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LE ORIGINI DELLA FAMIGLIA BERTELLI
I Bertelli erano la famiglia della mia bisnonna Francesca Bertelli, detta “Cecchina”. Erano piccoli proprietari
di montagna e vivevano nel paese di Irma (Val Trompia), in provincia di Brescia:
Antonio
Carlenzoli
Caterina
Gatta
Giuseppe
Fettolini
Maddalena
Buscio
Marco Antonio
Nicolini
Maria
Ferlinghetti
* possidente *
1745-1807
*possidente *
~1747-1807
*possidente *
*possidente *
n. ~1762
Martino
Pesenti
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Matteo
Zuccali
Giovanna
Nidigi
n. 1742
Lorenzo
Resinelli
Cecilia
Moffolini
Santo
Coffetti
Maria
Contessi
* bifolco *
1750-1823
* bifolca *
*contadino *
*contadina *
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Andrea
Bertelli
Maria
Carlenzoli
* contadina *
n. 1788
* possidente, mercante di ferro *
Ludizzo, 1782-1854
Laura
Nicolini
Davide
Pesenti
* possidente *
nata a Lavone
morta a Ludizzo nel 1834
* carbonaio *
Francesca
Zuccali
Matteo
Resinelli
Teresa
Coffetti
* bifolco *
nato a Cesovo(Brozzo), 1786
* contadina *
nata a San Vigilio, 1786
Andrea
Bertelli
* possidente *
Maddalena
Fettolini
* contadina *
Ludizzo, 1822 – Irma, 1870
Santa Croce, 1811 circa – Cimmo, 1878
Giulia
Resinelli
* contadina *
Brozzo, 1820 – Cimmo, 1888
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Irma, 1824 circa – ivi, 1880
Pietro
Pisenti o Pesenti
* carbonaio *
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* possidente *
n. ~ 1778
Giovanni
Fettolini
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Martino
Bertelli
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Martino
Bertelli
* muratore *
Cimmo, 1854 circa – Carcina o Sarezzo, 1935 / 1940 circa
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Irma, 1850 circa – ivi, 1908
Maria
Pisenti
* casalinga *
a
Francesca
Bertelli
* casalinga *
Albero genealogico ascendente
della mia bisnonna Francesca Bertelli
(fino alla generazione dei suoi trisavoli)
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Irma, 1891 – Rezzato, 1954
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Il nome del paese deriva forse da “herma” (luogo isolato) o da Herma, nome di persona. La diaconia di San
Lorenzo di Irma (chiesa che oggi si trova nel territorio del comune di Bovegno) dipendeva dalla pieve di
Bovegno e la sua esistenza è documentata fin dal XIII secolo.
Sotto Napoleone Irma fece parte del Distretto delle miniere, che aveva Bovegno per capoluogo. Nel 1927-55
fu amministrativamente legata a Bovegno, dal quale restarono però separati i beni e la gestione patrimoniale.
Nel 1861, data del primo censimento italiano, la popolazione di Irma ammontava a 280 persone, diventate
345 nel 1901 e diminuite poi progressivamente fino a 158 nel 2001.
La mia bisnonna Cecchina (Francesca) Bertelli e le sue sorelle Serafina e Rina Bertelli
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Le ricerche svolte tra gli atti dello Stato Civile Napoleonico del Comune di Irma per gli anni 1806-1814,
all‟Archivio di Stato di Brescia, indicano che i Bertelli appartenevano all‟inizio del 1800 a una famiglia
contadina ma benestante e che, sorprendentemente, tutti coloro che comparvero come testimoni o come
dichiaranti in quegli atti, sapevano sia leggere che scrivere. I nomi utilizzati in famiglia durante l‟Ottocento
erano molto ripetitivi (i più comuni erano Martino, Andrea, Lucia e Giovanni Battista) e la conseguente
presenza di molti omonimi ha reso molto più complesso qualsiasi tipo di indagine.
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Una lunga indagine negli atti notarili di Irma e di Bovegno a partire dalla prima metà del Settecento220 ha
messo in luce come anche a quell‟epoca in paese esistessero varie famiglie di Bertelli, sicuramente tutte
imparentate tra loro, all‟interno delle quali si trovano un numero impressionante di omonimie:
Anno 1728, 15 dicembre: testamento di Domenica fu Domenico Bertelli, moglie di Ventura fu Domenico
Turinelli, e sorella di Andrea Bertelli, Giovanni Maria Bertelli, Giacomina Bertelli, e Lucia Bertelli.
Compaiono come testimoni: Domenico fu Crescino Bertelli e Lorenzo figlio di detto Domenico Bertelli.

Anno 1729, 21 maggio: trasporto di fondazione censuaria fatto da Martino Bertelli fu Domenico
(erroneamente indicato nell‟intestazione come Martino fu Andrea).
Viene citato un secondo atto, del 1711, rogato dal notaio di Bovegno per conto del fu Domenico fu
Andrea Bertelli in cui vengono citati i figli di quest‟ultimo Domenico: Andrea, Giovanni Maria e Martino
Bertelli.

Anno 1731, 11 marzo: testamento di Matteo Bertelli fu Giovanni Maria, padre del Reverendo Chierico
Andrea Bertelli, di Elisabetta, di Lucia e di Domenica Bertelli, e marito di Caterina.
Nelle indicazioni date per la celebrazione dei funerali viene citato un altro Matteo Bertelli cappellano di
Magno.
I testimoni dell‟atto sono Martino Bertelli fu Andrea, Giovanni Maria Bertelli fu Domenico, ed Antonio
Bertelli fu Giacomo.

Anno 1731, 21 settembre: dichiarazione patrimoniale del Reverendo Chierico Andrea Bertelli figlio del
fu Matteo Bertelli e di Caterina (vivente). Vengono citate le sorelle del Reverendo Chierico Andrea
Bertelli: Elisabetta Bertelli, Lucia Bertelli e Domenica Bertelli.
Vengono inoltre citati (come confinanti di alcune proprietà) i seguenti altri Bertelli: Martino Bertelli fu
Andrea, Giovanni Domenico Bertelli fu Crescino, Andrea Bertelli fu Giovanni Maria ed i fratelli Andrea
e Giovanni Maria fu Domenico Bertelli, oltre a dei non meglio precisati “eredi del fu Giacomo Bertelli”.
I Testimoni dell‟atto sono Domenico fu Crescino Bertelli ed Andrea fu Domenico Bertelli.

Anno 1732, 4 novembre: liberazione di Martino Bertelli fu Andrea da un obbligo assegnato a suo fratello
fu Domenico Bertelli fu Andrea nel 1713 (citato il relativo atto del notaio di Lavone).

Anno 1733, 15 aprile: testamento di Andrea fu Domenico Bertelli, fratello di Giacomina Bertelli e di
Giovanni Maria Bertelli, marito di Domenica. Vengono indicati come eredi universali il figlio Domenico
insieme alla sorella, di cui non viene indicato il nome, i cui tutori sono il reverendo Matteo Bertelli ed
Andrea di Martino Bertelli e come usufruttuarie la moglie Domenica e la sorella Giacomina.
Tra i testimoni dell‟atto vi è Andrea fu Giovanni Maria Bertelli.

Anno 1733, 15 maggio: Martino fu Andrea Bertelli acquista una proprietà dai fratelli Domenico e
Nunziata Bertelli fu Giacomo, ancora “pupilli” cioè minorenni.
Vengono citati Antonio fu Giacomo Bertelli ed Andrea fu Domenico Bertelli, parenti dei suddetti
minorenni Domenico e Nunziata Bertelli da parte di padre.
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220
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Anno 1734, 18 novembre: viene citato il testamento di Andrea fu Domenico Bertelli del 15 aprile 1733
con il quale il testatore lasciava i suoi beni ai suoi due figli, essendo usufruttuarie sua moglie Domenica e
sua sorella Giacomina.
Essendo ora defunti i due figli, le due donne, “minori” (forse perché effettivamente minorenni?) chiedono
che i loro beni vengano affidati a due tutori: il Reverendo Matteo Bertelli e Lorenzo Ghizzardi. Martino
fu Andrea Bertelli è presente e garantisce per i due tutori.
Sono stati consultati gli atti dei seguenti notai: Giuseppe Muscio di Irma (anni 1727-1752), Antonio Ghizzardi di Irma (anni 1736-1754),
Francesco Turinelli di Irma (anni 1792-1816), Giovanni Fracassi di Marmentino (anni 1801-1806), Giuseppe Berlendis di Bovegno (anni 17991824) e Giovanni Brentana di Bovegno (anni 1801-1809)
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Anno 1734, 20 dicembre: compromesso sulla dote da destinarsi a Lucia Bertelli fu Matteo per il
matrimonio con Andrea Bertelli di Martino. La sposa Lucia è sorella del Reverendo Andrea Bertelli (che
compare nell‟atto), ed è detta essere parente del futuro sposo.
Sono presenti come testimoni Domenico Bertelli fu Crescino e suo figlio Lorenzo.

Anno 1735, 17 luglio: viene citato il testamento di fu Martino fu Giacomo Bertelli (senza data). In tale
testamento viene lasciato un legato di 100 lire ai nipoti del testatore, figli minori di fu Giacomo fu
Domenico Bertelli, dopo, però, la morte di sua figlia Domenica Bertelli.
Essendo morta la suddetta Domenica Bertelli, ed essendo intervenuti come eredi Giovanni Domenico
Bertelli fu Crescino, e suo figlio Crescino, i nipoti a cui doveva andare il legato di 100 lire chiedono a
loro che tale impegno sia mantenuto.

Anno 1736, 18 aprile: viene citato un atto del 1731 in cui il Reverendo Andrea fu Matteo “impose censo
sopra una sua pezza di terra”. Ora lo stesso Reverendo desidera liberarsi di tale obbligo pagando ai
Sindaci della Pia Carità di Irma, tra cui Giovanni Maria fu Domenico Bertelli.
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Anno 1736, 18 aprile: viene citato un atto del 1728 in cui il fu Andrea fu Giovanni Maria Bertelli “pose
censo su una pezza di terra”. Citato il reverendo Andrea Bertelli che, nel 1736, era tutore dei figli del
detto fu Andrea Bertelli, e Giovanni Maria fu Domenico Bertelli, in quanto Sindaco della Pia Carità di
San Giacomo di Irma.

Anno 1736, 18 aprile: viene citato un atto del 1683 in cui il fu Domenico Bertelli “impose un censo sopra
una pezza di terra”. Nel 1736 il reverendo Andrea Bertelli di fu Matteo fu Giovanni Maria desidera
liberarsi di questo censo (non è specificata la parentela con il Domenico Bertelli di cui sopra).
Sono presenti Domenico fu Crescino Bertelli.

Anno 1736, 4 maggio: gli eredi di fu Giovanni Maria Bertelli desiderano liberarsi di un debito di 130 lire.
Il reverendo Andrea Bertelli fu Matteo fu Giovanni Maria paga tale debito.

Anno 1736, 30 giugno: testamento di Antonio fu Giacomo Bertelli. Eredi univerasali sono la moglie
Giacomina, e le figlie Giovanna, Caterina, Lucia e Domenica Bertelli. Vengono instituiti come tutori del
patrimonio il Reverendo Andrea Bertelli (del fu Matteo Bertelli, come sappiamo da vari altri documenti)
e Andrea di Martino Bertelli.
Tra i testimoni dell‟atto vi sono Domenico fu Crescino Bertelli, Lorenzo di Domenico fu Crescino
Bertelli, e Crescino di Giovanni Domenico Bertelli,

Anno 1737, 30 giugno: viene citato il matrimonio tra Giovanni Domenico fu Crescino Bertelli di Irma e
Santa Solari di Casto in Val Sabbia, sposati il 28 ottobre 1720. Oggi Giovanni Domenico dona alla
moglie tutti i suoi beni come “Donna, Madonna ed usufruttuaria” insieme alla figlia Margherita.
Presente tra i testimoni Lorenzo di Domenico Bertelli.

Anno 1739, 11 settembre: vendita di una proprietà al Reverendo Andrea Bertelli fu Matteo.
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Anno 1739, 25 maggio: Domenico fu Crescino Bertelli istituisce suo figlio Reverendo Matteo come suo
procuratore.

Anno 1740, 2 gennaio: il Reverendo Andrea Bertelli acquista da Giacomo Sapetti di Magno, marito della
fu Lucia Bertelli fu Antonio, una terra come tutore degli eredi del fu Andrea Bertelli.
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Anno 1740, 20 giugno: i discendenti del fu Lorenzo Bertelli, Giovanni Domenico fu Crescino fu Lorenzo
Bertelli e Lorenzo fu Matteo fu Lorenzo Bertelli, risultano debitori verso la Pia Carità di Irma.
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Anno 1740, 21 novembre: viene citato un atto del 9 giugno 1740 in cui Giovanni Domenico fu Crescino
Bertelli e suo figlio Crescino vendono a Domenico fu Crescino Bertelli una terra. Citato anche il fu
Lorenzo fu Crescino fratello di Giovanni Domenico.

Anno 1743, 12 gennaio: testamento di Maddalena Cotelli moglie del vivente Martino fu Andrea Bertelli.
Viene lasciata la quota di legittima a sua figlia Ludovica moglie di Francesco Filiberti a patto che non vi
siano controversie con il padre. Suo marito viene indicato come usufruttuario della sua dote. Suo figlio
Andrea, infine, viene indicato come erede universale.

Anno 1745, 11 giugno: testamento di Santa, vedova del fu Giovanni Domenico Bertelli. Vengono istituiti
come eredi universali i figli nati e nascituri da Crescino “Abiatico di detta testatrice e figlio del fu
Giovanni Domenico fu marito della sudetta testatrice”.
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Anno 1746, 21 agosto: Lorenzo Bertelli insieme al fratello Reverendo Matteo Bertelli, eredi del fu
Domenico fu Crescino Bertelli, garantiscono per Giovanni Maria fu Domenico Bertelli che vende loro
una terra.

Anno 1747, 12 gennaio: il reverendo Andrea Bertelli, come tutore degli eredi del fu Andrea fu Giovanni
Maria Bertelli, vende a Crescino fu Giovanni Domenico Bertelli una terra.
Uno degli estimatori è Lorenzo fu Matteo Bertelli.
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Anno 1747, 17 gennaio: viene citato il matrimonio del 1724 (o 1729) tra Lucia di Antonio fu Giacomo
Bertelli e Giacomo Zapetti, ed il testamento di Antonio Bertelli del 1736 (citato anche il fatto che
Antonio Bertelli morì in quello stesso anno).
Oggi Giacomo Zapetti, insieme a suo figlio Faustino, essendo incapace di fare conti, dà al reverendo
Andrea Bertelli il compito di rivalersi su Lorenzo fu Pietro Paolo Ghizzardi e Giovanna (Bertelli?) per
una sua parte dell‟eredità.

Anno 1747, 23 gennaio: donazione per il matrimonio tra Elisabetta Bertelli fu Andrea fu Giovanni Maria
con Giacomo Borghetti. Il reverendo Andrea Bertelli fu Matteo, “germano di Elisabetta e di tutti della di
lei casa” chiama in giudizio anche il signor Lorenzo fu Domenico Bertelli.
L‟atto viene redatto nella casa degli eredi del fu Andrea, tra i testimoni vi sono Andrea di Martino
Bertelli e Crescino fu Giovanni Domenico Bertelli.
In una seconda copia dello stesso atto (avente l‟aspetto di una “brutta copia”) il reverendo Andrea
Bertelli è detto anche essere tutore di Elisabetta e di tutti “della di lei casa”.

Anno 1748, 12 maggio: accordi per la separazione tra la Chiesa Matrice di San Lorenzo di Irma e la
chiesa della Santissima Trinità di Irma. L‟atto viene scritto nelle case del Reverendo Andrea Bertelli.

Anno 1748, 1° aprile: il Reverendo Andrea Bertelli presta 200 lire a Crescino Bertelli fu Giovanni
Domenico, debitore di lire 300 verso gli eredi di fu Giovanni fu Domenico Turinelli. Viene specificando
che, in caso Crescino non potesse soddisfare il debito verso Andrea Bertelli, questo ritornerà proprietario
della terra a lui venduta in data 12 gennaio 1747.

Anno 1748, 19 settembre: accordo tra Crescino fu Giovanni Domenico Bertelli e gli eredi del fu
Giovanni Battista Cotelli per il possesso di un fienile e di una stalla. Vengono eletti come estimatori
Lorenzo fu Matteo Bertelli e Lorenzo fu Domenico Bertelli.
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Anno 1748, 8 giugno: Lorenzo fu Domenico Bertelli e Giovanni fu Domenco fu Giovanni Turinelli,
Sindaci della Veneranda Scuola della Santissima Trinità di Irma, pregano il Curato Reverendo Vincenzo
Montini di far cantare la Santa Messa nel giorno solenne della Santissima Trinità.

Anno 1751, 21 maggio: acquisto di una casa da parte del Reverendo Andrea Bertelli. Tra i testimoni vi è
Andrea di Martino Bertelli, e vengono citate come confinanti le terre degli eredi del fu Andrea fu
Giovanni Maria Bertelli,
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Anno 1751, 18 luglio: il Reverendo Andrea Bertelli, come tutore degli eredi del fu Andrea Bertelli,
acquista una terra.
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Anno 1752, 10 luglio: citato un‟acquisto fatto da Crescino Bertelli. Presente Lorenzo fu Domenico
Bertelli.
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Anno 1753, 31 marzo: citata una compravendita effettuata il 4 giugno 1745 tra Martino fu Andrea
Bertelli e suo nipote Giovanni Maria fu Domenico Bertelli.
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Anno 1801, 12 luglio: Martino fu Andrea Bertelli vende una terra al fratello Domenico. Citato l‟altro
fratello Andrea Bertelli.
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Anno 1801, 27 luglio (notaio Giuseppe Antonio Berlendis di Bovegno): divisione dell'eredità di
Domenico Bertelli di Irma, passato a miglior vita il 24 giugno 1801, tra i fratelli Andrea, Francesco e
Domenica Bertelli.
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Anno 1801, 7 agosto (notaio Giuseppe Antonio Berlendis di Bovegno): dote di Giulia Buscio moglie di
Lorenzo Bertelli fu Giovanni Battista di Irma. Il matrimonio è stato celebrato il 9 luglio 1801.
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Anno 1802, 9 marzo: Martino fu Andrea Bertelli vende una terra a Lorenzo fu Giovanni Battista Bertelli.
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Facendo un salto di una cinquantina di anni in avanti, due sono le famiglie che più ricorrono all‟inizio
dell‟Ottocento tra gli atti di Stato Civile, quelli Catastali e quelli notarili: le famiglie discendenti da Andrea e
quelle discendenti da Giovanni Battista Bertelli.
Domenico
morto dopo il 1821
Andrea
Giammaria
Ludovica
sposa Santo Ruffini
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Martino
nato verso il 1740, morto prima del 1821
sposa Margherita (1744 circa – 1810)
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Andrea Bertelli
morto prima del 1802
Martino
nato verso il 1778
sposa Maria Carlenzoli
Martino maggiore
Domenico
Francesco
Paolo
Maria Margherita
Andrea
Andrea 1824 circa- 1880
sposa Maddalena Fettolini
Martino 1850 circa – 1908
(il padre della nonna Checcina Bertelli)
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Matilde 1807
Luigi
sposa Domenica
Ghizzardi
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Matteo
sposa Margherita
Cotelli
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Andrea
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Teresa
sposata in
Ghizzardi
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Negli atti del catasto antico di Irma (1827-1852) si trova la documentazione delle proprietà terriere dei
fratelli Martino, Domenico e Andrea, figli di Andrea Bertelli, e viventi ad Irma a cavallo tra Settecento ed
Ottocento. Altri atti notarili rogati a Irma tra il 1801 ed il 1808 collegano tra loro questi tre fratelli per le
vendite di alcuni terreni.
Un quarto Bertelli a comparire nel catasto antico di Irma era Giammaria, anch‟egli detto figlio di Andrea,
che lasciò in testamento alla sorella Ludovica tutti i suoi beni.
Estimo di Andrea, Domenico, Martino e Giammaria Bertelli fu Andrea
Catasto antico di Irma, Archivio di Stato di Brescia
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In alcuni atti di Stato Civile dei primi anni dell‟Ottocento ritroviamo citato lo stesso Martino Bertelli
appartenente a questo ramo. Egli è detto “Molinaro”, di professione sagrestano, e nato verso il 1740. Gli
stessi documenti indicano che Martino ebbe verso il 1778 un figlio di nome Matteo che, sposatosi con
Margherita Cotelli, ebbe nel 1807 una figlia di nome Matilde.
Il testimone dell‟atto di nascita di questa Matilde fu un Lorenzo Bertelli figlio di Matteo mentre il testimone
dell‟atto di morte della moglie di Martino Bertelli, Margherita, deceduta nel 1810, fu Giammaria Bertelli.
Nel 1821 una "scrittura privata" allegata al catasto dei beni di Martino fu Andrea Bertelli, indica che i fratelli
Andrea, Matteo e Luigi, figli di fu Martino, acquistarono dallo zio Domenico figlio del fu Andrea un terreno:
evidentemente si tratta dei figli dello stesso Martino detto “molinaro” citato negli atti di Stato Civile.
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Un altro dei documenti ritrovati all‟Archivio di Stato di Brescia è particolarmente interessante per ricostruire
la genealogia del nostro ramo di questa famiglia: si tratta dell‟atto di matrimonio tra Simone Corsini (nato
nel 1775) e Maria Carlenzoli (nata nel 1788), datato 5 luglio 1810.
Uno dei testimoni di questo matrimonio si chiamava infatti Martino Bertelli, era figlio di Andrea, aveva
trentadue anni ed era un contadino. Questo Martino Bertelli era quindi nato verso il 1778.
La cosa interessante è che sappiamo per certo che il bisnonno della nonna Cecchina, nato proprio intorno a
quell‟anno, sposò una Maria Carlenzoli e che da lei, verso il 1824, ebbe Andrea Bertelli, che fu il nonno
della nonna Cecchina.
Che sua moglie, Maria Carlenzoli, fosse quindi la stessa persona alla quale egli aveva fatto da testimone in
un precedente matrimonio, nel 1810? Che fosse proprio questa donna, morto il primo marito Simone Corsini,
a sposare il nostro Martino Bertelli?
C‟è da dire infine che i Carlenzoli non erano originari di Irma, ma di un paese poco distante, Navono (BS)
(in questo stesso documento si legge che Maria Carlenzoli nacque a Navono il 3 marzo 1788 da Antonio e da
Caterina Gatta), e che negli atti dello stato civile napoleonico di Irma non c'è traccia di altri appartenenti a
questa famiglia.
L‟altra famiglia di Irma non ancora collegata a quella della nonna Cecchina, ma certamente a lei imparentata
in qualche modo, è quella che discese da Giovanni Battista Bertelli.
Questo Giovanni Battista ebbe almeno tre figli: Lorenzo, nato verso il 1768 e sposato con Luisa Giacomelli,
Domenico, nato verso il 1770 e sposato con Lucia Pellizzari, e Giambattista, detto “Cagliar”, nato nel 1775 e
sposato con Caterina Ruffini.
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Giovanni Battista Bertelli
sposa Angelica Fontana
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Lorenzo n. 1768 circa
di professione oste
sposa nel 1803 Lucia Giacomelli
Giulia 1807
Diodato
Davide
Giovanni Battista
Caterina
Angelica
Rosa
Giovanni Battista n. 1775
detto “Caglier” o “Calier”
sposa nel 1806 Caterina Ruffini
Pellegrino
Giuditta
Giovanni Battista
Domenico n. 1770 circa
di professione malghese
sposa Lucia Pellizzari (testamento 1820)
Daniele 1807†
Maria 1807†
Giovanni Battista
Mattia
Giovanna
Angelica
Maria
Domenica
Stella Benvenuta
Altri rami di Bertelli vivevano ad Irma nell‟Ottocento ma la loro presenza, almeno all‟interno degli atti
catastali e notarili conservati all‟Archivio di Brescia, è meno documentata.
All‟inizio del „900 il Sindaco di Irma, infine, fu un Bertelli, tal Giuseppe figlio di Omobono del quale però,
per il momento, non è noto il legame di parentela con i nostri antenati.
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LA FAMIGLIA NICOLINI
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Marco Antonio Nicolini era un ricco proprietario terriero di Pezzazze, figlio di Carlo Nicolini e marito di
Maria Ferlinghetti. Era il padre di Laura Nicolini, nonna materna del mio trisavolo Martino Bertelli.
Secondo una stima effettuata nell'aprile del 1810, poco dopo la sua morte, il valore delle sue proprietà
ammontava a quell'epoca a più di quarantaquattromila lire.
Tra gli atti del notaio Giuseppe Berlendis di Bovegno (Archivio di Stato di Brescia) è conservato un intero
plico denominato "Eredi Marco Ant. Nicolini di Lavone, Incanto" che raccoglie varie stime e documenti
redatti in quell'anno i quali indicano che, per saldare alcuni debiti ammontanti a circa settemila e cinquecento
lire ed evitare ulteriori e più gravose spese, fu necessario provvedere alla vendita di due delle tante terre
facenti parte dell'asse ereditario.
Il 18 maggio 1810, alle ore 10 di mattina, fu convocato un vero e proprio consiglio di famiglia per discutere
tale decisione davanti al giudice di pace ed al notaio di Bovegno:
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Avanti di noi Antonio Pasinetti Giudice di Bace in Bovegno, assistito dal Cancelliere Giosué Gatta, e nel
locale della Giudicatura. Dietro Citazione in Corte a richiesta delli Signori Antonio Pace tutore, e Bartolomeo
Fada surrogato delli minori Marco, Giovanni Antonio, Laura, Margherita e Santa, figli del fu Marc'Antonio
Nicolini e della vivente Signora Maria, nominati dal consiglio di famiglia del q.no 5 febbraio passato, registrato
in Bovegno il primo marzo.
Sono comparsi li Signori Carlo Nicolini d'anni 30; Prete Pietro Nicolini d'anni 24 fratelli germani; Prete
Pietro Fada d'anni 35, cugino paterno; Maria Nicolini madre, d'anni 48.
Francesco Ferlinghetti d'anni 45, Faustino di lui fratello d'anni 47, cugini materni in 3° grado, prossimiori
d'ambi i lati; tutti di Pezzaze componenti con noi il Consiglio di famiglia.
Noi Antonio Pasinetti Giudice di Pace, Presidente, abbiamo loro esposto che la convocazione avea per
oggetto di far deliberare sulla necessità di vendere un fondo stabile di ragione che i nominati minori, per pagare
vari debiti, partitari e chirografari in somma d'italiane lire settemila cinquecento, di cui fu presentata la nota.
Che perciò essi Tutore e Surrogato hanno progettata la vendita delle pezze di terra Navone sul tener di
Cimmo e Cesovo, boschiva, erboriva e prativa con due alloggiamenti entro i suoi confini; e Poia sul tener di
Magno con Bovegno, prativa e boschiva con alloggiamento di pié sette circa; per essere i fondi meno fruttiferi,
meno convenienti a' minori per la lontananza, e più facili alla vendita con que' patti e condizioni che il
Consiglio crederà opportune ond'evitare le gravi spese giudiziarie che soprastano.
Sopra di che noi abbiamo invitato il Consiglio a deliberare il quale maturamente:
Considerando che il debito delle italiane settemila cinquecento verso parecchie dote è legittimo e senza
contradizione, e che alcune di esse hanno anche praticati atti giudiziari.
Che a norma del conto sommario presentato e delle verbali dichiarazioni non contraddette dal Consiglio
non esistono mobili d'alcuna sorta, nè danari, nè rendite colle quali estinguere nemmeno in parte le suddette
passività.
Che i crediti in somma di lire mille trecento novantasette, centesimi dodici, oltre l'essere di lontana
scadenza son'anche nella maggior parte ineleggibili e di nessuna speranza.
Che perciò rendesi assolutamente necessaria la vendita di qualche fondo stabile dé minori, e specialmente
dell'enunciate due pezze di terra, ritenuti giusti i motivi allegati dal Tutore e Surrogato, a preferenza d'ogni
altra ultra proprietà per evvitare le gravi spese che potrebbero cagionarsi di una vendita forzata d'una
maggiore quantità di beni.
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All'interno dello stesso plico si trova anche il seguente documento ufficiale che riprende tale decisione, nel
quale sono elencati sette eredi, Carlo, Pietro, Marco, Giovanni, Laura, Margherita e Santa Nicolini mentre
non sono citatate le figlie Domenica ed Orsola, all'epoca probabilmente già sposate e quindi senza più diritti
sull'asse ereditario paterno:
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Come si legge tra gli atti dello stesso notaio le due terre in questione furono vendute nel luglio seguente al
signor Giovanni Battista Graziotti di Lavone per la somma di 4861 lire.
Cinque anni dopo, il 7 giugno 1815, Laura Nicolini sposò a Ludizzo Giovanni Fettolini, possidente, figlio di
Giuseppe Fettolini e di Maddalena Buscio.
Il 10 luglio 1816, infine, gli eredi Nicolini si ritrovarono davanti allo stesso notaio Giuseppe Berlendis di
Bovegno per definire la divisione in sei parti delle loro proprietà, che a quell'epoca ammontavano ad un
valore di circa 27 mila e cinquecento lire.
L'asse ereditario fu diviso in sei parti del valore di circa quattromila e cinquecento lire ciascuna, spettanti ai
figli maggiori Carlo, Reverendo Pietro, e Marco, ed ai figli allora minorenni Giovanni, Margherita e Santa.
Le figlie femmine già sposate Domenica, moglie di Giovanni Ronchini di Collio, Orsola, moglie di Santo
Recotelli di Bione, e Laura, moglie di Giovanni Fettolini, vengono elencate solo alla fine del documento.
Esse sono citate come creditrici nei confronti dei fratelli e delle sorelle nubili, in base probabilmente al
confronto tra l'eredità paterna ed il conteggio della dote che ricevettero dalla famiglia al tempo del loro
matrimonio.
Nel caso di Laura Nicolini, il suo credito ammontava a "lire milanesi novecento settantasei e soldi dieci".
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LA FAMIGLIA RESINELLI
Mentre i Pisenti (o Pesenti) erano originari del bergamasco, e di loro si parlerà ancora in seguito, la famiglia
della mia quadrisavola Giulia Resinelli, era di Brozzo, in Val Trompia.
Alcune ricerche sui Resinelli sono state compiute tra gli atti dello Stato Civile Napoleonico (disponibili per
gli anni compresi tra il 1806 ed il 1814 all‟Archivio di Stato di Brescia) e presso l‟archivio della Parrocchia
di San Rocco di Brozzo (per gli anni compresi tra il 1700 circa ed il 1860 circa).
Si trattava di una famiglia contadina e probabilmente patriarcale (per esempio in più casi era il nonno a
presentare in Comune la nascita dei nipoti), nella quale tuttavia già all‟inizio dell‟Ottocento in molti erano in
grado di leggere e scrivere, e quindi di apporre la propria firma in calce agli atti di Stato Civile:
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Geronimo Resinelli ~1720
sposa Giulia Zanoletti morta nel 1804
Matteo 1759†
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Lorenzo Resinelli 1750-1823
sposa Cecilia Moffolini
Luigi 1791
sposa nel 1821 a Brozzo
Orsola Raza
Lorenzo 1819
sposa Maria Ravera
Pietro 1824
sposa Giulia Saleri
Matteo 1786
sposa nel 1808 a Concesio
Teresa Coffetti
Domenica
sposa Giovanni Sigolino
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Giovanni
sposa nel 1804 a Brozzo
Caterina Spranzi
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Geronimo 1778
Maria 1779
Matteo 1780-1783
Giuseppe 1792
Giulia 1820-1888
sposa Pietro Pisenti
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Cecilia 1822
Cecilia 1810
Giulia 1826
Lorenzo 1829
Giovanni Batt. 1831
Lazzaro 1834-1836
Luigi Antonio 1838
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Giulia 1805
Antonio 1806†
Antonio 1808
Maria
Maria Pisenti
moglie di Martino Bertelli
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Luigi Michele 1851
Marco Giuseppe 1853
Maddalena Cecilia
Michele Giovanni 1862
Francesco Giuseppe 1864
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Antonio 1838
Giovanni Battista 1841
Pietro Girolamo 1845
Caterina 1848
Luigi 1854
Giulia 1858
Maria Cecilia 1863
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Del capostipite Geronimo non sappiamo molto, se non che morì prima del 1804 e che era citato come
“magister” nell‟atto di nascita del figlio Lorenzo (17 settembre 1750).
L‟atto di decesso di sua moglie Giulia Zanoletti (7 giugno 1804) recita invece così: “post exactam
laudevolem vitam ac reclictis suarum virtutum clarissimis exemplis heri hora circiter tertia noctis
placidissime in Domino quievit”, stando ad indicare una donna di rarissime qualità morali, molto
difficilmente indicate in simili atti di morte.
Il figlio Lorenzo infine, contadino di professione, era domiciliato secondo il suo atto di morte (11 aprile
1823) nel paese vicino, Marcheno, e morì improvvisamente di “colpo apoplettico” in casa di tali Vincenzo e
Giulia Battinzoli.
Quelli che seguono sono gli atti di nascita e di morte di Giulia Resinelli, che provengono rispettivamente
dalla parrocchia di Brozzo e da quella di SS. Filippo e Giacomo di Tavernole Sul Mella e l‟atto di nascita di
suo padre Matteo:
Atto di battesimo di Giulia
Resinelli - Brozzo, 19 marzo 1820
Atto di battesimo di Matteo Resinelli, padre di Giulia Resinelli
Brozzo, 15 novembre 1786
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Atto di morte di Giulia Resinelli in Pisenti - Tavernole Sul Mella, 12 gennaio 1888
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Tra i figli di Pietro Pisenti e Giulia Resinelli, nati tutti a Tavernole sul Mella, troviamo Pietro (n. 1839),
Francesca (n. 1842) che sposò nel 1858 un tale Vincenzo Cortesi, Teresa (1844 - 1847), Davide (nato nel
1846, morto all‟età di pochi mesi), Giovanni (n. 1849), Matteo (n. 1851), la nonna Maria (1854 circa 1935/40 circa), ed Antonia (n. 1859). A quanto raccontano, uno dei fratelli della nonna Maria era di
professione maresciallo dei carabinieri.
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Vedi trascrizione a pag.
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I PESENTI E GLI ZUCCALI IN VAL BREMBANA
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La famiglia di Maria Pisenti, nonna materna della mia nonna materna, aveva origini bergamasche.
Pietro Pisenti, padre di Maria, nacque a Santa Croce, una frazione di San Pellegrino Terme, in Val
Brembana, intorno al 1811. Suo padre si chiamava Davide ed era un carbonaio, mentre sua madre, che
proveniva dal vicino paese di San Gallo (frazione di San Giovanni Bianco), si chiamava Francesca Zuccali.
I due si erano sposati nella parrocchia di San Gallo il 12 febbraio del 1795.
Santa Croce è una frazione che, sulle pendici collinose al di là del Brembo, fronteggia San Pellegrino.
Minuscolo borgo un tempo, Santa Croce prese quota nel XV secolo staccandosi da San Pellegrino,
erigendosi a parrocchia autonoma nel 1482, e consacrando la chiesa nel 1492. Tenuto in vita da qualche
ceppo familiare come i Galizzi (detti anche De Vecchi e Rizzo), gli Oprandi, i Grazioli, i Micheli, si svuotò
come era nato, quando questi gruppi familiari fluirono a Piazzo, a San Pellegrino, a Bergamo, ed a Venezia.
Intorno al 1820, dopo la morte del marito Davide, anche moglie Francesca se ne andò da Santa Croce per
trasferirsi, con i cinque figli ancora piccoli Pietro, Giovanni, Antonia, Caterina e Maria, a Tavernole Sul
Mella, in provincia di Brescia. E‟ in questa occasione che, al loro arrivo in Val Trompia, il cognome
originario, Pesenti, mutò in Pisenti.
Nel paese di Tavernole Sul Mella quattro dei cinque figli di Davide e Francesca si sposarono: i documenti
della Parrocchia di San Filippo e Giacomo indicano infatti che Antonia, nata nel 1810, sposò nel 1826 Marco
Pellizzari e morì di colera nel 1855, che Caterina sposò nel 1826 Ignazio Baresoli, che Giovanni sposò nel
1831 Elisabetta Pellizzari, e che Pietro sposò nel 1838 Giulia Resinelli e morì nel 1878. L‟ultima figlia di
Davide e Francesca, Maria Pisenti era invece morta a soli dodici anni il 14 dicembre 1825.
A Tavernole, i fratelli Pietro e Giovanni Pisenti lavoravano come carbonai, lavoro che dovevano aver
imparato col padre, da piccoli, nei boschi intorno a Santa Croce: il loro era un lavoro antico, che si svolgeva
da ottobre a marzo con scure, accetta, badile, sega, e forca. Era un lavoro faticoso e, a volte, lontano dalla
famiglia, dentro il bosco, dove le piante più adatte dovevano essere abbattute, e dove venivano erette le
“carbonaie”, grosse cupole di terra alte quattro o cinque metri con un cratere centrale che contenevano i
tronchi che il fuoco, alimentato dall‟alto, carbonizzava lentamente. Solo dopo giorni e giorni di dura fatica
(la cottura richiedeva due o tre settimane), si poteva raccogliere il frutto di un duro lavoro.
Quella che segue è una copia dell‟atto di matrimonio di Pietro Pisenti e Giulia Resinelli, datato 16 aprile
1838, proveniente dall‟archivio della Parrocchia di SS. Filippo e Giacomo di Tavernole Sul Mella.
NOMI DEGLI SPOSI
CONDIZIONE DEGLI SPOSI
GENITORI DEGLI SPOSI
TESTIMONI
NOTE
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DATA
Atto di matrimonio tra Pietro Pisenti e Giulia Resinelli – Tavernole Sul Mella, 16 aprile 1838
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Nel riquadro “condizioni degli sposi” leggiamo che Pietro era “di anni 26, nubile, carbonaio, cattolico” e
che Giulia era “di anni 18 nubile, cattolica, contadina”.
Sotto a queste indicazioni c‟è anche la firma del nostro Pietro, mentre si vede che la moglie Giulia, che firmò
solo con una croce, era analfabeta.
Sotto “annotazioni” si legge:
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“Per il presente matrimonio si sono fatte le tre canonico - civili domande nelle Par. (parrocchie, N.d.R.) di
Tavernole e di Marcheno nei giorni 8-15-16 corrente. Per la sposa essendo minore si è prima ottenuto
l’assenso paterno”.
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Una nota: nei registri parrocchiali, un paio di decenni dopo il loro arrivo, le loro famiglie erano dette “di
possidenti”, il che ci indica che verso gli anni ‟40 e ‟50 essi dovevano essere dei piccoli proprietari.
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I genitori di Francesca Zuccali si chiamavano Matteo e Giovanna Nidigi (o Nidiggia). Gli Zuccali vivevano a
San Gallo, nella Contrada detta “Prato Mengone”, ancora oggi esistente e chiamata in dialetto “Prà Mengù”.
Si tratta di un gruppo di poche case diroccate, oggi parzialmente ristrutturate, raggiungibile dal piccolo borgo
di San Gallo tramite una strada sterrata in forte pendenza seguita da un sentiero percorribile solo a piedi
attraverso un bosco.
Il seguente documento, tratto dal libro dello stato delle anime della Parrocchia di San Gallo, indica com‟era
costituita la famiglia di Matteo Zuccali e Giovanna Nidigi nei primi anni dell‟Ottocento:
Stato delle anime della Contrada di San Gallo detta “Prato Mengone”
relativa alla famiglia di Matteo Zuccali e di Giovanna Nidigi – Parrocchia di San Gallo
A quanto si legge, Matteo, con la moglie Giovanna ed i figli Bartolomeo Antonio e Giovanni Maria,
vivevano in una famiglia allargata: sotto lo stesso tetto abitavano anche un fratello di Matteo, di nome
Giovanni Carlo, e la famiglia del figlio di Matteo, Giovanni Maria, con sua moglie Caterina Teodora,
originaria del paese di Dossena, ed i loro figli Giovanna Santa, Matteo Maria, Santa, Angela Maria, Pietro
Maria, e Maria Margherita.
I Gervasoni, famiglia della madre di Matteo Zuccali, erano invece originari di Ornico, che all‟epoca era una
contrada appartenente alla Parrocchia di San Gallo, mentre oggi è un paese a sé stante.
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Seguono le copie di alcuni dei documenti parrocchiali riguardanti il ramo Zuccali della famiglia, conservati
nell‟Archivio della Parrocchia di San Gallo:
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Atto di matrimonio tra Davide Pesenti, figlio di Martino Pesenti, e Giovanna Francesca Zuccali,
figlia di Matteo Zuccali e di Giovanna Nidigi – San Gallo, 12 febbraio 1795
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Atto di matrimonio tra Matteo Zuccali, figlio di Giovanni Zuccali,
e Giovanna Nidigi (o Nidiggia), figlia di Bartolomeo – San Gallo, 8 ottobre 1765
Atto di battesimo di Matteo Zuccali, figlio di Giovanni Zuccali e di Maria Gervasoni – San Gallo, 21 marzo 1742
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Atto di matrimonio tra Giovanni Zuccali, figlio di Nicola Zuccali,
e Maria Gervasoni, figlia di Matteo223– San Gallo, 22 novembre 1731
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Atto di morte di Giovanni Zuccali, figlio di Nicola224 – San Gallo, 13 giugno 1792
Atto di morte di Nicola Zuccali, figlio di Domenico225 – San Gallo, 27 maggio 1749
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Vedi traduzione e trascrizione a pag.
Vedi traduzione e trascrizione a pag.
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Vedi traduzione e trascrizione a pag.
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le origini della famiglia bertelli