Anno V – n. 10 - settembre/ottobre 2009 Additivi Axim Italia ... per un calcestruzzo fluido lavorabile Oggi la struttura tecnologica di Axim Italia offre alla tua azienda un Centro Ricerche all’avanguardia sui materiali da costruzione e un Servizio di Assistenza Tecnica che conta su tecnici specializzati presenti su tutto il territorio nazionale. Grazie a SISTEMA , l’offerta integrata di cemento e additivo, frutto del lavoro di innovazione di Axim Italia e del rapporto privilegiato con Italcementi, puoi ottenere i requisiti voluti dal tuo calcestruzzo. Axim Italia: il tuo partner tecnologico ideale. Edizioni IMREADY www.axim.it 0001 cover.indd 1 ASSOBETON Organo Ufficiale di ASSOBETON Spedizione in abbonamento postale - Tabelle B - (Tassa riscossa) - autorizzazione rilasciata a IMREADY SRL - N. 881 del 06.02.08 della Direzione Generale PP.TT. della Rep. S. Marino aeranti ritardanti disarmanti espansivi viscosizzanti aggiunte trattamenti superficiali industrie manufatti cementizi superfluidificanti fluidificanti coadiuvanti di pompaggio impermeabilizzanti acceleranti/antigelo coadiuvanti di vibrazione • CONFINDUSTRIA STUDI E RICERCHE Analisi statiche non lineari di edifici a pareti in c. a. prefabbricati ZOOM 10 2009 Macchine per la prefabbricazione AMBIENTE La performance ambientale degli edifici: quadro sintetico sui metodi di stima RELAZIONI INDUSTRIALI Il tema del lavoro oltre l'emergenza crisi MARCATURA CE Marcatura CE dei manufatti cementizi: l'importanza dei moduli per dichiarazione ITT-ITC MERCATO Le ultime decisioni e le scelte strategiche del governo per le infrastrutture 13-10-2009 10:24:23 0001 cover.indd 2 13-10-2009 10:24:26 Mapecrete System Le tecnologie Mapei per il calcestruzzo senza ritiro �Ritiro finale dei conglomerati estremamante basso �Controllo ed eliminazione delle fessurazioni da ritiro igrometrico �Riduzione della maturazione ad umido �Maggior facilità nella gestione del cantiere I laboratori Mapei hanno sviluppato un sistema che consente di compensare il naturale fenomeno del ritiro del calcestruzzo, facendo ricorso ad opportuni additivi, che permettono di controllare tutti i processi chimico-fisici che trasformano la miscela dallo stato fresco a quello indurito. Vi è, quindi, la possibilità di ridurre il numero dei giunti, facendoli corrispondere a quelli di costruzione, che, a loro volta, possono essere eseguiti con opportuni rinforzi, eliminando tutti i punti deboli della pavimentazione. Quando vi è la necessita di disporre di grandi superfici, funzionali a un traffico pesante e continuo, durabili nel tempo, MAPECRETE SYSTEM è la risposta adatta. 001-5 Editoriale .indd 1 13-10-2009 9:54:59 : IDRAdivisione CRE ATIVA MARCATURA l’occasione per cercare insieme l’efficienza della produzione ASSISTENZA - SPECIALIZZAZIONE - AGGIORNAMENTO La nostra concezione di consulenza va oltre l’affiancamento all’Azienda, è la partnership mirata all’ottimizzazione del processo di produzione. I consulenti IDRABETON sono i professionisti di profilo più alto nel settore dei materiali per le costruzioni; la loro formazione, costante e approfondita, fa del consulente IDRABETON un valore aggiunto per prestazione e per contenuto. 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In altri termini, mentre gli imprenditori sono spesso costretti a pensare, per mancanza di tempo e/o di risorse, alla prosperità della propria azienda in un orizzonte temporale limitato, l’Associazione deve focalizzarsi sul loro futuro oltre tale termine. Tralasciando il fatto che molto spesso le Associazioni si occupano, invece, anche di problemi decisamente contingenti che sempre più spesso rappresentano gravi minacce per il compar to, sono sempre stato convinto che uno degli aspetti su cui ASSOBETON debba concentrarsi, nella logica sopra descritta, sia la promozione del compar to, oppor tunamente tarata, ovviamente, per non entrare nelle specificità delle differenti produzioni aziendali: da questo punto di vista, il programma di questa Presidenza per i prossimi due anni (vedi IMC n. 9) è molto chiaro. Con questo spirito, ho dato immediatamente avvio ad un progetto di grande respiro e di for te impatto comunicativo capace di dare voce e visibilità a tutto il nostro compar to rimasto, a mio avviso, silente per troppi anni. Mutuando esperienze già collaudate in altri Paesi europei – ecco una dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, dell’utilità di frequentare la nostra Federazione europea BIBM – ASSOBETON lancia il 29 ottobre 2009, in occasione del SAIE di Bologna, un’iniziativa editoriale dal titolo “I 100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo”. Credo sia la prima volta, almeno nella nostra recente storia, che l’Associazione abbia avviato una campagna di marketing mediante uno strumento chiaramente indirizzato sia agli addetti lavori, responsabili delle scelte progettuali e realizzative di manufatti ed edifici, sia al grande pubblico, che costituisce la categoria degli utilizzatori finali, sempre più attenta a scelte e ad acquisti meditati e responsabili. Ebbene, nel realizzare questo tascabile, cer tamente di rapida e semplice consultazione, abbiamo provato a sviscerare nel profondo, spero in modo efficace, molte delle peculiarità della nostra tecnologia e mi sono reso conto per primo che non pochi dei pregi ivi descritti, anche quelli più evidenti e scontati, assumono un significato ed un impatto comunicativo molto più for ti, nel contesto ar ticolato che la nostra pubblicazione propone. Ho ricavato l’ennesima conferma, cioè, che le potenzialità del nostro compar to, considerato “maturo”, sono realmente 10 - industrie manufatti cementizi 001-5 Editoriale .indd 4 13-10-2009 9:55:01 numerose e spesso ancora tutte da sfruttare. Abbiamo realizzato uno strumento su cui l’Associazione baserà, negli anni a venire, una costante azione di comunicazione. Allo stesso tempo le nostre imprese potranno ser virsene per integrare le loro azioni commerciali. Un mezzo, quindi, adatto a diffondere la conoscenza e la cultura dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo che, per le sue intrinseche caratteristiche, potrà e dovrà, nella mente di tutti, associarsi automaticamente all’eccellenza nel costruire. n (Renzo Arletti) industrie manufatti cementizi - 10 001-5 Editoriale .indd 5 13-10-2009 9:55:17 SOMMARIO n. 10/2009 ASSOBETON Industrie Manufatti Cementizi Bimestrale - n. 10/2009 Proprietà Abes Srl Società di servizi di ASSOBETON Via Giacomo Zanella, 36 20133 Milano Tel. 02.70100168 – Fax 02.7490140 [email protected] Direttore responsabile Andrea Dari Direttore editoriale Maurizio Grandi Segreteria editoriale Alessandra Biloni Segreteria di Redazione Patrizia Ricci Redazione Stefania Alessandrini, Alessandra Biloni, Andrea Dari, Marco Renzi, Patrizia Ricci, Susanna Tontini Strada Cardio, 4 – 47891 Galazzano – RSM Tel. 0549.941003 – Fax 0549.909096 [email protected] Vendita pubblicità IDRA sa Strada Cardio, 4 – 47891 Galazzano – RSM Tel. 0549.909090 – Fax 0549.909096 4 L’editoriale del Presidente 8 Il Commento del Direttore di Renzo Arletti di Maurizio Grandi 12 Studi e ricerche Analisi statiche non lineari di edifici a pareti in c. a. prefabbricati di Beatrice Belletti, Antonello Gasperi, Elisa Poletti, Paolo Riva 28 Zoom Macchine per la prefabbricazione La sicurezza delle macchine per la produzione di manufatti in calcestruzzo di Gaetano Lapi 36 ACAI, innovare per battere la crisi di Isabella Doniselli 40 Macchine e soluzioni: sistema di classificazione automatica per impianti di burattatura di Giuseppe Ferigutti 44 Ambiente La performance ambientale degli edifici: quadro sintetico sui metodi di stima di Gian Luca Baldo, Emanuele Furno, Simona Taborelli 50 Relazioni industriali di Alberto Truzzi 54 Il tema del lavoro oltre l’emergenza crisi Marcatura CE Comunicazione ICMQ - ASSOBETON Marcatura CE e Certificazione dei manufatti cementizi: fare chiarezza Editore IMREADY srl Strada Cardio, 4 – 47891 Galazzano – RSM Tel. 0549.941003 Fax 0549.909096 56 Marcatura CE dei manufatti cementizi: l’importanza dei moduli per dichiarazione ITT/ITC di Igor Menicatti Stampa Studiostampa sa 58 Servizio abbonamenti IMREADY srl Strada Cardio, 4 – 47891 Galazzano – RSM Tel. 0549.941003 Fax 0549.909096 Condizioni di abbonamento Il prezzo di abbonamento per l’anno 2009 (5 numeri) è di 26. Il prezzo di una copia è di 10,50. Il prezzo di una copia arretrata è di 12,50. Per informazioni: [email protected] Autorizzazione Segreteria di Stato Affari Interni Prot. n. 73/75/2008 del 15/01/2008. Copia depositata presso il Tribunale della Rep. di San Marino Saie Intervista a Marino Capelli 62 I 100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo 67 Annuario Annuario dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo ASSOBETON edizione 2009 70 Mercato 82 Assobeton Le ultime decisioni e le scelte strategiche del governo per le infrastrutture 88 Pubblicazioni ASSOBETON 92 Elenco Soci Tutti i diritti riservati È vietata la riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato senza autorizzazione dell’Editore. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti. L’autore garantisce la paternità dei contenuti inviati all’editore manlevando quest’ultimo da ogni eventuale richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti su tali contenuti. Sommario.IMC.10.indd 6 14-10-2009 17:08:29 Sommario.IMC.10.indd 7 13-10-2009 10:05:30 8 Editoriale Il Commento del Direttore “ Partiamo dal LEED B “ ruxelles, 9 settembre 2009: la Commissione Ambiente, Sicurezza e Salute del BIBM, la nostra Federazione europea, si è riunita per monitorare, come avviene periodicamente, i numerosi temi presenti nella fittissima agenda della Commissione Europea e del CEN. È noto, infatti, che molto di ciò che interessa ASSOBETON e che diventerà Direttiva, Regolamento o Norma in Italia, transita prima sui tavoli dei gruppi di lavoro delle istituzioni comunitarie che, come sempre, definiscono i criteri ed i binari entro cui ogni Stato membro deve rigorosamente operare: sarebbe tragicamente troppo tardi scoprire domani che qualcosa non si adatta o, peggio, danneggia il nostro business. La riunione di settembre, durata l’intera giornata, ha affrontato, come detto, numerosi argomenti ma, come sempre più spesso sta accadendo, gran par te della seduta è stata dedicata al tema principe, la sostenibilità delle costruzioni. La nostra rivista tratta ormai da tempo questo argomento per la semplice ragione che oggi si stanno definendo, anche attraverso lotte senza esclusione di colpi tra le varie categorie por tatrici di interessi, le Norme per la misurazione della sostenibilità applicata ai nostri materiali. L’argomento è estremamente complesso per i numerosi parametri, già individuati, su cui basare il concetto di sostenibilità e per la necessità di trovare un algoritmo “equo” che bilanci i pesi dei vari contributi, passaggio fondamentale per premiare o penalizzare questo o quel materiale, ovvero questa o quella tecnologia costruttiva. Per seguire questo ar ticolato processo – che durerà a livello comunitario almeno altri tre anni, prima di giungere ad una Norma definitiva - sono necessari tempo ma anche competenze che possono oggi derivare solo dalla conoscenza dei sistemi di rating della sostenibilità già esistenti ed affermati. Non solo, abbiamo ragione di pensare che le nostre imprese debbano cominciare a prepararsi sin da oggi per giungere a quell’appuntamento pronte ad un nuovo tipo di competizione. In un domani non lontano dovranno, infatti, misurarsi con questo nuovo sistema di valutazione ed il termine green procurement è stato già coniato allo scopo. I parametri critici per ottenere un buon punteggio su questo fronte avranno infatti un grande impatto sul modo di progettare, produrre e trattare le materie prime, tutti aspetti che richiedono mutamenti nell’organizzazione aziendale e tempo per essere implementati. Questo ha spinto ASSOBETON a non perdere tempo prezioso entrando, a giugno del 2009, nel circuito del Green Building Council Italia, Associazione volontaria di imprese ed enti che ha la titolarità, assegnatagli dalla casa madre 10 - industrie manufatti cementizi Commento.Direttore.10.indd 8 13-10-2009 10:03:37 Design e ricerca per creare nuovi orizzonti Nuove matrici elastiche Trends USA, del sistema di rating LEED, lo schema oggi più affermato nel mondo. Il gruppo di lavoro congiunto che si è recentemente formato, produrrà, nel giro di qualche mese, le Linee Guida per l’applicazione del Sistema LEED all’edilizia industrializzata in calcestruzzo. Un lavoro che ser virà a diffondere i principi della sostenibilità, inclusi quelli europei in costruzione, e che ci permetterà di “scoprire” sia i nostri punti di forza sia quelli di debolezza. Un modo pragmatico ed efficace per far entrare nel vivo del tema le nostre imprese e prepararci ad una battaglia sul mercato che nessuno, credo, ha intenzione di perdere. n (Maurizio Grandi) Siamo presenti al SAIE 2009 Bologna 28/31 Ottobre Pad. 25 - Stand B121 industrie manufatti cementizi - 10 Commento.Direttore.10.indd 9 COPLAN s.r.l. - Via Treves, 74 - 20090 Trezzano s/N (MI) Tel. 02 4459 165 - Fax 02 4459 115 - www.coplan.it 13-10-2009 10:03:39 Gli autori su questo numero Beatrice Belletti Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Ambiente, del Territorio e Architettura Università degli Studi di Parma [email protected] Marino Capelli Responsabile Fiere Area Costruzioni-Industria BolognaFiere spa Isabella Doniselli ACAI - Associazione fra i Costruttori in Acciaio Italiani [email protected] www.acaiacs.it R u s i S d P P Antonello Gasperi Libero Professionista in Modena Elisa Poletti Ingegnere in Parma Gaetano Lapi Studio Lapi srl – Milano [email protected] www.sicurezzaesalute.it Foto: Gabriele Basilico. Progetto ©Stand by me - Bologna 2008 Gian Luca Baldo Life Cycle Engineering – Torino [email protected] Igor Menicatti ICMQ Spa www.icmq.it Paolo Riva Dipartimento di Progettazione e Tecnologie Università degli Studi di Bergamo [email protected] Giuseppe Ferigutti Technoin/KVM International A/S (DK) [email protected] Simona Taborelli Life Cycle Engineering – Torino Emanuele Furno Life Cycle Engineering – Torino Alberto Truzzi Vicepresidente ASSOBETON • • • • • R V 2 T F i w 10 - industrie manufatti cementizi Imp_Autori_IMC_10.indd 10 13-10-2009 10:26:05 Nel settore dell’architettura contemporanea con le nostre tecnologie. Foto: Gabriele Basilico. Progetto ©Stand by me - Bologna 2008 Ruredil e Levocell sono parte del Gruppo Ruredil, una delle maggiori realtà industriali italiane presenti sul mercato dell’edilizia da oltre 50 anni. Insieme, per offrirvi i migliori prodotti e le tecnologie più innovative. 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Nuove soluzioni per l’edilizia moderna. 13-10-2009 10:26:05 12 S t u d i e r i c e rc h e Dagli atti del XIII Convegno ANIDIS, Bologna 28 giugno - 2 luglio 2009 Analisi statiche non lineari di edifici a pareti in c. a. prefabbricati di Beatrice Belletti, Antonello Gasperi, Elisa Poletti, Paolo Riva Nella memoria si studia il comportamento di edifici prefabbricati la cui struttura, realizzata in calcestruzzo armato, comprende telai, costituiti da travi e pilastri, e pareti alle quali è affidata la resistenza alle azioni sismiche relative all’intero edificio. La palazzina prefabbricata, già proposta come caso di studio in un precedente lavoro (Belletti et al. 2009), viene in questo articolo analizzata considerando gli effetti delle eccentricità accidentali e del comportamento torsionale della struttura. La verifica è stata condotta con il metodo N2 esteso a edifici 3D proposto da Fajfar nel 2007. Le analisi non lineari ad elementi finiti sono state eseguite con l’ausilio di un codice di calcolo che ha messo in conto sia le non linearità geometriche sia le non linearità meccaniche dei materiali impiegati (Belletti, et al. 2001). 1. INTRODUZIONE Nella memoria è stato preso in esame un edificio prefabbricato di 6 piani con dimensioni in pianta pari a 23.5 m X 12.5 m, dotato di un vano scala e di un vano per due ascensori posti in posizione simmetrica rispetto ad uno dei due assi (Figura 1). Le strutture in elevazione, tutte prefabbricate, sono costituite da pilastri, travi e pareti in c.a. e da solai, anch’essi prefabbricati, con successivo getto di completamento in opera. Recentemente gli autori hanno valu- tato, tramite analisi non lineari ad elementi finiti, le risposte della struttura in esame, ottenute con diverse modellazioni delle pareti (Belletti et al. 2009). In par ticolare, nel precedente studio sono stati analizzati quattro modelli: 1) “modello con pareti scollegate”, in cui le pareti di geometria non rettangolare (ad es. ad “L”) sono divise in porzioni rettangolari in modo tale che la connessione fra le porzioni rettangolari suddette sia realizzata soltanto a livello di impalcato e relativamente ai gradi di liber tà traslazionali in direzione x e 10 - industrie manufatti cementizi Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 12 13-10-2009 10:52:07 S t u d i y, nel piano dell’impalcato; 2) “modello con pareti con collegamento discontinuo”, in cui le pareti di geometria non rettangolare sono divise in porzioni rettangolari connesse soltanto a livello di impalcato e relativamente ai gradi di liber tà traslazionali in direzione x, y e z; 3) “modello con pareti con collegamento continuo”, in cui le pareti di geometria non rettangolare sono divise in porzioni rettangolari connesse su tutta l’altezza delle pareti stesse e relativamente ai gradi di liber tà traslazionali in direzione x, y e z (sono dunque permesse al di fuori dell’impalcato le rotazioni relative); 4) “modello con pareti continue”, in cui le pareti di geometria non rettangolare sono trattate con la loro effettiva geometria (tenendo conto della perfetta continuità fra le par ti delle pareti). Le conclusioni che si possono trarre dal precedente studio, condotto sulla stessa palazzina, sono brevemente sintetizzate nel seguito. Innanzitutto si osserva che le risposte della struttura ottenute con i modelli 2), 3) e 4) sono simili, poiché tutti questi modelli consentono il trasferimento delle azioni assiali fra le varie porzioni di parete. Il trasferimento delle azioni assiali risulta infatti l’effetto fondamentale che distingue il compor tamento di una struttura modellata con pareti scollegate o con pareti collegate. Inoltre il “modello con pareti scollegate”, più deformabile rispetto alla struttura reale, è caratterizzato da periodi naturali maggiori, associati ad accelerazioni spettrali inferiori (si ricorda che per edifici prefabbricati a più piani i periodi naturali risultano in genere superiori a TC). Ne consegue che un pre-dimensionamento di una struttura a pareti di geometria non rettangolare (ad es. ad “L”), in cui le pareti sono modellate come porzioni rettangolari connesse soltanto a livello di impalcato e relativamente ai gradi di liber tà traslazionali nel piano e r i c e rch e 13 dell’impalcato (chiamato in questo studio “modello a pareti scollegate”) conduce al dimensionamento di una struttura avente un compor tamento a volte molto differente da quello reale. In conclusione le verifiche, sia allo stato limite di danno che allo stato limite di salvaguardia della vita, ottenute con un “modello a pareti scollegate”, possono risultare poco attendibili nei riguardi della sicurezza della struttura reale. Per rendere più semplici le letture dei risultati, nel precedente studio (Belletti et al., 2009) non era stata considerata l’eccentricità accidentale fra centro di massa e centro di rigidezza (in aggiunta all’eccentricità effettiva). In questo ar ticolo le analisi sulla palazzina in esame sono state arricchite considerando, come previsto dalle normative vigenti, le eccentricità accidentali ed il compor tamento torsionale dell’edificio. Si presentano i risultati ottenuti con le due schematizzazioni limite, ovvero con il “modello con pareti scollegate” e con il “modello con pareti continue”. Nonostante si sia osser vato che il “modello a pareti scollegate” non permetta di cogliere il reale compor tamento di questa struttura, esso è stato considerato per evidenziare le approssimazioni a cui si perviene qualora sia adottato nella pratica progettuale. Nella memoria si è dapprima dimensionata la palazzina prefabbricata di Figura 1 per mezzo di modelli elastici lineari, nell’ipotesi sia di pareti scollegate che di pareti continue. Successivamente è stata valutata, tramite analisi non lineari ad elementi finiti, la risposta della struttura, soggetta ai carichi gravitazionali ed a forze statiche equivalenti all’azione del sisma, applicate a livello di impalcato e monotonamente crescenti. Il compor tamento evolutivo della struttura, soggetta a questo sistema di forze non proporzionali, è stato studiato in termini di deformazioni, quadri fessurativi industrie manufatti cementizi - 10 Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 13 13-10-2009 10:52:07 14 S t u d i e r i c e rc h e e spostamenti fino al collasso, che è stato individuato in corrispondenza del raggiungimento delle deformazioni limite assunte per i materiali (acciaio e calcestruzzo). I risultati delle analisi statiche non lineari vengono presentati seguendo la procedura numerica proposta da Fajfar (Fajfar, 2007), denominata metodo N2 modificato, in termini di confronto fra spettro di domanda in formato ADRS e capacità della struttura. Tale metodo è applicabile a strutture asimmetriche, tenendo conto di un opportuno coefficiente di correzione dovuto alla torsione. I pilastri, secondo quanto è previsto nella normativa italiana (NTC, 2008) al capitolo 7.2.3, sono da considerarsi, per questa tipologia strutturale, “elementi secondari” dal punto di vista della risposta dell’edificio alle azioni sismiche. La verifica dei pilastri deve essere condotta a par te, come richiesto dalla suddetta normativa, verificando che tali elementi siano dotati della duttilità necessaria per “seguire” gli spostamenti delle pareti che si deformano sotto l’effetto delle azioni sismiche, mantenendo la loro capacità por tante nei confronti dei carichi ver ticali. Per la verifica dei pilastri, che non viene ripor tata in questo ar ticolo, si rimanda al lavoro precedente (Belletti et al. 2009). 2. PRINCIPI DI PROGETTAZIONE Nella progettazione dell’edificio a pareti sismo-resistenti (Figura 1), come definito al punto 7.4.3.1 delle NTC 2008, si assume che le azioni dovute al sisma vengano interamente assorbite dalle pareti che sono progettate secondo il Capitolo 7 delle NTC e secondo le prescrizioni contenute nell’Eurocodice 8. Il telaio diventa pertanto una struttura secondaria (dal punto di vista sismico) progettata secondo il Capitolo 4 delle NTC e secondo le prescrizioni contenute nell’Eurocodice 2. I solai possono essere considerati come diaframmi rigidi nel piano grazie alla presenza di una soletta armata con spessore pari a 6 cm, gettata in opera sugli elementi prefabbricati di solaio. In Figura 1, sono riportate la pianta del solaio tipo dell’edificio analizzato e uno schema sintetico delle armature di travi, pilastri e pareti. La struttura inoltre non è da considerarsi deformabile torsionalmente essendo il Figura 1 – Pianta dell’edificio (dimensioni in cm), sezioni amplificate per un fattore di scala pari a 2. 10 - industrie manufatti cementizi Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 14 13-10-2009 10:52:08 Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 15 13-10-2009 10:52:09 16 S t u d i e r i c e rc h e rapporto r/ls>0.8. Le strutture principali (pareti) e le strutture secondarie (travi e pilastri) sono state realizzate con calcestruzzo di classe C50/60 ed acciaio B450C, rispettivamente. Un elenco sintetico dei carichi di progetto, applicati agli impalcati ed alle scale, è ripor tato in Tabella 1. Come rivestimento esterno si sono utilizzati pannelli orizzontali, collegati ai pilastri, aventi peso complessivo pari a 4 kN/m2. Per la determinazione dell’azione sismica si considera un suolo di categoria C e la categoria topografica T2. I valori di a g=0.202g, F 0=2.39 e T C*=0.284s, relativi ad una zona sismica prossima all’Abetone, completano i dati necessari per la definizione dello spettro di risposta elastico relativo alla verifica allo stato limite di salvaguardia della vita (SLV), con tempo di ritorno pari a 475 anni. Tabella 1 – Analisi dei carichi. assumendo un modulo elastico dimezzato. A seconda del modello utilizzato, cambia il periodo proprio della struttura cui consegue un valore di accelerazione spettrale diverso per lo stato limite in esame. Tabella 2 – Periodi propri al variare della modellazione. In Tabella 3 sono ripor tati i dati necessari per il calcolo delle forze statiche equivalenti utilizzate per la progettazione. Si ricorda che le forze orizzontali Fi, applicate ai vari piani in corrispondenza del baricentro delle masse, sono state calcolate, in fase progettuale, applicando la distribuzione di forze proposte dalle NTC, al paragrafo 7.3.3.2, Eq. (1): (1) Per la progettazione è stato adottato un fattore di struttura q=q0.KR=4. a u /a 1 . 1=4 . 1 . 1=4 calcolato nel caso di pareti non accoppiate. Essendo la struttura regolare in altezza KR=1. Si è eseguita una analisi modale della struttura, modellata secondo quanto illustrato nel paragrafo 2.1, utilizzando il software ad elementi finiti AB AQUS. I per iodi natur ali della struttura sono stati calcolati per il “modello a pareti continue” che maggior mente si avvicina al reale compor tamento strutturale. Un’ulteriore analisi modale è stata condotta sul “modello a pareti scollegate” per ricavare i periodi naturali derivanti da questa schematizzazione . In Tabella 2 vengono ripor tati i valori del periodo per i diversi modelli (1) Essendo il taglio alla base par i a F h =S d (T 1 ) . W . l e l il coefficiente di distribuzione. Tabella 3 – Dati per il calcolo delle azioni statiche equivalenti. Le azioni statiche sulle pareti sono state ottenute combinando gli effetti del sisma nelle due direzioni, considerati separatamente, secondo quanto ripor tato al punto 7.3.5 delle NTC. Inoltre per tenere conto di eventuali incer tezze nella localizzazione delle masse, al centro di massa è stata attribuita un’eccentricità accidentale pari al 10 - industrie manufatti cementizi Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 16 13-10-2009 10:52:09 S t u d i 5% della dimensione dell’edificio perpendicolare alla direzione del sisma considerata (si legga il punto 7.2.6 delle NTC). Le pareti sono state progettate con il criterio della gerarchia delle resistenze e le verifiche di resistenza e duttilità sono state eseguite nel rispetto delle NTC. Le verifiche condotte per il “modello con pareti continue” tengono conto dello stato di presso-flessione deviata che agisce sulle pareti. In Figura 2 si ripor ta a titolo esemplificativo il dominio N-Mx-My della parete a L formata dalle pareti 3 e 9 di Figura 1 ed i valori delle azioni ricavate per una determinata combinazione sismica. e r i c e rch e 17 in assenza di azione sismica. Le pareti sono state modellate con elementi finiti shell multi-strato “S4”. Travi e pilastri sono stati modellati con elementi beam “B32” a 3 nodi e due punti di integrazione con compor tamento alla Timoshenko. Per realizzare l’appoggio delle travi alle mensole dei pilastri (Figura 3) sono stati usati elementi di collegamento tramite elementi beam “B31” a 2 nodi. Lo stesso tipo di elementi di collegamento è stato adottato per realizzare il collegamento fra solaio e travi, avendo rispettivamente le travi di bordo e di spina una sezione a L e a T rovescio, Figura 3. Figura 3 – Dettaglio dell’appoggio dei tegoli alle travi (a) di bordo e (b) di spina. Figura 2 – Dominio Mx-My per la parete a L formata dalle pareti 3 e 9. Si è inoltre deciso di trascurare l’eccentricità in altezza di questi collegamenti poiché l’appoggio del tegolo In generale la combinazione sismica più gravosa, con sisma principale in direzione x, causa la “rottura” della parete 11. 2.1 Modellazione per la progettazione Una prima modellazione elastica-lineare della struttura è stata eseguita al fine di ottenere le forme modali ed i relativi periodi naturali, sopra ripor tati, inseriti nello spettro di progetto per ricavare le forze da adottare nell’analisi statica equivalente. Il modello elastico lineare è stato inoltre utilizzato per il dimensionamento di pilastri e travi Figura 4 – a) Individuazione degli assi di travi, pilastri e elementi di collegamento, modellazione; b) dell’appoggio tegoli – trave; c) trave – pilastro; d) particolare appoggio tegoli – trave. industrie manufatti cementizi - 10 Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 17 13-10-2009 10:52:10 18 S t u d i e r i c e rc h e si trova ad una quota praticamente identica rispetto a quella relativa all’asse della trave, così come indicato in Figura 4(d). Le masse sono state introdotte come masse concentrate in corrispondenza degli appoggi tegolo – trave e trave – pilastro (Figura 5), tramite elementi “MASS” associati ai tre gradi di liber tà traslazionali del nodo. In Figura 5 sono rappresentati i collegamenti solaiotrave e trave-pilastro per la trave di spina raffigurata in Figura 3(b). In Figura 5 sono ripor tate inoltre le posizioni delle masse dovute ai carichi gravanti sul solaio, ai tamponamenti (se presenti), ai pesi propri di travi e pilastri. l’asse della trave alla mensola del pilastro può ruotare liberamente poiché la trave prefabbricata è schematizzabile come semplicemente appoggiata al pilastro. Figura 5 – Particolare della modellazione ad elementi finiti: appoggio trave – pilastro. Figura 6 – Mesh adottata per la struttura. Il peso proprio delle pareti è stato assegnato tramite il comando “DENSITY” come proprietà del materiale. L’impalcato rigido è stato modellato unendo tutti i nodi delle pareti e dei pilastri ad altezza asse soletta con il vincolo “COUPLING KINEMATIC”. Con tali nodi si è creata una superficie per ogni piano e la si è vincolata a seguire un nodo master (il baricentro delle masse) per i gradi di liber tà traslazionali in direzione x e y e per la rotazione torsionale. I collegamenti trave - pilastro e tegoli - trave sono stati resi rigidi tramite il vincolo “MPC” di tipo “BEAM”, che crea una trave rigida tra due nodi per vincolare gli spostamenti e le rotazioni del primo nodo (il nodo slave) agli spostamenti e alle rotazioni del secondo (il nodo master). L’elemento beam che invece collega Per fare ciò si è usato un “MPC” di tipo “LINK”, che crea un collegamento rigido tra due nodi, mantenendo costante la distanza tra i due, e un “MPC” di tipo “REVOLUTE”, che permette la rotazione relativa tra due nodi attorno a un asse oppor tunamente definito. In Figura 6 si mostra la mesh della struttura. 3. ANALISI PUSHOVER DELLA STRUTTURA La risposta dell’edificio prefabbricato oggetto di studio sottoposto ad azioni sismiche è stato approfondito tramite analisi non lineari ad elementi finiti, condotte con il codice di calcolo ABAQUS. Le pareti sismo-resistenti sono state modellate con elementi finiti shell multi-strato. Per il calcolo della matrice costitutiva, in corrispondenza dei punti di integrazione delle pareti, si adotta il legame PARC implementato 10 - industrie manufatti cementizi Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 18 13-10-2009 10:52:10 S t u d i nella subroutine UMAT.for (Belletti et al. 2001). Si tratta di un modello a fessurazione fissa che considera gli effetti dovuti ai principali fenomeni che caratterizzano il compor tamento non lineare del calcestruzzo armato sia in fase non fessurata che in fase fessurata. Il legame del calcestruzzo confinato adottato nel precedente studio (Belletti et al. 2009), che prevedeva un ramo di softening, è stato in questo lavoro modificato assumendo una relazione elastica-perfettamente plastica al fine di migliorare la convergenza numerica. In Figura 7 si mostra il legame elasto-plastico assunto avente la resistenza massima pari all’85% di quella corrispondente al legame proposto da Kent e Park (Kent and Park, 1971) per il calcestruzzo confinato. La deformazione ultima del calcestruzzo, che dipende dalla staffatura presente, è stata ricavata assumendo un criterio di uguale energia per i due legami analizzati, ovvero uguagliando le aree sottese dalle due curve. Inoltre è stato adottato un legame costitutivo elasto-plastico incrudente per l’acciaio B450C con deformazione ultima pari a 6.75%. e r i c e rch e 19 Le analisi non lineari ad elementi finiti descrivono in modo soddisfacente il compor tamento delle pareti e le rotture sia a presso – flessione che a taglio (Belletti e Riva, 2008; Belletti et al., 2009). 3.1 Modellazione per le analisi pushover Per eseguire le analisi pushover i pilastri ad ogni piano sono stati modellati con uno schema pendolare, svincolando le rotazioni alle estremità attorno agli assi principali delle sezioni trasversali (assi x e y). Si sottolinea che questo schema vincolare è assai diverso dalla realtà; tuttavia l’adozione di tale schema costituisce un ar tificio utile ai fini del calcolo. I nodi alla base delle pareti hanno due traslazioni (lungo l’asse 1 e 2) ed una rotazione (lungo l’asse 2) impedite, Figura 8. Figura 8 – Condizioni vincolari alla base delle pareti. Figura 7 – Legami costitutivi adottati per il calcestruzzo e per l’acciaio. La procedura numerica proposta permette dunque di tenere conto sia della non linearità meccanica sia della non linearità geometrica. I nodi sono liberi di traslare lungo la normale all’elemento (asse 3, Figura 8), è stato infatti osservato che, poiché gli elementi finiti shell adottati hanno un compor tamento elastico lineare lungo lo spessore, l’imposizione del vincolo alla traslazione lungo la normale modifica significativamente la ridistribuzione interna delle azioni in fase non lineare. Nel “modello con pareti scollegate” industrie manufatti cementizi - 10 Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 19 13-10-2009 10:52:10 20 S t u d i e r i c e rc h e solo i nodi a livello asse impalcato sono vincolati dalle condizioni di impalcato rigido (restano liberi gli spostamenti relativi lungo z). Il “modello con pareti continue” prevede invece che le pareti a forma di “L” e a “C” siano modellate come un corpo unico. Essendo l’edificio prefabbricato esaminato una struttura nuova da realizzare, si è deciso prudenzialmente di assumere nelle analisi pushover i valori caratteristici delle resistenze dei materiali, poiché i valori delle resistenze medie dei materiali non sono ovviamente note. 3.2 Risultati delle analisi pushover Le analisi pushover sono state condotte in controllo di carico, applicando ai baricentri delle masse dei vari piani le due distribuzioni di forze previste dalle NTC al punto 7.3.4.1; una prima distribuzione funzione del modo di vibrare principale traslatorio ed una seconda derivata da una distribuzione uniforme di accelerazioni lungo l’altezza della costruzione. Nel precedente lavoro condotto sulla stessa palazzina (Belletti et al., 2009) si è osservato che la prima distribuzione risulta essere la più gravosa, per tanto nel seguito non vengono ripor tati i risultati delle analisi relative alla seconda distribuzione. La distribuzione dei carichi applicati ad ogni impalcato è stata calcolata con la seguente formula: (2) essendo la matrice diagonale delle masse, la forma modale principale associata al periodo naturale Tn e p il moltiplicatore dei carichi che par te da zero ed aumenta monotonamente fino a rottura. In Tabella 4 si ripor tano le forme modali assunte per il calcolo della distribuzione delle forze statiche equivalenti da associare alle masse d’impalcato elencate in Tabella 3. Tabella 4 – Forme modali assunte per il calcolo delle forze laterali nelle analisi pushover. I risultati delle analisi vengono rappresentati con cur ve taglio alla base – spostamento del punto di controllo; si precisa che il punto di controllo è stato assunto in corrispondenza del baricentro delle masse dell’impalcato di coper tura. Figura 9 – Eccentricità accidentale: con tratteggio solido è indicata la posizione del baricentro delle masse considerata nelle analisi. In Figura 9 sono mostrate le posizioni del baricentro delle masse in funzione dell’eccentricità accidentale assunta pari a ex = +1.175 m ed ey = - 0.625 m in direzione x ed y, rispettivamente; con il tratteggio solido è indicata la posizione del baricentro delle masse assunta per le verifiche ripor tate nel seguito. In Figura 10 si confrontano le cur ve taglio alla base – spostamento del punto di controllo ottenute nell’ipotesi sia di considerare sia di trascurare l’eccentricità accidentale. Grazie alla rego10 - industrie manufatti cementizi Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 20 13-10-2009 10:52:11 S t u d i larità in pianta ed in elevazione della struttura analizzata, gli effetti dell’eccentricità accidentale sono, in questo caso, modesti. I risultati ottenuti nel precedente lavoro sulla stessa palazzina (Belletti et al., 2009), senza considerare l’eccentricità accidentale e le osservazioni che ne conseguono, riassunte al paragrafo 1, conservano dunque, alla luce dei nuovi risultati, una loro valenza e generalità. Si precisa comunque che nel seguito di questo lavoro si riportano i risultati ottenuti considerando, fra le varie combinazioni sismiche, l’eccentricità accidentale così come indicato in Figura 9 sia per sisma in direzione +x che per sisma in direzione +y. e r i c e rch e 21 Figura 11 – Sisma in direzione +y: deformazioni a rottura del calcestruzzo per il “modello con pareti continue”. li, fornisce risultati significativamente diversi rispetto a quelli ottenuti con il “modello con pareti continue”, senz’altro più aderente alla realtà. La rottura, nel caso di “modello con pareti continue”, risulta fragile poiché, come evidenziato in Figura 11, si verifica per bassi valori di spostamento a causa del raggiungimento della deformazione ultima del calcestruzzo, in corrispondenza del vano ascensore avente elevata rigidezza. Nel caso di “modello con pareti scollegate”, la rottura è più duttile, poiché più pareti raggiungono le massime deformazioni assunte per il calcestruzzo, in corrispondenza di livelli di spostamento maggiori, Figura 12. Figura 10 – Sisma in direzione +y: confronto tra le curve taglio alla base – spostamento del punto di controllo nell’ipotesi di considerare o trascurare l’eccentricità accidentale. Si osserva in Figura 10 che il “modello con pareti scollegate” presenta una rigidezza e resistenza significativamente inferiori rispetto alla struttura reale, meglio rappresentata con il “modello con pareti continue”. È evidente, infatti, che un “modello a pareti scollegate”, non coinvolgendo nella resistenza le pareti or togona- Figura 12 – Sisma in direzione +y: deformazioni a rottura del calcestruzzo per il “modello con pareti scollegate”. industrie manufatti cementizi - 10 Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 21 13-10-2009 10:52:11 22 S t u d i e r i c e rc h e In Figura 13 si riporta un confronto fra le curve taglio alla base – spostamento del punto di controllo, per sisma in direzione +x e “modello con pareti continue”, ottenute considerando tutti i contributi resistenti contemplati nel modello PARC, così come descritto in (Belletti et al. 2001), oppure trascurando alcuni contributi quali il tension stiffening e la dowel action per le armature, ed il tension softening e l’ingranamento degli inerti per il calcestruzzo fessurato. Si osserva che l’effetto dei contributi resistenti prima elencati permette di meglio descrivere il compor tamento delle pareti soprattutto in fase fessurata. La rottura avviene per raggiungimento della deformazione ultima delle barre longitudinali pari al 6,75%; in Figura 14 sono ripor tati i valori delle deformazioni nelle armature per il “modello a pareti continue” e sisma in direzione +x. Figura 13 – Sisma in direzione +x: confronto tra le curve taglio alla base – spostamento del punto di controllo per il “modello a pareti continue”. Figura 15 – Sisma in direzione +y: curva taglio alla base – spostamento del punto di controllo per il “modello con pareti scollegate” considerando o meno la non linearità geometrica. Figura 14 – Sisma in direzione +x: valori delle deformazioni delle barre verticali a rottura per il “modello con pareti continue”. In Figura 15 si mostrano le curve taglio alla base – spostamento del punto di controllo per il “modello con pareti scollegate” nel caso si considerino o meno gli effetti del secondo ordine. Si evince che gli effetti della non linearità geometrica sono significativi soprattutto per elevate deformazioni della struttura in corrispondenza di stati avanzati di fessurazione e danneggiamento del materiale. I profili di spostamento nel caso di sisma in direzione +y sono illustrati in Figura 16 in corrispondenza del taglio alla 10 - industrie manufatti cementizi Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 22 13-10-2009 10:52:11 base relativo allo stato limite di danno. Si osserva come lo spostamento d’interpiano calcolato con il “modello con pareti scollegate” sia notevolmente superiore rispetto al caso del “modello con pareti continue”. Certificazione e Qualità i nostri pilastri portanti CERTIFICAZIONE AMBIENTALE CERTIFICAZIONE SICUREZZA CERTIFICAZIONE SISTEMA QUALITÀ ICMQ offre alle Aziende del settore Costruzioni: servizi di valutazione e certificazione di Sistemi di Gestione e di Prodotto, servizi di Ispezione e Verifica dei Progetti, Marcatura CE e Certificazione degli Edifici. ICMQ Spa: 20124 Milano via Gaetano De Castillia, 10 tel. 02.7015.081 fax 02.7015.0854 www.icmq.org [email protected] Figura 16 – Sisma in direzione +y: profili di spostamento di interpiano (SLD). Per il modello con pareti scollegate si valutano gli effetti della non linearità geometrica ripor tando il profilo di spostamento ottenuto senza considerare gli effetti del secondo ordine. CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE 3.3 Verifiche con il metodo N2 In questo paragrafo, si eseguono le verifiche con il metodo N2 esteso alle CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO SISTEMA EDIFICIO industrie manufatti cementizi - 10 Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 23 graphic imprimatur Figura 17 – Sisma in direzione +y: curva di prestazione del MDF e curva di capacità del SDF per modello con pareti continue. 13-10-2009 10:52:12 24 S t u d i e r i c e rc h e strutture 3D proposto da Fajfar (Fajfar, 2007). Nelle analisi pushover è stata considerata l’eccentricità accidentale fra centro di massa e centro di rigidezza (in aggiunta all’eccentricità effettiva) così come illustrato in Figura 9 assumendo un valore pari a ex = +1.175 m ed ey = - 0.625 m in direzione x ed y, rispettivamente. Le curve taglio alla base – spostamento del punto di controllo ottenute dalle analisi non lineari ad elementi finiti e relative al cosiddetto sistema a più gradi di liber tà (multi degrees of freedom - MDF) sono state trasformate in curve relative ad un sistema equivalente ad un solo grado di liber tà (single degree of freedom – SDF) per poter essere inserite nello spettro in formato ADRS e per poter eseguire le verifiche in accordo con il metodo N2. La trasformazione della curva di prestazione in cur va di capacità del sistema SDOF è illustrata, in Figura 17 nel caso di sisma in direzione +y per il “modello a pareti continue” che ha manifestato la rottura più fragile in corrispondenza del vano ascensore. Il coefficiente di par tecipazione del primo modo di vibrare è stata calcolato con Eq. (3): (3) (4) essendo e K * =F * /D *y =11107.5kN/m. Per ottenere lo spettro di domanda ADRS inelastico si applicano le seguenti espressioni (5): (5) (5) dove μΔ è il fattore di duttilità e Rμ è il fattore di riduzione delle forze. Per ottenere la domanda di duttilità si è dapprima calcolato il fattore di riduzione in corrispondenza di T* con Eq. (6): (6) (6) Essendo 2.05s=T* >TC=0.45, la domanda di duttilità è pari a μΔ = Rm=1.18. Con tale valore è possibile andare a ricavare lo spettro ADRS inelastico, Eq. (7). (7) (3) Detta F bu la resistenza massima del sistema strutturale reale e Fu* la resistenza massima del sistema equivalente, il tratto elastico si individua imponendone il passaggio per il punto 0.6 Fu*, di capacità del sistema equivalente; la forza di plasticizzazione Fy* si ottiene imponendo l’uguaglianza delle aree sottese dalla cur va bilineare e dalla curva di capacità per lo spostamento massimo Du*. Nota la curva caratteristica del sistema SDOF, Figura 18, è possibile calcolare il periodo proprio elastico equivalente con Eq. (4): Figura 18 – Sisma in direzione +y: confronti fra la domanda ADRS e la curva di capacità SDOF per il “modello con pareti continue”. 10 - industrie manufatti cementizi Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 24 13-10-2009 10:52:13 S t u d i Dall’inter sezione della bilater a di risposta della struttura con lo spettro ADRS si ottiene il punto di prestazione dell’edificio. Essendo T* > TC, la domanda in sposta* mento per il sistema anelastico, Dmax ,è assunta pari a quella del sistema elasti* co De,max = 187.3 mm di pari periodo. La domanda di spostamento risulta inferiore alla capacità di spostamento della struttura sebbene si registri nel “modello con pareti continue” una rottura localizzata in corrispondenza del solo vano ascensore. Figura 19 – Sisma in direzione +y: confronti fra la domanda ADRS e la curva di capacità SDOF per il “modello con pareti scollegate”. In Figura 19 si ripor ta la verifica per sisma in direzione +y del “modello con pareti scollegate” caratterizzato da una rottura più duttile, rispetto al “modello con pareti continue”, come descritto al paragrafo 3.2. Si osser vi che la verifica condotta con il “modello con pareti scollegate” non risulta a favore di sicurezza poiché tale modello presenta spostamenti, e dunque duttilità, maggiori rispetto alla struttura reale. Una volta stimato il punto di prestazione, gli effetti torsionali si determinano effettuando un’analisi modale con spettro elastico (corrispondente al periodo di ritorno relativo allo stato limite in esame) nelle due direzioni x e y i cui risultati vengono e r i c e rch e 25 combinati con la formula SRSS. Per ogni direzione sono stati considerati tutti i modi con massa par tecipante superiore al 5% la cui massa par tecipante totale sia superiore all’85%. Gli effetti di tali modi di vibrare sono stati combinati con la formula CQC. Il punto di prestazione individuato per il SDOF, viene trasformato in spostamento del corrispondente MDOF ed ulteriormente amplificato per tenere conto degli effetti torsionali. Per ogni parete, dunque, lo spostamento del punto di controllo è stato amplificato di un valore pari al rappor to tra lo spostamento normalizzato ottenuto dall’analisi modale e quello ottenuto con l’analisi pushover. Figura 20 – Verifica della parete 6b-7a considerando gli effetti torsionali. Lo spostamento normalizzato è il rappor to fra lo spostamento in sommità della parete (dipendente dalla sua posizione in pianta) e lo spostamento del punto di controllo. Si precisa che in questo studio sono stati aumentati gli spostamenti solo sul lato rigido/for te in corrispondenza di coefficienti correttivi maggiori di uno. A titolo esemplificativo si ripor ta in Figura 20 il grafico taglio alla base – spostamento in sommità per la parete ad “L” 6b-7a per sisma in direzione +x nel caso di modello con pareti continue. industrie manufatti cementizi - 10 Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 25 13-10-2009 10:52:13 26 S t u d i e r i c e rc h e 4. CONCLUSIONI Nel presente lavoro si è analizzata la risposta non lineare di un edificio prefabbricato in c.a. sismo-resistente a pareti soggetto ad azioni sismiche. Tale tipologia strutturale risulta par ticolarmente interessante poiché i pilastri e le travi sono da considerarsi, per questa tipologia strutturale, “elementi secondari” dal punto di vista della risposta dell’edificio alle azioni sismiche. Per tale ragione si sottolinea che uno schema resistente che comprende telai e pareti por ta in generale vantaggi tecnici ed anche economici rispetto alla soluzione con solo pilastri le cui sezioni resistenti sono caratterizzate da grandi dimensioni. Inoltre il sistema sismo-resistente a pareti consente di ridurre gli spostamenti di interpiano rispetto ad un edificio prefabbricato a telaio con conseguenti benefici per i collegamenti fra le varie par ti della struttura (per esempio fra i pannelli di tamponamento ed i pilastri). In questo ar ticolo si sottolinea che essendo questo sistema sismo-resistente caratterizzato da pareti in genere molto rigide risulta di fondamentale impor tanza un’attenta modellazione della struttura che rispecchi il più possibile il compor tamento reale dell’edificio. Drastiche semplificazioni in fase di predimensionamento (si veda il confronto fra i risultati ottenuti con il “modello a pareti scollegate” ed il “modello a pareti continue”) possono condurre ad accelerazioni spettrali e dunque forze statiche equivalenti molto differenti rispetto all’effettiva azione del sisma sulla struttura ed a modalità di rottura e conseguenti livelli di duttilità che possono condurre a verifiche a sfavore di sicurezza. n Bibliografia Belletti, B., Cerioni, R., Iori, I., 2001. A Physical Approach for Reinforced Concrete (PARC) membrane elements, Journal of Structural Engineering, ASCE, 127(12), pp. 1412-1426. Belletti, B., Riva, P., 2008. Alcune applicazioni del modello “PARC” all’analisi statica non lineare di edifici a pareti in calcestruzzo armato soggetti ad azioni sismiche, Atti del 17° Congresso CTE, 5-8 Novembre, pp. 39-48. Belletti, B., Gasperi, A., Poletti, E., Riva, P., 2009. Alcune osservazioni sul comportamento di edifici prefabbricati a pareti in C.A. soggetti ad azione sismica. Atti delle 25° Giornate AICAP, 14-16 Maggio, Pisa. Eurocodice 2, 2005. Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifice. UNI-EN 1992-1-1: 2005. Eurocodice 8, 2005. Progettazione delle strutture per la resistenza sismica - Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole per gli edifici. UNI-EN 1998-1:2005. Fajfar, P., 2007. Seismic assessment of structures by a practice-oriented method. Extreme Man-Made and Natural Hazards in Dynamic of Structures, A. Ibrahimbegovic and I. Kozar (eds.), pp. 257-284. Kent, D.C. and Park, R., 1971. Flexural members with confined concrete. Journal of Structural Division, Proceedings of the American Society of Civil Engineers, 97, pp. 1969-1990. Norme tecniche per le costruzioni. D.M. 14 gennaio 2008 (G.U. n. 29 del 4.02.2008 suppl. ord. n° 30). 10 - industrie manufatti cementizi Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 26 13-10-2009 10:52:15 C Studi_Ricerche_10_largo sostituito font.indd 27 M Y CM MY CY CMY K 13-10-2009 10:52:15 28 Z o o m Macchine per la prefabbricazione La sicurezza delle macchine per la produzione di manufatti in calcestruzzo di Gaetano Lapi 1. OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ La produzione dei manufatti in calcestruzzo (elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p., solai, lastre, blocchi, tubi, cordoli, ecc.) presenta diversi rischi legati all’impiego delle macchine, degli impianti e delle attrezzature di lavoro. L’adozione delle misure di sicurezza necessarie per l’eliminazione di detti rischi o, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, spetta sia all’azienda utilizzatrice che al fabbricante e fornitore, al progettista, agli installatori. Il recente D.Lgs. 81/2008 (T.U. sulla sicurezza) prevede espressamente che: 4i progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettino i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgano attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia; 4per quanto attiene i fabbricanti e i fornitori, siano vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In caso di locazione finanziaria di beni assoggettati a procedure di attestazione alla conformità, gli stessi debbano essere accompagnati, a cura del concedente, dalla relativa documentazione; 4gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza, debbano attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti; 4il datore di lavoro metta a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi alle disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto (ad es. il D.P.R. 459/96 - Direttiva Macchine - entrato in vigore il 21.09.1996). Le attrezzature messe a disposizione dei lavora10 - industrie manufatti cementizi Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 28 13-10-2009 10:42:22 Z o o m tori in data antecedente l’emanazione di norme di recepimento di direttive comunitarie, debbano essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cui all’allegato V del D.Lgs. 81/2008. 2. REQUISITI ESSENZIALI DI SICUREZZA E SALUTE 2.1 Prevenzione dei rischi dovuti agli elementi mobili Gli elementi mobili delle macchine devono essere muniti di protezioni o dispositivi di sicurezza (barriere fotoelettriche, comandi a due mani, commutatori a tappeto, ecc.) atti a prevenire qualsiasi rischio di contatto che possa provocare infortuni. Tali protezioni possono essere costituite da: a) protezioni fisse, fissate solidamente con sistemi che richiedono l’uso di utensili per la loro apertura. Per quanto possibile, esse non devono poter rimanere al loro posto in mancanza dei loro mezzi di fissaggio; b)protezioni mobili, munite di un dispositivo di bloccaggio che impedisca l’avviamento degli elementi mobili sino a quando esse consentono l’accesso a detti elementi o provochi l’arresto non appena esse non sono più in posizione di chiusura; inoltre, per quanto possibile, devono restare unite alla macchina quando sono aperte. Tutti gli elementi mobili di trasmissione (ad es. cinghie, pulegge, ingranaggi, catene e ruote dentate, cremagliere, alberi di trasmissione, ecc.) devono essere racchiusi all’interno di custodie complete, conformate e montate in modo da impedire l’accesso di parti del corpo alle zone pericolose. 29 Se si prevedono frequenti interventi, deve essere scelta la soluzione b). 2.2 Prevenzione dai rischi di schiacciamento di parti del corpo Deve essere evitato il pericolo di schiacciamento di parti del corpo generato da due parti mobili che si muovono l’una verso l’altra o da una parte mobile che si muove verso una parte fissa. Quando esiste un rischio derivante da un pericolo di schiacciamento che coinvolga parti del corpo differenti, occorre garantire uno spazio minimo di sicurezza per la più grande parte del corpo prevedibile, pari ad almeno 500 mm. Se non è possibile ottenere un livello di sicurezza adeguato mediante uno spazio minimo di sicurezza, occorre adottare misure di sicurezza alternative, quali: 4protezioni fisse, atte ad impedire l’accesso alle zone pericolose; 4protezioni mobili, interbloccate con dispositivi di bloccaggio che impediscono il movimento delle parti mobili sino a quando esse consentono l’accesso a dette parti e ne provocano il blocco non appena esse non sono più in posizione di chiusura; 4dispositivi sensibili, quali ad esempio barriere immateriali, tappeti di blocco, ecc. 2.3 Dispositivi di comando I dispositivi di comando devono essere: 4chiaramente visibili, individuabili ed eventualmente contrassegnati da una marcatura adatta; 4disposti in modo da garantire una manovra sicura, univoca e rapida; 4progettati in modo tale che il movimento del dispositivo di comando sia coerente con l’azione del comando; industrie manufatti cementizi - 10 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 29 13-10-2009 10:42:22 30 Z o o m 4situati fuori delle zone pericolose tranne il caso, all’occorrenza, di taluni organi, come un arresto di emergenza; 4sistemati in modo che la loro manovra non causi rischi supplementari; 4progettati o protetti in modo che l’azione comandata, se comporta un rischio, non possa aver luogo senza una manovra intenzionale; 4fabbricati in modo da resistere agli sforzi prevedibili; particolare attenzione sarà data ai dispositivi di arresto di emergenza che possono essere soggetti a grossi sforzi. Dal posto di comando principale l’operatore deve poter essere in grado di assicurarsi dell’assenza di persone esposte nelle zone di rischio. Se ciò fosse impossibile, il sistema di comando deve essere progettato e costruito in modo che ogni messa in marcia sia preceduta da un segnale di avvertimento sonoro e/o visivo. La persona esposta deve avere il tempo e i mezzi per impedire rapidamente l’avviamento della macchina. 2.4 Avviamento L’avviamento di una macchina deve essere possibile soltanto con una azione volontaria su un dispositivo di comando previsto a tal fine. Lo stesso dicasi: 4per la rimessa in marcia dopo un arresto, indipendentemente dall’origine; 4per il comando di una modifica rilevante delle condizioni di funzionamento (ad esempio: velocità, pressione, ecc.), salvo se questa rimessa in marcia e questa modifica delle condizioni di funzionamento non presenti alcun rischio per le persone esposte. Se una macchina dispone di più dispositivi di comando dell’avviamento e se, di conseguenza, gli operatori possono mettersi reciprocamente in pericolo, devono essere previsti dispositivi complementari per escludere questo rischio (ad esempio, dispositivi di convalida o selettori che consentono il funzionamento di un solo dispositivo di avviamento per volta). 2.5 Dispositivo di arresto Arresto normale Ogni macchina deve essere munita di un dispositivo di comando che consenta l’arresto generale in condizioni di sicurezza. Ogni posto di lavoro deve essere munito di un dispositivo di comando che consenta di arrestare, in funzione dei rischi esistenti, tutti gli elementi mobili della macchina o unicamente parti di essi, in modo che la macchina sia in situazione di sicurezza. L’ordine di arresto della macchina deve essere prioritario rispetto agli ordini di avviamento. Arresto di emergenza Ogni macchina deve essere munita di uno o più dispositivi di arresto di emergenza che consentano di evitare situazioni di pericolo che rischino di prodursi imminentemente e che si stiano producendo. Detto dispositivo deve: 4comprendere dispositivi di comando chiaramente individuabili, ben visibili e rapidamente accessibili; 4provocare l’arresto del processo pericoloso nel tempo più breve possibile, senza creare rischi supplementari; 4eventualmente avviare, o permettere di avviare, alcuni movimenti di salvaguardia. Quando si smette di azionare il comando dell’arresto di emergenza dopo un ordine di arresto, detto ordine deve essere mantenuto da un blocco del dispositivo di arresto di emergenza, sino al suo sblocco; non deve essere possibile ottenere il blocco del dispositivo senza che quest’ultimo generi un ordine di arresto; lo sblocco del dispositivo deve essere possibile soltanto con una apposita manovra e non deve riavviare la macchina, 10 - industrie manufatti cementizi Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 30 13-10-2009 10:42:22 Z o o m ma soltanto autorizzarne la rimessa in funzione. Impianti complessi Nel caso di macchine o di elementi di macchine progettati per lavorare assemblati, il fabbricante deve progettare e controllare la macchina in modo tale che i dispositivi di arresto, compreso l’arresto di emergenza, possano bloccare non soltanto la macchina ma anche tutte le attrezzature a valle e/o a monte qualora il loro mantenimento in funzione costituisse un pericolo. 2.6 Selettore modale di funzionamento Il modo di comando selezionato deve avere la priorità su tutti gli altri sistemi di comando, salvo l’arresto di emergenza. Se la macchina presenta diversi livelli di sicurezza (ad esempio: per consentire la regolazione, la manutenzione, l’ispezione, ecc.), essa deve essere equipaggiata di un selettore modale che possa essere bloccato in ciascuna posizione di funzionamento. A ciascuna posizione del selettore corrisponderà un solo modo di comando o di funzionamento. Se per alcune operazioni la macchina deve poter funzionare con i dispositivi di protezione neutralizzati, il selettore modale deve simultaneamente: 4escludere il comando automatico; 4autorizzare i movimenti soltanto mediante dispositivi di comando che necessitano un’azione continuata; 4autorizzare il funzionamento degli elementi mobili pericolosi soltanto in condizioni di sicurezza migliorate (ad esempio, velocità ridotta, sforzo ridotto, a intermittenza o altre disposizioni adeguate) evitando i rischi derivanti dalle sequenze collegate; 4vietare qualsiasi movimento che potrebbe presentare un pericolo, se volontariamente o involontariamente agisse sui sensori interni della macchina. Inoltre al posto di manovra, l’operatore 31 deve avere la padronanza del funzionamento degli elementi sui quali agisce. 2.7 Prevenzione dell’avviamento inatteso Mantenere una macchina in condizioni di arresto mentre vi sono persone presenti in zone pericolose è una delle condizioni più importanti per l’impiego sicuro delle macchine. Pertanto, devono essere messe in atto misure di sicurezza integrate intese ad evitare l’avviamento inatteso della macchina per consentire interventi umani sicuri in zone pericolose. Un avviamento inatteso (accidentale) può essere causato: 4da un guasto del sistema di comando o da un’influenza esterna su di esso; 4da un’azione inopportuna su un comando di avviamento o altre parti della macchina come, ad esempio, un sensore o un organo di comando del circuito di potenza; 4ripristino dell’alimentazione di energia dopo un’interruzione; 4influenze esterne/interne. Le misure di sicurezza possono essere costituite da: a) un dispositivo di sezionamento dell’alimentazione, che intervenga sul circuito elettrico e possa essere bloccato con chiave estraibile, lucchetto, coperchio o involucri bloccabili; b)qualora elementi meccanici (coperchi o sponde apribili dei casseri) possano dare origine a una situazione pericolosa a causa del loro peso e posizione (per es. sbilanciati o sollevati o in qualsiasi situazione nella quale possono muoversi per effetto della gravità), questi devono essere meccanicamente bloccati mediante dispositivi meccanici di trattenuta, che realizzino un ostacolo meccanico (cuneo, spina, candela, puntello, ecc.) e impediscano qualsiasi movimento pericoloso. I dispositivi di bloccaggio delle parti mobili devono essere parte integrante della macchina ed avere resistenza industrie manufatti cementizi - 10 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 31 13-10-2009 10:42:23 32 Z o o m meccanica sufficiente a sopportare le forze risultanti dall’avviamento della macchina; in alternativa, un dispositivo deve impedire l’avviamento della macchina per tutto il tempo in cui il dispositivo meccanico di trattenuta blocca le parti mobili. Quando non è possibile vedere tutte le zone pericolose dalla stazione di comando dell’operatore e quando la presenza di persone in zone pericolose non può essere assolutamente esclusa, deve essere attivato un segnale sonoro di avvertimento sufficientemente in anticipo sull’avviamento della macchina per consentire a tali persone di lasciare la zona pericolosa o di impedire l’avviamento della macchina, per esempio azionando un dispositivo di arresto di emergenza. 2.8 Informazione, formazione e addestramento Ogni macchina deve essere provvista di un manuale di istruzioni per l’uso. I lavoratori devono ricevere una formazione, informazione ed addestramento adeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possono essere causati ad altre persone. 3. REQUISITI DI SICUREZZA PER LE CASSEFORME 3.1 Testate di ancoraggio e tesatura Le testate di ancoraggio e tutte le parti accessorie di queste saranno progettate e realizzate secondo le vigenti norme di legge per le strutture metalliche o in conglomerato cementizio armato e pre- compresso, nonché le norme di buona tecnica. Sulla testata deve essere affissa un’apposita targa indicante l’entità del tiro e la misura della eccentricità ammissibile, con esplicito riferimento alle variazioni delle condizioni d’uso. Entrambe le testate devono essere dotate di protezioni atte a trattenere i cavi tesati, in caso di sfilamento dai morsetti di bloccaggio o rottura dei cavi stessi. Dette protezioni avranno le seguenti caratteristiche: 4costruzione robusta; 4conformate in modo da impedire la fuoriuscita dei trefoli; 4per quanto possibile, restare unite al cassero quando sono aperte; 4munite di un dispositivo di bloccaggio affidabile e di facile impiego. La testata ove verrà eseguita l’operazione di tesatura deve essere dotata di idonea protezione frontale, laterale, a soffitto. Tale protezione deve essere realizzata, almeno anteriormente, in rete metallica, sufficientemente robusta e atta a garantire la visibilità della pista. 3.2 Fase di tesatura dei cavi Le casseforme devono essere dotate di dispositivi rompitratta lungo la linea di precompressione, atti a contenere eventuali trefoli che si dovessero rompere o sfilare durante la tesatura. L’attrezzatura per tesare i trefoli, deve essere dotata di: 4segnale luminoso intermittente di colore giallo, o giallo-arancio, che rimarrà attivato per tutta la durata delle operazioni di tesatura; 4avvisatore acustico, che segnalerà l’inizio e la fine delle azioni di tesatura. Il segnale luminoso deve essere collocato in posizione tale da essere ben visibile da tutte le persone che operano in prossimità del cassero. Il segnale acustico deve avere un livello sonoro nettamente superiore al rumore di fondo, in modo da essere udibile, senza tuttavia essere eccessivo o doloroso, 10 - industrie manufatti cementizi Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 32 13-10-2009 10:42:23 Z o o m e deve essere facilmente riconoscibile da eventuali altri segnali acustici o dai rumori di fondo. 3.3 Apparecchiature di tesatura Ogni macchina deve essere dotata di due dispositivi indipendenti di limitazione automatica dell’entità del tiro al raggiungimento dei valori prefissati. L’apparecchiatura di tesatura deve essere corredata di un certificato di taratura rilasciato dal costruttore e delle istruzioni per l’effettuazione dei controlli periodici, con scheda dei controlli da compilare a cura dell’utilizzatore. 3.4 Morsetti ed attrezzature di bloccaggio I cilindri dei morsetti e le altre apparecchiature di bloccaggio di trefoli, fili o trecce a tesare, devono riportare un marchio indelebile che consenta di individuare: a) il fabbricante; b)il tiro massimo ammissibile; c) i diametri d’impiego. All’atto di ogni fornitura devono essere consegnate all’utilizzatore le istruzioni sull’utilizzo e la manutenzione dei morsetti e delle apparecchiature di bloccaggio. 3.5 Rischi di cadute e scivolamenti Le passerelle ed i ripiani sopraelevati, a prescindere dalla loro altezza, devono essere provvisti di parapetti normali con fermapiedi. Le scale di accesso a detti ripiani o passerelle devono essere provviste su tutti i lati verso il vuoto di parapetti normali. Se è previsto lo spostamento o lo stazionamento delle persone sulle casseforme, devono essere allestite difese atte ad evitarne la caduta verso l’esterno. 33 Sui casseri devono essere applicati cartelli indicanti: 4il pericolo di inciampo; 4il pericolo di scivolamenti su casseri lubrificati; 4il pericolo di caduta con dislivello; 4non avvicinarsi alla cassaforma durante le operazioni di apertura e chiusura; 4pericolo di schiacciamento durante le operazioni di apertura e chiusura. I rischi di urto contro ostacoli e di caduta devono essere segnalati. Gli elementi che possono costituire un ostacolo, con pericolo di urto e caduta, devono essere segnalati con colorazione giallo/nero o rosso/bianco, con barre aventi un’inclinazione di circa 45° e dimensioni più o meno uguali fra loro. 4. REQUISITI DI SICUREZZA PER LE MACCHINE MOBILI Fermo restando l’applicazione dei requisiti essenziali di sicurezza e di salute illustrati nel punto 2, per ovviare ai rischi particolari dovuti alla mobilità, le macchine devono essere progettate e costruite in modo da rispondere ai requisiti che seguono. I rischi dovuti alla mobilità esistono sempre per le macchine semoventi, trainate, spinte o portate da un’altra macchina o da un trattore il cui lavoro è effettuato in aree di lavoro e richiede la mobilità durante il lavoro oppure uno spostamento continuo o semicontinuo secondo una successione di stazioni di lavoro fisse. Tra le macchine in argomento rientrano le macchine: 4vibrofinitrici; 4distributrici calcestruzzo; 4spazzolatrici; industrie manufatti cementizi - 10 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 33 13-10-2009 10:42:23 34 Z o o m 4spingitrefoli; 4avvolgitelo; 4staggiatrici; 4carrelli di trasporto materiali e attrezzature; 4segatrici; 4estrusori per solai alveolari. Inoltre, i rischi dovuti alla mobilità possono esistere nel caso di macchine il cui lavoro si effettua senza spostamenti ma che possono essere munite di mezzi che consentano di spostarle più facilmente da un luogo all’altro (macchine munite di ruote, rotelle, pattini, ecc., o collocate su supporti, carrelli, ecc.). 4.1 Dispositivi di comando Dal posto di guida il conducente deve poter azionare tutti i dispositivi di comando necessari al funzionamento della macchina, tranne per quanto riguarda le funzioni che possono essere esercitate in condizioni di sicurezza solo mediante dispositivi di comando collocati al di fuori del posto di guida. Si tratta in par ticolare di posti di lavoro diversi dal posto di guida di cui sono responsabili operatori diversi dal conducente o per i quali è necessario che il conducente lasci il posto di guida per svolgere le manovre in condizioni di sicurezza. I pedali eventuali devono essere progettati, costruiti e disposti in modo che possano essere azionati da un conducente in modo sicuro con il minimo rischio di confusione; devono avere una superficie antisdrucciolevole ed essere facili da pulire. Quando il loro azionamento può compor tare rischi, in par ticolare movimenti pericolosi, i dispositivi di comando della macchina, ad esclusione di quelli a posizioni predeterminate, devono ritornare in posizione neutra non appena l’operatore li lasci liberi. 4.2 Avviamento/spostamento Le macchine semoventi con conducente traspor tato devono essere dotate di mezzi che non consentano l’avviamento del motore da par te di persone non autorizzate. Qualsiasi spostamento comandato di una macchina semovente con conducente traspor tato deve essere possibile soltanto se il conducente si trova al posto di comando. Quando, per il suo lavoro, una macchina deve essere attrezzata con dispositivi che superano la sua sagoma normale (ad esempio, stabilizzatore, freccia, ecc.). è necessario che il conducente disponga di mezzi che gli consentano di verificare facilmente, prima di spostare la macchina, che detti dispositivi siano in una posizione che consenta uno spostamento sicuro. La stessa cosa deve verificarsi per la posizione di tutti gli altri elementi che, per consentire uno spostamento sicuro, devono occupare una posizione definita, se necessario bloccata. Quando ciò è tecnicamente ed economicamente realizzabile, lo spostamento della macchina deve essere subordinato alla posizione sicura degli elementi sopra indicati. Uno spostamento della macchina non deve essere possibile all’atto dell’avviamento del motore. 4.3 Spostamento delle macchine con conducente a piedi Ogni spostamento di una macchina semovente con conducente a piedi deve essere possibile solo se quest’ultimo esercita un’azione continua sull’organo di comando corrispondente. In par ticolare, nessuno spostamento deve essere possibile all’atto d’avviamento del motore. Il sistema di comando delle macchine con conducente a piedi deve essere progettato in modo da ridurre al minimo i rischi connessi allo spostamento imprevedibile della macchina verso il conducente, in par ticolare i rischi di: a)schiacciamento; b)lesioni provocate da utensili rotanti. 10 - industrie manufatti cementizi Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 34 13-10-2009 10:42:23 Z o o m Inoltre, la velocità normale di spostamento della macchina deve essere compatibile con l’andatura del conducente. Sulle macchine che possono essere munite di un utensile rotante, quest’ultimo non deve potere essere azionato quando il comando di retromarcia è inserito, salvo che lo spostamento della macchina risulti dal movimento dell’utensile. In quest’ultimo caso basterà che la velocità in retromarcia sia tale da non presentare rischi per il conducente. 4.4 Segnalazione/avvertimento Le macchine devono essere provviste di mezzi di segnalazione e/o di targhe con le istruzioni concernenti l’impiego, la regolazione e la manutenzione necessaria per garantire la sicurezza e la tutela della salute delle persone esposte. Tali mezzi devono essere scelti, progettati e realizzati in modo da essere chiaramente visibili e indelebili. Ferme restando le condizioni da rispettare per la circolazione stradale, le macchine con conducente traspor tato devono essere dotate della seguente attrezzatura: 4un avver titore acustico che consenta di avver tire le persone esposte; 4un sistema di segnalazione luminosa che tenga conto delle condizioni di impiego previste quali, ad esempio, le luci di arresto, le luci di retromarcia, i girofari. Le macchine telecomandate, le cui condizioni di impiego normali espongono le persone a rischi di ur to o di schiacciamento, devono essere munite di mezzi adeguati per segnalare i loro spostamenti o di mezzi per proteggere le persone esposte contro tali rischi. Lo stesso applicasi alle macchine la cui utilizzazione implica la ripetizione sistemica di avanzamento e arretramento lungo uno stesso asse e il cui conducente non ha visibilità posteriore diretta. 35 Il disinserimento involontario di tutti i dispositivi di avver timento e di segnalazione deve essere reso impossibile in sede di fabbricazione. Ogni volta che ciò sia indispensabile alla sicurezza, questi dispositivi devono essere muniti di mezzi di controllo del buon funzionamento e un loro guasto deve essere reso apparente all’operatore. Quando le macchine spostandosi o spostando i loro utensili possono creare un rischio par ticolare, dovrà essere prevista un’iscrizione sulla macchina stessa che vieti di avvicinarsi alla macchina durante il lavoro; tale iscrizione deve essere leggibile a sufficiente distanza per garantire la sicurezza delle persone che devono operare nei pressi delle macchine. 5. REQUISITI DI SICUREZZA SPECIFICI PER I CAROSELLI Ai fini della sicurezza, negli impianti a carosello per la produzione di lastre prefabbricate devono essere osservati i requisiti essenziali di sicurezza e salute illustrati al punto 2. Un rischio specifico di questi impianti è determinato dal movimento automatico o semiautomatico dei vassoi, del plotter, del distributore calcestruzzo. Il rischio di schiacciamento e/o cesoiamento che viene a determinarsi tra le par ti mobili e quelle fisse deve essere eliminato mediante l’installazione di segregazioni con pannelli in rete o di barriere fotoelettriche, in modo da impedire l’accesso alle zone pericolose con impianto funzionante. n industrie manufatti cementizi - 10 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 35 13-10-2009 10:42:24 36 Z o o m ACAI, innovare per battere la crisi di Isabella Doniselli È il motto delle aziende della Sezione Casseforme, Attrezzature Provvisionali e Affini Il 2009 non è certo un anno facile per il settore delle costruzioni. I dati Istat del primo trimestre evidenziano una contrazione del 13,9% rispetto all’analogo periodo del 2008, che già aveva avuto un’intonazione molto debole rispetto agli anni precedenti. La tendenza è confermata dalle rilevazioni Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, che, nel Secondo Rapporto sulle Infrastrutture in Italia, recentemente pubblicato (giugno 2009, valuta nell’ordine del -13,4% l’entità degli investimenti strutturali nel 2009 rispetto al 2008. “Una riduzione di risorse resa ancora più preoccupante – si legge nel Rapporto Ance – se si considera la crisi economico-finanziaria in corso che, al contrario, richiederebbe da parte dello Stato un intervento in grado di sostenere, con l’aumento degli investimenti in conto capitale, reddito e occupazione”. Ance auspica un rapido avvio delle realizzazioni infrastrutturali già previste dal “Piano delle opere prioritarie 2009” presentato al Cipe nello scorso mese di giugno, ma chiede che sia anche attivato tempestivamente un Piano di opere medio-piccole, diffuse sul territorio (a cominciare dalla manutenzione di strade e scuole per avere entro i primi mesi del 2010 un effetto anti crisi che possa scongiurare il rischio di chiusura che incombe su tante aziende del settore. Ancora più allarmante è il quadro che emerge dai dati relativi alla produzione di cemento, riportati dall’Osservatorio ASSOBETON, che per il primo trimestre 2009 evidenzia un calo del 23% rispetto al corrispondente periodo del 2008, mentre il fatturato del comparto dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo risulta in calo del 18%. Né pare esserci spazio per previsioni ragionevolmente positive, poiché i dati relativi al commissionato denunciano una contrazione del 45%. In ACAI, Associazione fra i Costruttori in Acciaio Italiani, le Aziende della Sezione Casseforme, Attrezzature provvisionali e Affini, seguono la situazione con preoccupazione. “Lo scenario attuale – dicono - è ancora più preoccupante di quello prospettato, con numeri molto più pesanti di quelli evidenziati, soprattutto se si tiene conto, oltre che dei dati Ance, anche degli aspetti più interessanti sul settore immobiliare venuti alla luce durante il Forum di Previsioni e Strategie che si è tenuto a Santa Margherita Ligure nei giorni 11 e 12 settembre 2009”. Tra gli aspetti più critici dello scenario, gli operatori dell’ACAI sottolineano il forte calo della domanda e conseguentemente dei prezzi in tutti le aree del settore e aggiungono che “La concorrenza è forte, fortissima e si gioca quasi tutta “in casa”, sul mercato nazionale”. Tuttavia, le aziende ACAI ribadiscono la forte volontà di superare il momento difficile: “Le prospettive e le chance di superare le difficoltà – dichiarano - si presenteranno in funzione delle capacità di ciascuno degli operatori di innovare, di diventare più flessibili che 10 - industrie manufatti cementizi Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 36 13-10-2009 10:42:24 Z o o m mai per saper cogliere ogni opportunità che si presenti. Chi in tutti questi anni ha creato valore, ha investito in ricerca e soprattutto in sicurezza, non solo dei propri operatori ma anche dell’utilizzatore finale, riuscirà a mantenere qualità a buoni prezzi e quindi, finita la tempesta, le prospettive potranno essere tante e buone”. La Sezione ACAI Casseforme, Attrezzature provvisionali e Affini esprime queste valutazioni a ragion veduta. Infatti riunisce molte qualificate industrie che svolgono l’attività di progettazione, di produzione con vendita e/o con noleggio di casseforme, opere provvisionali e attrezzature affini. Imprese che da sempre operano nell’ottica di proporre prodotti innovativi e servizi che possano soddisfare al meglio l’utilizzatore, in termini di semplificazione della progettazione, di razionalizzazione delle risorse del cantiere e soprattutto di far conseguire un vantaggio economico all’utente finale. In questo contesto acquistano sempre più valore aspetti quali l’informazione, la formazione, l’assistenza pre e post vendita, il servizio e la consulenza. Alla base, tuttavia, vi è sempre il ruolo fondamentale della normativa tecnica. Per questo, fin dagli anni Ottanta, la Sezione intrattiene un rapporto costruttivo di piena collaborazione con gli Enti nazionali ed europei coinvolti nella messa a punto di norme tecniche, di regolamenti, di istruzioni tecniche, atte a garantire il più alto livello qualitativo e di sicurezza delle attrezzature provvisionali. In particolare, le Aziende del Gruppo Mac- 37 chine e Impianti per la prefabbricazione, vantano una produzione all’avanguardia, progettata di volta in volta per le specifiche esigenze del cliente, nel rispetto degli obblighi previsti dalla legislazione italiana ed europea. In questo delicato momento di crisi sono fortemente impegnate a studiare nuove strategie industriali e stanno dedicando molto impegno e molte risorse alla ricerca e allo sviluppo di nuovi prodotti o di nuovi sistemi produttivi che le mettano in grado di poter sfruttare al meglio e in breve tempo i primi spiragli di ripresa economica. Dunque, massima attenzione all’innovazione per migliorare la competitività delle imprese, senza mai perdere di vista le esigenze irrinunciabili di qualità e sicurezza. La strada maestra è prestare la massima attenzione allo sviluppo delle tipologie dei prodotti, alle nuove tecnologie nelle produzioni, alla sicurezza nell’impiego delle attrezzature, per essere pronti a tornare competitivi al momento della ripresa. “Tutte le opportunità – concludono in ACAI - sia a livello infrastrutturale, sia a livello di edilizia residenziale o industriale oggi vengono attentamente valutate e si devono cogliere con prontezza; serve però più snellezza e flessibilità da parte delle Amministrazioni; occorrono rapidità negli interventi, maggiori investimenti da parte dello Stato e soprattutto è necessario non far mancare la liquidità al sistema. L’auspicio è che ripartano i finanziamenti, così come mutui e prestiti dalle banche alle imprese, specie piccole o piccolissime. Ci auguriamo che così sia” . n dove sei? qui! www.assobeton.it industrie manufatti cementizi - 10 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 37 15-10-2009 11:57:01 38 intrattiene un rapporto costruttivo di piena collaborazione con gli Enti nazionali ed europei coinvolti nella messa a punto di norme tecniche, di regolamenti, di istruzioni tecniche, atte a garantire il più alto livello qualitativo e di sicurezza delle attrezzature provvisionali. In particolare, le Aziende del Gruppo Mac- Z o o m e flessibilità da parte delle Amministrazioni; occorrono rapidità negli interventi, maggiori investimenti da parte dello Stato e soprattutto è necessario non far mancare la liquidità al sistema. L’auspicio è che ripartano i finanziamenti, così come mutui e prestiti dalle banche alle imprese, specie piccole o piccolissime. Ci auguriamo che così sia” . n Le aziende associate ad ACAI Sezione Casseforme, Attrezzature Provvisionali e Affini Gruppo Casseforme ALPI SPA 38 Z o o m FARESIN BUILDING ATLAS SRL DIVISION SPA HUNNEBECK ITALIA SPA 39035 MONGUELFO - BZ www.alpionline.net 50141 FIRENZE - FI www.atlas-edilizia.it 36042 BREGANZE - VI www.faresin.com 22078 TURATE - CO www.huennebeck.it industrie - 10BASIANO PERI SPA manufatti cementizi 20060 - MI www.peri.it ARBLOC SRL 31040 SALGAREDA - TV www.arbloc.com C.S.C. SRL 40064 OZZANO DELL’EMILIA - BO www.cscpontex.com DOKA ITALIA SPA 20060 COLTURANO - MI www.doka.it INTERFAMA SRL 39026 PRATO ALLO STELVIO - BZ www.interfama.comerfama.com PILOSIO SPA 33010 FELETTO UMBERTO - UD www.pilosio.com VEBRA SRL 32028 TRICHIANA - BL www.vebra.it Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 37 7 Gruppo Macchine e Impianti per la Prefabbricazione CONTEC SRL 35010 CARMIGNANO DI BRENTA - PD www.contecprestressing.it NINIVE CASSEFORME SRL 23847 MOLTENO - LC www.ninivecasseforme.com OFFICINE F.LLI BIGNAMI SRL 26867 SOMAGLIA - LO www.officinebignami.it GRANDIN SRL 30024 MUSILE DI PIAVE - VE www.grandincasseri.com NOVATEC SRL 41013 CASTELFRANCO EMILIA - MO TECHNOPREF SPA 42100 REGGIO EMILIA - RE www.technopref.it www.novatecsrl.eu Gruppo Puntelli ALPI SPA 39035 MONGUELFO - BZ www.alpionline.net HUNNEBECK ITALIA SPA 22078 TURATE - CO www.huennebeck.it DOKA ITALIA SPA 20060 COLTURANO - MI www.doka.it GHERARDI SRL 24010 COSTA SERINA - BG www.gherardi.it INTERFAMA SRL 39026 PRATO ALLO STELVIO - BZ www.interfama.comerfama.com PERI SPA 20060 BASIANO - MI www.peri.it S.B.P. SEMBINELLI SRL 38080 DARZO DI STORO - TN www.sbpsembinelli.it ALPI SPA 39035 MONGUELFO - BZ www.alpionline.net DOKA ITALIA SPA 20060 COLTURANO - MI www.doka.it HUNNEBECK ITALIA SPA 22078 TURATE - CO www.huennebeck.it PERI SPA 20060 BASIANO - MI www.peri.it CIFA SPA 20030 SENAGO - MI www.cifa.com EUROFORM SRL 20060 GESSATE - MI www.euroformsrl.com NINIVE CASSEFORME SRL 23847 MOLTENO - LC www.ninivecasseforme.com Gruppo Gallerie 10 - industrie manufatti cementizi 10 - industrie manufatti cementizi Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 38 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 38 7-10-2009 16:58:23 13-10-2009 10:42:27 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 39 13-10-2009 10:42:28 40 Z o o m Macchine e soluzioni: sistema di classificazione automatica per impianti di burattatura di Giuseppe Ferigutti Il pavé burattato (o ”antichizzato”) si sta sempre più diffondendo sul mercato. L’aspetto rustico e invecchiato dei masselli in calcestruzzo anticati è infatti molto apprezzato. La lavorazione manuale è stata a lungo il sistema preferito per la realizzazione dei prodotti anticati, ma la necessità di migliorare e rendere più sicuro il processo lavorativo ha fatto sì che crescesse anche l’esigenza di automatizzare la tecnica di produzione. 4resa elevata; 4semplicità delle operazioni di intervento; 4cambio di produzione agevole; 4assenza di vibrazioni. Il sistema movimenta tutti i tipi di pavé, sia blocchi di grandi dimensioni che prodotti splittati. I prodotti sono burattati in pesanti tamburi con copertura in gomma di 40 mm. Descrizione del sistema di burattatura Il sistema di burattatura è costituito da un organizer caratterizzato da: Gli impianti di burattatura sono adatti a movimentare sia gli elementi prodotti direttamente dalle blocchiere con un volume di prodotto più basso, che da quelle dotate di tavola grande che, invece, permette un flusso di prodotti più elevato, con una capacità di oltre 375 m2/ora. Il sistema può inoltre essere adoperato 10 - industrie manufatti cementizi Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 40 13-10-2009 10:42:28 Z o o m per movimentare prodotti direttamente dal sistema di splittatura col minimo ricorso ad operatori. Questo sistema è utilizzato da quei produttori che ricercano un’elevata qualità e flessibilità e consente di selezionare pavé fino a quattro differenti tipi di colore con variazioni adattate alle necessità del cliente finale. 41 Sino ad oggi, il rallentamento nel processo è stato determinato dal controllo di qualità effettuato da un operatore che, tra l’altro, lavorava in condizioni di rumore elevato, in un ambiente in cui si sviluppavano grandi quantità di polveri in atmosfera e in condizioni che potevano mettere a rischio la sua sicurezza. Per alcune tipologie di impianto, ad esempio, la rimozione degli scarti Il sistema lavora con l’ausilio di una pinza specializzata e di un programma personalizzato che controlla tutte le operazioni, dal trasporto del pavé al tamburo alla movimentazione dei bancali, fino alla palletizzazione dei prodotti finiti, con una capacità produttiva di circa 100 m2/ora. I prodotti burattati possono essere anche pinzati attraverso un accatastatore a piastra nel caso di pavé molto sottili e di prodotti faccia a vista (splittati). industrie manufatti cementizi - 10 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 41 13-10-2009 10:42:31 42 Z o o m la valutazione della qualità dei prodotti anticati, anche in un mondo sempre più automatizzato. Tuttavia, la necessità di migliorare le condizioni di lavoro diminuendo i rischi per la sicurezza, riducendo quindi i movimenti monotoni ed il sollevamento di prodotti pesanti, ha trovato una risposta nell’automatizzazione del processo di classificazione. Questo sistema brevettato può essere installato anche su impianti già esistenti per migliorare le prestazioni in termini di sicurezza sul lavoro e nel contempo aumentare la capacità produttiva. n avveniva mentre l’impianto era in funzione. Questo problema è stato ora superato da un sistema di rilevamento ottico del prodotto ad alta velocità che consente di raggiungere una capacità di rilevazione di 300 m2/ora. I prodotti sono rilevati otticamente e confrontati con un modello depositato nel setup di sistema. In questo modo, il sistema non solo è in grado di classificare i prodotti in funzione della relativa qualità, ma anche in funzione delle diverse dimensioni. Prodotti di dimensioni diverse possono quindi essere classificati contemporaneamente. Il passaggio ad altre tipologie di prodotti è possibile grazie ad un semplice adattamento del profilo ottico di identificazione. Questo sistema rimuove gli scarti con un espulsore ad alta velocità azionato pneumaticamente. Il processo di classificazione manuale è rimasto a lungo il sistema preferito per 10 - industrie manufatti cementizi Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 42 13-10-2009 10:42:31 Z o o m - D a l m e rc a t o 43 HAWKEYEPEDERSHAAB 506 S. Wapello Street, Mediapolis, IA 52637 USA Tel.: +1-319-394-3197 [email protected] www.hawkeye-pipe.com Tipologia Impianti/macchine: 4 Impianti di vibrocompressione per elementi in calcestruzzo 4Impianti di vibrocompressione per tubi 4Automazioni per impianti MASA AG Masa Strasse,2 56626 Andernach Germania Tel.: +49 2632 92920 [email protected] www.masa-ag.com Tipologia Impianti/macchine: 4Impianti di vibrocompressione per blocchi/masselli OCMER GRANDI IMPIANTI SRL Via Ponte Alto, 3 41011 Campogalliano (MO) Tel.: 059.526023 [email protected] - www.ocmer-impianti.it Tipologia Impianti/macchine: 4Impianti e attrezzature per la produzione di calcestruzzo 4Automazioni per impianti QUADRA 40, route de Findrol 74130 Contamine, Arve – France Tel.: 00 33 4 50 03 92 21 [email protected] www.quadra-concrete.com Tipologia Impianti/macchine: 4Impianti e attrezzature per la produzione del calcestruzzo 4Impianti di vibrocompressione per elementi in calcestruzzo 4Impianti di vibrocompressione per blocchi/masselli TIGER SRL Viale del Lavoro,46 37030 Colognola ai Colli (VR) Tel.: 045 6152518 [email protected] www.tiger-machines.it Tipologia Impianti/macchine: 4Impianti e attrezzature per la produzione del calcestruzzo 4Impianti di vibrocompressione per elementi in calcestruzzo 4Impianti di vibrocompressione per blocchi/masselli industrie manufatti cementizi - 10 Imp.SPECIALE.ZOOM.indd 43 13-10-2009 10:42:34 44 A m b i e n t e La performance ambientale degli edifici: quadro sintetico sui metodi di stima di Gian Luca Baldo, Emanuele Furno, Simona Taborelli 1. EDILIZIA ED ECOSOSTENIBILITÀ Da tempo ci stiamo interessando al tema della sostenibilità ambientale, ad oggi uno dei temi principali nel settore delle costruzioni. Gli articoli pubblicati su questa rivista fino ad oggi sono: [1]“Gli strumenti per la comunicazione ambientale”, Industrie della Prefabbricazione n. 14/2007; [2]“Il CEN TC 350 - Standard previsti e programma d’azione”, Industrie Manufatti Cementizi n. 1/2008; [3]“Introduzione al progetto LEnSE BUILDINGS”, Industrie Manufatti Cementizi n. 5/2008; [4]“Bioedilizia: la sostenibilità delle costruzioni a livello europeo ed internazionale”, Industrie Manufatti Cementizi n. 7/2009. Il filo conduttore è rappresentato dall’evoluzione di metodi e strumenti di misura dell’ecosostenibilità in edilizia, fino all’affermazione di sistemi in grado di cer tificare il risultato raggiungibile già in fase di progetto (come, ad esempio, il sistema LEED descritto in [4]). La sollecitazione nei confronti del merca- to a dotarsi di queste competenze arriva, evidentemente, sia dalle richieste sempre più esplicite e dettagliate da parte degli utenti finali, rispetto alla scelta dei materiali, degli impianti e delle tecniche produttive, che da quelle di grandi acquisitori, come la Pubblica Amministrazione, a loro volta incentivati da una precisa politica europea in materia di sostenibilità. In particolare, tra le problematiche ambientali già analizzate e discusse, quelle ritenute più rilevanti nell’ambito della rinnovata politica del GPP italiano (Green Public Procurement) sono: 4efficienza e risparmio nell’uso delle risorse, con esplicito riferimento all’energia ed alla conseguente riduzione delle emissioni di CO2; 4riduzione/eliminazione dell’uso di sostanze pericolose; 4riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti; (per ulteriori informazioni si rimanda al link di riferimento: http://www.dsa.minambiente.it/gpp/) 2. ATTUAZIONE DELLE POLITICHE AMBIENTALI Tra i vari strumenti utili all’attuazione del GPP vi sono le etichette ambientali ISO 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Ambiente.Baldo.10.indd 44 13-10-2009 10:45:07 A m b i e n t e tipo I (normativa di riferimento: UNI EN ISO 14024), di cui un esempio è l’Ecolabel Europeo (vedi [1]). Questa etichetta, di tipo volontario, viene rilasciata per determinati gruppi di prodotto da comitati qualificati che hanno il compito di verificare il rispetto di criteri ambientali, definiti a livello europeo da un organismo tecnico appositamente predisposto. In Italia è il Comitato Ecolabel Ecoaudit a svolgere questa funzione, congiuntamente al supporto tecnico di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che, come vedremo nel seguito, è attualmente impegnato nello sviluppo di criteri ecolabel per gli edifici. Nel nostro settore, è possibile ottenere l’ecolabel unicamente per prodotti da pavimentazione (interna ed esterna), vernici, lampadine e pompe di calore. Molto utili sono poi le etichette ISO tipo III, definite Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD, Environmental Product Declaration) basate sull’analisi LCA (Life Cycle Assessment). A differenza delle precedenti, dove i prodotti devono rispettare specifici requisiti ambientali (con soglie limite quantificate), le etichette ISO di tipo III consentono di diffondere in maniera trasparente e, di conseguenza, confrontare le performance ambientali di prodotti appartenenti a medesimi gruppi, al fine di definire i criteri ambientali più rilevanti [1]. Tra le EPD già disponibili e utili per il nostro settore segnaliamo (www.environdec.com): 4Cement production, Buzzi Unicem SpA; 4Clay roof tile, Cotto San Michele Srl; 4Concentrated Pigment Dispersion, Eurocolori; 4Concrete, Buzzi Unicem SpA; 4Concrete roof tile, CEDA SpA - La Cecosa Srl - GAMBALE Srl - MONIER SpA; 4Ecozero, Freudenberg Politex Srl; 4Masonry units, clay bricks, Zieglei Gasser Mattonia GmbH/Srl; 45 4Polystyrene insulation panels, LAPE Srl; 4Polyurethane rigid panels for thermal insulating, Stiferite Srl; 4Windows, CORMO. Spostando poi il baricentro dai prodotti per l’edilizia all’edificio nel suo complesso, a livello europeo, sono in fase di ultimazione due standardizzazioni che andranno a definire nel dettaglio tutto ciò di rilevante per la valutazione delle performance ambientali di un edificio. La prima, facente capo alle attività del CEN TC 350 “Sustainability of Construction Works”, viene proposta per la valutazione delle performance ambientali e dei costi dell’intero ciclo di vita degli edifici strutturato in tre differenti Working Groups (vedi [2]): 4WG1 “Environmental Performance of Buildings” ha lo scopo di determinare le performance ambientali degli edifici durante l’intero ciclo di vita, mediante l’utilizzo di EPD (Environmental Product Declaration); 4WG2 “Building Life Cycle Description” applica la tecnica LCA (Life Cycle Assessment) per la descrizione dell’intero ciclo di vita degli edifici; 4WG3 “Products Level” ha invece lo scopo di definire una sola PCR (Product Category Rules) per tutti i prodotti da costruzione. Questo standard, attualmente in fase di approvazione, permetterà anche di favorire l’abbattimento delle barriere nel commercio e di garantire la quantificazione degli impatti ambientali nel settore delle costruzioni attraverso il rispetto delle caratteristiche principali di tutte le norme ISO rilevanti. La seconda è la “Standardization in the field of building and civil engineering” in ambito ISO TC 59, per il settore delle costruzioni e l’ingegneria civile, che è suddiviso in nove sotto comitati con l’obiettivo di definire criteri standard riguardanti la performance della fase di costruzione degli edifici, l’organizzazione e le informazioni riguardanti i lavori, la stima di vita dell’edi- industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Ambiente.Baldo.10.indd 45 13-10-2009 10:45:07 46 A m b i e n t e ficio, l’accessibilità e l’usabilità delle costruzioni ed infine la sostenibilità dell’opera. Entrambi questi due standard richiamano temi comuni come la sostenibilità, la valutazione del tempo di vita dell’edificio, la performance dello stesso ed i materiali utilizzati per la sua costruzione. 3. STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE AMBIENTALI È dunque evidente come, negli ultimi dieci anni, sia stata condotta a livello internazionale un’intensa attività di ricerca volta allo sviluppo di sistemi di certificazione energetico-ambientale per la definizione della performance degli edifici durante l’intero ciclo di vita. A questo scopo si ritiene necessaria una metodologia per la valutazione delle performance ambientali, attraverso sistemi di valutazione volontari, alcuni dei quali hanno raggiunto una definizione tale da essere diventati strumenti riconosciuti e utilizzati da una comunità di utenti sempre più ampia: un esempio è il LEED Rating System [3], nato negli USA e applicato in più di 40 paesi nel mondo. In Italia, il primo caso in cui la progettazione di un edificio abbia previsto questa certificazione riguarda il progetto di riqualificazione dell’area di Milano Porta Nuova, dove le zone Garibaldi e Varesine hanno già ottenuto una pre-certificazione con rating argento. Sempre nel nostro paese, sono inoltre attive altre attività di valutazione di performance ambientali, come ad esempio il Protocollo sintetico ITACA (utilizzato dall’associazione italiana per le costruzioni sostenibili SBC Italia: Sustainable Buildings Council) il cui referente nazionale è iiSBE Italia, il programma SB100 dell’Associazione Nazionale per l’Architettura Biologica, il progetto CasaClima-KlimaHaus utilizzato nella provincia autonoma di Bolzano [4]. In ambito nazionale stiamo assistendo al passaggio dall’”Attestato di qualificazione energetica”, definito dalle direttive europee, al “Certificato energetico” che sarà definito dal recepimento delle prime nelle norme nazionali. Alcune regioni, come avviene nel caso delle Marche, hanno già adottato le linee guida per la valutazione energetico-ambientale degli edifici residenziali, basate sul Protocollo ITACA. La SBC Italia prevede l’adozione di questo metodo di valutazione in ogni Regione italiana, attribuendo però differenti metodi di valutazione a seconda delle esigenze e dei caratteri territoriali che la contraddistinguono. Il Protocollo ITACA verrà quindi adattato ad ogni singola Regione, al contrario del sistema LEED, di cui è prevista un’unica versione nazionale per ogni destinazione d’uso contemplata. A livello internazionale, oltre al LEED Rating System sono presenti anche altre certificazioni di performance ambientale per edifici; tra queste troviamo: BREEAM, insieme di criteri per la valutazione degli edifici utilizzato nel Regno Unito, elaborata nel 1990 dal Building Research Establishment Environmental Asessment Method, che hanno la finalità di valutare, attraverso un punteggio, i diversi fattori che contribuiscono a creare il carico ambientale dell’edificio (ulteriori dettagli alla pagina web www.breeam.org); HQE, Haute Qualitè Environnementale, certificazione di processo utilizzata in Francia per valutare, attraverso valori soglia, la qualità ambientale del processo edilizio, mediante l’utilizzo di 14 criteri riguardanti bioedilizia, ecogestione, comfort e salute (maggiori informazioni su www.assohqe.org); Klima:aktiv, standard austriaco per la costruzione di edifici che premia attraverso un’etichetta ecologica le costruzioni che utilizzano le migliori tecnologie per ridurre le emissioni e quelle che seguono una politica rispettosa del clima (per approfondimenti si rimanda al sito www.klimaaktiv.at); 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Ambiente.Baldo.10.indd 46 13-10-2009 10:45:07 A m b i e n t e Nordic Swan eco-labelling, etichetta ambientale per edifici prevista in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda (ulteriori notizie su www.svanen.nu); Guideline for Sustainable Buildings, linee guida per il settore delle costruzioni utilizzate in Germania, dove non è ancora presente un vero e proprio marchio (informazioni disponibili su www.iisbe.org/iisbe/gbpn/documents/ documents.htm); CASBEE, Comprehensive Assessment System for Built Environment Efficiency, certificazione delle performance ambientali degli edifici utilizzata in Giappone (dettagli disponibili in rete 47 “LEnSE buildings”, finanziato della Commissione Europea, al fine di consolidare una solida base per l’etichettatura degli edifici [4]. 4. ECOLABEL EUROPEO PER GLI EDIFICI Il progetto di marchio Ecolabel Europeo per edifici, in fase di progettazione da parte di ISPRA, presenta una visione generale delle metodologie di valutazione già esistenti, tra cui quelle descritte in precedenza, a cui si aggiungono le Direttive riguardanti i materiali da costruzione. Dalla Tabella 3 è visibile come i criteri che definiscono le performance ambientali Tabella 3 – Metodologie per la valutazione delle performance ambientali considerate. alla pagina www.ibec.or.jp/CASBEE/ ITALIANI english/index.html). Categorie Parallelamente a questi strumenti di vaCasaClima SB iiSBE lutazione nasce il progetto - in Europa ITACA KlimaHaus 100 Scenario di partenza Italia non riguardino solamente l’edificio come INTERNAZIONALI struttura, ma anche gli aspetti energetici, l’utilizzo di materiali BREEAM e risorse e la salute Guidelines LEED Swan eco- HQE Klima: for Sustainable all’interno ecoLEnSE dell’edificio. Homes 4 4 4 homes aktiv Fine vita 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 Ecologia e uso suolo 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 Inquinamento e rifiuti 4 4 4 4 4 4 4 4 4 Salute 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 Fase d’uso Uso materiali e risorse Acqua Energia Trasporti Aspetti economici Aspetti socio-culturali Qualità dei servizi Design Building Fase costruzione labelling 4 4 4 4 industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Ambiente.Baldo.10.indd 47 13-10-2009 10:45:08 48 A m b i e n t e In principio sono state definite le tipologie di strutture alle quali il marchio potrà essere applicato: abitazioni di differenti dimensioni, nuove o esistenti, pubbliche o private, ad uso residenziale o uffici. I criteri invece vengono differenziati in due categorie: edifici esistenti ed edifici in costruzione. La prima categoria comprende anche operazioni di riparazione o rinnovo dell’edificio, mentre la seconda comprende anche i ripristini o le ristrutturazioni. Successivamente si sono definiti i criteri Ecolabel di efficienza energetica per cui gli edifici di nuova costruzione dovranno avere un’efficienza energetica almeno pari alla classe A, mentre per quelli già esistenti la classe di efficienza energetica minima sarà la C. I numerosi criteri, presenti in tutte le forme di certificazione delle performance ambientali considerate, possono essere raggruppati in categorie come le emissioni in aria, acqua, suolo, la produzione e gestione dei rifiuti, l’ecologia, l’energia, i materiali utilizzati, la gestione ed il consumo di acqua, la salute ed il benessere, la fase di esercizio e mantenimento e l’idoneità d’uso. Nella successiva fase di studio dello sviluppo dei criteri Ecolabel per gli edifici verranno definiti gli indicatori utilizzati, i metodi di valutazione, i limiti e le ulteriori informazioni necessarie, riguardanti questi criteri. L’ultimo studio effettuato presenta anche una proposta sul periodo di validità dell’etichetta, che viene fissato pari a 5 anni, sia per quanto riguarda edifici di nuova costruzione che esistenti. Figura 1 – Fonti di informazione per la definizione dei criteri Ecolabel per edifici. 5. CONSIDERAZIONI FINALI In America, precisamente a Los Angeles, i governatori hanno imposto l’obbligo di certificazione LEED per i nuovi edifici e studi effettuati su questo argomento provano che la cer tificazione è in grado non solo di garantire un consumo energetico più efficiente, ma anche di aumentare il valore di mercato dell’immobile. Anche in Europa si prevede un indirizzamento verso una politica simile a quella statunitense a par tire già dai prossimi anni. n 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Ambiente.Baldo.10.indd 48 13-10-2009 10:45:09 www w .co co onta n tto ofeb f e e.iit Scegli la combinazione vincente! Cementi, aggregati e calcestruzzi di qualità elevata e certificata uniti per garantire le migliori soluzioni ad ogni esigenza progettuale ed applicativa. Un’offerta di prodotti arricchita con servizi dedicati, tecnologie all’avanguardia, esperienza pluriennale ed internazionale ed una consulenza ad hoc. Scegli un partner di fiducia per vincere la tua partita sul mercato. Scegli Holcim! www.holcim.it Prodotti di qualità, servizi di elevato livello. Imp.Ambiente.Baldo.10.indd 49 13-10-2009 10:45:10 50 R e l a z i o n i i n d u s t r i a l i Il tema del lavoro oltre l’emergenza crisi di Alberto Truzzi Riportiamo il testo dell’intervento che Alberto Truzzi – Vicepresidente ASSOBETON e Presidente del Comitato Permanente Relazioni Industriali dell’Associazione – ha tenuto il 9 giugno 2009, in occasione dell’Assemblea annuale di Confindustria Mantova, di cui è Vicepresidente con delega alle Relazioni Industriali e Affari Sociali. In tale occasione, oltre ad Alberto Truzzi, sul tema del Lavoro sono intervenuti: Emma Marcegaglia (Presidente Confindustria), Pierluigi Ceccardi (Presidente Federmeccanica), Raffaele Bonanni (Segretario Generale CISL), Maurizio Sacconi (Ministro del Welfare). Il lavoro è un tema vitale per la nostra economia, un tema chiave, ed il livello del dibattito sollevato dalla profonda crisi che stiamo attraversando, come ci ha confermato il Presidente Zanetti (ndr. Presidente Confindustria Mantova), non può limitarsi alla semplice gestione dell’emergenza. Il lavoro come nucleo fondamentale della nostra Costituzione: un diritto ed un dovere per i cittadini, non solo quando manca, ma sempre, come valore da configurare correttamente per uno sviluppo stabile della nostra società. E allora dobbiamo prendere in considerazione tutti i motivi di squilibrio che l’organizzazione del lavoro ha dimostrato in quest’economia globalizzata, perché affrontare in modo frammentario i problemi in funzione delle varie emergenze, se da un lato è doveroso, purtroppo non ri- solve i problemi strutturali del nostro Paese, endemici e peraltro ormai risaputi. Tali problemi sono molteplici ed articolati e devono essere affrontati in modo organico ed in profondità. Mi auguro che ciò possa avvenire in tempi non lunghi; e qui purtroppo bisogna rimarcare che i tempi della politica e della bilateralità (è più appropriato parlare di trilateralità, includendo doverosamente anche il Governo) non sono stati sinora adeguati alle esigenze del mondo che cambia. Ci sono voluti 15 anni per fare un passo avanti modificando il protocollo del luglio ’93; le leggi Treu e Biagi, che vanno nella giusta direzione, sono state caratterizzate da iter parlamentari tortuosi e complicazioni applicative enormi, oltre che dalle implicazioni luttuose che tutti conosciamo. 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Relazioni.industriali.indd 50 13-10-2009 10:58:43 RS SISTEMA DI CONNESSIONE ANTISISMICA BREVETTATO SENZA PUNTELLAZIONI GRANDI TOLLERANZE DI ACCOPPIAMENTO REGOLAZIONE VERTICALE DELLA QUOTA D’IMPOSTA DUTTILITÀ E CONFINAMENTO FONDAZIONE - PILASTRO Assonometria del Sistema di Connessione di Continuità RS tra pilastro e fondazione A questa virtuosa quanto complessa attività legislativa non è corrisposta un’altrettanto efficace azione applicativa, tanto che è più facile incorrere in sanzioni interpretando operativamente le possibilità concesse dalle leggi, piuttosto che operando nella completa illegalità del lavoro nero. È più problematico ristrutturare la forza lavoro in situazioni di aperto confronto che cambiare ragione sociale come si cambiano i calzini e cessare l’attività non appena raggiunto un determinato livello di debito verso l’Erario. Intanto siamo passati per Maastricht, per l’euro, per l’allargamento dell’Ue, per Schengen, per la globalizzazione, per le delocalizzazioni ed ora per la crisi. Ecco che allora non ci si può sorprendere quando si scopre che i nostri indici di produttività non sono al passo con quelli dei nostri partner commerciali né europei, tanto meno mondiali, sia che guardiamo ad occidente sia che guardiamo verso le nuove potenze economiche. Non possiamo più, ormai da tempo, ricorrere alla scorciatoia della svalutazione della lira, che tanto a lungo è servita per compensare impropriamente i deficit strutturali del nostro Stato inefficiente. Dobbiamo allora partire da un assunto fondamentale: non esiste l’impresa senza il lavoro, non esiste il lavoro senza l’impresa. Per far prosperare entrambi occorre essere competitivi evidentemente in modo più incisivo che nell’ultimo decennio, che ha fatto registrare tassi di crescita in generale, e specificamente di produttività, non soddisfacenti. Solo in questo modo potremo presentarci da protagonisti all’alba del nuovo ciclo espansivo mondiale che tutti ci auguriamo non tardi troppo ad arrivare. Se condividiamo tale visione, gli aspetti su cui intervenire per accrescere la competitività sono tanti e ad alcuni ha già accennato il Presidente Zanetti. Sicuramente tra questi, ed in posizione assai rilevante, c’è il mercato del lavoro. industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Relazioni.industriali.indd 51 Sistema di Connessione di Continuità RS Manicotto di Continuità TRAVE - PILASTRO Assonometria del Sistema di Connessione di Continuità RS tra pilastro di campata e trave (nodo doppio) 24050 Zanica (Bg) Italy • Via Stezzano, 16 • tel +39 035 671 746 • fax +39 035 672 265 www.bsitaliagroup.com • [email protected] SELEZIONE NOVITÀ SAIE 09 alla Mostra allestita nel Centro Servizi BS ITALIA Vi attende nel padiglione 25 - stand A 313 13-10-2009 10:58:43 52 R e l a z i o n i i n d u s t r i a l i Analizziamo quali siano le problematiche da affrontare, focalizzando l’attenzione solo su alcuni punti: 4 costo del lavoro elevato e netto in busta paga scarso: è nota la forbice rispetto ai nostri partner europei in virtù della quale ci troviamo ad avere un costo del lavoro orario tra i più alti e un netto percepito tra i più bassi. Non è allora il caso di intervenire sul corpo degli oneri aggiuntivi a carico del binomio azienda-lavoratore? Altroché! Aliquote INPS, aliquote INAIL con l’aggravio della rivalsa (in sostanza, paghiamo per una prestazione che, quando ci viene fornita, ci viene fatta pagare), fondi pensione e indisponibilità del TFR con rendimenti che, tra l’altro, in questo momento di crisi della finanza sono decisamente deficitari, primi tre giorni di malattia a carico del datore di lavoro. Si aggiunga a ciò l’enorme anomalia dell’IRAP, imposta che penalizza soprattutto l’impiego di manodopera e che incoraggia la proliferazione delle partite IVA dietro alle quali si celano rapporti subordinati camuffati da prestazioni professionali. E poi eccessiva quantità di ferie e permessi che, tra l’altro, non vengono utilizzati, contributi alla formazione carenti laddove sarebbero importanti, ma comunque, nel loro complesso, ridondanti; 4ammortizzatori sociali: se è vero che sono da ripensare in modo strutturale, è altrettanto vero che, in questo momento di emergenza, bisogna continuare ad intervenire. C’è un gap tra quanto versato dalle aziende e quanto da esse utilizzato. Non è il caso di poter attingere a tutte le risorse create con versamenti delle aziende ed estendere la durata della CIGO anche con fruibilità in chiave flexsicurity? Perché flessibilità da parte datoriale e sicurezza per i lavoratori sono valori oggi irrinunciabili e non si può pensare di attivarli ricorrendo ad un aggravio del costo del lavoro. D’altronde i fondi ci sarebbero, è solo la contabilità nazionale, così com’è strutturata, a non permettere l’utilizzo degli avanzi INPS sui versamenti per la CIG e degli avanzi INAIL sugli infortuni. Lo Stato, attraverso questi istituti, di fatto reperisce risorse appesantendo il cuneo fiscale. Il Governo ha già fatto molto con la CIG in deroga ed il computo per giorni, ma la profondità e la durata della crisi, a mio modo di vedere, richiedono interventi ulteriori in quanto, nel 4° trimestre, ci saranno molte realtà che avranno esaurito le 52 settimane ed occorre salvaguardare la forza lavoro che per la sua professionalità è irrinunciabile per poter ripartire; 4premi di risultato e de-contribuzione: vanno nella giusta direzione, ma non potrebbero, con grosso vantaggio sugli incrementi di produttività, essere estesi alla sfera individuale? Non è il merito una leva, in passato troppo trascurata, che diventa doveroso utilizzare per accrescere la produttività? Perché incentivare un lavoratore meritevole porta oggi, in conseguenza della progressività delle aliquote, ad una dilatazione del già gravoso cuneo fiscale. Siamo sicuri che questo paghi in termini di miglioramento competitivo? Secondo me no, perché da un lato si perde l’occasione di incentivare l’emulazione virtuosa e dall’altro si corre il rischio di incentivare la remunerazione “sottobanco”. Voglio ora prendere in considerazione un macro-problema. Se non esiste democrazia matura senza certezza del diritto, purtroppo fare l’imprenditore vuol dire prendere atto che tale certezza non esiste. Vediamo in concreto: 4il sommerso è una piaga enorme. Sarebbero opportune maggior apertura e chiarezza nell’applicazione delle leggi Treu e Biagi con parallela inten10 - industrie manufatti cementizi Imp.Relazioni.industriali.indd 52 13-10-2009 10:58:43 R e l a z i o n i sificazione dell’attività ispettiva, alla ricerca dei fenomeni macroscopici, riducendo contemporaneamente gli oneri a carico di chi opera nella legalità. Si assiste, di fatto, ad una dicotomia tra chi vuole operare correttamente, ed è contemporaneamente gravato di oneri economici, burocratici e sanzionatori, e chi invece passa sotto l’asticella ricorrendo alle forme di lavoro irregolare più disparate e gode dei benefici dati dalla carenza di controlli. Non bisognerebbe, in sintesi, rendere meno conveniente l’evasione contributiva? 4D.Lgs. 81: scoraggiare l’impresa con apparati sanzionatori pesantissimi non è forse una mascherata dichiarazione di impotenza a tenere sotto controllo il mondo del lavoro con un’efficace azione preventiva ed ispettiva? Ribaltare l’onere della prova porta ad un eccessivo inasprimento per chi è vittima della fatalità e lascia impuniti coloro che, a fronte di comportamenti i n d u s t r i a l i 53 non ortodossi, non vengono “pizzicati”. Pretendere comportamenti virtuosi è legittimo, non lo è bastonare chi ha subito l’effetto del cosiddetto “rischio residuo”. Le questioni su cui riflettere sarebbero molte altre; mi fermo qui, rimarcando che il futuro manifatturiero del Paese si gioca su questi temi e deindustrializzare, come fece in passato la Gran Bretagna (e adesso se ne pente), è un effetto che si può produrre anche senza essere ricercato. Non bisogna poi dimenticare che le vere risorse delle nostre aziende sono sì costituite dai cespiti ammortizzabili, ma ancor di più da quel patrimonio intangibile e fondamentale che sono le risorse umane, vero fulcro del fare impresa. Su questo rapporto di dare ed avere si gioca il futuro del nostro sistema produttivo, una partita che dobbiamo essere pronti a giocare in tre, noi e le altre due componenti qui prestigiosamente rappresentate dal Ministro Sacconi e dal Segretario Bonanni. n industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Relazioni.industriali.indd 53 13-10-2009 10:58:44 54 M a rc a t u r a C E ASSOBETON Comunicazione ICMQ - ASSOBETON “Marcature CE e Certificazione dei manufatti cementizi: fare chiarezza” La Marcatura CE, la Certificazione Volontaria di Prodotto e la Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità sono strumenti sempre più diffusi sul mercato dei manufatti a base cementizia: ciascuno di essi ha significati, valenza e ambiti ben precisi. Troppo spesso si assiste, su questi temi, ad interpretazioni soggettive e/o confuse da parte degli operatori del settore - siano essi produttori, committenti e/o i professionisti preposti alla direzione lavori – confusioni ed incertezze che certo non favoriscono la trasparenza del settore e la libera concorrenza sul mercato. È certo invece che non marcare CE i propri prodotti o immetterli sul mercato con prestazioni diverse da quelle dichiarate significa non rispettare la legge: occorre quindi porre molta attenzione a questi manufatti, che non possono essere commercializzati e incorporati o installati in edifici (ex art. 11 DPR 246/93). La Marcatura CE dei manufatti cementizi, per elementi ricadenti nell’ambito di una Norma Armonizzata, è un obbligo per tutti i produttori sancito dalla Direttiva Prodotti da Costruzione (Direttiva Comunitaria 89/106 recepita con DPR 246/1993). L’entrata in vigore di tale adempimento è per la maggior parte dei manufatti in calcestruzzo già avvenuta e comunque sarà completa entro il 2010. La grande maggioranza dei produttori, in particolare quelli associati ad ASSOBETON, marcano regolarmente CE il loro prodotto in ottemperanza a quanto previsto dalle vigenti disposizioni. Con questa marcatura essi attestano di aver determinato le caratteristiche del loro manufatto (dopo aver eseguito le Prove Iniziali di Tipo - ITT), implementato, reso attivo e documentato il Controllo di Produzione in Fabbrica (FPC) - basato sulle relative specifiche tecniche – FPC che include accurati controlli al ricevimento delle materie prime, durante il ciclo di produzione e sui prodotti finiti. A questo punto essi sono in grado di predisporre la Dichiarazione di Conformità e di apporre la Marcatura CE sui prodotti immessi sul mercato. Apponendo la Marcatura CE sul prodotto, dichiarano, quindi, di aver svolto tutte le attività di cui sopra, rispettando quanto previsto a norma di legge. Tutti i Produttori sono altresì consapevoli che è solamente loro la responsabilità della veridicità dei valori dichiarati per le caratteristiche del loro prodotto. In più, ma solo quando prevista, come nel caso di elementi con funzione strutturale, la Certificazione del Controllo di Produzione in Fabbrica (FPC), costituisce l’attestazione di un Organismo di terza parte e indipendente, abilitato dalle Autorità competenti (Organismo Notificato), che il produttore ha effettuato gli ITT, ha implementato corretta10 - industrie manufatti cementizi Imp.Marcatura_CE.indd 54 13-10-2009 11:01:04 M a rc a t u r a C E 55 mente il proprio FPC e che quest’ultimo conferma quanto determinato nei Test Iniziali. Tuttavia, le effettive prestazioni del manufatto, così come la correttezza della sua progettazione, non sono oggetto di verifica da parte dell’Organismo Notificato nell’ambito della Marcatura CE dei manufatti in calcestruzzo. Per quanto concerne la Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità, essa, costituendo un potente strumento per attestare la capacità dell’organizzazione aziendale di raggiungere, attraverso procedure e norme comportamentali interne, gli standard e gli obiettivi prefissati dal management, si fa garante della capacità dell’organizzazione di produrre con regolarità manufatti conformi ai requisiti cogenti e alle richieste del Cliente. La Certificazione Volontaria di Prodotto, rilasciata da un Organismo di Certificazione Accreditato, attraverso l’eventuale verifica del progetto del manufatto e attraverso le prove periodiche previste dallo schema di certificazione, si fa garante delle effettive prestazioni del manufatto così come della correttezza della sua progettazione rispetto alla norme a cui il produttore fa riferimento. In tutti i casi di cui sopra è fondamentale il ruolo del Cliente, in particolare attraverso l’operato del Direttore dei Lavori e del Collaudatore: egli è, infatti, sempre tenuto a verificare che le caratteristiche dichiarate dal produttore siano conformi a quanto richiesto contrattualmente e prescritto dalle specifiche norme tecniche, soprattutto in funzione della destinazione d’uso prevista per il manufatto. Imp.Marcatura_CE.indd 55 13-10-2009 11:01:06 56 M a rc a t u r a C E Marcatura CE dei manufatti cementizi: l’importanza dei moduli per dichiarazione ITT/ITC di Igor Menicatti La Marcatura CE dei manufatti cementizi, per elementi ricadenti nell’ambito di una Norma Armonizzata, è un obbligo per tutti i produttori, a par tire dalla data ripor tata sulla Gazzetta Ufficiale Europea, sancito dalla Direttiva Prodotti da Costr uzione (89/106 CEE recepita in Italia con il DPR 246/1993). La Marcatura CE è già obbligatoria per la maggior par te dei manufatti in calcestr uzzo e , entro il 2010, sarà estesa anche alle rimanenti tipologie . Alla base del Controllo di Produzione del prefabbricatore vi sono i Calcoli Iniziali di Tipo (ITC) che il produttore deve redigere per ogni tipologia di manufatto e che, nel caso dei solai alveolari e degli elementi speciali di coper tura, devono essere completati con l’esecuzione di prove al vero (ITT) che validino i risultati del calcolo iniziale e confermino quindi le ipotesi progettuali. Durante le verifiche ispettive effet- tuate da ICMQ, per la cer tificazione del Controllo di Produzione ai fini della Marcatura CE e, in par ticolare, dall’analisi degli ITC ed eventuali ITT si riscontra spesso la convinzione, da par te del produttore, che il calcolo di tipo iniziale sia praticamente coincidente con la relazione di calcolo fornita al cliente al momento della consegna dei manufatti in cantiere (per intenderci quella che viene poi depositata presso il Genio Civile). Tale supposizione non è corretta. In realtà il calcolo di tipo iniziale deve essere il risultato di valutazioni più generali sull’elemento prefabbricato, che permettano anche di: 4 definire le fasi transitorie di maturazione, sformatura, stoccaggio, carico, traspor to e posa in opera; 4 definire il campo di utilizzo del manufatto, non solo in termini morfologici e di prestazioni statiche, ma anche in riferimento a requisiti quali, per esempio dura10 - industrie manufatti cementizi Imp.Marcatura_CE.indd 56 13-10-2009 11:01:06 bilità/classi di esposizione, resistenza al fuoco, prestazioni energetiche, prestazioni acustiche. Frequentemente tali calcoli e considerazioni progettuali, pur avendo condotto alla redazione di ottime procedure ed istr uzioni operative, consolidate da un utilizzo pluridecennale, non sono di facile reperibilità in azienda. Esistono, ma in alcuni casi giacciono dimenticati in fondo ad un armadio in quanto, appunto, “calcoli iniziali di tipo”. Per garantire l’immediata rintracciabilità degli ITC e degli eventuali ITT, ai produttori di elementi prefabbricati, con controllo di produzione cer tificato da ICMQ ai fini della marcatura CE, è stato inviato un modulo denominato “Dichiarazione ITC/ITT del produttore”. Questo documento dovrà essere compilato per ciascun ITC ed entrerà a far par te della documentazione propria dell’azienda (di qui la richiesta di identificar lo con un codice scelto dal produttore), permettendo una rapida identificazione e consultazione dei documenti facenti par te integrante degli ITC/ ITT sia da par te del produttore stesso, sia da par te dell’organismo notificato e degli organi preposti alla sor veglianza del mercato. Poiché spesso si assiste, su questi temi, ad interpretazioni soggettive e/o confuse da par te degli operatori del settore, siano essi produttori, committenti e/o i professionisti preposti alla direzione lavori, sarebbe auspicabile, al fine di favorire la trasparenza del settore e la libera concorrenza sul mercato che tutti i prefabbricatori, non solo quelli certificati da ICMQ, si impegnassero maggiormente per gestire con modalità definite ed efficaci i calcoli di tipo iniziale e, laddove necessarie, le relative prove al vero. n industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Marcatura_CE.indd 57 13-10-2009 11:01:08 58 S A I E Intervista a Marino Capelli Marino Capelli 1 Ingegner Capelli, alla vigilia di SAIE 2009, può darci un’anteprima della manifestazione? Vorrei ricordare, prima di citare alcune iniziative della prossima manifestazione, che SAIE compie quarantacinque anni. Un compleanno impor tante per un evento leader internazionale per proposta espositiva e culturale, che offre agli operatori le soluzioni più innovative per l’architettura e le costruzioni e una visione strategica su progetti, tecnologie e sistemi per costruire l’architettura. In questa edizione, con ancora maggior incisività rispetto al passato, poniamo l’innovazione al centro dell’evento. Questo perché siamo convinti che, in un momento gene- rale di riflessione e delicatezza, innovazione, sostenibilità, efficienza energetica siano fattori strategici per il futuro e per una svolta positiva della situazione. Vorrei anche sottolineare il rappor to con istituzioni culturali e scientifiche con le quali SAIE ha, da tempo, attivato una proficua collaborazione (ArTec dell’Università IUAV di Venezia, Mater ial ConneXion, Cresme , Univer sità di Bologna, Biennale di Venezia, ecc.) e con tutte le Associazioni di categoria della filiera delle costruzioni. Passando alla manifestazione, posso annunciare che l’efficienza energetica occuperà un ruolo di rilievo in questo SAIE e che sarà un filo conduttore che, a par tire da SAIENERGIA - il salone delle energie rinnovabili e delle tecnologie a basso consumo per il costruire sostenibile - toccherà i diversi ambiti del processo costruttivo, tracciando un “percor so della sostenibilità in edilizia”. Fr a le novità del 2009, che affiancheranno i tradizionali saloni tematici - SAIELegno, SAIEBit, LATERSAIE – segnalo le iniziative realizzate nell’ambito di SAIEConcrete e di SAIE NEW STONE AGE DESIGN, ma anche un attualissimo focus sul ter remoto (dedicato, in par ticolare , alle tecnologie per la protezione dal rischio sismico, alle str ategie e alle prospettive). Altro tema centrale il “social housing”, che sarà sviluppato anche nell’ambito del convegno “Infrastrutture, piano casa e housing sociale: il ruolo anticiclico dell’edilizia fra annunci e realtà” 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Intervista.SAIE.indd 58 13-10-2009 11:02:43 S A I E nel corso del quale ANCE por terà al SAIE i risultati e le tendenze del suo osser vatorio congiunturale (sabato 31 ottobre). 2 Ha fatto cenno a novità nell’ambito del tema “concrete”, cosa ci proporrà SAIE 2009 al riguardo? Le iniziative nell’ambito di SAIEConrete (l’appuntamento biennale organizzato in collaborazione con la Consulta del Calcestruzzo) sono estremamente ar ticolate. Ampio spazio é riser vato al tema dei manufatti in calcestruzzo, tra i prodotti maggiormente in grado di soddisfare le richieste di qualità, sicurezza e rispetto dei tempi di costruzione. SAIEConcrete si sviluppa su tre direttrici: “analisi del mercato” (per mettere a disposizione delle imprese e della intera filiera, uno strumento che faccia emergere criticità attuali e prospettive per il medio periodo); “progettazione di qualità” (affiancata da un funzionale uso delle nuove tecnologie e dei materiali più innovativi); “norme tecniche” (come strumento innovativo e come oppor tunità di crescita qualitativa della filiera al servizio di standard edilizi più elevati e più sicuri). Da segnalare, al riguardo, alcune iniziative in programma: in aper tura di SAIE, il convegno “Mercato e Cemento Armato: soluzioni e opportunità”, durante il quale verranno presentati i dati CRESME del Rappor to sull’andamento del mercato del cemento armato negli ultimi due anni e le previsioni relative al 2009-2010 (28 ottobre) e la Conferenza dal titolo “Concretezza”, in cui sarà protagonista la grande architettura con l’intervento di Ben Van Berkel, di UNStudio, lo studio di architettura olandese celebre per aver vinto nel 2008 il prestigioso Concrete Architectu- 59 re Award per la progettazione del Museo Mercedes-Benz di Stoccarda. Un esempio di ingegneria avveniristica per l’uso di materiali innovativi e per la scelta di tecniche all’avanguardia e tecnologia 3D (29 ottobre). Altro appuntamento di rilievo per il settore il convegno organizzato da Assobeton “I 100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo” (29 ottobre) che si ar ticolerà in tre sezioni di approfondimento: “La moderna progettazione di opere in cls realizzate attraverso un processo industrializzato” (dedicata all’ingegneria strutturale); “L’edilizia industrializzata in cls al ser vizio di un nuovo design” (dedicata all’architettura) e “Edilizia industrializzata in cls come sinonimo di eccellenza, sostenibilità ed efficienza” (sul tema della sostenibilità). Il 2009 è anche l’inizio di un percorso che por terà, fra due anni, durante l’edizione SAIE 2011, a riunire il salone SAIEPrecast con la nuova edizione di SAIEConcrete, unificando in un unico momento l’intera filiera produttiva del calcestruzzo. Le due anime saranno raccolte per incrementare la visibilità del settore all’interno della manifestazione e racchiudere in un unico contenitore tutte le iniziative riguardanti il calcestruzzo prefabbricato e in opera, in modo da catturare ulteriormente l’attenzione da par te degli operatori più qualificati. 3 Fra le novità di SAIE 2009, anche un nuovo concorso internazionale , dedicato alle soluzioni abitative sostenibili, quindi a basso costo e a basso consumo energetico. È un’iniziativa che ha registrato un successo superiore ad ogni aspettativa. Nell’ambito di SAIESelection 09, BolognaFiere ha organizzato - in collaborazione con Archi-Europe Group industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Intervista.SAIE.indd 59 13-10-2009 11:02:43 60 S A I E ed Edilio e con il patrocinio di ArchitettiBologna, del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conser vatori e del Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani - il concorso “Low cost & low energy sustainable housing. Soluzioni abitative sostenibili a basso costo e a basso consumo energetico”. Il bando era rivolto ad architetti under 45 e studenti; 161 i progetti presentati (104 nella categoria architetti e 57 in quella studenti), con provenienza da ogni par te del mondo (Italia, Spagna, Por togallo, Grecia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Austria, Belgio, Slovenia, Polonia, ma anche Uruguay, Cile, Giappone, Filippine, Messico e Iran). Quattro le sezioni previste: “Wood”, “Concrete”, “Metal&Glass” e “Brick”, per le quali la giuria internazionale, presieduta da Mario Cucinella e composta da: Christine Conix, dello studio Conix Architects di Anversa, e Alessandro Marata, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna e rappresentante del Consiglio Nazionale degli Architetti; Brian Ford, della School of the Built Environment della University of Nottingham; Cino Zucchi, di Cino Zucchi Architetti, indicato da ANDIL per la sezione “Brick”, Andrea Benedetti dell’Università di Bologna, indicato da ACAI per la sezione “Metal&Glass” e Francesco Biasioli indicato da ATECAP per la sezione “Concrete” hanno selezionato i progetti vincitori. Analizzando i progetti vincitori nel loro insieme, si è evidenziata una diffusa consapevolezza dell’importanza di sperimentare le tematiche della sostenibilità anche nel settore dell’edilizia residenziale a basso costo, grazie a un intelligente uso dei materiali e a una interpretazione spesso innovativa nell’applicazione delle tecnologie climatiche e ambientali. In par ticolare , i progetti vincitor i hanno anche mostrato come sia possibile parlare di un vero e proprio “linguaggio” dell’architettura sostenibile, da considerare non più solo come un metodo di costruzione che privilegia il risparmio energetico e il contenimento dei consumi, ma anche come un settore dell’architettura dotato ormai di propri codici di progetto e di un linguaggio formale spesso riconoscibile. Senza dimenticare, inoltre, la necessità di inserire tali architetture in contesti urbani consolidati. Tutti i progetti selezionati saranno esposti nella mostra dedicata al Centro Ser vizi del SAIE e saranno disponibili nel catalogo su cd edito da BolognaFiere. Collegandoci all’iniziativa SAIEConcrete vorrei ricordare, per la sezione “Brick”, l’interessante proposta di Luca Donner, dello studio Donner & Sorcinelli Architetti di Silea, che prevede un’intelligente interpretazione del rappor to urbano tra pieni e vuoti rappresentati da corpi di fabbrica e cor tili. Premieremo i progetti vincitori nell’ambito di SAIE 2009, sabato 31 ottobre nel corso del convegno Low cost, low energy sustainable housing che si terrà presso la “Piazza dell’energia”. Al convegno, presieduto da Mario Cucinella, inter verranno fra gli altri Corrado Clini, Direttore generale ricerca ambiente e sviluppo del Ministero dell’Ambiente, e Valeria Marsaglia, del Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani. Si dibatterà dei progetti anche per voce dei progettisti premiati; infatti, i primi selezionati di ogni sezione della categoria “Architetti Under 45” saranno invitati a presentare il progetto durante un seminario comune, mentre i vincitori della categoria studenti par teciperanno al wor kshop “Energia dell’architettura”, coordinati entrambi da Mario Cucinella. n 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Intervista.SAIE.indd 60 13-10-2009 11:02:44 Senza Senza titolo-1 1 Imp.Intervista.SAIE.indd 61 28-09-2009 11:02:45 14:53:09 13-10-2009 NUOVE CULTURE DEL COSTRUIRE NUOVE CULTURE DEL COSTRUIRE Bologna, 28 - 31 ottobre 2009 09 SAIE International Building Exhibition Bologna, 28 - 31 ottobre 2009 ASSOBETON presenta “I 100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo” Tre convegni dedicati all’edilizia industrializzata in calcestruzzo e ai professionisti del settore Soluzioni Tecniche per l’Architettura e le Costruzioni Il 29 ottobre ASSOBETON organizza al SAIE, conSALONE la INTERNAZIONALE collaborazione di Idra, tre convegni dedicati ai DELL’EDILIZIA professionisti per illustrare le soluzioni proposte dall’edilizia industrializzata in calcestruzzo. La giornata, che fa parte delle iniziative promosse da Federbeton nell’ambito di SAIE Concrete, è strutturata in tre moduli che presenteranno, ciascuno in modo conciso, un aspetto specifico, affrontato da esperti del settore, con l’obiettivo di fornire al professionista spunti e strumenti veramente concreti. I convegni si terranno nella sala di collegamento tra i Padiglioni 25 e 26. L’ingresso è gratuito e tutti i partecipanti riceveranno una copia della pubblicazione “100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo”, presentata in anteprima al SAIE. Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna (Italia) - Tel. +39 051 282111 - Fax +39 051 6374013 - www.saie.bolognafiere.it - [email protected] Preview_SAIE_ottobre_ita_09.indd 1 27-10-2008 16:12:12 giovedì 29 ottobre 2009, ore 10.45 Convegno di ingegneria strutturale La moderna progettazione di opere in cls realizzate attraverso un processo industrializzato Apertura dei lavori Presidente Ordine degli Ingegneri di Bologna Presidente ASSOBETON Dott. Renzo Arletti Relazioni: La progettazione di strutture secondo le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni Le connessioni tra elementi prefabbricati – Soluzioni progettuali L’uso di software avanzati per una moderna progettazione dell’edilizia industrializzata Moderatore: Dott. Ing. Antonella Colombo – ASSOBETON IMC_10 SAIE.indd 62 13-10-2009 11:04:31 giovedì 29 ottobre 2009, ore 13.15 Convegno di architettura L’edilizia industrializzata in cls al servizio di un nuovo design Apertura dei lavori Presidente Ordine degli Architetti di Bologna Arch. Alessandro Marata Vicepresidente ASSOBETON Geom. Renzo Bullo Relazioni: Edilizia industrializzata e progetto di architettura Edilizia industrializzata e design L’uso del software per una moderna progettazione architettonica con elementi prefabbricati Moderatore: Sig. Ivan Fiorino de Lettera – City Project giovedì 29 ottobre 2009, ore 15.30 Convegno sulla sostenibilità Edilizia industrializzata in cls come sinonimo di eccellenza, sostenibilità ed efficienza Apertura dei lavori Vicepresidente ASSOBETON Dott. Ing. Alberto Truzzi Relazioni: La certificazione della sostenibilità di un edificio Lo sviluppo della normativa nell’ambito della sostenibilità Sostenibilità: un valore da tradurre in termini concreti Il software per il calcolo dell’isolamento termico Moderatore: Dott. Ing. Andrea Dari – IMC IMC_10 SAIE.indd 63 13-10-2009 11:04:31 in collaborazione con Come arrivare Settori espositivi Ingresso NORD 14 15 16 18 AUTOSTRADA USCITA "BOLOGNA FIERA" a zia 20 19 42 22 21 44 Ingresso MICHELINO 47 29 le 30 45 Ta n en TANGENZIALE USCITA Ingresso CALZONI le a zia trad en utos A ng g T Aereoporto 36 Stazione Ferroviaria ArEA dEl CoStruIrE SoStEnIbIlE 26 Bologna Centro Ingresso COSTITUZIONE Via dell’Efficienza Energetica CENTRO SERVIZI 25 Via dell’uso Efficiente dell’Acqua Tangenziale USCITA 7 +BUS Parco Nord Tang e n via Maserati 21 47 44 29 z ia l e PARCHEGGIO MUTIPIANO via Calzoni 36 Piazza Costituzione centro citt 26 25 49 31 32 33 48 35 Stand Federbeton Settori espositivi 30 45 33 Costituzione o viale A. Mor le d ella Fier a viale Europa 19 42 22 via Stalingrado 20 48 32 Tangenziale USCITA 8 18 16 31 Evento ASSOBETON Ingresso MORO Come arrivare via 14 15 49 uSCITA “BOlOgNA-FIeRA” Come arrivare 35 con il taxi 10 minuti Taxi: Radiotaxi Tel: +39 051 534141 CO.TA.BO Tel. +39 051 372727 Pad. 25 - 26 - 32 Sistemi, componenti e subsistemi edilizi Sistemi informatici - Società di servizi Strutture prefabbricate - Materiali e manufatti Pad. 18 - 20 USCITA "BOLOGNA FIERA" Aereoporto Pad. 33 Salone degli utensili e dei sistemi di fissaggio Antinfortunisticae - Sicurezza TANGENZIALE USCITA l a zia trad en tos Pad. 29an-g30 -Au35 - 36 le - 47 - 48 - 49 Area 42 - 44 -ia45 z Macchine, attrezzature e tecnologie per en il cantiere - Veicoli Industriali - Macchine e attrezzature speciali per opere d’ingegneria civile - Ponteggi e Casseforme Stazione T Dalla stazione Bologna Centrale: Pad.con 22 i bus N. 35-38 e navetta F ATC - Azienda Trasporti Consorziali Informazioni passeggeri Tel. +39 051 290290 - www.atc.bo.it Strutture e componenti in legno Pad. 31 Strumenti tecnici e attrezzature per prove, AUTOSTRADA controlli e misure g Pad. 19 AEROBUS BLQ (ogni mezz’ora). Con il taxi: 15 minuti. Servizio navetta Impermeabilizzazioni - Geotessili - Chimica perA1edilizia termoacustici Energia rinnovabile e tecnologie a basso Provenendo da A13 PD-BO, da MI-BO- Isolanti e da FI-BO: proseguire consumo per il costruire sostenibile in autostrada (A14) direzione Ancona, uscita “Bologna Fiera”. Provenendo da Ancona: proseguire in autostrada (14), uscita Pad. 21 “Bologna Fiera”. Tangenziale: uscita consigliata n. 8 e rivestimenti esterni Sistemi di copertura Pad. 16 Pad. 26 Canalizzazione e trattamento delle acque Ta n Pad. 14 - 15 Aeroporto Internazionale G: Marconi. Informazioni passeggeri Tel. +39 051 6479615. Il Quartiere fieristico dista dall’aeroporto circa 9 Km. Ferroviaria Centro Servizi Bologna Centro Tangenziale USCITA 7 +BUS Parco Nord uSCITA “BOlOgNA-FIeRA” Tangenziale USCITA 8 z ia l e via Stalingrado Tang e n via Maserati centro citt Piazza Costituzione Costituzione o viale A. Mor via via Calzoni le d ella Fier a viale Europa PARCHEGGIO MUTIPIANO Aeroporto Internazionale G: Marconi. Informazioni passeggeri Tel. +39 051 6479615. Il Quartiere fieristico dista dall’aeroporto circa 9 Km. IMC_10 SAIE.indd 64 13-10-2009 11:04:35 Con il taxi: 15 minuti. Servizio navetta AEROBUS BLQ (ogni mezz’ora). Preview 09 SAIE International Building Exhibition NUOVE CULTURE DEL COSTRUIRE Bologna, 28 - 31 ottobre 2009 Soluzioni Tecniche per l’Architettura e le Costruzioni SALONE INTERNAZIONALE DELL’EDILIZIA Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna (Italia) - Tel. +39 051 282111 - Fax +39 051 6374013 - www.saie.bolognafiere.it - [email protected] Preview_SAIE_ottobre_ita_09.indd 1 IMC_10 SAIE.indd 65 27-10-2008 11:04:35 16:12:12 13-10-2009 Imp_Annuario_10.indd 2 13-10-2009 11:08:32 A n n u a r i o 67 Annuario dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo ASSOBETON edizione 2009 Lo strumento che promuove la filiera dell’Edilizia Industrializzata in Calcestruzzo L’Annuario ASSOBETON è uno strumento di comunicazione trasversale, semplice e immediato con cui le aziende possono interfacciarsi direttamente per indagare il mercato dell’Edilizia Industrializzata in Calcestruzzo. A distanza di quattro anni dalla prima edizione, il volume si è arricchito di nuovi contenuti e utilità che fanno dell’Annuar io ASSOBETON il più impor tante strumento di promozione per l’intera filiera. Si tratta di un progetto impor tante, che oltre a garantire una notevole visibilità alle aziende, costituisce un valido strumento di lavoro che facilita l’incontro tra domanda ed offer ta. Nelle sezioni che compongono il volume si darà spazio: 4 ad ASSOBETON e alle aziende associate; 4 alle pagini utili - indirizzi web e numeri verdi, recapiti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, dei Collegi dei Geometri, dei Dipar timenti universitari con cui si interfaccia il settore, elenchi con le norme di riferimento e tabelle con le classi di esposizione per calcestruzzo strutturale; 4 al compar to dell’Edilizia Industrializzata in Calcestruzzo, con l’elenco, regione per regione, di tutti gli Associati ASSOBETON e l’indicazione delle rispettive produzioni. Sarà inoltre pubblicato l’elen l’elenco di tutti i Prefabbricatori italiani; 4 ai principali Fornitori del settore, che saranno raggruppati in funzione della classe merceologica di riferimento. Gli Associati ASSOBETON sono presenti gr atuita-mente con l’anagrafica, i prodotti, l’indicazione della classe di fatturato, il numero di addetti ed il logo associativo. Chi vor rà incrementare la propria visibilità, potrà inserire, industrie manufatti cementizi - 10 Imp_Annuario_10.indd 67 13-10-2009 11:08:34 A n n u a r i o F P l ad un prezzo agevolato, dati aggiuntivi quali, ad esempio, un testo descrittivo dell’attività aziendale, l’indicazione delle sedi secondarie e anche optare per una maggiore evidenziazione grafica. Anche i Fornitori del settore avranno la possibilità di inserire dati e mettere in evidenza la propria attività con la stessa tipologia di dati disponibili per i Prefabbricatori Associati, a prezzo di listino. Per tanto, l’Annuario dell’edilizia industr ializzata in calcestr uzzo ASSOBETON non è solo un prodotto di pur a divulgazione , ma anche una straordinaria vetrina dove le aziende possono presentare le soluzioni più nonall’avanguardia, non ché i propri prodotti di punta. Prefabbr icator i e Fornitori, per essere presenti con la propro pria scheda azienazien dale sull’edizione a stampa 2009, hanno tempo fino a l 2 n ov e m b r e : collegandosi al sito (www.annuar i o p r e f a bb r i c a zione.it), potranno registrare o aggiornare autonomamente i propri dati e, qualora decidessero di acquistare moduli aggiuntivi e per- sonalizzazioni, potranno effettuare il pagamento on-line. Qualora la registrazione non fosse rinnovata, i dati dei Prefabbricator i inser iti gr atuitamente sar anno comunque mantenuti sia sul sito che sull’edizione car tacea, mentre i dati dei Fornitori, salvo conferma di registrazione o di rinnovo, non saranno pubblicati né saranno presenti sull’Annuario on-line. Oggi, dunque, ogni azienda, con un investimento davvero limitato, può sfr uttare a pieno le potenzialità dell’Annuario: attraverso un procedimento guidato, si possono registrare e tenere sempre aggiornati i propri dati e garantirsi visibilità sul mercato. Tutto con la comodità di poter pagare le opzioni acquistate direttamente online, attraverso PayPal. Nel caso l’azienda desiderasse essere presente anche con il proprio logo sui banner del sito e con uno spazio pubblicitario sul documento car taceo, occorre contattare IDRA al numero 0549.909090 o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]. Infine, si ricorda che, dalla data di registrazione o di rinnovo, l’azienda sarà presente per 365 giorni sul sito dell’Annuario, nonché sull’edizione a stampa che sarà distribuita in oltre 5.000 copie nel mese di dicembre 2009 e rimarrà per un anno sulle scrivanie di imprenditori, progettisti e operatori del settore. n dove sei? qui! O 1 1 V 4 5 www.annuario-prefabbricazione.it 10 - industrie manufatti cementizi Imp_Annuario_10.indd 68 makelab.it 68 15-10-2009 11:58:14 Fissaggio dei pannelli prefabbricati alle strutture? Per le zone sismiche la soluzione è ® NE O I VAZ UTA O ing INN OpL end ASS makelab.it ent Pat ORIZZONTALI 11. Quale sistema di fissaggio concede che i pannelli appoggiati a terra stiano fermi, mentre la struttura si sposta fino a ±20 cm sotto l’azione orizzontale di un sisma in direzione parallela alla superficie del pannello? 13. Quale sistema di fissaggio sul bordo superiore di un pannello orizzontale sostenuto dalle mensole Girella e/o Tirella resiste allo SLU fino a 40 kN in caso di sisma in direzione perpendicolare al piano del pannello? C’è un’unica soluzione che vi consente il rispetto delle normative sismiche sul collegamento alla struttura dei pannelli prefabbricati. È il sistema Fisis® di Ruredil. In caso di sisma, Fisis® garantisce spostamenti relativi tra struttura e pannelli fino a ±20 cm. Fisis® risponde ai requisiti dei fissaggi per pannelli in zone sismiche secondo NTC 2008 e la nuova normativa europea EC8. VERTICALI 4. Quale sistema di fissaggio posto in sommità dei pannelli verticali, per un sisma in direzione parallela alla superficie dei pannelli, permette lo spostamento relativo tra struttura e pannelli fino a ± 20 cm? 5. Quale sistema di fissaggio resiste allo SLU fino a 40 kN in caso di sisma in direzione perpendicolare alla superficie del pannello? Tecnologie e soluzioni per l’edilizia moderna Imp_Annuario_10.indd 69 Ruredil S.p.A. Via Buozzi 1- San Donato Milanese Tel. +39 02 5276041 Fax +39 02 5272185 [email protected] - www.ruredil.it 13-10-2009 11:08:39 70 M e rc a t o Le ultime decisioni e le scelte strategiche del governo per le infrastrutture Testo estratto dall’Osservatorio Congiunturale pubblicato da ANCE a giugno 2009. Decreto Anticrisi, riprogrammazione del Fas e decisioni del Cipe Nell’ambito del decreto “anticrisi” (Dl n°185/2008), convertito con legge n°2/2009, il Governo ha destinato circa 2.300 milioni di euro1 alla prosecuzione delle grandi opere della Legge Obiettivo. In occasione delle riunioni del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) del 18 dicembre 2008 e del 6 marzo 2009, a seguito della riprogrammazione delle risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas)2, il Go- verno ha inoltre deliberato l’assegnazione di 12.356 milioni di euro, al Fondo per le Infrastrutture ed i Trasporti (c.d. Fondo Matteoli), istituito dal decreto-legge n°112/2008 (c.d. Manovra d’estate). Di queste risorse, circa 9.284 milioni di euro sono effettivamente disponibili per un programma di interventi infrastrutturali3. Tra nuove risorse e vecchie risorse riprogrammate, le risorse messe a disposizione dal Governo per la realizzazione di infrastrutture risultano quindi pari complessivamente a circa 11.584 milioni di La norma autorizza due contributi quindicennali, di 60 milioni di euro a decorrere dal 2009 e di 150 milioni di euro dal 2010, in grado di generare un volume complessivo di investimenti pari a circa 2.300 milioni di euro. 1 Per avere un quadro complessivo della nuova programmazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) si rinvia al capitolo relativo alla programmazione unitaria 2007-2013. 2 3 Calcolo effettuato sulla base delle delibere approvate nelle sedute del Cipe del 18 dicembre 2008, del 6 marzo 2009, dell’8 maggio 2009 e del 26 giugno 2009 ed in particolare sul “Piano delle infrastrutture prioritarie” approvato dal Cipe il 26 giugno 2009. Per maggiori dettagli, si rinvia al capitolo relativo alla programmazione unitaria 2007-2013 ed al Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas). 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 70 13-10-2009 11:11:36 M e rc a t o euro (9.284 milioni di euro dal Fas nazionale e 2.300 milioni di euro dalla Legge obiettivo). 71 categorie di intervento alle quali sono destinati complessivamente circa 11.246 milioni di euro: LE RISORSE PUBBLICHE NAZIONALI PER LE INFRASTRUTTURE valori in milioni di euro Importo Risorse della Legge Obiettivo (DI 185/2008) Fondo Infrastrutture e Trasporti del Fas (Cipe 18/12/2008 e 6/03/2009) TOTALE 2.300 9.284 11.584 Elaborazione ANCE su DL 185/2008, delibere Cipe 18 dicembre 2008, 6 marzo 2009 e 26 giugno 2009 Il Piano delle infrastrutture prioritarie approvato dal Cipe del 26 giugno 2009 Le risorse messe a disposizione dal Governo sono destinate a finanziare opere all’interno di un “Piano delle opere prioritarie 2009” predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e approvato dal Cipe in occasione della riunione del 26 giugno 2009. Il Piano, di cui il Ministero aveva già presentato una prima bozza4 al Cipe in occasione della riunione del 6 marzo 20095, comprende sia interventi finanziati con risorse pubbliche che interventi finanziati con risorse private. Si tratta di tutti gli interventi di cui, in base alla pianificazione predisposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e allo stato di avanzamento dei progetti, è prevista l’approvazione ed il finanziamento da parte del Cipe nel corso dei prossimi mesi. Per quanto riguarda le opere finanziate con risorse pubbliche - principalmente con le risorse della Legge Obiettivo e del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) resi disponibili con gli ultimi provvedimenti - il Piano di opere prioritarie approvato dal Cipe è suddiviso in 11 grandi 4realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina per un importo pari a 1.300 milioni di euro; 4salvaguardia di Venezia attraverso la realizzazione del sistema MoSE, per un importo pari a 800 milioni di euro; 4realizzazione di infrastrutture ferroviarie (Treviglio-Brescia, Terzo Valico dei Giovi, Ferrovia Pontremolese, Rho-Gallarate, Rieti-Passo Corese, adeguamento rete meridionale ed interventi collegati alla realizzazione del Ponte sullo Stretto) per circa 2.880,5 milioni di euro; 4realizzazione di infrastrutture stradali ed autostradali, tra cui in particolare l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria, la Strada Statale Jonica n°106 ed il tunnel del Fréjus, per circa 1.999,3 milioni di euro; 4realizzazione di interventi di riassetto dei sistemi urbani e metropolitani (Reti metropolitane di Roma, Milano, Bologna,Torino, Palermo, Bari, Catania, Cagliari, della Campania, aeroporto di Vicenza ed EXPO 2015), per un importo di circa 1.657,4 milioni di euro; 4interventi per l’intermodalità (Piastre logistiche piemontesi e di Taranto), per un importo pari a 34,1 milioni di euro; Si tratta della cosiddetta “Proposta di Piano Infrastrutture Strategiche 2009” di cui alla delibera Cipe n°10/2009 del 6 marzo 2009 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 maggio 2009. 4 5 Il Cipe aveva allora solo preso atto della trasmissione della c.d. “Proposta di Piano Infrastrutture Strategiche 2009”. industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 71 13-10-2009 11:11:36 72 M e rc a t o 4interventi per gli sistemi idrici del Mezzogiorno, per 150 milioni di euro. 4interventi di ricostruzione di edifici pubblici e privati in Abruzzo, per un importo pari a 400 milioni di euro, così come previsto dal Dl 39/2009; 4piano di opere medio-piccole, per un importo pari a 825 milioni di euro; 4interventi di edilizia scolastica, per un importo pari a 1 miliardo di euro; 4interventi di edilizia carceraria, per un importo pari a 200 milioni di euro. Tale Piano di opere prioritarie è finanzia- to con risorse pubbliche provenienti, per 2.134 milioni di euro dalla Legge Obiettivo, per 8.796,3 milioni di euro6 dal Fondo per le Infrastrutture ed i Trasporti del Fas e per 316 milioni di euro da risorse delle Ferrovie dello Stato, presumibilmente dal Contratto di Programma RFI. Con riferimento alle 11 grandi categorie di intervento, occorre precisare che il “Piano di opere prioritarie 2009” approvato dal Cipe il 26 giugno 2009 non fa esplicito riferimento alle ultime due categorie sopraccitate (edilizia scolastica e carceraria) nonostante queste siano FONTI PUBBLICHE DI FINANZIAMENTO DEL PIANO DI OPERE PRIORITARIE valori in milioni di euro Importo Legge Obiettivo Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) Altre risorse: Ferrovie dello Stato TOTALE - Opere finanziate con risorse pubbliche 2.134,0 8.796,3 316,0 11.246,3 Elaborazione ANCE su delibere Cipe del 6 marzo 2009 e Esito Cipe del 26 giugno 2009 CIPE: LE OPERE PRIORITARIE FINANZIATE CON RISORSE PUBBLICHE valori in milioni di euro 11 grandi categorie di intervento Ponte sullo Stretto di Messina Salvaguardia di Venezia - Mose Interventi Ferroviari Interventi stradali Sistemi urbani e metropolitani Intermodalità Schemi idrici del Mezzogiorno Ricostruzione Abruzzo Piano di opere medio-piccole Edilizia scolastica Edilizia carceraria TOTALE - Opere finanziate con risorse pubbliche Importo 1.300,0 800,3 2.880,5 1.999,3 1.657,4 34,1 150,0 400,0 825,0 1.000,0 200,0 11.246,3 Elaborazione ANCE su delibere Cipe del 6 marzo 2009 e Esito Cipe del 26 giugno 2009 L’esito della riunione del Cipe del 26 giugno 2009 indica un importo a valere sul Fondo per le Aree Sottoutilizzate pari a 7.596 milioni di euro che non tiene conto dei 1.200 milioni di euro destinati all’edilizia scolastica e all’edilizia carceraria. 6 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 72 13-10-2009 11:11:37 M e rc a t o ricomprese nella pianificazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Bisogna inoltre evidenziare che il Piano di investimenti approvato dal Cipe a fine giugno costituisce una parziale rimodulazione della Proposta di Piano infrastrutturale presentata il 6 marzo 2009. Alle grandi categorie di intervento proposte a marzo 2009 è stata infatti aggiunta quella delle “opere medio-piccole” alle quali sono stati destinati 825 milioni di euro. Inoltre, alcune nuove opere, non menzionate nell’elenco di opere presentato a marzo 2009, sono state inserite nella programmazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti approvata a giugno. Circa quattro mesi dopo la riunione del Cipe del 6 marzo 2009, che aveva permesso di chiarire il quadro delle risorse pubbliche disponibili, è stato quindi definito il programma degli interventi da finanziare con le risorse messe a disposizione dal Governo e sono stati individuati gli importi da destinare alle varie categorie di intervento o alle singole opere. La decisione del Governo di attribuire 825 milioni di euro alla realizzazione di piccole e medie opere infrastrutturali, immediatamente cantierabili, va nella direzione auspicata dall’Ance di dare risposte concrete e rapide ad un settore determinante per la ripresa economica del Paese. Queste risorse vanno ad aggiungersi ai fondi stanziati per la riqualificazione delle scuole, pari complessivamente a 1 miliar- Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 73 73 do di euro, e per la costruzione di nuove carceri, pari a 200 milioni di euro. Complessivamente, si tratta quindi di circa 2 miliardi di euro di risorse pubbliche che sono stati resi disponibili per interventi di piccola e media dimensione diffusi sul territorio. Per quanto riguarda le opere finanziate con risorse private, sono 11 gli interventi finanziati principalmente con risorse delle concessionarie autostradali di cui, in base alla pianificazione predisposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e allo stato di avanzamento dei progetti, è prevista l’approvazione nel corso dei prossimi mesi da parte del Cipe, per un importo pari a circa 18.130 miliardi di euro. Si tratta in particolare delle seguenti opere: 4Brescia - Bergamo - Milano (BreBeMi); 4Pedemontana Lombarda; 4Asse autostradale Brescia-Padova; 4Tangenziale Est di Milano; 4Asse autostradale CISA; 4Raccordo Sassuolo - Campo Galliano; 4Collegamento Porto di Ancona alla grande viabilità; 4Asse autostradale Cecina-Civitavecchia; 4Corridoio tirrenico meridionale 1° stralcio Cisterna - Valmontone; 4Asse autostradale Termoli - San Vittore; 4Collegamento tra SS 514 e SS 194 “Ragusana”. Ad oggi, solo due dei progetti definitivi relativi a questi interventi, relativi alla BreBeMi e all’asse autostradale della CISA, risultano approvati dal Cipe, per un importo pari a circa 3.421 milioni di euro. 13-10-2009 11:11:37 74 M e rc a t o CIPE: LE OPERE FINANZIATE CON RISORSE PRIVATE valori in milioni di euro 11 grandi opere autostradali TOTALE - Opere finanziate con risorse private di cui assegnato a singoli progetti definitivi approvati di cui opere i cui progetti definitivi devono ancora essere approvati dal Cipe Importo 18.130,2 1.300,0 14.709,2 Elaborazione ANCE su delibera Cipe del 26 giugno 2009 Uno stralcio della Legge Obiettivo che illustra il disegno strategico del Governo Dall’analisi del Piano delle opere prioritarie approvato dal Cipe a giugno 2009 si possono trarre alcune conclusioni circa le scelte strategiche operate dal Governo in materia di programmazione delle realizzazioni infrastrutturali per i prossimi anni. Risulta innanzitutto evidente la volontà del Governo di concentrare le risorse nazionali del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) riprogrammate su interventi ritenuti strategici per migliorare la dotazione nazionale in infrastrutture. Buona parte delle risorse pubbliche del “Piano delle opere prioritarie 2009” provenienti dal Fas sono infatti state destinate a finanziare interventi della Legge Obiettivo7, pur mantenendo sostanzialmente le quote percentuali previste dalla normativa vigente (l’85% delle risorse al Mezzogiorno ed il 15% al Centro-Nord). Dato il rilevante importo delle risorse riprogrammate ed il carattere pluriennale della programmazione del Fas - le cui risorse saranno da impiegare da qui al 2015 - e considerate le previsioni di mobilitazione di risorse del bilancio dello Stato per l’attuazione della Legge Obiettivo, risulta anche evidente che il “Piano delle opere prioritarie” si configura come uno stralcio degli interventi più urgenti della programma della Legge Obiettivo che fissa la programmazione dei prossimi mesi e, in parte, dei prossimi anni. A tale proposito, occorre evidenziare che, per quanto riguarda la programmazione degli interventi da realizzare nell’area Centro-Nord del Paese, la maggior parte dei finanziamenti pubblici - 2,53 miliardi di euro su 3,66 miliardi destinati al centro-Nord - si trova concentrata in un quadrante geografico delimitato a nord dalle città lombarde di Varese, Como, Lecco e Bergamo, a est da Brescia e Parma, e a sud dalle città ligure di Genova e La Spezia. Infine, l’analisi del Piano di opere prioritarie approvato dal Cipe evidenzia la concentrazione dei finanziamenti disponibili su interventi di grande dimensione finanziaria. Assegnazioni formali di fondi pubblici già effettuate a singoli progetti Sulla base del “Piano delle opere prioritarie 2009” approvato dal Cipe il 26 giugno, il Cipe dovrà procedere all’assegnazione dei fondi ai singoli progetti formale in occasione delle prossime riunioni, man mano che verranno presentati i progetti per l’ap- Almeno 6 miliardi di euro delle risorse del Fas destinate alle infrastrutture sono destinati ad opere della Legge Obiettivo. 7 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 74 13-10-2009 11:11:37 M e rc a t o provazione tecnico-finanziaria. Tra dicembre 2008 e giugno 2009 prima quindi della presentazione del Piano – alcuni progetti sono però già stati formalmente finanziati dal Cipe. Si tratta in particolare del MoSE, al quale sono stati destinati 800 milioni di euro con la delibera Cipe n°115 del 18 dicembre 2008 nonché dell’Aeroporto “Dal Molin” e della tangenziale nord di Vicenza ai quali sono stati assegnati 16,5 milioni di euro nella seduta del 6 marzo 2009. Oltre a questi progetti, il Cipe, nella seduta dell’8 maggio 2009, ha deliberato l’assegnazione di 234,6 milioni di euro alla realizzazione delle tratte ParmaOsteriazza e Berceto-Chiesaccia della Ferrovia Pontremolese e 34,3 milioni di euro alla Strada Statale 106 Jonica (Variante di Nova Siri). Nella seduta del Cipe del 26 giugno 2009 sono stati inoltre assegnati 30 milioni di euro per la costruzione della Galleria di sicurezza del Traforo autostradale del Fréjus, 209 milioni di euro 8 75 all’adeguamento a quattro corsie di un tratto della SS 640 “Porto Empedocle” (Itinerario Agrigento-CaltanisettaA19), 12 milioni per l’ammodernamento della flotta aziendale di gestione governativa che fornisce il servizio di trasporto nei Laghi Maggiore, di Garda e di Como8, 5,5 milioni di euro per la costruzione di nuove sedi degli uffici dei Carabinieri a Parma e 226,4 milioni di euro, a valere sul miliardo destinato all’edilizia scolastica, per interventi nelle scuole abruzzesi a seguito degli eventi sismici del 6 aprile 2009. Complessivamente, quindi, nell’ambito del Piano di opere prioritarie approvato dal Cipe, circa 1.568,3 milioni di euro risultano ad oggi formalmente assegnati dal Cipe a singoli progetti infrastrutturali. Inoltre, al di fuori del Piano di opere prioritarie 2009 approvato dal Cipe il 26 giugno 2009 ma sempre a valere sulle risorse, pari a 11.584 milioni di euro, rese disponibili dal Governo, sono stati assegnati i seguenti importi: Intervento non infrastrutturale. industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 75 13-10-2009 11:11:38 76 M e rc a t o 4115 milioni di euro9 al Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici con delibera Cipe n°114 del 18 dicembre 2008; 469 milioni di euro10 al programma relativo ai beni e alle attività culturali di ARCUS, con delibera Cipe n°114 del 18 dicembre 2008; 48,36 milioni di euro per la nuova sede della “Scuola europea di Parma”, con delibera Cipe del 26 giugno 2009. Il totale delle risorse assegnate a singoli progetti ammonta quindi a circa 1.760,6 milioni di euro su un totale di 11.584 milioni di euro resi disponibili dal Governo. Con le ultime decisioni del Governo, sono state quindi chiaramente individuate le priorità infrastrutturali. Occorre ora che vengano formalmente assegnate tutte le risorse e che siano attivati i singoli interventi. In particolare bisogna selezionare ed attivare gli interventi finanziati nell’ambito del Piano di opere medio-piccole immediatamente cantierabili al quale sono stati destinati 825 milioni di euro. I piani infrastrutturali di opere mediopiccole al centro delle politiche di rilancio dell’economia dei Paesi europei. A tale proposito, occorre sottolineare che i principali Paesi europei, dalla pubblicazione dell’edizione straordinaria dell’Osservatorio congiunturale nazionale dell’Ance11, hanno messo in campo provvedimenti analoghi a quello che è stato varato dal Governo in occasione dell’ultima riunione del Cipe. In Spagna, in due mesi – tra dicembre 2008 e gennaio 2009 - è stato approvato ed attivato un Piano di rilancio dell’economia e dell’occupazione che prevede 8 miliardi di euro di investimenti in opere medio-piccole e la realizzazione di 31.000 progetti diffusi sul territorio di competenza dei circa 8.000 Comuni spagnoli. A cinque mesi dall’approvazione del Piano - il cosiddetto “Plan E” -, avvenuta nel corso del mese di gennaio 2009, sono stati avviati quasi tutti i cantieri previsti e sono stati trasferiti agli enti locali circa 4,8 miliardi di euro per pagare i SAL dei lavori realizzati12. Alcuni lavori risultano addirittura già conclusi. In Francia, il Governo ha scelto di dare priorità alle opere medio-piccole destinando 6,3 miliardi di euro ad un programma simile a quello proposto dall’Ance e rimandando alcuni investimenti in grandi opere al “dopo crisi”. Anche in questo caso, sono già stati avviati numerosi cantieri: più di 500 cantieri sono stati aper ti su tutto il territorio nazionale13. Questi esempi dimostrano come il finanziamento di un piano infrastrutturale di opere medio-piccole immediatamente cantierabili rappresenti per i principali paesi europei la componente indispensabile della politica per il rilancio dell’economia e come in materia l’Italia debba recuperare il ritardo accumulato rispetto ai suoi par tners europei. n La delibera autorizza due contributi quindicennali, di 1,8 milioni di euro a decorrere dal 2009 e di 4,5 milioni di euro dal 2010, per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, in grado di generare un volume complessivo di investimenti pari a circa 115 milioni di euro, pari al 5% del contributo per il proseguimento della Legge Obiettivo (Dl 185/2008). 10 La delibera autorizza due contributi quindicennali, di 3 milioni di euro a decorrere dal 2009 e di 7,5 milioni di euro dal 2010, per realizzare il programma di interventi relativi ai beni e alle attività culturali di ARCUS, in grado di generare un volume complessivo di investimenti pari a circa 69 milioni di euro, pari al 3% del contributo per il proseguimento della Legge Obiettivo (Dl 185/2008).11 Edizione di gennaio 2009. 12 Alla data del 25 giugno 2009, risultano aperti circa 27.700 cantieri in circa 7.500 Comuni e risultano trasferiti circa 4,8 miliardi di euro per pagare l’avanzamento dei lavori eseguiti. 13 Alla data del 10 giugno 2009, secondo i dati pubblicati dal Ministero per il rilancio dell’economia, erano stati avviati circa 500 piccoli e medi cantieri di competenza statale e anche numerosi cantieri di competenza degli enti locali, attivati e finanziati grazie a rimborsi anticipati da parte dello Stato. 9 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 76 13-10-2009 11:11:39 Ripartire da L’Aquila Per un costruito sostenibile e sismicamente protetto con tecniche innovative Fontana delle 99 cannelle, il monumento simbolo dell’Aquila INVITO AL CONVEGNO SAIE 2009 Palazzo dei Congressi, Sala Europa - Bologna Giovedi 29 ottobre, ore 14.30 Coordinatore del Convegno Prof. Amilcare Collina (Responsabile rapporti con la Comunità Scientifica del Gruppo Mapei) Ore 14.30 Saluti di benvenuto Dott. Carlo Colaiacovo (Presidente Colabeton SpA) Dott. Giorgio Squinzi (Amministratore Unico Mapei SpA) Ore 14.45 Il terremoto dell’Aquila: evidenze e interrogativi Prof. Gaetano Manfredi (Università di Napoli Federico II - DIST) Ore 15.00 Il terremoto dell’Aquila: scelte e tecnologie per la ricostruzione Prof. Gaetano Manfredi (Università di Napoli Federico II - DIST) Ore 15.30 L’impiego dei calcestruzzi auto compattanti nel Progetto CASE Prof. Dante Galeota (Università degli Studi dell’Aquila) Ore 16.00 Le soluzioni tecnologiche Mapei per il calcestruzzo del progetto CASE Dott. Francesco Surico (Mapei SpA) Ore 16.15 La ricostruzione dell’Aquila: nuovi materiali per gli interventi di riparazione e rafforzamento strutturale Prof. Alberto Balsamo (Università di Napoli Federico II - DIST) Ore 16.45 Sviluppo e applicazione di nuovi sistemi di rinforzo nella ricostruzione dell’Aquila Ing. Giulio Morandini (Mapei SpA) Ore 17.30 Chiusura lavori, dibattito Organizzato da Con il Patrocinio di Università degli studi dell’Aquila Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 77 Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Strutturale 14-10-2009 17:14:04 78 A t t u a l i t à Corso di aggiornamento “Progettare opere geotecniche in zona sismica” Milano, 26-27 novembre 2009 CTE – Collegio dei Tecnici della Industrializzazione Edilizia, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, organizza il cor so di aggiornamento “Progettare opere geotecniche in zona sismica”, coordinato da Claudio di Prisco (Politecnico di Milano) e Renato Lancellotta (Politecnico di Torino). Il Corso, che si terrà presso l’Auditorium del Politecnico di Milano, si propone di inquadrare teoricamente le problematiche che riguardano la progettazione di opere geotecniche in zona sismica ed in par ticolare di illustrare in quale modo tali problematiche sono state affrontate dall’attuale normativa (Decreto ministeriale (infrastrutture) 14 gennaio 2008). In par ticolare saranno discussi criticamente i vari approcci teorici, recepiti ed applicati dalla normativa vigente (i) nella valutazione dell’azione e della pericolosità sismica, (ii) nell’analisi dei criteri di progetto e di verifica di opere sottoposte ad azioni sismiche. A par tire dall’analisi del D.M. 2008 si cercherà di costruire un percorso ar ticolato ma allo stesso tempo unitario. La prima giornata sarà dedicata a tematiche introduttive quali la caratterizzazione geotec- nica del sito, l’amplificazione locale dell’input sismico e l’utilizzo dell’approccio pseudostatico in campo geotecnico. La seconda giornata sarà invece dedicata alla progettazione di paratie, fondazioni superficiali e fondazioni su pali. Al termine della seconda giornata è prevista una tavola rotonda con lo scopo di permettere un confronto, una discussione che ser va da cassa di risonanza per i concetti e le idee introdotte dai singoli relatori ma anche da stimolo per ulteriori approfondimenti. Il Corso sarà tenuto da docenti universitari ed è rivolto principalmente all’ingegnere progettista ma anche a tutte quelle figure professionali che operano nel campo delle costruzioni. Informazioni: C.T.E. - Collegio dei Tecnici della Industrializzazione Edilizia Via Giacomo Zanella, 36 20133 Milano Tel. 02.713880 Fax 02.73800 73 [email protected] www.cte-mi.it n Prove non distruttive per la diagnostica delle strutture in calcestruzzo Metodi, procedure, normative Bologna, 16-19 novembre e 30 novembre - 3 dicembre 2009 Questo cor so, organizzato da AIPnD, Assoc i a z i o n e I t a l i a n a P r ove n o n D i s t r u t t i ve Monitoraggio Diagnostica, in collaborazione col Dipar timento DISTART dell’Univer sità di Bologna, ha la finalità di for mare una figur a professionale ad elevata specializzazione, in grado di propor si sul mercato come esper to nell’esecuzione di campagne diagnostiche per la valutazione degli edifici esistenti. Il programma del corso prevede tre moduli: 4 modulo di base: argomenti di base, conoscenza dei materiali str utturali, normativa sulla valutazione degli edifici esistenti, procedure per la diagnostica, carotaggi e prove non distruttive, metodi di elaborazione; 4 modulo sul metodo sclerometr ico: cono- s c e n ze d i b a s e , s t r u m e n t a z i o n e , p r o c e dure, normativa, trattamento dei dati sper imentali; 4 modulo sul metodo degli ultrasuoni: basi fisiche, propagazione delle onde, generazione e propagazione degli ultrasuoni, parametri caratteristici, apparecchiature e trasduttori, procedure, normativa, trattamento dei dati sperimentali per la stima della resistenza e l’analisi dei difetti. Il cor so prevede lezioni in aula ed esercitazioni pratiche. Una par te consistente del corso si svolge presso il LaRM, Laboratorio Resistenza Materiali dell’Università di Bologna, dove i par tecipanti possono operare per sonalmente sotto la guida di operatori cer tificati di Livello 3. 10 - industrie manufatti cementizi Imp Attualità 10.indd 78 13-10-2009 11:13:14 A t t u a l i t à Le diver se par ti del cor so si concludono con test di autovalutazione e relativa discussione. L’attestato di frequenza a questo cor so costituisce titolo di addestramento per chi desider a conseguire la cer tificazione da par te del CICPND, ai sensi della Nor ma UNI EN 473. Informazioni: AIPnD Dott.ssa Elisabetta Arisi Via Foresti, 5 25127 - Brescia Tel. 030 3739173 Fax 030 3739176 [email protected] 79 n Corso di Formazione Permanente sul tema “Fondazioni superficiali e profonde: analisi, sperimentazione, normativa” Politecnico di Milano - Dipartimento Ingegneria Strutturale, 10-12 febbraio 2010 Nel mese di febbraio 2010, nell’ambito del Programma di Formazione Permanente 2009/2010 del Politecnico di Milano, si terrà, presso il Dipar timento di Ingegneria Str utturale, un corso dedicato a “Fondazioni superficiali e profonde: analisi, sperimentazione, normativa”, organizzato dai Proff. Ingg. Annamaria Cividini e Giancarlo Gioda. Il corso è rivolto ai laureati che, operando nel campo dell’Ingegneria Geotecnica, desiderano approfondire le loro conoscenze sul dimensionamento, sulle misure in sito e sulla normativa relativamente alle fondazioni superficiali ed a quelle profonde su pali. Per le fondazioni superficiali si richiameranno dapprima le tecniche tradizionali per la valutazione della capacità por tante e dei cedimenti. In questo ambito, sarà illustrata la determinazione del dominio di interazione M,N,T di una fondazione superficiale ai fini di una più significativa valutazione del suo fattore di sicurezza in dipendenza delle azioni applicate. La discussione riguarderà poi i cedimenti di fondazioni e di rilevati ar tificiali su terreni coesivi compressibili. Questo tema verrà affrontato illustrandone gli aspetti teorici legati alla consolidazione primaria ed alla compressibilità secondaria del terreno. Per le fondazioni profonde, l’argomento sarà introdotto richiamando alcuni diffusi metodi per la determinazione della capacità por tante e dei cedimenti di pali e di gruppi di pali. Le difficoltà legate all’analisi di situazioni complesse dal punto di vista geometrico e stratigrafico suggeriscono l’uso di metodi numerici nella soluzione di problemi progettuali. In quest’ottica sanno presentate alcune applicazioni del metodo degli elementi finiti tese a determinare il diagramma carico-cedimento in campo elasto-plastico di pali caricati assialmen- te. Si passerà poi alla discussione delle modalità di esecuzione delle prove di carico su pali, presentando anche i dettagli principali dei vari tipi di strumenti che sono utilizzabili. L’argomento sarà concluso dall’illustrazione di case histories progettuali, riguardanti anche il progetto ed il dimensionamento di fondazioni su pali viste come opere in grado di ridurre i cedimenti attesi. L’ultima par te del corso riguarderà gli aspetti normativi che oggi rivestono par ticolare interesse anche in relazione all’applicazione degli Eurocodici. Saranno illustrati i concetti alla base della normativa e verranno presentati alcuni esempi illustrativi. In sintesi, questi gli argomenti del corso: 4 richiamo dei concetti alla base del comportamento meccanico ed idraulico delle terre. Prove in sito ed in laboratorio per la caratterizzazione geotecnica; 4 analisi della capacità por tante di fondazioni superficiali e determinazione del dominio di interazione M,N,T. Analisi dei cedimenti di fondazioni superficiali e rilevati su terreni compressibili; 4 metodi di calcolo del carico limite e dei cedimenti per pali e gruppi di pali. Prove di carico su pali e relativa strumentazione; 4 aspetti normativi ed esempi illustrativi; 4 case histories. Informazioni rag. Francesco Rocca Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano, Piazza Leonardo da Vinci, 32 20133 Milano MI Tel. 02.23994206 - Fax 02.23994220 [email protected] n industrie manufatti cementizi - 10 Imp Attualità 10.indd 79 13-10-2009 11:13:14 80 L e A z i e n d e i n f o r m a n o Harpaceas Nuova versione 15 di Tekla Structures Anche quest’anno Tekla rispetta l’impegno annuale e rilascia la nuova versione migliorata del proprio software, senza considerare la difficile congiuntura economica. Tekla Structures 15, è la nuova versione primaria di “Tekla Structures” BIM (Building Information Modeling), una versione che aiuterà ancora di più la cooperazione tecnologica tra gli attori del processo progettuale dalle fasi iniziali di ideazione fino alla realizzazione in opera. Sono stati anche migliorati gli strumenti di modellazione e di visualizzazione. Tekla auspica che l’attuale momento di recessione possa costituire motivo per una prossima ripresa. Si punta alla revisione dei processi di lavoro e ad un apprendimento del software più facile e che consenta l’utilizzo delle potenzialità più nascoste. Le nuove caratteristiche di Tekla Structures 15 permettono di modellare e dettagliare gli elementi in maniera più intuitiva, producendo disegni migliori e per fasi diverse della produzione, migliorando la collaborazione nel progetto, ottimizzando le fasi di consegna con funzionalità di interoperabilità e visualizzazione più efficaci. Disponibile anche la versione 64-bit del software. Con questa potenzialità Tekla consente di gestire progetti notevolmente più grandi rispetto alle possibilità della versione precedente. Per aiutare gli utenti a scoprire le nuove caratteristiche con maggiore rapidità Tekla fornisce “video” e “tutorial on-line”. Risto Räty, Vice Presidente Esecutivo di Tekla, “dall’attuale situazione economica, le società nell’industria AEC possono ricavare un significativo e competitivo vantaggio ottimizzando i processi attraverso l’introduzione di tecnologie avanzate. Chi sarà in grado di approfittare di nuovi e più avanzati strumenti potrà far rendere di più il proprio lavoro contenendo i costi al minimo e completando i progetti con il massimo livello di produttività possibile. I prezzi delle attività di Design e di Dettaglio costruttivo progettuale si sono abbassati quasi del 25%, tuttavia chi utilizza gli strumenti più innovativi sarà in grado di incontrare la domanda e mantenere un buon margine di profitto.” “La domanda per un’accurata tecnologia di scambio delle informazioni tra tutti i professionisti dei team di progetto è cruciale”, dice Stuar t Wardle, Direttore Associato di 3DS Ltd. “L’impegno di Tekla nel continuare a sviluppare il proprio software per la collaborazione con tutti gli altri processi costruttivi, ha giocato per noi un ruolo rilevante contribuendo al successo dei nostri recenti progetti”. Maggiori informazioni su Tekla Structures 15 sono disponibili su www.teklastructures.com Per maggiori informazioni: Rivenditore esclusivo Tekla Structures in Italia: Harpaceas srl viale Richard 1 - 20143 Milano Tel. 02.891741 www.harpaceas.it - [email protected] 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Aziende.Inform.OK.indd 80 13-10-2009 11:14:26 L e A z i e n d e i n f o r m a n o 81 Ruredil Ruredil presenta Fisis Fissaggi sismici per pannelli Quando l’azione sismica orizzontale è parallela alla superficie del pannello, i pannelli prefabbricati che appoggiano su fondazioni proprie presentano una notevole rigidezza tanto che è senz’altro indispensabile utilizzare un collegamento che conceda alla struttura di deformarsi indipendentemente dai pannelli che rimangono fissi, cioè senza che la massa dei pannelli entri in gioco. Se i pannelli prefabbricati sono sostenuti dai pilastri la loro massa entra in gioco ma occorrerà fare in modo che non diano rigidezze aggiuntive alla struttura. Quando l’azione sismica orizzontale è perpendicolare alla superficie dei pannelli, questi non presentano invece alcuna rigidezza e il loro collegamento alla struttura deve essere dimensionato sulla loro massa, con vincoli che vanno rapportati all’accelerazione di progetto e quindi con sollecitazioni che possono arrivare allo SLU fino ad un massimo di 40 kN per fissaggio. TIPOLOGIA DI COLLEGAMENTO Pannelli verticali che appoggiano a terra – FV/20 – FV/10 (Figura 1) Si propone un fissaggio per pannelli verticali denominato FV/10 con cui lo spostamento relativo è di ±10 cm. Il fissaggio denominato FV/20 indica invece in ±20 cm lo spostamento relativo, concesso dalla guida, il doppio del precedente. Pannelli orizzontali che appoggiano a terra – FO/10 – FO/20 (Figure 2 e 3) Si propone un fissaggio denominato FO/10 per pannelli orizzontali, dove ±10 cm è lo spostamento relativo tra pannello e struttura concesso dalla guida. Il fissaggio denominato FO/20 consente uno spostamento concesso dalla guida doppio del precedente (±20 cm). Per la resistenza in caso d’incendio dei fissaggi FO, una cassetta 12x12x8 foderata con 8 cm di lana di roccia ne garantisce la protezione al fuoco per 180 minuti. È anche possibile una seconda soluzione, che prevede di inserire nei pannelli orizzontali lo stesso dispositivo di tenuta utilizzato per i pannelli verticali, inserendo nel pilastro la guida lunga 50 cm. Questa soluzione, che utilizza 2 fissaggi con una sola guida, concede uno spostamento max di ± 10 cm. In questo caso non sussiste problema della resistenza al fuoco. Pannelli orizzontali che non appoggiano a terra – FO/00 (Figura 4) Se i pannelli sono fissati ai pilastri (per esempio su mensole tipo Girella o Tirella), occorre togliere ogni rigidezza, con il fissaggio FO/00 che impedisce lo scorrimento del bordo superiore del pannello orizzontale. Il bordo inferiore, invece, deve avere la possibilità di scorrere di almeno ±4 cm sulle mensole di sostegno inferiori. Il doppio zero evidenzia come per questa utilizzazione non ci sia scorrimento e la guida di 20 cm in totale serve per avere ± 10 cm di tolleranza per il montaggio. Per i fissaggi tipo FO/00, occorre verificare solo l’azione sul vincolo di ritenuta superiore; il limite di 40 kN per fissaggio normalmente non viene mai superato per un sisma in direzione perpendicolare alla superficie del pannello. Per un sisma in direzione parallela alla superficie del pannello è verificato un limite di 80 kN, cioè doppio del precedente. Altre verifiche Per tutti i pannelli la verifica del vento, va effettuata verificando che l’azione sul fissaggio sia inferiore ai 40 kN sotto l’azione del vento di progetto (cioè allo stato limite ultimo). Tutti i collegamenti FISIS hanno la possibilità di regolare la distanza tra pannello e struttura; la distanza minima prevista è di 1 cm. Il fissaggio è dimensionato fino a 40 kN allo SLU sia in compressione che in trazione e taglio. Pannelli verticali che appoggiano a terra FV/20 - FV/10 (Fig. 1) Pannelli orizzontali che appoggiano a terra FO/10 - FO/20 (Fig. 2) Pannelli orizzontali che appoggiano a terra FO/10 - FO/20 (Fig. 3) Pannelli orizzontali che non appoggiano a terra - FO/00 (Fig. 4) industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Aziende.Inform.OK.indd 81 13-10-2009 11:14:28 l’Associazione ASSOBETON Imp_Assobeton_10.indd 82 ASSOBETON avvia l’analisi dimensionale del comparto Qual è la forma assunta negli ultimi anni dal mercato dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo? Si tratta di un quesito fondamentale per la nostra Associazione, istituzionalmente demandata a rappresentare le aziende produttrici di manufatti cementizi. È convinzione di ASSOBETON che tale funzione possa essere svolta compiutamente solo disponendo di una mappa certa ed aggiornata. For ti della consolidata collaborazione con Clarium, che da anni cura l’Osservatorio Congiunturale ASSOBETON, abbiamo affidato alla società bresciana il progetto che ci condurrà ad aggiornare, approfondire ed ampliare la conoscenza del nostro comparto. Questo il progetto in sintesi. Attività finalizzate all’analisi dimensionale del mercato dell’edilizia industrializzata in Italia L’ambito di riferimento delle attività di seguito descritte è quello del settore dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo; in tale categoria verranno considerati gli operatori economici che producono manufatti cementizi suddivisi secondo classi merceologiche principali: 4 BLOCCHI E MASSELLI 4 CABINE 4 FIBROCEMENTO 4 SOLAI 4 STRUTTURE 4 MANUFATTI IN CLS CELLULARE 4 TRAVERSE 4 PALI PER ELETTRODOTTI 4 TUBI 4 ARREDO URBANO E DA GIARDINO 4 FABBRICATI ABITATIVI 4 BOX PER AUTO 4 ALTRO Obiettivo impor tante dell’inter vento Clarium è quello di svolgere un’attenta e qualificata analisi di mercato che, dopo aver fornito un inquadramento strategico del settore, consenta una stima della dimensione del mercato di riferimento in Italia, segmentandolo per le tipologie di produzione sopra elencate, e sia il più aggiornato possibile. Nello svolgimento di tali attività Clarium attingerà i dati da differenti fonti informative: Associazioni di imprese (AITEC, ANCE, CRESME, ASSOBETON e altre), fonti statistiche istituzionali (ISTAT, Camere di Commercio, Agenzia del Territorio e altre), interviste ad operatori del settore. L’analisi seguirà indicativamente il seguente percorso: a) Il mercato di riferimento Preliminarmente ad ogni attività sarà necessario circoscrivere il mercato dell’edilizia industrializzata identificandolo in maniera univoca e dettagliata: 4Identificazione univoca delle classi di prodotti 4 Investimenti in costruzioni: differenziazione per tipologia di opere edili 4La dinamica degli investimenti in costruzioni non residenziali private 4 Segmentazione dei mercati di sbocco per macroarea geografica 4 Eventuale identificazione di aree geografiche e di segmento prodotto di particolare interesse b) Analisi dimensionale del mercato di riferimento segmentata per macroarea geografica In tale ambito l’attività Clarium definirà la dimensione del mercato dell’edilizia industrializzata in Italia secondo il dettaglio di tipologia di produzione e per macroarea geografica (Nord Italia, Centro, Sud e Isole): 4Il mercato immobiliare segmentato per macroarea geografica 4Nuove costruzioni non residenziali per macroare geografica e per settore di attività 4 Stima della dimensione del mercato di riferimento per macroarea geografica 4 Dimensionamento del mercato di riferimento segmentato per le differenti tipologie di manufatti cementizi sopra definiti e per macro area geografica 10 - industrie manufatti cementizi 13-10-2009 11:16:15 Forza e affidabilità nel costruire Oltre a ciò verranno analizzati anche i dati relativi all’esportazione di manufatti cementizi da parte di produttori italiani verso Paesi esteri. Attività finalizzate all’analisi economica, patrimoniale e finanziaria del settore di riferimento in Italia Già sperimentata con successo, proseguirà l’attività di acquisizione dei dati di bilancio di circa 150 Associati (panel fortemente rappresentativo di tutto il settore di riferimento) che permetterà di fotografare in maniera aggregata alcuni parametri economico-finanziari e patrimoniali del settore, oltre che le variazioni degli stessi sui due anni presi in considerazione. Al termine di tali attività, entro il primo trimestre dell’anno di competenza, Clarium produrrà un documento che sintetizzerà in maniera aggregata i seguenti parametri di settore: 4 Fatturato netto 4 Variazione % fatturato netto 4 Risultato dichiarato 4 ROE 4 ROI 4 ROS 4 Rotazione del magazzino 4 Costo del capitale di terzi oneroso 4 Incidenza dei debiti finanziari a b/t 4 Incidenza dei debiti finanziari a m/l 4 Grado di capitalizzazione 4 Indicatori di produttività: fatturato netto/dipendente 4 Indicatori di produttività: valore aggiunto/dipendente 4 Indicatori di produttività: costo del lavoro/dipendente 4 Indicatori di durata: durata media crediti commerciali 4 Indicatori di durata: durata media debiti commerciali 4 Tassi di crescita: variazione % reddito operativo 4 Tassi di crescita: variazione % attivo netto 4 Tassi di crescita: variazione % mezzi propri n industrie manufatti cementizi - 10 Imp_Assobeton_10.indd 83 Pad. 20 Stand B24/C25 Tekla Structures è il software BIM (Building Information Modeling) che affronta in un unico flusso di lavoro l’intero processo dall’offerta, preventivazione e progetto preliminare alla marcatura automatica delle parti fino alla scheda di produzione e alla costruzione. Tekla Structures si completa con nuove funzioni per la modellazione e la gestione, studiati per aumentare l’efficienza del flusso di lavoro. Rivenditore esclusivo per l’Italia Viale Richard 1 - 20143 Milano Tel. 02.891741 - Fax 02.89151600 [email protected] - www.harpaceas.it 13-10-2009 11:16:16 84 l ’ A s s o c i a z i o n e ASSOBETON promuove l’aggiornamento normativo del settore in materia di appalti pubblici ASSOBETON, da sempre attenta all’evoluzione delle leggi e delle norme di riferimento per il settore, ha organizzato il 29 settembre scorso, a Milano, il convegno “ll Codice dei Contratti Pubblici ed il relativo Regolamento di attuazione – Sintesi e novità”. Pur essendo, infatti, il mercato dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo storicamente collegato più al settore privato che a quello pubblico, le trasformazioni strutturali in atto nel nostro comparto obbligheranno le imprese a rivolgere una sempre maggior attenzione ai bandi pubblici per quanto attiene principalmente i settori del residenziale, del civile e delle infrastrutture, che dovrebbero, secondo i piani annunciati dal Governo, contribuire sensibilmente al rilancio dell’economia. In considerazione, quindi, dei nuovi orientamenti e delle consistenti novità presenti nel Codice dei Contratti Pubblici, ASSOBETON ha proposto una giornata di studio per chiarire a imprenditori e responsabili di uffici tecnici e commerciali quali siano i principali aspetti del Codice che riguardano direttamente i prefabbricatori, titolari, come noto, della categoria OS13 di opere cosiddette specializzate, e quali siano i requisiti necessari per partecipare ai bandi. Nel corso dell’evento si sono alternati gli interventi dell’avv. Arrigo Varlaro Sinisi dello Studio Legale Associato Gentile – Varlaro Sinisi, del dott. Giancarlo Farinelli, Direttore Generale per la Regolazione dei LL.PP. del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del dott. Marco Farinelli di SOA Attesta SpA. In particolare, è stata illustrata l’odierna situazione normativa italiana, presentando le novità del Codice dei Contratti Pubblici e quelle che si prospettano una volta che sarà entrato in vigore il Regolamento, attualmente in fase di emanazione. È stato quindi tracciato il quadro della norma effettivamente vigente, composta dal nuovo Codice e dai Regolamenti relativi alle sue versioni precedenti. ASSOBETON, considerato che l’affluenza al convegno è stata superiore alle aspettative, a dimostrazione dell’interesse per la materia, si propone di organizzare un evento di aggiornamento, non appena sarà emanato il nuovo Regolamento di attuazione ed il quadro normativo si sarà definitivamente chiarito. n BIBM chiede misure più efficaci all’Europa Il Direttivo di BIBM, la Federazione europea delle industrie produttrici di manufatti cementizi, dopo la riunione del 17 settembre scorso, ha espresso preoc- cupazione riguardo al fallimento delle misure prospettate a livello europeo per il sostegno ed il rilancio della crescita e dell’occupazione. 10 - industrie manufatti cementizi Imp_Assobeton_10.indd 84 13-10-2009 11:16:16 l ’ A s s o c i a z i o n e Se l’economia globale deve tornare a crescere e si auspicano risultati di lungo termine in fatto di “investimenti intelligenti” in campo energetico, tecnologie pulite e innovazione, i piani di stimolo devono essere necessariamente implementati. BIBM, pertanto, rinnova il suo appello per un immediato intervento a favore del settore delle costruzioni, criticando la lentezza, a livello europeo, nell’attuazione di piani di rilancio nazionali che stimolino l’economia e gli investimenti, potenzino l’occupazione e favoriscano i prodotti ad alte prestazioni, con basso impatto ambientale ed alto valore sociale. In questo senso, il settore dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo rafforzerà i propri legami con le figure chiave del mondo delle costruzioni per favorire l’adozione di comportamenti comuni e dare un concreto impulso al mercato delle costruzioni nel rispetto della sostenibilità. Coordinamento e collaborazione rappresentano le uniche vie d’uscita per fronteggiare la recessione. 85 Con questo spirito, il Direttivo di BIBM si appresta a celebrare l’Assemblea Generale della Federazione che si terrà il 27 novembre a Madrid e che preparerà il terreno per il mandato di Presidenza spagnolo che avrà inizio dal 1° gennaio del 2010. I vertici di BIBM hanno unanimemente salutato con favore la revisione della direttiva sul ritardo nei pagamenti nell’ambito delle transazioni commerciali (2000/35/ EC), giudicando però troppo limitata la tutela attuata dalla Commissione Europea nei confronti delle piccole e medie imprese quando si rappor tano con clienti e fornitori più grandi e più forti dal punto di vista commerciale. Queste transazioni possono, infatti, essere molto penalizzanti per le PMI, esponendole al rischio di fallimento o caricandole del ruolo improprio, e quindi non remunerato, di istituti di credito. L’ammontare di liquidità bloccata da questo meccanismo equivale a tre volte gli investimenti del settore. BIBM – www.bibm.eu n Silice e direttiva europea sulle sostanze cancerogene ASSOBETON è da anni coinvolta, attraverso BIBM, la Federazione europea di settore, nel lavoro di monitoraggio e diffusione delle buone pratiche per la prevenzione dei danni potenzialmente derivanti dalla silice cristallina respirabile negli ambienti di lavoro, come previsto dal protocollo NEPSI (www.nepsi.eu), finalizzato a dimostrare, attraverso la raccolta di dati a livello europeo, che tale elemento non costituisce sostanza cancerogena e che tutte le precauzioni per evitare ogni forma di rischio ad essa correlato sono note ed applicate da ogni settore industriale europeo. In parallelo con l’appuntamento che vede le organizzazioni aderenti al NEPSI impegnate nella produzione del secondo rapporto sulla silice, che dovrà essere presentato nel giugno del 2010, la Comunità Europea ha incaricato l’Institute of Occupational Medicine (IOM) di Edimburgo di intraprendere un’attenta analisi sanitaria, socio-economica e ambientale, su base documentale, in vista di eventuali modifiche alla Direttiva industrie manufatti cementizi - 10 Imp_Assobeton_10.indd 85 13-10-2009 11:16:17 86 l ’ A s s o c i a z i o n e sulle sostanze cancerogene (2004/37/ CE) che potrebbe essere estesa anche a sostanze oggi non contemplate, come appunto la silice cristallina respirabile. IOM ha ideato un progetto di valutazione, denominato SHEcan, il cui scopo è di fornire alla Commissione Europea le informazioni necessarie ad avviare una discussione con le istituzioni preposte ed i settori industriali coinvolti sui possibili sviluppi della questione. Per quanto riguarda la silice cristallina respirabile, il progetto esaminerà in modo specifico l’impatto della sua eventuale introduzione nel campo di applicazione della Direttiva sulle sostanze cancerogene e comprenderà la valutazione tecnica della fattibilità di tale ipotesi, una panoramica dell’esposizione dei lavoratori in Europa, completa del numero di lavoratori esposti, l’elenco degli effetti negativi dovuti all’esposizione, la stima dei benefici che deriverebbero dall’inclusione della silice nella Direttiva, gli eventuali cambiamenti che ciò comporterebbe in fatto di esposizione e rischio, l’indicazione di problematiche connesse a particolari gruppi demografici, gli effetti sull’ambiente e l’impatto economico che l’inclusione della silice fra le sostanze cancerogene comporterebbe. Le Associazioni aderenti al NEPSI sono state chiamate a collaborare fornendo a IOM tutti i dati necessari a comporre il quadro informativo. n 10 - industrie manufatti cementizi Imp_Assobeton_10.indd 86 13-10-2009 11:16:18 Imp_Assobeton_10.indd 87 14-10-2009 17:14:53 88 Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 47 D a l e g g e re Pubblicazioni ASSOBETON Pubblicazioni ASSOBETON Pubblicazioni ASSOBETON ASSOBETON ASSOBETON 1956-2006 50 anni tra storia e memoria La Prefabbricazione in calcestruzzo Guida all’utilizzo nella progettazione COPERTINA MORBIDA Associati: Euro 14,00 + IVA 4% Non Associati: Euro 19,00 + IVA 4% Associati: Euro 33,00 + IVA 4% COPERTINA RIGIDA Non Associati: Euro 50,00 + IVA 4% Associati: Euro 18,00 + IVA 4% Non Associati: Euro 23,00 + IVA 4% Manuale per la Prevenzione Antinfortunistica nel Settore prefabbricati in C.A. Associati: Euro 7,00 + IVA 20% Annuario del settore della Prefabbricazione 2008 La vendita è realizzata direttamente da IMREADY srl. Associati: Euro 15,00 Non Associati: Euro 9,00 + IVA 20% Non Associati: Euro 45,00 Il Calcestruzzo per la sicurezza e la protezione antincendio Il Calcestruzzo per l’efficienza energetica degli edifici. I vantaggi della massa termica Euro 5,00 + IVA 20% Euro 5,00 + IVA 20% 47 SEZIONE SOLAI E DOPPIA LASTRA La Carta del Solaio Solai in calcestruzzo e pareti prefabbricate a doppia lastra Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita 10 - Industrie manufatti cementizi Imp_Assobeton-10.indd 84 13-10-2009 11:20:30 D a l e g g e re 89 Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 48 Pubblicazioni ASSOBETON SEZIONE BLOCCHI E PAVIMENTI Codice di pratica per la posa in opera di masselli autobloccanti in calcestruzzo Codice di pratica per la posa in opera di blocchi in calcestruzzo Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita Raccomandazioni per l’impiego di elementi grigliati per pavimentazioni erbose e per il consolidamento dei terreni e criteri per la valutazione della qualità di tali prodotti Progetto Strade Nuove L’intervento di via Abate Zani a Fidenza DVD Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita Codice di pratica per la manutenzione di masselli autobloccanti in calcestruzzo Sottofondi Catalogo per il dimensionamento di pavimentazioni in masselli in ambito urbano Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita Murature di qualità in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso. Storia, caratteristiche e progettazione La nostra esperienza al servizio delle vostre scelte La vendita è realizzata direttamente da Pubblicemento Srl (P.zza Marconi, 25 – 00144 Roma; Tel. 0654210237; Fax 065915408). Gli ordini sono raccolti attraverso il sito www.progettoulisse.it 48 CD-Rom contenente i 5 manuali più rivista NEWSTREET. Pubblicazione Gratuita Euro 55,00 NEWSTREET Dal sito www.assobeton.it Sezione Blocchi e Pavimenti è possibile abbonarsi gratuitamente e/o scaricare la richiesta. industrie manufatti cementizi - 10 Imp_Assobeton-10.indd 85 13-10-2009 11:20:31 90 D a l e g g e re Annuario 2008:Layout 1 118/12/08 4949 Annuario 2008:Layout 18/12/0818:05 18:05Pagina Pagina LaLa Ventilazione delle Ventilazione delle coperture falda protette coperture aa falda protette conlastre lastreondulate ondulateinin con Fibrocemento Ecologico Fibrocemento Ecologico i suoieffetti effettisulle sullepatopatoe ei suoi logie condensa logie dada condensa Posa PosaininOpera Opera LastreOndulate Ondulate didiLastre Fibrocemento ininFibrocemento Ecologico Ecologico Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita PubblicazioneGratuita Gratuita Pubblicazione Manuale per installazioManuale per lala installaziosicurezza delle delle nene inin sicurezza coperturerealizzate realizzatecon con coperture lastre ondulate fibrocelastre ondulate inin fibrocemento ecologico mento ecologico Lastreondulate ondulate Lastre Lastrepiane piane Lastre Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita PubblicazioneGratuita Gratuita Pubblicazione copertureininlastre lastredidi LeLecoperture fibrocemento fibrocemento Edizione Sole Ore Edizione Il Il Sole 2424Ore Pubblicazioni ASSOBETON Pubblicazioni ASSOBETON SEZIONE SEZIONEFIBROCEMENTO FIBROCEMENTO PrestazioniFisico FisicoTecniche Tecniche Prestazioni delleCoperture Coperture delle Fibrocemento ininFibrocemento Proprietà Proprietà Termiche– –Acustiche Acustiche Termiche Disponibile presso Disponibile presso lele librerie Sole Ore librerie Il Il Sole 2424 Ore Per Informazioni: Per Informazioni: [email protected] [email protected] Euro 33,00 Euro 33,00 PubblicazioneGratuita Gratuita Pubblicazione SEZIONESTRUTTURE STRUTTURE SEZIONE Condizioni Condizioni generali appalto generali didi appalto LineeGuida Guidaper peril ilcalcolo calcolo Linee dellatrasmittanza trasmittanzatermica termica della pannelliprefabbricati prefabbricatididi didipannelli calcestruzzo calcestruzzo 4949 Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita PubblicazioneGratuita Gratuita Pubblicazione Manualed’uso d’usoe emanumanuManuale tenzione(D.M. (D.M.3 3dicemdicemtenzione bre 1987, par.6)6) bre 1987, n.n. 3939 par. Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita 10 - industrie manufatti cementizi Imp_Assobeton-10.indd 86 13-10-2009 11:20:32 D a l e g g e re 91 Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 50 Pubblicazioni ASSOBETON SEZIONE TUBI A BASSA PRESSIONE Tubazioni in calcestruzzo Manuale di progettazione e utilizzo 3a Edizione Tubazioni in calcestruzzo Guide e Manuale ASSOBETON CD-ROM Pubblicazione Gratuita Pubblicazione Gratuita CD di Calcolo DVD Ciclo produttivo, norme e posa in opera per reti di fognatura in calcestruzzo Euro 10,00 + IVA 20% Euro 7,00 + IVA 20% SEZIONE TUBI PER ACQUEDOTTI Tubazioni in c.a. ordinario e precompresso per condotte in pressione Manuale di progettazione ed utilizzo Pubblicazione Gratuita 50 GRUPPO INSERTI PER MANUFATTI IN CALCESTRUZZO Manuale di progettazione e utilizzo Pubblicazione Gratuita industrie manufatti cementizi - 10 Imp_Assobeton-10.indd 87 13-10-2009 11:20:32 ASSOBETON Associati Denominazione Comune Provincia 4P PREFABBRICATI SRL CORTE FRANCA BS A. ZAMBETTI SRL GORLE BG A.L.C.O.S. PRODUZIONI SRL LIMBIATE MI A.V. STRUTTURE SPA CALVENZANO BG ALFA SRL PONTE SAN GIOVANNI PG ALTAN PREFABBRICATI SPA RAMUSCELLO DI SESTO AL REGHENA PN ANTOLINI M.C.E. SRL SAN SISTO PG ANTONIO BASSO PREFABBRICATI SRL TREVISO TV APE SPA MONTECCHIO EMILIA RE AREA PREFABBRICATI SPA S. ANTONINO DI CASALGRANDE RE AREA SPA CORNAREDO MI B.C.M. LATERIZI SRL FIESSO UMBERTIANO RO BARACLIT SPA BIBBIENA STAZIONE AR BATTILANA PREFABBRICATI SPA CORNEDO VICENTINO VI BETA MANUFATTI CONGLOMERATI SRL SPIGNO SATURNIA LT RG BETON 5 SRL POZZALLO BIANCO PREFABBRICATI SRL MAZARA DEL VALLO TP BOLIS PREFABBRICATI SRL ZOGNO BG BONETTI SPA CASTENEDOLO BS BOTTA SRL BRUSASCO TO BRANDELLERO SOLAI SRL SAN VITO DI LEGUZZANO VI C.A. COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL LOVERO SO C.A.P.P.A. SRL S. NICOLÒ A TORDINO TE C.C.G. QUERZOLI SCRL FORLÌ FC C.E.I.S. TRADING SRL PERGINE TN C.M.C. SRL MADONE BG C.P.C. COSTRUZIONE PREF. CEMENTO SPA CARINI PA CANOVA SPA FIORENZUOLA D’ARDA PC CAPPELLARI SRL POGGIO RUSCO MN CAPRESE SRL SERRAVALLE PO MN CASITALIA SPA SPINADESCO CR CASTAGNA SRL LEGNANO MI CAV. CESTARO GUSTAVO SRL PREGANZIOL TV CE.MA. CEMENTMANUFATTI SRL FRZ. QUINTANO-CASTELLI CALEPIO BG CEMBRIT SPA POGGIO RENATICO FE CEMENTAL SPA GENOLA CN CEMENTUBI SPA GRUGLIASCO TO CLC SRL CARMIGNANO DI BRENTA PD CO.CE. SRL PRATO SESIA NO CO.I.MA. PREFABBRICATI SRL TRANI BA CO.MA.C. SRL CALTANISSETTA CL CODELFA SPA TORTONA AL COOPERATIVA PRECASA SCRL FIUMICELLO UD COOPSETTE SCRL CADELBOSCO SOPRA RE COPREM SRL BOTTANUCO BG COSTRUZIONI GENERALI BASSO CAV. ANGELO SPA POSTIOMA DI PAESE TV 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 100 13-10-2009 11:25:32 Associati Denominazione Comune Provincia CREZZA SRL GORDONA SO CSP PREFABBRICATI SPA GHISALBA BG D.M.P. DALLA MORA PREFABBRICATI SRL MUSILE DI PIAVE VE DUEGI PREFABBRICATI SRL FOSSANO CN E.MA. PREFABBRICATI DI MASCAZZINI G. & C. SAS BUSCATE MI ECOCEM SRL OSIO SOTTO BG EDIL LECA SPA VALVASONE PN EDILBLOK SPA CASTELLI CALEPIO BG EDILCEMENTO SPA GUBBIO PG EDILFIBRO SPA ARENA PO PV EDILGORI PRECOMPRESSI SRL ORTE VT EDILKAP PREFABBRICATI SPA BARGE CN EDIL-PREFABBRICATI SRL MISTERBIANCO CT EDILSOLAI SPA CESENA FC EDILTRAVET SRL CERRIONE BI EDILTUBI SPA TROFARELLO TO EDIMO PREFABBRICATI SRL POGGIO PICENZE AQ EFFEGI SPA FERENTINO FR ESSE SOLAI SRL VIVARO DI DUEVILLE VI EUGANEA PRECOMPRESSI SPA TORRI DI QUARTESOLO VI EUROBETON SRL SALORNO BZ EUROCAP SRL CASTELLETTO MONFERRATO AL EUROPENTA SPA TREZZANO SUL NAVIGLIO MI F.LLI ANELLI DI ANELLI ALVARO-BRUNO-ALBERTO E C. SNC SANTARCANGELO DI ROMAGNA RN F.LLI MUNARETTO DI GIUSEPPE DIV. SUMMANIA B. SRL ZANÈ VI F.LLI VINCI SRL SANLURI CA F.M.C. PREFABBRICATI SRL VIGEVANO PV FAVARO1 SPA ZERO BRANCO TV FERRARI B.K. SPA LUGO DI GREZZANA VR FERRARINI SPA VERONA VR FIBROTUBI SRL BAGNOLO IN PIANO RE FORNACE CALANDRA SRL OTTIGLIO MONFERRATO AL FUMAGALLI - EDILIZIA INDUSTRIALIZZATA SPA BULCIAGO LC G.E.D. SRL PIEVESESTINA-CESENA FC GARBIN PREFABBRICATI SRL COSTABISSARA VI GARDONI SRL PANDINO CR GAZEBO SPA GATTEO FC GENERALE PREFABBRICATI SPA ELLERA PG GERMANI FRATELLI SNC CASALMAGGIORE CR GIORNI OSCAR DI GIORNI MASSIMO & C. SNC SANSEPOLCRO AR GRUPPO CENTRO NORD SPA BELFIORE VR GRUPPO CI.VA. SPA IVREA TO GRUPPO EFFE 2 SPA ISOLA VICENTINA VI GUERRINI PREFABBRICATI SPA SANTHIÀ VC I.CI.ENNE. SRL AREZZO AR I.CO.B. SPA CATANIA CT I.L.C.E.A. SPA ROVIGO RO I.L.CE.V. SPA CAVARZERE VE I.R.A.DEL. COSTRUZIONI SRL GUIDIZZOLO MN ICEP SPA MOLITERNO PZ IL CANTIERE SRL FIUME VENETO PN IMPRESA PIZZAROTTI & C. SPA PARMA PR IMPRESA TRE COLLI SPA CARROSIO AL IN.PR.EDIL SRL MASSERANO INDUSTRIE CEVIP SPA ROMA BI RM INPES PREFABBRICATI SPA TITO PZ IPA PRECAST SPA CALCINATE BG industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 101 13-10-2009 11:25:32 Associati Denominazione Comune Provincia IPIEMME SPA ALIFE CE ITALBLOK DI BERVICATO IURI & C. SAS CAIVANO NA ITALCABINE SRL ISOLA RIZZA VR ITALSLEEPERS SPA CATANIA CT ITER - COOP.VA RAVENNATE SCARL LUGO RA LA CEMENTIFERA DI VEZZOLI M. & C. SNC PONTOGLIO BS LANDINI SPA CASTELNOVO SOTTO RE LECA SISTEMI SPA RUBBIANO DI FORNOVO - SOLIGNANO PR LODOVICHI DOMENICO SPA CHIUSI SCALO SI LOMBARDA PREFABBRICATI SPA MONTICHIARI BS LOMBARDA SPA OSIO SOTTO BG LPM SPA Mondovì CN M.C.M. MANUF. CEMENTIZI MONTICONE SPA ASTI AT M.G. PREFABBRICATI SRL CASTELVERDE CR MA.CE.VI. SRL CIVITELLA IN VAL DI CHIANA AR MABO PREFABBRICATI SPA BIBBIENA STAZIONE AR MAGNETTI BUILDING SPA CARVICO BG MAGNETTI SPA PALAZZAGO BG MANINI PREFABBRICATI SPA SANTA MARIA ANGELI - ASSISI PG MARGARITELLI SPA TORGIANO PG MARTINI PREFABBRICATI SPA MEDOLE MN MC PREFABBRICATI SRL CARDANO AL CAMPO VA MC-MANINI PREFABBRICATI SPA SOMAGLIA LO MCN SRL PONTE BUGGIANESE PT MODULPAV SRL ALATRI FR MOLINARO MANUFATTI SRL SAN DANIELE DEL FRIULI UD MORETTA PREFABBRICATI DI MORETTA G. & C. SNC LOVERO VALTELLINO SO MORETTI PREFABBRICATI SRL ERBUSCO BS MOSER CESARE MANUFATTI IN CEMENTO SRL ZAMBANA TN MOZZO PREFABBRICATI SRL SANTA MARIA DI ZEVIO VR MUSILLI SPA SAN VITTORE DEL LAZIO FR NICO VELO SPA FONTANIVA PD NUOVA ITL - ITALCONSULT LAVORI SPA TARANTO TA NUOVA SUPERSOLAIO SPA LONATO BS NUOVA TESI SYSTEM SRL CASALE SUL SILE TV OPERE IDRICHE SPA ROMA RM PAC - PREFABBRICATI ACCIAIO CEMENTO SRL FARA VICENTINO PADANA PANNELLI SPA ACQUANEGRA SUL CHIESE MN VI PAMA PREFABBRICATI SPA REZZATO BS PANNELLI SPA VEROLANUOVA BS PAVER COSTRUZIONI SPA PIACENZA PC PAVIBLOK SRL SPECCHIA LE PICCA PREFABBRICATI SPA LATINA - BORGO S. MICHELE LT PINTO GEOM. CESIDIO & C. SAS CASTELLANA GROTTE BA PIRCHER SPA CITTIGLIO VA PIZZUTI PRECOMPRESSI SRL CROTONE KR PIZZUTI PREFABBRICATI SRL CROTONE KR PRE SYSTEM SPA SEDEGLIANO UD PRECAST SPA SEDEGLIANO UD PRECOMPRESSI VALSUGANA SPA FONTANIVA PD PREFABBRICATI CAMUNA SRL GRATACASOLO BS PREFABBRICATI CARTIGLIANO SPA TORRI DI QUARTESOLO VI PREFABBRICATI CIVIDINI SPA OSIO SOPRA BG PREFABBRICATI LAMERA SRL MARTINENGO BG PREFABBRICATI LAPREDIL SRL TOLENTINO MC PREFABBRICATI LP SPA BORGO A MOZZANO LU PREFABBRICATI MOIOLI SPA BAGNATICA BG 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 102 13-10-2009 11:25:32 Associati Denominazione Comune Provincia PREFABBRICATI MORRI SRL RIMINI RN PREFABBRICATI PARA SNC FORLÌ FO PREFABBRICATI PARMA SPA COLORNO PR PREFABBRICATI SGARIOTO SRL RAGUSA RG PREFABBRICATI TONELLATO SAS MONTEBELLUNA TV PREFABBRICATI ZANON SRL CITTADELLA PD PREFABBRICATI ZECCA SUD SPA CASTELLALTO TE PREGECO PREFABBRICATI SPA VILLAFRANCA VR PRE-NOVA 76 DI ZANNIN FERRUCCIO E FIGLIE SRL SEREN DEL GRAPPA BL PREP SRL GUBBIO PG PROGRESS SPA BRESSANONE BZ R.C.L. SRL GORLAGO BG R.P. ROBERTI & PAOLETTI SRL FANO PU RDB HEBEL SPA PONTENURE PC RDB SPA PONTENURE PC RECORD SPA GARLASCO PV RIVEDIL SRL RIVAROLO CANAVESE TO RIVOLI SPA RIVOLI VERONESE VR ROSSI TRANQUILLO NORD DI MASCARO GEOM. T. & C. SAS MANTOVA MN S & T VARESE SRL INDUNO OLONA VA S.E.P. SOCIETÀ EMILIANA PREFABBRICATI S.R.L. ZOLA PREDOSA BO S.I.P.A. SPA BENEVENTO BN S.I.P.C. SOLAI VARESE SRL VIGNATE MI S.I.P.E. SPA VICENZA SAFAB SPA ROMA SAN MICHELE SPA MANERBIO BS SANTINELLO COSTRUZIONI SPA CASELLE DI SELVAZZANO PD SAR COSTRUZIONI PREFABBRICATE SRL CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MN SCALA CALCESTRUZZI SPA ROSARO DI GREZZANA VR SEIEFFE PREFABBRICATI SPA BONEA BN SELCE SPA MONSELICE PD SENINI SPA NOVAGLI MONTICHIARI BS SERIO PREFABBRICATI SRL ROMANO DI LOMBARDIA BG FC VI RM SICAP SPA - DIVISIONE CEMENTISTI FORLÌ SICEP SPA BELPASSO CT SICEP SRL VERONA VR RO SIME SRL CASTELNOVO BARIANO SOCIETÀ ITALIANA LASTRE SPA VEROLANUOVA BS SOL.PRE.A SRL VELLETRI RM SOLAI VILLA SRL TURBIGO MI SOM.MA. PREFABBRICATI SRL SOMAGLIA LO SPAV PREFABBRICATI SPA MARTIGNACCO UD SPEZIA PREFABBRICATI SRL MEDOLE MN STAI PREFABBRICATI SRL ACQUANEGRA SUL CHIESE MN STERCHELE SPA ISOLA VICENTINA VI STYL-COMP SPA ZANICA BG SUD SOLAI SAS RENDE CS SUPERSOLAIO SRL BARGNANO DI CORZANO BS SUPERSOLAIO SRL CARONNO PERTUSELLA VA SUPERTRAVET SPA CAGLIARI CA TAV SOLAI DI IVANO BOSCAGLI & C.SNC ASCIANO SI TCT SRL BRINDISI BR BS TECNOCOMPONENTI SPA FIESSE TEGOLAIA SRL CASIER TV TIDONA PREFABBRICATI SRL RAGUSA RG TMC BERARDO SRL BUSCA CN TRAVERSUD SRL MELFI PZ industrie manufatti cementizi - 10 Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 103 13-10-2009 11:25:32 TRAVI MILANO SRL MILANO MI TRE C PREFABBRICATI IN CEMENTO DI CONTU PASQUALINO & C. SNC OROSEI NU TRUZZI PREFABBRICATI SRL POGGIO RUSCO MN UNIBLOC SRL POGGIBONSI SI UNIPRE SRL SORDIO LO V.M.C. - VENETA MANUFATTI IN CEMENTO DI SILVANO, PAOLO E SEVERINO MICHELETTO & C. SAS RESANA TV VEGA PREFABBRICATI SRL CONTROGUERRA TE VELA PREFABBRICATI SRL CORTE FRANCA BS VIANINI INDUSTRIA SPA ROMA RM VIBRAPAC SPA SOLARO MI VIBROCENTRO SRL S. RUFINA DI CITTADUCALE RI VIBROTEK SRL FAGGIANO TA ZANETTI SRL CAPRINO VERONESE VR ZECCA PREFABBRICATI SPA COSIO VALTELLINO SO Società Città Provincia ATECAP ROMA RM BASF CC ITALIA SPA TREVISO TV CASAGRANDE SPA FONTANAFREDDA PN CHRYSO ITALIA SPA LALLIO BG COLLE SPA LENTIAI BL DLC SRL MILANO MI EDILMAFER SRL SETTIMO MILANESE MI EDILMATIC SRL PEGOGNAGA MN Soci Aggregati EISEKO COMPUTERS SRL SAN MARTINO BUON ALBERGO VR ENTE AUTONOMO PER LE FIERE DI VERONA VERONA VR GENERAL ADMIXTURES SPA PONZANO VENETO TV GL LOCATELLI SRL TURATE CO HALFEN-DEHA SRL BERGAMO BG HARPACEAS SRL MILANO MI I.B.I. INDUSTRIE BLOCCHIERE ITALIANE SPA MILANO MI ICT - INNOVATIVE CONCRETE TECHNOLOGIES SRL PIACENZA PC MO IME SRL CAMPOGALLIANO KELLER FONDAZIONI SRL VERONA VR LE OFFICINE RIUNITE - UDINE SPA BASALDELLA DI CAMPOFORMIDO UD MAPEI SPA MILANO MI MARCANTONINI SRL PASSAGGIO DI BETTONA PG OFF. MECC. MAFFIOLETTI DARIO SRL BRUSAPORTO BG OFFICINE MECCANICHE GALLETTI O.M.G. SRL PONTE VALLECEPPI PG PEIKKO ITALIA SRL MILANO MI PLASTYBETON SRL MARENO DI PIAVE TV RUREDIL SPA SAN DONATO MILANESE MI S.F. SISTEMI FOGNARI SCARL ROMA RM SIDERURGICA LATINA MARTIN - S.L.M. SPA CEPRANO FR SIPE SRL MONTICHIARI BS TECNOGRIP SRL SAN GILLIO TO W.R. GRACE ITALIANA SPA PASSIRANA DI RHO MI XELLA ITALIA SRL GRASSOBBIO BG 10 - industrie manufatti cementizi Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 104 13-10-2009 11:25:32 0001 cover.indd 2 13-10-2009 10:24:26 Anno V – n. 10 - settembre/ottobre 2009 Additivi Axim Italia ... per un calcestruzzo fluido lavorabile Oggi la struttura tecnologica di Axim Italia offre alla tua azienda un Centro Ricerche all’avanguardia sui materiali da costruzione e un Servizio di Assistenza Tecnica che conta su tecnici specializzati presenti su tutto il territorio nazionale. Grazie a SISTEMA , l’offerta integrata di cemento e additivo, frutto del lavoro di innovazione di Axim Italia e del rapporto privilegiato con Italcementi, puoi ottenere i requisiti voluti dal tuo calcestruzzo. Axim Italia: il tuo partner tecnologico ideale. Edizioni IMREADY www.axim.it 0001 cover.indd 1 ASSOBETON Organo Ufficiale di ASSOBETON Spedizione in abbonamento postale - Tabelle B - (Tassa riscossa) - autorizzazione rilasciata a IMREADY SRL - N. 881 del 06.02.08 della Direzione Generale PP.TT. della Rep. S. 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