Periodico di informazione amministrativa, culturale e sociale del Comune di Sovere
Anno 4 - Numero 12
1855 - 2015
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Quando ho iniziato a pensare a questo articolo non sapevo
come impostarlo, cosa scrivere senza cadere nella retorica,
senza essere banali o utilizzare frasi fatte. Raccontare in
poche righe un pezzo di storia durato 160 anni che tra
poche settimane diventerà solo un bellissimo ma triste ricordo, soprattutto se i protagonisti – anzi le protagoniste
– sono le nostre suore.
Sì, proprio le nostre suore perché non possiamo immaginarle diversamente. Non parliamo semplicemente di un
ordine religioso seppur importante e radicato nel nostro
territorio, ma delle tante religiose che nel tempo hanno caratterizzato la vita della nostra comunità e che ad agosto
ci saluteranno per sempre. Non sarà solo la chiusura di un
convento ma la fine di una convivenza caratterizzata da
una forte presenza nel tessuto sociale soverese.
Un simbolo di questo percorso è stata Suor Giacinta Zanutti che da friulana arrivò a Sovere nel 1904 e per ben
33 anni fu insegnante nella scuola elementare e lasciò il
nostro paese solo per ricongiungersi al Padre.
Chi – soprattutto tra le persone più anziane – non ricorda
le suore “vestite di bianco” prestare servizio alla casa di riposo ed ancor prima all’ospedale nel Borgo San Gregorio,
educare ai valori cristiani i ragazzi in qualità di catechistiche o insegnanti elementari?
Per non dire dei decenni in cui la scuola materna di Sovere era semplicemente l’asilo delle suore. Chi vi scrive non
può non ricordare suor Maria, Suor Ancilla, Suor Concetta
che lo hanno accompagnato negli anni della sua infanzia
trascorsi nei banchi delle aule dell’asilo scrivendo aste e
greche, imparando le preghiere o giocando nel “brolo”.
Tanti bellissimi ricordi che tutti i soveresi sono convinto si
portano da sempre nel cuore.
Il nostro tempo è però caratterizzato dalle crisi delle vocazioni delle cosiddette società industriali dove valori legati
alla cristianità sembrano trovare difficoltà a concretizzarsi
nel servizio religioso e le 98 case dell’ordine delle Suore di
Maria Bambina presenti in Italia che dovranno drasticamente ridursi a 30 ne sono una delle testimonianze. E’ un
percorso triste ma irreversibile che non sembra – almeno
nelle nostre comunità – arrestarsi.
In un recente incontro con la madre superiora generale ho
posto questo interrogativo: perché tante chiusure? Risposta secca, laconica e con un velo di tristezza: purtroppo
non esistono bancomat che distribuiscono le vocazioni.
E’ una triste verità!
2
GRAZIE
DI CUORE
Festa della Madonna della Torre 2015
Mentre mi apprestavo a scrivere questo articolo nella bellissima location del santuario ho incontrato la madre superiora e suor Giovanna (93 anni col suo spirito giovanile
sempre ben presente). Abbiamo brevemente chiaccherato sul futuro prossimo della casa e delle nove suore che
ancora sono presenti. Lo spirito di obbedienza che è uno
dei grandi valori della cristianità porta ad accettare con
serenità ogni decisione ma un velo di malinconia ha attraversato lo sguardo di suor Emiliana perché a Sovere
si chiude per sempre un pezzo di storia che ha fortemente
caratterizzato la vita religiosa della nostra comunità.
Ecco, in queste poche righe scritte di getto in cui ho probabilmente confuso dati oggettivi a sentimenti sinceri e
genuini ho voluto portare il mio modesto saluto convinto
anche di interpretare il pensiero di tanti cittadini soveresi
che pensano che la partenza delle suore non sia semplicemente la chiusura di un edificio ma la triste e malinconica fine di una presenza ricca di umanità, devozione e
servizio a favore della nostra comunità.
GRAZIE DI CUORE
Francesco Filippini
Sindaco di Sovere
1855 – 2015: Ciao suore!
piuto ben più di quanto possiamo fare noi, vi benedica e
vi accompagni sempre.
Con riconoscenza i sacerdoti e la comunità intera.
Don Angelo Passera
Parroco di Sovere
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Quando qualche mese fa ci fu l’annuncio ufficiale della
partenza delle suore da Sovere per destinazioni da stabilirsi secondo le disponibilità di ognuna delle nostre suore, si percepì in paese un certo sgomento, poiché le suore
fanno parte dell’infanzia di ciascuno di noi, io compreso, che abbiamo frequentato l’asilo al tempo delle suore.
Anche se le suore ora presenti non sono le “mie” suore,
tuttavia esse sono un ricordo della mia infanzia. Se poi
si tiene conto che nelle persone affette da disturbi della
memoria i ricordi che rimangono più fissati e vivi sono i
ricordi d’infanzia si capisce che questa notizia è stata per
molti “rubare” l’infanzia. La fase più innocente della nostra vita, dove l’incoscienza fa rima con innocenza, dove
la sola responsabilità che hai è di vivere, essere, esistere
e non avere. Quando l’affetto ti viene dato senza doverlo
mendicare e senza che neppure lo desideri … Le suore se
ne vanno. Due del resto hanno già raggiunto la loro nuova
dimora a Gazzaniga. Suor Lucia, che era presente al mio
arrivo a Sovere e di cui ricordo la disponibilità, per motivi
di salute da più di un anno è già in quella stessa casa. Con
la loro partenza finisce di vivere anche l’edificio che esse
occupavano, tranne la parte in cui c’è la scuola d’infanzia paritaria questa continuerà a pulsare di giochi, grida,
canti dei bimbi. Alcune suore presenti oggi sono a Sovere
da pochi anni, altre presenti da molto tempo hanno però
cessato l’attività di insegnamento o pastorale che svolgevano, a causa dei raggiunti limiti di età. Tuttavia esse
hanno svolto un ruolo importante nella nostra comunità
parrocchiale: catechesi, visita e Comunione agli ammalati,
animazione degli adolescenti, consigli adeguati per tutte
le persone che gliene chiedevano, cura delle funzioni in
chiesa, liturgia e tante altre attività nascoste agli occhi degli uomini ma tenute in conto da Dio specialmente Gesù
al quale hanno consacrato la loro vita. Non è comunque
un caso che esse lascino la nostra comunità in questo anno
dedicato alla vita consacrata. Possiamo leggerlo come un
segno che il Signore ci manda per capirne l’importanza, il
valore, e suscitare in alcune nostre ragazze e adolescenti il
desiderio di servire il Signore nel prossimo non part-time
o con un contratto a tempo determinato, ma con gioia per
sempre. Non è forse vero che il valore di certe persone lo
si scopre in pieno quando non ci sono più?
Grazie! che il Signore vi ricompensi per tutto il bene com-
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L’atto notarile con cui la famiglia Bottaini dona alle
suore l’immobile dove verrà realizzato il convento
3
8 novembre 1855. Una data storica per la comunità di
Sovere. Una data lontana, lontanissima, quando Sovere e la Bergamasca facevano parte, con il Regno Lombardo Veneto, dell’antico Impero Asburgico. Il nostro
capo di Stato era l’imperatore d’Austria Francesco
Giuseppe (il marito di Sissi), che i sudditi italiani chiamavano Cecco Beppe. C’era ancora il Papa Re (Pio IX)
e l’Italia unita era poco più che una speranza.
L’8 novembre di quell’anno rimarrà impresso nella storia di Sovere per l’entrata ufficiale delle Suore di Maria
Bambina (per ordine di suor Teresa Bosio) in casa Venturi, nel borgo San Gregorio. La casa di spiritualità viene dedicata alle sorelle Teresa e Giuseppina Venturi.
Poche settimane prima moriva a 82 anni Giovanna
Canini, chiamata “Monega Canina”. Di famiglia benestante, aveva preso i voti presso il monastero delle
Benedettine a Gandino. Nel 1810, dopo la soppressione del monastero determinata dalla legislazione napoleonica, Giovanna lasciò la vita religiosa ritirandosi a
Sovere, suo paese natale. Insieme ad alcune sue consorelle si dedicò ad opere di carità. Volle destinare la
sua parte della ricca eredità paterna per la fondazione di un istituto di religiose a Sovere dove lei avrebbe
potuto ritirarsi per vivere in comunità gli ultimi anni
SCHEDA
Bartolomea, Vincenza
e l’Istituto delle Suore di Carità
ere appartengono
Le suore presenti da 160 anni a Sov
delle SS. Bartolomea
all’Istituto delle Suore di Carità
sono comunemenCapitanio e Vincenza Gerosa, ma
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Le due fondatrici, Bartolome
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ha potuto godere
stata la giovane Bartolomea, che
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della collaborazione della più atte
di don Angelo Bosio.
Bartolomea muore a
Otto mesi dopo la fondazione,
portare avanti tutsoli 26 anni. Spetterà a Vincenza
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to il lavoro, accompagnando con
ha come carisma
passi di un Istituto religioso che
ericordiosa di Gesù.
la partecipazione alla carità mis
di Maria Bambina a
Un carisma che porterà le suore
deboli, dei piccoli in
prendersi cura dei poveri, dei
molte parti del mondo.
cenza si sono diffuse
Le seguaci di Bartolomea e Vin
Nepal, Perù, Turin India, Bangladesh, Giappone,
molti altre nazioni.
chia, Egitto, Zambia, Brasile e in
decenni si è assottiUna presenza che negli ultimi
azioni, ma che rigliata a causa della crisi delle voc
mane sempre preziosa.
o sul lago d’Iseo, a
Il cuore dell’Istituto è posizionat
Santuario delle Sante
Lovere, dove sorge il maestoso
Papa Pio XII.
loveresi, canonizzate nel 1950 da
4
Le Suore di M
160 anni di sto
di vita. Non fa in tempo, ma la “Monega Canina”, insieme ad altri benefattori, contribuisce alla nascita del
convento delle Suore di Carità di Sovere.
Suor Serafina Rosa, superiora del convento di Lovere,
acquista perciò dai fratelli Bottaini l’immobile, che agli
inizi dell’Ottocento era stato in parte adibito a filanda.
Si apre un lungo capitolo della storia del nostro paese.
Fin dall’inizio l’attenzione delle suore è rivolto ai più
bisognosi, che in quel periodo sono i piccoli, le bambine orfane o abbandonate. L’orfanotrofio e la scuola
comunale diretta dalle suore sono fin dal 1855 i cardini
della cosiddetta “scuola di carità”.
L’attenzione ai più piccoli si manifesta anche con l’Oratorio femminile domenicale. Fin dai primi anni si rivela prezioso il loro impegno nella catechesi e nelle varie
attività pastorali della Parrocchia di San Martino.
33 anni dopo, nel 1888, nasce l’asilo infantile, eretto da
un Ente Morale e affidato alle suore. E qui, in questa
scuola materna, sono passate intere generazioni di soveresi. Circa un secolo dopo nascerà anche una scuola
materna statale. La nascita dell’asilo è stata favorita
dalle donazioni di due ingegneri: Gerolamo Silvestri e
Giovanni Venturi.
L’attenzione ai bisognosi non è però rivolta solo ai
bambini. Un ventennio dopo, nel 1908, si apre un altro fondamentale capitolo nella lunga storia soverese.
Viene infatti fondato grazie ad una donazione di Maria
e Carolina Bottaini il piccolo Ospedale di Sovere (che
diversi decenni dopo assumerà la denominazione di
“Casa di Riposo di Sovere”) e, anche qui, è fondamentale la presenza delle Suore di Maria Bambina nella
cura di malati, anziani e poveri che vengono ospitati.
Dal 1912 le Suore si dedicano poi all’insegnamento
della scuola elementare (classi quarta e quinta) e vengono prestate al Comune quattro aule.
La presenza a Sovere delle orfanelle si chiude nel 1914,
anno del loro trasferimento presso il Conventino di
Lovere.
Scoppia la Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra.
Le Suore danno assistenza ai bambini profughi provenienti dall’orfanotrofio di Asiago.
Nel 1932 tre Suore si staccano dalla comunità dell’Asilo e si stabiliscono presso l’Ospedale/Casa di Riposo.
Tre anni dopo finisce il loro servizio di insegnamento
alla scuola elementare.
L’Italia e il mondo precipitano in un’altra sanguinosa
guerra e nel 1943 inizia a Sovere il servizio di refezione scolastica per bambini bisognosi (che sono molti in
quegli anni); il servizio durerà 24 anni, fino al 1967.
Nell’immediato dopoguerra, negli anni 1949-1950, la
comunità religiosa soverese mette a disposizione alcuni ambienti per ospitare i profughi del Polesine dopo
la famosa alluvione e dal 1956 al 1971 una suora si presta per la colonia elioterapica.
Maria Bambina
oria soverese
Non si può parlare della presenza delle Suore a Sovere
senza citare la scuola di lavoro e di ricamo. Per molti
decenni, infatti, il convento di Sovere ha ospitato una
scuola di lavoro, dove molte ragazze del paese potevano imparare l’arte del cucito. Per molte di loro si è
aperta la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro
e, in questo modo, fornire un aiuto economico alle loro
famiglie.
Nella memoria dei soveresi sono rimaste impresse anche le famose “operine”, rappresentazioni teatrali che
erano molto apprezzate dalla popolazione e che venivano tenute nel teatrino presso il convento delle suore.
Verso la fine degli anni Settanta è stato poi abbattuto
per realizzarvi gli attuali locali dell’asilo infantile.
Il vento, però, comincia a soffiare da un’altra parte.
Alla fine degli anni Sessanta comincia un lento ma inesorabile “ritiro” della presenza delle Suore, complice
la crisi delle vocazioni e l’aumento dell’età media delle
religiose.
Nel corso degli ultimi quattro decenni chiude la scuola
di lavoro, le Suore vengono sostituite dalle laiche presso la scuola materna e termina il servizio delle suore
alla Casa di Riposo (ma continuerà quello religioso).
Le ultime tre Suore ad essere presenti nella residenza
per anziani di Sovere sono state: suor Luigia (che si
occupava della lavanderia), suor Delfina e suor Giuseppina (che avevano un ruolo da caposala). Lasciano
il loro servizio presso la Casa di Riposo nei primi anni
Novanta.
Continua però la presenza delle suore all’Oratorio
(come catechiste amatissime da bambini e ragazzi),
alla Casa di Riposo (una suora che presta assistenza
religiosa), nei vari momenti della vita parrocchiale.
Sorelle vicine ai soveresi nei momenti di gioia (nascite
e matrimoni) e in quelli di tristezza e di lutto.
Sì, perchè le Suore di Maria Bambina sono state per
migliaia di soveresi madri e sorelle, maestre e amiche,
in modo diverso in questi 160 anni.
Alcune di loro sono scolpite nella memoria dei soveresi. Pensiamo a suor Giacinta Zanutti, maestra di tanti
soveresi, che è stata giustamente ricordata dedicandole
la scuola elementare dove ha insegnato per anni. Nata
a Udine il 17 gennaio 1881, la giovane Amalia Amabile Zanutti diventa maestra all’inizio del Novecento
e diventa suora a Milano nel 1905. Al momento della
professione solenne prende il nome di Giacinta. Pochi
anni dopo entra nel convento di Sovere e per ben 33
anni è insegnante alla scuola elementare. Famoso è il
suo diario, che descrive la storia, il territorio, le usanze, il carattere degli abitanti di Sovere. Suor Giacinta
muore a Sovere il 12 settembre 1937.
Tra le suore che vengono più menzionate dai soveresi
(ma, soprattutto, dalle soveresi) c’è suor Elisa, la piccola, grintosa e simpatica insegnante della scuola di la-
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2010-2015
voro. Quando una donna di Sovere parla della scuola
di lavoro presso le Suore difficilmente non cita suor
Elisa. Un’altra suora particolarmente ricordata dalle
soveresi (specialmente le “meno giovani”) è suor Laurina, anche lei presente alla scuola di lavoro.
Tra le suore che rimangono nella memoria dei soveresi
di età compresa tra i 40 ed i 60 anni ci sono poi suor
Concetta, suor Angelica e suor Maria. Molto ricordata
è suor Chiara, che negli anni Settanta e fino all’inizio
degli anni Ottanta ha insegnato alla scuola materna ed
ha preparato i bambini che si apprestavano a ricevere
la Prima Comunione (ero tra quelli). Lasciò Sovere per
andare in Calabria.
In anni più recenti è entrata nel cuore di tutti l’arzilla
e simpatica suor Giovanna, suor Giovy. Ma i nomi da
fare sarebbero molti.
Una storia, quella della presenza nel nostro paese delle
Suore di Carità, che è durata 160 anni.
Un lungo capitolo di 16 decenni che si chiude tra ricordi, rimpianti e nostalgie.
Angelo Zanni
5
L’edificio che ospita le scuole elementari di Sovere,
realizzato negli anni ‘70, nel tempo non è mai stato
oggetto di interventi di riqualificazione degli elementi che garantiscono il benessere all’interno della struttura.
Esistono numerose problematiche mai risolte sulla
sicurezza e l’accessibilità della scuola. L’annoso problema di adeguare lo stesso all’accesso dei portatori
di handicap, parzialmente risolto con la realizzazione di una rampa che ha reso accessibile solo il piano
terra; la necessità di dotare la scuola di Certificato di
Prevenzione Incendi, di risolvere gli squilibri di temperatura interni dovuti alla scarsa qualità dei serramenti, etc.
Le condizioni economiche in cui versano gli enti pubblici negli ultimi anni, le priorità sempre dovute ad
emergenze, di cui il nostro territorio è sempre “attivo”…hanno fatto si che questi interventi fossero sempre rinviati.
Fortunatamente a marzo 2014 la Presidenza del Consiglio ha inviato una lettera a nome di Matteo Renzi
nella quale veniva richiesto a tutti i comuni di segnalare eventuali problematiche sugli edifici scolastici di
proprietà. Così a maggio 2014 è stata prontamente
inoltrata istanza di contributo per sblocco patto di
stabilità per interventi di messa in sicurezza ai fini
dell’ottenimento del CPI presso scuola media (€
180.000,00) ed elementare (€ 440.000,00).
Il 13 giugno 2014 con decreto del Presidente del Consiglio viene confermato per il Comune di Sovere la possibilità di procedere nell’intervento presso la scuola
elementare con possibilità di utilizzo dell’avanzo di
amministrazione fuori dal patto di stabilità, pertanto via libera alla progettazione con tempi di marcia
serrati.
Viene incaricato l’ing. Perantonio Maffessanti, con
studio in Sovere, che deposita il progetto preliminare
dell’opera il 17 novembre 2014, questo viene approvato immediatamente dalla Giunta Comunale con
deliberazione n° 118 del giorno stesso. Il progetto
definitivo esecutivo dell’opera viene consegnato il 9
dicembre 2014 ed approvato dalla giunta comunale
lo stesso giorno.
Si è poi proceduto a attuare le procedure per l’affidamento dei lavori. Il responsabile dell’Ufficio Tecnico
Comunale il 10 dicembre 2014 ha avviato la procedura per la selezione dell’affidatario delle opere di
messa in sicurezza per adeguamento alla normativa
antiincendio, riqualificazione energetica, e abbattimento delle barriere architettoniche della scuola primaria sita in via Cavour per complessivi € 350.678,31
di cui € 345.087,78 soggetti a ribasso d’asta nonché €
5.590,53 per oneri di sicurezza, non soggetti a ribasso
d’asta. Sono state invitate a presentare offerta 5 imprese. Con verbale di gara del 29 dicembre 2014 si è
provveduto ad assegnare i lavori all’impresa At srl
con sede a Rogno (Bg), per il prezzo complessivo di €
270.734,42 oltre l’IVA di Legge.
Chiuso l’anno scolastico l’8 giugno di questo anno,
6
UNA SCUOLA A
A TUTTI E PIU
il giorno successivo si è proceduto alla sottoscrizione
del verbale di consegna dei lavori con l’impresa AT
srl ed in data 15/06/2015 i lavori sono iniziati.
Ma vediamo ora nel dettaglio cosa verrà fatto:
-Adeguamento prevenzione incendi: ai sensi del decreto sulla prevenzione incendi per l’edilizia scolastica si deve provvedere all’adeguamento ai criteri di
sicurezza antincendio degli edifici e dei locali adibiti
a scuole di qualsiasi tipo, ordine e grado allo scopo
di tutelare l’incolumità, la salute e la sicurezza delle
persone e salvaguardare i beni immobili dal rischio
di incendi.
A tal fine è stato presentato ai VV. F. di Bergamo, un
progetto approvato in data 1 agosto 2014.
Questo progetto prevede che dove necessario vengano formati dei tavolati REI 60 o 120 a seconda dei
casi. Venga sostituito il boiler a gas metano con nuovo boiler elettrico. Venga completamente dismesso l’
impianto di adduzione del gas metano. Vengano realizzate le aperture di ventilazione sulle finestre poste
sul lato nord e vengano installati estintori in aggiunta
agli esistenti. Sostituzione delle porte di accesso alla
scala di sicurezza.
Su tutti i radiatori dell’edificio verranno posate delle
valvole termostatiche su tutti i radiatori, così da avere
una migliore regolazione della temperatura.
Anche la palestrina sarà oggetto di lavori: verrà realizzata una nuova via di fuga con la realizzazione di
nuovo percorso esterno dotato di barriera in acciaio
avente una larghezza minima netta da cm 120, porta
da cm 120x210 come uscita di sicurezza completa di
maniglione antipanico. Verrà installata una valvola
manuale esterna per l’intercettazione gas metano alla
caldaia. Verrà installato un nuovo idrante e verranno
segnalate le uscite di sicurezza con apposite lampade.
-Opere di adeguamento barriere architettoniche:
ACCESSIBILE
U’ ECOLOGICA
l’edificio si sviluppa su tre livelli, il piano seminterrato è già accessibile ai portatori di handicap tramite
una rampa adeguatamente realizzata, gli altri piani
ad oggi risultano inaccessibili.
Negli anni sono state ipotizzate una serie di soluzioni
per la collocazione del nuovo ascensore che doveva
essere all’interno del corpo scala interno di distribuzione.
Oggi la scelta progettuale prevede l’istallazione di
nuovo ascensore sul lato nord all’esterno dell’edificio principale per il collegamento di tutti i piani, con
sbarco diretto nel corridoio, compreso la modifica della parete esistente. Tale soluzione nasce dall’esigenza
di rendere l’intervento economicamente e strutturalmente il meno invasivo possibile, garantendo comunque l’accessibilità a tutti i piani.
-Opere di riqualificazione energetica: l’amministrazione comunale, nell’ambito dell’attività amministrativa ha di recente aderito al Patto dei sindaci,
dimostrando così una sensibilità verso la riqualificazione ambientale ed energetica del proprio territorio
comunale. La riqualificazione energetica degli edifici
pubblici è un tema molto affrontato negli ultimi anni;
gli edifici pubblici, soprattutto le scuole, hanno delle
grosse carenze da questo punto di vista. Nell’ambito
dell’intervento quindi si prevede un primo passo per
la riqualificazione energetica dell’edificio mediante
la sostituzione delle finestre con serramenti in PVC a
taglio termico, con vetri adeguati e veneziane incorporate che consentano il controllo del soleggiamento
dell’edificio.
Dal punto di vista termico si prevedono le seguenti
opere:
1. sostituzione della caldaia esistente con nuova caldaia del tipo “a condensazione” con adeguamento ed
integrazione delle tubazioni e delle apparecchiature
accessorie;
2. realizzazione di nuovo camino per caldaia in acciaio inox, moduli a tenuta stagna, omologato per caldaia a condensazione canna fumaria a doppia camera
in acciaio, sull’esterno della facciata, con abbandono
della canna fumaria interna esistente;
Come si può notare l’intervento è abbastanza corposo, è stato necessario aspettare che l’edificio scolastico
sia libero dalle lezioni, per poter intervenire in sicurezza.
L’anno scolastico 2015/2016, per gli alunni della
scuola primaria, inizierà in un edificio che garantirà
una sicurezza maggiore e un benessere interno notevolmente più alto, la possibilità di regolare la temperatura all’interno dei locali in base all’esposizione
solare, la possibilità di regolare l’intensità della luce a
seconda delle ore del giorno. Inoltre lo svolgersi delle
attività scolastiche per i portatori di andicap non sarà
riservato ad una sola parte dell’edificio ma a tutto
l’edificio.
Siamo fiduciosi nella possibilità futura di poter intervenire il prima possibile anche sulla scuola media, al
fine di poter mettere in sicurezza anche quell’edificio
e garantire la stessa sicurezza e lo stesso benessere
anche agli alunni della scuola secondaria di primo
grado.
Monica Russo
Assessore ai Lavori Pubblici,
Urbanistica ed Energie Rinnovabili
7
progetto ‘i care’
Oggi si parla tantissimo
dei giovani: tutti si affannano a spiegarci chi
sono, perché vivono nel
branco un’estrema solitudine. Si colpevolizzano la scuola, la famiglia,
la parrocchia, tutti luoghi a cui difficilmente si
riesce a dare il volto e il
nome di persone; siamo
abituati a ragionare per
categorie, per luoghi,
senza interrogarci su chi
li abiti, su quali figure
esemplari essi propongano. La difficoltà sta
nel trovare chi educa.
Ci sono nella scuola, in
casa, in parrocchia, sulla strada persone capaci
di educare davvero nel senso originale del termine,
di aiutare i giovani a riconoscere il meglio di sé e a
trarlo fuori?
Si è voluto intitolare il progetto in analogia con il
verbo inglese “to care”, che significa “prendersi cura”, proprio per sottolineare l’obiettivo di far
maturare, in modo particolare nei giovani, la consapevolezza del prendersi cura di sé, delle persone
vicine e della comunità.
Perseguire questo obiettivo significa agire su quei
temi che influenzano il rapporto tra singolo individuo e contesto sociale. L’attenzione si focalizza,
quindi, su due temi che sono parte integrante del
“prendersi cura”, inteso come la consapevolezza
che i comportamenti di ciascuno influenzano la
propria sicurezza e quella di chi ci circonda, dalla
famiglia alla società. Proprio questa consapevolezza permette di costituire delle buone basi per lo sviluppo dei giovani come studenti e come persone.
Sviluppare la tematica della sicurezza, peraltro intesa nella sua accezione più ampia come “Sicurezza Umana”, permette di sviluppare le tematiche in
una serie di attività perfettamente sintetizzabili in
quattro azioni, acronimo dello stesso titolo: Conoscere, Apprendere, Realizzare, Educare “CARE”.
L’originalità del progetto si basa proprio sull’approfondimento di questi temi creando una concreta e propositiva sinergia tra la famiglia, la scuola,
l’oratorio, gli educatori e le associazioni per dar vita
ad una rete di relazioniche permetta di unire gli
obiettivi perseguiti, le metodologie adottate, le criticità emerse e i risultati ottenuti. La famiglia è punto di riferimento iniziale e imprescindibile, esempio
e fucina della personalità genetica individuale. La
scuola ha la funzione di trasmettere conoscenza e
sapere e di rafforzare comportamenti utili al tempo
8
stesso alla persona per
lo sviluppo della sua
personalità, in via di
formazione, e per lo
sviluppo armonioso
della convivenza che
deve poter contare su
adeguate regole di fondo condivise. Gli educatori sono chiamati
a trasmettere questo
insieme di conoscenze e di comportamenti
per fare in modo che
questi siano la base
di una personale, solida e condivisa convinzione. L’oratorio,
come luogo deputato
all’insegnamento dei
valori cristiani e alla
condivisione della fede, è lo spazio in cui ognuno
si sente libero di esprimere la propria singolarità.
In tutte le denominazioni è comunque presente il
concetto di trasmissione del sapere che esige che
chi trasmette sappia di più e soprattutto lo sappia
trasmettere con convinzione e passione, quindi sia
un'autorità credibile. A tutti dovrebbe essere comune il sentirsi "educatori", avere cioè come stile quello di "faruscire” e valorizzare le capacità che si ritiene siano dentro ad ogni persona, capacità che sono
generalmente diverse e che intessono in ogni persona quell’unico e irripetibile miscuglio che chiamiamo "personalità" che va riconosciuta, sviluppata e possibilmente resa utile alla persona stessa ed
alla società intera. La nostra ambiziosa scommessa
è quella di preparare le basi per una società civile
consapevole dell’importanza di ricreare un senso di
appartenenza che renda automatico il desiderio di
condividere la propria capacità ed il proprio sapere
al servizio del paese. In poche parole stimolare la
futura generazione nell’impegno civico che porti ad
un ricambio generazionale all’interno delle associazioni garantendo continuità a quel mondo prezioso
che è il volontariato.
Ai lettori alcuni quesiti nei quali porsi come interpreti e propositori di questa iniziativa:
Da dove partire? Dove andare? Cosa fare? Perché
partecipare?
A settembre pubblicizzeremo il prossimo incontro
pubblico dove gli attori di questo progetto saranno a disposizione per approfondire le intenzioni e
recepire i suggerimenti da parte dei volontari e dei
genitori in merito al progetto.
I CARE………….
Massimo Lanfranchi
Assessore ai Servizi Sociali e Istruzione
“Mi sta a cuore” o per dirla
con don Milani “I care”
“I care”: queste due semplici parole possono riassumere il punto d’incontro tra le esigenze dei bambini,
dei ragazzi, della loro famiglia ma anche della società
tutta: parrocchia, scuola, comune, associazioni…
Proprio queste due parole hanno sintetizzato il lavoro
che è stato fatto durante quest’inverno, quando Amministrazione Comunale, Oratorio, Istituto comprensivo e cooperativa sociale Sebina, si sono incontrati
per poter proporre alla comunità di Sovere un nuovo
progetto che accolga bambini e ragazzi della scuola
primaria e secondaria di I grado.
A partire dallo storico “Punto e virgola” si è arrivati a
definire un’idea di scuola aperta extra!! Scuola aperta
perché si aggiungono nuovi tempi e nuove modalità,
ma anche perché coinvolge altri luoghi ed altre persone diventando così EXTRA!
L’idea è quella di realizzare:
uno spazio extrascuola per i bambini delle elementari
e uno per i ragazzi delle scuole medie aperto tre giorni a settimana lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14.30
alle 17.30;
Gli spazi saranno divisi per fascia d’età: i bambini
delle elementari si incontreranno in oratorio e quelli
delle medie alle scuole;
le attività prevedono:
uno spazio compiti fino alle ore 16.00: che servirà da
supporto a chi ne ha bisogno e da spazio studio insieme per progetti extrascolastici per tutti gli alunni
dell’istituto comprensivo. Non è uno spazio di recupero scolastico: solo un luogo dove poter fare i compiti insieme accompagnati da un educatore.
uno spazio gioco/laboratorio che propone giochi o
attività strutturate in modo da promuovere oltre al
sapere, il saper fare e il saper essere dentro le relazioni con l’altro.
Entrambi questi momenti sono indispensabili perché
lo spazio vuole promuovere anche la socializzazione,
l’aggregazione e nuove forme di apprendimento oltre
al più classico apprendimento scolastico.
Si cercherà di lavorare con i ragazzi tenendo conto
di un progetto educativo che permetta loro di sviluppare e formare la propria personalità in libertà e
Per info:
.com/icaresovere
https://www.facebook
.it
icare@parrocchiasovere
autonomia, ma anche grazie ad una serie di stimoli
nuovi, gratificanti e coinvolgenti che verranno portati
settimana per settimana.
Proprio in questo senso “I care” si apre ancora di più
alla comunità! Speriamo infatti di poter pian piano
coinvolgere associazione, gruppi o persone singole
che possano venire all’extrascuola portando le proprie esperienze e competenze. Il desiderio è quello di
poter offrire laboratori o attività ai ragazzi condotti
dai cittadini di Sovere, quindi: se sapete fare qualcosa
come attività manuali o raccontare storie, conoscete
vecchi giochi, siete appassionati di fotografia, sapete
lavorare il legno, siete esperti di qualcosa e avete un
poco di tempo (anche solo un pio d’ore) da dedicare
alla vostra comunità, mettetevi in contatto con noi e
aiutateci a prenderci cura di Sovere.
Gian Mario Longhi
Coordinatore progetto I CARE
9
Progetto Affetto Serra
Quella sera di ottobre, crediamo ci fosse un concentrato di energia positiva quando si sono intrecciati i
pensieri che ognuno aveva maturato a lungo dentro di
sé, così l’idea di affetTosERRA è sembrata a tutti semplicemente meravigliosa, certo non di facile realizzazione, ma una di quelle idee a cui bisogna mettere le
ali …. Ali Affettuose e appassionate, che librino l’idea
in alto, in voli planari capaci di traiettorie nuove, che
cambino le prospettive al mondo! La serra colorata di
frutti, fiori e ortaggi ci fa sentire più parte integrante
della Terra, e di un mondo fatto di infiniti e a volte
imprevedibili intrecci ed interconnessioni. Così l’idea
ha preso forma dentro il nostro sentirci “cittadini del
Mondo” dove le infinite traiettorie dell’essere, dell’autonomia, dell’appartenenza della solidarietà, dello sviluppo sostenibile e dell’inclusione hanno trovato ossigeno. E’ nata così affetTosERRA, l’idea che elaborata
ha risposto al bando della Regione Lombardia per il
finanziamento di progetti inerenti gli orti didattici. E
noi volevamo ottenere quel finanziamento, abbiamo
quindi “coltivato” la nostra idea in modo che potesse
distinguersi ed essere riconosciuta in mezzo a tutte le
proposte di progetti che la Regione avrebbe ricevuto
dalle innumerevoli scuole lombarde di ogni ordine e
grado a caccia di fondi!
Abbiamo puntato al cuore! Dento la grande anima
del progetto, l’idea di promuovere la cittadinanza terrestre, riconoscendo l’essenzialità dell’individualità,
dell’autonomia, della diversità , l’appartenenza e la
solidarietà. Si intrecciano armoniosamente due motivi
per noi fondamentali, l’idea di inclusione e quella di
uno sviluppo sostenibile. Sono quindi due le colonne
portanti del progetto, gli obbiettivi che vogliamo realizzare concretamente. Vogliamo trasformare espressioni ormai diffuse nel linguaggio comune, come inclusione e sviluppo sostenibile, in realtà concrete e
farlo passando attraverso azioni, lavoro, formazione,
collaborazioni, scambi di conoscenze e competenze,
attivando l’energia umana della quale il nostro territorio dispone.
Pensando alla necessità di promuovere l’idea che siamo tutti cittadini del Pianeta Terra e che siamo coinvolti nelle diverse sfide che il nostro tempo ci presenta,
non potevamo non mettere la scuola al centro. Pensiamo a un divenire in cui la società sia luogo per tutti
in quanto persone e non perché appartenenti ad una
“speciale categoria”. A questo proposito forte e puntuale, all’interno del nostro Istituto, si è sentita la presenza e il richiamo dei genitori in particolare di bambini con disabilità (GenitoriACCA). Grazie al dibattito
aperto in questa ulteriore esperienza, la nostra scuola
sta cercando di trasformare quotidianamente la parola
inclusione in una realtà concreta. Vogliamo davvero
che la scuola sia per tutti, che diffonda la cultura della
partecipazione, sia il luogo per eccellenza nel quale si
realizzino le tante possibili e necessarie inclusioni. Il
progetto nasce proprio nell’ambito di questo dibattito
10
” serra.
Progetto “affetto coltivare
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ra, presidente dell’asso
parlarci di quest’idea.
aperto. E’ un progetto ambizioso, non ci accontentiamo infatti di una scuola inclusiva, ma vogliamo che
l’anima dell’inclusione si diffonda attorno, esca dalle
classi e contagi il territorio! Crediamo che sia tempo di
agire, di “fare insieme”, perché il seme dell’inclusione
sbocci e produca frutti!
Così abbiamo pensato di metterci al lavoro e costruire una serra: un luogo colorato dalla natura, dai suoi
frutti, ortaggi e fiori, un luogo di incontro, di scambio
di esperienze, un vero e proprio laboratorio, dove si
impara facendo, e trovando soluzioni insieme. L’ardua
impresa vuole avvalersi della partecipazione di genitori, nonni, bambini, ragazzi e altri cittadini volontari
che arricchiscono con il proprio sapere e il proprio saper fare il progetto.
Non meno importante l’obiettivo di diffondere una
cultura della sostenibilità. Con la serra intendiamo
dare vita ad un incubatore di pratiche di orticoltura
responsabile. Intendiamo l’orto come il luogo dello
scambio tra generazioni e del rispetto dei cicli della natura, della biodiversità e non ultimo come il luogo che
rende possibile l’interiorizzazione di comportamenti
sostenibili e nuovi stili di vita. Abbiamo pensato ad un
luogo che si collochi proprio topograficamente al centro della comunità locale, che permetta alla scuola di
varcare la propria soglia ed uscire, andare fuori, oltre
le proprie mura. Il progetto si realizza infatti proprio
in una zona dismessa del paese di Sovere, il vecchio
bocciodromo ormai da tempo disuso … Questo progetto ambizioso ha trovato un sostegno fondamentale dall’Amministrazione Comunale che si è prodigata
con l’ufficio Tecnico e la Giunta a rendere fattibile la
nostra idea e le conseguenti richieste.
L’idea è piaciuta in Regione, su oltre 200 partecipanti ci
siamo piazzati al terzo posto! Adesso bisogna cominciare a rimboccarsi le maniche e ci auguriamo davvero
che la serra possa vantarsi come luogo di partecipazione di tutti e di inclusione….
Luca Carrara
Presidente Associazione GenitoriACCA
…SCUOLA INCLUSIVA..! SCUOLA ESCLUSIVA…
Giovedì 28 maggio una serata da ricordare
L’orchestra Bequadro in tour
Dopo le esibizioni del 24 e 25 aprile nell’ambito
della Festa della Liberazione a Sovere, i ragazzi
dell’orchestra Bequadro si sono esibiti a Lovere lo
scorso 28 maggio nella serata dal titolo L’eco delle
note nascoste ed a Brescia, in piazza della Loggia,
il 20 giugno nell’ambito della Festa della Musica.
Chi volesse ascoltare i brani dell’Orchestra, o il
rap composto da una classe delle medie, li può
scaricare dal sito della scuola www.icsovere.it.
Gelato - Yoghurt
frappè - crepes
semifreddi
L’ECO DELLE NOTE NASCOSTE”…è l’idea di dar
voce a tutte quelle emozioni che silenziose aleggiano
nell’intimo di ognuno di noi, non hanno ne forma ne
colore e a volte sono pure cosi leggere da non avere
gravità…ma esistono e sono in continuo fermento,
desiderose semplicemente di farsi sentire…e allora
quale voce migliore se non quella della musica che
nella sua universalità sa cogliere le vibrazioni che
ognuno di noi ha in dote frutto della vitalità che scaturisce per il solo nostro esistere……
Ecco allora il DOVERE di dar voce al DIRITTO delle
EMOZIONI…
Il 28 maggio si è svolta una serata musicale a conclusione dei laboratori strumentali delle diverse scuole
del territorio promossi dal CTI (Centro Territoriale
Inclusione) dell’Alto e Basso Sebino, con il fine di
promuovere l’inclusione di alunni diversamente
abili.
Hanno partecipato all’iniziativa la Scuola primaria
di Tavernola, Scuola Paritaria Angelo Custode di
Predore, Scuola secondaria di primo grado di Adrara San Martino, Scuola secondaria di primo grado di
Tavernola e Sovere.
L’associazione dei GenitoriACCA ha collaborato alla
realizzazione della serata da dietro le quinte, sul palco invece la presenza straordinaria di Cristina Donà
è stata fondamentale per creare quell’alchimia fra at-
tori e pubblico che solo la musica sa fare, vogliamo
qui rimarcare il nostro grazie a lei:
“…per come in modo travolgente ha unito il suo entusiasmo al nostro nel rincorrere quel sogno di dare
ad ognuno la propria voce”.
La strada che stiamo percorrendo per scovare e
ascoltare “ L’ECO DI TUTTE QUELLE NOTE NASCOSTE” è quella giusta? …forse a volte troppo in
salita, altre impervia e altre ancora nascosta… ma il
fatto di non sentirci soli è la spinta che ci porta avanti
di giorno in giorno…
Via del Cantiere, 15/F (Porto Turistico)
Lovere (Bg) - tel. 347 4654992
11
Vogliamo condividere il motto di questa serata:
“ NON CI SERVE CHE SIA FACILE…CI BASTA CHE
SIA POSSIBILE “
Fondamentale è stata anche la presenza nell’orchestra di Sovere della voce di Alessandro Ducoli che ha
reso la performance veramente unica e di alto livello.
A questo punto dobbiamo porci però una domanda…
Ma chi è un figlio diversamente abile?!?
…ogni figlio nasce come un capolavoro…ma ci sono
dei figli che sono dei “diversamente capolavori”…
Ma cos’è e com’è questo “diversamente capolavoro”?!?
Se vi chiedessimo di citare una torre famosa in Italia,
probabilmente la maggior parte di voi direbbe la torre
di Pisa…perché??? …ma semplicemente perché storta!!! ....eccolo un “diversamente capolavoro”…non
più bello rispetto agli altri ma è particolare e unico,
certo ha bisogno di più cura, controllo e attenzione…
ma alla fine ne vale la pena anche solo per l’idea che
esiste una gravità che sa andare oltre le geometrie…
Ecco ci sono figli che sono come la torre di Pisa sono
dei “diversamente capolavori” e hanno bisogno di
più cura e premura perché sono unici…avete mai
visto dei turisti fare foto simulando di appoggiarsi
ad una torre dritta…?...no vero!...solo ad una torre storta!!!!...a volte essere inclusivi è essere un po’
come quei turisti che senza toccarla sono in posa per
sostenerla…con l’intento non di raddrizzarla ma
semplicemente di non farla cadere …custodendola
cosi com’è……e vi assicuriamo che a volte anche solo
l’intento di tutti verso un’unica direzione può spostare anche il corso inesorabile delle cose…
La serata è stata coinvolgente a tal punto che ognuno
presente in sala (ed eravamo davvero tanti) si è sentito protagonista a prescindere dal ruolo che in quel
momento occupava; se tutto ciò è successo è semplicemente perché quando la passione precede ciò che
fai si diventa contagiosi!
Un’altra protagonista che ha reso l’evento unico nel
suo genere è stata la SCUOLA con gli insegnanti, assistenti educatori e Dirigenti che si sono spesi affinché la parola INCLUSIONE prendesse forma e peso,
per diventare punto di partenza per un progetto di
più ampio respiro che coinvolgerà tutte le realtà scolastiche del territorio.
Vedere sul palco ragazzi che si mettono in gioco con i
propri compagni diversamente abili con quella disarmante naturalezza che non può fare altro che concederci il lusso di sognare che quegli stessi ragazzi un
domani vivranno con la stessa naturalezza un possibile incontro con la disabilità e diversità sui luoghi di
lavoro o negli ambienti di vita sociale…
Colgo la circostanza per riconoscere che la nostra
scuola non perde occasione per muoversi in modo
singolare verso un’apertura significativa a tutto ciò
che fa della scuola una SCUOLA INCLUSIVA.
Luca Carrara
Presidente Associazione GenitoriACCA
12
Sempre bello LOTTA
Cambio in Consiglio
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Nelle settimane scorse
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o spesso lontano da
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Belotti della Lista
re, il consigliere Matteo
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data la delega allo spor
Lotta, al quale è stata affi ed in bocca al lupo a
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ed al tempo libero. Au
Michele e Matteo
Il Consigliere Michele, 50 anni, vive con la sua famiglia
a Sovere. Da giovane, di pari passo con l’impegno scolastico svolto con profitto, ha praticato diverse attività
sportive conseguendo risultati più che soddisfacenti in
campo Provinciale e Regionale.
Lo sport però non solo gli ha riservato gioie, ma anche
insegnato, attraverso a volte il dolore degli infortuni,
ad affrontare quelle difficoltà che, così come nella vita,
fanno parte di ogni attività sportiva.
Oggi, da adulto, da genitore, vive lo sport attraverso
il sostegno dato al figlio dedito all’atletica. Questo gli
permette di comprende quali sacrifici e quale impegno
siano richiesti alle famiglie che supportano i figli nella
pratica sportiva.
ll Consigliere Lotta inoltre conosce anche l’impegno,
avendovi svolto ruoli di presidente, segretario ed anche
volontario, delle varie associazioni sportive. Un lavoro, quello delle associazioni, silenzioso e che, tuttavia,
quando è ben organizzato, quando è sostenuto da una
programmazione minuziosa e sospinto dalla determinazione e dall’entusiasmo, porta a risultati sorprendenti. Essere delegato allo sport è dunque per il Consigliere
Lotta anche consapevolezza di una grande responsabilità. La responsabilità di valorizzare e sostenere la passione di tutte quelle persone che tanto danno allo sport,
venendo incontro alle esigenze dei ragazzi, delle loro
famiglie e delle associazioni di una miglior accessibilità
alla pratica sportiva.
E’ dunque cosa ben nota al Consigliere Lotta che la situazione delle strutture sportive attualmente presenti
nel nostro paese non è certo la più felice: i due impianti
che potrebbero ospitare incontri di basket (attività scomparsa dalle palestre di Sovere, ma che si sta pensando
di riproporre per la prossima stagione) non sono forniti
delle gradinate necessarie per ricevere gli spettatori, la
pista di atletica leggera è sostanzialmente inutilizzabile, la condizione del sito del bocciodromo (che non può
oggi che veder cambiata la propria destinazione d’uso),
le non certo buone condizioni in cui si presentano sia i
campi da calcio oratoriali che il campo da tennis comunale, le difficoltà che la società calcistica soverese più
importante deve superare per poter rinascere.
A questo stato delle cose è necessario fornire delle so-
A(re) per lo sport!
una serata che riconosca il valore e l’impegno sportivo
dei “nostri” atleti.
luzioni.
Piace segnalare alcune attività sportive che saranno reaLa buona volontà e l’impegno di lizzate sul territorio comunale durante l’estate 2015:
questa amministrazione si è evi- - Parco senatore Silvestri: al mattino, ginnastica per tutdenziata nel meeting avuto con le ti. Qualcuno l’ho definita “risveglio muscolare”. L’atassociazioni sportive, il cui esito tività ginnica prevede prezzi molto contenuti. A breve
positivo è stato frutto della impo- sarà pubblicizzata con manifesti.
stazione costruttiva ed efficace con - Mercoledì 16 luglio 2015, “SPORT GIOVANE 2015”
cui si è svolto il confronto.
proposto dal CSI (Centro Sportivo Italiano), U.P.E.E.
Altro motivo di vanto per l’Am- (Ufficio della Diocesi di Bergamo) e dall’Oratorio di Soministrazione è l’essere riuscita ad vere. <il paese si popolerà di 1500 ragazzi che arriveottenere i finanziamenti per la ri- ranno dai diversi oratori della provincia per fare festa in
strutturazione, iniziata il 9 giugno, via Roma. I commercianti, sono stati all’uopo invitati a
non solo della scuola primaria ma collaborare all’evento offrendo i prodotti migliori delle
anche della palestra ad essa annessa.
proprie attività commerciali. Ai residenti delle vie inteE’ tuttavia chiaro che si sente la necessità anche di cre- ressare si chiede tolleranza e pazienza per il disagio che
are nuovi spazi.
l’attività provocherà. Il Comune di Sovere si è attivato
E’ in questa direzione il lavoro dell’Assessore Moni- per sostenere l’iniziativa anche con il proprio personaca Russo. Si stanno predisponendo tutti “i documenti”, le.
necessari per poter intercettare eventuali futuri bandi - 26 luglio 2015 domenica “quarta de löi in corsa” GARA
per la realizzazione anche di una nuova palestra o di un NON COMPETITIVA di corsa di montagna. L’attività
nuovo centro sportivo comunale. Alcune persone riten- che vede impegnati Comune di Sovere, Associazioni Sogono questa attività superflua, priva di benefici nell’im- veresi e partner esterni. Novità per il 2015: sono previsti
mediato, ma questa Amministrazione invece intende premi in denaro per i primi atleti che raggiungeranno il
occuparsi già oggi di quello che potrà essere il
traguardo in località Possimo a quota 935,6 mt.
futuro: il farsi trovare cioè pronta qual’ora, un
slm. dope aver percorso 5,7 km.
domani che non si ritiene troppo lontano, nuovi
- venerdì 7 luglio 2015 Sovere Night Running ,
finanziamenti potranno essere messi a dispositappa del circuito “corri nei borghi”, si svolgerà
zione dal Governo per chi sarà subito in grado
una gara podistica in notturna.
di recepirli.
- domenica 30 agosto 2015 Trofeo Comune di
Veniamo ora alle iniziative prossime previste.
Sovere gara ciclistica riservata alle categorie
- Lo sport ha un’anima. Un’anima che è consergiovanissimi
vata negli archivi di ogni Associazione Sportiva. Il giovane sportivo - sabato 12 settembre 5 trofeo ski-roll SOVEREL’Assessorato allo sport intende “portar fuori” Lotta, anni ‘80 Bossico,
dagli archivi quest’anima e renderla pubblica.
- sabato 12 settembre 2015 Video e immagini
Si è pensato di realizzare una serata celebrativa durante dello sport a Sovere
la quale ricordare la storia, gli atleti e i risultati sportivi - domenica 13 settembre 2015 “SI GIOCA IN CENTRO...
soveresi più importanti. Cogliamo l’occasione, al fine TOCC INSÈMA - festa dello sport.
di rendere l’evento più completo e partecipato, per invi- Quando le realtà sociali e sportive si mettono insieme,
tare chi, associazioni sportive o privati cittadini, avesse ognuna con le proprie competenze e capacità, i risultati
documentazioni fotografiche e/o video di farle perve- diventano davvero notevoli. L’assessorato allo Sport di
nire all’Assessorato possibilmente entro il 10 Agosto.
Sovere può fare molto per le associazioni, ma è impor- E’ stato chiesto alle associazioni di segnalare sia gli tante che le Associazioni si rendano promotrici di iniatleti, sia soveresi sia semplicemente tesserati nelle as- ziative per il Comune di Sovere.
sociazioni soveresi, che hanno ottenuto i risultati più
Michele Lotta
significativi, allo scopo di ritrovarsi TöCC INSÈMA in
Consigliere delegato allo Sport ed al Tempo Libero
13
ASPETTANDO UN FRATELLO
Tutto è iniziato dopo che mia zia ha ritrovato in un
vecchio comò alcune lettere che suo fratello Castellani Angelo, classe 1921, scrisse alla famiglia durante la
guerra e durante il periodo di prigionia.
Prima di allora avevo sempre sentito dire da mio
padre che suo fratello Angelì (soprannominato “Reale”), partito e mai ritornato, era disperso negli “Stati
Balcanici” ma non sapevo della sua prigionia.
Ma andiamo con ordine.
Nessuno ricorda con precisione la data in cui lo zio
Angelo è partito. Solo lo zio Attilio, che all’epoca aveva circa dieci-dodici anni, ricorda che il giorno della partenza di suo fratello la famiglia, che viveva in
“Penisia”, era impegnata a togliere le foglie di gelso,
usate come cibo per i bachi da seta che la nonna allevava. E ricorda che, durante il saluto, gli disse “Verrai
a darmi il cambio!”. Ultime parole che dopo oltre settanta anni risuonano ancora nelle sue orecchie.
Mio zio Angelo indossò il grado di Sergente quando si trovava presso il 110° Reggimento Artiglieria di
Marcia in San Nicola a Caserta. Venne poi trasferito
con tale grado all’88° Gruppo autonomo Artiglieria
Costiera P.M. 82 in Grecia. Qui, in seguito, venne fatto prigioniero dei tedeschi e successivamente trasferito in Germania da dove risulta disperso dal dicembre 1944.
Dalle lettere si capisce che scriveva parecchio alla
famiglia per informare della sua situazione ma allo
stesso tempo voleva avere informazioni dettagliate
dei genitori e dei fratelli, soprattutto dei tre impegnati in guerra. Purtroppo la nonna non sempre rispondeva o la corrispondenza non gli arrivava e lui non
si spiegava la ragione. Al termine delle lettere aveva
sempre un pensiero e un ricordo per tutti: fratelli, zii,
cugini e nipoti.
Molto bella è la lettera (riportata) in cui chiedeva dei
pantaloncini e si raccomandava alla nonna di non
fargli fare brutta figura, di scegliere una bella stoffa e
poi di farli provare ai fratelli per non sbagliare la misura. Nelle lettere scritte durante la prigionia, invece,
diceva di essere nella zona della Bulgaria ma di non
poter dire con precisione dove si trovava. In una di
queste, scritta la prima domenica di maggio, sperava
che i cugini avessero trascorso una bella giornata alla
festa al Santuario della Madonna mentre lui si trovava fra “quatto reticolati” in attesa del giorno seguente per uscire a lavorare.
Sono lettere molto belle e toccanti soprattutto quando
rassicurava la nonna del suo ritorno insieme a quello
dei fratelli che come lui erano in guerra e ogni volta
che le rileggo mi viene la pelle d’oca.
Un giorno i miei figli mi hanno detto: “Pensa se lo
zio fosse ancora vivo! Forse ha perso la memoria e si
è rifatto un’altra vita”. Voglio credere che sia andata
così. Io questo zio purtroppo non l’ho mai conosciuto
ma ne ho sempre sentito parlare proprio perché in
14
Pubblichiamo la toccante storia di un giovane soverese, Angelo Castellani, mai tornato dalla guerra.
Quello che proveremo a fare nei prossimi mesi sarà
il richiedere al Presidente della Repubblica Mattarella che gli venga conferita l’Onorificenza in quanto internato nei campi di prigionia nazisti. Purtroppo la vicenda di Angelo non è isolata, vi sono altri
soveresi di cui, dal 1945, non si hanno più notizie.
famiglia è rimasto vivo il suo ricordo. Era un giovane
bello e molto buono che sicuramente avrebbe avuto
tanto da raccontare ed insegnare.
Si dice che la speranza è l’ultima a morire. Io credo
che fino a pochi anni fa una speranza ci sia stata. Penso che se avessero detto a mio padre e agli zii ancora
viventi che il fratello tanto aspettato era in capo al
mondo, l’avrebbero sicuramente raggiunto con qualsiasi mezzo, perché in loro è sempre rimasto vivo il
desiderio di poterlo riabbracciare.
Michela Castellani
P.M. 82
3 luglio 1943
Mamma carissima
Non immaginerete mai la gioia e felicità provata
oggi nel ricevere vostre notizie, prima sentendo che
la famiglia si trova in ottima salute come è la mia
al presente, fui un po’ mal composto giorni orson
passati ma ora tutto va bene più febbre ne mal di
testa.
Mamma non preoccupatevi che il vostro figlio non
s’arrabbia se non riceve posta dei suoi genitori, io
so che appena potete mi fate subito riscontro alla
mia corrispondenza.
Mamma cose importanti da dirvi non ne ho perché
vi ho appena scritto, vi ripeto che ho compreso tutto il buono stato di famiglia abbiate pazienza che il
buon Dio vi manderà anche la cosa più desiderata
cioè l’acqua. Sento pure che il fratello Battista stava in partenza per la Grecia vi raccomando appena
avete nuovo suo indirizzo inviatelo subito a me così
gli posso scrivere.
Cara mamma Io vi invio questo modulo per spedirmi un piccolo pacchetto, vi raccomando però di
non oltrepassare i limiti del peso, peso esatto. Mi
occorrerebbe un paio di pantaloncini corti perché
qua fa assai caldo da borghese intendiamoci d’un
colore piuttosto grigio verde o altrimenti un po’
scuri, però vi raccomando che sia roba non proprio
indecente comprate la stoffa un po’ bella perché
sapete non è come essere soldato di fronte ai compagni miei, Sergente non voglio far brutta figura,
la gamba deve essere molto corta quattro dita non
di più la misura prendetela su Gino o Emilio fateli
bene. Poi mi occorre un tubetto di dentifricio con
lo spazzolino un boccettino di inchiostro una busta di carta via aerea senza bolli quelli li ho io qua
una magliettina con spallini bianca se l’avete una
scatola di borotalco se avete un po’ di sapone per
lavare perché altrimenti qua si vola di carri armati,
altro fate ciò che volete voi potete pensare che cosa
occorra ad un soldato fate attenzione se mettete
qualcosa per mangiare perché se ne va a male, il più
che vi raccomando sono i pantaloncini con le tasche
davanti come quelli alla zuava che ho i passanti bei
larghi e una tasca dietro per il portafoglio, che siano
fatti molto bene spendete un po’ molto adoperate
quelli del mio vaglia che vi ho spedito.
Sento che quelli da Berzo non c’è stato nessuno a
portarvi dei soldi, non fa nulla se non vengono ci
combineremo al mio ritorno non andranno perduti.
Quando mi scrivete ditemi qualche cosa riguardo al
libretto della banca se me l’avete fatto oppure fate a
meno io non vi dico nulla fate come volete voi tutto
ciò che voi fate è sempre ben fatto io sono sempre
contento.
Mamma riguardo alla mia fidanzata andiamo avanti molto bene, sono contento che il nostro carattere
si trova abbastanza bene, se Iddio mi proteggerà
che mi faccia tornare sano e salvo da chi tanto mi
attende allora se voi permetterete ci uniremo, come
fu destinato da io e lei.
Perché mi avete detto che due fogli in una lettera
non vanno mandatene pure due che vanno lo stesso avete capito mandatene pure due che vanno lo
stesso avete capito scrivete molto a lungo così mi
passa un po’ di tempo a leggerla ditemi le novità
che c sono a Sovere.
Mamma badate che il buono vale fino alla fine di
Agosto e poi basta pensateci voi.
Termino salutandovi caramente tutti in famiglia in
particolar modo voi mamma e babbo chi mai vi dimentica sono il vostro
Angelo ciao baci
Scrivetemi subito mamma siete contenta dei miei
soldi di più non ne posso mandare li devo spendere
qua bevendo un litro di vino ci vuole 2400 £ e bisogna spenderli qua. Ciao
15
Con la Festa della Liberazione si è chiuso il percorso
nella memoria iniziato il 17 ottobre dello scorso anno
con la rievocazione del settantesimo anniversario
della fucilazione di Daniele Spada. Folta ed attenta è
stata la partecipazione a quella serata ed a quelle che
si sono succedute. Volevamo risvegliare e raccogliere
i ricordi e ci siamo riusciti.
L’avvenimento attorno al quale si sono registrate
opinioni o testimonianze non sempre coincidenti tra
loro è quello dello scampato incendio di Sovere e dei
giorni che lo hanno preceduto. Lo premetto subito
non ho nulla da aggiungere ai fatti già noti e scritti,
ho semplicemente ascoltato le persone che in questi
mesi mi hanno avvicinato e mi hanno raccontato ciò
che hanno visto o sentito dire. Non sono pertanto in
grado di portare novità su quello che fu il ruolo avuto da Pergolini, da don Valsecchi o da eventuali altre
persone che quell’otto dicembre 1944 si recarono in
municipio per provare a salvare il paese.
Nei giorni successivi alla cattura in Malga Lunga
della squadra di Giorgio Paglia avvenuta il 17 novembre 1944, a Sovere in località Betuna viene catturato da due partigiani un diciottenne milite della
Tagliamento, Lauro Cassiolari che, di ritorno da un
rastrellamento in Valle Camonica, si era recato in
casa dei nonni per fargli visita. Ironia della sorte, l’8
dicembre 1944, nel giorno in cui fascisti e tedeschi
minacciano di bruciare il paese per ottenerne la liberazione, a Maslana, sopra Valbondione, i partigiani
lo fucilano. Dopo settant’anni la vicenda e soprattutto la data della sua cattura hanno ancora contorni
non chiaramente definiti.
Nella storiografia partigiana la cattura del Cassiolari viene fatta risalire ai giorni immediatamente
successivi al 17 novembre, comunque prima del
21 novembre ’44, data di fucilazione dei partigiani. Obiettivo dei partigiani era quello di scambiarlo con i compagni fatti prigionieri in Malga Lunga.
Nei mesi scorsi la stampa locale (Araberara) e quella
nazionale (Corriere della Sera) hanno ripreso questa
vicenda, sottolineando un particolare già noto agli
esperti: a Bergamo presso gli archivi dell’ISREC, nella documentazione di Giovanni Brasi, Comandante
della 53a Brigata Garibaldi, c’è una lettera (ritrovata
da Matteo Alborghetti, giornalista soverese, autore
di libri sulla Resistenza locale e che pubblica quella
lettera nel suo libro 8 dicembre 1944 Lo scampato incendio di Sovere) scritta dal Cassiolari alla fidanzata e
datata 22 novembre. Dove si trovava Lauro Cassiolari il 22 novembre quando scrisse quella lettera? Era
già prigioniero dei partigiani o venne catturato successivamente? Le opinioni sono contrastanti. Certo
è che se fosse stato catturato dopo il 21 novembre,
data della fucilazione di Giorgio Paglia e della sua
squadra, viene meno la possibilità dello scambio dei
prigionieri.
Ho cullato l’idea di potere risolvere questo quesito
intervistando una delle persone che ha incontrato
Lauro Cassiolari pochi minuti prima della sua cat-
16
viaggio
tura. Ma niente da fare,
la persona non ricorda la
data esatta. Quindi il rebus, almeno per ora, resterà irrisolto. Qualcuno
continuerà a sostenere che
quella lettera è stata scritta durante la prigionia e
per questo motivo è stata
ritrovata nei documenti
del Comandante Montagna. Altri sosterranno che
quella lettera è la prova
che Lauro Cassiolari è stato catturato nei giorni successivi.
La chiacchierata fatta con
questa persona mi ha affascinato. Mi ha raccontato
la guerra, la curiosità, la
fame, vista con gli occhi di
un ragazzo.
Il suo nome è Aldo Zanni, per molti (non me ne voglia, ma così capiscono tutti) è Aldo Bescot. Nato nel
1934 in Normandia nel nord della Francia. Il primo
tedesco in divisa lo ha visto nel villaggio dove viveva nella provincia di Caen. Nel 1941, la nonna materna ha problemi di salute e lui, orfano di madre, con
il padre torna a Sovere. Il padre si risposa. Morirà a
36 anni nel 1946.
A Sovere abita in fondo ai Moela, se preferite in cima
alle scale larghe di fronte all’Opera Pia, l’attuale Palazzo Silvestri che in quegli anni è una caserma ed
ospita i Lupi di Toscana. Nell’edificio a fianco, la filanda, ci sono dei bersaglieri. In casa di Aldo c’è una
radio, capita che i militari, dall’altra parte della strada si assiepino per ascoltarla.
Allora Sovere non era come è oggi. Nella zona del
bar delle piante ci sono pochissime case. Siamo alla
periferia del paese. L’otto settembre del ’43 tutti i militari fuggono. Ci si arrangia alla bella e meglio. La
mamma di Aldo fornisce indumenti civili a tre militari. Si aiuta come si può. Mesi dopo nella stessa
casa ed in quelle vicine verranno nascosti anche degli ebrei ungheresi.
Nei giorni successivi all’8 settembre bisogna stare attenti. Per il paese si aggirano strani personaggi. Bussano alla porta due persone che si qualificano come
partigiani. Vogliono sapere dove sono le armi nascoste, quelle abbandonate dopo la fuga dai soldati di
stanza nel Palazzo Silvestri. La madre insospettita
chiede loro i documenti. Nel mostrarli ad uno dei
due cade una tessera del partito fascista. Un vicino
di casa, Faresin, avverte la mamma di Aldo che si
tratta di militi e le consiglia di recarsi a sporgere denuncia contro i due presunti partigiani.
nei ricordi
Pochi giorni dopo l’otto settembre arriva una colonna di tedeschi per arrestare i militari italiani di stanza
a Sovere. Ma all’Opera Pia non c’è più nessuno. Sono
tutti scappati. Nella memoria di Aldo quella è una
delle poche volte in cui i tedeschi sono stati a Sovere.
Chi operava in paese erano solitamente i fascisti.
Dopo l’otto settembre sono tanti i giovani soveresi
che si devono nascondere, vivono alla macchia per
non aderire ai bandi di chiamata alle armi. Sono
trascorsi settant’anni ma Aldo mi traccia in modo
preciso chi e dove si nascondeva. Vivo è anche il ricordo del brigadiere dei carabinieri, ucciso sui colli
di Fonteno, che per mesi ogni notte ha perquisito le
case dei giovani soveresi alla macchia, con l’intento
di sorprenderli e catturarli.
Parliamo della scelta partigiana, osservo che qualcuno prende la strada della montagna per scelta, altri
per sfuggire ai bandi della RSI. Osservo che per giovani di 25 anni, magari con figli piccoli è più difficile
fare questa scelta, in quanto si rischia il ricatto. La
sua risposta mi gela. A Sovere uomini di 25 anni con
uno o più figli non ve ne erano molti. Le classi del
1920, ’21, ’22 erano sui campi di battaglia da anni.
Quelli della guerra sono anni di miseria. Aldo divide
i soveresi in tre grandi categorie. La plebe che ha cercato di sopravvivere in quegli anni di stenti. Le famiglie benestanti che sono state toccate marginalmente
da fame e miseria e le famiglie dei gerarchi locali. La
sua analisi si concentra soprattutto su quest’ultima
categoria. Mi fa notare che nell’autunno del ’44 era
ormai chiaro a tutti che il crollo del regime fascista era
solo questione di tempo. Pertanto molte persone che
avevano avuto un ruolo, seppur minimo e locale, nel
regime, avevano, per
opportunità, adottato un profilo basso.
Soprattutto a queste
persone
conveniva
riabilitarsi agli occhi
della popolazione e in
quest’ottica mi invita
a rileggere i fatti dello
scampato incendio di
Sovere. Indica nomi
e cognomi dei fascisti
locali ed osserva, con
rammarico, che molte di queste persone
hanno fatto alla svelta
a sistemarsi anche nel
dopoguerra.
Mi spiega che nelle
scuole elementari del
paese erano acquartierati i giovanissimi militi fascisti della Muti e la sua classe, la terza elementare, aveva l’aula proprio li vicino, sopra il municipio.
Il racconto si sposta ora sulla prima volta che gli
occhi di un ragazzo hanno visto un soldato morto.
Era un capitano fascista, ucciso il 18 ottobre ’44 nella
battaglia di Corna Lunga. Lo hanno trasportato in
paese avvolto in una coperta e lo hanno caricato su
uno dei camion parcheggiati davanti alla chiesa di
San Martino.
Aldo mi racconta di aver visto anche Giorgio Paglia.
“Verso sera andavano nella zona di Ranch. La fame era
tanta e la speranza di mangiare qualche fico non abbandonava mai. Tornando verso il paese nella zona del malat,
sopra il cimitero vedemmo un gruppo di partigiani. Qualcuno ci disse che si trattava di fascisti travestiti. Più tardi
arrivò la conferma. Erano partigiani.”
17
azione
festa della liber
absoprattutto ai ragazzi
Il 24 e 25 aprile, grazie
di
i
rni intensi e bellissim
biamo vissuto due gio
o
este pagine ci raccontan
festa. Le immagini di qu
tancui hanno partecipato
di questa iniziativa ha
tissime persone
Dai ricordi affiora anche la fucilazione di sette dei 13
martiri tra Sellere e Poltragno. Il camion si fermò nella
zona del bar delle piante. Sopra c’erano le persone sedute
ognuno sulla sua bara.
Siamo all’autunno del ’44. I ricordi di Aldo sono un
fiume in piena. “I nonni abitavano poco sopra la Parrocchiale. Li c’era un calzolaio. Anche i partigiani venivano
a far aggiustare le scarpe. Non c’era campanello, ma spingendo il portone d’ingresso, dal frastuono, tutti sapevano
che qualcuno era alla porta. Quando quella sera di novembre qualcuno, inaspettatamente, si annuncia alla porta, i
nonni di Aldo restano basiti. Tutti si aspettano, ma non
Lauro Cassiolari. Che conoscono. Provano a farlo desistere
dall’andare a trovare i suoi nonni. Nulla da fare. Lauro
Cassiolari va incontro al suo destino”. Aldo mi fa notare
un particolare che mi gela: Italo Caracul, uno dei due
partigiani che catturerà Lauro, aveva un anno più di
lui. E’ del 1933. Aveva 11 anni.
I ricordi continuano. Mi racconta di quando con
amici sta facendo il bagno all’Antreada, sentono le
campane e decidono si salire al Santuario. Poco sotto il convento dei frati si fermano a giocare su un
ponticello. Sotto vi trovano dei sacchetti con dentro
dei cotechini gialli, dei caricatori e qualcosa che sembra un ordigno. Li prendono. Fortunatamente non
hanno fiammiferi. Qualcuno subito dopo li vede e
gli intima in malo modo di riportare il tutto dove lo
hanno trovato. Il ricordo va a due ragazzi del paese,
del ’32 e del ’34 che appena finita la guerra trovano
delle bombe a mano e muoiono nel provare a sconfezionarle.
Probabilmente chi ha vissuto quegli anni ha ricordi
molto simili a quelli di Aldo. Sicuramente si augura
che nessuno debba rivivere quelle esperienze.
Congedandomi Aldo mi dice che se interessa lui ha
un sacco di materiale, ritagli di giornale sul primo
dopoguerra. Penso proprio che nei prossimi mesi bisognerà riaprire gli archivi della memoria e provare
a raccontare come l’Italia, ma in particolare Sovere
vissero gli anni dopo il 1945.
Grazie Aldo Bescot per la chiacchierata.
Danilo Carrara
Consigliere delegato al Bilancio,
Cultura e Informazione
18
Foto Paolo Forchini
19
I PESCATORI COMPIONO
QUARANT’ANNI
L'APSD Soverese, allora SPS, nasce a Sovere nel 1975 dalla
passione di coloro che sarebbero stati i primi componenti
della Società:
-Ettore Vigani (Presidente)
-Ermanno Moretti
-Pierluigi Carrara (Vicepresidente)
-Roberto Canini
-Cesare Bianchi (Segretario)
-Secondo Capoferri
-Costante Lanfranchi
-Antonio Giupponi
-Fabio Lanfranchi
- Angiolino Ricchi
La prima sede sociale si trovava presso i locali sottostanti
al bar Le Piante, successivamente avvenne il trasferimento
sulla sponda opposta del fiume, presso un altro bar, il bar
Rossi.
1980 Negli anni ’80, con il crescere della Società nacque
l’esigenza di una sede più adeguata. Grazie all’accordo fra
Sempre emozionante vedere i bambini
che si avvicinano per la prima volta
al mondo della pesca
Facebook SPS Soverese
rnati sull’attività
Se volete restare aggio
“mi piace” su
dei pescatori mettete un
SPS Soverese
l’allora SPS e il socio Francesco Porielli, il trasferimento
avvenne in via Cavour a Sovere, dove da più di trent’anni
è il punto di ritrovo per tutti i
soci e i concorrenti delle gare
e dei raduni. 1993 Nel 1993 un
riconoscimento speciale per
meriti sportivi viene conferito
alla Società, direttamente dalla FIPSAS: la Stella di Bronzo, onorificenza gelosamente
conservata in sede. Altrettanto
importante la vittoria nel 2008
del Campionato del Mondo di
Pesca alla Trota di colui che
un tempo era un "Pierino", Fabrizio Carrara. 2009 In tutti questi anni tutti i membri del
consiglio e i soci hanno fatto molto per l’interesse comune
di salvaguardia del torrente Borlezza, nonché per aggregare persone di ogni età, accomunate da un’unica passione,
l’età dei pescatori, infatti, varia dai 6 anni dei Pierini, agli
“anta” inoltrati dei veterani. Nel 2009, avvenne il cambio
del nome, da SPS (Società Pescatori Sportivi) in APSD (Associazione Pesca Sportiva Dilettantistica). Oggi La Società
negli ultimi anni con il contributo del Comune organizza
un Corso di Pesca Gratuito per ragazzi delle elementari e
medie con buona partecipazione.
Con la famiglia Lanfranchi dedica un Raduno alla memoria
del socio fondatore Lanfranchi Costante con semina di trote
grosse (trotone). L’anno scorso ha organizzato La Festa del
Pescatore in Oratorio. Oggi, dopo quarant’anni di attività,
l’APSD vanta l’iscrizione di oltre 150 soci, e l'augurio è che
diventino sempre di più... e ricordatevi, “se dai un pesce ad
un uomo si nutrirà per un giorno, se gli insegni a pescare si
nutrirà per tutta la vita!”
Un ringraziamento al comune per questo spazio.
Il Consiglio APSD Soverese
20
Un anno… con il Comitato Genitori!
Anche questo anno scolastico è giunto al termine e, prima delle meritate vacanze, è tempo di stilare un bilancio
anche per il Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo di Sovere - Pianico e Bossico.
E’ stato un anno davvero impegnativo, denso di impegni e tante soddisfazioni. Il 2014 è l’anno in cui abbiamo
dato il benvenuto al nuovo dirigente scolastico prof. Salvatore Lentini. Da subito il preside ha mostrato interesse
per le nostre attività e ci ha coinvolto condividendo con
noi progetti , fornendoci stimoli e dimostrando grande
considerazione del ruolo dei genitori all’interno della
scuola. I genitori che fanno parte del Comitato lavorano
non solo inventando modi sempre nuovi per raccogliere fondi ma, per quanto possibile, donando un po’ del
proprio tempo pensando che ognuno di noi è prezioso
nel percorso che i nostri figli stanno affrontando.
Quest’anno, per esempio, tra le numerose attività, il Comitato ha organizzato la castagnata con raccolta fondi
e ha finanziato il progetto di madrelingua inglese alla
scuola dell’Infanzia.
Alla scuola primaria invece il Comitato genitori si è
impegnato organizzando il Piedibus, compreso di colazione conclusiva a scuola e premio di merito ai partecipanti. Alla scuola secondaria ha collaborato alla realizzazione dell’emozionante e partecipato anniversario
del 25 aprile e ha contribuito all’organizzazione di un
corso sull’orientamento scolastico dei ragazzi dopo la
Grazie..
…all’Associazione dei
Carabinieri
in Congedo
che anche
quest’anno,
ogni giorno,
con i suoi
volontari ha vigilato sull’afflusso e deflusso dei nostri
ragazzi dalle scuole
terza media.
Le nostre referenti a Pianico e a Bossico invece hanno
lavorato alla festa dello Sport preparando bevande ai
bambini e un rinfresco per gli esperti intervenuti sul
campo.
Un progetto che ha coinvolto tutti i plessi e che è stata
una vera e propria scommessa è stata la realizzazione
di un calendario con i disegni più belli scelti tra tutti gli
alunni del nostro Istituto e che oggi fa bella mostra di sé
in molte delle nostre case.
Il Comitato però non è fatto di mamme o papà supereroi ma di genitori come tanti che hanno deciso di impegnarsi per migliorare la nostra scuola senza aspettare
sempre che qualcun’altro lo faccia al posto loro. Perciò,
forza! L’anno prossimo ti aspettiamo!
Il Comitato Genitori
21
I PERICOLI
DEL WEB
Mercoledi’ 27 maggio 2015 il COMITATO GENITORI,
con il patrocinio del Comune di Sovere e dell’Istituto
Comprensivo di Sovere, ha organizzato una conferenza
avente per tema “ I PERICOLI DEL WEB e il CYBERBULLISMO” tenuta dal Tenente Colonnello Piccinni
Mario Leone, comandante del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Lecco, massimo esperto
in investigazioni e crimini informatici, docente universitario e autori di molti libri sul tema.
Il Dott.Piccinni per il lavoro svolto nel 2014 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Al merito della Repubblica Italiana
La serata ha costituito un importante momento di confronto con docenti e genitori su ciò che di spiacevole e
di pericoloso può accadere nel variegato mondo di internet, se si ignorano le importanti forme e metodologie
di controllo nell’utilizzo della Rete.
I temi sono stati affrontati con un linguaggio semplice e
fruibile anche dagli utenti meno esperti, non tralasciando l’approfondimento di argomenti di estremo interesse
quali dinamiche e funzionamento di internet, bullismo
informatico, mondi virtuali, pedofilia on line, social
network, chat, instant messaging, second life, sistemi di
protezione della navigazione dei minori su internet.
E’ naturale che gli adolescenti siano fortemente attratti dal desiderio di esplorare i nuovi mezzi di comunicazione, ma la scarsa esperienza potrebbe fortemente
accrescere la possibilità che internet ed i smartphone
possano essere adoperati in modo imprudente ed immorale; i ragazzi della web generation sono difatti straordinariamente avvezzi e capaci nell’utilizzo di internet
ma poco coscienti dei rischi legali e giuridici che determinate condotte e l’inosservanza di specifiche regole
possono comportare. In tale scenario, un ruolo particolarmente importante assume la tutela dei più giovani
dagli innumerevoli rischi della navigazione e quindi
da eventuali contenuti in grado di lederne il benessere
psico-fisico e morale.
Ne e’ emerso che è giusto che i ragazzi dell’e-generation
abbiano la possibilità di utilizzare gli strumenti tipici
della propria cultura e della propria epoca, ma è compito di genitori ed educatori di seguirli ed istruirli in un
uso corretto e consapevole, dando spazio alla necessaria opera di dialogo ed ascolto dei più giovani. Proibire
l’utilizzo di internet o fare terrorismo psicologico sui
minori, non è certamente la soluzione idonea, significherebbe negarsi ai cambiamenti generazionali in corso
e non assolvere in modo corretto all’obbligo educativo
proprio dei genitori e degli insegnanti.
La strada da perseguire è senza dubbio quella del dialogo con i propri ragazzi, al fine di essere in grado di
poter cogliere eventuali segni di malessere, facendosi
spiegare da essi stessi in quale modo stanno utilizzando il cellulare o il computer, ma soprattutto illustrando
22
loro come utilizzare eventuali strumenti e funzioni di
sicurezza.
I fatti testimoniano però, come le tecnologie e la rete soprattutto, abbiano accresciuto le distanze anagrafiche,
creando di fatto una zona franca, ove aumentano le
problematicità legate alla comunicazione tra le diverse
generazioni ed all’interno della quale gli adulti, pur essendo in possesso di password e chiavi di ingresso, non
hanno cognizione di come accedere.
Tocca agli adulti abbattere questa nuova barriera tra generazioni, evitando che essa diventi irrimediabilmente
uno sbarramento insormontabile, difficile da padroneggiare anche a causa di un linguaggio non usuale per generazioni antecedenti rispetto a quelle attuali.
La priorità è quella di evitare che gli adolescenti continuino a creare sul web una second family ed una vita
concomitante rispetto a quella del mondo reale, mentre
gli adulti si ostinano nel concepire il web come qualcosa rispetto alla quale avvertono disagio ed incontrano
difficoltà.
In definitiva il coinvolgimento dei genitori nella vita digitale dei propri figli resta un aspetto di particolare importanza, rimane difatti esclusivo compito degli adulti:
salvaguardare i più piccoli e fare in modo che essi acquisiscano le necessarie nozioni su come comportarsi
ed eventualmente reagire rispetto a ciò in cui potrebbero imbattersi sul web.
Il relatore ha letteralmente ipnotizzato i presenti con il
suo intervento ricco di riferimenti a recenti fatti di cronaca, a dimostrazione di quanto sia attuale l’argomento.
Rimane il rammarico della scarsa presenza di genitori, in un’occasione che poteva veramente consigliarci e
aiutarci a “camminare” insieme ai nostri figli e non a
rimanere un passo indietro.
Il Comitato Genitori
23
Sabato 23 maggio Festa dello sport 2015 a cui hanno
partecipato i ragazzi della scuola primaria…che si sono
divertiti un sacco
24
Festa dello
sport 2015
25
NUOTARE E’ LA MIA PASSIONE
Ciao sono Luca, ho 14 anni, abito a Sovere e frequento
la terza media.
Pratico nuoto a livello agonistico dall’età di nove anni,
prima ho fatto i normali corsi di nuoto poi ho provato
il calcio ma non mi è piaciuto molto e quindi sono
passato al nuoto agonistico.
Il nuoto praticato a livello agonistico richiede tanto allenamento; io infatti mi alleno tutti i giorni nella piscina di Parre dalle 17,45 alle 20.00, il sabato dalle 14.30
alle 16.00.
Durante le vacanze di Natale e Pasqua abbiamo il
doppio allenamento quindi al mattino dalle 8,30 alle
10.00 e la sera dalle 18.00 alle 20.00.
Quest’anno in preparazione ai campionati italiani di
fine marzo per un paio di mesi mi sono allenato anche
due mattine a settimana prima di scuola dalle 6.00 alle
7,30; quindi mi alzavo alle 5,15.
La mia giornata è suddivisa tra scuola al mattino,
compiti al pomeriggio e allenamento la sera; comunque trovo il tempo anche per divertirmi con i miei
amici e con i miei compagni di squadra con i quali si
è creato un bellissimo rapporto di amicizia.
Conciliare la scuola e l’allenamento non è sempre facile ma per ora ci sono riuscito abbastanza bene; ho
avuto delle belle soddisfazioni sia nella scuola ma soprattutto nel nuoto perché salire per quattro volte sul
podio ai campionati italiani è stata una grande emozione.
Per chi non conosce il nuoto per partecipare agli italiani bisogna ottenere nelle gare, entro una data stabilita
dal regolamento FIN (Federazione Italiana Nuoto),
dei tempi limite; quindi già riuscire a partecipare è
una soddisfazione, salire poi sul podio è il massimo.
A me piace tantissimo questo sport, mi piacciono le
gare, i ritiri con i miei compagni di squadra le dome-
26
mo
di Informa Sovere abbia
Nello scorso numero
ort
sp
llo
vani promesse de
chiesto ad una delle gio
la sua giornata.
soverese di raccontarci
no per questo articolo.
Grazie a Luca Mascari
niche passate tutti insieme per le varie competizioni
e spero di riuscire ad andare avanti e di migliorarmi
sempre.
E se a qualcuno, che ama il nuoto, è venuta voglia di
provare e mettersi in gioco vi aspetto a Parre, perché è
vero c’è tanto allenamento ma vi assicuro che anche il
divertimento non manca.
Ciao, Luca
EXPO BY NIGHT
Domenica 7 giugno la Commissione di gestione della Biblioteca Civica di Sovere ha organizzato la visita
a Milano per EXPO 2015. Grazie alla collaborazione
con l’Oratorio (don Michele si è prestato a fornirci i
biglietti ad un prezzo assolutamente competitivo ed
ha pure provveduto a far venire un prezioso esperto:
il dott. Filippo Servalli, dirigente della Radici Group,
membro della Commissione diocesana per la pastorale
sociale e del lavoro, oltre che Presidente dell’ Associazione per la salvaguardia e la valorizzazione del Mais
Spinato di Gandino, il quale ha condotto una piacevolissima ed interessantissima serata di preparazione
in vista della gita del 7 giugno) noi abbiamo potuto
organizzare il tutto al prezzo di soli €.30, comprensivi
di ticket d’ingresso, trasporto, parcheggio e serata di
presentazione!
Ritengo che la visita ad EXPO sia stata apprezzata da
tutti i partecipanti, nonostante la giornata piuttosto
calda, ma comunque mitigata dalla copertura dei due
viali principali (il decumano ed il cardo), dalle varie
fontanine che distribuiscono gratuitamente acqua naturale e frizzante freschissime e dall’aria condizionata
funzionante in ogni padiglione.
La sensazione è stata che, nonostante le corse fatte per
completare l’opera nei tempi stabiliti, tutto funzioni
bene e sia ben organizzato. Certo, ci sono padiglioni
più interessanti di altri, alcuni la cui architettura vale
più del contenuto che poi si trova entrando, per qualcuno è stata forse data più importanza e quindi più
spazio al virtuale che al reale. Ognuno aveva le sue
idee ed esprimeva il proprio parere.
Naturalmente anche chi è riuscito a visitare molti padiglioni (il Sindaco col suo gruppetto ben 14!) è stato
ben lungi dal vederne anche solo la metà. Per alcuni
(ad esempio Giappone, Emirati Arabi, Kazakistan, Italia) c’erano code con tempi di attesa che superavano
l’ora.
Anche per questo (poter visitare ancora altri padiglioni) e per poter ammirare pure le luci e gli spettacoli
che vengono organizzati alla sera, si pensa di poter
replicare la visita ad EXPO, partendo nel primissimo
pomeriggio e rientrando per mezzanotte circa. Potrebbe essere sabato 11 luglio. A breve verranno esposte
le locandine con tutte le informazioni più precise che
verranno ufficialmente confermate anche sul sito del
Comune fra le News.
Giovanni Cattaneo
Presidente Commissione
Biblioteca Civica P. Guizzetti
27
10 Comuni dell’Alto Sebino
insieme per raccogliere cibo
Sabato 6 giugno 2015 in sei centri commerciali il progetto Emporio si è attivato concretamente ad operare e
rendersi visibile alla popolazione realizzando la prima
raccolta di alimenti per far fronte alle necessità di cibo
per le famiglie indigenti che sono assistite dai servizi
sociali dei Comuni facenti parte dell’Ambito dell’Alto
Sebino.
I volontari del Progetto Emporio, grazie alla disponibilità dei punti vendita di Sovere SIMPLY, Lovere IPERAL e DESPAR, Costa Volpino FAMILY e LD, Rogno
IPERAL, hanno provveduto ad allestire dei gazebo. Le
divise arancioni li hanno resi riconoscibili, e durante
tutta la giornata hanno provveduto a distribuire i sacchetti vuoti e materiale informativo. L’iniziativa ha trovato il favore dei clienti che hanno riconsegnato il sacchetto con prodotti a lunga conservazione come latte,
sale, zucchero, prodotti in scatola, biscotti, alimenti che
saranno ridistribuiti, equamente con l’utilizzo dei un
software, nei sei punti Emporio alle famiglie che hanno
richiesto l’aiuto ai Servizi Sociali comunali.
Emporio è un’importante iniziativa di solidarietà che
si avvale del supporto delle amministrazioni comunali
dei dieci Comuni dell’Alto Sebino (I comuni che fanno parte dell’ Ambito dell’Alto Sebino sono: Bossico,
Castro, Costa Volpino, Fonteno, Lovere, Pianico, Riva
di Solto, Rogno, SoltoCollina, Sovere) e che vede in
Simona Figaroli dell’associazione capofila Costanti &
Volontari, Yordanka Daniel assistente sociale rappresentante dell’Ufficio di Piano, Maurizio Noris referente
progettuale e formatore CSV (Centro Servizi Bottega
del Volontariato), Sara Figaroli referente operativa, le
figure di coordinamento e guida di tutta l’operazione
di raccolta.
Grande la dimostrazione di solidarietà dei clienti dei
supermercati aderenti. La raccolta consentirà alle famiglie che riceveranno quanto raccolto di affrontare
in modo più sereno i problemi di sopravvivenza e di
poter trovare le soluzioni per poter vivere un’esistenza
più dignitosa e serena.
Echi di trincea
Martedì 2 giugno grande partecipazione di pubblico a Echi di trincea, manifestazione per ricordare il Centenario dell’inizio della Grande Guerra. Sul sagrato del Santuario si sono esibiti il Coro ANA Sovere, Corpo Musicale D.G. Valsecchi e Michele Marinini.
28
La Protezione Civile
ha una nuova sede
Sabato 13 giugno è stata inaugurata la nuova sede del nucleo soverese della Protezione Civile. Dopo più di un anno
di lavoro la sede ora è pronta ed operativa
29
Valle mut lavori terminati
BACHEcA e
Fiato ai libri con Andrea Vitali
La data esatta non è ancora stata definita, ma a settembre Sovere avrà l’onore di ospitare nell’ambito
della rassegna Fiato ai Libri uno dei più amati scrittori
italiani: Andrea Vitali. Vincitori di molti premi letterari tra cui il premio letterario Piero Chiara, il premio
Hemingway, il premio Boccaccio, il premio Campiello,
il premio Bancarella e molti altri ancora.
chi si ricorda...
...Dell’Atletica Sovere? Vorremmo raccontare la storia
di questa società sportiva che per alcuni anni è stato
un fiore all’occhiello del nostro paese. Chi avesse
fotografie, materiale, trofei, ricordi si faccia avanti.
In uno dei prossimi numeri proveremo a raccontare
questo pezzo della nostra storia.
Barriere architettoniche
Nelle settimane scorse si sono chiusi i lavori di sistemazione della strada di accesso, che era stata interessata nell’autunno scorso da uno smottamento che ne
aveva obbligato la chiusura
Pubblicato un bando regionale per l’eliminazione ed
il superamento delle barriere architettoniche negli
edifici privati. I cittadini interessati possono presentare
richiesta di contributo a decorrere dal 15 giugno fino al
30 settembre. Modulistica disponibile presso gli uffici
comunali dedicati o sul sito della Regione.
Formazione
Esami delle Guide del nostro Geosito
Serata di formazione, informazione in Oratorio sulla
disostruzione da corpi estranei e sulle manovre di
primo soccorso
Esami delle Guide del nostro Geosito L’11 aprile presso
i locali della Biblioteca si sono svolti gli esami per
guide naturalistiche al geosito “Parco dei Laghi fossili
di Sovere - Bacino Pianico Sellere” per i 20 candidati
che si sono presentati al termine del corso iniziatosi il 4
aprile 2014 e sviluppatosi attraverso 9 lezioni teoriche
della durata di 3 ore ciascuna più 3 uscite didattiche
sul territorio e che aveva visto inizialmente quasi cento
iscritti, ma poi con una frequenza media di 40/50 persone, molte delle quali semplici studiosi o appassionati dell’argomento. La commissione esaminatrice ha
giudicato idonei a svolgere il ruolo di guide 15 persone
più 2 idonei al ruolo di accompagnatori.
30
ginnastica nel parco
Per chi ha voglia di
fare movimento in
compagnia, tutti i
lunedì e mercoledì di
luglio e agosto, dalle
18 alle 19 nel parco
Silvestri, divertente
allenamento all’aria
aperta, corsa leggera,
addominali, esercizi di
gruppo. Costo assicurazione 10 euro. Costo
all’ora 5 euro
fotonotizie
4 luglio
Inaugurazione mostra fotografica
di Tino Rovetta
Inaugurazione della
mostra, con aperitivo, sabato 4 luglio
ore 17. Orario visite
dal 5 al 12 luglio
da lunedì a venerdì
dalle 14,30 alle 18,30.
Sabato e domenica dalle 16 alle 19.
Ingresso libero
7 agosto
Sovere night running
Il GSA Sovere cerca di vivere lo sport a 360°. Non solamente Sci Alpino in inverno, anche in estate vuole far
sentire la propria presenza sul territorio proponendo: la
Gara di SkiRoll Sovere/Bossico giunta alla sua 5ª edizione, la pista da sci sintetica nel Parco Silvestri alla Festa
dello Sport e dall’anno scorso la “Sovere Night Running” gara podistica in notturna. La gara, aperta a tutti,
con partenza sulla via Roma si snoda tra le vie del paese
in un anello di 1,5km da ripetere 3 / 4 volte (a seconda
delle categorie) e con arrivo nella spettacolare cornice
del nostro Parco Comunale Silvestri.
Lo scorso anno la “Sovere Night Running” è nata quasi
per scherzo ed è stata organizzata in un solo mese in collaborazione con la Pro-Loco Sovere. Nonostante questo
e nonostante fosse una novità, ha visto alla partenza ben
220 concorrenti.
Entrando a far parte del circuito “Corri ne Borghi”,
quest’anno viene riproposta ma con una formula tutta
nuova, tre partenze differenziate (Gara NON Competitiva - FIDAL Categorie Femminili - FIDAL Categorie
Maschili) e una classifica generale alla fine delle 5 tappe
del circuito (17/07 Clusone, 25/07 Cerete, 01/08 Valbondione, 07/08 Sovere, 14/08 Parre)
Nell’organizzazione di queste attività estive lo sci club
e la pro-loco si avvalgono dell’aiuto di molte delle
Associazioni che operano sul territorio. Si ringraziano
anticipatamente tutti i volontari e gli sponsor per la
collaborazione.
26 luglio
quarta de loi in corsa: sovere - possimo
Corsa in
montagna non
competitiva di
5,7 km. Ritrovo e iscrizioni
presso piazza
Moro: ore 7,45.
Chiusura iscrizioni: ore 8,50.
partenza ore
9,00.
Quota di partecipazione 6
euro.
22-29 agosto
“Laboratorio estivo di musica d’insieme
per giovani musicisti 2015”
L’Associazione musicale “una Nota in più” organizza la 6a edizione del “Laboratorio estivo di musica d’insieme
per giovani musicisti 2015”. Oratorio di Pianico, 22-28
agosto 2015. Spettacolo finale il 28 sera a Pianico e sabato
29 agosto alle 20,30 a Sovere. Il laboratorio si configura
come un campus estivo in cui i ragazzi dai 7 ai 17 anni
fanno musica insieme seguiti da insegnanti qualificati,
trascorrono 5 intere giornate, dalle 9 alle 17, immersi
in un’atmosfera dove si unisce lo studio al gioco e alla
socializzazione. Negli scorsi anni abbiamo preparato
uno spettacolo a tema con musiche originali, scenografie
e voce recitante.
La novità di quest’anno saranno i laboratori di Body percussion (percussioni con parti del corpo) e coro, curati
da uno staff di specialiste, entrambi aperti anche a non
musicisti che completeranno e arricchiranno le giornate
dei partecipanti.
Il risultato finale, una sorpresa...
Calendario pescatori
Raduno
5 luglio ’15
Memorial Costante Lanfranchi
19 luglio ’15
15 agosto ’15 Raduno
13 settembre ’15 Raduno
Ritrovo nelle vicinanze del ponte
31
ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO
GLI AMMINISTRATORI
RICEVONO:
Segretario generale
Riceve su appuntamento
(tel. 035 981107 int. 1)
SINDACO
Francesco Filippini
Sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,00
Previo appuntamento al numero telefonico
035 981107 interno 1
[email protected]
UFFICI DEMOGRAFICI
Lunedì ore 8,30 / 12,30
Martedì ore 8,30 / 12,30
Mercoledì Giovedì ore 10,00 / 14,00
ore 8,30 / 12,30 - 17,00 / 18,00
Venerdì
ore 8,30 / 12,30
Sabato ore 9,30 / 12,30
UFFICI SEGRETERIA – PROTOCOLLO – RAGIONERIA
TRIBUTI – SERVIZI ALLA PERSONA – UFFICIO TECNICO
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì
ore 8,30 / 12,30
ore 8,30 / 12,30
ore 10,00 / 14,00
ore 8,30 / 12,30 - 15,00 / 18,00
ore 8,30 / 12,30
RICEVIMENTO TECNICO COMUNALE
Giovedì
ore 16,00 / 18,00
(Per il pubblico)
UFFICIO POLIZIA LOCALE E COMMERCIO
Lunedì ore 8,30 / 9,30
Martedì ore 8,30 / 9,30
Giovedì ore 17,00 / 18,00
Venerdì ore 8,30 / 9,30
ore 11,15 / 12,15
BIBLIOTECA (Tel. 035 981104 - Fax 035 981104)
Lunedì ore 14,30 / 18,00
Martedì ore 14,30 / 18,00
Mercoledì Giovedì Venerdì
ore 14,30 / 18,00
ore 14,30 / 18,00
ore 14,30 / 18,00
Supplemento al numero del 10 luglio 2015 di Araberara
“La realizzazione di questo numero del Notiziario di Sovere è stata
resa possibile grazie ai contributi pubblicitari degli inserzionisti.
Per imprese interessate a sostenere l’uscita dei numeri successivi,
contattare il seguente numero: 3398931742.”
Massimo Pietro
Paolo Lanfranchi
Giovedì dalle ore 15,30 alle ore 17,30
Previo appuntamento al numero
telefonico 035 981107 interno 1
[email protected]
Monica Russo
Giovedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00
Previo appuntamento al numero
telefonico 035 981107 interno 2
[email protected]
Danilo Carrara
Riceve previo appuntamento al numero
telefonico 035 981107 interno 1
[email protected]
ASSISTENTE SOCIALE
Giovedì
ore 9,30 / 11,30
Sabato
Angela Bertoletti
Giovedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00
[email protected]
Michele Lotta
Riceve su appuntamento
da richiedere all’indirizzo mail:
[email protected]
http://www.comune.sovere.bg.it
[email protected]
[email protected]
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