4. Editando La Metamorfosi del potere locale Appassiscono gli intermediari, cresce la forza delle associazioni di scopo consapevoli di dover prendere in mano le redini sulle questioni più importanti di David Paris L’interesse pubblico per ciò che avviene è elevato, non solo in termini numerici, ma anche in relazione alla partecipazione nel generare le notizie. Gli utenti sono parte integrante del processo informativo ed agiscono ad unisono con i mezzi di comunicazione nella diffusione. Nei contenuti invece traspare il desiderio di perorare quelle cause che il sistema politico istituzionale, indebolito nell’ossatura della credibilità, non riesce a perseguire. E’ anche una conseguenza del deficit democratico: quando scegliendo un candidato piuttosto che un altro il risultato non cambia. Da una consapevolezza negativa, ne deriva una positiva, vale a dire, quella di un popolo più cosciente della propria solitudine e più determinato a riprendere un ruolo, che non si accontenta dello spettacolo delle marionette ma che tira dritto al dunque. E mentre dei portavoce screditati tentano di allungare la fine mandato, la società informata esercita la propria influenza parlando di fatti, soluzioni o semplicemente di bisogni non soddisfatti. Nella rete si concentrano argomenti che in qualche misura riguardano l’ambito politico. La nostra testata è diventata un punto di riferimento per molte persone comuni che hanno qualcosa da dire. Una specie di istituto statistico del sentore comune che oggi ci dice come al comune cittadino non rimane altro che divulgare pubblicamente il proprio dissenso, ottenendo, quando lo fa con cognizione di causa, risultati molto più concreti che interloquendo con gli avanzi del sistema politico irretiti da servitù di servizio. Sono sempre più disertate le iniziative politiche timbrate da questo o da quel soggetto; altri invece, per timore di essere snobbati dal pubblico, sfogano i loro impulsi mediatici per avere il consenso sperato. Cercano argomenti per avere qualcosa da dire e non per avere qualcosa da fare. Destano sempre meno interesse i comunicati dei partiti, special modo quelli che sono diventati un mantra massonico per gli addetti ai lavori; epistolari d’invettive incuranti di mantenere un dialogo aperto con i lettori. Così molti cittadini che vogliono fare della REAL POLITIK, decidono di organizzarsi in associazioni di scopo, parlare oggettivamente di qualcosa che sia diverso dall’agone di bandiera. Sono i cittadini della politica del fare che rimasti orfani decidono di tutelarsi. Questo avviene ovunque e in tutti gli ambiti. Cittadini riuniti in Comitati (o altre forme) chiedono la chiusura di Cupinoro e riescono ad avere un risultato (non vincere una guerra ma almeno giocare un ruolo); parlano di legalità e mettono in subbuglio il palazzotto; protestano contro le modalità e i costi della raccolta differenziata per riaprire una trattativa. Eppure la comunicazione, se non è nelle mani di partigiani o di fanatici è uno strumento molto utile al bene comune. Ci sono circoli didattici di Ladispoli che attraverso la rete dialogano ogni giorno con migliaia di genitori e viceversa. Si scambiano informazioni e realizzano qualcosa di utile per il futuro dei propri figli. Si parla sempre più spesso del bene comune, ma sempre meno nei Comuni. Soprattutto quando si vede un politico che va in giro con il cappello a far da intermediario alla democrazia dei passaggi. La metamorfosi kafkiana del potere ha trasformato la politica in uno scarafaggio che dondola sulla schiena ricurva. Muove le sue zampette in aria ma non fa nulla, aspetta solo di essere schiacciato dagli eventi. La diffusione delle idee invece incute paura, soprattutto perché non può essere ignorata da chi preferisce muoversi nel lerciume. Esprimere pubblicamente e con cognizione un’istanza - scevri da ridicole strumentalizzazioni - esercita una pressione positiva. Coloro che vogliono far politica seriamente devono cambiare direzione, ripartire da quella parte di società che parla oggettivamente di qualcosa e in quel contesto dimostrare se hanno o meno una funzione utile. 8. Nel Territorio 15 ANNI DI BAGNI NElla cacca INTANTO PALIOTTA E PASCUCCI rischiano il divorzio IL COMUNE UNICO GALLEGGIA NEL LIQUAME NOSTRUM. SUGLI SCARICHI ABUSIVI TUTTI SAPEVANO. LA MAGISTRATURA ORA INDAGA: 3 milioni di ingiunzioni, sei funzionari indagati, decine di verbali. Ma Pascucci rilancia, in arrivo i milioni di ACEA di Eugenio Vallone Tutti lo sapevano. E la magistratura alla fine interviene. Parliamo degli scarichi abusivi nel fosso Manganello dove scorrono le acque chiare che si immettono nel fosso Vaccina che a sua volta sfocia nel mare di Ladispoli con zampilli di escherichia coli. Gli scarichi di acque nere si immettono direttamente nelle acque chiare per poi sfociare con tutto il loro carico di batteri fecali commisti a detersivi sulla pelle dei bagnanti che verranno. La pustola finalmente scoppia. 3 milioni di euro d’ingiunzioni, sei funzionari del comune denunciati per abuso ed omissione di atti d’ufficio, 64 verbali amministrativi. Le indagini della Guardia Costiera di Civitavecchia guidata dal comandante Tarzia in merito alle numerose criticità ambientali di Cerveteri portano alla luce numerosi sversamenti e abusivismi. Addirittura una lottizzazione priva di allaccio alla rete fognaria, con gli scarichi sversati direttamente in mare. Il sindaco Paliotta, appresa la notizia, ha messo in bocca il pugnale paventando di dichiararsi parte lesa. “Attraverso le verifiche della Capitaneria – dice Paliotta – le indagini della Procura hanno accertato quello che da almeno quindici anni i vari sindaci di Ladispoli hanno sempre detto: l’inquinamento del litorale tra Civitavecchia e Fiumicino dipende dalla mancata depurazione di insediamenti posti nel retroterra e da alcuni depuratori mal funzionanti. Ladispoli ha sempre rispettato gli obblighi di legge e il nostro impianto ha sempre depurato perfettamente, come dimostrano le ventennali verifiche dell’Arpa. Aldilà delle responsabilità personali – conclude Paliotta – quello che a noi interessa ora è che ognuno faccia la propria parte, e gli impianti necessari vengano realizzati al più presto. L’economia turistica di tutto il litorale è stata danneggiata, e il Comune valuterà con l’ufficio legale la possibilità di costituirsi nel procedimento come parte lesa, a nome di tutti gli operatori balneari e della comunità intera: c’è stato un danno economico e di immagine, oltre che ambientale”. A Pascucci si drizzano i capelli: “Quelle di Paliotta – ha replicato il sindaco etrusco – non sono parole da amministratore di una città anche perché quando il comune di Ladispoli ha effettuato i lavori antierosione buttando in quel modo i soldi e creando danni alla nostra costa, non ci siamo costituti parte civile. Paliotta sostiene che da 15 anni i sindaci hanno puntato l’indice contro l’inquinamento. Peccato però che mentre Paliotta amministrava Ladispoli e Ciogli, ex sindaco di Ladispoli, era alla guida del comune di Cerveteri, questo problema ambientale, assieme, non lo hanno risolto”. Ma Pascucci ne ha avute anche per la magistratura. “Le responsabilità non le accertiamo noi – ha tuonato il sindaco di Cerveteri – ma le accerta l’autorità giudiziaria e ci sembra che lo faccia anche preferendo parlare con i giornalisti piuttosto che con gli enti”. Come sempre la verità è nel mezzo: se da un lato pascucci non poteva non sapere, dall’altro il mettere le mani avanti del sindaco Paliotta si inserisce in un filone: l’allora sindaco di Ladispoli Gino Ciogli (centrosinistra), già nel 2000-2001 contro l’allora sindaco di Cerveteri Guido Rossi (centrodestra) lamentava gli scarichi abusivi nel fosso Manganello. La cosa assurda è che da allora sono passati 15 anni, 15 anni di bagni al mare tra i batteri fecali e vari sindaci e prefettizi si sono alternati. Da allora qualche fondo è stato comunque dissipato: canalizzazione delle acque scure, pompe di sollevamento per il depuratore di Cerenova-Furbara, messa in opera del depuratore di Valcanneto, istruttoria pratiche per la costruzione dei depuratori di Ceri 9. Nel Territorio e del Sasso non funzionali. Ma tra un commissario e l’altro Cerveteri resta in stato di profonda arretratezza: la rete fognaria, in alcuni punti di Cerveteri, è inesistente. Il depuratore di Ceri ad esempio non è stato mai costruito, e quello del Sasso è entrato in funzione dieci anni dopo i finanziamenti erogati dalla Regione. Il consigliere dell’area metropolitana Federico Ascani dice la sua: Contro l’inquinamento e per la difesa del mare sforzi non sufficienti. occhio anche al Tevere In relazione agli incresciosi fatti inerenti gli scarichi abusivi nel mare di Ladispoli provenienti dai rigagnoli infetti di Cerveteri ed in concomitanza alle indagini della procura in corso su abusivi e tecnici che hanno provocato lo scoppiare di polemiche e chiarimenti di carta tra i due comuni sul come gestire in futuro l’emergenza senza incorrere negli errori del passato, interpelliamo un rappresentante dichiaratosi al di sopra dei campanilismi tra i singoli territori, neo eletto membro dell’ente sovracomunale della Città Metropolitana, l’on.Federico Ascani. Chiediamo un parere sul tema ambientale: “Gli sforzi fatti negli ultimi 15 anni a difesa del nostro territorio contro l’inquinamento, e in particolare per la difesa del mare, non sono stati sufficienti” dichiara seccamente il consigliere. “Mi congratulo comunque con la Capitaneria di Porto di Civitavecchia per la serie di controlli nei Comuni del comprensorio. Non possiamo pensare a un litorale etrusco-romano rassegnato come già correttamente sostenuto anche dai Sindaci dei Comuni coinvolti. Solo facendo sistema possiamo vincere le sfide del futuro e tutelare per davvero il nostro territorio. Dopo l’indagine credo che ciò che interessa di più ora è che il problema venga risolto e l’economia turistica di tutto il litorale sia sostenuta in modo forte, salvaguardando gli operatori balneari e la comunità intera. I danni economici e di immagine, oltre che ambientali ostacolano gli sforzi per promuovere il fantastico territorio, soprattutto alla luce del grande lavoro trasversale che i responsabili del turismo dei comuni dell’alleanza turistica dell’Etruria Meridionale, della quale sono membro, stanno portando avanti. Ognuno faccia la propria parte e gli impianti necessari vengano realizzati al più presto. Il tema dell’inquinamento del mare è assolutamente complesso e articolato. Spero che anche in qualità di consigliere della Città Metropolitana si possa affrontare la questione in tempi rapidi. Anche se il nuovo ente ancora non permette di conoscerne a fondo le possibilità e le potenzialità a causa di una nuova legge che ne ha cambiato di molto le caratteristiche, cercheremo di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per la tutela di questa nostra magnifica regione. In veste di consigliere della Città metropolitana di Roma Capitale, mi impegnerò anche per la questione ambientale del Tevere, che ha un impatto ancor più grande anche sulla nostra costa” Mentre andiamo in stampa il sindaco Alessio Pascucci dichiara di essersi garantito i soldi di ACEA e in grande stile rilancia ed annuncia in radio: “Quattro milioni per i nostri depuratori. Nella frazione di Ceri sono iniziati i sopralluoghi nell’area che ospiterà il depuratore che costruiremo grazie ad un finanziamento Acea di 1 milione e 500mila euro circa. La Sovrintendenza ci ha già rilasciato il nulla osta. La struttura sarà in grado di captare un’utenza di un migliaio di persone e di tutte le attività di ristorazione della zona. Altri 2 milioni e 400mila euro sono stati ottenuti per l’impianto di Cerveteri”. EV 14. La lettera Cerveteri, bando nettezza urbana, chi controlla il controllore? La commissione di controllo chi rappresenta? Gli interrogativi: “Chi ha redatto il bando di gara non è altro che colui che sceglie e nomina la Commissione per verifìcare se stesso?” Gentile Direttore, approfitto della sua disponibilità per evidenziare ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, il pressapochismo con cui gli Amministratoiri trattano temi di valenza morale ed economica della loro cittadinanza. L’occasione specifica è il Verbale n. 8/2014 della IV Commissione “Lavori pubblici” del comune di i Cerveteri. Diversi i punti all’ordine del giorno, ma vorrei soffermarmi sul primo che recita: Servizio di Igiene Urbana e Servizi complementari, problematiche connesse. Il tema, noto a molti, riguardava la problematica legata all’affidamento della raccolta differenziata e la commissione che avrebbe dovuto controllare le cause della figura da “peracottari” fatta con il primo bando di mesi orsono, annullato per pesanti vizi tecnici. contenenti la documentazione e che saranno aperte, in seduta pubblica, le buste contenenti l’OffertaTecnica: di seguito la Commissione si riunirà in sedute riservate per la valutazione delle offerte tecniche e saranno resi noti i punteggi e contestualmente saranno aperte le offerte economiche. Il Consigliere Galli ricorda che nella precedente Commissione era stata richiesta la costituzione di una Commissione di inchiesta da eleggere in Consiglio Comunale e chiede al Presidente perché ad oggi ciò non è ancora avvenuto. Il Presidente risponde che ritiene, come già affermato, che la Commissione d’inchiesta deve essere nominata dalla Giunta Comunale. Detta Commissione sarà invitata a relazionare in Commissione Consiliare. Credo sufficiente riportare parte del testo del verbale per lasciar capire come si opera a Cerveteri: il controllato vuole controllarsi da solo? Vediamo l’atto di giunta nello specifico nei suoi passaggi sintetici: -Il Consigliere De Angelis chiede: “è stata fatta una verifica a fronte delle indagini di mafia capitale? Questo anche a fronte degli ipotetici collegamenti con il litorale, anche su società interposte o terzi inerenti il bando dei rifiuti?”. L’Assessore Mundula risponde che non gli risulta. - L’Assessore Mundula comunica che sono state aperte le buste Il Consigliere Galli, ritornando sul punto della nomina della Commis- sione Speciale d’inchiesta: “ vorrei capire perché fìno ad oggi non si sia adoperato per rendere edotta la Commissione fornendo la documentazione per poter esprimere le proprie valutazioni. Nel precedente verbale non si discuteva infatti dì conoscenza, ma di indagine, al fine di individuare eventuali responsabilità. Non solo vorrei spiegare a tutti i presenti che la Commissione rispetta una democrazia partecipativa dove sono presenti maggioranza ed opposizione a differenza dì una Commissione nominata dalla Giunta Comunale che di fatto rappresenta esclusivamente la maggioranza stessa. In sostanza vorrei rilevare che in definitiva chi ha redatto il bando di gara non è altro che colui che sceglie e nomina la Commissione per verifìcare se stesso “. E nel frattempo a Ladispoli hanno raggiunto ,con molti problemi ancora da risolvere e polemiche legittime, il 50 per cento di raccolta. A Cerveteri sono ancora fermi a Ciogli Grazie dell’attenzione che vorrà dare a questa mia. Angelo Alfani Ristorante Papeete Papeete Ladispoli ANTIPASTI uggine con Carpaccio di M one citronette al lim mita con Tartare di Pala ore e lfi vo crema di ca vo vi arancia a Pescatora Crocchetta alla inara con salsa mar DUE MEZZI PRIMI ga e Bottar Tonnarello alla cime di rapa crema di Trofie Cozze e ti fagioli borlot SECONDI con salsa Aiolì Fish and chips DOLCE n marmellata Cheese cake co e arancia di rapa rossa VINO ti, Lacryma Chris le so l de a tt Gro compresi Acqua e caffè 40 euro Ladispoli - Via Regina Elena, 23 - Lungomare centrale Info: 06.9946015 - 348.2201509 18. Nel Territorio Ladispoli, Bando Officine Arti e Mestieri, finanziamento perduto per una svista di trascrizione Centro arte e cultura vs centro d’aggregazione giovanile? Dal cecchinaggio a Fierli emerge un problema politico. Si era parlato sul web nei giorni scorsi del bando della Regione “Officine Arti e Mestieri” , per un valore stimato in 105.000 euro: La domanda di finanziamento è stata “seccata” per un vizio di forma nella presentazione della richiesta di finanziamento; se ne stava occupando il delegato alle politiche giovanili Stefano Fierli: una parte della maggioranza ha puntato il dito ed ha attribuito tutta la responsabilità del misfatto al giovane di Ladispoli Città, reo di essere stato superficiale nella verifica del plico consegnato. Un errore che è vero, è costato caro; un errore che forse il delegato avrebbe potuto evitare facendo aggiudicare alla città quelle risorse. Ma il vero problema, pensando male e provando a indovinare, non manca di venature di stampo politico-mediatico. A parte la costante messa alla gogna del delegato alle politiche giovanili ora per un motivo ora per l’altro, oggi la questione sembra essere la destinazione dei fondi su una struttura piuttosto che l’altra: centro arte e cultura vs centro di aggregazione. Fierli, senza farsi pieno carico delle responsabilità e non dicendo “scusate ho fatto una cazzata”, preferisce una replica che mette al centro gli intenti politici che bersagliano il suo operato: “Dopo alcune notizie povere di verità ma ricche di rilevanza mediatica”, dice il delegato, “immagino per alcuni sia iniziata la campagna elettorale. Le responsabilità attribuitemi sono solo titoli giornalistici. Sarebbe opportuno, prima di parlare di altri, che alcuni esponenti di Maggioranza e vicini all’ Amministrazione, guardassero più a loro stessi. Sentire parole forti nei miei confronti da parte di esponenti vicini alla Amministrazione, penso sia un punto interessante di confronto interno e non giornalistico. In ogni occasione e sopratutto per questa situazione sono sempre stato a disposizione per i miei colleghi di maggioranza e non”. Veniamo al fatto: Abbiamo voluto partecipare come anche per altrettanti avvisi al bando “Officine Arti e Mestieri” che ogni anno emana la Regione Lazio. Il progetto incentrato su una priorità della città Centro di Aggregazione Giovanile è stato condiviso pienamente dal Sindaco, dal delegato al Turismo, dal Presidente del Consiglio Comunale dei Giovani e dall’ Assessore alla Cultura. Circa il bando Fierli afferma di non aver mai avuto un invito dal segretario dei Giovani Democratici. “Ho sempre risposto con partecipazione in qualsiasi momento ad inviti di ogni singolo cittadino e di ogni forma associativa” dice Fierli. Ma oltre a tale realtà vorrei anche fare comprendere meglio la situazione in cui ci troviamo e come possa essere successo tutto ciò recriminatomi. La Regione Lazio nella sua intera attività emana circa 3 atti a settimana tra avvisi e bandi, un considerevole numero di documenti che molte delle volte enti minori fanno fatica a seguire e tanto meno ad aggiudicarsi. Per cause di forza maggiore, vedi le direttive del legislatore in materia di risorse umane della Pubblica Amministrazione, pongono incisive situazioni per le quali l’ente sotto organico come il nostro si trova nelle mere difficoltà a individuare, progettare, seguire bandi sovra Comunali. Nelle rarissime occasioni molti Comuni, oltre a non riuscire a partecipare a bandi, si trovano, nelle migliori delle ipotesi, a incappare in formali errori di trascrizione. Oltretutto la Regione Lazio non in tutti i bandi pone l’espulsione come enuncia l’art. 14 comma 2 bando “Arti e Mestieri”. Quindi siamo continuamente con un cambio di procedure normative di presentazione. Sarebbe opportuno che la Regione Lazio nella creazione dei bandi guardi più al contenuto dei progetti e non alle “diciture sulle buste. Pertanto l’Amministrazione compreso il sottoscritto collaborerà più vicino agli uffici per potere evitare i rarissimi errori burocratici come quello di trascrizione. Il prossimo anno il progetto inerente alle officine Arti e Mestieri sarà ripresentato senza nessun margine di errore. Parlando di questioni pratiche e di contenuti per i giovani anche senza contare su bandi regionali, a breve sarà inaugurato il Centro di Aggregazione Giovanile con l’intitolazione al nostro caro giovane amico scomparso Marco Patriarca e sarà fruibile per tutta la comunità giovanile di Ladispoli. EV segue sul quotidiano online baraondanews.it 21. Nel Territorio Ladispoli, tassa rifiuti e attività commerciali, si aspetta il maxi sconto Fargnoli: Auspico tariffe rapportate alla crisi economica che stiamo affrontando Dopo le proteste dei commercianti e la pressione in consiglio comunale, previste forti riduzioni sui costi di smaltimento privato Di Eugenio Vallone Ampio dibattito in consiglio comunale sulla conclamata necessità di attivare strumenti di controllo sul servizio nettezza urbana a Ladispoli. “La Commissione igiene ambiente è stata convocata solo due volte in tre anni, non è uno strumento idoneo per monitorare un servizio che costa 5 milioni di euro l’anno ai cittadini, mezzi compresi! Per questo propongo di creare un gruppo di lavoro sulla nettezza urbana: uno strumento fresco e non ingessato che abbia una funzione di indirizzo e di reale vigilanza. Se non è possibile creare una ulteriore commissione di vigilanza, che si lavori ad un gruppo di monitoraggio nello spirito unanime che la città sia più pulita. Non possiamo solo prendercela con gli incivili se la città è sporca come spesso mi segnalano i cittadini: se qualcuno abbandona calcinacci e potature per strada dobbiamo pensare che spesso si tratta di disagiati sull’orlo della crisi, gente a partita iva che non può permettersi gli ingenti costi di smaltimento. Dobbiamo fare una riflessione profonda che vada oltre i luoghi comuni”. E’ duro il Consigliere di maggioranza Gabriele Fargnoli nell’analizzare il problema rifiuti faccia a faccia col sindaco Paliotta: “in consiglio ho scritto commissione di lavoro incompatibilmente con lo statuto comunale? Chiedo scusa e rettifico immediatamente il termine “commissione con “gruppo”. I cittadini mi dicono che Ladispoli non sempre e’ pulita, ecco tutto. Ne prendo atto: prima che sia troppo tardi. Sono un consigliere ma prima di tutto sono un cittadino. La prima cosa che dovremmo chiederci è se l’azienda rispetta il contratto, andrebbe creato un impianto di compostaggio in house, se non si interviene in tempo, la tassa sui rifiuti potrebbe di nuovo crescere. Insomma, il tema rifiuti in maggioranza è caldo; ricordiamo ad esempio le recenti proteste dei commercianti per i costi di smaltimento troppo esosi soprattutto nelle attività di somministrazione: mentre andiamo in stampa apprendiamo però che il comune sta predisponendo delle strategie di sostanziale abbassamento delle tariffe in una nuova PROPOSTA di GESTIONE RIFIUTI PROVENIENTI DA ATTIVITA’ COMMERCIALI, una proposta oltremodo alternativa rispetto alla precedente che aveva mandato su tutte le furie il comparto produttivo ladispolano che lacrimava sui bollettini recapitati. La eventuale opportunità di usufruire di un terzo soggetto per il servizio di raccolta presso le utenze non domestiche, per conferirlo all’isola ecologica, è una soluzione che pare incontrare degli ostacoli normativi e dunque da escludersi: il comune non potrebbe autorizzare terzi soggetti alla raccolta e al conferimento: L’unico soggetto autorizzato alla raccolta e al trasferimento all’isola ecologica è quello che gestisce il servizio pubblico ( Dlgs 152 art 193 comma 1 e 5), ovvero la ditta Massimi. Allo scopo di armonizzare un servizio nel rispetto delle normative in materia di rifiuti in grado di soddisfare anche le esigenze delle attività di somministrazione, il comune sta rielaborando i costi per i vari servizi espletati dal soggetto autorizzato. Anche il sindaco Paliotta in consiglio comunale, quando il Consigliere Fargnoli parla di abbattimento drastico della tariffa ai commercianti, annuisce e non smentisce. Analizzeremo su baraondanews.it le nuove tariffe qualora emergeranno, numeri alla mano. Le strade percorribili per il ritiro a domicilio apprendiamo che sono al vaglio: in linea generale vi anticipiamo che si prevedranno, a differenza di come inizialmente paventato, costi mensili forfaittari abbastanza sostenibili: per un ritiro completo con detrazioni sulla tari consistenti, tali quote potrebbero oscillare tra i 150 e i 300 euro al mese, in relazione alla frequenza di ritiro ed al tipo di contratto. REGOLE UGUALI PER TUTTI E UN CRESCENTE APPORTO TECNOLOGICO saranno le linee guida per quanto concerne invece il conferimento all’isola ecologica: sacchi da 25 kili e un volume massimo pari a 360 lt per ogni frazione di rifiuto sono i parametri che in tutta probabilità verranno fissati per buoni. All’isola ecologica, in caso di ritiro a domicilio, la ditta che fa il servizio peserà i sacchi ed il lettore dei codici a barre istallato sulla bilancia registrerà il peso, la tipologia di rifiuto e l’azienda che lo ha prodotto. Il costo dovrebbe automaticamente essere addebitato sulla carta prepagata del produttore e gli utenti potranno avere un App per smart phone, dove ricevere in tempo reale il resoconto dei quantitativi conferiti, divisi per le varie tipologie, il costo sostenuto e il credito rimasto sulla carta. 25. Esclusiva Il Sindaco di Civitavecchia sfida i poteri forti BaraondaNews incotra Antonio Cozzolino al “Pincio”. I cittadini dovrebbero domandarsi come fa uno che amministra la cosa pubblica per 43 anni a diventare milionario di David Paris e Danilo Marsala L’M5S ha sempre promosso una radicale trasformazione del sistema politico istituzionale. Quali passi sono stati fatti a Civitavecchia in linea coni principi del Movimento? Le riforme che sono in programma per la maggior parte non sono ancora attuate. Civitavecchia è una città che deve tornare in un contesto di normalità, dopodiché può iniziare un percorso alternativo a quello che c’è stato sino ad ora. Ad ogni modo la cosa più importante che siamo riusciti a fare in questi primi 7 mesi e che teniamo a far comprendere ai cittadini è la chiusura del bilancio senza fondi dell’ENEL. Dal 2003 fino ad oggi le amministrazioni che si sono succedute hanno aumentato la spesa corrente con i contributi dell’ENEL, costati compromessi importanti special modo per la salute e salubrità del territorio. Civitavecchia ha il 10% in più d’incidenza dei tumori della media italiana, la terza gra- duatoria nazionale. Subito dopo l’insediamento siamo stati travolti dalle emergenze scaturite dalla noncuranza delle amministrazioni precedenti. Nell’immaginario collettivo chi sta al mio posto si può cambiare tutto rapidamente ma vede, se io voglio spostare questi fascicoli da una parte all’altra - nel frattempo il sindaco sposta delle carte da un punto all’altro della sua scrivania ndr - impiego tre secondi, se questa cosa la devi fare a livello amministrativo, ci vuole una settimana. Dopo questi primi sette mesi di grosse difficoltà riorganizzative, riuscite a fare una stima di quanto tempo ci vorrà prima di vedere la luce in fondo al tunnel? L’altro giorno mi confrontavo con Federico Pizzarotti - Sindaco M5S di Parma ndr - , gli ho chiesto quanto ci ha messo ad assestarsi. Mi ha detto almeno un anno. Questo è il nostro obiettivo. Il 31 marzo corrente avremo le rispo- ste dettagliate riguardo le nostre disponibilità finanziarie e capire quanta politica possiamo fare. Per il momento siamo costretti a fare i cani da guardia e siamo impossibilitati a fare un’azione amministrativa compiuta. E’ reale l’ipotesi che le ultime amministrative siano invalidate e che quindi lei non sia più il sindaco di Civitavecchia. Tra me e Grasso ci sono stati 50 voti di scarto. Ritengo il ricorso presentato da Massimiliano Grasso completamente infondato, tra l’altro le contestazioni sono dichiarazioni messe a verbale fatte dopo gli spogli. Ne posso comprendere le ragioni ma giocare sull’omonimia tra me ed una delle candidate delle liste che lo appoggiava è un argomento molto debole, peraltro contraddittorio con le normative ministeriali (Pubblicazione nr 14 del ministero degli interni). Siamo assolutamente. Siamo assolutamente tranquilli. La città portuale rappresenta sicuramente un centro dove convergono interessi diversi. Come si è inserita la vostra amministrazione in questo meccanismo di conflitti e di interessi? Non credo che in città sia una questione d’intereresse. Si tratta di poter garantire servizi primari ed essere indipendenti da determinate logiche. Ad esempio l’ENEL è stato considerato una sorta di bancomat. Le passate amministrazioni hanno utilizzato questo “servizio” a loro piacimento. Vi mostro alcuni dati che dimostrano che solo nel biennio 2012/13 siano stati dati al comune ben 19 milioni di euro a fronte di futuri accordi con la PA. Quali potevano essere questi futuri accordi? Non lo sappiamo perché non risulta alcuna traccia scritta! Però quando si chiede ad ENEL di fornirci i dati del ciclo di produzione della centrale, le risposte non arrivano come dovrebbero. Se almeno questa enorme quantità di fondi fosse stata impiegata per il bene della città, saremmo in una posizione diversa, invece sono stati spesi per dispensare privilegi e clientele. Determinate rinunce sono comprese dalla città? E’ difficile far passare il concetto che noi abbiamo deciso di non prendere i soldi da ENEL per non accettare compromessi sulla salute dei cittadini. Alcuni cittadini mi hanno rimproverato e si sono lamentati perché non abbiamo accettato il consueto contributo per le luminarie, invece di domandarsi come fa uno che amministra la cosa pubblica per 43 anni a diventare milionario. Capite!? Il porto crocieristico, pur rappresentando un importante punto di riferimento nel Mediterraneo, non sembra portare altrettanti benefici economici alla città. Come si può migliorare l’integrazione di questa rilevante infrastruttura? Dal punto di vista turistico devono essere fatte molte cose in considerazione del fatto che una parte importante deli croceristi rimane sulle navi. Dobbiamo vendere il prodotto Civitavecchia direttamente a bordo proponendo pacchetti turistici e facendo delle apposite campagne di pubblicizzazione. In quanto all’inquinamento è vero. Ora nel piano triennale dell’autorità portuale finalmente compaiono due banchine elettrificate. Non sono sufficienti ma rappresentano un primo passo. Comprendiamo che l’entità degli investimenti è importante per cui non possiamo pretendere tutto subito. Avete fatto un analisi se l’inquinamento ambientale sia maggiormente dovuto al porto o alla centrale? A livelli quantitativi inquina molto di più la centrale (6 milioni di metri cubi ora), però siccome la ciminiera di Torre Vandalica scarica i gas a 250 metri di altezza le particelle inquinanti si distribuiscono su un raggio molto più diffuso. Ad esempio abbiamo chiesto dei rilevamenti per testare il grado di inquinamento determinato dalla centrale sui terreni agricoli di Tarquinia, ma non ci sono ancora arrivate risposte, tanto che abbiamo dovuto coinvolgere la procura della repubblica. Le navi, che come è noto mantengono accesi i loro motori per produrre l’energia elettrica delle normali attività di bordo, impattano soprattutto sulla città di Civitavecchia perché i loro fumaioli sono a circa 90 metri di altezza e quindi più bassi. I fumi si diffondono in un raggio più stretto, comunque si tratta di fumi dalla diversa composizione diversa. Il polo di Civitavecchia ha comunque altri gravi fattori d’inquinamento ambientale tra cui la vicina centrale Enel di Montalto di Castro, il centro chimico, una discarica, l’area ex-Italcementi, oltre alla presenza di circa 600 automobili ogni mille abitanti: un’oculata strategia di concentrazione dei fattori inquinanti per rendere meno visibile chi avesse delle responsabilità ambientali. Come Lei stesso ha lamentato, l’Area Metropolitana rappresenta una riforma che priva i comuni di autonomia e potere democratico. Si è parlato di referendum e di una provincia autonoma che unirebbe Civitavecchia e Viterbo. Cosa c’è di reale in campo? Quella della Provincia è una vecchia ipotesi per arginare il rischio di un sistema romano centrico. La legge Del Rio dà poteri d’indirizzo rilevanti e il consiglio metropolitano decide molto. Per Civitavecchia non è un’ipotesi accettabile perdere sovranità sul proprio territorio. La paura che alcuni fanno serpeggiare è quella che se Civitavecchia si unisse insieme a Viterbo in una provincia autonoma non potrebbe più essere il porto di Roma ma non è così. Non sarebbe certo eretto un muro di confine ad impedire l’accesso al porto. E’ un processo in divenire al quale si dovrebbero unire altri comuni del comprensorio. Quali? Ad esempio Tolfa, Allumiere, Trevignano, Bracciano, Santa Marinella, forse anche Ladispoli. Non serve un referendum ma dialogo con altri comuni e una consultazione popolare. Tentiamo la via dell’uscita. Una delle critiche dell’opposizione alla Sua Amministrazione è la mancanza di democraticità e operosità, special modo un numero ridotto di commissioni. Noi facciamo almeno una riunione di maggioranza a settimana. In quanto alla mancanza di commissioni, detto dalla minoranza fa un po’ sorridere. Pensate solo che l’ultima commissione è andata deserta da parte dell’opposizione. Invece la commissione consiliare sull’area metropolitana è stata rinviata per 2 volte da parte del PD perché non era stata consegnata la fotocopia della legge Del Rio. Documenti che avrebbero potuto scaricare su internet in pochi secondi. Municipalizzate. L’HCS ha un rilevante dissesto di bilancio, tra l’altro mi sembra di aver letto che non fossero disponibili neanche i fondi necessari a pagare i tributi dovuti. Cosa prevede il nuovo piano industriale per rimpiazzare gli ammanchi? La mancanza dei fondi a cui si riferisce non era di natura finanziaria ma solo contabile, quindi i soldi ci sono. Il problema è che il comparto è in forte perdita, ha accumulato 35 milioni di euro di debiti... prosegue su baraondanews.it 28. Nel Territorio LA GUERRA DEI PORTI Montino vs Monti (in foto), scontro totale fra Comune di Fiumicino e Autorità Portuale di Civitavecchia. di Valerio Dieni Qualcuno l’ha già ribattezzata la guerra dei porti. Perché l’amministrazione Montino fa sul serio e la minaccia di chiamarsi fuori dall’Authority - votata e approvata in seduta di Consiglio lo scorso 4 febbraio - è concreta. Alle origini dell’ultimatum diversi interventi mancati e alcuni patti non rispettati in merito al progetto del porto commerciale, come la realizzazione di una darsena pescherecci e di un nuovo ponte pedonale o la messa in sicurezza degli ultimi 150 metri del porto canale. Una situazione che il comune di Fiumicino non sembra più disposto a tollerare. “Non possiamo attendere - aveva dichiarato il sindaco Montino nel commentare la decisione presa - che accada qualcosa di irreparabile. La priorità ora è la messa in sicurezza del canale e l’avvio dello sviluppo del porto commerciale. Dopo mesi di colloqui, promesse, incontri, riunioni e ipotesi di lavoro, siamo ancora al nulla di fatto. Un’inerzia dimostrata non sono per i grandi progetti, ma anche per la semplice manutenzione delle zone di competenza. Sono anni che attendiamo risposte concrete, provvedimenti che testimonino la centralità di Fiumicino e l’interesse da parte dell’ente. Ma fino ad oggi gli unici investimenti fatti dall’Autorità Portuale hanno riguardato esclusivamente Civitavecchia e Gaeta”. Parole forti che devono aver risuonato a lungo negli uffici portuali. Soprattutto in quello del presidente Pasqualino Monti, che ha voluto sottolineare come l’ente non sia responsabile diretta dei ritardi di cui è accusata e spiegare quali siano invece i reali motivi. “Non credo che uscire dall’Autorità Portuale porterebbe benefici al comune o all’economia del territorio - ha dichiarato il presidente - e, anzi, sarebbe necessaria proprio dalle istituzioni locali una maggiore spinta per superare gli ostacoli nell’avvio delle opere. Abbiamo richiesto un finanziamento di 147 milioni alla Banca Europea per gli Investimenti, l’istruttoria è pratica- mente terminata, potrebbe essere una delle poche opere portuali finanziate dalla Bei in Italia. Tutto è fermo, però, per una procedura di infrazione aperta da Bruxelles a carico dell’Italia. Perciò, anziché alimentare sterili polemiche, chi vuole concretamente la realizzazione del porto e lo sviluppo di Fiumicino dovrebbe a mio avviso fare fronte comune per agire presso il ministero dell’Ambiente e risolvere la questione a livello nazionale e comunitario”. “A Fiumicino - ha proseguito Monti - da quando c’è l’Autorità Portuale sono stati spesi circa 30 milioni di euro. Dopo un anno dal mio insediamento è stato approvato il piano regolatore portuale e sono stati investiti 7 milioni per la progettazione del primo stralcio e per le autorizzazioni. Le motivazioni del Comune non stanno né in cielo né in terra”. Non mancano poi le allusioni finali sul presunto retrogusto strategico delle scelte di Montino: “La realtà è proprio quella negata dal sindaco. Si avvicina la scadenza del mio mandato e si aprono i giochi per nominare il mio successore. Capisco che questa sia una mossa di carattere chiaramente politico. E non ho problemi, va bene, fa parte del gioco”. Un gioco che rischia di causare solo altri scontri dialettici. E con le parole, si sa, non si costruiscono i porti. 32. Nel Territorio Immondizia, Gli artigiani non devono pagare doppio Il comune di Ladispoli dovrebbe recepire la direttiva dello Stato Fargnoli, TARI: chi smaltisce i propri rifiuti speciali con contratti autonomi deve essere esentato. Marco Santa Lucia (stecca servizi): abbiamo protocollato tutto al comune da tempo, ancora nessuna risposta. Roberto Mignanti (pres.CNA): il comune recepisca la normativa statale, siamo in attesa. di Eugenio Vallone Sembra strano, ma per lo stato centrale i capannoni produttivi della zona artigianale non devono pagare la tari. E’ sufficiente dimostrare di avere contratti di smaltimento rifiuti speciali ad hoc. Di fatto gli artigiani, dallo scorso anno, aspettano dal comune un ricalcolo della tassa sui rifiuti in base a tali disposizioni del governo. Solleva la questione il consigliere comunale Gabriele Fargnoli: “Ho avuto modo di constatare che già il presidente del consorzio piane vaccina Claudio Sini, a nome della categoria complessiva degli artigiani di Ladispoli, aveva messo al corrente nel mese di dicembre il Dott. Enzo Paliotta Sindaco di Ladispoli e il delegato alla nettezza urbana Claudio Lupi, circa l’importante contenuto della circolare formalizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”. Il documento del Ministero non lascia molto spazio a libere interpretazioni, e produce un significativo chiarimento relativo alla non tassabilità delle superfici delle aree coperte e scoperte ove vengono svolte attività di produzione, ivi compreso quelle destinate a magazzini”. Gli artigiani richiedevano e richiedono ancora, come del resto indicava anche il ministero, che il Comune promuovesse una consultazione sulle modifiche da introdurre alla regolamentazione TARI da adottare per il 2015, con il consorzio e con le organizzazioni delle categorie interessate. In occasione del pagamento della TARI 2014, stante le differenze di interpretazione constatate fra le norme di applicazione comunale e gli avvisi di pagamento recapitati, la quasi totalità degli artigiani aveva poi presentato al comune richiesta di rettifica dell’importo dovuto con la ripetizione dell’avviso di pagamento. “Non può ritenersi corretta l’applicazione del prelievo sui rifiuti alle superfici destinate alle attività produttive”, sollecita il presidente della CNA Ladispoli-Cerveteri Roberto Mignanti il quale dichiara in una nota: “il problema è ancora aperto ed andrà discusso in commissione bilancio congiuntamente alla commissione igiene urbana. Ogni comune potrà introdurre i nuovi criteri di indirizzo del ministero al proprio regolamento: auspichiamo che ciò avvenga in tempi utili e che la direttiva nazionale sia recepita rapidamente. Bisogna evitare che i contribuenti arrivino a contestare le cartelle tari: i bollettini erano stati già recapitati agli artigiani dall’area finanziaria del comune ma il consiglio comunale ancora stava deliberando. Ad oggi nessuno ha pagato la tari per il 2014 perché la normativa statale non è stata ancora recepita ed aspettiamo chiarimenti dall’amministrazione”. Dello stesso avviso il presidente della stecca servizi artigianali Marco Santa Lucia: “la richiesta di esenzione è stata già fatta singolarmente da noi artigiani allegando il contratto privato di smaltimento in conformità alla normativa vigente e la quietanza di pagamento del bollettino. Abbiamo protocollato il tutto al comune ma non abbiamo ricevuto purtroppo alcuna risposta. Abbiamo compilato il modulo per chiedere l’abbattimento della tari allegando le planimetrie comprensive di ingombro degli arredamenti interni. Chiediamo l’esenzione della tari in relazione al decreto del MEF ed ai nostri contratti di smaltimento privati che già incidono per importi variabili a partire da ben 2 mila euro l’anno. Non possiamo lavorare per pagare l’immondizia”. Insomma, il comune deve proprio dare una risposta: la strada che anche il MEF suggerisce è quella di avviare una serie di consultazioni con i rappresentanti delle categorie di imprenditori interessate. Il problema ovviamente è di natura finanziaria e ricade sul bilancio; deve essere pianificato lo spostamento delle risorse necessario a coprire l’ammanco che si era invece previsto di incassare: mentre andiamo in stampa contattiamo l’assessore Eugenio Trani che sicuramente starà analizzando il da farsi. 34. Cultura Cerveteri si gode il Cratere di Eufronio, ma spera di farlo restare per sempre L’assessore alla Cultura del Lazio, Lidia Ravera: “E’ come se i fregi del Partenone tornassero ad Atene”. Croci: “abbiamo acceso i riflettori sulla città” di Aurora di Curzio 10.000 visitatori in un mese e mezzo. Sono numeri da capogiro quelli che ruotano attorno al Cratere di Eufronio, tornato a casa dopo quarant’anni. La mostra “I capolavori di Eufronio a Cerveteri” ha visto circa 2000 persone radunarsi a piazza Santa Maria in una sola sera. Le stime fanno sperare un buon afflusso anche nella prossima primavera. Una mostra, “simbolo della lotta contro il traffico illecito di reperti archeologici”, come l’ha definita la Soprintendente per l’Etruria Meridionale, Alfonsina Russo. Capolavoro dell’arte attica del V sec. a.C., il grande vaso con le pitture rosse si è ricongiunto nelle sale del Museo Nazionale Cerite ad una Kilix dello stesso autore. “E qui - questo almeno è il sogno della cittadina laziale che fu ‘’capitale’’ del mondo etrusco – il Cratere di Eufronio potrebbe anche rimanere. Parola del ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini. “La sua permanenza va prolungata anche nel periodo di Expo, che va da maggio a ottobre”. “E poi, chissà...”, aggiunge il ministro, lasciando intendere di non essere contrario ad una collocazione definitiva del capolavoro nella cittadina laziale da cui era stato strappato. Entusiasta l’assessore Lorenzo Croci che ha dichiarato: “ Stiamo riaccendendo i riflettori sulla città. Il 2014 è stato un anno fondamentale per il rilancio di Cerveteri nell’immaginario degli appassionati di cultura e arte. Il 2015 non poteva aprirsi in modo migliore. Continueremo a lavorare sodo per migliorare la condizione socioeconomica della città, partendo dalla valorizzazione del nostro patrimonio archeologico.” Certo tenere in sicurezza un’opera di così alto valore vorrebbe dire investire. Installare un sistema antifurto di ultima generazione, assumere personale di sorveglianza addestrato per impedire sempre possibili atti vandalici comporterebbe una spesa ingente, ma ne trarrebbe vantaggio e lustro tutta la città. Per ora Cerveteri sogna, e incrocia le dita. 36. Sport RIFLESSIONI DI UN PRESIDENTE DI FRONTE AD UN FUtuRO INCERTO Mauro Scimia: “Molti anni di successi non sono sufficienti a garantire la continuità” Quali i nostri buoni propositi per il nuovo anno? Molti …. ma esistono veramente le condizioni per così tanto lavoro. Il periodo delle festività natalizie, con lo stop dei Campionati e la riduzione forzata degli allenamenti ci ha permesso di “riprendere fiato” e di abbozzare qualche utile riflessione sul lavoro svolto in questi ultimi anni e quello futuro. Parlando in termini oggettivi l’attività svolta dall’A.S.D.Volley Ladispoli può essere cosi riassunta: Siamo diventati una Scuola di Pallavolo con tanto di Marchio di Qualità Federale; 39 gli anni di vita della nostra Associazione; 240 gli Atleti iscritti quest’anno a cui si aggiungono, come associati, i 10 Dirigenti ed i 10 Tecnici; 15 i Campionati programmati nella stagione corrente tra i quali spicca, per levatura tecnica ed economica, quello Nazionale di Serie B2 Femminile; 24 le classi che hanno aderito al nostro pluriennale Progetto Minivolley a Scuola sono circa 14.000 i contatti avuti solo quest’anno sul nostro Sito Web. A questi aggiungerei un risultato meno evidente, ma che ritengo molto più importante, i segnali positivi che percepiamo dai nostri ragazzi in termini di partecipazione e responsabilità. Questo è quanto siamo riusciti a fare attraverso un percorso lento e reso tortuoso dalla scarsità delle risorse a disposizione, ma che comunque siamo riusciti a percorrere con successo attraverso una attenta pianificazione quasi maniacale e contando sulla dedizione di pochi volenterosi Dirigenti e Tecnici che di volta in volta mi hanno affiancato e sostenuto, animati anche loro dal disinteressato desiderio di contribuire a questa impresa. Cosa ci aspetta per il prossimo futuro ? Per rispondere a questa domanda parto da una riflessione che voglio mettere a fattor comune ed in particolare che “il successo va capito e gestito”; questo mi porta a dire che i risultati raggiunti dall’A.S.D Volley Ladispoli per poter essere consolidati e migliorati richiedono necessariamente l’avviamento di un nuovo ciclo di sviluppo che per i numeri e le dimensioni raggiunte, deve essere impostato partendo dal consolidamento della struttura organizzativa. Infatti, sono ben consapevole che i risultati raggiunti siano scaturiti dalla combinazione chimica “fortuita” di elementi che difficilmente è ripetibile in futuro ed inoltre presenta il rischio che possano essere compromessi nel momento in cui ne venisse a mancare uno soltanto di essi. Pertanto la consapevolezza di queste vulnerabilità nell’attuale organizzazione rende necessario un ulteriore sforzo mirato a contenere gli effetti di questi rischi per traguardare un modello organizzativo “resilente” in grado cioè di adattarsi facilmente ad eventuali condizioni critiche e/o avverse e garantire comunque il funzionamento di questa bella realtà che l’ASD Volley Ladispoli rappresenta nello scenario sportivo nazionale. 40. Sport Ladispoli, “litigando” nei giardini Sport dopato dalla politica? Sull’area verde del bosco di Palo volano gli attacchi Ciampa: pronti a collaborare ma Iannilli non vuole un accordo. Il delegato allo sport difende la pista dei bambini e solleva sospetti su cose a suo avviso poco chiare. Iannilli minaccia di far saltare la manifestazione “Correndo nei Giardini”. La bike village risponde sul web IL DIVERBIO TRA DELEGATI: Nei giorni scorsi erano già volate parole grosse tra Iannilli e Ciampa, fatto che aveva poi portato alle dimissioni di Iannilli da delegato ai gemellaggi (ma il delegato si occupa anche di sport sin da quando la delega era gestita da Pietro Ascani). Franco Iannilli (delegato ai gemellaggi) non si esime dall’attaccare duramente la persona e l’operato del delegato allo sport Fabio Ciampa sulla materia di competenza, lo sport, ma ciò che salta all’occhio è la minaccia di annullamento di una delle manifestazioni sportive più note a Ladispoli, la Correndo nei Giardini. Secondo Iannilli, come si apprende da un’intervista ad un giornale locale che tratta per la seconda volta l’argomento, il terreno disponibile per fare l’evento inaugurale della corsa storica non è idoneo, è bagnato ed infangato: e che vuoi fare, piove spesso. Il grosso del problema viene comunque attribuito alla presenza di una pista per mountain bike frequentata dai bambini che il delegato Ciampa ha contribuito a realizzare.Ma quale sarà il vero pomo della discordia? La VICENDA: nello specifico la problematica sollevata riguarda la contesa area verde del bosco di Palo posta lungo la via Corrado Melone dalla quale parte, o sarebbe dovuta partire, la correndo nei giardini. Sembrano esserci obiettivi diversi e visioni discordanti tra Iannilli e Ciampa: forse contrasti insanabili. La concessione regionale ottenuta dal delegato allo sport Ciampa prevedeva l’affido ad un circolo ciclistico, e così è avvenuto. Ricordiamo che l’area prima della messa in opera della pista era abbandonata, come più volte denunciato dalla stampa stessa, al degrado. Motivo apparente dello scontro resta dunque la destinazione del pubblico suolo: secondo Iannilli la pista dei bambini non dovrebbe in alcun modo intaccare l’area in terra battuta e il bosco con strutture semi- fisse (in realtà si tratta di nastri, picchetti e piccole staccionate a delimitare il percorso bike, materiale amovibile). Ma Iannilli, dichiarando guerra, vorrebbe rimuovere addirittura il percorso bike nel bosco di Palo tanto voluto da Ciampa, facendo quadrato con altre associazioni. Il consigliere comunale delegato allo sport, dal suo canto, non ci sta ed invia in redazione una risposta piccata che ha dato per le rime direttamente al delegato Iannilli: CIAMPA RISPONDE: “parlo da sportivo, non da delegato allo sport o consigliere comunale. Penso che in questi anni la millepiedi abbia fatto grandi cose, non ci sono dubbi, tanto di capello. Ma perchè per mezza giornata di premiazioni Iannilli non ha voluto trovare un accordo con la bike ladispoli? La società sportiva era pronta a collaborare e a partecipare alla correndo nei giardini persino togliendo le staccionate per un bel pezzo di parco! Prima Iannilli aveva detto che era tutto ok , poi è tornato dopo tre giorni , cambiando invece idea. In quel posto c’è spazio per tutti: non accetto chi vuole fare il padrone. La mezza giornata all’anno della correndo nei giardini è si importante, ma il parco è di tutti per tutto l’anno, specialmente dei bambini. Circa i permessi della Regione: non credo che siano stati dati a caso, non credo che il comune dia una concessione così a caso. Tra ciclismo e ginnastica artistica ci sono più di 150 bambini che fanno sport : queste società pagano il contributo al comune ogni anno. Così come la mia squadra: sono cinque anni che vinco campionati e pago e paghiamo all’anno una cifra notevole senza avere ne una sede e ne un campo, portando lo stesso in alto il nome della città. Poi Ciampa, sempre rivolgendosi a Iannilli, afferma: non importa se vuoi mettermi la gente contro, non mi interessano i voti: sono un uomo di sport, una persona pulita. THE DARK SIDE OF THE SPORT: Nella risposta che per opportuna verifica teniamo, Ciampa, un consigliere comunale rappresentante delle istituzioni al di là della delega pro-tempore ricevuta, non esita a far ribollire alcune vicende a suo avviso poco trasparenti nella gestione del comparto sportivo della città: il consigliere comunale fa riferimento a sponsor, contributi comunali, quote associative, sedi pubbliche senza affitti. Questioni che portano la discussione su un piano inclinato e scivoloso. IL COMUNE INTERVIENE e INVITA ALLA COLLABORAZIONE. segue su baraondanews.com E.V. 45. Salute Diete, Miti e realtà Continuiamo il nostro slalom tra gli errori più comuni che si fanno quando si vuole perdere peso “fai da te” Di Daniele Segnini, Biologo Nutrizionista Riprendiamo il discorso sugli errori in cui possiamo incorrere quando decidiamo di metterci a dieta. Abbiamo visto quanto sia controproducente puntare su diete molto strette (che ci fanno perdere soprattutto massa magra) e su fantomatici preparati brucia-grassi (la cui utilità è pari a zero, pur avendo spesso costi rilevanti). Gli altri due errori frequenti sono le diete monotone con pochi alimenti – e, in genere, prive o con pochissimi carboidrati – e il tentativo di mangiare poco cibo, invece di puntare su diete equilibrate, variate e con porzioni adeguate di cibi sazianti poco calorici. Arriviamo all’ultimo errore nelle diete – ma sto citando solo quelli più frequenti e più incoraggiati a livello di internet e dei media. Il quinto errore è pensare di perdere peso utilizzando i prodotti light, sempre più presenti negli scaffali dei supermercati; l’idea prevalen- te è che facciano dimagrire, o per le poche calorie in meno o – più spesso - per la riduzione dei grassi (spesso, comunque, compensata dall’aumento di zucchero per dare più sapore); in realtà, i prodotti light sono assolutamente inutili, se non dannosi; se ci piace molto un cibo che ha un contenuto calorico elevato, basta ridurne la porzione; il caso più emblematico è quello dell’olio extravergine d’oliva e della frutta secca, due autentici “gioielli nutrizionali”, per l’elevatissima qualità dei loro principi nutritivi: privarsene per sostituti meno calorici sarebbe una follia, è sufficiente prenderne porzioni ridotte, per la serie: “poco, ma buono”. Volendo riassumere le cose precedenti, diciamo che una buona dieta dovrebbe puntare a cambiamenti definitivi del nostro modo di mangiare e di muoverci, con scelte che si possano sostenere per gli anni a venire, rinunciando alle scorciatoie di integratori e prodotti light, diete da fame e regimi iperproteici sbilanciati. Alla fine, come promesso nel precedente articolo, ecco il nome dell’unico medicamento capace di stimolare il metabolismo, far perdere peso e mantenere la forma, ridurre o prevenire l’uso di farmaci per valori elevati di pressione, glicemia, colesterolo e trigliceridi. Sto parlando di un preparato miracoloso, testato in decine di migliaia di studi di popolazione, nei quali è sempre risultato più efficace dei farmaci contro i quali veniva messo a confronto. Costa pochissimo, non serve la ricetta medica, non ha effetti avversi, lo possono assumere persone di qualsiasi età, senza alcuna restrizione. Il suo nome commerciale è attività fisica. I principi attivi di questo medicinale sono: camminare, andare in bici, fare le scale, giocare, ballare. Muoversi. Tutto qui. 50. Cronache DECIDE D’IMBOCCARE LA SCALINATA CON LA SUA YARIS Cerveteri, Il gesto di un’automobilista imprudente ha fatto discutere sui social network di piazza la scalinata e d n e c s trovata pub hina che n è la solita o . n Una macc to o ra N e . d ri si o scon Cervete S. Maria a proprio gest a della Yaris e ro ve n a u guid blicitaria, m bra che alla ncora ezioni sem cr tizia però a o is d (n in li o lle p is Da d a con L i re d e i scend a donna ia tentato d b ci fosse un b ldo a A e a ch zz e ia in p ata) non conferm e le scale per arrivare tutt la sua auto aal network sc ato sui soci a Moro. lz ir a b m i m d ri i è s il fatto utenti. Pre li g a tr Poco dopo to n e rità e sgom di Curzio tenando ila tivi. Aurora a g e n ti n e dai comm Tragico incidente a Cerveteri La moglie di un noto artigiano investita sulle strisce mentre attraversava Via Settevene Palo Incidente mortale a Cerveteri sulla via Settevene Palo, all’altezza del bar Ferrari. La vittima aveva 55 anni ed è stata investita mentre attraversava la strada sopra le strisce pedonali. La donna aveva 55 anni e si chiamava Augusta. Ha perso la vita mentre attraversava la strada in una giornata molto piovosa. La vittima, secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, è stata presa da una Mercedes che viaggiava in direzione della via Aurelia e sbalzata sull’altra corsia dove nel frattempo soprag- giungeva una Ford. L’arrivo dei soccorsi purtroppo non è servito a salvare la sfortunata donna. La Sig. ra Augusta era la moglie di un noto meccanico di Cerveteri. La polizia stradale sta indagando sul drammatico incidente che ha sconvolto tutta la comunità di Cerveteri. dp 52. Nel Territorio A Ladispoli Il valzer delle poltrone Trani cede al corteggiamento del sindaco Paliotta e si prende l’assessorato al bilancio. Il consigliere Crimaldi resta alla finestra di Fabio Fantozzi Giro di valzer, giro di poltrone. L’ex consigliere Eugenio Trani diventa assessore e l’ex assessore Latini diventa consigliere. Il passaggio, iniziato a cavallo delle festività natalizie, va a completare l’assetto dell’amministrazione Paliotta dopo la revoca della delega al Bilancio al consigliere Giovanni Crimaldi. sione e le questioni familiari: l’attività di presidente della commissione Bilancio e quella di consigliere comunale era diventata insostenibile. L’appoggio di mia moglie e delle mie figlie, che ringrazio, il riposo e il costante corteggiamento di Crescenzo Paliotta mi hanno convinto ad accettare un ruolo assai delicato”. L’ingresso di Trani in giunta ha destato non poco stupore a chi poche settimane prima aveva appreso dallo stesso Trani le sue dimissioni dalla carica di consigliere “per motivi personali”, perché l’impegno era troppo gravoso. Alla luce dei nuovi sviluppi, tuttavia, quella decisione sembra aver preparato il terreno per il nuovo incarico. Al suo posto nel Consiglio comunale è subentrato il primo dei non eletti della lista “Ladispoli Città” Pierlucio Latini che è stato costretto così a lasciare il ruolo di assessore, incompatibile per legge, mantenendo però la delega alla Mobilità, Viabilità, Sicurezza Stradale e Spettacoli Itineranti. Se anche lui avesse rinunciato, il posto in Consiglio comunale sarebbe andato all’ex delegato Nicola Moschetta: un’alternativa poco probabile visto che lo scorso anno l’architetto aveva deciso di dimettersi ed oggi collabora come consulente con il Comune. Insomma, una bella partita a scacchi, dove tutte le pedine sembrano muoversi al posto giusto. Conferma la versione di Trani il segretario del Pd Andrea Zonetti: “Il lavoro di un consigliere con una delega importante come quella dei tributi è spesso più gravoso di quello di un assessore. E poi si sapeva da tempo che il sindaco volesse affidare a un esperto professionista la delicata materia del bilancio”. “Molti diranno – ha detto Trani - che era tutto concordato, ma non è così: la decisione di dimettermi è stata sofferta, non ho rimpianti, perché è avvenuta in un momento della mia vita personale difficile, in cui conciliare la profes- Il nuovo assessore, da buon commercialista, avrà il compito di risolvere la questione della riscossione dei tributi e del recupero dell’evasione che si intende affidare a una società pubblico-privata in sostituzione della Abaco s.p.a. “Si sta lavorando a questa ipotesi - spiega Zonetti – che vedrebbe il Comune entrare direttamente nella fase di riscossione a fianco di un privato, spesso garanzia di efficienza, con l’obiettivo di recuperare le somme dovute e non ricorrere come ogni anno ai fidi bancari e al pagamento degli interessi”. Oltre a far quadrare i conti delle casse comunali, a Trani spetterà la stesura del nuovo bilancio di previsione con la speranza che quest’anno venga approvato in primavera, come si conviene, e non a fine anno, come di consueto. Da parte sua l’ex titolare del bilancio, Giovanni Crimaldi, rimpiange il suo lavoro svolto in sei anni e si dice disponibile per altri incarichi in seno all’amministrazione. “Non avevo più la serenità per continuare in quel compito – ha affermato - A Trani lascio le casse comunali sane, con un attivo di 200mila euro, e anche questa volta, per il sesto anno consecutivo, abbiamo rispettato il patto di stabilità. Ora speriamo che questo risultato venga messo a frutto e che si utilizzi il fondo per incrementare, tramite concorso, il personale del Comune, considerando che quest’anno anche 4-5 tra funzionari e impiegati andranno in pensione”. 54. Ospiti Il Giudice Mannino risponde a BaraondaNews Quando un potere ha la supremazia sull’altro non solo condiziona, ma produce anomalie di David Paris Una lunga carriera quella del nostro ospite, il Giudice Antonio Di Renzo Mannino. Laureato in giurisprudenza all’università di Macerata, licenziato in diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense. Avvocato cassazionista. Giudice di Pace di Macerata, V. Presidente vicario della Associazione nazionale dei Giudici di Pace. Avvocato nei tribunali ecclesiastici. Giornalista-pubblicista. Presidente dell’Académie Diplomatique Pax et Salus. Ambassadeur for Peace dell’ UPF-ONU-Uniecosoc. Dottor Mannino, ci può spiegare le funzioni che svolge la figura del Giudice di pace e in quali casi c’è bisogno del loro aiuto? Il GdP è il primo gradino della magistratura è contemplato dall’art.116 della Costituzione. Ha competenze civili e penali secondo i limiti stabiliti dalla legge. Il GdP è nato come giudice di prossimità per favorire il cittadino ed i suoi bisogni di giustizia. Cosa ne pensa delle ultime novità introdotte nell’ambito giudiziario? Con la modifica delle sedi giudiziarie, per quanto riguarda i GdP gli Uffici sono stati accorpati al circondario del capoluogo, eccetto le sedi dove il comune o i comuni hanno fatto richiesta di mantenerli. Ritengo che, dove gli uffici dei GdP sono stati soppressi è venuta meno la funzione di prossimità originaria che il legislatore aveva considerato nella’istituire i giudici di pace. Va detto che nei nostri uffici i cittadini vi accedevano facilmente per parlare con il giudice ed orientarsi e capire come muoversi nel rapporto con la giurisdizione. La scelta operata dal legislatore è stata ciclopicamente caratterizzata dalla cecità. Finora il cittadino si rivolgeva al Gdp per reati penali quali l’ingiuria- diffamazione, lesioni, percosse, invasioni di proprietà, sinistri stradali, immi- grazione clandestina. Per il civile le competenze sono indicate nell’art.7 del codice di procedura civile. Il Gdp si occupa anche delle opposizioni a sanzioni amministrative. L’Italia, rispetto ad altre nazioni europee ha un numero maggiore di processi. Secondo Lei a cosa è dovuto? Siamo più litigiosi degli altri? Il nostro paese ha la domanda di giustizia propria secondo la nostra cultura, tradizione, storia. Non si tratta di essere litigiosi più o meno degli altri. I processi si accumulano se non si evadono o meglio, se non si è spediti nell’istruirli e nel deciderli, ciò sia in ambito penale che civile. Il Pres. Mario Barbuto, capo del Dipartimento Organizzazione Giustizia, nella sua relazione sullo stato della giustizia civile afferma che la magistratura di pace è l’unico settore funzionante e le positive percentuali di definizione dei procedimenti assorbono le percentuali negative delle Corti d’Appello e della Corte di Cassazione. Ergo, i GdP contribuiscono ad abbassare la statistica negativa della durata dei processi secondo la “mannaia” della legge Pinto che vede l’Italia esposta a sostenere pagamenti di circa 400/500 milioni annui. I Gdp evadono i procedimenti con una media annuale o poco più. Nonostante la laboriosità e la positiva contribuzione al sistema giustizia il Governo, ma anche la Magistratura di carriera, non hanno dato nel tempo il giusto riconoscimento e la valorizzazione possibile ai GdP. Evidentemente, la mancanza di capacità coercitiva propria dei GdP, nell’ambito della propria funzione, ha posto questa figura di giudice nel gradino di mero servitore. I tempi della giustizia sono davvero così lunghi da necessitare delle semplificazioni legislative come la prescrizione? Sarebbe sempli- cistico pensare, come taluni fanno, che le norme per gli “amici” si interpretano e per gli “altri” si applica. Nel nostro paese vi sono troppi luoghi comuni e demagogia persistente. I processi debbono essere più rapidi ad es. nel civile vi dovrebbero essere solo tre udienze: una di comparizione con richieste probatorie, il giudice decide sulle ammissioni possibili, la seconda udienza per l’espletamento delle prove concedendo il termine entro il quale produrre le difese agli avvocati, la terza udienza il giudice da lettura del dispositivo e deposita la sentenza. Un simile impianto ridurrebbe di molto i tempi della giustizia se, poi, si prevedesse che il GdP, nei limiti stabiliti dalla legge, potesse decidere ex aequo et bono senza formalità di rito. Per il penale, la prescrizione è una tutela ed additare lo strumento è solo volto ad offuscare le incapacità proprie: organizzative e produttive. E’ come se, un imprenditore che non è capace di organizzare i processi della produzione e di gestire l’azienda e quindi fallisce, si dicesse: i fallimenti sono troppi eliminiamo o modifichiamo il fallimento. Magistratura e politica, talvolta un rapporto complesso, soprattutto a fronte di comportamenti poco etici dei nostri eletti. Conosce casi in cui dei magistrati hanno subito condizionamenti politici? Questa domanda dovrebbe correlarsi sul criterio di equilibrio dei poteri, ovvero: la politica (governo e parlamento) è più forte rispetto alla magistratura? La magistratura è più forte rispetto alla politica? Di sicuro, quando un potere ha la supremazia sull’altro non solo condiziona ma, produce anomalie al sistema democratico, a danno dei cittadini che sono, poi, i titolari unici della sovranità e questo i poteri dello Stato spesso lo dimenticano. 56. Nel territorio 57. Nel territorio 58. Il Caso CERVETERI, raccolta firme “PASCUCCI A CASA” show MUST GO ON Pio De Angelis: “non ci sarà alcuna difficoltà nel raccogliere le firme”. Dopo le defezioni partitiche il comitato si riunisce con presenze a titolo personale La raccolta firme contro il sindaco Pascucci si configura come un’iniziativa di legittima protesta che però ha rivelato una certa pochezza, protagonismo e svuotamento del ruolo di opposizione dei partiti politici di Cerveteri, animati da conflitti intestini, rivalità interne e mani legate con l’elastico. Un’iniziativa rumorosa dai connotati di una larga manovra di pre-campagna elettorale, animata dall’idea della costituzione di un comitato trasversale per arrivare a raccogliere, a colpi di piazza, 8500 firme per mandare a casa Pascucci, o quantomeno per dare un segnale in tal senso visto che la petizione non può, giuridicamente, anche in caso di arduo “successo” rispetto all’obiettivo, determinare in alcun modo il commissariamento di un’amministrazione. Un colpo a salve? Un coito interrotto? Materia informe destinata a trasformarsi in un big bang? All’appello del segretario PSI Pio de Angelis che promuove il comitato in una riunione allargata a tutte le forze politiche di opposizione, hanno risposto senza indugi solo Forza Nuova (che denuncia collusioni tra maggioranza ed opposizione) ed Italia dei Valori. Il PD per ora conferma la propria disponibilità, ma tramite appoggio esterno, per bocca del segretario Gnazi: “Con questa iniziativa, alla quale daremo il nostro impulso senza alcuna strana “alleanza”, ritengo che i cittadini possono essere protagonisti della vita politica e spero che la loro forte presa di posizione sia utile per scuotere l’Amministrazione dal torpore ormai quasi triennale. E’ un’iniziativa che serve ad evidenziare che il PD, per volontà degli elettori, è all’opposizione dell’amministrazione Pascucci. La finalità di questa iniziativa è proprio quella di “condannare” Pascucci a governare”. Ma se le parole di Gnazi dapprima suonano coerenti, poi ha rivelato confusione dell’assetto interno del PD il ruolo di esponenti di spicco del partito stesso quali Sergio Marini, Vittoria Marini e Maurizio Falconi che prima fondano e sottoscrivono il comitato, poi specificano che lo fanno solo a titolo personale e che il PD non è una sigla spendibile in un comitato di quel tipo. Contraddicono con questo comportamento il pensiero del segretario? A voler pensar male…: qualcosa da quando c’è Zingaretti in Regione Lazio è cambiato? Contro Pascucci il PD non deve avere interesse ad andare? Andiamo al fronte del Pascucci Love: all’idea della raccolta “Pascucci a casa” rispondono da subito picche SEL e M5S che si chiamano fuori per primi e girano le spalle. Anche la lista Vivi Cerveteri all’inizio compare tra i sottoscrittori (in un comunicato arrivato alle redazioni) ma poi giunge la smentita da parte del direttivo della lista. I consiglieri comunali di centro destra Ridolfi (NCD) ed Orsomando (FI), come prevedibile visto il loro ruolo in consiglio comunale e viste le questioni importanti su cui si dovrebbe alzare la mano, compiono la tenerezza verso la maggioranza Pascucci e non aderiscono alla colletta proclamata da De Ange- lis. Pascucci al Granarone sembra avere i numeri per governare, ed in fondo, benchè a modo suo, lo sta pur facendo: la maggioranza politica è ben ingelatinata. Ma forse il consenso è un’altra cosa: la raccolta firme potrebbe aver valore di sondaggio per misurare la vera passione dei cittadini, quelli comuni, per questo sindaco a più di metà mandato fuori dai social network. La verità è che di andare alle elezioni prima del tempo ne avrebbero voglia in pochi. Di fatto, a parte il dimenarsi dei partiti che non sanno più che pesci pigliare, ciò che andrebbe considerato è il reale sentore dello stato di benessere dei cerveterani: siamo così sicuri che se ne avessero l’opportunità non firmerebbero contro l’amministrazione in carica? PIO DE ANGELIS, al quale chiediamo di inviare quantomeno la bozza del documento che espone nel tecnico i punti contestati all’amministrazione Pascucci, NON DEMORDE: “Non ci fermiamo. Il comitato è aperto a tutti i cittadini. Sarà un iniziativa che partirà dal basso: vedrete che non ci sarà alcuna difficoltà nel raccogliere le firme”. Mentre andiamo in stampa apprendiamo che il comitato ha fissato in un noto bar della città una nuova riunione allargata dove le persone potranno partecipare ma stavolta a titolo personale, lasciando al chiodo la casacca. Di seguito cosa ne pensa Pascucci, e poi la replica del partito democratico alle nude affermazioni del sindaco. Eugenio Vallone 59. Il Caso «Chi sa fare politica fa proposte. Gli altri raccolgono firme» «Sono contento che non abbiano gradito il nostro operato» di Maurizio Archilei Cerveteri. Replica del sindaco di Cerveteri. Mentre si raccolgono le firme tra i cittadini per dimostrare quanto la cittadinanza non sostenga più l’attuale amministrazione, Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, da noi contattato per commentare l’iniziativa, così risponde alle nostre domande. Signor sindaco, come interpreta la raccolta firme lanciata dal segretario regionale del PSI Pio DeAngelis? Non mi sembra che il Psi sia una forza che interagisce con la città o che rappresenti qualcuno. Quindi è un’iniziativa di Pio DeAngelis. Premesso questo, le adesioni sono di Forza Nuova e del PD. Chi è incapace di portare qualunque soluzione ai problemi della città non può fare altro che raccogliere firme. A me sembra una buffonata. L’obiettivo dichiarato è di fare da sprone all’amministrazione per uscire dall’immobilismo. Premesso che sono passati 3 anni su 5 di amministrazione, vediamo cosa abbiamo fatto. Risolto al 95% il problema dell’edilizia scolastica. Il nostro primo obiettivo è stato prenderci cura dei bambini. Contemporaneamente abbiamo salvato la multiservizi che grazie alle ultime amministrazioni aveva accumulato un debito di quasi 3 milioni di euro e rischiava di chiudere. Abbiamo vinto tutte le battaglie annunciate in campagna elettorale sull’ambiente: la discarica a Pizzo del Prete, il Biogas di Pian della Carlotta, il Centro Commerciale. Stiamo per portare il metano a Valcanneto. Riducendo gli affitti (circa 130.000 euro l’anno) e mettendo i pannelli fotovoltaici sopra le scuole abbiamo portato ad un risparmio di 500.000 euro l’anno. Abbiamo messo in funzione il depuratore del Sasso e abbiamo fatto finanziare da Acea Ato2 un potenziamento del depuratore a Cerenova e l’installazione del depuratore a Ceri che non c’è mai stato. Ritenendo questi punti prioritari, l’unica cosa su cui non siamo intervenuti subito è la viabilità stradale, su cui faremo partire i lavori quest’anno: l’anno passato abbiamo stanziato 1 milione e 400 mila euro per questo. Altra cosa importante e mai risolta è quella del quartiere Tirsenia che ha delle strade private ad uso pubblico distrutte. Per la prima volta ci abbiamo messo 250.000 euro per le strade più grandi. Il Comitato promotore della raccolta firme sta stilando un documento in cui elencherà i punti contestati. Cosa prevede che ci sarà scritto? Da quando ci siamo noi le cose che non funzionano a Cerveteri sono diminuite ma restano tantissime. Cerveteri non è certo diventata Zurigo. In un programma che si articola in 5 anni è possibile che trovino almeno i due quinti del programma non realizzato, visto che mancano due anni. Ma bisogna essere onesti e dire che il comune di Cerveteri è intervenuto in modo massiccio sulle scuole. Si può dire di non essere d’accordo su questa scelta, ma è molto diverso da dire che non si è fatto niente. Gnazi, segretario Pd, ha dichiarato che lei è responsabile già di due commissariamenti del Comune, e che con questo immobilismo si può andare incontro al terzo. Negli ultimi anni i commissariamenti sono stati 4. Se mi si recrimina di aver denunciato un giro di tangenti di 375.000 euro, questa è una colpa di cui sono contento. In ogni caso questa amministrazione andrà a termine. Non c’è rischio commissariamento perché la maggioranza è stabile e alcuni consiglieri dell’opposizione hanno dichiarato che non intendono raccogliere firme. La latitanza dell’opposizione fino ad oggi è un altro tema che propongono i sostenitori della raccolta firme. Non è vero che non ci sia opposizione. Quella sana c’è. I consiglieri dell’opposizione presenti in aula interagiscono con l’opposizione. Sia il capogruppo del Pd come quelli del centrodestra. 60. Progetti MATRIMONI IN COMUNE? Sì, MA IN LOCATION SUGGESTIVE Dopo l’annuncio del sindaco di Ladispoli l’idea viene ripresa anche da Cerveteri. Matrimoni in comune ma in location suggestive? Perché no: Dopo l’idea lanciata dal comune di Ladispoli sullo scorso numero di Baraondanews , anche Cerveteri resta ispirata ed annuncia di starsi muovendo per l’evenienza: “Nel Comune di Cerveteri – ha dichiarato il Sindaco Alessio Pascucci – è presente una moltitudine di siti di eccezionale bellezza che sono una grande attrattiva per le coppie che desiderano unirsi in matrimonio all’interno di location particolarmente suggestive. Per questo motivo abbiamo deciso di rendere possibile, per la prima volta a Cerveteri, la celebrazione dei Riti civili in locali diversi dalle tradizionali sale comunali. Siamo convinti di realizzare, in questo modo, un’ulteriore opportunità di promozione del nostro territorio, che metterebbe in risalto il proprio patrimonio, e uno stimolo per le attività ricettive che vi operano”. “La normativa vigente in Italia – ha spiegato Francesca Cennerilli, Assessore per le Politiche alla Persona – ci consente di istituire all’interno di spazi pubblici e privati che siano aperti al pubblico, degli uffici separati di Stato Civile da adibire a sedi per la celebrazioni dei matrimoni civili. La nostra intenzione è quella di individuare e raccogliere, anche accogliendo eventuali proposte dei privati, un elenco di ambienti di particolare pregio architettonico o storico, o di spazi naturali aperti, come spiagge e giardini dove sarà possibile celebrare i riti. Pubblicheremo un bando a cui potranno rispondere i privati, siamo in attesa solamente del nulla osta della Prefettura di Roma”. Una linea di sinergia coi privati che vogliano contribuire al progetto era stata annunciata dal sindaco Paliotta: “il comune è alla ricerca di ambientazioni suggestive per svolgere le cerimonie ufficiali del matrimonio” conferma il sindaco Crescenzo Paliotta.“Almeno una di esse sara’, sicuramente, sul mare. In totale le location non saranno comunque tantissime perche’ ogni luogo destinato dovra’ avere, tra le altre, le caratteristiche di essere sempre aperto ai cittadini durante le cerimonie, cosi’ come prevede la legge. Il bando sara’ pubblicato sui siti entro gennaio e la scelta definitiva ci sara’ entro febbraio”, annuncia il primo cittadino. E.V. 63. Innovazioni Ladispoli, Arianna non perdona Il nuovo dispositivo della polizia locale non lascia scampo: multe in tempo reale a chi ha revisioni e assicurazioni scadute Per l’acquisto del nuovo rilevatore munipol 193 e per la nuova centrale operativa Recepiti 50 Mila euro di finanziamento regionale Si chiama munipol 193 il nuovo dispositivo che permetterà alla polizia municipale di Ladispoli di rilevare in tempo reale, attraverso un tablet collegato ad una telecamera (fornita da azienda DLS) ad un software specifico (fornito da de leoni informatica) automobilisti che circolano con revisioni e assicurazioni scadute. Potenzialmente il dispositivo munipol 193 potrebbe rilevare anche la circolazione di un veicolo rubato. “Munipol e’ un sistema di supporto alla pattuglia della polizia municipale che in automatico legge la targa e interroga le banche dati, ed in tempo reale, se la vettura e’ affetta da irregolarità e anomalie per quanto riguarda le revisioni e le polizze di assicurazioni, indica ai vigili di fermarla” spiega il comandante Sergio Blasi . Andando sul posto scopriamo che munipol scandisce tutte le vetture, nessuna esclusa, nel proprio raggio operativo e nel tempo stabilito dal comando dei vigili, segnalando le anomale alla pattuglia posta a circa 100 metri dai rilevatori di targa. Sono necessari tre secondi netti in totale per completare la rilevazione. Purtroppo il dispositivo per le targhe straniere non funziona, ed è subito polemica: non sembra esserci la concreta possibilità di scansire in tempo reale anche le auto romene e bulgare causa la mancanza di banche dati che siano in comunicazione con quelle italiane. La telecamera attualmente non verrà usata come velox. Il Costo del dispositivo e’ di circa 7000 euro. Le risorse sono state rese disponibili grazie all’ ottenimento di un contributo regionale di 50 Mila euro, già accordato, tramite il quale si prevede anche l’acquisto di una nuova stazione mobile che prevederà la capacità di rilevamento elettronico degli incidenti stradali. Se da un lato l’iniziativa munipol 193 e’ presentata come volta alla riduzione della pericolosità sociale, dall’altro sembra una gallina dalle uova d’oro: in solo tre quarti d’ora di sperimentazione, 50 sono state le mancate revisioni e 15 le mancate assicurazioni “beccate”. Con relative elevate contravvenzioni. Qualche automobilista, colto in flagrante, pur dalla parte del torto, una volta fermato dalla pattuglia per accertamento conseguente la rilevazione, perde le staffe e si rende conto che ormai è’ tardi per piangere: deve mettersi in regola. Nella fase sperimentale la verbalizzazione delle multe avviene a mano, ma i programmi nella fase finale consentiranno la stampa in automatico dei verbali. E.V. 64. L’Indagine Ladispoli. Torre Flavia sta per crollare Il progetto di restauro si volatilizza nei meandri del comune. Cresce il pericolo per la sicurezza dei cittadini di Eugenio Vallone Il sindaco Paliotta aveva rilevato il pacco dall’arsial. I soldi non c’erano. Poi il progetto di recupero, ma i lavori mai eseguiti: che fine farà l’antica torre Flavia? Intanto il 5 stelle ci mette il cappello e invia un’interrogazione in consiglio regionale L’Allarme per lo stato di degrado in cui versa ancora, dopo quasi 15 anni di parole, Torre Flavia, il simbolo di Ladispoli, ci giunge direttamente dai cittadini che ci inviano foto di pezzi di pietra che cadono. Anche il Gatc, gruppo archeologico del territorio caerite, si era interessato al monumento sin dal lontano 2002 sollecitando i cittadini e la soprintendenza per i beni culturali dell’etruria meridionale ad esser più presenti. Si interessò a Torre Flavia, monumento di notevole interesse storico e ritenuto simbolo stesso della cittadina, già ed anche l’ex sindaco di Ladispoli, Gino Ciogli, che ormai più di 10 anni fa denunciava: «Negli ultimi mesi, le condizioni della struttura sono notevolmente peggiorate - ha spiegato Ciogli - l’ usura del tempo e l’ erosione marina stanno mettendo a repentaglio la stessa stabilità dell’ edificio, che potrebbe cedere da un momento all’ altro». Di Torre Flavia si è parlato persino in un convegno dal titolo «Rinasce il litorale con una splendida spiaggia», che ricordiamo vedeva all’epoca la partecipazione dell’ assessore regionale all’ Ambiente Marco Verzaschi e di vari esponenti politici locali di Ladispoli. Poi i lavori provvisori finanziati completamente dall’Ardis sulle scogliere. L’intervento portato a termi- ne aveva previsto il ripascimento e il rinforzo dei due bracci di scoglio con, in più, la realizzazione di un semianello di protezione per isolare completamente la antica Torre dall’acqua sul suo versante est. Questo lavoro giungeva dopo lunghi mesi di pastoie burocratiche e lungaggini amministrative. I lavori dovevano proseguire con l’utilizzo dei finanziamenti stanziati dalla Regione Lazio e messi a disposizione dell’Arsial che era all’epoca proprietario del manufatto. Fondi che poi si sono rilevati, per motivi improvvisi, non più disponibili, non sappiamo se distolti per altre finalità ed utilizzi all’interno dell’ente. Di fatto la Torre ancora oggi non è sicura: c’era persino un’ordinanza comunale che prevedeva, per motivi di sicurezza, il divieto permanente di transito e frequentazione dell’arenile e dello specchio acqueo intorno alla Torre per una distanza minima di almeno 15 metri. Poi venne, anni dopo e voi direte finalmente, il via libera per il restauro storico di Torre Flavia, l’antica torre di guardia simbolo della città balneare. Il progetto – di cui parlava già entusiasticamente l’ex assessore ai lavori pubblici Emanuele Cagiola nel 2013– era stato autorizzato dalla Soprintendenza e precedentemente approvato dalla Giunta comunale per essere finanziato dalla Regione (Polverini). Il disegno era stato realizzato dall’architetto Evangelista e prevedeva il consolidamento statico e la messa in sicurezza dell’intera struttura. Più in particolare si trattava di un restauro, rimasto su plastico, cioè di una ricostruzione fedele di tutta la torre utilizzando materiali d’epoca. All’interno del monumento era previsto inoltre un percorso museale e si era pensato a congiungere con un percorso didattico all’oasi wwf la antica torre. Il costo totale del restauro si aggirava sul milione di euro, mai finanziato. “Il problema è, asseriva il sindaco Crescenzo Paliotta – quello di reperire i fondi necessari. Una soluzione potrebbe essere quella di coinvolgere nel restauro di Torre Flavia la società che si occuperà della realizzazione del porticciolo turistico”. Dopo le bocciature del governo Monti, del Porticciolo turistico non si parla più, il programma elettorale sembra almeno destinato a restare disatteso per questo mandato salvo imprevisti e probabilità. Ed oggi Torre Flavia, simbolo della città di Ladislao e bellissimo monumento sul mare, sta lottando col suo destino che lascia presagire una lenta ed inesorabile caduta, pietra dopo pietra, trascinando con se la già breve storia identitaria di Ladispoli. Il monumento, a seguito delle violente mareggiate, ha subìto ultimamente ulteriori danni e all’inizio dell’anno alcune parti in muratura continuano a crollare mettendo a repentaglio l’incolumità di pescatori e bagnanti soprattutto in estate, tanto da rendere urgente una riflessione da parte della città. Per fronteggiare questa emergenza gli interventi di ripristino in somma urgenza delle barriere soffolte esistenti antistanti la Torre, al fine di preservare il bene monumentale già dichiarato di interesse pubblico, non sembrano aver sortito l’effetto sperato sul complesso monumentale. Si è fatta persino una cerimonia per ribadire l’importanza del monumento alla quale erano presenti il commissario straordinario dell’Ar- 65. L’Indagine sial, e la Soprintendente. Torre Flavia, ad oggi, svaniti i fondi arsial, è entrata ufficialmente a far parte del patrimonio comunale di Ladispoli attraverso un atto di cessione gratuita: una scatola che passa dunque dall’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio, direttamente in carico al comune di Ladispoli. Se da un lato il sindaco di Ladispoli si era battuto negli anni per acquisire questo monumento che per la nostra città ha un valore non solo storico ma soprattutto affettivo, dall’altro lato v’è la triste consapevolezza che nulla è stato compiuto in via definitiva nei fatti. Il Comune, dopo aver rilevato la baracca, potrà attivare in autonomia tutti i necessari finanziamenti pubblici per metterla in sicurezza? La classe politica locale è pronta a convocare a rapporto le belle arti ed affrontare la sfida? Intanto il movimento cinque stelle mette il cappello sulla battaglia politica: il consigliere regionale Devid Perrello invia all’assessore Ravera qualche riga per chiedere l’interessamento, di nuovo, della Regione. L’interrogazione su baraondanews.it Aspettiamo la risposta della regione… 66.Casi e Casotti Ecomuseo e Porta del Parco, il cantiere infinito Quando c’è di mezzo la parola ECO le cose non vanno avanti. Il sindacato richiede un incontro urgente in Regione di Maurizio Archilei Anguillara. Nuova puntata della telenovela che riguarda il Parco Regionale di Bracciano-Martignano. Ad affiancare il caso dell’Ecomuseo, di cui abbiamo descritto le vicissitudini in passato, arriva il progetto della Porta del Parco e dell’Ecomuseo. Le strutture sarebbero dovute sorgere in Via della Mola Vecchia, ad Anguillara appunto, sulla strada che porta verso Martignano. L’idea consisteva nel recupero di un vecchio edificio adibito a mattatoio, in disuso ormai da decenni, per farvi sorgere quello che doveva essere, nelle intenzioni di chi ha presentato e promosso il progetto, il biglietto da visita del Parco. Missione, al momento, decisamente fallita. Il progetto, che ha preso il via nel 2012 con l’accordo tra Comune di Anguillara e Parco, è stato finanziato dalla Regione Lazio con 1,8 milioni di euro ma ad oggi, anziché le strutture progettate, non ci sono che ruderi sui quali i pochi lavori effettuati devono quotidianamente fronteggiare atti di vandalismo. Risale a gennaio l’ultimo sollecito da parte del sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno rivolto al Parco, ma la situazione sarebbe in stallo a causa di un contenzioso tra l’Ente Parco e una delle società vincitrici dell’appalto. Ancora ignoto, al momento, l’oggetto del contenzioso. Ma l’Ecomuseo e l’Ecoalbergo costituiscono solo due dei numerosi punti attorno ai quali gravitano non soltanto le attenzioni dei cittadini più attenti, ma anche quelle degli stessi dipendenti dell’Ente. L’ultima comunicazione del Sindacato Unitario di Base dei lavoratori del Parco è datata 05/02/2015. Si fa il punto della situazione per quanto riguarda il Piano del Parco, strumento di regolamentazione e pianificazione indicato come importantissimo e la cui pubblicazione, secondo i termini di legge, è in ritardo da oltre 13 anni «sembra per le resistenze di quasi tutti i grandi proprietari che si sono riuniti in associazione e che non sono contenti di quanto prevede il piano. Cioè vorrebbero avere le mani più libere, con indici di edificabilità superiori. Queste idee sono state espresse nella riunione alle scuderie Odescalchi che si è svolta a settembre 2014». Questo quanto ricorda l’USB nel suo recente comunicato in cui ripercorre i punti salienti di una lettera inviata il 29/12/2014 all’indirizzo dei dirigenti regionali, del neo direttore del Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano Danilo Casciani, del commissario del Parco Giuseppe Curatolo e del presidente della Comunità del Parco, Guido Cianti, sindaco di Sutri. Lettera alla quale in risposta è arrivato solo un assordante silenzio. Ma nella lettera si va ancora oltre, rammentando altri problemi che la gestione del parco ha generato nel corso degli anni. E così, ai sopra citati Ecoalbergo ed Ecomuseo, si possono sommare il Centro Visite di Vicarello e l’attigua area archeologica, attualmente chiusi, o la drammatica situazione in cui versa il parco mezzi destinato al servizio di vigilanza. Situazione, questa, sulla quale l’USB riconosce al nuovo direttore il merito di esser riuscito ad intervenire portando a termine la riparazione di una delle vetture in dotazione ai Guardaparco. Ma al momento la riparazione di uno dei mezzi adibiti al controllo di un territorio vastissimo come quello del Parco, non sembra essere sufficiente a vedere la luce alla fine del tunnel. E’ per questo che l’USB, nella chiusura del proprio comunicato, insiste nel chiedere un incontro in Regione che verta proprio sulle numerose criticità esposte. 67.Casi e Casotti OPERAZIONE ARTEMIDE, RECUPERATI OLTRE 2500 REPERTI Cerveteri tra le operazioni del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Maurizio Archilei 450 gli uomini dell’Arma mobilitati il 4 febbraio per svolgere azioni sull’intero suolo nazionale. Obiettivo: il recupero di reperti archeologici trafugati e L’Individuazione di catene di ricettazione finalizzate anche al trasferimento degli oggetti antichi all’estero. «Esiste un traffico costante di reperti verso l’estero - dichiara il Capitano Carmine Elefante, del comando Tutela Patrimonio Culturale di Bari - ed è naturale, dato che l’Italia è un giacimento culturale immenso e quello che in altri pesi non hanno e da noi è presente in abbondanza». Chi non ha arte, in poche parole, cerca di comprarsela. E in gran quantità: 145 i decreti di perquisizione emessi dalla Direzione Antimafia i Napoli a seguito di attività investigative che hanno ricevuto un impulso decisivo a seguito del furto di una porzione dell’affresco dalla “Casa di Nettuno” di Pompei, ma che si sono avvalse di conoscenze raccolte grazie alla costante attività investigativa che si verifica in tutta Italia, Cerveteri e Roma comprese. Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Caltanisetta, Caserta, Catania, Cosenza, Enna, Foggia, Latina, Milano, Napoli, Pordenone, Roma, Salerno, Taranto, Teramo e Viterbo le province teatro dell’operazione. Oltre 2500 i reperti archeologici recuperati, appartenenti prevalentemente all’epoca romana, 75 dei quali recuperati in terra spagnola grazie alla collaborazione diretta con la Guardia Civil che ha portato all’individuazione e arresto dei trafficanti. 200 i reperti fermati prima che raggiungessero il mercato estero e 599 quelli destinati invece al mercato interno. 69. Musica Tattoo Music Ladispoli, dal 1992 la musica che ti accompagna… Tattoo music, storico negozio-store di Viale Italia, è dal 1992 riferimento in tutto il comprensorio di Ladispoli, Cerveteri e dintorni per la musica in ogni sua accezione. oltre 20 anni lo staff qualificato del noto punto D aespositivo di strumenti musicali ed accessori, accompagna la passione di migliaia di utenti provenienti da tutto il comprensorio a nord di Roma. Nel tempo Tattoo music è rimasto sempre lo stesso, adeguandosi alle innovazioni e ottimizzando i cambiamenti del mercato in continuo aggiornamento ed evoluzione. Grazie ad un personale competente, qualificato e specializzato in ambito musicale Tattoo music Ladispoli riesce a soddisfare le più disparate richieste ed esigenze. Che si voglia iniziare a suonare uno strumento acquistando la versione più idonea in base alla propria preparazione, o che si voglia approfondire la propria conoscenza musicale attraverso l’ausilio di maestri e riferimenti culturali o l’acquisto di versioni più sofisticate dei supporti di ultima generazione, Tattoo music è sempre l’approdo sicuro. Lo sguardo competente di Tattoo music Ladispoli è rivolto negli ultimi anni soprattutto alla formazione dei giovani musicisti di domani, per questo è possibile trovare tutto ciò che ne concerne: metodi didattici, spartiti, ultime novità e numeri utili per avere contatti con le principali scuole di musica del territorio, possono consentire a tutti di incontrare direttamente i maestri più preparati e competenti della zona. Nel comparto strumenti musicali, col servizio di ricerca ed ordinativo espresso direttamente da catalogo multimediale, è possibile reperire qualsiasi tipo di supporto tecnico: a partire dal semplice flauto, chitarra didattica o tastiera base utilizzata nelle scuole, fino ad una strumentazione altamente professionale per ogni tipo di esigenza ed esperienza musicale. Disponibile inoltre una vasta gamma di accessori per strumenti e di impianti audio ed amplificatori di supporto, oltre a innumerevoli prodotti di completamento della propria strumentazione di base. Tattoo Music inoltre da anni collabora strettamente con le scuole di musica locali e questo è un fattore essenziale che permette di restare sempre aggiornati sulle iniziative in corso, sulla socialità che la musica determina e sulle principali innovazioni nella didattica. E’ inoltre disponibile direttamente in negozio il prezioso servizio di riparazione attrezzature e strumenti musicali su prenotazione. Inoltre, ultima novità esclusiva, il servizio di liuteria in sede previa appuntamento. Tattoo music, oltre ad essere da sempre punto di incontro tra i musicisti del territorio e partner consolidato di eventi musicali di spessore nel litorale, si conferma uno dei posti di Ladispoli che merita ancora di essere recensito. 71. Sociale Ladispoli dichiara guerra alla povertà e al disinteresse di stato. Nemmeno la caritas ce la fa più I sindaci Paliotta e Pascucci reclamano la carenza di somme da destinare ai servizi sociali di Carla Zironi Numeri amari, numeri che hanno una valenza politica e sociale, “Miseria ladra, la povertà ruba la speranza, la dignità e i diritti”. E’ vero. Dal calice amaro dell’ISTAT sgorgano le cifre di un Bel Paese dove qualcosa come 10milionie220mila connazionali sono in condizioni di indigenza che non risparmia giovani e bambini. In quattro anni la povertà è esplosa a livelli da dopoguerra con la differenza che in quel frangente c’era la speranza nella ricostruzione, oggi la nebbia se non fosse per chi invece si batte per aggredire il problema oltre la sacrosanta denuncia. “Dichiariamo illegale la povertà”, lo hanno detto chiaro e forte a più voci nel convegno sul tema i volontari di Libera, Gruppo Abele e CGIL/SPI a Ladispoli in un’Aula Consiliare strapiena ed attenta. E questa affluenza la dice lunga sul grado di preoccupazione se pensiamo che incontri del genere un tempo vedevano al tavolo solo esperti. Come si vince questa battaglia che oltre al bisogno mette al centro la stessa dignità dell’individuo? Quella dignità che fu il pilastro del novecento dopo la seconda guerra mondiale. Lavoro, welfare, investimenti diretti, stando bene attenti però alla qualità stessa del lavoro dicendo no ad economie di impatto ambientale e che non rispettano la salute dei cittadini. Sostiene giustamente Don Luigi Ciotti: “La crisi per molti è una condanna, per altri è un’occasione. Le mafie hanno trovato inedite sponde nella società dell’io, nel suo diffuso analfabetismo etico. Oggi sempre più evidenti i favori indiretti alle mafie che sono forti in una società diseguale e culturalmente depressa e con una politica debole”. La mafia appunto, quella dei colletti bianchi alla quale è difficile dire di no se a modo suo ti offre lavoro e welfare colmando la latitanza dello Stato. Di conseguenza la lotta contro la piovra diventa disperata e la democrazia si indebolisce. “Se continua così come staremo tra 10 anni?” si sono chiesti con angoscia nell’Aula Fausto Ceraolo. “Nemmeno la Caritas ce la fa più”. E non se la passano meglio i Comuni che tra tagli e patti di stabilità vedono assottigliarsi sempre di più le risorse da destinare ai servizi sociali, agli aiuti ai meno abbienti e mani legate per gli investimenti diretti. Lo hanno spiegato molto bene i Sindaci Crescenzo Paliotta di Ladispoli e Alessio Pascucci di Cerveteri. E un’altra colpevole anomalia riguarda il rapporto con la UE: l’Italia è tra i maggiori contribuenti ma non riesce, come partita di giro, a spendere i soldi che dall’Unione dovrebbero arrivare ai territori, “trastullandosi però con la sperimentazione contro la povertà mentre la platea delle persone a rischio si allarga”. E siccome l’indigenza non riguarda solo i nostri confini è in arrivo un Fondo Europeo di assistenza con forniture di generi alimentari e vestiario. Sul reddito minimo il convegno ha sottolineato l’importanza di una direttiva europea, vincolante, che obbliga gli Stati membri al rispetto. E’ notizia fresca delle misure adottate dalla BCE, leggi Governatore Draghi, per immettere liquidità sul mercato con l’acquisto dei buoni di Stato tramite operazioni bancarie. La manovra è finalizzata a dare ossigeno all’economia, creare investimenti, posti di lavoro e credito. Quindi la ripresa seppur con i dovuti tempi. Speriamo non si risolva nell’ennesima speculazione finanziaria a vantaggio di pochi e gli altri si arrangino. Vedremo. 72. Real Polemik LA CONTRO-REPLICA di PASCUCCI al pd Il Sindaco è riuscito a citare la metanizzazione di Valcanneto, “dimenticando” di dire che si deve al suo predecessore Ciogli Riceviamo e pubblichiamo. Abbiamo letto con stupore alcune astiose dichiarazioni del nostro primo cittadino Pascucci (apparse oggi sul quotidiano on line Baraondanews) nei confronti del Partito Democratico di Cerveteri.Ma andiamo con ordine. 1) Il Sindaco Pascucci, in perfetto politichese, usa una vecchia tecnica: attaccare gli altri per coprire le imbarazzanti lacune di una amministrazione sostanzialmente immobile. Attacca i suoi predecessori, attacca i Partiti di opposizione, sbeffeggia gli avversari politici. Caro Sindaco stai sereno, è sotto gli occhi di tutti che questi primi tre anni di amministrazione sono stati fallimentari. Basta fare un giro per Cerveteri: il centro storico è abbandonato, Cerenova e Campo di Mare nel degrado più totale, le frazioni dimenticate. Ed è meglio non parlare delle promesse del “consideratelo già fatto” fatte in campagna elettorale e non mantenute. Vogliamo scommettere, poi, che le prossime (uniche) iniziative saranno esclusivamente di tipo urbanistico e senza alcuna preventiva discussione pubblica? In ciò consiste, secondo il Sindaco, “fare politica”? Ma siamo seri! 2) Comprendiamo l’avversione del Sindaco Pascucci nei confronti del Partito Democratico. Il motivo è semplice: da tempo evidenziamo tutte quelle che sono le lacune di questa amministrazione. E sono molte. Se c’è qualcosa che non va, la diciamo apertamente e pubblicamente. Forse è per questo che non abbiamo le simpatie del Sindaco, che preferisce collaborazionisti e “yes man”. Il PD è altro e, comunque, non è un tram dal quale si sale o si scende a seconda delle convenienze. 3) Siamo contenti dell’accenno fatto dal Sindaco all’incontro (richiesto dal PD) avuto prima di Natale: in quell’occasione abbiamo fatto notare che in questa amministrazione vediamo poca trasparenza e processi partecipativi. Insomma, abbiamo detto al Sindaco: basta con le segrete stanze e facciamo tutto alla luce del sole. Il Sindaco dichiarò di aver colto il messaggio e promise l’invio del documento avente ad oggetto i progetti dell’amministrazione nel 2015 “subito dopo le feste”. Evidentemente era uno scherzo, perché siamo in pieno Carnevale ed ancora lo stiamo aspettando. E siamo noi quelli che “non ci siamo fatti sentire”? Ma per favore! 4) Secondo il Sindaco, il PD “non ricorda” le cose fatte da questa amministrazione. Escludendo le attività di ordinaria amministrazione, le vuote autocelebrazioni ed i progetti iniziati e finanziati dalla scorsa amministrazione (di cui il Sindaco Pascucci si prende ingiustamente i meriti), il PD di Cerveteri, per sfortuna del Sindaco, ha una buona memoria. Questione strade dissestate: ricordiamo bene quando questa amministrazione (o meglio, il Sindaco in persona con Ordinanza pubblicata il 1 agosto) voleva far pagare tutti i lavori delle strade ai cittadini del Tyrsenia. Questione Centro Commerciale: ricordiamo bene come il Sindaco disse di NO in campagna elettorale ed invece ora sta cercando di aprirlo all’interno dell’Area Artigianale. Questione ambientale: ricordiamo bene la promessa “raccolta differenziata su tutto il territorio entro il 2013”. E parliamo solamente di alcune delle problematiche più eclatanti. . Prossimamente, tuttavia, entreremo nel dettaglio su ogni vicenda, dimostrando al Sindaco che il PD di Cerveteri, suo malgrado, ha un’ottima memoria. 5) Quanto alla vicende delle tangenti e dei procedimenti penali, che il Sindaco Pascucci tende a tirare fuori ad ogni intervista, esprimiamo solamente un pensiero. L’onestà non è una medaglia da mostrare agli amici, bensì un’attitudine di vita normale. Chi è onesto lo è e basta, non deve vantarsene. E questo discorso vale soprattutto per chi ha usato quella vicenda in modo spregiudicato per diventare Sindaco. 74. Storie I RUSSI CHE SOGGIORNARONO A LADISPOLI. I REMEMBER…THERE WAS A TIME… di Aldo Ercoli A metà degli anni 80 la nostra cittadina, allora assai povera rispetto alle sue potenzialità abitative, (grazie sopratutto ai “grattacieli sul mare”), ricevette in prestito, una folta comunità russa, si dice che molti erano di religione ebraica e che la Joint International gli avesse permesso (dietro compenso) di lasciare la non troppo amata Russia per essere accolti, in via definitiva, da facoltosi parenti che abitavano in USA, Canada, Australia……pochi da Israele. Scalo intermedio, anzi residenza che poteva durare anche molti mesi e anni, erano, almeno nel nostro litorale due località che avevano l’opportunità di offrire un gran numero di appartamenti sfitti. Si riempivano solo durante l’estate. Si trattava di Ladispoli e Fiumicino, entrambe assai vicine sia all’aeroporto che alla capitale. Qui da noi (ne parlò la TV nazionale) vi fu qualche raro caso di intolleranza etnica verso i profughi. Nella quasi totalità dei casi, posso assicurare, che la popolazione locale, accolse bene questi profughi. Era gente pacifica, mite, che non creava problemi. Dicevano sempre…..si….da….da….da. Non rubavano ne tantomeno si ubriacavano e violentavano. Certo qualche problema ci fu….ma di carattere sentimentale. Diverse coppie locali si separarono. Ricordo bene che non furono certo sporadici gli approcci passionali protratti nel tempo tra i maschi locali e le femmine russe. Se qualcuno però pensa che queste ultime fossero delle prostitute è completamente fuori strada. Quelle donne erano quasi tutte bionde con gli occhi chiari e, a differenza delle nostre, completamente disinibite dal punto di vista sessuale. Ci furono casi di coppie in “chiaroscuro” (lui moro e lei bionda) che convolarono a regolari nozze. Quasi nello stesso periodo, o subito dopo, altre donne dell’est, nella stragrande maggioranza polacche, raggiunsero Ladispoli gareggiando, e spesso vincendo in fascino, con le coetanee russe. In tema migratorio, a quei tempi, ci furono al terzo posto delle coppie sudamericane provenienti per lo più dal Cile. Oggi questi “esodi” sono completamente cambiati. I russi della Joint International con la caduta del Muro di Berlino sono scomparsi. I polacchi rispetto a prima sono un esigua minoranza. Chi li ha sostituiti? Direi i rumeni comunitari e senegalesi (negli anni 90 c’era già i nigeriani). I neri africani per lo più stazionano da noi soprattutto in estate e tornano in inverno in patria. I rumeni sono invece stanziali e credo che quasi tutti abbiano un lavoro regolare. Di più non so. Tornando ai russi (del 1980-86) sono invece certo che per loro Ladispoli era solo uno scalo intermedio. Si dice che allora li visitava un solo medico che veniva ben retribuito con 30.000 lire a visita (molto più della mutua). Si sparse la voce che visitava i pazienti con lo stetoscopio appoggiato sul cappotto invernale!! Sara vero? Personalmente credo che siano solo delle malignità. Quando poi nel 1985 la comunità russa superò a Ladispoli le 5000 unità la situazione sanitaria cambiò radicalmente. L’incremento demografico fece si che il presidente della J.I. Italia convocò tutti i medici locali assegnandoci un congruo numero di pazienti assieme, ovviamente ad una donna interprete. Un russo su cento parlava a malapena il francese e nessuno di noi conosceva il russo. Confesso che le interpreti che ci assegnarono erano tutte molto belle e giovani. Ma nemmeno noi, allora quasi tutti nel fiore degli anni, eravamo da buttare. Posso parlare solo a titolo personale perché non mi occupo di cose altrui che esulano dalla professione medica. A titolo collettivo posso dire che tutti i Ladispolani di allora ben ricordano quel mercatino permanente che i russi avevano messo su nei giardinetti tra via Odescalchi e via Ancona. I remember ……there was a time (mi ricordo…. ci fu un tempo) che ci andavo spesso e compravo le lampadine dinamo, utensili, addirittura stetoscopi. Si quando i russi vennero a Ladispoli. 76. SOS Ambiente L’emergenza rifiuti minaccia l’Etruria Cupinoro tracima di percolato e mette a repentaglio le falde acquifere. Nel frattempo la politica intercomunale ottiene pessimi risultati: non si riesce a fare neanche un impianto di compostaggio per produrre terriccio in house. Il ministero della difesa da forfait e boccia il piano Paliotta: i terreni militari non si toccano. Ma sono i terreni che mancano o la volontà? di Aurora di Curzio L’emergenza inquinamento da percolato incombe. Cupinoro è al collasso. La discarica infatti nonostante sia ufficialmente chiusa continua ad avere in stallo al suo interno milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati. Il danno ambientale è enorme: i rifiuti producono un liquame altamente tossico con conseguente rischio di inquinamento delle falde acquifere. Come mai dal 2004 solo a dicembre 2014 la Bracciano Ambiente si è resa conto della criticità derivante dai rifiuti che percolavano? Al momento non si vede una via d’uscita alla messa in sicurezza della discarica, la Bracciano ambiente e il comune di Bracciano si rimbalzano le diffide: di fatto non si sa che fine abbiano fatto i 12-15 milioni di euro versati negli anni dai comuni conferitori e destinati per legge alla gestione del “post mortem”, la bonifica della montagna della vergogna. I finanziamenti a fondo perduto della Regione Lazio per aiutare le casse vuote della Bracciano Ambiente non pare siano stati sufficienti e forse si potevano risparmiare milioni di euro di soldi pubblici. La Bracciano Ambiente, la quale si occupa direttamente della discarica, è in crisi nera: i dipendenti mentre andiamo in stampa annunciano un nuovo sciopero. Impossibile non ricordare che pochi giorni fa Bracciano s’è svegliata sommersa di rifiuti il giorno in cui festeggiava il santo patrono. I dipendenti hanno incrociato le braccia interrompendo il servizio di raccolta per il mancato pagamento dei loro stipendi. L’ex vice presidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli ha di recente chiesto anche a nome dei Comitati di portare avanti le petizioni per fare chiarezza sul futuro del sito. L’Italia si becca anche la condanna da parte della Corte di giustizia nell’ottobre 2014 proprio perché a Cupinoro, come in altre discariche, per anni si conferivano rifiuti indifferenziati senza il necessario pretrattamento previsto dalla direttiva 98 del 2008. Il livello di preoccupazione degli abitanti della zona rimane decisamente molto alto: la contaminazione investe tutto il territorio circostante. In materia di rifiuti la politica continua a non riuscire a dare risposte ed a collezionare magre figure. Nonostante le lettere congiunte dei sindaci il Ministero della Difesa ha espresso il suo dissenso: non esiste un’area demaniale da concedere per la realizzazione di un impianto di recupero e compostaggio dei rifiuti solidi urbani nelle realtà militari esistenti tra Ladispoli e Civitavecchia come aveva ipotizzato il sindaco Paliotta facendone richiesta. “La risposta negativa del Ministero della Difesa ci ha deluso ma continueremo a lavorare insieme per trovare una soluzione”. Le parole del sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, a nome anche dei primi cittadini di Cerveteri e Santa Marinella, suona come l’ennesimo epitaffio, ma la speranza è l’ultima a morire. “Dobbiamo guardare ad altre ipotesi risolutive. Ho incontrato gli altri sindaci che hanno ribadito la loro volontà di trovare una soluzione congiunta. Nel comprensorio dei comuni di Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella, che ospita 120 mila persone, non è presente neppure un impianto di recupero e compostaggio. Questa mancanza crea certamente delle difficoltà all’implementazione di un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti che sia veramente efficiente per il territorio e che sappia rispondere agli obblighi imposti dalle normative europee in tema di gestione dei rifiuti e sostenibilità ambientale. Anche il sindaco di Civitavecchia, Cozzolino, ci ha comunicato la sua disponibilità a lavorare con noi. Insieme agli altri primi cittadini stiamo programmando un incontro per ottenere dalla Regione Lazio la definizione di ambito territoriale e questo ci permetterà la realizzazione di impianti di recupero e compostaggio di rifiuti solidi urbani nel nostro comprensorio”. Nel frattempo i progetti degli imprenditori locali a Ladispoli e Cerveteri non sono stati sponsorizzati, tutt’altro: qualcuno direbbe oltremodo osteggiati. 79. SOS Tempo Esonda il fiume vaccina. Caere Vetus Nel fango Paliotta: “ Gli allagamenti sono dovuti in gran parte alla difficoltà di regimentare le acque piovane di Pizzo del Prete” Il torrente Vaccina a Ladispoli è andato fuori dagli argini nella zona denominata Caere Vetus. A causa delle piogge intense che hanno colpito l’area della città e in concomitanza del forte vento, un arbusto ha ostruito il passaggio dell’acqua e dei detriti nel letto del torrente sotto al ponte ferroviario, determinando l’ostruzione e la conseguente fuoriuscita dell’acqua sin sulla strada. Danni alle abitazioni private. Il Comune intanto invia un dispaccio alle testate per fare il punto della situazione e divulgare la pianificazione degli interventi per riportare la rete stradale alla normalità. “Le violente piogge della notte scorsa hanno peggiorato notevolmente la situazione stradale e hanno provocato allagamenti in alcuni scantinati nella zona Caere Vetus e nelle campagne lungo via Roma” .Con queste parole il sindaco Crescenzo Paliotta ha commentato i danni dell’ondata di maltempo che in queste ore si sta abbattendo su Ladispoli. “Gli allagamenti – ha proseguito Paliotta – sono dovuti in gran parte alla difficoltà di regimentare le acque piovane di Pizzo del Prete, la zona compresa tra l’Aurelia e la Ferrovia, dove sono state ostruite, sia da privati che da altri interventi di opere pubbliche, molte delle scoline preesistenti. L’Amministrazione ha programmato già dai prossimi giorni un massiccio intervento per riportare la rete stradale alla normalità”. “Per quanto riguarda il problema della regolamentazione delle acque nella zona di Pizzo del Prete e della larghezza del ponte ferroviario sul Vaccina – ha continuato Paliotta – sarà convocata un’apposita Conferenza dei Servizi alla quale saranno inviati RFI, Ministero della Difesa e Consorzio di bonifica dell’Agro romano. Un particolare ringraziamento – ha concluso Paliotta - al comando della Polizia Locale, al personale tecnico comunale, ai volontari della Protezione civile comunale e dell’associazione Bersaglieri La Fenice e al delegato alle acque marine Flavio Cerfolli, che dalla notte scorsa stanno lavorando per cercare di superare l’emergenza maltempo”. dp 81. Nel territorio 82. Tecnologia Ladispoli, innovazione tecnologica, in 2 anni investimenti ai minimi Nuove tecnologie, una nuova chance si presenta per il comune: un’ex delegato, l’ingegnere informatico Domenico Pastore, nominato referente dell’organizzazione europea Digital Champion per Ladispoli Il Digital Champion forse in molti non sanno cosa sia, ma chi ne ha sentito parlare ne comprende certamente l’importanza. Si tratta di una carica istituita dall’Unione Europea nel 2012, mediante la quale l’organizzazione internazionale sceglie un referente locale di comprovate abilità tecnico-scientifiche per promuovere l’innovazione tecnologica e tentare di colmare il digital divide, il cosiddetto divario culturale che spesso e purtroppo esiste tra le persone e l’uso della tecnologia. Un divario che a Ladispoli rischia di crescere ancora: purtroppo, causa scarsa visione e vicissitudini varie, si continua a investire poco più che zero carbonella, e questo non può che avere ripercussioni di medio periodo. A parte la semplice nomina, da parte del sindaco Paliotta, di un delegato all’innovazione tecnologica, nulla è avvenuto. A parte la consegna della targa, si consta che il potenziale progettuale dell’ingegnere messosi gratuitamente al servizio della collettività non è stato afferrato a pieno dall’amministrazione: lo spazio e le uniche energie nel comparto innovazione tecnologica pare siano state assorbite dal sito comunale che ancora fatica a stare in regola con le leggi sulla trasparenza andando a determinare tutte le storie che hanno riempito le cronache dei giornali in questi ultimi mesi. In questi anni, presi forse dalla crisi e da insanabili difficoltà e forse da un pizzico di noncuranza, ci si è lasciati indietro lo sviluppo dei comparti correlati alla promozione del territorio ed allo sviluppo dello stesso: scarsi i risultati di iniziative che restano, nonostante i fondi investiti, lettera dormiente. “Nessun interesse manifesto, dopo la consegna della delega, è stata manifestata ai progetti presentati. Forse hanno preso altre destinazioni e non sappiamo in quali cunicoli o cassetti si siano incastrati” afferma l’ingegner Pastore con ironia. Tornando al digital Champion chiediamo: ing. Pastore, potrebbe parlarcene brevemente? Volentieri: La figura designata dall’organizzazione europea è una figura particolare, una sorta di ambasciatore della tecnologia che ha la funzione di fare da portavoce dell’innovazione nel territorio attribuitogli, con il compito di avvicinare i cittadini al mondo digitale. Poco più di 4 mesi fa è stato nominato a riferimento del Digital Champion italiano, il giornalista e promotore dell’innovazione Riccardo Luna. A seguire sono iniziate le nomine per tutti i comuni d’Italia e questo mese è arrivata, con mia grande sorpresa e gratificazione, anche per Ladispoli, la proposta designata nella mia figura. Ho accettato di buon grado. L’”ambasciatore” Digital Champion avrà sul territorio tre compiti specifici: svolgere un servizio di help desk per gli amministratori pubblici sui temi del digitale, difendere il cittadino in caso di assenza di diritti digitali negati e promuovere progetti di alfabetizzazione digitale per la collettività. Sarò felice di collaborare con Baraondanews che è una realtà importante ed al passo coi tempi”. Nel ringraziare l’ingegner Pastore per la fiducia riposta e nell’augurargli buon lavoro, garantiamo il nostro supporto. E ricordiamo che per il comune di Ladispoli si presenta un’altra chance per elaborare e mettere allo studio dei progetti nonché per allinearsi agli standard del progresso tecnologico al fine di iniziare ad usufruire dei vantaggi economici e sociali che derivano da un uso consapevole e oculato della tecnologia al servizio dell’informazione e della consapevolezza dei propri cittadini: l’augurio è che la politica abbia questi stessi obiettivi nel futuro e non giri la testa. 84. Fotografando LE IMMAGINI DI BARAONDANEWS.it Inseriamo una serie di scatti realizzati dai collaboratori della redazione che ci raccontano in diversi modi i tempi che stiamo vivendo 4. WHATSAPPANDO AI GIARDINI DI CERVETERI. Foto con Whatsapp inviataci da Cerveteri dove un cittadino sconsolato fa un primo piano alle fontanelle dei giardini. 1. FIOCCHI DI NEVE A CERVETERI. In questa immagine viene ritratta Cerveteri sotto il nevischio grandinata della scorsa settima. 5. SOTTOPASSAGGIO VENEZIANO. Non è la città lagunare ma Cerenova. Chi vuole arrivare al binario 3 deve usare il canotto! 2. FOSSO VACCINA POCO PRIMA CHE ESONDASSE. Immagine che ci è stata inviata dal signor Antonio con Whatsapp qualche ora prima che il fiume esondasse nella zona di Caere Vetus. 6. SEI DI ANGUILLARA SE… “Sei di Anguillara se ogni volta che piove frana la curva del pizzo”. Questo il simpatico commento di Fabiana sul gruppo facebook della cittadina lacustre. 3. MAREGGIATA A CAMPO DI MARE. Da Facebook. Immagine delle scorse settimane quando dei forti venti di Libeccio si sono abbattuti sul litorale laziale erodendo molte aree costiere. 7. CERENOVA MONNEZZARA. Abbandono e degrado della frazione dimenticata di Cerveteri 85. Nel territorio 88. Curiosità Il fulmine prende la mamma, la figlia nasce con i capelli dritti Ian e Kendra erano ad un pic-nic per guardare i fuochi d’artificio del Giorno dell’Indipendenza, quando è scoppiato un temporale Bloccato alla frontiera con 97 iphone addosso Il giovane cinese aveva un’armatura tecnologica Il giovane li teneva legati al costato e alle gambe, come fosse un’armatura nascosta dai vestiti. A inchiodarlo, prima del metal detector, la sua camminata macchinosa, dovuta al peso e all’ingombro degli smartphone. Il valore degli iPhone in suo possesso era di circa 41mila euro. av Altre curiosità e argomenti di attualità li troverete su baraondanews.it Kimberly Gordon, di un anno, è nata in circostanze piuttosto insolite. Sua madre era stata colpita da un fulmine, e i medici hanno deciso per un cesareo di emergenza: è una bambina molto fortunata, perché sono pochi i casi in cui il nascituro è sopravvissuto dopo che la madre è stata colpita da un fulmine. La cosa più curiosa però è che i capelli di Kimberly, oltre un anno dopo, sono sempre arruffati a causa dell’elettricità statica. I suoi genitori Ian e Kendra erano ad un pic-nic per guardare i fuochi d’artificio del Giorno dell’Indipendenza, quando è scoppiato un temporale: la coppia cercando riparo è passata sotto un albero e lì sono stati colpiti entrambi da un fulmine. I soccorritori hanno trovato i due coscienti ma li hanno comunque portati in ospedale, e hanno deciso di indurre il travaglio per la salute della nascitura, che avrebbe riportato alcuni danni neurologici a causa del fulmine, anche se i genitori guardano la situazione con ottimismo: “Tutti quelli che abbiamo visto ci hanno detto che è un miracolo che sia viva”. dp 89. Nel territorio 90. Annunci EDITORE Studio4 Soc. Coop. Direttore Responsabile Maurizio Archilei Vice Direttore Orazio Paliotta IL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA N.4 DEL 13/06/11 Sede in via S.F. 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La vostra personalità e caratterizzata da curiosità e spirito di evasione. Il ridotto ritmo costruttivo non sarà sufficiente a consolidare o assestare basi future. Gemelli. Non è un periodo tra i più facili ma, trovare l’energia sufficiente nei momenti giusti non è roba da poco e questo dovrebbe essere sufficiente a farvi ritrovare quell’equilibrio interiore che a volte si fa desiderare: tutto più semplice per chi vive un rapporto di coppia. Cancro. Flussi astrali a voi favorevoli vi permettono di sfruttare le vostre capacità nel campo lavorativo ma, il meglio di voi lo date tra le mura domestiche, dedicando più attenzioni alle persone a voi più care; per il rapporto di coppia è il periodo migliore per farsi perdonare qualcosa. Leone. Tutte le vostre convinzioni andrebbero riviste con particolare impegno, cercate chiarezza con voi stessi anche escludendo tutto ciò che non vi appartiene; non spingetevi verso sfide audaci per coronare qualche desiderio, tutti dovremmo avere un sogno nel cassetto ma, la realtà viene prima di tutto. Vergine. La pazienza non vi manca e la vostra costanza fa di voi dei veri e propri paladini delle buone virtù; tutto può rivelarsi utile ma, questo è addirittura indispensabile, per fare barriera e far rientrare tutto nella fase economica positiva. Bilancia. Vi sentite i protagonisti del momento anche se a volte un po’ giù di corda, questo frena la vostra tendenza ad essere imprudenti e impulsivi: affrontate con calma le responsabilità che scaturiscono da una vecchia faccenda, prima si risolvono e meglio è. Scorpione. Circondatevi di allegria e gaiezza, quello che non riuscirete a prendere alla fortuna nel mese del carnevale, vi sarà molto più difficile in seguito; capitalizzate la dolcezza e chiudete il conto delle emozioni, i single lo saranno solo per volontà. Sagittario. Febbraio propizio, con i suoi odori di frappe e castagnole, vi fa viaggiare senza ostacoli con grinta e caparbietà verso gli obiettivi che desiderate realizzare. La vostra natura non ama la fretta e ogni cosa accadrà al momento più opportuno e vantaggioso per voi stessi. Curate l’alimentazione. Capricorno. L’armonia astrale non dura in eterno e se volete che i decolli dei vostri rapporti non diventino atterraggi, dovreste incrementare la vostra sfera di conoscenze relazionali, tante amicizie ma, rivelate una certa vulnerabilità di fronte agli imprevisti: tenete a freno l’irruenza. Acquario. Buone notizie e ritardi di vario genere si succedono facendovi oscillare tra eccitazione e stress; nuove storie all’orizzonte dei single, chi è già in coppia invece, potrà riscoprire e rilucidare, con soddisfazione il rapporto un po’ ossidato dalle frivolezze del carnevale. Pesci. Per chi vive un rapporto di coppia, saranno favoriti i progetti a medio termine, la spontaneità, comunque, prevale in voi e dovreste approfittarne per organizzare qualche serata con gli amici, giusto per essere un po’ al centro dell’attenzione e, per i single? Accodatevi alla compagnia. 96. Nel territorio