I
Per il trasporto pubblico il 2006 è stato un anno particolarmente critico: a livello nazionale
la percentuale di spostamenti realizzati con un mezzo collettivo è stata la più bassa
registrata dal 2000; sempre nel 2006 più dell’88% degli spostamenti effettuati con mezzi
di trasporto a motore è stato realizzato con un mezzo privato (auto, moto o ciclomotore), anche se in Lombardia quest’ultima percentuale è fortunatamente risultata più
ridotta (85%).
La dominanza del trasporto su strada è osservabile anche per la movimentazione
delle merci: nel 2005 in Lombardia sono state infatti movimentate su gomma circa
418 milioni di tonnellate di merci, pari al 28% delle merci movimentate su gomma in Italia. In
questo quadro, la riduzione delle pressioni ambientali legate al trasporto merci vede
nell’affermazione dell’intermodalità tra strada e rotaia una delle possibilità più promettenti.
Il sistema dei trasporti pesa sui consumi finali di energia: in Lombardia esso è uno dei
settori per i quali si è registrato negli ultimi anni il maggior aumento dei consumi ed
attualmente incide per oltre un quarto sul totale dell’energia utilizzata.
Indicativamente nell’ultimo decennio l’azione legislativa europea – riguardante in modo
particolare i livelli di emissione di inquinanti atmosferici dai motori – abbinata agli incentivi
nazionali per favorire la penetrazione di nuove tecnologie motoristiche e l’utilizzo di
61
A M B I E N T A L I
[
NEL 2006 CIRCA IL 50% DEI CITTADINI LOMBARDI HA
UTILIZZATO L’AUTO PRIVATA TUTTI I GIORNI MENTRE
SOLO IL 6% HA UTILIZZATO QUOTIDIANAMENTE UN
MEZZO PUBBLICO URBANO, E CIRCA IL 3% UN MEZZO
PUBBLICO EXTRAURBANO
[
TRASPORTI
S E G N A L I
7.
I sistema dei trasporti è un potente determinante ambientale e genera pressioni
quali l’emissione in atmosfera di Gas serra, di inquinanti e di rumore attraverso i
mezzi di trasporto, la sottrazione di suolo e la frammentazione di habitat naturali
attraverso le infrastrutture lineari, la produzione di rifiuti alla fine del ciclo di vita dei
veicoli. La gestione sostenibile di tale sistema si pone quindi l’obiettivo di soddisfare
con nuove modalità il continuo aumento della domanda di trasporto di persone e
merci, garantendo nel contempo la riduzione degli effetti sull’ambiente.
Gli attuali stili di vita si avvalgono in modo molto significativo del sistema dei trasporti
e da questo parzialmente dipendono. La situazione odierna – in termini di infrastrutture
disponibili o mancanti, e in termini di consuetudini negli spostamenti – è il risultato di
decenni successivi di attività di pianificazione concernente non solo i trasporti ma anche
lo sviluppo industriale, agricolo, sociale, turistico e commerciale di un certo territorio.
Per questo motivo i tempi per rendere sostenibile il sistema dei trasporti potrebbero
risultare molto lunghi.
Da anni la modalità prevalente di trasporto passeggeri risulta il mezzo privato, soprattutto
l’automobile; nel 2006 circa il 50% dei cittadini lombardi ha utilizzato l’auto privata tutti i
giorni mentre solo il 6% ha utilizzato quotidianamente un mezzo pubblico urbano, e
circa il 3% un mezzo pubblico extraurbano.
7. TRASPORTI
R a p p o r t o s u ll o S t a t o d e l l ’A m b i e n t e i n L o m b a r d i a 2 0 0 7
1997
1998
1999
2000
autovetture
2001
2002
veicoli totali
2003
2004
2005
2006
motocicli
Il tasso di motorizzazione rappresenta il numero medio di veicoli, o di autovetture, o di motocicli per abitante,
mentre il parco veicoli stradali rappresenta il numero e la tipologia di veicoli presenti in un dato ambito territoriale. Nel 2006 i veicoli totali immatricolati in Lombardia erano 7.325.367, per il 77% rappresentati da autovetture
e per l’11% da motocicli. L’incremento del parco motocicli – e quindi del relativo tasso di motorizzazione – è
stato estremamente sensibile nell’ultimo decennio e sembra rappresentare la risposta dei cittadini alla
congestione del traffico urbano per gli spostamenti realizzati con mezzo privato.
63
Fonte dei dati: ACI
Rinnovo del parco veicolare
Autovetture
Autocarri merci
100%
100%
80%
80%
60%
60%
40%
40%
20%
20%
0%
0%
Convenzionali (Euro 0)
Euro 1
Euro 2
Euro 3
Euro 4
Euro 4 + Euro 5
97/24 CE
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Autobus
Motocicli
100%
100%
80%
80%
60%
60%
40%
40%
20%
20%
0%
0%
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Dal 1993 la Comunità Europea ha emanato direttive per limitare le emissioni dei motori dei veicoli. Le differenti
motorizzazioni sono state denominate Euro 1, 2, 3, 4 e 5 ed il rispetto dei limiti per i nuovi veicoli è divenuto
obbligatorio in anni stabiliti dalla normativa. I veicoli prodotti prima della motorizzazione Euro 1 – come i veicoli non
catalizzati a benzina – sono indicati come Euro 0 e sono soggetti a limitazioni alla circolazione più restrittive.
Il rinnovo del parco veicolare regionale appare più veloce per le autovetture, probabilmente perché gli
incentivi nazionali alla rottamazione hanno riguardato soprattutto i veicoli privati non commerciali.
N.B. Nel 2006 ACI ha modificato il metodo di registrazione della tipologia di motorizzazione, ora ricavata dalla carta
di circolazione.
Fonte dei dati: ACI
A M B I E N T A L I
S E G N A L I
62
carburanti a basso impatto
(GPL, metano), ha consentito il
miglioramento della qualità dell’aria per gli inquinanti atmosferici alla cui emissione il settore
dei trasporti contribuisce in
modo significativo; il miglioramento è stato però inferiore
alle attese a causa dell’incremento del parco veicolare e
della domanda di trasporto.
Attualmente l’inquinante atmosferico legato al trasporto per il
quale si registra la criticità maggiore è il particolato fine, il cui accumulo dipende fortemente dalla
meteorologia. La particolare geografia della Pianura Padana, chiusa a Nord dalle Alpi, favorisce infatti la stabilità delle masse d’aria – soprattutto nel periodo invernale – e di conseguenza l’accumulo degli inquinanti.
Se da un lato appare evidente che le azioni per rendere maggiormente sostenibile il sistema dei trasporti
devono concentrarsi sul trasporto stradale, dall’altro risulta altrettanto evidente che gli interventi
tecnologici non sono sufficienti per raggiungere tale obiettivo: è necessario disincentivare l’uso del
mezzo privato motorizzato e sviluppare le forme del trasporto pubblico, in modo particolare quelle
su ferro. La sostenibilità del sistema dei trasporti richiede soprattutto un approccio integrato in
quanto essa rappresenta il risultato delle richieste di altre numerose politiche settoriali.
La recente legge regionale sulla qualità dell’aria, L.R. 24/2006, individua tra le diverse azioni finalizzate alla
prevenzione e alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera anche misure che ricadono nell’ambito
della gestione della mobilità. Tali misure non riguardano esclusivamente la limitazione alla circolazione dei
veicoli più inquinanti o la promozione di motori e carburanti a basso impatto ambientale, ma anche
programmi di miglioramento ed integrazione dei servizi di trasporto pubblico.
1996=100
165
160
155
150
145
140
135
130
125
120
115
110
105
100
95
1996
S E G N A L I
A M B I E N T A L I
Tasso di motorizzazione
7. TRASPORTI
R a p p o r t o s u ll o S t a t o d e l l ’A m b i e n t e i n L o m b a r d i a 2 0 0 7
Contributo del trasporto su strada alle emissioni in atmosfera
INTERMODALITÀ
Precursori ozono
0%
25%
50%
trasporto su strada
75%
100%
altri processi
Il trasporto su strada è il settore che più incide sulle emissioni in atmosfera di precursori dell’ozono e di polveri sospese e
contribuisce a circa il 20% delle emissioni di Gas serra. Le norme comunitarie Euro 1, 2, 3 e 4 hanno mitigato tali emissioni:
in particolare le nuove motorizzazioni a benzina producono emissioni ridotte in termini di ossidi di azoto e
composti organici volatili – sostanze che reagiscono a formare ozono – mentre le nuove motorizzazioni a gasolio producono emissioni ridotte anche in termini di monossido di carbonio e particolato, sebbene
quest’ultimo rimanga l’inquinante più problematico nei motori diesel.
Fonte dei dati: Regione Lombardia
Movimenti aerei negli aeroporti lombardi
1998=100
190
180
170
160
150
140
130
120
110
100
90
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
movimenti aerei
Tra i mezzi di trasporto collettivo a media e lunga distanza l’aereo è quello che consuma più energia per passeggero e per
chilometri percorsi, a differenza del treno che risulta il mezzo più sostenibile. Le emissioni di Gas serra, inquinanti
atmosferici e rumore provocate dagli aerei sono significative soprattutto nelle fasi di atterraggio e decollo –
i momenti di maggiore utilizzo dei motori – e sono dipendenti dal livello tecnologico della motorizzazione e dei
materiali costruttivi delle aeromobili. Il sensibile incremento dei movimenti aerei registrati all’interno del sistema
aeroportuale lombardo dal 1998 – anno di inaugurazione del nuovo aeroporto intercontinentale di Malpensa – al 2006
corrisponde al raddoppio delle merci movimentate e ad un aumento di passeggeri pari all’84%.
Fonte dei dati: Assaeroporti, Regione Lombardia
[
IL POSIZIONAMENTO STRATEGICO DELLA LOMBARDIA –
ATTRAVERSATA DA DIRETTRICI INTERNAZIONALI SU CUI
SI CONCENTRANO GLI ATTUALI INTERVENTI COMUNITARI
DI POTENZIAMENTO INFRASTRUTTURALE – RAFFORZA
L’IMPORTANZA DELL’INTERMODALITÀ
container destinati ai porti della Liguria. In questo quadro, il posizionamento strategico della
Lombardia – attraversata da direttrici internazionali su cui si concentrano gli attuali interventi
comunitari di potenziamento infrastrutturale – rafforza l’importanza dell’intermodalità e la sua
centralità nelle politiche regionali nel settore dei trasporti. L’operatività dei terminali intermodali
presenti in Lombardia – concentrati principalmente attorno a Milano o lungo le maggiori arterie
autostradali che proprio dal polo milanese si dipartono – risente delle dinamiche evolutive dell’intero
sistema logistico regionale. Una componente fondamentale della logistica – ovvero dell’insieme di
attività che garantiscono il trasferimento dei prodotti dal punto di origine al punto di consumo – è
l’ubicazione dei depositi per lo stoccaggio delle merci rispetto alle reti di trasporto che ne
garantiscono la movimentazione. In Lombardia gli insediamenti per la logistica sono sorti spesso in
modo autonomo, come elementi di un sistema scarsamente integrato e prevalentemente pensato
con riferimento alla modalità di trasporto stradale. Alcuni impianti intermodali lombardi presentano
tuttora una limitata capacità di traffico a causa di un’integrazione non ottimale con il sistema
ferroviario. Nel complesso, i 20 terminali ubicati sul territorio regionale hanno ormai quasi raggiunto
– non solo per casi particolari di impianti con dotazioni ferroviarie esterne non sufficienti, ma più in
generale per semplici motivi di dimensionamento – una condizione di saturazione, non riuscendo a
far fronte alla crescente domanda di trasporto. La strategia di Regione Lombardia per fronteggiare
tale saturazione e la forte concorrenza del trasporto su gomma non si basa esclusivamente
sull’entrata in servizio di nuovi terminali intermodali e sul potenziamento di quelli esistenti.
Particolare attenzione rivolge alla plurimodalità, ovvero ad un’integrazione tra modalità di trasporto
che vada oltre la sola combinazione tra strada e rotaia ed includa possibilità di interscambio di traffico
anche con il vettore aereo o navale. Proprio l’intermodalità terra-acqua – in corrispondenza dell’asta
fluviale del Po e delle idrovie di Cremona e Mantova – rappresenta per la Lombardia un’enorme
potenzialità, sfruttata solo in parte sia per il mancato collegamento con la città di Milano, sia perché
condizionata negli anni recenti da una scarsa disponibilità idrica che ha limitato la navigabilità.
65
A M B I E N T A L I
S E G N A L I
64
Polveri totali sospese
S E G N A L I
A M B I E N T A L I
Gas serra
Nella movimentazione delle merci, il trasporto stradale rappresenta di gran lunga la modalità
prevalente: si stima infatti che oltre il 90% delle merci in Lombardia transiti su strada. Poiché il
trasporto su gomma determina l’emissione di sostanze inquinanti in atmosfera, la riduzione delle
pressioni ambientali associate al trasporto delle merci passa anche attraverso il progressivo
spostamento di volumi di traffico dalla rete stradale a quella ferroviaria. Se la ferrovia negli ultimi anni
non ha perso ulteriori volumi di traffico a vantaggio della strada è stato grazie alla continua crescita
dell’intermodalità, ovvero dell’insieme delle modalità di trasporto merci che implicano durante il
tragitto delle unità di carico il loro trasferimento tra più vettori: stradale, ferroviario, aereo, navale. Per
la Lombardia assume particolare significato il traffico combinato strada-rotaia, cresciuto negli anni
recenti con tassi di incremento anche del 13,5% annuo. L’affermazione dell’intermodalità gommaferro può probabilmente essere ricondotta all’aumento del raggio delle merci scambiate: l’attuale
mercato degli scambi commerciali è infatti sempre più complesso e determina un sistema dei trasporti
di merci altrettanto complesso, strutturato su direttrici di valenza continentale ed internazionale che
pongono in connessione – ed in competizione – territori anche molto distanti tra di loro. Rispetto al
trasporto di merci su strada, è proprio sulle relazioni a lunga distanza che l’intermodalità tra vettore
stradale e vettore ferroviario pare risultare competitiva: si valuta ad esempio che ben l’80% del
trasporto combinato strada-rotaia avvenga su distanze superiori ai 400 km. Per la Lombardia, ad
esempio, oltre il 75% di tale traffico è rappresentato dalle relazioni con l’estero, che si sviluppano in
modo particolare lungo la direttrice che conduce in Germania, Scandinavia e Gran Bretagna.
L’intermodalità gomma-ferro a breve raggio è invece quasi interamente costituita dal traffico di
[
Sostanze acidificanti
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Cap. 7 - Trasporti