Il Giornale 09/08/2010 12 Page : 12 Copy Reduced to 50% from original to fit letter page ESTERI il Giornale Mercoledì 8 settembre 2010 s NUMERI 388 Sono le persone messe a morte inIransoltantonel2009secondo i dati di cui dispone l’organizzazione umanitaria Amnesty International. Ma circolano numeri benpiù inquietanti:le esecuzioni capitali nella Repubblica islamica sarebbero in realtà alcune migliaia ogni anno 5.000 CORAGGIOSE È il numero - ovviamente approssimatoper mancanzadi informazioni precise - degli attivisti politici arrestati dalla polizia iranianaloscorsoanno.L’ondatadiprotestecontrolaassaidubbiavittoria di Mahmud Ahmadinejad alle ultimepresidenzialièstatasoffocata anche così Nella foto grande Shiva Nazar Harai, che a solo 26 anni è una delle avversarie più coraggiose del regime. Sopra, Nasrin Sotoudeh, avvocato degli attivisti per i diritti umani 14 Sono i cittadini iraniani ufficialmente in attesa di essere giustiziati mediante lapidazione: si tratta di undici donne e tre uomini.LapiùconosciutadiloroèSakinehMohammadiAshtiani,ladonnaaccusatadiadulterioeconcorso nell’omicidio del marito per la quale l’Occidente si è mobilitato L’ISLAM CHE UCCIDE Fausto Biloslavo Altri 14 iraniani sono in attesa di lapidazione nella Repubblica degli ayatollah. Le condanne a morte per motivi politici o ideologici, in attesa di venir eseguite o confermate dai vari gradi di giudizio, sono 13. Cinque di queste riguardano persone arrestate durante le manifestazioni dell'ultimo anno contro il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Il numero di Moharebeh, i nemici di Allah, che rischiano la pena capitale, perché oppositori, sarebbero fra i 50 e 60. L'ultima è la blogger ShivaNazar Ahari,attivistadei dirittidelledonne,arrestatadiverse volte. Da sabato è sotto processo come nemica di Dio. Non c'è solo Sakineh MohammadiAshtianiinattesadellalapidazione in Iran. Ieri il capo dello stato, Giorgio Napolitano,ha dettoche lasuacondanna a morte è «un atto altamente lesivo dei principi di libertà e difesa della vita». A Strasburgoilpresidentedella Commissione europea, Josè Manuel Barroso ha definito la minacciata esecuzione «una barbarie, che le parole non sono in grado di esprimere». Dall'Iran comincianoadarrivareassicurazionicheilcasoverràrivisto, ma pure repliche piccate. Il portavoce del ministero degli EsteridiTeheran,RaminMehmanparast, accusa l'Europa di «voler difendere una persona accusata di omicidio e adulterio». Sakineh non è l'unica per cui Iran, non c’è solo Sakineh: incubo patibolo per altri 50 50-60 Sono attivisti per i diritti umani, avvocati e blogger senza paura, manifestanti dell’Onda verde antiregime arrestati nei mesi scorsi dannatiamorteperragionipolitiche o semplicemente per aver partecipato alle manifestazionidiprotesta.Tredicisono in attesa del boia, ma decine di altri rischiano la senten- za capitale» spiega Rafat. Una delle più recenti pende sul capo di Zahra Bahrami, che ha pure la cittadinanza olandese. Arrestata dopo le manifestazioni contro Ahma- dinejad nel dicembre 2009, è stata condannata a morte il 16 agosto. Il regime la accusa di farpartedell'exgruppoterroristicodeiMujaheddindelpopolo,diavereaddiritturacontrab- batoscorsoèiniziatoilprocesso contro Shiva Nazar Harai, 26anni,famosaattivistadeidiritti umani. Finita in carcere più volte ha sempre sfidato a viso aperto il regime, che avrebbefabbricatoaccuse«false», secondo il suo avvocato. Sarà un caso, ma il processo della blogger femminista, che rischia il patibolo, è iniziato il giorno in cui hanno sbattuto in galera Nasrin Sotoudeh. Un avvocato donna di numerosi attivistipolitici,cheharappresentato pure il premio Nobel Shirin Ebadiin esilio a Londra. L'avvocatoelafemministaavevano aderito entrambi alla campagna «Un milione di firme» per abolire le leggi discriminanti nei confronti delle donne iraniane. www.faustobiloslavo.eu Le prossime elezioni di midterm potrebbero essere uno tsunamiaidannideidemocraticicherischianodiperdere il controllo della Camera e andare a un testa a testa al Senato.Politico.com sintetizzacosìquanto emergedagli ultimi sondaggi elaborati da diverse aziende di rilevamento,a56giornidalvoto.SecondounostudioNbc/Wall StreetJournal Poll gliamericani che vorrebbero un Congresso in mano ai repubblicani superano di 9 punti percentuali quelli che sono favorevoli ai democratici. Una tendenza che si traduce, sulla carta, a un vantaggio chiarodelladestraperlaCameraeaunagaraapertissimaper laCameraAlta. Secondodiversi sondaggi, almomento si parladi unvantaggio dei repubblicani tra i45 e i 55seggi. AlSenato,invece, ilpartitodiObama puòoggicontaresu 57 voti a favore, 41 contro e due senatori indipendenti che però appoggiano la maggioranza. Stavolta, per conquistare la Camera Alta, i repubblicani dovrebbero confermare i propri e strappare ai democratici 10 seggi, sui 34 in palio in totale. Secondo un’analisi del New York Timessonoottoiseggidemocraticichepotrebberopassare al partito dell’elefantino: Arkansas, Clorado, Delaware, Illinois, Indiana, Nevada, North Dakota e Pennsylvania. vale la pena accendere i riflettori internazionali. Secondo Ahmed Rafat, giornalista e scrittoredi origini iraniane, fra i più esperti in Italia sul regime degli ayatollah,sono 14le condanneperlapidazione giàesecutive. E riguardano non solo donne, ma pure uomini rei di tradimento. Agli inizi di settembre sarebbero stati condannati a morte a colpi di pietra una coppia di adulteri: Vali Janfeshani, l'uomo, e Sariyeh Ebadi, l'amante. Dal 2008 si trovano nella prigione di Orumiyeh. Lo scorso dicembre, secondo Drewery Dyke, esperto dell' Iran per Amnesty international, «due uomini sono stati lapidati e in altri tre casi la stessa condanna è stata eseguita, però, tramite impiccagione». «Il caso Sakineh ha commosso l'opinione pubblica internazionale, ma non bisogna dimenticarechecisonoaltricon- Copyright © 08/09/2010 Il Giornale ASSICURAZIONI Intanto Teheran fa sapere che il caso di Sakineh «verrà rivisto» Usa I democratici rischiano di perdere Camera e Senato MOHAREBEH Vuol dire «nemici di Allah», destinati a morire perché avversari del sistema GIORN - NAZIONALE - 12 - 08/09/10- Plate SINGOLA - Autore: PROTO Stampa: 07/09/10 bandato cocaina e di essere «una minaccia per la sicurezza nazionale». Come «nemica di Allah» merita la morte. Amsterdam conferma che oltre a Zahracisonoaltriquattrocitta- Sono gli oppositori politici del regime iraniano che oggi rischiano unacondannaamorte.TraloroattivistiperidirittiumanicomeShivaNazar Harai,26annienota per il suo coraggio, e Nasrin Sotoudeh, avvocatessa che ha rappresentato in tribunale anche il premio Nobel in esilio Shirin Ebadi dini olandesi di origini iraniane nelle galere degli ayatollah. A Jaafar Kazemi, che partecipò alle proteste contro il regime, dopo la discussa rielezione di Ahmadinejad, è stato respinto in agosto l'appello contro la condanna a morte. Come Javid Lari e altri sei, in attesa del boia, viene accusato di far parte dei Mujaheddin del popolo, un gruppo clandestino che da qualche anno ha rinunciato al terrorismo e alla lotta armata. Secondo Amnesty nel 2009 sono state messe a morte in Iran 388persone.Gliattivistipolitici arrestati lo scorso anno sarebbero staticinquemila. Oggi fra i 50 e 60 oppositori rischiano una condanna a morte. Sa- Spagna Biografia al veleno contro la principessa Ortiz Si prospettano giorni duri per la principessa Letizia Ortiz, 38enne moglie dell`erede al trono di Spagna Felipe de Borbón. Una biografia che sarà presto in libreria, dal titolo «Letizia Ortiz, una republicana a la corte del rey Juan Carlos», fa a pezzi il suo passato. Scrittodalgiornalista investigativoIsidre Cunill, notaoggiil quotidianoLaStampa,illibropresentaalcunerivelazioniscioccanti:la principessaspagnola viene descritta come una «Cenerentola», «una plebea ex giornalista tv, divorziata e risposata in Chiesa», che «era repubblicana, agnostica e di sinistra», e che al tempo del liceo fu «arrestata per possesso di hashish». La Ortiz, si legge ancora, criticava quello chesarebbediventatosuo marito,che chiamava«Felipito», e non risparmiava stilettate anche nei confronti di re Juan Carlos, perché «sciupafemmine». Dirompente l’ottavo capitolo, in cui si riferisce della passionedi Letizia Ortiz per la tequilae il subcomandante Marcos durante la sua permanenza in Messico. Qui, nello stesso periodo, resta incinta e decide di abortire: era il 1996 e all’epoca l’interruzione della gravidanza era vietata. 21.28 - Composite September 8, 2010 6:39 pm / Powered by TECNAVIA