4. Editando
La Metamorfosi del potere locale
Appassiscono gli intermediari, cresce la forza delle associazioni di scopo
consapevoli di dover prendere in mano le redini
sulle questioni più importanti
di David Paris
L’interesse pubblico per ciò che avviene è elevato,
non solo in termini numerici, ma anche in relazione
alla partecipazione nel generare le notizie. Gli utenti sono parte integrante del processo informativo ed
agiscono ad unisono con i mezzi di comunicazione
nella diffusione. Nei contenuti invece traspare il desiderio di perorare quelle cause che il sistema politico
istituzionale, indebolito nell’ossatura della credibilità,
non riesce a perseguire. E’ anche una conseguenza
del deficit democratico: quando scegliendo un candidato piuttosto che un altro il risultato non cambia.
Da una consapevolezza negativa, ne deriva una positiva, vale a dire, quella di un popolo più cosciente
della propria solitudine e più determinato a riprendere
un ruolo, che non si accontenta dello spettacolo delle
marionette ma che tira dritto al dunque. E mentre dei
portavoce screditati tentano di allungare la fine mandato, la società informata esercita la propria influenza
parlando di fatti, soluzioni o semplicemente di bisogni
non soddisfatti. Nella rete si concentrano argomenti
che in qualche misura riguardano l’ambito politico.
La nostra testata è diventata un punto di riferimento per molte persone comuni che hanno
qualcosa da dire. Una specie di istituto statistico
del sentore comune che oggi ci dice come al comune cittadino non rimane altro che divulgare pubblicamente il proprio dissenso, ottenendo, quando lo
fa con cognizione di causa, risultati molto più concreti
che interloquendo con gli avanzi del sistema politico
irretiti da servitù di servizio.
Sono sempre più disertate le iniziative politiche timbrate da questo o da quel soggetto; altri invece, per
timore di essere snobbati dal pubblico, sfogano i loro
impulsi mediatici per avere il consenso sperato.
Cercano argomenti per avere qualcosa da dire e non
per avere qualcosa da fare.
Destano sempre meno interesse i comunicati dei partiti, special modo quelli che sono diventati un mantra
massonico per gli addetti ai lavori; epistolari d’invettive incuranti di mantenere un dialogo aperto con i
lettori.
Così molti cittadini che
vogliono fare
della
REAL POLITIK, decidono di organizzarsi in
associazioni di scopo,
parlare oggettivamente di qualcosa che sia
diverso dall’agone di
bandiera. Sono i cittadini della politica del
fare che rimasti orfani decidono di tutelarsi.
Questo avviene ovunque e in tutti gli ambiti.
Cittadini riuniti in Comitati (o altre forme) chiedono la
chiusura di Cupinoro e riescono ad avere un risultato
(non vincere una guerra ma almeno giocare un ruolo);
parlano di legalità e mettono in subbuglio il palazzotto; protestano contro le modalità e i costi della raccolta differenziata per riaprire una trattativa.
Eppure la comunicazione, se non è nelle mani di partigiani o di fanatici è uno strumento molto utile al bene
comune.
Ci sono circoli didattici di Ladispoli che attraverso la
rete dialogano ogni giorno con migliaia di genitori e
viceversa. Si scambiano informazioni e realizzano
qualcosa di utile per il futuro dei propri figli.
Si parla sempre più spesso del bene comune, ma
sempre meno nei Comuni. Soprattutto quando si
vede un politico che va in giro con il cappello a far da
intermediario alla democrazia dei passaggi.
La metamorfosi kafkiana del potere ha trasformato la politica in uno scarafaggio che dondola sulla
schiena ricurva. Muove le sue zampette in aria ma
non fa nulla, aspetta solo di essere schiacciato dagli
eventi. La diffusione delle idee invece incute paura,
soprattutto perché non può essere ignorata da chi
preferisce muoversi nel lerciume. Esprimere pubblicamente e con cognizione un’istanza - scevri da
ridicole strumentalizzazioni - esercita una pressione
positiva. Coloro che vogliono far politica seriamente
devono cambiare direzione, ripartire da quella parte
di società che parla oggettivamente di qualcosa e in
quel contesto dimostrare se hanno o meno una funzione utile.
8. Nel Territorio
15 ANNI DI BAGNI NElla cacca
INTANTO PALIOTTA E PASCUCCI rischiano il divorzio
IL COMUNE UNICO GALLEGGIA NEL LIQUAME NOSTRUM. SUGLI
SCARICHI ABUSIVI TUTTI SAPEVANO. LA MAGISTRATURA ORA INDAGA:
3 milioni di ingiunzioni, sei funzionari indagati, decine di verbali.
Ma Pascucci rilancia, in arrivo i milioni di ACEA
di Eugenio Vallone
Tutti lo sapevano. E la magistratura alla fine interviene. Parliamo
degli scarichi abusivi nel fosso
Manganello dove scorrono le acque chiare che si immettono nel
fosso Vaccina che a sua volta sfocia nel mare di Ladispoli con zampilli di escherichia coli.
Gli scarichi di acque nere si immettono direttamente nelle acque chiare per poi sfociare con
tutto il loro carico di batteri fecali
commisti a detersivi sulla pelle dei
bagnanti che verranno. La pustola finalmente scoppia. 3 milioni di
euro d’ingiunzioni, sei funzionari
del comune denunciati per abuso
ed omissione di atti d’ufficio, 64
verbali amministrativi. Le indagini
della Guardia Costiera di Civitavecchia guidata dal comandante
Tarzia in merito alle numerose criticità ambientali di Cerveteri portano alla luce numerosi sversamenti
e abusivismi. Addirittura una lottizzazione priva di allaccio alla rete
fognaria, con gli scarichi sversati
direttamente in mare.
Il sindaco Paliotta, appresa la notizia, ha messo in bocca il pugnale paventando di dichiararsi parte
lesa. “Attraverso le verifiche della
Capitaneria – dice Paliotta – le indagini della Procura hanno accertato quello che da almeno quindici
anni i vari sindaci di Ladispoli hanno sempre detto: l’inquinamento del litorale tra Civitavecchia e
Fiumicino dipende dalla mancata
depurazione di insediamenti posti
nel retroterra e da alcuni depuratori mal funzionanti. Ladispoli
ha sempre rispettato gli obblighi
di legge e il nostro impianto ha
sempre depurato perfettamente, come dimostrano le ventennali
verifiche dell’Arpa. Aldilà
delle responsabilità personali – conclude Paliotta – quello che a noi interessa ora è che ognuno
faccia la propria parte,
e gli impianti necessari vengano realizzati al
più presto. L’economia
turistica di tutto il litorale
è stata danneggiata, e
il Comune valuterà con
l’ufficio legale la possibilità di costituirsi nel procedimento come parte
lesa, a nome di tutti gli operatori
balneari e della comunità intera:
c’è stato un danno economico e di
immagine, oltre che ambientale”.
A Pascucci si drizzano i capelli:
“Quelle di Paliotta – ha replicato il
sindaco etrusco – non sono parole da amministratore di una città
anche perché quando il comune di
Ladispoli ha effettuato i lavori antierosione buttando in quel modo i
soldi e creando danni alla nostra
costa, non ci siamo costituti parte
civile. Paliotta sostiene che da 15
anni i sindaci hanno puntato l’indice contro l’inquinamento. Peccato
però che mentre Paliotta amministrava Ladispoli e Ciogli, ex sindaco di Ladispoli, era alla guida
del comune di Cerveteri, questo
problema ambientale, assieme,
non lo hanno risolto”. Ma Pascucci
ne ha avute anche per la magistratura. “Le responsabilità non le
accertiamo noi – ha tuonato il sindaco di Cerveteri – ma le accerta
l’autorità giudiziaria e ci sembra
che lo faccia anche preferendo
parlare con i giornalisti piuttosto
che con gli enti”.
Come sempre la verità è nel mezzo: se da un lato pascucci non
poteva non sapere, dall’altro il
mettere le mani avanti del sindaco Paliotta si inserisce in un filone:
l’allora sindaco di Ladispoli Gino
Ciogli (centrosinistra), già nel
2000-2001 contro l’allora sindaco
di Cerveteri Guido Rossi (centrodestra) lamentava gli scarichi
abusivi nel fosso Manganello. La
cosa assurda è che da allora sono
passati 15 anni, 15 anni di bagni al
mare tra i batteri fecali e vari sindaci e prefettizi si sono alternati.
Da allora qualche fondo è stato
comunque dissipato: canalizzazione delle acque scure, pompe
di sollevamento per il depuratore
di Cerenova-Furbara, messa in
opera del depuratore di Valcanneto, istruttoria pratiche per la
costruzione dei depuratori di Ceri
9. Nel Territorio
e del Sasso non funzionali. Ma tra
un commissario e l’altro Cerveteri
resta in stato di profonda arretratezza: la rete fognaria, in alcuni
punti di Cerveteri, è inesistente. Il
depuratore di Ceri ad esempio non
è stato mai costruito, e quello del
Sasso è entrato in funzione dieci
anni dopo i finanziamenti erogati
dalla Regione.
Il consigliere dell’area metropolitana Federico Ascani dice la sua:
Contro l’inquinamento e per la difesa del mare sforzi non sufficienti.
occhio anche al Tevere
In relazione agli incresciosi fatti inerenti gli scarichi abusivi nel mare di
Ladispoli provenienti dai rigagnoli
infetti di Cerveteri ed in concomitanza alle indagini della procura in
corso su abusivi e tecnici che hanno provocato lo scoppiare di polemiche e chiarimenti di carta tra i
due comuni sul come gestire in futuro l’emergenza senza incorrere
negli errori del passato, interpelliamo un rappresentante dichiaratosi
al di sopra dei campanilismi tra i
singoli territori, neo eletto membro
dell’ente sovracomunale della Città Metropolitana, l’on.Federico
Ascani. Chiediamo un parere sul
tema ambientale:
“Gli sforzi fatti negli ultimi 15 anni
a difesa del nostro territorio contro
l’inquinamento, e in particolare per
la difesa del mare, non sono stati sufficienti” dichiara seccamente il consigliere. “Mi congratulo
comunque con la Capitaneria di
Porto di Civitavecchia per la serie
di controlli nei Comuni del comprensorio. Non possiamo pensare
a un litorale etrusco-romano rassegnato come già correttamente
sostenuto anche dai Sindaci dei
Comuni coinvolti. Solo facendo
sistema possiamo vincere le sfide
del futuro e tutelare per davvero il
nostro territorio. Dopo l’indagine
credo che ciò che interessa di più
ora è che il problema venga risolto
e l’economia turistica di tutto il litorale sia sostenuta in modo forte,
salvaguardando gli operatori balneari e la comunità intera. I danni
economici e di immagine, oltre che
ambientali ostacolano gli sforzi per
promuovere il fantastico territorio,
soprattutto alla luce del grande lavoro trasversale che i responsabili
del turismo dei comuni dell’alleanza turistica dell’Etruria Meridionale, della quale sono membro,
stanno portando avanti. Ognuno
faccia la propria parte e gli impianti necessari vengano realizzati
al più presto. Il tema dell’inquinamento del mare è assolutamente complesso e articolato. Spero
che anche in qualità di consigliere
della Città Metropolitana si possa
affrontare la questione in tempi rapidi. Anche se il nuovo ente ancora
non permette di conoscerne a fondo le possibilità e le potenzialità a
causa di una nuova legge che ne
ha cambiato di molto le caratteristiche, cercheremo di utilizzare tutti
gli strumenti a disposizione per la
tutela di questa nostra magnifica
regione. In veste di consigliere
della Città metropolitana di Roma
Capitale, mi impegnerò anche per
la questione ambientale del Tevere, che ha un impatto ancor più
grande anche sulla nostra costa”
Mentre andiamo in stampa il sindaco Alessio Pascucci dichiara di
essersi garantito i soldi di ACEA e
in grande stile rilancia ed annuncia
in radio: “Quattro milioni per i nostri
depuratori. Nella frazione di Ceri
sono iniziati i sopralluoghi nell’area che ospiterà il depuratore che
costruiremo grazie ad un finanziamento Acea di 1 milione e 500mila
euro circa. La Sovrintendenza ci
ha già rilasciato il nulla osta. La
struttura sarà in grado di captare
un’utenza di un migliaio di persone
e di tutte le attività di ristorazione
della zona. Altri 2 milioni e 400mila
euro sono stati ottenuti per l’impianto di Cerveteri”. EV
14. La lettera
Cerveteri, bando nettezza urbana,
chi controlla il controllore?
La commissione di controllo
chi rappresenta?
Gli interrogativi: “Chi ha redatto il bando di gara
non è altro che colui che sceglie e nomina la
Commissione per verifìcare se stesso?”
Gentile Direttore, approfitto della
sua disponibilità per evidenziare
ancora una volta, qualora ce ne
fosse bisogno, il pressapochismo
con cui gli Amministratoiri trattano
temi di valenza morale ed economica della loro cittadinanza.
L’occasione specifica è il Verbale n. 8/2014 della IV Commissione
“Lavori pubblici” del comune di i
Cerveteri.
Diversi i punti all’ordine del giorno, ma vorrei soffermarmi sul primo che recita: Servizio di Igiene
Urbana e Servizi complementari,
problematiche connesse.
Il tema, noto a molti, riguardava la
problematica legata all’affidamento della raccolta differenziata e la
commissione che avrebbe dovuto
controllare le cause della figura da
“peracottari” fatta con il primo bando di mesi orsono,
annullato per pesanti vizi tecnici.
contenenti la documentazione e
che saranno aperte, in seduta pubblica, le buste contenenti l’OffertaTecnica: di seguito la Commissione si riunirà in sedute riservate per
la valutazione delle offerte tecniche e saranno resi noti i punteggi
e contestualmente saranno aperte
le offerte economiche.
Il Consigliere Galli ricorda che nella precedente Commissione era
stata richiesta la costituzione di
una Commissione di inchiesta da
eleggere in Consiglio Comunale
e chiede al Presidente perché ad
oggi ciò non è ancora avvenuto.
Il Presidente risponde che ritiene,
come già affermato, che la Commissione d’inchiesta deve essere
nominata dalla Giunta Comunale.
Detta Commissione sarà invitata a
relazionare in Commissione Consiliare.
Credo sufficiente riportare parte
del testo del verbale per lasciar
capire come si opera a Cerveteri: il controllato vuole controllarsi
da solo? Vediamo l’atto di giunta
nello specifico nei suoi passaggi
sintetici:
-Il Consigliere De Angelis chiede:
“è stata fatta una verifica a fronte delle indagini di mafia capitale?
Questo anche a fronte degli ipotetici collegamenti con il litorale,
anche su società interposte o terzi
inerenti il bando dei rifiuti?”. L’Assessore Mundula risponde che
non gli risulta.
- L’Assessore Mundula comunica
che sono state aperte le buste
Il Consigliere Galli, ritornando sul
punto della nomina della Commis-
sione Speciale d’inchiesta: “ vorrei
capire perché fìno ad oggi non si
sia adoperato per rendere edotta
la Commissione fornendo la documentazione per poter esprimere le
proprie valutazioni. Nel precedente verbale non si discuteva infatti
dì conoscenza, ma di indagine,
al fine di individuare eventuali responsabilità. Non solo vorrei spiegare a tutti i presenti che la Commissione rispetta una democrazia
partecipativa dove sono presenti
maggioranza ed opposizione a
differenza dì una Commissione
nominata dalla Giunta Comunale
che di fatto rappresenta esclusivamente la maggioranza stessa.
In sostanza vorrei rilevare che in
definitiva chi ha redatto il bando di
gara non è altro che colui che sceglie e nomina la Commissione per
verifìcare se stesso “.
E nel frattempo a Ladispoli hanno raggiunto ,con molti problemi
ancora da risolvere e polemiche
legittime, il 50 per cento di raccolta. A Cerveteri sono ancora fermi
a Ciogli
Grazie dell’attenzione che vorrà
dare a questa mia.
Angelo Alfani
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18. Nel Territorio
Ladispoli, Bando Officine Arti e
Mestieri, finanziamento perduto
per una svista di trascrizione
Centro arte e cultura vs centro d’aggregazione
giovanile? Dal cecchinaggio a Fierli emerge un
problema politico.
Si era parlato sul web nei giorni
scorsi del bando della Regione
“Officine Arti e Mestieri” , per un
valore stimato in 105.000 euro: La
domanda di finanziamento è stata “seccata” per un vizio di forma
nella presentazione della richiesta
di finanziamento; se ne stava occupando il delegato alle politiche
giovanili Stefano Fierli: una parte della maggioranza ha puntato
il dito ed ha attribuito tutta la responsabilità del misfatto al giovane di Ladispoli Città, reo di essere
stato superficiale nella verifica del
plico consegnato. Un errore che
è vero, è costato caro; un errore
che forse il delegato avrebbe potuto evitare facendo aggiudicare
alla città quelle risorse. Ma il vero
problema, pensando male e provando a indovinare, non manca
di venature di stampo politico-mediatico. A parte la costante messa
alla gogna del delegato alle politiche giovanili ora per un motivo
ora per l’altro, oggi la questione
sembra essere la destinazione dei
fondi su una struttura piuttosto che
l’altra: centro arte e cultura vs centro di aggregazione. Fierli, senza
farsi pieno carico delle responsabilità e non dicendo “scusate
ho fatto una cazzata”, preferisce
una replica che mette al centro gli
intenti politici che bersagliano il
suo operato: “Dopo alcune notizie
povere di verità ma ricche di rilevanza mediatica”, dice il delegato,
“immagino per alcuni sia iniziata la
campagna elettorale. Le responsabilità attribuitemi sono solo titoli
giornalistici. Sarebbe opportuno,
prima di parlare di altri, che alcuni
esponenti di Maggioranza e vicini
all’ Amministrazione, guardassero
più a loro stessi. Sentire parole
forti nei miei confronti da parte di
esponenti vicini alla Amministrazione, penso sia un punto interessante di confronto interno e non
giornalistico. In ogni occasione e
sopratutto per questa situazione
sono sempre stato a disposizione
per i miei colleghi di maggioranza
e non”. Veniamo al fatto: Abbiamo voluto partecipare come anche per altrettanti avvisi al bando
“Officine Arti e Mestieri” che ogni
anno emana la Regione Lazio. Il
progetto incentrato su una priorità della città Centro di Aggregazione
Giovanile è stato condiviso pienamente dal Sindaco, dal delegato
al Turismo, dal Presidente del
Consiglio Comunale dei Giovani e
dall’ Assessore alla Cultura. Circa
il bando Fierli afferma di non aver
mai avuto un invito dal segretario dei Giovani Democratici. “Ho
sempre risposto con partecipazione in qualsiasi momento ad inviti
di ogni singolo cittadino e di ogni
forma associativa” dice Fierli. Ma
oltre a tale realtà vorrei anche fare
comprendere meglio la situazione
in cui ci troviamo e come possa
essere successo tutto ciò recriminatomi. La Regione Lazio nella
sua intera attività emana circa 3
atti a settimana tra avvisi e bandi,
un considerevole numero di documenti che molte delle volte enti minori fanno fatica a seguire e tanto
meno ad aggiudicarsi. Per cause
di forza maggiore, vedi le direttive
del legislatore in materia di risorse
umane della Pubblica Amministrazione, pongono incisive situazioni
per le quali l’ente sotto organico
come il nostro si trova nelle mere
difficoltà a individuare, progettare, seguire bandi sovra Comunali. Nelle rarissime occasioni molti
Comuni, oltre a non riuscire a partecipare a bandi, si trovano, nelle
migliori delle ipotesi, a incappare
in formali errori di trascrizione.
Oltretutto la Regione Lazio non
in tutti i bandi pone l’espulsione
come enuncia l’art. 14 comma 2
bando “Arti e Mestieri”. Quindi siamo continuamente con un cambio
di procedure normative di presentazione. Sarebbe opportuno che la
Regione Lazio nella creazione dei
bandi guardi più al contenuto dei
progetti e non alle “diciture sulle
buste. Pertanto l’Amministrazione
compreso il sottoscritto collaborerà più vicino agli uffici per potere
evitare i rarissimi errori burocratici come quello di trascrizione. Il
prossimo anno il progetto inerente
alle officine Arti e Mestieri sarà ripresentato senza nessun margine
di errore. Parlando di questioni
pratiche e di contenuti per i giovani anche senza contare su bandi
regionali, a breve sarà inaugurato
il Centro di Aggregazione Giovanile con l’intitolazione al nostro caro
giovane amico scomparso Marco
Patriarca e sarà fruibile per tutta la
comunità giovanile di Ladispoli.
EV
segue sul quotidiano online
baraondanews.it
21. Nel Territorio
Ladispoli, tassa rifiuti e attività commerciali,
si aspetta il maxi sconto
Fargnoli: Auspico tariffe rapportate alla crisi economica
che stiamo affrontando
Dopo le proteste dei commercianti e la pressione in consiglio comunale,
previste forti riduzioni sui costi di smaltimento privato
Di Eugenio Vallone
Ampio dibattito in consiglio comunale sulla conclamata necessità di attivare strumenti di controllo sul servizio nettezza urbana a Ladispoli. “La Commissione
igiene ambiente è stata convocata solo due volte in
tre anni, non è uno strumento idoneo per monitorare
un servizio che costa 5 milioni di euro l’anno ai cittadini, mezzi compresi! Per questo propongo di creare
un gruppo di lavoro sulla nettezza urbana: uno strumento fresco e non ingessato che abbia una funzione
di indirizzo e di reale vigilanza. Se non è possibile
creare una ulteriore commissione di vigilanza, che si
lavori ad un gruppo di monitoraggio nello spirito unanime che la città sia più pulita. Non possiamo solo
prendercela con gli incivili se la città è sporca come
spesso mi segnalano i cittadini: se qualcuno abbandona calcinacci e potature per strada dobbiamo pensare che spesso si tratta di disagiati sull’orlo della
crisi, gente a partita iva che non può permettersi gli
ingenti costi di smaltimento. Dobbiamo fare una riflessione profonda che vada oltre i luoghi comuni”. E’
duro il Consigliere di maggioranza Gabriele Fargnoli
nell’analizzare il problema rifiuti faccia a faccia col
sindaco Paliotta: “in consiglio ho scritto commissione
di lavoro incompatibilmente con lo statuto comunale?
Chiedo scusa e rettifico immediatamente il termine
“commissione con “gruppo”. I cittadini mi dicono che
Ladispoli non sempre e’ pulita, ecco tutto. Ne prendo
atto: prima che sia troppo tardi. Sono un consigliere
ma prima di tutto sono un cittadino. La prima cosa
che dovremmo chiederci è se l’azienda rispetta il contratto, andrebbe creato un impianto di compostaggio
in house, se non si interviene in tempo, la tassa sui
rifiuti potrebbe di nuovo crescere. Insomma, il tema rifiuti in maggioranza è caldo; ricordiamo ad esempio le
recenti proteste dei commercianti per i costi di smaltimento troppo esosi soprattutto nelle attività di somministrazione: mentre andiamo in stampa apprendiamo però che il comune sta predisponendo delle
strategie di sostanziale abbassamento delle tariffe in
una nuova PROPOSTA di GESTIONE RIFIUTI PROVENIENTI DA ATTIVITA’ COMMERCIALI, una proposta oltremodo alternativa rispetto alla precedente che
aveva mandato su tutte le furie il comparto produttivo
ladispolano che lacrimava sui bollettini recapitati. La
eventuale opportunità di usufruire di un terzo soggetto per il servizio di raccolta presso le utenze non
domestiche, per conferirlo all’isola ecologica, è una
soluzione che pare incontrare degli ostacoli normativi e dunque da escludersi: il comune non potrebbe
autorizzare terzi soggetti alla raccolta e al conferimento: L’unico soggetto autorizzato alla raccolta e al
trasferimento all’isola ecologica è quello che gestisce
il servizio pubblico ( Dlgs 152 art 193 comma 1 e 5),
ovvero la ditta Massimi. Allo scopo di armonizzare un
servizio nel rispetto delle normative in materia di rifiuti
in grado di soddisfare anche le esigenze delle attività di somministrazione, il comune sta rielaborando i
costi per i vari servizi espletati dal soggetto autorizzato. Anche il sindaco Paliotta in consiglio comunale,
quando il Consigliere Fargnoli parla di abbattimento
drastico della tariffa ai commercianti, annuisce e non
smentisce. Analizzeremo su baraondanews.it le nuove tariffe qualora emergeranno, numeri alla mano. Le
strade percorribili per il ritiro a domicilio apprendiamo
che sono al vaglio: in linea generale vi anticipiamo
che si prevedranno, a differenza di come inizialmente
paventato, costi mensili forfaittari abbastanza sostenibili: per un ritiro completo con detrazioni sulla tari
consistenti, tali quote potrebbero oscillare tra i 150 e i
300 euro al mese, in relazione alla frequenza di ritiro
ed al tipo di contratto. REGOLE UGUALI PER TUTTI E UN CRESCENTE APPORTO TECNOLOGICO
saranno le linee guida per quanto concerne invece il
conferimento all’isola ecologica: sacchi da 25 kili e un
volume massimo pari a 360 lt per ogni frazione di rifiuto sono i parametri che in tutta probabilità verranno
fissati per buoni. All’isola ecologica, in caso di ritiro a
domicilio, la ditta che fa il servizio peserà i sacchi ed
il lettore dei codici a barre istallato sulla bilancia registrerà il peso, la tipologia di rifiuto e l’azienda che lo
ha prodotto. Il costo dovrebbe automaticamente essere addebitato sulla carta prepagata del produttore
e gli utenti potranno avere un App per smart phone,
dove ricevere in tempo reale il resoconto dei quantitativi conferiti, divisi per le varie tipologie, il costo sostenuto e il credito rimasto sulla carta.
25. Esclusiva
Il Sindaco di Civitavecchia sfida i poteri forti
BaraondaNews incotra Antonio Cozzolino al “Pincio”.
I cittadini dovrebbero domandarsi come fa uno che amministra la cosa pubblica per 43 anni a diventare milionario
di David Paris e Danilo Marsala
L’M5S ha sempre promosso
una radicale trasformazione del
sistema politico istituzionale.
Quali passi sono stati fatti a Civitavecchia in linea coni principi
del Movimento?
Le riforme che sono in programma
per la maggior parte non sono ancora attuate. Civitavecchia è una
città che deve tornare in un contesto di normalità, dopodiché può
iniziare un percorso alternativo a
quello che c’è stato sino ad ora.
Ad ogni modo la cosa più importante che siamo riusciti a fare in
questi primi 7 mesi e che teniamo
a far comprendere ai cittadini è la
chiusura del bilancio senza fondi
dell’ENEL. Dal 2003 fino ad oggi le
amministrazioni che si sono succedute hanno aumentato la spesa
corrente con i contributi dell’ENEL,
costati compromessi importanti
special modo per la salute e salubrità del territorio. Civitavecchia ha
il 10% in più d’incidenza dei tumori
della media italiana, la terza gra-
duatoria nazionale. Subito dopo
l’insediamento siamo stati travolti
dalle emergenze scaturite dalla
noncuranza delle amministrazioni
precedenti. Nell’immaginario collettivo chi sta al mio posto si può
cambiare tutto rapidamente ma
vede, se io voglio spostare questi
fascicoli da una parte all’altra - nel
frattempo il sindaco sposta delle
carte da un punto all’altro della
sua scrivania ndr - impiego tre secondi, se questa cosa la devi fare
a livello amministrativo, ci vuole
una settimana.
Dopo questi primi sette mesi di
grosse difficoltà riorganizzative, riuscite a fare una stima di
quanto tempo ci vorrà prima di
vedere la luce in fondo al tunnel? L’altro giorno mi confrontavo
con Federico Pizzarotti - Sindaco
M5S di Parma ndr - , gli ho chiesto
quanto ci ha messo ad assestarsi. Mi ha detto almeno un anno.
Questo è il nostro obiettivo. Il 31
marzo corrente avremo le rispo-
ste dettagliate riguardo le nostre
disponibilità finanziarie e capire
quanta politica possiamo fare. Per
il momento siamo costretti a fare
i cani da guardia e siamo impossibilitati a fare un’azione amministrativa compiuta.
E’ reale l’ipotesi che le ultime
amministrative siano invalidate
e che quindi lei non sia più il
sindaco di Civitavecchia.
Tra me e Grasso ci sono stati 50
voti di scarto. Ritengo il ricorso
presentato da Massimiliano Grasso completamente infondato, tra
l’altro le contestazioni sono dichiarazioni messe a verbale fatte dopo gli spogli. Ne posso comprendere le ragioni
ma giocare sull’omonimia tra me ed una delle candidate
delle liste che lo appoggiava è un argomento molto debole, peraltro contraddittorio con le normative ministeriali
(Pubblicazione nr 14 del ministero degli interni). Siamo
assolutamente. Siamo assolutamente tranquilli.
La città portuale rappresenta sicuramente un centro
dove convergono interessi diversi. Come si è inserita
la vostra amministrazione in questo meccanismo di
conflitti e di interessi? Non credo che in città sia una
questione d’intereresse. Si tratta di poter garantire servizi primari ed essere indipendenti da determinate logiche. Ad esempio l’ENEL è stato considerato una sorta di
bancomat. Le passate amministrazioni hanno utilizzato
questo “servizio” a loro piacimento. Vi mostro alcuni dati
che dimostrano che solo nel biennio 2012/13 siano stati
dati al comune ben 19 milioni di euro a fronte di futuri
accordi con la PA. Quali potevano essere questi futuri accordi? Non lo sappiamo perché non risulta alcuna
traccia scritta! Però quando si chiede ad ENEL di fornirci
i dati del ciclo di produzione della centrale, le risposte
non arrivano come dovrebbero. Se almeno questa enorme quantità di fondi fosse stata impiegata per il bene della città, saremmo in una posizione diversa, invece sono
stati spesi per dispensare privilegi e clientele.
Determinate rinunce sono comprese dalla città? E’
difficile far passare il concetto che noi abbiamo deciso di
non prendere i soldi da ENEL per non accettare compromessi sulla salute dei cittadini. Alcuni cittadini mi hanno
rimproverato e si sono lamentati perché non abbiamo accettato il consueto contributo per le luminarie, invece di
domandarsi come fa uno che amministra la cosa pubblica per 43 anni a diventare milionario. Capite!?
Il porto crocieristico, pur rappresentando un importante punto di riferimento nel Mediterraneo, non
sembra portare altrettanti benefici economici alla
città. Come si può migliorare l’integrazione di questa rilevante infrastruttura? Dal punto di vista turistico
devono essere fatte molte cose in considerazione del fatto che una parte importante deli croceristi rimane sulle
navi. Dobbiamo vendere il prodotto Civitavecchia direttamente a bordo proponendo pacchetti turistici e facendo
delle apposite campagne di pubblicizzazione. In quanto
all’inquinamento è vero. Ora nel piano triennale dell’autorità portuale finalmente compaiono due banchine elettrificate. Non sono sufficienti ma rappresentano un primo
passo. Comprendiamo che l’entità degli investimenti è
importante per cui non possiamo pretendere tutto subito.
Avete fatto un analisi se l’inquinamento ambientale
sia maggiormente dovuto al porto o alla centrale? A
livelli quantitativi inquina molto di più la centrale (6 milioni di metri cubi ora), però siccome la ciminiera di Torre
Vandalica scarica i gas a 250 metri di altezza le particelle
inquinanti si distribuiscono su un raggio molto più diffuso.
Ad esempio abbiamo chiesto dei rilevamenti per testare
il grado di inquinamento determinato dalla centrale sui
terreni agricoli di Tarquinia, ma non ci sono ancora arrivate risposte, tanto che abbiamo dovuto coinvolgere la
procura della repubblica. Le navi, che come è noto
mantengono accesi i loro motori per produrre l’energia elettrica delle normali attività di bordo, impattano
soprattutto sulla città di Civitavecchia perché i loro
fumaioli sono a circa 90 metri di altezza e quindi più
bassi. I fumi si diffondono in un raggio più stretto,
comunque si tratta di fumi dalla diversa composizione diversa. Il polo di Civitavecchia ha comunque
altri gravi fattori d’inquinamento ambientale tra cui la
vicina centrale Enel di Montalto di Castro, il centro
chimico, una discarica, l’area ex-Italcementi, oltre alla
presenza di circa 600 automobili ogni mille abitanti:
un’oculata strategia di concentrazione dei fattori inquinanti per rendere meno visibile chi avesse delle
responsabilità ambientali.
Come Lei stesso ha lamentato, l’Area Metropolitana rappresenta una riforma che priva i comuni
di autonomia e potere democratico. Si è parlato di
referendum e di una provincia autonoma che unirebbe Civitavecchia e Viterbo. Cosa c’è di reale in
campo? Quella della Provincia è una vecchia ipotesi
per arginare il rischio di un sistema romano centrico.
La legge Del Rio dà poteri d’indirizzo rilevanti e il consiglio metropolitano decide molto. Per Civitavecchia
non è un’ipotesi accettabile perdere sovranità sul proprio territorio. La paura che alcuni fanno serpeggiare è quella che se Civitavecchia si unisse insieme a
Viterbo in una provincia autonoma non potrebbe più
essere il porto di Roma ma non è così. Non sarebbe
certo eretto un muro di confine ad impedire l’accesso
al porto. E’ un processo in divenire al quale si dovrebbero unire altri comuni del comprensorio. Quali?
Ad esempio Tolfa, Allumiere, Trevignano, Bracciano,
Santa Marinella, forse anche Ladispoli. Non serve un
referendum ma dialogo con altri comuni e una consultazione popolare. Tentiamo la via dell’uscita.
Una delle critiche dell’opposizione alla Sua Amministrazione è la mancanza di democraticità
e operosità, special modo un numero ridotto di
commissioni. Noi facciamo almeno una riunione di
maggioranza a settimana. In quanto alla mancanza di
commissioni, detto dalla minoranza fa un po’ sorridere. Pensate solo che l’ultima commissione è andata
deserta da parte dell’opposizione. Invece la commissione consiliare sull’area metropolitana è stata rinviata per 2 volte da parte del PD perché non era stata
consegnata la fotocopia della legge Del Rio. Documenti che avrebbero potuto scaricare su internet in
pochi secondi.
Municipalizzate. L’HCS ha un rilevante dissesto
di bilancio, tra l’altro mi sembra di aver letto che
non fossero disponibili neanche i fondi necessari
a pagare i tributi dovuti. Cosa prevede il nuovo
piano industriale per rimpiazzare gli ammanchi?
La mancanza dei fondi a cui si riferisce non era di
natura finanziaria ma solo contabile, quindi i soldi ci
sono. Il problema è che il comparto è in forte perdita,
ha accumulato 35 milioni di euro di debiti...
prosegue su baraondanews.it
28. Nel Territorio
LA GUERRA DEI PORTI
Montino vs Monti (in foto), scontro totale fra Comune di Fiumicino
e Autorità Portuale di Civitavecchia.
di Valerio Dieni
Qualcuno l’ha già ribattezzata la guerra dei porti. Perché l’amministrazione Montino fa sul serio e
la minaccia di chiamarsi fuori dall’Authority - votata
e approvata in seduta di Consiglio lo scorso 4 febbraio - è concreta. Alle origini dell’ultimatum diversi
interventi mancati e alcuni patti non rispettati in merito al progetto del porto commerciale, come la realizzazione di una darsena pescherecci e di un nuovo
ponte pedonale o la messa in sicurezza degli ultimi
150 metri del porto canale. Una situazione che il comune di Fiumicino non sembra più disposto a tollerare. “Non possiamo attendere - aveva dichiarato il
sindaco Montino nel commentare la decisione presa
- che accada qualcosa di irreparabile. La priorità ora
è la messa in sicurezza del canale e l’avvio dello sviluppo del porto commerciale. Dopo mesi di colloqui,
promesse, incontri, riunioni e ipotesi di lavoro, siamo
ancora al nulla di fatto. Un’inerzia dimostrata non
sono per i grandi progetti, ma anche per la semplice
manutenzione delle zone di competenza. Sono anni
che attendiamo risposte concrete, provvedimenti che
testimonino la centralità di Fiumicino e l’interesse da
parte dell’ente. Ma fino ad oggi gli unici investimenti
fatti dall’Autorità Portuale hanno riguardato esclusivamente Civitavecchia e Gaeta”.
Parole forti che devono aver risuonato a lungo negli uffici portuali. Soprattutto in quello del presidente
Pasqualino Monti, che ha voluto sottolineare come
l’ente non sia responsabile diretta dei ritardi di cui è
accusata e spiegare quali siano invece i reali motivi.
“Non credo che uscire dall’Autorità Portuale porterebbe benefici al comune o all’economia del territorio - ha
dichiarato il presidente - e, anzi, sarebbe necessaria
proprio dalle istituzioni locali una maggiore spinta per
superare gli ostacoli nell’avvio delle opere. Abbiamo
richiesto un finanziamento di 147 milioni alla Banca
Europea per gli Investimenti, l’istruttoria è pratica-
mente terminata, potrebbe essere una delle poche
opere portuali finanziate dalla Bei in Italia. Tutto è
fermo, però, per una procedura di infrazione aperta
da Bruxelles a carico dell’Italia. Perciò, anziché alimentare sterili polemiche, chi vuole concretamente
la realizzazione del porto e lo sviluppo di Fiumicino
dovrebbe a mio avviso fare fronte comune per agire
presso il ministero dell’Ambiente e risolvere la questione a livello nazionale e comunitario”.
“A Fiumicino - ha proseguito Monti - da quando c’è
l’Autorità Portuale sono stati spesi circa 30 milioni di
euro. Dopo un anno dal mio insediamento è stato approvato il piano regolatore portuale e sono stati investiti 7 milioni per la progettazione del primo stralcio e
per le autorizzazioni. Le motivazioni del Comune non
stanno né in cielo né in terra”. Non mancano poi le
allusioni finali sul presunto retrogusto strategico delle
scelte di Montino: “La realtà è proprio quella negata
dal sindaco. Si avvicina la scadenza del mio mandato
e si aprono i giochi per nominare il mio successore.
Capisco che questa sia una mossa di carattere chiaramente politico. E non ho problemi, va bene, fa parte
del gioco”. Un gioco che rischia di causare solo altri
scontri dialettici. E con le parole, si sa, non si costruiscono i porti.
32. Nel Territorio
Immondizia, Gli artigiani non devono pagare doppio
Il comune di Ladispoli dovrebbe recepire la direttiva dello Stato
Fargnoli, TARI: chi smaltisce i propri rifiuti speciali con contratti autonomi deve essere
esentato. Marco Santa Lucia (stecca servizi): abbiamo protocollato tutto al comune da
tempo, ancora nessuna risposta. Roberto Mignanti (pres.CNA): il comune recepisca la
normativa statale, siamo in attesa.
di Eugenio Vallone
Sembra strano, ma per lo stato centrale i capannoni
produttivi della zona artigianale non devono pagare
la tari. E’ sufficiente dimostrare di avere contratti di
smaltimento rifiuti speciali ad hoc. Di fatto gli artigiani,
dallo scorso anno, aspettano dal comune un ricalcolo della tassa sui rifiuti in base a tali disposizioni del
governo. Solleva la questione il consigliere comunale
Gabriele Fargnoli: “Ho avuto modo di constatare che
già il presidente del consorzio piane vaccina Claudio
Sini, a nome della categoria complessiva degli artigiani di Ladispoli, aveva messo al corrente nel mese
di dicembre il Dott. Enzo Paliotta Sindaco di Ladispoli
e il delegato alla nettezza urbana Claudio Lupi, circa l’importante contenuto della circolare formalizzata
dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”. Il documento del Ministero non lascia molto spazio a libere
interpretazioni, e produce un significativo chiarimento
relativo alla non tassabilità delle superfici delle aree
coperte e scoperte ove vengono svolte attività di produzione, ivi compreso quelle destinate a magazzini”.
Gli artigiani richiedevano e richiedono ancora, come
del resto indicava anche il ministero, che il Comune
promuovesse una consultazione sulle modifiche da
introdurre alla regolamentazione TARI da adottare per il 2015, con il consorzio e con le organizzazioni delle categorie interessate. In occasione del
pagamento della TARI 2014, stante le differenze di
interpretazione constatate fra le norme di applicazione comunale e gli avvisi di pagamento recapitati, la
quasi totalità degli artigiani aveva poi presentato al
comune richiesta di rettifica dell’importo dovuto con
la ripetizione dell’avviso di pagamento. “Non può ritenersi corretta l’applicazione del prelievo sui rifiuti alle
superfici destinate alle attività produttive”, sollecita
il presidente della CNA Ladispoli-Cerveteri Roberto
Mignanti il quale dichiara in una nota: “il problema
è ancora aperto ed andrà discusso in commissione
bilancio congiuntamente alla commissione igiene urbana. Ogni comune potrà introdurre i nuovi criteri di
indirizzo del ministero al proprio regolamento: auspichiamo che ciò avvenga in tempi utili e che la direttiva
nazionale sia recepita rapidamente. Bisogna evitare che i contribuenti arrivino a contestare le cartelle
tari: i bollettini erano stati già recapitati agli artigiani
dall’area finanziaria del comune ma il consiglio comunale ancora stava deliberando. Ad oggi nessuno ha
pagato la tari per il 2014 perché la normativa statale
non è stata ancora recepita ed aspettiamo chiarimenti
dall’amministrazione”.
Dello stesso avviso il presidente della stecca servizi
artigianali Marco Santa Lucia: “la richiesta di esenzione è stata già fatta singolarmente da noi artigiani
allegando il contratto privato di smaltimento in conformità alla normativa vigente e la quietanza di pagamento del bollettino. Abbiamo protocollato il tutto al
comune ma non abbiamo ricevuto purtroppo alcuna
risposta. Abbiamo compilato il modulo per chiedere
l’abbattimento della tari allegando le planimetrie comprensive di ingombro degli arredamenti interni. Chiediamo l’esenzione della tari in relazione al decreto del
MEF ed ai nostri contratti di smaltimento privati che
già incidono per importi variabili a partire da ben 2
mila euro l’anno. Non possiamo lavorare per pagare
l’immondizia”. Insomma, il comune deve proprio dare
una risposta: la strada che anche il MEF suggerisce è
quella di avviare una serie di consultazioni con i rappresentanti delle categorie di imprenditori interessate.
Il problema ovviamente è di natura finanziaria e ricade sul bilancio; deve essere pianificato lo spostamento delle risorse necessario a coprire l’ammanco che
si era invece previsto di incassare: mentre andiamo
in stampa contattiamo l’assessore Eugenio Trani che
sicuramente starà analizzando il da farsi.
34. Cultura
Cerveteri si gode il Cratere di Eufronio,
ma spera di farlo restare per sempre
L’assessore alla Cultura del Lazio, Lidia Ravera:
“E’ come se i fregi del Partenone tornassero ad Atene”.
Croci: “abbiamo acceso i riflettori sulla città”
di Aurora di Curzio
10.000 visitatori in un mese e mezzo. Sono numeri da
capogiro quelli che ruotano attorno al Cratere di Eufronio, tornato a casa dopo quarant’anni. La mostra “I
capolavori di Eufronio a Cerveteri” ha visto circa 2000
persone radunarsi a piazza Santa Maria in una sola
sera. Le stime fanno sperare un buon afflusso anche
nella prossima primavera.
Una mostra, “simbolo della lotta contro il traffico illecito
di reperti archeologici”, come l’ha definita la Soprintendente per l’Etruria Meridionale, Alfonsina Russo. Capolavoro dell’arte attica del V sec. a.C., il grande vaso
con le pitture rosse si è ricongiunto nelle sale del Museo Nazionale Cerite ad una Kilix dello stesso autore.
“E qui - questo almeno è il sogno della cittadina laziale che fu ‘’capitale’’ del mondo etrusco – il Cratere di
Eufronio potrebbe anche rimanere. Parola del ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini. “La
sua permanenza va prolungata anche nel periodo di
Expo, che va da maggio a ottobre”. “E poi, chissà...”,
aggiunge il ministro, lasciando intendere di non essere
contrario ad una collocazione definitiva del capolavoro
nella cittadina laziale da cui era stato strappato.
Entusiasta l’assessore Lorenzo Croci che ha dichiarato: “ Stiamo riaccendendo i riflettori sulla città. Il 2014 è
stato un anno fondamentale per il rilancio di Cerveteri
nell’immaginario degli appassionati di cultura e arte. Il
2015 non poteva aprirsi in modo migliore. Continueremo a lavorare sodo per migliorare la condizione socioeconomica della città, partendo dalla valorizzazione
del nostro patrimonio archeologico.” Certo tenere in sicurezza un’opera di così alto valore
vorrebbe dire investire. Installare un sistema antifurto
di ultima generazione, assumere personale di sorveglianza addestrato per impedire sempre possibili atti
vandalici comporterebbe una spesa ingente, ma ne
trarrebbe vantaggio e lustro tutta la città.
Per ora Cerveteri sogna, e incrocia le dita.
36. Sport
RIFLESSIONI DI UN PRESIDENTE DI FRONTE AD UN FUtuRO INCERTO
Mauro Scimia: “Molti anni di successi non sono sufficienti a garantire la continuità”
Quali i nostri buoni propositi per il nuovo anno? Molti …. ma esistono veramente le condizioni per così
tanto lavoro. Il periodo delle festività natalizie, con lo
stop dei Campionati e la riduzione forzata degli allenamenti ci ha permesso di “riprendere fiato” e di
abbozzare qualche utile riflessione sul lavoro svolto
in questi ultimi anni e quello futuro. Parlando in termini oggettivi l’attività svolta dall’A.S.D.Volley Ladispoli
può essere cosi riassunta:
Siamo diventati una Scuola di Pallavolo con tanto di
Marchio di Qualità Federale; 39 gli anni di vita della
nostra Associazione; 240 gli Atleti iscritti quest’anno a
cui si aggiungono, come associati, i 10 Dirigenti ed i
10 Tecnici; 15 i Campionati programmati nella stagione corrente tra i quali spicca, per levatura tecnica ed
economica, quello Nazionale di Serie B2 Femminile;
24 le classi che hanno aderito al nostro pluriennale
Progetto Minivolley a Scuola sono circa 14.000 i contatti avuti solo quest’anno sul nostro Sito Web.
A questi aggiungerei un risultato meno evidente, ma
che ritengo molto più importante, i segnali positivi che
percepiamo dai nostri ragazzi in termini di partecipazione e responsabilità.
Questo è quanto siamo riusciti a fare attraverso un
percorso lento e reso tortuoso dalla scarsità delle risorse a disposizione, ma che comunque siamo riusciti a percorrere con successo attraverso una attenta
pianificazione quasi maniacale e contando sulla dedizione di pochi volenterosi Dirigenti e Tecnici che di
volta in volta mi hanno affiancato e sostenuto, animati
anche loro dal disinteressato desiderio di contribuire
a questa impresa. Cosa ci aspetta per il prossimo futuro ? Per rispondere a questa domanda parto da una
riflessione che voglio mettere a fattor comune ed in
particolare che “il successo va capito e gestito”; questo mi porta a dire che i risultati raggiunti dall’A.S.D
Volley Ladispoli per poter essere consolidati e migliorati richiedono necessariamente l’avviamento di un
nuovo ciclo di sviluppo che per i numeri e le dimensioni raggiunte, deve essere impostato partendo dal
consolidamento della struttura organizzativa. Infatti,
sono ben consapevole che i risultati raggiunti siano
scaturiti dalla combinazione chimica “fortuita” di elementi che difficilmente è ripetibile in futuro ed inoltre
presenta il rischio che possano essere compromessi
nel momento in cui ne venisse a mancare uno soltanto di essi. Pertanto la consapevolezza di queste
vulnerabilità nell’attuale organizzazione rende necessario un ulteriore sforzo mirato a contenere gli effetti
di questi rischi per traguardare un modello organizzativo “resilente” in grado cioè di adattarsi facilmente
ad eventuali condizioni critiche e/o avverse e garantire comunque il funzionamento di questa bella realtà
che l’ASD Volley Ladispoli rappresenta nello scenario
sportivo nazionale.
40. Sport
Ladispoli, “litigando” nei giardini
Sport dopato dalla politica?
Sull’area verde del bosco di Palo volano gli attacchi
Ciampa: pronti a collaborare ma Iannilli non vuole un accordo. Il delegato allo sport difende
la pista dei bambini e solleva sospetti su cose a suo avviso poco chiare. Iannilli minaccia di
far saltare la manifestazione “Correndo nei Giardini”. La bike village risponde sul web
IL DIVERBIO TRA DELEGATI: Nei giorni scorsi erano già volate parole grosse tra Iannilli e Ciampa, fatto
che aveva poi portato alle dimissioni di Iannilli da delegato ai gemellaggi (ma il delegato si occupa anche
di sport sin da quando la delega era gestita da Pietro
Ascani). Franco Iannilli (delegato ai gemellaggi) non si
esime dall’attaccare duramente la persona e l’operato
del delegato allo sport Fabio Ciampa sulla materia di
competenza, lo sport, ma ciò che salta all’occhio è la
minaccia di annullamento di una delle manifestazioni
sportive più note a Ladispoli, la Correndo nei Giardini.
Secondo Iannilli, come si apprende da un’intervista ad
un giornale locale che tratta per la seconda volta l’argomento, il terreno disponibile per fare l’evento inaugurale della corsa storica non è idoneo, è bagnato ed
infangato: e che vuoi fare, piove spesso. Il grosso del
problema viene comunque attribuito alla presenza di
una pista per mountain bike frequentata dai bambini
che il delegato Ciampa ha contribuito a realizzare.Ma
quale sarà il vero pomo della discordia? La VICENDA: nello specifico la problematica sollevata riguarda
la contesa area verde del bosco di Palo posta lungo
la via Corrado Melone dalla quale parte, o sarebbe
dovuta partire, la correndo nei giardini. Sembrano esserci obiettivi diversi e visioni discordanti tra Iannilli e
Ciampa: forse contrasti insanabili. La concessione regionale ottenuta dal delegato allo sport Ciampa prevedeva l’affido ad un circolo ciclistico, e così è avvenuto.
Ricordiamo che l’area prima della messa in opera della
pista era abbandonata, come più volte denunciato dalla stampa stessa, al degrado. Motivo apparente dello
scontro resta dunque la destinazione del pubblico suolo: secondo Iannilli la pista dei bambini non dovrebbe
in alcun modo intaccare l’area in terra battuta e il bosco con strutture semi- fisse (in realtà si tratta di nastri,
picchetti e piccole staccionate a delimitare il percorso
bike, materiale amovibile). Ma Iannilli, dichiarando
guerra, vorrebbe rimuovere addirittura il percorso bike
nel bosco di Palo tanto voluto da Ciampa, facendo
quadrato con altre associazioni. Il consigliere comunale delegato allo sport, dal suo canto, non ci sta ed invia
in redazione una risposta piccata che ha dato per le
rime direttamente al delegato Iannilli:
CIAMPA RISPONDE: “parlo da sportivo, non da delegato allo sport o consigliere comunale. Penso che in
questi anni la millepiedi abbia fatto grandi cose, non ci
sono dubbi, tanto di capello. Ma perchè per mezza
giornata di premiazioni Iannilli non ha voluto trovare
un accordo con la bike ladispoli? La società sportiva
era pronta a collaborare e a partecipare alla correndo
nei giardini persino togliendo le staccionate per un bel
pezzo di parco! Prima Iannilli aveva detto che era tutto
ok , poi è tornato dopo tre giorni , cambiando invece
idea. In quel posto c’è spazio per tutti: non accetto chi
vuole fare il padrone. La mezza giornata all’anno della
correndo nei giardini è si importante, ma il parco è di
tutti per tutto l’anno, specialmente dei bambini. Circa i
permessi della Regione: non credo che siano stati dati
a caso, non credo che il comune dia una concessione
così a caso. Tra ciclismo e ginnastica artistica ci sono
più di 150 bambini che fanno sport : queste società
pagano il contributo al comune ogni anno. Così come
la mia squadra: sono cinque anni che vinco campionati
e pago e paghiamo all’anno una cifra notevole senza
avere ne una sede e ne un campo, portando lo stesso
in alto il nome della città. Poi Ciampa, sempre rivolgendosi a Iannilli, afferma: non importa se vuoi mettermi la
gente contro, non mi interessano i voti: sono un uomo
di sport, una persona pulita. THE DARK SIDE OF THE
SPORT: Nella risposta che per opportuna verifica teniamo, Ciampa, un consigliere comunale rappresentante delle istituzioni al di là della delega pro-tempore
ricevuta, non esita a far ribollire alcune vicende a suo
avviso poco trasparenti nella gestione del comparto
sportivo della città: il consigliere comunale fa riferimento a sponsor, contributi comunali, quote associative,
sedi pubbliche senza affitti. Questioni che portano la
discussione su un piano inclinato e scivoloso. IL COMUNE INTERVIENE e INVITA ALLA COLLABORAZIONE.
segue su baraondanews.com
E.V.
45. Salute
Diete, Miti e realtà
Continuiamo il nostro slalom
tra gli errori più comuni che si fanno
quando si vuole perdere peso “fai da te”
Di Daniele Segnini, Biologo Nutrizionista
Riprendiamo il discorso sugli errori
in cui possiamo incorrere quando
decidiamo di metterci a dieta. Abbiamo visto quanto sia controproducente puntare su diete molto
strette (che ci fanno perdere soprattutto massa magra) e su fantomatici preparati brucia-grassi (la
cui utilità è pari a zero, pur avendo spesso costi rilevanti). Gli altri
due errori frequenti sono le diete
monotone con pochi alimenti – e,
in genere, prive o con pochissimi
carboidrati – e il tentativo di mangiare poco cibo, invece di puntare
su diete equilibrate, variate e con
porzioni adeguate di cibi sazianti
poco calorici. Arriviamo all’ultimo errore nelle
diete – ma sto citando solo quelli più frequenti e più incoraggiati
a livello di internet e dei media.
Il quinto errore è pensare di perdere peso utilizzando i prodotti light,
sempre più presenti negli scaffali
dei supermercati; l’idea prevalen-
te è che facciano dimagrire, o per
le poche calorie in meno o – più
spesso - per la riduzione dei grassi
(spesso, comunque, compensata
dall’aumento di zucchero per dare
più sapore); in realtà, i prodotti
light sono assolutamente inutili, se
non dannosi; se ci piace molto un
cibo che ha un contenuto calorico
elevato, basta ridurne la porzione;
il caso più emblematico è quello
dell’olio extravergine d’oliva e della frutta secca, due autentici “gioielli nutrizionali”, per l’elevatissima
qualità dei loro principi nutritivi:
privarsene per sostituti meno calorici sarebbe una follia, è sufficiente
prenderne porzioni ridotte, per la
serie: “poco, ma buono”. Volendo riassumere le cose precedenti, diciamo che una buona dieta
dovrebbe puntare a cambiamenti
definitivi del nostro modo di mangiare e di muoverci, con scelte che
si possano sostenere per gli anni
a venire, rinunciando alle scorciatoie di integratori e prodotti light,
diete da fame e regimi iperproteici
sbilanciati. Alla fine, come promesso nel precedente articolo, ecco il
nome dell’unico medicamento capace di stimolare il metabolismo,
far perdere peso e mantenere la
forma, ridurre o prevenire l’uso di
farmaci per valori elevati di pressione, glicemia, colesterolo e trigliceridi. Sto parlando di un preparato miracoloso, testato in decine di
migliaia di studi di popolazione, nei
quali è sempre risultato più efficace dei farmaci contro i quali veniva
messo a confronto. Costa pochissimo, non serve la ricetta medica,
non ha effetti avversi, lo possono
assumere persone di qualsiasi
età, senza alcuna restrizione. Il
suo nome commerciale è attività
fisica. I principi attivi di questo medicinale sono: camminare, andare
in bici, fare le scale, giocare, ballare. Muoversi. Tutto qui.
50. Cronache
DECIDE D’IMBOCCARE LA SCALINATA CON LA SUA YARIS
Cerveteri, Il gesto di un’automobilista imprudente
ha fatto discutere sui social network
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Tragico incidente a Cerveteri
La moglie di un noto artigiano investita sulle strisce
mentre attraversava Via Settevene Palo
Incidente mortale a Cerveteri sulla via Settevene Palo, all’altezza del bar Ferrari. La vittima aveva 55
anni ed è stata investita mentre attraversava la strada sopra le strisce pedonali.
La donna aveva 55 anni e si chiamava Augusta. Ha
perso la vita mentre attraversava la strada in una
giornata molto piovosa. La vittima, secondo la prima
ricostruzione degli inquirenti, è stata presa da una
Mercedes che viaggiava in direzione della via Aurelia
e sbalzata sull’altra corsia dove nel frattempo soprag-
giungeva una Ford. L’arrivo dei soccorsi purtroppo
non è servito a salvare la sfortunata donna. La Sig.
ra Augusta era la moglie di un noto meccanico di Cerveteri. La polizia stradale sta indagando sul drammatico incidente che ha sconvolto tutta la comunità
di Cerveteri. dp
52. Nel Territorio
A Ladispoli Il valzer delle poltrone
Trani cede al corteggiamento del sindaco Paliotta e si prende l’assessorato
al bilancio. Il consigliere Crimaldi resta alla finestra
di Fabio Fantozzi
Giro di valzer, giro di poltrone.
L’ex consigliere Eugenio Trani
diventa assessore e l’ex assessore Latini diventa consigliere. Il
passaggio, iniziato a cavallo delle
festività natalizie, va a completare
l’assetto dell’amministrazione Paliotta dopo la revoca della delega
al Bilancio al consigliere Giovanni
Crimaldi.
sione e le questioni familiari: l’attività di presidente della commissione Bilancio e quella di consigliere
comunale era diventata insostenibile. L’appoggio di mia moglie
e delle mie figlie, che ringrazio, il
riposo e il costante corteggiamento di Crescenzo Paliotta mi hanno
convinto ad accettare un ruolo assai delicato”.
L’ingresso di Trani in giunta ha
destato non poco stupore a chi
poche settimane prima aveva appreso dallo stesso Trani le sue dimissioni dalla carica di consigliere
“per motivi personali”, perché l’impegno era troppo gravoso. Alla luce
dei nuovi sviluppi, tuttavia, quella
decisione sembra aver preparato
il terreno per il nuovo incarico. Al
suo posto nel Consiglio comunale è subentrato il primo dei non
eletti della lista “Ladispoli Città” Pierlucio Latini che è stato
costretto così a lasciare il ruolo
di assessore, incompatibile per
legge, mantenendo però la delega
alla Mobilità, Viabilità, Sicurezza
Stradale e Spettacoli Itineranti. Se
anche lui avesse rinunciato, il posto in Consiglio comunale sarebbe andato all’ex delegato Nicola
Moschetta: un’alternativa poco
probabile visto che lo scorso anno
l’architetto aveva deciso di dimettersi ed oggi collabora come consulente con il Comune. Insomma,
una bella partita a scacchi, dove
tutte le pedine sembrano muoversi
al posto giusto.
Conferma la versione di Trani il
segretario del Pd Andrea Zonetti: “Il lavoro di un consigliere con
una delega importante come quella dei tributi è spesso più gravoso
di quello di un assessore. E poi si
sapeva da tempo che il sindaco
volesse affidare a un esperto professionista la delicata materia del
bilancio”.
“Molti diranno – ha detto Trani - che era tutto concordato,
ma non è così: la decisione di
dimettermi è stata sofferta, non ho
rimpianti, perché è avvenuta in un
momento della mia vita personale
difficile, in cui conciliare la profes-
Il nuovo assessore, da buon commercialista, avrà il compito di risolvere la questione della riscossione
dei tributi e del recupero dell’evasione che si intende affidare a una
società pubblico-privata in sostituzione della Abaco s.p.a. “Si sta lavorando a questa ipotesi - spiega
Zonetti – che vedrebbe il Comune
entrare direttamente nella fase di
riscossione a fianco di un privato,
spesso garanzia di efficienza, con
l’obiettivo di recuperare le somme
dovute e non ricorrere come ogni
anno ai fidi bancari e al pagamento
degli interessi”.
Oltre a far quadrare i conti delle
casse comunali, a Trani spetterà
la stesura del nuovo bilancio di
previsione con la speranza che
quest’anno venga approvato in primavera, come si conviene, e non a
fine anno, come di consueto.
Da parte sua l’ex titolare del bilancio, Giovanni Crimaldi, rimpiange
il suo lavoro svolto in sei anni e si
dice disponibile per altri incarichi
in seno all’amministrazione. “Non
avevo più la serenità per continuare in quel compito – ha affermato
- A Trani lascio le casse comunali sane, con un attivo di 200mila
euro, e anche questa volta, per il
sesto anno consecutivo, abbiamo
rispettato il patto di stabilità. Ora
speriamo che questo risultato venga messo a frutto e che si utilizzi
il fondo per incrementare, tramite
concorso, il personale del Comune, considerando che quest’anno
anche 4-5 tra funzionari e impiegati andranno in pensione”.
54. Ospiti
Il Giudice Mannino risponde a BaraondaNews
Quando un potere ha la supremazia sull’altro non solo
condiziona, ma produce anomalie
di David Paris
Una lunga carriera quella del nostro
ospite, il Giudice Antonio Di Renzo
Mannino. Laureato in giurisprudenza all’università di Macerata, licenziato in diritto canonico alla Pontificia
Università Lateranense. Avvocato
cassazionista. Giudice di Pace di
Macerata, V. Presidente vicario della
Associazione nazionale dei Giudici
di Pace. Avvocato nei tribunali ecclesiastici. Giornalista-pubblicista.
Presidente dell’Académie Diplomatique Pax et Salus. Ambassadeur for
Peace dell’ UPF-ONU-Uniecosoc.
Dottor Mannino, ci può spiegare
le funzioni che svolge la figura
del Giudice di pace e in quali casi
c’è bisogno del loro aiuto? Il GdP
è il primo gradino della magistratura è contemplato dall’art.116 della
Costituzione. Ha competenze civili
e penali secondo i limiti stabiliti dalla
legge. Il GdP è nato come giudice di
prossimità per favorire il cittadino ed
i suoi bisogni di giustizia.
Cosa ne pensa delle ultime novità introdotte nell’ambito giudiziario? Con la modifica delle sedi
giudiziarie, per quanto riguarda i
GdP gli Uffici sono stati accorpati al
circondario del capoluogo, eccetto
le sedi dove il comune o i comuni
hanno fatto richiesta di mantenerli.
Ritengo che, dove gli uffici dei GdP
sono stati soppressi è venuta meno
la funzione di prossimità originaria
che il legislatore aveva considerato nella’istituire i giudici di pace. Va
detto che nei nostri uffici i cittadini vi
accedevano facilmente per parlare
con il giudice ed orientarsi e capire
come muoversi nel rapporto con la
giurisdizione. La scelta operata dal
legislatore è stata ciclopicamente
caratterizzata dalla cecità. Finora
il cittadino si rivolgeva al Gdp per
reati penali quali l’ingiuria- diffamazione, lesioni, percosse, invasioni
di proprietà, sinistri stradali, immi-
grazione clandestina. Per il civile le
competenze sono indicate nell’art.7
del codice di procedura civile. Il Gdp
si occupa anche delle opposizioni a
sanzioni amministrative.
L’Italia, rispetto ad altre nazioni
europee ha un numero maggiore
di processi. Secondo Lei a cosa è
dovuto? Siamo più litigiosi degli
altri? Il nostro paese ha la domanda
di giustizia propria secondo la nostra cultura, tradizione, storia. Non
si tratta di essere litigiosi più o meno
degli altri. I processi si accumulano
se non si evadono o meglio, se non
si è spediti nell’istruirli e nel deciderli,
ciò sia in ambito penale che civile.
Il Pres. Mario Barbuto, capo del Dipartimento Organizzazione Giustizia, nella sua relazione sullo stato
della giustizia civile afferma che la
magistratura di pace è l’unico settore funzionante e le positive percentuali di definizione dei procedimenti
assorbono le percentuali negative
delle Corti d’Appello e della Corte
di Cassazione. Ergo, i GdP contribuiscono ad abbassare la statistica
negativa della durata dei processi
secondo la “mannaia” della legge
Pinto che vede l’Italia esposta a sostenere pagamenti di circa 400/500
milioni annui. I Gdp evadono i procedimenti con una media annuale o
poco più. Nonostante la laboriosità e
la positiva contribuzione al sistema
giustizia il Governo, ma anche la
Magistratura di carriera, non hanno
dato nel tempo il giusto riconoscimento e la valorizzazione possibile
ai GdP. Evidentemente, la mancanza di capacità coercitiva propria dei
GdP, nell’ambito della propria funzione, ha posto questa figura di giudice
nel gradino di mero servitore. I tempi della giustizia sono davvero
così lunghi da necessitare delle
semplificazioni legislative come
la prescrizione? Sarebbe sempli-
cistico pensare, come taluni fanno,
che le norme per gli “amici” si interpretano e per gli “altri” si applica. Nel
nostro paese vi sono troppi luoghi
comuni e demagogia persistente. I
processi debbono essere più rapidi
ad es. nel civile vi dovrebbero essere
solo tre udienze: una di comparizione con richieste probatorie, il giudice
decide sulle ammissioni possibili, la
seconda udienza per l’espletamento
delle prove concedendo il termine
entro il quale produrre le difese agli
avvocati, la terza udienza il giudice
da lettura del dispositivo e deposita
la sentenza. Un simile impianto ridurrebbe di molto i tempi della giustizia se, poi, si prevedesse che il GdP,
nei limiti stabiliti dalla legge, potesse
decidere ex aequo et bono senza
formalità di rito. Per il penale, la prescrizione è una tutela ed additare lo
strumento è solo volto ad offuscare
le incapacità proprie: organizzative
e produttive. E’ come se, un imprenditore che non è capace di organizzare i processi della produzione e di
gestire l’azienda e quindi fallisce, si
dicesse: i fallimenti sono troppi eliminiamo o modifichiamo il fallimento.
Magistratura e politica, talvolta un
rapporto complesso, soprattutto
a fronte di comportamenti poco
etici dei nostri eletti. Conosce casi
in cui dei magistrati hanno subito
condizionamenti politici? Questa
domanda dovrebbe correlarsi
sul criterio di equilibrio dei poteri, ovvero: la politica (governo e
parlamento) è più forte rispetto
alla magistratura? La magistratura è più forte rispetto alla politica? Di sicuro, quando un potere
ha la supremazia sull’altro non solo
condiziona ma, produce anomalie al
sistema democratico, a danno dei
cittadini che sono, poi, i titolari unici
della sovranità e questo i poteri dello
Stato spesso lo dimenticano.
56. Nel territorio
57. Nel territorio
58. Il Caso
CERVETERI, raccolta firme “PASCUCCI A CASA”
show MUST GO ON
Pio De Angelis: “non ci sarà alcuna difficoltà nel raccogliere le firme”.
Dopo le defezioni partitiche il comitato si riunisce con presenze a titolo personale
La raccolta firme contro il sindaco Pascucci si configura come
un’iniziativa di legittima protesta
che però ha rivelato una certa pochezza, protagonismo e svuotamento del ruolo di opposizione dei
partiti politici di Cerveteri, animati
da conflitti intestini, rivalità interne
e mani legate con l’elastico. Un’iniziativa rumorosa dai connotati di
una larga manovra di pre-campagna elettorale, animata dall’idea
della costituzione di un comitato
trasversale per arrivare a raccogliere, a colpi di piazza, 8500 firme
per mandare a casa Pascucci, o
quantomeno per dare un segnale
in tal senso visto che la petizione
non può, giuridicamente, anche in
caso di arduo “successo” rispetto
all’obiettivo, determinare in alcun
modo il commissariamento di
un’amministrazione. Un colpo a
salve? Un coito interrotto? Materia
informe destinata a trasformarsi in
un big bang? All’appello del segretario PSI Pio de Angelis che promuove il comitato in una riunione
allargata a tutte le forze politiche
di opposizione, hanno risposto
senza indugi solo Forza Nuova
(che denuncia collusioni tra maggioranza ed opposizione) ed Italia
dei Valori. Il PD per ora conferma
la propria disponibilità, ma tramite
appoggio esterno, per bocca del
segretario Gnazi: “Con questa
iniziativa, alla quale daremo il nostro impulso senza alcuna strana
“alleanza”, ritengo che i cittadini
possono essere protagonisti della
vita politica e spero che la loro forte presa di posizione sia utile per
scuotere l’Amministrazione dal
torpore ormai quasi triennale. E’
un’iniziativa che serve ad evidenziare che il PD, per volontà degli
elettori, è all’opposizione dell’amministrazione Pascucci. La finalità
di questa iniziativa è proprio quella
di “condannare” Pascucci a governare”. Ma se le parole di Gnazi
dapprima suonano coerenti, poi
ha rivelato confusione dell’assetto interno del PD il ruolo di esponenti di spicco del partito stesso
quali Sergio Marini, Vittoria Marini
e Maurizio Falconi che prima fondano e sottoscrivono il comitato,
poi specificano che lo fanno solo a
titolo personale e che il PD non è
una sigla spendibile in un comitato di quel tipo. Contraddicono con
questo comportamento il pensiero del segretario? A voler pensar
male…: qualcosa da quando c’è
Zingaretti in Regione Lazio è cambiato? Contro Pascucci il PD non
deve avere interesse ad andare?
Andiamo al fronte del Pascucci
Love: all’idea della raccolta “Pascucci a casa” rispondono da subito picche SEL e M5S che si chiamano fuori per primi e girano le
spalle. Anche la lista Vivi Cerveteri
all’inizio compare tra i sottoscrittori
(in un comunicato arrivato alle redazioni) ma poi giunge la smentita
da parte del direttivo della lista.
I consiglieri comunali di centro destra Ridolfi (NCD) ed Orsomando
(FI), come prevedibile visto il loro
ruolo in consiglio comunale e viste
le questioni importanti su cui si dovrebbe alzare la mano, compiono
la tenerezza verso la maggioranza
Pascucci e non aderiscono alla
colletta proclamata da De Ange-
lis. Pascucci al Granarone sembra
avere i numeri per governare, ed
in fondo, benchè a modo suo, lo
sta pur facendo: la maggioranza
politica è ben ingelatinata. Ma forse il consenso è un’altra cosa: la
raccolta firme potrebbe aver valore di sondaggio per misurare la
vera passione dei cittadini, quelli
comuni, per questo sindaco a più
di metà mandato fuori dai social
network. La verità è che di andare
alle elezioni prima del tempo ne
avrebbero voglia in pochi. Di fatto,
a parte il dimenarsi dei partiti che
non sanno più che pesci pigliare,
ciò che andrebbe considerato è il
reale sentore dello stato di benessere dei cerveterani: siamo così
sicuri che se ne avessero l’opportunità non firmerebbero contro
l’amministrazione in carica?
PIO DE ANGELIS, al quale chiediamo di inviare quantomeno la
bozza del documento che espone nel tecnico i punti contestati all’amministrazione Pascucci,
NON DEMORDE: “Non ci fermiamo. Il comitato è aperto a tutti i
cittadini. Sarà un iniziativa che
partirà dal basso: vedrete che non
ci sarà alcuna difficoltà nel raccogliere le firme”. Mentre andiamo in
stampa apprendiamo che il comitato ha fissato in un noto bar della
città una nuova riunione allargata
dove le persone potranno partecipare ma stavolta a titolo personale, lasciando al chiodo la casacca.
Di seguito cosa ne pensa Pascucci, e poi la replica del partito democratico alle nude affermazioni del
sindaco.
Eugenio Vallone
59. Il Caso
«Chi sa fare politica fa proposte.
Gli altri raccolgono firme»
«Sono contento che non abbiano gradito il nostro operato»
di Maurizio Archilei
Cerveteri. Replica del sindaco di
Cerveteri. Mentre si raccolgono le
firme tra i cittadini per dimostrare
quanto la cittadinanza non sostenga più l’attuale amministrazione,
Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, da noi contattato per commentare l’iniziativa, così risponde
alle nostre domande.
Signor sindaco, come interpreta la raccolta firme lanciata dal
segretario regionale del PSI Pio
DeAngelis?
Non mi sembra che il Psi sia una
forza che interagisce con la città o
che rappresenti qualcuno. Quindi è
un’iniziativa di Pio DeAngelis. Premesso questo, le adesioni sono di
Forza Nuova e del PD. Chi è incapace di portare qualunque soluzione ai problemi della città non può
fare altro che raccogliere firme. A
me sembra una buffonata.
L’obiettivo dichiarato è di fare da
sprone all’amministrazione per
uscire dall’immobilismo.
Premesso che sono passati 3 anni
su 5 di amministrazione, vediamo
cosa abbiamo fatto. Risolto al 95%
il problema dell’edilizia scolastica. Il
nostro primo obiettivo è stato prenderci cura dei bambini. Contemporaneamente abbiamo salvato la
multiservizi che grazie alle ultime
amministrazioni aveva accumulato
un debito di quasi 3 milioni di euro
e rischiava di chiudere. Abbiamo
vinto tutte le battaglie annunciate in
campagna elettorale sull’ambiente:
la discarica a Pizzo del Prete, il Biogas di Pian della Carlotta, il Centro
Commerciale. Stiamo per portare il
metano a Valcanneto. Riducendo
gli affitti (circa 130.000 euro l’anno)
e mettendo i pannelli fotovoltaici
sopra le scuole abbiamo portato
ad un risparmio di 500.000 euro
l’anno. Abbiamo messo in funzione
il depuratore del
Sasso e abbiamo
fatto
finanziare
da Acea Ato2 un
potenziamento
del depuratore a
Cerenova e l’installazione
del
depuratore a Ceri
che non c’è mai
stato. Ritenendo
questi punti prioritari, l’unica cosa
su cui non siamo
intervenuti subito
è la viabilità stradale, su cui faremo partire i lavori
quest’anno: l’anno passato abbiamo stanziato 1
milione e 400 mila euro per questo.
Altra cosa importante e mai risolta
è quella del quartiere Tirsenia che
ha delle strade private ad uso pubblico distrutte. Per la prima volta ci
abbiamo messo 250.000 euro per
le strade più grandi.
Il Comitato promotore della raccolta firme sta stilando un documento in cui elencherà i punti
contestati. Cosa prevede che ci
sarà scritto?
Da quando ci siamo noi le cose
che non funzionano a Cerveteri
sono diminuite ma restano tantissime. Cerveteri non è certo diventata Zurigo. In un programma che
si articola in 5 anni è possibile che
trovino almeno i due quinti del programma non realizzato, visto che
mancano due anni. Ma bisogna
essere onesti e dire che il comune
di Cerveteri è intervenuto in modo
massiccio sulle scuole. Si può dire
di non essere d’accordo su questa
scelta, ma è molto diverso da dire
che non si è fatto niente.
Gnazi, segretario Pd, ha dichiarato che lei è responsabile già di
due commissariamenti del Comune, e che con questo immobilismo si può andare incontro
al terzo. Negli ultimi anni i commissariamenti sono stati 4. Se mi
si recrimina di aver denunciato un
giro di tangenti di 375.000 euro,
questa è una colpa di cui sono contento. In ogni caso questa amministrazione andrà a termine. Non c’è
rischio commissariamento perché
la maggioranza è stabile e alcuni
consiglieri dell’opposizione hanno
dichiarato che non intendono raccogliere firme.
La latitanza dell’opposizione
fino ad oggi è un altro tema che
propongono i sostenitori della
raccolta firme.
Non è vero che non ci sia opposizione. Quella sana c’è. I consiglieri
dell’opposizione presenti in aula interagiscono con l’opposizione. Sia
il capogruppo del Pd come quelli
del centrodestra.
60. Progetti
MATRIMONI IN COMUNE? Sì, MA IN LOCATION SUGGESTIVE
Dopo l’annuncio del sindaco di Ladispoli l’idea
viene ripresa anche da Cerveteri.
Matrimoni in comune ma in location suggestive? Perché no: Dopo l’idea lanciata dal comune di Ladispoli
sullo scorso numero di Baraondanews , anche Cerveteri resta ispirata ed annuncia di starsi muovendo per
l’evenienza: “Nel Comune di Cerveteri – ha dichiarato
il Sindaco Alessio Pascucci – è presente una moltitudine di siti di eccezionale bellezza che sono una
grande attrattiva per le coppie che desiderano unirsi
in matrimonio all’interno di location particolarmente
suggestive.
Per questo motivo abbiamo deciso di rendere possibile, per la prima volta a Cerveteri, la celebrazione
dei Riti civili in locali diversi dalle tradizionali sale comunali. Siamo convinti di realizzare, in questo modo,
un’ulteriore opportunità di promozione del nostro territorio, che metterebbe in risalto il proprio patrimonio,
e uno stimolo per le attività ricettive che vi operano”.
“La normativa vigente in Italia – ha spiegato Francesca Cennerilli, Assessore per le Politiche alla Persona
– ci consente di istituire all’interno di spazi pubblici e
privati che siano aperti al pubblico, degli uffici separati
di Stato Civile da adibire a sedi per la celebrazioni dei
matrimoni civili. La nostra intenzione è quella di individuare e raccogliere, anche accogliendo eventuali proposte dei privati, un elenco di ambienti di particolare
pregio architettonico o storico, o di spazi naturali aperti, come spiagge e giardini dove sarà possibile celebrare i riti. Pubblicheremo un bando a cui potranno rispondere i privati, siamo in attesa solamente del nulla
osta della Prefettura di Roma”. Una linea di sinergia
coi privati che vogliano contribuire al progetto era stata annunciata dal sindaco Paliotta: “il comune è alla
ricerca di ambientazioni suggestive per svolgere le
cerimonie ufficiali del matrimonio” conferma il sindaco
Crescenzo Paliotta.“Almeno una di esse sara’, sicuramente, sul mare. In totale le location non saranno
comunque tantissime perche’ ogni luogo destinato
dovra’ avere, tra le altre, le caratteristiche di essere
sempre aperto ai cittadini durante le cerimonie, cosi’
come prevede la legge. Il bando sara’ pubblicato sui
siti entro gennaio e la scelta definitiva ci sara’ entro
febbraio”, annuncia il primo cittadino. E.V.
63. Innovazioni
Ladispoli, Arianna non perdona
Il nuovo dispositivo della polizia locale non lascia scampo:
multe in tempo reale a chi ha revisioni e assicurazioni scadute
Per l’acquisto del nuovo rilevatore munipol 193 e per la nuova centrale operativa
Recepiti 50 Mila euro di finanziamento regionale
Si chiama munipol 193 il nuovo dispositivo che permetterà alla polizia municipale di Ladispoli di rilevare
in tempo reale, attraverso un tablet collegato ad una
telecamera (fornita da azienda DLS) ad un software
specifico (fornito da de leoni informatica) automobilisti
che circolano con revisioni e assicurazioni scadute.
Potenzialmente il dispositivo munipol 193 potrebbe
rilevare anche la circolazione di un veicolo rubato.
“Munipol e’ un sistema di supporto alla pattuglia della
polizia municipale che in automatico legge la targa e
interroga le banche dati, ed in tempo reale, se la vettura e’ affetta da irregolarità e anomalie per quanto riguarda le revisioni e le polizze di assicurazioni, indica
ai vigili di fermarla” spiega il comandante Sergio Blasi
. Andando sul posto scopriamo che munipol scandisce tutte le vetture, nessuna esclusa, nel proprio raggio operativo e nel tempo stabilito dal comando dei
vigili, segnalando le anomale alla pattuglia posta a
circa 100 metri dai rilevatori di targa. Sono necessari
tre secondi netti in totale per completare la rilevazione. Purtroppo il dispositivo per le targhe straniere non
funziona, ed è subito polemica: non sembra esserci
la concreta possibilità di scansire in tempo reale anche le auto romene e bulgare causa la mancanza di
banche dati che siano in comunicazione con quelle
italiane. La telecamera attualmente non verrà usata
come velox. Il Costo del dispositivo e’ di circa 7000
euro. Le risorse sono state rese disponibili grazie all’
ottenimento di un contributo regionale di 50 Mila euro,
già accordato, tramite il quale si prevede anche l’acquisto di una nuova stazione mobile che prevederà
la capacità di rilevamento elettronico degli incidenti
stradali. Se da un lato l’iniziativa munipol 193 e’ presentata come volta alla riduzione della pericolosità
sociale, dall’altro sembra una gallina dalle uova d’oro:
in solo tre quarti d’ora di sperimentazione, 50 sono
state le mancate revisioni e 15 le mancate assicurazioni “beccate”.
Con relative elevate contravvenzioni. Qualche automobilista, colto in flagrante, pur dalla parte del torto,
una volta fermato dalla pattuglia per accertamento
conseguente la rilevazione, perde le staffe e si rende
conto che ormai è’ tardi per piangere: deve mettersi
in regola. Nella fase sperimentale la verbalizzazione
delle multe avviene a mano, ma i programmi nella
fase finale consentiranno la stampa in automatico dei
verbali. E.V.
64. L’Indagine
Ladispoli. Torre Flavia sta per crollare
Il progetto di restauro si volatilizza nei meandri del comune.
Cresce il pericolo per la sicurezza dei cittadini
di Eugenio Vallone
Il sindaco Paliotta aveva rilevato il pacco dall’arsial. I
soldi non c’erano. Poi il progetto di recupero, ma i lavori
mai eseguiti: che fine farà
l’antica torre Flavia? Intanto
il 5 stelle ci mette il cappello
e invia un’interrogazione in
consiglio regionale
L’Allarme per lo stato di degrado
in cui versa ancora, dopo quasi 15
anni di parole, Torre Flavia, il simbolo di Ladispoli, ci giunge direttamente dai cittadini che ci inviano
foto di pezzi di pietra che cadono.
Anche il Gatc, gruppo archeologico del territorio caerite, si era
interessato al monumento sin dal
lontano 2002 sollecitando i cittadini e la soprintendenza per i beni
culturali dell’etruria meridionale ad
esser più presenti. Si interessò a
Torre Flavia, monumento di notevole interesse storico e ritenuto
simbolo stesso della cittadina, già
ed anche l’ex sindaco di Ladispoli, Gino Ciogli, che ormai più di 10
anni fa denunciava: «Negli ultimi
mesi, le condizioni della struttura sono notevolmente peggiorate
- ha spiegato Ciogli - l’ usura del
tempo e l’ erosione marina stanno
mettendo a repentaglio la stessa
stabilità dell’ edificio, che potrebbe
cedere da un momento all’ altro».
Di Torre Flavia si è parlato persino in un convegno dal titolo «Rinasce il litorale con una splendida
spiaggia», che ricordiamo vedeva
all’epoca la partecipazione dell’
assessore regionale all’ Ambiente
Marco Verzaschi e di vari esponenti politici locali di Ladispoli. Poi
i lavori provvisori finanziati completamente dall’Ardis sulle scogliere. L’intervento portato a termi-
ne aveva previsto il ripascimento e
il rinforzo dei due bracci di scoglio
con, in più, la realizzazione di un
semianello di protezione per isolare completamente la antica Torre
dall’acqua sul suo versante est.
Questo lavoro giungeva dopo lunghi mesi di pastoie burocratiche e
lungaggini amministrative. I lavori
dovevano proseguire con l’utilizzo
dei finanziamenti stanziati dalla
Regione Lazio e messi a disposizione dell’Arsial che era all’epoca
proprietario del manufatto. Fondi
che poi si sono rilevati, per motivi
improvvisi, non più disponibili, non
sappiamo se distolti per altre finalità ed utilizzi all’interno dell’ente.
Di fatto la Torre ancora oggi non è
sicura: c’era persino un’ordinanza
comunale che prevedeva, per motivi di sicurezza, il divieto permanente di transito e frequentazione
dell’arenile e dello specchio acqueo intorno alla Torre per una distanza minima di almeno 15 metri.
Poi venne, anni dopo e voi direte
finalmente, il via libera per il restauro storico di Torre Flavia, l’antica torre di guardia simbolo della
città balneare. Il progetto – di cui
parlava già entusiasticamente l’ex
assessore ai lavori pubblici Emanuele Cagiola nel 2013– era stato
autorizzato dalla Soprintendenza
e precedentemente approvato
dalla Giunta comunale per essere
finanziato dalla Regione (Polverini). Il disegno era stato realizzato
dall’architetto Evangelista e prevedeva il consolidamento statico
e la messa in sicurezza dell’intera struttura. Più in particolare si
trattava di un restauro, rimasto su
plastico, cioè di una ricostruzione
fedele di tutta la torre utilizzando
materiali d’epoca. All’interno del
monumento era previsto inoltre un
percorso museale e si era pensato a congiungere con un percorso
didattico all’oasi wwf la antica torre. Il costo totale del restauro si
aggirava sul milione di euro, mai
finanziato.
“Il problema è, asseriva il sindaco Crescenzo Paliotta – quello di
reperire i fondi necessari. Una soluzione potrebbe essere quella di
coinvolgere nel restauro di Torre
Flavia la società che si occuperà
della realizzazione del porticciolo
turistico”. Dopo le bocciature del
governo Monti, del Porticciolo turistico non si parla più, il programma
elettorale sembra almeno destinato a restare disatteso per questo
mandato salvo imprevisti e probabilità. Ed oggi Torre Flavia, simbolo
della città di Ladislao e bellissimo
monumento sul mare, sta lottando
col suo destino che lascia presagire una lenta ed inesorabile caduta, pietra dopo pietra, trascinando
con se la già breve storia identitaria di Ladispoli. Il monumento, a
seguito delle violente mareggiate,
ha subìto ultimamente ulteriori
danni e all’inizio dell’anno alcune parti in muratura continuano
a crollare mettendo a repentaglio
l’incolumità di pescatori e bagnanti
soprattutto in estate, tanto da rendere urgente una riflessione da
parte della città. Per fronteggiare
questa emergenza gli interventi di
ripristino in somma urgenza delle
barriere soffolte esistenti antistanti la Torre, al fine di preservare il
bene monumentale già dichiarato
di interesse pubblico, non sembrano aver sortito l’effetto sperato
sul complesso monumentale. Si
è fatta persino una cerimonia per
ribadire l’importanza del monumento alla quale erano presenti il
commissario straordinario dell’Ar-
65. L’Indagine
sial, e la Soprintendente. Torre Flavia, ad oggi, svaniti i fondi arsial, è
entrata ufficialmente a far parte del
patrimonio comunale di Ladispoli
attraverso un atto di cessione gratuita: una scatola che passa dunque dall’Agenzia regionale per lo
sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio, direttamente in
carico al comune di Ladispoli. Se
da un lato il sindaco di Ladispoli si
era battuto negli anni per acquisire
questo monumento che per la nostra città ha un valore non solo storico ma soprattutto affettivo, dall’altro lato v’è la triste consapevolezza
che nulla è stato compiuto in via
definitiva nei fatti. Il Comune, dopo
aver rilevato la baracca, potrà attivare in autonomia tutti i necessari
finanziamenti pubblici per metterla
in sicurezza? La classe politica locale è pronta a convocare a rapporto le belle arti ed affrontare la
sfida? Intanto il movimento cinque
stelle mette il cappello sulla battaglia politica: il consigliere regionale
Devid Perrello invia all’assessore
Ravera qualche riga per chiedere
l’interessamento, di nuovo, della
Regione.
L’interrogazione su
baraondanews.it
Aspettiamo la risposta della regione…
66.Casi e Casotti
Ecomuseo e Porta del Parco, il cantiere infinito
Quando c’è di mezzo la parola ECO le cose non vanno avanti.
Il sindacato richiede un incontro urgente in Regione
di Maurizio Archilei
Anguillara. Nuova puntata della telenovela che riguarda il
Parco Regionale di Bracciano-Martignano. Ad affiancare
il caso dell’Ecomuseo, di cui abbiamo descritto le vicissitudini in passato, arriva il progetto della Porta del Parco
e dell’Ecomuseo. Le strutture sarebbero dovute sorgere
in Via della Mola Vecchia, ad Anguillara appunto, sulla
strada che porta verso Martignano. L’idea consisteva nel
recupero di un vecchio edificio adibito a mattatoio, in disuso ormai da decenni, per farvi sorgere quello che doveva
essere, nelle intenzioni di chi ha presentato e promosso
il progetto, il biglietto da visita del Parco. Missione, al momento, decisamente fallita. Il progetto, che ha preso il via
nel 2012 con l’accordo tra Comune di Anguillara e Parco,
è stato finanziato dalla Regione Lazio con 1,8 milioni di
euro ma ad oggi, anziché le strutture progettate, non ci
sono che ruderi sui quali i pochi lavori effettuati devono
quotidianamente fronteggiare atti di vandalismo. Risale a
gennaio l’ultimo sollecito da parte del sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno rivolto al Parco, ma la situazione
sarebbe in stallo a causa di un contenzioso tra l’Ente Parco e una delle società vincitrici dell’appalto. Ancora ignoto, al momento, l’oggetto del contenzioso. Ma l’Ecomuseo
e l’Ecoalbergo costituiscono solo due dei numerosi punti
attorno ai quali gravitano non soltanto le attenzioni dei cittadini più attenti, ma anche quelle degli stessi dipendenti
dell’Ente. L’ultima comunicazione del Sindacato Unitario
di Base dei lavoratori del Parco è datata 05/02/2015. Si
fa il punto della situazione per quanto riguarda il Piano
del Parco, strumento di regolamentazione e pianificazione indicato come importantissimo e la cui pubblicazione,
secondo i termini di legge, è in ritardo da oltre 13 anni
«sembra per le resistenze di quasi tutti i grandi proprietari
che si sono riuniti in associazione e che non sono contenti di quanto prevede il piano. Cioè vorrebbero avere le
mani più libere, con indici di edificabilità superiori. Queste
idee sono state espresse nella riunione alle scuderie Odescalchi che si è svolta a settembre 2014». Questo quanto
ricorda l’USB nel suo recente comunicato in cui ripercorre
i punti salienti di una lettera inviata il 29/12/2014 all’indirizzo dei dirigenti regionali, del neo direttore del Parco
Naturale Regionale di Bracciano-Martignano Danilo Casciani, del commissario del Parco Giuseppe Curatolo e
del presidente della Comunità del Parco, Guido Cianti,
sindaco di Sutri. Lettera alla quale in risposta è arrivato
solo un assordante silenzio. Ma nella lettera si va ancora
oltre, rammentando altri problemi che la gestione del parco ha generato nel corso degli anni. E così, ai sopra citati
Ecoalbergo ed Ecomuseo, si possono sommare il Centro
Visite di Vicarello e l’attigua area archeologica, attualmente chiusi, o la drammatica situazione in cui versa il parco
mezzi destinato al servizio di vigilanza. Situazione, questa, sulla quale l’USB riconosce al nuovo direttore il merito
di esser riuscito ad intervenire portando a termine la riparazione di una delle vetture in dotazione ai Guardaparco.
Ma al momento la riparazione di uno dei mezzi adibiti al
controllo di un territorio vastissimo come quello del Parco,
non sembra essere sufficiente a vedere la luce alla fine
del tunnel. E’ per questo che l’USB, nella chiusura del proprio comunicato, insiste nel chiedere un incontro in Regione che verta proprio sulle numerose criticità esposte.
67.Casi e Casotti
OPERAZIONE ARTEMIDE, RECUPERATI OLTRE 2500 REPERTI
Cerveteri tra le operazioni del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale
di Maurizio Archilei
450 gli uomini dell’Arma mobilitati il 4 febbraio per
svolgere azioni sull’intero suolo nazionale. Obiettivo:
il recupero di reperti archeologici trafugati e L’Individuazione di catene di ricettazione finalizzate anche al
trasferimento degli oggetti antichi all’estero. «Esiste
un traffico costante di reperti verso l’estero - dichiara il Capitano Carmine Elefante, del comando Tutela
Patrimonio Culturale di Bari - ed è naturale, dato che
l’Italia è un giacimento culturale immenso e quello
che in altri pesi non hanno e da noi è presente in abbondanza». Chi non ha arte, in poche parole, cerca di
comprarsela. E in gran quantità: 145 i decreti di perquisizione emessi dalla Direzione Antimafia i Napoli
a seguito di attività investigative che hanno ricevuto
un impulso decisivo a seguito del furto di una porzione dell’affresco dalla “Casa di Nettuno” di Pompei,
ma che si sono avvalse di conoscenze raccolte grazie alla costante attività investigativa che si verifica
in tutta Italia, Cerveteri e Roma comprese. Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Caltanisetta, Caserta, Catania, Cosenza, Enna,
Foggia, Latina, Milano, Napoli, Pordenone, Roma,
Salerno, Taranto, Teramo e Viterbo le province teatro
dell’operazione. Oltre 2500 i reperti archeologici recuperati, appartenenti prevalentemente all’epoca romana, 75 dei quali recuperati in terra spagnola grazie
alla collaborazione diretta con la Guardia Civil che ha
portato all’individuazione e arresto dei trafficanti. 200
i reperti fermati prima che raggiungessero il mercato
estero e 599 quelli destinati invece al mercato interno.
69. Musica
Tattoo Music Ladispoli,
dal 1992 la musica che
ti accompagna…
Tattoo music, storico negozio-store di
Viale Italia, è dal 1992 riferimento in tutto il comprensorio di Ladispoli,
Cerveteri e dintorni per la musica
in ogni sua accezione.
oltre 20 anni lo staff qualificato del noto punto
D aespositivo
di strumenti musicali ed accessori,
accompagna la passione di migliaia di utenti provenienti da tutto il comprensorio a nord di Roma.
Nel tempo Tattoo music è rimasto sempre lo stesso,
adeguandosi alle innovazioni e ottimizzando i cambiamenti del mercato in continuo aggiornamento ed
evoluzione. Grazie ad un personale competente,
qualificato e specializzato in ambito musicale Tattoo music Ladispoli riesce a soddisfare le più disparate richieste ed esigenze. Che si voglia iniziare a
suonare uno strumento acquistando la versione più
idonea in base alla propria preparazione, o che si
voglia approfondire la propria conoscenza musicale
attraverso l’ausilio di maestri e riferimenti culturali o
l’acquisto di versioni più sofisticate dei supporti di ultima generazione, Tattoo music è sempre l’approdo
sicuro. Lo sguardo competente di Tattoo music Ladispoli è rivolto negli ultimi anni soprattutto alla formazione dei giovani musicisti di domani, per questo è
possibile trovare tutto ciò che ne concerne: metodi
didattici, spartiti, ultime novità e numeri utili per
avere contatti con le principali scuole di musica del
territorio, possono consentire a tutti di incontrare direttamente i maestri più preparati e competenti della
zona. Nel comparto strumenti musicali, col servizio
di ricerca ed ordinativo espresso direttamente da
catalogo multimediale, è possibile reperire qualsiasi tipo di supporto tecnico: a partire dal semplice
flauto, chitarra didattica o tastiera base utilizzata
nelle scuole, fino ad una strumentazione altamente
professionale per ogni tipo di esigenza ed esperienza musicale. Disponibile inoltre una vasta gamma di
accessori per strumenti e di impianti audio ed amplificatori di supporto, oltre a innumerevoli prodotti
di completamento della propria strumentazione di
base. Tattoo Music inoltre da anni collabora strettamente con le scuole di musica locali e questo è un
fattore essenziale che permette di restare sempre
aggiornati sulle iniziative in corso, sulla socialità che
la musica determina e sulle principali innovazioni
nella didattica. E’ inoltre disponibile direttamente in
negozio il prezioso servizio di riparazione attrezzature e strumenti musicali su prenotazione. Inoltre,
ultima novità esclusiva, il servizio di liuteria in sede
previa appuntamento. Tattoo music, oltre ad essere
da sempre punto di incontro tra i musicisti del
territorio e partner consolidato di eventi musicali
di spessore nel litorale, si conferma uno dei posti di
Ladispoli che merita ancora di essere recensito.
71. Sociale
Ladispoli dichiara guerra alla povertà e al
disinteresse di stato. Nemmeno la caritas ce la fa più
I sindaci Paliotta e Pascucci reclamano la carenza
di somme da destinare ai servizi sociali
di Carla Zironi
Numeri amari, numeri che hanno una valenza politica
e sociale, “Miseria ladra, la povertà ruba la speranza,
la dignità e i diritti”. E’ vero. Dal calice amaro dell’ISTAT sgorgano le cifre di un Bel Paese dove qualcosa come 10milionie220mila connazionali sono in
condizioni di indigenza che non risparmia giovani e
bambini. In quattro anni la povertà è esplosa a livelli
da dopoguerra con la differenza che in quel frangente
c’era la speranza nella ricostruzione, oggi la nebbia
se non fosse per chi invece si batte per aggredire il
problema oltre la sacrosanta denuncia. “Dichiariamo
illegale la povertà”, lo hanno detto chiaro e forte a
più voci nel convegno sul tema i volontari di Libera,
Gruppo Abele e CGIL/SPI a Ladispoli in un’Aula Consiliare strapiena ed attenta. E questa affluenza la dice
lunga sul grado di preoccupazione se pensiamo che
incontri del genere un tempo vedevano al tavolo solo
esperti. Come si vince questa battaglia che oltre al bisogno mette al centro la stessa dignità dell’individuo?
Quella dignità che fu il pilastro del novecento dopo
la seconda guerra mondiale. Lavoro, welfare, investimenti diretti, stando bene attenti però alla qualità stessa del lavoro dicendo no ad economie di impatto
ambientale e che non rispettano la salute dei cittadini. Sostiene giustamente Don Luigi Ciotti: “La crisi
per molti è una condanna, per altri è un’occasione.
Le mafie hanno trovato inedite sponde nella società
dell’io, nel suo diffuso analfabetismo etico. Oggi sempre più evidenti i favori indiretti alle mafie che sono
forti in una società diseguale e culturalmente depressa e con una politica debole”. La mafia appunto,
quella dei colletti bianchi alla quale è difficile dire di
no se a modo suo ti offre lavoro e welfare colmando la latitanza dello Stato. Di conseguenza la lotta
contro la piovra diventa disperata e la democrazia si
indebolisce. “Se continua così come staremo tra 10
anni?” si sono chiesti con angoscia nell’Aula Fausto
Ceraolo. “Nemmeno la Caritas ce la fa più”. E non se
la passano meglio i Comuni che tra tagli e patti di stabilità vedono assottigliarsi sempre di più le risorse da
destinare ai servizi sociali, agli aiuti ai meno abbienti e mani legate per gli investimenti diretti. Lo hanno
spiegato molto bene i Sindaci Crescenzo Paliotta di
Ladispoli e Alessio Pascucci di Cerveteri. E un’altra
colpevole anomalia riguarda il rapporto con la UE: l’Italia è tra i maggiori contribuenti ma non riesce, come
partita di giro, a spendere i soldi che dall’Unione dovrebbero arrivare ai territori, “trastullandosi però con
la sperimentazione contro la povertà mentre la platea
delle persone a rischio si allarga”. E siccome l’indigenza non riguarda solo i nostri confini è in arrivo un
Fondo Europeo di assistenza con forniture di generi
alimentari e vestiario. Sul reddito minimo il convegno
ha sottolineato l’importanza di una direttiva europea,
vincolante, che obbliga gli Stati membri al rispetto. E’
notizia fresca delle misure adottate dalla BCE, leggi
Governatore Draghi, per immettere liquidità sul mercato con l’acquisto dei buoni di Stato tramite operazioni bancarie. La manovra è finalizzata a dare ossigeno all’economia, creare investimenti, posti di lavoro
e credito. Quindi la ripresa seppur con i dovuti tempi.
Speriamo non si risolva nell’ennesima speculazione
finanziaria a vantaggio di pochi e gli altri si arrangino.
Vedremo. 72. Real Polemik
LA CONTRO-REPLICA di PASCUCCI al pd
Il Sindaco è riuscito a citare la metanizzazione di Valcanneto,
“dimenticando” di dire che si deve al suo predecessore Ciogli
Riceviamo e pubblichiamo. Abbiamo letto con stupore alcune astiose dichiarazioni del nostro primo
cittadino Pascucci (apparse oggi sul quotidiano on
line Baraondanews) nei confronti del Partito Democratico di Cerveteri.Ma andiamo con ordine.
1) Il Sindaco Pascucci, in perfetto politichese, usa
una vecchia tecnica: attaccare gli altri per coprire le
imbarazzanti lacune di una amministrazione sostanzialmente immobile. Attacca i suoi predecessori, attacca i Partiti di opposizione, sbeffeggia gli avversari
politici. Caro Sindaco stai sereno, è sotto gli occhi
di tutti che questi primi tre anni di amministrazione
sono stati fallimentari. Basta fare un giro per Cerveteri: il centro storico è abbandonato, Cerenova e
Campo di Mare nel degrado più totale, le frazioni dimenticate. Ed è meglio non parlare delle promesse
del “consideratelo già fatto” fatte in campagna elettorale e non mantenute. Vogliamo scommettere, poi,
che le prossime (uniche) iniziative saranno esclusivamente di tipo urbanistico e senza alcuna preventiva discussione pubblica? In ciò consiste, secondo il
Sindaco, “fare politica”? Ma siamo seri!
2) Comprendiamo l’avversione del Sindaco Pascucci nei confronti del Partito Democratico. Il motivo è
semplice: da tempo evidenziamo tutte quelle che
sono le lacune di questa amministrazione. E sono
molte. Se c’è qualcosa che non va, la diciamo apertamente e pubblicamente. Forse è per questo che
non abbiamo le simpatie del Sindaco, che preferisce
collaborazionisti e “yes man”. Il PD è altro e, comunque, non è un tram dal quale si sale o si scende a
seconda delle convenienze.
3) Siamo contenti dell’accenno fatto dal Sindaco
all’incontro (richiesto dal PD) avuto prima di Natale: in quell’occasione abbiamo fatto notare che in
questa amministrazione vediamo poca trasparenza
e processi partecipativi. Insomma, abbiamo detto
al Sindaco: basta con le segrete stanze e facciamo
tutto alla luce del sole. Il Sindaco dichiarò di aver
colto il messaggio e promise l’invio del documento
avente ad oggetto i progetti dell’amministrazione nel
2015 “subito dopo le feste”. Evidentemente era uno
scherzo, perché siamo in pieno Carnevale ed ancora lo stiamo aspettando. E siamo noi quelli che “non
ci siamo fatti sentire”? Ma per favore!
4) Secondo il Sindaco, il PD “non ricorda” le cose
fatte da questa amministrazione. Escludendo le
attività di ordinaria amministrazione, le vuote autocelebrazioni ed i progetti iniziati e finanziati dalla
scorsa amministrazione (di cui il Sindaco Pascucci
si prende ingiustamente i meriti), il PD di Cerveteri,
per sfortuna del Sindaco, ha una buona memoria.
Questione strade dissestate: ricordiamo bene quando questa amministrazione (o meglio, il Sindaco in
persona con Ordinanza pubblicata il 1 agosto) voleva far pagare tutti i lavori delle strade ai cittadini del
Tyrsenia. Questione Centro Commerciale: ricordiamo bene come il Sindaco disse di NO in campagna
elettorale ed invece ora sta cercando di aprirlo all’interno dell’Area Artigianale. Questione ambientale:
ricordiamo bene la promessa “raccolta differenziata
su tutto il territorio entro il 2013”. E parliamo solamente di alcune delle problematiche più eclatanti. .
Prossimamente, tuttavia, entreremo nel dettaglio su
ogni vicenda, dimostrando al Sindaco che il PD di
Cerveteri, suo malgrado, ha un’ottima memoria.
5) Quanto alla vicende delle tangenti e dei procedimenti penali, che il Sindaco Pascucci tende a tirare
fuori ad ogni intervista, esprimiamo solamente un
pensiero. L’onestà non è una medaglia da mostrare
agli amici, bensì un’attitudine di vita normale. Chi è
onesto lo è e basta, non deve vantarsene. E questo
discorso vale soprattutto per chi ha usato quella vicenda in modo spregiudicato per diventare Sindaco.
74. Storie
I RUSSI CHE SOGGIORNARONO A LADISPOLI.
I REMEMBER…THERE WAS A TIME…
di Aldo Ercoli
A metà degli anni 80 la nostra cittadina, allora assai
povera rispetto alle sue potenzialità abitative, (grazie sopratutto ai “grattacieli sul mare”), ricevette in
prestito, una folta comunità russa, si dice che molti
erano di religione ebraica e che la Joint International
gli avesse permesso (dietro compenso) di lasciare la
non troppo amata Russia per essere accolti, in via
definitiva, da facoltosi parenti che abitavano in USA,
Canada, Australia……pochi da Israele. Scalo intermedio, anzi residenza che poteva durare anche molti mesi e anni, erano, almeno nel nostro litorale due
località che avevano l’opportunità di offrire un gran
numero di appartamenti sfitti. Si riempivano solo durante l’estate. Si trattava di Ladispoli e Fiumicino, entrambe assai vicine sia all’aeroporto che alla capitale.
Qui da noi (ne parlò la TV nazionale) vi fu qualche
raro caso di intolleranza etnica verso i profughi. Nella
quasi totalità dei casi, posso assicurare, che la popolazione locale, accolse bene questi profughi. Era gente pacifica, mite, che non creava problemi. Dicevano
sempre…..si….da….da….da. Non rubavano ne tantomeno si ubriacavano e violentavano. Certo qualche
problema ci fu….ma di carattere sentimentale. Diverse coppie locali si separarono. Ricordo bene che non
furono certo sporadici gli approcci passionali protratti
nel tempo tra i maschi locali e le femmine russe. Se
qualcuno però pensa che queste ultime fossero delle
prostitute è completamente fuori strada. Quelle donne erano quasi tutte bionde con gli occhi chiari e, a
differenza delle nostre, completamente disinibite dal
punto di vista sessuale. Ci furono casi di coppie in
“chiaroscuro” (lui moro e lei bionda) che convolarono
a regolari nozze. Quasi nello stesso periodo, o subito
dopo, altre donne dell’est, nella stragrande maggioranza polacche, raggiunsero Ladispoli gareggiando,
e spesso vincendo in fascino, con le coetanee russe.
In tema migratorio, a quei tempi, ci furono al terzo
posto delle coppie sudamericane provenienti per lo
più dal Cile. Oggi questi “esodi” sono completamente
cambiati. I russi della Joint International con la caduta del Muro di Berlino sono scomparsi. I polacchi
rispetto a prima sono un esigua minoranza. Chi li ha
sostituiti? Direi i rumeni comunitari e senegalesi (negli
anni 90 c’era già i nigeriani). I neri africani per lo più
stazionano da noi soprattutto in estate e tornano in inverno in patria. I rumeni sono invece stanziali e credo
che quasi tutti abbiano un lavoro regolare. Di più non
so. Tornando ai russi (del 1980-86) sono invece certo
che per loro Ladispoli era solo uno scalo intermedio.
Si dice che allora li visitava un solo medico che veniva ben retribuito con 30.000 lire a visita (molto più
della mutua). Si sparse la voce che visitava i pazienti
con lo stetoscopio appoggiato sul cappotto invernale!!
Sara vero? Personalmente credo che siano solo delle malignità. Quando poi nel 1985 la comunità russa
superò a Ladispoli le 5000 unità la situazione sanitaria cambiò radicalmente. L’incremento demografico
fece si che il presidente della J.I. Italia convocò tutti i
medici locali assegnandoci un congruo numero di pazienti assieme, ovviamente ad una donna interprete.
Un russo su cento parlava a malapena il francese e
nessuno di noi conosceva il russo. Confesso che le
interpreti che ci assegnarono erano tutte molto belle
e giovani. Ma nemmeno noi, allora quasi tutti nel fiore
degli anni, eravamo da buttare. Posso parlare solo a
titolo personale perché non mi occupo di cose altrui
che esulano dalla professione medica. A titolo collettivo posso dire che tutti i Ladispolani di allora ben ricordano quel mercatino permanente che i russi avevano
messo su nei giardinetti tra via Odescalchi e via Ancona. I remember ……there was a time (mi ricordo….
ci fu un tempo) che ci andavo spesso e compravo le
lampadine dinamo, utensili, addirittura stetoscopi. Si
quando i russi vennero a Ladispoli.
76. SOS Ambiente
L’emergenza rifiuti minaccia l’Etruria
Cupinoro tracima di percolato e mette a repentaglio le falde acquifere. Nel frattempo la
politica intercomunale ottiene pessimi risultati: non si riesce a fare neanche un impianto di
compostaggio per produrre terriccio in house. Il ministero della difesa da forfait e boccia il
piano Paliotta: i terreni militari non si toccano. Ma sono i terreni che mancano o la volontà?
di Aurora di Curzio
L’emergenza inquinamento da percolato incombe.
Cupinoro è al collasso. La discarica infatti nonostante
sia ufficialmente chiusa continua ad avere in stallo al
suo interno milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati.
Il danno ambientale è enorme: i rifiuti producono un
liquame altamente tossico con conseguente rischio
di inquinamento delle falde acquifere. Come mai dal
2004 solo a dicembre 2014 la Bracciano Ambiente si
è resa conto della criticità derivante dai rifiuti che percolavano? Al momento non si vede una via d’uscita
alla messa in sicurezza della discarica, la Bracciano ambiente e il comune di Bracciano si rimbalzano
le diffide: di fatto non si sa che fine abbiano fatto
i 12-15 milioni di euro versati negli anni dai comuni
conferitori e destinati per legge alla gestione del “post
mortem”, la bonifica della montagna della vergogna.
I finanziamenti a fondo perduto della Regione Lazio
per aiutare le casse vuote della Bracciano Ambiente non pare siano stati sufficienti e forse si potevano
risparmiare milioni di euro di soldi pubblici. La Bracciano Ambiente, la quale si occupa direttamente della
discarica, è in crisi nera: i dipendenti mentre andiamo
in stampa annunciano un nuovo sciopero. Impossibile
non ricordare che pochi giorni fa Bracciano s’è svegliata sommersa di rifiuti il giorno in cui festeggiava il
santo patrono. I dipendenti hanno incrociato le braccia interrompendo il servizio di raccolta per il mancato
pagamento dei loro stipendi. L’ex vice presidente del
Parlamento Europeo Roberta Angelilli ha di recente
chiesto anche a nome dei Comitati di portare avanti le
petizioni per fare chiarezza sul futuro del sito. L’Italia
si becca anche la condanna da parte della Corte di
giustizia nell’ottobre 2014 proprio perché a Cupinoro,
come in altre discariche, per anni si conferivano rifiuti
indifferenziati senza il necessario pretrattamento previsto dalla direttiva 98 del 2008. Il livello di preoccupazione degli abitanti della zona rimane decisamente
molto alto: la contaminazione investe tutto il territorio
circostante. In materia di rifiuti la politica continua a
non riuscire a dare risposte ed a collezionare magre
figure. Nonostante le lettere congiunte dei sindaci il
Ministero della Difesa ha espresso il suo dissenso:
non esiste un’area demaniale da concedere per la realizzazione di un impianto di recupero e compostaggio dei rifiuti solidi urbani nelle realtà militari esistenti
tra Ladispoli e Civitavecchia come aveva ipotizzato
il sindaco Paliotta facendone richiesta. “La risposta
negativa del Ministero della Difesa ci ha deluso ma
continueremo a lavorare insieme per trovare una
soluzione”. Le parole del sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, a nome anche dei primi cittadini di
Cerveteri e Santa Marinella, suona come l’ennesimo
epitaffio, ma la speranza è l’ultima a morire. “Dobbiamo guardare ad altre ipotesi risolutive. Ho incontrato
gli altri sindaci che hanno ribadito la loro volontà di
trovare una soluzione congiunta. Nel comprensorio
dei comuni di Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella,
che ospita 120 mila persone, non è presente neppure un impianto di recupero e compostaggio. Questa
mancanza crea certamente delle difficoltà all’implementazione di un servizio di raccolta differenziata dei
rifiuti che sia veramente efficiente per il territorio e che
sappia rispondere agli obblighi imposti dalle normative europee in tema di gestione dei rifiuti e sostenibilità ambientale. Anche il sindaco di Civitavecchia,
Cozzolino, ci ha comunicato la sua disponibilità a lavorare con noi. Insieme agli altri primi cittadini stiamo
programmando un incontro per ottenere dalla Regione Lazio la definizione di ambito territoriale e questo
ci permetterà la realizzazione di impianti di recupero
e compostaggio di rifiuti solidi urbani nel nostro comprensorio”. Nel frattempo i progetti degli imprenditori
locali a Ladispoli e Cerveteri non sono stati sponsorizzati, tutt’altro: qualcuno direbbe oltremodo osteggiati.
79. SOS Tempo
Esonda il fiume vaccina. Caere Vetus Nel fango
Paliotta: “ Gli allagamenti sono dovuti in gran parte
alla difficoltà di regimentare le acque piovane di Pizzo del Prete”
Il torrente Vaccina a Ladispoli è andato fuori dagli
argini nella zona denominata Caere Vetus. A causa
delle piogge intense che hanno colpito l’area della
città e in concomitanza del forte vento, un arbusto
ha ostruito il passaggio dell’acqua e dei detriti nel
letto del torrente sotto al ponte ferroviario, determinando l’ostruzione e la conseguente fuoriuscita
dell’acqua sin sulla strada.
Danni alle abitazioni private. Il Comune intanto invia un dispaccio alle testate per fare il punto della
situazione e divulgare la pianificazione degli interventi per riportare la rete stradale alla normalità. “Le
violente piogge della notte scorsa hanno peggiorato notevolmente la situazione stradale e hanno provocato allagamenti in alcuni scantinati nella zona
Caere Vetus e nelle campagne lungo via Roma”
.Con queste parole il sindaco Crescenzo Paliotta
ha commentato i danni dell’ondata di maltempo che
in queste ore si sta abbattendo su Ladispoli. “Gli
allagamenti – ha proseguito Paliotta – sono dovuti
in gran parte alla difficoltà di regimentare le acque
piovane di Pizzo del Prete, la zona compresa tra
l’Aurelia e la Ferrovia, dove sono state ostruite, sia
da privati che da altri interventi di opere pubbliche,
molte delle scoline preesistenti.
L’Amministrazione ha programmato già dai prossimi giorni un massiccio intervento per riportare la
rete stradale alla normalità”. “Per quanto riguarda il
problema della regolamentazione delle acque nella
zona di Pizzo del Prete e della larghezza del ponte
ferroviario sul Vaccina – ha continuato Paliotta –
sarà convocata un’apposita Conferenza dei Servizi
alla quale saranno inviati RFI, Ministero della Difesa e Consorzio di bonifica dell’Agro romano. Un
particolare ringraziamento – ha concluso Paliotta
- al comando della Polizia Locale, al personale tecnico comunale, ai volontari della Protezione civile
comunale e dell’associazione Bersaglieri La Fenice
e al delegato alle acque marine Flavio Cerfolli, che
dalla notte scorsa stanno lavorando per cercare di
superare l’emergenza maltempo”. dp
81. Nel territorio
82. Tecnologia
Ladispoli, innovazione tecnologica,
in 2 anni investimenti ai minimi
Nuove tecnologie, una nuova chance si presenta per il comune: un’ex
delegato, l’ingegnere informatico Domenico Pastore, nominato referente
dell’organizzazione europea Digital Champion per Ladispoli
Il Digital Champion forse in molti non sanno cosa
sia, ma chi ne ha sentito parlare ne comprende certamente l’importanza. Si tratta di una carica istituita
dall’Unione Europea nel 2012, mediante la quale
l’organizzazione internazionale sceglie un referente
locale di comprovate abilità tecnico-scientifiche per
promuovere l’innovazione tecnologica e tentare di
colmare il digital divide, il cosiddetto divario culturale
che spesso e purtroppo esiste tra le persone e l’uso
della tecnologia.
Un divario che a Ladispoli rischia di crescere ancora:
purtroppo, causa scarsa visione e vicissitudini varie,
si continua a investire poco più che zero carbonella,
e questo non può che avere ripercussioni di medio
periodo.
A parte la semplice nomina, da parte del sindaco
Paliotta, di un delegato all’innovazione tecnologica,
nulla è avvenuto. A parte la consegna della targa, si
consta che il potenziale progettuale dell’ingegnere
messosi gratuitamente al servizio della collettività
non è stato afferrato a pieno dall’amministrazione:
lo spazio e le uniche energie nel comparto innovazione tecnologica pare siano state assorbite dal sito
comunale che ancora fatica a stare in regola con le
leggi sulla trasparenza andando a determinare tutte
le storie che hanno riempito le cronache dei giornali
in questi ultimi mesi.
In questi anni, presi forse dalla crisi e da insanabili
difficoltà e forse da un pizzico di noncuranza, ci si
è lasciati indietro lo sviluppo dei comparti correlati
alla promozione del territorio ed allo sviluppo dello
stesso: scarsi i risultati di iniziative che restano, nonostante i fondi investiti, lettera dormiente.
“Nessun interesse manifesto, dopo la consegna della delega, è stata manifestata ai progetti presentati.
Forse hanno preso altre destinazioni e non sappiamo in quali cunicoli o cassetti si siano incastrati” afferma l’ingegner Pastore con ironia.
Tornando al digital Champion chiediamo: ing. Pastore, potrebbe parlarcene brevemente?
Volentieri: La figura designata dall’organizzazione
europea è una figura particolare, una sorta di ambasciatore della tecnologia che ha la funzione di fare
da portavoce dell’innovazione nel territorio attribuitogli, con il compito di avvicinare i cittadini al mondo
digitale. Poco più di 4 mesi fa è stato nominato a riferimento del Digital Champion italiano, il giornalista e
promotore dell’innovazione Riccardo Luna. A seguire sono iniziate le nomine per tutti i comuni d’Italia e
questo mese è arrivata, con mia grande sorpresa e
gratificazione, anche per Ladispoli, la proposta designata nella mia figura. Ho accettato di buon grado.
L’”ambasciatore” Digital Champion avrà sul territorio
tre compiti specifici: svolgere un servizio di help desk
per gli amministratori pubblici sui temi del digitale,
difendere il cittadino in caso di assenza di diritti digitali negati e promuovere progetti di alfabetizzazione
digitale per la collettività. Sarò felice di collaborare
con Baraondanews che è una realtà importante ed
al passo coi tempi”.
Nel ringraziare l’ingegner Pastore per la fiducia riposta e nell’augurargli buon lavoro, garantiamo il
nostro supporto. E ricordiamo che per il comune di
Ladispoli si presenta un’altra chance per elaborare e
mettere allo studio dei progetti nonché per allinearsi agli standard del progresso tecnologico al fine di
iniziare ad usufruire dei vantaggi economici e sociali
che derivano da un uso consapevole e oculato della
tecnologia al servizio dell’informazione e della consapevolezza dei propri cittadini: l’augurio è che la
politica abbia questi stessi obiettivi nel futuro e non
giri la testa.
84. Fotografando
LE IMMAGINI DI BARAONDANEWS.it
Inseriamo una serie di scatti realizzati dai collaboratori della redazione che ci raccontano
in diversi modi i tempi che stiamo vivendo
4. WHATSAPPANDO AI GIARDINI DI CERVETERI.
Foto con Whatsapp inviataci da Cerveteri dove un
cittadino sconsolato fa un primo piano alle fontanelle
dei giardini.
1. FIOCCHI DI NEVE A CERVETERI. In questa immagine viene ritratta Cerveteri sotto il nevischio grandinata della scorsa settima.
5. SOTTOPASSAGGIO VENEZIANO. Non è la città
lagunare ma Cerenova. Chi vuole arrivare al binario
3 deve usare il canotto!
2. FOSSO VACCINA POCO PRIMA CHE
ESONDASSE. Immagine che ci è stata inviata dal
signor Antonio con Whatsapp qualche ora prima che
il fiume esondasse nella zona di Caere Vetus.
6. SEI DI ANGUILLARA SE… “Sei di Anguillara se
ogni volta che piove frana la curva del pizzo”. Questo il simpatico commento di Fabiana sul gruppo facebook della cittadina lacustre.
3. MAREGGIATA A CAMPO DI MARE. Da Facebook. Immagine delle scorse settimane quando dei forti venti di Libeccio si sono abbattuti sul litorale laziale
erodendo molte aree costiere.
7. CERENOVA MONNEZZARA. Abbandono e degrado della frazione dimenticata di Cerveteri
85. Nel territorio
88. Curiosità
Il fulmine prende la mamma, la
figlia nasce con i capelli dritti
Ian e Kendra erano ad un pic-nic per guardare
i fuochi d’artificio del Giorno dell’Indipendenza, quando è scoppiato un temporale
Bloccato alla frontiera con 97
iphone addosso
Il giovane cinese aveva un’armatura
tecnologica
Il giovane li teneva legati al costato e alle
gambe, come fosse un’armatura nascosta
dai vestiti. A inchiodarlo, prima del metal
detector, la sua camminata macchinosa, dovuta al peso e all’ingombro degli
smartphone. Il valore degli iPhone in suo
possesso era di circa 41mila euro. av
Altre curiosità e argomenti di attualità li troverete su baraondanews.it
Kimberly Gordon, di un anno, è nata in circostanze piuttosto insolite. Sua madre era
stata colpita da un fulmine, e i medici hanno deciso per un cesareo di emergenza: è
una bambina molto fortunata, perché sono
pochi i casi in cui il nascituro è sopravvissuto dopo che la madre è stata colpita da
un fulmine. La cosa più curiosa però è che
i capelli di Kimberly, oltre un anno dopo,
sono sempre arruffati a causa dell’elettricità statica. I suoi genitori Ian e Kendra erano
ad un pic-nic per guardare i fuochi d’artificio del Giorno dell’Indipendenza, quando
è scoppiato un temporale: la coppia cercando riparo è passata sotto un albero e lì
sono stati colpiti entrambi da un fulmine. I
soccorritori hanno trovato i due coscienti
ma li hanno comunque portati in ospedale, e hanno deciso di indurre il travaglio
per la salute della nascitura, che avrebbe
riportato alcuni danni neurologici a causa
del fulmine, anche se i genitori guardano la
situazione con ottimismo: “Tutti quelli che
abbiamo visto ci hanno detto che è un miracolo che sia viva”. dp
89. Nel territorio
90. Annunci
EDITORE
Studio4 Soc. Coop.
Direttore Responsabile
Maurizio Archilei
Vice Direttore
Orazio Paliotta
IL TRIBUNALE DI
CIVITAVECCHIA
N.4 DEL 13/06/11
Sede in via S.F. D’ Assisi, 2
00062 Bracciano (Rm)
REGITRAZIONE PRESSO
PER LA TUA PUBBLICITÀ
CELL. 339.20.74.512 - CELL. 349.83.72.950
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VENDO - COMPRO
• Vendo divano letto due reti, 2 letti, blu vellutato. Tutti i cuscini sono asportabili e sfoderabili. La rete di sotto ha le zampe e arriva
allo stesso livello di quella superiore. il telaio
inferiore è stato modificato con l’aggiunta di
ruote per la movimentazione. misure : 2,03
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L’Oroscopo del Camaleonte
FEBBRAIO - 2015
Ariete. L’amore e le
amicizie riuscirebbero a rivoluzionare
il mondo ma, la rivoluzione che è dentro
di voi riuscirà certamente a
cambiare il vostro mondo, la
vostra sfera sentimentale e le
vostre amicizie; i rapporti con
i vostri più stretti collaboratori saranno fondamentali.
Toro. Prevale la
voglia di reagire
per liberarvi da
quei
condizionamenti
familiari
o professionali che vi creano
tensioni. La vostra personalità e caratterizzata da curiosità
e spirito di evasione. Il ridotto
ritmo costruttivo non sarà sufficiente a consolidare o assestare basi future.
Gemelli. Non è
un periodo tra
i più facili ma,
trovare l’energia sufficiente
nei momenti giusti non è roba
da poco e questo dovrebbe essere sufficiente a farvi ritrovare quell’equilibrio interiore
che a volte si fa desiderare:
tutto più semplice per chi vive
un rapporto di coppia.
Cancro.
Flussi
astrali a voi favorevoli vi permettono di sfruttare
le vostre capacità nel campo lavorativo ma,
il meglio di voi lo date tra le
mura domestiche, dedicando
più attenzioni alle persone a
voi più care; per il rapporto
di coppia è il periodo migliore
per farsi perdonare qualcosa.
Leone. Tutte le
vostre
convinzioni andrebbero
riviste con particolare
impegno,
cercate chiarezza con voi
stessi anche escludendo tutto
ciò che non vi appartiene; non
spingetevi verso sfide audaci
per coronare qualche desiderio, tutti dovremmo avere un
sogno nel cassetto ma, la realtà viene prima di tutto.
Vergine. La pazienza
non
vi
manca e la vostra
costanza fa di voi
dei veri e propri paladini delle
buone virtù; tutto può rivelarsi utile ma, questo è addirittura indispensabile, per fare
barriera e far rientrare tutto
nella fase economica positiva.
Bilancia.
Vi sentite i protagonisti del momento anche se a
volte un po’ giù di
corda, questo frena la vostra
tendenza ad essere imprudenti e impulsivi: affrontate con
calma le responsabilità che
scaturiscono da una vecchia
faccenda, prima si risolvono e
meglio è.
Scorpione. Circondatevi
di
allegria e gaiezza, quello che
non riuscirete
a prendere alla fortuna nel
mese del carnevale, vi sarà
molto più difficile in seguito;
capitalizzate la dolcezza e
chiudete il conto delle emozioni, i single lo saranno solo per
volontà.
Sagittario.
Febbraio propizio, con i
suoi odori di
frappe e castagnole, vi fa viaggiare
senza ostacoli con grinta e caparbietà verso gli obiettivi che
desiderate realizzare. La vostra natura non ama la fretta
e ogni cosa accadrà al momento più opportuno e vantaggioso per voi stessi. Curate l’alimentazione.
Capricorno.
L’armonia astrale
non dura in eterno e se volete che
i decolli dei vostri
rapporti non diventino atterraggi, dovreste incrementare
la vostra sfera di conoscenze
relazionali, tante amicizie ma,
rivelate una certa vulnerabilità di fronte agli imprevisti:
tenete a freno l’irruenza.
Acquario. Buone
notizie e ritardi
di vario genere si
succedono facendovi oscillare tra
eccitazione e stress; nuove
storie all’orizzonte dei single,
chi è già in coppia invece, potrà riscoprire e rilucidare, con
soddisfazione il rapporto un
po’ ossidato dalle frivolezze
del carnevale.
Pesci. Per chi
vive un rapporto di coppia, saranno
favoriti i progetti a medio termine, la spontaneità, comunque, prevale in voi e dovreste
approfittarne per organizzare
qualche serata con gli amici, giusto per essere un po’ al
centro dell’attenzione e, per i
single? Accodatevi alla compagnia.
96. Nel territorio
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