IL NUMERO 269 1-16:IL NUMERO 181 4/9 23/04/14 20.17 Pagina 2 AUTOFFICINA CARBONIA di Diana Donatello + chilometri - salati Via Roma P.zza Matteotti InstallazIone ImpIantI Gpl a paRtIRe Da € 800 su tutte le auto loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387 del Sulcis Iglesiente CARBONIA Anno XIX - N° 269 Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] 24 Aprile 2014 Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita Il ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto il 17 aprile, le compensazioni scatteranno dalla prossima dichiarazione Arriva la fiscalità di vantaggio Per 4.359 micro e piccole imprese si tratta di una boccata d’ossigeno ma ora il territorio attende le risposte per le soluzioni strutturali. A rriva la fiscalità di vantaggio, agevolazioni sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di 4.359 imprese di micro e piccola dimensione localizzate nella Zona Franca costituita dai comuni della provincia di Carbonia Iglesias, per un importo complessivo di 124.469.136,48 euro. Il decreto ministeriale è stato approvato il 17 aprile, dieci giorni dopo il termine ultimo per la presentazione delle domande. L’agevolazione media concessa è pari a 28.554,52 euro. Le 561 imprese iscritte da meno di tre anni al registro, hanno beneficiato della riserva prevista dal bando per le nuove imprese con un’agevolazione media più elevata, pari a 44.374,02 euro. Le agevolazioni concesse saranno fruibili con il modello di pagamento F24 per il pagamento di Irpef, Ires, Irap, Imu e per l’esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente, fin dalla prossima dichiarazione dei redditi. La fiscalità di vantaggio rappresenta il primo concreto intervento attuativo del “Piano Sulcis”, una boccata d’ossigeno per le imprese, molte delle quali erano sono ormai allo stremo delle forze (sono moltissime, purtroppo, quelle che non hanno “resistito” e si sono arrese prima), ma per porre un freno alla gravissima e per molti versi drammatica crisi ed avviare un processo di rilancio del territorio, occorrono interventi strutturali. Il Piano Sulcis, per effetto del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 novembre 2012 a Carbonia fra Stato, Regione ed Enti locali, e di successivi provvedimenti collegati allo stesso Protocollo, ha una dotazione finanziaria di risorse pubbliche di 623,8 milioni di euro. «Si registrano notevoli ri- tardi nei programmi di bonifica delle aree minerarie e industriali e di infrastrutture funzionali agli obiettivi del Piano - spiega Tore Cherchi, ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, oggi rappresentante del ministero dello Sviluppo economico per l’attuazione del Piano Sulcis -, siamo in presenza della persistente criticità dei ritardi nell’adeguamento del porto industriale di Portovesme e della bonifica dell’area ex Sardamag di Sant’Antioco. Questi ritardi condizionano, sino al rischio di comprometterli, investimenti privati e pubblici rilevanti.» Tore Cherchi sottolinea che «i provvedimenti di spesa delle risorse finanziarie correlate al bando, compromettono almeno in alcuni casi significativi, la realizzazione delle idee selezionate». Nel comparto industriale, la situazione di crisi presenta un tendenziale aggravamento degli impatti sociali per effetto della persistente interruzione della produzione nell’intera filiera dell’alluminio con effetti sull’occupazione stimati in circa 3.500 unità, della decisione di chiudere la miniera della Carbosulcis con effetti sull’occupazione superiori a 1.000 unità e della prospettata dismissione della Centrale termoelettrica Enel di Portovesme (circa 600 addetti diretti e indiretti). Il Piano Sulcis prevede interventi strutturali importanti, utili a porre un freno alla deriva economica del territorio e la Regione (il governatore Francesco Pigliaru la scorsa settimana ha incontrato i sindaci) ed il Governo devono superare rapidamente tutti gli ostacoli burocratici, perché il territorio è un malato grave che non può più aspettare. Giampaolo Cirronis La Giunta Pigliaru e il nuovo Consiglio regionale pagg. 2-3 ALL’INTERNO L’assessore Erriu “apre” al Centro termale Un Cammino di Speranza per la Sardegna Pagina 4 Pagina 4 Modesto Melis è Cavaliere della Repubblica “Crocoriga ‘e strexiu” in mostra a Serbariu Pagina 5 Pagina 6 Dall’8 al 10 maggio il Sulcis ospiterà il Simposio delle Identità Rurali Europee I l GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, in collaborazione con il GAL Linas Campidano, il GAL Marmilla e il GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, nonché il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, per l’attuazione dell’azione 4 del progetto di cooperazione transnazionale “meDIETerranea” a valere sulla Misura 421 del PSR Sardegna 2007/2013 e sui fondi del Parco Geominerario, sta organizzando un evento denominato “Simposio delle identità rurali europee”. L’evento si svolgerà dall’8 al 10 maggio 2014 nei comuni di Masainas, Teulada, Sant’Anna Arresi e Santadi, ricadenti nel CONCESSIONARIA E SERVICE Via Nazionale - Zona PIP 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324 www.laiautomobili.com Via Roma, 51 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64943 www.laiautomobili.com PANETTERIA - SALUMERIA - FORMAGGI - DOLCI Via Nuoro, 32 - CARBONIA - ✆ 0781 674337 NOSTRA PRODUZIONE Altri punti vendita: Via Sardegna, 7 - Via Santa Caterina, 153 Via della Vittoria, 105 - Mercato Civico Box n° 62 territorio del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, in qualità di capofila. Al Simposio saranno presenti le delegazioni di tutti i partner di cooperazione transnazionale del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari provenienti dalla Sardegna, dalla Penisola (Veneto e Basilicata), dalla Francia, dalla Finlandia, dalla Polonia, dalla Bulgaria e da Malta. Questo rappresenterà il momento di incontro delle diverse identità rurali europee che potranno presentare le proprie realtà. All’interno del giornale, nelle quattro pagine centrali, è pubblicato il programma completo del Simposio. IL NUMERO 269 2-15:IL NUMERO 181 2/11 23/04/14 20.31 Pagina 1 2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 Il nuovo governatore ha presentato una squadra di assessori completamente nuova, con sette uomini e cinque donne «Va riconquistata la fiducia dei cittadini» «La crisi richiede trasformazioni profonde in istruzione e formazione, istituzioni pubbliche capaci di assicurare flessibilità al sistema produttivo.» F rancesco Pigliaru ha presentato la sua Giunta, composta da 12 assessori, 7 uomini e 5 donne. 5 assessori sono stati espressi dal Partito Democratico, 5 dai partiti minori, compresa Sardegna Vera, l’aggregazione messa insieme dalle liste che hanno eletto un solo consigliere, 3 li ha nominati autonomamente il presidente. La composizione della Giunta ha una forte caratterizzazione del mondo universitario, dal quale proviene il nuovo governatore. Ben 6 assessori su 12, infatti, sono professori universitari, una è ricercatrice del CNR, uno dirigente aziendale, una dirigente bancaria, uno dirigente medico, una dirigente regionale in pensione, una imprenditrice agricola. Dopo la riunione d’insediamento de Consiglio regionale e quella successiva, nella quale è stata ufficializzata la composizione dei gruppi e sono stati nominati i relativi presidenti, nella terza Francesco Pigliaru ha presentato le sue dichiarazioni programmatiche. «Riconquistare la fiducia dei cittadini è un obiettivo che non riguarda solo la maggioranza - ha esordito il nuovo governatore - è un compito che deve essere condiviso da tutti coloro che siedono oggi in quest’aula. Riconoscere e valorizzare il merito di chi lavora per noi è una delle più importanti azioni che dovremo attuare per rispondere in modo adeguato alle alte attese dei nostri elettori. “La politica come servizio alla comunità”: vorrei che questo fosse l’elemento principale di questa legislatura, da condividere fra tutti noi.» «La nostra parola d’ordine - ha aggiunto Pigliaru - è “qualità istituzionale”, che significa trasparenza, semplificazione, valutazione delle politiche. Norme inutili o di incerta interpretazione, frequenti sovrapposizioni di competenze, assenza di tempi certi per la conclusione dei procedimenti sono il vizio di base di una burocrazia complessa e dannosa, che genera inefficienza, moltiplicazione dei costi e sfiducia da parte dei cittadini... ... Vogliamo una Regione riformata. Puntiamo ad un’amministrazione regionale snella, organizzata per obiettivi e per funzioni. Attualmente l’organizzazione della pubblica amministrazione risale alla legge 1/1977, aggiornata con la 31/1998 e da allora modificata solo per far fronte alle contingenze in regime di assoluta urgenza e sempre in totale assenza di strumenti di partecipazione e valutazione delle politiche pubbliche. Modificheremo quella norma vecchia di 37 anni... ... Modificheremo anche la legge 31/1998, eliminando le duplicazioni organizzative attraverso l’accorpamento delle direzioni generali prima e dei servizi poi. Valorizzeremo le professionalità dell’Amministrazione.» «Puntiamo ad una amministrazione trasparente - ha sottolineato ancora il governatore -. La trasparenza è il requisito fondamentale dell’alta qualità istituzionale e per questo già dalla prima riunione di Giunta abbiamo reso le delibere immediatamente consultabili nel sito della Regione. Trasparenti saranno le nomine di cui abbiamo la responsabilità... ... Vogliamo una Regione più semplice per i cittadini e per le imprese.» Francesco Pigliaru ha poi posto l’accento sulla quantità e la qualità della spesa. «È essenziale dire quanto si spende e come, ma è ancora più importante che i cittadini sappiano quali risultati hanno prodotto quei soldi stanziati e spesi. Rendere più efficiente la Regione significa anche rinforzare il suo ruolo di programmazione e di indirizzo e ridurre invece quello della gestione diretta dei processi. Ciò significa favorire la capacità degli enti territoriali di partecipare attivamente al disegno ed all’implementazione dell’intervento pubblico... ... Non possiamo presentarci al tavolo del negoziato con lo Stato senza avere avviato contemporaneamente una seria azione di contenimento delle inefficienze e degli sprechi nella spesa della pubblica amministrazione. La nuova Giunta regionale Il presidente Gli assessori Gianmario Demuro. Francesco Pigliaru. Economista, è nato il 13 maggio 1954 a Sassari, dove si è laureato in Scienze Politiche nel 1978. Specializzato alla Scuola Superiore di Economia “Enrico Mattei” di Milano e alla Cambridge University (GB) con il Master Philosophy in Economics, è autore di moltissime e apprezzate pubblicazioni, libri e articoli su riviste specializzate nazionali e internazionali. Docente in diversi corsi di alta formazione, anche stranieri, ha ricoperto incarichi in organismi privati e pubblici tra cui la Direzione del CRENoS, il “Centro Ricerche Economiche Nord Sud” (1993-98). Professore ordinario di Economia Politica all’Università degli Studi di Cagliari, ha ricoperto dal 2009 al 2014 la carica di pro-rettore. Dal 2004 al 2006 è stato assessore alla Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio della Regione Sardegna. è l’ispiratore della Vertenza Entrate che ha permesso di ottenere dallo Stato risorse per anni negate alla Sardegna, ed è stato fondamentale il suo contributo per la nascita del programma “Master and back”. Sostenuto dalla coalizione di centrosinistra, il 12 marzo 2014 viene proclamato Presidente della Regione Sardegna con 312.982 voti ed una percentuale del 42,45%. Promuovere politiche di sviluppo significa anche ridurre la pressione fiscale per le imprese per incoraggiare gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro. Esiste poi un secondo, non meno importante, livello di responsabilità che riguarda lo Stato e i suoi doveri nei confronti della Sardegna sanciti dal nostro Statuto di autonomia. In questo momento la principale criticità ed urgenza della vertenza con lo Stato è rappresentata dal mancato adeguamento dei limiti di spesa del patto di stabilità. Il risultato clamoroso è che il rapporto tra spese consentite dal Patto ed Entrate tributarie accertate è crollato da valori medi del 70% negli anni 2007-2009 al 43% del 2013. Ci sono dunque responsabilità nostre e responsabilità dello Stato centrale; e ci sono anche responsabilità condivise tra i due livelli di governo, per esempio quelle che riguardano l’inadeguatezza delle nostre infrastrutture. In questi anni abbiamo fatto invecchiare e decadere le nostre infrastrutture, a cominciare da scuole abbandonate anche per la nostra incuria ed ospedali non a norma.» continua a pagina 3 Raffaele Paci. Cristiano Erriu. Affari generali, personale e riforma regione Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio Enti locali, finanze ed urbanistica Gianmario Demuro, 53 anni, professore ordinario di Diritto Costituzionale, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli studi di Cagliari. Adjunct Professor in European Governance presso John Marshall Law School di Chicago. Direttore del Master su “La Governance multilivello”. Raffaele Paci, 58 anni, professore ordinario di Economia Applicata, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Cagliari. Presidente del Corso di Laurea Interuniversitario Telematico in Scienza dell’Amministrazione. Laureato in Scienze Politiche a Cagliari. È autore di circa 100 pubblicazioni. Cristiano Erriu, 50 anni, laurea in Giurisprudenza, Master in Business Administration presso l’Università di Bologna. Presidente di ANCI Sardegna e sindaco di Santadi. Direttore Generale del Centro Servizi Imprese presso Azienda Speciale della CCIAA di Cagliari. È stato Direttore del Gal Sulcis. Elisabetta Falchi. Francesco Morandi. Agricoltura e riforma agro-pastorale Turismo, artigianato e commercio Elisabetta Falchi, 49 anni, imprenditrice agricola operante nel settore cerealicolo e orticolo, presidente regionale di Confagricoltura. Componente del Comitato direttivo di Confagricoltura Nazionale. Iscritta all’Ordine dei dottori Agronomi e forestali di Oristano, ha svolto anche attività di progettazione. Francesco Morandi, 49 anni, professore ordinario di Diritto del Turismo e di Diritto della navigazione e dei trasporti, Facoltà di Economia, Università di Sassari. Presidente del Corso di Laurea in Economia e Management del Turismo - Polo universitario di Olbia. Virginia Mura. Claudia Firino. Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Virginia Mura, 64 anni, laurea in Giurisprudenza, Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione. Direttore della Direzione Regionale del Lavoro per la Sardegna, già Direttore reggente delle Direzioni Provinciali del Lavoro di Cagliari e Nuoro. Claudia Firino, 35 anni, Project Manager presso il CNR - Istituto di Storia del Mediterraneo: cura la redazione e la gestione tecnica, amministrativa e contabile di progetti internazionali di ricerca scientifica in ambito storico e umanistico. Laureata in scienze politiche all’Università degli Studi di Sassari. Paolo Giovanni Maninchedda. Donatella Emma Ignazia Spano. Difesa dell’ambiente Donatella Spano, 56 anni, professore ordinario in Scienze e tecnologie dei sistemi arborei e forestali, Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio, Università di Sassari. Nel 2012 ha ricevuto la Medaglia dell’Università di Sassari per la produzione scientifica. È stata componente della Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile. Maria Grazia Piras. Lavori pubblici Industria Paolo Maninchedda, 53 anni, professore ordinario di Filologia Romanza, Facoltà di Lingue, Università di Cagliari. Ha insegnato nelle scuole superiori, è stato editorialista dell’Unione Sarda e della Nuova Sardegna. È stato consigliere regionale nella XIII e XIV legislatura ed ha presieduto le Commissioni Autonomia e Bilancio. Maria Grazia Piras, 62 anni, presidente del FAI regionale (Fondo Ambiente Italiano). Consigliere di Amministrazione del Banco di Sardegna. È stata Direttore Generale dell’ERSU di Sassari. Laurea in scienze politiche e Master in Economia e Direzione Aziendale presso la Scuola Superiore Enrico Mattei di Milano. Benedetto Luigi Arru. Igiene e sanità e dell’assistenza sociale Luigi Arru, 53 anni, dirigente Medico Ematologo presso l’Ospedale Civile San Francesco di Nuoro. Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Nuoro. Coordinatore Centro Studi Nazionale Documentazione e Ricerche della Federazione Nazionale Ordine dei Medici. Massimo Deiana. Trasporti Massimo Deiana, 52 anni, professore ordinario di Diritto della Navigazione presso l’Università di Cagliari. È stato Preside della Facoltà di Giurisprudenza. È avvocato ed è stato consulente dell’assessorato regionale dei Trasporti. Consulente scientifico dell’ENAC in materia di continuità territoriale e consulente dell’Autorità Portuale di Cagliari e di Olbia. IL NUMERO 269 3-14:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 12.50 Pagina 2 Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 3 La Provincia del Sulcis Iglesiente L’ex sindaco di Sassari, il consigliere più votato in Sardegna con oltre 10.000 preferenze, è stato eletto presidente con 34 voti Gianfranco Ganau guida l’Assemblea regionale Otto giorni dopo l’insediamento del Consiglio regionale, ha lasciato la carica di sindaco di Sassari che ricopriva da nove anni. G ianfranco Ganau, ex sindaco di Sassari (si è dimesso otto giorni dopo l’insediamento nell’Aula di Via Roma) è il nuovo presidente del Consiglio regionale della Sardegna. è stato eletto il 20 marzo, alla terza votazione, con 34 voti, sui 36 a disposizione della maggioranza di centrosinistra. L’opposizione ha votato per il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, che ha ottenuto 23 voti, sui 24 a disposizione della coalizione di centrodestra. Gianfranco Ganau è nato a Sassari il 3 marzo 1955, è sposato ed ha una figlia. Per nove anni è stato sindaco della sua città, eletto per la prima volta nel 2005 e riconfermato nel 2010 con il 65,9% dei voti. Candidato alle elezioni primarie del Partito Democratico, era stato battuto da Francesca Barracciu che aveva ottenuto il 44,29% contro il suo 32,61%. Alle ultime elezioni regionali, candidato alla carica di consigliere nella circoscrizione elettorale di Sassari, è stato in assoluto il candidato più votato della Sardegna con oltre 10.000 preferenze. Medico cardiologo, è il responsabile del Servizio 118 delle province di Sassari, Nuoro, Gallura e Ogliastra. è alla sua prima legislatura in Consiglio regionale. Il Consiglio regionale ha eletto i due vice presidenti: Eugenio Lai (Sel) con 33 voti e Antonello Peru (FI) con 21 voti. L’on. Lai, 28 anni, è il più giovane vice presidente eletto nel Consiglio regionale della Sardegna. è al suo primo mandato, eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 1.859 preferenze. Laureato in Scienze Politiche, svolge l’attività di insegnante. Dal 2010 è sindaco di Escolca. L’on. Peru, 49 anni, è al suo secondo mandato e ha già fatto parte del- l’Ufficio di presidenza nella XIV legislatura con l’incarico di segretario. è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 8.053 preferenze. Laureato in Scienze Politiche, svolge la professione di impiegato. Ex assessore comunale all’urbanistica e vicesindaco di Sorso. Il Consiglio regionale ha quindi eletto i tre questori: Alessandro Unali (Sinistra Sarda) con 31 voti, Pier Mario Manca (Partito dei Sardi) con 29 voti e Giorgio Oppi (Udc) con 24 voti. siglio regionale. è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 5.562 preferenze. La sua prima elezione è del 1979 nelle liste della DC (VIII legislatura). In più occasioni ha ricoperto l’incarico di assessore: quattro volte alla Sanità, una volta alla Difesa dell’Ambiente. Laureato in geologia, è pensionato. Il Consiglio regionale, infine, ha eletto i segretari dell’Ufficio di Presidenza: Angelo Carta (Psd’Az), Mi- Gianfranco Ganau, nuovo Presidente del Consiglio regionale. L’on. Alessandro Unali, 49 anni, è alla sua prima legislatura. è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 951 preferenze. Diplomato, svolge l’attività di Assistente Capo della Polizia di Stato. L’on. Pier Mario Manca, 55 anni, è al suo primo mandato. è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 1.451 preferenze. Laureato in Scienze Agrarie, svolge l’attività di direttore provinciale Argea. L’on. Giorgio Oppi, 74 anni, leader dell’UDC in Sardegna, ex deputato, è al suo settimo mandato in Con- chele Cossa (Riformatori sardi), Michele Azara (Sardegna Vera) e Luca Pizzuto (Sel). L’on. Angelo Carta è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro, con 1.550 preferenze. L’on. Michele Cossa è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 2.330 preferenze. L’on. Michele Azara è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 777 preferenze. L’on. Luca Pizzuto è stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, con 1.709 preferenze. «Va rinconquistata la fiducia dei cittadini» dalla pagina 2 Un altro punto rilevante del programma di governo della nuova Giunta è quello legato ai trasporti e alla continuità territoriale. «È nostra ferma intenzione - ha detto Francesco Pigliaru - rinegoziare subito con lo Stato e la nuova Tirrenia la convenzione di servizio per le rotte da e per la Sardegna, che è stata sottoscritta nel 2012 fra Governo italiano e Cin, con l’assenza dell’amministrazione regionale, e ha validità fino al 2020. Stessa attenzione vogliamo porre sulla continuità territoriale aerea per Roma e Milano.» Francesco Pigliaru si è poi soffermato sulla sanità «sono ora necessarie la riorganizzazione ed il rafforzamento delle reti integrate del sistema sanitario regionale e dei servizi sanitari ed assistenziali, per assicurare equità, universalità ed uniformità dell’assistenza in ogni territorio dell’isola», sull’ambiente «vogliamo ridurre le emissioni, uscire gradualmente dal carbone e usare il gas. Vogliamo produrre meno rifiuti, continuare a differenziare molto, riutilizzare di più, bruciare sempre meno, finirla con le discariche» e sull’assetto idrogeologico «sicurezza per i nostri cittadini significa in primo luogo difesa del suolo e gestione del rischio idrogeologico. Un pezzo di Sardegna è a rischio, per ragioni naturali e per una antropizzazione sbagliata. Abbiamo un fabbisogno finanziario enorme per garantire tutela e sicurezza. Dobbiamo saper distinguere gli interventi urgenti da quelli strategici». Altro punto “caldo”, la scuola. «Da una crisi profonda e strutturale come quella che stiamo vivendo, si esce prima di tutto impegnandosi da subito per il futuro dei nostri ragazzi, che sono il futuro per tutti noi. I dati sulla dispersione scolastica e sui livelli di apprendimento lo dimostrano, anno dopo anno. Sono soprattutto gli studenti delle zone interne e di quelle montane che vivono situazioni di crescente diffi- coltà. Presenteremo presto un piano straordinario per l’istruzione.» Francesco Pigliaru ha concluso parlando di sviluppo ed urbanistica. «Per affrontare la crisi senza farsene travolgere, occorre rendere il sistema produttivo flessibile per consentire alle imprese di usare le trasformazioni del mercato e della tecnologia come occasioni di nuovo sviluppo. Occorre inoltre creare un ambiente favorevole alle imprese private e ai loro investimenti - il che significa molta meno burocrazia e una ridotta pressione fiscale - e favorire l’accesso al credito con il necessario riordino organico della normativa sulle modalità di contribuzione da parte della Regione. Molti altri fattori concorrono alla creazione dello sviluppo di un territorio. In primo luogo la parità di genere. La discriminazione che di fatto caratterizza il nostro mercato del lavoro, è insieme un’ingiustizia e uno spreco. Creeremo strumenti che consentano alle donne di non dover scegliere tra famiglia e lavoro: reali politiche di sostegno alle famiglie, politiche attive del lavoro a favore delle donne. La partecipazione politica, anche in questo caso bisognerà modificare una legge elettorale che ha determinato un risultato del tutto deludente in termini di un’equilibrata rappresentanza di genere. In secondo luogo, la qualità paesaggistica. Per molte delle nostre principali attività economiche, dal turismo all’agricoltura, all’economia alla cultura, un paesaggio di alta e durevole qualità è una componente fondamentale della nostra competitività. La riapertura del dialogo da noi immediatamente avviata con tutti i soggetti interessati - ha concluso il nuovo governatore - punta a gestire in piena legittimità il necessario aggiornamento del PPR, salvaguardandone i principi, mantenendo alta la tutela del bene paesaggistico.» La Giunta regionale nella sua prima riunione operativa ha annullato la deliberazione della Giunta regionale n. 6/18 del 14.02.2014 con- cernente “L.R. 23 ottobre 2009, n. 4, art. 11. Piano Paesaggistico Regionale della Sardegna, primo ambito omogeneo costiero, preliminarmente approvato con deliberazione della Giunta n. 45/2 del 25.10.2013. Aggiornamento e revisione. Esame delle osservazioni e approvazione definitiva”. L’Esecutivo ha dato inoltre mandato al competente assessore degli Enti locali, Finanze ed Urbanistica, Cristiano Erriu, di attivare immediatamente un tavolo di confronto con i soggetti portatori di interessi diffusi e con il partenariato socioeconomico ed istituzionale, finalizzato all’approfondimento della complessiva tematica del governo del territorio, attraverso la disamina di tutti i contenuti dell’aggiornamento e revisione del Piano Paesaggistico degli ambiti costieri, della definizione dei caratteri del Piano Paesaggistico degli ambiti interni e della contestuale revisione del quadro legislativo regionale in materia urbanistica ed edilizia. Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, ha poi spiegato, nel corso di una conferenza stampa, le ragioni che hanno portato l’Esecutivo «a congelare e sterilizzare» la delibera. «La delibera che abbiamo annullato - ha detto Francesco Pigliaru - era la prima azione urgente da fare, e si trattava di una delibera palesemente illegittima. Questo annullamento rende di fatto inefficaci i provvedimenti adottati preliminarmente dalla delibera 45/2 del 25 ottobre del 2013 e ci dà il tempo di aprire immediatamente il dialogo con tutti i portatori di interesse. È essenziale mantenere uguale il livello di tutela del paesaggio, che deve rimanere assolutamente non discutibile, alleggerendo la parte burocratica e superando le incertezze interpretative che, ad oggi, hanno creato non poche difficoltà. Il bene paesaggistico - ha concluso il governatore - è una base certa di lavoro e di prospettiva di benessere per la nostra regione.» In Consiglio regionale sono stati costituiti undici gruppi Pietro Cocco è il capogruppo del Pd, Gianluigi Rubiu guida il gruppo dell’Udc N el nuovo Consiglio regionale sono stati costituiti 11 gruppi e nominati altrettanti presidenti. Il Sulcis Iglesiente è rappresentato da Pietro Cocco, capogruppo del PD, e da Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC. Pietro Cocco è nato a Gonnesa il 18 settembre 1965. è stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, con 3.224 preferenze. Sindaco di Gonnesa dal 2006, è al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Gigi Rubiu è nato a Iglesias il 10 aprile 1958. è stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, con 4.005 preferenze. Consigliere comunale di Iglesias, ex consigliere provinciale. è al primo mandato. Attilio Antonio Maria Dedoni è il capogruppo dei Riformatori sardi. Nato a Masullas il 2 luglio 1949, è stato eletto nella circoscrizione di Oristano, con 1.731 preferenze. è al terzo mandato. Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) è il presidente del gruppo Misto. Nato a Gergei il 21 gennaio 1952, è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 715 preferenze. è al primo mandato. Efisio Arbau è il capogruppo di “Sardegna Vera”. Nato a Nuoro il 18 novembre 1974, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro, con 1.154 preferenze. è al secondo mandato. Daniele Secondo Cocco è il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà. Nato a Bottidda il 21 marzo 1962, è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 1.850 preferenze. è al secondo mandato. Pietro Pittalis è il capogruppo di Forza Italia. Nato a Charleroi (Belgio) il 30 aprile 1958, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro, con 7.153 preferenze. è al quinto mandato. Christian Solinas è il capogruppo del Psd’Az. Nato a Cagliari il 2 dicembre 1976, è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 2.796 preferenze. è al secondo mandato. Emilio Usula è il capogruppo di Soberania-Indipendenza. Nato a Villacidro il 30 agosto 1953, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro, con 1.293 preferenze. è al primo mandato. Roberto Desini è il capogruppo di Centro Democratico Sardegna. Nato a Sassari il 28 maggio 1974, è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 1.529 preferenze. è al suo primo mandato. Modesto Fenu è il capogruppo di Sardegna. Nato a Cagliari il 17 ottobre 1967, è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 1.111 preferenze. è al primo mandato. I gruppi risultano così definiti: Forza Italia Sardegna (10): Pietro Pittalis (presidente), Marco Tedde (vice presidente), Alessandra Zedda (vice presidente), Ignazio Locci (segretario), Ugo Cappellacci, Oscar Salvatore Giuseppe Cherchi, Giuseppe Fasolino, Antonello Peru, Alberto Randazzo, Stefano Tunis. Misto (3): Fabrizio Anedda (presidente), Gavino Sale, Alessandro Unali. Partito Democratico (18): Pietro Cocco (presidente), Alessandro Collu, Giampietro Comandini, Lorenzo Cozzolino, Salvatore Demontis, Roberto Deriu, Daniela Forma, Gianfranco Ganau, Luigi Lotto, Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi, Francesco Pigliaru, Rossella Pinna, Walter Piscedda, Luigi Ruggeri, Francesco Sabatini, Antonio Solinas, Gianmario Tendas. Partito Sardo d’Azione (3): Christian Solinas (presidente), Mario Angelo Giovanni Carta, Marcello Orrù. Riformatori Sardi - Liberaldemocratici (3): Attilio Maria Antonio Dedoni (presidente), Michele Cossa (vice presidente), Luigi Crisponi. Sardegna Vera (4): Efisio Arbau (presidente), Gaetano Ledda (vice Francesco Agus è nato a Cagliari l’11 febbraio 1983. è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 2.140 preferenze. è al primo mandato. L’on. Gavino Manca (Pd) è il presidente della 2ª Commissione (Lavoro, Cultura e formazione professionale). Vice presidente è Ignazio Locci (Fi), i segretari sono Stefano Tunis (Fi) e Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia). Gavino Manca è nato a Sassari il 30 agosto 1970. è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 4.044 preferenze. è al terzo primo mandato. L’on. Franco Sabatini (Pd) è il presidente della 3ª Commissione (Programmazione, Bilancio e politiche europee). Vice presidente è Paolo Truzzu (FdI-Gruppo Sardegna), i segretari sono Daniele Cocco (Sel) e Christian Solinas (Psd’Az). Franco Sabatini è nato a Lotzorai il 13 marzo 1962, è stato eletto nella circoscrizione Ogliastra, con 3.371 preferenze. è al terzo mandato. L’on. Antonio Solinas (Pd) è il presidente della 4ª Commissione Pietro Cocco (Pd). Gianluigi Rubiu (Udc). presidente), Michele Azara (segretario), Raimondo Perra. Sel Sardegna (3): Daniele Secondo Cocco (presidente), Francesco Agus (vice presidente), Luca Pizzuto. Soberania e Indipendentzia (4): Emilio Usula (presidente), Pier Mario Manca (segretario), Augusto Cherchi, Paolo Flavio Zedda. Udc Sardegna (4): Gianluigi Rubiu (presidente), Ignazio Giovanni Battista Tatti (vice presidente), Giuseppino Pinna (segretario), Giorgio Oppi. Centro Democratico Sardegna (4): Roberto Desini (presidente), Anna Maria Busia (vicepresidente), Eugenio Lai (adesione tecnica), Gavino Manca (adesione tecnica). Gruppo Sardegna (4): Modesto Fenu (presidente), Mario Floris, Edoardo Tocco, Paolo Truzzu. L’on. Francesco Agus (Sel) è stato eletto presidente della 1ª Commissione (Autonomia e ordinamento regionale). Vice presidente è Stefano Tunis (Fi), i segretari sono Michele Cossa (Riformatori sardi) e Giuseppe Meloni (Pd). (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità). Vice presidente è Gianni Tatti (Udc), i segretari sono Eugenio Lai (Sel) e Giuseppe Fasolino (FI). Antonio Solinas è nato a Busachi il 14 giugno 1959. è stato eletto nella circoscrizione di Oristano, con 3.322 preferenze. è al secondo mandato. L’on. Luigi Lotto (Pd) è il nuovo presidente della 5ª Commissione (Attività produttive). Vicepresidente è Luigi Crisponi (Riformatori sardi), i segretari sono Gaetano Ledda (Upc) e Marco Tedde (Forza Italia). Luigi Lotto è nato a Villagrande il 12 agosto 1953. è stato eletto nella circoscrizione di Sassari, con 3.073 preferenze. è al secondo mandato. L’on. Raimondo Perra (Psi) è il nuovo presidente della 6ª Commissione (Salute e Politiche Sociali). Vicepresidente è Marcello Orrù (Psd’Az), i segretari sono Gigi Ruggeri (Pd) e Peppino Pinna (Udc). Raimondo Perra è nato a Quartu il 4 agosto 1956. è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari, con 1.171 preferenze. è al primo mandato. L’emozione del giovane consigliere al debutto in Via Roma Luca Pizzuto, una crescita iniziata 4 anni fa N el nuovo Consiglio regionale ci sono tante piccole grandi storie da raccontare. Una di questa è quella di Luca Pizzuto, 30 anni, in 4 anni dalla candidatura con elezione al Consiglio provinciale (283 preferenze con l’11,67% nel collegio di Carbonia 2), alla nomina ad assessore delle Politiche sociali nella Giunta guidata da Tore Cherchi; alla più recente elezione alla segreteria regionale di Sinistra Ecologia Libertà e quindi alla candidatura con elezione in Consiglio regionale, con 1.709 preferenze. Il giorno del debutto nell’Aula di Via Roma, Luca Pizzuto era visibilmente emozionato. La giovane età (è più giovane di lui solo il compa- Luca Pizzuto. gno di partito Eugenio Lai, 28 anni, sindaco di Escolca, eletto vicepresi- dente dell’Assemblea) lo ha portato a ricoprire l’incarico di segretario d’Aula ma, tra una pausa e l’altra, ha salutato tutti: il presidente Pigliaru, gli assessori, i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione. Sa bene che il compito che lo attende non sarà facile, ma come ha bruciato la tappa della carriera politica nei primi quattro anni, molto probabilmente riuscirà a farlo anche in Consiglio regionale, rispettando lo spirito che lo ha accompagnato fin qui, sia in politica sia nel sociale. Il primo atto lo ha compiuto il 20 marzo, giorno di insediamento del Consiglio, con la presentazione di una proposta di legge per l’istituzione di un Fondo regionale per il reddito minimo di cittadinanza. IL NUMERO 269 4-13:IL NUMERO 181 4/9 23/04/14 13.24 Pagina 1 4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 Esperti ed amministratori regionali e locali hanno partecipato al convegno svoltosi nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu L’assessore Erriu “apre” al Centro termale Sul progetto i pareri positivi di amministratori e politici locali, sindacati e imprenditori, ma restano forti le opposizioni degli ambientalisti. L ’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, “apre” al progetto del gruppo Deriu che prevede la realizzazione di un centro termale a Coquaddus, località balneare dell’Isola di Sant’Antioco. L’importante novità è emersa nel corso del convegno svoltosi nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, organizzato per illustrare il progetto. «La Giunta regionale sta lavorando alla revisione del Piano Paesaggistico regionale e allo stesso tempo ad una nuova legge urbanistica - ha detto Cristiano Erriu nel corso del suo intervento - non vogliamo perdere tempo, perché il tempo non è più una variabile indipendente. Le esigenze di risposte celeri e immediate che il mondo dell’impresa giustamente pretende da una pubblica amministrazione, per molti versi nel passato disattenta e distante, sono due piste di lavoro sulle quali la Giunta si è spesa e vuole spendersi in futuro. Questo non significa trascurare le esigenze dell’ambiente e l’opinione di chi, portatore di interessi diffusi e le associazioni ambientaliste, deve partecipare al processo partecipativo che abbiano avviato, ma ecco perché vogliano ricostruire le basi dello sviluppo della Sardegna, fondandole non più su una spesa pubblica ormai inesistente, ma sugli investimenti dei privati che devono essere messi nella condizione di poterlo fare». «La risposta immediata che mi sento di dire all’imprenditore Deriu e a tutti voi - ha aggiunto Cristiano Erriu -, è che all’assessorato dell’Urbanistica troverete risposte, orecchie disponibili ad ascoltare, tempo da dedicare per affrontare i nodi che devono essere sciolti, problemi che devono essere approfonditi, risposte che possono essere date, facendoci carico anche del lavoro di regia e di coinvolgimento di altre autorità, quelle ambientali in primo luogo, ma anche le varie soprintendenze, per cercare di costruire le condizioni perché su questo progetto, magari modificato, ag- giornato e rivisto ma in linea con le aspettative di un territorio che mi pare di capire sullo stesso crede molto, si arrivi con serietà a dare risposte.» L’intervento dell’assessore Erriu è arrivato al centro del dibattito, preceduto dall’esposizione del progetto da parte degli esperti. Sono intervenuti il geologo Alessandro Grosso, direttore dei lavori, sull’attività del permesso di ricerca; il professor Andrea Fuganti, geologo, docente dell’università di Trento, responsabile del procedimento di certificazione delle acque; il professor Mario De Bernardi di Valserra, docente un contesto a forte vocazione turistica. Il personale minimo necessario per il funzionamento del solo Centro termale sarà costituito da 1 direttore, 1 vicedirettore, 3 persone per l’accettazione, 2 medici responsabili e vari specialisti consulenti, 2 addetti alle terapie inalatorie, 10 addetti alla fango-balneoterapia, 5-8 massaggiatori, 2 fisioterapisti, 2 bagnini, 4 addetti alle pulizie, 2 manutentori. Oltre al Centro termale, è previsto il personale per la gestione della struttura alberghiera, delle piscine esterne, del centro benessere, del ristorante, dei bar, dei giardini e di tutti gli altri ser- L’intervento di Cristiano Erriu al convegno svoltosi nella Grande Miniera di Serbariu. dell’università di Pavia, responsabile del procedimento di certificazione delle acque a fini terapeutici; l’ingegner Fulvio Maurizio Pisu, responsabile degli aspetti urbanistici e normativi; l’architetto Massimo Pisu, responsabile della progettazione architettonica e paesaggistica. Nel permesso di ricerca, in località Coquaddus sono state individuate acque utilizzabili a scopo termale, ad una temperatura variabile tra i 20° e i 25° (la portata è di due litri al secondo, 57.600 litri per le otto ore, una quantità ampiamente sufficiente). Il contesto territoriale nel quale si inserisce il permesso di ricerca è ritenuto favorevole per l’insediamento di un centro termale sia per la vicinanza a centri abitati, sia per l’inserimento in vizi, in totale 115 unità. Ninetto Deriu ha spiegato di essere in attesa di un pronunciamento delle autorità competenti nel più breve tempo possibile, qualunque esso sia, nel rispetto delle leggi vigenti. Ed ha sottolineato che molti imprenditori, in passato, si sono arresi alla burocrazia, scegliendo di andare ad investire altrove, ma di non voler fare altrettanto ed ha sottolineato che anche qualora le risposte fossero negative, resterebbe ad operare con le sue imprese nel Sulcis. Prima di Cristiano Erriu era intervenuto l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, che ha sottolineato la validità e l’importanza del progetto presentato dal Gruppo Deriu. «Il Piano Paesaggistico Regionale - ha detto Tore Cher- chi - prevedeva di poter trasformare le volumetrie industriali in volumetrie ricettive, per compensare almeno in parte il gap di quei territori nei quali in passato non sono stati realizzati grandi interventi nel settore turistico. è successo, a distanza di anni - ha aggiunto Tore Cherchi -, che questa misura di compensazione individuata nelle aree Sardamag e Palmas Cave, per i ritardi registrati nelle bonifiche, nei fatti non ha funzionato. La politica deve prenderne atto e chiedersi perché. Le intese in questi casi vanno valutate anche tenendo conto del contesto complessivo, del fatto che si deve sviluppare il settore, con imprese di determinate caratteristiche, lo si deve fare dove è possibile, cioè dove si ha la risorsa termale (in passato, altri tempi beninteso, sono andati a cercare la miniera persino nello scoglio del Pan di Zucchero). Toccherà ai sindaci e alla Regione far sì che lo strumento dell’intesa vada usato tenendo conto del contesto complessivo. Mi auguro che si possa sviluppare una discussione costruttiva e rapida - ha concluso Tore Cherchi - perché siamo di fronte a proposte imprenditoriali importanti non solo per l’impresa, in possesso di una valenza di tipo generale.» Per fugare perplessità e dubbi sollevati circa un eventuale futuro cambio di destinazione d’uso della struttura, Ninetto Deriu ha spiegato che la destinazione urbanistica delle volumetrie non potrà essere modificata, come sottoscritto con atto notarile, per almeno 99 anni, rimanendo destinata sempre ad un centro termale. L’assessore e vicesindaco di Sant’Antioco, Massimo Melis, ha ricordato come il Consiglio comunale abbia espresso parere favorevole sul progetto ed ha sottolineato l’esigenza di sostenere progetti come quello proposto dal Gruppo Deriu, per dare nuovi sbocchi ad un territorio finora condizionato dalla monocoltura mineraria prima e industriale poi. Parere positivo sul progetto Coquaddus è stato espresso da Fabio Enne, segretario generale della Cisl, che ha sottolineato come l’imprenditore tre anni fa abbia rilevato lo stabilimento ex Ila con un rilevante investimento economico e, dopo quattro anni, non abbia ancora ricevuto il via libera per l’installazione di tre pale eoliche necessarie ad abbattere i costi di produzione e quindi ad assicurare un futuro all’impresa e a duecento lavoratori. Fabio Enne ha detto di non capire gli ostacoli che vengono posti alla realizzazione del progetto e come rappresentante sindacale, di essere pronto, qualora si rendesse necessario, anche a fare le battaglie per su- sulla spiaggia. E se fosse troppo vicino alla spiaggia, io direi che bisognerebbe chiedere all’imprenditore di spostarlo, per quanto possibile. Bisogna ridurre i tempi delle autorizzazioni, dire sì o no, perché non è possibile essere ancora qui, dopo quattro anni, in questa situazione.» Il convegno ha proposto tanti pareri positivi, oltre alla posizione nuova della Regione, espressa dall’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, ma restano anche pareri contrari. Uno di questi è quello della sezione Italia Nostra di Sant’Antioco, che in una nota scrive che «l’intervento proposto non La spiaggia di Coquaddus. perare tutte le difficoltà burocratiche. Anche il consigliere regionale Gigi Rubiu ha espresso un giudizio positivo sul progetto e si è complimentato con Ninetto Deriu per il coraggio mostrato nel portare avanti l’iniziativa nonostante tutte le difficoltà burocratiche. Il segretario generale della Cgil, Roberto Puddu, ha sottolineato l’importanza del progetto. «La Cgil rappresenta 15.000 lavoratori del territorio - ha detto Puddu - almeno un terzo dei quali oggi non hanno un lavoro. Nel rispetto nelle norme e delle scelte del territorio, se questi pareri sono positivi, io esprimo un parere favorevole. Se questo progetto fosse sulla spiaggia io sarei contrario ma questo progetto non è possiede i requisiti previsti dal PPR per le intese, in quanto in palese contrasto con gli obiettivi della pianificazione paesistica regionale, con l’intera disciplina paesaggistica e con quella urbanistica, in quanto si tratta per una parte di aree classificate H (vincolo di integrale conservazione)». «Oltre ai vincoli naturalistici sottolinea ancora Italia Nostra di Sant’Antioco - l’intera isola è tutelata dalla vigente normativa paesaggistica per cui in quell’area è improponibile un intervento edificatorio e va precisato che buona parte dell’intervento ricade in zona agricola che per definizione deve essere adibita ad attività agricola e non edilizio-turistico-alberghiera» Giampaolo Cirronis www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com A metà marzo, i Vescovi della Sardegna hanno pubblicato la lettera pastorale sui più urgenti problemi sociali e del lavoro Un Cammino di Speranza per aiutare la Sardegna ad uscire dalla crisi S ei mesi dopo la visita di Papa Francesco a Cagliari, i Vescovi sardi hanno pubblicato la lettera pastorale, della quale riportiamo alcune parti, sui più urgenti problemi sociali e del lavoro. La prima parte della lettera pastorale è incentrata sulla testimonianza della visione evangelica della vita. Nella seconda parte i Vescovi si soffermano su come “individuare insieme nuove strade”, nella realtà e nel lavoro. «Il mancato riconoscimento dello stato di insularità - scrivono i vescovi sardi - non ha consentito di recuperare fino ad oggi le diseconomie che condizionano i processi produttivi, come il costo dei trasporti e dell’energia, i ritardi nell’infrastrutturazione delle reti e dei servizi, che rispetto al resto d’Italia rendono poco competitive tutte le attività produttive, specialmente quelle industriali. La crisi finanziaria ed economica, con le sue gravi conseguenze nella vita sociale, ha collocato la nostra Isola in uno stato di eccezionale precarietà, aggiungendo nuove povertà alle vecchie. Le tipologie della disoccupazione sono tantissime e tutte molto drammatiche... Anche per coloro che vengono sostenuti da ammortizzatori sociali la sofferenza è continua e angosciante: quale senso nuovo dare alla vita? Ma sono ormai numerosissimi coloro che nell’attività lavorativa non sono mai entrati e stanno “invecchando” nella disoccupazione. Troppi giovani e adulti - e spesso anche le loro famiglie - sono costretti a far affidamento unicamente sulle pensioni, normalmente molto esigue, dei genitori anziani. Quando avranno la possibilità di fare per la propria vita un progetto a lungo termine? La preoccupazione più assillante riguarda il futuro della gioventù, che ha dinanzi un mondo senza speranza... Si stanno sempre più sviluppando forme di occupazione precaria che costituiscono la principale modalità d’ingresso nel mondo del lavoro. Ciò si traduce in un’instabilità senza possibilità di futuro... ... Facciamo nostre le forti parole di Papa Francesco: «Non ha futuro questo mondo. Perché? Perché loro non hanno dignità! è difficile avere dignità senza lavorare. Questa è la vostra sofferenza qui. Questa è la preghiera che voi di là gridavate: “Lavoro”, “Lavoro”, “Lavoro”. è una preghiera necessaria. Lavoro vuol dire dignità, lavoro vuol dire portare il pane a casa, lavoro vuol dire amare!». Una risposta può venire solo da una nuova cultura economica che guardi meglio il nostro territorio, le sue capacità e le sue proposte e promuova lo sviluppo delle risorse locali - agricoltura, allevamento, arti- gianato, pesca, turismo - e la sostenibilità delle piccole e medie imprese... ... Occorre dare fiducia agli stessi giovani. Essi hanno tante doti e capacità che noi adulti purtroppo non sappiamo riconoscere e valorizzare. Non dobbiamo considerarli solo oggetto di informazione, ma veri protagonisti della propria crescita in un autentico rapporto educativo: essi sono il nostro futuro. Ad essi perciò - a partire dai giovani cristiani - vogliamo ricordare l’invito pressante loro rivolto da Papa Francesco a Cagliari: “Prendete il largo e calate le reti, giovani di Sardegna! Prendete il largo!... Non è buono - non è buono - fermarsi al «non abbiamo preso nulla», ma an- dare oltre, andare al «prendi il largo e getta le reti» di nuovo, senza stancarci! Gesù lo ripete a ciascuno di voi”... ... Si è generata una tendenza alla dilatazione delle disuguaglianze sociali. Perciò la “crescita” può ripartire soltanto se viene fatto salvo il potere di acquisto dei salari e delle pensioni. Solo così l’economia potrà tornare a generare reddito e lavoro. Saranno necessari interventi adeguati a riorganizzare una politica del lavoro, a garantire con maggiore equità l’accesso al credito, a ripensare una politica della casa, a semplificare con determinazione la burocrazia, a tagliare con coraggio risorse improduttive ed enti parassitari ed inutili...» Il 20 marzo, presso il Teatro Centrale di Carbonia, si è svolta una giornata di sensibilizzazione per i sofferenti psichici Cresce l’esigenza di abbattere le barriere culturali delle patologie psichiche I l 20 marzo, presso il Teatro Centrale di Carbonia, c’è stata una giornata di sensibilizzazione per i sofferenti psichici, organizzata dalle associazioni Albeschida, Asp e Amici della vita, in collaborazione con l’Ente Concerti Città di Iglesias, sotto il patrocinio del comune di Carbonia. Lo scopo di questa giornata è stato quello di far conoscere le associazioni che nel territorio si occupano di problematiche inerenti la salute mentale, ma non solo; l’idea è nata anche dall’esigenza sempre più crescente di abbattere “le barriere culturali” che imprigionano le persone che soffrono di patologie psichiche in un cerchio che le stringe, facendole apparire come persone da evitare. Le associazioni, coinvolte nella tutela dei diritti dei sofferenti mentali, si adoperano affinché venga compreso l’errore del muoversi per pietismo, per assistenzialismo, tralasciando invece la necessità, da parte loro, di sentirsi vivi ed attivi nella società. Il loro compito è fornire ascolto e sostegno alle persone che soffrono di problemi psichici e ai loro familiari. Si occupano di organizzare dei percorsi socio-riabilitativi che possano rendere migliore la quotidianità, portando a riemergere tutto quello che la malattia cerca di distruggere, regalandogli la voglia di fare, di crescere insieme e di trovare la forza di non essere passivi nei confronti della vita che scorre. «Tutto questo nostro impegno come volontari - dichiara la vicepresidente dell’associazione Albeschida Flavia Bertinelli - è nato per fare in modo che si possa rendere la società in cui viviamo più accogliente, per chi, sfortunatamente, si misura con problemi che fanno paura, soprattutto perché non si conoscono, per questo è importante sensibilizzare e prevenire quelli che possono essere dei segnali di sofferenza. Lo psichiatra è un medico specialistico qualunque, che con il suo intervento tempestivo può rendere un disturbo mentale tale da poter vivere discretamente. Noi, all’interno della nostra associazione, riusciamo a fornire una varietà di offerte con più attività possibili, affinché ognuno possa trovare il proprio spazio. Fortunatamente il comune di Carbonia è molto sensibile alle nostre iniziative ma, per poter tirare avanti, siamo costretti ad autofinanziarci, come succede nelle altre associazioni, i nostri ospiti sono parte integrante della produzione che ogni laboratorio frutta e con tale lavoro otteniamo un doppio risultato: la loro gratificazione e gli introiti per il gruppo. La nostra associazione, con a capo come presidente dottor Gerini, da alcuni anni organizza la rassegna “Un ponte sulla scena”, il cui scopo è mettere in relazione tutte quelle forze che cercano di costruire percorsi di inclusione sociale e di promozione della persona. Una rassegna che nel mettere in scena degli spettacoli teatrali, ci ha fornito l’occasione per conoscere varie realtà di altri gruppi che si occupano di salute mentale.» «Il nostro obiettivo - puntualizza Gesuina Intilla, dirigente medico di psichiatria dottoressa, promotrice dell’iniziativa insieme alle associazioni - sarebbe ripetere questa giornata di sensibilizzazione ogni anno, perché è una realtà che esiste e più informazioni si danno, maggiore dovrebbe essere la sensibilizzazione che ne deriva. I sofferenti non devono ri- manere chiusi, emarginati, in quanto la socializzazione e le relazioni con l’altro sono fondamentali per stare meglio. Anche chi soffre di disturbi più gravi, nel momento in cui raggiunge una stabilità psichica, ha bisogno di relazionare, trae beneficio dall’integrazione sociale. Riconoscere lo psichiatra come un medico normale porta la persona a non vergognarsi, a presentarsi alle visite, in quanto, prima questo avviene, prima si ha una qualità di vita migliore: alcuni riprendono persino a studiare e a lavorare.» Alla luce di queste dichiarazioni, terapia farmacologica e socializzazione sembrano essere le carte vincenti per un approccio migliore nei confronti di una patologia che, se si conoscesse meglio, probabilmente farebbe meno paura. Proprio con l’obiettivo di socia- lizzare, è sceso in campo per la giornata della sensibilizzazione, l’Ente Concerti Città di Iglesias che, al termine della presentazione delle associazioni, ha voluto regalare ai presenti due spettacoli teatrali messi in scena da due gruppi distinti: il primo formato da bambini e bambine dai 6 ai 12 anni che hanno recitato “Il bosco incantato”, il secondo dato da ragazzi dai 12 ai 25 anni con lo spettacolo intitolato “Sogno di una notte di pieno inverno”. La speranza è che manifestazioni come questa possano diventare, col passar del tempo, routine, e le grandi sinergie di forze si uniscano, affinché la nostra società possa essere pronta ad accogliere chi avverte, nel cuore, la voglia di sentirsi un protagonista e non una mera, anonima comparsa. Nadia Pische IL NUMERO 269 5-12:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 18.43 Pagina 2 5 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 Il Presidente Giorgio Napolitano, ha conferito il prestigioso riconoscimento ad uno degli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti Modesto Melis è Cavaliere della Repubblica Alcune settimane fa è stato eletto presidente della sezione di Carbonia dell’associazione nazionale mutilati invalidi di guerra. I l Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avvalendosi della facoltà concessagli dallo Statuto dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana”, ha conferito a Modesto Melis, uno degli ultimi sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, l’onorificenza di Cavaliere. La decisione è stata comunicata con un telegramma da Donato Marra, Segretario generale della Presidenza della Repubblica. del libro che risale al mese di gennaio 2013, Modesto Melis, ora Cavaliere della Repubblica Italiana, porta la sua testimonianza nelle scuole di tutta la Sardegna e non solo, per far conoscere ai giovani il dramma vissuto nel corso della seconda guerra mondiale, costato la vita a milioni di persone innocenti. La notizia del conferimento dell’onorificenza di Cavaliere è giunta a Modesto Melis mezz’ora prima della presentazione del libro presso dente nazionale di Opera Nomadi. Nel corso della serata, sono state raccolte le firme per l’integrazione della legge sul Giorno della Memoria, per l’inserimento in essa degli stermini dimenticati (disabili, omosessuali, rom/sinti). Modesto Melis è il nuovo presidente della sezione di Carbonia dell’associazione nazionale mutilati invalidi di guerra. Subentra a Pietro Delogu, scomparso recentemente, all’età di 93 anni. Cavaliere Modesto Melis. La presentazione del libro “L’animo degli offesi” nella sala I Sufeti di Sant’Antioco. Modesto Melis ha ricevuto il prestigioso quanto significativo riconoscimento, alla vigilia del suo 94° compleanno, che cadeva nella giornata dello scorso 11 aprile. La storia di Modesto Melis, poco più di un anno fa, è stata ricostruita da Giuseppe Mura nel libro “L’animo degli offesi - Storia di Modesto Melis, da Carbonia a Mauthausen e ritorno”, editore Giampaolo Cirronis. Da alcuni anni e sempre con maggiore frequenza dalla pubblicazione la sala I Sufeti di Sant’Antioco, organizzata dall’associazione culturale Il Calderone, con la collaborazione dell’associazione culturale Agorà e Opera Nomadi (Consiglio Nazionale e Gruppo Collaboratore Cagliari/Carbonia). Insieme a Modesto Melis, hanno partecipato alla presentazione, l’autore del libro e l’editore. Ha coordinato il giornalista Paolo Lusci. Sono intervenuti Mario Corongiu, sindaco di Sant’Antioco, il regista Dario Siddi e Massimo Converso, presi- Modesto Melis faceva già parte del consiglio direttivo della sezione di Carbonia dell’associazione, con il ruolo di economo, nel quale è stato sostituito da Anna Secci. Il Consiglio direttivo è completato da Bonarina Loddo, vicepresidente; Desdemona Mariani, segretaria; Francesco Buttiglieri; Guido Pinna; Casimiro Fois e Salvatore Atzori. I sindaci revisori sono Mario Marongiu, Virginia Vargiolu ed Elvira Todde. Il suicidio di Pierre Milia ha scosso Sant’Antioco e l’intera Sardegna Un dramma figlio della crisi P oco più di due mesi fa il suo locale, situato nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele di Sant’Antioco, si è riempito in occasione di un incontro elettorale della scrittrice Michela Murgia, candidata alla presidenza della Regione, e del candidato locale Fabrizio Steri. è stata una giornata gioiosa, come tante se ne ricordano negli anni passati, quando il Pierre Pub era uno dei locali più frequentati dai giovani di Sant’Antioco e dell’intero Sulcis Iglesiente. Dietro quei sorrisi si nascondevano, purtroppo, i problemi crescenti, determinati dalla profonda crisi economica del territorio che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie, sia i lavoratori delle grandi imprese che hanno interrotto la produzione ed abbandonato il territorio e, conseguentemente, i colleghi delle imprese d’appalto, sia le migliaia di persone legate al sistema delle cosiddette “partite iva”, commercianti ed artigiani. Molti hanno trovato la forza di resistere e di continuare a lottare, per superare la crisi e cercare di ripartire; altri non ce l’hanno fatta e, uno dopo l’altro, hanno deciso di dire basta, togliendosi la vita. Il dramma di Pierre Milia, 48 anni, conosciutissimo chef di Sant’Antioco, da alcuni lustri titolare del Pierre Pub, dopo una’esperienza maturata sulle navi da crociera, ha scosso Sant’Antioco, il Sulcis Iglesiente e la Sardegna intera. è l’ennesima vittima di una crisi profonda, più di quanto sia stato finora raccontato dai media e, soprattutto, dalla nostra classe politica, che non ha ancora preso coscienza della sua gravità. Quando i politici dicono che il peggio è passato e che, grazie alla forte riduzione dello “spread”, l’Italia ha già intrapreso la strada del rilancio, sono fuori dalla realtà. Il tessuto economico del Sulcis Iglesiente è al collasso, molto più di quanto non lo sia quello di altre aree dell’Isola e del resto d’Italia. Il declino dell’apparato industriale ha messo in ginocchio l’intera economia e gli interventi fin qui messi in atto non hanno modificato la situazione che precipita ogni giorno di più. Il Piano Sulcis, che pure già di per sé rappresenta uno strumento limitato per contrastare la portata della crisi, non è ancora decollato, se non per quel che riguarda la fiscalità di vantaggio. Le famiglie colpite dalla crisi sono diverse migliaia. Molte riescono ancora a trovare la forza per urlare la Paolo Dessì è il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis L’addio a don Eligio Saliu L Calasetta il 25 maggio eleggerà il sindaco e il Consiglio l sindaco di Sant’Anna Arresi, Paolo Luigi Dessì, è stato eletto nuovo presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis. L’ex consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione, succede al presidente uscente, Roberto Lallai, sindaco di Nuxis. utto nella diocesi di Iglesias. è deceduto, all’età di 95 anni, il canonico don Eligio Saliu, parroco emerito della parrocchia di San Pietro, a Sant’Antioco, di cui era cittadino onorario. Nato a Gonnesa il 17 agosto 1918 e ordinato sacerdote l’11 agosto 1946, era stato parroco di diverse comunità diocesane sino all’arrivo, 20 anni fa, a Sant’Antioco. Sacerdote di grande spessore morale e di grande umanità, era molto benvoluto dai suoi par- Il nuovo presidente Paolo Dessì. Don Eligio Saliu. Il municipio di Calasetta. L’assemblea ha eletto anche i quattro nuovi componenti del Consiglio d’Amministrazione: Federico Palmas, sindaco di San Giovanni Suergiu; Marco Antonio Piras, sindaco di Tratalias; Antonello Pirosu, sindaco di Villaperuccio; Marco Murgia, assessore del comune di Santadi. rocchiani e dagli scouts, di cui era padre spirituale. Don Eligio non ha mai abbandonato completamente l’attività parrocchiale. Studioso delle tradizioni popolari del territorio, ha scritto diversi saggi e libri. I funerali si sono svolti sia a Sant’Antioco sia a Villamassargia, dove riposerà. Tito Siddi Gli altri comuni interessati alle elezioni sono: Guasila, Pula e Villasimius (CA); San Gavino Monreale e Serrenti VS); Onanì (NU); Tortolì e Villagrande Strisaili (OG); Bosa, Genoni, Sorradile e Tadasuni (OR); Golfo Aranci (OT); Alghero, Castelsardo, Illorai, Sassari e Sorso (SS). A Sassari ed Alghero si voterà con il sistema a doppio turno. I C alasetta è l’unico comune del Sulcis Iglesiente interessato al prossimo turno elettorale amministrativo, per il quale la Giunta regionale ha fissato la data per il 25 maggio, in concomitanza con le elezioni del parlamento europeo. Cantina Santadi Via Su Pranu, 12 - Santadi - Tel. 0781 950127-953007 - Tel. e Fax 0781 950012 Pierre Milia. loro disperazione, tante altre neanche quella e soffrono moltissimo, in silenzio, tra le mura di casa. Sono queste le situazioni che preoccupano maggiormente, dietro le quali ci sono tanti potenziali drammi come quello che ha portato Pierre Milia a compiere l’estremo gesto, che lascia nella disperazione la moglie e la figlia ed un profondo vuoto in quanti lo conoscevano e gli volevano bene. Giampaolo Cirronis La Provincia del Sulcis Iglesiente Quindicinale di informazione politica, economica e sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 N° di iscrizione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione): 9294 Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis Loc. Medadeddu, 121 - Carbonia - Tel. e Fax 0781 670155 - Cell. 333 9698533 www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com [email protected] - [email protected] - [email protected] Pubblicità: 328 1457305 - 349 7114191 - 333 9698533 Stampa: Cooperativa Tipografica Editoriale - Loc. Sa Stoia - Z.I. Iglesias - Tel. 0781 21086 LATINIA Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna. Vino mediterraneo, caldo, solare che, servito a 10°-12° C, esalta il dessert e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa. Ha ricevuto il “Premio speciale” “miglior vino dolce dell’anno” 2002 e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso” Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux. IL NUMERO 269 6-11:IL NUMERO 181 4/9 23/04/14 18.44 Pagina 1 6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Fino al 20 aprile Denise Diana ha esposto le sue opere a Serbariu “Crocoriga ‘e strexiu” in mostra per tramandare la cultura sarda U na singolare mostra ha attirato l’attenzione di numerosi visitatori che dal 10 al 20 aprile si sono recati presso la “Casa Amica San Luigi”, a Serbariu. Cultura e tradizioni sarde hanno fatto curiosamente capolino attraverso l’esposizione di “crocoriga e strexiu”, le nostre tipiche lagenarie, volgarmente conosciute con il nome di zucche. Denise Diana, che fin da giovane ha manifestato interesse per l’arte del disegno e della lavorazione artigianale, nasce come artista lavorando le pietre, dedicandosi al ricamo, intrecciando canne ed altre piante del luogo per farne cestini. Improvvisamente viene attratta dalle zucche che con abile mano ed utilizzo del pirografo, trasforma in veri e propri capolavori. Denise non si limita però alla sola lavorazione, bensì ne cura la semina, la crescita e la conseguente liberazione dalle erbacce, la raccolta, l’essicazione in un luogo ventilato dove le zucche vengono appese ad asciugare. Dopo tutto questo lavoro, le zucche sono pronte per essere classificate e si può quindi procedere alla lavorazione che l’artista cura in maniera molto particolareggiata rendendo, a volte, anche moderna una cosa che esiste da sempre, utilizzata nel passato dai pastori e dai contadini come contenitore. Esposte nel giardino e trasformate ora in oche, ora in oggetti intagliati e dipinti secondo principi di arte moderna, fanno bella mostra sino ad arrivare all’interno di una saletta, dove tra le mensole degli scaffali e su un grande tavolo, troneggiano magicamente, trasformate tra storia e fantasia... casette, barbapapà, babbi natale, mezzi busti di Modigliani, donne con costumi tradizionali, motivi della cultura sarda di San Michele, Ozieri e Sassari. Con i suoi lavori, Denise ha già ottenuto dei riconoscimenti a livello regionale e diversi suoi pezzi sono esposti in vari circoli sardi nel mondo. Non è la prima volta che espone: i suoi lavori sono stati ammirati a Iglesias, in occasione di una manifestazione degli “Artisti del Sulcis Iglesiente”. «Quando creo mi sento viva - spiega Denise Diana - la passione mi trascina, non sento la stanchezza, mi entusiasma far conoscere l’arte e la tradizione sarda, amo stare nel mio laboratorio a dar vita a nuovi pezzi. Sono disponibile a dimostrare come lavoro le zucche presso centri culturali e sociali che, come me, vogliono divulgare il nostro passato. Sono molto contenta perché da quest’anno, in occasione di Monumenti aperti, tra i vari siti, sarà visitabile anche la mia mostra, ancora una volta ospitata dalla Casa Amica San Luigi, dove lavoro come operatrice, circondata da nonne testimoni di pezzi di vita che spesso col mio pirografo ed i miei pen- Alcune zucche lavorate sapientemente da Denise Diana. L’arte di Denise Diana non trascura l’universo femminile. nelli - conclude Denise Diana - racconto su quelle zucche che tanto mi affascinano.» è facile comprendere, leggendo le sue parole, con quale amore Denise Diana crei, spaziando tra infiniti soggetti senza mai stancarsi, raccogliendo e classificando semi per i suoi nuovi raccolti. Nadia Pische Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 IL NUMERO 269 7-10 3:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 20.13 Pagina 2 IL FUTURO CRESCE QUI MASAINAS, SANT’ANNA ARRESI, SANTADI, TEULADA 8-9-10 MAGGIO 2014 Che cos’è un GAL? Quale eredità? L ’approccio LEADER è la metodologia con cui si attua il PSL ed è caratterizzato dal bottom Luciano Piras. up ovvero promuove e sostiene un approccio partecipativo “dal basso”: coinvolge tutti gli attori locali, di interesse sia economico che sociale, che garantiscono che si proceda in assoluta autonomia rispetto ad istituti o soggetti terzi che potrebbero influenzare il suo operato. Il GAL, Gruppo di Azione Locale, è un consorzio a partecipazione pubblico-privata che nel FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) gestisce e attua un PSL (Piano di Sviluppo Locale) che viene finanziato con risorse della Comunità Europea messe a bando dall’assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale della Regione Sardegna che grazie alla metodologia LEADER, attua gli Assi III e IV del PSR 2007/2013. L’iniziativa LEADER è stata partecipata con successo dal GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari da oltre due programmazioni ed ha fra i suoi obiettivi il sostegno alle comunità rurali nell’opera di miglioramento della qualità della vita e della crescita economica, favorire strategie di sviluppo sostenibile e la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale. Le tematiche fondamentali su cui opera il GAL, sono: • l’utilizzo di nuove tecnologie e nuovi know-how per aumentare la competitività dei prodotti e dei servizi dei territori; • il miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali; • la valorizzazione dei prodotti locali, in particolare agevolando mediante azioni collettive l’accesso ai mercati per le piccole strutture produttive; • la valorizzazione delle risorse naturali e culturali. Al fine di attuare una buona strategia di sviluppo rurale, è assai importante che l’azione locale sia integrata e coordinata anche con gli altri interventi territoriali. L’innovazione e la diversificazione rappresentano componenti importanti per il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo delle aree rurali, così come assume un ruolo fondamentale il confronto con altre realtà e lo sviluppo di idee progettuali. La cooperazione è una scelta vincente. Le competenze maturate in questi anni possono rappresentare per la collettività locale uno strumento efficace di aggregazione per elevarsi a progetti più ambiziosi: la creazione di un distretto rurale e l’esperienza del GAL sono la soluzione per una buona politica di governance locale. Il LEADER non solo rappresenta una filosofia ma una reale e collaudata best practice da estendere ad altri settori per costruire insieme il futuro. Cristoforo Luciano Piras Presidente del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari Arrivano dalla Penisola e da cinque Paesi Europei le delegazioni di tutti i partner del GAL Sulcis Nel Sulcis il Simposio delle Identità Rurali Europee I l GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, in collaborazione con il GAL Linas Campidano, il GAL Marmilla e il GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, nonché il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, per l’attuazione dell’azione 4 del progetto di cooperazione transnazionale “meDIETerranea” a valere sulla Misura 421 del PSR Sardegna 2007/2013 e sui fondi del Parco Geominerario, sta organizzando un evento denominato “Simposio delle identità rurali europee”. L’evento si svolgerà dall’8 al 10 maggio 2014 presso i comuni di Masainas, Teulada, Sant’Anna Arresi e Santadi, ricadenti all’interno del territorio del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra Campidano di Cagliari, in qualità di capofila. Al Simposio saranno presenti le delegazioni di tutti i partner di cooperazione transnazionale del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari provenienti dalla Sardegna, dalla Penisola (Veneto e Basilicata), dalla Francia, dalla Finlandia, dalla Polonia, dalla Bulgaria e da Malta. Questo rappresenterà il momento di incontro delle diverse identità rurali europee che potranno presentare le proprie realtà. Per l’occasione verranno organizzati convegni, laboratori del gusto, show cooking e spettacoli dal vivo, volti a far sperimentare le tipicità dei luoghi e a far scoprire la ruralità che caratterizza l’intero territorio. Nella piazza principale del comune di Santadi, verrà allestito un villaggio delle identità rurali europee che ospiti al suo interno gli stand delle Istituzioni, Istituti scolastici, Imprese locali, Produttori e Rappresentanze dei GAL partner. Vista l’importanza dell’evento, il GAL Sulcis metterà a disposizione gratuitamente degli spazi all’interno di tale villaggio, debitamente personalizzati per l’occasione, dedicati alla promozione e valorizzazione del territorio della Sardegna, nei quali si potranno divulgare informazioni e promuovere l’attività degli espositori coinvolti. Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari è capofila del progetto “AgriSociale: coltiviamo cittadinanza”, conoscere le varie realtà delle fattorie sociali L ’agricoltura sociale è una pratica che di recente sta riacquisendo la sua rilevante funzione collettiva incoraggiando il reinserimento terapeuNicoletta Piras. tico, sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso la produzione di beni agricoli secondo le tradizioni e gli stili propri delle comunità rurali. La crisi economica che imperversa la società con la conseguente scarsità di risorse pubbliche ed una crescente penuria di risorse naturali, ha determinato da parte delle comunità locali nuovi modi di produrre e distribuire valore economico e sociale e, allo stesso tempo, assicurare diritti di cittadinanza come il diritto al cibo sano, alla salute e ad un ambiente di qualità. L’agricoltura sociale lega in modo contestuale la produzione di cibo, la gestione dei territori e delle risorse naturali, la creazione di valore economico e sociale e di nuova occupazione, la tessitura di beni relazionali e di comunità, l’organizzazione di servizi innovativi, la realizzazione di beni privati e pubblici. In quest’ottica, si presenta come una vera e propria pratica di innovazione sociale che assicura servizi innovativi e, allo stesso tempo, dà nuova visibilità e un ruolo più rilevante alle attività agricole - nella produzione del cibo locale e nell’erogazione di servizi - mediante la costruzione di nuove reti di relazioni tra le comunità locali, i consumatori, gli operatori socio-sanitari e le istituzioni. In questo modo è uno degli strumenti operativi con cui gli enti locali e regionali applicano le politiche di welfare in ambito territoriale coinvolgendo gli enti pubblici stessi, le aziende agricole, le società cooperative e la cittadinanza. L’Unione Europea definisce, infatti, l’agricoltura sociale come “il nesso fondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare, equilibrio territoriale, conservazione del paesaggio e dell’ambiente, nonché garanzia dell’approvvigionamento alimentare” e ne ribadisce lo status di soggetto privilegiato per le politiche di welfare degli stati membri. Il progetto di Cooperazione Transnazionale “AgriSociale: coltiviamo cittadinanza”, di cui il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari è capofila, nasce dall’esperienza maturata nel precedente progetto “AgriSociale”, sviluppato all’interno delle attività di animazione territoriale della Misura 321 del PSR 2007/2013 “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale” - Azione 1 “Servizi Sociali, come percorso partecipativo di coinvolgimento e sensibilizzazione dell’intera comunità”. Da questa esperienza è emersa l’esigenza di approfondire la tematica dell’agricoltura sociale e di conoscerne le pratiche attuate sul territorio europeo, di sostenere l’integrazione delle reti tra i soggetti che operano nell’ambito dell’integrazione sociale, e della produzione agricola attraverso la creazione di un sistema ricco di relazioni. I Partner del progetto sono cinque: GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari in qualità di Capofila, GAL Linas Campidano, GAL Sole Grano Terra (Sardegna), GAL Silmu e GAL Sepra (Finlandia). Obiettivo generale del progetto è quello di sperimentare nuove strategie di azione per accrescere il sistema di risorse, il valore delle politiche di welfare locale e i livelli d’inclusione sociale, anche attraverso “reti” di elevato livello qualitativo. Obiettivi specifici sono: approfondire la conoscenza delle diverse realtà di fattorie sociali esistenti in Europa; di attivare una rete di fattorie sociali che permetta lo scambio di esperienze continua nella pagina successiva Uno dei progetti di cooperazione transnazionale è dedicato all’alimentazione I La promozione della dieta mediterranea stile di alimentazione sano e fattore culturale l progetto di cooperazione transnazionale “meDIETerranea” a valere sulla Misura 421 del PSR Sardegna 2007/-2013 ha come obiettivo generale quello di promuovere e valorizzare la dieta mediterranea come stile di alimentazione sano e come fattore identitario e culturale delle popolazioni coinvolte. Attraverso tale progetto, il GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari, in qualità di capofila, in collaborazione con tre GAL della Sardegna (GAL Linas Campidano, GAL Marmilla e GAL Sarcidano Barbagia di Seulo), due GAL della Basilicata (GAL CSR Marmo Melandro e GAL la cittadella del sapere), un GAL veneto (GAL Polesine Adige) e due GAL maltesi (GAL Majjistral e GAL Xlokk) intende rafforzare l’identità rurale mediterranea attraverso la valorizzazione e promozione delle dieta Mediterranea; diffondere e valorizzare la percezione della dieta mediter- ranea come dieta sana e salutare; approfondire il legame tra prodotti e produzioni tradizionali e la società; e valorizzare i processi produttivi ed i luoghi di produzione degli alimenti. La dieta Mediterranea non viene considerata solo come cibo. È una filosofia ed un modo di vita, rispetto per l’ambiente, amore per le tradizioni, e ricerca delle radici del buon cibo. La Dieta si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo. Il progetto si sviluppa in quattro azioni comuni: • Con la prima Azione,“Disegno e sviluppo del Menu Tradizionale Euro-Mediterraneo”- si è elaborato un “Menu Tradizionale Euro-Mediterraneo” quale strumento che si associa ai prodotti tipici di ogni territorio coinvolto ed incontra le mete dell’identità, della qualità e della sicurezza alimentare. • L’azione 2, “Realizzazione di eventi itineranti sul tema della Dieta Mediterranea” prevede l’organizzazione e la gestione di eventi itineranti legati fortemente alla Dieta Mediterranea. Lo scopo di tali eventi è promuovere nel Mediterraneo le produzioni tradizionali che garantiscono il mix di pietanze della dieta mediterranea ed un’offerta turistica più responsabile. • L’azione 3, “Realizzazione di una pubblicazione/cartone animato sulla Dieta Mediterranea” nasce dalle considerazioni secondo cui nei Paesi del Mediterraneo il cibarsi non è solo la risposta ad un bisogno primario ma anche un vero e proprio stile di vita, un approccio al mondo esterno e a quello interiore insito nella natura umana e tramandato dalla notte dei tempi, si intende sviluppare una ricerca sulle relazioni tra la nascita della civiltà antica e la dieta mediterranea. Per l’attuazione di questa azione è stato pertanto pubblicato per ciascun GAL partner un concorso di idee denominato “Il cibo come identità” volto a raccogliere le storie dei ragazzi delle scuole elementari che descrivessero il proprio territorio in relazione ai prodotti tipici che caratterizzano le proprie abitudini alimentari. Le migliori storie sono state raccolte all’interno di una pubblicazione cartacea ed un ebook e hanno dato lo spunto per l’elaborazione di un cartone animato che ha come comune denominatore la dieta mediterranea così come intesa nei vari territori coinvolti. È stato inoltre realizzato un “pezzo musicale” che rappresenti una sorta di “colonna sonora” della Dieta Mediterranea da inserire all’interno del cartone animato. continua nella pagina successiva IL NUMERO 269 8-9:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 20.00 Pagina 1 Un progetto di Cooperazione Transnazionale finanziato con la Misura 421 è dedicato ai giovani G Giovani e sviluppo rurale Youth and Rural Development iovani e sviluppo rurale - Youth and Rural Development è un progetto di Cooperazione Transnazionale finanziato attraverso la Misura 421 del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) Sardegna 2007/2013. La partnership è composta da sei Gruppi di Azione Locale (GAL) di cui quattro sardi, uno finlandese ed uno francese: GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari (capofila), GAL Linas Campidano, GAL Marmilla, GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, Kyläkulttuuria tuntureitten maassa e GAL Pays de Puisaye-Forterre. I territori dei GAL Partner sono noti per le bellezze naturali e per il ricco patrimonio culturale ma soffrono dei fenomeni di invecchiamento della popolazione e dello spopolamento delle loro aree rurali. Questo contesto socio-economico rappresenta la base sulla quale è stato ideato il Progetto “Giovani e Sviluppo Rurale” il cui scopo è favorire un approccio positivo al territorio di appartenenza, rafforzando così il legame fra i giovani e il loro territorio natio al fine anche, del superamento del luogo comune secondo il quale vivere in aree rurali rappresenti una complicazione piuttosto che un valore aggiunto. Nel Progetto “Giovani e Sviluppo Rurale”, l’identità e la cultura locali assumono quindi i presupposti fondamentali per motivare i giovani alla permanenza sul territorio: obiettivo del Progetto è quello di presentare alla nuova generazione il mondo rurale e le sue tradizioni attraverso un approccio innovativo ovvero con l’utilizzo dei più coinvolgenti mezzi di comunicazione: il cinema e internet. Attraverso la pubblicazione di un Concorso di idee “La terra: presentazioni di testi e racconti. Le Scuole sarde che hanno partecipato al concorso, sono: GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari: Cristoforo Luciano Piras, presidente del GAL Sulcis. identità e cultura rurali - Donatori di storie a km zero” rivolto agli Istituti Comprensivi del territorio di competenza di ciascun Carloforte, Giba (Sant’Anna Arresi), Pula, Santadi e Teulada; GAL Linas Campidano: Guspini-Pabillonis e Arbus-Gon- L’evento svoltosi in Borgogna. GAL Partner, i ragazzi delle Scuole secondarie di primo grado si sono cimentati sul tema dell’identità territoriale attraverso la nosfanadiga; GAL Marmilla: Laconi (Genoni), Villamar, Masullas, Ruinas, Segariu, Usellus; GAL Sarcidano Barbagia di Seulo: Esterzili, Isili, Nurri, Gergei, Nurrallao. Per i Partner esteri hanno partecipato: Per il GAL KKTM: Veikka Salmi, Valterri Rauhala, Elena Heikkila Per il GAL Pays de PuisayeForterre i ragazzi de “Association Enfance et loisirs” de Prunoy. I racconti selezionati sono stati raccolti in un volume “La terra: identità e cultura rurali - Donatori di storie a km zero (Stories from the land of my birth)” che è stato presentato nel I Evento internazionale che si è svolto a Kongas (Lapponia, Finlandia) dal 15 al 18 aprile 2013. Un secondo volume “Storie dalla Sardegna” raccoglie tutte le storie in concorso. Le storie più meritevoli per originalità ed attinenza al tema dell’identità rurale, sono diventate inoltre sceneggiature per i corti cinematografici. Gli studenti, affiancati da un’équipe di esperti sotto la direzione artistica del Regista sardo Salvatore Mereu in collaborazione con Mommotty ssrl, hanno prima svolto in classe una serie di laboratori sulla storia del cinema e sulle tecniche cinematografiche che poi hanno messo in atto durante la fase dalle riprese dei film. Dal 21 al 25 ottobre 2013, si è svolto il II Evento Internazionale presso il territorio del GAL Pays de Puisaye-Forterre (Borgogna, Francia) in cui i ragazzi hanno svolto attività propedeutiche legate al mondo del cinema: laboratori di trucco, di recitazione, di utilizzo delle luci e della macchina da presa. “AgriSociale: coltiviamo cittadinanza”, conoscere le varie realtà delle fattorie sociali continua dalla pagina precedente tra operatori, il mondo della ricerca e policy-maker anche attraverso l’attivazione di metodologie partecipative tra tutti i soggetti coinvolti; di favorire la nascita di nuove forme di welfare che valorizzino le specificità e le risorse delle aree rurali attraverso l’attivazione di percorsi culturali, terapeutici, educativi e assistenziali che si integrino con l’attività produttiva agricola; di sviluppare lo scambio di “buone prassi” tra gli operatori agricoli, le istituzioni, le scuole e le famiglie dei territori coinvolti; di attivare collaborazioni tra imprese agricole, soggetti del terzo settore e istituzioni pubbliche per migliorare la qualità della vita e l’integrazione sociale dei soggetti svantaggiati e delle aree in malessere demografico. Gli obiettivi sopra menzionati verran- no realizzati attraverso l’attivazione di tre azioni principali e due azioni trasversali a tutto il progetto relative alle attività di comunicazione e monitoraggio che consentiranno un alto grado di interazione fra tutti i partner coinvolti nel progetto. Le tre azioni principali sono le seguenti: 1): Attivazione del tavolo permanente “Carta dei principi” e Marchio di qualità che consiste nel costituire gruppi di lavoro multidisciplinari, a livello locale e internazionale, sui temi delle attività sociali in agricoltura con l’attivazione di tavoli di discussione internazionali; 2) Eventi internazionali: per lo scambio delle buone prassi e l’acquisizione di nuove competenze che verranno organizzati rispettivamente uno in Finlandia e uno in Sardegna; 3) Educational Tour: giornate di studio/lavoro in cui le persone svantaggiate ed i loro accompagnatori, che si svolgeranno presso le fattorie sociali individuate in Sardegna ed in Finlandia a seguito della visita svolta durante le giornate previste degli Eventi Internazionali. Il progetto ha una dotazione finanziaria complessiva di € 371.137,00. Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari con questo progetto intende non solo acquisire delle buone prassi, ma soprattutto attivare un processo di innovazione sociale in quanto si propone di attivare sul territorio una prospettiva di crescita sociale ed economica basata su una possibile forma di economia e di agricoltura civica, dove, i meccanismi del mercato, del dono e della reciprocità operano, in forma combinata, nella regolazione degli scambi. Nicoletta Piras Direttore del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari La promozione della dieta mediterranea stile di alimentazione sano e fattore culturale continua dalla pagina precedente • La quarta Azione, denominata “Festival della Dieta Mediterranea come simposio delle identità rurali e concorso gastronomico” prevede di realizzare quattro Festival della Dieta Mediterranea, uno in Sardegna, uno in Veneto, uno in Basilicata e uno a Malta. Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra Campidano di Cagliari, in collaborazione con i GAL sardi, GAL Linas Campidano, GAL Marmilla e GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, è attuatore del I Evento Internazionale in Sardegna che si terrà a maggio 2014 e denominato “Simposio delle identità rurali europee”. Lo scopo principale del Simposio è promuovere nell’ambito dei territori coinvolti il valore aggiunto della Dieta Mediterranea e delle produzioni tradizionali che la compongono, dando una grande risonanza sull’opportunità di valorizzare questa eredità per mezzo del settore turistico. In questa occasione sarà presentato il “Menù tradizionale EuroMediterraneo”. Per l’occasione verranno organizzati convegni, show cooking, laboratori del gusto e verrà allestito un vero e proprio villaggio delle identità rurali europee che ospiti al suo interno le delegazioni dei GAL partner, le istituzioni del territorio e gli operatori del settore agricolo, artigianale e turistico. Seguiranno l’Evento Internazionale a Malta organizzato dal GAL Majjistral e dal GAL Xlokk, in Basilicata progettato e realizzato dal GAL CSR Marmo Melandro e dal GAL La cittadella del sapere, l’Evento Internazionale finale che si terrà in Veneto gestito dal GAL Polesine Adige. Laura Poletti Referente del progetto meDIETerranea L’evento conclusivo del progetto si svolgerà nel Sulcis dal 7 al 10 maggio durante il “Simposio delle identità rurali europee” una manifestazione in cui la visione degli undici cortometraggi realizzati dai ragazzi che vedranno per la prima volta il lavoro realizzato negli ultimi mesi. L’evento svoltosi a Kongas (Lapponia - Finlandia). verranno presentati tutti i progetti di cooperazione che il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari sta at- Verranno svolte attività ludico-didattiche e di socializzazione e di conoscenza del territorio ospitante. Il gruppo di lavoro del Laboratorio del Cinema. tuando sia in qualità di capofila che di partner. Momento fondamentale del III Evento sarà la proiezione e Diana Piras Referente del Progetto Giovani e sviluppo rurale Youth and Rural Development meDIETerranea, nettare degli dei I l GAL Sulcis Iglesiente Capoterra Campidano di Cagliari promuove lo sviluppo sociale del territorio rurale, la crescita e la valorizzazione dei cittadini. La cooperazione transnazionale da questo punto di vista si è confermato un importante strumento di crescita e di osmosi di competenze e conoscenze costruendo le basi di futura cooperazione e di buona prassi. Il progetto meDIETerranea, di cui il GAL Sulcis Iglesiente è capofila, è volto alla produzione non solo di un menù identitario dei popoli mediterranei ma anche alla promozione delle qualità alimentari e nutrizionali e di tutti gli aspetti storici e culturali che danno spessore ad un titolo che può erroneamente apparire solo come una proposta di “buona tavola”. La Dieta mediterranea è la produzione di un’evoluzione millenaria ma sarà valorizzata come elemento fondante di uno stile di vita tipico delle aree rurali del mediterraneo solo dopo lo sbarco degli alleati americani nel meridione d’Italia e più precisamente nel Cilento. Fu allora che un tecnico, a seguito delle truppe alleate, scoprì la connessione tra cibo e longevità e si convinse che il vivere bene e a lungo aveva una seria aderenza con la qualità della vita di questi territori. Decise allora di “allungare la vita di 20 anni” e con la moglie si stabilì nel Cilento. La scelta confermò le sue intuizioni e i due vissero a lungo, raggiungendo la soglia dei 100 anni. Da allora si è fatta molta strada e abbiamo scoperto che la nostra Dieta mediterranea ha radici uniche e solide. La scienza dell’alimentazione e la produzione di beni edibili sono un as- se importante dell’era moderna. Ora la Dieta mediterranea è stata riconosciuta dall’Unesco bene immateriale dell’umanità. è cosa ormai consolidata che la Dieta mediterranea insieme ad altri fattori sia un elemento importante e in stretta connessione con il vivere a lungo. La cosa può sorprendere ma la nostra civiltà è strettamente legata nei suoi sviluppi storici al cibo. I racconti mitologici delle antiche civiltà del mediterraneo ne sono la prova. La storia degli dei e di eroi sarebbe tuta un’altra cosa senza una tavola imbandita di “mediterraneità”. La glorificazione del cibo raggiunge il massimo nell’immaginario e nella mitologia quando si sta a tavola con gli dei. Di Zeus, dio sopra tutti gli dei, la mitologia ci racconta che la madre Rea per sottrarlo alla voracità del padre Crono, lo nascose affidandolo alle ninfe. Le due ninfe allevarono con cura il piccolo dio con il latte della bianca capra Amaltea, il miele e con tanti frutti della terra. La storia poi la conoscete, Zeus diventò padrone dell’universo e non si dimenticò del bene ricevuto e ricambiò con benevolenza dandoci in dono il paniere della dieta mediterranea, sintesi di abbondanza ma soprattutto di benessere, equilibrio psico-fisico e felicità. è un mito? Forse. Ma è anche la visione condivisa di una civiltà. Un mito comunque è un’elaborazione poetica è un credo popolare che si fa storia. La storia, spero che vi piaccia, perché senza storia un popolo non esiste. Tutto quello che si fa storia diventa patrimonio e da senso all’esistenza dell’uomo, unificandolo ai valori di cui si nutre. Cristoforo Luciano Piras IL NUMERO 269 8-9:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 20.00 Pagina 2 “iLAND”, un osservatorio internazionale che lavora sulla trasformazione del paesaggio rurale i Progettare lo sviluppo locale sul paesaggio “bene comune” LAND - International Rural Landscape Observatory è un osservatorio internazionale sulla trasformazione del paesaggio rurale, che promuove attività interdisciplinari di studio, ricerca, divulgazione e formazione nel campo della gestione del patrimonio culturale rurale, collaborando con le istituzioni locali, nazionali e internazionali e avvalendosi della cooperazione di giovani ricercatori e di esperti multisettoriali. L’obiettivo generale è la definizione di programmi e di progetti di sviluppo locale basati sul riconoscimento del paesaggio come bene comune. Si costituirà grazie al progetto di cooperazione transnazionale da cui prende il nome, portato avanti dal GAL Teteven (Bulgaria) in qualità di capofila e da tre GAL sardi partner, il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, il GAL Linas Campidano e il GAL SGT (Sole Grano Terra Sarrabus Gerrei Trexenta e Campidano di Cagliari), con la collaborazione del Parco Geominerario Ambientale e Storico della Sardegna, vista l’incidenza che la storia mineraria e militare ha esercitato nella caratterizzazione di paesaggi e di- mensioni dei territori GAL della Sardegna. Il progetto transnazionale iLAND si rivolge a scienziati e ricercatori locali, artisti, bambini delle scuole primarie e adulti interessati alla gestione del paesaggio intelligente e sostenibile. L’intera popolazione dei territori dei GAL partner ne trarrà comunque vantaggio, partecipando a vario titolo alle attività del progetto e beneficiando così dei suoi risultati diretti e di sviluppo potenziale. Declinandosi in azioni locali e azioni comuni, il progetto di cooperazione transnazionale iLAND opererà su triplice scala, ovvero locale, nazionale e transnazionale. Su scala locale, iLAND intende educare verso un approccio consapevole al territorio in tutti i suoi aspetti, prestando particolare attenzione agli interventi attivabili attraverso gli strumenti insiti nel PSR/PSL. Agirà mediante la realizzazione di uno studio metodologico interdisciplinare dettagliato di ciascuna area rurale in cui operano i GAL partner, secondo un’azione locale del progetto, con l’attivazione, da parte di ogni partner, di uno o più moduli di ricerca interdisciplinare, sele- zionati in relazione alle tematiche di indagine rispondenti alle esigenze e alle realtà territoriali di appartenenza di ciascun GAL: Community - Le comunità locali e lo spopolamento; Territory - La pianificazione territoriale; Restart - La riqualificazione di paesaggi degra- naturali del territorio (es. acqua, foreste, terra); Culture - La tutela e la valorizzazione delle risorse culturali materiali ed immateriali per garantire la trasmissione dei valori identitari dei luoghi. Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Caglia- La sede del GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari, a Masainas. dati; Human action - La valutazione dell’incidenza dell’azione dell’uomo nella trasformazione del paesaggio; History Lo studio dell’evoluzione storica del territorio; Agriculture L’uso della terra e l’agricoltura; Natural Resources - La sostenibilità ambientale e le risorse ri attiverà a livello locale due moduli interdisciplinari, ossia Human action al fine di fornire una stima del rapporto di causa-effetto esistente nell’uso del territorio e Restart, per attivare la consapevolezza dello stato di degrado dei paesaggi presenti all’interno del territorio, valu- Vito Tizzano, direttore di Coldiretti Sardegna: «Il confronto con le altre realtà fa crescere» «I l Simposio delle Identità Rurali è un’occasione di confronto con le altre realtà europee e anche le altre realtà agricole. Credo che il GAL abbia fatto un’opera molto intelligente, in quanto è molto utile far conoscere le nostre realtà, le nostre produzioni e anche le nostre tradizioni. Una battaglia che abbiamo sempre fatto è quella dell’identificazione della provenienza dei prodotti agricoli, per consentire al consumatore di fare una scelta consapevole e questa sarà un’occasione utile anche in questa direzione. Il Simposio consentirà anche di far conoscere le nostre tradizioni e i nostri luoghi, svolgendo una funzione importante a fini turistici.» Vito Tizzano, direttore di Coldiretti Sardegna, originario di Carbonia, il primo sardo a ricoprire il prestigioso incarico, plaude all’iniziativa del GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari. Anche da qui emerge la volontà della Sardegna di guardare ad un nuovo modello di sviluppo... «Certamente dobbiamo pensare ad un nuovo modello di sviluppo, perché quello che abbiamo conosciuto è stato perdente, ha creato disoccupazione, inquinamento e danni alla salute dell’uomo. Credo che si possa pensare ad uno sviluppo diverso, fatto di energie rinnovabili, ad un’industria sostenibile e ad un’agricoltura nuova che, oltre a produrre la materia prima, faccia anche la trasformazione del prodotto e crei sviluppo agroalimentare, il settore che attualmente dopo il petrolio è in attivo nell’export in Sardegna. Se la politica capisse che noi viviamo di cibo e che è fondamentale avere l’autonomia alimentare, incentiverebbe la produzione agricola e quella agroindustriale.» «L’agricoltura - aggiunge Vito Tizzano - ha sofferto in questi anni della mancanza del potere sul prodotto. Il produtto- re ricava solo il 17% del prodotto, tutto il resto va alla trasformazione e alla commercializzazione. Una parte della filiera va riequilibrata, per far sì che i ricavi dei produttori siano maggiori e si continui a lavorare in agricoltura. L’agricoltura è fondamentale anche per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente.» Il territorio ha eccellenze importanti da proporre sia in Italia sia all’estero. «Non vi sono dubbi. Il Sulcis è famoso per il carignano che ha valicato tutti i confini mondiali ed è un’eccellenza riconosciuta, ma abbiamo anche l’olio e i formaggi che, purtroppo, sono poco conosciuti; il nostro grande problema è quello di far conoscere di più e meglio i nostri prodotti, per fargli fare il salto di qualità, trovando canali commerciali in grado di premiarli in termini di fatturato. L’agricoltura - conclude il Direttore di Coldiretti Sardegna - è l’unico settore che, anche in questo momento di crisi, sta crescendo e merita sempre maggiore attenzione.» Il Parco Geominerario Storico e Ambientale è stato confermato nella rete dei Geoparchi L a Sardegna è unica nel Mediterraneo per caratteristiche ambientali, geologiche, biologiche, per i paesaggi naturali spettacolari nella morfologia delle coste e dei rilievi interni, le cavità sotterranee e le aree archeologiche che ne fanno per varietà e rilevanza, un piccolo ma intero continente. L’attività mineraria ha modellato il paesaggio e insieme l’antica cultura delle popolazioni minerarie creando un’ambiente in cui il fascino della storia accompagna il visitatore tra le splendide testimonianze di archeologia industriale, in mondi sotterranei e a contatto con la magnifica natura sarda. Suggestivi villaggi operai, pozzi di estrazione, migliaia di chilometri di gallerie, impianti industriali, antiche ferrovie, preziosi archivi documentali e la memoria di generazioni di minatori rendono il Parco una nuovo grande giacimento culturale da scoprire. Non solo opere dell’uomo ma luoghi in cui la grandiosità della natura estasia il visitatore, le splendide falesie e i faraglioni calcarei a picco sul mare, infinite quasi desertiche distese di sabbia color oro, le “magiche” cavità carsiche, le selvagge foreste popolate da una grande varietà di specie animali con l’impareggiabile cornice azzurra del mare di Sardegna. Nell’ottobre 1997 a Parigi l’assemblea generale dell’UNESCO dichiara il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna “il primo Parco della rete mondiale dei geositi-geoparchi”. Le 8 aree del Parco, per complessivi 3.500 Km2, ne fanno uno tra i parchi nazionali più estesi ed eterogenei d’Italia. Nel 2007 al Parco viene confermato il suo valore internazionale con l’inseri- mento nella rete europea e globale GEOPARKS dell’UNESCO. Un grande lavoro si stà svolgendo, per offrire ai visitatori un volto nuovo ed interessante di questa splendida isola. Dagli unici e particolari esempi di archeologia industriale in sottosuolo e sul territorio al grande e moderno centro museale del Centro Italiano della Cultura del Carbone nella Grande Miniera di Serbariu. Il visitatore troverà un museo geominerario storico e ambientale unico al mondo, dove potrà ripercorrere 8mila anni di storia mineraria durante i quali, popoli diversi, alla ricerca di minerali, si sono succeduti lasciando indelebili tracce di un’affascinante cultura. Giovedì 27 marzo 2014 il Coordination Committee dell’European Geopark Network (EGN), riunito al Bielsa National Tourist Parador (Sobrarbe Geopark, Aragon, Spagna) ha deciso di confermare il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna nella rete dei geoparchi, assegnando il “Cartellino verde”. tando possibili interventi di riqualificazione in termini culturali, turistici ed economici. Su scala nazionale e transnazionale, il progetto iLAND interverrà mediante la condivisione dei principi e della metodologia di una corretta programmazione e utilizzo del territorio, tramite lo strumento Leader, come progetto pilota. Il materiale raccolto in ciascun modulo, mappe, video, testi, immagini, interviste e scritti, entrerà a far parte del Landscape Archive, un archivio digitale open source la cui consultazione avverrà attraverso il sito web del progetto e tramite una piattaforma interattiva situata all’interno dei territori locali, università, musei, biblioteche e media center. Inoltre, le azioni comuni, che verranno concretizzate sia a livello nazionale che transnazionale, prevedono l’attivazione di una piattaforma di coordinamento e monitoraggio dell’attività di ricerca e delle attività modulari; la realizzazione di una Sharing Week, un momento di discussione durante la quale i ricercatori di ogni modulo dovranno condividere la metodologia adottata, la pratica, e i temi locali oggetto di approfondimento; la realizzazione di progettazione e attivazione del sito web di progetto (con traduzione in BG e IT), l’E-promotion (social network), la progettazione del logo, la realizzazione di pubblicazioni cartacee, digitali e video e di materiale di comunicazione, oltre ai diversi momenti di scambio a livello internazionale sia in Bulgaria che in Sardegna. Il GAL Sulcis Iglesiente aderisce al progetto transnazionale con grande interesse, impegnandosi a contribuire ad un arricchimento culturale e scientifico in termini di interscambio di conoscenze tra vari territori e risorse umane in ottica multidisciplinare; proporre un’alternativa sperimentale alle modalità di ricerca e analisi del paesaggio e dei cambiamenti in atto nei vari contesti rurali proposti tra Sardegna e Bulgaria; rendere i risultati e la ricerca stessa accessibili al pubblico, attivando un movimento di pensiero e coscienza su una nuova visione del paesaggio rurale eco-sostenibile; stabilire un ciclo virtuoso di osmosi, dialogo ed integrazione tra le varie realtà di ricerca scientifica e artistica tra Bulgaria e Sardegna. Carla Vacca Referente del Progetto iLAND Lo zaino rosso L o abbiamo trascinato fino al Circolo Polare Artico e anche oltre, sistemato sulle spalle tra i boschi della Borgogna, poggiato sui sedili degli autobus nei lunghi spostamenti e abbandonato insieme agli altri in una piramide di un angolo dell’aeroporto. Lo zaino rosso del Gal Sulcis, compagno fedele di questi due viaggi di scambio, conoscenza e cooperazione, penzola ora dalla spalliera di una sedia, sembra stanco. Quando l’avventura è cominciata, lo scorso anno scolastico, lo zaino ha raccolto il necessario per andare: una penna, un taccuino, un cellulare, come cordoni ombelicali, caramelle e snack per rassicurarci, dei fazzoletti che ci proteggessero nello sconforto, una sciarpa, un cappello per coccolarci. Eravamo sicuri che nel suo spazio avremmo trovato ciò che ci era necessario per affrontare il freddo, il ghiaccio, e la nostalgia di casa. E così è stato. Nel silenzio e nel rumore degli incontri è stato il nostro punto di riferimento, il nostro appartenere ad un gruppo per osare, ascoltare, cercare altre vie, inventare nuovi linguaggi, stravaganti strategie per comunicare. Questo oggetto comune a studenti e insegnanti ci ha permesso di “entrare” anche fisicamente, esplorare territori e abitudini, senza avventatezze e con rispetto, sentendoci distinti ma parte di tutto. Da principio curiosi di conoscere un modo di essere diverso dal nostro, poi piano piano più arditi, con un impercettibile movimento di vicinanza e di ascolto, nella speranza di individuare un terreno comune, una lastra di ghiaccio che non si rompesse, su cui organizzare la comunicazione. Non solo tra i ghiacci e gli spazi sconfinati il nostro zaino è stato prezioso, anche tra i castelli in costruzione e i boschi fitti della Borgogna nel nostro sacco abbiamo raccolto sogni e paure legati alla comprensione, alla accettazione, al timore del confine di una terra mai esplorata. La diversità. Nel territorio dove la parola è sconosciuta, dove la natura è spietata e non si possono fare passi falsi, dove si è ospiti e non si conoscono le regole il nostro zaino ci ha dato forza e coraggio, e ci ha reso impazienti di esplorare. Conoscere. E abbiamo superato la frontiera. Insieme. Trascorrere un periodo di “scuola” fuori dei propri confini di tempo e di spazio, ci ha permesso di vedere non solo come si insegna all’estero, ma anche di provare sulla propria pelle lo smarrimento determinato dalla scarsa conoscenza di una lingua e di un ambiente. è qualcosa che ci ha toccato dall’interno, che ci ha fatto crescere, e che personalmente mi ha collocato in una posizione del tutto nuova rispetto allo “sconcerto” che hanno incontrato i miei alunni. Credo fermamente che per salire in cattedra occorra aggiornarsi, e credo con altrettanta convinzione che la scuola italiana trascuri la conoscenza approfondita di “almeno” una lingua straniera. Per questo mi auguro che nel futuro, non soltanto gli insegnanti di lingua straniera trascorrano un periodo all’estero, ma anche quelli di italiano, di matematica, di scienze, possano aprirsi a un periodo di formazione all’estero, in cui imparare le buone pratiche messe in atto da altre scuole. Se un formatore non è stato mai in un paese straniero a formare se stesso, difficilmente sarà capace di comunicare ai propri studenti la difficoltà, l’importanza, il valore di quella esperienza e difficilmente riuscirà ad insegnargli a star bene nel mondo. è questo che ho messo nel mio zaino rosso e che ho riportato a casa con me: il sogno di una scuola nuova, internazionale, che renda migliori, tolleranti, liberi e uguali, consapevoli del proprio essere cittadini italiani. Prof.ssa Gabriella Silvi Docente di italiano della III A della Scuola Media di Sant’Anna Arresi IL NUMERO 269 7-10 3:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 20.13 Pagina 1 La Cantina Santadi, grande realtà produttiva del territorio, è uno dei soci fondatori del Gruppo di Azione Locale Antonello Pilloni: «Il lavoro di qualità paga» «Il GAL ha organizzato iniziative importanti ed ha assegnato contributi ai piccoli operatori per 25 milioni di euro in 7 anni.» L a Cantina Santadi, fondata nel 1960, è una grande realtà produttiva del Sud Ovest della Sardegna, affermata nel panorama vitivinicolo nazionale. Oltre ad essere stata uno dei soci fondatori del Gal Sulcis, oggi è uno dei 51 soci privati del GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari (con 22 soci pubblici, il GAL conta complessivamente su 73 soci). Antonello Pilloni è il presidente della Cantina Santadi e del Consorzio di Tutela del Carignano del Sulcis, fondato nel 1977. «Il GAL ha organizzato iniziative importanti ed ha assegnato, con risorse della Comunità europea, contributi alle piccole imprese per complessivi 25 milioni di euro negli ultimi 7 anni, particolarmente importanti perché destinati ad operatori che non trovano altri canali di finanziamento e garantiscono anche ai turisti delle fasce meno abbienti la giusta ospitalità.» Il Simposio porterà nel territorio rappresentanze di diversi paesi... «Questo è un evento molto importante organizzato dal nostro GAL, il cui presidente, Luciano Piras, è anche presidente dell’ASSO GAL in Sardegna, e negli anni ha portato nel territorio diverse iniziative che qualificano il lavoro svolto da tutto lo staff. La Cantina Santadi è contenta di essere socia del GAL e di aver spronato tanti piccoli operatori ad organizzarsi, a capire come va fatto il turismo.» Antonello Pilloni. La Cantina Santadi è una realtà consolidata ma allo stesso tempo sempre in crescita, a livello nazionale e internazionale. «La Cantina va bene, ha iniziato oltre mezzo secolo fa a produrre prima vini da taglio che andavano nei vari mercati italiani e qualcosa anche in Francia, ma nei primi anni ‘80 ha iniziato a personalizzare i vini, con il Villa Solais ed il Terre Brune, poi con un’altra serie di vini che sono stati accettati bene in Sardegna, in Italia, in Europa e nei vari Continenti. Oggi siamo presenti in Asia, in 17 Stati degli USA, in Giappone, in Cina, a Hong Kong, in Brasile, in Australia, in Nuova Zelanda. è un lavoro che facciamo con grande passione e tutta la Cantina, tutti i lavoratori hanno appreso molto, sotto l’aspetto della vinificazione, dagli insegnamenti di Giacomo Tachis, il miglior enologo italiano del ‘900 che ha dedicato a noi una parte molto importante dei suoi saperi. Adesso che lui sta poco bene, noi continuiamo ad utilizzare tutti i suoi insegnamenti. Abbiamo un consulente che è stato suo allievo e collaboratore per circa 30 anni, ma non curiamo bene solo l’aspetto della vinificazione. Curiamo bene, soprattutto, i vigneti dei soci in campagna, perché nessuno può mai dimenticare, che il vino buono viene soltanto da uva buona. Non è consentito a nessun enologo, neanche al più grande del mondo, di fare buon vino senza buona uva.» Sono in cantiere nuovi vini? «Guardiamo sempre al futuro, non potrebbe essere che così. La Cantina lavora nel presente ma è sempre proiettata nel futuro, perché pensiamo che questa azienda, per la quale abbiamo lavorato per nostri vini sono presenti. In Italia è considerata una delle migliori 58 aziende vitivinicole del nostro paese.» Quando ha iniziato ad occuparsi a tempo pieno della Cantina, pensava di poter raggiungere questi risultati? La Cantina Santadi. molti anni, debba continuare ad essere, a crescere al di là delle nostre persone. è un’azienda che gode di molto rispetto da parte di tutte le guide specializzate, italiane ed estere, comprese importanti guide americane e di tutte le nazioni dove i «Avevo vigne ma ho iniziato ad occuparmi della Cantina come presidente nel 1976; fu il fondatore, Peppino Sais, che insistette molto e dopo iniziali resistenze, determinante dalle mie scarse conoscenze della materia, accettai. Quando ini- ziai ad operare, coltivai subito il sogno e poi la speranza di riuscire a superare una situazione fallimentare, iniziare la personalizzazione dei vini attraverso l’imbottigliamento e produrre vini di qualità medio-alta, che avessero la giusta remunerazione, per consentire ai nostri soci di coltivare i loro vitigni con piacere.» Allora la produzione di vini di qualità in Sardegna non era diffusa. «Direi che non esisteva proprio, abbiamo fatto il primo vino barricato, il Terre Brune, nel 1984, quando lo avevano poche aziende italiane e nessuna in Sardegna.» Cosa c’è nel futuro della Cantina Santadi? «Oggi la Cantina Santadi è una azienda importante perché ha strutture importanti, tecnologia importante, cura molto i vigneti dei soci che si sono adeguati, hanno capito l’importanza di trasformare i nostri vitigni, da vitigni di quantità in vitigni di qualità e stanno seguendo il nostro esempio anche le altre cantine del Sulcis. Abbiamo ricevuto scuola ma anche trasmesso scuola ed anche i nostri suggerimenti agli altri, perché il carignano è un bene che va da Calasetta fino a Teulada.» IL NUMERO 269 6-11:IL NUMERO 181 4/9 23/04/14 18.44 Pagina 2 Il caro-traghetti penalizza sempre più pesantemente l’Isola «Sardegna bellissima ma troppo cara» I l caro-traghetti penalizza sempre più pesantemente lo sviluppo turistico della Sardegna. Abbiamo ricevuto l’email inviata all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) della Presidenza della Regione Sardegna, da un turista veneziano, che riportiamo integralmente. «Gentile Presidenza della Regione Sardegna, è con profondo rispetto che mi accingo a scrivervi: amo la Vostra terra, e dal 1984 l’ho visitata per almeno 20 volte come turista. Da molti anni, ormai, utilizzo la roulotte prima e il camper poi per le mie vacanze: il problema sorto negli ultimi cinque anni, che ci ha allontanato dalla vostra bella terra è quello dei costi dei traghetti: stamattina ho provato a fare alcuni preventivi on line per un camper “camping on board” e quattro persone, partenza 11 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 il 2 agosto e ritorno il 23 agosto (i giorni consentiti dalle chiusure aziendali), e mi hanno fatto preventivi dai 1.500 ai 2.000 € per andata/ritorno. Capirete che l’entità della cifra mi impedisce chiaramente di dar seguito Una nave della Moby. ai nostri propositi, per cui certamente non faremo le nostre vacanze in Sardegna, ma andremo all’estero, probabilmente in Croazia o in Francia, dove questo problema non sussiste. Mi dispiace molto per noi e anche per la Sardegna, vi auguro comunque di avere un buon afflusso turistico, ci tenevo comunque a farvi sapere che spero tra qualche anno che le cose cambino e che qualcuno voglia veramente incentivare l’afflusso di turisti nella vostra bella regione: peccato che la vostra iniziativa di proporre tariffe agevolate con la compagnia Saremar si sia arenata: sono sicuro che la lobby delle compagnie (Moby, GNV, etc…) ha fatto deliberatamente fallire questa vostra lodevole iniziativa tramite la mega multa fatta comminare dall’Unione Europea, che anche stavolta si è dimostrata miope e con la ferma volontà di penalizzare i cittadini e non certo di agevolarli.» Distinti saluti - Claudio Rossignoli Via Bellini 9/a - Mestre Venezia “La casa della carne” Macelleria da Raffaele Carni, salumi e formaggi ESCLUSIVAMENTE SARDI Sapori autentici della nostra terra sul lungomare di Carloforte n° 47. siamo qui “Sa domu de Pasqualinu” Via Giacomo Balla, 27 - Carbonia - 340 3745756 Unitamente a gentilezza e cortesia si effettuano periodicamente offerte vantaggiose e consegne a domicilio. 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I l 29 marzo, presso la sala Remo Branca del municipio di Iglesias, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione dell’opera lirica per voci bianche e ensemble musicale “ZinBumBum Edina e i ricordi di carta”. Una produzione originale dell’Ente Concerti Città di Iglesias, che andrà in scena il 30 e il 31 maggio al Teatro Electra di Iglesias. L’opera nasce da un’idea del costumista cagliaritano Marco Nateri e si basa sulla vita di Edina Altara, artista sassarese vissuta dal 1898 al 1983. Marco Nateri, laureato in lettere, ha frequentato la sezione costumi del laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma, sotto la guida della maestra Giulia Mafai, in seguito ha collaborato con tutti in teatri della Sardegna come regista, scenografo, costumista. Ha allestito e diretto opere alla Fenice di Venezia ed al Teatro Massimo di Palermo, al regio di Torino, al Teatro nazionale di Tokio ed al Teatro Real di Madrid. La grande passione per Edina Altara nasce durante una visita di Marco al museo di Nuoro, dove era esposto un suo collage del 1919; da quel momento, la sua curiosità lo porterà a voler scoprire tutto su quest’artista che, sin da piccola, amava creare giocattoli con la carta e il cartoncino. L’idea di portare sul palco la storia di questi “giochi di bambina”, che poi diventeranno grandi opere d’arte della più importante artista sarda della prima metà del Novecento, è nata però, dopo aver visto in scena al Teatro Electra, lo spettacolo Alice’s Wonderland, dell’Ente Concerti Città di Iglesias, per la regia di Gianluca Erriu. Marco Nateri, in quella occasione è rimasto stupito dalla facilità con cui il maestro è riuscito ad instaurare un grande rispetto per la musica da parte dei bambini e il suo pensiero è corso subito a quanto sarebbe stato bello fare della vita di Edina Altara un musical. Presto l’idea è diventata realtà, dal lavoro di Marco Nateri, Gianluca Erriu e Giovanna Deidda ha preso vita il libretto di una storia vera, dove costumi e fondali sono di carta, quell’umile materiale che tra le mani di Edina divenne vera e propria arte. Gianluca Erriu ha scritto le musiche e i testi delle canzoni per lo spettacolo che vede come regista e scenografo Marco Nateri. I costumi sono il frutto del laboratorio di costume per lo spet- tacolo dove gli allievi creeranno sotto l’abile guida di Marinella Porru. La scenografia nascerà dalle mani degli allievi del laboratorio attrezzeria e scenografia validamente guidato da Antonio Rosati. Lo spettacolo diventerà magico e colorato grazie ai disegni di Roberto Borgia. Ora tutto è pronto per essere interpretato da un gruppo di piccoli grandi attori che, divertendosi e crescendo insieme, faranno conoscere a tutti la vita di una bambina che sin da piccola non resisteva al fascino per il disegno, i colori e la carta. A soli 18 anni, dopo un percorso come autodidatta, rimase inorgoglita dall’acquisto di un suo quadro, esposto ad una mostra a Torino, da parte del re Vittorio Emanuele III, opera che oggi possia- conferenza, che ricorda “tutte le cose belle” che Edina faceva quando, al suo rientro da Milano si reca a vivere sotto lo stesso tetto di Federico. «Decorava specchiere e armadi, tutto dopo il suo passaggio diventava più bello», continua Federico, che oggi ha la casa ricca di opere di Edina ritrovate tra armadi, casse e cassetti di vecchie soffitte. Il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, presente alla conferenza, ha detto di essere contento di questo crescendo di cultura ed arte e di sperare che in futuro possano esserci sempre nuove produzioni, soprattutto in un periodo di grande crisi dove la cultura potrebbe essere un nuovo modello di sviluppo. Al suo intervento è seguito quello dell’assessore alla Cultu- Il commissario dell’ex Provincia lo ha ceduto in comodato Il campo “Ceramica” è comunale I l comune di Iglesias ha ottenuto dalla Gestione Commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias la concessione in comodato d’uso gratuito per 5 anni dell’impianto sportivo polivalente di Ceramica. Nella struttura è attualmente presente un campo di calcio a 11 con pista di atletica, un campo di calcio a 7, un campo di calcio a 5, due campi da tennis e il pistino coperto di atletica. Il centro sportivo è stato oggetto nell’ultimo anno di un’attività di manutenzione straordinaria. Sempre nello stesso impianto sarà realizzato, a cura della Gestione Commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias, un impianto polivalente coperto che prevede un investimento di 350.000 euro. «Esprimo soddisfazione - commenta il sindaco, Emilio Gariazzo per la concretizzazione di un’opera- zione che ci permetterà di valorizzare un sito ideale per promuovere la pratica sportiva amatoriale e agonistica.» Il pistino coperto del campo “Ceramica” di Iglesias. Il nuovo direttivo dell’“Altra Sardegna” La presentazione del progetto nella sala Remo Branca del municipio di Iglesias. mo vedere esposta al Quirinale. Nel corso della sua vita, Edina ha ricevuto lettere di elogio da parte di noti ed importanti critici d’arte. Negli anni ‘30 si è dedicata alla ceramica, alla moda ed alla decorazione. Negli anni ‘50 ha collaborato con l’architetto Gio Ponti a diversi progetti d’arredo par case e transatlantici. ZimBumBum Edina e i ricordi di carta narra la storia di una bambina con una passione sfrenata per l’arte e le sue tre sorelle che non sognano altro che un matrimonio, una casa ed una vita normale, forse la stessa che sogna Martino, un suo compagno di classe che di Edina è innamorato, ne subisce il fascino, l’ammira incantato dalla sua grande manualità. E da questo fascino è rimasto colpito anche il pronipote di Edina, Federico Spano, presente anch’egli alla ra Simone Franceschi, che ha sottolineato l’importanza di investire sulla formazione in campo artistico e musicale, facendo sì che il teatro possa diventare un vero laboratorio e non solo un luogo di scena. Ha concluso la carrellata di interventi Marco Nateri, “l’artigiano sardo” come egli stesso si definisce, manifestando il suo dispiacere riferito ai tanti teatri sardi oggi chiusi, rimarcando che «il teatro deve essere la casa di tutti i cittadini, una casa è un luogo che deve essere usato, un posto dove si sta bene» e, infine, ricordando l’appuntamento a teatro per il 30 ed il 31 maggio, dove i bambini saranno i veri protagonisti dei sogni di una bambina sassarese, che riprenderà vita grazie a quella magìa che solo i bambini sanno regalare. Nadia Pische L ’assemblea dei soci, riunitasi lo scorso 7 aprile, ha approvato il bilancio ed eletto il nuovo Comitato direttivo del Consorzio Turistico L’Altra Sardegna. Nel corso del dibattito, sono emerse opinioni diverse ma sempre costruttive sui metodi da seguire per incrementare la presenza turistica per le cooperative ed i ricettivi aderenti al Consorzio. I componenti del Comitato di- rettivo che reggerà il Consorzio Turistico L’Altra Sardegna nei prossimi tre anni, con l’aiuto e la partecipazione fattiva di tutti i soci, sono, in ordine alfabetico: Caterno Cesare Bettini (fondatore e presidente uscente), Lorenzo Brun (Carloforte), Silvana Camboni (Santadi), Gaetano Cipolla (Carbonia), Concetta Fiorellini (Teulada), Marion Schmitz (Monastir), Walter Secci (Villamassargia). Il 14 aprile il Comitato direttivo, nella sua prima riunione operativa, ha confermato alla presidente Caterno Cesare Bettini. Tra gli obiettivi del Comitato direttivo consortile, vi sono iniziative che facciano da stimolo agli enti pubblici per il miglioramento della qualità della vita comunità ospitante, la crescita socio-economica della Sardegna e l’incremento di turisti in ogni periodo dell’anno. Poste, cinque nuovi direttori nel Sulcis P oste italiane ha nominato nuovi direttori in cinque uffici della provincia di Carbonia Iglesias. A dirigere l’ufficio di Iglesias 1, in via Emanuela Loi, è stato chiamato Roberto Medas, mentre Sandro Serreli è il nuovo direttore dell’ufficio di Siliqua. I nuovi direttori hanno maturato un’esperienza pluriennale in diversi uffici postali, distinguendosi prima come operatori di sportello e poi come responsabili di ufficio postale. In questi anni, grazie anche ad un percor- so di formazione, hanno accresciuto le proprie conoscenze, migliorando il livello di capacità professionale ed affinando le tecniche di gestione del personale. Nuovi direttori anche per gli uffici postali di Buggerru, Santadi e Tratalias, affidati rispettivamente a Valentina Toro, Raffaela Deidda e Gianluca Madeddu. I tre neo direttori si sono distinti per le spiccate attitudini professionali e per la volontà di mettersi in gioco nelle nuove posizioni che l’Azienda ha loro proposto. L’elezione è avvenuta la scorsa settimana nella sede di Carbonia Il decreto legge sul lavoro prevede la sua smaterializzazione A I Angelo Caria è il segretario Fnp Cisl ngelo Caria, già segretario dell’Interlega di Iglesias, Fluminimaggiore e Buggerru, è il nuovo segretario Generale Territoriale dei pensionati del Sulcis Iglesiente. Prende il posto dell’indimenticato Luciano Serra, deceduto un anno fa. L’elezione è avvenuta la scorsa settimana nei locali della Cisl Provinciale, in via Mazzini, a Carbonia, alla presenza dei massimi dirigenti Angelo Caria. del Consiglio Generale Territoriale della Fnp Cisl in rappresentanza degli oltre 7.000 iscritti, del segretario generale regionale dei pensionati Cisl Piero Agus e del segretario confederale della Cisl Sarda, Fabio Enne. I dirigenti della Fnp hanno eletto a completamento della dirigenza, Franco Monni e Marina Secci, che affiancheranno il nuovo segretario nelle scelte e sulle strategie nelle comunità locali. Il Durc sarà telematico e in tempo reale l decreto legge sul lavoro varato dal Governo prevede la “smaterializzazione” del Durc che sarà telematico, rilasciato in tempo reale e valido 120 giorni. «Noi vigileremo affinché queste novità vengano veramente applicate dalla Pubblica Amministrazione ma gli imprenditori dovranno segnalarci eventuali anomalie o reticenze.» è questo il commento di Confartigianato al decreto legge sul lavo- ro, varato dal Governo, nel quale sono contenute diverse misure di semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese. «Si prospettano, quindi, meno adempimenti per le imprese interessate a concorrere ad appalti pubblici», auspica la Confartigianato. Superando l’attuale sistema che impone ripetuti aggravi burocratici alle imprese, l’articolo 4 del decreto dispone che la regolarità delle im- prese in materia di versamenti di contributi previdenziali ed assistenziali dovrà essere verificata “con modalità esclusivamente telematiche e in tempo reale” dalla stazione appaltante, o da chi effettua il controllo, rivolgendosi in via telematica alle banche dati degli enti in possesso delle informazioni ovvero Inail, Inps o Casse Edili. Dalla data di acquisizione, il certificato ha una validità di 120 giorni. L’Amministrazione comunale di Carbonia ha approvato il progetto Si rinnova il 26 e 27 aprile a Carloforte la rassegna culinaria L S Un mostra e “i tre nomadi dell’anima” ’Amministrazione comunale di Carbonia ha accolto, durante la seduta della Giunta comunale dello scorso 26 marzo, la proposta degli artisti Stefano Masili e Antonella Meloni (in arte Shikanu’). è stata così approvata la realizzazione di una mostra culturale d’arte visiva con reading poetico a cura di Claudio Moica e reading poetico musicale “i tre nomadi dell’anima”, con la partecipazione di Natascia Capurro. L’evento si terrà nei giorni 17 e 18 maggio presso la Saletta del primo piano della Torre Civica, in concomitanza con Monumenti Aperti, al fine di arricchire il panorama di proposte che l’Amministrazione La Torre Civica di Carbonia. comunale offre a tutte le persone che, nei due giorni, visiteranno il patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico di Carbonia. «Con questa nuova iniziativa si legge in una nota - l’Amministrazione comunale di Carbonia prosegue nella promozione della vita culturale della città, favorendo e organizzando, in collaborazione con diversi artisti, varie iniziative che contribuiscono a rendere vitale il tessuto cittadino, a valorizzare il patrimonio artistico del territorio e ad attrarre turisti e visitatori. L’obiettivo è rendere possibile la conoscenza delle diverse forme espressive e la circolazione delle esperienze artistiche, incentivando lo scambio e il confronto intesi come manifestazione di crescita culturale dell’intero territorio del Sulcis Iglesiente.» Il cus cus in sessanta diverse varianti essanta varianti di cus cus diverse, musica, spettacoli ed intrattenimento anche per i bambini. Sono alcune delle iniziative della Sagra del cus cus tabarchino che si svolgerà sabato e domenica prossimi, 26 e 27 aprile, a Carloforte, sull’isola di San Pietro. Alla 13ª edizione, la manifestazione, organizzata dall’associazione Ciao, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e diversi partner pubblici e privati, è un appuntamento molto atteso e partecipato. Una mostra mercato di prodotti tipici, arti e mestieri animerà il centro di Carloforte, mentre piazza della Repubblica ospiterà le degustazioni di cus cus, in programma no stop dalle 10.00 alle 22.00 sia sabato che domenica. Anche i ristoratori di Carloforte proporranno menù a prezzi promozionali durante la sagra. Un piatto del tradizionale cus cus. Ogni giorno, alle 12.00, in piazza Carlo Emanuele sarà possibile partecipare ad un laboratorio che illustrerà la preparazione di un piatto di cus cus tabarchino: Anna Peloso, casalinga di Carloforte, mostrerà come si “arundia” la semola fino ai condimenti del piatto. Dalle ore 18.00 e fino alle ore 22.00, ogni giorno spazio al divertimento, con musica e balli. Donne in costume mostreranno dal vivo la preparazione del tipico torrone di Tonara e sabato sull’isola sbarcherà anche un raduno di vespe d’epoca. Domenica, alle 18.00, sfilerà il gruppo dei musici e degli sbandieratori medievali di Castel di Castro di Iglesias che si esibirà anche in una rievocazione storica di un episodio avvenuto sull’isola di Carloforte nel 1.300, dal quale è stato tratto un volume a fumetti che sarà distribuito per l’occasione. IL NUMERO 269 4-13:IL NUMERO 181 4/9 23/04/14 13.24 Pagina 2 13 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 Dall’8 marzo la saletta del Portico di Piazza Roma ospita le personali di 12 artisti, rassegna organizzata dal comune di Carbonia “L’affascinante linguaggio dell’arte” C Dopo la mostra inaugurale di Ielmo Cara, hanno esposto le loro opere i giovani artisti Alberto Spada e Veronica Gambula. ontinua la lunga ed appassionante passeggiata tra i sentieri del linguaggio dell’arte, tracciati dalla mostra “12x12”, organizzata dall’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con 12 artisti, presso la saletta del portico di Piazza Roma. La collettiva offre l’opportunità di ammirare una serie di opere creative derivanti da studi ed esperienze di artisti locali. Il taglio del nastro, il giorno dell’inaugurazione, è stato fatto dal noto pittore Ielmo Cara, che ha esposto le proprie opere dall’8 al 14 marzo. Il 22 marzo ha invece occupato la saletta, fino al 28 dello stesso mese, la “creatività” dell’artista Alberto Spada. Il giovane creativo, trentatreenne, dopo aver frequentato il liceo scientifico, ha conseguito la laurea presso l’Accademia delle Belle Arti di Sassari ed ha poi frequentato un master di Visual Design, presso la scuola Politecnica di Design di Milano. Oggi è un artista e un designer freelance nel campo della grafica e della comunicazione, illustrazione, fotografia, arti contemporanee e design di riciclo. Ha partecipato a numerose collettive in Sardegna e nella Penisola. Ha vinto due concorsi, a Nuoro, nel 2011 e nel 2012. Il primo, intitolato “Bona Pascas de Nadale”, per la realizzazione di una cartolina di auguri per il museo Man di Nuoro. Il secondo, “Giro del mondo”, progettazione grafica per l’imbarcazione Class 40 del velista Gaetano Mura, per la traversata transoceanica. Fin da piccolo, lasciava intravedere le sue doti artistiche: aveva solo dieci anni quando ha vinto il suo primo concorso bandito dal WWF. A Carbonia Alberto ha voluto presentare una vera e propria metafora che riguarda la galoppante crisi economica che stringe la morsa in tutto il territorio, da quando “i mostri di ferro” ormai abbandonati, occupano un posto deturpato che andrebbe al più presto recuperato, argomento tra l’altro presente in numerosi incontri tra ex lavoratori ed alti vertici aziendali e politici. Tra i pezzi esposti, un vecchio car- Un altro dipinto raffigurante delle montagne rocciose, quasi a rimarcare la grandezza della natura nei confronti dell’uomo, una natura che soffre e in alcuni casi muore, colpa della natura autodistruttiva dell’uomo, il quadro sarebbe un invito a rispettarla rivalutandone l’importanza. In mostra anche delle istallazioni di vecchi attrezzi rurali, come se non dovessero mai finire di esistere e di raccontare pezzi di storia. Un creativo a 360°, ecco come si Un’installazione di attrezzi da lavoro di Alberto Spada. tellone del mobilificio Cossu, testimone di una crisi che iniziava ad aleggiare nell’aria; un dipinto rappresentante una barca che, a detta dell’artista, può essere interpretato in più modi: «Una possibilità di spostamento per lasciare l’isola, quasi una via di salvezza da un posto che offre un lavoro sempre più precario. Siamo tutti un po’ come barche alla deriva, c’è chi va alla deriva, chi decide di rimanere ormeggiato e chi non finisce mai di costruirla». definisce Alberto Spada, il cui prossimo obiettivo è aprire, con la sua compagna, uno studio di grafica e comunicazione, dove insieme progetteranno e realizzeranno nuovi spazi, ma non prima di aver fatto tappa a Milano, per visitare la grande fiera internazionale di designer da cui trarre nuovi spunti per l’ormai imminente attività. Una nuova sfida la loro, un mettersi in gioco dando una risposta alla crisi che imperversa, la creatività al servizio del Il 10 aprile la Compagnia CC di Iglesias ha ospitato le quinte classi Una lezione sulla sicurezza dei cittadini I l 10 aprile gli alunni delle quinte classi della scuola elementare Pietro Allori di Iglesias sono stati accolti dai militari della Compagnia carabinieri di Iglesias. Nel corso della visita, gli studenti hanno potuto toccare con mano la realtà in cui operano i carabinieri della territoriale, visitando i vari locali della Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile, assistendo a diverse dimostrazioni esemplificative. Hanno potuto inoltre rivolgere ai carabinieri numerose domande sulla storia dell’Arma, la sua organizzazione e i suoi compiti. Sono state particolarmente numerose le domande che gli alunni hanno posto circa la realtà locale nella quale operano i carabinieri. L’incontro fa parte del progetto denominato “Cultura alla legalità”, promosso dal Comando Generale del- L’incontro alla Compagnia carabinieri di Iglesias. l’Arma dei carabinieri, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione. A Carbonia è stato costituito un nuovo gruppo consiliare L’“Iniziativa cittadina” di quattro consiglieri N ovità nel panorama politico del Consiglio comunale di Carbonia. è nato ufficialmente il gruppo “Iniziativa cittadina”, costituito da tre consiglieri: Alberto Zonchello, Alessandra Tresalli e Roberto Concas. Alberto Zonchello nel 2011 era stato eletto come candidato sindaco della lista “Innovazione e Progresso”, con 660 preferenze; Alessandra Tresalli nella lista del Partito Democratico, con 155 preferenze; Roberto Concas nella lista di Sinistra Ecologia Libertà, con 139 preferenze. «Il gruppo consiliare - si legge in una nota - nasce dalla richiesta degli aderenti all’omologa Associazione politico-culturale di avere una rappresentanza ufficiale anche all’interno del Consiglio comunale, soprattutto in questo periodo di gravissima crisi, perché è necessario utilizzare tutte le risorse a disposizione e coinvolgere tutte le istituzioni per realizzare i relativi progetti a favore della collettività.» I tre consiglieri fondatori hanno annunciato che «successivamente aderiranno al nuovo gruppo consiliare altri tre consiglieri (due di maggioranza e uno di minoranza)». Il gruppo consiliare “Iniziativa Cittadina” politicamente seguirà gli stessi indirizzi dell’associazione: «Non a sinistra, non a destra, non al centro… ma AVANTI con i cittadini e come cittadini!». Perciò all’interno del Consiglio comunale, sceglieranno di volta sta venne eletto alle Amministrative del 2011 con 98 preferenze). Nei giorni scorsi, intanto, l’iniziativa politica ha superato i confini comunali, registrando nuove adesioni all’Associazione “Iniziativa Cittadina”, nei comuni di San Giovanni Suergiu e Ma- Alessandra Tresalli, Alberto Zonchello, Roberto Concas e Arturo Troilo. in volta come votare, salvaguardando l’interesse della collettività e dei cittadini. Due settimane dopo la sua costituzione, il gruppo “Iniziativa cittadina” è cresciuto con l’adesione di un quarto consigliere, Arturo Troilo (ex PDL, nella cui li- sainas. Si tratta di Elvira Usai e Marco Zusa di San Giovanni Suergiu (la prima, ex vicesindaco ed assessore dei Servizi sociali della Giunta Palmas, “licenziata” dopo la sua candidatura alle regionali, è oggi all’opposizione) e di Gianluca Trastus, vicesindaco di Piscinas. futuro, per un domani che preme e che, per essere sereno, urge di nuove risoluzioni ai problemi di sempre… uno tra tutti la mancanza di lavoro. Nei giorni successivi, a dar vita alla saletta del Portico, sono state le creazioni della giovane artista Veronica Gambula, che ha intrattenuto i suoi ospiti dal 5 all’11 aprile, avvicinandoli ad uno stile molto particolare. Pur essendo attratta dall’arte sin da piccola, la famiglia non se la sente di farle frequentare il liceo artistico a con un progetto di ricerca e sperimentazione dei linguaggi incisori che propone di valorizzare la cultura della Sardegna. Da quel momento, il suo percorso artistico prosegue e la porta ad approfondire l’aspetto dei contenuti e dell’acquisizione di nuovi strumenti tecnico-espressivi. Casa Falconieri fa sì che per Veronica si spalanchino le porte su un mondo incredibilmente affascinante. Si reca in Spagna, dove partecipa al Festival d’incisione di Bilbao, co- L’opera di Veronica Gambula premiata al Festival internazionale di Bilbao. Cagliari ed inizia a frequentare l’istituto tecnico geometri, per poi iniziare a percorrere la sua vera strada. L’estate dopo il diploma è per lei una scoperta... studia e pratica presso un laboratorio di ceramica e poi finalmente il grande passo: frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Sassari. Si laurea in pittura, ma la sua vera passione prende vita quando inizia a collaborare con Casa Falconieri, una struttura che opera dal 1992 nosce vari artisti ed espone le sue opere. è protagonista di una menzione d’onore nel premio del 2° Festival Internazionale di incisione nel 2013. Queste esperienze la portano alla realizzazione delle opere che ha esposto a Carbonia presso la saletta del Portico: alcune incisioni e due libri d’artista. Con Veronica, si parla di vera e propria “arte emergente”. Le incisioni sono realizzate su basi di pvc, secondo una tecnica di incisione calcografica, la stessa matrice è stata usata più volte ed il risultato è una sorta di sovrapposizione di immagini magiche, ora leggere, ora sfumate. Queste stampe fanno parte della produzione realizzata durante i work-shop di sperimentazione e ricerca presso Casa Falconieri. I libri dell’artista sono due, uno si intitola “Libro segreto” ed appare con le pagine in sequenza, quasi come se fossero state strappate per dare una visibilità immediata del suo totale. Raccontano paure, scoperte, riflessioni, episodi più o meno forti che hanno lasciato nell’artista una traccia. Le pagine vivono attraverso un filo che, abilmente ricamato a mano, disegna e, metaforicamente parlando, rimette insieme tutte le tappe fondamentali della sua vita, quasi a rammendare alcune cicatrici. Il secondo libro dell’artista, “Libro violato”, è anch’esso ricamato a mano, forse perché, a detta della stessa Veronica, il ricamo ha sempre fatto parte della sua vita. In quest’opera disegno, cucito ed incisione, si intrecciano e raccontano passaggi di vita attraverso immagini stilizzate che incuriosiscono e catturano l’attenzione. L’obiettivo dell’artista Veronica Gambula, che dopo la laurea in pittura, consegue anche il diploma artistico, è «riuscire ad avviare un laboratorio di incisione per creare, e poi in futuro, magari insegnare». Un lungo percorso di studi e tante esperienze portano l’artista a voler intraprendere sempre nuove sfide, a mettersi in gioco e ad invitare tutti a fare lo stesso e disegnare... come vera e propria espressione di se stessi... creare per star bene! Nadia Pische L’assessorato della Sanità ha pubblicato l’elenco degli idonei 149 aspiranti direttori generali delle Asl L ’assessorato regionale della Sanità ha pubblicato l’elenco dei 149 idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende Sanitarie della Regione Sardegna. Marcello Acciaro - La Spezia 17/03/1962; Ferdinando Angelantoni - Cagliari 21/07/1956; Florindo Antoniozzi - Cosenza 2/10/1953; Efisio Luigi Aste - Cagliari 5/10/1946; Roberto Atzeni - Nuoro 17/05/1946; Angelo Barbato - Roma 7/07/1967; Benedetto Barranu - Baunei 16/01/1949; Corrado Bedogni - Genova 15/08/1953; Fulvio Bessi - Firenze 18/02/1954; Maurizio Bevilacqua Ancona 19/08/1959; Matteo Biancofiore - San Giovanni Rotondo 2/01/1962; Vincenzo Bifulco - La Maddalena 1/06/1958; Gianni Bonelli - Casale Monferrato 12/11/1968; Domenico Cadeddu - Cuglieri 21/10/1948; Maurizio Calamida - Cagliari 10/08/1953; Maria Lucia Cambilargiu - Sassari 15/06/1961; Savino Cannone - Gravino 24/06/1946; Antonella Carreras - Mogoro 21/04/1961; Gianfranco Casu - San Nicolò Gerrei 1/10/1949; Alessandro Carlo Cattani - Sassari 26/07/1959; Riccardo Ceccarelli - Pisa 11/07/1969; Pietro Pasquale Chessa Orune 27/03/1948; Simonetta Speranza Cristina Clemente - Sassari 21/01/1054; Bruno Contu - Ozieri 6/04/1953; Antonio Nicolo Corraine - Orgosolo 6/01/1945; Salvatore Giuseppe Cossu - Sassari 19/03/1952; Giovanni Maria Cubeddu - Ozieri 23/01/1949; Fabio Cuccuru - Roma 24/11/1959; Francesco Cuppone Catania 28/05/1954; Giuseppe Delitala - Sassari 29/03/1946; Manuel Salvatore Antonio Delogu - Orosei 25/09/1955; Antonio Demontis Ulassai 18/10/1956; Maria Dettori Pattada 11/06/1060; Roberto Di Gennaro - Milano 5/04/1954; Marinella D’Innocenzo - Lecce 2/08/1959; Antonio D’Urso - Catania 12/01/1962; Giovanni Antonio Fadda Ittiri 1/09/1937; Giuseppe Fadda Ittiri 7/09/1951; Italo Fancello - Urzulei 1/03/1939; Antonio Farci Iglesias 30/01/1949; Maria Serena Fenu - Cagliari 17/10/1984; Assunta Ferraraccio - Vico del Gargano 26/07/1956; Claudio Ferri - Carbonia 23/01/1961; Laura Figorilli - Rieti 25/10/1964, Ennio Filigheddu - Cagliari 3/08/1957, Sergio Florio Napoli 4/05/1944, Franco Frongia Oristano 27/12/1957, Davide Galantuomo - Cagliari 30/06/1961, Antonio Marino Ganadu - Ozieri 12/01/1954, Abramo Garau - Pabillonis 4/02/1952; Antonio Garau - Suelli 7/05/1949; Marcello Giannico Cagliari 13/09/1971; Tomasa Pina Gioi - Desulo 10/02/1961; Ida Grossi - Voghera 23/02/1954; Gabriella Guasticchi - Umbertide 1/09/1959; David Harris - Broadstairs (GB) 27/10/1953; Giorgio Lenzotti Tortolì 12/08/1953; Nicolò Licheri Bottida 10/03/1956; Maurizio Locci - Cagliari 22/01/1955; Franco Loche - Oristano 26/06/1942; Antonio Mario Priamo Loi - Lotzorai 12/03/1954; Giuseppe Madeddu - Sassari 8/05/1943; Silvio Maggetti - Genova 4/04/1952; Roberto Mainiero Olbia 3/05/1971; Pietro Attilio Giuseppe Manca - Cuglieri 19/03/1949; Costantino Marcello - Olzai 9/08/1950; Anna Marchesi - Pozzomaggiore 25/07/1952; Pierpaolo Marogna - Sassari 4/06/1957; Edoardo Marongiu - Bottida 9/12/1952; Maria Valentina Eugenia Marras - Oristano 18/10/1958; Riccardo Maria Masiello - Napoli 11/10/1962; Claudio Mazzoni - Forlì 7/06/1957; Giuseppino Mela - Buddusò 15/08/1950; Angelo Meli - Caltanissetta 13/04/1955; Francesco Meloni - Carbonia 10/12/1947; Mariano Meloni - Charleroi 13/05/1959; Marco Mensitieri Napoli 18/04/1965; Walter Messina - Palermo 26/09/1969; Danilo Migliorini - Oristano 7/11/1962; Lorenzo Giuseppe Pietro Moretti - Sassari 30/08/1947; Franco Mariano Mulas - Fonni 3/05/1942; Angelo Multinu - Sassari 6/08/1956; Renato Mura - Paulilatino 31/10/1945; Salvatore Bruno Murgia - Seulo 5/03/1948; Attilio Murru - Cagliari 15/02/1961; Carlo Murru - Cagliari 20/04/1964; Pietro Paolo Murru - Cagliari 15/08/1945; Maria Gabriella Nardi - Cagliari14/05/1955, Roberto Neroni - Teramo 13/01/1947; Antonio Onnis - San Gavino Monreale 25/10/1952; Gabriele Onorato Sassari 30/09/1941; Luciano Giovanni Oppo - Oristano 17/01/1962; Maria Teresa Orano - Cagliari 11/08/1946; Nicolò Orrù - Busachi 20/07/1957; Savina Ortu - Bauladu 31/01/1960; Mauro Palmieri - Torrice 20/04/1971; Giovanni Panichi - Lajatico 12/05/1949; Tommaso Panza - San Severo 28/04/1967; Tiziana Passetti - Roma 16/01/1961; Alfredo Pergola Quartu Sant’Elena 30/04/1952; Giuseppe Pettinaro - Lanusei 26/08/1948; Sergio Pili - Allai 25/09/1955; Giuseppe Pintor - Nuoro 14/07/1963; Francesco Pintus - Oristano 24/09/1970; Mirella Pintus - Sassari 10/09/1962; Angelo Piras - Gavoi 13/09/1959; Antonio Piras - Cossoine 1/04/1948; Roberto Pirastu - Cagliari 16/02/1951; Mauro Pirazzoli - Bologna 21/01/1953; Giorgio Pittau Cagliari 20/04/1950; Salvatore Piu - Muravera 3/01/1950; Carlo Poledrini - Cagliari 26/03/1959; Serafinangelo Ponti - Paulilatino 8/10/1963; Bachisio Porru - Olzai 4/07/1951; Remigio Carlo Puddu - Calasetta 18/07/1946; Roberto Puggioni - Oristano 30/08/1956; Carmelo Pullara - Licata 6/10/1972; Vincenzo Rea - Pomigliano D’Arco 23/01/1954; Piero Giuseppe Reinaudo - Centallo 7/12/1960; Francesco Benedetto Ronchi - Santa Giusta 23/04/1959; Giovanni Salis - Nuoro 24/03/1960; Sergio Salis - Sant’Antioco 17/10/1948; Anna Maria Sanna - Pozzomaggiore 6/09/1961; Alberto Saracco - Milano 23/06/1951; Thomas Schael - Klagenach (Germania) 24/03/1962; Aldo Schiassi - Castel Campagnano 20/03/1955; Chiara Seazzu - Sassari 17/01/1967; Giuseppe Maria Sechi - Oristano 13/09/1959; Angelo Maria Serusi - Gavoi 8/04/1958; Emilio Salvatore Simeone - Iglesias 29/08/1945; Bruno Simola - Iglesias 17/05/1946; Gerolamo Solina - Cagliari 12/01/1951; Antonio Solinas - Sassari 25/12/1959; Giorgio Sorrentino - Cagliari 22/04/1955; Antonio Maria Soru - Nuoro 30/03/1953; Marinella Spissu - Dualchi 4/01/1954; Giorgio Carlo Steri Cagliari 17/06/1953; Ugo Storelli Cagliari 2/04/1954; Antonio Onorato Succu - Orgosolo 24/02/1960; Pietro Tamponi - Calangianus 29/07/1947; Giorgio Tidore - Terni 8/06/1949; Carlo Tomasi - Pabillonis 14/01/1952; Giuseppe Tondini - Cagliari 21/08/1980; Giorgio Tore - Cagliari 4/07/-1953; Mario Trignano - Ittiri 16/07/-1945; Franco Trincas - Carloforte 17/04/1947; Antonio Usai - Ploaghe 24/05/1947; Mario Usala - Nuoro 8/07/1952; Bruno Uselli - Cagliari 15/11/1961. IL NUMERO 269 3-14:IL NUMERO 181 3/10 23/04/14 12.50 Pagina 1 14 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 Sabato 12 aprile, sotto le insegne del CeDAC, è andato in scena con successo, al Teatro Centrale, Gianfranco Berardi “Io provo a volare” ha chiuso la stagione di prosa è stato un omaggio a Domenico Modugno ma anche ai tantissimi artisti minori che non hanno avuto la stessa ascesa. I n scena l’intima danza di un uomo, pallido di cerone, che è stato attore. Uno sconfitto, prestato al mondo in cerca di sucCinzia Crobu. cesso, e poi tornato nel piccolo paese d’origine, a fare da custode - una logorante pena del contrappasso - al luogo dove è nato il suo sogno di fama: un cine-teatro, deturpato - oltretutto - da ristrutturazioni non consone a conservarne la magia e che, egli stesso - per rabbia - demolirà, segretamente, pietra dopo pietra. Non servono frack o gardenie da occhiello, perché quest’uomo intrecci, verosimilmente, il racconto della sua vita a quello della vita di Domenico Modugno. Lo fa, quasi in parallelo, con una forza travolgente e, nonostante gli esiti, diametralmente opposti. Due giovani meridionali, per la precisione pugliesi, proiettati verso la carriera: Modugno divenuto mito e l’altro umiliato in un circo, a fingersi scimmia, consolato dal fatto di essere solo uno, fra tanti attori d’Accademia, prestati al ruolo. Gianfranco Berardi, protagonista assoluto, è il fulcro di questo prezioso lavoro, mai banale; non ancora quarantenne e non vedente da circa vent’anni, Berardi, si fa leggero come il fantasma del custode e carnale come Mimmo Modugno, impressionandoci per la levità con cui si aggira in scena e per la padronanza con cui usa il corpo. Sfidando la gravità e l’handicap si sbilancia con precisione, guidato dalla regia accurata di Gabriella Casolari che lo scruta con luci prima soffuse e poi accecanti. Anche la luce è però indolore. La forza può essere soltanto interiore e la performance diviene appello accorato, maieutico, di un Amleto contemporaneo: «Io provo a volare. Aspetto ogni notte l’ultimo rintocco e poi parto. Vago cieco, sospeso in questo abisso scuro che mi circonda, prigioniero del buio mi rifugio nel vuoto, seguendo d’istinto un minimo contrasto di luce. Il giorno e la notte per me sono uguali, riflessi abbaglianti, miraggio ingannatore: esiste solo il caso. Per questo ogni notte io provo a volare. Spingo, lotto, cado. Ricomincio, disturbando chi sta intorno che non vuole, ha paura, e mi frena nello sforzo di volare, ma non riesce, perché io so ciò che voglio. Questo basta fino al giorno in cui la vista, mi dichiara che son salvo e lontano da quel mondo scuro ed uniforme che per anni m’ha tenuto prigioniero. E non sono più da solo.» A fare da colonna sonora i successi di Modugno, interpretati magistralmente da Davide Berardi, voce e chitarra e Giancarlo Pagliara, alla fisarmonica, cui il custode, giunta la mezzanotte, si ricongiunge in teatro. Tornando alla Casolari è necessario dire che in scena emerge tutto l’affiatamento professionale che la lega a Berardi, da anni. Nel 2001 Gianfranco Berardi, lavorando nella produzione “Viaggio di Pulcinella alla ricerca di Giuseppe Verdi” di e con Marco Manchisi, incontrò sulla scena l’attrice grafici, biografici e da aneddotistica racimolata fra miti, colleghi e coetanei, emerge la volontà di gridare un rifiuto alla propria paura di affrontare il mondo, il desiderio di riconoscersi fragili, soli, la speranza di riscoprirsi onesti innanzitutto con sé stessi “vedere o non vedere, questo è il problema, guardare dritto in faccia la realtà che mi circonda e mi spaventa e affrontarla con coraggio per cercare di cambiare o tenere tutto quanto dietro un velo che mi copre gli occhi ed il cuore e m’impedisce di soffrire?…» Appello dicevamo, poche righe sopra, a tutti i lavoratori dello spettacolo - che, in barba a qualche ministro indegno di essere chiamato tale, lot- Gianfranco Berardi. Gabriella Casolari, emiliana, con la quale inizierà un percorso che, dopo varie esperienze con diverse realtà produttive di calibro nazionale ed internazionale nel settore teatrale, cinematografico e radiofonico, convoglierà a maggio 2008 nella Compagnia Berardi Casolari. La poetica espressa dal gruppo appartiene a quella branca teatrale generalmente riconosciuta come teatro contemporaneo ed in particolar modo affonda le sue radici in quella corrente detta “nuova drammaturgia”. Come nasce un lavoro di questo tipo? «Io provo a volare - ha dichiarato Berardi - nasce dal desiderio di ricostruire dentro di sé, intorno a noi, l’idea di nido per poter planare sicuri verso gioie sconosciute. Così nasce un’indagine introspettiva che si allarga all’analisi di una condizione diffusa e condivisa; da spunti autobio- tano e provano a vivere “di cultura”. Questo è l’invito di Berardi: «Procediamo: Co.Co.Co., collaborativi in maniera costante e continuata, come il mondo del lavoro cinico ed alienante c’insegna, nel tentativo di ristrutturare il pollaio in cui da tempo svolazziamo tronfi e litigiosi. COraggiosi, per favore, COstanti e COnvinti per la rivoluzione che porterà a smettere di essere pollastri rantolanti, illusi di volare come falchi nel blu dipinto di blu.» Io provo a volare! omaggio a Domenico Modugno di e con Gianfranco Berardi e la partecipazione di: Davide Berardi, voce e chitarra; Giancarlo Pagliara, fisarmonica/ regia: Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari/luci: Gabriella Casolari/costumi: Pasqualino Ignomeriello. Nel prossimo numero il bilancio della stagione di prosa 2013-2014 al Teatro Centrale. Cinzia Crobu Un successo la commedia brillante del 22 marzo all’Auditorium Ferilli e Micheli protagonisti a Cagliari N on sarà “Natale in casa Cupiello”, del compianto Eduardo de Filippo, e nemmeno il cinematografico “Parenti e serpenti” del maestro Monicelli, ma “Signori … le patè de la maison”, andato in scena il 22 marzo all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari e fortemente voluto da La via del Collegio, usa con intelligente leggerezza l’ambito della convivialità per fare emergere le divergenze fra i membri di una famiglia romana della media borghesia. La commedia, brillante e ben collaudata nelle tempistiche quanto nell’alternanza dei ruoli, è un adattamento della piéce francese “Le Prenom” di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patelliére, a cura di Carlo Buccirosso e Sabrina Ferilli ed ha visto come protagonisti la stessa Ferilli, Maurizio Micheli e Pino Quartullo (con loro anche Massimiliano Giovanetti, Claudia Federica Petrella e Liliana Oricchio Vallasciani). La Sabrina nazionale, a suo agio nel ruolo di padrona di casa (sul sofà e non) ha sfoggiato una naturale inflessione romanesca e tanta simpatia; Quartullo, fratello borioso e berlusconiano, si presta ad essere una buona spalla per Maurizio Micheli, sicuramente il migliore in scena, nel ruolo di marito, parsimonioso, con Marx stampato sulla felpa. La regia è stata curata dallo stesso Maurizio Micheli, il quale ha dichiarato: «Una cena in famiglia con il marito, l'amico del cuore ed i cognati nel calore delle mura domestiche, il profumo del cibo - che con amorosa pazienza la padrona di casa prepara fin dal primo mattino aiutata dalla madre esperta e pignola - l’annuncio di un imminente lieto evento e il nome da scegliere per il na- Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli. scituro, la voglia e il piacere di stare insieme, di dirsi tante cose non dette e forse tenute dentro per anni. Cosa c'è di più bello?» E prosegue: «Il migliore dei ristoranti non potrebbe mai regalare la stessa atmosfera, ma si sa, nella famiglia si nasconde tutto il bene e tutto il male possibile, come del resto nella società degli uomini. Le sorprese non mancano e uno scherzo innocente e goliardico può rivelare realtà ina- spettate ed imbarazzanti e allora anche la più gustosa delle pietanze come il paté (stavolta nessun capitone dei Cupiello - ndr) che dà il nome al titolo può cambiare sapore e diventare un vero pasticcio, anzi un “pasticciaccio” - la padrona di casa pentirsi di aver passato tante ore ai fornelli e magari dare sfogo a rabbie e frustrazioni per troppi anni represse. Ma ormai tutto è pronto, ci si può, anzi ci si deve mettere a tavola». Insomma, una commedia divertente, a tratti grottesca e dai risvolti amari che porta i protagonisti alla consapevolezza che, finita la cena, niente sarà più come prima; - prosegue Micheli: un «gruppo di famiglia in un interno», anzi l’interno di un gruppo di famiglia. Particolarmente curata la scrittura dei dialoghi, serrati e capaci di far sorridere e riflettere: si passa dalla condanna all’omofobia, al tentativo di sradicamento di una serie infinita di luoghi comuni (differenza d’età nella coppia, per esempio), all’attenzione alla situazione politica di un’Italia caduta diverse volte in mano a svariati “nani”, dopo gli invasori ed i monarchi. Il primo indossava il fez e la camicia nera, il secondo aveva la gobba e strofinava le mani ed il terzo - di cotanto senno - porta(va) la bandana e corre(va) dietro alle ragazzine. C.C. Si conclude anche la prima stagione di prosa di Iglesias 8 maggio: l’amore, la vita e la morte ai tempi del ghetto al Teatro Electra «U na cena veramente straordinaria» è essenzialmente una storia d’amore. Magari non proprio la classica storia d’amore, ma sempre d’amore parliamo. Intanto è la storia di molti amori. Tra uomini e donne, tra genitori e figli e più semplicemente tra persone. Un canto per la vita, per la dignità, per la bellezza, per l’arte. Sì, perché in questa storia che conta qualcosa come mezzo milione di morti ammazzati, per tifo, fame, piombo, fuoco, gas, ciò che colpisce di più è l’amore per la vita. Tra cadaveri in decomposizione, deportazioni, esecuzioni sommarie ed arbitrio assoluto, ciò che più emerge è una grande, indistruttibile vitalità. “Una cena veramente straordinaria” prende le mosse da un’invenzione letteraria: il ritrovamento del cosiddetto Archivio Levinson, un diario della tragedia tenuto dallo scrittore Noach Levinson che all’indomani dell’occupazione tedesca della Polonia si sarebbe assunto il compito di raccontare la vita della comunità ebraica di Varsavia. Le sue note - insieme ai documenti e alle testimonianze su quei giorni terribili - confluiranno ne “Il muro di Varsavia”, il romanzo del giornalista e scrittore americano John Hersey che affida a Noach il ruolo di io narrante, riuscendo a far rivivere sulle pagine i protagonisti e a restituire loro la voce. L’istituzione del ghetto e la trappola mortale che lentamente ma inesorabilmente si chiude intorno alla comunità, danno un senso quasi drammatico al diario di Noach: il suo obiettivo diventa quello di testimoniare, di far sapere al mondo ciò che sta accadendo dietro quel muro. Un muro che “ironicamente” i nazisti fanno costruire agli ebrei, con il denaro degli ebrei, per intrappolare gli ebrei. Noach annota quasi attimo per attimo quello che gli accade intorno. Anche le cose più banali. Il risultato è una lucidissima e fondamentale ricostruzione della vita e della morte nel ghetto. Quel materiale preziosissimo, spiega Hersey nell’introduzione, quasi un romanzo nel romanzo, avrebbe avuto una sorte rocambolesca: negli ultimi giorni di vita del ghetto, quando le speranze di sopravvivere sono ormai nulle, Noach Levinson decide di nascondere il suo archivio sotto terra, in diciassette casse di ferro e in altri infagottamenti di fortuna; un’enorme mole di lavoro, soprattutto se si considerano le terribili condizioni nelle quali è costretto a portare a termine la sua missione. Spedisce poi in varie parti del mondo la mappa dettagliatissima del nascondiglio. All’indomani della caduta del nazismo, con il ghetto completamente raso al suolo, in poche ore i documenti vengono ritrovati quasi intatti. L’archivio viene così spedito in Palestina e da lì in America dove lo stesso John Hersey, l’avrebbe raccontato in ottocento pagine bellissime e terribili, dal titolo inevitabile: “Il muro di Varsavia”. La parola al regista Dattena (il tutto, come da comunicato stampa): «“Il muro di Varsavia” di John Hersey (giornalista e scrittore statunitense, corrispondente di guerra per Time e Life, poi inviato di The New Yorker in Giappone, autore di un fondamentale reportage su “Hiroshima” e vincitore del Premio Pulitzer con “A Bell for Adano” sullo sbarco degli Alleati in Sicilia) non è soltanto un romanzo. È innanzitutto uno straordinario documento sulla creazione del ghetto ebraico a Var-savia, sulla successiva deportazione della maggior parte di coloro che vi furono rinchiusi e, infine, sull’insurrezione di un manipolo di sopravvissuti. È però, soprattutto, la storia di una “Famiglia” e dei suoi componenti. Una storia di quotidiani eroismi, azioni esecrabili e fughe continue. Infinite tecniche di sopravvivenza al tempo dell’orrore nazista. La Nostra è però una Famiglia molto particolare e allargata. Senio G.B. Dattena. Una famiglia normale che lentamente cresce e che arriva a comprendere non solo parenti, ma amici, amici degli amici e anche semplici disperati in cerca di un ricovero. In una realtà orrenda e degradante, emergono le qualità dei singoli e la solidarietà del gruppo, in una quotidiana lotta per la sopravvivenza a dispetto di tutto e contro tutto. Un racconto a tratti glaciale e mai edulcorato che non nasconde i lati oscuri dei nostri protagonisti in uno dei momenti più bui della storia dell’umanità. C’è spazio per l’eroismo, l’abbiamo detto, e per le azioni vili, ma, contro ogni ragionevolezza, c’è posto anche per l’amore. La scelta di rielaborare questo testo e metterlo in scena, nasce dal grande interesse per il particolare punto di vista scelto da Hersey* per raccontare la tragedia. Lo sguardo è quello del protagonista, Noach Levinson. Il punto di vista è quello della quotidianità. Di questa quotidianità fanno certamente parte deportazioni, rastrellamenti e relativi tentativi di vivere un giorno in più, forse solo un’ora in più. Quotidianità è il soldato tedesco che uccide un ebreo ogni otto che ne incontra per la strada. I capelli che il tifo fa cadere e il relativo traffico di parrucche per signore. Sì, anche in quell’inferno, un po’ di pietosa civetteria. Quotidianità è anche il pasto giornaliero. Cosa mettere in tavola e come procurarsi i soldi, tanti, che servono per comprare qualsiasi cosa al mercato nero. Della quotidianità fa parte anche l’amore, soprattutto tra i giovani. Talvolta queste storie d’amore finiscono con un matrimonio. Contro ogni ragionevolezza, si mettono al mondo anche dei figli. Forse per sbaglio, o forse per convincere se stessi che un futuro ci sarà, nonostante tutto sembri dimostrare il contrario. La speranza. Sempre. E poi una cena. Una cena veramente straordinaria nella quale ci si gioca tutto, gli ultimi soldi rimasti, le ultime speranze. L’ultima cena degna di questo nome. Infine, l’insurrezione. Pochi e male armati. A strisciare in cunicoli sotterranei. A nascondersi nei forni. A vomitare nel tanfo delle fogne. È un viaggio agl’inferi che odora terribilmente di Vita. Ogni nuova pagina, ogni nuova morte non riescono ad occultare la vitalità e l’amore che arrivano a noi come un indecifrabile dono». (TB Teatro Barbaro/Associazione culturale - Una cena veramente straordinaria; L’amore, la vita e la morte ai tempi del ghetto - con Senio G.B. Dattena e Maria Loi fisarmonica Maurizio Serra/adattamento e regia Senio G.B. Dattena). Con “Una cena veramente straordinaria” l’8 maggio, alle 20.30, si chiuderà la prima stagione di prosa sotto le insegne del CeDac, presso il Teatro Electra, ad Iglesias. Il calendario, inaugurato il 16 marzo, ha visto in scena una briosa “Mandragola”, unica e perfetta commedia del Machiavelli, affidata alla regia di Jurij Ferrini, anche abile interprete in scena, insieme alla folta compagnia Corte Ospitale. Un’oliata macchina comica, ma anche un’allegoria sulla “corruzione della logica politica” che ha messo in evidenza i vizi della vita pubblica e quelli della vita privata, allargandosi, criticamente, anche verso il clero. A seguire - il 3 aprile - è andato il scena “L’ho fatto per il mio paese” di F. Freyrie e A. Zalone, originale ed attualissima pièce che ha affrontato il tema della distanza incolmabile tra politica e società ed ha visto in scena gli ottimi Lucia Vasini e Antonio Cornacchione. L’adesione del pubblico, molto numeroso per ogni spettacolo, ha premiato la scelta dell’Amministrazione comunale che ha fortemente voluto riportare il teatro in città; nel prossimo numero un bilancio della stagione, corredata dagli interventi degli addetti ai lavori. C.C. Gherardo Colombo arriverà a Iglesias per partecipare a un 1° maggio di riflessione I n collaborazione con il Teatro Stabile della Sardegna e l’assessorato alla Cultura del comune di Iglesias, il 1° maggio, il Festival della Filosofia, giunto alla sua terza edizione presso il Teatro Massimo di Cagliari, farà tappa itinerante a Iglesias, al Teatro Electra. Protagonisti la filosofa Roberta De Monticelli e Gherardo Colombo, ex magistrato italiano, attualmente ritiratosi dal servizio, divenuto famoso per aver condotto o contribuito a inchieste celebri quali la scoperta della Loggia P2, il delitto Giorgio Ambrosoli, Mani pulite, i processi Imi-Sir/Lodo Mondadori/Sme. Dopo il confronto in forma dialogica, avrà inizio una performance teatrale de La Cernita Teatro che ripercorrerà le dolorose vicende dei lavoratori delle miniere sulcitane, in seguito ad un letale incidente avvenuto in galleria nel 1952 (di e con Monica Porcedda, regia Gloria Uccheddu). A seguire, lezione-concerto sul tema: il lavoro nel cantautorato italiano, con il prof. Roberto Serra e i Jokers, nota formazione band rock isolana, che riproporrà brani di De Andrè, Guccini, De Gregori e molti altri. Direzione artistica (parte teatrale/musicale) di Cinzia Crobu, giornalista, critico teatrale ed antropologa e Monica Porcedda attrice, regista nonché direttore artistico de La Cernita Teatro. Segreteria organizzativa: Carla Conti Galliu. Ingresso libero. L’appuntamento è fissato per giovedì 1° maggio, al Teatro Electra di Iglesias (Piazza Pichi), alle ore 16.00. C.F. IL NUMERO 269 2-15:IL NUMERO 181 2/11 23/04/14 20.31 Pagina 2 Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 15 La Provincia del Sulcis Iglesiente CANALE 40 IN ONDA IL FUTURO Tel. 0781 672155 [email protected] L’improvvisa decisione del presidente Massimo Cellino di esonerare Diego Lopez e di richiamare Ivo Pulga ha dato una scossa alla squadra Il Cagliari conserva la A e cerca un nuovo padrone Nonostante i tanti problemi, non solo tecnici, la squadra rossoblù ha raggiunto la sua decima salvezza consecutiva senza grossi patemi. B attendo a domicilio il Genoa per 2-1, il Cagliari ha, di fatto, conquistato la sua decima salvezza consecutiva nel campionato di Serie A. Un obiettivo raggiunto con buon anticipo e, a conti fatti, senza troppi patemi d’animo, nonostante una stagione tutt’altro che tranquilla, sia sul fronte societario che su quello tecnico. Non si rischia di essere ingenerosi se si afferma che la permanenza nella massima serie è giunta forse più per demeriti altrui che per meriti propri. Formazioni come Livorno, Catania e Sassuolo (le maggiori indiziate per la retrocessione) hanno favorito un livellamento verso il basso che ha ridotto notevolmente la quota punti necessaria per non scivolare nel baratro. Ad ogni modo, va lodata anche quest’anno la grande capacità del Cagliari di fare quadrato di fronte ai problemi. Oltre alla solita telenovela sullo stadio Sant’Elia, che ha costretto i rossoblù a misurarsi davanti ad appena cinquemila spettatori e in uno scenario certamente poco consono, da gennaio in poi Cossu e compagni hanno dovuto anche fare i conti con le mosse a sorpresa del presidente Cellino. L’imprenditore originario di Sanluri, infatti, ha acquistato il 75% del Leeds United, storico club dello Yorkshire che milita attualmente nella seconda divisione inglese, e ha lasciato intendere (più con le parole che con i fatti, a dire il vero) di volersi disfare al più presto del Cagliari. Lo spogliatoio, capeggiato da Daniele Conti, ha manifestato pubblicamente la propria insofferenza di fronte ad alcune uscite del patron, mentre Daniele Conti. l’unica partita aperta per la cessione della società pare essere quella col fondo d'investimento americano rappresentato da Luca Silvestrone. Il manager abruzzese ha compiuto il primo passo presentando al sindaco Massimo Zedda uno studio di fattibilità sul nuovo Sant’Elia. La costruzione di un impianto moderno è, se- condo quanto dichiarato, condicio sine qua non per l’approdo del gruppo a stelle e strisce. Ma le precedenti (dis)avventure di Silvestrone a Ravenna e Sulmona, invitano alla prudenza. Per quanto riguarda il campo, il mese di aprile ha portato in dote il 37 esimo ribaltone tecnico dell’era Cellino: via Diego Lopez, silurato dopo l’1-3 casalingo contro la Roma, e dentro Ivo Pulga, ex vice dell’uruguayano, anche lui allontanato in precedenza e ora chiamato a traghettare il Cagliari nel finale di stagione. El Jefe, secondo quanto dichiarato dallo stesso Cellino, è stato colpevole di non aver assecondato a pieno i dettami in fatto di formazione. Il pomo della discordia sarebbe l’impiego di Andrea Cossu, che il numero uno di viale La Playa vorrebbe accantonare e che, invece, Lopez continuava ad utilizzare. Le due panchine collezionate dal fantasista cagliaritano nelle prime due gare “con Pulga in sella” rappresentano, del resto, un indizio più che convincente. In uno scenario di questo tipo, i tifosi del Cagliari iniziano a pensare alla prossima stagione. Con uno stadio fatiscente, un presidente sul piede di partenza ed una squadra da rinforzare, il futuro è quanto mai un’incognita. Roberto Rubiu Gli isolani hanno raggiunto i playoff nella Divisione Nazionale C Il Calasetta Basket sfida la Luiss Roma D al (possibile) inferno al paradiso nel giro di quaranta minuti. Grazie alla vittoria ottenuta sul Sant’Orsola Sassari (54-52) nella ventiseiesima e ultima giornata del campionato di Divisione Nazionale C, il Calasetta Basket non solo evita la retrocessione in C regionale, ma approda addirittura ai playoff promozione, dove affronterà la Luiss Roma. Alla vigilia dell’ultima palla a due, Calasetta aveva bisogno dei due punti per respingere gli assalti delle dirette rivali nella corsa alla salvezza. Impresa non semplice, visto che a Calasetta si presentava il Tavoni, quinto in classifica e deciso a vincere per tentare il sorpasso sull’Olimpia Cagliari. La formazione di Peretti, inoltre, doveva fare i conti con l’infortunio del pivot titolare Stefano Puggioni, schierato in campo ma profondamente condizionato dalle precarie condizioni fisiche. Al termine di un’autentica battaglia sul parquet, Calasetta è uscita vincitrice grazie alla maggiore determinazione, che le ha permesso di portarsi avanti di 16 lunghezze nel corso del terzo quarto e di resistere poi ai tentativi di rimonta di un orgoglioso Sant’Orsola. Dopo la sirena finale, Fontana e compagni hanno gioito per la meritata salvezza. Ma quando al palazzet- Il nuovo coach isolano Edo Peretti. to è giunta la notizia della sconfitta della Tiber Roma sul campo della Ilco Viterbo, la festa è diventata addirittura doppia. Calasetta vola ai playoff, regalando alla pallacanestro sulcitana un risultato di assoluto prestigio, che mancava dai tempi della gloriosa Sulcispes. Un traguardo impensabile solo due mesi fa, quando all'indomani della sconfitta sul campo di Petriana, i gialloblù parevano condannati alla retrocessione. A febbraio, però, è arrivata la svolta: il ds Mario Fontana ha deciso - seppur a malincuore - di sollevare dall’incarico Paolo Massidda, tecnico artefice della promozione, ed ha affidato il ruolo di giocatore-allenatore a Edoardo Peretti. L’ex Trapani, all’esordio nelle vesti di coach, ha dato la scossa ai suoi, che hanno collezionato tre vittorie (di cui due esterne) nelle ultime sei partite e hanno saputo mettere alla frusta la fortissima Virtus Cassino, vincitrice al palasport Sciamain solo dopo tre quarti di sofferenza. L’appuntamento è ora per il 26 aprile, alle 18.30, quando nella Capitale i sulcitani se la vedranno con la Luiss, compagine di altissimo livello che ha già fatto sua la Coppa Italia di categoria. Una sfida sicuramente proibitiva, ma comunque vada per Calasetta sarà stato un successo. R.R. è stata rinviata l’edizione 2014 della prestigiosa corsa in salita La 30ª Iglesias-Sant’Angelo si terrà in ottobre? L ’edizione 2014 della prestigiosa Iglesias-Sant’Angelo che si sarebbe dovuta svolgere dal 4 al 6 aprile, è saltata. L’Aci Cagliari ha annunciato la dolorosa decisione all’Amministrazione comunale di Iglesias che era già pronta a dare tutto il proprio sostegno per la migliore riuscita della manifestazione, molto importante sia sotto il profilo sportivo sia sotto quello della promozione turistica della città e del territorio. L’Aci ha spiegato di essere stata costretta ad interrompere l’organizzazione della 30ª Iglesias-Sant’An- gelo, soprattutto perché mancavano le condizioni di certezza di un numero congruo di iscritti/partecipanti nonostante l’iscrizione già garantita di una ventina di piloti dalla Penisola. Simone Faggioli in gara a Iglesias. «Ringrazio l’Amministrazione comunale di Iglesias - commenta Giorgio Ladu, presidente dell’Aci Cagliari - per l’impegno messo nell’organizzazione della manifestazione. Un grazie anche al Centro Commerciale Naturale di Iglesias per l’impegno profuso nell’organizzazione delle manifestazioni collaterali di accoglienza dei piloti.» «Mi auguro vivamente - commenta il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo - che i problemi possano essere risolti e la gara possa disputarsi durante l’Ottobrata Iglesiente.» L’assessore Desogus ha presentato a Carbonia l’iniziativa editoriale L’album delle figurine degli sportivi locali L ’assessore comunale dello sport del comune di Carbonia, Fabio Desogus, ha presentato stamane l’album delle figurine degli sportivi di Carbonia della stagione agonistica 2013/2014. Il progetto, proposto e realizzato da una società di Milano, la Fotoprint Italia, ha coinvolto sedici società sportive ed è suddiviso in due volumi che contengono complessivamente 916 figurine. Il progetto editoriale è stato realizzato a costo zero sia per le società sportive sia per l’Amministrazione comunale. L’assessore Fabio Desogus ha ringraziato la società editrice per l’iniziativa ed ha sottolineato come già nelle prime ore di distribuzione nelle edicole, l’album ha riscosso un notevole interesse. Nelle prime pagine dell’album è riportata una presentazione della città e del territorio anche a fini turitmici. «Pensiamo che anche un Album delle figurine possa sintetizzare la vivacità e il valore del settore spor- tivo di Carbonia e che sia un mezzo per far conoscere le bellezze della nostra città - ha detto l’assessore modo per presentare le società e i piccoli e grandi atleti, agonisti e dilettanti, protagonisti ed animatori L’album delle figurine degli sportivi di Carbonia. Fabio Desogus -. È un biglietto da visita per tutte le importanti attività svolte dalle tante associazioni sportive che operano a Carbonia ed un della vita sportiva cittadina. Speriamo che per le prossime edizioni un numero sempre maggiore di società decida di aderire.» IL NUMERO 269 1-16:IL NUMERO 181 4/9 23/04/14 20.17 Pagina 1 16 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 269 • 24 Aprile 2014 MACELLERIA Rosticceria - Polleria da Fabrizio Esclusivamente carni sarde Carni rosse e bianche - Prodotti pronto cuoci Piatti pronti (arrosti) su prenotazione Consegne a domicilio in tutto il Sulcis Aperto 7 giorni su 7 (la domenica solo al mattino) Via Bellini, 14 - Carbonia - Tel. 0781 1884515