni pubbliche capaci di assicurare flessibilità al sistema produttivo.»
F
rancesco Pigliaru ha presentato la sua Giunta, composta
da 12 assessori, 7 uomini e 5
donne. 5 assessori sono stati
espressi dal Partito Democratico, 5 dai
partiti minori, compresa Sardegna Vera, l’aggregazione messa insieme dalle
liste che hanno eletto un solo consigliere, 3 li ha nominati autonomamente il presidente.
La composizione della Giunta ha
una forte caratterizzazione del mondo universitario, dal quale proviene
il nuovo governatore. Ben 6 assessori su 12, infatti, sono professori universitari, una è ricercatrice del CNR,
uno dirigente aziendale, una dirigente
bancaria, uno dirigente medico, una
dirigente regionale in pensione, una
imprenditrice agricola.
Dopo la riunione d’insediamento
de Consiglio regionale e quella successiva, nella quale è stata ufficializzata la composizione dei gruppi e
sono stati nominati i relativi presidenti,
nella terza Francesco Pigliaru ha presentato le sue dichiarazioni programmatiche.
«Riconquistare la fiducia dei cittadini è un obiettivo che non riguarda solo la maggioranza - ha esordito
il nuovo governatore - è un compito
che deve essere condiviso da tutti coloro che siedono oggi in quest’aula.
Riconoscere e valorizzare il merito di
chi lavora per noi è una delle più importanti azioni che dovremo attuare
per rispondere in modo adeguato alle alte attese dei nostri elettori. “La
politica come servizio alla comunità”:
vorrei che questo fosse l’elemento
principale di questa legislatura, da
condividere fra tutti noi.»
«La nostra parola d’ordine - ha
aggiunto Pigliaru - è “qualità istituzionale”, che significa trasparenza, semplificazione, valutazione delle politiche. Norme inutili o di incerta interpretazione, frequenti sovrapposizioni di competenze, assenza di tempi
certi per la conclusione dei procedimenti sono il vizio di base di una burocrazia complessa e dannosa, che genera inefficienza, moltiplicazione dei
costi e sfiducia da parte dei cittadini...
... Vogliamo una Regione riformata. Puntiamo ad un’amministrazione
regionale snella, organizzata per
obiettivi e per funzioni. Attualmente
l’organizzazione della pubblica amministrazione risale alla legge 1/1977,
aggiornata con la 31/1998 e da allora modificata solo per far fronte alle
contingenze in regime di assoluta urgenza e sempre in totale assenza di
strumenti di partecipazione e valutazione delle politiche pubbliche. Modificheremo quella norma vecchia di
37 anni...
... Modificheremo anche la legge
31/1998, eliminando le duplicazioni
organizzative attraverso l’accorpamento delle direzioni generali prima e
dei servizi poi. Valorizzeremo le professionalità dell’Amministrazione.»
«Puntiamo ad una amministrazione trasparente - ha sottolineato ancora il governatore -. La trasparenza è il
requisito fondamentale dell’alta qualità istituzionale e per questo già dalla prima riunione di Giunta abbiamo
reso le delibere immediatamente consultabili nel sito della Regione. Trasparenti saranno le nomine di cui abbiamo la responsabilità...
... Vogliamo una Regione più semplice per i cittadini e per le imprese.»
Francesco Pigliaru ha poi posto
l’accento sulla quantità e la qualità della spesa.
«È essenziale dire quanto si spende
e come, ma è ancora più importante
che i cittadini sappiano quali risultati
hanno prodotto quei soldi stanziati e
spesi. Rendere più efficiente la Regione significa anche rinforzare il suo
ruolo di programmazione e di indirizzo e ridurre invece quello della gestione diretta dei processi. Ciò significa favorire la capacità degli enti territoriali di partecipare attivamente al
disegno ed all’implementazione dell’intervento pubblico...
... Non possiamo presentarci al tavolo del negoziato con lo Stato senza
avere avviato contemporaneamente
una seria azione di contenimento delle inefficienze e degli sprechi nella
spesa della pubblica amministrazione.
La nuova Giunta regionale
Il presidente
Gli assessori
Gianmario Demuro.
Francesco Pigliaru.
Economista, è nato il 13 maggio 1954 a Sassari, dove si è laureato in Scienze Politiche nel
1978. Specializzato alla Scuola
Superiore di Economia “Enrico
Mattei” di Milano e alla Cambridge University (GB) con il Master Philosophy in Economics, è
autore di moltissime e apprezzate pubblicazioni, libri e articoli su riviste specializzate nazionali e internazionali.
Docente in diversi corsi di alta formazione, anche stranieri,
ha ricoperto incarichi in organismi privati e pubblici tra cui la
Direzione del CRENoS, il “Centro Ricerche Economiche Nord
Sud” (1993-98). Professore ordinario di Economia Politica all’Università degli Studi di Cagliari, ha ricoperto dal 2009 al
2014 la carica di pro-rettore.
Dal 2004 al 2006 è stato assessore alla Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio della Regione Sardegna.
è l’ispiratore della Vertenza Entrate che ha permesso di ottenere
dallo Stato risorse per anni negate alla Sardegna, ed è stato fondamentale il suo contributo per la
nascita del programma “Master
and back”.
Sostenuto dalla coalizione di
centrosinistra, il 12 marzo 2014
viene proclamato Presidente della
Regione Sardegna con 312.982
voti ed una percentuale del
42,45%.
Promuovere politiche di sviluppo
significa anche ridurre la pressione
fiscale per le imprese per incoraggiare gli investimenti e la creazione di
nuovi posti di lavoro.
Esiste poi un secondo, non meno
importante, livello di responsabilità
che riguarda lo Stato e i suoi doveri
nei confronti della Sardegna sanciti
dal nostro Statuto di autonomia. In
questo momento la principale criticità ed urgenza della vertenza con lo
Stato è rappresentata dal mancato
adeguamento dei limiti di spesa del
patto di stabilità. Il risultato clamoroso è che il rapporto tra spese consentite dal Patto ed Entrate tributarie accertate è crollato da valori medi del 70% negli anni 2007-2009 al
43% del 2013.
Ci sono dunque responsabilità
nostre e responsabilità dello Stato
centrale; e ci sono anche responsabilità condivise tra i due livelli di governo, per esempio quelle che riguardano l’inadeguatezza delle nostre
infrastrutture. In questi anni abbiamo fatto invecchiare e decadere le
nostre infrastrutture, a cominciare da
scuole abbandonate anche per la nostra incuria ed ospedali non a norma.»
continua a pagina 3
Raffaele Paci.
Cristiano Erriu.
Affari generali, personale
e riforma regione
Programmazione, bilancio,
credito e assetto del territorio
Enti locali, finanze
ed urbanistica
Gianmario Demuro, 53 anni,
professore ordinario di Diritto
Costituzionale, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli studi
di Cagliari.
Adjunct Professor in European
Governance presso John Marshall
Law School di Chicago.
Direttore del Master su “La Governance multilivello”.
Raffaele Paci, 58 anni, professore ordinario di Economia Applicata, Facoltà di Scienze Politiche,
Università di Cagliari.
Presidente del Corso di Laurea Interuniversitario Telematico
in Scienza dell’Amministrazione.
Laureato in Scienze Politiche
a Cagliari. È autore di circa 100
pubblicazioni.
Cristiano Erriu, 50 anni, laurea in Giurisprudenza, Master in
Business Administration presso
l’Università di Bologna.
Presidente di ANCI Sardegna
e sindaco di Santadi.
Direttore Generale del Centro
Servizi Imprese presso Azienda
Speciale della CCIAA di Cagliari.
È stato Direttore del Gal Sulcis.
Elisabetta Falchi.
Francesco Morandi.
Agricoltura
e riforma agro-pastorale
Turismo, artigianato
e commercio
Elisabetta Falchi, 49 anni, imprenditrice agricola operante nel
settore cerealicolo e orticolo, presidente regionale di Confagricoltura.
Componente del Comitato
direttivo di Confagricoltura Nazionale. Iscritta all’Ordine dei dottori Agronomi e forestali di Oristano, ha svolto anche attività di
progettazione.
Francesco Morandi, 49 anni,
professore ordinario di Diritto
del Turismo e di Diritto della navigazione e dei trasporti, Facoltà
di Economia, Università di Sassari.
Presidente del Corso di Laurea in Economia e Management
del Turismo - Polo universitario
di Olbia.
Virginia Mura.
Claudia Firino.
Lavoro, formazione
professionale, cooperazione
e sicurezza sociale
Pubblica istruzione,
beni culturali, informazione,
spettacolo e sport
Virginia Mura, 64 anni, laurea
in Giurisprudenza, Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione.
Direttore della Direzione Regionale del Lavoro per la Sardegna, già Direttore reggente delle
Direzioni Provinciali del Lavoro
di Cagliari e Nuoro.
Claudia Firino, 35 anni, Project
Manager presso il CNR - Istituto di
Storia del Mediterraneo: cura la redazione e la gestione tecnica, amministrativa e contabile di progetti
internazionali di ricerca scientifica in ambito storico e umanistico.
Laureata in scienze politiche
all’Università degli Studi di Sassari.
Paolo Giovanni Maninchedda.
Donatella Emma Ignazia Spano.
Difesa dell’ambiente
Donatella Spano, 56 anni,
professore ordinario in Scienze e
tecnologie dei sistemi arborei e
forestali, Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio,
Università di Sassari.
Nel 2012 ha ricevuto la Medaglia dell’Università di Sassari per la
produzione scientifica. È stata componente della Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile.
Maria Grazia Piras.
Lavori pubblici
Industria
Paolo Maninchedda, 53 anni,
professore ordinario di Filologia
Romanza, Facoltà di Lingue,
Università di Cagliari.
Ha insegnato nelle scuole superiori, è stato editorialista dell’Unione Sarda e della Nuova Sardegna. È stato consigliere regionale nella XIII e XIV legislatura
ed ha presieduto le Commissioni
Autonomia e Bilancio.
Maria Grazia Piras, 62 anni,
presidente del FAI regionale (Fondo Ambiente Italiano).
Consigliere di Amministrazione del Banco di Sardegna. È stata
Direttore Generale dell’ERSU di
Sassari.
Laurea in scienze politiche e
Master in Economia e Direzione
Aziendale presso la Scuola Superiore Enrico Mattei di Milano.
Benedetto Luigi Arru.
Igiene e sanità
e dell’assistenza sociale
Luigi Arru, 53 anni, dirigente
Medico Ematologo presso l’Ospedale Civile San Francesco di
Nuoro.
Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Nuoro.
Coordinatore Centro Studi Nazionale Documentazione e Ricerche della Federazione Nazionale
Ordine dei Medici.
Massimo Deiana.
Trasporti
Massimo Deiana, 52 anni, professore ordinario di Diritto della
Navigazione presso l’Università
di Cagliari. È stato Preside della
Facoltà di Giurisprudenza.
È avvocato ed è stato consulente dell’assessorato regionale dei
Trasporti. Consulente scientifico
dell’ENAC in materia di continuità
territoriale e consulente dell’Autorità Portuale di Cagliari e di Olbia.
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Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
3
La Provincia del Sulcis Iglesiente
L’ex sindaco di Sassari, il consigliere più votato in Sardegna con oltre 10.000 preferenze, è stato eletto presidente con 34 voti
Gianfranco Ganau guida l’Assemblea regionale
Otto giorni dopo l’insediamento del Consiglio regionale, ha lasciato la carica di sindaco di Sassari che ricopriva da nove anni.
G
ianfranco Ganau, ex sindaco di Sassari (si è dimesso
otto giorni dopo l’insediamento nell’Aula di Via Roma) è il nuovo presidente del Consiglio regionale della Sardegna. è stato eletto il 20 marzo, alla terza votazione, con 34 voti, sui 36 a disposizione della maggioranza di centrosinistra. L’opposizione ha votato per il
capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, che ha ottenuto 23 voti, sui 24 a
disposizione della coalizione di centrodestra.
Gianfranco Ganau è nato a Sassari
il 3 marzo 1955, è sposato ed ha una
figlia. Per nove anni è stato sindaco
della sua città, eletto per la prima volta nel 2005 e riconfermato nel 2010
con il 65,9% dei voti. Candidato alle
elezioni primarie del Partito Democratico, era stato battuto da Francesca
Barracciu che aveva ottenuto il 44,29%
contro il suo 32,61%. Alle ultime elezioni regionali, candidato alla carica
di consigliere nella circoscrizione elettorale di Sassari, è stato in assoluto il
candidato più votato della Sardegna
con oltre 10.000 preferenze. Medico
cardiologo, è il responsabile del Servizio 118 delle province di Sassari,
Nuoro, Gallura e Ogliastra.
è alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.
Il Consiglio regionale ha eletto i
due vice presidenti: Eugenio Lai (Sel)
con 33 voti e Antonello Peru (FI) con
21 voti.
L’on. Lai, 28 anni, è il più giovane vice presidente eletto nel Consiglio regionale della Sardegna. è al suo
primo mandato, eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 1.859 preferenze. Laureato in Scienze Politiche, svolge l’attività di insegnante.
Dal 2010 è sindaco di Escolca.
L’on. Peru, 49 anni, è al suo secondo mandato e ha già fatto parte del-
l’Ufficio di presidenza nella XIV legislatura con l’incarico di segretario.
è stato eletto nella circoscrizione
di Sassari, con 8.053 preferenze. Laureato in Scienze Politiche, svolge la
professione di impiegato. Ex assessore comunale all’urbanistica e vicesindaco di Sorso.
Il Consiglio regionale ha quindi
eletto i tre questori: Alessandro Unali
(Sinistra Sarda) con 31 voti, Pier Mario Manca (Partito dei Sardi) con 29
voti e Giorgio Oppi (Udc) con 24 voti.
siglio regionale. è stato eletto nella
circoscrizione di Cagliari, con 5.562
preferenze. La sua prima elezione è
del 1979 nelle liste della DC (VIII legislatura).
In più occasioni ha ricoperto l’incarico di assessore: quattro volte alla Sanità, una volta alla Difesa dell’Ambiente. Laureato in geologia, è
pensionato.
Il Consiglio regionale, infine, ha
eletto i segretari dell’Ufficio di Presidenza: Angelo Carta (Psd’Az), Mi-
Gianfranco Ganau, nuovo Presidente del Consiglio regionale.
L’on. Alessandro Unali, 49 anni,
è alla sua prima legislatura. è stato
eletto nella circoscrizione di Sassari,
con 951 preferenze. Diplomato, svolge l’attività di Assistente Capo della
Polizia di Stato.
L’on. Pier Mario Manca, 55 anni,
è al suo primo mandato. è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con
1.451 preferenze. Laureato in Scienze
Agrarie, svolge l’attività di direttore
provinciale Argea.
L’on. Giorgio Oppi, 74 anni, leader dell’UDC in Sardegna, ex deputato, è al suo settimo mandato in Con-
chele Cossa (Riformatori sardi), Michele Azara (Sardegna Vera) e Luca
Pizzuto (Sel).
L’on. Angelo Carta è stato eletto
nella circoscrizione di Nuoro, con
1.550 preferenze.
L’on. Michele Cossa è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari,
con 2.330 preferenze.
L’on. Michele Azara è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con
777 preferenze.
L’on. Luca Pizzuto è stato eletto
nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, con 1.709 preferenze.
«Va rinconquistata la fiducia dei cittadini»
dalla pagina 2
Un altro punto rilevante del programma di governo della nuova
Giunta è quello legato ai trasporti e
alla continuità territoriale.
«È nostra ferma intenzione - ha
detto Francesco Pigliaru - rinegoziare subito con lo Stato e la nuova
Tirrenia la convenzione di servizio
per le rotte da e per la Sardegna,
che è stata sottoscritta nel 2012 fra
Governo italiano e Cin, con l’assenza dell’amministrazione regionale, e ha validità fino al 2020. Stessa attenzione vogliamo porre sulla
continuità territoriale aerea per Roma e Milano.»
Francesco Pigliaru si è poi soffermato sulla sanità «sono ora necessarie la riorganizzazione ed il
rafforzamento delle reti integrate del
sistema sanitario regionale e dei
servizi sanitari ed assistenziali, per
assicurare equità, universalità ed
uniformità dell’assistenza in ogni
territorio dell’isola», sull’ambiente
«vogliamo ridurre le emissioni, uscire gradualmente dal carbone e usare il gas. Vogliamo produrre meno
rifiuti, continuare a differenziare molto, riutilizzare di più, bruciare sempre meno, finirla con le discariche»
e sull’assetto idrogeologico «sicurezza per i nostri cittadini significa in
primo luogo difesa del suolo e gestione del rischio idrogeologico. Un
pezzo di Sardegna è a rischio, per
ragioni naturali e per una antropizzazione sbagliata. Abbiamo un fabbisogno finanziario enorme per garantire tutela e sicurezza. Dobbiamo saper distinguere gli interventi
urgenti da quelli strategici».
Altro punto “caldo”, la scuola.
«Da una crisi profonda e strutturale come quella che stiamo vivendo, si esce prima di tutto impegnandosi da subito per il futuro dei
nostri ragazzi, che sono il futuro per
tutti noi. I dati sulla dispersione scolastica e sui livelli di apprendimento lo dimostrano, anno dopo anno.
Sono soprattutto gli studenti delle
zone interne e di quelle montane che
vivono situazioni di crescente diffi-
coltà. Presenteremo presto un piano
straordinario per l’istruzione.»
Francesco Pigliaru ha concluso
parlando di sviluppo ed urbanistica.
«Per affrontare la crisi senza farsene travolgere, occorre rendere il sistema produttivo flessibile per consentire alle imprese di usare le trasformazioni del mercato e della tecnologia come occasioni di nuovo
sviluppo. Occorre inoltre creare un
ambiente favorevole alle imprese
private e ai loro investimenti - il che
significa molta meno burocrazia e
una ridotta pressione fiscale - e favorire l’accesso al credito con il necessario riordino organico della normativa sulle modalità di contribuzione da parte della Regione.
Molti altri fattori concorrono alla creazione dello sviluppo di un territorio. In primo luogo la parità di
genere. La discriminazione che di
fatto caratterizza il nostro mercato
del lavoro, è insieme un’ingiustizia
e uno spreco. Creeremo strumenti
che consentano alle donne di non
dover scegliere tra famiglia e lavoro: reali politiche di sostegno alle
famiglie, politiche attive del lavoro
a favore delle donne. La partecipazione politica, anche in questo caso
bisognerà modificare una legge elettorale che ha determinato un risultato del tutto deludente in termini di
un’equilibrata rappresentanza di
genere.
In secondo luogo, la qualità paesaggistica. Per molte delle nostre
principali attività economiche, dal
turismo all’agricoltura, all’economia
alla cultura, un paesaggio di alta e
durevole qualità è una componente
fondamentale della nostra competitività. La riapertura del dialogo da
noi immediatamente avviata con tutti
i soggetti interessati - ha concluso il
nuovo governatore - punta a gestire in piena legittimità il necessario
aggiornamento del PPR, salvaguardandone i principi, mantenendo alta la tutela del bene paesaggistico.»
La Giunta regionale nella sua
prima riunione operativa ha annullato la deliberazione della Giunta regionale n. 6/18 del 14.02.2014 con-
cernente “L.R. 23 ottobre 2009, n.
4, art. 11. Piano Paesaggistico Regionale della Sardegna, primo ambito omogeneo costiero, preliminarmente approvato con deliberazione
della Giunta n. 45/2 del 25.10.2013.
Aggiornamento e revisione. Esame
delle osservazioni e approvazione
definitiva”.
L’Esecutivo ha dato inoltre mandato al competente assessore degli
Enti locali, Finanze ed Urbanistica,
Cristiano Erriu, di attivare immediatamente un tavolo di confronto
con i soggetti portatori di interessi
diffusi e con il partenariato socioeconomico ed istituzionale, finalizzato all’approfondimento della complessiva tematica del governo del
territorio, attraverso la disamina di
tutti i contenuti dell’aggiornamento
e revisione del Piano Paesaggistico
degli ambiti costieri, della definizione
dei caratteri del Piano Paesaggistico
degli ambiti interni e della contestuale revisione del quadro legislativo regionale in materia urbanistica
ed edilizia.
Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, ha poi spiegato, nel corso di una conferenza
stampa, le ragioni che hanno portato l’Esecutivo «a congelare e sterilizzare» la delibera.
«La delibera che abbiamo annullato - ha detto Francesco Pigliaru - era la prima azione urgente da
fare, e si trattava di una delibera
palesemente illegittima. Questo annullamento rende di fatto inefficaci
i provvedimenti adottati preliminarmente dalla delibera 45/2 del 25
ottobre del 2013 e ci dà il tempo di
aprire immediatamente il dialogo
con tutti i portatori di interesse. È
essenziale mantenere uguale il livello di tutela del paesaggio, che deve rimanere assolutamente non discutibile, alleggerendo la parte burocratica e superando le incertezze
interpretative che, ad oggi, hanno
creato non poche difficoltà. Il bene
paesaggistico - ha concluso il governatore - è una base certa di lavoro e di prospettiva di benessere
per la nostra regione.»
In Consiglio regionale sono stati costituiti undici gruppi
Pietro Cocco è il capogruppo del Pd,
Gianluigi Rubiu guida il gruppo dell’Udc
N
el nuovo Consiglio regionale sono stati costituiti 11
gruppi e nominati altrettanti presidenti. Il Sulcis
Iglesiente è rappresentato da Pietro
Cocco, capogruppo del PD, e da
Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC.
Pietro Cocco è nato a Gonnesa
il 18 settembre 1965. è stato eletto
nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, con 3.224 preferenze.
Sindaco di Gonnesa dal 2006, è
al suo secondo mandato in Consiglio
regionale.
Gigi Rubiu è nato a Iglesias il
10 aprile 1958. è stato eletto nella
circoscrizione di Carbonia Iglesias,
con 4.005 preferenze.
Consigliere comunale di Iglesias,
ex consigliere provinciale. è al primo mandato.
Attilio Antonio Maria Dedoni è
il capogruppo dei Riformatori sardi. Nato a Masullas il 2 luglio 1949,
è stato eletto nella circoscrizione di
Oristano, con 1.731 preferenze. è al
terzo mandato.
Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda)
è il presidente del gruppo Misto. Nato
a Gergei il 21 gennaio 1952, è stato
eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 715 preferenze. è al primo
mandato.
Efisio Arbau è il capogruppo di
“Sardegna Vera”. Nato a Nuoro il
18 novembre 1974, è stato eletto nella
circoscrizione di Nuoro, con 1.154
preferenze. è al secondo mandato.
Daniele Secondo Cocco è il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà. Nato a Bottidda il 21 marzo 1962,
è stato eletto nella circoscrizione di
Sassari, con 1.850 preferenze. è al
secondo mandato.
Pietro Pittalis è il capogruppo di
Forza Italia. Nato a Charleroi (Belgio) il 30 aprile 1958, è stato eletto
nella circoscrizione di Nuoro, con
7.153 preferenze. è al quinto mandato.
Christian Solinas è il capogruppo del Psd’Az. Nato a Cagliari il 2
dicembre 1976, è stato eletto nella
circoscrizione di Cagliari, con 2.796
preferenze. è al secondo mandato.
Emilio Usula è il capogruppo di
Soberania-Indipendenza. Nato a Villacidro il 30 agosto 1953, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro, con
1.293 preferenze. è al primo mandato.
Roberto Desini è il capogruppo
di Centro Democratico Sardegna.
Nato a Sassari il 28 maggio 1974,
è stato eletto nella circoscrizione di
Sassari, con 1.529 preferenze. è al
suo primo mandato.
Modesto Fenu è il capogruppo
di Sardegna. Nato a Cagliari il 17 ottobre 1967, è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 1.111 preferenze. è al primo mandato.
I gruppi risultano così definiti:
Forza Italia Sardegna (10): Pietro
Pittalis (presidente), Marco Tedde
(vice presidente), Alessandra Zedda (vice presidente), Ignazio Locci
(segretario), Ugo Cappellacci, Oscar
Salvatore Giuseppe Cherchi, Giuseppe Fasolino, Antonello Peru, Alberto Randazzo, Stefano Tunis.
Misto (3): Fabrizio Anedda (presidente), Gavino Sale, Alessandro Unali.
Partito Democratico (18): Pietro
Cocco (presidente), Alessandro Collu, Giampietro Comandini, Lorenzo Cozzolino, Salvatore Demontis,
Roberto Deriu, Daniela Forma,
Gianfranco Ganau, Luigi Lotto, Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi,
Francesco Pigliaru, Rossella Pinna,
Walter Piscedda, Luigi Ruggeri,
Francesco Sabatini, Antonio Solinas, Gianmario Tendas.
Partito Sardo d’Azione (3): Christian Solinas (presidente), Mario Angelo Giovanni Carta, Marcello Orrù.
Riformatori Sardi - Liberaldemocratici (3): Attilio Maria Antonio Dedoni (presidente), Michele Cossa (vice
presidente), Luigi Crisponi.
Sardegna Vera (4): Efisio Arbau
(presidente), Gaetano Ledda (vice
Francesco Agus è nato a Cagliari
l’11 febbraio 1983. è stato eletto nella
circoscrizione di Cagliari, con 2.140
preferenze. è al primo mandato.
L’on. Gavino Manca (Pd) è il
presidente della 2ª Commissione
(Lavoro, Cultura e formazione professionale). Vice presidente è Ignazio Locci (Fi), i segretari sono Stefano Tunis (Fi) e Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia).
Gavino Manca è nato a Sassari
il 30 agosto 1970. è stato eletto nella
circoscrizione di Sassari, con 4.044
preferenze. è al terzo primo mandato.
L’on. Franco Sabatini (Pd) è il
presidente della 3ª Commissione
(Programmazione, Bilancio e politiche europee). Vice presidente è
Paolo Truzzu (FdI-Gruppo Sardegna), i segretari sono Daniele Cocco
(Sel) e Christian Solinas (Psd’Az).
Franco Sabatini è nato a Lotzorai il 13 marzo 1962, è stato eletto
nella circoscrizione Ogliastra, con
3.371 preferenze. è al terzo mandato.
L’on. Antonio Solinas (Pd) è il
presidente della 4ª Commissione
Pietro Cocco (Pd).
Gianluigi Rubiu (Udc).
presidente), Michele Azara (segretario), Raimondo Perra.
Sel Sardegna (3): Daniele Secondo Cocco (presidente), Francesco Agus
(vice presidente), Luca Pizzuto.
Soberania e Indipendentzia (4):
Emilio Usula (presidente), Pier Mario Manca (segretario), Augusto Cherchi, Paolo Flavio Zedda.
Udc Sardegna (4): Gianluigi Rubiu (presidente), Ignazio Giovanni
Battista Tatti (vice presidente), Giuseppino Pinna (segretario), Giorgio
Oppi.
Centro Democratico Sardegna
(4): Roberto Desini (presidente), Anna Maria Busia (vicepresidente), Eugenio Lai (adesione tecnica), Gavino Manca (adesione tecnica).
Gruppo Sardegna (4): Modesto
Fenu (presidente), Mario Floris,
Edoardo Tocco, Paolo Truzzu.
L’on. Francesco Agus (Sel) è stato eletto presidente della 1ª Commissione (Autonomia e ordinamento regionale). Vice presidente è Stefano Tunis (Fi), i segretari sono Michele Cossa (Riformatori sardi) e
Giuseppe Meloni (Pd).
(Governo del territorio, ambiente,
infrastrutture e mobilità). Vice presidente è Gianni Tatti (Udc), i segretari sono Eugenio Lai (Sel) e Giuseppe Fasolino (FI).
Antonio Solinas è nato a Busachi
il 14 giugno 1959. è stato eletto nella
circoscrizione di Oristano, con 3.322
preferenze. è al secondo mandato.
L’on. Luigi Lotto (Pd) è il nuovo presidente della 5ª Commissione (Attività produttive). Vicepresidente è Luigi Crisponi (Riformatori
sardi), i segretari sono Gaetano Ledda (Upc) e Marco Tedde (Forza Italia).
Luigi Lotto è nato a Villagrande
il 12 agosto 1953. è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 3.073
preferenze. è al secondo mandato.
L’on. Raimondo Perra (Psi) è il
nuovo presidente della 6ª Commissione (Salute e Politiche Sociali).
Vicepresidente è Marcello Orrù
(Psd’Az), i segretari sono Gigi Ruggeri (Pd) e Peppino Pinna (Udc).
Raimondo Perra è nato a Quartu
il 4 agosto 1956. è stato eletto nella
circoscrizione di Cagliari, con 1.171
preferenze. è al primo mandato.
L’emozione del giovane consigliere al debutto in Via Roma
Luca Pizzuto, una crescita iniziata 4 anni fa
N
el nuovo Consiglio regionale ci sono tante piccole
grandi storie da raccontare. Una di questa è quella
di Luca Pizzuto, 30 anni, in 4 anni
dalla candidatura con elezione al
Consiglio provinciale (283 preferenze con l’11,67% nel collegio di
Carbonia 2), alla nomina ad assessore delle Politiche sociali nella
Giunta guidata da Tore Cherchi;
alla più recente elezione alla segreteria regionale di Sinistra Ecologia
Libertà e quindi alla candidatura con
elezione in Consiglio regionale, con
1.709 preferenze.
Il giorno del debutto nell’Aula di
Via Roma, Luca Pizzuto era visibilmente emozionato. La giovane età
(è più giovane di lui solo il compa-
Luca Pizzuto.
gno di partito Eugenio Lai, 28 anni,
sindaco di Escolca, eletto vicepresi-
dente dell’Assemblea) lo ha portato
a ricoprire l’incarico di segretario
d’Aula ma, tra una pausa e l’altra, ha
salutato tutti: il presidente Pigliaru,
gli assessori, i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione. Sa
bene che il compito che lo attende
non sarà facile, ma come ha bruciato la tappa della carriera politica nei
primi quattro anni, molto probabilmente riuscirà a farlo anche in Consiglio regionale, rispettando lo spirito che lo ha accompagnato fin qui,
sia in politica sia nel sociale.
Il primo atto lo ha compiuto il 20
marzo, giorno di insediamento del
Consiglio, con la presentazione di
una proposta di legge per l’istituzione di un Fondo regionale per il reddito minimo di cittadinanza.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
Esperti ed amministratori regionali e locali hanno partecipato al convegno svoltosi nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu
L’assessore Erriu “apre” al Centro termale
Sul progetto i pareri positivi di amministratori e politici locali, sindacati e imprenditori, ma restano forti le opposizioni degli ambientalisti.
L
’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu,
“apre” al progetto del gruppo Deriu che prevede la realizzazione di un centro termale a Coquaddus, località balneare dell’Isola
di Sant’Antioco. L’importante novità
è emersa nel corso del convegno svoltosi nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, organizzato
per illustrare il progetto.
«La Giunta regionale sta lavorando alla revisione del Piano Paesaggistico regionale e allo stesso tempo
ad una nuova legge urbanistica - ha
detto Cristiano Erriu nel corso del suo
intervento - non vogliamo perdere
tempo, perché il tempo non è più una
variabile indipendente. Le esigenze di
risposte celeri e immediate che il mondo dell’impresa giustamente pretende
da una pubblica amministrazione, per
molti versi nel passato disattenta e
distante, sono due piste di lavoro
sulle quali la Giunta si è spesa e vuole spendersi in futuro. Questo non significa trascurare le esigenze dell’ambiente e l’opinione di chi, portatore di interessi diffusi e le associazioni ambientaliste, deve partecipare
al processo partecipativo che abbiano avviato, ma ecco perché vogliano
ricostruire le basi dello sviluppo della Sardegna, fondandole non più su
una spesa pubblica ormai inesistente,
ma sugli investimenti dei privati che
devono essere messi nella condizione
di poterlo fare».
«La risposta immediata che mi
sento di dire all’imprenditore Deriu
e a tutti voi - ha aggiunto Cristiano
Erriu -, è che all’assessorato dell’Urbanistica troverete risposte, orecchie
disponibili ad ascoltare, tempo da dedicare per affrontare i nodi che devono
essere sciolti, problemi che devono
essere approfonditi, risposte che possono essere date, facendoci carico anche del lavoro di regia e di coinvolgimento di altre autorità, quelle ambientali in primo luogo, ma anche le
varie soprintendenze, per cercare di
costruire le condizioni perché su questo progetto, magari modificato, ag-
giornato e rivisto ma in linea con le
aspettative di un territorio che mi pare di capire sullo stesso crede molto,
si arrivi con serietà a dare risposte.»
L’intervento dell’assessore Erriu
è arrivato al centro del dibattito, preceduto dall’esposizione del progetto
da parte degli esperti.
Sono intervenuti il geologo Alessandro Grosso, direttore dei lavori,
sull’attività del permesso di ricerca;
il professor Andrea Fuganti, geologo,
docente dell’università di Trento, responsabile del procedimento di certificazione delle acque; il professor Mario De Bernardi di Valserra, docente
un contesto a forte vocazione turistica.
Il personale minimo necessario
per il funzionamento del solo Centro
termale sarà costituito da 1 direttore,
1 vicedirettore, 3 persone per l’accettazione, 2 medici responsabili e vari
specialisti consulenti, 2 addetti alle
terapie inalatorie, 10 addetti alla fango-balneoterapia, 5-8 massaggiatori,
2 fisioterapisti, 2 bagnini, 4 addetti
alle pulizie, 2 manutentori. Oltre al
Centro termale, è previsto il personale per la gestione della struttura alberghiera, delle piscine esterne, del
centro benessere, del ristorante, dei
bar, dei giardini e di tutti gli altri ser-
L’intervento di Cristiano Erriu al convegno svoltosi nella Grande Miniera di Serbariu.
dell’università di Pavia, responsabile
del procedimento di certificazione
delle acque a fini terapeutici; l’ingegner Fulvio Maurizio Pisu, responsabile degli aspetti urbanistici e normativi; l’architetto Massimo Pisu, responsabile della progettazione architettonica e paesaggistica.
Nel permesso di ricerca, in località Coquaddus sono state individuate acque utilizzabili a scopo termale,
ad una temperatura variabile tra i 20°
e i 25° (la portata è di due litri al secondo, 57.600 litri per le otto ore, una
quantità ampiamente sufficiente). Il
contesto territoriale nel quale si inserisce il permesso di ricerca è ritenuto
favorevole per l’insediamento di un
centro termale sia per la vicinanza a
centri abitati, sia per l’inserimento in
vizi, in totale 115 unità.
Ninetto Deriu ha spiegato di essere
in attesa di un pronunciamento delle
autorità competenti nel più breve tempo possibile, qualunque esso sia, nel
rispetto delle leggi vigenti. Ed ha sottolineato che molti imprenditori, in
passato, si sono arresi alla burocrazia,
scegliendo di andare ad investire altrove, ma di non voler fare altrettanto ed
ha sottolineato che anche qualora le
risposte fossero negative, resterebbe ad
operare con le sue imprese nel Sulcis.
Prima di Cristiano Erriu era intervenuto l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, che ha sottolineato la validità e
l’importanza del progetto presentato
dal Gruppo Deriu. «Il Piano Paesaggistico Regionale - ha detto Tore Cher-
chi - prevedeva di poter trasformare
le volumetrie industriali in volumetrie ricettive, per compensare almeno in parte il gap di quei territori nei
quali in passato non sono stati realizzati grandi interventi nel settore
turistico. è successo, a distanza di anni - ha aggiunto Tore Cherchi -, che
questa misura di compensazione individuata nelle aree Sardamag e Palmas Cave, per i ritardi registrati nelle bonifiche, nei fatti non ha funzionato. La politica deve prenderne atto
e chiedersi perché. Le intese in questi casi vanno valutate anche tenendo
conto del contesto complessivo, del
fatto che si deve sviluppare il settore,
con imprese di determinate caratteristiche, lo si deve fare dove è possibile, cioè dove si ha la risorsa termale
(in passato, altri tempi beninteso, sono andati a cercare la miniera persino nello scoglio del Pan di Zucchero). Toccherà ai sindaci e alla Regione far sì che lo strumento dell’intesa
vada usato tenendo conto del contesto
complessivo. Mi auguro che si possa
sviluppare una discussione costruttiva e rapida - ha concluso Tore Cherchi
- perché siamo di fronte a proposte
imprenditoriali importanti non solo
per l’impresa, in possesso di una valenza di tipo generale.»
Per fugare perplessità e dubbi sollevati circa un eventuale futuro cambio di destinazione d’uso della struttura, Ninetto Deriu ha spiegato che la
destinazione urbanistica delle volumetrie non potrà essere modificata,
come sottoscritto con atto notarile, per
almeno 99 anni, rimanendo destinata
sempre ad un centro termale.
L’assessore e vicesindaco di Sant’Antioco, Massimo Melis, ha ricordato come il Consiglio comunale abbia
espresso parere favorevole sul progetto ed ha sottolineato l’esigenza di
sostenere progetti come quello proposto dal Gruppo Deriu, per dare
nuovi sbocchi ad un territorio finora
condizionato dalla monocoltura mineraria prima e industriale poi.
Parere positivo sul progetto Coquaddus è stato espresso da Fabio
Enne, segretario generale della Cisl,
che ha sottolineato come l’imprenditore tre anni fa abbia rilevato lo stabilimento ex Ila con un rilevante investimento economico e, dopo quattro anni, non abbia ancora ricevuto il
via libera per l’installazione di tre pale eoliche necessarie ad abbattere i
costi di produzione e quindi ad assicurare un futuro all’impresa e a duecento lavoratori. Fabio Enne ha detto
di non capire gli ostacoli che vengono
posti alla realizzazione del progetto e
come rappresentante sindacale, di essere pronto, qualora si rendesse necessario, anche a fare le battaglie per su-
sulla spiaggia. E se fosse troppo vicino alla spiaggia, io direi che bisognerebbe chiedere all’imprenditore di
spostarlo, per quanto possibile. Bisogna ridurre i tempi delle autorizzazioni, dire sì o no, perché non è possibile essere ancora qui, dopo quattro anni, in questa situazione.»
Il convegno ha proposto tanti pareri positivi, oltre alla posizione nuova della Regione, espressa dall’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu,
ma restano anche pareri contrari. Uno
di questi è quello della sezione Italia
Nostra di Sant’Antioco, che in una nota
scrive che «l’intervento proposto non
La spiaggia di Coquaddus.
perare tutte le difficoltà burocratiche.
Anche il consigliere regionale Gigi Rubiu ha espresso un giudizio positivo sul progetto e si è complimentato con Ninetto Deriu per il coraggio mostrato nel portare avanti l’iniziativa nonostante tutte le difficoltà
burocratiche.
Il segretario generale della Cgil,
Roberto Puddu, ha sottolineato l’importanza del progetto.
«La Cgil rappresenta 15.000 lavoratori del territorio - ha detto Puddu - almeno un terzo dei quali oggi non
hanno un lavoro. Nel rispetto nelle
norme e delle scelte del territorio, se
questi pareri sono positivi, io esprimo un parere favorevole. Se questo
progetto fosse sulla spiaggia io sarei
contrario ma questo progetto non è
possiede i requisiti previsti dal PPR
per le intese, in quanto in palese contrasto con gli obiettivi della pianificazione paesistica regionale, con l’intera
disciplina paesaggistica e con quella
urbanistica, in quanto si tratta per
una parte di aree classificate H (vincolo di integrale conservazione)».
«Oltre ai vincoli naturalistici sottolinea ancora Italia Nostra di Sant’Antioco - l’intera isola è tutelata dalla vigente normativa paesaggistica per
cui in quell’area è improponibile un
intervento edificatorio e va precisato
che buona parte dell’intervento ricade
in zona agricola che per definizione deve essere adibita ad attività agricola e
non edilizio-turistico-alberghiera»
Giampaolo Cirronis
www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com
A metà marzo, i Vescovi della Sardegna hanno pubblicato la lettera pastorale sui più urgenti problemi sociali e del lavoro
Un Cammino di Speranza per aiutare la Sardegna ad uscire dalla crisi
S
ei mesi dopo la visita di Papa
Francesco a Cagliari, i Vescovi sardi hanno pubblicato la
lettera pastorale, della quale riportiamo alcune parti, sui più urgenti
problemi sociali e del lavoro.
La prima parte della lettera pastorale è incentrata sulla testimonianza
della visione evangelica della vita.
Nella seconda parte i Vescovi si
soffermano su come “individuare insieme nuove strade”, nella realtà e nel
lavoro.
«Il mancato riconoscimento dello
stato di insularità - scrivono i vescovi
sardi - non ha consentito di recuperare fino ad oggi le diseconomie che condizionano i processi produttivi, come
il costo dei trasporti e dell’energia, i
ritardi nell’infrastrutturazione delle
reti e dei servizi, che rispetto al resto
d’Italia rendono poco competitive tutte le attività produttive, specialmente quelle industriali. La crisi finanziaria ed economica, con le sue gravi
conseguenze nella vita sociale, ha
collocato la nostra Isola in uno stato
di eccezionale precarietà, aggiungendo nuove povertà alle vecchie.
Le tipologie della disoccupazione
sono tantissime e tutte molto drammatiche... Anche per coloro che vengono sostenuti da ammortizzatori sociali la sofferenza è continua e angosciante: quale senso nuovo dare alla
vita? Ma sono ormai numerosissimi
coloro che nell’attività lavorativa non
sono mai entrati e stanno “invecchando” nella disoccupazione. Troppi giovani e adulti - e spesso anche
le loro famiglie - sono costretti a far
affidamento unicamente sulle pensioni, normalmente molto esigue, dei
genitori anziani. Quando avranno
la possibilità di fare per la propria
vita un progetto a lungo termine?
La preoccupazione più assillante
riguarda il futuro della gioventù, che
ha dinanzi un mondo senza speranza... Si stanno sempre più sviluppando
forme di occupazione precaria che
costituiscono la principale modalità
d’ingresso nel mondo del lavoro. Ciò
si traduce in un’instabilità senza
possibilità di futuro...
... Facciamo nostre le forti parole
di Papa Francesco: «Non ha futuro
questo mondo. Perché? Perché loro
non hanno dignità! è difficile avere
dignità senza lavorare. Questa è la vostra sofferenza qui. Questa è la preghiera che voi di là gridavate: “Lavoro”, “Lavoro”, “Lavoro”. è una
preghiera necessaria. Lavoro vuol dire dignità, lavoro vuol dire portare il
pane a casa, lavoro vuol dire amare!».
Una risposta può venire solo da
una nuova cultura economica che
guardi meglio il nostro territorio, le
sue capacità e le sue proposte e promuova lo sviluppo delle risorse locali - agricoltura, allevamento, arti-
gianato, pesca, turismo - e la sostenibilità delle piccole e medie imprese...
... Occorre dare fiducia agli stessi
giovani. Essi hanno tante doti e capacità che noi adulti purtroppo non sappiamo riconoscere e valorizzare. Non
dobbiamo considerarli solo oggetto
di informazione, ma veri protagonisti
della propria crescita in un autentico rapporto educativo: essi sono il
nostro futuro. Ad essi perciò - a partire dai giovani cristiani - vogliamo
ricordare l’invito pressante loro rivolto da Papa Francesco a Cagliari:
“Prendete il largo e calate le reti, giovani di Sardegna! Prendete il largo!...
Non è buono - non è buono - fermarsi
al «non abbiamo preso nulla», ma an-
dare oltre, andare al «prendi il largo e
getta le reti» di nuovo, senza stancarci! Gesù lo ripete a ciascuno di voi”...
... Si è generata una tendenza alla dilatazione delle disuguaglianze
sociali. Perciò la “crescita” può ripartire soltanto se viene fatto salvo il
potere di acquisto dei salari e delle
pensioni. Solo così l’economia potrà
tornare a generare reddito e lavoro.
Saranno necessari interventi adeguati
a riorganizzare una politica del lavoro, a garantire con maggiore equità
l’accesso al credito, a ripensare una
politica della casa, a semplificare con
determinazione la burocrazia, a tagliare con coraggio risorse improduttive
ed enti parassitari ed inutili...»
Il 20 marzo, presso il Teatro Centrale di Carbonia, si è svolta una giornata di sensibilizzazione per i sofferenti psichici
Cresce l’esigenza di abbattere le barriere culturali delle patologie psichiche
I
l 20 marzo, presso il Teatro
Centrale di Carbonia, c’è stata
una giornata di sensibilizzazione per i sofferenti psichici, organizzata dalle associazioni Albeschida, Asp e Amici della vita, in
collaborazione con l’Ente Concerti
Città di Iglesias, sotto il patrocinio
del comune di Carbonia.
Lo scopo di questa giornata è stato quello di far conoscere le associazioni che nel territorio si occupano
di problematiche inerenti la salute
mentale, ma non solo; l’idea è nata
anche dall’esigenza sempre più crescente di abbattere “le barriere culturali” che imprigionano le persone
che soffrono di patologie psichiche in
un cerchio che le stringe, facendole
apparire come persone da evitare.
Le associazioni, coinvolte nella
tutela dei diritti dei sofferenti mentali,
si adoperano affinché venga compreso
l’errore del muoversi per pietismo,
per assistenzialismo, tralasciando invece la necessità, da parte loro, di
sentirsi vivi ed attivi nella società. Il
loro compito è fornire ascolto e sostegno alle persone che soffrono di
problemi psichici e ai loro familiari.
Si occupano di organizzare dei percorsi socio-riabilitativi che possano
rendere migliore la quotidianità, portando a riemergere tutto quello che
la malattia cerca di distruggere, regalandogli la voglia di fare, di crescere insieme e di trovare la forza di
non essere passivi nei confronti della vita che scorre.
«Tutto questo nostro impegno come volontari - dichiara la vicepresidente dell’associazione Albeschida
Flavia Bertinelli - è nato per fare in
modo che si possa rendere la società
in cui viviamo più accogliente, per
chi, sfortunatamente, si misura con
problemi che fanno paura, soprattutto perché non si conoscono, per
questo è importante sensibilizzare e
prevenire quelli che possono essere
dei segnali di sofferenza. Lo psichiatra è un medico specialistico qualunque, che con il suo intervento tempestivo può rendere un disturbo mentale tale da poter vivere discretamente. Noi, all’interno della nostra
associazione, riusciamo a fornire una
varietà di offerte con più attività possibili, affinché ognuno possa trovare il
proprio spazio. Fortunatamente il
comune di Carbonia è molto sensibile alle nostre iniziative ma, per poter tirare avanti, siamo costretti ad
autofinanziarci, come succede nelle
altre associazioni, i nostri ospiti sono parte integrante della produzione che ogni laboratorio frutta e con
tale lavoro otteniamo un doppio risultato: la loro gratificazione e gli
introiti per il gruppo. La nostra associazione, con a capo come presidente dottor Gerini, da alcuni anni
organizza la rassegna “Un ponte
sulla scena”, il cui scopo è mettere
in relazione tutte quelle forze che cercano di costruire percorsi di inclusione sociale e di promozione della
persona. Una rassegna che nel mettere in scena degli spettacoli teatrali, ci ha fornito l’occasione per conoscere varie realtà di altri gruppi
che si occupano di salute mentale.»
«Il nostro obiettivo - puntualizza
Gesuina Intilla, dirigente medico di
psichiatria dottoressa, promotrice
dell’iniziativa insieme alle associazioni - sarebbe ripetere questa giornata di sensibilizzazione ogni anno,
perché è una realtà che esiste e più
informazioni si danno, maggiore dovrebbe essere la sensibilizzazione che
ne deriva. I sofferenti non devono ri-
manere chiusi, emarginati, in quanto
la socializzazione e le relazioni con
l’altro sono fondamentali per stare
meglio. Anche chi soffre di disturbi
più gravi, nel momento in cui raggiunge una stabilità psichica, ha bisogno di relazionare, trae beneficio
dall’integrazione sociale. Riconoscere lo psichiatra come un medico normale porta la persona a non vergognarsi, a presentarsi alle visite, in
quanto, prima questo avviene, prima si ha una qualità di vita migliore: alcuni riprendono persino a studiare e a lavorare.»
Alla luce di queste dichiarazioni,
terapia farmacologica e socializzazione sembrano essere le carte vincenti per un approccio migliore nei
confronti di una patologia che, se si
conoscesse meglio, probabilmente
farebbe meno paura.
Proprio con l’obiettivo di socia-
lizzare, è sceso in campo per la giornata della sensibilizzazione, l’Ente
Concerti Città di Iglesias che, al termine della presentazione delle associazioni, ha voluto regalare ai presenti due spettacoli teatrali messi in
scena da due gruppi distinti: il primo
formato da bambini e bambine dai 6
ai 12 anni che hanno recitato “Il bosco incantato”, il secondo dato da
ragazzi dai 12 ai 25 anni con lo spettacolo intitolato “Sogno di una notte
di pieno inverno”.
La speranza è che manifestazioni come questa possano diventare,
col passar del tempo, routine, e le
grandi sinergie di forze si uniscano,
affinché la nostra società possa essere pronta ad accogliere chi avverte,
nel cuore, la voglia di sentirsi un protagonista e non una mera, anonima
comparsa.
Nadia Pische
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
Il Presidente Giorgio Napolitano, ha conferito il prestigioso riconoscimento ad uno degli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti
Modesto Melis è Cavaliere della Repubblica
Alcune settimane fa è stato eletto presidente della sezione di Carbonia dell’associazione nazionale mutilati invalidi di guerra.
I
l Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, avvalendosi della facoltà concessagli
dallo Statuto dell’Ordine “al
Merito della Repubblica Italiana”,
ha conferito a Modesto Melis, uno
degli ultimi sopravvissuti ai campi
di concentramento nazisti, l’onorificenza di Cavaliere. La decisione è
stata comunicata con un telegramma da Donato Marra, Segretario generale della Presidenza della Repubblica.
del libro che risale al mese di gennaio 2013, Modesto Melis, ora Cavaliere della Repubblica Italiana,
porta la sua testimonianza nelle scuole di tutta la Sardegna e non solo, per
far conoscere ai giovani il dramma
vissuto nel corso della seconda guerra mondiale, costato la vita a milioni
di persone innocenti.
La notizia del conferimento dell’onorificenza di Cavaliere è giunta
a Modesto Melis mezz’ora prima
della presentazione del libro presso
dente nazionale di Opera Nomadi.
Nel corso della serata, sono state raccolte le firme per l’integrazione della legge sul Giorno della Memoria, per l’inserimento in essa degli stermini dimenticati (disabili,
omosessuali, rom/sinti).
Modesto Melis è il nuovo presidente della sezione di Carbonia dell’associazione nazionale mutilati invalidi di guerra. Subentra a Pietro
Delogu, scomparso recentemente,
all’età di 93 anni.
Cavaliere Modesto Melis.
La presentazione del libro “L’animo degli offesi” nella sala I Sufeti di Sant’Antioco.
Modesto Melis ha ricevuto il
prestigioso quanto significativo riconoscimento, alla vigilia del suo
94° compleanno, che cadeva nella
giornata dello scorso 11 aprile.
La storia di Modesto Melis, poco più di un anno fa, è stata ricostruita da Giuseppe Mura nel libro “L’animo degli offesi - Storia di Modesto
Melis, da Carbonia a Mauthausen
e ritorno”, editore Giampaolo Cirronis.
Da alcuni anni e sempre con maggiore frequenza dalla pubblicazione
la sala I Sufeti di Sant’Antioco, organizzata dall’associazione culturale
Il Calderone, con la collaborazione
dell’associazione culturale Agorà e
Opera Nomadi (Consiglio Nazionale e Gruppo Collaboratore Cagliari/Carbonia).
Insieme a Modesto Melis, hanno
partecipato alla presentazione, l’autore del libro e l’editore. Ha coordinato il giornalista Paolo Lusci. Sono
intervenuti Mario Corongiu, sindaco di Sant’Antioco, il regista Dario
Siddi e Massimo Converso, presi-
Modesto Melis faceva già parte
del consiglio direttivo della sezione di Carbonia dell’associazione,
con il ruolo di economo, nel quale
è stato sostituito da Anna Secci. Il
Consiglio direttivo è completato da
Bonarina Loddo, vicepresidente;
Desdemona Mariani, segretaria;
Francesco Buttiglieri; Guido Pinna; Casimiro Fois e Salvatore Atzori.
I sindaci revisori sono Mario Marongiu, Virginia Vargiolu ed Elvira
Todde.
Il suicidio di Pierre Milia ha scosso Sant’Antioco e l’intera Sardegna
Un dramma figlio della crisi
P
oco più di due mesi fa il suo locale, situato nel
centralissimo Corso Vittorio Emanuele di Sant’Antioco, si è riempito in occasione di un incontro elettorale della scrittrice Michela Murgia, candidata alla presidenza della Regione, e del candidato locale Fabrizio Steri. è stata una giornata gioiosa, come tante se ne ricordano negli anni passati, quando il Pierre Pub era uno dei locali più frequentati dai
giovani di Sant’Antioco e dell’intero Sulcis Iglesiente.
Dietro quei sorrisi si nascondevano, purtroppo, i
problemi crescenti, determinati dalla profonda crisi economica del territorio che ha messo in ginocchio migliaia
di famiglie, sia i lavoratori delle grandi imprese che hanno
interrotto la produzione ed abbandonato il territorio e,
conseguentemente, i colleghi delle imprese d’appalto,
sia le migliaia di persone legate al sistema delle cosiddette “partite iva”, commercianti ed artigiani.
Molti hanno trovato la forza di resistere e di continuare a lottare, per superare la crisi e cercare di ripartire; altri non ce l’hanno fatta e, uno dopo l’altro, hanno
deciso di dire basta, togliendosi la vita.
Il dramma di Pierre Milia, 48 anni, conosciutissimo
chef di Sant’Antioco, da alcuni lustri titolare del Pierre
Pub, dopo una’esperienza maturata sulle navi da crociera, ha scosso Sant’Antioco, il Sulcis Iglesiente e la
Sardegna intera. è l’ennesima vittima di una crisi profonda, più di quanto sia stato finora raccontato dai media e, soprattutto, dalla nostra classe politica, che non ha
ancora preso coscienza della sua gravità.
Quando i politici dicono che il peggio è passato e che,
grazie alla forte riduzione dello “spread”, l’Italia ha già
intrapreso la strada del rilancio, sono fuori dalla realtà.
Il tessuto economico del Sulcis Iglesiente è al collasso, molto più di quanto non lo sia quello di altre aree
dell’Isola e del resto d’Italia. Il declino dell’apparato
industriale ha messo in ginocchio l’intera economia e
gli interventi fin qui messi in atto non hanno modificato la situazione che precipita ogni giorno di più. Il Piano Sulcis, che pure già di per sé rappresenta uno strumento limitato per contrastare la portata della crisi, non
è ancora decollato, se non per quel che riguarda la fiscalità di vantaggio.
Le famiglie colpite dalla crisi sono diverse migliaia.
Molte riescono ancora a trovare la forza per urlare la
Paolo Dessì
è il presidente
dell’Unione
dei Comuni
del Sulcis
L’addio a
don Eligio Saliu
L
Calasetta
il 25 maggio
eleggerà
il sindaco
e il Consiglio
l sindaco di Sant’Anna Arresi, Paolo Luigi Dessì, è stato eletto nuovo presidente
dell’Unione dei Comuni del
Sulcis. L’ex consigliere regionale
del Partito Sardo d’Azione, succede al presidente uscente, Roberto Lallai, sindaco di Nuxis.
utto nella diocesi di Iglesias. è deceduto, all’età
di 95 anni, il canonico
don Eligio Saliu, parroco emerito della parrocchia di San
Pietro, a Sant’Antioco, di cui era
cittadino onorario.
Nato a Gonnesa il 17 agosto
1918 e ordinato sacerdote l’11 agosto 1946, era stato parroco di diverse comunità diocesane sino all’arrivo, 20 anni fa, a Sant’Antioco. Sacerdote di grande spessore morale e di grande umanità,
era molto benvoluto dai suoi par-
Il nuovo presidente Paolo Dessì.
Don Eligio Saliu.
Il municipio di Calasetta.
L’assemblea ha eletto anche i
quattro nuovi componenti del
Consiglio d’Amministrazione:
Federico Palmas, sindaco di
San Giovanni Suergiu;
Marco Antonio Piras, sindaco
di Tratalias;
Antonello Pirosu, sindaco di
Villaperuccio;
Marco Murgia, assessore del
comune di Santadi.
rocchiani e dagli scouts, di cui era
padre spirituale.
Don Eligio non ha mai abbandonato completamente l’attività parrocchiale. Studioso delle
tradizioni popolari del territorio,
ha scritto diversi saggi e libri.
I funerali si sono svolti sia a
Sant’Antioco sia a Villamassargia,
dove riposerà.
Tito Siddi
Gli altri comuni interessati alle elezioni sono: Guasila, Pula e
Villasimius (CA); San Gavino
Monreale e Serrenti VS); Onanì
(NU); Tortolì e Villagrande Strisaili (OG); Bosa, Genoni, Sorradile e Tadasuni (OR); Golfo
Aranci (OT); Alghero, Castelsardo, Illorai, Sassari e Sorso (SS).
A Sassari ed Alghero si voterà con il sistema a doppio turno.
I
C
alasetta è l’unico comune del Sulcis Iglesiente
interessato al prossimo
turno elettorale amministrativo, per il quale la Giunta
regionale ha fissato la data per il
25 maggio, in concomitanza con le
elezioni del parlamento europeo.
Cantina Santadi
Via Su Pranu, 12 - Santadi - Tel. 0781 950127-953007 - Tel. e Fax 0781 950012
Pierre Milia.
loro disperazione, tante altre neanche quella e soffrono
moltissimo, in silenzio, tra le mura di casa. Sono queste le situazioni che preoccupano maggiormente, dietro
le quali ci sono tanti potenziali drammi come quello
che ha portato Pierre Milia a compiere l’estremo gesto,
che lascia nella disperazione la moglie e la figlia ed un
profondo vuoto in quanti lo conoscevano e gli volevano bene.
Giampaolo Cirronis
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Quindicinale di informazione politica, economica e sociale
Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95
N° di iscrizione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione): 9294
Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis
Loc. Medadeddu, 121 - Carbonia - Tel. e Fax 0781 670155 - Cell. 333 9698533
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[email protected] - [email protected] - [email protected]
Pubblicità: 328 1457305 - 349 7114191 - 333 9698533
Stampa: Cooperativa Tipografica Editoriale - Loc. Sa Stoia - Z.I. Iglesias - Tel. 0781 21086
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dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna.
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IL NUMERO 269 6-11:IL NUMERO 181 4/9 23/04/14 18.44 Pagina 1
6
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Fino al 20 aprile Denise Diana ha esposto le sue opere a Serbariu
“Crocoriga ‘e strexiu” in mostra
per tramandare la cultura sarda
U
na singolare mostra ha attirato l’attenzione di numerosi visitatori che dal 10 al 20
aprile si sono recati presso la “Casa Amica San Luigi”, a Serbariu. Cultura e tradizioni sarde hanno fatto curiosamente capolino attraverso l’esposizione di “crocoriga e strexiu”, le nostre tipiche lagenarie, volgarmente conosciute con il
nome di zucche.
Denise Diana, che fin da giovane ha manifestato
interesse per l’arte del disegno e della lavorazione artigianale, nasce come artista lavorando le pietre, dedicandosi al ricamo, intrecciando canne ed altre piante del luogo per farne cestini. Improvvisamente viene attratta dalle zucche che con abile mano ed utilizzo del pirografo, trasforma in veri e propri capolavori. Denise non si limita però alla sola lavorazione, bensì ne cura la semina, la crescita e la conseguente liberazione dalle erbacce, la raccolta, l’essicazione in un luogo ventilato dove le zucche vengono appese ad asciugare. Dopo tutto questo lavoro, le
zucche sono pronte per essere classificate e si può
quindi procedere alla lavorazione che l’artista cura
in maniera molto particolareggiata rendendo, a volte, anche moderna una cosa che esiste da sempre,
utilizzata nel passato dai pastori e dai contadini come contenitore.
Esposte nel giardino e trasformate ora in oche,
ora in oggetti intagliati e dipinti secondo principi di
arte moderna, fanno bella mostra sino ad arrivare all’interno di una saletta, dove tra le mensole degli scaffali e su un grande tavolo, troneggiano magicamente,
trasformate tra storia e fantasia... casette, barbapapà,
babbi natale, mezzi busti di Modigliani, donne con
costumi tradizionali, motivi della cultura sarda di San
Michele, Ozieri e Sassari.
Con i suoi lavori, Denise ha già ottenuto dei riconoscimenti a livello regionale e diversi suoi pezzi
sono esposti in vari circoli sardi nel mondo. Non è
la prima volta che espone: i suoi lavori sono stati ammirati a Iglesias, in occasione di una manifestazione
degli “Artisti del Sulcis Iglesiente”.
«Quando creo mi sento viva - spiega Denise Diana - la passione mi trascina, non sento la stanchezza, mi entusiasma far conoscere l’arte e la tradizione sarda, amo stare nel mio laboratorio a dar vita
a nuovi pezzi. Sono disponibile a dimostrare come
lavoro le zucche presso centri culturali e sociali
che, come me, vogliono divulgare il nostro passato.
Sono molto contenta perché da quest’anno, in occasione di Monumenti aperti, tra i vari siti, sarà visitabile anche la mia mostra, ancora una volta ospitata dalla Casa Amica San Luigi, dove lavoro come
operatrice, circondata da nonne testimoni di pezzi
di vita che spesso col mio pirografo ed i miei pen-
Alcune zucche lavorate sapientemente da Denise Diana.
L’arte di Denise Diana non trascura l’universo femminile.
nelli - conclude Denise Diana - racconto su quelle zucche che tanto mi affascinano.»
è facile comprendere, leggendo le sue parole, con
quale amore Denise Diana crei, spaziando tra infiniti
soggetti senza mai stancarsi, raccogliendo e classificando semi per i suoi nuovi raccolti.
Nadia Pische
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
IL NUMERO 269 7-10 3:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 20.13 Pagina 2
IL FUTURO CRESCE QUI
MASAINAS, SANT’ANNA ARRESI, SANTADI, TEULADA
8-9-10 MAGGIO 2014
Che cos’è un GAL?
Quale eredità?
L
’approccio
LEADER
è la metodologia
con cui si attua il
PSL ed è caratterizzato dal bottom
Luciano Piras. up ovvero promuove e sostiene un approccio partecipativo “dal basso”:
coinvolge tutti gli attori locali, di
interesse sia economico che sociale, che garantiscono che si proceda in assoluta autonomia rispetto ad istituti o soggetti terzi che potrebbero influenzare il suo operato.
Il GAL, Gruppo di Azione Locale, è un consorzio a partecipazione pubblico-privata che nel
FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) gestisce
e attua un PSL (Piano di Sviluppo
Locale) che viene finanziato con
risorse della Comunità Europea
messe a bando dall’assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale della Regione Sardegna che
grazie alla metodologia LEADER,
attua gli Assi III e IV del PSR
2007/2013.
L’iniziativa LEADER è stata
partecipata con successo dal GAL
Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari da oltre due programmazioni ed ha fra i suoi obiettivi il sostegno alle comunità rurali nell’opera di miglioramento
della qualità della vita e della crescita economica, favorire strategie
di sviluppo sostenibile e la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale.
Le tematiche fondamentali su
cui opera il GAL, sono:
• l’utilizzo di nuove tecnologie
e nuovi know-how per aumentare
la competitività dei prodotti e dei
servizi dei territori;
• il miglioramento della qualità
di vita nelle zone rurali;
• la valorizzazione dei prodotti
locali, in particolare agevolando
mediante azioni collettive l’accesso ai mercati per le piccole strutture produttive;
• la valorizzazione delle risorse
naturali e culturali.
Al fine di attuare una buona strategia di sviluppo rurale, è assai importante che l’azione locale sia integrata e coordinata anche con gli
altri interventi territoriali.
L’innovazione e la diversificazione rappresentano componenti
importanti per il miglioramento
della qualità della vita e lo sviluppo delle aree rurali, così come assume un ruolo fondamentale il
confronto con altre realtà e lo sviluppo di idee progettuali. La cooperazione è una scelta vincente.
Le competenze maturate in questi anni possono rappresentare per
la collettività locale uno strumento efficace di aggregazione per elevarsi a progetti più ambiziosi: la
creazione di un distretto rurale e
l’esperienza del GAL sono la soluzione per una buona politica di
governance locale.
Il LEADER non solo rappresenta una filosofia ma una reale e
collaudata best practice da estendere ad altri settori per costruire
insieme il futuro.
Cristoforo Luciano Piras
Presidente del GAL
Sulcis Iglesiente Capoterra
e Campidano di Cagliari
Arrivano dalla Penisola e da cinque Paesi Europei le delegazioni di tutti i partner del GAL Sulcis
Nel Sulcis il Simposio
delle Identità Rurali Europee
I
l GAL Sulcis Iglesiente Capoterra
e Campidano di Cagliari, in collaborazione con il GAL Linas Campidano, il GAL Marmilla e il GAL
Sarcidano Barbagia di Seulo, nonché
il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, per l’attuazione dell’azione 4 del progetto di cooperazione transnazionale “meDIETerranea” a valere sulla Misura 421 del
PSR Sardegna 2007/2013 e sui fondi del
Parco Geominerario, sta organizzando
un evento denominato “Simposio delle
identità rurali europee”.
L’evento si svolgerà dall’8 al 10
maggio 2014 presso i comuni di Masainas, Teulada, Sant’Anna Arresi e Santadi, ricadenti all’interno del territorio
del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra
Campidano di Cagliari, in qualità di
capofila.
Al Simposio saranno presenti le delegazioni di tutti i partner di cooperazione transnazionale del GAL Sulcis
Iglesiente Capoterra e Campidano di
Cagliari provenienti dalla Sardegna,
dalla Penisola (Veneto e Basilicata),
dalla Francia, dalla Finlandia, dalla
Polonia, dalla Bulgaria e da Malta.
Questo rappresenterà il momento di
incontro delle diverse identità rurali
europee che potranno presentare le
proprie realtà.
Per l’occasione verranno organizzati convegni, laboratori del gusto, show
cooking e spettacoli dal vivo, volti a
far sperimentare le tipicità dei luoghi
e a far scoprire la ruralità che caratterizza l’intero territorio.
Nella piazza principale del comune
di Santadi, verrà allestito un villaggio
delle identità rurali europee che ospiti
al suo interno gli stand delle Istituzioni, Istituti scolastici, Imprese locali,
Produttori e Rappresentanze dei GAL
partner.
Vista l’importanza dell’evento, il
GAL Sulcis metterà a disposizione
gratuitamente degli spazi all’interno di
tale villaggio, debitamente personalizzati per l’occasione, dedicati alla promozione e valorizzazione del territorio della Sardegna, nei quali si potranno divulgare informazioni e promuovere l’attività degli espositori coinvolti.
Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari è capofila del progetto
“AgriSociale: coltiviamo cittadinanza”,
conoscere le varie realtà delle fattorie sociali
L
’agricoltura
sociale è una
pratica che di
recente sta
riacquisendo la sua rilevante funzione collettiva incoraggiando il
reinserimento terapeuNicoletta Piras.
tico, sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso la produzione di
beni agricoli secondo le tradizioni e
gli stili propri delle comunità rurali.
La crisi economica che imperversa la società con la conseguente scarsità di risorse pubbliche ed una crescente penuria di risorse naturali, ha
determinato da parte delle comunità
locali nuovi modi di produrre e distribuire valore economico e sociale e, allo stesso tempo, assicurare diritti di
cittadinanza come il diritto al cibo sano, alla salute e ad un ambiente di qualità. L’agricoltura sociale lega in modo
contestuale la produzione di cibo, la
gestione dei territori e delle risorse naturali, la creazione di valore economico e sociale e di nuova occupazione, la tessitura di beni relazionali e di
comunità, l’organizzazione di servizi
innovativi, la realizzazione di beni privati e pubblici. In quest’ottica, si presenta come una vera e propria pratica
di innovazione sociale che assicura
servizi innovativi e, allo stesso tempo, dà nuova visibilità e un ruolo più
rilevante alle attività agricole - nella
produzione del cibo locale e nell’erogazione di servizi - mediante la costruzione di nuove reti di relazioni tra le
comunità locali, i consumatori, gli operatori socio-sanitari e le istituzioni. In
questo modo è uno degli strumenti operativi con cui gli enti locali e regionali applicano le politiche di welfare in
ambito territoriale coinvolgendo gli enti pubblici stessi, le aziende agricole,
le società cooperative e la cittadinanza.
L’Unione Europea definisce, infatti, l’agricoltura sociale come “il nesso
fondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare, equilibrio
territoriale, conservazione del paesaggio e dell’ambiente, nonché garanzia dell’approvvigionamento alimentare” e ne ribadisce lo status di soggetto privilegiato per le politiche di
welfare degli stati membri.
Il progetto di Cooperazione Transnazionale “AgriSociale: coltiviamo cittadinanza”, di cui il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari è capofila, nasce dall’esperienza maturata nel precedente progetto
“AgriSociale”, sviluppato all’interno
delle attività di animazione territoriale
della Misura 321 del PSR 2007/2013
“Servizi essenziali per l’economia e
la popolazione rurale” - Azione 1
“Servizi Sociali, come percorso partecipativo di coinvolgimento e sensibilizzazione dell’intera comunità”.
Da questa esperienza è emersa l’esigenza di approfondire la tematica
dell’agricoltura sociale e di conoscerne
le pratiche attuate sul territorio europeo, di sostenere l’integrazione delle
reti tra i soggetti che operano nell’ambito dell’integrazione sociale, e della
produzione agricola attraverso la creazione di un sistema ricco di relazioni.
I Partner del progetto sono cinque:
GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari in qualità di Capofila, GAL Linas Campidano, GAL Sole
Grano Terra (Sardegna), GAL Silmu e
GAL Sepra (Finlandia). Obiettivo generale del progetto è quello di sperimentare nuove strategie di azione per accrescere il sistema di risorse, il valore delle politiche di welfare locale e i livelli
d’inclusione sociale, anche attraverso
“reti” di elevato livello qualitativo.
Obiettivi specifici sono: approfondire la conoscenza delle diverse realtà di fattorie sociali esistenti in Europa;
di attivare una rete di fattorie sociali
che permetta lo scambio di esperienze
continua nella pagina successiva
Uno dei progetti di cooperazione transnazionale è dedicato all’alimentazione
I
La promozione della dieta mediterranea
stile di alimentazione sano e fattore culturale
l progetto di cooperazione transnazionale “meDIETerranea” a
valere sulla Misura 421 del PSR
Sardegna 2007/-2013 ha come
obiettivo generale quello di promuovere e valorizzare la dieta mediterranea come stile di alimentazione sano
e come fattore identitario e culturale
delle popolazioni coinvolte.
Attraverso tale progetto, il GAL
Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari, in qualità di capofila, in collaborazione con tre GAL della Sardegna (GAL Linas Campidano,
GAL Marmilla e GAL Sarcidano Barbagia di Seulo), due GAL della Basilicata (GAL CSR Marmo Melandro e
GAL la cittadella del sapere), un GAL
veneto (GAL Polesine Adige) e due
GAL maltesi (GAL Majjistral e GAL
Xlokk) intende rafforzare l’identità
rurale mediterranea attraverso la valorizzazione e promozione delle dieta
Mediterranea; diffondere e valorizzare la percezione della dieta mediter-
ranea come dieta sana e salutare; approfondire il legame tra prodotti e
produzioni tradizionali e la società; e
valorizzare i processi produttivi ed i
luoghi di produzione degli alimenti.
La dieta Mediterranea non viene
considerata solo come cibo. È una filosofia ed un modo di vita, rispetto
per l’ambiente, amore per le tradizioni, e ricerca delle radici del buon cibo. La Dieta si fonda sul rispetto per
il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo
delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.
Il progetto si sviluppa in quattro
azioni comuni:
• Con la prima Azione,“Disegno e
sviluppo del Menu Tradizionale Euro-Mediterraneo”- si è elaborato un
“Menu Tradizionale Euro-Mediterraneo” quale strumento che si associa ai prodotti tipici di ogni territorio
coinvolto ed incontra le mete dell’identità, della qualità e della sicurezza
alimentare.
• L’azione 2, “Realizzazione di
eventi itineranti sul tema della Dieta
Mediterranea” prevede l’organizzazione e la gestione di eventi itineranti legati fortemente alla Dieta Mediterranea. Lo scopo di tali eventi è promuovere nel Mediterraneo le produzioni tradizionali che garantiscono il
mix di pietanze della dieta mediterranea ed un’offerta turistica più responsabile.
• L’azione 3, “Realizzazione di una
pubblicazione/cartone animato sulla
Dieta Mediterranea” nasce dalle considerazioni secondo cui nei Paesi del
Mediterraneo il cibarsi non è solo la
risposta ad un bisogno primario ma
anche un vero e proprio stile di vita, un
approccio al mondo esterno e a quello interiore insito nella natura umana
e tramandato dalla notte dei tempi, si
intende sviluppare una ricerca sulle
relazioni tra la nascita della civiltà antica e la dieta mediterranea. Per l’attuazione di questa azione è stato pertanto pubblicato per ciascun GAL
partner un concorso di idee denominato “Il cibo come identità” volto a
raccogliere le storie dei ragazzi delle
scuole elementari che descrivessero il
proprio territorio in relazione ai prodotti tipici che caratterizzano le proprie abitudini alimentari. Le migliori
storie sono state raccolte all’interno di
una pubblicazione cartacea ed un ebook e hanno dato lo spunto per l’elaborazione di un cartone animato che
ha come comune denominatore la dieta mediterranea così come intesa nei
vari territori coinvolti. È stato inoltre
realizzato un “pezzo musicale” che
rappresenti una sorta di “colonna sonora” della Dieta Mediterranea da
inserire all’interno del cartone animato.
continua nella pagina successiva
IL NUMERO 269 8-9:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 20.00 Pagina 1
Un progetto di Cooperazione Transnazionale finanziato con la Misura 421 è dedicato ai giovani
G
Giovani e sviluppo rurale
Youth and Rural Development
iovani e sviluppo rurale - Youth and Rural
Development è un progetto di Cooperazione
Transnazionale finanziato attraverso la Misura 421 del Piano di
Sviluppo Rurale (PSR) Sardegna 2007/2013.
La partnership è composta da
sei Gruppi di Azione Locale
(GAL) di cui quattro sardi, uno
finlandese ed uno francese: GAL
Sulcis Iglesiente Capoterra e
Campidano di Cagliari (capofila), GAL Linas Campidano, GAL
Marmilla, GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, Kyläkulttuuria
tuntureitten maassa e GAL Pays
de Puisaye-Forterre.
I territori dei GAL Partner sono noti per le bellezze naturali e
per il ricco patrimonio culturale
ma soffrono dei fenomeni di invecchiamento della popolazione
e dello spopolamento delle loro
aree rurali. Questo contesto socio-economico rappresenta la
base sulla quale è stato ideato il
Progetto “Giovani e Sviluppo
Rurale” il cui scopo è favorire
un approccio positivo al territorio di appartenenza, rafforzando
così il legame fra i giovani e il
loro territorio natio al fine anche,
del superamento del luogo comune secondo il quale vivere in
aree rurali rappresenti una complicazione piuttosto che un valore aggiunto.
Nel Progetto “Giovani e Sviluppo Rurale”, l’identità e la cultura locali assumono quindi i
presupposti fondamentali per
motivare i giovani alla permanenza sul territorio: obiettivo del
Progetto è quello di presentare
alla nuova generazione il mondo
rurale e le sue tradizioni attraverso un approccio innovativo
ovvero con l’utilizzo dei più coinvolgenti mezzi di comunicazione: il cinema e internet.
Attraverso la pubblicazione di
un Concorso di idee “La terra:
presentazioni di testi e racconti.
Le Scuole sarde che hanno
partecipato al concorso, sono:
GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari:
Cristoforo Luciano Piras, presidente del GAL Sulcis.
identità e cultura rurali - Donatori di storie a km zero” rivolto
agli Istituti Comprensivi del territorio di competenza di ciascun
Carloforte, Giba (Sant’Anna Arresi), Pula, Santadi e Teulada;
GAL Linas Campidano: Guspini-Pabillonis e Arbus-Gon-
L’evento svoltosi in Borgogna.
GAL Partner, i ragazzi delle Scuole secondarie di primo grado si
sono cimentati sul tema dell’identità territoriale attraverso la
nosfanadiga;
GAL Marmilla: Laconi (Genoni), Villamar, Masullas, Ruinas, Segariu, Usellus;
GAL Sarcidano Barbagia di
Seulo: Esterzili, Isili, Nurri, Gergei, Nurrallao.
Per i Partner esteri hanno partecipato:
Per il GAL KKTM: Veikka
Salmi, Valterri Rauhala, Elena
Heikkila
Per il GAL Pays de PuisayeForterre i ragazzi de “Association Enfance et loisirs” de Prunoy.
I racconti selezionati sono stati raccolti in un volume “La terra: identità e cultura rurali - Donatori di storie a km zero (Stories from the land of my birth)”
che è stato presentato nel I Evento internazionale che si è svolto
a Kongas (Lapponia, Finlandia)
dal 15 al 18 aprile 2013. Un secondo volume “Storie dalla Sardegna” raccoglie tutte le storie in
concorso.
Le storie più meritevoli per
originalità ed attinenza al tema
dell’identità rurale, sono diventate inoltre sceneggiature per i
corti cinematografici. Gli studenti, affiancati da un’équipe di esperti sotto la direzione artistica del
Regista sardo Salvatore Mereu
in collaborazione con Mommotty ssrl, hanno prima svolto in classe una serie di laboratori sulla
storia del cinema e sulle tecniche
cinematografiche che poi hanno
messo in atto durante la fase dalle riprese dei film.
Dal 21 al 25 ottobre 2013, si
è svolto il II Evento Internazionale presso il territorio del GAL
Pays de Puisaye-Forterre (Borgogna, Francia) in cui i ragazzi hanno svolto attività propedeutiche
legate al mondo del cinema: laboratori di trucco, di recitazione, di utilizzo delle luci e della
macchina da presa.
“AgriSociale: coltiviamo cittadinanza”,
conoscere le varie realtà delle fattorie sociali
continua dalla pagina precedente
tra operatori, il mondo della ricerca e
policy-maker anche attraverso l’attivazione di metodologie partecipative tra
tutti i soggetti coinvolti; di favorire la
nascita di nuove forme di welfare che
valorizzino le specificità e le risorse
delle aree rurali attraverso l’attivazione
di percorsi culturali, terapeutici, educativi e assistenziali che si integrino con
l’attività produttiva agricola; di sviluppare lo scambio di “buone prassi” tra
gli operatori agricoli, le istituzioni, le
scuole e le famiglie dei territori coinvolti; di attivare collaborazioni tra imprese
agricole, soggetti del terzo settore e istituzioni pubbliche per migliorare la qualità della vita e l’integrazione sociale dei
soggetti svantaggiati e delle aree in malessere demografico.
Gli obiettivi sopra menzionati verran-
no realizzati attraverso l’attivazione di tre
azioni principali e due azioni trasversali a tutto il progetto relative alle attività
di comunicazione e monitoraggio che
consentiranno un alto grado di interazione fra tutti i partner coinvolti nel progetto.
Le tre azioni principali sono le
seguenti:
1): Attivazione del tavolo permanente “Carta dei principi” e Marchio di
qualità che consiste nel costituire gruppi
di lavoro multidisciplinari, a livello locale e internazionale, sui temi delle attività sociali in agricoltura con l’attivazione di tavoli di discussione internazionali;
2) Eventi internazionali: per lo
scambio delle buone prassi e l’acquisizione di nuove competenze che
verranno organizzati rispettivamente uno in Finlandia e uno in Sardegna;
3) Educational Tour: giornate di studio/lavoro in cui le persone svantaggiate
ed i loro accompagnatori, che si svolgeranno presso le fattorie sociali individuate in Sardegna ed in Finlandia a seguito della visita svolta durante le giornate previste degli Eventi Internazionali.
Il progetto ha una dotazione finanziaria complessiva di € 371.137,00.
Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e
Campidano di Cagliari con questo progetto intende non solo acquisire delle
buone prassi, ma soprattutto attivare un
processo di innovazione sociale in quanto si propone di attivare sul territorio una
prospettiva di crescita sociale ed economica basata su una possibile forma di
economia e di agricoltura civica, dove,
i meccanismi del mercato, del dono e della reciprocità operano, in forma combinata, nella regolazione degli scambi.
Nicoletta Piras
Direttore del GAL Sulcis Iglesiente
Capoterra e Campidano di Cagliari
La promozione della dieta mediterranea
stile di alimentazione sano e fattore culturale
continua dalla pagina precedente
• La quarta Azione, denominata “Festival della Dieta Mediterranea come
simposio delle identità rurali e concorso gastronomico” prevede di realizzare quattro Festival della Dieta Mediterranea, uno in Sardegna, uno in Veneto, uno in Basilicata e uno a Malta.
Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra
Campidano di Cagliari, in collaborazione con i GAL sardi, GAL Linas
Campidano, GAL Marmilla e GAL
Sarcidano Barbagia di Seulo, è attuatore del I Evento Internazionale in
Sardegna che si terrà a maggio 2014
e denominato “Simposio delle identità rurali europee”. Lo scopo principale del Simposio è promuovere nell’ambito dei territori coinvolti il valore aggiunto della Dieta Mediterranea e
delle produzioni tradizionali che la
compongono, dando una grande risonanza sull’opportunità di valorizzare
questa eredità per mezzo del settore
turistico. In questa occasione sarà presentato il “Menù tradizionale EuroMediterraneo”. Per l’occasione verranno organizzati convegni, show cooking,
laboratori del gusto e verrà allestito un
vero e proprio villaggio delle identità
rurali europee che ospiti al suo interno
le delegazioni dei GAL partner, le istituzioni del territorio e gli operatori del
settore agricolo, artigianale e turistico.
Seguiranno l’Evento Internazionale a
Malta organizzato dal GAL Majjistral e
dal GAL Xlokk, in Basilicata progettato e realizzato dal GAL CSR Marmo
Melandro e dal GAL La cittadella del
sapere, l’Evento Internazionale finale
che si terrà in Veneto gestito dal GAL
Polesine Adige.
Laura Poletti
Referente del progetto meDIETerranea
L’evento conclusivo del progetto si svolgerà nel Sulcis dal 7
al 10 maggio durante il “Simposio delle identità rurali europee” una manifestazione in cui
la visione degli undici cortometraggi realizzati dai ragazzi che
vedranno per la prima volta il
lavoro realizzato negli ultimi
mesi.
L’evento svoltosi a Kongas (Lapponia - Finlandia).
verranno presentati tutti i progetti di cooperazione che il GAL
Sulcis Iglesiente Capoterra e
Campidano di Cagliari sta at-
Verranno svolte attività ludico-didattiche e di socializzazione e di conoscenza del territorio
ospitante.
Il gruppo di lavoro del Laboratorio del Cinema.
tuando sia in qualità di capofila
che di partner.
Momento fondamentale del
III Evento sarà la proiezione e
Diana Piras
Referente del Progetto
Giovani e sviluppo rurale
Youth and Rural Development
meDIETerranea, nettare degli dei
I
l GAL Sulcis Iglesiente Capoterra Campidano di Cagliari promuove lo sviluppo sociale del
territorio rurale, la crescita e la
valorizzazione dei cittadini. La cooperazione transnazionale da questo punto di vista si è confermato un importante strumento di crescita e di osmosi di competenze e conoscenze costruendo le basi di futura cooperazione e di buona prassi.
Il progetto meDIETerranea, di cui
il GAL Sulcis Iglesiente è capofila,
è volto alla produzione non solo di
un menù identitario dei popoli mediterranei ma anche alla promozione
delle qualità alimentari e nutrizionali
e di tutti gli aspetti storici e culturali
che danno spessore ad un titolo che
può erroneamente apparire solo come
una proposta di “buona tavola”.
La Dieta mediterranea è la produzione di un’evoluzione millenaria ma
sarà valorizzata come elemento fondante di uno stile di vita tipico delle
aree rurali del mediterraneo solo dopo lo sbarco degli alleati americani
nel meridione d’Italia e più precisamente nel Cilento.
Fu allora che un tecnico, a seguito
delle truppe alleate, scoprì la connessione tra cibo e longevità e si convinse che il vivere bene e a lungo aveva
una seria aderenza con la qualità della vita di questi territori. Decise allora di “allungare la vita di 20 anni” e
con la moglie si stabilì nel Cilento.
La scelta confermò le sue intuizioni
e i due vissero a lungo, raggiungendo la soglia dei 100 anni.
Da allora si è fatta molta strada e
abbiamo scoperto che la nostra Dieta
mediterranea ha radici uniche e solide. La scienza dell’alimentazione e la
produzione di beni edibili sono un as-
se importante dell’era moderna. Ora
la Dieta mediterranea è stata riconosciuta dall’Unesco bene immateriale
dell’umanità. è cosa ormai consolidata che la Dieta mediterranea insieme ad altri fattori sia un elemento importante e in stretta connessione con
il vivere a lungo.
La cosa può sorprendere ma la nostra civiltà è strettamente legata nei
suoi sviluppi storici al cibo.
I racconti mitologici delle antiche
civiltà del mediterraneo ne sono la
prova. La storia degli dei e di eroi sarebbe tuta un’altra cosa senza una tavola imbandita di “mediterraneità”.
La glorificazione del cibo raggiunge
il massimo nell’immaginario e nella
mitologia quando si sta a tavola con gli
dei. Di Zeus, dio sopra tutti gli dei, la
mitologia ci racconta che la madre Rea
per sottrarlo alla voracità del padre
Crono, lo nascose affidandolo alle ninfe. Le due ninfe allevarono con cura il
piccolo dio con il latte della bianca capra Amaltea, il miele e con tanti frutti
della terra. La storia poi la conoscete,
Zeus diventò padrone dell’universo
e non si dimenticò del bene ricevuto
e ricambiò con benevolenza dandoci
in dono il paniere della dieta mediterranea, sintesi di abbondanza ma soprattutto di benessere, equilibrio psico-fisico e felicità.
è un mito? Forse. Ma è anche la
visione condivisa di una civiltà. Un
mito comunque è un’elaborazione poetica è un credo popolare che si fa storia.
La storia, spero che vi piaccia, perché
senza storia un popolo non esiste.
Tutto quello che si fa storia diventa patrimonio e da senso all’esistenza dell’uomo, unificandolo ai valori
di cui si nutre.
Cristoforo Luciano Piras
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“iLAND”, un osservatorio internazionale che lavora sulla trasformazione del paesaggio rurale
i
Progettare lo sviluppo locale
sul paesaggio “bene comune”
LAND - International Rural Landscape Observatory
è un osservatorio internazionale sulla trasformazione
del paesaggio rurale, che promuove attività interdisciplinari
di studio, ricerca, divulgazione
e formazione nel campo della
gestione del patrimonio culturale rurale, collaborando con le
istituzioni locali, nazionali e internazionali e avvalendosi della cooperazione di giovani ricercatori e di esperti multisettoriali. L’obiettivo generale è la
definizione di programmi e di
progetti di sviluppo locale basati sul riconoscimento del paesaggio come bene comune.
Si costituirà grazie al progetto di cooperazione transnazionale da cui prende il nome, portato avanti dal GAL Teteven
(Bulgaria) in qualità di capofila e da tre GAL sardi partner, il
GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, il
GAL Linas Campidano e il
GAL SGT (Sole Grano Terra Sarrabus Gerrei Trexenta e Campidano di Cagliari), con la collaborazione del Parco Geominerario Ambientale e Storico
della Sardegna, vista l’incidenza che la storia mineraria e militare ha esercitato nella caratterizzazione di paesaggi e di-
mensioni dei territori GAL della Sardegna.
Il progetto transnazionale
iLAND si rivolge a scienziati e
ricercatori locali, artisti, bambini delle scuole primarie e adulti interessati alla gestione del
paesaggio intelligente e sostenibile. L’intera popolazione dei
territori dei GAL partner ne
trarrà comunque vantaggio, partecipando a vario titolo alle attività del progetto e beneficiando
così dei suoi risultati diretti e
di sviluppo potenziale.
Declinandosi in azioni locali e azioni comuni, il progetto
di cooperazione transnazionale
iLAND opererà su triplice scala, ovvero locale, nazionale e
transnazionale.
Su scala locale, iLAND intende educare verso un approccio consapevole al territorio in
tutti i suoi aspetti, prestando particolare attenzione agli interventi attivabili attraverso gli strumenti insiti nel PSR/PSL. Agirà mediante la realizzazione di
uno studio metodologico interdisciplinare dettagliato di ciascuna area rurale in cui operano
i GAL partner, secondo un’azione locale del progetto, con
l’attivazione, da parte di ogni
partner, di uno o più moduli di
ricerca interdisciplinare, sele-
zionati in relazione alle tematiche di indagine rispondenti alle
esigenze e alle realtà territoriali di appartenenza di ciascun
GAL: Community - Le comunità locali e lo spopolamento;
Territory - La pianificazione
territoriale; Restart - La riqualificazione di paesaggi degra-
naturali del territorio (es. acqua,
foreste, terra); Culture - La tutela e la valorizzazione delle risorse culturali materiali ed immateriali per garantire la trasmissione dei valori identitari
dei luoghi.
Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Caglia-
La sede del GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari, a Masainas.
dati; Human action - La valutazione dell’incidenza dell’azione dell’uomo nella trasformazione del paesaggio; History Lo studio dell’evoluzione storica del territorio; Agriculture L’uso della terra e l’agricoltura;
Natural Resources - La sostenibilità ambientale e le risorse
ri attiverà a livello locale due
moduli interdisciplinari, ossia
Human action al fine di fornire
una stima del rapporto di causa-effetto esistente nell’uso del
territorio e Restart, per attivare
la consapevolezza dello stato di
degrado dei paesaggi presenti
all’interno del territorio, valu-
Vito Tizzano, direttore di Coldiretti Sardegna:
«Il confronto con le altre realtà fa crescere»
«I
l Simposio delle Identità Rurali è un’occasione di confronto con le altre realtà europee e anche le altre realtà
agricole. Credo che il GAL abbia fatto
un’opera molto intelligente, in quanto è
molto utile far conoscere le nostre realtà, le nostre produzioni e anche le nostre
tradizioni. Una battaglia che abbiamo
sempre fatto è quella dell’identificazione della provenienza dei prodotti agricoli, per consentire al consumatore di
fare una scelta consapevole e questa sarà un’occasione utile anche in questa direzione. Il Simposio consentirà anche di
far conoscere le nostre tradizioni e i nostri luoghi, svolgendo una funzione importante a fini turistici.»
Vito Tizzano, direttore di Coldiretti
Sardegna, originario di Carbonia, il primo sardo a ricoprire il prestigioso incarico, plaude all’iniziativa del GAL Sulcis
Iglesiente, Capoterra e Campidano di
Cagliari.
Anche da qui emerge la volontà della
Sardegna di guardare ad un nuovo modello di sviluppo...
«Certamente dobbiamo pensare ad
un nuovo modello di sviluppo, perché quello che abbiamo conosciuto è stato perdente, ha creato disoccupazione, inquinamento e danni alla salute dell’uomo.
Credo che si possa pensare ad uno sviluppo diverso, fatto di energie rinnovabili, ad un’industria sostenibile e ad un’agricoltura nuova che, oltre a produrre la
materia prima, faccia anche la trasformazione del prodotto e crei sviluppo agroalimentare, il settore che attualmente dopo il petrolio è in attivo nell’export in
Sardegna. Se la politica capisse che noi
viviamo di cibo e che è fondamentale avere l’autonomia alimentare, incentiverebbe
la produzione agricola e quella agroindustriale.»
«L’agricoltura - aggiunge Vito Tizzano - ha sofferto in questi anni della mancanza del potere sul prodotto. Il produtto-
re ricava solo il 17% del prodotto, tutto
il resto va alla trasformazione e alla commercializzazione. Una parte della filiera
va riequilibrata, per far sì che i ricavi dei
produttori siano maggiori e si continui a
lavorare in agricoltura. L’agricoltura è
fondamentale anche per la salvaguardia
del territorio e dell’ambiente.»
Il territorio ha eccellenze importanti da
proporre sia in Italia sia all’estero.
«Non vi sono dubbi. Il Sulcis è famoso per il carignano che ha valicato tutti
i confini mondiali ed è un’eccellenza riconosciuta, ma abbiamo anche l’olio e i
formaggi che, purtroppo, sono poco conosciuti; il nostro grande problema è quello di far conoscere di più e meglio i nostri
prodotti, per fargli fare il salto di qualità,
trovando canali commerciali in grado di
premiarli in termini di fatturato. L’agricoltura - conclude il Direttore di Coldiretti
Sardegna - è l’unico settore che, anche in
questo momento di crisi, sta crescendo e
merita sempre maggiore attenzione.»
Il Parco Geominerario Storico e Ambientale
è stato confermato nella rete dei Geoparchi
L
a Sardegna è unica nel Mediterraneo per caratteristiche ambientali, geologiche, biologiche, per
i paesaggi naturali spettacolari
nella morfologia delle coste e dei rilievi
interni, le cavità sotterranee e le aree archeologiche che ne fanno per varietà e rilevanza, un piccolo ma intero continente.
L’attività mineraria ha modellato il paesaggio e insieme l’antica cultura delle popolazioni minerarie creando un’ambiente in cui il fascino della storia accompagna il visitatore tra le splendide testimonianze di archeologia industriale, in mondi
sotterranei e a contatto con la magnifica
natura sarda.
Suggestivi villaggi operai, pozzi di
estrazione, migliaia di chilometri di gallerie, impianti industriali, antiche ferrovie,
preziosi archivi documentali e la memoria di generazioni di minatori rendono il
Parco una nuovo grande giacimento culturale da scoprire.
Non solo opere dell’uomo ma luoghi
in cui la grandiosità della natura estasia
il visitatore, le splendide falesie e i faraglioni calcarei a picco sul mare, infinite
quasi desertiche distese di sabbia color
oro, le “magiche” cavità carsiche, le selvagge foreste popolate da una grande
varietà di specie animali con l’impareggiabile cornice azzurra del mare di Sardegna.
Nell’ottobre 1997 a Parigi l’assemblea
generale dell’UNESCO dichiara il Parco
Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna “il primo Parco della rete
mondiale dei geositi-geoparchi”.
Le 8 aree del Parco, per complessivi
3.500 Km2, ne fanno uno tra i parchi nazionali più estesi ed eterogenei d’Italia.
Nel 2007 al Parco viene confermato
il suo valore internazionale con l’inseri-
mento nella rete europea e globale GEOPARKS dell’UNESCO.
Un grande lavoro si stà svolgendo,
per offrire ai visitatori un volto nuovo ed
interessante di questa splendida isola.
Dagli unici e particolari esempi di archeologia industriale in sottosuolo e sul territorio al grande e moderno centro museale
del Centro Italiano della Cultura del Carbone nella Grande Miniera di Serbariu.
Il visitatore troverà un museo geominerario storico e ambientale unico al mondo, dove potrà ripercorrere 8mila anni di
storia mineraria durante i quali, popoli
diversi, alla ricerca di minerali, si sono
succeduti lasciando indelebili tracce di
un’affascinante cultura.
Giovedì 27 marzo 2014 il Coordination
Committee dell’European Geopark Network (EGN), riunito al Bielsa National
Tourist Parador (Sobrarbe Geopark, Aragon, Spagna) ha deciso di confermare il
Parco Geominerario Storico e Ambientale
della Sardegna nella rete dei geoparchi,
assegnando il “Cartellino verde”.
tando possibili interventi di riqualificazione in termini culturali, turistici ed economici.
Su scala nazionale e transnazionale, il progetto iLAND interverrà mediante la condivisione dei principi e della metodologia di una corretta programmazione e utilizzo del territorio,
tramite lo strumento Leader, come progetto pilota. Il materiale
raccolto in ciascun modulo,
mappe, video, testi, immagini,
interviste e scritti, entrerà a far
parte del Landscape Archive,
un archivio digitale open source la cui consultazione avverrà
attraverso il sito web del progetto e tramite una piattaforma interattiva situata all’interno dei
territori locali, università, musei, biblioteche e media center.
Inoltre, le azioni comuni, che
verranno concretizzate sia a livello nazionale che transnazionale, prevedono l’attivazione di
una piattaforma di coordinamento e monitoraggio dell’attività di ricerca e delle attività
modulari; la realizzazione di una
Sharing Week, un momento di
discussione durante la quale i
ricercatori di ogni modulo dovranno condividere la metodologia adottata, la pratica, e i temi locali oggetto di approfondimento; la realizzazione di
progettazione e attivazione del
sito web di progetto (con traduzione in BG e IT), l’E-promotion (social network), la progettazione del logo, la realizzazione di pubblicazioni cartacee,
digitali e video e di materiale di
comunicazione, oltre ai diversi
momenti di scambio a livello
internazionale sia in Bulgaria
che in Sardegna.
Il GAL Sulcis Iglesiente aderisce al progetto transnazionale
con grande interesse, impegnandosi a contribuire ad un arricchimento culturale e scientifico in termini di interscambio di
conoscenze tra vari territori e
risorse umane in ottica multidisciplinare; proporre un’alternativa sperimentale alle modalità
di ricerca e analisi del paesaggio e dei cambiamenti in atto
nei vari contesti rurali proposti
tra Sardegna e Bulgaria; rendere i risultati e la ricerca stessa
accessibili al pubblico, attivando un movimento di pensiero e
coscienza su una nuova visione
del paesaggio rurale eco-sostenibile; stabilire un ciclo virtuoso di osmosi, dialogo ed integrazione tra le varie realtà di ricerca scientifica e artistica tra
Bulgaria e Sardegna.
Carla Vacca
Referente del Progetto iLAND
Lo zaino rosso
L
o abbiamo trascinato fino al
Circolo Polare Artico e anche oltre, sistemato sulle spalle tra i boschi della Borgogna, poggiato sui sedili degli autobus nei lunghi spostamenti e abbandonato insieme agli altri in una piramide di un angolo dell’aeroporto.
Lo zaino rosso del Gal Sulcis, compagno fedele di questi due viaggi di
scambio, conoscenza e cooperazione, penzola ora dalla spalliera di una
sedia, sembra stanco.
Quando l’avventura è cominciata,
lo scorso anno scolastico, lo zaino
ha raccolto il necessario per andare:
una penna, un taccuino, un cellulare,
come cordoni ombelicali, caramelle
e snack per rassicurarci, dei fazzoletti
che ci proteggessero nello sconforto,
una sciarpa, un cappello per coccolarci. Eravamo sicuri che nel suo spazio avremmo trovato ciò che ci era
necessario per affrontare il freddo, il
ghiaccio, e la nostalgia di casa. E
così è stato.
Nel silenzio e nel rumore degli incontri è stato il nostro punto di riferimento, il nostro appartenere ad un
gruppo per osare, ascoltare, cercare
altre vie, inventare nuovi linguaggi,
stravaganti strategie per comunicare.
Questo oggetto comune a studenti
e insegnanti ci ha permesso di “entrare” anche fisicamente, esplorare
territori e abitudini, senza avventatezze e con rispetto, sentendoci distinti ma parte di tutto.
Da principio curiosi di conoscere
un modo di essere diverso dal nostro,
poi piano piano più arditi, con un impercettibile movimento di vicinanza
e di ascolto, nella speranza di individuare un terreno comune, una lastra di ghiaccio che non si rompesse,
su cui organizzare la comunicazione.
Non solo tra i ghiacci e gli spazi
sconfinati il nostro zaino è stato prezioso, anche tra i castelli in costruzione e i boschi fitti della Borgogna
nel nostro sacco abbiamo raccolto sogni e paure legati alla comprensione,
alla accettazione, al timore del confine di una terra mai esplorata.
La diversità. Nel territorio dove la
parola è sconosciuta, dove la natura
è spietata e non si possono fare passi
falsi, dove si è ospiti e non si conoscono le regole il nostro zaino ci ha
dato forza e coraggio, e ci ha reso
impazienti di esplorare. Conoscere.
E abbiamo superato la frontiera.
Insieme.
Trascorrere un periodo di “scuola” fuori dei propri confini di tempo
e di spazio, ci ha permesso di vedere
non solo come si insegna all’estero,
ma anche di provare sulla propria
pelle lo smarrimento determinato dalla scarsa conoscenza di una lingua e
di un ambiente. è qualcosa che ci ha
toccato dall’interno, che ci ha fatto
crescere, e che personalmente mi ha
collocato in una posizione del tutto
nuova rispetto allo “sconcerto” che
hanno incontrato i miei alunni.
Credo fermamente che per salire in
cattedra occorra aggiornarsi, e credo
con altrettanta convinzione che la
scuola italiana trascuri la conoscenza
approfondita di “almeno” una lingua
straniera.
Per questo mi auguro che nel futuro, non soltanto gli insegnanti di lingua straniera trascorrano un periodo
all’estero, ma anche quelli di italiano,
di matematica, di scienze, possano
aprirsi a un periodo di formazione
all’estero, in cui imparare le buone
pratiche messe in atto da altre scuole.
Se un formatore non è stato mai in
un paese straniero a formare se stesso,
difficilmente sarà capace di comunicare ai propri studenti la difficoltà,
l’importanza, il valore di quella esperienza e difficilmente riuscirà ad insegnargli a star bene nel mondo.
è questo che ho messo nel mio zaino rosso e che ho riportato a casa con
me: il sogno di una scuola nuova,
internazionale, che renda migliori,
tolleranti, liberi e uguali, consapevoli del proprio essere cittadini italiani.
Prof.ssa Gabriella Silvi
Docente di italiano
della III A della Scuola Media
di Sant’Anna Arresi
IL NUMERO 269 7-10 3:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 20.13 Pagina 1
La Cantina Santadi, grande realtà produttiva del territorio, è uno dei soci fondatori del Gruppo di Azione Locale
Antonello Pilloni: «Il lavoro di qualità paga»
«Il GAL ha organizzato iniziative importanti ed ha assegnato contributi ai piccoli operatori per 25 milioni di euro in 7 anni.»
L
a Cantina Santadi, fondata nel 1960, è una grande
realtà produttiva del Sud
Ovest della Sardegna, affermata nel panorama vitivinicolo
nazionale. Oltre ad essere stata uno
dei soci fondatori del Gal Sulcis,
oggi è uno dei 51 soci privati del
GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e
Campidano di Cagliari (con 22 soci pubblici, il GAL conta complessivamente su 73 soci).
Antonello Pilloni è il presidente
della Cantina Santadi e del Consorzio di Tutela del Carignano del
Sulcis, fondato nel 1977.
«Il GAL ha organizzato iniziative importanti ed ha assegnato, con
risorse della Comunità europea,
contributi alle piccole imprese per
complessivi 25 milioni di euro negli ultimi 7 anni, particolarmente
importanti perché destinati ad operatori che non trovano altri canali di finanziamento e garantiscono
anche ai turisti delle fasce meno
abbienti la giusta ospitalità.»
Il Simposio porterà nel territorio
rappresentanze di diversi paesi...
«Questo è un evento molto importante organizzato dal nostro
GAL, il cui presidente, Luciano Piras, è anche presidente dell’ASSO
GAL in Sardegna, e negli anni ha
portato nel territorio diverse iniziative che qualificano il lavoro svolto da tutto lo staff. La Cantina Santadi è contenta di essere socia del
GAL e di aver spronato tanti piccoli operatori ad organizzarsi, a capire come va fatto il turismo.»
Antonello Pilloni.
La Cantina Santadi è una realtà
consolidata ma allo stesso tempo
sempre in crescita, a livello nazionale e internazionale.
«La Cantina va bene, ha iniziato oltre mezzo secolo fa a produrre
prima vini da taglio che andavano
nei vari mercati italiani e qualcosa anche in Francia, ma nei primi
anni ‘80 ha iniziato a personalizzare i vini, con il Villa Solais ed il
Terre Brune, poi con un’altra serie di vini che sono stati accettati
bene in Sardegna, in Italia, in Europa e nei vari Continenti. Oggi
siamo presenti in Asia, in 17 Stati
degli USA, in Giappone, in Cina, a
Hong Kong, in Brasile, in Australia, in Nuova Zelanda. è un lavoro
che facciamo con grande passione e tutta la Cantina, tutti i lavoratori hanno appreso molto, sotto
l’aspetto della vinificazione, dagli
insegnamenti di Giacomo Tachis,
il miglior enologo italiano del ‘900
che ha dedicato a noi una parte
molto importante dei suoi saperi.
Adesso che lui sta poco bene, noi
continuiamo ad utilizzare tutti i suoi
insegnamenti. Abbiamo un consulente che è stato suo allievo e collaboratore per circa 30 anni, ma
non curiamo bene solo l’aspetto
della vinificazione. Curiamo bene,
soprattutto, i vigneti dei soci in campagna, perché nessuno può mai dimenticare, che il vino buono viene
soltanto da uva buona. Non è consentito a nessun enologo, neanche
al più grande del mondo, di fare
buon vino senza buona uva.»
Sono in cantiere nuovi vini?
«Guardiamo sempre al futuro,
non potrebbe essere che così. La
Cantina lavora nel presente ma è
sempre proiettata nel futuro, perché pensiamo che questa azienda,
per la quale abbiamo lavorato per
nostri vini sono presenti. In Italia
è considerata una delle migliori
58 aziende vitivinicole del nostro
paese.»
Quando ha iniziato ad occuparsi a tempo pieno della Cantina, pensava di poter raggiungere questi risultati?
La Cantina Santadi.
molti anni, debba continuare ad essere, a crescere al di là delle nostre
persone. è un’azienda che gode di
molto rispetto da parte di tutte le
guide specializzate, italiane ed estere, comprese importanti guide americane e di tutte le nazioni dove i
«Avevo vigne ma ho iniziato ad
occuparmi della Cantina come presidente nel 1976; fu il fondatore,
Peppino Sais, che insistette molto
e dopo iniziali resistenze, determinante dalle mie scarse conoscenze
della materia, accettai. Quando ini-
ziai ad operare, coltivai subito il
sogno e poi la speranza di riuscire a superare una situazione fallimentare, iniziare la personalizzazione dei vini attraverso l’imbottigliamento e produrre vini di qualità medio-alta, che avessero la giusta remunerazione, per consentire
ai nostri soci di coltivare i loro vitigni con piacere.»
Allora la produzione di vini di
qualità in Sardegna non era diffusa.
«Direi che non esisteva proprio,
abbiamo fatto il primo vino barricato, il Terre Brune, nel 1984, quando lo avevano poche aziende italiane e nessuna in Sardegna.»
Cosa c’è nel futuro della Cantina Santadi?
«Oggi la Cantina Santadi è una
azienda importante perché ha strutture importanti, tecnologia importante, cura molto i vigneti dei soci
che si sono adeguati, hanno capito
l’importanza di trasformare i nostri vitigni, da vitigni di quantità in
vitigni di qualità e stanno seguendo
il nostro esempio anche le altre cantine del Sulcis. Abbiamo ricevuto
scuola ma anche trasmesso scuola
ed anche i nostri suggerimenti agli
altri, perché il carignano è un bene
che va da Calasetta fino a Teulada.»
IL NUMERO 269 6-11:IL NUMERO 181 4/9 23/04/14 18.44 Pagina 2
Il caro-traghetti penalizza sempre più pesantemente l’Isola
«Sardegna bellissima ma troppo cara»
I
l caro-traghetti penalizza sempre più pesantemente lo sviluppo turistico della Sardegna. Abbiamo ricevuto l’email inviata
all’Ufficio Relazioni con il Pubblico
(URP) della Presidenza della Regione Sardegna, da un turista veneziano, che riportiamo integralmente.
«Gentile Presidenza della Regione Sardegna, è con profondo rispetto
che mi accingo a scrivervi: amo la
Vostra terra, e dal 1984 l’ho visitata per almeno 20 volte come turista.
Da molti anni, ormai, utilizzo la
roulotte prima e il camper poi per le
mie vacanze: il problema sorto negli ultimi cinque anni, che ci ha allontanato dalla vostra bella terra è
quello dei costi dei traghetti: stamattina ho provato a fare alcuni preventivi on line per un camper “camping on
board” e quattro persone, partenza
11
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
il 2 agosto e ritorno il 23 agosto (i
giorni consentiti dalle chiusure aziendali), e mi hanno fatto preventivi dai
1.500 ai 2.000 € per andata/ritorno.
Capirete che l’entità della cifra mi
impedisce chiaramente di dar seguito
Una nave della Moby.
ai nostri propositi, per cui certamente
non faremo le nostre vacanze in Sardegna, ma andremo all’estero, probabilmente in Croazia o in Francia,
dove questo problema non sussiste.
Mi dispiace molto per noi e anche per la Sardegna, vi auguro comunque di avere un buon afflusso
turistico, ci tenevo comunque a farvi sapere che spero tra qualche anno che le cose cambino e che qualcuno voglia veramente incentivare
l’afflusso di turisti nella vostra bella
regione: peccato che la vostra iniziativa di proporre tariffe agevolate
con la compagnia Saremar si sia
arenata: sono sicuro che la lobby delle compagnie (Moby, GNV, etc…)
ha fatto deliberatamente fallire questa vostra lodevole iniziativa tramite la mega multa fatta comminare
dall’Unione Europea, che anche stavolta si è dimostrata miope e con la
ferma volontà di penalizzare i cittadini e non certo di agevolarli.»
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
è stato presentato il 29 marzo il progetto dell’opera lirica per voci bianche e ensemble musicale “ZinBumBum Edina e i ricordi di carta”
La storia di Edina Altara diventa un musical
La produzione originale dell’Ente Concerti Città di Iglesias, andrà in scena il 30 e il 31 maggio al Teatro Electra di Iglesias.
I
l 29 marzo, presso la sala Remo
Branca del municipio di Iglesias,
si è tenuta la conferenza stampa
per la presentazione dell’opera lirica per voci bianche e ensemble musicale “ZinBumBum Edina e i ricordi di carta”. Una produzione originale dell’Ente Concerti Città di Iglesias, che andrà in scena il 30 e il 31
maggio al Teatro Electra di Iglesias.
L’opera nasce da un’idea del costumista cagliaritano Marco Nateri e
si basa sulla vita di Edina Altara, artista sassarese vissuta dal 1898 al 1983.
Marco Nateri, laureato in lettere,
ha frequentato la sezione costumi del
laboratorio di esercitazioni sceniche
di Roma, sotto la guida della maestra
Giulia Mafai, in seguito ha collaborato
con tutti in teatri della Sardegna come
regista, scenografo, costumista. Ha allestito e diretto opere alla Fenice di
Venezia ed al Teatro Massimo di Palermo, al regio di Torino, al Teatro
nazionale di Tokio ed al Teatro Real
di Madrid.
La grande passione per Edina Altara nasce durante una visita di Marco
al museo di Nuoro, dove era esposto
un suo collage del 1919; da quel momento, la sua curiosità lo porterà a
voler scoprire tutto su quest’artista che,
sin da piccola, amava creare giocattoli con la carta e il cartoncino.
L’idea di portare sul palco la storia di questi “giochi di bambina”, che
poi diventeranno grandi opere d’arte
della più importante artista sarda della prima metà del Novecento, è nata
però, dopo aver visto in scena al Teatro
Electra, lo spettacolo Alice’s Wonderland, dell’Ente Concerti Città di
Iglesias, per la regia di Gianluca Erriu.
Marco Nateri, in quella occasione è
rimasto stupito dalla facilità con cui
il maestro è riuscito ad instaurare un
grande rispetto per la musica da parte
dei bambini e il suo pensiero è corso
subito a quanto sarebbe stato bello fare
della vita di Edina Altara un musical.
Presto l’idea è diventata realtà, dal
lavoro di Marco Nateri, Gianluca Erriu e Giovanna Deidda ha preso vita
il libretto di una storia vera, dove costumi e fondali sono di carta, quell’umile materiale che tra le mani di
Edina divenne vera e propria arte.
Gianluca Erriu ha scritto le musiche
e i testi delle canzoni per lo spettacolo
che vede come regista e scenografo
Marco Nateri. I costumi sono il frutto
del laboratorio di costume per lo spet-
tacolo dove gli allievi creeranno sotto l’abile guida di Marinella Porru. La
scenografia nascerà dalle mani degli
allievi del laboratorio attrezzeria e
scenografia validamente guidato da
Antonio Rosati. Lo spettacolo diventerà magico e colorato grazie ai disegni di Roberto Borgia.
Ora tutto è pronto per essere interpretato da un gruppo di piccoli
grandi attori che, divertendosi e crescendo insieme, faranno conoscere a
tutti la vita di una bambina che sin da
piccola non resisteva al fascino per il
disegno, i colori e la carta. A soli 18
anni, dopo un percorso come autodidatta, rimase inorgoglita dall’acquisto
di un suo quadro, esposto ad una mostra a Torino, da parte del re Vittorio
Emanuele III, opera che oggi possia-
conferenza, che ricorda “tutte le cose belle” che Edina faceva quando,
al suo rientro da Milano si reca a vivere sotto lo stesso tetto di Federico.
«Decorava specchiere e armadi,
tutto dopo il suo passaggio diventava più bello», continua Federico, che
oggi ha la casa ricca di opere di Edina ritrovate tra armadi, casse e cassetti di vecchie soffitte.
Il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, presente alla conferenza, ha
detto di essere contento di questo crescendo di cultura ed arte e di sperare
che in futuro possano esserci sempre
nuove produzioni, soprattutto in un
periodo di grande crisi dove la cultura potrebbe essere un nuovo modello
di sviluppo. Al suo intervento è seguito quello dell’assessore alla Cultu-
Il commissario dell’ex Provincia lo ha ceduto in comodato
Il campo “Ceramica” è comunale
I
l comune di Iglesias ha ottenuto dalla Gestione Commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias la concessione in
comodato d’uso gratuito per 5 anni
dell’impianto sportivo polivalente
di Ceramica.
Nella struttura è attualmente presente un campo di calcio a 11 con
pista di atletica, un campo di calcio
a 7, un campo di calcio a 5, due
campi da tennis e il pistino coperto
di atletica. Il centro sportivo è stato
oggetto nell’ultimo anno di un’attività di manutenzione straordinaria.
Sempre nello stesso impianto sarà realizzato, a cura della Gestione
Commissariale dell’ex Provincia di
Carbonia Iglesias, un impianto polivalente coperto che prevede un investimento di 350.000 euro.
«Esprimo soddisfazione - commenta il sindaco, Emilio Gariazzo per la concretizzazione di un’opera-
zione che ci permetterà di valorizzare
un sito ideale per promuovere la pratica sportiva amatoriale e agonistica.»
Il pistino coperto del campo “Ceramica” di Iglesias.
Il nuovo direttivo dell’“Altra Sardegna”
La presentazione del progetto nella sala Remo Branca del municipio di Iglesias.
mo vedere esposta al Quirinale. Nel
corso della sua vita, Edina ha ricevuto lettere di elogio da parte di noti ed
importanti critici d’arte. Negli anni
‘30 si è dedicata alla ceramica, alla
moda ed alla decorazione. Negli anni
‘50 ha collaborato con l’architetto Gio
Ponti a diversi progetti d’arredo par
case e transatlantici.
ZimBumBum Edina e i ricordi di
carta narra la storia di una bambina
con una passione sfrenata per l’arte e
le sue tre sorelle che non sognano
altro che un matrimonio, una casa ed
una vita normale, forse la stessa che
sogna Martino, un suo compagno di
classe che di Edina è innamorato, ne
subisce il fascino, l’ammira incantato dalla sua grande manualità.
E da questo fascino è rimasto colpito anche il pronipote di Edina, Federico Spano, presente anch’egli alla
ra Simone Franceschi, che ha sottolineato l’importanza di investire sulla
formazione in campo artistico e musicale, facendo sì che il teatro possa
diventare un vero laboratorio e non
solo un luogo di scena.
Ha concluso la carrellata di interventi Marco Nateri, “l’artigiano sardo” come egli stesso si definisce, manifestando il suo dispiacere riferito ai
tanti teatri sardi oggi chiusi, rimarcando che «il teatro deve essere la
casa di tutti i cittadini, una casa è un
luogo che deve essere usato, un posto dove si sta bene» e, infine, ricordando l’appuntamento a teatro per il
30 ed il 31 maggio, dove i bambini
saranno i veri protagonisti dei sogni
di una bambina sassarese, che riprenderà vita grazie a quella magìa che
solo i bambini sanno regalare.
Nadia Pische
L
’assemblea dei soci, riunitasi lo scorso 7 aprile,
ha approvato il bilancio
ed eletto il nuovo Comitato direttivo del Consorzio Turistico L’Altra Sardegna.
Nel corso del dibattito, sono
emerse opinioni diverse ma sempre costruttive sui metodi da seguire per incrementare la presenza turistica per le cooperative ed
i ricettivi aderenti al Consorzio.
I componenti del Comitato di-
rettivo che reggerà il Consorzio
Turistico L’Altra Sardegna nei
prossimi tre anni, con l’aiuto e la
partecipazione fattiva di tutti i soci, sono, in ordine alfabetico: Caterno Cesare Bettini (fondatore e
presidente uscente), Lorenzo Brun
(Carloforte), Silvana Camboni
(Santadi), Gaetano Cipolla (Carbonia), Concetta Fiorellini (Teulada), Marion Schmitz (Monastir), Walter Secci (Villamassargia).
Il 14 aprile il Comitato direttivo, nella sua prima riunione operativa, ha confermato alla presidente Caterno Cesare Bettini.
Tra gli obiettivi del Comitato
direttivo consortile, vi sono iniziative che facciano da stimolo
agli enti pubblici per il miglioramento della qualità della vita comunità ospitante, la crescita socio-economica della Sardegna e
l’incremento di turisti in ogni periodo dell’anno.
Poste, cinque nuovi direttori nel Sulcis
P
oste italiane ha nominato nuovi direttori in cinque
uffici della provincia di Carbonia Iglesias. A
dirigere l’ufficio di Iglesias 1, in via Emanuela
Loi, è stato chiamato Roberto Medas, mentre
Sandro Serreli è il nuovo direttore dell’ufficio di Siliqua.
I nuovi direttori hanno maturato un’esperienza pluriennale in diversi uffici postali, distinguendosi prima come operatori di sportello e poi come responsabili di ufficio postale. In questi anni, grazie anche ad un percor-
so di formazione, hanno accresciuto le proprie conoscenze, migliorando il livello di capacità professionale ed affinando le tecniche di gestione del personale.
Nuovi direttori anche per gli uffici postali di Buggerru, Santadi e Tratalias, affidati rispettivamente a Valentina Toro, Raffaela Deidda e Gianluca Madeddu.
I tre neo direttori si sono distinti per le spiccate attitudini professionali e per la volontà di mettersi in gioco nelle nuove posizioni che l’Azienda ha loro proposto.
L’elezione è avvenuta la scorsa settimana nella sede di Carbonia
Il decreto legge sul lavoro prevede la sua smaterializzazione
A
I
Angelo Caria è il segretario Fnp Cisl
ngelo Caria, già segretario dell’Interlega di Iglesias, Fluminimaggiore e
Buggerru, è il nuovo segretario Generale Territoriale dei
pensionati del Sulcis Iglesiente.
Prende il posto dell’indimenticato
Luciano Serra, deceduto un anno fa.
L’elezione è avvenuta la scorsa
settimana nei locali della Cisl Provinciale, in via Mazzini, a Carbonia,
alla presenza dei massimi dirigenti
Angelo Caria.
del Consiglio Generale Territoriale
della Fnp Cisl in rappresentanza degli oltre 7.000 iscritti, del segretario
generale regionale dei pensionati Cisl
Piero Agus e del segretario confederale della Cisl Sarda, Fabio Enne.
I dirigenti della Fnp hanno eletto a completamento della dirigenza,
Franco Monni e Marina Secci, che
affiancheranno il nuovo segretario
nelle scelte e sulle strategie nelle comunità locali.
Il Durc sarà telematico e in tempo reale
l decreto legge sul lavoro varato dal Governo prevede la
“smaterializzazione” del Durc
che sarà telematico, rilasciato
in tempo reale e valido 120 giorni.
«Noi vigileremo affinché queste
novità vengano veramente applicate
dalla Pubblica Amministrazione ma
gli imprenditori dovranno segnalarci
eventuali anomalie o reticenze.»
è questo il commento di Confartigianato al decreto legge sul lavo-
ro, varato dal Governo, nel quale sono contenute diverse misure di semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.
«Si prospettano, quindi, meno
adempimenti per le imprese interessate a concorrere ad appalti pubblici», auspica la Confartigianato.
Superando l’attuale sistema che
impone ripetuti aggravi burocratici
alle imprese, l’articolo 4 del decreto
dispone che la regolarità delle im-
prese in materia di versamenti di
contributi previdenziali ed assistenziali dovrà essere verificata “con modalità esclusivamente telematiche e
in tempo reale” dalla stazione appaltante, o da chi effettua il controllo,
rivolgendosi in via telematica alle
banche dati degli enti in possesso
delle informazioni ovvero Inail, Inps
o Casse Edili.
Dalla data di acquisizione, il certificato ha una validità di 120 giorni.
L’Amministrazione comunale di Carbonia ha approvato il progetto
Si rinnova il 26 e 27 aprile a Carloforte la rassegna culinaria
L
S
Un mostra e “i tre nomadi dell’anima”
’Amministrazione comunale di Carbonia ha accolto, durante la seduta della
Giunta comunale dello
scorso 26 marzo, la proposta degli
artisti Stefano Masili e Antonella
Meloni (in arte Shikanu’). è stata così approvata la realizzazione di una
mostra culturale d’arte visiva con
reading poetico a cura di Claudio
Moica e reading poetico musicale
“i tre nomadi dell’anima”, con la
partecipazione di Natascia Capurro.
L’evento si terrà nei giorni 17 e
18 maggio presso la Saletta del primo piano della Torre Civica, in concomitanza con Monumenti Aperti,
al fine di arricchire il panorama di
proposte che l’Amministrazione
La Torre Civica di Carbonia.
comunale offre a tutte le persone che,
nei due giorni, visiteranno il patrimonio culturale, architettonico e
paesaggistico di Carbonia.
«Con questa nuova iniziativa si legge in una nota - l’Amministrazione comunale di Carbonia prosegue nella promozione della vita culturale della città, favorendo e organizzando, in collaborazione con diversi artisti, varie iniziative che contribuiscono a rendere vitale il tessuto cittadino, a valorizzare il patrimonio artistico del territorio e ad
attrarre turisti e visitatori. L’obiettivo è rendere possibile la conoscenza
delle diverse forme espressive e la
circolazione delle esperienze artistiche, incentivando lo scambio e il
confronto intesi come manifestazione di crescita culturale dell’intero
territorio del Sulcis Iglesiente.»
Il cus cus in sessanta diverse varianti
essanta varianti di cus cus diverse, musica, spettacoli ed
intrattenimento anche per i
bambini. Sono alcune delle
iniziative della Sagra del cus cus tabarchino che si svolgerà sabato e
domenica prossimi, 26 e 27 aprile,
a Carloforte, sull’isola di San Pietro.
Alla 13ª edizione, la manifestazione,
organizzata dall’associazione Ciao,
in collaborazione con l’Amministrazione comunale e diversi partner pubblici e privati, è un appuntamento
molto atteso e partecipato. Una mostra mercato di prodotti tipici, arti e
mestieri animerà il centro di Carloforte, mentre piazza della Repubblica ospiterà le degustazioni di cus cus,
in programma no stop dalle 10.00
alle 22.00 sia sabato che domenica.
Anche i ristoratori di Carloforte
proporranno menù a prezzi promozionali durante la sagra.
Un piatto del tradizionale cus cus.
Ogni giorno, alle 12.00, in piazza
Carlo Emanuele sarà possibile partecipare ad un laboratorio che illustrerà la preparazione di un piatto di
cus cus tabarchino: Anna Peloso, casalinga di Carloforte, mostrerà come si “arundia” la semola fino ai
condimenti del piatto. Dalle ore 18.00
e fino alle ore 22.00, ogni giorno spazio al divertimento, con musica e
balli. Donne in costume mostreranno dal vivo la preparazione del tipico torrone di Tonara e sabato sull’isola sbarcherà anche un raduno di
vespe d’epoca.
Domenica, alle 18.00, sfilerà il
gruppo dei musici e degli sbandieratori medievali di Castel di Castro
di Iglesias che si esibirà anche in
una rievocazione storica di un episodio avvenuto sull’isola di Carloforte nel 1.300, dal quale è stato tratto un volume a fumetti che sarà distribuito per l’occasione.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
Dall’8 marzo la saletta del Portico di Piazza Roma ospita le personali di 12 artisti, rassegna organizzata dal comune di Carbonia
“L’affascinante linguaggio dell’arte”
C
Dopo la mostra inaugurale di Ielmo Cara, hanno esposto le loro opere i giovani artisti Alberto Spada e Veronica Gambula.
ontinua la lunga ed appassionante passeggiata tra i
sentieri del linguaggio dell’arte, tracciati dalla mostra
“12x12”, organizzata dall’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con 12 artisti, presso la saletta del portico di Piazza Roma.
La collettiva offre l’opportunità di
ammirare una serie di opere creative
derivanti da studi ed esperienze di artisti locali. Il taglio del nastro, il giorno
dell’inaugurazione, è stato fatto dal noto pittore Ielmo Cara, che ha esposto
le proprie opere dall’8 al 14 marzo.
Il 22 marzo ha invece occupato la
saletta, fino al 28 dello stesso mese,
la “creatività” dell’artista Alberto Spada. Il giovane creativo, trentatreenne,
dopo aver frequentato il liceo scientifico, ha conseguito la laurea presso
l’Accademia delle Belle Arti di Sassari ed ha poi frequentato un master
di Visual Design, presso la scuola Politecnica di Design di Milano.
Oggi è un artista e un designer freelance nel campo della grafica e della
comunicazione, illustrazione, fotografia, arti contemporanee e design di riciclo. Ha partecipato a numerose collettive in Sardegna e nella Penisola.
Ha vinto due concorsi, a Nuoro, nel
2011 e nel 2012. Il primo, intitolato
“Bona Pascas de Nadale”, per la
realizzazione di una cartolina di auguri per il museo Man di Nuoro. Il
secondo, “Giro del mondo”, progettazione grafica per l’imbarcazione Class
40 del velista Gaetano Mura, per la
traversata transoceanica.
Fin da piccolo, lasciava intravedere le sue doti artistiche: aveva solo
dieci anni quando ha vinto il suo primo concorso bandito dal WWF.
A Carbonia Alberto ha voluto presentare una vera e propria metafora
che riguarda la galoppante crisi economica che stringe la morsa in tutto il
territorio, da quando “i mostri di ferro”
ormai abbandonati, occupano un posto
deturpato che andrebbe al più presto
recuperato, argomento tra l’altro presente in numerosi incontri tra ex lavoratori ed alti vertici aziendali e politici.
Tra i pezzi esposti, un vecchio car-
Un altro dipinto raffigurante delle
montagne rocciose, quasi a rimarcare la grandezza della natura nei confronti dell’uomo, una natura che soffre e in alcuni casi muore, colpa della
natura autodistruttiva dell’uomo, il
quadro sarebbe un invito a rispettarla
rivalutandone l’importanza.
In mostra anche delle istallazioni
di vecchi attrezzi rurali, come se non
dovessero mai finire di esistere e di
raccontare pezzi di storia.
Un creativo a 360°, ecco come si
Un’installazione di attrezzi da lavoro di Alberto Spada.
tellone del mobilificio Cossu, testimone di una crisi che iniziava ad aleggiare
nell’aria; un dipinto rappresentante una
barca che, a detta dell’artista, può essere interpretato in più modi: «Una possibilità di spostamento per lasciare
l’isola, quasi una via di salvezza da
un posto che offre un lavoro sempre
più precario. Siamo tutti un po’ come
barche alla deriva, c’è chi va alla deriva, chi decide di rimanere ormeggiato e chi non finisce mai di costruirla».
definisce Alberto Spada, il cui prossimo obiettivo è aprire, con la sua
compagna, uno studio di grafica e comunicazione, dove insieme progetteranno e realizzeranno nuovi spazi, ma
non prima di aver fatto tappa a Milano,
per visitare la grande fiera internazionale di designer da cui trarre nuovi
spunti per l’ormai imminente attività.
Una nuova sfida la loro, un mettersi in
gioco dando una risposta alla crisi che
imperversa, la creatività al servizio del
Il 10 aprile la Compagnia CC di Iglesias ha ospitato le quinte classi
Una lezione sulla sicurezza dei cittadini
I
l 10 aprile gli alunni delle quinte classi della scuola elementare Pietro Allori di Iglesias sono stati accolti
dai militari della Compagnia carabinieri di Iglesias.
Nel corso della visita, gli studenti hanno potuto toccare con mano la realtà in cui operano i carabinieri della territoriale, visitando i vari locali della Stazione e del
Nucleo Operativo e Radiomobile, assistendo a diverse
dimostrazioni esemplificative. Hanno potuto inoltre rivolgere ai carabinieri numerose domande sulla storia dell’Arma, la sua organizzazione e i suoi compiti. Sono state particolarmente numerose le domande che gli alunni
hanno posto circa la realtà locale nella quale operano i carabinieri.
L’incontro fa parte del progetto denominato “Cultura alla legalità”, promosso dal Comando Generale del-
L’incontro alla Compagnia carabinieri di Iglesias.
l’Arma dei carabinieri, in collaborazione con il ministero
dell’Istruzione.
A Carbonia è stato costituito un nuovo gruppo consiliare
L’“Iniziativa cittadina” di quattro consiglieri
N
ovità nel panorama politico del Consiglio comunale di Carbonia. è
nato ufficialmente il
gruppo “Iniziativa cittadina”, costituito da tre consiglieri: Alberto
Zonchello, Alessandra Tresalli e
Roberto Concas.
Alberto Zonchello nel 2011 era
stato eletto come candidato sindaco della lista “Innovazione e Progresso”, con 660 preferenze; Alessandra Tresalli nella lista del Partito Democratico, con 155 preferenze; Roberto Concas nella lista
di Sinistra Ecologia Libertà, con
139 preferenze.
«Il gruppo consiliare - si legge
in una nota - nasce dalla richiesta
degli aderenti all’omologa Associazione politico-culturale di avere una rappresentanza ufficiale anche all’interno del Consiglio comunale, soprattutto in questo periodo di gravissima crisi, perché
è necessario utilizzare tutte le risorse a disposizione e coinvolgere tutte le istituzioni per realizzare i relativi progetti a favore della
collettività.»
I tre consiglieri fondatori hanno annunciato che «successivamente aderiranno al nuovo gruppo consiliare altri tre consiglieri
(due di maggioranza e uno di minoranza)».
Il gruppo consiliare “Iniziativa Cittadina” politicamente seguirà gli stessi indirizzi dell’associazione: «Non a sinistra, non a destra, non al centro… ma AVANTI
con i cittadini e come cittadini!».
Perciò all’interno del Consiglio
comunale, sceglieranno di volta
sta venne eletto alle Amministrative del 2011 con 98 preferenze).
Nei giorni scorsi, intanto, l’iniziativa politica ha superato i
confini comunali, registrando
nuove adesioni all’Associazione
“Iniziativa Cittadina”, nei comuni di San Giovanni Suergiu e Ma-
Alessandra Tresalli, Alberto Zonchello, Roberto Concas e Arturo Troilo.
in volta come votare, salvaguardando l’interesse della collettività
e dei cittadini.
Due settimane dopo la sua costituzione, il gruppo “Iniziativa
cittadina” è cresciuto con l’adesione di un quarto consigliere, Arturo Troilo (ex PDL, nella cui li-
sainas. Si tratta di Elvira Usai e
Marco Zusa di San Giovanni Suergiu (la prima, ex vicesindaco ed assessore dei Servizi sociali della
Giunta Palmas, “licenziata” dopo
la sua candidatura alle regionali, è
oggi all’opposizione) e di Gianluca
Trastus, vicesindaco di Piscinas.
futuro, per un domani che preme e che,
per essere sereno, urge di nuove risoluzioni ai problemi di sempre… uno
tra tutti la mancanza di lavoro.
Nei giorni successivi, a dar vita alla saletta del Portico, sono state le creazioni della giovane artista Veronica
Gambula, che ha intrattenuto i suoi
ospiti dal 5 all’11 aprile, avvicinandoli
ad uno stile molto particolare.
Pur essendo attratta dall’arte sin
da piccola, la famiglia non se la sente
di farle frequentare il liceo artistico a
con un progetto di ricerca e sperimentazione dei linguaggi incisori che propone di valorizzare la cultura della
Sardegna. Da quel momento, il suo
percorso artistico prosegue e la porta
ad approfondire l’aspetto dei contenuti e dell’acquisizione di nuovi strumenti tecnico-espressivi. Casa Falconieri fa sì che per Veronica si spalanchino le porte su un mondo incredibilmente affascinante.
Si reca in Spagna, dove partecipa
al Festival d’incisione di Bilbao, co-
L’opera di Veronica Gambula premiata al Festival internazionale di Bilbao.
Cagliari ed inizia a frequentare l’istituto tecnico geometri, per poi iniziare a percorrere la sua vera strada.
L’estate dopo il diploma è per lei
una scoperta... studia e pratica presso
un laboratorio di ceramica e poi finalmente il grande passo: frequentare l’Accademia delle Belle Arti di
Sassari. Si laurea in pittura, ma la sua
vera passione prende vita quando inizia a collaborare con Casa Falconieri, una struttura che opera dal 1992
nosce vari artisti ed espone le sue opere. è protagonista di una menzione
d’onore nel premio del 2° Festival Internazionale di incisione nel 2013.
Queste esperienze la portano alla
realizzazione delle opere che ha esposto a Carbonia presso la saletta del Portico: alcune incisioni e due libri d’artista.
Con Veronica, si parla di vera e
propria “arte emergente”. Le incisioni
sono realizzate su basi di pvc, secondo
una tecnica di incisione calcografica, la
stessa matrice è stata usata più volte
ed il risultato è una sorta di sovrapposizione di immagini magiche, ora
leggere, ora sfumate. Queste stampe
fanno parte della produzione realizzata durante i work-shop di sperimentazione e ricerca presso Casa Falconieri.
I libri dell’artista sono due, uno si
intitola “Libro segreto” ed appare con
le pagine in sequenza, quasi come se
fossero state strappate per dare una visibilità immediata del suo totale. Raccontano paure, scoperte, riflessioni, episodi più o meno forti che hanno lasciato nell’artista una traccia. Le pagine
vivono attraverso un filo che, abilmente
ricamato a mano, disegna e, metaforicamente parlando, rimette insieme tutte le tappe fondamentali della sua vita,
quasi a rammendare alcune cicatrici.
Il secondo libro dell’artista, “Libro
violato”, è anch’esso ricamato a mano, forse perché, a detta della stessa
Veronica, il ricamo ha sempre fatto
parte della sua vita. In quest’opera disegno, cucito ed incisione, si intrecciano e raccontano passaggi di vita
attraverso immagini stilizzate che incuriosiscono e catturano l’attenzione.
L’obiettivo dell’artista Veronica
Gambula, che dopo la laurea in pittura, consegue anche il diploma artistico, è «riuscire ad avviare un laboratorio di incisione per creare, e poi in
futuro, magari insegnare».
Un lungo percorso di studi e tante
esperienze portano l’artista a voler intraprendere sempre nuove sfide, a mettersi in gioco e ad invitare tutti a fare lo
stesso e disegnare... come vera e propria espressione di se stessi... creare
per star bene!
Nadia Pische
L’assessorato della Sanità ha pubblicato l’elenco degli idonei
149 aspiranti direttori generali delle Asl
L
’assessorato regionale della Sanità ha pubblicato l’elenco dei 149 idonei alla nomina di Direttore Generale
delle Aziende Sanitarie della Regione Sardegna.
Marcello Acciaro - La Spezia
17/03/1962; Ferdinando Angelantoni - Cagliari 21/07/1956; Florindo
Antoniozzi - Cosenza 2/10/1953;
Efisio Luigi Aste - Cagliari 5/10/1946;
Roberto Atzeni - Nuoro 17/05/1946;
Angelo Barbato - Roma 7/07/1967;
Benedetto Barranu - Baunei 16/01/1949; Corrado Bedogni - Genova
15/08/1953; Fulvio Bessi - Firenze
18/02/1954; Maurizio Bevilacqua Ancona 19/08/1959; Matteo Biancofiore - San Giovanni Rotondo
2/01/1962; Vincenzo Bifulco - La
Maddalena 1/06/1958; Gianni Bonelli - Casale Monferrato 12/11/1968;
Domenico Cadeddu - Cuglieri 21/10/1948; Maurizio Calamida - Cagliari 10/08/1953; Maria Lucia
Cambilargiu - Sassari 15/06/1961;
Savino Cannone - Gravino 24/06/1946; Antonella Carreras - Mogoro
21/04/1961; Gianfranco Casu - San
Nicolò Gerrei 1/10/1949; Alessandro Carlo Cattani - Sassari 26/07/1959; Riccardo Ceccarelli - Pisa 11/07/1969; Pietro Pasquale Chessa Orune 27/03/1948; Simonetta Speranza Cristina Clemente - Sassari
21/01/1054; Bruno Contu - Ozieri
6/04/1953; Antonio Nicolo Corraine - Orgosolo 6/01/1945; Salvatore
Giuseppe Cossu - Sassari 19/03/1952;
Giovanni Maria Cubeddu - Ozieri
23/01/1949; Fabio Cuccuru - Roma
24/11/1959; Francesco Cuppone Catania 28/05/1954; Giuseppe Delitala - Sassari 29/03/1946; Manuel
Salvatore Antonio Delogu - Orosei
25/09/1955; Antonio Demontis Ulassai 18/10/1956; Maria Dettori Pattada 11/06/1060; Roberto Di
Gennaro - Milano 5/04/1954; Marinella D’Innocenzo - Lecce 2/08/1959; Antonio D’Urso - Catania 12/01/1962; Giovanni Antonio Fadda Ittiri 1/09/1937; Giuseppe Fadda Ittiri 7/09/1951; Italo Fancello - Urzulei 1/03/1939; Antonio Farci Iglesias 30/01/1949; Maria Serena
Fenu - Cagliari 17/10/1984; Assunta
Ferraraccio - Vico del Gargano 26/07/1956; Claudio Ferri - Carbonia
23/01/1961; Laura Figorilli - Rieti
25/10/1964, Ennio Filigheddu -
Cagliari 3/08/1957, Sergio Florio Napoli 4/05/1944, Franco Frongia Oristano 27/12/1957, Davide Galantuomo - Cagliari 30/06/1961, Antonio Marino Ganadu - Ozieri 12/01/1954, Abramo Garau - Pabillonis
4/02/1952; Antonio Garau - Suelli
7/05/1949; Marcello Giannico Cagliari 13/09/1971; Tomasa Pina
Gioi - Desulo 10/02/1961; Ida Grossi
- Voghera 23/02/1954; Gabriella
Guasticchi - Umbertide 1/09/1959;
David Harris - Broadstairs (GB)
27/10/1953; Giorgio Lenzotti Tortolì 12/08/1953; Nicolò Licheri Bottida 10/03/1956; Maurizio Locci - Cagliari 22/01/1955; Franco Loche - Oristano 26/06/1942; Antonio
Mario Priamo Loi - Lotzorai 12/03/1954; Giuseppe Madeddu - Sassari
8/05/1943; Silvio Maggetti - Genova 4/04/1952; Roberto Mainiero Olbia 3/05/1971; Pietro Attilio Giuseppe Manca - Cuglieri 19/03/1949;
Costantino Marcello - Olzai 9/08/1950; Anna Marchesi - Pozzomaggiore 25/07/1952; Pierpaolo Marogna - Sassari 4/06/1957; Edoardo
Marongiu - Bottida 9/12/1952; Maria Valentina Eugenia Marras - Oristano 18/10/1958; Riccardo Maria
Masiello - Napoli 11/10/1962; Claudio Mazzoni - Forlì 7/06/1957; Giuseppino Mela - Buddusò 15/08/1950;
Angelo Meli - Caltanissetta 13/04/1955; Francesco Meloni - Carbonia
10/12/1947; Mariano Meloni - Charleroi 13/05/1959; Marco Mensitieri Napoli 18/04/1965; Walter Messina - Palermo 26/09/1969; Danilo
Migliorini - Oristano 7/11/1962; Lorenzo Giuseppe Pietro Moretti - Sassari 30/08/1947; Franco Mariano Mulas - Fonni 3/05/1942; Angelo Multinu - Sassari 6/08/1956; Renato Mura - Paulilatino 31/10/1945; Salvatore Bruno Murgia - Seulo 5/03/1948; Attilio Murru - Cagliari 15/02/1961; Carlo Murru - Cagliari 20/04/1964; Pietro Paolo Murru - Cagliari 15/08/1945; Maria Gabriella
Nardi - Cagliari14/05/1955, Roberto Neroni - Teramo 13/01/1947; Antonio Onnis - San Gavino Monreale 25/10/1952; Gabriele Onorato Sassari 30/09/1941; Luciano Giovanni Oppo - Oristano 17/01/1962; Maria Teresa Orano - Cagliari 11/08/1946;
Nicolò Orrù - Busachi 20/07/1957;
Savina Ortu - Bauladu 31/01/1960;
Mauro Palmieri - Torrice 20/04/1971;
Giovanni Panichi - Lajatico 12/05/1949; Tommaso Panza - San Severo
28/04/1967; Tiziana Passetti - Roma 16/01/1961; Alfredo Pergola Quartu Sant’Elena 30/04/1952; Giuseppe Pettinaro - Lanusei 26/08/1948; Sergio Pili - Allai 25/09/1955;
Giuseppe Pintor - Nuoro 14/07/1963;
Francesco Pintus - Oristano 24/09/1970; Mirella Pintus - Sassari 10/09/1962; Angelo Piras - Gavoi 13/09/1959; Antonio Piras - Cossoine
1/04/1948; Roberto Pirastu - Cagliari
16/02/1951; Mauro Pirazzoli - Bologna 21/01/1953; Giorgio Pittau Cagliari 20/04/1950; Salvatore Piu
- Muravera 3/01/1950; Carlo Poledrini - Cagliari 26/03/1959; Serafinangelo Ponti - Paulilatino 8/10/1963;
Bachisio Porru - Olzai 4/07/1951;
Remigio Carlo Puddu - Calasetta
18/07/1946; Roberto Puggioni - Oristano 30/08/1956; Carmelo Pullara - Licata 6/10/1972; Vincenzo Rea
- Pomigliano D’Arco 23/01/1954;
Piero Giuseppe Reinaudo - Centallo 7/12/1960; Francesco Benedetto
Ronchi - Santa Giusta 23/04/1959;
Giovanni Salis - Nuoro 24/03/1960;
Sergio Salis - Sant’Antioco 17/10/1948; Anna Maria Sanna - Pozzomaggiore 6/09/1961; Alberto Saracco - Milano 23/06/1951; Thomas
Schael - Klagenach (Germania)
24/03/1962; Aldo Schiassi - Castel
Campagnano 20/03/1955; Chiara
Seazzu - Sassari 17/01/1967; Giuseppe Maria Sechi - Oristano 13/09/1959; Angelo Maria Serusi - Gavoi 8/04/1958; Emilio Salvatore Simeone - Iglesias 29/08/1945; Bruno
Simola - Iglesias 17/05/1946; Gerolamo Solina - Cagliari 12/01/1951;
Antonio Solinas - Sassari 25/12/1959;
Giorgio Sorrentino - Cagliari 22/04/1955; Antonio Maria Soru - Nuoro
30/03/1953; Marinella Spissu - Dualchi 4/01/1954; Giorgio Carlo Steri Cagliari 17/06/1953; Ugo Storelli Cagliari 2/04/1954; Antonio Onorato Succu - Orgosolo 24/02/1960; Pietro Tamponi - Calangianus 29/07/1947;
Giorgio Tidore - Terni 8/06/1949; Carlo
Tomasi - Pabillonis 14/01/1952; Giuseppe Tondini - Cagliari 21/08/1980;
Giorgio Tore - Cagliari 4/07/-1953;
Mario Trignano - Ittiri 16/07/-1945;
Franco Trincas - Carloforte 17/04/1947; Antonio Usai - Ploaghe 24/05/1947; Mario Usala - Nuoro 8/07/1952;
Bruno Uselli - Cagliari 15/11/1961.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
Sabato 12 aprile, sotto le insegne del CeDAC, è andato in scena con successo, al Teatro Centrale, Gianfranco Berardi
“Io provo a volare” ha chiuso la stagione di prosa
è stato un omaggio a Domenico Modugno ma anche ai tantissimi artisti minori che non hanno avuto la stessa ascesa.
I
n scena l’intima danza di
un uomo, pallido di cerone, che è stato attore. Uno sconfitto, prestato al mondo in cerca di sucCinzia Crobu.
cesso, e poi tornato nel piccolo paese d’origine, a fare da custode - una
logorante pena del contrappasso - al
luogo dove è nato il suo sogno di fama: un cine-teatro, deturpato - oltretutto - da ristrutturazioni non consone a conservarne la magia e che, egli
stesso - per rabbia - demolirà, segretamente, pietra dopo pietra. Non servono frack o gardenie da occhiello,
perché quest’uomo intrecci, verosimilmente, il racconto della sua vita a quello della vita di Domenico Modugno.
Lo fa, quasi in parallelo, con una forza
travolgente e, nonostante gli esiti, diametralmente opposti. Due giovani meridionali, per la precisione pugliesi,
proiettati verso la carriera: Modugno
divenuto mito e l’altro umiliato in un
circo, a fingersi scimmia, consolato dal
fatto di essere solo uno, fra tanti attori
d’Accademia, prestati al ruolo.
Gianfranco Berardi, protagonista
assoluto, è il fulcro di questo prezioso
lavoro, mai banale; non ancora quarantenne e non vedente da circa vent’anni, Berardi, si fa leggero come il
fantasma del custode e carnale come
Mimmo Modugno, impressionandoci per la levità con cui si aggira in scena e per la padronanza con cui usa il
corpo. Sfidando la gravità e l’handicap si sbilancia con precisione, guidato dalla regia accurata di Gabriella
Casolari che lo scruta con luci prima
soffuse e poi accecanti. Anche la luce
è però indolore. La forza può essere
soltanto interiore e la performance diviene appello accorato, maieutico, di
un Amleto contemporaneo: «Io provo a volare. Aspetto ogni notte l’ultimo rintocco e poi parto. Vago cieco,
sospeso in questo abisso scuro che
mi circonda, prigioniero del buio mi
rifugio nel vuoto, seguendo d’istinto
un minimo contrasto di luce. Il giorno e la notte per me sono uguali, riflessi abbaglianti, miraggio ingannatore: esiste solo il caso. Per questo
ogni notte io provo a volare. Spingo,
lotto, cado. Ricomincio, disturbando
chi sta intorno che non vuole, ha paura, e mi frena nello sforzo di volare,
ma non riesce, perché io so ciò che
voglio. Questo basta fino al giorno
in cui la vista, mi dichiara che son
salvo e lontano da quel mondo scuro
ed uniforme che per anni m’ha tenuto
prigioniero. E non sono più da solo.»
A fare da colonna sonora i successi di Modugno, interpretati magistralmente da Davide Berardi, voce e chitarra e Giancarlo Pagliara, alla fisarmonica, cui il custode, giunta la mezzanotte, si ricongiunge in teatro.
Tornando alla Casolari è necessario dire che in scena emerge tutto l’affiatamento professionale che la lega a
Berardi, da anni. Nel 2001 Gianfranco
Berardi, lavorando nella produzione
“Viaggio di Pulcinella alla ricerca
di Giuseppe Verdi” di e con Marco
Manchisi, incontrò sulla scena l’attrice
grafici, biografici e da aneddotistica
racimolata fra miti, colleghi e coetanei, emerge la volontà di gridare un
rifiuto alla propria paura di affrontare il mondo, il desiderio di riconoscersi fragili, soli, la speranza di riscoprirsi onesti innanzitutto con sé
stessi “vedere o non vedere, questo è
il problema, guardare dritto in faccia la realtà che mi circonda e mi
spaventa e affrontarla con coraggio
per cercare di cambiare o tenere tutto quanto dietro un velo che mi copre
gli occhi ed il cuore e m’impedisce
di soffrire?…»
Appello dicevamo, poche righe
sopra, a tutti i lavoratori dello spettacolo - che, in barba a qualche ministro
indegno di essere chiamato tale, lot-
Gianfranco Berardi.
Gabriella Casolari, emiliana, con la quale inizierà un percorso che, dopo varie esperienze con diverse realtà produttive di calibro nazionale ed internazionale nel settore teatrale, cinematografico e radiofonico, convoglierà a maggio 2008 nella Compagnia
Berardi Casolari.
La poetica espressa dal gruppo appartiene a quella branca teatrale generalmente riconosciuta come teatro
contemporaneo ed in particolar modo affonda le sue radici in quella corrente detta “nuova drammaturgia”.
Come nasce un lavoro di questo
tipo?
«Io provo a volare - ha dichiarato
Berardi - nasce dal desiderio di ricostruire dentro di sé, intorno a noi, l’idea di nido per poter planare sicuri
verso gioie sconosciute. Così nasce
un’indagine introspettiva che si allarga all’analisi di una condizione diffusa e condivisa; da spunti autobio-
tano e provano a vivere “di cultura”.
Questo è l’invito di Berardi: «Procediamo: Co.Co.Co., collaborativi in
maniera costante e continuata, come
il mondo del lavoro cinico ed alienante c’insegna, nel tentativo di ristrutturare il pollaio in cui da tempo svolazziamo tronfi e litigiosi. COraggiosi,
per favore, COstanti e COnvinti per la
rivoluzione che porterà a smettere di
essere pollastri rantolanti, illusi di volare come falchi nel blu dipinto di blu.»
Io provo a volare! omaggio a Domenico Modugno di e con Gianfranco Berardi e la partecipazione di: Davide Berardi, voce e chitarra; Giancarlo Pagliara, fisarmonica/ regia:
Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari/luci: Gabriella Casolari/costumi:
Pasqualino Ignomeriello.
Nel prossimo numero il bilancio
della stagione di prosa 2013-2014 al
Teatro Centrale.
Cinzia Crobu
Un successo la commedia brillante del 22 marzo all’Auditorium
Ferilli e Micheli protagonisti a Cagliari
N
on sarà “Natale in casa
Cupiello”, del compianto
Eduardo de Filippo, e
nemmeno il cinematografico “Parenti e serpenti” del maestro Monicelli, ma “Signori … le patè de la maison”, andato in scena il
22 marzo all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari e fortemente
voluto da La via del Collegio, usa
con intelligente leggerezza l’ambito della convivialità per fare emergere le divergenze fra i membri di
una famiglia romana della media
borghesia.
La commedia, brillante e ben
collaudata nelle tempistiche quanto
nell’alternanza dei ruoli, è un adattamento della piéce francese “Le
Prenom” di Matthieu Delaporte e
Alexandre de La Patelliére, a cura
di Carlo Buccirosso e Sabrina Ferilli ed ha visto come protagonisti la
stessa Ferilli, Maurizio Micheli e Pino Quartullo (con loro anche Massimiliano Giovanetti, Claudia Federica Petrella e Liliana Oricchio
Vallasciani).
La Sabrina nazionale, a suo agio
nel ruolo di padrona di casa (sul sofà
e non) ha sfoggiato una naturale inflessione romanesca e tanta simpatia; Quartullo, fratello borioso e berlusconiano, si presta ad essere una
buona spalla per Maurizio Micheli,
sicuramente il migliore in scena, nel
ruolo di marito, parsimonioso, con
Marx stampato sulla felpa. La regia
è stata curata dallo stesso Maurizio
Micheli, il quale ha dichiarato:
«Una cena in famiglia con il marito, l'amico del cuore ed i cognati
nel calore delle mura domestiche, il
profumo del cibo - che con amorosa pazienza la padrona di casa prepara fin dal primo mattino aiutata
dalla madre esperta e pignola - l’annuncio di un imminente lieto evento e il nome da scegliere per il na-
Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli.
scituro, la voglia e il piacere di stare insieme, di dirsi tante cose non
dette e forse tenute dentro per anni.
Cosa c'è di più bello?» E prosegue:
«Il migliore dei ristoranti non potrebbe mai regalare la stessa atmosfera, ma si sa, nella famiglia si nasconde tutto il bene e tutto il male
possibile, come del resto nella società degli uomini. Le sorprese non
mancano e uno scherzo innocente e
goliardico può rivelare realtà ina-
spettate ed imbarazzanti e allora
anche la più gustosa delle pietanze
come il paté (stavolta nessun capitone dei Cupiello - ndr) che dà il
nome al titolo può cambiare sapore e diventare un vero pasticcio, anzi un “pasticciaccio” - la padrona di casa pentirsi di aver passato
tante ore ai fornelli e magari dare
sfogo a rabbie e frustrazioni per
troppi anni represse. Ma ormai tutto
è pronto, ci si può, anzi ci si deve
mettere a tavola».
Insomma, una commedia divertente, a tratti grottesca e dai risvolti
amari che porta i protagonisti alla
consapevolezza che, finita la cena,
niente sarà più come prima; - prosegue Micheli: un «gruppo di famiglia in un interno», anzi l’interno di
un gruppo di famiglia.
Particolarmente curata la scrittura dei dialoghi, serrati e capaci di
far sorridere e riflettere: si passa dalla
condanna all’omofobia, al tentativo
di sradicamento di una serie infinita di luoghi comuni (differenza d’età nella coppia, per esempio), all’attenzione alla situazione politica di
un’Italia caduta diverse volte in mano a svariati “nani”, dopo gli invasori ed i monarchi. Il primo indossava il fez e la camicia nera, il secondo aveva la gobba e strofinava
le mani ed il terzo - di cotanto senno
- porta(va) la bandana e corre(va)
dietro alle ragazzine.
C.C.
Si conclude anche la prima stagione di prosa di Iglesias
8 maggio: l’amore, la vita e la morte
ai tempi del ghetto al Teatro Electra
«U
na cena veramente
straordinaria» è essenzialmente una
storia d’amore. Magari non proprio la classica storia
d’amore, ma sempre d’amore parliamo. Intanto è la storia di molti amori. Tra uomini e donne, tra genitori
e figli e più semplicemente tra persone. Un canto per la vita, per la dignità, per la bellezza, per l’arte. Sì,
perché in questa storia che conta qualcosa come mezzo milione di morti
ammazzati, per tifo, fame, piombo,
fuoco, gas, ciò che colpisce di più è
l’amore per la vita. Tra cadaveri in
decomposizione, deportazioni, esecuzioni sommarie ed arbitrio assoluto, ciò che più emerge è una grande, indistruttibile vitalità.
“Una cena veramente straordinaria” prende le mosse da un’invenzione letteraria: il ritrovamento
del cosiddetto Archivio Levinson, un
diario della tragedia tenuto dallo
scrittore Noach Levinson che all’indomani dell’occupazione tedesca
della Polonia si sarebbe assunto il
compito di raccontare la vita della
comunità ebraica di Varsavia. Le sue
note - insieme ai documenti e alle
testimonianze su quei giorni terribili - confluiranno ne “Il muro di Varsavia”, il romanzo del giornalista e
scrittore americano John Hersey che
affida a Noach il ruolo di io narrante, riuscendo a far rivivere sulle pagine i protagonisti e a restituire loro
la voce.
L’istituzione del ghetto e la trappola mortale che lentamente ma inesorabilmente si chiude intorno alla
comunità, danno un senso quasi drammatico al diario di Noach: il suo
obiettivo diventa quello di testimoniare, di far sapere al mondo ciò che
sta accadendo dietro quel muro. Un
muro che “ironicamente” i nazisti
fanno costruire agli ebrei, con il denaro degli ebrei, per intrappolare gli
ebrei. Noach annota quasi attimo per
attimo quello che gli accade intorno.
Anche le cose più banali. Il risultato è una lucidissima e fondamentale ricostruzione della vita e della morte nel ghetto. Quel materiale preziosissimo, spiega Hersey nell’introduzione, quasi un romanzo nel
romanzo, avrebbe avuto una sorte
rocambolesca: negli ultimi giorni di
vita del ghetto, quando le speranze
di sopravvivere sono ormai nulle,
Noach Levinson decide di nascondere il suo archivio sotto terra, in diciassette casse di ferro e in altri infagottamenti di fortuna; un’enorme
mole di lavoro, soprattutto se si considerano le terribili condizioni nelle
quali è costretto a portare a termine
la sua missione. Spedisce poi in varie parti del mondo la mappa dettagliatissima del nascondiglio.
All’indomani della caduta del nazismo, con il ghetto completamente raso al suolo, in poche ore i documenti vengono ritrovati quasi intatti. L’archivio viene così spedito in
Palestina e da lì in America dove lo
stesso John Hersey, l’avrebbe raccontato in ottocento pagine bellissime e terribili, dal titolo inevitabile:
“Il muro di Varsavia”.
La parola al regista Dattena (il
tutto, come da comunicato stampa):
«“Il muro di Varsavia” di John Hersey (giornalista e scrittore statunitense, corrispondente di guerra per
Time e Life, poi inviato di The New
Yorker in Giappone, autore di un
fondamentale reportage su “Hiroshima” e vincitore del Premio Pulitzer con “A Bell for Adano” sullo
sbarco degli Alleati in Sicilia) non
è soltanto un romanzo. È innanzitutto uno straordinario documento
sulla creazione del ghetto ebraico a
Var-savia, sulla successiva deportazione della maggior parte di coloro
che vi furono rinchiusi e, infine, sull’insurrezione di un manipolo di sopravvissuti. È però, soprattutto, la
storia di una “Famiglia” e dei suoi
componenti. Una storia di quotidiani eroismi, azioni esecrabili e
fughe continue. Infinite tecniche di
sopravvivenza al tempo dell’orrore
nazista. La Nostra è però una Famiglia molto particolare e allargata.
Senio G.B. Dattena.
Una famiglia normale che lentamente cresce e che arriva a comprendere non solo parenti, ma amici, amici degli amici e anche semplici disperati in cerca di un ricovero. In
una realtà orrenda e degradante,
emergono le qualità dei singoli e la
solidarietà del gruppo, in una quotidiana lotta per la sopravvivenza a
dispetto di tutto e contro tutto. Un
racconto a tratti glaciale e mai edulcorato che non nasconde i lati oscuri dei nostri protagonisti in uno dei
momenti più bui della storia dell’umanità. C’è spazio per l’eroismo,
l’abbiamo detto, e per le azioni vili,
ma, contro ogni ragionevolezza, c’è
posto anche per l’amore. La scelta
di rielaborare questo testo e metterlo
in scena, nasce dal grande interesse per il particolare punto di vista
scelto da Hersey* per raccontare
la tragedia. Lo sguardo è quello del
protagonista, Noach Levinson. Il
punto di vista è quello della quotidianità. Di questa quotidianità fanno
certamente parte deportazioni, rastrellamenti e relativi tentativi di
vivere un giorno in più, forse solo
un’ora in più. Quotidianità è il soldato tedesco che uccide un ebreo
ogni otto che ne incontra per la strada. I capelli che il tifo fa cadere e il
relativo traffico di parrucche per
signore. Sì, anche in quell’inferno,
un po’ di pietosa civetteria.
Quotidianità è anche il pasto giornaliero. Cosa mettere in tavola e
come procurarsi i soldi, tanti, che
servono per comprare qualsiasi cosa al mercato nero. Della quotidianità fa parte anche l’amore, soprattutto tra i giovani. Talvolta queste
storie d’amore finiscono con un matrimonio. Contro ogni ragionevolezza, si mettono al mondo anche dei
figli. Forse per sbaglio, o forse per
convincere se stessi che un futuro ci
sarà, nonostante tutto sembri dimostrare il contrario. La speranza. Sempre. E poi una cena. Una cena veramente straordinaria nella quale
ci si gioca tutto, gli ultimi soldi rimasti, le ultime speranze. L’ultima
cena degna di questo nome. Infine,
l’insurrezione. Pochi e male armati.
A strisciare in cunicoli sotterranei.
A nascondersi nei forni. A vomitare
nel tanfo delle fogne. È un viaggio
agl’inferi che odora terribilmente di
Vita. Ogni nuova pagina, ogni nuova morte non riescono ad occultare
la vitalità e l’amore che arrivano a
noi come un indecifrabile dono».
(TB Teatro Barbaro/Associazione culturale - Una cena veramente
straordinaria; L’amore, la vita e la
morte ai tempi del ghetto - con Senio G.B. Dattena e Maria Loi fisarmonica Maurizio Serra/adattamento e regia Senio G.B. Dattena).
Con “Una cena veramente straordinaria” l’8 maggio, alle 20.30, si
chiuderà la prima stagione di prosa
sotto le insegne del CeDac, presso
il Teatro Electra, ad Iglesias. Il calendario, inaugurato il 16 marzo, ha
visto in scena una briosa “Mandragola”, unica e perfetta commedia del
Machiavelli, affidata alla regia di
Jurij Ferrini, anche abile interprete in
scena, insieme alla folta compagnia
Corte Ospitale. Un’oliata macchina
comica, ma anche un’allegoria sulla “corruzione della logica politica”
che ha messo in evidenza i vizi della
vita pubblica e quelli della vita privata, allargandosi, criticamente, anche verso il clero. A seguire - il 3
aprile - è andato il scena “L’ho fatto per il mio paese” di F. Freyrie e
A. Zalone, originale ed attualissima
pièce che ha affrontato il tema della
distanza incolmabile tra politica e
società ed ha visto in scena gli ottimi Lucia Vasini e Antonio Cornacchione. L’adesione del pubblico, molto numeroso per ogni spettacolo, ha
premiato la scelta dell’Amministrazione comunale che ha fortemente
voluto riportare il teatro in città; nel
prossimo numero un bilancio della
stagione, corredata dagli interventi
degli addetti ai lavori.
C.C.
Gherardo Colombo arriverà a Iglesias
per partecipare a un 1° maggio di riflessione
I
n collaborazione con il Teatro
Stabile della Sardegna e l’assessorato alla Cultura del comune di Iglesias, il 1° maggio,
il Festival della Filosofia, giunto
alla sua terza edizione presso il Teatro Massimo di Cagliari, farà tappa
itinerante a Iglesias, al Teatro Electra. Protagonisti la filosofa Roberta De Monticelli e Gherardo Colombo, ex magistrato italiano, attualmente ritiratosi dal servizio, divenuto famoso per aver condotto o
contribuito a inchieste celebri quali
la scoperta della Loggia P2, il delitto
Giorgio Ambrosoli, Mani pulite, i
processi Imi-Sir/Lodo Mondadori/Sme.
Dopo il confronto in forma dialogica, avrà inizio una performance
teatrale de La Cernita Teatro che ripercorrerà le dolorose vicende dei
lavoratori delle miniere sulcitane, in
seguito ad un letale incidente avvenuto in galleria nel 1952 (di e con
Monica Porcedda, regia Gloria Uccheddu). A seguire, lezione-concerto
sul tema: il lavoro nel cantautorato
italiano, con il prof. Roberto Serra e
i Jokers, nota formazione band rock
isolana, che riproporrà brani di De
Andrè, Guccini, De Gregori e molti
altri. Direzione artistica (parte teatrale/musicale) di Cinzia Crobu,
giornalista, critico teatrale ed antropologa e Monica Porcedda attrice,
regista nonché direttore artistico de
La Cernita Teatro. Segreteria organizzativa: Carla Conti Galliu. Ingresso libero.
L’appuntamento è fissato per
giovedì 1° maggio, al Teatro Electra di Iglesias (Piazza Pichi), alle
ore 16.00.
C.F.
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Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
CANALE 40
IN ONDA IL FUTURO
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L’improvvisa decisione del presidente Massimo Cellino di esonerare Diego Lopez e di richiamare Ivo Pulga ha dato una scossa alla squadra
Il Cagliari conserva la A e cerca un nuovo padrone
Nonostante i tanti problemi, non solo tecnici, la squadra rossoblù ha raggiunto la sua decima salvezza consecutiva senza grossi patemi.
B
attendo a domicilio il Genoa per 2-1, il Cagliari ha,
di fatto, conquistato la sua
decima salvezza consecutiva nel campionato di Serie A. Un
obiettivo raggiunto con buon anticipo e, a conti fatti, senza troppi patemi d’animo, nonostante una stagione
tutt’altro che tranquilla, sia sul fronte
societario che su quello tecnico.
Non si rischia di essere ingenerosi se si afferma che la permanenza nella massima serie è giunta forse più
per demeriti altrui che per meriti propri. Formazioni come Livorno, Catania e Sassuolo (le maggiori indiziate
per la retrocessione) hanno favorito
un livellamento verso il basso che ha
ridotto notevolmente la quota punti
necessaria per non scivolare nel baratro.
Ad ogni modo, va lodata anche
quest’anno la grande capacità del Cagliari di fare quadrato di fronte ai problemi. Oltre alla solita telenovela sullo
stadio Sant’Elia, che ha costretto i rossoblù a misurarsi davanti ad appena
cinquemila spettatori e in uno scenario
certamente poco consono, da gennaio
in poi Cossu e compagni hanno dovuto anche fare i conti con le mosse
a sorpresa del presidente Cellino.
L’imprenditore originario di Sanluri,
infatti, ha acquistato il 75% del Leeds
United, storico club dello Yorkshire
che milita attualmente nella seconda
divisione inglese, e ha lasciato intendere (più con le parole che con i fatti,
a dire il vero) di volersi disfare al più
presto del Cagliari.
Lo spogliatoio, capeggiato da Daniele Conti, ha manifestato pubblicamente la propria insofferenza di fronte ad alcune uscite del patron, mentre
Daniele Conti.
l’unica partita aperta per la cessione
della società pare essere quella col
fondo d'investimento americano rappresentato da Luca Silvestrone. Il
manager abruzzese ha compiuto il
primo passo presentando al sindaco
Massimo Zedda uno studio di fattibilità sul nuovo Sant’Elia. La costruzione di un impianto moderno è, se-
condo quanto dichiarato, condicio sine qua non per l’approdo del gruppo
a stelle e strisce. Ma le precedenti
(dis)avventure di Silvestrone a Ravenna e Sulmona, invitano alla prudenza.
Per quanto riguarda il campo, il
mese di aprile ha portato in dote il 37
esimo ribaltone tecnico dell’era Cellino: via Diego Lopez, silurato dopo
l’1-3 casalingo contro la Roma, e dentro Ivo Pulga, ex vice dell’uruguayano, anche lui allontanato in precedenza e ora chiamato a traghettare il
Cagliari nel finale di stagione.
El Jefe, secondo quanto dichiarato dallo stesso Cellino, è stato colpevole di non aver assecondato a pieno
i dettami in fatto di formazione. Il pomo della discordia sarebbe l’impiego
di Andrea Cossu, che il numero uno di
viale La Playa vorrebbe accantonare
e che, invece, Lopez continuava ad
utilizzare. Le due panchine collezionate dal fantasista cagliaritano nelle
prime due gare “con Pulga in sella”
rappresentano, del resto, un indizio
più che convincente.
In uno scenario di questo tipo, i
tifosi del Cagliari iniziano a pensare
alla prossima stagione. Con uno stadio fatiscente, un presidente sul piede di partenza ed una squadra da rinforzare, il futuro è quanto mai un’incognita.
Roberto Rubiu
Gli isolani hanno raggiunto i playoff nella Divisione Nazionale C
Il Calasetta Basket sfida la Luiss Roma
D
al (possibile) inferno al paradiso nel giro di quaranta minuti. Grazie alla vittoria ottenuta sul Sant’Orsola Sassari (54-52) nella ventiseiesima e ultima giornata del campionato di Divisione Nazionale C, il
Calasetta Basket non solo evita la
retrocessione in C regionale, ma approda addirittura ai playoff promozione, dove affronterà la Luiss Roma.
Alla vigilia dell’ultima palla a due,
Calasetta aveva bisogno dei due punti per respingere gli assalti delle dirette rivali nella corsa alla salvezza. Impresa non semplice, visto che a Calasetta si presentava il Tavoni, quinto in classifica e deciso a vincere per
tentare il sorpasso sull’Olimpia Cagliari. La formazione di Peretti, inoltre, doveva fare i conti con l’infortunio del pivot titolare Stefano Puggioni, schierato in campo ma profondamente condizionato dalle precarie condizioni fisiche.
Al termine di un’autentica battaglia sul parquet, Calasetta è uscita vincitrice grazie alla maggiore
determinazione, che le ha permesso
di portarsi avanti di 16 lunghezze
nel corso del terzo quarto e di resistere poi ai tentativi di rimonta di
un orgoglioso Sant’Orsola.
Dopo la sirena finale, Fontana e
compagni hanno gioito per la meritata salvezza. Ma quando al palazzet-
Il nuovo coach isolano Edo Peretti.
to è giunta la notizia della sconfitta
della Tiber Roma sul campo della
Ilco Viterbo, la festa è diventata addirittura doppia.
Calasetta vola ai playoff, regalando alla pallacanestro sulcitana un
risultato di assoluto prestigio, che
mancava dai tempi della gloriosa
Sulcispes. Un traguardo impensabile solo due mesi fa, quando all'indomani della sconfitta sul campo di
Petriana, i gialloblù parevano condannati alla retrocessione. A febbraio, però, è arrivata la svolta: il ds
Mario Fontana ha deciso - seppur a
malincuore - di sollevare dall’incarico Paolo Massidda, tecnico artefice
della promozione, ed ha affidato il
ruolo di giocatore-allenatore a Edoardo Peretti. L’ex Trapani, all’esordio
nelle vesti di coach, ha dato la scossa
ai suoi, che hanno collezionato tre
vittorie (di cui due esterne) nelle ultime sei partite e hanno saputo mettere alla frusta la fortissima Virtus Cassino, vincitrice al palasport Sciamain
solo dopo tre quarti di sofferenza.
L’appuntamento è ora per il 26
aprile, alle 18.30, quando nella Capitale i sulcitani se la vedranno con la
Luiss, compagine di altissimo livello
che ha già fatto sua la Coppa Italia
di categoria. Una sfida sicuramente
proibitiva, ma comunque vada per
Calasetta sarà stato un successo.
R.R.
è stata rinviata l’edizione 2014 della prestigiosa corsa in salita
La 30ª Iglesias-Sant’Angelo si terrà in ottobre?
L
’edizione 2014 della prestigiosa Iglesias-Sant’Angelo che si sarebbe dovuta
svolgere dal 4 al 6 aprile, è
saltata. L’Aci Cagliari ha annunciato la dolorosa decisione all’Amministrazione comunale di Iglesias che
era già pronta a dare tutto il proprio
sostegno per la migliore riuscita della
manifestazione, molto importante
sia sotto il profilo sportivo sia sotto
quello della promozione turistica
della città e del territorio.
L’Aci ha spiegato di essere stata
costretta ad interrompere l’organizzazione della 30ª Iglesias-Sant’An-
gelo, soprattutto perché mancavano
le condizioni di certezza di un numero congruo di iscritti/partecipanti
nonostante l’iscrizione già garantita
di una ventina di piloti dalla Penisola.
Simone Faggioli in gara a Iglesias.
«Ringrazio l’Amministrazione
comunale di Iglesias - commenta
Giorgio Ladu, presidente dell’Aci
Cagliari - per l’impegno messo nell’organizzazione della manifestazione. Un grazie anche al Centro
Commerciale Naturale di Iglesias
per l’impegno profuso nell’organizzazione delle manifestazioni collaterali di accoglienza dei piloti.»
«Mi auguro vivamente - commenta il sindaco di Iglesias, Emilio
Gariazzo - che i problemi possano
essere risolti e la gara possa disputarsi durante l’Ottobrata Iglesiente.»
L’assessore Desogus ha presentato a Carbonia l’iniziativa editoriale
L’album delle figurine degli sportivi locali
L
’assessore comunale dello
sport del comune di Carbonia, Fabio Desogus, ha presentato stamane l’album delle figurine degli sportivi di Carbonia della stagione agonistica 2013/2014. Il progetto, proposto e realizzato da una società di Milano, la Fotoprint Italia, ha coinvolto sedici società sportive ed è suddiviso in due
volumi che contengono complessivamente 916 figurine. Il progetto
editoriale è stato realizzato a costo
zero sia per le società sportive sia per
l’Amministrazione comunale.
L’assessore Fabio Desogus ha
ringraziato la società editrice per
l’iniziativa ed ha sottolineato come
già nelle prime ore di distribuzione
nelle edicole, l’album ha riscosso un
notevole interesse.
Nelle prime pagine dell’album è
riportata una presentazione della
città e del territorio anche a fini turitmici.
«Pensiamo che anche un Album
delle figurine possa sintetizzare la
vivacità e il valore del settore spor-
tivo di Carbonia e che sia un mezzo
per far conoscere le bellezze della
nostra città - ha detto l’assessore
modo per presentare le società e i
piccoli e grandi atleti, agonisti e dilettanti, protagonisti ed animatori
L’album delle figurine degli sportivi di Carbonia.
Fabio Desogus -. È un biglietto da
visita per tutte le importanti attività
svolte dalle tante associazioni sportive che operano a Carbonia ed un
della vita sportiva cittadina. Speriamo che per le prossime edizioni un
numero sempre maggiore di società
decida di aderire.»
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014
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