LABORATORIO LINGUISTICO COME ATTIVITA’ di PREVENZIONE • dei disturbi di linguaggio • dei disturbi di letto-scrittura L.F.GIOVANARDI 1 LABORATORIO LINGUISTICO nella Scuola Materna A.U.S.L. Cesena U.O.N.P.I -Psicologia Riabilitazione E.E. “Servizio di Logopedia” Scuole Materne Comunali In seguito • ad un corso di formazione congiunta tra insegnanti di Scuola Materna e Log. (96-97) • ed una sperimentazione che ha verificato la validità del laboratorio di Linguaggio (1997-1998) : nessuno dei bambini, partecipanti allora a quell’esperienza è stato succesivamente segnalato per difficoltà d’apprendimento . Sono stati progettati e realizzati dal 2003 al 2006 tre Laboratori Linguistici presso 2 scuole Materne Comunali di Cesena. Quest’ultima esperienza aveva anche lo scopo di formare alcune insegnanti che divenissero punto di riferimento per le colleghe nella conduzione di altri laboratori sempre con la supervisione delle logopediste • 1°Esperienza anno scolastico 96-97 anno scolastico 97-98 Dott. G. Stella, Dott. F. Ciotti Dott.ssa M. Esposito, C. Travanti Tutte le insegnanti delle scuole interessate Scuola Materna Statale Longiano Log. I. Rosa Scuola Materna Comunale Cesena “Oltre Savio” Log. L. Battistini Log. L. F. Giovanardi • 2° Esperienza anni scolastici 2003-04-05-06 Scuola Materna Comunale Cesena “Oltre Savio” Scuola Materna Comunale Cesena “San. Mauro” Log. L. Battistini (fino 2005) Log. L. F. Giovanardi Hanno condotti i laboratori insegn.N. Amadori M. Frini,S. Giuliani, A. Lucchi,G.Gaspari LABORATORIO LINGUISTICO Perché è stato proposto ? • Per migliorare le competenze linguistiche ai b.che le avevano inferiori rispetto ai loro coetanei. • Per offrire pari opportunità a livello sociale. • Per offrire pari opportunità a livello scolastico nell’acquisizione della letto-scrittura. COMPETENZA COMUNICATIVA • Per COMUNICARE è necessario avere capacità di: • IDEAZIONE: avere desiderio d’esprimere un pensiero. • FORMULAZIONE: trovare le parole per esprimere il proprio pensiero. • ARTICOLAZIONE:avere la capacità di articolare i singoli fonemi LA COMUNICAZIONE SI PUO’ VALUTARE Con questi criteri: • Adeguatezza fonologica espressiva (a 3a. può mancare gl, sc,r,z / a 4a invent. Fonetico quasi completo/ 5a completo) • • • • Correttezza sintattica grammaticale Lunghezza enunciato L.M.E. Adeguatezza del racconto e/o contenuto Rispetto e alternanza del turno comunicativo (aspetto pragmatico) Prove d’ingresso 1 RIPETIZIONE PAROLE 2 RIPETIZIONI FRASI 3 DESCRIZIONE D’IMMAGINI RIPETIZIONE PAROLE Le prime due parole sono state utilizzate come es. Delle 10 parole stimolo, le prime otto hanno un significato condiviso, mentre le ultime due ne sono prive perchè si vuole esaminare una stringa fonologica priva di significato OCA UVA 1. PANE 2. SEDIA 3. ROCCIA 4. PESCA 5. FIAMMA 6. DOMENICA 7. GENERALE 8. COCOMERO 9. SERDO 10. TACIPACA RIPETIZIONE FRASI 1. LA BAMBINA CORRE 2. IL BAMBINO NON DORME 3. I BAMBINI SONO CONTENTI 4. LA BAMBINA APRIRA’ IL CASSETTO 5. IL BAMBINO E’ TIRATO DALLA CAPRA 6. LA BAMBINA NON LEGGE IL LIBRO 7.LE BAMBINE SI SIEDONO SULLA PANCA 8.IL BAMBINO DA’ IL PALLONE ALLA BAMBINA 9.LA MAMMA TOGLIE LE SCARPE AL BAMBINO 10. IL BAMBINO METTE I FIORI SUL TAVOLO REGOLE di somministrazione di RIPETIZIONE PAROLE e di RIPETIZIONI FRASI • Non richiedere mai più di 2 volte la stessa parola. • Non ripetere mai singoli spezzoni di frase nella 2°prova, ma semmai ripetere tutta la frase intera mai più di 2 volte. • Pronunciare chiaramente le parole con tono di voce intermedio e in modo normale, non rallentata. • Porsi di fronte al b. o comunque rivolgendogli lo sguardo. • Per semplificare la registrazione scritta delle prove,è stato suggerito di utilizzare delle parentesi per indicare quello che il b. non dice, numerare le parti della frase nel caso in cui non venga rispettato rispettato l’ordine,scrivere tutto quello che viene modificato. VALUTAZIONE e INDICI di RIFERIMENTO Ripetizioni Parole Ripetizioni Frasi • Si dà 1 punto per ogni parola pronunciata correttamente. • Si dà 1punto per ogni frase ripetuta correttamente in tutti i suoi elementi. Per la Prova di RIPETIZIONE di PAROLE • All’età di 4 anni il n°di parole correte deve essere almeno = >5 • All’età di 5 anni l’indice di normalità è di 10 :le deve ripetere tutte e 10 corrette. Per la Prova di RIPETIZIONE di FRASI • All’età di 4 anni il n° di frasi corrette deve essere almeno = > 5 • all’età di 5 anni l’indice di normalità è di 10: le deve ripetere tutte e 10 corrette. Esempi di registrazioni di RIPETIZIONI PAROLE 1 .PANE 2. SEDIA 3. ROCCIA Occia 4. PESCA Peca 5. FIAMMA 6. DOMENICA Domeca 7. GENERALE 8. COCOMERO Cocomeo 9. SERDO Sedo 10. TACIPACA tachipaca Esempi di registrazioni di RIPETIZIONI FRASI 1. LA BAMBINA CORRE 2 3 1 2. (IL) BAMBINO NO(N) DO(R)ME 3. I BAMBINI SONO CO(N)TENTI 4. LA BAMBINA APRIRA’ IL CASSETTO aplilà casetto 5. IL BAMBINO E’ TIRATO DALLA CAPRA tilato calpa 6. LA BAMBINA NON LEGGE IL LIBRO no legge il libio 7.LE BAMBINE SI SIEDONO SULLA PANCA ulla panca 8.IL BAMBINO DA’ IL PALLONE ALLA BAMBINA 9.LA MAMMA TOGLIE LE SCARPE AL BAMBINO 10. IL BAMBINO METTE I FIORI SUL TAVOLO pallone bambina nonna toie capa al bambino tavolo DESCRIZIONE D’IMMAGINI “COSA STA’ PER FARE LA MAMMA? “ fig 1 ( Action Picture n°2) DESCRIZIONE D’IMMAGINI “COSA E’ SUCCESSO ALLA BAMBINA?” fig 2 (Action Picture n°6) DESCRIZIONE D’IMMAGINI “GUARDA BENE QUESTA FIGURA: COSA STA’ SUCCEDENDO?” Fig 3 (Action Picture n°10) REGOLE di somministrazione DESCRIZIONE IMMAGINI • L’esaminatore non deve interrompere o fare commenti. • Il bambino va fatto sedere di fronte all’esaminatore che dice: “ho qui alcune figure da farti vedere”. Ascolta le domande e poi tu mi dai le risposte. • L’esaminatore mostra al bambino la prima figura e legge la domanda scritta sul retro della carta. • Registrare esattamente la risposta del bambino. • Se si ritiene necessario si può stimolare il bambino in via indiretta o incoraggiandolo a guardare bene tutta la figura. VALUTAZIONE L.M.E. • Al termine della prova si conteggia il n° delle parole contenute in ogni enunciato partendo da un minimo di 1 parola. • Si somma il n° delle parole prodotte nelle tre frasi e si divide per tre: si ottiene in tal modo la lunghezza media dell’enunciato. ESEMPI di REGISTRAZIONE fig.1 “ta toiendo la cappa al bambino” fig. 2 “bambina” fig. 3 “mmm….” L.M.E. 7:3 = 2,3 6 1 0 ____ tot. 7 VALUTAZIONE INDICI di RIFERIMENTO LUNGHEZZA MEDIA dell’ENUNCIATO • All’età di 4 anni la L.M.E. deve essere = > 4 Bambini esaminati sez. Piccoli • Sono stati esaminati 19 bambini dell’età di 3a: Ne sono stati selezionati 7 SONO stati formati 2 gruppi L.F.GIOVANARDI Bambini esaminati sez. Medi • Sono stati esaminati 22 bambini dell’età di 4a: Ne sono stati selezionati (1 Ipoacusia bilaterale profonda impiantato) E’ stato formato 1 gruppo L.F.GIOVANARDI 5 FORMAZIONE DEI GRUPPI Dopo la valutazione noi logopediste abbiamo presentato i risultati di tali prove al Neuropsichiatria infantile responsabile del progetto, alla coordinatrice pedagogica e alle insegnanti . Con l’ apporto di quest’ultime che meglio conoscono i b.si è provveduto a formare i gruppi per l’attivazione del “Laboratorio linguistico”decidendo il calendario, l’organizzazione e la metodologia L.F.GIOVANARDI Sez. 3 anni Ripetizione Parole Ripetizione Frasi Gen 04 Giug 04 Mag.05 Gen 04 Giug 04 L.M.E Mag.05 Gen 04 Giug 04 Mag 05 A 6 6 7 0 2 7 2,6 3,3 7,3 B 2 5 5 0 1 6 4,3 5 8,6 C 8 8 10 0 5 10 3,3 6 8,6 D 5 6 8 N/C 2 7 N/C 6,3 7,3 E 8 10 10 1 8 10 3 4,6 8,6 F 7 8 10 2 4 9 4 5,3 10 G 4 7+1r 7 2 6 9 6,6 GIOVANARDI Si rifiuta 9,6 Sez. 4 anni Ripetizione Parole Gen 04 Giug 04 A 7 7 9 B 9 10 C 0 D E Ripetizione Frasi Mag.05 Gen 04 L.M.E Mag.05 Gen 04 1 5 9 6,3 5.6 7,3 10 5 10 10 6 5,3 8,6 4 7 0 0 6 0 3,6 7,3 9 10 / 7 9 4,6 7 / 9 10 / 7 8 5,3 6,3 / GIOVANARDI Giug 04 Mag 05 Giug 04 Bambini esaminati sez. Piccoli • Sono stati esaminati 25 bambini Ne sono stati selezionati 5 E’ stato formato 1 gruppo Sez. 3 anni Ripetizioni parole Gen 04 Giug 04 Mag.05 Ripetizione Frasi Gen 04 Giug 04 L.M.E Mag.05 Gen 04 Giug 04 Mag 05 A 4 7 9 1 7 10 2 3 5,3 B 9 8 8 2 8 5 3,3 9,3 9,6 C 2 7 9 3 7 10 3,3 7 6 D 4 8 10 0 8 9 4 6,3 9,3 E 4 10 / 3 10 / 3 7,3 / MODALITA’ ORGANIZZATIVE STRUTTURAZIONE del SETTING • VALUTAZIONE della disponibilità LOGISTICA le attività che i b. svolgono richiedono attenzione e concentrazione da qui l’importanza d’identificare un luogo tranquillo e adeguato • SISTEMATICITA’ e CONTINUITA’ dell’ ATTIVITA’ almeno 2 incontri alla settimana della durata almeno di 30-40 m. nell’orario ottimale. • DISPONIBILITA’ del MATERIALE di LAVORO - preparare il materiale in modo da non dover perdere tempo per recuperarlo,impedendo, cosi’ ai b. di distrarsi. - avere gli stessi oggetti o materiale per ogni singolo b. L. GIOVANARDI AREE D’INTERVENTO e OBIETTIVI • PRASSIE bocca-lingua • GIOCHI di SOFFIO e respirazione • GIOCHI di fonazione e articolazione L. F. GIOVANARDI POTENZIAMENTO ATTENZIONE e MEMORIA • ATTENZIONE VISIVA • ATTENZIONE VISIVA SEQUENZIALE GIOVANARDI POTENZIAMENTO ATTENZIONE e MEMORIA • ATTENZIONE UDITIVA • ATTENZIONE UDITIVA SEQUENZIALE • ATTENZIONE UDITIVA –VISIVA Tombola sonora Mosca cieca Tutti in carrozza POTENZIAMENTO ATTENZIONE e MEMORIA di LAVORO GIOVANARDI AUMENTO COMPRENSIONE e PRODUZIONE LINGUISTICA • AMPLIAMENTO LESSICO • Strutture MORFOSINTATTICHE - m/f, sing/plur - locativi - accrescitivi, diminutivi,vezz….. • Struttura della FRASE - ricostruzione - ampliamento: Sogg+Verb / Sogg+Verb+ COMPL • Abilità DESRITTIVE e NARRATIVE ATTIVITA’ METALINGUISTICHE per stimolare riflessione e giudizio sulle parole • Lunghezza delle parole • Sillaba iniziale • Rime • Sillabe finali • Segmentazione fonemica GIOVANARDI Osservazione di un caso seguito nel gruppo laboratorio RIPETIZIONE FRASI R. e Genn 04 Giugn04 Magg05 1LA BAMBINA CORRE 2IL BAMBINO NON DORME 3 I BAMBINI SONO CONTENTI BAMBINI SONO CONTENTI 4. LA BAMBINA APRIRA’ IL CASSETTO 5. IL BAMBINO E’ TIRATO DALLA CAPRA 6. LA BAMBINA NON LEGGE IL LIBRO 7.LE BAMBINE SI SIEDONO SULLA PANCA 8.IL BAMBINO DA’ ILPALLONE ALLA BAMBINA 9.LA MAMMA TOGLIE LE SCARPE AL BAMBINO LA BAMBINA APA IL CASETTO BAMBINO DALLA CAPA 10. IL BAMBINO METTE I FIORI SUL tavolo LEGGE IL LIBO SULLA PANCA LA BAMBINA NON DA’ LA PALLA IL BAMBINO NON HA PIU’ LA CAPA LA BAMBINA APIA’ IL CASSETTO IL BAMBINO E’ TIATO LA CAPRA LA BAMBINA NON LEGGE IL LIBO LE BAMBINE SI SEDONO NEA PANCA BAMBINO DA’ PALLINA ALLA BAMBINA TOIEA CAPE A BAMBINO BAMBINOMETTE SUL TAVOLO GIOVANARDI TUTTE BENE Osservazione di un caso seguito nel gruppo laboratorio RIPETIZIONE PAROLE R. e 1 .PANE 2. SEDIA 3. ROCCIA 4. PESCA 5. FIAMMA 6. DOMENICA 7. GENERALE 8. COCOMERO 9. SERDO 10. TACIPACA Genn 04 Giugn04 GENEALE GENEALE SEDO TACINACA SEDO GIOVANARDI Magg05 TUTTE BENE Osservazione di un caso seguito nel gruppo laboratorio L.M.E R. e Gen 04 Gign 04 Mag 05 fig 1 fig 2 TOIE LA SCAPA LA MAMMA TOIE LA SCAPA TA CADENDO LA CALA E’ CADUTA S’ E’ ROTTO L’OCCHIALE LA NONNA TENE LE MELE SONO CADUTE LE MELE GIOVANARDI (e alloa pende le mele) Fig 3 LA MAMMA TOGLIE LA SCARPA ALA BAMBINA LA BAMBINA E’ CASCATA DALLE SCALE E SI E’ ROTTA ANCHE GLI OCCHIALI LA BORSA SI E’ BUCATA E USCIVANO TUTTE LE MELE (un signore le raccoglie)