Napolitano nomina cavaliere Lucia Annibali, la donna sfregiata con l'acido dall'ex «Tornerò a sorridere. Ora ho una maschera, ma non mi arrenderò mai». Se c'è un simbolo della lotta al femminicidio e alle tante violenze quotidiane che si consumano ai danni delle donne, è lei, Lucia Annibali, 36 anni, avvocato, una vita piena di amici e opportunità, sfigurata con l'acido da due sicari ingaggiati dall'ex fidanzato Luca Varani, il 16 aprile scorso a Pesaro, ma mai confinata nel ruolo di vittima che l'ex compagno le voleva cucire addosso. Da sette mesi, assistita dai medici dell'ospedale di Parma, combatte per riconquistare un volto, la vista, la serenità, e da oggi è Cavaliere al Merito della Repubblica italiana. Una nomina che il presidente Giorgio Napolitano le ha conferito proprio nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La nomina all'avvocatessa Annibali è stata motivata «per il coraggio, la determinazione, la dignità con cui ha reagito alle gravi conseguenze fisiche dell'ignobile aggressione subita». «Il comportamento di Lucia Annibali - si legge nella nota del Quirinale che riferisce la notizia - costituisce un fermo invito a reagire e a guardare al futuro rivolto a tutte le donne vittime della violenza maschile». Luca Varani verrà processato per direttissima l'11 dicembre per tentato omicidio e lesioni personali gravissime. È in carcere, come i due albanesi autori dell'agguato all'avvocatessa: Rubin Ago Talaban e Altistin Precetaj. Lucia aveva lasciato Varani, suo collega e coetaneo, dopo aver scoperto che era fidanzato da anni con un'altra ragazza, e stava per diventare padre. Lui non si era mai rassegnato alla fine di quella relazione, e le aveva tentate di tutte per riallacciare il rapporto. Un'escalation di gesti intimidatori e minacce: si era perfino introdotto nell'appartamento di Lucia cercando di sabotare i fornelli della cucina a gas e far saltare in aria tutto. Da ultimo l'idea di assoldare due complici, progettando (per fortuna solo sulla carta) di far compiere aggressioni analoghe nei confronti di altre donne per distogliere i sospetti da se stesso. Un primo blitz va a vuoto: il 27 marzo Talaban viene fermato durante un controllo mentre trasporta un contenitore di acido, che gli sfugge di mano. Il 16 aprile invece, Lucia torna a casa dalla palestra, apre la porta, e viene investita in pieno viso dal getto dell'acido. Capisce subito che a mandare quell'uomo (l'altro aspetta sotto il palazzo) è stato l'ex, e fa il nome Varani già ai primi soccorritori. L'avvocato sta giocando a calcetto con gli amici, il suo alibi, e finge di cadere dalle nuvole, ma le indagini dei carabinieri lo individuano subito come colui che ha orchestrato tutto, compreso il tentativo di disfarsi della Smart con tracce di corrosione da acido. Il 17 aprile Varani viene arrestato mentre prepara la fuga, negli Stati Uniti. In seguito i Cc individuano e arrestano i due albanesi. Per Lucia comincia il calvario, ancora in corso, degli interventi chirurgici, affrontati con grande forza e dignità: fino alla decisione di farsi intervistare e fotografare in ospedale, il 9 settembre scorso, dal Corriere della Sera. «Che vedano pure come mi hanno ridotta, non sono certo io che devo vergognarmi» spiega. Promette di aiutare le donne vittime di violenza e lo fa: con interventi pubblici, lettere e messaggi, perché altre come lei «trovino in coraggio di non farsi rubare la vita». «Sono molto, molto orgoglioso di lei, Lucia in questi mesi è sempre stata molto forte. Ora è anche “cavaliere”, il secondo in famiglia, anche mio padre lo era». L'avvocato Luciano Annibali ha appreso da poco che sua figlia Lucia, sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato il 16 aprile scorso a Pesaro, è stata nominata da Napolitano Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, nella Giornata contro la violenza sulle donne. «Lucia è a Parma con la madre, - spiega - deve subire un nuovo intervento chirurgico nel centro dove è in cura, per tentare di recuperare il più possibile. L'8 novembre ha dovuto fare anche il laser, di interventi ne fa quasi uno al mese, ma è una persona forte, e la nomina l'ha resa felice». Nella stessa occasione il Presidente Napolitano ha assegnato la sua Targa di rappresentanza alla campagna «NoiNo.org» organizzata da una rete di uomini per sensibilizzare proprio gli uomini sulla necessità di isolare, condannare e rigettare ogni forma di violenza maschile sulle donne. La Presidenza della Repubblica con questa scelta emblematica - si legge nel comunicato del Quirinale - esprime il proprio generale incoraggiamento alle campagne, alle iniziative, alle associazioni che si impegnano per contrastare un fenomeno così terribile e, in particolare, vuole sottolineare ancora una volta quanto sia importante l'adesione convinta e numerosa degli uomini alla irrinunciabile battaglia ricordata dalla Giornata di oggi.