Linea guida per la valutazione della qualità dei dati. Rev. 0 del 30/06/2015 1 Contesto Quando si calcola un'impronta ambientale, ci sono contesti in cui si deve scegliere tra l’utilizzo di dati primari e secondari. Gli attuali “Life cycle inventories” contenenti dati generici sono basati principalmente su dataset di valori medi che possono nascondere le differenze delle prestazioni ambientali tra processi. Ciò non stimola lo sviluppo di dati specifici per il calcolo della PEF e limita la possibilità di alcune significative forme di comparazione e benchmarking. Ci possono essere anche problemi con la qualità dei dati disponibili. Lo scopo di questo documento è fornire istruzioni ai Technical secretariats, e a chi lo richiede, sulle scelte da fare nell’uso di dati quando si applica un PEFCR. Una delle caratteristiche principali dei metodi EF è il tentativo di rendere operativo l'approccio "materialità", cioè puntando su aspetti veramente importanti. Nel contesto dell’ EF questo approccio si sviluppa attorno a due aree principali: Categorie di impatto, fasi del ciclo di vita e flussi elementari: i PEFCR dovrebbero evidenziare quelli più rilevanti. Questi dovrebbero essere i contributi in cui le imprese, le parti interessate, consumatori e politici dovrebbero concentrarsi di più. Dati richiesti: come contributi più rilevanti sono quelli che definiscono il profilo ambientale di un prodotto, questi devono essere valutati utilizzando i dati di maggiore qualità rispetto a quelli meno rilevanti, a prescindere da dove questi processi avvengono nella catena di fornitura. Questo approccio completa il modo tradizionale di realizzare uno studio di Valutazione del Ciclo di vita, introducendo nuovi termini, concetti e nuovi cambiamenti. Definizioni Prima di analizzare i dati è opportuno introdurre alcune definizioni: Dati aggregati (Aggregated dataset): Questo termine indica un life cycle inventory (LCI) di diversi processi unitari (ad esempio produzione di materiale o energia) o di fasi del ciclo di vita (dalla culla al cancello), per i quali i dati di input e output sono forniti solo a livello aggregato. Dataset aggregati sono anche chiamati "cumulative inventory" o "processi di sistema" (es. Ecoinvent). L’insieme di dati aggregati può essere stato aggregato in orizzontale e / o verticale. A seconda della situazione specifica e delle scelte di modellazione un dataset di "unità di processo" può anche essere aggregato. 2 (Fonte: Broadbent et al 2011) Dati relativi all'attività (Activity data): Questo termine si riferisce alle informazioni che sono associate ai processi di ingresso o di uscita nella modellazione del Life Cycle Inventories. Nelle linee guida PEF sono anche chiamati "flussi non elementari". Questi dati relativi all'attività sono calcolati per un LCI al fine di derivare l’impatto ambientale associato a un processo o ad un’operazione. Esempi di Activity data includono kilowatt - ore di energia elettrica utilizzata, la quantità di combustibile utilizzato, gli output di un processo, le ore di utilizzo di un’apparecchiatura, la distanza percorsa, la superficie di un edificio, ecc. Nel contesto PEF la distinta base deve essere sempre considerati come Activity data. Background system: Questo termine si riferisce a quei processi del ciclo di vita di un prodotto per il quale non è possibile un accesso diretto alle informazioni specifiche ovvero dati accessibili direttamente da chi produce il bene/servizio. Il processo in background è fuori dall'influenza diretta del produttore (come i dati in possesso dei fornitori). Ad esempio nel progetto PREFER e nello specifico nello studio PEF del distretto cartario sono stati considerati processi di background quelli riferiti alla produzione di cellulosa. Qualità dei dati richiesti (Data Quality Requirements-DQR): è una valutazione semi-quantitativa di qualità di dati basati su sei criteri, cinque relativi ai dati (rappresentatività tecnologica, di rappresentatività geografica, rappresentatività temporale, completezza, incertezza dei parametri) e uno al metodo ( adeguatezza e coerenza metodologica). La qualità dei dati è considerata sia come qualità e adeguatezza dei dati in quanto documentata, sia il dataset deve essere accurato e preciso per il caso specifico. Dati di default (Default activity data): sono valori medi che potrebbero essere forniti da associazioni di categoria, aziende, esperti o potrebbero derivare da riferimenti scientifici / bibliografici come quanto riportato nei BREF. Devono essere valutati almeno una volta attraverso un processo di consultazione da soggetti coinvolti nella redazione / revisione di una PEFCR. 3 Disaggregazione (Disaggregation): processo di frammentazione di un’unità di processo aggregata in piccoli insiemi di dati di processo (orizzontale o verticale). La disaggregazione dei dati può aiutare a rendere un dato più specifico. Ciò è particolarmente rilevante durante la PEF / OEF per avere un'analisi hotspot meglio definita. Il processo di disaggregazione non dovrebbe mai compromettere o minacciare la qualità e la coerenza del dataset aggregato originale. Flusso elementare: Materiale o energia che entra nel sistema in fase di studio che è stato tratto dall’ambiente senza precedente trasformazione umana. Foreground system: Questo termine si riferisce a quei processi del ciclo di vita del prodotto per il quale è disponibile l'accesso diretto ad informazioni specifiche. Ad esempio, i processi del sito e quelli gestiti dal produttore o dai suoi (servizi di trasporto merci per esempio, ecc) appaltatori . Life Cycle Inventory (LCI) dataset: Un documento o un file con informazioni sul ciclo di vita di un prodotto specifico o un altro riferimento (ad esempio, sito, di processo), che copre metadati descrittivi e l'inventario quantitativa del ciclo di vita. Un LCI potrebbe essere un set di dati di processo dell'unità (UPR) o un set di dati aggregati (chiamato anche processo di sistema (SP)). Dati primari (Primary data): Questo termine si riferisce a dati provenienti da specifici processi della filiera produttiva o dell’impresa nell’applicazione del PEFCR. Tali dati possono assumere la forma di dati relativi all'attività, o al LCI dataset. I dati primari sono specifici del sito o di produttori specifici. Possono essere ottenuti attraverso letture di contatori, bolle di acquisto, bollette, monitoraggi diretti, bilanci di massa oppure altri metodi per ottenere dati da specifici processi nella catena del valore della società nell’ambito dell’applicazione del PEFCR. Chiamato anche "dati specifici" Dati secondari (Secondary data): si riferiscono a dati non specifici del processo produttivo nell’ambito della filiera a cui appartiene l’impresa che applica il PEFCR. Questi si riferiscono a dati che non sono direttamente raccolti/misurati o stimati, ma piuttosto provenienti da un database di terze parti o da altre fonti. I dati secondari includono dati medi di settore (per esempio di banche dati pubblicati, statistiche governative, studi di letteratura e delle associazioni di categoria), dati finanziari e altri dati generici. I dati primari che passano attraverso una fase di aggregazione orizzontale sono considerati dati secondari. Ad esempio i dati e di risultati emersi dall’applicazione della PEF agli 8 distretti produttivi potranno essere utilizzati, come dati secondary, dalle i imprese dei diversi settori, in quanto pubblici. Unità di processo: è il più piccolo elemento considerato nell'analisi del ciclo di vita in riferimento al quale i dati di ingresso e di uscita sono quantificati (ISO 14040: 2006). In un LCA, sono considerate unità di processo sia i processi per cui è impossibile un’ ulteriore suddivisione (ad esempio le singole operazioni in un impianto produttivo) sia i siti produttivi nella loro interezza. Filiera produttiva: si riferisce a tutte le attività a monte e a valle associate al processo dell’impresa che applica il PEFCR, compreso l'uso di prodotti da parte dei consumatori e il trattamento ed il“fine vita” (dopo l’uso da parte dei consumatori). Contesto Si consideri l'esempio in Figura 1. Immaginiamo di dover valutare il sistema di produzione mostrato in Figura 1. Se eseguiamo un tradizionale studio LCA, per prima cosa probabilmente si dovrà impostare i confini del nostro sistema identificando quali sono i processi di "foreground" e di 4 "background". Sulla base di questo si dovrà probabilmente alimentare lo studio con dati primari (se presenti) per il sistema di "foreground” e con dati secondari per il sistema di background. 2. Packaging raw material sourcing and manufacturing Ups trea ma 1. Raw material acquisition and preprocessing Electri city Diesel Fertili prod zer prod Cerea ls Pestic ides prod Gas producti on 3. Transport to processing plant Ups trea mb Upst rea mc LDPE granu late Plastic packagi ng Trans 4. Transport to processing plant port Trans port Food product production Trans port 5. Processing plant Figura 1. Processi di foreground e background in LCA tradizionali Se vogliamo analizzare lo stesso sistema di produzione ma utilizzando l'approccio "materialità" promosso nella PEF, affronteremo uno scenario diverso. Nella figura 2 è raffigurato quello che potrebbe essere il risultato di uno studio di screening effettuato in base alla norma PEF. 2. Packaging raw material sourcing and manufacturing Ups trea ma 1. Raw material acquisition and preprocessing Pestic ides prod Gas producti on 3. Transport to processing plant Trans port Fertili zer prod Electr icity Diese l prod Plastic packagi ng Trans port Cerea ls Trans port Ups trea mb Ups trea mc LDPE granu late 4. Transport to processing plant Food product productio 5. Processing n plant 5 Figura 2. Identificazione dei processi più rilevanti basati sul PEF screening. La differenza principale tra i due approcci è che nel contesto PEF la nozione di foreground e di backgroung perde il suo significato principale e ne acquisisce uno diverso. Ciò che diventa rilevante sono due aspetti: 1. Quali sono i processi che “influenzano” il profilo ambientale del prodotto (processi più rilevanti)? 2. Qual è il livello di influenza esercitato dall’impresa che sta svolgendo lo studio PEF? a. Il processo è guidato dalla società che conduce lo studio? b. In caso negativo, l'azienda ha la possibilità di avere accesso a dati più specifici? Processi più rilevanti La risposta alla domanda 1 verrà fornita durante lo screening PEF sulla base del seguente principio: tutti i processi che contribuiscono complessivamente con oltre l'80% per ogni categoria di impatto sono classificati come più rilevanti. Ogni Segretariato Tecnico (dei Pilot realizzati dalla CE) può aggiungere più processi a questo elenco in base al giudizio di esperti. L'elenco dei processi rilevanti è incluso nel PEFCR. Livello di influenza La domanda a cui rispondere è: “chi ha la responsabilità del processo e dei relativi impatti correlati?” Questa è una domanda meno semplice di quello che sembra. Il PEFCR stesso non può predeterminare il livello di influenza, ma deve fare riferimento alle opzioni fornite nei dati Needs Matrix (vedi tabella 1). Nell’attuazione di un PEFCR devono essere seguiti i seguenti casi: Situazione 1: il processo è condotto dall’impresa che sta implementando la PEFCR Situazione 2: il processo non è condotto dall’impresa che sta implementando la PEFCR, ma può avere accesso a dati specifici. Situazione 3: il processo non è condotto dall’impresa che sta implementando la PEFCR e l’impresa non ha la possibilità di avere accesso a dati specifici. Procedure per determinare le richieste dati Procedura da applicare per la prima stesura di una PEFCR Il Segretariato Tecnico per sviluppare/revisionare una PEFCR deve seguire la seguente procedura: 1) Identificare i processi con maggior contributo per ciascuna delle categorie di impatto; 2) Fornire una lista di dati sulle attività (activity data), che deve essere dichiarata dal richiedente della PEFCR, per i processi più importanti catalogati come processi di foreground, includendo unità di misura e dettagli riguardanti le procedure di misura (ad esempio, la frequenza di campionamento); 3) Per gli altri processi catalogati come processi di foreground, fornire una lista di dati sulle attività (activity data) indipendenti dai processi; 6 4) Fornire valori predefiniti (default value) per i dati sulle attività indipendenti dai processi per i processi più importanti catalogati come processi di background (situazione 2 e 3 della matrice DNM – Tabella 1). I dati di default devono riflettere il più possibile la situazione reale di mercato. Al fine di ridurre la quantità di informazioni da raccogliere, e avendo in mente il principio di materialità, il TS può decidere di limitare la raccolta a quei dati relativi all'attività (activity data) che notoriamente hanno un impatto significativo per ciascun processo rilevante; 5) Proporre un livello ottimale di aggregazione per le "unità di processo" per tutti i processi più importanti. Il principio è che ogni TS dovrebbe mirare a "disaggregare" il più possibile l'insieme esistente di dati aggregati al fine di identificare un livello di disaggregazione che possa fornire migliori informazioni relative al processo senza compromettere l'affidabilità e la protezione di informazioni (realmente) riservate; 6) Fornire per tutti i processi più importanti, delle tabelle con i valori di livello di qualità da utilizzare quando deve essere valutata la qualità dei dati (DQR) (vedi tabella 4 dell'allegato 1 come esempio di informazioni da produrre dal TS nel PEFCR); 7) Fornire una lista di database secondari da utilizzare per realizzare la PEFCR. Procedura da applicare per l’implementazione di una PEFCR L’organizzazione che intende implementare una PEFCR deve: a) Determinare il livello di influenza (Situazioni 1, 2 oppure 3 di cui sopra) che l’organizzazione ha per ciascuno dei processi della propria catena di fornitura. Tale decisione determina quale delle opzioni, di cui alla tabella 1, è pertinente per ogni processo; b) Ri-calcolare la DQR per tutti i dataset utilizzati per i processi più rilevanti e quelli nuovi creati (Si veda Annex 1 per ulteriori dettagli sul calcolo); c) Seguire le regole di cui alla tabella 1 (Data Need Matrix, DNM) per i processi rilevanti e non rilevanti. Data needs matrix (DNM) Sulla base della rilevanza dei processi per ciascuna categoria di impatto e del livello di influenza, un organizzazione che intende implementare la PEFCR deve utilizzare per ciascun processo dati conformi a una delle opzioni descritte nella Tabella 1 (tabella 2 viene presentato un layout semplificato per la DNM). Le opzioni descritte nella DNM non sono elencate in ordine di preferenza. Tabella 1. Dataset Needs Matrix (DNM) Processi rilevanti Situazione 1: processi effettuati dall’organizza zione Opzione 1 richiedente il PEFCR Fornire dati sulle attività specifici dell’organizzazione (come richiesto nel PEFCR) e creare un dataset per unità di processo specifico dell’organizzazione con DQR≤1.6 Altri processi Sostituire (se disponibili) i dati generici sulle attività forniti dal PEFCR con dati primari (specifici dell’organizzazione) e utilizzare un dataset secondario per unità di processo con DQR ≤3.0 7 Opzione 1 Opzione 2 Opzione 3 Situazione 3: processi non effettuati dall’organizzazione richiedente il PEFCR e senza possibilità di avere Opzion 2 Opzione 1 accesso a dati specifici Situazione 2: processi non effettuati dall’organizzazione richiedente il PEFCR ma con possibilità di avere accesso a dati specifici Opzione 2 Fornire dati sulle attività specifici dell’organizzazione (come richiesto nel PEFCR) e creare un dataset per unità di processo specifico dell’organizzazione con DQR≤1.6 Fornire dati sulle attività specifici dell’organizzazione (come richiesto nel PEFCR) e creare un dataset per unità di processo specifico dell’organizzazione con DQR≤1.6 Sostituire (se disponibili) i dati generici sulle attività forniti dal PEFCR con dati primari (specifici dell’organizzazione) e rimodellare/adattare il dataset secondario fornito dal PEFCR alla catena di fornitura e ai processi specifici dell’organizzazione (compreso l’energy mix, le tipologie di trasporto, i sistemi di trattamento di fine vita) ottenendo un DQR ≤3.0 Utilizzare un dataset secondario con DQR ≤4.0 Utilizzare un dataset secondario con DQR≤3.0 Sostituire (se disponibili) i dati generici sulle attività indipendenti dai processi (es. distanza di trasporto) e utilizzare un dataset secondario con DQR≤3.0 Utilizzare un dataset secondario con DQR≤3.0 Tabella 2. Dataset Needs Matrix (DNM) – layout semplificato Processi rilevanti Processi non rilevanti Situazione 1 Opzione 1 Opzione 2 A Opzione 1 A Situazione 2 Opzione 2 C Opzione 3 D B A F 8 Situazione 3 A B C D E F Opzione 1 E Opzione 2 D Come gestire i dati Tipologia di dataset sull'attività per da utilizzare per lo l’implementazione del studio PEF? PEFCR? Da creare (specifico Unità di processo dell’organizzazione) Sostituire i dati generici con dati Unità di processo specifici dell’organizzazione Sostituire (se disponibili) i dati Aggregato generici Non applicabile Aggregato Sostituire (se disponibili) i dati Aggregato generici Non applicabile Aggregato Valutazione Predefinito Tipologia di dati di qualità dataset LCI utilizzati nel dataset? dei dati disponibile necessaria nel PEFCR Specifici DQR ≤ 1.6 No Generici DQR ≤ 3.0 Si Generici DQR ≤ 3.0 Si Generici DQR ≤ 3.0 Si Generici DQR ≤ 3.0 Si Generici DQR ≤ 4.0 Si E 'importante ricordare che la DQR dei dataset elencati nella PEFCR finale è "contesto indipendente". L'organizzazione che intende implementare la PEFCR deve ricalcola un valore specifico della DQR per i processi più rilevanti nelle situazioni C, D, ed E. (allegato I per ulteriori dettagli). Per quanto possibile i set di dati secondari elencati nella PEFCR saranno resi disponibili attraverso una gara d'appalto gestita dalla Commissione. Nei casi in cui i set di dati non possono essere resi disponibili attraverso questo processo il PEFCR deve identificare i set di dati del DQR disponibili in "libero accesso”. In nessun caso può essere utilizzato un insieme di dati di qualità peggiore del minimo previsto dalla matrice DNM. Tutti i set di dati utilizzati in sede di attuazione di una PEFCR devono essere conformi alla PEF, tra cui una revisione indipendente. Tutti i set di dati primari prodotti devono essere messi a disposizione gratuitamente attraverso il Life Cycle Data Network. Nel caso in cui i set di dati primari includono informazioni riservate, saranno messi a disposizione con restrizioni di accesso solo alla EC. Come comportarsi con il Bill of Materials (BOM) Il Bill of Material (o la lista di ingredienti per i prodotti alimentari) deve essere considerata come un insieme di dati sull’attività. L'organizzazione che intende implementare il PEFCR deve sostituire il BOM generico utilizzato per il prodotto rappresentativo utilizzato nella fase di screening con un BOM specifico del prodotto. Analogamente ad altri processi, possono emergere tre situazioni: 9 1. Gli ingredienti sono prodotti dall’organizzazione che decide di implementare il PEFCR: in questo caso si può fare riferimento all’opzione A della matrice DNM (approccio suggerito come opzione standard) oppure all’opzione C (in alternativa). 2. Gli ingredienti sono comprati direttamente dal produttore: in questo caso si può fare riferimento all’opzione A della matrice DNM oppure all’opzione D. 3. L'ingrediente è acquistato sul mercato: questo caso è affrontato nella matrice DNM come D. 10 Allegato 1: Calcolare la qualità dei dati I dati utilizzati per l’implementazione di una PEFCR devono essere conformi alla metodologia PEF. Questo significa che i dati devono soddisfare tutti i requisiti elencati nella tabella 3. Sono stati adottati sei criteri qualitativi, di cui cinque riguardano i dati e uno il metodo. Ogni PEFCR deve includere, per ciascun processo rilevante, una tabella che descriva come assegnare il valore appropriato a ciascuno dei criteri. Un esempio è riportato in Tabella 4. Table 3. Criteri da considerare per il calcolo della qualità e conformità dei dati ai requisiti della metodologia PEF Documentazione rappresentatività tecnologica rappresentatività geografica rappresentatività temporale completezza incertezza dei parametri adeguatezza e coerenza metodologiche Conforme al formato ILCD Nomenclatura Conforme alla nomenclatura ILCD Revisione1 Revisione da parte di un “revisore qualificato” Criteri per la qualità dei dati Sulla base di questi criteri per la qualità dei dati, deve essere effettuata una valutazione semiquantitativa della qualità dei dati complessiva del set di dati utilizzato per tutti i processi più importanti sommando l’indice di qualità raggiunto per ogni criterio di qualità, diviso per il numero totale di criteri. I valori DQR per ciascun parametro saranno disponibili come metadati insieme al set di dati di default fornito dal PEFCR. I valori di C, P ed M non sono modificabili, mentre i valori di TIR TER e GR devono essere ricalcolati dall’organizzazione che attua il PEFCR. La valutazione semi-quantitativa della qualità dei dati complessiva del set di dati richiede la valutazione di ciascun indicatore di qualità. Tale valutazione deve essere effettuata secondo la tabella fornita nel PEFCR e secondo la formula [1]. In tabella 4 viene fornito un esempio di valori specifici per i 6 parametri. DQR • • • • • TiR TeR GR C P M 6 [1] DQR : Indice di qualità dei dati del set di dati; TeR: Rappresentatività tecnologica; GR: Rappresentatività geografica; TiR: Rappresentatività temporale; C: Completezza; 1 It shall be explicitly mentioned whether the datasets has been subject to an internal or external review. The items linked to the revision process (type of review, name of reviewer, etc.) must obligatorily be mentioned in the ILCD process fields 11 • • P: Precisione/incertezza dei parametri; M: Adeguatezza e coerenza metodologiche Per quanto riguarda la "completezza", essa dovrà essere valutata in base alla procedura seguente: 1) Lo screening EF individua le categorie di impatto più rilevanti e i flussi elementari più rilevanti per singola categoria (tutti i flussi elementari che contribuiscono cumulativamente oltre l'80% a qualsiasi categoria di impatto e in ogni caso quelli che contribuiscono più del 5% singolarmente). 2) Il PEFCR fornisce un elenco minimo di flussi elementari equivalenti ai più importanti flussi elementari per categoria di impatto. 3) La completezza può essere valutata rispetto all'elenco minimo di flussi elementari fornito, come una quota o un fattore di flussi elementari considerati nei dati LCI rispetto al numero minimo richiesto di flussi elementari. Per quanto riguarda la "precisione", dato che potrebbe essere difficile fare questa valutazione a livello di processo, si propone - entro il termine della fase pilota - di valutare il parametro P sui parametri di inventario che si prevede contribuiscano in misura significativa alle categorie di impatto selezionate per la comunicazione Tabella 4. Esempio del livello di qualità e di valutazione del set di dati utilizzati nel contesto di una implementazione PEFCR Livello di qualità Ratin g di quali tà Molto buono2 Buono 2 C TiR P TeR GR Metodo 1 Tutte le 15 categorie di impatto PEF, tutte le categorie includono i più rilevanti flussi elementari come indicato nel PEFCR Nessun o dei dati è più vecchio di 1 anno ≤ 10% La tecnologia considerat aè esattament e quella utilizzata dalla organizzaz ione I processi inclusi nel dataset sono pienamente rappresentati vi dei processi specifici per quanto riguarda la geografia Attribuzion ale + tutti i requisiti metodologi ci elencati nella tabella 5 2 14 categorie di impatto PEF, incluse tutte le 10 categorie classificate I o II Nessun o dei dati è più vecchio di 2 Da 10% a 20% La tecnologia considerat a è molto simile a quella I processi inclusi nel dataset sono molto rappresentati vi dei Attribuzion ale + 7 degli 8 requisiti metodologi ci elencati In alcuni casi denominata “ottima” 12 nell’Handbook ILCD3 e tutte le 14 categorie includono i più rilevanti flussi elementari come indicato nel PEFCR anni utilizzata dalla organizzaz ione processi specifici per quanto riguarda la geografia nella tabella 5 Soddisface nte 3 12/13 categorie di impatto PEF, incluse tutte le 10 categorie classificate I o II nell’Handbook ILCD e tutte le 12/13 categorie includono i più rilevanti flussi elementari come indicato nel PEFCR Nessun o dei dati è più vecchio di 3 anni Da 20% a 30% La tecnologia considerat aè rappresent ativa della tecnologia media utilizzata per processi simili I processi inclusi nel dataset sono sufficientem ente rappresentati vi dei processi specifici per quanto riguarda la geografia Attribuzion ale + 6 degli 8 requisiti metodologi ci elencati nella tabella 5 Scarso 4 10/11 categorie di impatto PEF, incluse tutte le 10 categorie classificate I o II nell’Handbook ILCD e tutte le 10/11 categorie includono i più rilevanti flussi elementari come indicato nel PEFCR Nessun o dei dati è più vecchio di 5 anni Da 30% a 50% La tecnologia considerat a presenta varie differenze rilevanti rispetto a quella utilizzata dall’organ izzazione I processi inclusi nel dataset sono poco rappresentati vi dei processi specifici per quanto riguarda la geografia Attribuzion ale + 5 degli 8 requisiti metodologi ci elencati nella tabella 5 Molto scarso 5 Meno di 10 categorie di impatto PEF, e tutte le categorie includono i più Alcuni > dati 50% sono più vecchi di 5 La tecnologia considerat a non è rappresent ativa di I processi inclusi nel dataset non sono rappresentati vi dei Attribuzion ale 3 Le 10 categorie di impatto classificate nell'handbook ILCD come categorie I o II sono: cambiamenti climatici, riduzione dell'ozono, polveri sottili, radiazioni ionizzanti per la salute umana, formazione di ozono fotochimico, acidificazione, eutrofizzazione terrestre - di acqua dolce - marina, esaurimento delle risorse minerali fossili e rinnovabili. 13 rilevanti flussi elementari come indicato nel PEFCR anni utilizzata dall’organ izzazione processi specifici per quanto riguarda la geografia Tabella 5 Aspetti che rientrano nei criteri di qualità dei dati TiR Grado al quale il set di dati riflette le condizioni specifiche del sistema in esame riguardo al tempo/all’età dei dati e compresi gli eventuali set di dati di background. TeR Grado al quale il set di dati riflette la popolazione effettiva interessata per quanto riguarda la tecnologia, compresi gli eventuali set di dati di background. GR Grado al quale il set di dati riflette la popolazione effettiva interessata per quanto riguarda la geografia, compresi gli eventuali set di dati di background. P Giudizio qualitativo di esperti o deviazione relativa dalle norme. M (Method) Cut off Non ammissibile a meno di una stima quantitativa del contributo delle parti escluse rispetto a tutte le categorie di impatto di default. Gestione della multifunzionalità La seguente gerarchia decisionale multifunzionale deve essere applicata per la risoluzione di tutti i problemi di multifunzionalità: 1) suddivisione o espansione di sistema, 2) allocazione basata su un rapporto fisico sottostante pertinente (fra cui sostituzione diretta), 3) allocazione basata su un altro rapporto. Rimozioni ed emissioni di carbonio biogenico e fossile Rimozioni ed emissioni devono essere comunicate separatamente sia per fonti fossili sia biogeniche. Modifiche dirette riguardanti la destinazione del suolo Emissioni di gas serra da modifiche dirette riguardanti la destinazione del suolo assegnati al prodotto/servizio per 20 anni dopo che si verificano le modifiche dirette, con i valori di default dell’IPCC. Stoccaggio di carbonio ed emissioni ritardate I crediti associati allo stoccaggio temporaneo (carbonio) o le emissioni ritardate non devono essere considerate nel calcolo della EF per le categorie di impatto di default. 14 Emissioni di off-setting Non incluse Beni strumentali Facoltativo se il contributo non è rilevante. Confini del sistema I confini del sistema devono comprendere tutti i processi legati alla catena di fornitura del prodotto 15