S T A G I O N E
D ’ O P E R A
2 0 1 5 - 2 0 1 6
Aida
Opera in quattro atti
Libretto di Antonio Ghislanzoni
Musica di Giuseppe Verdi
Personaggi
Aida, schiava etiope soprano
Amneris, figlia del re mezzosoprano
Radamès, capitano delle guardie tenore
Amonasro, re d’Etiopia, padre di Aida baritono
Ramfis, capo dei sacerdoti basso
Il re basso
Un messaggero tenore
Una sacerdotessa soprano
Interpreti
Kristin Lewis
Anna Pirozzi*
Anita Rachvelishvili
Anna Maria Chiuri*
Ekaterina Gubanova (16)
Marco Berti
Riccardo Massi*
Massimiliano Pisapia (16)
Mark S. Doss
Dimitri Platanias*
Giacomo Prestia
In-Sung Sim
Dario Prola / Roberto Guenno*
Kate Fruchterman
Gianandrea Noseda
William Friedkin
Carlo Diappi
Marc Ribaud
Anna Maria Bruzzese
Andrea Anfossi
Michael Curry
Riccardo Fracchia
Valentina Dellavia
Saverio Santoliquido
Claudio Fenoglio
Direttore d’orchestra
Regia
Scene e costumi
Coreografia
ripresa da
Luci
Sagome animate
Assistente alla regia
Assistente alla scenografia
Direttore dell’allestimento
Maestro del coro
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Allestimento Teatro Regio
In occasione della riapertura del Museo Egizio
Ottobre 2015: Mercoledì 14 ore 20, Giovedì 15* ore 20, Venerdì 16 ore 20, Sabato 17* ore 20,
Domenica 18 ore 15, Martedì 20 ore 20, Mercoledì 21* ore 20, Giovedì 22 ore 20, Venerdì 23* ore 15, Domenica 25 ore 15
Aida
Argomento
Atto I
Scena prima. Il palazzo del re a Menfi. Il gran sacerdote Ramfis riferisce a Radamès che l’esercito etiope sta nuovamente marciando sul suolo egizio, e gli lascia intendere che proprio lui è stato indicato dalla dea Iside quale
supremo condottiero: si reca quindi dal re per riferirgli il vaticinio. Radamès, rimasto solo, sogna il momento in cui
tornerà carico di gloria all’amore di Aida, la schiava etiope alla quale è segretamente legato. Sopraggiunge Amneris:
invaghita di Radamès, la figlia del re gli chiede maliziosamente se la sua evidente felicità non sia dovuta ad un amore
segreto. Radamès, equivocando l’allusione della principessa, e temendo che la propria relazione con Aida sia stata
scoperta, reagisce in modo tale da insospettirla. L’arrivo di Aida complica ulteriormente la situazione, ma il teso
colloquio dei tre viene interrotto dall’ingresso della corte. Il re invita tutti ad ascoltare da un messaggero le ultime
notizie dai confini etiopi, quindi proclama la guerra e nomina Radamès comandante dell’esercito. Rimasta sola,
Aida dà sfogo al proprio senso di colpa per aver augurato la vittoria a Radamès: proprio lei, figlia di Amonasro, il re
etiope sceso in guerra per restituirle la libertà e il rango principesco che è costretta a nascondere.
Scena seconda. Il tempio di Vulcano. Radamès riceve l’investitura quale comandante supremo. Ramfis gli affida la
spada sacra e invoca la protezione divina sul sacro suolo dell’Egitto.
Atto II
Scena prima. Una sala nell’appartamento di Amneris. Amneris si prepara per assistere al corteo trionfale di
Radamès. Al sopraggiungere di Aida le comunica la falsa notizia della morte del generale: la sua reazione disperata, e
le sue lacrime di gioia quando le rivela di aver mentito, confermano i sospetti della principessa. Aida ammette di amare
Radamès, ma Amneris, furente, le ricorda che, nella sua condizione servile, non può sperare di ergersi a sua rivale.
Scena seconda. Uno degli ingressi della città di Tebe. Acclamato dal popolo, e preceduto dalla sfilata delle sue truppe,
giunge Radamès. Amneris gli impone la corona del vincitore, e il re giura che esaudirà qualunque sua richiesta. Radamès chiede che i prigionieri vengano condotti al loro cospetto. Tra essi Aida riconosce il padre: ma Amonasro le
ordina di non rivelare chi egli sia realmente, e rivolgendosi con parole nobili al faraone chiede clemenza per l’esercito
sconfitto. Radamès domanda, come ricompensa per la vittoria, che sia concessa la grazia ai prigionieri. Amneris è
indispettita, e Ramfis preoccupato all’idea che gli ufficiali etiopi, una volta liberati, possano ritornare alle armi. Il re
concede la grazia, a condizione che Aida resti a corte con il padre a garanzia dell’impegno di pace del suo popolo;
poi annuncia che ricompenserà Radamès offrendogli in sposa Amneris e destinandolo così alla sua successione.
Atto III
Le rive del Nilo. Ramfis accompagna Amneris al tempio di Iside, per trascorrere una veglia di preghiera nell’imminenza delle nozze. Sopraggiunge Aida: Radamès l’ha convocata per quello che la giovane pensa essere il loro ultimo
incontro. La sorprende Amonasro, che - ricordandole lo sventurato destino della patria, e anche rinfacciandole
l’amore per un nemico - la persuade a tentare di carpire a Radamès un segreto militare che potrebbe consentire
la riscossa all’esercito etiope. Arriva Radamès. Il giovane cerca di rincuorare Aida: respinto l’imminente attacco
dell’esercito nemico - sostiene - il re non potrà negargli il permesso di sposarla. Ma Aida realisticamente gli ricorda
che non potrà sottrarsi alla ragione di stato e all’ira di Amneris. Sentendosi respinto, Radamès accetta di fuggire con
lei, e si lascia sfuggire un’indicazione sulla strategia dell’esercito egizio. A questo punto Amonasro esce dal proprio
nascondiglio e si presenta a Radamès come il re degli etiopi e il padre di Aida: comprendendo di essersi comportato
in modo disonorevole, Radamès si dispera. Mentre Aida e Amonasro tentano di trascinarlo via, Ramfis e Amneris
escono dal tempio. Amonasro sguaina il pugnale, ma Radamès gli impedisce di scagliarsi su di loro. Amonasro
quindi fugge conducendo con sé Aida, mentre Radamès si consegna alle guardie accorse al richiamo di Ramfis.
Atto IV
Scena prima. Una sala nel palazzo del re. Amneris rivela a Radamès che Amonasro è morto in battaglia, ma che
Aida è sopravvissuta e si è dileguata, e si impegna a salvargli la vita se dimenticherà il suo amore per la schiava etiope.
Di fronte al suo rifiuto, la principessa lo abbandona al giudizio dei sacerdoti. Radamès viene condotto in una sala
attigua, dove Ramfis e i sacerdoti lo accusano di tradimento. Poiché rifiuta di dire alcunché a propria discolpa, è
condannato a essere sepolto vivo sotto l’altare del dio Vulcano. Quando i sacerdoti escono dalla sala del giudizio,
Amneris lancia una violenta invettiva contro la loro ipocrita crudeltà.
Scena seconda. Il tempio di Vulcano. Radamès viene rinchiuso in una nicchia sotto l’altare del dio: ma inaspettatamente gli appare Aida, che, avendo saputo della sua sorte, vi si è nascosta per morire con lui. Mentre si alzano i canti
delle sacerdotesse, i due innamorati si abbracciano teneramente. Entra Amneris, sconvolta dal rimorso: prostrata
sulla tomba, invoca la dea Iside perché conceda la pace a Radamès.
Prima rappresentazione assoluta: Il Cairo, Teatro di S.A. Reale il Khedivè d’Egitto, 24 dicembre 1871.
Questa scheda di sala è scaricabile dal sito del Teatro Regio all’indirizzo www.teatroregio.torino.it/node/5259.
Restate in contatto con il Teatro Regio:
Teatro Regio
Walter Vergnano, Sovrintendente
Gastón Fournier-Facio, Direttore artistico
Gianandrea Noseda, Direttore musicale
Orchestra
Violini primi Sergey Galaktionov*, Marina Bertolo,
Claudia Zanzotto, Monica Tasinato, Ekaterina Gulyagina,
Elio Lercara, Carmen Lupoli, Enrico Luxardo, Miriam
Maltagliati, Paolo Manzionna, Alessio Murgia, Ivana
Nicoletta, Daniele Soncin, Marta Tortia, Roberto Zoppi
Violini secondi Marco Polidori*, Tomoka Osakabe,
Bartolomeo Angelillo, Silvana Balocco, Paola Bettella,
Maurizio Dore, Anna Rita Ercolini, Silvio Gasparella,
Fation Hoxholli, Marcello Iaconetti, Roberto Lirelli,
Anselma Martellono, Luigi Presta, See Heo See
Viole Enrico Carraro*, Alessandro Cipolletta,
Gustavo Fioravanti, Rita Bracci, Maria Elena Eusebietti,
Alma Mandolesi, Franco Mori, Roberto Musso,
Laura Vignato, Claudio Vignetta, Giuseppe Zoppi
Violoncelli Relja Lukic*, Davide Eusebietti, Giulio Arpinati,
Alberto Baldo, Alfredo Giarbella, Andrea Helen Lysack,
Armando Matacena, Luisa Miroglio, Marco Mosca,
Filippo Tortia
Contrabbassi Davide Ghio*, Atos Canestrelli, Paolo Badiini,
Fulvio Caccialupi, Kaveh Daneshmand, Michele Lipani,
Stefano Schiavolin
Ottavino Roberto Baiocco (anche flauto)
Flauti Federico Giarbella*, Rossella Cappotto
Oboi Luigi Finetto*, Stefano Simondi
Corno inglese Alessandro Cammilli
Clarinetti Alessandro Dorella*, Luciano Meola
Clarinetto basso Edmondo Tedesco
Fagotti Andrea Azzi*, Orazio Lodin
Corni Natalino Ricciardo*, Federico Mauri, Fabrizio Dindo,
Evandro Merisio
Trombe Sandro Angotti*, Paolo Paravagna
Tromboni Gianluca Scipioni*, Enrico Avico, Marco Tempesta
Tuba Rudy Colusso
Timpani Ranieri Paluselli*
Percussioni Lavinio Carminati, Enrico Femia,
Fiorenzo Sordini (anche in palcoscenico)
Arpe Elena Corni*, Maria Elena Bovio
Complessi in palcoscenico
Ottavino Elisa Parodi
Clarinetti Luigi Picatto*, Francesca Gelfi, Diego Losero
Corni Pierluigi Filagna, Eros Tondella, Michele Canori
Trombe Enrico Negro, Daniele Colossi, Enrico De Milito,
Enrico Sinagra
Trombe egizie Ivano Buat*, Erica Ferroni, Gianluigi Petrarulo
Marco Rigoletti, Alessandro Caruana, Mauro Pavese
Tromboni Vincent Lepape*, Stefano Centini, Luca Di Vizio,
Tiziano Magnano
Tuba Alessandro Faccin
Arpe Alessia Luise, Maria Chiara Fiorucci
* prime parti
Coro
Soprani Elena Bazzo, Chiara Bongiovanni, Anna Maria Borri,
Caterina Borruso, Sabrina Boscarato, Lorena Campari,
Serafina Cannillo, Cristina Cogno, Valentina Coladonato,
Cristiana Cordero, Eugenia Degregori, Alessandra Di Paolo,
Alessandra Faggiani, Ekaterina Gaidanskaya,
Manuela Giacomini, Federica Giansanti, Rita La Vecchia,
Laura Lanfranchi, Paola Isabella Lopopolo, Maria de Lourdes
Martins, Shara Park, Lyudmyla Porvatova, Silvia Spruzzola,
Pierina Trivero, Valentina Vitti, Giovanna Zerilli
Mezzosoprani / Contralti Angelica Buzzolan, Shiow-hwa
Chang, Lyudmyla Chepurnaya, Ivana Cravero,
Claudia De Pian, Corallina Demaria, Maria Di Mauro,
Maria Elena Fincato, Roberta Garelli, Rossana Gariboldi,
Elena Induni, Naoko Ito, Antonella Martin,
Angela Alessandra Notarnicola, Raffaella Riello,
Maria Russo, Julija Samsonova, Marina Sandberg, Teresa Uda,
Daniela Valdenassi, Tiziana Valvo, Barbara Vivian
Tenori Pierangelo Aimé, Janos Buhalla, Marino Capettini,
Gian Luigi Cara, Antonio Coretti, Luigi Della Monica, Luis
Odilon Dos Santos, Alejandro Escobar, Giancarlo Fabbri,
Sabino Gaita, Roberto Guenno, Fabio Mario La Mattina,
Leopoldo Lo Sciuto, Vito Martino, Matteo Mugavero,
Matteo Pavlica, Dario Prola, Gualberto Silvestri, Sandro
Tonino, Franco Traverso, Valerio Varetto
Baritoni / Bassi Leonardo Baldi, Mauro Barra,
Lorenzo Battagion, Enrico Bava, Jacopo Bianchini, Giuseppe
Capoferri, Enrico Caporiondo, Tiziano Castro, Massimo
Di Stefano, Umberto Ginanni, Desaret Lika, Luca Ludovici,
Riccardo Mattiotto, Davide Motta Fré, Gheorghe Valentin
Nistor, Ezio Passerini, Marco Piretta, Mirko Quarello,
Franco Rizzo, Enrico Speroni, Marco Sportelli, Carlo
Tallone, Marco Tognozzi, Evans Tonon, Francesco Toso,
Fulvio Valenti, Emanuele Vignola, Vincenzo Vigo
Ballerini Melania Belfiore, Emanuela Boldetti,
Morena Calabrò, Giulia Mostacchio, Francesca Raballo,
Silvia Sisto, Francesco Calipari, Andrea Frisano,
Giulio Galimberti, Marco Russo, Daniele Salvitti
Artisti aerei di Cirko Vertigo Rio Ballerani, Elisa Mutto
Direttori di scena Vittorio Borrelli, Carlo Negro • Direttore dei complessi musicali in palcoscenico Giulio Laguzzi • Altro
assistente alla regia Paolo Vettori • Maestri collaboratori di sala Giannandrea Agnoletto, Jeong Un Kim • Maestro rammentatore Andrea Mauri • Maestro alle luci Carlo Caputo • Maestri collaboratori di palcoscenico Jeong Un Kim, Marco Rimicci
Assistente del maestro del coro Marco Turri • Archivio musicale Alessandra Calabrese • Sopratitoli a cura di Sergio Bestente
Servizi tecnici di palcoscenico Antonio Martellotto • Realizzazione allestimenti Claudia Boasso • Servizi di vestizione Laura
Viglione • Luci di scena e fonica Andrea Anfossi • Coordinatore di progetto Enzo Busco
Scene Teatro Regio • Costumi G.P. 11, Roma • Elementi di scena Mekané, Guidonia (Roma) • Attrezzeria Teatro Regio
e E. Rancati, Cornaredo (Milano) • Calzature Pompei 2000, Roma • Parrucche e trucco Mario Audello, Torino
Si ringraziano:
la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori Sergey Galaktionov (violino
Giovanni Battista Guadagnini, Torino 1772), Marco Polidori (violino Alessandro Gagliano, Napoli 1725 ca.), Enrico Carraro (viola
Giovanni Paolo Maggini, Brescia 1600 ca.), Marina Bertolo (violino Carlo Ferdinando Landolfi, Milano 1751) e Tomoka Osakabe
(violino Bernardo Calcanius, Genova 1756)
la Fondazione Zegna per il contributo dato al vincitore del Concorso per Prima viola
The Opera Foundation per la borsa di studio attribuita al soprano Kate Fruchterman
Prada e il FAI per il nuovo sipario donato al Teatro Regio
© Teatro Regio Torino
Prezzo: € 0,50 (IVA inclusa)
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Scheda di sala - Teatro Regio di Torino