ANNO 4 - NUMERO 3 Poste Italiane SpA - Sped.abb.post. Dl n 353/2003 - art 1 (comma1) D&B Milano - DISTRIBUZIONE GRATUITA Luglio - Agosto 2009 > EDITORIALE Niguarda: orizzonte il mondo ’Ospedale Niguarda Ca’ Granda, aderendo al programma di cooperazione internazionale in campo sanitario voluto da Regione Lombardia, ha assunto negli ultimi anni anche un ruolo nel panorama mondiale. La nostra struttura sanitaria, con i suoi 1.300 posti letto, è conosciuta come un “grande General Hospital” all’avanguardia per le tecnologie presenti e le competenze dei suoi professionisti. Niguarda può a tutti gli effetti essere definito un Teaching Hospital, dove l’accreditamento all’insegnamento proviene dalla tradizione storica unita alle competenze e all’innovazione attuale. Questa peculiarità è molto apprezzata all’estero dove Niguarda costituisce un importante polo di attrazione per professionisti che desiderano aggiornarsi su nuove tecniche e procedure diagnostico-terapeutiche per acquisire metodologia di lavoro e nuove professionalità. L’attività di formazione internazionale si svolge su diversi livelli. Un primo livello è quello dei gemellaggi tra ospedali di altre nazioni del mondo previsti dai programmi di cooperazione internazionale, che vedono il Niguarda attivo in Benin (Africa) per le grandi ustioni, nel Minas Gerais-Brasile (America latina) per l’area emergenzaurgenza, in Libano (Medioriente) per l’attivazione di centri trapianto di rene e fegato e dal prossimo anno anche in Giordania, in Romania (Europa orientale) per la medicina di urgenza, oltre ad esperienze già concluse come quelle in Eritrea (Africa) per la cardiologia di primo livello ed in Bulgaria (Europa orientale) per la cardiologia d’urgenza ed intervenzionistica. Carlo Nicora Direttore Sanitario ...SEGUE A PAGINA 12 L > CELEBRAZIONI 70 ANNI - VERSO IL NUOVO Iscrizioni aperte I n occasione del 70° anniversario dalla fondazione, l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda bandisce il concorso artistico intitolato “Cura e Speranza”, una competizione per la realizzazione di una scultura o installazione da collocare nella hall del Nuovo Ospedale in costruzione. Gli artisti sono chiamati a sviluppare il tema della speranza e della cura, tenendo conto dell’importante contesto architettonico preesistente e dei nuovi spazi sanitari che apriranno. Niguarda, infatti, tute- > RICERCA E CLINICA lato dalle Belle Arti, è un luogo di cura ma anche di cultura: dal monumentale padiglione d’ingresso e da alcuni interni della struttura è possibile ammirare opere di Arturo Martini, Francesco Messina, Franco Lombardi e Mario Sironi. Ed è proprio in questo prestigioso ambiente che verrà installata l’opera vincitrice. Entro il 20 luglio 2009 i partecipanti devono far pervenire presso la segreteria del concorso i disegni del progetto e una breve relazione. > TRAPIANTI Depressione post-partum: prevenirla si può Salva la vita della figlia donandole un rene Le donne immigrate, le più colpite Nel nostro ospedale l’operazione della speranza un disturbo più comune di quel che si pensa, che colpisce il 13% delle madri e che insorge nei primi tre mesi dopo il parto. La depressione post-partum è la forma più grave di diverse alterazioni dell’umore, più o meno transitorie. La più nota e la meno preoccupante è il “Baby Blues” che insorge nell’80% delle gravidanze, a causa degli squilibri ormonali tipici del dopo parto, e si esaurisce nel giro di una settimana. “La depressione post-partum ha una durata maggiore - spiega n trapianto che permette la vita è un intervento speciale, ma questo lo è ancor di più, visto che distese l’una accanto all’altra in sala operatoria c’erano mamma e figlia. L’intervento si è svolto recentemente nel nostro ospedale ed è completamente riuscito. Entrambe romene, la madre di 58 anni ha deciso di donare un rene alla figlia, 31 anni, malata da dieci anni di glomerulo nefrite cronica, un’infiammazione che provoca insufficienza renale con necessità di dialisi e di trapianto. Il È U Mariano Bassi Direttore della Psichiatria 2 - e si manifesta con pianti frequenti, modificazioni dell’appetito o del sonno, stati di ansia/preoccupazione immotivati e perdita di interesse per le attività che abitualmente danno piacere, inclusa la cura del piccolo.” CONTINUA A PAGINA 6 doppio intervento, tre ore in laparoscopia per la madre, due quelle trascorse dalla figlia sotto i ferri, rientra in una casistica molto rara, quasi d’élite. Su 2.000 trapianti di rene, in 37 anni di esperienza a Niguarda, solo infatti altri 200 pazienti sono entrati a fare parte della casistica di donazione da vivente; per gli altri 1.800 la storia è fatta di anni di dialisi tre giorni la settimana per cinque ore ogni volta e liste d’attesa infinite per poi finalmente sottoporsi a trapianto da donatore cadavere. CONTINUA A PAGINA 5 Entro il 5 settembre 2009 verranno comunicati i nomi di 15 artisti selezionati dalla giuria per accedere alla fase finale del concorso. Ai finalisti è richiesta la realizzazione di un bozzetto, in scala e materiale a scelta, che possa offrire un’immagine quanto più possibile aderente a quella dell’opera da realizzare. Per l’opera vincitrice è previsto un premio acquisto di 60mila euro e un premio di 5mila euro per il secondo classificato. CONTINUA A PAGINA 2 > 26 GIUGNO. MANCANO 188 GIORNI ALLA META Siamo all’87% dei lavori Perfetto rispetto dei tempi nei cantieri, esempio di efficienza lombarda. A PAGINA 10 > EMERGENZA CALDO Solo il bello del caldo I consigli per un’estate più serena A PAGINA 5 2 Il Giornale di Niguarda > FLASH Se nella ricetta manca un “ingrediente” ttenzione medici, attenzione pazienti! Prendete le vostre ricette, per farmaci o visite, e controllatele. Se riportano il quesito diagno- A stico per cui sono state staccate, semaforo verde. Semaforo rosso se la richiesta ne è sprovvista, potreste infatti incorrere nell’annullamento. Ad esempio se il vostro medico vi prescrive una risonanza per una possibile ernia del disco dovrà preoccuparsi di aggiungere: “diagnosi: sospetta ernia del disco”. Solo così la ricetta sarà ritenuta valida. Avvisati… Occhi aperti! > CENTRO ANTI-FUMO Smettere di fumare... A Villa Marelli un centro per liberarsi dalla dipendenza “L’ultima, questa è davvero l’ultima”, “Finita questa, io col fumo ho chiuso”. Chissà quante volte queste parole hanno accompagnato le vostre ultime avide boccate o quelle di amici fumatori nel tentativo di redimersi da una schiavitù tanto subdola quanto appagante. Nella sede di Villa Marelli è attivo un centro ad hoc per la disassuefazione e il trattamento dei danni da fumo, un valido alleato, che dal 2004 ha aiutato centinaia di persone a liberarsi dall’insano vizio. Sfuggirgli è sempre più difficile, i dati, infatti, raccontano che i confini di “Tabaccolandia” sono in continua espansione. Il report 2009 stilato da DOXA e Istituto Superiore di Sanità stima che in Italia ci siano 13 milioni di fumatori, pari al 25,4% della popolazione. Nell’ultimo anno il 14,6% di fumatori ha smesso e i metodi utilizzati sono i più svariati: si va dai sostituti della nicotina alla Claudio Sacerdoti impegnato in un esame spirometrico. CENTRO PER LA DISASSUEFAZIONE E IL TRATTAMENTO DEI DANNI DA FUMO – VILLA MARELLI Viale Zara 81 Milano Lunedì e mercoledì dalle 15.00 alle 16.30 Per prenotare tel. 02 6444.5822 dalle 9.00 alle 12.00, dal lunedì al venerdì laserterapia, dall’agopuntura all’ipnosi. “L’approccio terapeutico da noi utilizzatospiega il pneumologo Claudio Sacerdoti responsabile del centro- si avvale di metodiche la cui azione antifumo è stata accertata da risultati scientifici”. Largo, pertanto, a cerotti, compresse o gomme che rilasciano nicotina per combattere l’astinenza e a farmaci di ultima generazione come la vareniclina che legandosi agli stessi recettori della nicotina, ne mima l’azione riducendo il desiderio di fumare e la gratificazione che ne consegue. La “battaglia” è, però, condotta da due specialisti differenti: lo psicologo e il medico. Il primo accerta il grado di motivazione che anima il proposito di smettere, calibrando su questo un counseling di sostegno per infondere l’adeguata sicurezza per il “grande passo”. D’altra parte il medico, generalmente uno pneumologo, valuta la perdita di funzionalità respiratoria tramite un semplice esame, la spirometria, quindi si occupa di illustrare i possibili benefici che derivano dallo smettere di fumare: “Soffermarsi sui vantaggi per la salute è di fondamentale importanza- aggiunge Sacerdotiper stimolare la determinazione e far comprendere che quanto più sarà tempestiva l’interruzione tanto minori saranno i rischi di incorrere in patologie mortali”. Il numero di fumatori che si rivolge al centro è di circa un centinaio l’anno, con una percentuale di successo del 20-25%, in pratica solo uno su quattro/cinque riesce a dire addio alle “bionde”. Tradotto: i farmaci e le sedute di counseling aiutano ma il fattore determinante per spegnere la voglia di fumare è la forza di volontà. Riuscirci può essere difficile. Molte persone fanno 2, 3 o più tentativi prima di liberarsi del vizio definitivamente. Tuttavia milioni di persone ci sono riuscite e se anche tu hai una mezza idea di smettere non farti scoraggiare dalla difficoltà. Provaci! Nuoce gravemente… Perchè smettere di fumare Dopo 20 minuti 20 minuti dopo aver fumato l’ultima sigaretta pressione del sangue e frequenza cardiaca tendono a normalizzarsi. Dopo pochi giorni Dopo qualche giorno il polmone comincia a ripulirsi dal muco, si recuperano gusto e olfatto. Dopo alcune settimane - L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce il fumo “la prima causa di morte evitabile’’ nei paesi occidentali”. - Il fumo provoca in Italia oltre 85.000 morti ogni anno. - Il 50% dei fumatori è destinato ad ammalarsi a causa del fumo. - La riduzione dell’aspettativa di vita dei forti fumatori è di circa 10 anni. > CONCORSO ARTISTICO “CURA E SPERANZA” SEGUE DALLA PRIMA La giuria del concorso è composta da: Alberto Artioli, Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici, Sandrina Bandera, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico, Pasquale Cannatelli, Direttore Generale A.O. Niguarda Ca’ Granda, e dagli artisti Kengiro Azuma e Giacomo Benevelli. Migliora la circolazione in tutto il corpo. Dopo un anno La funzione polmonare comincia a ridurre il suo declino. Il rischio di malattia coronarica si dimezza a 5 anni. Dopo 10 anni Si dimezza il rischio di cancro del polmone. > PER INFORMAZIONI > E DA SETTEMBRE IL CENTRO “RADDOPPIA” “Due buoni motivi” per smettere: dopo le vacanze aprirà un centro antifumo anche nella sede ospedaliera presso il padiglione 21. CENTRO PER LA DISASSUEFAZIONE E IL TRATTAMENTO DEI DANNI DA FUMO – OSPEDALE DI NIGUARDA Martedì dalle 14.00 alle 16.30 Per prenotare tel. 02 6444.2222 dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 16.00, dal lunedì al venerdì Segreteria Concorso “Cura e Speranza”, Ufficio Comunicazione Ospedale Niguarda Ca’ Granda, piazza Ospedale Maggiore, 3 20162 Milano Le “Belle Arti” di Niguarda tel. 02 6444.4484 www.ospedaleniguarda.it [email protected] Il Giornale di Niguarda 3 > MEDICINA INTERNA Paziente complesso? Ci pensa House... no, l’internista! A Niguarda collaborazione Medicina Interna - Ortopedia iuta, analizza e scompone i casi clinici più complessi e come un abile regista li indirizza verso gli specialisti più opportuni. In America lo chiamano “Hospitalist” ed è una figura professionale in rapida ascesa. Il medico internista si occupa di tutte quelle malattie che colpiscono più organi (come lo scompenso cardiaco, il diabete, l’insufficienza respiratoria) e di tutti quei pazienti che hanno contemporaneamente più di una malattia, evento sempre più frequente in una popolazione sempre più anziana. Nel nostro ospedale un progetto pilota ha visto l’internista uscire dalla corsia di Medicina Interna per seguire i pazienti dell’Ortopedia al fianco dello specialista. Perché questa scelta? “L’ortopedia dispone di 50 posti letto - risponde Fabrizio Colombo, Direttore del Dipartimento Medico Polispecialistico -, i pazienti ortopedici puri sono stimati attorno al 30-40%, mentre il 50% sono anziani portatori di pluripatologie con necessità di frequenti aggiustamenti terapeutici durante il ricovero. Il restante 10-20%, anche se giovani, sono politraumatizzati con gravi problematiche chirurgiche e mediche come infezioni, shock emorragico, problemi F neurochirurgici e di coagualazione”. In altre parole in ortopedia la complessità non manca e così la signora Luigia, paziente di 83 anni, affetta da scompenso cardiaco e ricoverata in ortopedia per la rottura del femore può godere di una presa in carico di più ampio respiro che tenga conto del suo stato di salute generale. La presenza del medico internista è volta, infatti, a stabilizzare lo scompenso già sottostante e a prevenirne il riacutizzarsi in seguito alle complicanze post-operatorie. Il medico del futuro? Da solo no, ma la centralità della sua funzione di coordinamento è fondamentale per uno scacchiere di cura sempre più improntato all’interdisciplinarietà. I risultati non mancano: “La collaborazione Medicina InternaOrtopedia, che ha potuto realizzarsi grazie alla partecipazione dell’internista Marco Brivio - commenta Luciana Bevilacqua, Direttore Qualità e Sicurezza Clinica -, ha portato ad un abbattimento delle complicanze postintervento con conseguente diminuzione dei trasferimenti dei pazienti ortopedici nei reparti internistici ed una riduzione degli esami ‘inappropriati’ con diminuzione dei costi per gli esami di circa il 30%”. Il reparto di Medicina Interna > INTERVISTA Uno specialista con l’abito “di tutti i giorni” i è da poco concluso il 14° congresso della Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri di medicina interna (Fadoi). È stata l’occasione per fare il punto della situazione e riflettere sul ruolo dell’internista nella gestione delle nuove problematiche cliniche. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Colombo, Direttore del Dipartimento Medico Polispecialistico. La gente sembra conoscerlo poco e confonderlo con il “medico di base dell’ospedale”. Qual è la figura del medico internista? Il medico internista gestisce i pazienti complessi, affrontando lo stato di salute della persona nel suo complesso, garantendo una risposta globale ai bisogni e rispettando la centralità del paziente. Se nella metodica di cura la specialità ne rappresenta l’eccellenza, la medicina interna ne è l’asse portante. Ogni ospedale deve avere sia l’abito da cerimonia, i cosiddetti centri superspecialistici, sia l’abito “di tutti i giorni”, le medicine interne e le chirurgie. Senza dimenticare che i primi si indossano ogni tanto, i secondi ogni giorno. In un ospedale polispecialistico come Niguarda quali sono i dati della medicina interna e quali sono le linee guida per il trattamento dei casi? Teniamo presente che oltre il 90% dei pazienti che arrivano in ospedale dal Pronto Soccorso vengono ricoverati in Medicina Interna. Si tratta spesso di malati complessi ai quali difficilmente possono essere applicate delle linee guida. Le coordinate entro cui ci muoviamo sono l’invecchiamento da un lato, e la malattia cronica che spesso si riacutizza dall’altro. È bene conside- Fabrizio Colombo S rarle per declinare gli standard clinico-terapici in base alle esigenze del singolo paziente. Il futuro sta arrivando con la costruzione del nuovo ospedale. I nuovi orizzonti della medicina parlano di un ricovero per gravità e non più per “casella” di specialità. In quest’ottica il ruolo dell’internista assumerà un’importanza maggiore portandolo ad essere un vero e proprio stratega al letto del malato. Cosa ne pensa? La necessità di un nuovo modello di assistenza impostato su livelli di intensità di cure è importante perché può evitare di erogare a tutti i pazienti un livello di cure “medio”, abbassando di fatto il livello assistenziale dei pazienti più gravi ed elevando inutilmente quello dei pazienti più stabili. L’accoglienza del paziente in un’area di degenza appropriata per intensità deve fare riferimento a parametri che tengano conto dell’instabilità clinica, della criticità, della gravità e complessità, comportando un aumento della frequenza dei controlli da fronteggiarsi con un ancor più stretta alleanza medico-infermiere. > SORDITÀ Un orecchio bionico per tornare a sentire L’impianto cocleare per le sordità i scrive ipoacusia, si congenite o acquisite, legge sordità. Oltre quando la protesi acustica 8 milioni di italiani, non dà più un’amplificapari a più del 12% della zione adeguata, l’indicapopolazione, ne sono intezione è l’impianto ressati. Quando colpisce cocleare. Si tratta di un La parte visibile l’età infantile in forma vero e proprio orecchio dell’impianto cocleare grave può provocare sebionico che by-passa le celvere alterazioni nello svilule distrutte della coclea, luppo con conseguenti problemi nella andando a stimolare direttamente il nervo comunicazione e nell’assetto psicologico, che porta l’impulso al cervello per la sua oltre a gravi situazioni di disagio nelle fa- elaborazione. L’impianto consta di una miglie. parte esterna e una interna. Diagnosi precoce, proteLa parte esterna è costituita La parte interna, imsizzazione acustica e teda un microfono, che rileva piantata con intervento rapia logopedica gli stimoli sonori dell’amchirurgico possono evitare tali drambiente, un processore che li matiche conseguenze. Nel elabora e un’antenna che caso di sordità profonde trasmette il segnale modu- S lato in radiofrequenza alla parte interna. Costituita da un ricevitore-stimolatore e un multielettrodo (o array), la parte interna trasforma il segnale acustico in segnale elettrico stimolando direttamente le fibre del nervo, corrispondenti alle varie frequenze dello spettro sonoro. “La parte interna è impiantata mediante intervento chirurgico, effettuato in anestesia generale, della durata di circa 2 ore - spiega Angelo Placentino dell’Otorinolaringoiatria -. La tecnica adottata dalla nostra équipe ha un approccio mininvasivo e viene effettuata mediante una piccola incisione retroauricolare. L’impianto viene attivato a distanza di 2\4 settimane dall’intervento”. Questo tipo di intervento si effettua nel nostro ospedale dal 2004. > QUANDO LA SORDITÀ È IN CULLA Data l’elevata percentuale di alterazioni genetiche e quindi ereditarie che determinano l’insorgenza della sordità, una volta escluse le cause ambientali, dovrebbe essere proposta a tutti i pazienti una consulenza genetica con un adeguato test di biologia molecolare. A Niguarda il test è disponibile ed è effettuato presso il Laboratorio di Genetica Medica. Attualmente sono 3 i geni che più frequentemente sono associati alla patologia (le loro alterazioni sono presenti in circa il 45% dei pazienti affetti da sordità ereditaria); la loro diagnosi molecolare permette di affrontare la gravidanza consapevoli dei fattori di rischio. > ESEMPIO DI IMPIANTO COCLEARE 1) Retroauricolare: contiene i microfoni ed il processore esterno, capta i suoni e li converte in segnali digitali; 2) Antenna: trasmette i segnali digitali al processore interno; 3) Parte interna (ricevitore-stimolatore): riceve le informazioni dal processore esterno e li trasforma in micro-impulsi elettrici che invia agli elettrodi intracocleari; 4) Elettrodi intracocleari: stimolano il nervo sensoriale che porta il messaggio al cervello. Il Giornale di Niguarda 5 > CENTRI SPECIALISTICI Grandi Ustionati: un centro per pazienti speciali Tecniche d’avanguardia e tradizione per il centro di riferimento regionale nella cura delle ustioni e esistono di tre gradi differenti e sono tra le ferite più dolorose che il nostro corpo può subire: le ustioni. A Niguarda un centro dedicato se ne prende cura dal 1950, anno in cui il Prof. Innocenzo Clerici Bagozzi fu nominato primo responsabile del reparto che con metodi scientifici e rigorosi doveva dedicarsi alla cura della “malattia da ustione”. Nel 1972, sotto la direzione di Luigi Donati il centro si ammoderna e vede la fondazione della prima banca dei tessuti in Italia da cui ricavare la pelle “di ricambio” per i gravi ustionati. La banca, unica in Lombardia e oggi affiancata da un laboratorio di ingegneria tissutale, fu un’intuizione anticipatrice delle terapie attualmente usate per la cura delle ustioni: “Nella fase acuta della malattia di un “grande ustionato” si rimuove chirurgicamente il tessuto necrotico - spiega Vincenzo Rapisarda attuale direttore del Centro - in un secondo tempo si procede all’impianto di cute al fine di ricostruire la parte lesa. Il derma, lo strato più interno della pelle, proviene da un donatore multiorgano ed è crioconservato nella banca; l’epidermide, il N Un paesaggio marino e le più moderne apparecchiature > IN CASO DI INCIDENTE - Raffreddare con acqua la parte lesionata per evitare che il trauma termico prosegua e approfondisca l’ustione. - Se c’è fiamma viva, prima di tutto soffocarla (es. rotolando a terra) quindi togliere i vestiti e raffreddare l’area ustionata. - Trasporto immediato in ospedale. Larghe finestre per un centro contro l’isolamento rivestimento più esterno, proviene dallo stesso ustionato da cui se ne preleva un campione, della dimensione di un francobollo dalla parte non lesa, che coltivato in laboratorio, si accresce arrivando alla dimensione necessaria per l’impianto”. È con queste tecniche che a Niguarda è stato possibile salvare la vita all’unico superstite del grave incidente aereo di Linate dell’ottobre 2001. Un uomo, con ustioni su più del 90% del corpo, è stato curato grazie ad un protocollo terapeutico d’intervento studiato nel nostro centro, dimostrando che il limite del 70-80% di superficie lesa era un limite valicabile per la medicina. Il Centro è area di eccellenza e unico di riferimento regionale, non solo per la grande tra- > CONSIGLI DA SEGUIRE - Non lasciare mai soli i bambini in bagno o in cucina. - Disporre le pentole sui fornelli più interni. - Usare forni alti. - Non lasciare a portata di mano liquidi infiammabili e accendini. - Attenzione all’accensione di camini, barbecue e falò. - Attenzione agli abiti infiammabili. dizione ma anche per la scelta strategica che a partire dal 2003 lo ha collocato nel blocco dell’Emergenza-Urgenza, permettendo una continua collaborazione con l’attigua Terapia Intensiva. “ La sinergia con la Rianimazioneprosegue Rapisarda- consente di mantenere in vita il paziente in condizioni molto precarie e per un periodo di tempo sufficiente a permettere la riparazione chirurgica . Pazienti con prognosi riservate in cui l’ustione interessava una superficie superiore al 70%, sono stati guariti proprio perché supportati dal Reparto di Terapia Intensiva che ha, nel corso di questi ultimi anni, maturato una consistente e preziosa esperienza in questo specifico settore”. Lo spostamento nella nuova sede è stata l’occasione per un ampliamento dei posti letto, passati a 10, e per un rimodellamento dello spazio, meno isolato e più a misura di paziente. Larghe finestre da cui far filtrare la luce del sole, affreschi, raffiguranti motivi floreali, scorci paesaggistici e animali, ornano le pareti della degenza che nell’ultimo anno hanno visto transitare più di 200 pazienti. Tra le cause principali gli incidenti sul lavoro e gli incidenti stradali. “Purtroppo il 15-20% dei pazienti sono bambini- aggiunge Rapisarda- vittime, nella maggior parte dei casi di incidenti domestici. Il dato deve farci riflettere ed essere di impulso per un’ adeguata sensibilizzazione e prevenzione”. Perché se la distrazione è un attimo, un’ustione è per tutta la vita. Vasca ad immersione per le medicazioni > SALVA LA VITA DELLA FIGLIA DONANDOLE UN RENE L'èquipe di Cosimo Sansalone durante il trapianto > SOLO IL BELLO DEL CALDO SEGUE DALLA PRIMA rriva l’estate e non mancheranno giornate di caldo intenso, con temperature elevate e afa. Con esse anche i problemi che possono colpire soprattutto gli anziani, che per la loro condizione fisica risultano più esposti ai disturbi provocati dalle temperature eccessive. Tutti possono affrontare meglio questa stagione adottando stili di vita adeguati, sapendo come comportarsi. Prevenire ed eventualmente affrontare questi problemi sono gli obiettivi dell’opuscolo “Solo il bello del caldo”, distribuito da Regione Lombardia presso le ASL e le strutture sanitarie, i Comuni e gli sportelli Spazio Regione; in esso sono illustrati i disturbi legati alle varie condizioni climatiche, con il dettaglio dei sintomi e dei comportamenti da tenere e da evitare, sono inoltre elencate le “10 Regole d’oro per affrontare il caldo estivo“ e proposti alcuni “Consigli per il menù estivo“. A > PER INFORMAZIONI www.regione.lombardia.it Call center Regione Lombardia: 840.318.318 SEGUE DALLA PRIMA “Purtroppo il trapianto da vivente in Italia è ancora poco diffuso, anche se il donatore non corre praticamente nessun rischiospiega il chirurgo Cosimo Sansalone responsabile dell’Unità di trapianti rene e pancreas -. La percentuale è del 10% rispetto a quelli da cadavere. La differenza fondamentale tra le due procedure sta nel fatto che il trapianto da vivente può essere programNumeri Tra il 2001 e il 2007, secondo i dati del ministero della Salute, i trapianti di rene da donatore vivente in Italia sono stati 812. Le madri Tra i consanguinei nel 30% dei casi i donatori sono le mamme, nel 13% sono i papà, mentre nel 22% sono i fratelli e le sorelle. Per il resto si tratta di figli e di gemelli. mato ed essere eseguito prima dell’inizio della dialisi, mentre il trapianto da donatore cadavere prevede una lista d’attesa di circa 3 anni”. Nel 2004 la decisione per la giovane di trasferirsi in Italia in cerca di una vita migliore, ma dal luglio scorso le condizioni peggiorano e la dialisi diventa l’unica alternativa per avere una speranza di vita. Cinque mesi fa lo stesso viaggio lo fa la madre. Ha deciso. Donerà un rene per permettere alla figlia di ritornare ad una vita normale. Da allora la donna si è sottoposta a esami medici d’ogni tipo e ad un’équipe di psicologi ha dovuto dimostrare di essere realmente convinta delle sue intenzioni. Completati i controlli e verificata la compatibilità sanguigna finalmente l’intervento chirurgico. La prima volta Risale al 1972 il primo trapianto di rene eseguito a Niguarda. Il 1980 è l’anno del primo trapianto da vivente. Il Giornale di Niguarda 6 > FLASH > RICONOSCIMENTI Lezioni di… “Salva-vita” A.N.C.O. premia Fabrizio Oliva assaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca, conoscerli salva la vita! L’appuntamento per 1.000 ragazzi delle scuole medie è stato dato dai 118 della Lombardia (la cui sede di Milano è presente qui a Niguarda) presso la Fiera di Milano. In questa sede i giovani studenti hanno assistito ad un corso pratico di rianimazione cardiopolmonare, apprendendo le tecniche “salva-vita” del massaggio cardiaco e della ventilazione; l progetto si chiama RewordHF ed ha vinto il 4° concorso annuale per la ricerca A.N.C.O. (Associazione Nazionale Cardiologi Ospedalieri). A presentarlo in qualità di coordinatore Fabrizio Oliva (nella foto), della M hanno inoltre appreso come contattare la Centrale Operativa 118, fornendo le informazioni utili per fronteggiare l’emergenza. Un’occasione importante per diffondere la cultura del soccorso nella popolazione più giovane. > PER INFORMAZIONI www.areu.lombardia.it [email protected] I Cardiologia 2 -Trapianti del nostro Ospedale, che potrà disporre del fondo assegnatogli per realizzare un progetto di ricerca per il trattamento della sindrome cardio-renale nei pazienti con scompenso cardiaco. > PEDIATRIA Ortopedia pediatrica. Una struttura ai piedi del bambino Tra le patologie più gravi la paralisi cerebrale infantile, per curarla anche il botulino “Ne devi fare di strada bimbo, se vuoi vedere com’è fatto il mondo”. Ve lo ricordate? Era lo slogan di un famoso marchio di calzature per bambini anni fa. A Niguarda l’ortopedia pediatrica aiuta i bambini con difficoltà a muovere i primi passi sulla strada della vita senza le famose scarpe della reclame ma con metodi di cura all’avanguardia, fondati sulla multidisciplinarietà dell’approccio e le migliori tecniche di accoglienza per la degenza e la riabilitazione. L’équipe è diretta da Dario Capitani e ne > I CASI Le patologie più diffuse Piede Piatto: tutti i bambini presentano un piede con il retropiede valgo. Nell’80% dei casi si ha una correzione spontanea con lo sviluppo. Nel restante 20% la patologia è corretta con l’utilizzo di appositi plantari. Scoliosi: è una curvatura anomala della spina dorsale e nei bambini con scoliosi si osserva la presenza di una o più curvature patologiche; presenta una certa familiarità e colpisce prevalentemente le bambine. fanno parte i medici ortopedici Marco Moscati (chirurgia del piede del bambino sindromi neurologiche e paralisi cerebrali), Antonio Fiore (patologia dell’anca), Umberto Valentinotti (chirurgia della mano) e Giovanni La Maida (patologia vertebrale). Negli ultimi anni si sono rivolti a loro un numero crescente di pazienti e le patologie trattate vanno dalla più lieve scoliosi o dal comune piede piatto fino alle più gravi disabilità motorie come la paralisi cerebrale infantile. Si tratta di una sofferenza neurologica che colpisce 1 bambino ogni 500 nati. “Si manifesta come una lesione cerebrale- spiega Marco Moscati - che insorge a causa di una mancanza di ossigeno prima o durante o dopo il parto. Altri fattori scatenanti possono essere malformazioni congenite o un’emorragia cerebrale a ridosso della nascita”. Il danno al cervello ingenera un possibile ritardo nello sviluppo cerebrale stesso e nell’apprendimento; a seconda del gravità della lesione si possono avere ricadute su più apparati come ad esempio visivo o digerente e molto spesso motorio. Pertanto al trattamento della paralisi cerebrale infantile partecipano numerosi specialisti: pediatri, neurologi, ortopedici e fisioterapisti. Il ruolo dell’ortopedico è consentire l’ottimale allineamento dell’apparato muscolo-scheletrico prevenendo o correggendo deformità e spasticità che possono impedire la deambulazione al bambino o interferire con una Marco Moscati impegnato in una visita di controllo corretta posizione statica. “Le tecniche chirurgiche - aggiunge Moscati - consistono in interventi su tessuti molli: trasposizione tendinee (si scambia l’estensore con il flessore), allungamento o accorciamento dei tendini e operazioni sull’osso e le articolazioni, condotte all’insegna della tempestività: tanto prima si interviene, tanto meno le deformità negli anni si strutturano, richiedendo un minor numero di interventi durante la crescita del bambino”. Per sbloccare le forme più lievi di spasticità o come trattamento pre-operatorio si ricorre a una sostanza protagonista nei trattamenti ringiovanenti: il botulino. La tossina legandosi alle giunzioni neuromuscolari provoca il rilassamento delle fibre contratte dallo spasmo, “sciogliendo” la rigidità di muscoli, alla base di una non corretta deambulazione. Nell’ultimo anno i casi di paralisi cerebrale trattati chirurgicamente a Niguarda sono stati una cinquantina. I piccoli pazienti vengono ricoverati presso il reparto di pediatria dove è presente una scuola, un servizio di interprete e perfino diete differenziate a seconda della cultura e della religione. Recentemente, infatti, i casi di bambini provenienti da altri paesi si sono moltiplicati. Dopo la dimissione i piccoli pazienti vengono seguiti da centri di riabilitazione sul territorio afferenti a Niguarda o dai servizi all’interno dell’ospedale, tra questi la possibilità di programmare sedute di ippoterapia presso il centro di riabilitazione equestre e la fisioterapia in piscina. > DEPRESSIONE POST-PARTUM SEGUE DALLA PRIMA “...Nei casi più gravi il senso di inadeguatezza nei confronti del bambino può portare a ricorrenti pensieri di morte e/o suicidio.” I dati della letteratura scientifica attestano che la miglior cura è la prevenzione. La partita si gioca, dunque, sull’identificazione di precisi fattori di rischio che se riconosciuti per tempo consentono di intervenire in anticipo sullo sviluppo della depressione. “Ad aumentare la probabilità di svilupparlaspiega la psicologa Mara Ceruti - ci sono fattori di ordine biologico, psicosociale e psicologico. È stata dimostrata, infatti, la correlazione con condizioni di vita stressanti ( difficoltà economico-lavorative, lutti recenti ecc..), insoddisfazione matrimoniale, precedenti depressioni, bassa auto-stima o il dover fronteggiare una gravidanza non desiderata”. Da qualche tempo nel nostro ospedale è stato attivato un programma che prevede una stretta collaborazione tra Ostetricia e Psichiatria: lo psicologo partecipa all’attività ambulatoriale lungo il percorso di visite che anticipano la nascita. Il suo ruolo è quello di sensibilizzare le donne a non temere il periodo post-parto, sostenendole per affrontare le difficoltà che lo accompagnano. Non solo. È stata condotta un’attività di formazione per ginecologi, ostetriche e infermieri: conoscere il disturbo è fondamentale per relazionarsi con le madri nella maniera più corretta possibile, inoltre facilita il riconoscimento di quei campanelli d’allarme su cui è necessario attirare l’attenzione dello psicologo e, nei casi più gravi, dello psichiatra. C’è di più. Studi internazionali hanno dimostrato un rischio maggiore per le donne immigrate. Se per la donna italiana esiste una rete relazionale di supporto, famiglia e servizi sociali, che si attiva nelle cure per la mamma e il nuovo nato, per la donna straniera tale sostegno può venire a mancare. “Un ospedale come il nostro ospita più di 1.800 parti all’anno - aggiunge Bassi -, e al Niguarda la quota madri straniere è più del 27%. Si tratta quindi di un contesto ideale per condurre uno studio sulla maggiore esposizione delle donne immigrate. La ricerca sarà affiancata da un intervento di supporto dedicato che si innesta nel “Programma stranieri”, sviluppato con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità, l’accettabilità e l’efficacia del trattamento psichiatrico rivolto agli immigrati residenti a Milano”. Gli effetti sul bambino La depressione post-partum modifica le interazioni madre-figlio e può portare il bambino a sviluppare disturbi che si manifestano nel periodo neo-natale o nel corso dell’infanzia: - Cognitivo: difficoltà nello sviluppo mentale e motorio. - Comportamentale: insorgenza di ansia, depressione, ritiro sociale, aggressività, iperattività, rabbia. - Organico: disregolazioni neurofisiologiche (coliche gassose, disturbi del sonno o alimentari), infezioni ricorrenti, gravi allergie, asma, malnutrizione e malattia nei bambini che vivono in situazioni di povertà. 7 Il Giornale di Niguarda > A.S.B.I.N. > CHIRURGIA IN VIDEO I calciatori del Milan per i piccoli pazienti attuso, Abbiati, Bonera c’erano! I giocatori rossoneri hanno partecipato all’evento di sensibilizzazione organizzato dall’A.S.B.I.N. (Associazione per la Spina Bifida e l’Idrocefalo Niguarda) presso l’Unità Spinale. L’iniziativa, voluta da Vito Console, ex primario della neonatologia e ora presidente A.S.B.I.N., è stata caratterizzata da una numerosa partecipazione; in particolar modo Gennaro “Ringhio” Gattuso si è fatto apprezzare per la sua disponibilità e, in mezzo a una lunga sequenza di fotografie e di autografi, ha visitato con interesse l’Unità Spinale. G > PER INFORMAZIONI Live surgery ono intervenuti anche Raffaele Pugliese e tutta la sua équipe al “3rd World Congress of Coloproctology and Pelvic Disease”, appuntamento che ha radunato a Roma dal 21 al 23 giugno i massimi esperti in materia. L’Ergife Palace Hotel, sede del congresso, si è collegato via satellite con la sala operatoria del DEA: sugli schermi la videodiretta di un intervento condotto dal Direttore di Chirurgia 1 e Videolaparoscopia del nostro ospedale. S Se vuoi saperne di più sulla patologia collegati sul sito www.asbin.it > PSICOLOGIA Sostegno psicologico per la perdita di persone care Insieme per fronteggiare il lutto l lutto indica la reazione alla morte di una persona cara, intesa come insieme di emozioni e comportamenti legati al dolore per la perdita, che spesso necessita di un aiuto anche di tipo professionale. Parte da questa considerazione il nuovo progetto, a cura del Servizio di Psicologia di Niguarda, che offre la possibilità di un supporto psicologico per coloro che hanno perso un parente o un amico, integrando il counseling individuale con interventi di sostegno psicologico di gruppo. Infatti, la mancanza di un appoggio sociale o istituzionale può (anche se non necessariamente) I esacerbare le inevitabili difficoltà connesse alla perdita. L’elaborazione del lutto è un processo articolato che richiede tempo per arrivare ad una accettazione, anche emotiva, della morte della persona cara. Inoltre, alcuni fattori (come decessi inattesi, prematuri o violenti) possono aumentare la probabilità di sviluppare complicanze d’ordine psicologico e/o psichiatrico. “La perdita di una persona cara - spiega Clara Ajmone, responsabile del progetto costituisce una delle forme più gravi di stress psicologico. Per questo riteniamo necessario che l’Ospedale offra un contesto istituzionale di supporto, che accompagni la persona nel difficile processo di elaborazione. L’obiettivo è quello di favorire, per quanto possibile, l’integrazione del lutto nella propria storia esistenziale, attraverso un percorso di ristrutturazione cognitiva ed emotiva. La costituzione di gruppi omogenei, i cui partecipanti condividano la medesima causa di lutto (incidente o malattia), consente di esprimere le proprie emozioni e di rielaborare adeguatamente la sofferenza legata alla perdita”. Il sevizio è ora attivo. L’équipe di psicologi è pronta ad accogliere ogni richiesta. > PER PARTECIPARE… Le persone interessate possono contattare il numero 02.6444.2306 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00. Gli incontri si terranno all’Unità di Terapia Relazionale della Servizio di Psicologia (Padiglione 27- Grossoni ). Un punto di riferimento per tutte le occasioni Ristorante Pentola d’Oro Via F.lli Bandiera, 25 - Sesto San Giovanni ntrando nel ristorante “Pentola d’Oro” si è subito accolti da una parete piena di fotografie con gente famosa d’ogni tipo. Sono i VIP che da 10 anni a questa parte non si fanno mancare occasione per pranzare o cenare in tutta tranquillità in un ambiente che garantisce qualità superiore e riservatezza. Gennaro Lepore gestisce insieme a Stefania la Pentola d’Oro dal 2001; da allora è tra i ristoranti più noti del territorio, con clienti affezionati non solo del mondo dello spettacolo (vista la vicinanza a Cologno Mond’affari, grazie anche alla stano, se necessario, a mozese). È il luogo ideale per pranzi disposizione dei tavoli e menti di discrezione lavoradi piacere legati a quelli delle diverse sale che si pre- tiva. L’antica struttura è settecentesca ed è stata mutata con il restauro d’inizio secolo in una più suggestiva architettura d’ispirazione Liberty. La Pentola d’Oro è un ristorante che mette a frutto una trentennale esperienza nella ricerca dei sapori più tradizionali della cucina italiana (Gennaro Lepore, di origine calabrese, si occupa di ristorazione da più di 30 anni). La specialità della casa sono diversi tipi di paste fresche, E Gennaro Lepore con Ezio Greggio pesce sempre fresco, e le celebri pennette mantecate al parmigiano, attrazione culinaria per tutti i buongustai. Ogni giorno sono proposti piatti veloci, piatti unici di pesce o di carne per ogni occasione e squisiti dessert fatti in casa. Si può quindi confermare che la Pentola d’Oro è un punto di riferimento molto significativo del Nord Milano per chiunque voglia rilassarsi di fronte a un ottimo piatto caldo e, perché no, chiudere un contratto senza rischio d’indigestione. Il Giornale di Niguarda 11 > NUOVO NIGUARDA Lavori a tempo di record Colore, calore e minor impatto ambientale lavori per il Nuovo Ospedale proseguono a pieno ritmo; il Blocco Sud (che ospiterà l’alta intensità di cura) si presenta, a chi passa nei viali dell’Ospedale o nelle vie adiacenti, nella sua imponenza (si tratta di ben cinque blocchi in uno). Allo stato attuale sono stati eseguiti l’87% dei lavori previsti; all’interno del Blocco sono all’opera centinaia di impiantisti e po- satori impegnati nei lavori di completamento e rifinitura. E all’interno della struttura sono già pienamente visibili i colori che caratterizzano le diverse aree, come previsto dal progetto cromatico predisposto dall’architetto Tornquist. All’esterno è stata invece completata la gigantesca Main Street che collega la nuova realizzazione con il ristrutturato padiglione Ponti. In fase di completamento (tra sei mesi la consegna) i cantieri relativi al Polo Logistico (nella foto) e al Polo Tecnologico (nella foto). In quest’ultimo sono stati posizionati e collegati gran parte dei quadri elettrici e sono in fase di allacciamento sia i cogeneratori che le caldaie. “In particolar modo – spiega l’Ingegner Carlo Maria Badi - utilizzeremo la cogenera- zione, un complesso di tecnologie che permette una produzione combinata di energia elettrica e calore in uno stesso impianto.” Infatti la cogenerazione consente di ottimizzare il rendimento complessivo e l’efficienza di utilizzo del combustibile fossile sino ad oltre l’ 80%; a ciò corrispondono minori costi e minori emissioni di inquinanti. La Main Street che collegherà il Blocco Sud con il ristrutturato padiglione Ponti I lavori proseguono al Polo Tecnologico Gli interni delle nuove camere L'imponente camino, ormai completato, al Polo Logistico I > C.R.A.L. A Verona per l’Aida e poi tutti in vacanza > CHI VISITA NIGUARDA Il gemellaggio con la Giordania Malesi a Niguarda Delegazione ucraina a Niguarda Nei giorni scorsi una delegazione della Giordania ha visitato il nostro Ospedale; a guidarla Alqatitat Ahmad, direttore di tutte le scuole di specialità del Ministero della Sanità e Braizat Abdullhady, direttore del più grande ospedale di Giordania. Sono state messe a punto diverse possibilità di collaborazione. La delegazione ha visitato inoltre diverse strutture del nostro Ospedale, con particolare riferimento all‘area dei trapianti. Guidato da Azhar Zain (preside della facoltà di Medicina dell’Università di Putra - Kuala Lumpur) e accompagnato da Claudio Rossetti, il gruppo ha visitato le strutture del Dipartimento Tecnologie Avanzate. Motivo della visita lo stabilire rapporti di collaborazione nell’ambito della tecnologia diagnostica; in particolar modo è allo studio un percorso formativo per tecnici e medici malesi in radioterapia. I dirigenti e radioterapisti del paese straniero sono stati accolti dal direttore medico di presidio, Roberto Cosentina, e dallo staff. Gli ospiti hanno visitato la Radioterapia e la Gamma Knife. Tra i partecipanti alla visita Igor Shchepotin (direttore dell’Isituto Nazionale per la lotta contro il cancro), Natalya Semikoz (Responsabile della Radiologia del Centro Regionale di Donestk) e Oleksander Fedko (Ministero della Salute). abato 4 luglio per tutti i soci C.R.A.L., e non solo, c’è la possibilità di assistere all’Aida di Verdi nell’affascinante scenario dell’Arena di Verona. Presso la sede del C.R.A.L. l’agenzia viaggi Jojoba Tour, aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16, ti aspetta per prenotare le tue vacanze. Sconti per tutti gli associati. S > PER PRENOTARE C.R.A.L. padiglione 9 - Carati tel. 02.6444.3236 Lun-Ven dalle 10.00 alle 16.00 Il Giornale di Niguarda 12 > INIZIATIVE INTERNAZIONALI Il primo trauma center brasiliano su modello Niguarda Logistica e formazione on the job tra Niguarda e il Brasile i trova nella città di Montes Claros, nel sud-est del Brasile, ed è stato il frutto della cooperazione iniziata nel 2006 tra lo Stato del Minais Gerais (uno dei 27 stati della Confederazione Brasiliana) e la Regione Lombardia. La collaborazione si è strutturata su più livelli e inorgoglisce sapere che le autorità sanitarie brasiliane abbiano guardato al modello organizzativo del DEA di Niguarda per fronteggiare l’emergenza-trauma che nel paese sudamericano ha da sempre avuto i contorni di un’epidemia: in Brasile sono più di 120.000 i decessi per incidenti stradali o per atti di violenza ogni anno, la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. L’organizzazione di una rete territoriale di gestione dell’emergenza è stato il primo passo. Su consulenza di dirigenti e tecnici del trauma center di Niguarda si sono categorizzati gli ospe- S dali del Minais Gerais in tre livelli di funzione: Centro Traumi ad Alta Specializzazione (livello I), Centro Traumi di Zona (livello II), Pronto Soccorso di Stabilizzazione (livello III), con l’obiettivo di indirizzare il paziente verso la struttura più appropriata a seguito dell’entità del trauma subito. A ricevere le richieste di intervento e a “dirigere il traffico sulla rete” una centrale operativa, già funzionante, modellata sull’organizzazione e la tecnologia del 118 italiano. Aggiornamento strutturale e formazione on the job hanno completato il progetto abilitando gli spazi dei dipartimenti ad accogliere le nuove funzioni di trauma center e addestrando il personale alla gestione dell’emergenze. “La discussione dei casi clinici- spiega Osvaldo Chiara, Direttore del Trauma Team- ha dimostrato la notevole preparazione medico-chirurgica dei colleghi brasi- liani e la loro capacità di risolvere situazioni complesse, spesso con risorse estremamente limitate. Il valore aggiunto su cui ci siamo focalizzati è stato la necessità di adottare protocolli concordati per ottimizzare la presa in carico del paziente nel percorso terapeutico multidisciplinare, tipico della cura del trauma maggiore.” Nell’ambito formativo rientra inoltre la pubblicazione nel gennaio 2009 del testo “Protocolo para atendimento intra-hospitalar do trauma grave”, edizione brasiliana di un manuale universitario scritto da Osvaldo Chiara e Stefania Cimbanassi che raccoglie tutte le principali procedure di gestione del paziente con lesioni traumatiche gravi, destinato alla formazione specialistica post-laurea dei medici d’urgenza, chirurghi, anestesisti ed infermieri dei dipartimenti d’urgenza. La collaborazione tra il nostro > SOLIDARIETÀ ospedale e l’Università Federale del Minais Gerais proseguirà negli anni a venire con la possibilità di scambio di specializzandi e docenti e la condivisione di lavori scientifici tra le due istituzioni. Inoltre sono giunte al nostro Ospedale nuove offerte di collaborazione da altri stati della Confederazione Brasiliana. Al più presto il via alla cooperazione con il Pernambuco. La centrale operativa brasiliana, costruita su modello del 118 italiano > LA LETTERA DEL PRESIDENTE FORMIGONI Da Haiti arriva Louseda, 7 anni L’intervento sarà possibile grazie a Filomondo e a Regione Lombardia iguarda General Hospital Internazionale e l’ultimo caso è proprio di questi giorni: Louseda, bimba di 7 anni, di Haiti affetta N Maria Lodovica Volpi e Monsignor Vittorio Bruni da meningocele fronto-etmoidale, una severa malformazione cranica, sarà operata nel nostro Ospedale. L’intervento è necessario per la sopravvivenza di Louseda, che potrà contare sulle cure di un’équipe multidisciplinare composta da specialisti della pediatria, chirurgia pediatrica, neurochirurgia e maxillo facciale; nel team anche Maria Lodovica Volpi, chirurgo pediatrico che ha seguito il caso sin dall’inizio. Il trasferimento a tempo di record è stato reso possibile dall’Associazione Filomondo, il cui presidente è il “nostro” Monsignor Vittorio Bruni, e dalla Regione Lombardia che ha attivato tutti i canali a disposizione per il ricovero. Riportiamo la lettera firmata dal Presidente Roberto Formigoni che ha messo in moto la macchina della solidarietà. > CONTINUA EDITORIALE SEGUE DALLA PRIMA Un secondo livello di attività estere riguarda la formazione di personale sanitario all’interno di accordi con istituti internazionali. In questo panorama si iscrive l’accordo con alcune cliniche della Bulgaria per la formazione di un’équipe che avvii l’attività di due nuove cardiochirurgie; i medici in formazione trascorreranno un anno intero coi nostri cardiochirurghi per l’acquisizione di tecniche e competenze da trasferirsi poi nel loro paese. Attività analoghe sono in attivazione con medici di Singapore per la formazione in cardiologia (elettrofisiologia) e tecnici malesi che verranno ad affinare le conoscenze in radioterapia. Tutte queste attività, oltre che capaci di apportare nuove risorse da reinvestire in ricerca e sviluppo, costituiscono una costante fonte di stimolo per mantenere il passo come avanguardia scientifica nel panorama internazionale. Inoltre nel 2008 Niguarda, su richiesta di Regione Lombardia, ha accolto 15 pazienti (prevalentemente bambini) che sono giunti nel nostro ospedale in quanto affetti da gravi patologie non curabili nella loro nazione, trovando alla Ca’ Granda accoglienza e cura “a conforto dei molti che soffrono e sperano” così come riporta la targa presente già dal 1939 nell’ingresso monumentale del nostro ospedale. Carlo Nicora Direttore Sanitario NIGUARDA GENERAL HOSPITAL INTERNAZIONALE Ucraina Bosnia MASSACHUSETTS FRANCIA FLORIDA ROMANIA BULGARIA Kosovo Albania GIORDANIA Haiti BENIN BRASILE COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI RICOVERI PAZIENTI STRANIERI ERITREA Congo LIBANO Afghanistan Iraq SINGAPORE Etiopia MALESIA 13 Il Giornale di Niguarda > L’ALBUM FOTOGRAFICO DELLA SERATA “Conversazione a teatro” Le promesse della scienza, le domande della fede. Quale speranza per l’uomo? Ne hanno parlato Mons. Rino Fisichella ed Edoardo Boncinelli l 18 giugno si è tenuta al Piccolo Teatro Studio di Milano la serata teatrale promossa dall’Ospedale nell’anno in cui ricorre il settantesimo anno dalla sua fondazione. Innovativo il format dell’evento, una sorta di contaminazione tra l’arte drammatica e il dibat- I tito su un tema di grande attualità. Sul palco anche due attori del Piccolo la cui lettura di brani è stata lo spunto per la Conversazione. Si è discusso sulle straordinarie scoperte della Scienza che testimoniano l’instancabile ricerca dell’uomo nel superare i suoi limiti ma nello stesso I due relatori, grazie anche al giornalista Andrea Monti, hanno discusso a toni pacati ma con lucidità e fermezza i punti di vista dello scienziato e della Chiesa, mettendo in luce un rapporto, Scienza e Fede, attualissimo e spesso vittima di posizioni inconciliabili e a volte ideologiche. Il saluto tra il prof. Rovelli e il Direttore Cannatelli tempo pongono alcuni interrogativi. La scienza si deve porre dei limiti? Recenti fatti di cronaca, come il caso di Eluana Englaro, l’incredibile storia di Thomas Beatie, transgender americano alla sua seconda gravidanza, il dibattito negli USA sui finanziamenti alla ricerca sulle cellule Edoardo Boncinelli, professore di Biologia e Genetica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Autore di diversi libri sul tema della Scienza. Il Direttore Amministrativo Marco Trivelli accoglie gli ospiti all’ingresso del Piccolo Teatro staminali embrionali, i proclamati esperimenti di clonazione umana sollecitano una società spesso disorientata di fronte ad eventi che fino a pochi anni fa sarebbero stati impensabili. Inoltre, è realmente possibile un dialogo tra Scienza e Fede o sono mondi lontani e inconciliabili? Mons. Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense e Presidente della Pontificia Accademia per la vita. Interventi e opere di Eschilo, Dante Alighieri, Bertold Brecht, Max Planck, Jerome Lejeune, Galileo Galilei, Joseph Ratzinger e Werner Heisenberg. Ospiti tra le prime file Costantino De Giacomo e altri medici fuori dal teatro Panoramica della Sala del Piccolo Teatro L'intervento del Direttore Generale, Pasquale Cannatelli Da sinistra Virgilio Ferruccio Ferrario, Preside di Facoltà di Medicina di Milano, Carlo Camnasio, Carlo Magni, rispettivamente Presidente e dirigente Philips, e il Consigliere Giuseppe Villa in rappresentanza del Ministro Bondi Tra i primari presenti all'evento Aldo Bocciardi, Salvatore Garsia (ex primario), Enrica Morra e Luciano De Carlis Da sinistra Pasquale Cannatelli, Direttore Generale, Carlo Nicora, Direttore Sanitario, Marco Trivelli, Direttore Amministrativo, la Senatrice Maria Pia Garavaglia, Giovanna Oliva, Referente A.U.S. Niguarda, e Alberto Fontana, Centro Clinico Nemo Il Maestro Azuma, giurato del concorso “Cura e speranza” Tra il pubblico Massimo Collice, Silvia Carabellese, Roberto Cosentina e Giorgio Uccellini, ex Dirigente Amministrativo Un ringraziamento speciale a Philips e Telecom che hanno reso possibile la serata > FLASH Nel corso della serata c’è stata la premiere dello spot del Niguarda “VERSO IL NUOVO” recitato da “attori” dell’ospedale e realizzato grazie al contributo di Medtronic. Per vederlo clicca: www.ospedaleniguarda.it “Da 70 anni l’Ospedale Niguarda è un punto di riferimento non solo per Milano e la Lombardia ma anche per tutto il territorio nazionale. Questa ricorrenza, che coincide con il rilancio dell’Ospedale e la nascita di una struttura nuova e innovativa, è per noi un’occasione preziosa per riproporre la missione di questa grande opera: ‘cura, speranza, conforto’, anche attraverso un dibattito che ci invita a riflettere sul contributo della Scienza alla cura dell’uomo.” - sottolinea Pasquale Cannatelli, direttore generale dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda – “Siamo orgogliosi quindi di collaborare con uno dei più importanti punti di riferimento culturali della città e del Paese, il Piccolo Teatro, per offrire a Milano un’importante occasione per approfondire un tema fondamentale per il futuro dell’Uomo.” 15 Il Giornale di Niguarda > DONAZIONI > ASSOCIAZIONI Nuovi PC per i piccoli dell’oculistica resso il Reparto di Oculistica Pediatrica è stata inaugurata, giovedì 4 giugno, la prima aula informatica per ipovedenti. Tre postazioni computer con software e tastiere speciali ed un video ingranditore da tavolo con scanner sono stati donati da Credito Valtellinese per i piccoli pazienti. “Siamo molto contenti di partecipare a questo progetto pilota e ringraziamo il Credito Valtellinese per questa importante e lodevole iniziativa che consente l’utilizzo della tecnologia informatica per i nostri pazienti ipovedenti - afferma Elena Piozzi (nella foto al centro), Direttore del Reparto di Oculistica Pediatrica - . I sussidi informatici sono un supporto ideale per i piccoli pazienti perché consentono l’utilizzo del residuo visivo permettendo loro sia l’attività scolastica sia l’attività ludica.” P Trapianto epatico Oltre 1.000 trapianti: nuovi orizzonti on ha né la celebre bacchetta, né la tanto decantata polvere, ma l’intento da cui è animata è altrettanto magico. FATE (Associazione Amici Trapianto Epatico Onlus) è una associazione fortemente voluta dalla signora Antonella Beretta (nella foto al centro) con lo scopo di aiutare il malato in attesa di trapianto ed accompagnarlo, dopo l’intervento, nel suo percorso di nuova vita seguendo sia lui che la sua famiglia. L’associazione si prefigge di sostenere la ricerca a favore di nuove tecniche chirurgiche e di farmaci per migliorare sempre più la qualità di vita del paziente trapiantato. Tra le iniziative anche campagne per sensibilizzare la donazione di organi presso Scuole, Pronto Soccorso e Comuni. La nuova associazione è stata presentata con una serata di N www.fateonlus.org gala alla sala Executive dello stadio Meazza di San Siro; tra i presenti (vedi foto) lo staff dirigenziale del nostro Ospedale, l’èquipe di Luciano De Carlis, direttore Unità Trapianti di Fegato, l’assessore regionale Massimo Ponzoni, il presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri, il calciatore nerazzurro Cambiasso e il vicedirettore generale dell’Inter Stefano Filucchi. > PER SAPERNE DI PIÙ tel. 02 6444.4673 da lunedì a venerdì, dalle 9.00 alle 18.00 www.fateonlus.org - [email protected] > PAROLA ALLO SPECIALISTA Il Giornale di Niguarda Che cos’è... il COLLASSO? Lo spiega Ruggero Ruggeri del Dipartimento Medico Polispecialistico l collasso è l’improvvisa mancanza di pressione arteriosa del sangue nel corpo umano. Le cause del collasso possono essere di diversa natura: i motivi più frequenti di collasso cardio-circolatorio sono l’insufficienza del cuore nel pompare sangue nel corpo, una grave emorragia, una esposizione eccessiva del corpo al calore. I TUTTA COLPA DELLA BASSA PRESSIONE… Il collasso presenta alcuni sintomi tipici. Poiché c’è una mancanza di pressione sanguigna il corpo reagisce automaticamente per cercare di mantenere una pressione arteriosa adeguata presso gli organi vitali, e quindi “sacrifica” le parti periferiche del corpo. Si ha, dunque, una vasocostrizione degli organi periferici, pelle pallida, fredda e sudata, polso appena percettibile, respiro affannato. Inoltre si registra quasi sempre una tachicardia, cioè un aumento del numero di battiti cardiaci: infatti il corpo cerca di far fronte alla carenza di pressione arteriosa del sangue auAttenzione al caldo! mentando il numero di battiti del cuore, per mantenere costante la gittata cardiaca. Inoltre porta alla sonnolenza, ad un calo di attenzione e anche allo svenimento. …ATTENZIONE AL CALDO! Nel collasso da calore (o sincope da caldo) il corpo riceve una quantità eccessiva di calore e non riesce a cederlo all’esterno (ad esempio a causa di abbigliamento che non fa traspirare il corpo, oppure una forte umidità dell’aria o la scarsa ventilazione). In caso di collasso da calore la cosa migliore è chieder l’intervento di un medico, nel frattempo è bene porre l’infortunato in posizione antishock (sdraiato supino sollevandogli le gambe), coprirlo e vigilare costantemente le funzioni vitali. Periodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda DIRETTORE RESPONSABILE: PASQUALE CANNATELLI Coordinatore Editoriale: Monica Cremonesi In redazione: Giovanni Mauri, Andrea Vicentini, Maria Grazia Parrillo e Federico Rossi Marketing: Matteo Stocco Direzione e redazione: Piazza Ospedale Maggiore 3 20162 - Milano - tel. 02 6444.2562 [email protected] Foto: Archivio Niguarda copyright Progetto grafico: Lara Angonese Stampa: STEM EDITORIALE SPA Via Brescia 22 - 20063 Cernusco sul Naviglio - Milano tel. 02.92104710 Tiratura: 30.000 copie Reg. Tribunale Milano: n. 326 del 17 maggio 2006 Pubblicità: Spada Pubblicità tel. 02.24.30.85.60 Fax 02.24.30.01.56 www.spadapubblicita.it. Pubblicato online sul sito: www.ospedaleniguarda.it