La scelta della forma
giuridica
(versione 01_2012)
Classe quarta A IGEA a.s. 2011 – 2012
Salvatore Nucci
Introduzione
Quando si intraprende una attività aziendale, il primo passo da compiere è
quello relativo alla scelta se avviare un’impresa individuale oppure costituire
una società con altre persone. In questo secondo caso bisogna esaminare le
varie forme giuridiche previste dal nostro ordinamento ed individuare la più
adatta alle proprie esigenze.
La valutazione di “convenienza” va fatta alla luce di numerosi fattori, di
natura non esclusivamente economica.
Valutazione di convenienza 1
Gli aspetti più importanti da valutare
sono:
• se provvedere individualmente al totale
finanziamento del capitale necessario per la
costituzione
dell’azienda
o
conferirlo
unitamente ad altri soci (dimensione
aziendale, fabbisogno finanziario)
• se
farsi
totalmente
carico
della
responsabilità civile e di ogni altro rischio
aziendale o condividerli con altri (rischio
attività, tipo di responsabilità)
• possibilità di utilizzare particolari strumenti
di finanziamento
Valutazione di convenienza 2
• entità
degli
oneri
per
il
funzionamento della società
• trattamento fiscale
• se assumere ogni decisione per la
gestione aziendale in piena
autonomia o condividere scelte e
proposte di altre persone.
Ditta individuale 1/3
È ideale per chi non ha soci e soprattutto ha l’esigenza e
la volontà di lavorare in piena autonomia.
Solitamente viene scelta per imprese di dimensioni
limitate, con volume di affari contenuti, come ad
esempio le attività artigianali.
Ditta individuale 2/3
Vantaggi
Per l’avvio dell’attività è sufficiente iscriversi alla Camera di Commercio e
ottenere una partita IVA, senza dover ricorrere ad un notaio. Gli oneri
fiscali, amministrativi e contabili sono ridotti al minimo. Non è necessario
tenere libri sociali e la costituzione o lo scioglimento dell’impresa non sono
tassati. Per liquidare l’attività bisogna chiudere la partita IVA e
comunicare la cessazione alla Camera di Commercio, all’INPS e INAIL. È
obbligatorio tenere i libri previsti dalla normativa fiscale e cioè libri IVA e
libri contabili.
Ditta individuale 3/3
Svantaggi
Il problema si pone nella denuncia dei redditi, in quanto i redditi
dell’impresa si sommano a quelli personali e quindi tassati a loro volta con
le aliquote progressive previste dall’Irpef. In questo modo più è alto il
guadagno
più
lieviteranno
le
imposte.
Inoltre il rischio dell’impresa coinvolge tutto il patrimonio personale
dell’imprenditore.
Impresa Familiare 1/4
È una particolare forma dell’impresa individuale dove oltre al titolare
partecipano uno o più familiari (il coniuge, i parenti fino al terzo grado, gli
affini entro il secondo grado).
Particolarmente indicata per volumi di affari ridotti, quindi attività
artigianali e commerciali.
Vantaggi e svantaggi
Oltre a quelli già indicati per l’impresa individuale c’è un vantaggio di
natura fiscale, legato al fatto che il reddito viene distribuito anche sui
familiari (risparmio Irpef attraverso l’abbattimento degli scaglioni fiscali).
Alla chiusura della collaborazione, al familiare spetterà una quota parte
del maggior valore dell’azienda maturata dal momento in cui quest’ultimo
è entrato a far parte dell’impresa familiare.
Impresa Familiare 2/4
Attenzione
….. qualche volta l’imprenditore birichino
utilizza illecitamente l’istituto dell’impresa familiare per:
1. ottenere vantaggi fiscali (pagando meno Irpef), attribuendo
una quota di utile al collaboratore familiare anche se
quest’ultimo non presta la propria opera nell’impresa;
2. ottenere vantaggi contributivi (per es. pensione) a favore
del collaboratore familiare, assicurandolo anche se
quest’ultimo non presta la propria opera nell’impresa.
Società di persone 1/3
Queste società hanno caratteristiche simili alle ditte individuali,
in quanto dal punto di vista fiscale viene pagata prima l’Irap,
dopodiché viene ripartito l’utile tra i soci (in base alle diverse
quote di partecipazione).
Questa formula è particolarmente consigliata per imprese di
piccole dimensioni con un numero ridotto di soci e di capitali,
ad esempio per attività agricole, commerciali o di servizi.
Società di persone 2/3
Vantaggi
I costi di costituzione e della gestione ordinaria sono
sufficientemente contenuti e i giovani possono trarre beneficio
in quanto possono avvalersi di (eventuali) finanziamenti e
contributi regionali. Inoltre le procedure fiscali, contabili e
tributarie sono agevolate.
Non è previsto un capitale minimo per la loro costituzione.
Società di persone 3/3
Svantaggi
Il rischio maggiore deriva dal fatto che tutti i soci (ad
eccezione degli accomandanti delle Sas) hanno responsabilità
illimitata e solidale (indipendentemente dalla quota di
partecipazione, anche un semplice 1%) quindi in caso di
fallimento i creditori possono avvalersi anche sul patrimonio
privato dei membri della società. È fondamentale la scelta di
soci onesti, leali e professionali.
Associazione in partecipazione 1/2
Col contratto di Associazione in partecipazione l’associante che è l’imprenditore, sia questo individuale o collettivo attribuisce all’associato una partecipazione agli utili
(dell’impresa in generale o di uno o più affari); l’associato in
cambio fornisce all’associante del capitale o del lavoro.
In questo rapporto l’associato non diventa socio
dell’imprenditore: quest’ultimo conserva interamente la
disponibilità dell’azienda e la responsabilità della gestione. Se
il risultato dell’attività è negativo, l’associato partecipa alle
perdite entro e non oltre i limiti del conferimento eseguito.
Associazione in partecipazione 2/2
Negli ultimi anni l’istituto dell’Associazione in
partecipazione è stato spesso usato in forma non appropriata
per ottenere prestazioni di lavoro senza stabilire un regolare
rapporto d’impiego con il prestatore d’opera. Se il rapporto
reale è quello di lavoro subordinato, il ricorso a questa
soluzione può essere molto pericoloso (per es. in seguito ad
accertamenti degli enti previdenziali e dell’Ispettorato del
lavoro) sia per l’associante che per l’associato.
Società di capitali 1/4
Vantaggi
La responsabilità dei soci dipende dalle quote di capitale che hanno
investito e soprattutto non è personale, perciò i creditori non possono
avvalersi sul loro patrimonio privato
Ci sono enormi vantaggi a livello fiscale in quanto gli utili dell’azienda
sono liberamente gestibili, possono essere accumulati e distribuiti ai soci
nei momenti fiscalmente più convenienti.
La gestione aziendale può essere conferita anche a chi non è socio. Il ruolo
dei soci passa in secondo piano rispetto ai capitali che loro stessi hanno
investito.
Società di capitali 2/4
Vantaggi
Per le SpA, la possibilità di :
1 - autofinanziarsi attraverso l’emissione di nuove azioni. In questo caso il
neo azionista entra a titolo di “proprietario” all’interno della società
2 – ricorrere al finanziamento esterno attraverso l’emissione di
obbligazioni. In questo caso l’obbligazionista entra a titolo di
“finanziatore” della società assumendosi meno rischi ma rinunciando ad
una eventuale maggiore distribuzione di utili rispetto al rendimento del
prestito obbligazionario
Società di capitali 3/4
Svantaggi
Elevate spese di costituzione che, oltre alle spese notarili comprendono
imposte di registro proporzionali al capitale sociale e alla natura dei
conferimenti. Visto che le società di capitali hanno un capitale sociale
minimo, a differenza delle società di persone, verseranno maggiori
imposte.
Elevate spese di gestione in quanto gli aspetti burocratici e fiscali sono
complessi. Si pensi alla gestione degli organi societari: convocare
l’assemblea di una SpA con numerosi azionisti comporta il sostenimento di
costi per la pubblicazione della convocazione, spese affitto locale ecc;
costi da sostenere per le consulenze del collegio sindacale o del comitato di
controllo.
Co n fron to tra forme societarie
Fonti
• Unioncamere La scelta della forma giuridica (dispensa i
69 pagine, anno 2005)
• Provincia di Ferrara Guida alla scelta della forma
giuridica dell’impresa (dispensa 25 pagine, anno 2004)
• Libro di testo: Telepass 4, percorsi modulari in economia
aziendale, tomo 2, di Boni – Ghigini – Robecchi, ed.
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