mercoledì 15 aprile 2015 Indice RASSEGNA STAMPA Associazione Generale Cooperative Italiane I SETTE GIORNI "AGRICOLI" DELLA CAMERA. TUTTI GLI APPUNTAMENTI 6 Agricolae.Eu - 2015-04-13 San Benedetto, arrivano le "Camminate dei musei" 8 Ancoraonline.It - 2015-04-13 Al via l'Accordo per il Credito 2015 10 Bancaemercati.Com - 2015-04-13 De Vinco: bene odg consiglio comunale su coop spurie 11 Carpi2000.It - 2015-04-11 Resoconto convegno: "La pesca tradizionale nella nuova Programmazione Comunitaria e le ... 12 Coriglianocalabro.It - 2015-04-11 De Vinco: bene odg consiglio comunale su coop spurie 15 Gazzettadellemilia.It - 2015-04-13 Taormina alla ribalta sindacale nazionale 17 Gazzettinonline.It - 2015-04-11 Turismo: a Taormina una delle 3 proteste nazionali su crisi 19 Ilfogliettone.It - 2015-04-13 Corigliano Calabro, la scommessa della pesca 20 Ilsudonline.It - 2015-04-12 Altieri (Alleanza Cooperative), falso che siamo privilegiati 23 Iltempo.It - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità 24 Iltempo.It - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità 25 It.Finance.Yahoo.Com - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Cooperative), falso che siamo privilegiati 26 It.Finance.Yahoo.Com - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità 27 It.Yahoo.Com - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), criterio per riforma Bcc non è dimensione 28 It.Yahoo.Com - 2015-04-13 Buonfiglio: "Vincente il modello della Blue Economy del Distretto della Pesca" 29 Marsalaviva.It - 2015-04-11 Taormina, mercoledì sciopero nazionale del settore turistico 31 Nuovosoldo.It - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), fuori imprese che non rispettano regole 32 Olbianotizie.It - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità 34 Olbianotizie.It - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Cooperative), falso che siamo privilegiati 35 Olbianotizie.It - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), criterio per riforma Bcc non è dimensione 36 Olbianotizie.It - 2015-04-13 Le 120 giornate di Sodoma Capitale 37 Olioofficina.It - 2015-04-12 TURISMO, IL 15 APRILE SCIOPERO NAZIONALE UNITARIO E MOBILITAZIONI A MILANO ROMA E TAORM... Parcodeinebrodi.Blogspot.In - 2015-04-12 55 Indice "Camminate dei musei", secondo appuntamento ad Acquaviva Picena 57 Picenotime.It - 2015-04-11 Altieri (Alleanza Coop), criterio per riforma Bcc non è dimensione 58 Radioondalibera.It - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), fuori imprese che non rispettano regole 59 Sassarinotizie.Com - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Cooperative), falso che siamo privilegiati 61 Sassarinotizie.Com - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità 62 Sassarinotizie.Com - 2015-04-13 Altieri (Alleanza Coop), criterio per riforma Bcc non è dimensione 63 Sassarinotizie.Com - 2015-04-13 Soluzioni per il rilancio del settore ittico, l'on. Venittelli alla convention di Corig... 64 Seitorri.It - 2015-04-11 Buonfiglio: "vincente il modello della Blue Economy del Distretto della Pesca" 66 Siciliainternazionale.Com - 2015-04-11 Mercoledì si ferma il mondo del turismo 68 Toscanamedianews.It - 2015-04-12 Tematica L'importanza dei lavoratori per superare le crisi aziendali 70 Avvenire - 2015-04-15 Woodcock perde l'indagine sulla coop 73 Corriere Della Sera - 2015-04-15 Quell idea relativa di legalità Così la tolleranza su De Luca ha distrutto il Pd campano 75 Corriere Della Sera - 2015-04-15 L'Alleanza Coop: Fuori chi non rispetta le regole 77 Il Giornale D'italia - 2015-04-14 Per la ripresa è l'ora della verifica 78 Il Sole 24 Ore - 2015-04-15 Ocse: il cuneo fiscale torna a salire in Italia 80 Il Sole 24 Ore - 2015-04-15 L'India chiama l'industria europea 82 Il Sole 24 Ore - 2015-04-15 È ora di separare le coop da ciò che non lo è più 84 Italia Oggi - 2015-04-15 Sindacati vogliono esserci 85 Italia Oggi - 2015-04-15 Progetti tagliati e opere più care di 180 milioni Expo presenta il conto 86 La Repubblica - 2015-04-15 La Camera di commercio non chiuderà la sede staccata 89 L'arena - 2015-04-15 Le banche che si fondono sono più efficienti? A volte. Spesso invece sono solo più comp... MF - 2015-04-15 91 RASSEGNA STAMPA Associazione Generale Cooperative Italiane Articolo pubblicato sul sito agricolae.eu Estrazione : 13/04/2015 11:09:02 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-285693-20150413-2008885964.pdf Audience : agricolae.eu Più : www.alexa.com/siteinfo/agricolae.eu http://www.agricolae.eu/sette-giorni-agricoli-della-camera-tutti-gli-appuntamenti-15/ I SETTE GIORNI "AGRICOLI" DELLA CAMERA. TUTTI GLI APPUNTAMENTI Audizioni Settore, Disciplina Organica, Commissioni Riunite Audizione, Martina Sulla Carta Si apre una settimana intensa per il settore agricolo alla Camera. A partire dagli interventi per il settore ittico, per il quale sono previste audizioni. Martedì 14 aprile e i giorni successivi, la Commissione proseguirà, in sede consultiva, l'esame congiunto del disegno di legge Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2014 (C. 2977 Governo) e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013 (Doc. LXXXVII, n. 2 - Rel. Taricco, PD), ai fini della relazione da rendere alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea. Mercoledì 15 aprile svolgerà l'audizione informale, nell'ambito dell'esame del testo unificato delle proposte di legge C. 338 Catanoso e abb., recanti Interventi per il settore ittico, dei rappresentanti delle organizzazioni del settore ittico: Alleanza delle Cooperative (Agci Agrital-Pesca, Federcoopesca e Lega Pesca), Associazione Marinerie d'Italia e d'Europa, Associazione mediterranea acquacoltori (AMA), Associazione nazionale autonoma piccoli imprenditori della pesca (Anapi Pesca), Associazione piscicoltori italiani (Api), Federpesca, Impresa pesca-Coldiretti, UeCoop, Unicoop Pesca e UnciPesca. Copyright agricolae.eu 1/2 Page 6 Articolo pubblicato sul sito agricolae.eu Estrazione : 13/04/2015 11:09:02 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-285693-20150413-2008885964.pdf Audience : agricolae.eu Più : www.alexa.com/siteinfo/agricolae.eu http://www.agricolae.eu/sette-giorni-agricoli-della-camera-tutti-gli-appuntamenti-15/ Al termine, la Commissione, in sede di comitato ristretto, proseguirà l'esame delle abbinate proposte di legge recanti Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino (C. 2236 Sani e C. 2618 Oliverio - Rel. Fiorio, PD). Nella giornata di martedì 14 aprile 2015, le Commissioni V Bilancio e VIII Ambiente riunite in comitato ristretto, proseguiranno l'esame del testo unificato C. 65 e abb.: Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali nonché deleghe al Governo per la riforma del sistema di governo delle medesime aree e per l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ambientali, e disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici (rel. per la V Comm.: Misiani, PD; rel. per la VIII Comm.: Ambiente, XII Affari agricole alimentari e riferimento ai temi alimentare. Borghi e Tino Iannuzzi, PD) Giovedì 16 aprile, le Commissioni riunite VIII sociali e XIII Agricoltura, svolgeranno l'audizione del Ministro delle politiche forestali, Maurizio Martina, sulla stesura della "Carta di Milano", con particolare della produzione agricola, della sostenibilità ambientale e della sicurezza Copyright agricolae.eu 2/2 Page 7 Articolo pubblicato sul sito ancoraonline.it ancoraonline.it Estrazione : 13/04/2015 02:34:04 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-253358-20150413-2008356365.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/ancoraonline.it http://www.ancoraonline.it/2015/04/13/san-benedetto-arrivano-le-camminate-dei-musei/ San Benedetto, arrivano le "Camminate dei musei" SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Dopo la prima tappa che si è svolta ad Acquaviva sabato 18 aprile è in programma il secondo appuntamento con le "Camminate dei musei". L'iniziativa è organizzata dalla Cooperativa DSA, sostenuto dalla Regione Marche e organizzato in collaborazione con l'Associazione Piceno Turismo, con l'AGCI Marche, con l'U.S. Acli Marche, con l'ASD Truentum e con l'Associazione ACCT. Il programma della mattinata prevede alle ore 9,30 il ritrovo in via Pizzi a San Benedetto del Tronto presso il Museo di arte sacra, a seguire (ore 10) partenza della "Camminata dei musei" con un percorso di circa 5 chilometri per le vie di San Benedetto del Tronto, camminata che non è competitiva e che permetterà ai partecipanti di combattere la vita sedentaria di tutti i giorni ma anche trascorrere una allegra mattinata insieme. "Il museo - dicono i promotori dell'iniziativa - ha sede a fianco della cattedrale-basilica di Santa Maria della Marina, cuore della vita diocesana. Con esso si è voluto raccontare la storia della chiesa sambenedettese dalle origini ai nostri giorni, esponendo alcune delle opere più significative relative ai santi martiri più antichi della diocesi e ai due principali luoghi di culto della città: la pieve di San Benedetto martire e la chiesa di Santa Maria della Marina". Il progetto "Camminate dei musei" è finalizzato a conoscere e valorizzare il territorio, riscoprendo quei beni e quelle tradizioni storico/culturali/turistiche che rischiano di finire nel dimenticatoio o non vengono sfruttate a sufficienza in quanto sono magari fuori da grandi circuiti o sono poco pubblicizzate. Copyright ancoraonline.it 1/2 Page 8 Articolo pubblicato sul sito ancoraonline.it ancoraonline.it Estrazione : 13/04/2015 02:34:04 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-253358-20150413-2008356365.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/ancoraonline.it http://www.ancoraonline.it/2015/04/13/san-benedetto-arrivano-le-camminate-dei-musei/ Nei prossimi mesi sono in programma altri appuntamenti che si svolgeranno in altri centri della vallata del Tronto, il primo ad Ascoli Piceno il 23 maggio con la visita al Museo della ceramica. Questo articolo è stato pubblicato in Comuni , Porto d'Ascoli , San Benedetto del tronto da Redazione . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un Commento Copyright ancoraonline.it 2/2 Page 9 Articolo pubblicato sul sito bancaemercati.com Estrazione : 13/04/2015 09:46:42 Categoria : Economia e Finanza File : piwi-9-12-154568-20150413-2008747586.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/bancaemercati.com http://www.bancaemercati.com/flash-news/accordo-per-il-credito-2015/ Al via l'Accordo per il Credito 2015 L'Accordo, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2017, prevede tre iniziative: Imprese in Ripresa, Imprese in Sviluppo, Imprese e PA Abi e le associazioni d'impresa (Agci, Confcooperative, Legacoop riunite in Alleanza delle Cooperative Italiane; Cia; Claai; Coldiretti; Confagricoltura; Confap; Confedilizia; Confetra; Confindustria; Cna, Confartigianato, Confersercenti, Confcommercio, Casartigiani riunite in Rete Imprese Italia) hanno raggiunto l'intesa sull'Accordo per il Credito 2015. L'Accordo, che è diretto a sostenere le Pmi e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2017, si inserisce sulla traccia dei precedenti, che a partire dal 2009 hanno permesso alle aziende beneficiarie di sospendere il pagamento della quota capitale di oltre 415mila finanziamenti, ottenendo liquidità aggiuntiva per circa 24 miliardi di euro. Più in dettaglio, l'intesa prevede tre iniziative: Imprese in Ripresa, Imprese in Sviluppo, Imprese e PA. La prima prevede la possibilità per tutte le Pmi "in bonis" di sospendere la quota capitale delle rate di mutui e leasing (anche agevolati o perfezionati con cambiali) e di allungare il piano di ammortamento dei mutui e le scadenze del credito a breve termine e del credito agrario. La seconda prevede invece che le banche aderenti costituiscano plafond individuali - con un obiettivo di dotazione complessiva pari a 10 miliardi di euro - destinati al finanziamento dei progetti imprenditoriali delle Pmi. Infine la terza riprende lo schema precedente per lo smobilizzo dei crediti delle imprese verso la Pa, aggiornandone i contenuti alle recenti disposizioni legislative. Copyright bancaemercati.com 1/1 Page 10 Articolo pubblicato sul sito carpi2000.it Estrazione : 11/04/2015 16:15:26 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-253735-20150411-2006955560.pdf Audience : carpi2000.it Più : www.alexa.com/siteinfo/carpi2000.it http://www.carpi2000.it/2015/04/11/de-vinco-bene-odg-consiglio-comunale-su-coop-spurie/ De Vinco: bene odg consiglio comunale su coop spurie Soddisfazione del coordinamento provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane per l'ordine del giorno sulle cooperative spurie approvato giovedì dal consiglio comunale di Modena. «Apprezziamo che la politica locale affronti finalmente un fenomeno così preoccupante per il nostro tessuto economico e sociale - afferma Gaetano De Vinco, coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane - Noi denunciamo da tempo la concorrenza sleale di cooperative che, non aderendo alle nostre centrali, sfuggono più facilmente ai controlli ai quali sottoponiamo le nostre imprese. Confermiamo la nostra piena disponibilità a potenziare l'Osservatorio sul facchinaggio e ogni altro strumento utile a contrastare, anche con la collaborazione degli Ordini professionali, chi usa la forma cooperativa in modo improprio, avvalendosi a volte di consulenti poco scrupolosi». De Vinco interviene anche sulle vicende di questi giorni che vedono la cooperazione sotto accusa. Per il coordinatore modenese dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, se si dovesse dimostrare che ci sono comportamenti sbagliati di dirigenti cooperativi i quali non rispettano le regole della concorrenza leale con la complicità di una politica malata e di una burocrazia che continua a produrre leggi, come alcune recenti, confuse e applicabili in modo troppo discrezionale, la cooperazione sarà la prima a condannarli senza sconti. «Detto questo, però, è chiaro che anche il movimento cooperativo deve interrogarsi sulla coerenza tra i modelli organizzativi di certe cooperative e i principi della cooperazione. Il movimento cooperativo - ricorda De Vinco - ha sempre combattuto i comportamenti spregiudicati e non accetta di essere omologato a chi oggi è accusato di reati. Sbaglia chi fa di ogni erba un fascio e in questi giorni incontrandoci ci dice "Siete tutti uguali". Quella della cooperazione è una storia limpida di cui andiamo orgogliosi. Sono convinto - continua De Vinco - che le vicende di questi giorni favoriranno una profonda riflessione su come le cooperative possono continuare a dare il proprio contributo alla crescita del nostro territorio e dell'intero Paese, portando nella modernità i valori storici della cooperazione. Non fanno, invece, i conti con la realtà certi richiami a un passato romantico e idealizzato. Noi cooperatori - conclude il coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane sappiamo bene che dobbiamo affrontare tutti i giorni la sfida, ardua ma esaltante, di coniugare ideali, innovazione e competitività, per garantire lavoro e benessere ai soci delle nostre cooperative e alla comunità». Copyright carpi2000.it 1/1 Page 11 Articolo pubblicato sul sito coriglianocalabro.it coriglianocalabro.it Estrazione : 11/04/2015 19:03:43 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-281085-20150411-2007116976.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/coriglianocalabro.it http://coriglianocalabro.it/index.php/notizie/84-attualita/8389-resoconto-convegno-%E2%80%9Cla-pesca-tradizionale-nella-nuova- Resoconto convegno: "La pesca tradizionale nella nuova Programmazione Comunitaria e le nuove opportunità" Dettagli Categoria: Attualità Data pubblicazione Scritto da Comunicato stampa Visite: 0 Fare il punto sulle strategie da intraprendere per tutelare e salvaguardare la filiera ittica e l'intero sistema economico proveniente dal mare. Era questo l'obiettivo del convegno dal titolo "La pesca tradizionale nella nuova Programmazione Comunitaria e le nuove opportunità", che ha avuto luogo ieri pomeriggio a Corigliano, in provincia di Cosenza. Manifestazione vissuta sul confronto attivo con le associazioni di marineria locali, i rappresentanti di forze economiche e sociali e gli esponenti istituzionali per affrontare le problematiche di settore legate ad una ormai nota sfavorevole congiuntura economica e per proporre soluzioni tese a valorizzare il comparto. L'evento, organizzato in collaborazione con il Gruppo Pd della Camera dei Deputati, ha visto come relatori i referenti delle associazioni di settore nazionali e locali (Federcoopesca, Lega Pesca, Agci Pesca) e rappresentati del governo regionale, su impulso del capogruppo Nicodemo Oliverio e della responsabile nazionale del Pd per la pesca e l'acquacoltura, on. Laura Venittelli. Un tema molto sentito e dibattuto nelle oltre tre ore di discussione e confronto, che hanno visto un pubblico numeroso e attento come non mai, sensibile per ragioni sociali, culturali ed economiche sulle tematiche legate alla crisi della pesca, alla difficoltà di adempiere alle restrittive norme comunitarie in materia, alla necessità di far sentire forte la voce della categoria sia a livello nazionale che internazionale. Copyright coriglianocalabro.it 1/3 Page 12 Articolo pubblicato sul sito coriglianocalabro.it coriglianocalabro.it Estrazione : 11/04/2015 19:03:43 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-281085-20150411-2007116976.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/coriglianocalabro.it http://coriglianocalabro.it/index.php/notizie/84-attualita/8389-resoconto-convegno-%E2%80%9Cla-pesca-tradizionale-nella-nuova- I rappresentanti nazionali e regionali di Federcoopesca, Legapesca e Agci Pesca, e le rappresentanze sindacali della Cisl e della Cgil hanno portato al dibattito le richieste e le esigenze dei pescatori calabresi, costretti a subire le conseguenze della crisi economica e delle tante direttive comunitarie che hanno minato i consumi, e caratterizzate soprattutto le difficoltà di un settore che è attraversato da tensioni fortissime, che ora ha bisogno di risposte e di certezze per il futuro. L'on. Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in Commissione agricoltura della Camera, tra gli organizzatori dell'evento calabrese, ha fortemente chiesto una più forte attenzione delle istituzioni regionali, nazionali e comunitarie, verso un settore strategico per l'economia di una regione fortemente penalizzata qual è la Calabria. Per Oliverio, i pescatori calabresi hanno bisogno di interlocutori credibili e disponibili, di una forte rappresentanza al livello europeo che sappia garantire le esigenze di quanti vivono da decenni grazie alla pesca. L'impegno di Oliverio è stato quello di monitorare costantemente quanto accade nei diversi livelli di governo del settore, per poi ritrovarsi fra un anno per verificare i risultati. La responsabile nazionale del Pd delle Politiche della pesca e dell'acquacoltura, on. Laura Venittelli, ha affermato come le regole dell'Ue continuino a creare problemi al settore ittico italiano. Non solo, ma che diventa sempre più importante far sentire la voce del Parlamento e del Governo italiano all'interno delle istituzioni comunitarie. Ha inoltre dato la disponibilità sua ad ascoltare le richieste delle categorie interessate, con l'impegno a migliorare i provvedimenti che regolano il settore che in questo momento vive una crisi molto grave. In particolare, ha ribadito l'onorevole Venittelli, è stato chiesto al governo da parte del gruppo Pd in Commissione agricoltura un impegno immediato e concreto a verificare la fattibilità del programma sperimentale, presentato dall'Alleanza delle cooperative, sulla pesca del Rossetto ed una diversa distribuzione delle nuove quote del tonno per consentire, in questo settore, l'eventuale riconversione delle ferrettare in palangari. Infine, al governo regionale l'impegno alla costituzione dell'osservatorio, cosiddetto tavolo blu. I rappresentati delle istituzioni regionali e nazionali hanno ascoltato la voce e le proposte dei pescatori, che hanno denunciato i gravi ritardi, mentre i pescatori non possono attendere altro tempo senza una soluzione ai gravi problemi del comparto. E' la prima volta che in Calabria si tiene una iniziativa sulla pesca di questo livello, con tanto pubblico, tanta partecipazione al confronto, tanta disponibilità da parte delle istituzioni a garantire ascolto e risposte ai problemi di un settore che ha bisogno di un profondo cambiamento e di nuove e più certe regole per il suo funzionamento. Momento di assoluto rilievo che si è chiuso con gli interventi dei Consiglieri regionali Mimmo Bevacqua e Mauro D' Acri e con gli impegni assunti dall'assessore regionale al Lavoro e alle Attività Copyright coriglianocalabro.it 2/3 Page 13 Articolo pubblicato sul sito coriglianocalabro.it coriglianocalabro.it Estrazione : 11/04/2015 19:03:43 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-281085-20150411-2007116976.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/coriglianocalabro.it http://coriglianocalabro.it/index.php/notizie/84-attualita/8389-resoconto-convegno-%E2%80%9Cla-pesca-tradizionale-nella-nuova- produttive Carlo Guccione e dal sottosegretario di stato alla Pesca Giuseppe Castiglione. Aggiungi commento Copyright coriglianocalabro.it 3/3 Page 14 Articolo pubblicato sul sito gazzettadellemilia.it gazzettadellemilia.it Estrazione : 13/04/2015 12:05:54 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-283089-20150413-2008982310.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/gazzettadellemilia.it http://www.gazzettadellemilia.it/lavoro/item/9414-de-vinco-bene-odg-consiglio-comunale-su-coop-spurie.html De Vinco: bene odg consiglio comunale su coop spurie Gaetano De Vinco, coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane: «Se qualcuno ha sbagliato pagherà, ma non siamo tutti uguali». Modena, 13 aprile 2015 - Soddisfazione del coordinamento provinciale dell' Alleanza delle Cooperative Italiane per l'ordine del giorno sulle cooperative spurie approvato giovedì dal consiglio comunale di Modena. «Apprezziamo che la politica locale affronti finalmente un fenomeno così preoccupante per il nostro tessuto economico e sociale - afferma Gaetano De Vinco , coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane - Noi denunciamo da tempo la concorrenza sleale di cooperative che, non aderendo alle nostre centrali, sfuggono più facilmente ai controlli ai quali sottoponiamo le nostre imprese. Confermiamo la nostra piena disponibilità a potenziare l'Osservatorio sul facchinaggio e ogni altro strumento utile a contrastare, anche con la collaborazione degli Ordini professionali, chi usa la forma cooperativa in modo improprio, avvalendosi a volte di consulenti poco scrupolosi». De Vinco interviene anche sulle vicende di questi giorni che vedono la cooperazione sotto accusa. Per il coordinatore modenese dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, se si dovesse dimostrare che ci sono comportamenti sbagliati di dirigenti cooperativi i quali non rispettano le regole della concorrenza leale con la complicità di una politica malata e di una burocrazia che continua a produrre leggi, come alcune recenti, confuse e applicabili in modo troppo discrezionale, la cooperazione sarà la prima a condannarli senza sconti. «Detto questo, però, è chiaro che anche il movimento cooperativo deve interrogarsi sulla coerenza tra i modelli organizzativi di certe cooperative e i principi della cooperazione . Il movimento cooperativo - ricorda De Vinco - ha sempre combattuto i comportamenti spregiudicati e non accetta di essere omologato a chi oggi è accusato di reati. Sbaglia chi fa di ogni erba un fascio e in questi giorni incontrandoci ci dice "Siete tutti uguali" . Quella della cooperazione è una storia limpida di cui andiamo orgogliosi. Sono convinto - continua De Vinco - che le vicende di questi giorni favoriranno una profonda riflessione su come le cooperative possono continuare a dare il proprio contributo alla crescita del nostro territorio e dell'intero Paese, portando nella modernità i valori storici della cooperazione. Copyright gazzettadellemilia.it 1/2 Page 15 Articolo pubblicato sul sito gazzettadellemilia.it Estrazione : 13/04/2015 12:05:54 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-283089-20150413-2008982310.pdf Audience : gazzettadellemilia.it Più : www.alexa.com/siteinfo/gazzettadellemilia.it http://www.gazzettadellemilia.it/lavoro/item/9414-de-vinco-bene-odg-consiglio-comunale-su-coop-spurie.html Non fanno, invece, i conti con la realtà certi richiami a un passato romantico e idealizzato. Noi cooperatori - conclude il coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane sappiamo bene che dobbiamo affrontare tutti i giorni la sfida, ardua ma esaltante, di coniugare ideali, innovazione e competitività, per garantire lavoro e benessere ai soci delle nostre cooperative e alla comunità». (Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO) Copyright gazzettadellemilia.it 2/2 Page 16 Articolo pubblicato sul sito gazzettinonline.it gazzettinonline.it Estrazione : 11/04/2015 21:46:50 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-279798-20150411-2007241359.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/gazzettinonline.it http://www.gazzettinonline.it/2015/04/11/taormina-alla-ribalta-sindacale-nazionale_28997.html Taormina alla ribalta sindacale nazionale Max Banner Insieme a Roma e Milano, la cittadina siciliana farà da location, mercoledì prossimo 15 aprile, alla grande manifestazione indetta dalle organizzazioni di categoria per difendere i diritti dei lavoratori del comparto turistico, che specie nel comprensorio della Perla dello Jonio rischiano di essere penalizzati dalle novità introdotte dal cosiddetto "Jobs Act" Hanno un forte valore simbolico le location scelte dalle organizzazioni sindacali di categoria del comparto turistico per lo sciopero nazionale di mercoledì prossimo, 15 aprile. Oltre che da Roma, in procinto di accogliere milioni di fedeli da tutto il mondo in occasione del "Giubileo della Misericordia" voluto da Papa Francesco, la mobilitazione verrà ospitata anche da Milano, sede dell'imminente ed attesissima "Expo", e dalla sicilianissima Taormina, capitale indiscussa del turismo. Obiettivo della megamanifestazione, indetta congiuntamente da Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs, è quello di protestare contro lo stallo dei tavoli negoziali per il completamento dei rinnovi dei contratti nazionali di lavoro nel settore del turismo, dove operano complessivamente oltre un milione di addetti, da più di due anni in attesa della nuova normativa che li riguarda. Nel comprensorio di Taormina, inoltre, si aggiunge un'ulteriore problematica, sulla quale nelle settimane scorse la Fisascat-Cisl di Messina aveva lanciato l'allarme attraverso il segretario provinciale Pancrazio Di Leo, il segretario generale aggiunto Salvatore D'Agostino, la segretaria territoriale Nunzia Tomaselli ed, in particolare, il componente del Consiglio Generale Mario Ianniello, "storico" sindacalista di Giardini Naxos. « In pratica - spiega Ianniello (nella foto) - con l'introduzione della "Naspi" (ossia la nuova Copyright gazzettinonline.it 1/2 Page 17 Articolo pubblicato sul sito gazzettinonline.it gazzettinonline.it Estrazione : 11/04/2015 21:46:50 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-279798-20150411-2007241359.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/gazzettinonline.it http://www.gazzettinonline.it/2015/04/11/taormina-alla-ribalta-sindacale-nazionale_28997.html assicurazione sociale per l'impiego prevista dal cosiddetto "Jobs Act"), per poter beneficiare di almeno tre mesi del sussidio di disoccupazione occorrerà lavorare almeno sei mesi e, quindi, non sarà possibile assicurarsi un reddito per l'intero anno. Per riscuotere le dodici mensilità necessitano, dunque, almeno otto mesi di lavoro, condizione questa estremamente difficile a realizzarsi, specie nelle località a vocazione turistica, quali Taormina o la vicina Giardini Naxos, dove impera il lavoro di tipo stagionale, ossia limitato a pochi mesi l'anno. I lavoratori, pertanto, rischiano di subire un taglio di oltre il cinquanta per cento della durata e del valore del sussidio ». Mercoledì della prossima settimana, quindi, sulla Perla dello Jonio si accenderanno i riflettori e le telecamere dei mass media nazionali, che effettueranno servizi e collegamenti in diretta con le tre piazze in cui si svolgeranno le manifestazioni. E la piazza di Taormina si mostra, in tale contesto, particolarmente significativa in quanto località che al turismo deve fama e ricchezza e che, come tale, al turismo deve sempre guardare con la massima attenzione, a cominciare da quella da riservare alle "umili braccia" che reggono le sorti delle varie strutture ricettive e di ristorazione presenti nel suo territorio. Presentando l'iniziativa del 15 aprile, il segretario generale aggiunto della Fisascat, Giovanni Pirulli, ha dichiarato che « i l completamento dei rinnovi contrattuali di settore con le associazioni datoriali Fipe, Federturismo, Confindustria Alberghi, Angem, Alleanza delle Cooperative Italiane e Confesercenti rappresenta una priorità per assicurare ai lavoratori ed alle lavoratrici un dignitoso trattamento economico che ne riconosca la professionalità e la competenza con le quali sosterranno i grandi eventi che il nostro Paese ospiterà nel corso del 2015 ». « I nuovi contratti nazionali del turismo - ha aggiunto il segretario generale della Fisascat, Pierangelo Raineri - dovranno contemplare pure norme contrattuali per il consolidamento del welfare di settore e per il rafforzamento della contrattazione decentrata, alla quale è demandato anche il compito di affrontare una crisi che continua purtroppo a produrre effetti, ma che non deve avere ripercussioni sui livelli occupazionali, sulla qualità del lavoro e, dunque, sulla competitività delle imprese turistiche ». Rodolfo Amodeo Copyright gazzettinonline.it 2/2 Page 18 Articolo pubblicato sul sito ilfogliettone.it Estrazione : 13/04/2015 15:48:12 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-279759-20150413-2009433930.pdf Audience : ilfogliettone.it Più : www.alexa.com/siteinfo/ilfogliettone.it http://www.ilfogliettone.it/49306-turismo-a-taormina-una-delle-3-proteste-nazionali-su-crisi Turismo: a Taormina una delle 3 proteste nazionali su crisi Sarà Taormina una delle tre città italiane, oltre a Milano e Roma, dove si svolgerà mercoledì lo sciopero nazionale del settore turistico con tre manifestazioni. "Due anni di attesa - dicono i sindacati - sono davvero troppi per oltre un milione di lavoratrici e lavoratori dei comparti turistici dei pubblici esercizi, dei tour operators, delle agenzie di viaggio, della ristorazione collettiva e degli alberghi, che invano negli ultimi 24 mesi hanno auspicato il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. I tavoli di confronto, ancora aperti con le associazioni datoriali Fipe, Fiavet, Federturismo, Confindustria Alberghi, Angem, Alleanza delle Cooperative Italiane e Confesercenti, registrano uno stallo negoziale non più tollerabile". Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs hanno deciso, nelle scorse settimane, di proclamare uno sciopero nazionale a sostegno di un avanzamento delle trattative. Per dare più forza alla protesta, i sindacati hanno programmato lo svolgimento di tre grandi mobilitazioni. A Taormina il concentramento e il comizio saranno in piazza IX Aprile dove interverranno per la Fisascat il segretario generale Pierangelo Raineri, per la Filcams Cgil il segretario nazionale Elisa Camellini e per la Uiltucs il segretario nazionale Emilio Fargnoli. Copyright ilfogliettone.it 1/1 Page 19 Articolo pubblicato sul sito ilsudonline.it Estrazione : 12/04/2015 20:11:10 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-301315-20150412-2008140809.pdf Audience : ilsudonline.it Più : www.alexa.com/siteinfo/ilsudonline.it http://www.ilsudonline.it/corigliano-calabro-la-scommessa-della-pesca/ Corigliano Calabro, la scommessa della pesca "La pesca tradizionale nella programmazione comunitaria e le nuove opportunità" è stato il temo dibattuto in Calabria, a Corigliano Calabro, sulla costiera cosentina, alla presenza di esponenti della politica e delle istituzionali regionale e nazionale, dei rappresentanti delle associazioni dei pescatori. Un tema molto sentito e dibattuto nelle oltre tre ore di discussione e confronto, che hanno visto un pubblico numeroso e attento come non mai, sensibile per ragioni sociali, culturali ed economiche sulle tematiche legate alla crisi della pesca, alla difficoltà di adempiere alle restrittive norme comunitarie in materia, alla necessità di far sentire forte la voce della categoria sia a livello nazionale che internazionale. I rappresentanti nazionali e regionali di Federcoopesca, Legapesca e Agci Pesca, e le rappresentanze sindacali della Cisl e della Cgil hanno portato al dibattito le richieste e le esigenze dei pescatori calabresi, costretti a subire le conseguenze della crisi economica e delle tante direttive comunitarie che hanno minato i consumi, e caratterizzate soprattutto le difficoltà di un settore che è attraversato da tensioni fortissime, che ora ha bisogno di risposte e di certezze per il futuro. L'on. Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in Commissione agricoltura della Camera, tra gli organizzatori dell'evento calabrese, ha fortemente chiesto una più forte attenzione delle istituzioni regionali, nazionali e comunitarie, verso un settore strategico per l'economia di una regione fortemente penalizzata qual è la Calabria. Copyright ilsudonline.it 1/3 Page 20 Articolo pubblicato sul sito ilsudonline.it Estrazione : 12/04/2015 20:11:10 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-301315-20150412-2008140809.pdf Audience : ilsudonline.it Più : www.alexa.com/siteinfo/ilsudonline.it http://www.ilsudonline.it/corigliano-calabro-la-scommessa-della-pesca/ Per Oliverio, i pescatori calabresi hanno bisogno di interlocutori credibili e disponibili, di una forte rappresentanza al livello europeo che sappia garantire le esigenze di quanti vivono da decenni grazie alla pesca. L'impegno di Oliverio è stato quello di monitorare costantemente quanto accade nei diversi livelli di governo del settore, per poi ritrovarsi fra un anno per verificare i risultati. La responsabile nazionale del Pd delle Politiche della pesca e dell'acquacoltura, on. Laura Venittelli, ha affermato come le regole dell'Ue continuino a creare problemi al settore ittico italiano. Non solo, ma che diventa sempre più importante far sentire la voce del Parlamento e del Governo italiano all'interno delle istituzioni comunitarie. Ha inoltre dato la disponibilità sua ad ascoltare le richieste delle categorie interessate, con l'impegno a migliorare i provvedimenti che regolano il settore che in questo momento vive una crisi molto grave. In particolare, ha ribadito l'onorevole Venittelli, è stato chiesto al governo da parte del gruppo Pd in Commissione agricoltura un impegno immediato e concreto a verificare la fattibilità del programma sperimentale, presentato dall'Alleanza delle cooperative, sulla pesca del Rossetto ed una diversa distribuzione delle nuove quote del tonno per consentire, in questo settore, l'eventuale riconversione delle ferrettare in palangari. Infine, al governo regionale l'impegno alla costituzione dell'osservatorio, cosiddetto tavolo blu. L'impegno del consiglio regionale della Calabria a sostenere le esigenze dei pescatori calabresi è venuto da Mimmo Bevacqua e Mauro D' Acri, che hanno condiviso le denunce delle associazioni di categorie, insieme al loro personale impegno di farsi portavoce in consiglio regionale delle richieste che sono emerse nel corso del dibattito. L'assessore regionale al Lavoro e Attività economiche e produttive, Carlo Guccione, ha annunciato la piena disponibilità sua e della Giunta regionale ad affrontare e risolvere i problemi dei pescatori. Ed ha poi comunicato che a breve, in Calabria si terrà la prima Conferenza regionale per la pesca. Guccione si è impegnato a percorrere tutte le strade praticabili al fine di individuare risorse finanziare per dare quelle risposte che in Calabria sono attese da troppi anni. Il Sottosegretario al ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, ha informato che nelle competenti sedi europee è stata chiesta a gran voce la revisione di alcune regole che creano profondi disagi ai pescatori italiani. Vi sono in particolare alcune emergenze che vanno affrontate e risolte in tempi rapidi, come quella della nostra pesca. Ed è compito anche dell'Europa dare al comparto risposte certe e rapide. Castiglione ha ricordato che occorre sensibilità da parte di tutte le istituzioni per meglio affrontare la grave crisi del settore. Copyright ilsudonline.it 2/3 Page 21 Articolo pubblicato sul sito ilsudonline.it Estrazione : 12/04/2015 20:11:10 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-301315-20150412-2008140809.pdf Audience : ilsudonline.it Più : www.alexa.com/siteinfo/ilsudonline.it http://www.ilsudonline.it/corigliano-calabro-la-scommessa-della-pesca/ Ed ha chiesto un migliore coordinamento nelle azioni di governo delle diverse istituzioni. I rappresentati delle istituzioni regionali e nazionali hanno ascoltato la voce e le proposte dei pescatori, che hanno denunciato i gravi ritardi, mentre i pescatori non possono attendere altro tempo senza una soluzione ai gravi problemi del comparto. E' la prima volta che in Calabria si tiene una iniziativa sulla pesca di questo livello, con tanto pubblico, tanta partecipazione al confronto, tanta disponibilità da parte delle istituzioni a garantire ascolto e risposte ai problemi di un settore che ha bisogno di un profondo cambiamento e di nuove e più certe regole per il suo funzionamento. Quante volte è stato letto questo articolo: Copyright ilsudonline.it 3/3 Page 22 Articolo pubblicato sul sito iltempo.it Estrazione : 13/04/2015 17:42:54 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-154347-20150413-2009655750.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/iltempo.it http://www.iltempo.it/adn-kronos/2015/04/13/altieri-alleanza-cooperative-falso-che-siamo-privilegiati-1.1403637 Altieri (Alleanza Cooperative), falso che siamo privilegiati ADN Kronos Roma, 13 apr. (Labitalia) E' "assolutamente falso che le cooperative siano forme d'impresa 'privilegiate'". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle Cooperative. "Se ci si riferisce al regime fiscale di favore (peraltro sempre meno consistente) di cui godono le imprese cooperative -spiega Altieribisogna sapere che le imprese cooperative sono assoggettate a dei limiti, a cui le altre forme d'impresa non sono assoggettate"."Ad esempio non è possibile suddividere tra i soci gli utili prodotti dall'impresa cooperativa, ma gli utili devono essere lasciati all'interno della cooperativa e solo lì possono essere reinvestiti", sostiene Altieri.E "alla fine dell'attività dell'impresa cooperativa, quando i soci dovessero decidere lo scioglimento della cooperativa stessa (e quindi la cessazione), il patrimonio dell'azienda -rimarca Altieri- non può essere diviso tra i soci, ma va versato ai fondi mutualistici". "Basterebbero questi due esempi -conclude Altieri- per far capire quanto venga richiesto alle coop, a fronte delle residue agevolazioni fiscali ancora in essere". Copyright iltempo.it 1/1 Page 23 Articolo pubblicato sul sito iltempo.it Estrazione : 13/04/2015 17:42:54 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-154347-20150413-2009655475.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/iltempo.it http://www.iltempo.it/adn-kronos/2015/04/13/altieri-alleanza-coop-decreti-jobs-act-vanno-verso-flessibilita-e-regolarita-1.1403638 Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità ADN Kronos Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Tutti i decreti attuativi del Jobs Act si indirizzano verso una maggiore flessibilità e regolarità del lavoro. Ora abbiamo una maggiore flessibilità in ingresso e ci auguriamo che il superamento dell'art. 18 rappresenti anche maggiore flessibilità in uscita, non perché le imprese debbano licenziare, ma perché, prevedendo contratti a tutele crescenti, si crei uno snodo con cui si facilitano le uscite ma anche gli ingressi". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative."La riforma del mercato del lavoro -precisa Altieri- di per sè non produce nuova occupazione". E il settore cooperativo, anche in questi anni di crisi profonda, ha fatto la sua parte. "Nel periodo 2008-2012 -ricorda il presidente di Alleanza Cooperative- mentre tutte le altre forme d'impresa hanno ridotto l'occupazione, l'occupazione è cresciuta annualmente del 2% anche in questo caso abbiamo dimostrato di saper svolgere un ruolo anticiclico"."Gran parte dell'occupazione nelle nostre imprese -aggiunge Altieri- è fatta di giovani e donne: nel sociale oltre il 50% degli occupati sono giovani e, complessivamente, oltre il 52% degli occupati sono donne. Una risposta a fasce deboli che faticano a entrare nel mondo del lavoro". Copyright iltempo.it 1/1 Page 24 Articolo pubblicato sul sito it.finance.yahoo.com Estrazione : 13/04/2015 17:44:48 Categoria : Economia e Finanza File : piwi-9-12-134464-20150413-2009651813.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/it.finance.yahoo.com https://it.finance.yahoo.com/notizie/altieri-alleanza-coop-decreti-jobs-act-vanno-verso-153900390--finance.html Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Tutti i decreti attuativi del Jobs Act si indirizzano verso una maggiore flessibilità e regolarità del lavoro. Ora abbiamo una maggiore flessibilità in ingresso e ci auguriamo che il superamento dell'art. 18 rappresenti anche maggiore flessibilità in uscita, non perché le imprese debbano licenziare, ma perché, prevedendo contratti a tutele crescenti, si crei uno snodo con cui si facilitano le uscite ma anche gli ingressi". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative. "La riforma del mercato del lavoro -precisa Altieri- di per sè non produce nuova occupazione". E il settore cooperativo, anche in questi anni di crisi profonda, ha fatto la sua parte. "Nel periodo 2008-2012 -ricorda il presidente di Alleanza Cooperative- mentre tutte le altre forme d'impresa hanno ridotto l'occupazione, l'occupazione è cresciuta annualmente del 2% anche in questo caso abbiamo dimostrato di saper svolgere un ruolo anticiclico". "Gran parte dell'occupazione nelle nostre imprese -aggiunge Altieri- è fatta di giovani e donne: nel sociale oltre il 50% degli occupati sono giovani e, complessivamente, oltre il 52% degli occupati sono donne. Una risposta a fasce deboli che faticano a entrare nel mondo del lavoro". Copyright it.finance.yahoo.com 1/1 Page 25 Articolo pubblicato sul sito it.finance.yahoo.com Estrazione : 13/04/2015 17:44:48 Categoria : Economia e Finanza File : piwi-9-12-134464-20150413-2009649505.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/it.finance.yahoo.com https://it.finance.yahoo.com/notizie/altieri-alleanza-cooperative-falso-che-siamo-privilegiati-153600622--finance.html Altieri (Alleanza Cooperative), falso che siamo privilegiati Roma, 13 apr. (Labitalia) - E' "assolutamente falso che le cooperative siano forme d'impresa 'privilegiate'". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle Cooperative. "Se ci si riferisce al regime fiscale di favore (peraltro sempre meno consistente) di cui godono le imprese cooperative -spiega Altieri- bisogna sapere che le imprese cooperative sono assoggettate a dei limiti, a cui le altre forme d'impresa non sono assoggettate". "Ad esempio non è possibile suddividere tra i soci gli utili prodotti dall'impresa cooperativa, ma gli utili devono essere lasciati all'interno della cooperativa e solo lì possono essere reinvestiti", sostiene Altieri. E "alla fine dell'attività dell'impresa cooperativa, quando i soci dovessero decidere lo scioglimento della cooperativa stessa (e quindi la cessazione), il patrimonio dell'azienda -rimarca Altieri- non può essere diviso tra i soci, ma va versato ai fondi mutualistici". "Basterebbero questi due esempi -conclude Altieri- per far capire quanto venga richiesto alle coop, a fronte delle residue agevolazioni fiscali ancora in essere". Copyright it.finance.yahoo.com 1/1 Page 26 Articolo pubblicato sul sito it.yahoo.com Estrazione : 13/04/2015 17:45:57 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-119351-20150413-2009651102.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/it.yahoo.com https://it.finance.yahoo.com/notizie/altieri-alleanza-coop-decreti-jobs-act-vanno-verso-153900390--finance.html Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Tutti i decreti attuativi del Jobs Act si indirizzano verso una maggiore flessibilità e regolarità del lavoro. Ora abbiamo una maggiore flessibilità in ingresso e ci auguriamo che il superamento dell'art. 18 rappresenti anche maggiore flessibilità in uscita, non perché le imprese debbano licenziare, ma perché, prevedendo contratti a tutele crescenti, si crei uno snodo con cui si facilitano le uscite ma anche gli ingressi". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative. "La riforma del mercato del lavoro -precisa Altieri- di per sè non produce nuova occupazione". E il settore cooperativo, anche in questi anni di crisi profonda, ha fatto la sua parte. "Nel periodo 2008-2012 -ricorda il presidente di Alleanza Cooperative- mentre tutte le altre forme d'impresa hanno ridotto l'occupazione, l'occupazione è cresciuta annualmente del 2% anche in questo caso abbiamo dimostrato di saper svolgere un ruolo anticiclico". "Gran parte dell'occupazione nelle nostre imprese -aggiunge Altieri- è fatta di giovani e donne: nel sociale oltre il 50% degli occupati sono giovani e, complessivamente, oltre il 52% degli occupati sono donne. Una risposta a fasce deboli che faticano a entrare nel mondo del lavoro". Copyright it.yahoo.com 1/1 Page 27 Articolo pubblicato sul sito it.yahoo.com Estrazione : 13/04/2015 17:55:50 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-119351-20150413-2009671008.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/it.yahoo.com https://it.finance.yahoo.com/notizie/altieri-alleanza-coop-criterio-per-riforma-bcc-non-154300410--finance.html Altieri (Alleanza Coop), criterio per riforma Bcc non è dimensione Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Finora le imprese hanno potuto contare su un credito rivolto al territorio, come quello erogato delle Bcc che rappresentano un vero 'polmone d'ossigeno' per imprese anche piccole, che altrimenti non avrebbero accesso a finanziamenti. Mi auguro ora che non ci sia da parte del governo e delle istituzioni l'idea che una discriminante tra cooperative vere e non vere sia la dimensione". Lo dice a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative. "La vera discriminante -aggiunge Altieri- è invece l'utilizzo che si fa della democrazia all'interno dell'impresa cooperativa, la governance e il rispetto delle regole. Molto opportunamente il mondo del credito cooperativo sta predisponendo un modello di autoriforma basato sulle regole e non sulla dimensione conto. E di questo sarebbe utile un confronto con il governo". "Una delle questioni che più ostacolano la competitività delle imprese sia sul mercato nazionale sia sui mercati esteri, è l'accesso al credito, che di per sè è difficile e lo è ancora di più da quando le banche hanno dovuto vivere momenti di difficoltà sul versante della liquidità. A questo si aggiunge il problema dei differenziali dei tassi praticati, diversi da Paese a Paese", precisa Altieri. Copyright it.yahoo.com 1/1 Page 28 Articolo pubblicato sul sito marsalaviva.it Estrazione : 11/04/2015 15:27:18 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-266357-20150411-2006913770.pdf Audience : marsalaviva.it Più : www.alexa.com/siteinfo/marsalaviva.it http://www.marsalaviva.it/notizie/item/18809-buonfiglio-vincente-il-modello-della-blue-economy-del-distretto-della-pesca Buonfiglio: "Vincente il modello della Blue Economy del Distretto della Pesca" Giampaolo Buonfiglio, Presidente del Consiglio Consultivo per il Mediterraneo Medac-Ue e Presidente del Coordinamento dell'Alleanza delle Cooperative Italiane della Pesca, ha visitato le strutture produttive e tecniche del Distretto della Pesca. Nel corso della visita il Dott. Buonfiglio, accompagnato dal Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, ha conosciuto importanti realtà imprenditoriali della filiera distrettuale, dalla cantieristica alla commercializzazione del pescato. Successivamente ha visitato la prestigiosa sede dell'Iamc-Cnr di Capo Granitola nel quale sono attivi alcuni "laboratori tematici" del progetto "Nuove Rotte Verso la Blue Economy" promosso dal Distretto Pesca siciliano che da anni ha sviluppato un modello produttivo ispirato dai principi della Blue Economy, la filosofia produttiva propugnata dal Distretto della Pesca che guarda alla responsabilità condivisa delle risorse a partire dall'acqua ed alla cooperazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. Buonfiglio ha incontrato i responsabili dei laboratori della Blue Economy e gli esperti dell'Osservatorio della Pesca del Mediterraneo coordinato dall'ing. Giuseppe Pernice che ha illustrato l'attività dell'Osservatorio fin dalla sua costituzione a partire al 2008 quando è stato riconosciuto, con una legge ad hoc, dalla Regione Siciliana e per la quale redige il Rapporto annuale sulla Pesca ed Acquacoltura in Sicilia. Presso la sede del Distretto della Pesca ha avuto una riunione con rappresentanti del Coordinamento Filiera Ittica Mazara (Distretto Produttivo della Pesca, Confederazione Imprese Pesca Mazara-Federpesca, Confederazione Imprese Pesca-Coldiretti, Co.Ge.P.A. Mazara-Lega Pesca, Fiume Mazaro-Unci Pesca, O.P. "Il Gambero e la Triglia del Canale", e dai sindacati Flai-Cgil, Uila-Uil e Fai-Cisl). E' stata affrontata l'annosa questione della riduzione degli areali di pesca nel Mediterraneo, si è parlato delle normative Ue applicate al settore e dei problemi strutturali del porto di Mazara del Vallo. "Il Distretto della Pesca è una realtà molto attiva e sta marciando concretamente nella direzione del modello produttivo della Blue Economy e ciò grazie alla interazione con gli istituti scientifici: è una formula vincente per il futuro. Copyright marsalaviva.it 1/2 Page 29 Articolo pubblicato sul sito marsalaviva.it marsalaviva.it Estrazione : 11/04/2015 15:27:18 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-266357-20150411-2006913770.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/marsalaviva.it http://www.marsalaviva.it/notizie/item/18809-buonfiglio-vincente-il-modello-della-blue-economy-del-distretto-della-pesca Mi auguro che il Distretto aderisca al Medac-Ue e porti la sua esperienza ed il proprio modello lì dove sono presenti tutte delegazioni della pesca degli Stati membri. Il Distretto potrebbe essere una voce importante per le nuove politiche della pesca in ambito euromediterraneo". In merito all'incontro con il Coordinamento della Filiera ittica mazarese , Buonfiglio ha sottolineato: "l'Alleanza delle Cooperative si farà portatrice delle esigenze della filiera ittica mazarese in tutte le sedi possibili". Infine il dott. Buonfiglio ha incontrato lo staff del Distretto Produttivo della Pesca ed ha manifestato il proprio interesse a partecipare alla prossima edizione, la quarta, di Blue Sea Land, l'Expo dei Distretti e delle eccellenze del Mediterraneo, Africa e Medioriente e del dialogo interculturale e religioso. Copyright marsalaviva.it 2/2 Page 30 Articolo pubblicato sul sito nuovosoldo.it Estrazione : 13/04/2015 19:07:54 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-288748-20150413-2009826973.pdf Audience : nuovosoldo.it Più : www.alexa.com/siteinfo/nuovosoldo.it http://www.nuovosoldo.it/2015/04/13/taormina-mercoledi-sciopero-nazionale-del-settore-turistico/ Taormina, mercoledì sciopero nazionale del settore turistico PALERMO - Sarà Taormina una delle tre città italiane, oltre a Milano e Roma, dove si svolgerà mercoledì lo sciopero nazionale del settore turistico con tre manifestazioni. "Due anni di attesa - dicono i sindacati - sono davvero troppi per oltre un milione di lavoratrici e lavoratori dei comparti turistici dei pubblici esercizi, dei tour operators, delle agenzie di viaggio, della ristorazione collettiva e degli alberghi, che invano negli ultimi 24 mesi hanno auspicato il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. I tavoli di confronto, ancora aperti con le associazioni datoriali Fipe, Fiavet, Federturismo, Confindustria Alberghi, Angem, Alleanza delle Cooperative Italiane e Confesercenti, registrano uno stallo negoziale non più tollerabile". Copyright nuovosoldo.it 1/1 Page 31 Articolo pubblicato sul sito olbianotizie.it Estrazione : 13/04/2015 18:05:59 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-264015-20150413-2009690013.pdf Audience : olbianotizie.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olbianotizie.it http://www.olbianotizie.it/24ore-articolo-292891-altieri_alleanza_coop_fuori_imprese_che_non_rispettano_regole.aspx Altieri (Alleanza Coop), fuori imprese che non rispettano regole 'Ma il nostro è un sistema sano in grado di reagire con gli anticorpi giusti' Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Abbiamo il dovere di mettere fuori dal sistema dell'Alleanza le imprese cooperative che non rispettino le regole alle quali tutte le imprese, in particolare quelle cooperative, devono essere sottoposte". Così Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle Cooperative, l'associazione di rappresentanza che riunisce le tre grandi centrali cooperative italiane (Agci, Confcooperative e Lega Coop), parla con Labitalia a proposito dei recenti scandali di Ischia e di Roma in cui sono coinvolte cooperative come la Cpl Concordia e la 29 Giugno. Altieri sottolinea: "Abbiamo gli anticorpi sufficienti affinché questi episodi vengano cacciati dall'ambito delle nostre imprese", e ricorda i numeri del sistema Coop. "L'impresa cooperativa nel nostro Paese -dice ancora Altieri- conta oltre 50.000 imprese, 43 mila delle quali sono rappresentate dall'Alleanza delle cooperative. Non sono certo singoli episodi, per quanto odiosi e gravi, a compromettere l'immagine delle cooperazione"."L'impresa cooperativa è stata, è e rimane un'impresa nella quale le buone prassi sono quotidianamente esercitate. L'Alleanza è impegnata (e lo è da prima che si verificassero scandali come quello di Roma e di Ischia) nella lotta alla falsa cooperazione", dice Altieri che ricorda "la firma a novembre 2013 come Agci, Confcooperative e Lega Coop di un protocollo d'intesa sulla legalità con il ministero degli Interni proprio per la lotta a questa cooperazione spuria e 'falsa' che si annida prevalentemente al Copyright olbianotizie.it 1/2 Page 32 Articolo pubblicato sul sito olbianotizie.it Estrazione : 13/04/2015 18:05:59 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-264015-20150413-2009690013.pdf Audience : olbianotizie.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olbianotizie.it http://www.olbianotizie.it/24ore-articolo-292891-altieri_alleanza_coop_fuori_imprese_che_non_rispettano_regole.aspx di fuori del mondo dell'Alleanza". Insomma, un "corpo sano in grado di reagire con gli anticorpi giusti, anche se -ammette il presidente di Alleanza delle cooperative- gli episodi di questi ultimi tempi ci dicono che qualche caso di corruzione si è potuto verificare anche all'interno delle coop aderenti ad Alleanza"."Ma sono episodi -sottolinea Altieri- da vedersi come un'eccezione che conferma la regola. E la regola -conclude- è quella di un'impresa cooperativa in cui la democrazia economica si realizza compiutamente e in cui c'è l'esatta sovrapposizione tra capitale e lavoro, e in cui il lavoratore è imprenditore di se stesso". Copyright olbianotizie.it 2/2 Page 33 Articolo pubblicato sul sito olbianotizie.it Estrazione : 13/04/2015 18:05:59 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-264015-20150413-2009709575.pdf Audience : olbianotizie.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olbianotizie.it http://www.olbianotizie.it/24ore-articolo-292889-altieri_alleanza_coop_decreti_jobs_act_vanno_verso_flessibilita_e_regolarita.aspx Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Tutti i decreti attuativi del Jobs Act si indirizzano verso una maggiore flessibilità e regolarità del lavoro. Ora abbiamo una maggiore flessibilità in ingresso e ci auguriamo che il superamento dell'art. 18 rappresenti anche maggiore flessibilità in uscita, non perché le imprese debbano licenziare, ma perché, prevedendo contratti a tutele crescenti, si crei uno snodo con cui si facilitano le uscite ma anche gli ingressi". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative."La riforma del mercato del lavoro -precisa Altieri- di per sè non produce nuova occupazione". E il settore cooperativo, anche in questi anni di crisi profonda, ha fatto la sua parte. "Nel periodo 2008-2012 -ricorda il presidente di Alleanza Cooperative- mentre tutte le altre forme d'impresa hanno ridotto l'occupazione, l'occupazione è cresciuta annualmente del 2% anche in questo caso abbiamo dimostrato di saper svolgere un ruolo anticiclico"."Gran parte dell'occupazione nelle nostre imprese -aggiunge Altieri- è fatta di giovani e donne: nel sociale oltre il 50% degli occupati sono giovani e, complessivamente, oltre il 52% degli occupati sono donne. Una risposta a fasce deboli che faticano a entrare nel mondo del lavoro". Copyright olbianotizie.it 1/1 Page 34 Articolo pubblicato sul sito olbianotizie.it Estrazione : 13/04/2015 18:05:59 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-264015-20150413-2009688087.pdf Audience : olbianotizie.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olbianotizie.it http://www.olbianotizie.it/24ore-articolo-292888-altieri_alleanza_cooperative_falso_che_siamo_privilegiati.aspx Altieri (Alleanza Cooperative), falso che siamo privilegiati Roma, 13 apr. (Labitalia) E' "assolutamente falso che le cooperative siano forme d'impresa 'privilegiate'". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle Cooperative. "Se ci si riferisce al regime fiscale di favore (peraltro sempre meno consistente) di cui godono le imprese cooperative -spiega Altieribisogna sapere che le imprese cooperative sono assoggettate a dei limiti, a cui le altre forme d'impresa non sono assoggettate"."Ad esempio non è possibile suddividere tra i soci gli utili prodotti dall'impresa cooperativa, ma gli utili devono essere lasciati all'interno della cooperativa e solo lì possono essere reinvestiti", sostiene Altieri.E "alla fine dell'attività dell'impresa cooperativa, quando i soci dovessero decidere lo scioglimento della cooperativa stessa (e quindi la cessazione), il patrimonio dell'azienda -rimarca Altieri- non può essere diviso tra i soci, ma va versato ai fondi mutualistici". "Basterebbero questi due esempi -conclude Altieri- per far capire quanto venga richiesto alle coop, a fronte delle residue agevolazioni fiscali ancora in essere". Copyright olbianotizie.it 1/1 Page 35 Articolo pubblicato sul sito olbianotizie.it Estrazione : 13/04/2015 18:05:59 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-264015-20150413-2009689251.pdf Audience : olbianotizie.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olbianotizie.it http://www.olbianotizie.it/24ore-articolo-292890-altieri_alleanza_coop_criterio_per_riforma_bcc_non_e_dimensione.aspx Altieri (Alleanza Coop), criterio per riforma Bcc non è dimensione 'tenere conto invece della governance e del rispetto delle regole' Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Finora le imprese hanno potuto contare su un credito rivolto al territorio, come quello erogato delle Bcc che rappresentano un vero 'polmone d'ossigeno' per imprese anche piccole, che altrimenti non avrebbero accesso a finanziamenti. Mi auguro ora che non ci sia da parte del governo e delle istituzioni l'idea che una discriminante tra cooperative vere e non vere sia la dimensione". Lo dice a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative."La vera discriminante aggiunge Altieri- è invece l'utilizzo che si fa della democrazia all'interno dell'impresa cooperativa, la governance e il rispetto delle regole. Molto opportunamente il mondo del credito cooperativo sta predisponendo un modello di autoriforma basato sulle regole e non sulla dimensione conto. E di questo sarebbe utile un confronto con il governo". "Una delle questioni che più ostacolano la competitività delle imprese sia sul mercato nazionale sia sui mercati esteri, è l'accesso al credito, che di per sè è difficile e lo è ancora di più da quando le banche hanno dovuto vivere momenti di difficoltà sul versante della liquidità. A questo si aggiunge il problema dei differenziali dei tassi praticati, diversi da Paese a Paese", precisa Altieri. Copyright olbianotizie.it 1/1 Page 36 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Le 120 giornate di Sodoma Capitale Ovvero, la scuola dell'antimafia. È sicuramente encomiabile, e va incoraggiato, l'impegno a contrastare la nuova cupola scoperchiata dagli inquirenti. Tuttavia, è similmente importante disvelare le metamorfosi e i camaleontismi di un'antimafia di facciata priva di ricadute sul benessere collettivo per fare emergere, invece, l'impegno effettivo di persone e gruppi Alfonso Pascale Cos'è avvenuto a Roma nelle 120 giornate che si sono succedute a quello scioccante martedì 2 dicembre quando la Procura della Repubblica della capitale scoperchiò uno scandalo senza precedenti che coinvolgeva politici, dirigenti pubblici, imprenditori ed ex terroristi nel malaffare e in ogni genere di nefandezze compiute nella città? Come stanno rispondendo la politica e la società civile all'inchiesta giudiziaria più sconvolgente che si sia abbattuta finora su Roma, facendo emergere una mafia del tutto nuova? La società della comunicazione tende a semplificare ogni cosa in una guerra infinita del "bene" contro il "male". Ed è per questo che - a fronte dell'offensiva mediatico-giudiziaria della Procura di Roma che ha dissolto in un baleno granitici convincimenti, mitizzazioni consolidate e luoghi comuni - la politica e la società civile coinvolte nello scandalo provano innanzitutto a ricostruire una nuova immagine di sé. L'immagine di chi sta dalla parte del "bene" che combatte il "male". E provano a creare un nuovo recinto in cui collocarsi e distinguersi: lo spazio pubblico delle "anime belle". Lo fanno utilizzando tutti gli strumenti che la società della comunicazione mette a disposizione per occupare costantemente la scena. Inventano nuovi simboli, nuovi linguaggi e nuove modalità di esercizio del potere. È sicuramente encomiabile e va incoraggiato l'impegno a contrastare la nuova cupola scoperchiata dagli inquirenti. Tuttavia, è similmente importante disvelare le metamorfosi e i camaleontismi di un'antimafia di facciata priva di ricadute sul benessere collettivo per fare emergere, invece, l'impegno effettivo di persone e gruppi nel creare comportamenti responsabili e consapevolezze diffuse, capaci di incidere sullo sviluppo delle comunità e aprire nuovi spazi di democrazia. Di qui il richiamo metaforico alla "scuola del libertinaggio" del marchese de Sade e a "Salò" di Copyright olioofficina.it 1/18 Page 37 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Pasolini. La domanda a cui qui si vuole tentare di dare una prima risposta, è la seguente: siamo o no in presenza di una "scuola dell'antimafia" che sta costruendo pratiche perverse, ciniche e sadiche, volte a distorcere la democrazia, a ridurre gli spazi della partecipazione e ad allontanare le opportunità di crescita sociale, economica e civile delle comunità che vivono a Roma? Se la risposta è affermativa bisognerà agire su due fronti: combattere la mafia e difendersi dall'antimafia di facciata. Perché sono due facce della stessa medaglia. In questo duplice conflitto e nella diffusione di nuove pratiche sociali può nascere una nuova classe dirigente. La giornata della retata La mattina del 2 dicembre 2014 Roma si sveglia e scopre che le inchieste giornalistiche di Lirio Abbate sull'Espresso non erano dei falsi scoop. A mezzogiorno rimbalzano sulle agenzie i nomi di 37 arrestati, tra cui Massimo Carminati, che era appartenuto ai Nuclei armati rivoluzionari ed era stato amico di quelli della Banda della Magliana. Ora viene presentato come il presunto capo di una mafia nuova, una mafia romana: Mafia Capitale. Tra i cento e passa indagati figura, con accusa di associazione mafiosa, anche l'ex sindaco Gianni Alemanno. Mentre i due arrestati eccellenti sono Salvatore Buzzi, l'uomo delle cooperative sociali, accusato di associazione mafiosa, turbativa d'asta, trasferimento fraudolento di valori e rivelazione di segreto d'ufficio, e Luca Odevaine, accusato di corruzione aggravata, ex vicecapo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni. Entrambi vicinissimi al Pd. Nove giorni dopo, sarà il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, a spiegare il senso dell'operazione investigativa alla commissione parlamentare antimafia: "A Roma ci sono una serie di investimenti mafiosi, ci sono alcune associazioni di tipo mafioso presenti nel territorio, come le due di Ostia, una collegata a Cosa nostra e una, quella dei Fasciani, autoctona, già sgominate; ma oggi abbiamo fatto un passo avanti. Sappiamo che non c'è un collegamento con la mafia classica: rispecchia in qualche modo la società romana. Mafia Capitale è originale e originaria". Nell'ordinanza degli arresti del 2 dicembre si precisa: "Originale perché l'associazione criminale presenta caratteri suoi propri, in nulla assimilabili a quelli di altre consorterie note; originaria perché la sua genesi è propriamente romana, nelle sue specificità criminali e istituzionali (...). Deve escludersi che la sua genesi sia recente e reputarsi che essa sia radicata da tempo, mentre deve ritenersi che essa, sul piano investigativo, sia stata colta nella fase evoluta propria delle organizzazioni criminali mature, che fruiscono, ai fini dell'utilizzazione del metodo mafioso, di una accumulazione originaria criminale già avvenuta". Copyright olioofficina.it 2/18 Page 38 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Il tutto sembra, dunque, partire dai contesti di violenza dei conflitti antisistema degli anni settanta e ottanta e dai collegamenti tra l'eversione nera con apparati istituzionali. Tali legami si consolidano nel fenomeno criminale della Banda della Magliana per trasformarsi definitivamente in Mafia Capitale: un luogo descritto da Carminati come "mondo di mezzo", dove si realizzano sinergie e si compongono equilibri illeciti tra il "mondo di sopra", fatto di colletti bianchi, imprenditoria e istituzioni, e il "mondo di sotto", fatto di batterie di rapinatori, trafficanti di droga, gruppi che operano con l'uso illegale di armi. Il fantasma di "Roma ladrona" Dopo quel brutto martedì nulla è più come prima nella capitale. È crollato definitivamente il mito di una città più ordinata ed efficiente, costruito grazie alla buona amministrazione delle giunte di Rutelli e Veltroni. Un mito che si era avvalso della caduta del primato di Milano capitale morale da quando le inchieste di Tangentopoli avevano dimostrato a confronto il modesto livello della "Roma ladrona". La parola "Roma" ha ripreso la capacità di suscitare rifiuto e condanna non sapendosi più avvolgere - se mai ci fosse riuscita - nella glorificazione di un mito. Sono tornati a risuonare gli echi di polemiche antiche contro la capitale. Come quella di Papini nei primi anni del novecento: "Chi mi darà torto se io dichiaro che Roma è stata sempre, intellettualmente parlando, una mantenuta? (...) Questa città ch'è tutto passato nelle sue rovine, nelle sue piazze, nelle sue chiese; questa città brigantesca e saccheggiatrice che attira come una puttana e attacca ai suoi amanti la sifilide dell'archeologismo cronico, è il simbolo sfacciato e pericoloso di tutto quello che ostacola in Italia il sorgere di una mentalità nuova, originale, rivolta innanzi e non sempre indietro". O come quella di Moravia agli inizi degli anni settanta: "Come si fa a voler bene a Roma, città socialmente spregevole, culturalmente nulla, storicamente sopravvissuta a furia di retorica e di turismo?". E sempre Moravia, rincarando la dose, scrive in apertura a un volume del 1975 significativamente in titolato "Contro Roma", raccolta delle considerazioni di una quindicina fra saggisti, scrittori e poeti sulla capitale: "Fisicamente, Roma, non è diventata né una grande capitale come Parigi o Londra, né una megalopoli come Rio de Janeiro o il Cairo. È una via di mezzo fra le due cose e ha i difetti così della megalopoli come della capitale senza averne i pregi". Alla constatazione che Roma era una delle città "peggio tenute, più sporche, più neglette e più maltrattate d'Europa" Moravia aggiungeva anche "la mancanza di raffinatezza, la volgarità squallida e devitalizzante propria dello Stato". E come un insulto affermava: "Roma è una città, a dirla in breve, statale". "Roma è soltanto - sosteneva lo scrittore Libero Bigiaretti - una bellissima (a tratti, a momenti) città sfasciata, traboccante in maniera incomposta, dalla morfologia abnorme, e che 'funziona' fortunosamente alla meglio, ed è assolutamente non idonea - dopo cento anni di tirocinio - alle mansioni di capitale". Copyright olioofficina.it 3/18 Page 39 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Per Guido Piovene Roma, "vetrina vistosa dei vizi nazionali", è politicamente "senza qualità". E continua: "Tra Roma e le diverse parti d'Italia, non si sa quale sia più attiva nel corrompere l'altra. L'Italia è tutta e quasi egualmente mafiosa, la periferia guasta il centro e il centro la periferia. Tra un'Italia male unita e una capitale senza qualità politica si ha un circolo sbagliato, da cui il buono resta estromesso. Roma sarebbe una delle città più attraenti del mondo se non svolgesse una funzione che non è la sua". È Galli della Loggia sul Corriere della Sera a dare voce alla nuova ondata di invettive contro Roma. "Non è più Tangentopoli, ormai", tuona l'editorialista. "È Mahagonny, la città immaginata dalla fantasia di Brecht e Weill dove è legge l'assenza di legge". Nell'intreccio tra corruzione e criminalità "è cresciuto a Roma un ceto più o meno vasto di professionisti, di consulenti, di personaggi introdotti in alcuni punti chiave dello Stato, di veri e propri delinquenti in guanti bianchi, ma anche di uomini-ombra più di mano, tipo Salvatore Buzzi, la cui attività sostanziale è ormai quella di intermediare il malaffare con la decisione politicoamministrativa". La caratteristica di Mafia Capitale è quella di privilegiare la corruzione alla violenza, per evitare l'attenzione della magistratura e dell'opinione pubblica. E nei fatti di corruzione non solo le imprese, ma anche la politica e la pubblica amministrazione assumono il ruolo di soggetti comprimari. Roma sta incarnando nel senso comune l'immagine della capitale dell'intreccio perverso tra mafia e corruzione. Il "regolamento" di Sodoma Capitale Ma come reagiscono la politica e la società civile al brutto risveglio di quel martedì nero che ha messo in luce in modo così appariscente la presenza di una mafia che spara poco ma corrompe tanto? L'opinione pubblica è scossa e terribilmente sbandata e tra la gente si rafforza l'ostilità verso le istituzioni e l'indignazione verso la classe dirigente. La disgregazione in atto è potente, lo sbandamento dell'opinione pubblica è terribile e sono formidabili gli interessi che si coalizzano attorno all'idea di affidare Roma a poteri straordinari, guidati "dall'alto", piuttosto che rimetterla alle decisioni del suo popolo. Nessuno ragiona sul futuro della città e su come definire armoniosamente il ruolo e le funzioni della capitale italiana come strada maestra per sottrarla alla corruzione e al malaffare. Nessuno collega il proliferare di questa nuova mafia con la fragilità dell'assetto istituzionale e con l'esigenza di riforme profonde. Non solo a livello nazionale con un esecutivo che risponda al popolo, con un Parlamento meno centrale ma più efficace nell'intervenire e nel fare le leggi, con un decentramento capace di trasformarsi in autonomie responsabili, con una magistratura che renda l'azione penale e civilistica Copyright olioofficina.it 4/18 Page 40 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm più efficace ma anche meno politicizzata. Ma anche a livello romano con Municipi che diventino veri e propri Comuni e che - una volta acquisito il diritto all'autogoverno - diano vita con quelli limitrofi ad una vera capitale metropolitana, con poteri reali e risorse adeguate. Solo da questa scelta preliminare può dipendere il modello organizzativo dell'amministrazione: la sua qualità, la sua efficienza, l'articolazione delle sue competenze e funzioni. Nulla di tutto questo diviene però oggetto di dibattito pubblico ma solo quello che la società della comunicazione sa meglio assimilare: messaggi semplificati, battute ad effetto, banalità da bar nel tentativo disperato - da parte di chi li formula - di restare a galla con le minori perdite possibili. Nessuno si avvede che anche questa volta si ripete - come in un copione ingiallito da rispettare rigidamente senza margini d'inventiva - il medesimo rito che si consumò dopo lo scandalo di Mani pulite e l'assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Anche allora i partiti di governo minati nella loro credibilità morale a causa della corruzione e della collusione con le mafie e per questo perseguiti da una magistratura portata sugli scudi da un vasto e radicale movimento d'opinione, vengono di fatto commissariati dall'establishment. Tra il 1992 e il 1996 si susseguono i cosiddetti governi tecnici che avviano il rientro dell'Italia in Europa in condizioni di forte dipendenza nei confronti dei vertici di Bruxelles. Quando la politica perde credibilità, non si è abituati ad attingere immediatamente nuove risorse con l'esercizio della democrazia, e quindi restituendo immediatamente ogni decisione al popolo sovrano. Ma i più, per conservare le proprie rendite di posizione, si rendono disponibili a cedere sovranità ad altri poteri e a forze esterne sovranazionali. Anche a Roma è la Procura ad avere il pallino in mano ed è con essa che il Pd e la giunta Marino, entrambi sotto schiaffo, dovranno vedersela. Tramite Renzi e la supervisione di Bruxelles, a cui dar conto degli impegni riguardanti il piano di rientro del debito pregresso del Comune di Roma. Come nel romanzo di Sade e nel film di Pasolini, forse anche i nostri eroi - il commissario e l'economista, il sindaco e il magistrato - si siano un giorno riuniti in qualche torre immaginaria della campagna romana per stringere il loro patto di potere mediante un "regolamento": dare l'impressione all'opinione pubblica che tutto cambi perché nulla cambi. Ancora una volta è il principe Salina a dettare le regole del gioco, le regole di Sodoma Capitale. Il commissario e l'economista A distanza di poche ore dallo scandalo, il segretario del Pd romano, Lionello Cosentino, rassegna le dimissioni immediatamente accolte dal premier e segretario nazionale del partito, Matteo Renzi. Il quale nomina commissario il presidente del Pd, Matteo Orfini. Lapidaria la prima dichiarazione del commissario: "Emerge a Roma un partito da rifondare e ricostruire su basi nuove". Copyright olioofficina.it 5/18 Page 41 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm E commissiona all'economista Fabrizio Barca uno studio sui circoli democratici della capitale per venire a capo delle ragioni del coinvolgimento del partito nei gravi fatti di collusione tra criminalità organizzata, imprenditoria e amministrazioni pubbliche. L'ipotesi di lavoro che Barca e la sua équipe presentano alla vigilia di Natale si poggia su due elementi, entrambi individuati come fenomeni concomitanti all'origine dei fatti collusivi: a) l'accumularsi di errori nell'azione pubblica di governo della città, specie in quella che avrebbe dovuto assicurare inclusione sociale ai suoi cittadini più vulnerabili (servizi essenziali di urbanizzazione, di sicurezza, abitativi, di cura degli anziani e dell'infanzia, ecc.); b) la progressiva trasformazione del partito in una "macchina per il bilanciamento del potere" priva di riferimento a una visione della città e a un progetto politico e mescolata in forme spesso improprie con l'amministrazione (municipale e comunale). Per curare il morbo i due fenomeni da correggere sarebbero questi: a) le cordate dei "signori delle tessere" che avrebbero trasformato il Pd appena nato in un partito "feudale", privo di una visione di città; b) gli strumenti e le regole per il governo della città, utili nella prima fase delle giunte Rutelli, ma rivelatisi fragili o addirittura perversi successivamente, fino a trasformarsi in mezzi di degenerazione con la giunta Alemanno. "Il partito - scrive Barca - non serviva più a raccogliere e traghettare fabbisogni, idee e possibili soluzioni dalla comunità di iscritti e cittadini agli amministratori, a tenere gli amministratori sotto controllo". La ricerca commissionata al gruppo MappailPd consiste nella costruzione di un questionario da sottoporre ai coordinamenti di 110 circoli non già - si precisa - per individuare capri espiatori ma per identificare l'idea di partito che i singoli circoli incarnano. E così il 15 marzo arriva la relazione intermedia del gruppo di studio a metà della ricognizione, le cui prime anticipazioni sono impietose: c'è un partito cattivo, un altro buono e un altro ancora dormiente. Quello cattivo è anche "pericoloso e dannoso": in esso "non c'è trasparenza e neppure attività, si lavora per gli eletti anziché per i cittadini, traspaiono deformazioni clientelari e una presenza massiccia di 'carne da cannone da tesseramento'". Quello buono "esprime progettualità, capacità di raggruppamento e rappresentanza, ha percezione della propria responsabilità territoriale, sa agire con e sulle istituzioni, è aperto e interessante per le realtà associative del territorio e sa essere esso stesso associazione (inventando forme originali di intervento), informando cittadini, iscritti e simpatizzanti". E poi "emerge una sorta di partito dormiente, dove si intravedono le potenzialità e le risorse per ben lavorare, e dove il peso di eletti e correnti è sfumato, ma che si è chiuso nell'autorefenzialità di una comunità a sé stante, poco aperta all'innovazione organizzativa, al ricambio, al resto del territorio". L'ex ministro delle politiche di coesione conta di concludere il lavoro entro maggio. E solo allora si aprirà il tesseramento per giungere al congresso entro la fine dell'anno. Dunque, pare di capire che il dibattito interno al Pd romano verterà sui risultati dello studio diretto da Barca. Eppure i democratici americani e il Labour britannico, per affrontare le loro difficoltà, non sono partiti Copyright olioofficina.it 6/18 Page 42 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm dalla propria organizzazione ma dalla società con cui i partiti dovrebbero interagire. La stessa cosa andrebbe fatta a Roma perché la mafia copre il vuoto della rappresentanza sociale. L'obiettivo del commissario e dell'economista sembra, invece, essere quello di cambiare metodo di lavoro del partito per renderlo capace di darsi una visione di città. Insomma, permane in loro l'idea fissa novecentesca del partito fine e non strumento per cambiare le cose. L'idea che basti cambiare il partito per produrre innovazione sociale. Ma quella parte di società che potrebbe effettivamente produrre tale innovazione sta prevalentemente fuori del partito. E la mafia è annidata lì, nelle sue lacune e debolezze. Non a caso i partiti li ha solo sfiorati. Lo scambio è avvenuto con gli amministratori (i decisori politici) e coi vertici tecnici della pubblica amministrazione. Proprio per questo motivo Mafia capitale non è paragonabile a Tangentopoli. Gli scandali corruttivi dei primi anni novanta videro coinvolti i tesorieri dei partiti che costituivano i comitati d'affari. Oggi l'associazione mafiosa è insediata negli interstizi tra cittadini e società, laddove appunto le rappresentanze degli interessi dovrebbero leggere e selezionare i bisogni sociali e tramutarli in richieste leggibili per la politica e per i cittadini. Afferma Pignatone che "il vero collante [dell'associazione mafiosa] è costituito dalla convenienza reciproca: la possibilità di entrare nei luoghi decisionali della pubblica amministrazione e il denaro. Denaro in grande quantità, la possibilità di averne sempre di più, di mantenere i rubinetti sempre aperti". E continua: "Nella nostra inchiesta tutto si mescola: il mafioso parla da manager e da burocrate, il funzionario si presta a operazioni corruttive di impatto economico a volte minimo a volte significativo, pronto a ripeterle qualunque sia la postazione che la politica sceglie per lui; l'imprenditore accetta o addirittura cerca la protezione del mafioso, mentre delicati incarichi amministrativi di nomina politica vengono affidati a persone indicate da Carminati". Sembra, dunque, abbastanza evidente che la mafia romana svolga una vera e propria attività lobbistica: "crea" emergenze e ne pilota la percezione nell'opinione pubblica; offre una nuova agenda di bisogni comprensibili; indica gli uomini giusti al posto giusto nella pubblica amministrazione per acquisire risorse pubbliche, sottraendole così ai servizi effettivamente necessari ai cittadini; non offre ai decisori politici solo soldi ma anche consenso elettorale in virtù del forte controllo del territorio da essa esercitato. Sono tutte attività che la criminalità non potrebbe svolgere qualora vi fossero efficienti organizzazioni Copyright olioofficina.it 7/18 Page 43 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm di rappresentanza delle forze sociali in grado di adempiere alle proprie funzioni in un rapporto diretto coi cittadini, le imprese, i lavoratori, il territorio. Ma queste strutture oggi hanno smarrito la propria mission originaria e sono disperse in mille rivoli, divise per settori, categorie, forme giuridiche, bisogni speciali, storie ideologiche, ecc., intente a gestire pezzi di spesa pubblica per "mantenere" le proprie strutture organizzative: patronati, caf, caa, servizi per i sistemi di qualità, formazione professionale, attività promozionali, vigilanza agli affiliati, ecc. E invece le mafie agiscono in loro sostituzione "raccordandosi" con gli amministratori pubblici (sia decisori politici che strutture tecnico-amministrative), "cavalcando" i bisogni dei cittadini e trasformando le diverse esigenze in richieste funzionali ai propri affari illeciti. Non è un fatto nuovo. Già nel secondo dopoguerra si verificò questo fenomeno in alcune regioni meridionali laddove le organizzazioni democratiche erano estremamente deboli. Perché le mafie non sono anti-Stato ma altro-Stato. Orbene, Barca e Orfini farebbero bene a ispirarsi al Labour britannico che nel 2010, dopo la seconda peggior sconfitta della sua storia, ha scelto il community organizing o capacity building per rigenerare il proprio rapporto con la società. Si è insomma mosso dall'esterno del partito, mappando le comunità, i suoi leader naturali, la cittadinanza attiva e l'associazionismo diffuso. Oggi la priorità è quella di strutturare, in modo sano e trasparente, gli spazi di definizione dei bisogni sociali partendo "dal basso", incrociando coloro che già lo fanno, spesso in silenzio e contrastati dalle "sigle" e "siglette" che pretendono di essere le depositarie della rappresentanza sociale senza svolgerne più le funzioni. Si tratta di capire i motivi che rendono difficili a Roma i percorsi partecipativi per la progettazione integrata territoriale, pur vivamente raccomandati dalle politiche europee strutturali e di coesione. Andrebbero approfondite a fondo le ragioni dell'inerzia nell'attuazione dei piani di zona dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari e delle correlate forme partecipative. Bisognerebbe studiare il modo come connettere la governance delle cooperative sociali e delle associazioni di volontariato con gli utenti, i lavoratori e il territorio e sostenere la "valutazione" partecipata dei servizi offerti ai cittadini. Solo se si creano, si rafforzano e si risanano questi luoghi, i partiti potranno svolgere un ruolo. Potranno, cioè, diventare strumenti di collegamento tra cittadini organizzati e istituzioni, oltre che promotori di classi dirigenti che si formano nell'ascolto dei bisogni. Ma c'è la necessità di una iniziativa politica nella società per avviare tale processo, con la consapevolezza che il problema non è prevalentemente nei partiti ma è fuori di essi. Spetta però ai partiti prenderne coscienza e agire di conseguenza. Copyright olioofficina.it 8/18 Page 44 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Ma intanto Orfini, coadiuvato da tre subcommissari, rappresenta il partito nelle attività territoriali e nei rapporti con l'Amministrazione capitolina e con le altre forze politiche. In Campidoglio sono indagati due esponenti Pd: Mirko Coratti, presidente dell'Assemblea capitolina, e Daniele Ozzimo, assessore alla casa. I quali si dimettono poche ore dopo aver saputo del loro coinvolgimento nelle indagini. La situazione in Campidoglio la spiega il procuratore Pignatone alla commissione parlamentare antimafia. Dice che l'organizzazione criminale "si rapporta in modo completamente diverso con le due giunte che si sono succedute". E infatti, tra gli arrestati - sottolinea il magistrato - ci sono tre figure "di vertice" dell'amministrazione guidata da Alemanno, a sua volta indagato, a cui viene contestato il reato di associazione di stampo mafioso. Mentre questa "presenza di vertice"- fa notare il procuratore - non c'è più quando in Campidoglio si insedia la nuova giunta guidata da Marino. Rimane però la "presenza estremamente pesante di Buzzi, che si caratterizza con tentativi di corruzione anche con la nuova amministrazione". Spiega Pignatone che quando si arriva alle elezioni del 2013, i vertici di Mafia Capitale si dicono tranquilli sull'esito del voto perché vantano agganci sia nell'uno che nell'altro schieramento. A seguito di queste dichiarazioni, il commissario del Pd fa quadrato sul sindaco criticando i precedenti attacchi del partito al suo operato. Così Marino può ristrutturare la sua giunta: dimissiona Rita Cutini, assessore alle politiche sociali, sposta l'assessore Paolo Masini dai lavori pubblici alla scuola e nomina il magistrato Alfonso Sabella assessore alla legalità e alla trasparenza, la presidente del Centro Servizi Volontariato del Lazio Francesca Danese alle politiche sociali e alla casa e il coordinatore capitolino dei progetti speciali Maurizio Pucci ai lavori pubblici. Non così ad Ostia, il territorio considerato il cuore delle infiltrazioni mafiose a Roma, dove il Pd locale viene affidato da Orfini al senatore torinese Stefano Esposito. Qui la prima misura messa in campo è l'azzeramento della giunta municipale. Una decisione sofferta che passa dapprima attraverso le dimissioni annunciate in conferenzastampa da parte del presidente municipale Andrea Tassone: "Non ci dimettiamo per lotte intestine o perché abbiamo ricevuto avvisi di garanzia o altro, ma io azzero oggi la mia esperienza amministrativa e rimetto il mio mandato per lanciare un appello al sindaco Ignazio Marino, quello di avere la consapevolezza che Ostia non è come tutti gli altri Municipi". Si tratta, dunque, inizialmente di dimissioni revocabili a precise condizioni da trattare con il sindaco. Ma dopo alcune giornate di passione consumate nel leggere carte giudiziarie e nel sondare l'aria che tira in Procura, arrivano quelle definitive che avrebbero dovuto portare alle elezioni anticipate del Copyright olioofficina.it 9/18 Page 45 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Municipio, restituendo così lo scettro al principe, al popolo sovrano. E invece è il sindaco Marino a svolgere la funzione di commissario del Municipio, in attesa che arrivi un altro magistrato in aspettativa a supplire - cambiando temporaneamente casacca e mettendo così sotto i piedi il principio della separazione dei poteri di Montesquieu - una politica incapace di fare il proprio mestiere. C'è comunque da dire che, al di là del Pd, nessun'altra forza politica della città ha avviato dibattiti interni, percorsi di verifica e di riorganizzazione delle proprie strutture. Sel ha confermato il pieno appoggio al sindaco in una riunione pubblica alla presenza di Niki Vendola. La bufera imperversata per alcune ore, a seguito delle dichiarazioni di Sabella sulle vicende del G8 di Genova che lo videro protagonista in qualità di responsabile della caserma di Bolzaneto, sembra essere rientrata. L'ex magistrato dice: "È possibile che qualcuno a Genova volesse il morto, ma doveva essere un poliziotto, non un manifestante, per criminalizzare la piazza e metterla a tacere una volta per sempre". Sabella spiega di aver sempre voluto un processo per dimostrare la propria innocenza dalle accuse di tortura a Bolzaneto, dove furono portati molti manifestanti. "Chiesi ai magistrati di Genova di controllare i miei spostamenti, perché ogni sospetto fosse dissipato. Ma quando dopo 9 mesi furono finalmente acquisiti, il traffico relativo alla 'cella' territoriale che io occupavo durante le violenze era sparito (cancellato su quattro cellulari!) e dunque era impossibile affermare dove mi trovassi. Penso siano stati i servizi". A questo punto Massimiliano Smeriglio, vice presidente della Regione Lazio e membro della direzione nazionale di Sel pone su facebook dodici domande ad un personaggio come Sabella che, per il ruolo che aveva nel 2001, potrebbe avere risposte utili a capire cosa sia realmente successo in quei giorni del luglio 2001, sfociati nella tragedia di piazza Alimonda. Marino, però, s'infuria e reagisce con grande irruenza: "Trovo estremamente gravi e offensive le parole dell'onorevole Smeriglio nei confronti di uno dei miei più straordinari assessori. Questa per me è una gravissima azione contro la mia giunta, esigo un chiarimento immediato da parte del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e da Sel, perché schierarsi contro Sabella dal mio punto di vista significa schierarsi con la mafia. Questa è la mia posizione". Smeriglio prova a smussare: «Massima fiducia nei confronti di Sabella. Solo l'idea che la chiarezza aiuterà tutti ad essere più forti". Copyright olioofficina.it 10/18 Page 46 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Anche da questo episodio si può facilmente comprendere l'anomalia di un assessore-magistrato in aspettativa che dimentica la casacca del momento e dichiara come se avesse addosso quella appesa al muro solo temporaneamente. Ma passiamo ad altre forze politiche. Nelle prime settimane di dicembre, Giorgia Meloni si è candidata a sostituire Marino, annunciando un congresso di rifondazione di Fratelli d'Italia-An da tenere a febbraio che però non si è svolto. Anche Alfio Marchini, leader della lista che prende il suo nome e che ha conseguito il 10% dei consensi, ha chiesto le dimissioni del sindaco. Berlusconi lo vorrebbe alla guida di un cartello di centrodestra nel caso si vada a votare anticipatamente per il Campidoglio. Sono però contrari a questa ipotesi di leadership Meloni e Storace. E Marchini non cede nemmeno questa volta alle sirene come fece quando rifiutò di sostenere Marino al ballottaggio con Alemanno: pensa ad irrobustire il suo movimento senza allearsi né con la destra, né con la sinistra. E Mafia Capitale è un'occasione da non lasciar cadere. Il sindaco e il magistrato Marino dice che farà il sindaco per due mandati e non pensa affatto a dimettersi. Ma finora non ha ancora proposto all'Assemblea capitolina un dibattito pubblico su quanto è emerso dall'inchiesta di Mafia Capitale e sulle scelte future per la città. È contemporaneamente sindaco di Roma capitale e della Città metropolitana ma non ha maturato alcuna idea di come le due istituzioni che presiede possano unificarsi in un progetto costituente per dare all'Italia una vera e propria capitale. È come se l'argomento non lo riguardasse. È in barca e deve continuare a remare. Non importa verso dove. L'importante è amministrare nella legalità e nella trasparenza come richiedono la magistratura e il governo sotto la pressione di un'opinione pubblica allo sbando a seguito dell'inchiesta giudiziaria. Inoltre, va rispettato il piano di rientro del debito del Comune per tranquillizzare l'occhio vigile di Bruxelles. Se ci sarà la possibilità di fare anche altro a vantaggio dei cittadini, è tutta ciccia. Altrimenti pazienza. Marino ha scelto Sabella a fargli da "tutore" in una macchina amministrativa che l'ex magistrato antimafia giudica "patologicamente alterata e totalmente fuori controllo con profonde e antiche Copyright olioofficina.it 11/18 Page 47 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm radici". "La patologia - spiega Sabella - è quella che di fronte a un ceto politico locale scarsamente preparato c'è una burocrazia comunale in grado di amministrare, decidere, scegliere senza che nessuno possa ostacolarla". E precisa che i fenomeni corruttivi sono diffusissimi e che è costretto a segnalare alla Procura, ogni giorno, distorsioni e anomale procedure in favore di determinate ditte. "Nella Palermo controllata dai corleonesi di Totò Riina - racconta a un giornalista de "La Stampa" almeno le carte erano formalmente in regola, qui la mafia ha occupato spazi vitali della vita pubblica". L'assessore alla legalità dice che in queste 120 giornate ha occupato la maggior parte del suo tempo a firmare in autotutela richieste di annullamento di un paio di decine di gare con procedure a evidenza pubblica, cioè quelle gare che prevedono il bando pubblico, la commissione giudicatrice, la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Un paio di decine a fronte di almeno diecimila procedure negoziate, cottimi fiduciari, affidamenti diretti, somme urgenze. Racconta al giornalista: "Ho azzerato le somme urgenze e gli affidamenti diretti e ho dettato regole per ridurre all'osso le procedure e renderle trasparenti come una casa di vetro". È lui che ha predisposto le regole per la trasparenza dei dati personali non solo di coloro che svolgono la funzione di indirizzo politico in Campidoglio, nei Municipi e nelle società partecipate, ma anche dei dirigenti. Dovranno tutti rendere disponibili on line la propria dichiarazione dei redditi e la situazione patrimoniale complessiva di tutta la famiglia fino al secondo grado di parentela. Ad un altro giornalista dice che in sostanza vuole sapere "se il capo dipartimento o il direttore generale dell'azienda tal dei tali ha la Porsche o la Panda, se ha la villa a Cortina o vive in un appartamento a Tor Bella Monaca". È convinto che è dal tenore di vita che spesso emergono le contraddizioni. Ma è anche ben consapevole dei limiti dello strumento: moglie e congiunti non sono infatti obbligati alla pubblicazione e se uno ha intenzione di nascondere i propri beni con intestazioni fittizie, eludere i controlli è piuttosto semplice. Leggendo queste dichiarazioni di Sabella nel suo nuovo ruolo di assessore comunale viene in mente la lezione di Leonardo Sciascia sul rapporto tra politica e giustizia e alcune sue sottolineature fulminanti: spesso chi amministra la giustizia - fa notare lo scrittore - è portato ad "assumere un che di ieratico, di religioso, di imperscrutabile e con conseguenti punte di fanatismo". Oltre Sodoma Capitale, il prete di strada Don Luigi Ciotti è da vent'anni presidente di Libera, un coordinamento di associazioni che hanno come finalità il contrasto alla mafia e alla corruzione. Lo fece prete agli inizi degli anni settanta il cardinale Michele Pellegrino, che gli affidò come parrocchia i marciapiedi di Torino. Copyright olioofficina.it 12/18 Page 48 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Da parecchi anni vive sotto scorta minacciato continuamente da Totò Riina e dai suoi sodali. Cosa Nostra non gli perdona di aver ottenuto dal Parlamento la legge sui beni confiscati ai mafiosi. A Roma ha il suo quartier generale in via Quattro Novembre. La ex Provincia gli ha messo a disposizione una minuscola bottega che si affaccia sul Foro di Traiano, quasi ai piedi della Colonna. Sull'insegna si legge: "I sapori della legalità". Vi si trovano prodotti che arrivano dalle terre confiscate e coltivate: vini, pasta, salse, miele, melanzane, peperoncino di Calabria, olio di Puglia, passata di pomodoro della Sicilia. Con il sostegno della Regione Lazio, il 22 marzo dell'anno scorso don Ciotti ha promosso a Latina la XIX Giornata della Memoria e dell'Impegno in Ricordo delle Vittime di Mafia. Ha poi partecipato attivamente al meeting della legalità "Lazio Senza Mafie" promosso dall'Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio, dal Progetto ABC - Arte, Bellezza, Cultura e da Sviluppo Lazio e che si è svolto a Roma dal 26 al 29 novembre. Il 16 dicembre - quattordicesima giornata di Sodoma Capitale - ha preso parte a Roma al Congresso di Legacoop, l'associazione a cui aderisce la cooperativa 29 giugno, presieduta da Buzzi. Lo scandalo che si è consumato nella capitale domina necessariamente l'assise. Federica De Sanctis, giornalista di SkyTg24, "presentatrice" del congresso, chiama sul palco il presidente di Libera che così affronta il tema della giornata: "Bisogna sempre vigilare, non c'è realtà che si possa dire esente. Non possiamo spaventarci di alcune fragilità. Ve lo dico con stima, gratitudine e affetto: dobbiamo imparare sempre di più a fare scelte scomode. Di fronte ai bivi bisogna decidere da che parte stare: imboccare la strada in salita, non possiamo essere troppo prudenti, dobbiamo osare di più, avere più coraggio. Siate sereni, cacciate le cose che non vanno (...). Le notizie sulle tangenti non possono lasciarci tranquilli. C'è una mentalità irriducibile sulla quale bisogna interrogarci. Molti con la bocca hanno scelto la legalità ma non può essere la legalità secondo le circostanze, non è una carta d'identità che si tira fuori quando fa comodo, dobbiamo evitare che ci rubino le parole, le stanno svuotando del loro significato. Non si sconfiggono le mafie se non si combatte la corruzione. L'etica, la legalità non sono obiettivi tra gli altri, ma è lo sfondo per tutto il resto, non prestiamoci mai a chi offre al privilegio la possibilità di calpestare i diritti". Copyright olioofficina.it 13/18 Page 49 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Un discorso che tocca le corde più profonde e i valori di un'organizzazione che intende attuare i principi cooperativistici e solidaristici. Un discorso che, tuttavia, con ogni probabilità non riesce ad influenzare nel concreto la scelta e l'individuazione dei giusti modelli di governance che le imprese cooperative dovrebbero darsi per evitare di essere coinvolte in attività illecite. Don Ciotti ha una personalità carismatica e il suo linguaggio tende ad agire direttamente sulle coscienze dei suoi uditori. E questa attitudine educativa del fondatore, questo suo carisma, costituisce l'originalità e l'identità specifica in cui si riconoscono gli aderenti al movimento. Ma spesso la cattiva gestione della paura di perdere questa caratteristica originaria rende l'organizzazione auto-immune, cioè incapace di attrarre nuove persone generative e creative di qualità. Potrebbe accadere anche a Libera di diventare auto-immune se non dovesse germogliare rapidamente un visibile e plurale gruppo dirigente capace di inventare nuove modalità di intervento e nuove forme di espressione per preservare meglio il suo spirito originario. Come dice don Ciotti, la legalità, la trasparenza e la lotta alla corruzione non costituiscono obiettivi a sé stanti, discipline o materie distinte dal resto, ma devono fare da sfondo e permeare il tutto. Solo il massimo di apertura e di spirito di collaborazione con tutti gli altri soggetti sociali interessati ad agire su questi temi, pur svolgendo attività diverse, può favorire una più diffusa cultura di contrasto alle mafie. Non dovrebbero, dunque, valere né primogeniture, né professionismi esclusivi. La Fondazione Libera Informazione collabora con la Regione Lazio nell'elaborazione del rapporto annuale "Mafie nel Lazio". Il 13 marzo è stato presentato quello relativo al 2015 alla presenza del presidente Nicola Zingaretti. È un lavoro di grande interesse che ricostruisce puntualmente la mappa della presenza mafiosa a Roma e nella regione, dimostrando che entrambe non siano mai state immuni dalla penetrazione criminale. "La specificità - si legge nel rapporto - è quella di essere zona di confine e di poteri istituzionali al più alto grado, di essere un centro di flussi economici vasti e che da Roma, come dagli altri capoluoghi di provincia, si diramano poi a raggiera verso l'Italia intera". Il documento è senza dubbio un prezioso strumento di indagine e di informazione che utilizza quasi esclusivamente la vasta letteratura giudiziaria e gli atti della Commissione parlamentare antimafia. È questo anche il suo limite: manca, infatti, un'analisi sulle politiche per la legalità, attuate e da realizzare, e come queste si possano intrecciare con le diverse politiche ai differenti livelli istituzionali e coi comportamenti e le strategie dei corpi intermedi e della società civile. Manca un'indagine sociologica del fenomeno mafioso effettuata direttamente nelle comunità locali Copyright olioofficina.it 14/18 Page 50 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm infiltrate dalla criminalità. Quando si parla di mafia non si dovrebbe fare riferimento solo ai comportamenti illegali che la magistratura persegue ma anche al brodo di coltura entro cui questi comportamenti si alimentano: un'attitudine diffusa alle pratiche clientelari e agli atteggiamenti omertosi, rapporti anomali nelle pubbliche amministrazioni tra chi è titolare dell'indirizzo politico e chi esercita la gestione amministrativa, lo svuotamento della funzione di rappresentanza in molte organizzazioni sociali preoccupate esclusivamente a dare continuità ai servizi erogati coi finanziamenti pubblici. In Italia. l'analisi sulle mafie è di fatto delegata alla magistratura. Le istituzioni, le associazioni e i media non fanno altro che ricostruire i fatti e mettere insieme i dati che emergono da atti giudiziari e da materiali investigativi. La prima e ultima grande indagine sociologica nella capitale la realizzò negli anni sessanta Franco Ferrarotti e la sua équipe nelle borgate e nelle baraccopoli romane. E poi non ce ne sono state più della stessa importanza. Ma senza questi strumenti la politica non sarà mai nelle condizioni di svolgere un'analisi compiuta del fenomeno mafioso e di individuare correttamente le misure per contrastarla. I magistrati, sia quando esercitano le loro funzioni che quando accorrono a supplire quelle della politica, guardano al tema con l'ottica del perseguimento del reato e, quindi, suggeriscono esclusivamente misure che permettono di individuare con maggiore facilità i comportamenti illeciti. Non sono in grado di dare un contributo nell'analizzare le cause sociali del fenomeno e soprattutto di indicare strumenti per diffondere una cultura della legalità. Ma tali indicazioni possono venire solo dall'inchiesta sociologica sul campo con la strumentazione scientifica idonea che questo tipo di indagini richiede. Pur con questi limiti, il rapporto "Mafie nel Lazio" contiene notizie poco note ma molto utili che riguardano ad esempio il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Si tratta della nascita di un protocollo fra il Tribunale di Roma, la Corte d'Appello, la Regione Lazio, Roma Capitale, Unindustria, Camera di Commercio e successivamente allargato a Cgil, Cisl, Uil, Libera, FederLazio, Cnca, Coldiretti Lazio. "Il protocollo - spiega il presidente del Tribunale di Roma Guglielmo Muntoni - è relativo alla gestione e all'assegnazione provvisoria dei beni sequestrati ai boss e ancora non utilizzati. Il nostro compito è quello di fare una mappatura della situazione, di sollecitare i comuni che hanno questi beni sui propri territori e procedere, nell'interesse della tutela economica del bene e del riutilizzo sociale, ove possibile, per la collettività. Il nodo principale del protocollo è la costituzione di un 'data base' con la collocazione di tutti i dati, appunti, relativi ai singoli beni su un sito riservato, cui possano accedere i firmatari del protocollo d'Intesa". Copyright olioofficina.it 15/18 Page 51 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Si tratta di capire se il protocollo è aperto anche ad altre organizzazioni che intendono aderire e se c'è la disponibilità a rivedere la legge sui beni confiscati per trasformare questi beni in proprietà collettive da far gestire liberamente alle comunità locali. Né Mafia Capitale né Sodoma Capitale: Spiazziamoli All'insegna della parola d'ordine "Spiazziamoli - 50 piazze per la democrazia e contro le mafie", il 6 e 7 marzo si sono svolte a Roma quasi un centinaio di eventi, spettacoli, giochi di piazza, performance, sit in, flash mob, presentazioni, dibattiti, assemblee per "rompere i silenzi sulle mafie, vincere la corruzione, promuovere i diritti, ricostruire il welfare". Per la prima volta una grande manifestazione, che ha riguardato tutti i municipi e migliaia di persone, ha messo al centro la voglia dei cittadini di dire "no" alle mafie e di contribuire a costruire un futuro migliore per la città. Le iniziative sono state liberamente organizzate da altrettante associazioni di ogni tipo, gruppi, comitati, realtà territoriali e cittadini che si sono riuniti nel coordinamento "Spiazziamoli" sulla base di un documento predisposto unitariamente. I temi affrontati nei dibattiti sono stati tanti: la lotta alla corruzione e per la trasparenza, la centralità di un nuovo welfare territoriale (reddito minimo, agricoltura sociale, minori in difficoltà, immigrazione, ecc.), nuove regole per il terzo settore, lotta all'usura, centralità dell'alimentazione, rifiuti, nuovi modi dell'abitare, riutilizzo per finalità sociali dei beni confiscati e pubblici inutilizzati, politiche culturali e dei beni storico-archeologici, gioco d'azzardo, appalti pubblici, aree protette, consumo di suolo, ecomafie, beni trasporti, narcotraffico, Roma Capitale Metropolitana, ecc. Un ruolo trainante è stato svolto dall'Associazione Da Sud che nasce in Calabria dieci anni fa e che dal 2009 ha la sua sede nazionale a Roma nello storico quartiere del Pigneto. Uno spazio di coworking, un osservatorio sulle mafie, un laboratorio permanente di creatività e di innovazione sociale dove vengono organizzati dibattiti, eventi culturali e slow food. Un luogo dove sorge la prima mediateca sulle mafie e l'antimafia della capitale dedicata a Giuseppe Valarioti e dove, contemporaneamente, si pubblicano materiali creativi originali per raccontare storie riguardanti gli stessi argomenti. Tra le organizzazioni che hanno aderito all'iniziativa figura il Forum del Terzo Settore che sta elaborando una carta dei valori da far sottoscrivere alle organizzazioni aderenti. In tale documento non solo sono definiti i principi ma sono previsti anche gli strumenti e le modalità per garantirne l'applicazione fino all'espulsione delle organizzazioni inadempienti. C'è il Coordinamento per la promozione di nuovi enti locali (Co.Pro. NEL) che sta portando avanti la campagna per avviare un processo costituente di Roma Capitale Metropolitana. C'è anche il coordinamento Corviale Domani che ha avviato un percorso di progettazione condivisa nell'intero territorio dove sorge il palazzone, per l'utilizzo integrato dei fondi europei, nazionali e regionali. C'è l'Unione nazionale inquilini ambiente e territorio (Uniat) impegnata nella tutela del diritto alla Copyright olioofficina.it 16/18 Page 52 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm casa, nel fornire assistenza ai problemi dell'abitare oltre che a promuovere attività culturali sui temi ambientali, della tutela del territorio e in contrasto ai processi di impoverimento. C'è CarteinRegola, un laboratorio di cittadini, associazioni e comitati che vuole lavorare sulle regole, a partire da quelle che guidano le trasformazioni urbane, la mobilità, la tutela dell'ambiente e dei beni culturali. Per le centrali cooperative c'è l'AGCI, quella più piccola di tradizione laico-socialista. Mancano Legacoop e Confcooperative del Lazio, entrambe commissariate perché lambite da vicende di corruzione. Ma non si conoscono i termini del dibattito interno. Dopo lo scandalo di Mafia Capitale ancora non c'è stata un'iniziativa appropriata delle organizzazioni imprenditoriali e dei sindacati. È come se il tema non li riguardasse. E invece una parte importante del problema sta proprio nella crisi della rappresentanza sociale. Nel documento di "Spiazziamoli" è scritto che "il radicamento delle mafie, l'inquinamento del commercio, dell'economia e del terzo settore, il sistema di corruzione generalizzato, il controllo di interi pezzi di territorio, la diffusione a macchia d'olio di sale slot, i fiumi di droga che arricchiscono i clan, il silenzio delle classi dirigenti sulle dinamiche mafiose, l'impossibilità di cittadini e associazioni di intervenire nei processi decisionali sono questioni esiziali per la democrazia in questa città". C'è, dunque, una rete di soggetti collettivi a Roma che si trova finalmente concorde nel porre alla città un tema di fondo: il legame strettissimo tra lotta alle mafie e allargamento della democrazia. Contestando di fatto l'operazione strisciante di Sodoma Capitale che tende, invece, a sottrarre ai cittadini gli spazi democratici e partecipativi. Non è facile muoversi sul doppio versante del contrasto alle mafie e alla corruzione e del disvelamento di una iniziativa per la legalità che si ferma agli aspetti formali e risponde esclusivamente alle esigenze comunicative per tentare di innalzare il livello di reputazione delle proprie organizzazioni. Dalle due giornate di mobilitazione non si è fatto più nulla insieme. E c'è una discussione difficile se dare un minimo di strutturazione al coordinamento "Spiazziamoli" per continuare a collaborare con ulteriori iniziative comuni. Se questa rete crescerà nei prossimi mesi sull'onda di nuove iniziative di approfondimento, di formazione, di animazione territoriale, di percorsi partecipativi di sviluppo locale, diventando lo strumento con cui l'antimafia diventa, in modo sano e non perverso, cultura diffusa e senso comune, potrà forse maturare una nuova classe dirigente capace di prendere le redini della città e di dare una visione strategica per fare in modo che Roma diventi davvero una capitale europea. Si tratta di vincere sia sul fronte di Mafia Capitale che su quello di Sodoma Capitale. Copyright olioofficina.it 17/18 Page 53 Articolo pubblicato sul sito olioofficina.it Estrazione : 12/04/2015 16:23:48 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282956-20150412-2007943222.pdf Audience : olioofficina.it Più : www.alexa.com/siteinfo/olioofficina.it http://www.olioofficina.it/saperi/focus/le-120-giornate-di-sodoma-capitale.htm Ed è questa la vera posta in gioco. Copyright olioofficina.it 18/18 Page 54 Articolo pubblicato sul sito parcodeinebrodi.blogspot.in parcodeinebrodi.blogspot.in Estrazione : 12/04/2015 07:32:07 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-216558-20150412-2007533732.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/parcodeinebrodi.blogspot.in http://parcodeinebrodi.blogspot.com/2015/04/turismo-il-15-aprile-sciopero-nazionale.html TURISMO, IL 15 APRILE SCIOPERO NAZIONALE UNITARIO E MOBILITAZIONI A MILANO ROMA E TAORMINA Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs insieme per il contratto: "Troppi due anni di attesa per il milione di lavoratrici e lavoratori del comparto turistico che auspicano il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro". A Taormina concentramento e comizio in Piazza IX Aprile, interverranno Pierangelo Raineri, Elisa Camellini e Emilio Fargnoli Roma, 11 aprile 2015 - Due anni di attesa sono davvero troppi per oltre un milione di lavoratrici e lavoratori dei comparti turistici dei pubblici esercizi, dei tour operators, delle agenzie di viaggio, della ristorazione collettiva e degli alberghi, che invano negli ultimi 24 mesi hanno auspicato il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. I tavoli di confronto, ancora aperti con le associazioni datoriali Fipe, Fiavet, Federturismo, Confindustria Alberghi, Angem, Alleanza delle Cooperative Italiane e Confesercenti, registrano uno stallo negoziale non più tollerabile dalle federazioni sindacali di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs che hanno deciso, nelle scorse settimane, di proclamare uno sciopero nazionale per il 15 aprile a sostegno di un avanzamento delle trattative. Per dare più forza alla protesta i sindacati hanno programmato lo svolgimento di tre grandi mobilitazioni. Saranno Milano, Roma e Taormina le piazze che ospiteranno la protesta, rispettivamente per i delegati sindacali delle Regioni del Nord, del Centro e del Sud Italia e dove si alterneranno gli interventi delle segreterie nazionali Fisascat Filcams e Uiltucs. Le modalità di svolgimento delle iniziative programmate il 15 aprile dalle ore 9.00 alle ore 13.00 saranno così articolate: A Milano: manifestazione e corteo con concentramento in Via Palestro (davanti la sede della Confcommercio Milano) e comizio in Piazza Fontana dove interverranno: per la Fisascat il segretario generale aggiunto Giovanni Pirulli, per la Filcams il segretario nazionale Cristian Sesena e per la Uiltucs il segretario generale Brunetto Boco. A Roma: concentramento e comizio in Piazza SS. Apostoli davanti al Palazzo della Provincia dove interverranno per la Fisascat il funzionario nazionale Elena Maria Vanelli, per la Filcams Cgil il segretario generale Maria Grazia Gabrielli e per la Uiltucs il segretario nazionale Stefano Franzoni. A Taormina: concentramento e comizio in Piazza IX Aprile dove interverranno per la Fisascat il segretario generale Pierangelo Raineri, per la Filcams il segretario nazionale Elisa Camellini e per la Uiltucs il segretario nazionale Emilio Fargnoli. Copyright parcodeinebrodi.blogspot.in 1/2 Page 55 Articolo pubblicato sul sito parcodeinebrodi.blogspot.in parcodeinebrodi.blogspot.in Estrazione : 12/04/2015 07:32:07 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-216558-20150412-2007533732.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/parcodeinebrodi.blogspot.in http://parcodeinebrodi.blogspot.com/2015/04/turismo-il-15-aprile-sciopero-nazionale.html Una scelta non casuale quella delle piazze individuate dalle segreterie nazionali delle sigle sindacali per lo svolgimento della mobilitazione. Dal capoluogo Lombardo prenderà il via la grande maratona del lavoro degli addetti del turismo, che all'Expo2015 ormai alle porte, saranno chiamati a dare un fattivo contributo per accogliere i milioni di turisti attesi, con la professionalità e la competenza nella migliore tradizione Italiana. Dalla capitale d'Italia prenderà il via il "Giubileo della Misericordia" annunciato da Papa Francesco, un evento dal grande significato religioso e simbolo della straordinaria apertura della Chiesa Cattolica per invitare a celebrare il sacramento della riconciliazione, che richiamerà milioni di fedeli laici da tutto il mondo e che la città di Roma dovrà essere in grado di accogliere con altrettanta capacità e professionalità. E infine a Taormina, la città d'arte simbolo della protesta dei lavoratori stagionali. E' proprio la Fisascat di Messina in queste settimane ad aver lanciato l'allarme sulle difficoltà a cui andranno incontro i circa 15.000 lavoratori stagionali del turismo, commercio e servizi della provincia regionale di Messina, e non parliamo della regione Sicilia. In tutta Italia il dato è stimato in 250.000 unità solo nel comparto turistico - in seguito all'applicazione della nuova normativa sul Jobs Act. L'introduzione della nuova Naspi in vigore dal 1° maggio prossimo, penalizzerebbe infatti, in mancanza di un correttivo della normativa, l'accesso ai sussidi per i lavoratori e le lavoratrici delle imprese, soprattutto quelle del turismo, che, prestando servizio solo sei mesi all'anno nella migliore delle ipotesi - nella stragrande maggioranza non superano le 8 settimane di lavoro - subiranno un taglio di oltre il 50% della durata e del valore del sussidio. Stante così le cose, si creerebbero dei danni economici immensi alle famiglie delle lavoratrici e lavoratori del settore e di tutto l'indotto relativo. Nella provincia di Messina e nei suoi comprensori turistici come TAORMINA,GIARDINI-NAXOS, LETOJANNI e CASTELMOLA - primo polo turistico siciliano- ed in quello del Tirreno comprendente le isole Eolie si verrebbero a creare condizioni socio/economiche tali che ci porterebbe molti anni addietro (tutti ricordiamo le famose 800 lire al giorno d'indennità di disoccupazione: si allega un foto/ manifesto del tempo). ________________ Nelle foto: da sinistra PANCRAZIO DI LEO -Segretario Generale della FisascatCisl di MESSINA, al centro il Segretario Aggiunto Salvatore D'agostino, a destra il Segretario Generale Nazionale della Fisascat-Cisl PIERANGELO RAINERI. IANNIELLO MARIO, Consigliere Provinciale della Fisascat-Cisl di Messina ed addetto stampa della federazione provinciale. Copyright parcodeinebrodi.blogspot.in 2/2 Page 56 Articolo pubblicato sul sito picenotime.it Estrazione : 11/04/2015 12:35:39 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-270995-20150411-2006763488.pdf Audience : picenotime.it Più : www.alexa.com/siteinfo/picenotime.it http://www.picenotime.it/articoli/6982.html "Camminate dei musei", secondo appuntamento ad Acquaviva Picena Redazione Picenotime Aprile Dopo la prima tappa che si è svolta ad Acquaviva Sabato 18 Aprile è in programma il secondo appuntamento con le "Camminate dei musei". L'iniziativa è organizzata dalla Cooperativa DSA, sostenuto dalla Regione Marche e organizzato in collaborazione con l'Associazione Piceno Turismo, con l'AGCI Marche, con l'U.S. Acli Marche, con l'ASD Truentum e con l'Associazione ACCT. Il programma della mattinata prevede alle ore 9,30 il ritrovo in via Pizzi a San Benedetto del Tronto presso il Museo di arte sacra, a seguire (ore 10) partenza della "Camminata dei musei" con un percorso di circa 5 chilometri per le vie di San Benedetto del Tronto, camminata che non è competitiva e che permetterà ai partecipanti di combattere la vita sedentaria di tutti i giorni ma anche trascorrere una allegra mattinata insieme. " Il museo - dicono i promotori dell'iniziativa - ha sede a fianco della cattedrale-basilica di Santa Maria della Marina, cuore della vita diocesana. Con esso si è voluto raccontare la storia della chiesa sambenedettese dalle origini ai nostri giorni, esponendo alcune delle opere più significative relative ai santi martiri più antichi della diocesi e ai due principali luoghi di culto della città: la pieve di San Benedetto martire e la chiesa di Santa Maria della Marina ". Il progetto "Camminate dei musei" è finalizzato a conoscere e valorizzare il territorio, riscoprendo quei beni e quelle tradizioni storico/culturali/turistiche che rischiano di finire nel dimenticatoio o non vengono sfruttate a sufficienza in quanto sono magari fuori da grandi circuiti o sono poco pubblicizzate. Nei prossimi mesi sono in programma altri appuntamenti che si svolgeranno in altri centri della vallata del Tronto, il primo ad Ascoli Piceno il 23 Maggio con la visita al Museo della ceramica. Copyright picenotime.it 1/1 Page 57 Articolo pubblicato sul sito radioondalibera.it radioondalibera.it Estrazione : 13/04/2015 17:50:04 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-281048-20150413-2009668521.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/radioondalibera.it http://www.radioondalibera.it/ingrandimento_approfondimento.php?cat=lavoro&id=LAB20150413174356 Altieri (Alleanza Coop), criterio per riforma Bcc non è dimensione Dischi Piu Suonati, Onda Libera Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Finora le imprese hanno potuto contare su un credito rivolto al territorio, come quello erogato delle Bcc che rappresentano un vero 'polmone d'ossigeno' per imprese anche piccole, che altrimenti non avrebbero accesso a finanziamenti. Mi auguro ora che non ci sia da parte del governo e delle istituzioni l'idea che una discriminante tra cooperative vere e non vere sia la dimensione". Lo dice a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative. Copyright radioondalibera.it 1/1 Page 58 Articolo pubblicato sul sito sassarinotizie.com sassarinotizie.com Estrazione : 13/04/2015 18:06:07 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-200179-20150413-2009715285.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/sassarinotizie.com http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-292891-altieri_alleanza_coop_fuori_imprese_che_non_rispettano_regole.aspx Altieri (Alleanza Coop), fuori imprese che non rispettano regole 'Ma il nostro è un sistema sano in grado di reagire con gli anticorpi giusti' Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Abbiamo il dovere di mettere fuori dal sistema dell'Alleanza le imprese cooperative che non rispettino le regole alle quali tutte le imprese, in particolare quelle cooperative, devono essere sottoposte". Così Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle Cooperative, l'associazione di rappresentanza che riunisce le tre grandi centrali cooperative italiane (Agci, Confcooperative e Lega Coop), parla con Labitalia a proposito dei recenti scandali di Ischia e di Roma in cui sono coinvolte cooperative come la Cpl Concordia e la 29 Giugno. Altieri sottolinea: "Abbiamo gli anticorpi sufficienti affinché questi episodi vengano cacciati dall'ambito delle nostre imprese", e ricorda i numeri del sistema Coop. "L'impresa cooperativa nel nostro Paese -dice ancora Altieri- conta oltre 50.000 imprese, 43 mila delle quali sono rappresentate dall'Alleanza delle cooperative. Non sono certo singoli episodi, per quanto odiosi e gravi, a compromettere l'immagine delle cooperazione"."L'impresa cooperativa è stata, è e rimane un'impresa nella quale le buone prassi sono quotidianamente esercitate. L'Alleanza è impegnata (e lo è da prima che si verificassero scandali come quello di Roma e di Ischia) nella lotta alla falsa cooperazione", dice Altieri che ricorda "la firma a novembre 2013 come Agci, Confcooperative e Lega Coop di un protocollo d'intesa sulla legalità con il ministero degli Interni proprio per la lotta a questa cooperazione spuria e 'falsa' che si annida prevalentemente al Copyright sassarinotizie.com 1/2 Page 59 Articolo pubblicato sul sito sassarinotizie.com sassarinotizie.com Estrazione : 13/04/2015 18:06:07 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-200179-20150413-2009715285.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/sassarinotizie.com http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-292891-altieri_alleanza_coop_fuori_imprese_che_non_rispettano_regole.aspx di fuori del mondo dell'Alleanza". Insomma, un "corpo sano in grado di reagire con gli anticorpi giusti, anche se -ammette il presidente di Alleanza delle cooperative- gli episodi di questi ultimi tempi ci dicono che qualche caso di corruzione si è potuto verificare anche all'interno delle coop aderenti ad Alleanza"."Ma sono episodi -sottolinea Altieri- da vedersi come un'eccezione che conferma la regola. E la regola -conclude- è quella di un'impresa cooperativa in cui la democrazia economica si realizza compiutamente e in cui c'è l'esatta sovrapposizione tra capitale e lavoro, e in cui il lavoratore è imprenditore di se stesso". Copyright sassarinotizie.com 2/2 Page 60 Articolo pubblicato sul sito sassarinotizie.com sassarinotizie.com Estrazione : 13/04/2015 18:06:07 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-200179-20150413-2009708375.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/sassarinotizie.com http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-292888-altieri_alleanza_cooperative_falso_che_siamo_privilegiati.aspx Altieri (Alleanza Cooperative), falso che siamo privilegiati Roma, 13 apr. (Labitalia) E' "assolutamente falso che le cooperative siano forme d'impresa 'privilegiate'". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle Cooperative. "Se ci si riferisce al regime fiscale di favore (peraltro sempre meno consistente) di cui godono le imprese cooperative -spiega Altieribisogna sapere che le imprese cooperative sono assoggettate a dei limiti, a cui le altre forme d'impresa non sono assoggettate"."Ad esempio non è possibile suddividere tra i soci gli utili prodotti dall'impresa cooperativa, ma gli utili devono essere lasciati all'interno della cooperativa e solo lì possono essere reinvestiti", sostiene Altieri.E "alla fine dell'attività dell'impresa cooperativa, quando i soci dovessero decidere lo scioglimento della cooperativa stessa (e quindi la cessazione), il patrimonio dell'azienda -rimarca Altieri- non può essere diviso tra i soci, ma va versato ai fondi mutualistici". "Basterebbero questi due esempi -conclude Altieri- per far capire quanto venga richiesto alle coop, a fronte delle residue agevolazioni fiscali ancora in essere". Copyright sassarinotizie.com 1/1 Page 61 Articolo pubblicato sul sito sassarinotizie.com Estrazione : 13/04/2015 18:06:07 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-200179-20150413-2009691300.pdf Audience : sassarinotizie.com Più : www.alexa.com/siteinfo/sassarinotizie.com http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-292889- Altieri (Alleanza Coop), decreti Jobs Act vanno verso flessibilità e regolarità Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Tutti i decreti attuativi del Jobs Act si indirizzano verso una maggiore flessibilità e regolarità del lavoro. Ora abbiamo una maggiore flessibilità in ingresso e ci auguriamo che il superamento dell'art. 18 rappresenti anche maggiore flessibilità in uscita, non perché le imprese debbano licenziare, ma perché, prevedendo contratti a tutele crescenti, si crei uno snodo con cui si facilitano le uscite ma anche gli ingressi". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative."La riforma del mercato del lavoro -precisa Altieri- di per sè non produce nuova occupazione". E il settore cooperativo, anche in questi anni di crisi profonda, ha fatto la sua parte. "Nel periodo 2008-2012 -ricorda il presidente di Alleanza Cooperative- mentre tutte le altre forme d'impresa hanno ridotto l'occupazione, l'occupazione è cresciuta annualmente del 2% anche in questo caso abbiamo dimostrato di saper svolgere un ruolo anticiclico"."Gran parte dell'occupazione nelle nostre imprese -aggiunge Altieri- è fatta di giovani e donne: nel sociale oltre il 50% degli occupati sono giovani e, complessivamente, oltre il 52% degli occupati sono donne. Una risposta a fasce deboli che faticano a entrare nel mondo del lavoro". Copyright sassarinotizie.com 1/1 Page 62 Articolo pubblicato sul sito sassarinotizie.com Estrazione : 13/04/2015 18:06:07 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-200179-20150413-2009691292.pdf Audience : sassarinotizie.com Più : www.alexa.com/siteinfo/sassarinotizie.com http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-292890-altieri_alleanza_coop_criterio_per_riforma_bcc_non_e_dimensione.aspx Altieri (Alleanza Coop), criterio per riforma Bcc non è dimensione 'tenere conto invece della governance e del rispetto delle regole' Roma, 13 apr. (Labitalia) - "Finora le imprese hanno potuto contare su un credito rivolto al territorio, come quello erogato delle Bcc che rappresentano un vero 'polmone d'ossigeno' per imprese anche piccole, che altrimenti non avrebbero accesso a finanziamenti. Mi auguro ora che non ci sia da parte del governo e delle istituzioni l'idea che una discriminante tra cooperative vere e non vere sia la dimensione". Lo dice a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative."La vera discriminante aggiunge Altieri- è invece l'utilizzo che si fa della democrazia all'interno dell'impresa cooperativa, la governance e il rispetto delle regole. Molto opportunamente il mondo del credito cooperativo sta predisponendo un modello di autoriforma basato sulle regole e non sulla dimensione conto. E di questo sarebbe utile un confronto con il governo". "Una delle questioni che più ostacolano la competitività delle imprese sia sul mercato nazionale sia sui mercati esteri, è l'accesso al credito, che di per sè è difficile e lo è ancora di più da quando le banche hanno dovuto vivere momenti di difficoltà sul versante della liquidità. A questo si aggiunge il problema dei differenziali dei tassi praticati, diversi da Paese a Paese", precisa Altieri. Copyright sassarinotizie.com 1/1 Page 63 Articolo pubblicato sul sito seitorri.it Estrazione : 11/04/2015 19:22:06 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-285374-20150411-2007131596.pdf Audience : seitorri.it Più : www.alexa.com/siteinfo/seitorri.it http://www.seitorri.it/2015/04/11/soluzioni-per-il-rilancio-del-settore-ittico-lon-venittelli-alla-convention-di-corigliano/ Soluzioni per il rilancio del settore ittico, l'on. Venittelli alla convention di Corigliano Fare il punto sulle strategie da intraprendere per tutelare e salvaguardare la filiera ittica e l'intero sistema economico proveniente dal mare. Questo l'obiettivo del convegno dal titolo "La pesca tradizionale nella nuova Programmazione Comunitaria e le nuove opportunità", che ha avuto luogo ieri pomeriggio a Corigliano, in provincia di Cosenza. L'evento, organizzato in collaborazione con il Gruppo Pd della Camera dei Deputati, ha visto come relatori i referenti delle associazioni di settore nazionali e locali (Federcoopesca, Lega Pesca, Agci Pesca) e rappresentati del governo regionale, su impulso del capogruppo Nicodemo Oliverio e della responsabile nazionale del Pd per la pesca e l'acquacoltura, l'onorevole molisana Laura Venittelli , al suo esordio nella nuova veste dirigenziale. La manifestazione, una prosecuzione ideale di quanto già portato in emersione nel dibattito politico al convegno sul distretto del Medio Adriatico di Termoli, nel dicembre scorso, è vissuta sul confronto attivo con le associazioni di marineria locali, i rappresentanti di forze economiche e sociali e gli esponenti istituzionali per affrontare le problematiche di settore legate ad una ormai nota sfavorevole congiuntura economica e per proporre soluzioni tese a valorizzare il comparto. Un tema molto sentito e dibattuto nelle oltre tre ore di discussione e confronto, che hanno visto un pubblico numeroso e attento come non mai, sensibile per ragioni sociali, culturali ed economiche sulle tematiche legate alla crisi della pesca, alla difficoltà di adempiere alle restrittive norme comunitarie in materia, alla necessità di far sentire forte la voce della categoria sia a livello nazionale che internazionale. Il dibattito è stato arricchito dall'intervento dei rappresentanti nazionali e regionali di Copyright seitorri.it 1/2 Page 64 Articolo pubblicato sul sito seitorri.it Estrazione : 11/04/2015 19:22:06 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-285374-20150411-2007131596.pdf Audience : seitorri.it Più : www.alexa.com/siteinfo/seitorri.it http://www.seitorri.it/2015/04/11/soluzioni-per-il-rilancio-del-settore-ittico-lon-venittelli-alla-convention-di-corigliano/ Federcoopesca, Legapesca e Agci Pesca, e le rappresentanze sindacali della Cisl e della Cgil; dei Consiglieri regionali Mimmo Bevacqua e Mauro D'Acri e con gli impegni assunti dall'assessore regionale al Lavoro e alle Attività produttive Carlo Guccione e dal sottosegretario di stato alla Pesca Giuseppe Castiglione. Copyright seitorri.it 2/2 Page 65 Articolo pubblicato sul sito siciliainternazionale.com siciliainternazionale.com Estrazione : 11/04/2015 00:08:53 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-293743-20150411-2006235585.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/siciliainternazionale.com http://www.siciliainternazionale.com/buonfiglio-vincente-il-modello-della-blue-economy-del-distretto-della-pesca/3983 Buonfiglio: "vincente il modello della Blue Economy del Distretto della Pesca" Giampaolo Buonfiglio, Presidente del Consiglio Consultivo per il Mediterraneo Medac-Ue e Presidente del Coordinamento dell'Alleanza delle Cooperative Italiane della Pesca, ha visitato le strutture produttive e tecniche del Distretto della Pesca. Nel corso della visita il Dott. Buonfiglio, accompagnato dal Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, ha conosciuto importanti realtà imprenditoriali della filiera distrettuale, dalla cantieristica alla commercializzazione del pescato. Successivamente ha visitato la prestigiosa sede dell'Iamc-Cnr di Capo Granitola nel quale sono attivi alcuni "laboratori tematici" del progetto "Nuove Rotte Verso la Blue Economy" promosso dal Distretto Pesca siciliano che da anni ha sviluppato un modello produttivo ispirato dai principi della Blue Economy , la filosofia produttiva propugnata dal Distretto della Pesca che guarda alla responsabilità condivisa delle risorse a partire dall'acqua ed alla cooperazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. Buonfiglio ha incontrato i responsabili dei laboratori della Blue Economy e gli esperti dell'Osservatorio della Pesca del Mediterraneo coordinato dall'ing. Giuseppe Pernice che ha illustrato l'attività dell'Osservatorio fin dalla sua costituzione a partire al 2008 quando è stato riconosciuto, con una legge ad hoc, dalla Regione Siciliana e per la quale redige il Rapporto annuale sulla Pesca ed Acquacoltura in Sicilia. Presso la sede del Distretto della Pesca ha avuto una riunione con rappresentanti del Coordinamento Filiera Ittica Mazara (Distretto Produttivo della Pesca, Confederazione Imprese Pesca Mazara-Federpesca, Confederazione Imprese Pesca-Coldiretti, Co.Ge.P.A. Mazara-Lega Pesca, Fiume Mazaro-Unci Pesca, O.P. "Il Gambero e la Triglia del Canale", e dai sindacati Flai-Cgil, Uila-Uil e Fai-Cisl). E' stata affrontata l'annosa questione della riduzione degli areali di pesca nel Mediterraneo, si è parlato delle normative Ue applicate al settore e dei problemi strutturali del porto di Mazara del Vallo. "Il Distretto della Pesca è una realtà molto attiva e sta marciando concretamente nella direzione del modello produttivo della Blue Economy e ciò grazie alla interazione con gli istituti scientifici: è una formula vincente per il futuro. Mi auguro che il Distretto aderisca al Medac-Ue e porti la sua esperienza ed il proprio modello lì Copyright siciliainternazionale.com 1/2 Page 66 Articolo pubblicato sul sito siciliainternazionale.com siciliainternazionale.com Estrazione : 11/04/2015 00:08:53 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-293743-20150411-2006235585.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/siciliainternazionale.com http://www.siciliainternazionale.com/buonfiglio-vincente-il-modello-della-blue-economy-del-distretto-della-pesca/3983 dove sono presenti tutte delegazioni della pesca degli Stati membri. Il Distretto potrebbe essere una voce importante per le nuove politiche della pesca in ambito euromediterraneo". In merito all'incontro con il Coordinamento della Filiera ittica mazarese, Buonfiglio ha sottolineato: "l'Alleanza delle Cooperative si farà portatrice delle esigenze della filiera ittica mazarese in tutte le sedi possibili". Infine il dott. Buonfiglio ha incontrato lo staff del Distretto Produttivo della Pesca ed ha manifestato il proprio interesse a partecipare alla prossima edizione, la quarta, di Blue Sea Land, l'Expo dei Distretti e delle eccellenze del Mediterraneo, Africa e Medioriente e del dialogo interculturale e religioso. Copyright siciliainternazionale.com 2/2 Page 67 Articolo pubblicato sul sito toscanamedianews.it toscanamedianews.it Estrazione : 12/04/2015 16:01:52 Categoria : Attualità File : piwi-9-12-282993-20150412-2007926135.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/toscanamedianews.it http://www.toscanamedianews.it/mercoledi-il-mondo-del-turismo-incrocia-le-braccia.htm Mercoledì si ferma il mondo del turismo Giornata di sciopero il 15 aprile per baristi, ristoratori, addetti alle mense e agenti di viaggio che chiedono il rinnovo del contratto nazionale FIRENZE - Due anni senza contratto sono troppi. Per questo i lavoratori del turismo hanno organizzato per mercoledì 15 aprile una giornata di sciopero nazionale. Anche in Toscana dunque, baristi, ristoratori, addetti alle mense, albergatori, agenti di viaggio, guidati dai sindacati confederali incroceranno le braccia. I tavoli di trattativa aperti da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs con le organizzazioni datoriali Fipe, Fiavet, Federturismo, Confindustria Alberghi, Angem, Alleanza delle Cooperative Italiane e Confesercenti sono in stallo. Ecco dunque che i circa 90 mila lavoratori toscani del settore si riverseranno a Roma per una delle tre manifestazioni organizzate dai sindacati. La scelta del 15 di aprile non è casuale: saremo a due settimane dall'inizio dell'Expo e soprattutto è la giornata mondiale per i diritti dei lavoratori del fast food. Oltre al rinnovo del contratto nazionale i lavoratori del comparto del turismo temono l'effetto Jobs Act: con l'introduzione della Naspi dal 1° maggio prossimo, i lavoratori stagionali che lavorano in media 6 mesi l'anno rischiano di vedere la durata e il valore del loro sussidio del 50% circa. Copyright toscanamedianews.it 1/1 Page 68 Tematica (ITA) Avvenire (ITA) Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 1, 1, 3 3 Pagina: Autore: Luigino Bruni Autore: Readership: Readership: 328000 Diffusione: Diffusione: 92440 15 Aprile 2015 Aziende che soffrono Perché i lavoratori sono importanti per superare le crisi LUIGINO BRUNI Sono ormaiin tantia parlare diripresa dell'economia e delPII,come se II PIIfosse capace di parlare da solo di cose buone. La realtà vera deIIa nostra economia dice che le imprese soffrono e continueranno a soffrire a lungo. Una causa comune di sofferenza e di faIIimento si trova in alcuni tipici errori neIIa gestione dei lavoratori. Page 1 // 3 3 Page 70 This article is intended for personal and internal information only. prohibited. only. Reproduction or distribution is prohibited. L'importanza dei lavoratori per superare le cnsi aziendaU LE REGOLE PER AFFRONTARE LE DIFHCOLT/ Comunità, ascolto, fiducia: serve il «noi» per ripartir ono ormai in tanti a parlare di ripresa dell'economia e del Pii, come sei!Pil fossi capace di parlare da so!o di cose buone. L realtà vera della nostra economia dice chi le imprese soffrono e continueranno a soffrire a lungo,e con esse il mondo del lavoro. E non soffrono e chiudono soltanto per mancanza di mercati e di vendite. Una causa comune di sofferenza e di faffimento si trova,infatti,in alcuni tipici errori nella gestione dei lavoratori durante le crisi. Quando si attraversano fasi difficili e lunghe, infatti, commettiamo più facilmente molti errori gravi nelle relazioni tra classe dirigente e lavoratori. Ci sono sempre più grandi aziende che di fronte a una crisi che comporta una riduzione del personali (non dimentichiamo che ridurre il personale durante le crisi non è un dogma, ma quasi sempri una scelta), si muovono interamente sul piano "politico": la proprietà incontra i sindacati, propon un piano industriale e la crisi si contratta "politicamente" decidendo quantilavoratori sacrificare alle esigenze della sopravvivenza, lavoratori che non vengono mai,intenzionalmente considerati nè ascoltati. ltre imprese,invece, per licenziare seguono la strada del mercato, usando incentivi individuai e compensazioni monetarie per chi viene 'rimosso". In entrambi i casi manca il soggetto principale: la comunità dei lavoratori, perché nel primo caso sono rappresentati e mediati, nel secondo ci sono solo i singoli individui(spesso messi in conffitto tra di loro). Una impresa, però, non è né un piccolo parlamento nè un insieme di individui separati,legati ciascuno dal contratto con la proprietà: le imprese reali vivono se sono capaci di creare un organismo vivo di relazioni virtuose tra tutti i vari componenti dell'organizzazione. Quandc un'impresa inizia una crisi seria, ci sono alcune regole fondamentali da seguire, se si vuole tentare un vero coinvolgimento dei lavoratori nel cercare S - - A soluzioni e cercare di superarla,a volte uscendone migliori di come vi si era entrati. La prima si chiama telnpismo: per affrontare bene una crisi è fondamentale intervenire in tempo,non quando il processo è ormai avanzato e grave. Una buona classe dirigente deve anticipare le crisi importanti, e quindi capire quale è il momento giusto per intervenire, cogliendo i segnali deboli che consentano di prevedere l'esplosione della crisi. E poi bisogna iniziare ad ascoltare i lavoratori all'inizio della crisi (esterna o interna) e non alla fine, magari solo per comunicare loro la soluzione già decisa ad altri liveffi. I "coinvolgimenti" dei lavoratori in questa fase terminale, oltre a non essere di giovamento non fanno altro che acuire le sofferenze. discorso appena iniziato e ancora tutto aperto, dicendo che molte soluzioni sono possibili, coinvolgendo i lavoratori nel cercare le soluzioni. Ho conosciuto lavoratori che insieme sono stati capaci di atti eroici(riduzioni significative dello stipendio per anni, pur di salvare qualche posto di lavoro), che la direzione non aveva neanche immaginato. E questo perché presi sul serio all'inizio della crisi, considerati come il grande valore dell'impresa e non solo come il principale problema. Si capisce che in questi casi il linguaggio e la scelta delle parole sono molto importanti. soluzioni vere e buone non si trovano, perché la competenza più preziosa è sempre quella incorporata nelle mani e nella mente di chi il lavoro lo vive e non di quelli che il lavoro lo conoscono raccontato dai manager o rappresentato dai numeri. nfine,il principale errore da evitare è dividere la comunità dei lavoratori. La vera arte di chi deve gestire una crisi difficile in una impresa sta nel non dividere, nel tenere coilipatta Lutta la comunità di lavoro, creare un ciriia simile a quello clic vivono i marinai che stanno affrontando una tempesta. Ma per far questo occorre che scatti una logica del «noi» I Page 2 2 // 3 3 Page 71 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. e non solo la logica dell'<io», che è possibile se i manager sono capaci di far sentire ogni lavoratore come il centro della soluzione, trattarlo come se tutto dipendesse da lei o da lui. Arte rara e difficilissima, soprattutto nel nostro capitalismo finanziario. Ognuno di noi è un intreccio di motivazioni, di interessi, di vizi e di virtù. E la cultura organizzativa, soprattutto nei tempi di crisi, con un ruolo chiave dei manager, che favorisce l'emergere nel posto di lavoro della nostra parte migliore o di quella peggiore. Ogni buon processo di coinvolgimento dei lavoratori è sempre molto rischioso, e ha bisogno di occhi giusti e buoni, della capacità di guardare i lavoratori, tutti i lavoratori, come qualcosa di positivo e di bello, e non come fannulloni e opportunisti. Se l'imprenditore, il manager o magari le stesse organizzazioni sindacali partono dall'ipotesi che i lavoratori sono solo lavativi e opportunisti, è certo che troveranno conferma alle loro ipotesi, anche solo perché creeranno un clima di sfiducia e di negatività che estrarrà dalle persone la loro parte meno cooperativa e più egoistica. La prima ricchezza di ogni impresa e di ogni organizzazione sono le persone, le loro competenze,le loro energie morali, il loro cuore. Le crisi si superano quando si hanno la saggezza e il coraggio di ripartire da questa antica, grande e trascurata verità. llItRItTIF Senza la stretta collaborazione con chi lavora veramente dentro l'impresa, le soluzioni vere e buone non si trovano, perché la competenza più preziosa è sempre quella incorporata nelle mani e nella mente di chi il lavoro lo vive e non di quelli che lo conoscono raccontato dai manager o rappresentato dai numeri Page 3 3 // 3 3 Page 72 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. CORRIERE DELLA SERA Corriere della Sera (ITA) (ITA) Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 1, 1, 23 23 Pagina: Autore: Fulvio Bufi Autore: Readership: Readership: 2710000 Diffusione: Diffusione: 318664 15 Aprile 2015 Woodcock perde l'indagine sulla coop Il Tribunale di Napoli conferma le accuse. Ma trasferisce gli alti all'Antimafia di Bologna di Fulvio Bufi 'inchiesta sugli appalti truccati alla Cpl Concordia lascia Napoli e approda a Bologna, per competenza territoriale. Lo ha deciso il Tribunale del riesame del capoluogo campano. Confermati gli arresti in carcere per i due manager Francesco Simone e Maurizio Rinaldi. Restano le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione internazionale e riciclaggio. L Page 1 // 2 2 Page 73 This article is intended for personal and internal information only. prohibited. only. Reproduction or distribution is prohibited. «Per l'inchiesta sulla coop competenti i pm cli Bologna» Il Riesame e il caso Cpl Concordia. Sorpresa della Procura parIenopea - - - -NAPOLI Con una sentenza che in procura ha colto tutti di sorpresa, il tribunale del Riesame ha disposto ieri sera il trasferimento alla Direzione distrettuale antimafia di Bologna degli atti riguardanti l'inchiesta sulla Cpl Concordia, la cooperativa modenese vincitrice dell'appalto per la metanizzazione dei principali comuni di Ischia. Il provvedimento è stato emesso al termine dell'udienza relativa al ricorso di due degli undici indagati, il responsabile delle relazioni istituzionali della Cpl, Francesco Simone, e il responsabile di area Maurizio Rinaldi. Per entrambi il giudice ha respinto le istanze, confermando le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Amelia Primavera su richiesta dei pubblici ministeri Woodcock, Carrano e Loreto in cui sono contestati i reati di associazione per delinquere,corruzione, corruzione internazionale, riciclaggio e false fatturazioni. Contestualmente, però, il tribunale ha disposto il trasferimento degli atti a Bologna. Perché il giudice abbia ritenuto che sia della procura antimafia emiliana la competenza territoriale su una inchiesta imperniata intorno a un appalto assegnato dal comune di Ischia,lo si capirà quando oltre al dispositivo saranno depositate le motivazioni della sentenza. Ed è questo che aspettano in procura, dove oltre alla sorpresa c'è anche la certezza di aver operato correttamente. Per ora si può solo ipotizzare che il giudice abbia ritenuto - - che la «sede» dei reati conte- non era previsto né prevedistati agli indagati non sia Ischia bile che tutto avvenisse così ma Modena, dove la Cpl Con- presto. C'è però anche un'altra cordia ha i suoi uffici centrali. E eventualità, pur in presenza poiché tra le accuse c'è anche il della sentenza di ieri: e cioè che riciclaggio, che è sempre di sialamagistraturadiBolognaa competenza dei magistrati an- dichiararsi non competente. A timafia, ecco l'assegnazione quel punto a dirimere la quedella competenza territoriale a stione interverrebbero le sezioBologna, dove, a differenza di ni unite della Cassazione. Modena,c'è la Dda.Fulvio Bufi Resta da chiedersi che succederà a partire da oggi per le altre udienze già fissate davanti al Riesame di Napoli, dove stamattina dovrebbe comparire Nicola Verrini, il responsabile commerciale per l'area Tirreno della Cpl. Come si regolerà il giudice che dovrà esaminarne il ricorso? La sentenza di ieri non comporta automaticamente che tutti gli atti vadano a Bologna, ma l'eventualità che si prospetti questo scenario non si può escludere. E non si può escludere nemmeno che, alla luce della sentenza, i collegi difensivi adottino nuove strategie e sollevino da subito la questione della competenza territoriale. Che l'inchiesta sulla Cpl fosse destinata a coinvolgere altre procure era prevedibile. Perché, soprattutto se la disponibilità a collaborare espressa da Simone e Verrini sarà confermata con i fatti, è più che probabile che verranno alla luce presunti illeciti avvenuti ben lontano da Napoli e dalla Campania, visto che la Concordia opera su tutto il territorio nazionale.In quel caso sarebbe(o sarebbe stata), la stessa procuradi Napoli a trasmettere gli atti agli uffici competenti. Ma Page 2 2 // 2 2 Page 74 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. CORRIERE DELLA SERA Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Corriere della Sera (ITA) (ITA) Pagina: 6 6 Pagina: Autore: Marco Domerco Autore: 4i Readership: Readership: 2710000 Diffusione: Diffusione: 318664 15 Aprile 2015 Quell'idea relativa di legalità Così la tolleranza su De Luca ha clistrullo il Pd campano di Marco Demarco arebbe stato comodo, per Renzi, continuare a vedere il Pd campano da una certa distanza di sicurezza, così come ha fatto fino a quando ha potuto, fino a quando non è andato a sbattere contro il muro dell'inevitabilità. Magari gli fosse stato possibile guardare Napoli con la stessa ottica scelta da Antonio Pascale per la sua recente «con troguida» alla città. E cioè dall'alto, dalle terrazze di Castel Sant'Elmo, dove ripararono i soccombenti rivoluzionari del 1799, o comunque da lontano quanto basta per escludere alla vista i particolari scomodi. E invece, Renzi sabato sarà a Pompei,a visitare gli scavi a cui si sta dedicando il ministro Franceschini, e poi nella vicina Ercolano, dove a due passi dall'ingresso della città antica c'è il circolo del tu guarda! Pd, un tempo sezione Pci dedicata al protoroltamatore Lenin. L'inevitabile è qui. Ma quella di Ercolano è solo una delle tante «situazioni specifiche» a cui allude il vicesegretario Lorenzo Guerini, quando invita a tenere distinte le bassezze territoriali del Pd dalle sorti magnifiche e progresshe del ren zismo nazionale. In realtà, la Campania è per Renzi ciò che la Puglia è per Berlusconi: una regione incasinata, con tutti contro tutti, e con un micronotabiliato scatenato, rancoroso, vendicativo, che in assenza di autorevolezza centrale agisce in regime di autosufficienza poli- S tica. Allo stesso modo,il salentino e irriducibile Fitto è l'equivalente del salernitano De Luca. In Campania, Renzi ha lasciato che De Luca,condannato in primo grado, si candidasse (vincendo) alle primarie regionali campane, pur essendo limitato dalla legge Severino e votato alla sospensione in caso di vittoria finale. Da qui tutto il resto. Tutto il resto tranne ciò che a De Luca non è in alcun modo attiibuibile, e cioè il terremoto ischitano, l'arresto del sindaco F'errandino, il partito sconvolto per le accuse di cor ruzione nell'inchiesta sulla meLanizzazione dell'isola e per gli scambi ipotizzati tra appalti alle cooperative e favori personali e familiari. Ma a parte questo, le altre «situazioni specifiche» hanno tutte a. che fare, direttamente o indirettamente, col deluchismo che Renzi ha avallato, cioè con quell'autosufficienza che si esplica attraverso l'uso spregiudicato del potere e un'idea relativistica della legalità. Ciò che ne è seguito, allora, non è il caso che frana all'improvviso. Ma l'inevitabilità che si fa muro. Muro contro cui non si può non sbattere. A Ercolano, 11 candidato sindaco voluto dal Nazareno, l'avvocato Ciro Buonajuto, amico del ministro Boschi e appoggiato dall'europarlamentare Pina Picierno, ha provocato, per reazione, la rivolta «autonomista» del circolo Pd con conseguente candidatura alternativa di Antonio Liberti, commercia- lista. Quest'ultimo è sostenuto dal sindaco e dal vice sindaco uscenti, entrambi tagllati fuori da un'inchiesta giudiziaria. La loro argomentazione chiave è questa: ma come,noi già «condannati» pur non essendolo, e De Luca, che di fatto lo è, in campo per la Regione? A Pomigliano, l'ex sindaco Michele Caiazzo ha vinto le primarie comunali per soll tre voti. Subito è arrivata la censura del segretario provinciale Venanzio Carpentieri, che invece nulla ha detto contro i rivoltosi di Ercolano. Prevedibile la replica dei locall: ma come, a Ercolano si rispettata l'autonomia del territorio e qui no? A Giugliano, terza città della Canipania, il vincitore delle primarie, Antonio Poziello, proprio ieri è stato rinviato a giudizio (l'accusa è di associa zione per delinquere e tentata truffa su contributi pubblici) e naturalmente anche lui fa pesare il fatto che una condanna sulle spalle(come De Luca)ancora non ce l'ha. E poi ci sono i casi dei sindaci che (De Luca docet, ancora) le leggi le girano e le rigirano come gli pare. lTna norma regionale vieta a quelli in carica di candidarsi al consiglio regionale. E allora cosa fanno i primi cittadini? Si procurano la decadenza, così possono candidarsi senza far sciogliere i consigli comunali passando ll testimo ne alloro vice. Franco Alfieri, sindaco diAgropoli,è decaduto per essere entrato di proposito in conflitto con l'amministra- zione: ha contestato una multa di 41 euro per divieto di sosta. Lo stesso ha fatto Pino Capasso, sindaco di San Sebastiano alVsuvio. Mentre Paolo Rossomando, sindaco di Giffoni, ha chiesto i danni al Comune per essere finito con la propria auto in una buca. Probabilmente sprovvisto di patente o di auto personale, Tommaso Amabile, sindaco di Fisciano, ha invece affidato la tesoreria comunale alla Banca di credito cooperativo, di cui è amministratore. Decaduto per vie analoghe anche Nunzio Carpentieri, sindaco di Sant'Egidio del Monte Albino. Mentre Donigi Magliulo, sindaco di Vllla di Briano, si è corretto subito dopo aver letto la sua storia sul Corriere del Mezzogiorno. E si è regolarmente dimesso. Almeno lui. Il rapporto con Roma Senza autorevolezza centrale i micronotabili agiscono in regime di autosufficienza politica 21,4 pr cento il voto ottenuto dalla lista pd alle Regionali campane del 2010 Icasi Page 1 // 2 2 Page 75 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. •Il Pd campano è alle prese con diverse situazioni controverse •A Ercolano è guerra di candidati sindaco,a Castellammare si è dimesso il sindaco,a Pomigliano il vincitore delle primarie non è riconosciuto dal partito, a Giugliano il candidato è finito sotto processo .,.., III; ___ - } I, ' La protesta Sabato scorso un gruppo di iscritti del Pd di Ercolano ha occupato la sede del partito per protestare contro la gestione del risultato delle primarie. Lirliziativa è terminata due giorni dopo, ma sono rimasti affissi sulla facciata due striscioni (CcriLrcLucc) Page 2 2 // 2 2 Page 76 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. IL GIORNALE D'ITALIA Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale (ITA) Il Giornale d'Italia (ITA) Pagina: 2 2 Pagina: Autore: n.d. Autore: 14 Aprile 2015 ENNESIMO ANNUNCIO L'Alleanza Coop: Fuori chi non rispetta le regole utto sembra facile e scontato, a parole, ma nei fatti 'il sistema' è ancora quello che è. Le parole, comunque, sono queste: Abbiamo il dovere di mettere fuori dal sistema dell'Alleanza le imprese cooperative che non rispettino le regole alle quali tutte le imprese, in particolare quelle cooperative, devono essere sottoposte, pronunciate da Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle Cooperative, l'associazione di rappresentanza che riunisce le tre grandi centrali cooperative italiane (Agci, Confcooperative e Lega Coop), nel corso di un colloquio con Labitalia dell'AdnKronos, a proposito dei recenti scandali di Ischia e di Roma in cui sono coinvolte cooperative come la Cpl Con- T cordia e la 29 Giugno. "Abbiamo gli anticorpi sufficienti affinché questi episodi vengano cacciati dall'ambito delle nostre imprese. L'impresa cooperativa è stata, è e rimane un'impresa nella quale le buone prassi sono quotidianamente esercitate. L'Alleanza è impegnata (e lo è da prima che si verificassero scandali come quello di Roma e di Ischia) nella lotta alla falsa cooperazione", aggiunge Altieri, prima di ricordare "la firma a novembre 2013 come Agci, Confcooperative e Lega Coop di un protocollo d'intesa sulla legalità con il ministero degli Interni proprio per la lotta a questa cooperazione spuria e 'falsa' che si annida prevalentemente al di fuori del mondo dell'Alleanza". • Page 1 // 1 Page 77 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. IISoIe4J 24 Ore (ITA) (ITA) Il Sole 24 Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 23 23 Pagina: Autore: Enrico Bronzo Autore: Readership: Readership: 963000 Diffusione: Diffusione: 176934 15 Aprile 2015 Per la ripresa è l'ora della verifica I settori export-oriented hanno reagito meglio di ailtri alla crisi L'Osservatorio economico. Miglioramenti daL consuntivo 2° semestre 2014 e nette stime per il 2015 Enrico Bronzo — Secondo le aziende campione dell'osservatorio economico Ipack-Ima,nelsecondo semestre 2014laripresa economica,avviatasinellapriinaparte dell'amio,si è stabilizzata ed è progredita lentamente com'era nelle aspettative delcomparto e dell'intera economianazionale. l'osservatorio ha appena terminato l'indagine semestrale presso i fornitori di tecnologia, materialie servizilegati all'attività di processo(alimentare e non) e di imballaggio di ogni business community del mondo espositivo dellafieraIpack-Ima. Nel corso del 2014 si legge nelrapporto sono leggermente migliorate le aspettative economiche delle imprese e ciò ha favorito una timida ripresa del ciclo degli investimenti. Buone sono pure le aspettative per i primi sei mesi del 2015 durante i quali è atteso un parziale rafforzamento della ripresa. In particolare sui mercati internazionali l'intero comparto dovrebb e beneficiare delrepentino deprezzamento dell'euro. Tutte le variabili monitorate export e occupazione confermano questatendenza.Infatti,il numero di imprese in crescita risulta superiore a quello delle imprese in diminuzione,afronte della stahilit dichiar2t2 e attesa dallemetà della aziende del campione. In particolare, con riferimento al secondo semestre 2014, quasi un terzo delle imprese ha dichiarato una cre- - - scitadelfatturato e soloi116% ha subito un calo,con oltre la metà delle imprese che hanno registrato una stabilità dcl dato. Tra i tre macro-settori consi- clerati(produttori di macchinari, materiali/imballaggi e servizi),i servizi, seguiti dai macchinari, sono quelliconunadinamicamigliore, stabilità completa per il settore materiali. Pressoché tutte le nove business community mostrano un saldo positivo tra imprese in crescita e imprese in calo; solo Hygiene& beauty presenta una completa stabilità in quanto le aziende in aumento e quelle in declino si pareggiano. Pharma, Beverage e Meat sono le business community coni risultati migliori(rispettivamente 28%, 23% e 22%). Performance ancora più positivasiriscontraperle esportazioni:afronte di quasiun terzo delle imprese in aumento,solo il 10% ha subito un calo; mentre per il 60% delle aziende l'export presenta lo stesso trend,che era positivo,del semestre precedente. Tutti e tre i macro-settori rilevano un trend positivo, con i risultati migliori conseguiti dal settore servizi. A eccezione di Hygiene&beauty che presenta una stabilità dell'export,in tutte le altre business community il numero delle imprese con aumento supera nettamente quello delle imprese con diminuzione, tra questi spicca in particolare Beverage (35%), Gbf, grain based food (26%)e Dairy(24%). Degno di nota è pure l'elevata stabilità delle esportazioni (superiore all'8o%) dichiarata da Meat e Confectionary. I livelli occupazionalirimangono inalterati per 1'86oì delle aziende; inoltre, della restante percentuale, il 12% ha incrementato il nuiiero degli addet- ti, mentre solo il 2% ha ridotto l'occupazione. La stabilità supera il 90% nel settore dei materiali, l'8o% in quello dei macchinari, mentre è parisolo a1570/e periservizi;tllttie tre i macro-settori presentano comunque un saldo positivo tra imprese che hanno aumentano l'occupazione e imprese che l'hanno ridotta. Tutte le business community mostrano una stabilità occupazionale compresa tra l'8o° e il o;uniche eccezioni il Pharma che non supera il 71% e, all'opposto,il Chemicals che raggiunge ilioo per cento. Anche per il primo semestre 2015 le attese sono positive,con unsaldosignificativotraottimisti e pessimisti,e con la maggioranza delle imprese che prevede comunque una stabilità dci datipertutte etre levariabilioggetto d'indagine (fatturato, export e occupa7ione). Per ilfatturato gli ottimistisono quasi un ter7o delle imprese, mentre i pessimisti sono meno di un decimo; la maggioranza del campione (63%) prevede una stabilità. Stesso trend è atteso per tutti e tre i macro-settori; tra questi spicca il 500/e degli ottimisti nel settore dei servizi. In tutte le nove business community, la maggioranza delle imprese si attende una stabilità, che per Chemicals e Confectionaryraggiunge il73percento.Le business community che mostrano il migliore saldo tra ottimisti e pessimisti sono Pharrna (32%),Fruit& vegetable(27%)e Beverage(26%). Trend positivo è atteso per le esportazioni: superiore al 30% sono gliottimistie meno del10%i pessimisti,la maggioranza(quasi il 60%)prevede una stabilità. Tutti e tre i macro-settori hanno aspettativepositive che sono migliori nel caso deiservizi.Con riferimento alle husiness community,le previsioni più rosee si riscontrano in Hygiene & Beauty(38% è il saldo tra numero di imprese ottimiste e imprese pessimiste),segue,a distanza,il Beverage(29%). IL TARGET L'indagine è stata svolta presso i fornitori di tecnologia, materiALi e servizi Legati all'attività di processo e di imballaggio Page 1 // 2 2 Page 78 This article is intended for personal and internal information only. prohibited. only. Reproduction or distribution is prohibited. ( ? !aj 1 - IS __ Meat-tech. Gli obiettivi sono garantire la migliore offerta tecnologica e offrire punti di vista nuovi e di sviluppo alla industria delle carni uIu L" , F . I - uItIu. :____ t Dairytech. Si rivolge al mondo della trasformazione, alle aziende agricole, ai caseifici, agli agriturismi e alle cooperative - - - Frult innovation. Può contare su promotori come Fruitlmprese, Fedagromercati, Confagricoltura, Coldi retti, Unaproa e Fedagri confcoop Lombardia Page 2 2 // 2 2 Page 79 This article is intended for personal and internal information only. prohibited. only. Reproduction or distribution is prohibited. IISoIe4J 24 Ore (ITA) (ITA) Il Sole 24 Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 1-2 Pagina: Autore: Marco Moussanet Autore: Readership: Readership: 963000 Diffusione: Diffusione: 176934 15 Aprile 2015 Ocse:il cuneo fiscale torna a salire in Italia Scontro sul «teso retto>) da 1,6 miliardi — Nel2014il cuneofiscale ètornatoacrescerein Italia.Secondo 1'Ocse il prelievo complessivo sulla retribuzione lorda è stato de148,2%(+0,3% rispetto a12013). Intanto si allarga la polemica sul «tesoretto» da i.6 miliardi. Il cuneotassazione fiscale torna salire a sui singie al Ocse:in Italia nel2014 Marco Moussanet PARIGI Dal nostro corrispondente Dopounannodi(lieve)calo,riprende a salire in Italia il cuneo ilscale,cioè il prelievo complessivo sullaretribuzionelorda.Mavadetto che il nostro Paese è in buona compagnia, visto che nel 2014 la pressione è cresciuta in 23 dei 34 Paesi aderenti all'Ocse (in nove è diminuita e in due è rimasta stabile). Così com'è aumentata (dello 0,1°/o) la media Ocse della figura di riferimento: quella del single con un livello salariale pari alla media della propria nazione. E quanto emerge dal consueto rapporto annuale(Taxing wages) stilato dai tecnici dell'organizzazione parigina. L'anno scorso,in Italia, il cuneo fiscale del singlc a retribuzione media è stato del 48,2°/b,superiore di 0,3 punti a quello del 2013, che aveva invece registrato una flessione dello 0,2% rispetto all'anno precedente. Si tratta di un livello che colloca l'Italia in sesta posizione, dopo Belgio (55,6%), Austria (49,4%), Germania (49,3%), Ungheria(49°/a)e Francia(484%).La media Ocse è del36percento.L'incrementoinItaliaè dell'1% rispetto al2010(0,9% per la media Ocse)e dell'I,I% rispeLto al 2000(-0,7% la media Ocse).Aproposito dimedia Ocse, va ricordato giusto per scrupolo statistico-chel'aumento dello o,1%èilquartorialzo degliul- tinii anni(0,5% nel 2011, o,i nel 2o12e0,2%ne12013),dopoilcaloregistrato nelperiodo 2007-2010(dal 36,1% al 35,1%). Per quanto riguarda la situazionediunacoppia conunsolo stipendio (pari alla media nazionale) e due figli,l'incremento initaliaèancorapiìi forte:O,5% a139 per cento. Un dato che colloca l'italia in quarta posizione dopo Grecia(434%), Belgio (4o,6%)e Francia(40,5%). La media Ocse è del26,9per cento. Un anno fa,cioè sulla base della rilevazione 2013, l'Italia era quinta, superata dall'Austria. Anche per quanto riguarda questa tipologia, l'italia registra un'inversione di tendenza, visto che nel 2013 c'era stato un calo dello 0,3 percento.Rispetto al 2010 l'aumento è dell'1,2 per cento. Se prendiamo invece in considerazione una coppia con due figli e due stipendi (11 primo pari alla mediae ilsecondo parlai67%della media,cioè una delle tipologie di riferimento utilizzate dall'Ocse per il suo lavoro comparativo), l'Italiafasegnare unaflessione dello O,7°/o al cento.Ma si colloca comunquein terza posizione, precedutasolo da Belgio(48,4%)e Francia(43,7%).LamediaOcseèin questocasodel3l,3vo,mentreladifferenza in Italiatra il 2010e il2o14 è del+ o,i per cento.Non c'è stata alcuna hiversione di tendenza nei 48,2%,famiglie monoreddito al 39% due ultimi anni, poiché già il 2013 registrava un arretramento (sia pure solo dello 0,1%). Per quanto riguarda infme la tipologiadellacoppiasenzafiglicon due stipendi(uno pari alla media nazionale e l'altro pari al 33% di quella media),c'è sempre una flessione dello 0,7% (al 44,1%) ma in questo caso l'andamento è positivo,visto che nel 2013 c'era stato un lieveaumentodelloo,2%.Lamedia Ocse è del 32,9% e l'aumento per l'Italia tra il2olo e 112014 è dello 0,2 per cento.L'Italia sitrova anche in questocasoinscstaposizionc,prccedutadaFrancia(444%),Germania(45,lt'o),Austria(45,4°/ri,Belgio (48,1°/ri e Ungheria(49%). «Il rapporto ha commentato il presidente della CommissioneLavoro del Senato Maurizio Sacconi evidenzia come latassazionepenalizziilavorosubordinato,anche perresponsabffitàdeileaddizionali locali. Una tassazione intelligente riconosce almeno lacomponentevirtuosa delsalarioperché collegata alla produttività o all'efficienza.Per questa ragione la prossinla legge distabilità deve incrementare le risorse dedicate alla detassazionedelsalario diproduttività». - - Page 1 // 2 2 Page 80 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. Cuneo fiscale,il confronto internazionale Il cuneo fiscale in alcuni Paesi Ocse. Valori in % sul costo del lavoro. Dati 2014 Imposte sul reddito Contributi a carico del lavoratore Contributi a carico del datore di lavoro C y J: Belgio 55,6 • • Austria 49,4 I 49,3 Germania L[I ' Ungheria Francia Italia • • : tPJ 49,0 IftU!. 48,4 48,2 Ji' 42,5 Svezia 41,2 Portogallo L Spagna :• 40,7 40,4 Grecia Danimarca :: Olanda I 37,7 Norvegia tI 37,0 36,0 Ocse Regno Unito 311 Nota: IL cuneo è calcolato sulla retribuzione di un Lavoratore single senza figli Fonte: Ocse Page 2 2 // 2 2 Page 81 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. IISoIe4J 24 Ore (ITA) (ITA) Il Sole 24 Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 19 19 Pagina: Autore: Gianluca Di Donfrancesco Autore: Readership: Readership: 963000 Diffusione: Diffusione: 176934 15 Aprile 2015 L'India chiamal'industria europea Diplomazia e affari. Il capo deL governo di New DeLhi ha terminato La prima visita ufficiaLe in Francia e Germania Dai caccia Rafale al nucleare civile: rilanciata la cooperazione con Parigi Gianiuca Di Donfrancesco Continijadaøagin1 Ha incontrato gli imprenditori tedeschi ad Hannover, accanto ad Angela Merkel. La sua prima visita ufficiale in Europa si è chiusa ieri a Berlino, da dovcèpartito per il Canada, ultima tappa delviaggio in Occidcntc, il sccondo in quasi un annodi mandato,dopo la visita negli Stati Uniti, Se la Francia è stata scelta come Paese d'apertura del minitour europeo per gli storici rapporti di cooperazionc soprat tuttonelnuclearecivile.laGermania è il primo partner commerciale per l'India in Europì. L'interscmhio, secondo le stime dell'Istituto tedesco di statistiche, valeva 15,9 miliardi di euro nel 2014. Per la Germania, New Dclhi è il 25° partner commerciale, dietro Paesi come Romania e Slovacchia. L'interscambio tra Francia e India, nel 2014, S è invece ferm2to quota 7,8 miliardi cli euro. l'resa nel complcsso,l'Unione europea è però ilprimo partncr commerciale c il primo in vestitore per l'india, come ha ricordato lo stesso Modiallavigilia del viaggio. Nel 2013, l'interscamhio ha raggiunto quota 72,7miliardidieuro.Eranomeno di 29 nel 2003 e i margini di sviluppo sono ancora tutti da esplorare,soprattutto difronte al ritrovato slancio dell'economia del Subcontinente. L'India è ormaiil Paese emergente che cresce pii in fretta, come h confermato ieri anche l'Fmi, che ha alzato di un punto le stime sulPilper i prossimi due anni portandole al 7,5°o (la Cina invece si fermerà sotto i17°0). Agli imprenditori presenti domenica all'inaugurazione della fiera dell'industria di Hannover,chequest'annohascelto proprio 1'Tndi come Paese partner,Modihaasicuratoche New Delhi sta costruendo un ambiente favorevole agli investimcnti,con un regime fiscale finalmente «prevedibile, stabile e conipetitivo». Elia ribadiLo l'impegno a fare delproprio Paese unhuh perl'industria globale, secondo la filosofia dcl programmaMakc inlndia.Ad Hannover,Modiè arrivato conoltre 350 azicndc indianc al seguito. Nel 2013, la Corporate India ha investitoinGermania6imilioni di euro, contro gli 894 milioni investiti nel Sibcontinente dalle aziende tedesche (dati Bundcsbank). Lo stesso programma, Modi, l'aveva appena presentato in Francia, dove, venerdì, ha annunciato l'acquisto di36 caccia Rafale dalla francese Dassault, per un valore di circa 5 miliardi di curo. L'accordo mette in un angolo la mega commessa ottenuta nel 2012 dalla stessa Das sault per la fornitura di 126 caccia, io8 da fabbricare in India, Proprio sulla realizzazione degli aerei nel Suhcontinentc si è incagliata la commessa: per Dassault,tra le altre cose,delocalizzare la produzione avrebbc fatto lievitarc 11 prezzo a 20 miliardi di dollari,dai 12 pattuiti originariamente. Adesso New Delhi,attraversoilministro dela Difesa, M2nohr Prrikr,f sapereched'orainavantitratterà ogni acquisto di Rafale direttamente con il governo di Parigi.Scnza che nessuno lo affermi ufficialmente,la commessa sui 126 Rafale,una tra le più grandi al mondo, sembra quindi a un punto morto. Per la Fr2ncia si tratta comunque del secondo tornato con impegnid'investicontratto di esportazione dei mento per 35 e 20 miliardi di suoicaccia,dopoquello stipula- dollari in anni. toili6febbraio conl'Egitto. T LJ LIP4U L Dalla visita al quartier generale di Airbus, a Tolosa, Modi Il Fondo monetario conferma: tornainvece coniapromessadi l'economia indiana cresce nuovi investimenti. Dal 2005, più velocemente l'India ha acquistato circa 800 degli altri Paesi emerenfl aerei dal colosso europeo, che compresa a Li na rappresentano il53°0 dellaflotta nazionale e il 7000 delle nuove commesse. Nel Subcontinente, Airbus ha già due centri unge gneristici, uno per l'aviazione civile,unoperladifesa,euncentro di ricerca, per un totale di 400 addetti. Nel 2014, queste strutture hanno generato commesse in India per 400 milioni di dollari.Cifra che saliri a 2 miliardi nei prossimi cinque anni, come ha annunciato la compagnia. «L'India ha dichiarato l'ainmimustratore delegato di Airbus Tom Enders gioca già un ruolo importante nelle nostre attività internazionali e vogliamo aumentare il suo contributo ainostriprodotti». In tutto, la delegazione indiana ha siglato 20 intese in Francia. Tra queste spiccano due accordi con Areva per velocizzarelacostruzionediuna centrale nucleare nel Maharashtra. Il negoziato va avanti ormai da 5 anni cd è impanta nato sul prezzo finale. Nel settore delle ferrovie, poi. sono statimossiiprimipassiperuna cooper7ionc nello sviluppo di treni veloci compatibili con lo stato delle linee indiane.Parigi ha anchc promesso due miliardi dicuro perlo sviluppo so stenibile. Dai recenti viaggi in Giappone e Cina, che restano al centrodel]2politc2estereconomica indiana,Modi era pero - - Page 1 // 2 2 Page 82 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. A A- 'i, i' Partner. Il cancelliere tedesco Angela Merkel accoglie a Berlino il primo ministro indiano Narendra Modi L'interscambio Ue-India In miliardi di euro lmport Export 2010 2011 33,5 34,9 39,9 40,6 2012 37,4 38,5 2013 36,8 35,9 Page 2 2 // 2 2 Page 83 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. ItaliaOggi JOTUMAM KCO. CIL!ID(CO K rO4Zfl (ITA) Italia Oggi (ITA) Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 2 2 Pagina: Autore: Carlo Valentini Autore: Readership: Readership: 163000 Diffusione: Diffusione: 40266 15 Aprile 2015 E ora di separare le coop da ciò che non lo è più DI CARLO VALENTINI e coup hanno incominciato la politica dello struzzo nel 2004,quando l'Unipol guidata da Giovanni Consorte tentò la scalata alla Banca nazionale del lavoro. E si appoggiò per l'operazione ai cosiddetti amici del quartierino (Fiorani, Fazio). Ne seguirono polemiche politiche ma Legacoop, di cui Unipol faceva (e fa) parte, non tirò fuori la testa dalla sabbia per affrontare il nodo del problema: scopi,fmalità e comportamenti delle coop nella società di oggi. Da allora il movimento cooperativo è incorso in una serie di incidenti,l'ultimo la vicenda che coinvolge il Cpl (appalti a Ischia) senza mai interrogarsi sulla metamorfosi di piccole coop diventate giganti ma per la loro natura rimaste prive di anticorpi. Le cooperative nacquero alla fine dell'SOO come forma di autotutela, persone che si mettevano insieme per riuscire a lavorare e a guadagnare un salario. Per questa natura mutualistica esse vennero facilitate dal legislatore, anche dal punto di vista fiscale. Tutto andò bene fino a qualche decennio fa, quando piccolo era bello. Poi però da un lato le coop di produzione hanno dovuto fare i conti coi mutamenti del mercato dall'altro l'ebbrezza della finanza facile penetrò anche nel quartier generale di Legacoop.Un mix che ha finito per snaturare l'essenza della cooperazione. Difficile vedere l'affiato mutualistico nell'Unipol, nelle grandi imprese di costruzione, nelle catene di ipermercati che L si contrappongono a Esselunga, nei grandi produttori di salumi, vino e formaggi. Si è venuta così a creare una dicotomia tra i colossi coop e le cooperative a misura di socio, quelle dove ancora i dipendenti sono i «proprietari» dell'azienda e difendono nicchie di mercato (dalla lavorazione delle porte agli accessori meccanici). Ma in questa situazione le piccole coop sono state via via emarginate all'interno del mondo cooperativo, dove per contare bisogna avere dimensione e fatturato, da raggiungere (insegna la Cpl)in qualunque modo. Il movimento cooperativo ha dinanzi a sé l'opportunità (o meglio: la necessità) di una rifondazione, separando ciò che ancora è coop da ciò che non lo è più, indicando norme etiche stringenti, cacciando chi sbaglia.In questo modo scoprirebbe che nella crisi che stiamo attraversando c'è domanda di cooperazione, ma di quella vera, quasi un ritorno alle origini. Stop alla politica dello struzzo iniziata nel 2004 Page 1 // 1 Page 84 This article is intended for personal and internal information only. prohibited. only. Reproduction or distribution is prohibited. ItaliaOggi JOTUMAM KCO CIL!ID(CO K rO4Zfl (ITA) Italia Oggi (ITA) Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 40 40 Pagina: Autore: n.d Autore: Readership: Readership: 163000 Diffusione: Diffusione: 40266 15 Aprile 2015 POPOLARI SPA Sindacati vogliono esserci Dipendenti e sindacati delle grandi banche popolari studiano nuove forme di coinvolgimento nelle future società per azioni. Secondo milanofinanza.it, il primo soggetto a muoversi sarebbe la Uilca e la prima banca teatro delle manovre la Popolare di Milano. Il 22 aprile, il direttivo Bpm della Uilca dovrebbe infatti presentare un think tank allargato alle altre grandi banche cooperative e dedicato al progetto. L'idea sarebbe quella di dar vita a un contenitore(cooperativa o fondazione), che sia socialmente utile ai dipendenti e che partecipi in forme da definire alla governance della futura spa.Se il progetto prendesse forma,il nuovo soggetto potrebbe contribuire alla costituzione di quello zoccolo duro di azionisti su cui si fonderà la governance delle future spa. Il tema era emerso sabato all'assemblea della Bpm,dove l'associazione di dipendenti il Patto ha presentato una serie di proposte, tra cui lo scorporo da parte della società cooperativa, di tutte le attività bancarie «mantenendo alla cooperativa originante una partecipazione minoritaria nella nuova spa». Page 1 // 1 Page 85 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. la Repubblica La Repubblica (ITA) (ITA) Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 1, 1, 23 23 Pagina: Autore: Alessia Gallione Autore: !ibh1ic Readership: Readership: 2836000 Diffusione: Diffusione: 316583 15 Aprile 2015 Il conto dell'Expo progetti tagliati e spese gonfiate di 180 milioni L'INCHIESTA ALESSL4 GALLIONE A STORIA tormentata di Padiglione Italia è lì, in quel palazzo di cinque pianicheprovaascrollarsidi dossoleimpalcaturedeicantieriperl'aperturadelPrimo maggio.Una stradain salita anche nel prezzo per costruirlo:92 milioni,quasi30 in più rispetto ai63iniziali. L Page 1 // 3 3 Page 86 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. Progetti tagliati eopere più care di 180 milioni Expo presenta il conto L'allarme Dal Padiglione Italia,lievitato da63 milioni a92, alla "Piastra", passata da 165 a224.Lestmtture sono iidimensionate,ma le aziende chiedono più soldi ALESSIAGALLIONE MILANO. La storia tormentata di Padiglione Italia è li, in quel palazzo di cinque piani che.conle altre strutture che lo accompagnano, sta provando a scrollarsi di dosso le impalcature dei cantieri per l'apertura del Primo maggio. Unastradainsalitascolpitaanche nel prezzo che verrà pagato per costruirlo:92 milioni, quasi 30 in più (coperti da sponsor, assicura il commissario Giuseppe Sala) rispetto ai 63 iniziali. Ma non ci sono soltanto i costi impazziti dello spazio simbolo dell'Italia a Expo. E statatuttal'Esposizioneadover superaregliostacoli.arecuperare i ritardi di un avvio affannoso, i contraccolpi delle risse della politica e delle inchieste.Allafine,sono arrivate le varianti, il carico delle riverse come si chiamano tecnicamente le contestazione delle aziende che pretendono solcli extra gli operai e i mezzi necessariper accelerareilavori.Edè adesso che viene presentato il conto. Un conto ancora aperto e non definito perché sono ancora aperte le quattro grosse partite checorrispondono agliappalti più complessi che dovranno passare alvaglio delpresidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone e dell'Avvocatura dello Stato.Giàora,però.considerandoancheilavoriaggiuntivi,si potrebbe arrivare a quasi 180 milioniin più rispetto alle basi d'asta iniziali. E - - l'escalation potrebbe continuare con l'incognita maggiore:quanto costerà la cosiddetta piastra,l'ossatura di tutto il sito. È il fronte più delicato: gli importi dei lavori che crescono annullano gli sconti di gara e vanno tenuti sotto controllo. Perché,ha ribadito anche Cantone,le richieste di pagamenti presentate da chi ha vinto gli appalti «sono molto.molto più alte»rispetto alprincipio. Sala continua a ripeterlo: «Expo in ogni caso costerà meno delbudgetiniziale».Sirimarràcomunque sotto il miliardo 200 milionidifondi pubblici(giàtagliato di 300 milioni), ma il pareggio sarà possibile perché alcuni progetti come le Vie d'acqua erano già state ridotte, i disegni di diversi spazi semplificati, si era risparmiato su altri (18 milioni in meno)come il padiglione Arte e cibo, ad esempio, realizzato alla Triennalee non costruito ex novo sulsito. Ma partiamo dai primi lavori aggiudicati nel 2011 e terminati solo in questi giorni dopo 28 prorogheper «forzamaggiore»e 302 per varianti riconosciute. Si chiamano "rimozione delle interferenze" e sono le opere per preparare l'area all'arrivo dei padiglioni.A vincere la commessa è stato il colosso delle cooperative Cmc con un ribasso record:42,8%,da 92.7 milioni a 58.5. Nel tempo. però, l'impresa ha ottenuto due diverse "aggiunte" salendo a 96 milioni, Adesso il terzo tempo: ci sarebbe un ulteriore accordo per chiudere la partita legale (l'impresa aveva chiesto 140 milioni) e concedere all'incirca altri40 milioni.Saranno Avvocatura e Anac aesprimersi,mailrischiosarebbe quello: più che raddoppiare il prezzo, salendo a 136 milioni totali, 77,5 in più. Moltiappalti,anche minori,sono gravati da varianti per lavori aggiuntivi o cambi di marcia:dalleduepasserelledi collegamento alla riqualificazione della Darsena. Ma i problemi sono altri. A cominciare dalla piastra:èl'appalto fondamentale (ilavori sono in diritturad'arrivo)che unisceanche tutti i guai di Expo,dall'attenzione della magistratura all'esigenzadifare in fretta.Selo è aggiudicato,tra le polemiche per ilribasso(quasi 100 milioni in meno)la Mantovani.una delle aziende del Mose.Si è partiti da 165 milionie in un primo momento si è arrivati a200:34.5milionicheinrealtàsono «lavori complementari». Non sono veri e propri extracosti, ma -Expo per esigenze di tempo li ha affidati direttamente a Mantovani senza fare un'altra gara e per l'impresa l'importo è comunque salito.E salirà ancora.11 cda di Expohaappenaspeditoall'Anacuna proposta di variante: altri 25 mi- lioni.I costruttori però neltempo avrebbero presentato riserve per l'astronomico importo di 200 milioni. Non verranno mai riconosciute interamente,ma una transazione andrà chiusa. Sala ha sempre assicurato che non si supereranno i 20 milioni extra. Per altri, l'importo potrebbe essere rnaggiore.Aquanto cisifermerà? E questo il dubbio: 245? 260? Bisognerà chiarirlo. ma la base originaria di 272 milioni è sempre piùvicina. Anche la pratica di Palazzo Italiadovràpassarel'esame.Lamaggior parte dei 30 milioni in più è rappresentata dai fondi per Italiana costruzioni,impresa "sotto sorveglianza speciale":24milioni di cui 16 per cambidiprogetto e8 porlo sforzodioperaiemezzi.Tutta da sciogliere,invece,la matassa - ancora più ingarbugliata delle Vie d'acqua Sud. L'azienda (la Maltauro)è stata commissariata e, ragionano in Expo, da un lato sarà più semplice chiudere. Que- st'opera verrà realizzata in minimaparte.Dovevacostare42.5 milioni, ma i lavori effettivi potrebbero aggirarsiattorno ai lOmiioni.Anche qui,però.cisono 35 milioni di richieste aggiuntive dell'impresa: non verranno mai concessi,giuranotuttiitecnici.Bisognerà trovare un equilibrio, magari pagando a Maltauro solo l'operarealmentefatta econil"risparmio" riconoscere qualcosa per la rinuncia al resto dell'appalto.Un altro capitolo da chiudere. Page 2 2 // 3 3 Page 87 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. PADIGLIONE ITALIA È composto dal Palazzoe dalle strutture del cardo:i costi per costruzione e allestimento sono saliti da 63 a 92 milioni L'ALBERO DELLA VITA Continuano a ritmo frenetico i lavori all'Expo in vista dell'apertura.A destra, l'albero della vita '-I LE INTERFERENZE È l'appalto per ripulire l'area:è stato aggiudicato per 58,8 milioni.Tra varianti e lavori extra potrebbe arrivare a 136 milioni --r -_-- . LA PIASTRA Doveva costare 165 milioni:con i lavori extra è arrivato a 224.Potrebbe aumentare ancora.La base d'asta era 272 milioni Page 3 3 // 3 3 Page 88 This article is intended for personal and internal information only. prohibited. only. Reproduction or distribution is prohibited. L'ArEna L'Arena (ITA) (ITA) Paese: Paese: it Tipo media: media: Stampa locale Pagina: 38 Pagina: Autore: Fabio Tomelleri Autore: 11 Readership: Readership: 251000 . Diffusione: Diffusione: 36476 15 Aprile 2015 La Camera diconimercio non chiuderà la sede staccata Gli uffici a servizio di 25 Comuni ospitatiin via Matteoffi saranno riorganizzati con orario ridotto da cinque a tre giornila settimana LEGNAGO.Trovato l'accordo tra Comune ed ente camerale che garantirà il funzionamento degli sportelli attivi dall997 FabioTome.....cio ha accettato la proposta del municipio di mantenere Il Comune di Legnago vince la gli sportelli in uno dei due spabattaglia sul mantenimento zi oggi occupati, che sarà condellasede staccatadellaCame- cesso atitolo gratuito da parte ra di commercio. Nonostante del Comune.Pietro Scola,conil continuo aumento delle pra- servatore della Camera dicomtiche sbrigate online ed i tagli mercio,ha infatti scritto ai diriimposti dallo Stato alle entra- genti municipali: «In merito te degli enticamerali,lacapita- alla stipula di una nuova conle della Bassa non dovrà infat- venzione per il cornodato ti rinunciare, come era stato d'uso gratuito della sede,conventilato nei mesi scorsi, agli feriniamoche il nostro ente nesportelli che servono le impre- cessita di un solo locale,senza se dei 25 Comunidelcompren- l'adiacente sala convegni». sono,attivi dal 1997al Palazzo «Purtroppo», evidenzia il sindi vetro. Il sindaco Clara Sca- dacoClaraScapin,«nell'ottica pin ed il presidente della Ca- di una razionalizzazione delle meradi Commercio Giuseppe speseanchelaCameradicomRiello,che pur essendo nato a mercio sarà costretta ad effetVeneziahavissutofin dagiova- tuaredeitagli.È stata ipotizzanissimo nella città del Salieri, ta la riduzione dell'apertura hanno trovato la quadra per degli sportelli da cinque a tre mantenere aperti, sia pur con giorni alla settimana». orario ridotto rispetto agli at- Poi aggiunge: «Al presidente tuali cinque giorni alla setti- Riello ho chiesto di tener conmana, gli ufilci ospitati in via to della vocazione della città Matteotti. ari offrire funzioni afavore delLa riorganizzazione prende- le imprese locali e dei Comuni rà il via la prossima estate,do- limitrofidicui è il punto di rifepoche saranno definiti giorni rimento.In questo modo si ote fasce orarie di accesso per il terranno risparmisenza penapubblico. Nel frattempo, l'en- lizzare cittadini ed imprendite camerale, attraverso i suoi tori». Dal canto suo, Riello funzionari, ha comunicato a conferma l'intenzione di manPalazzo de' Stefani la disdetta tenere la sede staccata, pur del contratto di affitto dei due non trascurando il piano di ralocali attualmente in uso nel zionalizzazione: «La Camera Centro direzionale di via Mat- di Commercio continuerà agateotti, a partire dal prossimo rantire le proprie prestazioni 31 agosto. Allo stesso tempo, alle imprese di Legnago e deltuttavia,la Camera dicommer- la pianura veronese.Abbiamo dato disdetta per l'affitto dei locali nella sede di viaMatteotti ma stiamo già collaborando con il Comune per trovare una soluzione adeguata a mantenere il servizio,con costi più in linea con la disponibilità finanziaria del nostro ente». Sulla «spending review», Riello aggiunge: «Quest'anno la Camera di Commercio deve fare iconti con un taglio del35 per cento del diritto annuo,0vvero il tributoversato dalle imprese iscritte al Registro, una delle entrate prevalenti per le nostre casse. L'anno prossimo il taglio sarà del 40 per cento per arrivare a regime nel 2017 con il suo dimezzamento». Quindi il presidente annota: «Se gli incassi si riducono sensibilmente,non abbiamo altra strada che contenere al massimo i costi.Per questo percorreremo due strade. Da un lato, ridurremo i costi di gestione delle sedi staccate garantendo,in ogni caso,l'apertura degli uffici. Dall'altro, sfrutteremolariorganizzazionedeiservizi, mediante l'elevata informatizzazione del sistema». «Oggi», prosegue Riello, «il Registro imprese è completamente digitalizzato e buona parte delle pratiche si possono evadere direttamente dal computer in ufficio. In alcuni casi, addirittura,la Camera di Commercio effettua consegne "a domicihio", come per la ma digitale perle società di capitali e le cooperative».Infine, promette: «Ad un territorio importante come quello del Basso veronese, non faremo mancare il sostegno della Camera di Commercio».. Page 1 // 2 2 Page 89 This article is intended for personal and internal information only. prohibited. only. Reproduction or distribution is prohibited. :' Cjr 1j JT9 Efl Fu OMH1 tIIì E OJLUFI III ijFp FDM I i La sede tegnaghese detta Camera di commercio DENNEFCTO Page 2 2 // 2 2 Page 90 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. MF (ITA) (ITA) Paese: Paese: it Tipo media: media: Quotidiano Nazionale Pagina: 16 Pagina: Autore: ROBERTO RUOZI Autore: Readership: Readership: 309000 Diffusione: Diffusione: 98970 15 Aprile 2015 Le banche che sifondono sono più efficienti? A volte. Spesso invece sono solo più complicate n un mondo sempre più globalizzato le norme sulle attività economiche e finanziarie dovrebbero in qualche modo uniformarsi e procedere in modo simile nei vari Paesi. Mentre in Italia la riregolamentazione dell'attività bancaria prosegue a ritmo vertiginoso (coinvolgendo almeno le banche popolari, le banche di credito cooperativo e le fondazioni di origine bancaria, con conseguenze di rilievo anche sugli altri operatori del settore) a livello internazionale sembra invece che ci si stia avviando verso un periodo di calma. Il segretario generale del Comitato di Basilea ha infatti recentemente dichiarato che il progetto di vigilanza internazionale è quasi completato e che d'ora in poi occorrerà solo provvedere a interventi di non grande rilievo soprattutto per dissipare alcuni dubbi che sono stati sollevati dalle norme attualmente in vigore. Da noi sembra inoltre essere tornato di grande attualità il problema delle concentrazioni bancarie, mentre in molti altri Paesi si assiste a una riduzione delle dimensioni delle banche e addirittura al loro frazionamento o a una specie di semplificazione che può comportare importanti dismissioni da parte delle banche stesse. Queste differenze necessitano di qualche commento. Innanzitutto è necessario spiegare perché si vuole che il sistema bancario italiano sia più concentrato. I motivi sono essenzialmente due: 1) il fatto che il grado di concentrazione del nostro sistema è ancora inferiore a quello di altri importanti Paesi; 2) la relativa debolezza economica e pa- I liane apparterebbero a un mondo a parte, che ha problemi del tutto particolari. Mi sembra invece che trimoniale di alcune nostre banche alcuni punti comuni ci siano e su anche di non piccole dimensioni. di essi occorrerebbe riflettere. Per La concentrazione servirebbe quin- esempio, il fatto che l'aumento di, da un lato, a ottenere i classici delle dimensioni e il quasi fatale benefici (seppure soprattutto teori- conseguente aumento della comci) della concentrazione, come le plessità delle banche dovuto alle economie di scala e di scopo, e, fusioni renda il loro governo più dall'altro lato, per salvare le banche difficile è ormai generalmente vedeboli mettendole sotto l'ombrel- rificato pressoché ovunque. L'aulo di quelle forti. C'è da chiedersi mento della complessità, connesso se questi obiettivi sono facilmente all'evoluzione delle nostre banche raggiungibili. Personalmente non verso il modello universale, si sta lo credo. Il mito delle economie di da parte sua dimostrando difficilscala e di scopo,infatti, si traduce in mente gestibile e non economico, benefici concreti solo se le fusioni tanto è vero che quasi dappertutto vengono seguite da provvedimenti le banche più complesse si stanno drastici, come la massiccia ridu- semplificando rapidamente e drastizione del personale e la chiusura di camente. Quest'ultima constatazioun consistente numero di sportelli, ne, che mette in dubbio la validità provvedimenti che per motivi fin del modello di banca universale, troppo noti da noi non sono mai potrebbe suscitare perplessità spestati possibili. Anche il mito delle cie perché 1'avvento ditale modello banche forti che salvano quelle de- anche in Italia, dopo il recepimento boli non regge, specie perché esso della direttiva europea che l'ha reso funziona solo quando vi sono con- possibile dopo decenni di messa al temporaneamente banche davvero bando, era stato salutato con granforti (caso raro in Italia) e una no- de soddisfazione. Il problema è che tevole differenza dimensionale fra nella vita delle imprese, e quindi le banche incorporanti e quelle da anche in quella delle banche, tutto incorporare, le quali ultime oggi in è relativo e le caratteristiche strutItalia non sono di modeste dimen- turali e funzionali delle banche sioni. Alla luce di queste conside- stesse non hanno un valore assorazioni il problema della concentra- luto, bensì dipendono in gran parte zione (che sembra stia invece per dal contesto nel quale sono situate. essere affrontato con grande fretta L'attuale contesto non è più favoe con parecchia improvvisazione) revole al modello universale, che andrebbe più ponderato. forse tuttavia prima o poi tornerà Qualcuno dirà che il riferimento in auge. Per il momento, tuttavia, alle esperienze straniere non può le cose sono quelle che sono e di essere utile perché la situazione esse non rimane che prendere atto. italiana è diversa. Le banche ita- (riproduzione riservata) DI ROBERTO Ruozi - - Page 1 // 1 Page 91 This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited.