Sandro Corsi il punto La Guida Ue all’Innovazione Sociale come elemento della strategia 2020 Per le coop sociali la sfida è l’innovazione Da motore di cambiamento rischiano di diventare forze di conservazione U di Andrea Bernardoni na delle risposte dell’Unione Europea a queste domande è: l’innovazione sociale. In Europa si moltiplicano le esperienze che puntano allo sviluppo dell’innovazione sociale e nel febbraio 2013 la Commissione Europea ha pubblicato la Guide to social innovation con l’intento di promuovere l’inserimento dell’innovazione sociale nella programmazione comunitaria 2014-2020. In questo contesto in cui è sempre più strategico puntare sull’identificazione di nuove modalità di soddisfacimento dei bisogni sociali (nuovi e vecchi) la cooperazione sociale italiana, che ha rappresentato un profondo motore di innovazione e cambiamento sociale nei decenni scorsi rischia di non essere adeguata a cogliere le profonde trasformazioni in atto, sia del sistema sociale che di quello economico. Le cooperative rischiano infatti di rimanere schiacciate dalla strutturale riduzione delle risorse pubbliche destinate ai programmi di welfare ed anziché dedicare risorse umane ed economiche per “pensare” come soddisfare i crescenti bisogni sociali dei cittadini si trovano con sempre maggiore frequenza a gestire “tagli”, ristrutturazioni e crisi di impresa. Anziché essere motori di cambiamento rischiano di diventare forze di conservazione di un sistema di welfare non più adeguato e difficilmente sostenibile. Rischiano di non vedere le nuove opportunità, vittime del cosiddetto “miopismo organizzativo”, rischiano di non saper cogliere e valorizzare il potenziale di idee, competenze ed innovazione di cui sono portatori molti cittadini (giovani qualificati, donne, over 45 esclusi dal mercato del lavoro negli anni della crisi) che abitano nelle comunità in cui le cooperative sociali sono nate e si sono sviluppate. Per evitare questi rischi e cogliere le nuove opportunità di sviluppo è necessario porre al centro delle scelte strategiche delle cooperative sociali la giustizia sociale e lo sviluppo locale, “aprendo” le cooperative alla comunità. A tal fine è necessario: Coinvolgere i cittadini, trasformando il modello di cooperativa sociale, ampliando la base sociale e spingendo con convinzione sulla governance multistakeholder. Questo si traduce nell’associare i cittadini, gli utenti e le loro associazioni, i possibili finanziatori e partner e, più in generale, tutti gli attori chiave della comunità che la cooperativa “abita”. Solo in questo modo la cooperativa sarà in grado di connettere i bisogni con le risorse (umane, economiche etc..)presenti nella comunità, divenendo motore di nuovo sviluppo economico e sociale. Costruire (nuove) reti, in modo da connettere imprese for profit, università, organizzazioni non profit, finanziatori, cittadini e istituzioni locali. Questo si traduce nel “fare rete fra diversi”, utilizzando a tal fine la fiducia ed il capitale relazionale di cui le cooperative sono dotate. Ibridare i modelli e “fare le cose insieme”, coinvolgendo i protagonisti della società e dell’economia, sperimentando soluzioni (anche societarie) innovative, ed individuando progetti e reti su scala nazionale.Questo significa rompere gli schemi tradizionali, contaminarsi con le società di capitali, promuovere nuove forme di impresa sociale. Attrarre (nuove) professionalità, inserendo nelle imprese persone con competenze economiche, scientifiche e tecniche. Ingegneri, informatici, laureati in economia, esperti in marketing e comunicazione sono figure che possono contribuire a far evolvere la cultura organizzativa delle cooperative sociali. Questo significa riuscire “a vedere” le nuove opportunità che professionalità legate per storia o formazione al “mondo del sociale” non saprebbero cogliere. In altre parole è importante recuperare ed attualizzare finalità, assetti di governance, orientamento strategico e competenze delle origini della cooperazione sociale. Con uno slogan possiamo dire che per permettere al servizio della comunità il potenziale di innovazione della cooperazione sociale è necessario costruire il futuro (ri)partendo dalle origini. Aris e la formazione professionale per operatori nell’area sociale e non solo di Alessandra Pernazza Con il contributo del Fondo Sociale Europeo (FSE) nell’ambito del Programma Operativo Regionale (POR) Umbria FSE Obiettivo Competitività regionale e occupazione 2007 -2013, l’Agenzia Formativa Aris formazione e ricerca sta promuovendo sul territorio della Provincia di Terni una gamma di corsi di formazione, con il rilascio di un attestato di frequenza riconosciuto dalla Provincia di Terni, che puntano all’acquisizione di competenze connesse al lavoro, per soggetti occupati, disoccupati e inoccupati con età compresa tra i 18 e 64 anni residenti o domiciliati nella Provincia di Terni e che sono alla ricerca di una occasione per approfondire tematiche d’interesse sociale e non solo. Le attività formative che vengono proposte sono: L’INTERVISTA Carlo Marignani, formazione e lavoro consigliere di Amministrazione per parte Legacoop del Fondo Interprofessionale Fon.Coop 2013: la nuova offerta formativa “Lo scorso 9 luglio abbiamo deciso di aggiungere 350mila euro sull’Avviso 20 per finanziare almeno una parte di piani ‘rimasti fuori’. Questo Avviso, dedicato al fabbisogno formativo delle PMI, ha rappresentato un elemento di innovazione della nostra offerta per le seguenti caratteristiche: sportello continuo e senza scadenze, tematiche prefissate di largo uso – informatica, lingue e sicurezza e parametri medi di costo rilevati sul mercato. Inoltre l’avvio delle attività era previsto ad un mese dall’approvazione della domanda”. Carlo Marignani, Consigliere di Amministrazione per parte Legacoop del Fondo Interprofessionale che finanzia la formazione delle cooperative, argomenta con queste parole la recente decisione di finanziare parzialmente i piani per- COMPETENZE PER SVOLGERE L’ATTIVITA’ DI ANIMATORE venuti al Fondo sull’Avviso 20, pubblicato il 18 gennaio e SOCIALE chiuso per esaurimento risorse il 5 giugno. Cod. TR 12024I033 – n. 4 Edizioni da 82 ore per n. 15 “L’Avviso è stato un successo e i 2,5 milioni iniziali ‘se ne Allievi sono andati’ in pochi mesi. Il suo rifinanziamento, anche (in totale n. 60 Allievi) parziale, era doveroso perché esprime attenzione per Scadenza Bando: 27 Settembre 2013 quanti contano sul Fondo per aumentare la competitività e valorizzare il SPECIALISTICA proprio capitale MaSOCIO – aggiunge FORMAZIONE PER umano. OPERATORI ASSIMarignani - è stata anche una decisione ‘sofferta’ perché STENZIALI la scelta Governo di- utilizzare parte per la forCod. TR 12024I020 n. 4 Edizioni da delle 80 orerisorse per n. 15 mazione continua per far fronte all’emergenza occupazioAllievi nale, poteva (in totale n. 60indurre Allievi)a comportamenti più prudenti”. Scadenza Bando: 27 Settembre 2013 COMPETENZE IN L2 PER MIGRANTI Cod. TR 12024I042 - n. 4 Edizioni da 80 ore per n. 15 Allievi (in totale n. 60 Allievi) Scadenza Bando: 27 Settembre 2013 COMPETENZE DI ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO TURISTICO PER OPERATORI AGRITURISTICI Marignani si riferisce alla decisione del maggio scorso del Governo Letta di finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga con parte delle risorse dello 0,30%, destinate alla formazione continua dei lavoratori e gestite dai Fondi Interprofessionali. “Credo sia doveroso che il Governo abbia messo tra le sue priorità di reperire le risorse che diano continuità al finanziamento di misure a favore dei lavoratori delle imprese in crisi, ma è il 'dove' queste risorse sono state trovate che ci lascia fortemente perplessi” – dichiara Marignani. “La formazione è uno degli strumenti più efficaci non solo per uscire dalla crisi, ma anche per non entrarvi. Come Fondo delle cooperative negli ultimi anni abbiamo dedicato risorse importanti per contribuire a risolvere e problemi delle imprese in difficoltà, così come abbiamo finanziato tante attività formative che hanno innescato innovazione e competitività. E le richieste aumentano. La nostra missione è di essere strumento funzionale al futuro delle imprese e dei loro lavoratori. Noi intendiamo, quindi, preservare le caratteristiche fondamentali dell’offerta di Fon.Coop, che in questo 2013 si è arricchita di strumentazioni che l’hanno resa ancor più vicina alle esigenze delle cooperative e che hanno facilitato l'accesso ai finanziamenti con formule innovative di utilizzo. Mi auguro che in futuro potremo continuare su questa linea, e che questo taglio sia l’eccezione e non sia trasformato in regola”. Cod. TR 12024I025 n. 2 Edizioni da 52 ore per n. 15 Allievi (in totale n. 30 Allievi) Scadenza Bando: 27 Settembre 2013 TECNICO PER LA GESTIONE DELL’EFFICIENZA ENERGETICA Cod. TR 12024I014 – n. 100 ore per n. 15 Allievi Scadenza Bando: 27 Settembre 2013 I corsi che saranno realizzati nel comprensorio di Terni, Narni e Orvieto, potranno essere frequentati da coloro che hanno i requisiti di accesso indicati negli specifici avvisi, e comunque saranno realizzati in funzione della residenza degli iscritti al raggiungimento del numero minimo dei partecipanti. Per l’iscrizione ai corsi occorre inviare la domanda di iscrizione a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, all’indirizzo di Aris formazione e ricerca Strada S. Lucia nr. 8 06125 Perugia. Gli Avvisi e le Domande di Partecipazione sono disponibili sul sito www.arisformazione.it 3 salute mentale e adolescenza Vittorino Andreoli: “La vera scommessa rimane la prevenzione: è essenziale saper osservare e interpretare i segni che possono manifestarsi nei ragazzi, prima che questi divengano sintomi” Primo convegno internazionale La Fatica di crescere Presentata anche la ricerca sulla Comunità per minori Orsa Maggiore: preoccupa l’aumento delle sindromi psichiatriche diagnosticate in entrata di Marco De Angelis TERNI – Adolescenza e salute mentale: di fronte ad una platea di seicento persone, tra genitori e professionisti del settore che hanno riempito tre sale di Palazzo Gazzoli, si è svolto a fine aprile il primo convegno internazionale “La fatica di crescere”, organizzato dalla Cooperativa sociale Actl. Alla presenza del Sindaco, Leopoldo Di Girolamo, del Vescovo Mons. Vecchi, del Presidente della Provincia, Feliciano Polli, del Direttore Usl 2 Umbria, Sandro Fratini, si sono alternati per tutta la giornata relatori di fama mondiale, quali Vittorino Andreoli e John Diamond, e interventi impegnati a descrivere e valorizzare i servizi locali. In simile contesto, Terni ha infatti saputo offrire una “concreta testimonianza dei servizi offerti nel territorio, attraverso una ricerca effettuata sulla comunità per minori di Terni, l’Orsa Maggiore” - ha spiegato il professor Giovanni Mazzotta, direttore di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva della Usl 2 Umbria. La comunità è nata nel 1997 e può ospitare 5 o in alcuni casi 6 ragazzi e ragazze di età compresa tra dieci e diciotto anni. “Per i ragazzi che entrano in Comunità parlano Valentina Cervelli e Marta Leonori, le due dottoresse curatrici in collaborazione con l’Actl della ricerca viene proposto un progetto terapeutico individualizzato che si augura possa pervenire ad un significativo miglioramento del funzionamento psicosociale. I dati in questo senso sono confortanti: si pensi che il 75% degli ospiti è poi riuscito a portare a termine gli studi e raggiungere buone autonomie personali. Altro elemento che avvalora il lavoro svolto – proseguono Cervelli e Leonori - è la progressiva diminuzione della durata media della permanenza in comunità, passata nel tempo dai 2 anni e mezzo ad un solo anno. Un dato questo impreziosito dalla constatazione che dopo il trattamento terapeutico-educativo il 60% dei casi non ha poi necessitato di alcun altro tratta- mento specialistico. Il dato preoccupante è offerto purtroppo dal sensibile e costante aumento delle sindromi psichiatriche diagnosticate in entrata”. “La vera scommessa rimane la prevenzione. In tal senso - ha sottolineato l’apprezzato psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli – è essenziale saper osservare e interpretare i segni che possono manifestarsi nei ragazzi, prima che questi divengano sintomi e richiedano interventi neuropsichiatrici.” “Crediamo sia stato un momento di confronto necessario - afferma Sandro Corsi, presidente Actl - Uno spazio pensato e voluto anche per le famiglie e i genitori presenti in gran numero. Il nostro proposito era offrire un contributo, scientifico e intellettuale, per l’erogazione di servizi sempre migliori e aderenti ai bisogni degli adolescenti.” Commozione, infine, per il ricordo di Lorella Rossi, cui il Convegno è stato dedicato. “Una cara amica, una pedagogista e logoterapista esemplare - raccontano Loredana Scriccia, Adalgisa Dante e Sabrina Diamanti, dirigenti Actl – Questa giornata è dedicata lei, che ha sempre seguito tali tematiche con passione e dedizione”. famiglia e società Genitori e figli: la mediazione familiare come supporto alla ridefinizione funzionale dei ruoli L’importanza del dialogo per l’educazione e la ristrutturazione consapevole dei legami di Tiziano Borghi «Non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore per tutti […] La famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta: è diversa, perché le circostanze sono diverse» L a mediazione sociale, come quella familiare o la mediazione, in generale, agisce sugli individui o su gruppi di individui che sono legati tra di loro da una rete di rela- zioni. La relazione in se stessa, nella sua trasformazione, nei legami sociali cui dà vita, rappresenta la base del processo mediativo; questa può essere considerata una strategia d’intervento coerente con la modalità tipica della società contemporanea di rappresentare il senso e le forme regolative delle relazioni sociali. Tale processo vede il conflitto come possibilità costruttiva, se ricondotto a pratiche di negoziazione. La mediazione familiare che veniva in passato usata esclusivamente nei casi di separazione e divorzio, ora viene sempre più utilizzata in tutte le controversie familiari spaziando dalla mediazione coniugale a quella intergenerazionale, da quella scolastica a quella penale. L’obiettivo dell’intervento è di aiutare la famiglia a superare un momento di crisi al fine di trovare soluzioni eque, condivise e valide per tutti i membri della famiglia. Con la legge sull’Affidamento Condiviso (Legge 54/06) diventa centrale il tema della responsabilità genitoriale e quindi l’obiettivo principale del mediatore è di aiutare i coniugi a raggiungere la competenza comunicativa e relazionale necessaria per sviluppare accordi validi per la gestione delle responsabilità genitoriali. I mediati, dopo aver accettato l’altro come interlocutore, devono essere in grado di vederlo come negoziatore, cioè capaci di trattare in modo egualitario gli argomenti scelti in mediazione, e come valido co-genitore. Se entrambi i mediati riescono a cercare insieme soluzioni possibili e condivisibili, è più facile che i patti vengano rispettati e resistano alle difficoltà che si presenteranno in futuro. La mediazione è un processo limitato nel tempo, con una serie di interventi focalizzati su obiettivi precisi e orientata in senso pratico: trovare accordi equi e condivisi su temi importanti che consentano ai mediati di proiettare le loro aspettative e i loro progetti verso il futuro sia per sé stessi che per i loro figli. Il fatto di separarsi o divorziare, infatti, non significa necessariamente separarsi dai figli, ci si separa dal coniuge, dai figli mai. La decisione degli adulti di separarsi provoca inevitabilmente una serie di conseguenze sui figli che assistono allo sgretolamento dell’ambiente familiare, così come lo avevano conosciuto fino ad allora. La mediazione ha potenzialmente un forte effetto nei confronti dei figli che, dalla diminuzione del conflitto familiare e dalla sicurezza di avere di nuovo entrambi i genitori come punto di riferimento, vivono un clima più sereno e si trovano in una situazione migliore per la propria vita futura. Émile Durkheim Citando William L. Neville:“Il lavoro del mediatore è quello di aiutare la famiglia sia individualmente, sia come sistema, a vedere che la crisi e il conflitto non sono la fine della famiglia stessa, ma solo che essi impongono una sua ristrutturazione e che in tale ristrutturazione i bisogni di ciascuno verranno ascoltati e considerati e, attraverso la collaborazione e lo scambio resi possibili dall’ascolto, la famiglia e i suoi beni possono essere adattati ed eventualmente ridistribuiti in maniera equa”. l mediatore ha il compito di assistere le parti, sollecitandole alla collaborazione per la risoluzione dei problemi, grazie al suo aiuto possono riuscire a individuare i bisogni e gli interessi reali, differenziandoli dalle loro posizioni. Il mediatore diventa uno specchio che riflette le emozioni dei protagonisti e li aiuta a “oggettivizzare” il conflitto, cercando di far emergere l’interesse nascosto dietro la posizione di ognuna delle parti e fornisce loro i mezzi necessari a ristabilire la comunicazione interrotta. Negli ultimi venti anni la famiglia italiana è cambiata, seguendo un andamento del tutto simile a quello dei paesi dell’Europa occidentale, dove si è arrivati a un livello di crescita zero e il numero delle famiglie di fatto, dei nuclei monoparentali e delle famiglie ricostituite è in aumento. Probabilmente questi cambiamenti sono funzionali al tipo di società che viviamo, ma richiedono inevitabilmente da parte del sistema familiare un riadattamento dei ruoli genitoriali e delle proprie funzioni. e i genitori riescono a riorganizzare i propri ruoli e a mantenere vivo un dialogo adeguato all’educazione e alla gestione dei propri figli, forse riusciranno a superare la crisi familiare e a costruire nuove e più soddisfacenti relazioni in un clima familiare più sereno. La mediazione familiare potrebbe in questo senso rappresentare una valida alternativa per una ristrutturazione consapevole dei legami familiari in vista di una ritrovata cooperazione per il bene dei propri figli, perché si rimarrà genitori per sempre, anche dopo la separazione. I S 5 l’evento Punti Impropri Sport, arte, musica, editoria e altro per conoscere, incontrare e dare spazio al mondo della salute mentale Questo il focus dell’evento organizzato da ASAD, Associazione degli Editori Umbri e Associazione Crisalide di Emanuele Olmetti Per capire la filosofia e la sana utopia che ha ispirato l’evento, bisogna partire dal concetto di punto improprio: un punto nell’infinito dove si incontrano due rette parallele. Mondo della salute mentale e società civile sono spesso due rette parallele. Punti Impropri è stato un‘occasione di incontro fra questi due mondi. Oltre 25 associazioni di varia natura, infatti, fra quelle eugubine, regionali e nazionali, sono state coinvolte in varie forme nell’evento. “Il lavoro che ha coinvolto gli utenti dei nostri servizi di salute mentale”, ha affermato Deanna Armellini, direttrice del Centro di Salute mentale di Gubbio, “è stato la costruzione del contenitore Punti Impropri e la sua pro- mozione. Le persone si sono messe in gioco in base alle loro competenze per costruire un qualcosa di complesso e articolato come un evento. Non sono stati attori di un qualcosa già costruito per loro, ma sono stati i registi, gli organizzatori, i promotori” Giunto alla seconda edizione, Punti Impropri è evento promosso dalla cooperativa ASAD insieme all’Associazione degli Editori Umbri e all’Associazione Crisalide Onlus. Oltre a loro, coinvolte tante realtà del volontariato e del Terzo Settore. Dopo la prima edizione svoltasi a Perugia nel 2011, quest’anno la manifestazione è stata ospitata a Gubbio. Tutta l’organizzazione dell’evento è stata curata dal laboratorio ComuniCAD del CAD (Centro di Accoglienza Diurno) del CSM di Gubbio (Centro di Salute Mentale - Azienda USLUmbria1), cui hanno collaborato operatori della salute Mentale, volontari, esperti di varie discipline e utenti del servizio.Il cartellone si è snodato intorno a momenti di sport, arte, letteratura, musica, ippica e agricoltura: Venerdì il trofeo di Calcio, organizzato da Anpis, con la partecipazione dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, oltre ad una selezione formata dai Ragazzi del Baracca Party e dall’associazione Amici di Riccardo. Poi dopo il “terzo tempo”, con il pranzo presso la taverna messa a disposizione dalla Famiglia dei Santantoniari, ci si è spostati alla Biblioteca Sperelliana con la presentazione del volume “Storie di ordinario vicinato” che raccoglie le opere vincitrici dell’omonimo concorso nazionale di letteratura. A seguire l’associazione Crisalide ha presentato le sue attività, e ha regalato a tutti un “happy hour” musicale. È stata anche l’occasione per la presentazione del nuovo polo associativo musicale che accoglierà Avis, EL.BA., Amici del Cuore, Crisalide, e una sala prove per i gruppi musicali voluta dall’”Associazione Amici di Riccardo” Oggi (sabato), “Punti Impropri” si è spostato in mezzo alla natura. Prima in loc. Vignoli per la presentazione del progetto di Agricoltura Sociale “Amici di Zappa” nato dalla collaborazione fra la cooperativa Asad e l’azienda Agricola il Germoglio. Al termine per tutti un bel giro nella fattoria didattica. Nel pomeriggio, poi, l’appuntamento al Maneggio del Centro di riabilitazione equestre Spirit dove è stato possibile per tutti effettuare gratuitamente un giro a cavallo. Punti Impropri è proseguito con la mostra di pittura “ARTE PROPRIA”, in collaborazione con l’associazione “Gubbio fa Centro”. Una mostra diffusa che coinvolge molti esercizi commerciali del centro. Le opere esposte sono state realizzate negli ultimi anni dal Laboratorio Immagine del CAD di Gubbio. impegnoSociale PERIODICO DELLE COOPERATIVE SOCIALI UMBRE SULL’ASSOCIAZIONISMO COOPERATIVISTICO E L’ECONOMIA SOCIALE FONDATO DALLA COOPERATIVA SOCIALE ACTL PROMOSSO DALLE COOPERATIVE SOCIALI: ACTL, ALBA, ARIS, ASAD, CASALIGHA, CIPSS, IL CERCHIO, IL QUADRIFOGLIO, LA LOCOMOTIVA , NUOVAe DALL’ARCST LEGACOOP Direttore Editoriale Sandro Corsi Condirettore Luca Cresta Direttore responsabile Luca Agliani e-mail: [email protected] Editore Associazione Impegno Sociale Onlus Via Aleardi, 4 Terni. Tel. 0744.420106 - Fax 0744.402376 Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Terni il 13 novembre 2003, n.11/03 Stampato da Tipografia Stella - Terni LA LETTERA 20 milioni per servizi sociali, educativi e sanitari promossi dalle cooperative Legacoop Umbria e Banca Prossima lanciano il progetto Welfare Umbria Appello per il metodo Stamina Viviamo in un paese che si basa sulla libertà, ma di libertà ne ha ben poca… basti pensare a tutti quei malati che soffrono di malattie orfane di cura che sono costretti a rivolgersi al Tribunale per chiedere di poter accedere alle cure definite per legge compassionevoli, e che continuano a vedersi negati i diritti fondamentali sanciti dagli articoli 3 e 32 della nostra Costituzione Italiana che fissano dei paletti che oggi sono sistematicamente disattesi. A fronte di tutto ciò urge una presa di coscienza da parte di tutti, associazioni, politici, medici, malati e le loro famiglie, perché la libertà del malato di scegliere sulla propria vita va assolutamente rispettata. Dal 23 luglio, due ragazzi di Lipari affetti da distrofia muscolare, la stessa malattia che ha portato loro via prima il padre e lo zio ed ora “sta divorando” le due sorelle, stanno portando avanti una protesta davanti a Montecitorio nella totale indifferenza dei media, una protesta ad oltranza per ottenere le cure con il Metodo Stamina del Prof. Vannoni, sfidando il loro fisico e il caldo insopportabile che aggrava le loro condizioni già precarie. I due ragazzi non si fermano, sono pronti anche a lasciarsi morire in piazza per ottenere il libero accesso alle cure. Queste cure sono state rese note grazie al programma televisivo “le Iene”, ma ad oggi non sono conosciute abbastanza, motivo per cui il 20 aprile 2013 nasce a Torino il Movimento Pro Stamina su iniziativa dei pazienti e delle loro famiglie che hanno espresso la volontà di accedere alle cure con le cellule staminali del metodo “Stamina”. Da poco si è avviato anche in Umbria il Comitato Umbro Pro Stamina, che fa riferimento al Movimenti Nazionale con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle cellule staminali mesenchimali adulte e promuovere la metodica della “Stamina Foundation Onlus”. Pertanto chi volesse avere maggiori informazioni potrà rivolgersi al sito www.movimentoprostamina.com o alla pagina facebook Comitato Umbria Pro Stamina, dove sarà possibile avere tutte le informazioni sull’accesso alle cure, contatti utili e contribuire attivamente nel raggiungimento degli obiettivi. Serena Barlozzi Un plafond iniziale di 20 milioni di euro da destinare al welfare in Umbria. È quanto si propongono Legacoop Umbria e Banca Prossima, istituto di credito del Gruppo Intesa San Paolo specializzato per il terzo settore, che insieme lanciano il progetto “Welfare Umbria”. In concreto, l’iniziativa è rivolta alle imprese cooperative umbre che presentino dei lavori di innovazione riguardanti, appunto, il welfare, realizzando insieme un unico progetto finale. Tre le fasi del percorso, che a ottobre 2013 dovrebbe portare alla fase di realizzazione concreta del progetto. Si parte con l’attività di animazione congiunta, durante la quale le aziende presenteranno i loro lavori, si prosegue con la raccolta di tutti i progetti, per passare alla selezione finale di quelli più meritevoli e fattibili. A presentare i dettagli di “Welfare Umbria” sono stati Andrea Bernardoni, responsabile ufficio economico di Legacoop Umbria, e Gerardo Iula, responsabile commerciale di Banca Prossima, alla presenza di Maurizio Pulsoni, referente Banca Prossima area UmbriaLazio, e Gianluca D’Igecco, responsabile relazioni di Banca Prossima. “In un momento particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo – ha spiegato Bernardoni –, in cui crescono i bisogni sociali dei cittadini, si riducono le risorse economiche da destinare al sistema di welfare e il sistema produttivo presenta sempre più difficoltà, abbiamo deciso di lanciare questa sfida, mettendo a disposizione della comunità le nostre competenze per realizzare un programma di investimenti, finalizzato all’innovazione del welfare regionale”. Tre le parole chiave che sono alla base della nuova collaborazione tra Legacoop Umbria e Banca Prossima: sussidiarietà, innovazione e rete. “Con questa iniziativa – ha sottolineato Andrea Bernardoni –, partendo dai bisogni dei cittadini e dai progetti delle imprese cooperative, intendiamo innovare la rete di servizi sociali, educativi e sanitari della nostra regione, avviando il percorso di costruzione di un nuovo welfare di comunità”. “Vogliamo rafforzare l’impegno del gruppo in Umbria – ha precisato Iula -, dove siamo già presenti da diversi anni e assistiamo più del 30 per cento delle cooperative sociali umbre, accompagnando la loro crescita, per sostenere l’accesso al credito e finanziare progetti di consolidamento”. “Questa partnership – ha concluso Gerardo Iula -, unitamente alla collaborazione con Cassa di risparmio dell’Umbria è un passo importante verso la creazione di valore sociale, obiettivo statutario della nostra banca. Elemento forte, inoltre, è l’accesso ai Fondi Bei (Banca europea per gli investimenti), finanziamenti a costi più contenuti per sanità e istruzione, che noi mettiamo a disposizione”. Il plafond iniziale di 20 milioni di euro assegnato da Banca Prossima a “Welfare Umbria”, potrà essere incrementato in funzione dell’andamento del progetto stesso. 7 progettualità Fare estate Attività per i bambini a sostegno delle famiglie: il progetto della Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio e di 5 Comuni dell’Alto Orvietano di Emanuela Castorri ORVIETO - Il progetto “Fare d’estate”, classificandosi tra i primi 140 su 699 progetti presentati, ha vinto il Premio Amico della Famiglia 2010, indetto dal Dipartimento delle Politiche per la Famiglia. Il premio consiste in una somma di € 30.000,00 e nel ricevere menzione speciale con il conferimento di una targa che sarà consegnata nei prossimi mesi in una cerimonia ufficiale a Roma. L’obiettivo del Dipartimento è quello di premiare progetti la cui finalità è quella di “sviluppare, diffondere e valorizzare le migliori iniziative in materia di politiche familiari intraprese da enti pubblici e privati, enti locali, imprese ed associazioni”. “Fare d’estate” è l’insieme organico di tutte le attività realizzate per bambini e a sostegno delle famiglie nelle estati 2010, 2011 e 2012. Sono, infatti, più di 10 anni che la Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio in collaborazione con i Comuni di Ficulle, Fabro, Monteleone, Montegabbione e Parrano, nel periodo estivo, organizza attività ludico-educative e ricreative per minori di età compresa tra i 12 mesi e i 14 anni. L’impianto progettuale, molto complesso e arti- colato, sia per l’ampia fascia d’età dei destinatari, sia per la pluralità delle proposte, che per la localizzazione delle attività in diverse zone del territorio, offre a bambini e adolescenti l’opportunità di condividere esperienze significative sia con i pari che con educatori qualificati e di conoscere in modo più approfondito il proprio ambiente di vita sotto il profilo naturalistico, artistico, culturale e della tradizione folcloristica. Laboratori, campeggi, apertura estiva del nido, brevi soggiorni, gite, escursioni guidate, feste e gare sportive permettono a bambini e ragazzi di sperimentare la loro creatività, le loro abilità e le loro attitudini, in un contesto seppur ludico, fortemente educativo e facilitatore di percorsi di autonomia. Da non sottovalutare l’importanza del progetto in quanto di sostegno alla genitorialità nel periodo di chiusura delle scuole. Ulteriore valore aggiunto del progetto è quello di essere il prodotto di un lavoro di rete tra tanti soggetti del territorio che con le loro specificità lo abitano e lo valorizzano. Si può dire che l’assegnazione di questo premio è anche un riconoscimento pubblico al lavoro di tanti operatori, alla partecipazione e all’impegno delle associazioni, al lavoro organizzativo e soprattutto all’impegno degli Amministratori nel mantenere e garantire servizi di questo tipo in periodi di ristrettezze economiche. Un grazie particolare a tutti i Sindaci che hanno sostenuto il progetto, agli impiegati dei Comuni che hanno partecipato all’organizzazione e ne hanno garantito la fattibilità ma anche agli autisti degli scuolabus che con pazienza e impegno hanno garantito i trasporti dei ragazzi, agli operatori che con entusiasmo e dedizione hanno lavorato con i bambini e con i ragazzi, alla Cooperativa Terra che ha avuto un ruolo determinante nella co-progettazione delle attività e agli altri 15 soggetti partner pubblici, privati e del mondo dell’associazionismo che hanno contribuito con le loro competenze e capacità alla qualità delle iniziative proposte. La Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio intende destinare tali risorse economiche per continuare a promuovere e a realizzare iniziative rivolte ai minori e alle famiglie del territorio Orvietano nella convinzione del loro elevato valore sociale.