COMUNITÀ CRISTIANA CATTOLICA
UNITÀ PASTORALE DI MERENDAORE - PARLATI - RECOARO ROVEGLIANA
ANNO CATECHISTICO 2014 - 2015
L’EUCARISTIA E’…
2.LITURGIA DELLA PAROLA
La liturgia della parola si svolge principalmente
attorno all’ambone. L’ambone rappresenta il luogo
in cui la Scrittura ritrova, grazie a chi la proclama,
visibilità (cioè un corpo) e vocalità (cioè respiro e
suono). Tutto per farci intuire che scopo della
liturgia della parola non è l’assimilazione di temi,
concetti, esempi ed esortazione, ma l’incontro con
la persona del Risorto. Prima che sapienza , la Parola di Dio qui è
presenza, relazione.
PRIMA LETTURA:
E’
un
brano
dell’Antico
Testamento, e ci racconta ciò che
Dio ha fatto e detto al suo popolo
prima della venuta di Gesù. Le
lettura più che lette vengono
proclamate
a
favore
di
un’assemblea che le ascolta (non le legge sul foglietto).
L'annuncio è direttamente legato all’ascolto, secondo quello che
ha detto Gesù: “ Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di
Dio e la mettono in pratica” (Lc. 11,28).
SALMO RESPONSORIALE:
A Dio che parla, noi rispondiamo anzitutto con il salmo
responsoriale. E’ formato da alcuni versetti di
un salmo, i quali vengono cantati o proclamati
dal “ salmista”. Possiamo considerare il salmo
responsoriale come una prima risposta della
comunità alla Parola che le è presentata. Per
questo il Salterio (nome dato all’intera
raccolta di 150 salmi) è la guida per eccellenza all’incontro
autentico con Dio nella preghiera.
SECONDA LETTURA:
E’ un brano del Nuovo Testamento e ci
racconta, attraverso gli Atti e le lettere degli
Apostoli, la storia delle prime comunità.
Ascoltando le letture siamo, come Maria di
Betania, seduti ai piedi del Maestro, per
ascoltare la sua Parola e lasciarci trasformare da essa.
L’ALLELUIA:
Alleluia è la trascrizione dall’ebraico e
significa: lodate Dio. Per il suo carattere, gioioso
e trionfante, l’alleluia evoca il canto degli angeli
nella liturgia celeste dell’Apocalisse, dove
appare come un ritornello che scandisce la loro
acclamazione: “ Udii come una voce potente di
una folla immensa nel cielo che diceva:- Alleluia! Salvezza,
gloria e potenza sono del nostro Dio: perché veri e giusti sono i
suoi giudizi…Alleluia!” (Ap. 19,1-4.6-7)
VANGELO:
Qui è Gesù che parla, per questo, lo ascoltiamo stando
in piedi. Il canto dell’Alleluia accompagna
la
processione dell’evangeliario (libro
libro che contiene i
Vangeli). Il rito è molto semplice: colui che proclama
il Vangelo prende l’evangeliario (parola di Cristo) da
sopra l’altare (che rappresenta Cristo)) e lo porta
all’ambone. Il Vangelo del Signore Gesù Cristo
costituisce il vertice e la chiave di comprensione di
tutte le Scritture: è al centro e al culmine della liturgia
della parola. Alle parole del presidente –Dal
Dal Vangelo secondo
N.- l’assemblea risponde –Gloria a te, o Signore-.
Signore Segnandosi
con una piccola croce su fronte, labbra e petto, significa chiedere
che la Parola entri nel profondo dei nostri pensieri, si esprima con
le nostre parole e dimori nel nostro cuore.
OMELIA:
La parola omelia significa conversazione,
colloquio familiare. Così l’omelia appare come
una conversazione familiare dove il sacerdote
spiega, commenta e attualizza la Parola di Dio,
per aiutarci a scoprire come possiamo “metterla
in pratica” nella nostra vita e fare in modo che
porti frutto.
CREDO (o professione di fede)
Abbiamo ascoltato, ora rispondiamo …Dio si è fatto conoscere
da noi: recitando insieme il Credo noi gli rispondiamo
esprimendo la nostra fiducia, la nostra fede. La preghiera del
Credo è un riassunto della nostra fede: “professare” la fede
significa “dichiarare apertamente” ciò in cui crediamo. Nel
Credo troviamo tutta la storia sacra dalla Creazione alla Vita
eterna, passando per l’Incarnazione, la venuta dello Spirito
Santo, il mistero della Chiesa e dei Sacramenti. Per questo noi,
ad un certo punto, diciamo che stiamo celebrando il “ mistero
della fede”.
PREGHIERA DEI FEDELI
Dopo aver ascoltato e attualizzato
preghiamoper...
la parola di Dio, dopo essersi
riconosciuta nella medesima fede
un cuor solo ed un’anima sola, la
comunità intera sente il coraggio di
prendere la parola davanti a Dio,
per intercedere come Abramo (Gen.
18,18ss.) e come Mosè (Es. 32,3035) in piena fiducia. Questa
preghiera dei fedeli è detta “universale” perché fa uscire la
comunità da se stessa e le ricorda il pensiero che deve avere per
tutta la Chiesa e per il mondo intero. Tutto ciò per cui noi
preghiamo sarà, subito dopo, portato insieme al pane e al vino
e posto nelle mani di Cristo perché venga trasformato.
Scarica

FASCICOLO LITURGIA DELLA PAROLA