ATTUALITÀ
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CASELLE – Una troupe della trasmissione di Italia Uno cercava il sindaco Baracco in merito al caso Sert
“Le Iene” irrompono in Municipio
Il primo cittadino commenta: “Quando ho capito cosa volevano sono quasi scoppiato a ridere”
“Con quest'ultima sentenza
spero sia terminata per sempre una vicenda intricata e
lunghissima in cui il Comune
aveva sempre agito in assoluta correttezza”.
Mai e poi mai, il sindaco di
Caselle, Luca Baracco,
avrebbe immaginato che le
parole da lui proferite nel
settembre dell'anno scorso
sull'annosa questione della
ditta “Sert” di Mappano potesse riaprirsi dopo la sentenza del Consiglio di Stato
di “inammissibilità” del ricorso del titolare, Riccardo
Rastrelli, contro le municipalità di Leinì, Caselle, Regione e Asl To4.
Perchè il caso della ditta di
zincatura, che si è ritenuta
danneggiata dalla realizzazione del cimitero di Mappano, è finito alle orecchie de
“Le Iene”, il noto programma
di inchiesta di Italia 1.
E così la scorsa settimana,
per ben tre volte, a Palazzo
Civico è arrivata la troupe
della “Iena” Luigi Pelazza,
LUIGI PELAZZA, “Iena”
con l'obiettivo di acquisire informazioni e documenti sul
cimitero e sul tempio crematorio della frazione e che
sorge proprio a ridosso della
“Sert”.
L'ennesima mossa di Rastrelli per cercare di riaprire,
Il municipio di Caselle Torinese
almeno a livello mediatico, il
suo caso, quasi sempre bocciato da parte del Tar e del
Consiglio di Stato, nonostante lui continui a sentirsi
danneggiato e continui a ribadire come quel progetto
abbia “arrecato gravi pro-
blemi all'azienda proprio per
la vicinanza della mia ditta
con il cimitero”.
“Quando ho visto arrivare
Luigi Pelazza – spiega Baracco – e mi ha spiegato il
perché della sua visita, stavo
quasi per scoppiare a ridere
perché pensavo a tutto tranne
che alla vicenda della Sert,
peraltro conclusa a livello
giudiziario. Il Comune di Caselle ha rispettato in toto le
leggi e l'Asl ha rilasciato i
permessi del caso dopo aver
attentamente valutato il nostro piano regolatore”.
Il primo cittadino ha poi raccontato qualche aneddoto relativo all'intervista che potrebbe andare in onda – il
condizionale è d'obbligo – in
una delle prossime puntate,
forse già in questa di giovedì
29 gennaio: “Credo sia rimasto un po' spiazzato dal fatto
che ero molto preparato e ferrato in materia e che non sia
stato titubante nelle risposte.
Parlare di piano regolatore e
della vicenda Sert con domande veloci e con tempi
piuttosto celeri è stata pressochè una impresa. Sono curioso di vedere come verrà
montato il servizio. Al massimo mi farò quattro risate...”.
Cla.Mar.
APPROFONDIMENTO – La questione si trascina dal 2009 e coinvolge l’imprenditore Rastrelli, Caselle e Leini
CasoSert,un’intricatissimavicendagiudiziaria
La vicenda Sert esplode nel
2009. Tutto nasce dalla decisione del comune di Caselle
di costruire il
suo nuovo cimitero in un'area
ai confini con Leini, poco lontano dalla Sert, l'azienda metalmeccanica di proprietà di
Rastrelli. Quest'ultimo scoprì
che il cimitero di fatto imponeva una serie di vincoli urbanistici e acustici sulla sua
azienda. L'ingegnere ha sempre sostenuto che tali vincoli
avrebbero compromesso la
sua produzione, mandando in
crisi la sua azienda, e costringendolo a delocalizzare. Pertanto si è rivolto al Tar, impugnando le delibere del comune di Caselle, coinvolgendo anche Leini, accusato
di non aver tutelato un suo
cittadino e la sua attività.
Dopo vari pronunciamenti, la
giustizia
amministrativa
sembrava dar ragione al Comune. L'ultimo pronunciamento risale a pochi mesi fa:
il Consiglio di Stato ha giudi-
cato inammissibile l'ennesimo ricorso dell'imprenditore.
Tuttavia, sempre a settembre, Rastrelli era tornato alla
carica, stavolta del comune di
Leini. In quell'occasione l'ingegnere ha presentato una
maxi richiesta di risarcimento (l'avvocato Dario Mitola quantificava i danni subiti fino al giugno 2012 in un
importo “non inferiore a
50milioni di euro” oltre gli interessi di mora e le spese.
Riccardo Rastrelli titolare della Sert
CRONACA
Si intrufola
nell’ufficio
del direttore
dell’hotel Air Palace
per rubare, arrestato
dai carabinieri
Si era intrufolato nell'ufficio del direttore dell'albergo per rubare qualche
oggetto prezioso, in particolare un cellulare smartphone, ma è stato colto
sul fatto dalla sicurezza
dell'hotel e fatto poi arrestare dai carabinieri.
E' quanto accaduto nella
serata di giovedì nell'hotel “Air Palace” di Leini.
Protagonista un italiano
di origini marocchine del
1993, Hajib Youness, nato
a Torino ma domiciliato a
Caselle.
Il 22enne è stato “pizzicato” proprio mentre
stava per nascondere nel
giubbotto il cellulare. Sul
posto sono così arrivati i
carabinieri della stazione
di Leini per l'arresto con
l'accusa di tentato furto
aggravato. Durante la
perquisizione, nelle tasche del giubbotto del giovane è stato trovato un
coltello serramanico di 18
centimetri: un ritrovamento che gli è anche costata una denuncia per
porto d'oggetti atti ad offendere. Ora si trova in
carcere di sicurezza in attesa del processo per direttissima al Tribunale di
Ivrea.
C.M.
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Nuova Voce-. Caso Sert