RESOCONTO STENOGRAFICO
IX LEGISLATURA
Consiglio Regionale del Lazio
Seduta n. 41
di
Mercoledì 9 Novembre 2011
Servizio Aula, Commissioni
Area Resocontazione lavori Aula e Commissioni
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 9 NOVEMBRE 2011
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
41.
SEDUTA DI
MERCOLEDI’ 9 NOVEMBRE 2011
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE
INDI
DEL VICEPRESIDENTE ASTORRE (ore 14,25)
INDI
DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE (ore 15,40)
**********
Ufficio di Presidenza
Presidente: Mario Abbruzzese
Vicepresidenti: Raffaele D’Ambrosio; Bruno Astorre
Consiglieri Segretari: Isabella Rauti; Gianfranco Gatti; Claudio Bucci
Gruppi consiliari
Il Popolo della libertà: Pdl; Lista Renata Polverini: LRP; Partito democratico: Pd; Unione di centro: Udc;
Italia dei valori: Idv; Federazione della sinistra: Fds; La Destra: LaD; Lista Bonino-Pannella Federalisti
europei: LBP-Fe; Sinistra ecologia libertà con Vendola: Sel-V; Alleanza per l’Italia: Api; Futuro e libertà
per l’Italia: Fli; Gruppo Misto: Misto; Lista civica cittadini/e: Lcc/c; Movimento per le autonomie: MpA;
Per - Politica Etica Responsabilità: Per; Partito Socialista Italiano: Psi; Verdi: Verdi.
Giunta regionale
Presidente: Renata Polverini; Vicepresidente: Luciano Ciocchetti
Assessori: Politiche del Territorio e dell’Urbanistica: Luciano Ciocchetti; Enti Locali e Politiche per la
sicurezza: Giuseppe Cangemi; Bilancio, Program. economico-finanziaria e partecipazione: Stefano Cetica;
Lavoro e Formazione: Mariella Zezza; Turismo e Marketing del ‘Made in Lazio’: Stefano Zappalà;
Ambiente e Sviluppo sostenibile: Marco Mattei; Istruzione e politiche giovanili: Gabriella Sentinelli;
Cultura, Arte e Sport: Fabiana Santini; Salute (ad interim): Renata Polverini; Attività produttive e Politiche
dei rifiuti: Pietro Di Paolantonio detto Di Paolo; Infrastrutture e Lavori Pubblici: Luca Malcotti; Politiche
agricole e valorizzazione dei prodotti locali: Angela Birindelli; Politiche della Mobilità e del Trasporto
Pubblico Locale: Francesco Lollobrigida; Politiche Sociali e Famiglia: Aldo Forte; Risorse Umane,
Demanio e Patrimonio: Fabio Armeni; Politiche per la Casa, 3° Settore, Serv. Civile e Tutela dei
Consumatori: Teodoro Buontempo.
INDICE
PRESIDENTE......................................................5
PRESIDENTE......................................................5
Commemorazione delle vittime delle alluvioni
Ordine dei lavori
PRESIDENTE......................................................5
PRESIDENTE......................................................6
MONTINO (Pd)...................................................6
STORACE (LaD).................................................6
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE......................................................5
(La seduta è sospesa alle ore 12,02 e riprende
alle ore 12,47)
Approvazione processi verbali
PRESIDENTE......................................................6
Seduta precedente n. 40 di mercoledì 2 novembre 2011
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 9 NOVEMBRE 2011
Richiamo al Regolamento
PRESIDENTE................................................7,8,9
FIORITO (Pdl) ....................................................7
BERARDO (LBP-Fe)...........................................9
STORACE (LaD)................................24,27,36,38
NIERI (Sel-V).....................................................33
BERNAUDO (Pdl).............................................37
Dichiarazioni di voto
PRESIDENTE......................................................9
PRESIDENTE..........................................40,43,47
BERARDO (LBP-Fe).........................................40
BERNAUDO (Pdl).............................................42
CARLINO (Udc)................................................43
VALENTINI (Pd)...............................................44
ZARATTI (Sel-V)...............................................45
PARIS (Misto)....................................................46
PEDUZZI (Fds)..................................................46
STORACE (LaD)...............................................47
Verifica del numero legale
Votazione finale
PRESIDENTE....................................................10
PRESIDENTE…………………………………47
Discussione e votazione dell’articolato
Proposta di legge regionale n. 218 del giorno 14
giugno 2011, di iniziativa dei consiglieri
Storace, Buonasorte, concernente: Modifiche
all’articolo 2, comma 2, della legge statutaria
11 novembre 2004, n. 1 (Nuovo Statuto della
Regione Lazio)
Proposta di legge regionale n. 153 del giorno 09
febbraio 2011, di iniziativa del consigliere
Bernaudo, concernente: “Norme in materia
ambientale
e
di
fonti
rinnovabili”
(Prosecuzione esame)
Discussione e votazione dell’articolato
PRESIDENTE....................................................10
Ordine dei lavori
PRESIDENTE...............................................10,11
PEDUZZI (Fds)..................................................10
Richiamo al Regolamento
PRESIDENTE...............................................11,12
PARRONCINI (Pd)............................................11
STORACE (LaD)...............................................11
Discussione e votazione dell’articolato
PRESIDENTE..........................................12,13,14
BERARDO (LBP-Fe).........................................12
PEDUZZI (Fds)..................................................13
Verifica del numero legale
PRESIDENTE....................................................14
Relazione
PRESIDENTE....................................................48
SBARDELLA (Udc)..........................................48
Discussione generale
PRESIDENTE..........................................48,53,56
STORACE (LaD)...............................................48
ROSSODIVITA (LBP-Fe).................................49
IRMICI (Pdl)......................................................50
PARIS (Misto)....................................................51
VALENTINI (Pd)...............................................51
PEDUZZI (Fds).................................................52
SAPONARO (LRP)............................................53
D’AMBROSIO (Udc).........................................53
MONTINO (Pd).................................................54
NIERI (Sel-V).....................................................55
Discussione e votazione dell’articolato
Discissione e votazione dell’articolato
PRESIDENTE.......14,15,16,17,18,19,20,21,23,25
…………26,27,29,30,31,32,33,34,35,36,37,38,39
MATTEI Assessore...................14,17,18,19,21,24
……………………………………27,29,31,34,36
BERARDO (LBP-Fe).....................14,15,16,18,20
……………………………..21,25,26,27,30,32,35
PEDUZZI (Fds)...............15,16,19,21,23,28,32,34
ZARATTI (Sel-V)................................17,19,23,39
TEDESCHI (Idv)...........................................21,31
VALENTINI (Pd).....................................22,28,37
PRESIDENTE..........................................56,58,59
ZAPPALA’, Assessore……………………..56,58
ROSSODIVITA (LBP-Fe)............................56,58
STORACE (LaD)……………………………...57
CARLINO (Udc)………………………………59
Votazione finale
PRESIDENTE....................................................60
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 9 NOVEMBRE 2011
Ordine del giorno n. 26 presentato dai
consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale,
Peduzzi, Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile,
Parroncini, D'Ambrosio, Carducci Artenisio,
Perilli, Foschi, Berardo, Carlino, Valentini,
Rauti e Pascucci concernente: "distrazione di
risorse pubbliche per lo spostamento di alcuni
uffici ministeriali a Monza"
PRESIDENTE…………………………………60
Mozione n. 256 del giorno 21 settembre 2011,
proposta dei consiglieri Peduzzi, Gigli,
Parroncini,
Battistoni,
concernente:
“Riconoscimento dello stato di crisi per il
distretto industriale di Civita Castellana”
Discussione generale
PRESIDENTE……………………………...60,61
PARRONCINI…………………………………60
BATTISTONI (Pdl)……………………………61
Votazione
PRESIDENTE…………………………………61
Ordine dei lavori
PRESIDENTE…………………………………61
NIERI (Sel-V)………………………………….61
Allegati
n. 1 - Interrogazioni, interpellanze e mozioni
annunziate……………………………………...62
n. 2 - Ordine del giorno n. 26 presentato dai
consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale, Peduzzi,
Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile, Parroncini,
D'Ambrosio, Carducci Artenisio, Perilli, Foschi,
Berardo, Carlino, Valentini, Rauti e Pascucci
concernente: "distrazione di risorse pubbliche per
lo spostamento di alcuni uffici ministeriali a
Monza” ………………………………………..71
n. 3 - Mozione n. 256 del giorno 21 settembre
2011, proposta dei consiglieri Peduzzi, Gigli,
Parroncini,
Battistoni,
concernente:
“Riconoscimento dello stato di crisi per il
distretto industriale di Civita Castellana”…….72
5
Atti consiliari
Regione Lazio
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La seduta inizia alle ore 11,55
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Commemorazione
alluvioni
delle
vittime
delle
PRESIDENTE. Colleghi, le avversità
atmosferiche e meteorologiche di questi
giorni hanno provocato lutti e gravi danni in
diverse regioni.
Invito l’Aula ad osservare un minuto di
silenzio in segno di cordoglio per le vittime
delle alluvioni e per esprimere la nostra
vicinanza alle persone colpite dal disastro.
(L’Aula osserva un minuto di silenzio)
*****
- Interrogazioni a risposta scritta dal n. 628 al
n. 632;
- Interrogazione a risposta immediata dal n.
203 al n. 205;
- Interpellanza n. 9;
- Mozione n. 287.
(Allegato n. 1)
Tali atti saranno iscritti all’ordine del
giorno secondo i termini stabiliti dal
Regolamento.
Se non vi sono obiezioni, così resta
stabilito.
(Così resta stabilito)
Comunico inoltre che sono pervenute
risposte scritte alle interrogazioni nn: 25, 97,
98, 137, 139, 140, 141, 143, 156, 157, 178,
180, 182, 199, 201, 206, 222, 224, 233, 240,
247, 261, 265, 276, 281, 288, 292, 294, 301,
308, 314, 322, 325, 333, 335, 348, 350, 383,
386, 396, 402, 403, 404, 415, 418, 428, 448,
450, 532.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico ai sensi del
Regolamento del Consiglio regionale, che
sono stati presentati i seguenti atti:
Proposta di legge n. 264 del 4 novembre
2011 di iniziativa dei consiglieri Irmici,
Nobili concernente: “Disciplina dei servizi di
fisica sanitaria presso le strutture sanitarie
pubbliche e private”.
Proposta di legge n. 265 del 4 novembre
2011 di iniziativa dei consiglieri Perilli,
Peduzzi, Parroncini, D’ambrosio, Cetrone,
Battistoni, A. Miele, Buonasorte concernente:
“Interventi per il sostegno e la promozione
della filiera corta”.
Proposta di legge n. 266 del 4 novembre
2011 di iniziativa del consigliere Irmici
concernente:
“Disposizioni
per
la
promozione, il sostegno e la valorizzazione
della musica popolare e amatoriale: bande
musicali, cori e gruppi folkloristici della
Regione Lazio”.
Comunico che il Presidente della Regione
Renata Polverini e l’assessore Aldo Forte
saranno assenti alla seduta odierna perché
impegnati in attività istituzionali ed ai sensi
dell’articolo 34 comma 5 del Regolamento
del Consiglio saranno computati come
presenti ai fini della fissazione del numero
legale.
*****
Approvazione processi verbali
PRESIDENTE. E’ stato distribuito per
l’approvazione da parte del Consiglio il
verbale relativo alla seduta n. 40 del 2
novembre 2011.
Se non vi sono obiezioni il verbale si
intende approvato.
(E’ approvato)
*****
Ordine dei lavori
Atti consiliari
6
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
PRESIDENTE. Prima di passare alla
discussione dell’ordine del giorno, ha chiesto
di parlare il consigliere Montino. Ne ha
facoltà.
MONTINO (Pd). Presidente, io intervengo
sull’ordine dei lavori per chiederle una
inversione
dell’ordine
del
giorno,
accantonando
momentaneamente
il
provvedimento che sta all’esame dell’Aula,
per anticipare il punto all’ordine del giorno
relativo alla presa d’atto dell’incompatibilità
e quindi alle dimissioni del consigliere Di
Giorgi.
Ora, io mi auguro francamente che lo
stesso Sindaco di Latina convenga con me.
Non è un fatto ovviamente personale tra me
ed il Sindaco di Latina, per carità, non è
questo il senso, il senso è che noi dobbiamo
stare comunque dentro le regole, penso che
dobbiamo dare dei segnali molto chiari, è
impossibile avere un atteggiamento che in
qualche modo la classe politica abbia,
magari, la possibilità di stare sia da una parte
che dall’altra, ma di fronte ad una norma che
è estremamente chiara, alla norma chiara noi
dobbiamo
rispondere
con
altrettanta
chiarezza.
Quindi, visto che sono trascorsi, tra l’altro,
cinque, sei mesi dal momento del voto, e
quindi
da
quando
è
scattata
la
incompatibilità, io chiedo formalmente,
Presidente, l’inversione dell’ordine del
giorno mettendo al primo posto quindi, ed
iniziando subito la discussione, la presa
d’atto delle dimissioni del consigliere Di
Giorgi.
PRESIDENTE. Consigliere Montino, lei
conosce
meglio
del
sottoscritto
il
Regolamento, stiamo già discutendo della
proposta di legge n. 153, quindi dobbiamo
prima finire la discussione su questa proposta
di legge, dopo di che si può chiedere
l’inversione dell’ordine del giorno. Quindi
dobbiamo procedere con l’argomento in
discussione…
(Interruzione del consigliere Storace:
“Chiedo una sospensione di dieci minuti”)
Ha chiesto di parlare il consigliere Storace.
Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Presidente, solitamente
queste questioni che hanno una certa
delicatezza vengono anche anticipate
informalmente. Io sapevo che la scorsa
settimana si voleva procedere su questa
questione, poi ho visto che non si è fatto più
nulla, non immaginavo che si riproponesse in
Aula questa questione nelle forme che ha
scelto il presidente Montino. Per carità, è
legittimo, non c’è nulla da dire!
Le vorrei chiedere la cortesia, se non abuso
della pazienza dei colleghi, dieci minuti di
sospensione, un attimo per capire che cosa
accade, anche perché so che stavamo in
discussione su una legge, vorrei capire se
quella legge è stata accantonata…
PRESIDENTE. No, la legge non è stata
accantonata…
STORACE (LaD). I Presidenti dell’Aula
hanno il grandissimo potere di parlare alla
fine, ci faccia finire il ragionamento!
Siccome questa mattina, ho cercato nella
posta, non ho ricevuto il foglio d’ordine, non
c’era, vorrei un attimo, se possiamo vederci,
perché io ho bisogno di confrontarmi anche
con la maggioranza per capire il percorso
della giornata.
Io domani entro nella fase congressuale del
mio partito, voglio capire se domani ci sarà
seduta, se non ci sarà, capire un po’ di cose,
insomma.
PRESIDENTE. Va bene, dieci minuti di
sospensione, i lavori riprenderanno alle ore
12,15.
La seduta è sospesa.
(La seduta è sospesa alle ore 12,02 e
riprende alle ore 12.47)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta n. 41
del Consiglio regionale.
Atti consiliari
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Richiamo al Regolamento
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
richiamo al Regolamento il consigliere
Fiorito...
(Interruzione di vari consiglieri)
Vorrei ricordare che c’è stata una proposta
del consigliere Montino di anticipare la
deliberazione
della
presa
d’atto
dell’incompatibilità del consigliere Di Giorgi
al punto 1, interrompendo l’esame della
proposta di legge n. 153.
Ha chiesto di parlare il consigliere Fiorito.
Ne ha facoltà.
FIORITO (Pdl). Signor Presidente, vorrei
parlare davanti a tutta l’Aula...
PRESIDENTE. Per cortesia, consiglieri.
FIORITO (Pdl). Io posso aspettare anche un
minuto…
(Interruzione di vari consiglieri)
Aspetto che si siedano.
PRESIDENTE. C’è stata una proposta del
collega Montino. Quindi uno a favore e uno
contro e si mette ai voti.
Se vuole parlare, consigliere Fiorito.
Grazie.
FIORITO (Pdl). Volentieri, però stavo
aspettando perché se quando iniziamo i
Consigli si danno due minuti ai consiglieri
per rientrare è utile ai fini della prosecuzione
dei lavori.
Io sono arrivato a riunione già in corso e ho
ascoltato la proposta formulata dal Gruppo
del Pd all’interno dell’Aula.
Presidente, noi solleviamo due ordini di
problemi che ci sembrano più che incentrati
sulla singolarità dell’argomento, in questo
caso, che vale per oggi e non varrà più
quando sarà esaurito, sulla regolamentazione
del lavoro all’interno prima di tutto di
quest’Aula, ma prima ancora di ciò che a
quest’Aula dà i tempi e i ritmi e le sue
decisioni sulle scadenze temporali.
Quando entriamo in un ordine del giorno,
lo fa lei perché giustamente è compito del
Presidente del Consiglio, però nasce da una
Conferenza dei capigruppo, la quale
generalmente si confronta sui vari temi, crede
di trovare in genere degli accordi, che poi
vengono ovviamente, volendo, in Aula anche
rispettati o meno, ma in questo caso si era
usciti, faccio un esempio, da una consecutio
di Consigli che a noi non era graditissima, ma
che vedeva, prima di questi Consigli, il
famoso dibattito sulle carceri, che era una
richiesta della minoranza che abbiamo svolto
con ordine anche in più sedute; poi
l’approvazione della legge sulle politiche
energetiche ambientali; poi c’era un’altra
legge sui Ministeri, proposta dal collega
Storace, e a seguire all’ordine del giorno
anche il tema che è stato sollevato di nuovo
oggi.
Francamente come Capogruppo del Pdl
trovo sgradevole che, a fronte di decisioni
prese nelle quali noi rispettiamo in maniera
sempre pedissequa ciò che la Conferenza
decide, non si possano fare Consigli nei quali
la minoranza sia interessata, approfittando
anche della nostra correttezza, e poi quando
bisogna fare Consigli che erano previsti da
quello stesso ordine del giorno si trovino le
scuse più varie per cambiare argomento. E’
vero che qualche volta la maggioranza ha
fatto mancare il numero legale, ma in
quest’Aula siamo consiglieri sia quelli di
maggioranza che di minoranza, quindi
nessuno obbliga alla strategia della mancanza
del numero legale un qualsiasi consigliere qui
dentro, ma soprattutto che poi questo non
venga solo piegato alla piccola strategia
consiliare, ma venga fatto in quest’Aula,
Presidente,
in
maniera
solamente
demagogica. Perché io vorrei capire qual è,
se non la necessità o la pressione che il
capogruppo del Pd avverte da qualcuno di
dover dimostrare che su questo tema loro ci
sono e sono attivi, e forse lo debbono
dimostrare più all’esterno che all’interno, ma
un argomento che è all’ordine del giorno
oggi, al termine della legge in discussione da
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
cinque sedute, che potremmo tranquillamente
approvare in pochi minuti, forse in un’ora, e
di una legge che ha poche battute, come
quella del collega Storace, che va approvata,
non si capisce perché il Consiglio debba
essere sottoposto a una richiesta che se,
invece di aprire questo dibattito, noi
lavorassimo su queste leggi potrebbe essere
evasa fra due ore, tre ore massimo di lavoro,
lo riteniamo, da questo punto di vista, solo ed
esclusivamente un escamotage demagogico
per ridare a questo tema una visibilità,
quando correttamente, secondo la legge, noi
abbiamo messo tutto all’ordine del giorno, lo
abbiamo messo regolarmente ed è nell’ordine
del giorno di oggi.
Che cosa mi fa poi sottolineare questo?
Collega Montino, io capisco tutto in politica,
capisco anche questa situazione che riguarda
un mio stimato collega, che oggi è anche
Sindaco di Latina, capisco che in politica
ognuno attivi le procedure che ci sono, però
non ci dimentichiamo che questa procedura è
attivata dal fatto che piuttosto che prendere
atto serenamente di una decisione elettorale,
che mi sembrava chiara, in genere le vittorie
o le sconfitte noi le prendiamo per quello che
sono, non siamo così avvezzi ai ricorsi, avete
deciso voi, come partito, il vostro
vicecapogruppo in primis di fare un ricorso
elettorale che pende sulla testa del Sindaco.
Noi abbiamo sottoposto un caso che è
giuridicamente particolare perché potrebbe
portare a un’aberrazione giuridica, cioè
quella che nel frattempo che il consigliere
possa, legittimamente o meno, dare le
dimissioni o non darle in questo momento,
potrebbe trovarsi a fronte di un ricorso con
un esito ipoteticamente negativo, perché
nessuno sa prima se questo ricorso andrà
bene o meno e se lo sa fa ridere perché il
problema è un altro, perché se voi pensate e
mi dite, come avete detto in sede di riunione
dei Capigruppo, “tanto probabilmente va alle
lunghe” e altro, è un problema peggiore.
Cioè noi potremmo trovarci, Presidente, e
questo è un problema giuridico da affrontare
seriamente, con un nostro collega che può
dimettersi da questo ruolo, decadere poi da
Sindaco immediatamente dopo per un ricorso
al TAR e arrivare alla più grande delle
aberrazioni giuridiche che, avendo vinto due
elezioni...
PRESIDENTE. Però, consigliere Fiorito, qui
dobbiamo solo stabilire se anticipare o meno
questo punto all’ordine del giorno.
FIORITO (Pdl). Presidente, non trova che le
mie motivazioni...
PRESIDENTE. Sono d’accordo. Lei sta
motivando bene il suo voto contrario, però
vorrei ricordarle che ha tre minuti a
disposizione.
FIORITO (Pdl). E’ la prima volta che lo
sento dire…
PRESIDENTE. E’ previsto dal Regolamento,
consigliere Fiorito.
FIORITO (Pdl). Allora è previsto a maggior
ragione per i membri di maggioranza! I tre
minuti che ho da questo momento li
utilizzerò per spiegare...
PRESIDENTE. Consigliere Fiorito, lei ha
iniziato alle 12.48!
FIORITO (Pdl). Sto scherzando!
Comunque, questo problema che riguarda
una fase giuridica particolare doveva essere
affrontato da questo Consiglio nella maniera
più consona, cioè quella di affrontare la
problematica di un collega, formulare una
strategia, perché, e chiudo questo intervento,
se l’ipotesi è dire: “Non ci basta che venga
discusso questa sera alle 18 perché noi
prevediamo di fare ostruzionismo sulle leggi
nonostante voi abbiate fatto il Consiglio sulle
carceri” diventa solamente un qualcosa che
serve per andare sui giornali. Noi riteniamo
esclusivamente demagogica questa richiesta.
Ci opponiamo per le ragioni appena esposte.
PRESIDENTE. A favore della richiesta
Montino?
(Interruzione di un consigliere)
Atti consiliari
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Ai sensi dell’articolo 25 del Regolamento.
Se non ci sono interventi pongo in votazione
la proposta.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà. Cinque minuti, per usare la par
condicio.
BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente.
Sarò anche più breve dei cinque minuti che
lei mi concede. In realtà vorrei sottolineare
che la richiesta non è assolutamente
demagogica, come è stato detto dal collega
Fiorito, ma è una richiesta che riguarda la
legge sull’incompatibilità. Non è tanto una
questione del consigliere Di Giorgi
evidentemente, come ha giustamente detto il
capogruppo del Pd Montino, ma riguarda
certamente un’altra questione, che è
l’incompatibilità
fra
due
cariche,
l’incompatibilità magari anche tra i costi che
il Consiglio regionale ha rispetto a un
consigliere che invece di fare il consigliere
svolge un altro ruolo molto importante come
quello di Sindaco di Latina.
Il problema non è neanche di Di Giorgi,
perché Di Giorgi ha optato, ma il problema è
di noi consiglieri regionali, di questo
Consiglio regionale che deve prendere atto
della decisione del Sindaco di Latina. E nulla
c’entrano questioni che riguardano poi i
percorsi sul TAR eccetera. Non c’entra nulla
perché se parlassimo di questa vicenda del
ricorso al TAR verrebbe meno e si
scriverebbe
di
nuovo
la
legge
sull’incompatibilità a modo nostro, che non
esiste, quindi per riportare la questione non
su una richiesta demagogica perché se la
legalità in questo Paese, in questa Regione è
demagogica, be’ allora siamo veramente
arrivati, come si dice, alla frutta! Crediamo
che questa sia essenzialmente una richiesta
che viene fatta a fronte di mesi in cui il
Consiglio è stagnato nell’assenza di numero
legale, e il numero legale viene fatto mancare
da questa maggioranza che non riesce a
tenere la presenza per concludere l’iter di una
legge; dico di più, che l’iter di questa legge è
stato interrotto, a un certo punto, senza che la
legge fosse rimandata in Commissione, per
iniziare la discussione sul bilancio,
ricorderete bene, e sul Piano casa anche,
Piano Casa e Legge di bilancio.
Quindi noi sospendemmo perché non si
riusciva ad andare avanti, continuiamo a non
riuscire ad andare avanti, c’è un’altra
questione, da sei mesi violiamo una legalità
che
non
è
demagogica,
quella
sull’incompatibilità tra la carica di Sindaco e
la carica di consigliere regionale. Siccome è
il Consiglio e non il Sindaco, che ne ha preso
atto e ha optato per quella carica, quindi
riguarda noi come Consiglio regionale,
chiediamo al Presidente che si dia corso a
questa votazione sospendendo la proposta di
legge Bernaudo e poi continuando sull’ordine
del giorno previsto sull’incompatibilità della
carica per poi ritornare sulla proposta e l’iter
che stiamo seguendo.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Berardo.
Pongo in votazione per alzata di mano la
proposta Montino.
(Il Consiglio non approva)
*****
Proposta di legge regionale n. 153 del
giorno 09 febbraio 2011, di iniziativa del
consigliere
Bernaudo,
concernente:
“Norme in materia ambientale e di fonti
rinnovabili (prosecuzione esame)
Discussione e votazione dell’articolato
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
1, reca: Proposta di legge regionale n. 153 del
giorno 09 febbraio 2011, di iniziativa del
consigliere Bernaudo, concernente: “Norme
in materia ambientale e di fonti
rinnovabili”…
(Interruzione di vari consiglieri)
Ricordo che la precedente seduta è stata
chiusa per mancanza del numero legale,
quindi siamo in votazione sull’articolo 1…
C’è una richiesta di verifica del numero
legale…
10
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
(Interruzione di un consigliere)
di mano l’articolo 1 così come emendato.
Dopo la verifica del numero legale e la
votazione le darò la parola, non si preoccupi.
(Il Consiglio approva)
Ordine dei lavori
Verifica del numero legale
PRESIDENTE. Il consigliere segretario Gatti
proceda all’appello dei consiglieri per la
verifica del numero legale…
(Interruzione di un consigliere)
E’ la verifica del numero legale sulla
votazione della proposta di legge Bernaudo,
articolo 1. E’ la verifica del numero legale,
non stiamo votando l’articolo 1. Subito dopo
procederemo alla votazione.
(Segue l’appello dei consiglieri)
Comunico l’esito della verifica:
Presenti
Assenti per motivi istituzionali
Presenti ai fini del numero legale
39
2
41
Sono presenti i consiglieri: Abate (LRP),
Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl), Bernaudo
(Pdl), Brozzi (LRP), Carducci Artenisio
(Udc), Carlino (Udc), Casciani (LRP),
Cetrone (Pdl), Cicchetti (Pdl), Colosimo
(Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc),
Del Balzo (Pdl), De Romanis (Pdl), Di
Giorgi (Pdl), Fiorito (Pdl), Galetto (Pdl),
Gatti (LRP), Illuzzi (LRP), Irmici (Pdl),
Mandarelli (LRP), Melpignano (LRP), Miele
A. (LRP), Miele G. (Pdl), Montino (Pd),
Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Paris (Misto),
Pascucci (Mpa), Pasquali (Fli), Perazzolo
(LRP), Rauti (Pdl), Saponaro (LRP),
Sbardella (Udc), Tarzia (Per), Vicari (LRP).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, voglio
segnalare all’Aula, a lei e ai rappresentanti
della Giunta una considerazione brevissima
sull’ordine dei lavori e su questa nostra
discussione anche relativa a quanto deciso
nella votazione precedente. C’era un punto
all’ordine del giorno iscritto al numero 9,
c’era un ordine del giorno preciso, l’altra
volta abbiamo discusso anche l’inserimento
di due mozioni, non mi sembra che la carenza
di confronto nella Conferenza dei capigruppo
ci stia aiutando a regolare le nostre relazioni
e i nostri lavori in Aula. Io pensavo,
insomma, che da una Conferenza all’altra, da
quanto si è deciso in una Conferenza nello
stilare l’ordine dei lavori all’altra Conferenza
si fosse in grado come Capigruppo di
cogliere alcune emergenze, alcune situazioni
che evidentemente i gruppi possono
sottoporre in un confronto democratico, non
mi sembra che ci sia stata una Conferenza dei
capigruppo in cui il gruppo del Pd abbia
chiesto l’anticipazione, l’ho sentito in Aula
oggi. Il collega Fiorito faceva riferimento a
incontri non so di quale natura, nel senso che
noi siamo estranei a incontri avvenuti
evidentemente fra i gruppi...
PRESIDENTE. Per cortesia.
PEDUZZI (Fds). Fra i gruppi più numerosi
evidentemente, fra lei e Montino, Presidente
Fiorito…
PRESIDENTE. Consigliere Peduzzi...
Essendo presenti 41 consiglieri il Consiglio
è in numero legale.
Discussione e votazione dell’articolato
PEDUZZI (Fds). Io ritengo che in questi
giorni abbiamo vissuto un paio di situazioni
gravissime...
PRESIDENTE. Pongo in votazione per alzata
PRESIDENTE. Consigliere Peduzzi, sono
11
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
PRESIDENTE. Quindi procediamo.
costretto a toglierle la parola.
PEDUZZI (Fds).
Presidente?
Per
quale
motivo,
PRESIDENTE. Perché lei si deve attenere
all’ordine dei lavori.
PEDUZZI (Fds). Certo, l’ordine dei lavori,
ma la premessa è per fare una proposta
sull’ordine dei lavori. E’ chiaro, insomma...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
PEDUZZI (Fds). La proposta è questa, date
due emergenze ormai presenti nei territori
che hanno visto coinvolti in modo tra l’altro
bipartisan i colleghi di maggioranza e di
opposizione, sottoporre a questo Consiglio
due mozioni urgenti, urgentissime per i
lavoratori di Civita Castellana e per la
situazione drammatica che il 21 del mese
scorso si è manifestata nel territorio...
PRESIDENTE. E’ già
all’ordine del giorno...
stata
anticipata
PEDUZZI (Fds). L’abbiamo inserito
nell’ordine del giorno, ma io chiederei la
possibilità sull’ordine dei lavori che queste
questioni che hanno necessità di risposte
urgenti sul territorio sia possibile discuterle.
Quindi chiedo l’anticipazione di queste due
mozioni...
PRESIDENTE. Un’altra volta? L’ha chiesto
la settimana scorsa, è stato anticipato e l’ho
messo all’ordine del giorno...
PEDUZZI (Fds). No, Presidente, la settimana
scorsa abbiamo chiesto l’inserimento...
PRESIDENTE. No, abbiamo chiesto
l’anticipazione la settimana scorsa, tant’è che
sono state anticipate le mozioni al punto 3 e
al punto 4, come richiesto dall’Aula.
PEDUZZI (Fds). Appunto, e io le chiedo di
discuterle immediatamente.
Richiamo al Regolamento
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
richiamo al Regolamento il consigliere
Parroncini. Ne ha facoltà.
PARRONCINI (Pd). Presidente, intervengo
per richiamo al Regolamento, però inviterei
lei, come Presidente, e l’Aula a fare uno
sforzo e di voler venire incontro a questa
richiesta che è già stata avanzata dal
consigliere Peduzzi di discutere subito le due
mozioni, il punto 3 e il punto 4, perché con
questa storia che manca il numero legale, e
ormai sono quattro Consigli che vengono
sciolti per mancanza del numero legale, noi
rischiamo di non discutere mai questioni che
riguardano l’emergenza nella Regione Lazio,
emergenza del lavoro, emergenza della
criminalità.
La mozione su Civita Castellana è firmata
da consiglieri di maggioranza e di
opposizione, noi possiamo liberarci di questa
discussione e di questa votazione in pochi
minuti anche perché siamo tutti d’accordo.
Non capisco perché non si può accedere a
questa richiesta. Il Ministero sta aspettando
un pronunciamento della Regione per
dichiarare lo stato di crisi...
PRESIDENTE.
Consigliere
Parroncini,
chiedo scusa, ma questo argomento è già
stato anticipato. Se ci sbrighiamo possiamo
discuterne anche oggi. Dobbiamo solo
accelerare l’iter dei lavori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Storace. Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Presidente, intervengo sul
Regolamento
per
capire
la
sua
interpretazione, così ci regoliamo.
Le inversioni e le anticipazioni di punti si
possono fare tra un punto e l’altro, non fra un
articolo e l’altro di una legge, altrimenti qui
non si capisce più nulla.
Allora la prego di far rispettare quelle che
sono le regole base.
Atti consiliari
12
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
PRESIDENTE. Ma infatti non l’ho posta in
votazione la proposta.
STORACE (LaD). Però ha consentito di
chiederlo.
Presidente, io vorrei che fosse chiara una
cosa, in diritto una legge è più importante di
una mozione. E sono sicuro delle ragioni del
collega Parroncini, ho visto che anche altri
colleghi hanno sottoscritto, ci aiutano a
sbrigare l’iter del Consiglio...
PRESIDENTE. Ne discutiamo direttamente
stasera.
STORACE (LaD). Ci arriviamo alla
mozione. Ci sono leggi - chiedo scusa, voglio
lo stesso tempo loro - ferme da mesi, perché
voi fate mancare il numero legale. Leggi che
condividete, perché credo che la legge
Bernaudo la voterete, la legge sui Ministeri la
voterete, eppure siete capaci di far mancare il
numero legale pure sulle leggi che
condividete!
all’allegato IV alla parte seconda del d.lgs.
152/2006, relative ai progetti di cui al punto
2, lettera c) ed al punto 7, lettera z) del
medesimo allegato.
2. L’incremento della soglia di cui al comma
1 non si applica ai progetti di cui al punto 2,
lettera c) localizzati nei siti appartenenti alla
rete Natura 2000.
3. Al fine di promuovere le tecnologie più
pulite ed efficienti nel settore dell’energia
elettrica, fatto salvo quanto previsto
all’allegato III alla parte seconda del d.lgs.
152/2006, sono esclusi dalla verifica di
assoggettabilità i progetti non ricadenti
neppure parzialmente in aree naturali
protette relativi a modifiche a impianti di cui
al punto 2, lettera a) dell’allegato IV alla
parte seconda del d.lgs. 152/2006 che non
comportino un aumento delle emissioni e dei
rifiuti.
Dichiaro aperta la discussione generale
sull’articolo 2.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
(Interruzione di vari consiglieri)
Discussione e votazione dell’articolato
PRESIDENTE. L’articolo 1bis aggiuntivo
proposto dal collega Bonelli si intende
ritirato perché assente il proponente.
Articolo 2:
Art. 2
(Misure semplificatrici a favore delle
tecnologie pulite ed efficienti)
1. Al fine di promuovere la produzione di
energia da fonte rinnovabile e la
realizzazione di infrastrutture elettriche
lineari necessarie all’immissione nel sistema
elettrico dell’energia prodotta dagli impianti
di energia da fonte rinnovabile, nonché al
fine di ridurre le emissioni in atmosfera
mediante la riduzione delle perdite di rete e
la crescita del settore della fonti rinnovabili,
in attuazione e nel rispetto dell’articolo 6,
comma 9 del d.lgs. 152/2006, sono
incrementate del 30 per cento le soglie di cui
BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente,
l’articolo 2 della proposta di legge che
abbiamo in discussione oggi parla degli
incrementi, arriva nel cuore della proposta
che chiede di ampliare fino al 30 per cento gli
impianti che hanno una potenza di un
megawatt e questo, come sanno altri colleghi
che hanno potuto leggere la proposta, vuol
dire estendere gli impianti di fotovoltaico a
terra senza passare per la VIA, cioè senza che
vi sia una valutazione, per arrivare fino a 1,3
megawatt! 1,3 megawatt, così come
raccontato dall’incremento in percentuale,
dice poco, ma se invece di parlare
semplicemente di megawatt si parla di
consumo del territorio, cioè quanti pannelli
fotovoltaici dovranno essere usati senza
valutazione di impatto ambientale per
raggiungere quella potenza, ebbene lì si va a
descrivere una situazione molto particolare.
Il Lazio ha un territorio importante, non
mancano di ricordarlo gli assessori di questa
Giunta, raccontandoci l’importanza del suolo
agricolo, della campagna romana, eccetera,
13
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
ma adesso che ci si viene a trovare di fronte a
una questione relativa alla valutazione di
impatto ambientale, che deve essere saltata
per tutti gli impianti che passano da un
megawatt a 1,3 megawatt, non si ricorda che
ci sono delle questioni che riguardano quanto
viene occupato dello spazio, del suolo.
Ebbene, se un megawatt vuol dire 20.000
metri quadrati, 1,3 megawatt vuol dire che
non si passa per la valutazione di impatto
ambientale per tutti gli impianti che
copriranno almeno 26.000 metri quadrati.
Calcolate che lo Stadio Olimpico, che voi
avrete più facilmente a mente per la sua
estensione, ha un’area di 7000 metri quadrati.
Quindi se fate un rapido calcolo, vuol dire
che impianti fotovoltaici a terra che
corrispondano a quattro campi di Stadio
Olimpico non dovranno passare per la VIA!
Di questo stiamo dibattendo.
Alcuni dei nostri emendamenti tentano di
ridurre il danno rispetto alla questione posta
dal collega Bernaudo, tentando di trovare dei
limiti, dei paletti per dove possono essere
individuati questi terreni in cui si possono
sviluppare, senza valutazione di impatto
ambientale, questi impianti fotovoltaici.
Ovviamente non è solo di impianti
fotovoltaici che si parla in questo articolo, ma
anche per esempio di elettrodotti, e anche su
questo ci sono delle questioni che attengono,
appunto, all’ambiente, al territorio, al
panorama che abbiamo davanti e che può
comportare, senza valutazione di impatto
ambientale, l’incremento dei megawatt a
disposizione che possono essere utilizzati,
senza che ci sia un vaglio.
Di questo stiamo parlando, della possibilità
non di farlo o di non farlo, ma della
possibilità di farlo senza che vi sia una
valutazione.
Ecco, su questo, non come radicali...
(Interruzione del consigliere Fiorito)
PRESIDENTE.
Dieci
discussione generale.
minuti
sulla
BERARDO (LBP-Fe). …non accettiamo che
si possa andare avanti senza un’adeguata
discussione, per questo abbiamo presentato
degli emendamenti che spero possano essere
valutati anche dal proponente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, le
considerazioni del collega Rocco Berardo mi
sembrano importanti - anche se al collega
Fiorito non interessa perché della legge credo
non sappia neanche di quale argomento tratti
-, credo che alcune considerazioni di merito
che
sviluppammo
nel
dibattito
in
Commissione abbiano sottolineato - questo lo
riferisco soprattutto agli amici e colleghi
della Giunta e all’assessore presente in Aula che un’iniziativa lodevole dal punto di vista
dell’immagine esterna per quanto riguardava
l’approccio alla produzione di energie
rinnovabili sia fuori da una possibilità di
programmazione, di individuazione della
nostre esigenze energetiche e del complesso
delle politiche energetiche che la Regione
Lazio dovrebbe mettere in campo con una
sua apposita legge, diciamo un suo apposito
piano regionale sull’energia, che fa
evidenziare poi, nelle piccole considerazioni
che faceva, importanti, il collega Rocco
Berardo, delle contraddizioni enormi, delle
possibilità che accanto allo sviluppo di
energia rinnovabile c’è una sottolineatura del
liberismo e dell’approccio a un intervento in
materia energetica che rischia di avere
controindicazioni, quelle di tipo appunto
ambientale, di logoramento ulteriore dei
nostri territori, soprattutto delle zone
agricole, dove una crisi determina la
possibilità
di
un
vantaggio
che
individualmente le proprietà possono avere
trasformando la loro attività agricola per
esempio in attività di produzione energetica e
andando via via modificando l’assetto del
nostro territorio e le priorità dal punto di vista
produttivo.
Io credo che un ripensamento anche
dell’assessore intorno a questa legge, anche
su questo articolo, anche sulle possibilità di
modifiche
necessarie,
di
intervento
necessario per cercare di limitare il danno di
14
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
una legge che sembra positiva, ma che nel
contempo diventerà negativa per i nostri
territori, io credo che possa essere fatto e
chiedo all’assessore un pronunciamento in
merito a queste considerazioni.
(LRP), Sbardella (Udc), Storace (LaD),
Tarzia (Per), Vicari (LRP).
PRESIDENTE. E’ stato distribuito un
emendamento proposto dalla Giunta. Il
tempo per subemendare l’emendamento è
fissato in un’ora, alle ore 14,20.
Se non ci sono altri interventi sull’articolo
1 passo alla votazione.
Discussione e votazione dell’articolato
(Consultazioni al tavolo della Presidenza)
No, l’ha fatto proprio il consigliere
Berardo.
Chiedo
il
parere
della
Giunta
sull’emendamento a pagina 27.
E’ un subemendamento quindi non è
subemendabile. Chiedo scusa.
L’emendamento a pagina 27 si intende
ritirato perché il collega Bonelli è assente.
Verifica del numero legale
PRESIDENTE. E’ stata avanzata richiesta di
verifica del numero legale.
Il consigliere segretario Gatti proceda
all’appello dei consiglieri per la verifica del
numero legale.
(Segue l’appello dei consiglieri)
Comunico l’esito della verifica:
Presenti
Assenti per motivi istituzionali
Presenti ai fini del numero legale
39
2
41
Sono presenti i consiglieri: Abate (LRP),
Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl), Bernaudo
(Pdl), Brozzi (LRP), Buonasorte (LaD),
Carducci Artenisio (Udc), Carlino (Udc),
Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Cicchetti
(Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno (Pdl),
D’Ambrosio (Udc), Del Balzo (Pdl), De
Romanis (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Fiorito (Pdl),
Galetto (Pdl), Gatti (LRP), Illuzzi (LRP),
Irmici (Pdl), Mandarelli (LRP), Maruccio
(Idv), Melpignano (LRP), Miele A. (LRP),
Miele G. (Pdl), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP),
Paris (Misto), Pascucci (Mpa), Pasquali (Fli),
Perazzolo (LRP), Rauti (Pdl), Saponaro
Essendo presenti 39 consiglieri,
Consiglio è in numero legale.
il
PRESIDENTE. Pongo in una votazione per
alzata di mano l’emendamento a pagina 27…
(Interruzione di un consigliere)
MATTEI, Assessore. Signor Presidente, il
parere è contrario. Essendo una modalità
semplificativa quella con cui si approccia
questa legge, è evidente che inserire ulteriori
fattispecie, siano esse di tipo metrico, quindi
di superficie, diverse dalla capacità
energetica degli impianti, mette un’alea in
controtendenza alla volontà di semplificare
gli atti che portino alla realizzazione di
impianti esigui, quali sono questi che stiamo
trattando.
Pertanto la Giunta è costretta a dare parere
sfavorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
dichiarazione di voto il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente,
l’assessore ha appena dato parere contrario,
se ho capito bene, all’emendamento Bonelli
che ho fatto mio, relativamente alla
semplificazione della scrittura dell’articolo 2
rispetto all’originale.
Cosa dice questa riscrittura dell’articolo 2?
Toglie la possibilità che l’estensione sia data
agli elettrodotti. A differenza dell’articolo
principale, infatti, i progetti che superano il
megawatt di potenza oltre il 30 per cento
devono essere assoggettabili a VIA qualora
siano degli elettrodotti.
La questione degli elettrodotti, Presidente,
Atti consiliari
15
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
è una questione non irrilevante…
PRESIDENTE. Consiglieri, per cortesia, un
po’ di silenzio! Grazie
BERARDO (LBP-Fe). …e forse quest’Aula
dovrebbe sapere cosa sta votando.
Infatti questa legge, come tutte le leggi che
purtroppo si vanno a votare, ha dei richiami
agli allegati, a parti di allegati, ecc., la cui
ricerca bibliografica è davvero difficile, sfido
i cittadini, una volta uscita una legge del
genere, a leggerla e comprenderla, tentiamo
di farla comprendere almeno a chi la voterà,
così si capisce cosa si sta votando.
Allora, io ho fatto mio l’emendamento
Bonelli perché questo almeno prevede che
alla lettera z) all’allegato IV, della parte
seconda del decreto legislativo 152 del 2006
e successive modificazioni intervenute, dice
che sono assoggettabili a VIA gli elettrodotti
aerei esterni per il trasporto di energia
elettrica con tensione superiore a 100
chilowatt e con tracciato di lunghezza
superiore a 3 chilometri.
Ora, per quale motivo si dovrebbero
allargare per ben il 30 per cento in più le
maglie delle attuali regole che disciplinano
questa
assoggettabilità
per
progetti
riguardanti appunto gli elettrodotti?
Cioè, se si aumenta da 3 a 4 chilometri la
possibilità di non assoggettare a VIA, è
questo quello che dobbiamo votare? Cioè la
possibilità che questa valutazione non debba
essere fatta? Cioè, si semplifica non in nome
della burocrazia, qui si semplifica in nome
del disinteresse a fare una valutazione di
impatto ambientale per elettrodotti che
passano da tre chilometri, ed è importante, a
quattro chilometri. Cioè per un chilometro si
estende l’elettrodotto e non importa se venga
fatta una valutazione!
Quindi il richiamo alla burocrazia è un
richiamo sbagliato, a meno che la questione
ambientale non sia una questione meramente
burocratica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Intervengo soprattutto per
far felice il collega presentatore della legge
che vuole accelerare i tempi. Invece qui mi
sembra che le questioni poste sul merito forse
avrebbero bisogno di una considerazione di
merito e non di gestualità che invece dice:
“Acceleriamo la discussione” e basta, perché
mi sembra che stiamo affrontando questioni
serie.
Io penso che anche il punto 2 di questo
emendamento, che mi sembra possa
escludere da questa liberalizzazione delle
possibilità in eccesso previste dall’articolo
almeno quei progetti che vengono localizzati
nei siti appartenenti a Roma Natura, tenti di
far rispettare almeno quelle aree. Forse
l’assessore in merito a questo avrebbe potuto
magari distinguere un suo giudizio negativo
sull’insieme dell’emendamento e magari
dividerlo per parti.
Io ho paura, e questo lo dico ai colleghi,
che alla fine questo Consiglio approvi a
maggioranza una legge che non vorrei che
facesse la fine del Piano Casa, che alla fine
vedrà l’intervento sul piano legislativo di una
considerazione di merito lesiva del rispetto
delle leggi esistenti. In questo senso invito
all’attenzione massima l’assessore, che io
stimo, che penso abbia competenze e capacità
di evitare queste scivolate di tipo istituzionale
che questo Consiglio già ha fatto in presenza
della legge cosiddetta “Piano Casa” e che non
vorrei facessimo anche rispetto a questa
proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE.
Pongo
in
votazione
l’emendamento a pagina 27, con il parere
contrario dell’assessore.
(Il Consiglio non approva)
Emendamento a pagina 28 del consigliere
Berardo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Per dichiarazione a
lei, Presidente, e per tranquillizzare il collega
Bernaudo, che altrimenti pensa che io prendo
tutti gli emendamenti degli altri per allungare
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
la discussione, gli emendamenti da me
presentati a pagina 28 e a pagina 29 sono
ritirati.
PRESIDENTE. Emendamento a pagina 30
del consigliere Berardo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Questo invece viene
mantenuto. Torniamo a parlare della
questione degli impianti fotovoltaici a terra.
La questione che stiamo per votare, e invito
i colleghi in Aula a votare a favore di questo
emendamento proposto dal gruppo radicale, è
quella di, sì, aumentare la possibilità di
incremento da 1 a 1,3 megawatt, ma non è
questo il problema, il problema che viene
centrato qui è che l’estensione del terreno
utilizzato per gli impianti fotovoltaici non
superi una certa soglia.
Ora noi diciamo che salviamo l’incremento
del 30 per cento come voluto dal proponente,
ma visto che gli impianti fotovoltaici hanno
dei pannelli solari che la tecnologia consente
di far migliorare nella loro produzione di
energia che viene raccolta, appunto,
attraverso l’energia solare, diciamo che
vanno bene 1,3 megawatt ma l’estensione del
terreno non può essere superiore a 21.000
metri quadrati.
Attenzione, non è che stiamo dicendo che
non deve essere superiore a, non lo so, un
campo di calcetto, ma stiamo dicendo che
attualmente un megawatt, rispetto alla
tecnologia esistente di impianto fotovoltaico
a terra, riesce a coprire circa 20.000 metri
quadri.
Il tempo e la tecnologia hanno consentito di
raggiungere le stesse potenze diminuendo i
metri quadri occupati. Ora, siccome è una
legge generale e si proietta non sull’oggi ma
anche sul futuro, noi diciamo: bene la
semplificazione, come la chiama il
proponente, dell’avanzamento da 1 a 1,3
megawatt per gli impianti che verranno
utilizzati senza assoggettabilità, ma questo
può avvenire purché il campo che viene
utilizzato non superi i 21.000 metri quadrati,
diciamo 1000 metri quadrati in più rispetto
alle attuali capacità.
Quindi questo mi sembra un emendamento
che, sostituendo il comma 1, indica una
soglia, un paletto e dice: “Va bene quello che
si vuole fare, incrementiamo del 30 per cento,
purché non vengano usati i quattro campi di
calcio dello Stadio Olimpico”, ricordo che
questa
legge
prevede
almeno,
per
raggiungere quella soglia, quattro campi di
calcio dello Stadio Olimpico, ma diciamo,
visto che attualmente è consentito farlo su tre
campi di calcio, noi diciamo: “Tre campi di
calcio più un’area di rigore”, così è più facile
comprendere su cosa si sta votando.
E’ un tentativo, ovviamente, di ridurre il
danno, non è una questione burocratica
l’utilizzo del suolo, ma su questo il gruppo
radicale ha voluto anche dopo proporre degli
emendamenti che tengano conto di alcuni
paletti da inserire rispetto alla campagna
romana, rispetto all’Agro Pontino, ecc..
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
dichiarazione di voto il consigliere Peduzzi.
Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, sono
favorevole e invito il Consiglio, l’assessore a
dare parere favorevole, anche perché, come
diceva il collega, è un po’ la limitazione di un
danno che nell’emendamento precedente
bocciato si cercava di eliminare come rischio,
in questo caso rimane una considerazione
complessivamente negativa sull’articolo, ma
che comunque nella modifica di questo
comma cerca di limitare il danno e di mettere
quel paletto minimo che credo possa essere
accolto anche dal proponente della proposta
di legge, che credo condivida questo
emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
dichiarazione di voto, sull’emendamento a
pagina 30, il consigliere Zaratti. Ne ha
facoltà.
(Interruzione di alcuni consiglieri)
Prego, consigliere Zaratti.
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, Mario
Perilli è preoccupato che è preoccupato
Fiorito, qui siamo tutti preoccupati!
Su questo emendamento presentato dal
collega Rocco Berardo voglio dire,
Presidente e assessore, che io sono stato colui
che in questa Regione da assessore
all’ambiente ha determinato le autorizzazioni
o, meglio, ha contribuito a un ragionamento
di sviluppo dell’energia rinnovabile, in modo
particolare del fotovoltaico nella nostra
regione in modo significativo, tant’è che
nella nostra regione...
(Interruzione di vari consiglieri)
Presidente, posso avere un po’ di silenzio?
vengono date siano compatibili con quella
che è la natura del nostro territorio.
Oggi è possibile realizzare anche grandi
impianti a terra tenendo conto dei vincoli di
natura paesaggistica, è possibile fare grandi
impianti, ma non fare enormi impianti.
Per questo penso che l’emendamento
presentato dal collega Berardo sia un
emendamento giusto, cioè quello di porre
comunque un paletto che possa determinare
l’incremento del 30 per cento, sì, ma in un
determinato spazio, che è appunto quello
indicato in questo emendamento.
Per questo io chiederei anche all’assessore
di dare un parere favorevole.
PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare
l’assessore Mattei. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE. Per cortesia, consiglieri!
ZARATTI (Sel-V). Collega Nobili, quando
ha finito...
PRESIDENTE. Prego, consigliere Zaratti.
ZARATTI (Sel-V). Una volta c’era la buona
educazione, ora non c’è più neanche quella,
va bene!
Dicevo, Presidente, io sono stato
nell’assessorato all’ambiente colui che forse
ha dato il maggiore impulso alla diffusione
delle energie rinnovabili, in modo particolare
del fotovoltaico, nella nostra regione. Sono
stato anche l’assessore che ha guidato
quell’assessorato,
appunto,
che
ha
determinato le autorizzazioni a grandissimi
impianti che sorgono nella nostra regione,
nella logica di cercare di centrare quegli
obiettivi che stavano nel famoso Protocollo
di Kyoto, il famoso “20-20-20” entro il 2020,
cioè di realizzare la produzione di almeno 2,5
gigawatt di energia rinnovabile nella nostra
Regione entro il 2020.
Per fare questo ovviamente i grandi
impianti di fotovoltaico anche a terra erano
assolutamente indispensabili. Va detto, però,
che l’evoluzione delle tecnologie e anche le
esperienze sul campo ci devono portare a fare
in modo che l’incremento di queste energie
rinnovabili e anche le autorizzazioni che
MATTEI, Assessore. Signor Presidente,
sull’emendamento a pagina 30 la Giunta si
esprime in senso contrario per la valutazione
che ho poc’anzi argomentato sul precedente
emendamento dove in realtà erano presenti
altre fattispecie. Qui si va ad apporre un
qualcosa che vincola la superficie e non la
potenza, pertanto ritengo che in una legge
che debba mirare alla semplificazione
normativa in base alla potenza erogata dagli
impianti stessi, avendo una serie di leggi
nazionali e regionali che incidono sulla
capacità di utilizzo del terreno stesso, porre
un vincolo che ad oggi non è previsto né
dalla norma nazionale, né dalla norma
regionale, ci sembra di andare ad aggiungere
e non a togliere un vincolo che peraltro nelle
cose già esiste. Quindi, puntualizzare un
vincolo che comunque per altri tipi di
normativa già esiste in una legge che vuole
semplificare ci sembra un errore. Potremmo
rivedere questo aspetto ed anche l’aspetto,
così approfitto per un’analisi più compiuta
del precedente emendamento, anche sul fatto
che volendo preservare i siti di Natura 2000 è
stata inserita nella bozza approvata in
Commissione proprio questa volontà
specifica di preservarli da qualsiasi
agevolazione che non sia prettamente in linea
con i principi ispiratori dei siti di Natura
2000. E’ evidente che se poi parliamo di
Atti consiliari
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
interventi collaterali, quali gli elettrodotti che
per motivi di tipo tecnologico hanno una
necessità di essere, ad oggi, non essendo
stoccabile l’energia elettrica e necessitando di
un aggancio alla dorsale principale, altrimenti
staremmo a perdere tempo nell’approvare
parchi fotovoltaici di piccole o grandi
dimensioni, gli elettrodotti che hanno una
ragion d’essere principale e fondamentale per
la realizzazione degli stessi non possono non
essere
agevolati
nella
realizzazione
soggiacendo a tutte le altre norme e agli altri
vincoli che comunque rimangono in vita.
Quindi non è che abroghiamo vincoli o
eliminiamo
norme,
rendiamo
la
semplificazione di un 30 per cento più
elastica su tutto quella che è l’impiantistica,
sul fotovoltaico di piccola dimensione. Il
fatto di limitare la superficie, ripeto, non può
trovarci d’accordo in quanto non è la
superficie che fa testo quanto la capacità in
potenza...
PRESIDENTE. Assessore, la prego dica sì o
no.
MATTEI, Assessore. Parere contrario.
PRESIDENTE. Il parere è contrario.
Pongo in votazione l’emendamento a
pagina 30 del consigliere Berardo.
PRESIDENTE. Con il parere contrario
dell’assessore
pongo
in
votazione
l’emendamento a pagina 31.
(Il Consiglio non approva).
Emendamento a pagina 32 del consigliere
Berardo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente.
Non mi hanno molto convinto le ragioni
dell’assessore, perché io ho tentato di
spiegare come l’avanzamento tecnologico
comporti evidentemente la possibilità che gli
impianti fotovoltaici possano avere una
maggiore capacità di assumere energia solare
con un impatto minore, perché appunto le
tecnologie avanzano e nel tempo possono
consentire di ridurre il terreno occupato.
I prossimi emendamenti evidentemente
avranno il parere contrario del proponente la
legge e probabilmente dell’assessore che ne
condivide le ragioni, però si dice: “Siccome
la Regione può legiferare, e può legiferare
aumentando fino al 30 per cento quel limite
di un megawatt”, noi diciamo: “Va bene,
dovendo decidere per la soglia percentuale
che si va a utilizzare in questa legge, di
aumento, facciamo il 16 per cento, la
metà”…
(Il Consiglio non approva)
PRESIDENTE. Grazie …
Emendamento a pagina 31 dei consiglieri
Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi e
Rodano.
Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne
ha facoltà.
MATTEI,
Assessore.
Il
parere
sull’emendamento a pagina 31 è contrario in
quanto andiamo ad intaccare, anche in questo
caso, quella capacità, che io ritengo
comunque esigua, di agevolare per quel 30
per cento in più la potenza nominale di questi
impianti. Ridurla da 30 a 10 non semplifica,
riduce di due terzi la capacità semplificativa
della legge stessa.
BERARDO (LBP-Fe). No, non mi ha fatto
dire perché voto a favore, tra l’altro non so a
che minuto ho iniziato.
PRESIDENTE. Ha ancora un minuto a
disposizione, le chiedo scusa.
BERARDO (LBP-Fe). Grazie Presidente
La questione evidentemente sarà quella non
tanto di dire: “Riduciamo lo spazio o
l’incremento in percentuale”, la questione su
cui noi dobbiamo dibattere, e lo faremo sui
prossimi due emendamenti, è quella di
mettere dei paletti. Perché va bene che si
faccia il 15 per cento, come vuole il
Atti consiliari
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proponente, o il 30 per cento, a patto che si
faccia solo in alcuni modi. Ci sono molte
Regioni che hanno vincolato la possibilità di
costruire impianti fotovoltaici per esempio “a
patto che”. Ebbene le leggi, caro assessore,
Presidente, sono fatte, le facciamo per
mettere vincoli, per mettere regole, per fare
in modo che queste non abbiano una scrittura
burocratica e quindi non vadano a impattare
sulla possibilità per un cittadino di ampliare il
parco fotovoltaico e quello che volete, certo,
ma non possono essere, come dire,
abbandonati i principi che devono ispirare
una legge del genere, per cui noi, Consiglio
regionale, riusciamo a dire dove e come si
può fare e quando no. Quella non è una
questione burocratica, quella è una questione
di decisione per cui o il Consiglio regionale
abdica alla libertà di ciascuno, e io spero che
l’assessore all’ambiente ci venga incontro
rispetto a queste riflessioni, oppure dobbiamo
dibatterne.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Grazie, Presidente.
Mi sembra importante cogliere, tra l’altro,
una novità politica, una notizia, perché
spesso e volentieri il gruppo dei radicali,
questa forza politica spacciata come
“neoliberismo” assoluto e totale nelle sue
scelte di ordine generale, di politica
economica, invece questa mattina scopriamo,
io me ne compiaccio ovviamente, che
bisognerebbe coniugare libertà, liberismo e
mercato con regole e norme. Questo fa sì che
le ultime dichiarazioni, gli incontri politici e
via dicendo rendano questa forza politica una
forza di opposizione al Governo ormai
dimissionario.
Per questa ragione, soprattutto per questa
ragione politica, ma anche per le
considerazioni tecniche che il gruppo dei
radicali ha fatto illustrando questo
emendamento e il prossimo ovviamente,
dichiariamo un voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zaratti. Ne ha facoltà.
ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente,
intervengo semplicemente per ribadire un
concetto. Anche a me le dichiarazioni
dell’assessore sono parse poco convincenti.
Penso che per incrementare le energie
rinnovabili nella nostra Regione non siano
necessari ulteriori incrementi e facilitazioni
come quelli di cui si parla, ma si possano
anche dare limitati e regolamentati.
Altrimenti noi corriamo il rischio che in una
situazione particolare del nostro territorio ci
sia un’eccessiva concentrazione e diffusione
di pannelli fotovoltaici, in altri invece vi sia
una situazione di squilibrio. Per questa
ragione penso che anche l’ulteriore
limitazione di portare al 16 per cento
l’incremento delle soglie di cui all’allegato 4,
parte seconda del decreto legislativo 152,
sarebbe una norma di ragionevolezza, non
sarebbe una norma che in qualche modo crea
problemi sul territorio.
Penso quindi che si farebbe bene ad
approvare questo emendamento del collega
Berardo.
PRESIDENTE. Il parere dell’assessore
sull’emendamento a pagina 32?
MATTEI, Assessore. Signor Presidente, le
chiedo se il mio parere deve esprimersi
esclusivamente su quello che è riportato nel
fascicolo d’Aula per la pagina 32 o…
PRESIDENTE.
pagina 32.
Sì,
esclusivamente
alla
MATTEI, Assessore. Poiché degli argomenti
ascoltati a pagina 32 c’era ben poco - c’era la
parte di base, ma poi si è discusso di altri
emendamenti che stanno più avanti - mi
astengo dal dare il parere su quelli successivi,
dico che anche qui…
PRESIDENTE. E’ rimesso all’Aula. Va
bene.
MATTEI, Assessore. Anche qui il parere è
sfavorevole, perché si chiede di portare la
capacità incrementale dal 30 per cento in più,
per l’esclusione dalle procedure e quindi per
Atti consiliari
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la semplificazione, al 16 per cento.
E qua una brevissima notazione per dire, se
la legge deve andare nella direzione della
semplificazione e dare una possibilità
maggiore a operatori nel piccolo, nel campo
della piccola impresa, perché qui parliamo di
parchi fotovoltaici molto piccoli, se deve
andare in quel senso, l’incremento del 30 per
cento è un incremento minimo al di sotto del
quale la legge probabilmente non ha più
neanche motivo di esistere. Anche perché
sulla vincolistica qui non andiamo a derogare
nulla, non deroghiamo nessuna legge, nessun
vincolo, semmai se volessimo - in alcuni casi
sono già d’accordo, lo dico anche ai
consiglieri di opposizione -, se volessimo
rivedere alcuni vincoli in maniera restrittiva,
ma non è questa certo la legge per porli.
Quindi parere sfavorevole.
PRESIDENTE. Pongo in votazione, con il
parere
contrario
dell’assessore,
l’emendamento a pagina 32 del consigliere
Berardo.
(Il Consiglio non approva)
Emendamento a pagina 33 del consigliere
Berardo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Pagina 33, 20 per
cento, si passa dal 30 al 20 per cento.
L’assessore ha ragione nell’intervento che ha
fatto poco fa, le ragioni che ho espresso a
sostegno
del
voto
favorevole
dell’emendamento a pagina 32 non
attenevano esclusivamente a quello ma
riguardavano questioni che troveremo tra
qualche
emendamento.
L’ho
fatto,
Presidente, perché la complessità di questa
legge, il complesso di questa legge non ci
consente in due minuti di attirare l’attenzione
dei colleghi su problemi centrali che noi
tentiamo di mettere a disposizione delle
considerazioni che i colleghi possono fare.
Quindi se lo facessi all’ultimo secondo
probabilmente non se ne accorgerebbero. Ma
noi stiamo dicendo che vogliamo aumentare
del 30 per cento la possibilità di non
assoggettare a VIA, valutazione di impatto
ambientale, eccetera, eccetera. Questa cosa
mi pare che ormai sia chiara.
Quello che non è chiaro è che il tentativo
dell’opposizione, in questo caso di chi vi
parla e di chi ha proposto questo
emendamento su cui stiamo discutendo, è
quello di trovare dei paletti. Questo
emendamento per cui il gruppo radicale vota
a favore è che la soglia non deve superare il
20 per cento.
E dico un’altra cosa. Quando l’assessore ci
diceva: “Guardate che noi non vogliamo, non
possiamo mettere vincoli…” facendo quelle
considerazioni sulle quali io non sono
d’accordo, dico che, anche rispondendo al
collega Peduzzi che provocava, che il
liberismo, a parte come raccontato, invece
com’è è un’altra cosa da quella che ha detto
lui, in realtà è l’economia di mercato con
delle regole e regole certe, regole certe che in
questo Paese non ci sono perché, come
diciamo
noi
radicali,
sono
regole
partitocratiche che servono ad altro che a
regolare il mercato.
In questo caso, in questo caso che riguarda
una legge che impatta sull’ambiente, quello
che diciamo noi radicali è che si dia la
possibilità di fare questo ampliamento, che è
previsto da una norma nazionale, ma come
hanno fatto altre Regioni questo ampliamento
deve avere delle regole. La prima che
vogliamo sostenere in questo momento è che
non sia oltre il 20 per cento, ma quello che ci
preme dire è che il paletto da mettere è sulle
questioni che attengono l’agricoltura, sulle
questioni che riguardano i monti, le fasce di
rispetto, il mare, i laghi, i fiumi. Ecco,
rispetto a quelle zone si può mettere la vastità
di impianti fotovoltaici senza che questi siano
assoggettati alla valutazione di impatto
ambientale?
E’ su questo in generale che stiamo
dibattendo, questa legge non pone regole,
anche di mercato, ma non riguarda qui il
mercato, riguarda regole del debito
ambientale che stiamo facendo, perché come
noi radicali eravamo contro il debito pubblico
che questi partiti della partitocrazia hanno
Atti consiliari
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
fatto aumentare fino a quello che vediamo
oggi per mantenere le proprie clientele, oggi
stiamo costituendo quel debito ambientale
che non possiamo accettare e per questo
votiamo a favore di questo emendamento e
vorremmo
che
si
dibattesse
degli
emendamenti che stanno per essere messi in
votazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi per dichiarazione di voto.
Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Mi sembra che avendo
respinto già in relazione a questo tema
l’emendamento dell’Italia dei valori che
proponeva il 10 per cento, quello precedente
che proponeva il 16, questo che propone il 20
per cento mi sembra una giusta mediazione,
un equilibrio tra posizioni diverse che
potrebbe essere accolto da parte della Giunta.
Quindi dichiariamo un voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare
l’assessore Mattei per esprimere il parere
della Giunta sull’emendamento a pagina 33.
Ne ha facoltà.
MATTEI, Assessore. Presidente, il parere è
sfavorevole per le stesse ragioni del
precedente.
PRESIDENTE.
Pongo
in
votazione
l’emendamento a pagina 33 con il parere
contrario dell’assessore.
noi siamo a favore di queste misure
semplificatrici a favore delle tecnologie
pulite ed efficienti, ma tutto questo deve
avere un limite, perché comunque bisogna
avere il rispetto del territorio e questa
semplificazione e questo volere favorire
l’allargamento della possibilità di introdurre
tecnologie pure ed efficienti sicuramente ci
trova d’accordo in linea di principio, è
nell’attuazione che non ci trova d’accordo e,
quindi eliminare questo punto 7 della lettera
z) per quanto riguarda anche in questo caso
l’incremento del 30 per cento, riteniamo
debba essere una misura da intraprendere per
tutelare l’ambiente, perché queste fonti
rinnovabili, queste energie pulite possono
essere collocate altrove.
Quindi riteniamo che in questo punto il
Decreto legislativo 152 vada preservato,
vada tutelato e pertanto chiediamo
l’accoglimento dell’emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare
l’assessore Mattei per esprimere il parere
della Giunta. Ne ha facoltà.
MATTEI, Assessore. Presidente, come ho già
detto in precedenza, rispetto alla possibilità di
semplificare le procedure anche per gli
elettrodotti essendo essi parte preponderante
e consistente di una impiantistica fotovoltaica
e parlando di impianti di minore impatto, do
parere sfavorevole come Giunta in quanto
credo che quella soglia del 30 per cento
debba essere mantenuta integra così come
votata in Commissione ambiente.
(Il Consiglio non approva)
Emendamento a pagina 34 dei consiglieri
Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi,
Rodano.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Tedeschi. Ne ha facoltà.
TEDESCHI (Idv). Grazie, Presidente.
Anche in questo caso noi chiediamo con
questo emendamento di eliminare la frase del
punto 7 lettera z) del medesimo allegato del
Decreto legislativo n. 152 del 2006.
Ovviamente anche il nostro gruppo, anche
PRESIDENTE. Pongo in votazione, con il
parere contrario della Giunta, l’emendamento
a pagina 34.
(Il Consiglio non approva)
Emendamento a pagina 35 del consigliere
Berardo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di
voto il consigliere Berardo. Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Siamo arrivati a
quello che vi stavo dicendo prima,
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all’emendamento che attiene all’individuare
dei paletti alla possibilità mantenuta
dell’incremento del 30 per cento del
megawatt di potenza senza assoggettabilità al
VIA.
Allora, noi diciamo che: “L’incremento
della soglia non si applica ai progetti
riguardanti impianti localizzati anche solo
parzialmente in aree in dissesto idraulico o
idrogeologico, in aree naturali protette e
nella fascia di rispetto ampia 2 chilometri
tutto intorno al perimetro di dette aree, in
aree boschive appartenenti alla Roma Natura
2000, in aree sottoposte a vincolo
paesaggistico storico culturale perché di
rilevante valore meritevoli di tutela integrale
o parziale, in aree interne o limitrofe entro
un raggio di 2 chilometri, a siti riconosciuti
dall’Unesco come patrimonio dell’umanità o
interessati da candidatura a divenire sito
riconosciuto dall’Unesco come patrimonio
dell’umanità. In montagna non si può fare noi diciamo - ad altitudine superiore a 1000
metri - e ci siamo tenuti larghi, Presidente sul livello del mare ed in aree agricole di
pianura con altitudine inferiore a 150 metri
sul livello del mare, in aree agricole ubicate
nel territorio del Comune di Roma o nel
territorio dei comuni confinanti con il
Comune di Roma ed in ogni area distante dal
mare almeno 2 chilometri”.
Allora, questo emendamento che noi
proponiamo dice: va bene aumentare come
dice la legge il 30 per cento in più per il
megawatt di potenza senza assoggettarlo a
VIA, purché non ci si trovi in queste
condizioni che ho appena descritto.
Non è che non si può più fare, si dice che
nelle condizioni che ho appena descritto,
dell’Agro pontino, della Campagna romana,
dei Monti del Terminillo, di tutte quelle
situazioni che attengono alla pubblicità che si
fa del Lazio in altre Regioni da parte di
questa Giunta, io vedo manifesti che
comportano una spesa, immagino importante,
di promozione del turismo - lo dico
all’assessore Zappalà - in altre Regioni per
venire nel Lazio, e noi non vogliamo votare
una norma, questa, che non dice al
proponente: “Non si può fare”, dice che va
assoggettata a VIA la possibilità di
aumentare del 30 per cento in questi casi qua.
E’ burocrazia? Io spero che questo non
significhi burocrazia, perché questo è il
tentativo di inserire delle regole certe rispetto
alla possibilità di localizzare impianti in
quelle aree. Noi diciamo “no”, si vada a VIA
in quelle aree.
Spero che dopo questa illustrazione,
dichiarazione di voto a favore del gruppo
radicale si convincano a dibattere, a discutere
anche delle ragioni contrarie a quelle da me
esposte.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Valentini. Ne ha facoltà. Poi
Zaratti e Peduzzi.
Prego, consigliera Valentini.
VALENTINI (Pd). Io, Presidente, non ho
parlato prima perché ho aspettato questo
emendamento del collega Rocco Berardo,
che considero dirimente rispetto a questa
proposta di legge, lo considero dirimente
soprattutto in questa fase.
Noi abbiamo vissuto in questi giorni,
proprio negli ultimi giorni, una situazione del
degrado del nostro territorio nazionale
veramente scioccante, ovunque, nelle
Regioni dove si pensava che il territorio fosse
più curato, nelle Regioni del sud dove già si
sapeva che c’era più degrado, come dire,
comunque questa terra ci parla, questo
territorio ci parla e dice a tutti, alle istituzioni
in primo luogo, che dobbiamo essere molto
attenti quando facciamo nuove regole sulle
questioni ambientali e sugli impatti
ambientali che le regole hanno. Perché è vero
che noi abbiamo bisogno di rilanciare
modelli di sviluppo compatibili con
l’ambiente, e di promuoverli oltre che
rilanciarli laddove non ci sono, perché
abbiamo un grande problema da questo punto
di vista di costruire uno sviluppo economico
compatibile, però è anche vero, come diceva
il collega Berardo, che se noi non mettiamo
delle condizioni e dei vincoli sulle leggi che
facciamo, prevedendo anche procedure snelle
su quei vincoli, noi non facciamo tesoro di
tutto quello che sta accadendo anche in questi
Atti consiliari
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
giorni.
Noi avremmo bisogno, e poi troveremo
l’occasione in Commissione ambiente e
troverò l’occasione di proporlo alla
Commissione e all’assessore, abbiamo invece
bisogno, una grande esigenza è quella di
individuare una mappa rischi del nostro
territorio per tutto quello che riguarda quei
paletti che ci sono qua, in questo
emendamento.
Quindi dobbiamo capire meglio come
prevenire, come imporre e proporre dei
finanziamenti a bilancio per curarlo questo
territorio quando è a rischio.
E allora quando facciamo queste leggi, i
vincoli che sono su questo emendamento
diventano sostanziali e dirimenti se non
vengono accettati per votare o no una
proposta di legge come questa.
Quindi
noi
siamo
favorevoli
all’emendamento del consigliere Berardo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zaratti. Ne ha facoltà.
Vorrei ricordare che sono previsti tre
minuti a disposizione.
ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, su
questo penso che sarebbe importante una
riflessione da parte della Giunta e da parte
dei colleghi della maggioranza, perché mi
pare del tutto evidente il fatto che cercare di
realizzare e di dare questi incentivi ed
eliminare il vincolo della VIA per le aree che
sono sottoposte a rete Natura 2000 oppure
nelle aree boschive oppure nelle aree naturali
protette, nelle zone limitrofe, ma non è che si
dice che in queste zone è impossibile fare, si
dice che in queste zone è possibile fare
sottoponendo questi interventi e queste
strutture alla Valutazione di impatto
ambientale, il che mi pare assolutamente
ragionevole, assolutamente condivisibile,
perché altrimenti noi correremmo il rischio
che in aree di particolare pregio dal punto di
vista agricolo e dal punto di vista ambientale
ci sia una deregulation generale che
porterebbe davvero la nostra Regione a
realizzare delle strutture che, seppure
importanti e utili per la produzione di energie
rinnovabili,
creerebbero
un
danno
paesaggistico e alla nostra attività turistica di
notevoli dimensioni.
Penso che approvare questo emendamento
e quindi riportare a Valutazione di impatto
ambientale gli impianti che devono essere
realizzati all’interno di queste aree, così come
sono elencate, credo che sia un atteggiamento
di grande ragionevolezza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, esprimo
un voto favorevole, ma che sottolinea anche
un fatto. Io lo continuo a dire perché mi
sembra importante poi nella valutazione
complessiva, nel voto complessivo sulla
legge. Gli studi ultimi, almeno quelli a nostra
disposizione, fanno del Lazio una regione che
è in sovraproduzione del 20 per cento della
produzione energetica, almeno fino al 2020.
Qui stiamo dicendo che incentiviamo
un’apertura e un allargamento alla
produzione di fonti rinnovabili ma con norme
che richiamiamo la materia ambientale di
tipo energetico.
Io penso che marcare con questo
emendamento proposto almeno la volontà
politica, l’immagine, simbolicamente l’atto
che comunque mette a salvaguardia,
insomma qui parliamo anche di aree a rischio
idrogeologico, stiamo parlandone in un
periodo, in una fase in cui nel nostro Paese
sta succedendo di tutto e di più, stiamo
parlando in una considerazione anche relativa
alla produzione energetica del fotovoltaico in
cui gran parte dei nostri immobili pubblici e
privati non sono autosufficienti e dovremmo
invece
sviluppare
l’autosufficienza
energetica, come il fotovoltaico, attraverso
un’impiantistica piccola, con meno impatto,
eccetera, mentre non facciamo tutto questo,
non programmiamo e non pianifichiamo, noi
rischiamo di respingere un emendamento che
dice: almeno i vincoli mettiamoli non
all’impossibilità, ma a un’eventuale deroga
all’interno di situazioni in cui mi sembra
necessario salvaguardare il nostro territorio.
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Storace. Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Signor Presidente,
purtroppo l’interruzione della discussione su
questo argomento ci ha impedito di capire
quando era il momento della discussione
sull’articolo. Quindi forse impropriamente
utilizzo la dichiarazione di voto per una
richiesta
di
chiarimenti,
ovviamente
rimettendomi poi al parere dell’assessore.
Però una questione su questo emendamento
vorrei porla soprattutto al presentatore.
Vorrei capire, rispetto al regime vincolistico
attuale, cosa si modifica con questa norma.
Perché noi andiamo a insistere già in aree
diciamo abbastanza vincolate. E leggo tutto
l’emendamento. Allora vorrei capire se
questa è una cosa che facciamo bene a fare.
E’ chiaro che ci condiziona, potrei dire anche
ci emoziona quello che abbiamo visto, lo
ricordava la collega Valentini, le immagini
della Liguria, della Toscana, a proposito il
territorio lì non è responsabilità del
centrodestra. Immagino se fosse successo qui
che cosa avreste detto! Però, siccome
dobbiamo trarre giovamento dalle tragedie
altrui purtroppo, a me interessa capire se c’è
spazio per una riformulazione del testo che lo
renda più chiaro, collega Berardo, almeno a
me, poi sarà chiarissimo a chi l’ha scritto e
soprattutto qual è l’opinione della Giunta
perché credo che comunque una risposta
vada data rispetto ai temi che sono stati
sollevati.
Può darsi pure che l’assessore possa
ritenere che già la legislazione vigente offra
spazi di tutela, nulla osta, e quindi mi
rimetterei alla sua dichiarazione, però è
importante rispondere in termini abbastanza
compiuti sulla questione che è stata sollevata
perché è anche la qualità del dibattito che lo
merita.
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Mattei. Ne ha facoltà.
parlare
MATTEI, Assessore. Signor Presidente, non
posso, e spero che i consiglieri mi
perdoneranno, liquidare la risposta con un
“favorevole” o “contrario” perché è evidente
che di fronte ad alcune affermazioni
contenute in questo emendamento si rischia
di rimanere emotivamente colpiti e pensare
che un eventuale voto sfavorevole vanifichi
invece un’attenta e continua attività di
prevenzione sul territorio soprattutto sulla
difesa idraulica.
Cominciamo col dire che per la difesa
idraulica ci sono leggi che sono certamente
preminenti rispetto alla presente e che con la
presente, anche lasciando la facoltà generica
di utilizzare il 30 per cento in più per evitare
di essere assoggettati in maniera semplificata
alle valutazioni che abbiamo finora elencato,
non è automatico che nelle aree di dissesto
idrogeologico si possano applicare. Perché,
per capirci bene, in questo emendamento
sono elencate tutte situazioni di vincolistica
stringente per le quali probabilmente non
solo non si può usufruire del 30 per cento in
più, ma neanche del 100 per cento e quindi
neanche si può realizzare l’opera se c’è un
parere contrario del Settore difesa idraulica dissesto idrogeologico.
Poi ricordo a tutti che esiste il PAI (Piano
Assetto Idrogeologico) che negli ultimi
diciotto mesi ha subito una velocizzazione,
un incremento anche negli studi puntuali,
quindi mettere su questa legge una
preclusione che nulla ha a che vedere con
l’impedimento a fare, ma lasceremmo che
comunque si possono fare impianti tanti
quanti se ne fanno oggi, solo quel 30 per
cento in più sarebbe evitato con questo
emendamento. Io dico una cosa diversa, in
questa legge si applica un principio generale:
si possono facilitare le procedure per un 30
per cento in più di potenza erogata, laddove
non è possibile farlo perché c’è dissesto
idrogeologico non solo non si deve fare quel
30 per cento in più, ma non si deve fare
l’intervento. E questo dice la legge, intanto
sulla prima cosa.
Sulle aree naturali protette esiste una
normativa specifica e penso che chi ha
parlato può darsi che non la rammenti. Nelle
aree naturali protette è ridotta del 50 per
cento - c’è una normativa a sé stante - tutta la
capacità di intervento su questa materia.
Atti consiliari
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Quindi non stiamo parlando di aree naturali
protette come luoghi per ampliare o
amplificare la crescita di parchi fotovoltaici,
posto che parliamo sempre di parchi sul
megawatt quando sappiamo che ne sono stati
approvati alcuni anche di 25 o 30 megawatt.
Quindi anche sul punto due non mi posso
trovare d’accordo.
La fascia di rispetto per le aree naturali
protette, anche qui è una questione che se
vogliamo cambiare la normativa cambiamo la
legge n. 29, cambiamo le leggi relative alla
vincolistica, non inseriamo fattispecie a
macchia di leopardo tanto per dare l’idea che
andiamo a tutelare. La tutela si fa attraverso
la legge specifica e anche per le aree naturali
protette va fatta in quella sede.
Sulla questione della montagna e del mare,
dire che sopra i 1000 metri o sotto i 1000
metri o sotto i 150 metri non sia possibile in
maniera, così, asettica, senza una valutazione
appropriata, si rischia di eliminare da questa
possibilità di agevolazione, da un punto di
vista procedurale, ampie fasce di territorio
invece perfettamente idonee a questo utilizzo.
Quindi non entriamo in un ambito per cui
qualcuno potrebbe pensare che nelle aree
boscate non dovete tagliare gli alberi, non
dovete tagliare il 30 per cento in più degli
alberi. Gli alberi non possono essere tagliati o
possono essere tagliati secondo altra
normativa e questa fattispecie è troppo
generica per essere approvata in questa sede.
Ripeto ancora che se non si può fare, non si
può fare niente, non il 30 per cento in più.
Le aree naturali protette, le abbiamo già noi
inserire nel testo votato in Commissione.
Ricordo a tutti che le aree Natura 2000
coprono una superficie più vasta delle aree
naturali protette, pertanto, avendo escluso le
aree di Natura 2000 dalla possibilità di
incremento e avendo già una normativa che
impedisce nelle aree naturali protette questa
fattispecie, addirittura dimezza la possibilità
di intervento, è pletorico riscriverlo, se non
addirittura in questi giorni inopportuno,
perché si rischierebbe di legare la
semplificazione
normativa
sulle
autorizzazioni per i piccoli impianti
fotovoltaici a situazioni devastanti, generate
da
una
crescita
sregolata
e
da
un’antropizzazione anomala in aree con
dissesto idrogeologico ben conosciuto.
Quindi, non sono materie tra loro contigue,
prevale certamente il parere sul vincolo
idrogeologico.
Ometto tutto il ragionamento dei pareri del
MiBAC sui siti Unesco. Credo che questo
articolo - e non mi troverebbe contrario potrebbe essere certamente inserito su una
rivalutazione della vincolistica complessiva
che la Regione può, con un altro strumento
che non è la semplificazione per un megawatt
di fotovoltaico, affrontare.
Si può fare e, ripeto, come ho detto prima
posso anche essere concorde, ma non è
questa la norma che può contenere queste
fattispecie.
Chiudo dicendo che c’è scritto addirittura
che nel Comune di Roma o nei Comuni
confinanti non può essere applicato. Questa
la ritengo una discriminazione addirittura
esagerata, perché non è detto che nel Comune
di Roma non ci siano aree idonee e nei
Comuni limitrofi ci siano aree idonee per
poter usufruire di un’agevolazione normativa,
lo ripeto, e non della capacità di fare, fermi
restando tutti i vincoli che esistono e che non
possono essere superati con questa legge.
Pertanto do parere contrario per le
motivazioni finora espresse.
PRESIDENTE. Pongo in votazione…
(Interruzione del consigliere Berardo )
Ha già fatto la dichiarazione di voto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente,
non voglio entrare nel merito della
dichiarazione di voto che non farò e che ho
già fatto, come lei giustamente ha detto, però
siccome il collega Storace ha avanzato dei
dubbi al proponente e all’Aula, suoi dubbi
che volevano essere risolti dalla risposta
dell’assessore, al quale ha chiesto:
“Assessore, queste norme che sono contenute
nell’emendamento proposto sono già coperte
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
dalle leggi?”, l’assessore ha detto: “Sì, sono
coperte dalle leggi…
BERARDO (LBP-Fe). No, io ho chiesto una
sospensione per valutare...
PRESIDENTE. Però questo andava discusso
prima, quindi…
PRESIDENTE. Io non dovevo darle proprio
la parola perché siamo in votazione.
BERARDO (LBP-Fe). Scusi, questo è un
Parlamento, parliamo di…
BERARDO
Presidente...
PRESIDENTE. Sì, però bisogna rispettare le
regole. Quindi, richiamo al Regolamento…
PRESIDENTE. Non sono d’accordo a
sospendere il Consiglio. Quindi, andiamo
avanti.
BERARDO (LBP-Fe). E’ un richiamo al
Regolamento per chiedere la sospensione di
cinque minuti e valutare la possibilità che
intervenendo con un emendamento riscritto si
possa meglio dire una cosa che è chiara.
E voglio dire, è vero quello che ha detto
l’assessore, ma noi diciamo “non in quelle
aree, ma in 2 chilometri sul limite di quelle
aree”, cioè alla fine dell’area protetta non fate
l’impianto fotovoltaico. Dopo l’area protetta
ci sono - dice l’emendamento -, perché
altrimenti non si risponde all’emendamento e
forse
l’assessore
è
a
favore
dell’emendamento se lo legge meglio, oltre
quel limite previsto dalla legge, diciamo non
subito, ma almeno dopo 2 chilometri non è
assoggettato a VIA, prima di quei 2
chilometri, a ridosso invece, c’è da fare la
VIA, la valutazione di impatto ambientale.
Siccome la richiesta del collega Storace era
quella di capire meglio, volevo capire meglio
insieme al collega Storace e propongo la
sospensione di cinque minuti...
PRESIDENTE.
Pongo
l’emendamento a pagina...
in
votazione
BERARDO (LBP-Fe). Mi dica che non è
d’accordo...
PRESIDENTE. Siamo in votazione...
BERARDO (LBP-Fe). Siamo in votazione se
lei mette in votazione, ma se io le faccio una
proposta di sospensione...
PRESIDENTE. Consigliere Berardo, a essere
sempre disponibili ci si rimette!
(LBP-Fe).
Mi
chiedo,
BERARDO (LBP-Fe). Va bene. Grazie.
PRESIDENTE.
Pongo
in
votazione
l’emendamento a pagina 35 con il parere
contrario dell’assessore.
(Il Consiglio non approva)
Emendamento a pagina 36 del consigliere
Berardo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente.
Io avrei evitato la discussione su questo
emendamento
perché
evidentemente
richiama, ribadendo i termini però in misure
diverse, quello precedente. Però, visto che c’è
stato un barlume di discussione, io lo volevo
cogliere in questa Aula visto che, come
dicevo, siamo in un parlamento, in
un’assemblea in cui si può discutere.
Visto che il collega Storace nel suo
intervento ha chiesto poc’anzi all’assessore
se ci sono leggi che già salvaguardano tutte le
fattispecie richiamate, l’assessore ha detto sì,
che ci sono già tutte le fattispecie, ma
l’emendamento non dice di sovrapporsi a
leggi che già esistono, dice: guardate che in
quelle aree protette è vero che non si può fare
perché lo dicono le leggi; noi con la nostra
diciamo semplicemente che la Valutazione di
Impatto Ambientale non si possa fare da quel
limite dell’area per due chilometri. Ecco
quello che dice. E lo ribadisce per ciascuna
parte
di
territorio
richiamato
nell’emendamento. Ora di questo stiamo
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
dibattendo. Su questo ho tentato di dire al
Presidente che si poteva valutare la
possibilità di sospendere un attimo per capire
se
c’era
da
parte
dell’assessore,
comprendendoci su questo punto, la
valutazione di un emendamento da parte
della Giunta che potesse far condividere
alcune questioni e alcuni timori sollevati
anche da altri colleghi, e non solo dal gruppo
radicale, ecco, mi sembrava opportuno prima
prendere la parola in questo senso, adesso sto
reintervenendo a favore di questo
emendamento perché evidentemente è la
riscrittura del precedente ma ampliando i
limiti previsti.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
ASTORRE
(ore 14,25)
Ora chiedo ai colleghi se, comprendendo
che quello di cui abbiamo trattato poco fa
vuol dire quello che poc’anzi ho detto, cioè
aumentare di due chilometri quelle fasce,
quei limiti, be’, spero che ci sia la possibilità
di dialogare su questo e di comprendere se ci
sono possibilità di condivisione nel merito
dell’emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Storace. Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Presidente, mi consenta,
anche se non è regolamentare corretto
rivolgermi al collega Berardo, io amo la
discussione, il dibattito c’è stato, questo
emendamento varia rispetto al precedente
sulle distanze, un chilometro e mezzo, due
chilometri, quello successivo addirittura
nulla. Qua la questione è stata sviscerata.
Non credo che ci sia necessità di commentare
la votazione prima. L’assessore non è che ha
espresso un pregiudizio, ha detto che non è
questo il veicolo su cui mettere questo
mezzo, questa possibilità, se ho capito bene.
Io credo che si possa tranquillamente
andare avanti con i lavori senza bisogno di
chiedere sospensioni, magari cercando di
trovare nell’ambito della Commissione
Carlino un mezzo per poter intervenire su
questa questione che c’è, e ci lavoreremo,
però, insomma, dover reintervenire sulla
stessa questione che differisce semplicemente
dalle distanze in metri mi sembra eccessivo.
PRESIDENTE. Il parere dell’assessore
Mattei sull’emendamento a pagina 36?
MATTEI, Assessore. Contrario per
motivazioni espresse in precedenza.
PRESIDENTE.
Pongo
in
l’emendamento a pagina 36.
le
votazione
(Il Consiglio non approva)
Emendamento a pagina 37 sempre del
consigliere Berardo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente.
Allora, prima non ci eravamo capiti con
l’assessore, adesso non mi sono capito con il
collega Storace. In realtà, come ho detto
all’inizio del mio precedente intervento di
dichiarazione a favore del precedente
emendamento, ritenevo che i miei
emendamenti, dove cambiavano di fatto i
metri, non fossero da rimettere a voto perché
l’Aula si era espressa in modo chiaro contro.
Siccome non si sta facendo un’operazione
ostruzionistica, Presidente, mi rivolgo a lei,
quando ho tentato di colloquiare con il
collega Storace, quello che tentavo di
segnalare è che le preoccupazioni espresse
nelle parole del collega Storace non si
risolvevano nella risposta, perché non è che
si tratta qui di aumentare di 1100 metri, 1200
metri, 1300 metri, la risposta alle obiezioni
del collega Storace, rispetto a “ci sono leggi
che già impediscono che ciò avvenga?”, io ho
detto, tentando di chiarire all’assessore e al
collega Storace: sì, è vero, ha ragione
l’assessore, ci sono leggi che già
intervengono, quell’emendamento però non
parlava
sovrapponendosi
a
leggi,
quell’emendamento, e anche questo, dice
che, fatte salve le leggi di salvaguardia
rispetto a quegli aspetti, noi aumentiamo di
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
due chilometri le ulteriori fasce di rispetto.
Allora non è che si aumenta di 1100, di
1200 o di 1300 metri, si sta dicendo un’altra
cosa, che sono salvaguardate quelle aree e
oltre quel limite si aumenta di due chilometri.
Probabilmente, a questo punto il collega
Storace sarà contrario, però le ragioni
poc’anzi espresse non avevano individuato
l’oggetto della discussione. Non era una
questione meramente ostruzionistica di
aumentare lo spazio, ma era la spiegazione
del fatto che quelle leggi, che già sono
vigenti, non salvaguardano rispetto a quello
che abbiamo chiesto noi, che è un’altra cosa.
Superare il limite previsto dalla legge,
aumentarlo di due chilometri e non far partire
l’impianto fotovoltaico a ridosso del confine,
che so, del monumento della Selva di Paliano
piuttosto che dell’area protetta del Parco
nazionale del Circeo, ma rispettare due
chilometri rispetto a quella fascia e non fare
iniziare subito il parco da quel punto in poi,
questo era quello che voleva dire
l’emendamento, che rimettiamo dunque ai
voti e il gruppo radicale ovviamente voterà a
favore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Valentini. Ne ha facoltà.
VALENTINI (Pd). Signor Presidente, come i
colleghi vedono, cerco di non intervenire
sempre perché non voglio dare l’idea, che
non c’è neanche negli altri colleghi
consiglieri, di qualunque forma di
ostruzionismo, ma anzi di un modo
costruttivo. Però io ho sentito con attenzione
l’assessore prima, io devo dire che, proprio
perché siamo in un momento dove c’è
bisogno di una maggiore riflessione e di un
maggior ragionamento anche sulle normative
esistenti da parte delle istituzioni, non mi
basta, chiedo scusa all’assessore ma è
proprio, come dire, un’idea che ho acquisito
negli anni, in particolare in questo periodo,
per quello che riguarda l’ambiente e i
territori, cioè non mi bastano queste risposte,
“le leggi già ci sono”.
Quindi forse una ricerca maggiore, e qui
vorrei rispondere al consigliere Storace che
ha toccato bene il cuore, il nodo della
questione, ma al quale vorrei dire che non c’è
nessuna reazione emotiva sulla questione
delle devastazioni dei nostri territori, del
nostro Paese da parte mia in generale, ma c’è
una reazione, che mi sento e sento il dovere
di porre qua in quest’Aula, di spingere di più
su una maggiore riflessione di rapporto con il
territorio.
In particolare, quando qui l’articolo dice:
“…in aree in dissesto idraulico o
idrogeologico”, io mi sento in dovere di dire
che non mi basta quella normativa e che
magari una proposta ampliativa, che sono
magari i due chilometri, o comunque un’altra
risposta dalla Giunta rispetto alle leggi
attuali, me la sarei aspettata.
Per questo motivo, sono favorevole
all’emendamento del collega.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI
(Fds).
Signor
Presidente,
intervengo molto brevemente perché non
voglio assolutamente dare la sensazione di
ostruire un lavoro che invece sta procedendo
e che mi sembra affronti un paio di questioni
di merito.
Una questione che io rilevo, e la rilevo con
preoccupazione, non me l’aspettavo anche da
parte dell’assessore, forse perché non ho
potuto seguire nella commissione competente
i lavori specifici di analisi, di proposta, di
discussione sulla proposta di legge, non ne
faccio parte e non posso ovviamente seguire
tutto il lavoro delle commissioni, però
recepisco una sensazione anche per
l’atteggiamento da parte del centrodestra dal
fatto che nessuno interviene, il promotore
della legge non coglie la necessità di un
confronto in Aula, un clima diverso e ogni
giorno ne scopriamo una. Oggi abbiamo
scoperto che la Presidente Polverini, ex
sindacalista, è condannata per atteggiamenti
in attività antisindacali, insomma il 15 ci sarà
la protesta di Cgil, Cisl e Uil e di tutto il
movimento sindacale, non c’è un territorio
nella nostra Regione che non imploda
rispetto ai provvedimenti della Giunta, non
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
c’è condizione di sicurezza e certezza al
diritto alla salute, ormai nella nostra Regione
c’è un dato in cui chi fa opposizione fa
opposizione e cerca di cambiare il quadro e la
direzione politica, ma nel contempo, sapendo
che c’è una Giunta e c’è una maggioranza,
vorrebbe tentare il dialogo, insomma.
Io ho proposto decine di mozioni, ordini
del giorno, lettere di invito al confronto con
la Presidente Polverini su alcune cose, ma
non abbiamo risposta.
Colgo nella richiesta che ha fatto il
consigliere Berardo una necessità che mi
sembra, per quanto riguarda anche la
saggezza e la moderazione con la quale lo fa,
la possibilità di inserire, anche alla luce delle
considerazioni che faceva la collega
Valentini, alcuni aspetti che colgano le
preoccupazioni che gli emendamenti
rappresentano. Invito l’assessore in questo
senso a volersi far carico in questa direzione.
Grazie
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Mattei. Ne ha facoltà.
parlare
MATTEI, Assessore. Signor Presidente, il
parere è contrario per i motivi espressi in
precedenza, ma alla consigliera Valentini e al
consigliere Peduzzi voglio dire che quanto
prima cercherò di essere presente in
Commissione per un’analisi puntuale del
Piano di assetto idrogeologico e per una
valutazione del reale impatto che ha tutta
l’attività dell’uomo a prescindere da questo
che potrebbe essere minimale rispetto a tutte
le altre problematiche.
Quindi eventualmente, siccome c’è
un’attenzione da parte della Giunta e
dell’intero Consiglio su queste tematiche,
chiederò anche al Presidente Carlino di
convocare una Commissione ambiente ad
hoc sul Piano di assetto idrogeologico.
PRESIDENTE.
Pongo
in
votazione
l’emendamento a pagina 37 del consigliere
Berardo.
(Il Consiglio non approva)
Emendamento dell’assessore Mattei a
pagina 38. Con questo emendamento si
sopprime il comma 3 dell’articolo 2.
Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne
ha facoltà.
MATTEI, Assessore. Molto brevemente
anche perché è intuitivo il motivo per cui tale
comma 3 dell’articolo 2 necessita di essere
soppresso proprio per andare incontro alle
tante discussioni fatte in quest’Aula
relativamente alla non volontà di allargare il
perimetro di incidenza di una legge nata per
semplificare qualcosa che riguarda piccoli
imprenditori e piccoli interventi. Il comma 3
dell’articolo 2 contiene in sé un’esclusione
dalla verifica di assoggettabilità per progetti,
quindi per interventi che, non ribadendo
neppure parzialmente in aree naturali
protette, sono relativi a modifiche di impianti
di cui al comma 2, lettera a) dell’allegato 4
della legge n. 152 e che non comportino
aumento dell’emissione e dei rifiuti.
E’ chiaro che questo allargherebbe troppo il
campo e la capacità di poter incidere su
impianti anche di grandi dimensioni non
essendo normato e non essendo limitato a
quello
che
originariamente
avevamo
individuato come il megawatt che oggi è al di
sotto della soglia della verifica di
assoggettabilità.
Quindi ritengo di aderire ai tanti
emendamenti presentati in tal senso perché
con una valutazione più compiuta questa
abrogazione riporta l’intera legge nell’alveo
in cui era nata. Propongono questo
emendamento all’articolo 2 della legge 153,
concernente norme in materia ambientale e di
fonti rinnovabili, il comma 3 dell’articolo 2 è
soppresso.
PRESIDENTE. Credo che l’Aula sappia, ma
lo ricordo, che questo emendamento
raccoglie nello spirito e nella forma gli
emendamenti successivi a firma della
consigliera Tedeschi e altri e a firma del
consigliere Berardo. Quindi una volta
approvato questo emendamento decadono gli
emendamenti successivi.
Pongo in votazione l’emendamento a
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
pagina 38 dell’assessore Mattei.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Decadono
quindi
gli
emendamenti
successivi alle pagine 39, 40 e 41.
Pongo in votazione l’articolo 2 così come
emendato dall’emendamento Mattei testé
approvato all’unanimità
4. La comunicazione relativa alle attività in
edilizia libera, di cui ai paragrafi 11 e 12
delle linee guida adottate ai sensi
dell’articolo 12, comma 10 del d.lgs.
387/2003 si applica ai progetti di impianti
alimentati da fonti rinnovabili con potenza
nominale fino a 50 KW, nonché agli impianti
fotovoltaici da realizzare sugli edifici, fatta
salva la disciplina in materia di tutela delle
risorse idriche.
(Il Consiglio approva a maggioranza)
Articolo 3:
Art. 3
(Ambito di applicazione della procedura
semplificata per gli impianti di produzione di
energia da fonte rinnovabile)
1. La procedura abilitativa semplificata
disciplinata all’articolo 6 del decreto
legislativo 3 marzo 2011, n. 28 (Attuazione
della direttiva 2009/28/CE sulla promozione
dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili,
recante modifica e successiva abrogazione
delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE) si
applica, in attuazione del comma 9 del
medesimo articolo, agli impianti per la
produzione di energia elettrica con capacità
di generazione fino a un MW elettrico di cui
all’articolo 2, comma 1, lettera e) del decreto
legislativo 29 dicembre 2003, n. 387
(Attuazione della direttiva 2001/77/CE
relativa alla promozione dell’energia
elettrica prodotta da fonti energetiche
rinnovabili
nel
mercato
interno
dell’elettricità).
2. La Giunta regionale, su proposta
dell’assessore competente, sentita la
competente commissione consiliare, delibera,
con cadenza triennale, l’ammontare degli
oneri istruttori relativi ai procedimenti di cui
alla presente legge. In via transitoria gli
oneri istruttori da corrispondere ai comuni
per lo svolgimento della procedura
abilitativa semplificata sono pari allo 0,03 %
del costo dell’investimento.
3. I comuni trasmettono all’Assessorato
regionale competente copia dei titoli
abilitativi rilasciati.
E’ aperta la discussione generale
sull’articolo 3.
Non ci sono consiglieri che chiedono di
parlare,
Emendamento a pagina 44 dei consiglieri
Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi,
Rodano…
(Interruiond di un consigliere)
Non c’è scritto “ritirato”, se la Tedeschi
non c’è...
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente,
chiedo, sul dibattito generale che lei ha
aperto sull’articolo 3, di sentire l’illustrazione
di questo articolo da parte del proponente.
Lo dico perché, se non sbaglio - però potrei
sbagliarmi e sarei felice di sbagliare -, c’è
anche un emendamento da parte del
proponente a questo articolo 3. Siccome il
fascicolo che ho davanti probabilmente ha
perso questo importante emendamento
presentato dal proponente, non vorrei
sbagliare in quello che sto dicendo, vorrei
sapere se c’è la possibilità di ascoltare
l’illustrazione nel dibattito generale da parte
del proponente per sapere se c’è questo suo
emendamento che va a modificare in modo
rilevante l’articolo 3.
PRESIDENTE. L’emendamento c’è, è
l’emendamento a pagina 46, come c’è un
emendamento a pagina 45, il D1/1,
presentato questa mattina dall’assessore
Mattei. La discussione generale c’è stata, se il
Consiglio Bernaudo vuole può dire due
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
parole, sennò l’abbiamo ricompreso nel
dibattito generale.
Consigliere
Berardo,
il
consigliere
Bernaudo ne ha parlato nel dibattito generale
e quindi non intende intervenire.
Allora
andiamo
a
pagina
44,
l’emendamento Tedeschi, Maruccio, Bucci,
Colagrossi, Rodano, si intende decaduto
perché non ci sono i… Ah, ecco, mi scusi,
non l’avevo vista, consigliera Tedeschi, è
arrivata adesso! Allora, a pagina 44 c’è
l’emendamento Tedeschi e altri che
sostituisce le parole “con cadenza triennale”
con le parole “con cadenza biennale”. Giusto,
consigliera Tedeschi?
Ha chiesto di parlare la consigliera
Tedeschi. Ne ha facoltà.
TEDESCHI (Idv). Signor Presidente, anche
in questo caso, pur essendo, come dicevo
nell’illustrazione dell’altro emendamento,
fondamentalmente d’accordo con lo sviluppo
delle energie sostenibili e quindi essendo
necessario dare la possibilità di incrementare
gli spazi per poter intervenire, tuttavia
dobbiamo tenere fede a quelli che sono i
principi prioritari, e quindi la tutela a tutti i
costi del territorio, la salvaguardia e anche in questo emendamento chiediamo con
cadenza biennale - noi intendiamo tutelare la
ratio del decreto legislativo 152 e per questo
riteniamo importante l’accoglimento di
questo emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Mattei. Ne ha facoltà.
parlare
MATTEI, Assessore. Signor Presidente, per
non liquidare in maniera lapidaria, dico che è
chiaro che il giudizio è contrario perché la
valutazione sui tre anni è stata fatta anche
con gli uffici, i quali hanno un’esperienza
molto maggiore rispetto alla nostra sulla
necessità degli adeguamenti sia sotto
l’aspetto finanziario, sia sotto l’aspetto della
cadenza stessa del richiamare il cittadino o
chi per esso deve sottoporsi a nuovi e
ulteriori adeguamenti di questi oneri. E’
chiaro che poi è possibile cambiarlo anche in
fase successiva, ma ritengo che la stesura
della legge sia completa. Quindi parere
contrario.
PRESIDENTE. Con il parere contrario
dell’assessore Mattei, pongo in votazione
l’emendamento a pagina 44.
(Il Consiglio non approva)
L’emendamento a pagina 45 del consigliere
Battistoni è ritirato.
Prima della pagina 46 c’è il D1/1,
subemendamento dell’assessore Mattei, che è
stato
distribuito
questa
mattina,
sostanzialmente dice: “All’articolo 3, comma
4, dopo le parole “nonché degli impianti
fotovoltaici da realizzare sugli edifici” sono
inserite le seguenti: “ed agli impianti
fotovoltaici i cui moduli costituiscono
elementi costruttivi di pergole, serre, barriere
acustiche, tettoie e pensiline, regolarmente
autorizzate”, quelle che leggete nel testo
distribuitovi. Mi capite? Cioè, chi segue la
legge capisce? All’articolo 3, comma 4, dopo
le parole: “…nonché degli impianti
fotovoltaici realizzati sugli edifici...” sono
inserite le seguenti… il D1/1 che vi è stato
distribuito questa mattina
Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne
ha facoltà.
MATTEI,
Assessore.
Questo
subemendamento rispetto all’emendamento
che vorrebbe modificare l’articolo e quindi il
comma di legge contiene una aggiunta
relativa alla tipologia di pergole, serre,
barriere acustiche, tettoie e pensiline che
possono essere un supporto valido per
ampliare la capacità di raccolta energetica dal
fotovoltaico o comunque dal rinnovabile, ma
debbono essere regolarmente autorizzate per
non
soggiacere
al
procedimento
autorizzativo. Perché non vorremmo che si
confondesse l’esclusione dal procedimento
autorizzativo e quindi dal permesso a
costruire o l’atto necessario per fare queste
tipologie di interventi, si confondesse questa
autorizzazione come un tutt’uno. Cioè, è
possibile essere esclusi con una semplice
comunicazione a porre anche in maniera
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
sostanziale i pannelli fotovoltaici su queste
tipologie, ma debbono essere regolarmente
autorizzate...
(Interruzione di un consigliere)
“Regolarmente autorizzate” si riferisce in
maniera chiara agli elementi costituiti da
pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e
pensiline regolarmente autorizzate. E’ molto
chiaro e non si riferisce ovviamente agli
edifici che viceversa necessitano di permessi
a costruire a prescindere. Quindi qualsiasi sia
la fattispecie, qualsiasi sia il procedimento
amministrativo che porta alla realizzazione di
una pensilina, di una tettoia o di una serra,
una volta arrivata la regolare autorizzazione
secondo le procedure di legge, è sufficiente
una semplice comunicazione per apporre le
celle fotovoltaiche. Quindi è impensabile che
si possa equivocare che con una semplice
comunicazione si costruisce pensilina, serra e
fotovoltaico.
PRESIDENTE. Grazie. Mi sembra a tutela
del procedimento amministrativo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente.
All’articolo 3, comma 4, dopo le parole
“nonché agli impianti fotovoltaici da
realizzare sugli edifici” si aggiunge “e dagli
impianti
fotovoltaici
i
cui
moduli
costituiscono elementi costruttivi di pergole,
serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline
regolarmente autorizzate”. Cioè, ci sono degli
emendamenti che sono stati respinti perché si
sosteneva esistessero leggi che già
consentivano una tutela, una salvaguardia.
Ora ci sono degli emendamenti che al
contrario sembrano dire o delle cose scontate
o delle cose che vogliono specificare
questioni non propriamente chiare.
Il fatto che si applicano ai progetti di
impianti alimentati da fonti rinnovabili con
potenza nominale, eccetera, da realizzare
sugli edifici e agli impianti fotovoltaici che si
possono fare… rimane poco chiaro il fatto
del perché bisogna scrivere che “sulle
pergole”, “sulle serre”, eccetera, ci debbano
essere... A parte che non si capisce l’utilità di
mettere dei pannelli fotovoltaici su una serra,
ma questo forse perché è un mio limite di
comprensione, ma evidentemente c’è il
rischio, anche lì, di non salvaguardare
l’impresa agricola in ogni sua forma, dove si
dicono le cose che seguono…
(Interruzione di un consigliere)
No, veramente io non sto dicendo “no”
all’emendamento dell’assessore, è che non
mi è veramente chiara la finalità con cui
vengono inseriti questi elementi costruttivi
degli impianti fotovoltaici anche sulle
pergole, sulle serre, eccetera. Veramente, non
capendola, proprio perché non è chiara, forse
avrebbe
meritato
un
qualche
approfondimento in più. Il voto del gruppo
radicale sarà contrario proprio per la mancata
chiarezza delle questioni che attengono a
questo emendamento presentato dalla Giunta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, avendo
letto al volo questa cosa, mi incuriosiva e mi
stimolava, nel senso che credo che una
politica che riguardi il tema del fotovoltaico e
dell’ampliamento di questa fonte energetica
nella nostra regione è importante e mi sembra
che possa essere sviluppata soprattutto negli
aspetti dell’autoproduzione della piccola
dimensione per l’autosufficienza energetica.
Quindi mi sembrava che l’emendamento
cogliesse invece una possibilità in più in
questa direzione. Forse la genericità dei
termini usati, nel senso che una pergola come
può essere trasformata? Io ho in mente, non
so, un filare di vigna, mentre la serra si
capisce, la pensilina, la tettoia, una legnaia
che ha una tettoia dove c’è la legna
autorizzata, regolare, eccetera, se si mettono
quattro pannelli fotovoltaici, secondo me,
sopra
produce
quell’autosufficienza
energetica in quel settore. Quindi magari per
la non chiarezza e per non aver, per colpa
mia ovviamente, potuto seguire bene
Atti consiliari
33
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
l’insieme della proposta di legge, dichiaro un
voto di astensione su questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nieri. Ne ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Signor Presidente, chiedo
proprio una frazione di secondo di attenzione
da parte dell’assessore. In realtà...
(Interruzione del consigliere Storace)
Con l’assessore, sì, perché questo qui,
collega Storace, è un emendamento
dell’assessore...
PRESIDENTE. Un attimo, consigliere Nieri.
Prego.
NIERI (Sel-V). Chiedevo l’attenzione
dell’assessore
dando
per
scontata
l’attenzione, sempre molto alta dell’Aula, per
questo, collega Storace, ho chiesto quella
dell’assessore che era un attimo distolta da un
collega. Perché l’argomento è di particolare
rilievo, lo dico al collega Bernaudo, lo dico
sinceramente, non credo molto in questa
legge perché tutto ciò che tende dietro una
parola magica, che è quella della
semplificazione, quando parliamo di materie
delicate, e tutta la parte del dibattito fino
adesso ha dimostrato la delicatezza
dell’argomento, ecco mi spavento.
Su questo, assessore, lei ha spiegato e ha
capito qual è la preoccupazione di alcuni
colleghi. Credo che la formulazione...
siccome è chiaro di che cosa parliamo, che
attraverso la richiesta di coprire una pergola,
una barriera, una tettoia si definisce una
precondizione per un abuso. Di questo
parliamo, no? Questo lo dico io. Allora,
assessore Mattei, siccome lei è l’assessore
all’ambiente deve avere più attenzione e più
preoccupazioni di un semplice consigliere
perché siamo in Italia, siamo in Regione
Lazio e siamo a Roma, per cui è facile avere
la preoccupazione che si può determinare una
condizione di abuso!
Siccome lei qui utilizza le parole
“regolarmente autorizzate”, io le sottopongo,
solo proprio come un minimo di ulteriore
precauzione, se le parole esatte non sono
“precedentemente autorizzata”. Perché noi
potremmo determinare la condizione che il
“regolarmente autorizzate” fa riferimento al
posizionamento dei pannelli fotovoltaici.
Io le sottolineo una preoccupazione,
siccome lei nella spiegazione che ha dato ha
capito perfettamente qual è la preoccupazione
sollevata da alcuni colleghi, forse gli uffici ci
possono aiutare a rendere più cogente
l’articolo se, come lei ha dichiarato, c’è
un’attenzione a evitare che il posizionamento
dei pannelli fotovoltaici può comunque
precostituire alcune condizioni qualunque
siano.
Forse c’è bisogno pure dei tecnici per
utilizzare una parola adeguata, almeno
“precedentemente autorizzate” ci garantisce
il fatto che la tettoia è già stata autorizzata.
PRESIDENTE. Mi pare di capire che
l’assessore è d’accordo. Se il Consiglio è
d’accordo noi sostituiamo la parola
“regolarmente”
con
“precedentemente
autorizzate”, va bene?
Allora, accogliamo la richiesta del
consigliere Nieri e ringraziamo l’assessore
per aver colto questa delucidazione, quindi
pongo in votazione il subemendamento D1/1,
ma al posto di “regolarmente” le parole esatte
sono “precedentemente autorizzate”. In sede
di coordinamento formale verrà aggiustato il
testo.
Pongo in votazione il D1/1…
(Interruzione del consigliere Peduzzi)
Consigliere Peduzzi, ha parlato un minuto
fa!
(Interruzione del consigliere Peduzzi)
No, e va bene così!
Pongo in votazione… per piacere!
(Interruzione del consigliere Peduzzi)
Ah, prima ha detto che si asteneva, adesso
vota a favore, giusto! Prego.
Atti consiliari
34
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
PEDUZZI (Fds). Grazie, diciamo che gli
interventi dei colleghi, dell’assessore e questa
soluzione che ha sviluppato una discussione
di merito mi ha convinto sotto questo aspetto
e voto favorevolmente.
PRESIDENTE. Pongo in votazione il
subemendamento D1/1 così come modificato.
sul quale c’è un emendamento Del Balzo,
Cappellaro, Bonelli, Foschi, Astorre e altri.
Giusto, assessore?
Cominciamo con il primo emendamento a
pagina 50 dei consiglieri Tedeschi, Maruccio,
Bucci, Colagrossi,Rodano, dove si vuole
eliminare...
(Interruzione della consigliera Tedeschi)
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Decade
quindi
perché
assorbito
l’emendamento a pagina 46 del consigliere
Bernaudo.
Emendamento a pagina 47 dei consiglieri
Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi,
Rodano. Mi pare che ci sia il parere
favorevole dell’assessore.
Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne
ha facoltà.
MATTEI, Assessore. Siccome è stato
richiamato il coordinamento formale vorrei
dire, Presidente, che è necessario che proprio
in coordinamento formale la parola “legge”,
al comma 2 dell’articolo 3, quindi sugli oneri
concessori, gli oneri istruttori, ne abbiamo
parlato prima, “ai provvedimenti di cui alla
presente legge” debba essere modificato con
“di cui al comma 1”, perché in realtà gli oneri
accessori di cui si parla sono quelli del
comma 1 e non ci deve essere possibilità di
equivoco, che è triennale o biennale rispetto
ad altro.
PRESIDENTE. Con questa precisazione,
pongo in votazione l’emendamento a pagina
47 della consigliera Tedeschi e altri con il
parere favorevole dell’assessore.
E’ ritirato dalla consigliera Tedeschi. E’
ritirato pure l’emendamento a pagina 51 dei
consiglieri Tedeschi, Maruccio, Bucci,
Colagrossi, Rodano…
(Interruzione di un consigliere)
In generale sì, volevo capire la posizione
dell’assessore, che mi pareva in passato era
positiva, sull’emendamento Del Balzo,
Cappellaro...
(Interruzione di un consigliere)
Calmi! Calmi! Calmi!
Questi emendamenti decadono perché la
competenza è tornata alle Province.
Allora gli emendamenti decadono tutti…
(Interruzione del consigliere Berardo)
Poi le do la parola, consigliere Berardo,
non si preoccupi, gli emendamenti decadono
tutti perché la competenza è tornata alle
Province e quindi non c’è motivo - giusto
assessore Mattei? - di tenere in piedi questi
emendamenti.
Quindi gli emendamenti alle pagine 50, 51,
52 e 53 si intendono ritirati e decaduti.
Articolo 4:
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Pongo in votazione l’articolo 3 così come
modificato dagli emendamenti approvati e
con le precisazioni dell’assessore Mattei.
(Il Consiglio approva a maggioranza)
Passiamo all’articolo 4. Qui mi pare che il
problema riguardi la lettera c) dell’articolo 1
Art. 4
(Abrogazioni e disposizioni transitorie)
1. Sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) all’articolo 1 della legge regionale 11
agosto 2008, n. 14, i commi da 19 a 22
relativi ai procedimenti di VAS e di VIA
di competenza regionale;
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
b) il comma 2 dell’articolo 46 della legge
regionale 6 giugno 1999, n. 6 relativo
all’autorità competente in materia di
VIA;
c) l’articolo 103-bis della legge regionale
6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione
delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del
decentramento amministrativo) relativo
alle autorità competenti al rilascio
dell’AIA.
2. Le disposizioni di cui all’articolo 2 si
applicano ai procedimenti in corso alla data
di entrata in vigore della presente legge.
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo.
Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente,
prima mi ero interrotto chiedendo se ci
fossero degli emendamenti, ma mi sbagliavo,
mi confondevo, la questione era proprio
relativa all’articolo 4. Allora, io chiedo che si
possano votare per parti separate il comma 1
e il comma 2.
Lo dico nella discussione generale
dell’articolo 4 perché l’articolo 4 dice, al
comma 1, lettera a): “sono abrogate le
seguenti disposizioni: l’articolo 1 della legge
regionale 11 agosto 2008, n. 14, i commi da
19 a 22 relativi ai procedimenti di VAS e di
VIA di competenza regionale”. Noi
aboliamo, votando questo articolo, questi
commi.
Allora immagino che i colleghi in questo
momento non abbiano sotto mano quello che
stanno per abrogare e che lo stesso Consiglio
avrà approvato in passato.
Cosa dicono i commi 19, 20, 21 e 22? Li
leggo nelle prime due righe: “In attesa della
legge regionale di disciplina della valutazione
ambientale strategica, VAS, e della
valutazione di impatto ambientale, VIA, per i
procedimenti di VAS e di VIA di competenza
regionale si applica quanto previsto dalla
parte seconda…”, ecc., c’è uno schema di
applicazione della VIA e poi ci sono altre
spiegazioni al comma 20: “L’autorità
regionale competente in materia di VAS è
individuata nella struttura regionale di cui
all’articolo 26” eccetera, eccetera, in attesa
che ci sia una legge regionale di disciplina di
valutazione ambientale, in attesa di quella ci
sono questi quattro commi.
Allora io mi chiedo, ma voi volete abrogare
questa parte perché avete fatto una legge che
in realtà interviene sulla VIA e sulla VAS,
che supera questa legge così come è scritta?
Ecco, se così è, non è avvenuto tramite
questa proposta di legge, quindi mi chiedo se
la proposta che vi faccio e che faccio ai
colleghi non sia da valutare relativamente
alla lettera a) del comma 1.
Lo dico perché altrimenti il “votificio” che
rischiamo di essere va a votare una cosa
senza sapere cosa si va a votare! E siccome
quello che si va a votare è l’eliminazione di
regole che sono poste sulla base dell’attesa di
una legge regionale che nel frattempo non è
intervenuta, a meno che non mi sia perso
qualcosa, allora io chiedo Presidente - e lo
dico nella discussione generale dell’articolo 4
- che si possa votare per parti separate, se gli
uffici lo ritengono, eliminando la lettera a), e
quindi si vota per parti separate, o altrimenti
il comma 1 per intero e il comma 2.
C’è una questione che attiene l’abrogazione
di diverse disposizioni di legge.
Io credo e spero di essere stato chiaro,
spero che tale questione possa essere discussa
anche da chi la propone e ci dica perché
dobbiamo abrogare delle parti di leggi che ci
dicono che stiamo attendendo una legge sulla
VIA e sulla VAS, che nel frattempo non mi
sembra sia intervenuta, con questa legge.
Grazie.
PRESIDENTE. Solo una cosa. Poi
naturalmente sentiamo l’opinione dell’Aula.
E’ a tutela della dignità dell’Aula, consigliere
Berardo. Insomma, se sulla legge Bernaudo,
che è da due mesi che discutiamo, siamo ad
un “votificio” no! Cioè se c’è una legge che
abbiamo sviscerato in tutte le maniere e in
tutte le salse, ci abbiamo fatto dibattiti e
quant’altro, insomma questa è una legge
abbastanza digerita dal Consiglio, non è
proprio un “votificio”. Poi ogni volta
dobbiamo dire che questo è un “votificio”,
Atti consiliari
36
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
questa volta abbiamo discusso in maniera
seria e concreta, per molte sedute, questa
legge, molti emendamenti sono stati accolti.
Ora, sull’articolo 4 c’è qualcun altro vuole
intervenire, o andiamo a votazione prima di
aver sentito il consigliere Berardo se intende
accedere alla richiesta testé...
(Interruzione di un consigliere)
La richiesta è votare per parti separate il
comma a) rispetto ai commi b) e c). E’
giusto, consigliere Berardo?
(Interruzione del consigliere Berardo: “Sì”)
Dunque, comma 1, lettera a) e poi comma
1, lettere b) e c), e comma 2…
(Interruzione di vari consiglieri)
Calmi, questa è la richiesta. Calmi, calmi!
Ha chiesto di parlare il consigliere Storace.
Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Vorrei capire, Presidente,
se noi dobbiamo far decidere all’Aula se una
richiesta di votazione per parti può essere
effettuata o no. Io credo che sia un diritto del
consigliere. Il consigliere ha posto questa
questione.
Ora siccome le argomentazioni che ha
messo in campo non sono liquidabili con una
alzata di spalle, io chiedo all’assessore di
farci capire cosa vuol dire questa abrogazione
di norme.
Mi dispiace, Berardo, di non aver colto
tanta attenzione da parte sua su questo
articolo che è sfuggito anche a me in
Commissione, dove abbiamo lavorato spalla
a spalla con altri colleghi e potevamo cercare
di capire di che si trattava. Adesso scopriamo
questa cosa, fa parte delle regole del gioco, e
lei ne ha approfittato in Aula, a me ha colpito
questa
osservazione,
vorrei
capire
dall’assessore, se ci degna della sua
attenzione, se è vero che stiamo
sostanzialmente abrogando parti importanti
di VAS e VIA. Questo mi pare di aver capito.
Non essendoci emendamenti, ecco perché
ho chiesto sul Regolamento, ci deve essere
un momento di discussione e di chiarimento
su questa questione. Perché se si va a
votazione per parti separate poi rischia di
creare dei problemi.
PRESIDENTE. Gli emendamenti su questa
lettera a) non c’erano. Erano solo sulla lettera
c) del comma 1.
Dipende dal Presidente del Consiglio se
porre in votazione o no per parti separate.
Naturalmente io volevo ascoltare l’Aula, e ha
fatto bene il consigliere Storace a chiedere
anche all’assessore che è presente, per poter
decidere se votare per parti separate o no.
Naturalmente io sentirei l’assessore e poi
anche un accenno dal consigliere Bernaudo.
Se è del caso votiamo per parti separate. Però
fatemi sentire un attimino.
Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne
ha facoltà.
MATTEI, Assessore. Degli emendamenti che
sono stati ritirati, quelli relativi alla
soppressione - che adesso non riesco a
trovare - della lettera c) e anche delle lettere
b) ed a), che avevo tra le mani, eccoli qua,
uno chiedeva la soppressione del comma 1
dell’articolo 4, un altro chiedeva sempre la
soppressione del comma 1, quindi le lettere
a), b) e c), un altro chiedeva la soppressione
della sola lettera c) e un altro della sola
lettera c). Comunque ce n’erano due che
chiedevano la soppressione dell’intero
comma 1.
Per essere molto precisi questa stesura, che
credo la Commissione abbia valutato,
comporta l’abrogazione dell’articolo 1 della
legge n. 14/2008 e dell’articolo 2 della legge
n. 46, che di fatto normano la procedura di
VIA e la procedura di VAS, oltre al 103bis
che norma l’AIA. Questa abrogazione, nella
ratio, ritengo, della stesura della norma,
segue al fatto che all’articolo 1 di questa
legge è stata inserita una fattispecie, una
specifica che dice quali sono le autorità
competenti rispetto a VIA, VAS e AIA e
rimanda, invece che alla normativa regionale
14/2008 e 46/1999, rimanda tutto alla
normativa nazionale, cioè alla 152. Questo
Atti consiliari
37
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
chiaramente
il
proponente
Bernaudo
certamente lo avrà approfondito in maniera
più diffusa.
E’ evidente che noi andiamo ad intaccare
un articolato normativo regionale presente in
due leggi, una del 1999 e una del 2008,
rimandando, per quello che non viene inserito
in questa legge, alla legge nazionale. E’ una
scelta che è stata studiata dal giuridico e, in
questo modo, ha una sua tenuta da un punto
di vista giuridico. Se procedessimo
all’abrogazione di questi tre commi, quindi di
queste tre lettere del comma 1, ci
ritroveremmo in una situazione che andrebbe
riponderata da un punto di vista normativo.
Questa è una situazione ponderata e ritengo
anche migliorabile certamente, ma che ha
sicuramente
tutte
quelle
tutele
sull’applicazione complessiva di VIA, VAS e
AIA.
Se facciamo un’abrogazione di questo
comma, la situazione da un punto di vista
giuridico non credo sia più ponderata, perché
dovremmo andare a ricercare quali parti delle
leggi vivono e quali parti invece sono escluse
dalla proposta di legge 153, che è in
votazione.
Ritengo che a questo punto della votazione,
avendo lavorato il giuridico, avendo
verificato una proposta che conteneva
l’abrogazione permettendo di accorpare in
questa legge una parte, ma non tutto ciò che
norma VIA, VAS e AIA, e rimandando per
ciò che non viene normato alla normativa
nazionale, usciamo con questo voto, così
com’è, con una situazione ponderata.
Qualsiasi modifica in questo momento
ritengo che debba essere valutata sotto il
profilo giuridico, perché si potrebbero creare
dei vuoti normativi che ad oggi non
sapremmo come affrontare.
Quindi, pur comprendendo che è materia
giustamente da rivedere, non mi sento di
poter dare un parere favorevole ad abrogare
questi commi attraverso l’emendamento, ma
non possiamo neanche discutere di
un’approvazione con votazione separata
perché in realtà questo è un articolo che
compone la legge. Quindi non so perché il
consigliere Berardo chiede una votazione
separata dei due commi, credo che questo sia
un unicum ponderato dall’Ufficio legislativo,
per quello che è dato sapere, e credo che sia
la certezza, così com’è è ponderata. In altri
modi io non garantisco sulla fluidità
giuridica.
PRESIDENTE. Consigliere Storace, l’ha
convinta l’assessore Mattei?
Ha chiesto di parlare il consigliere
Bernaudo. Ne ha facoltà.
BERNAUDO (Pdl). Signor Presidente, anche
per cercare di avere la maggiore convergenza
possibile e per completezza, all’articolo 1
della legge si precisa in modo chiaro quali
sono le norme che si intendono inserire, quali
sono le autorità competenti, quali sono i
procedimenti di valutazione relativi…
(Interruzione del consigliere Storace)
Quelli previsti all’articolo 1, Presidente
Storace. Quindi basta rileggere l’articolo 1
per capire il senso della legge, così come
rimodulato dagli emendamenti.
L’articolo 4, quindi, tende ad abrogare tutte
quelle norme che in alcun modo è possibile
prevedere in altre norme e dà, in questo
modo, completezza alla legge. Ecco perché è
fondamentale approvare l’articolo 4.
PRESIDENTE.
l’articolo...
Pongo
in
votazione
(Interruzione di vari consiglieri)
Avevo chiesto se eravate d’accordo!
Scusate.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di
voto, sull’articolo 4, la consigliera Valentini.
Ne ha facoltà.
VALENTINI (Pd). Per dichiarazione di
voto?
PRESIDENTE. A questo punto,
dichiarare il voto sull’articolo 4.
VALENTINI
(Pd).
Io
volevo
deve
prima
38
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
intervenire per poi fare la dichiarazione di
voto.
PRESIDENTE.
Siamo
in
fase
dichiarazione di voto sull’articolo 4.
di
VALENTINI (Pd). Ho dei dubbi.
PRESIDENTE. Siccome non ci sono
emendamenti si parla per dichiarazione di
voto.
VALENTINI (Pd). Sulla questione sollevata
dal collega Storace, che condivido, quella di
farci capire meglio e sulle risposte non ho le
idee chiare. Mi pare che l’Aula non sia in
grado di votare una proposta di legge che, mi
pare, nel suo percorso si è un po’
impasticciata anche se l’assessore ha usato un
termine come per dire che si farà, in qualche
modo, “ai confini di”.
Mi pare che tutto quello che è stato inserito
nelle normative, legandole alle normative
nazionali, abrogando alcune competenze su
procedure importanti, perché qui parliamo di
VIA, di VAS, come dire, su queste procedure
mi pare che il percorso, a meno che qualcuno
non me lo possa chiarire meglio, io purtroppo
non sono stata in Commissione perché non
c’ero ancora, e quindi la proposta di legge è
stata discussa quando io non c’ero, però mi
pare che non ci siamo.
Corriamo il rischio di andare a votare una
proposta di legge che può essere oggetto di
qualunque ricorso di qualunque cittadino o
ente.
Io comunque non mi sento soddisfatta.
(Interruzione del consigliere Fiorito)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Storace. Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Presidente, il consigliere
Fiorito ha ragione. C’è stato un grande
lavoro, ahimè io non me ne sono accorto,
collega Fiorito, e vorrei evitare che a
confusione si aggiunga confusione perché io
di leggi ponderate è la prima volta che ne
sento parlare!
A me è capitato, mi dispiace per
l’opposizione, di fare per cinque anni il
Presidente di questa Regione, e c’è stato un
grande dibattito sul federalismo, sulla
legislazione che doveva scendere verso il
territorio, qui noi andiamo ad abrogare norme
regionali, una fatta sotto l’Amministrazione
Badaloni, una sotto l’Amministrazione
Marrazzo e quindi non c’è nemmeno un
principio di fatto personale, vorrei dire,
Presidente Astorre. Andiamo a normare VIA
e VAS secondo una legge nazionale. Già
questo a me qualche problema lo crea.
In questo articolo 1 - lo dico al collega
Berardo perché so la passione con cui sta
seguendo questa norma e le assicuro che
vogliamo una legge fatta bene - abbiamo già
tolto, rispetto all’articolo 1 come è uscito
dalla Commissione, la competenza delle
Regioni. Allora, le Regioni non ci sono più,
la competenza passa alle Province che
abbiamo deciso tutti di abrogare, la Regione
devolve la sua legislazione allo Stato, cioè al
contrario di quello che si dovrebbe fare, io
non ci sto capendo più nulla!
Allora per solidarietà con il carissimo
collega Bernaudo posso pure approvarlo
tanto la multa non me la fa nessuno, ma
siamo sicuri che non facciamo un danno? Lo
dico anche a costo di far ritardare la
discussione e l’approvazione della legge che
ho l’onore di aver firmato per primo, quella
su Roma.
E’ necessario farlo subito? Manca un solo
articolo, questo voglio dire, non è meglio
verificare con il Legislativo se questa cosa
può essere corretta? Per stare tutti tranquilli.
Non credo che succeda nulla, non credo che
ci siano infarti! Poi se bisogna approvarla per
forza la approviamo. Però credo che
dobbiamo evitare errori quando scriviamo le
leggi, perché le leggi riguardano la vita delle
imprese e delle persone, e su questo non
possiamo permetterci di fare cose che non
vanno bene.
PRESIDENTE. Prima di dare la parola al
consigliere Zaratti, debbo dire che come
consigliere regionale io condivido molto di
quello che ha detto il consigliere Storace,
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
però come Presidente dell’Aula debbo dire
che l’assessore Mattei quando ha parlato era
presente anche l’Avvocatura regionale e
questa norma tiene da un punto di vista
legislativo. Gli uffici hanno assicurato
all’assessore e a me che la norma tiene…
(Interruzione di un consigliere)
Ho capito, anche tante leggi fatte nella
precedente
Amministrazione
furono
impugnate e abrogate dal Governo. Questa
legge tiene e questo ci è stato assicurato dagli
uffici. Diversa è la valutazione politica, ma
quella attiene alla discrezionalità del voto. Da
un punto di vista normativo tiene.
Ha chiesto di parlare il consigliere Zaratti.
Ne ha facoltà.
ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, non ho
dubbi che la norma dal punto di vista
giuridico possa tenere, però mi pare che il
ragionamento che faceva il collega Storace
fosse un ragionamento a più ampio spettro.
Il collega Storace diceva che nel momento
in cui rivendichiamo il ruolo della Regione,
con questa legge fondamentalmente da una
parte deleghiamo alle Province, dall’altra
riassorbiamo completamente la normativa
nazionale e abroghiamo la normativa
regionale. Se questo sia utile alla nostra
Regione non si sa.
Domandava il collega Storace: stiamo forse
facendo uno sbaglio? Stiamo facendo un
errore? Stiamo facendo una cosa che va a
svantaggio della nostra Regione, in buona
fede?
La domanda che vorrei fare io è un’altra:
stiamo facendo qualcosa che serve? Perché io
dico sinceramente che a fronte di questa
questione delle energie rinnovabili, del
fotovoltaico e quant’altro, quello che stiamo
facendo non serve assolutamente a nulla, non
servirà dare un incremento alle energie
rinnovabili, perché la nostra Regione, come è
noto a tutti, è una Regione che dal punto di
vista normativo dà l’iter più veloce e più
spedito a tutti coloro che vogliono investire
in questo settore, come dimostrano i numeri
realizzati in questi anni. Gli investitori
ritengono che nel Lazio si investa nelle
energie rinnovabili con grande facilità perché
le norme sono sufficientemente snellite.
Siccome viviamo in una fase nella quale
economicamente dare incremento a questo
settore può essere determinante perché può
creare posti di lavoro e può dare ossigeno alle
piccole e medie imprese, magari è necessario
fare altro!
Allora io penso che di fronte a una
situazione nella quale c’è una confusione
rispetto al ruolo della Regione su questo
tema,
recuperando
completamente
il
ragionamento del collega Storace, a fronte
del fatto che presumibilmente non è questo
l’intervento che serve per dare ulteriore
sostegno alle imprese che vogliono investire
nelle energie rinnovabili, forse francamente
un approfondimento andrebbe fatto.
Non è che noi dobbiamo approvare le leggi
purché sia. Poi se si vuole approvare,
siccome io penso che sia poco utile, può darsi
che sia dannosa e sicuramente non è utile, se
l’Aula vuole procedere, proceda, però la
riflessione è del tutto ragionevole farla da
questo punto di vista.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo
4..
(Interruzione del consigliere Fiorito)
Poi abbiamo il dibattito sulla legge, non
succede nulla. State calmi!
Consigliere Fiorito, si metta seduto e stia
zitto…
(Interruzione del consigliere Fiorito)
Dopo. Consigliere Fiorito, se mi fa finire
non c'è bisogno che salti dalla sedia si metta
a strillare. Stavo spiegando al consigliere
Berardo che il richiamo al Regolamento è
“legittimissimo”, ma siccome ho chiamato la
votazione e non me lo poteva chiedere prima,
dopo, nella discussione della legge, le do la
parola per richiamo al Regolamento. Con
calma…
(Interruzione del consigliere Berardo)
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
No, non gliela do. Dopo che ho ascoltato,
lei me l’ha chiesta…
sulla votazione della legge.
Dichiarazioni di voto
(Interruzione del consigliere Berardo)
Calma! Lei me l’ha chiesta, io ho ascoltato
l’Aula, ho ascoltato l’assessore, ho ascoltato
tutti, non concedo la votazione per parti
separate.
Lei ha diritto di chiederla, ma io non l’ho
respinta subito…
(Interruzione di un consigliere)
No, non posta ai voti. Dipende dal
Presidente, leggetevi l’articolo 68, non è
posta ai voti per parti separate...
(Interruzione di vari consigliere)
Non si pone ai voti in base all’articolo 68,
comma 2.
Pongo in votazione…
(Interruzione di un consigliere)
Per piacere, l’ho letta. Vi giuro che l’ho
letta…
(Interruzione di un consigliere)
Non l’ho capita?
(Interruzione del consigliere Fiorito)
Consigliere Fiorito, si metta seduto…
(Interruzione del consigliere Fiorito)
Si metta per piacere seduto!
Pongo in votazione l’articolo 4.
(Il Consiglio approva)
Ora, è decaduto l’emendamento dei
consiglieri Foschi e Astorre a pagina 55,
prima di porre in votazione la legge nel suo
complesso per appello nominale do la parola
per il dibattito generale. Quindi, consigliere
Berardo, interviene per il dibattito generale
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Berardo. Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente.
Mi scuso se ho usato parole irriverenti con
lei ma...
PRESIDENTE. Mi scusi, ma mi sono
sbagliato. Si interviene per dichiarazione di
voto sulla legge in generale, non per dibattito
generale.
BERARDO (LBP-Fe). Mi scusi se ho usato
parole irriverenti ma erano veramente a mo’
di battuta, visto che lei diceva di aver letto il
comma 2 dell’articolo 68, allora io lo volevo
condividere oltre che con lei anche con i
colleghi, perché allora quest’Aula scopre che
il comma 2 dell’articolo 68 non consente più
la votazione per parti separate per chi ne
faccia richiesta, perché l’unico limite posto
dal comma 2 dell’articolo 68 era se fossero in
questione schemi, tabelle, eccetera, e non si
poteva votare per parti separate, oppure nel
caso in cui, e ci sono gli ambiti di esclusione
per la votazione per parti separate, e questi
ambiti di esclusione non prevedono la scelta
insindacabile del Presidente. Cioè, le clausole
per cui non è possibile fare questo sono
scritte, ma non è scritto che non è possibile se
il Presidente non lo dà.
Allora visto che abbiamo appena votato
l’abrogazione di parte di leggi regionali che
ci consentivano di avere, in attesa di una
legge su VIA e VAS, la possibilità di avere
delle norme votate da questo Consiglio
regionale, un consigliere ha chiesto di poter
votare per parti separate argomenti che siano
suscettibili di essere distinti, e io vi ho fatto
vedere quanto stessimo parlando di altre cose
inserite nel comma 1, lettera a), cioè in un
piccolo buchino della legge si poteva vedere
una grande legge che veniva abrogata, io ho
chiesto di poter votare per parti separate. E
non capisco ancora perché, Presidente, lei
non mi ha concesso di poter votare per parti
Atti consiliari
41
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
separate l’articolo 4, comma 1, lettera a).
Ripeto: “Quando il testo da mettere ai voti
contenga più disposizioni o si riferisca a più
argomenti o sia comunque suscettibile di
essere distinto in più parti aventi ciascuna un
proprio significato - e abbiamo dibattuto sul
significato logico di quel comma - ed un
valore normativo, può essere richiesta la
votazione per parti separate”. Questa non è
ammessa non quando lo decide il Presidente,
questa non è ammessa quando si tratti, e qui
ci sono le esclusioni, di elenchi o tabelle che
fanno parte integrante di provvedimenti
legislativi riguardo ai quali possono essere
proposti emendamenti alle singole voci.
Ora siccome lei ha preso una decisione in
contrasto con il Regolamento, cosa vuole che
le dica rispetto alla legge? Che abbiamo
votato una legge che abroga delle parti di
norme già presenti nel Consiglio regionale e
lei non mi ha consentito neanche di poter dire
perché votavo contro quella parte
dell’articolo 4 e non votavo contro l’altra
parte dell’articolo 4. E non si è proprio capita
la logica della sua decisione, mi permetta
Presidente.
Detto questo, e spero che sia oggetto anche
di una Giunta per il Regolamento, l’ennesima
Giunta che si fa per capire quello che è scritto
chiaramente sul Regolamento, visto che le
parti potevano essere divise tranquillamente e
c’era stata una discussione in merito, riparlo
di tutta la legge in generale visto che sono
intervenuto e sono stato relatore di minoranza
di questa legge, non perché la legge
Bernaudo non avesse degli spunti che
potevano essere condivisi, il tentativo di
favorire l’utilizzo di impianti fotovoltaici o
l’aumento, insomma c’era una direzione di
principi che potevano trovarci concordi, i
miei interventi sono stati dettati soprattutto
per non far cadere nell’anonimato questa
legge che ha pur i suoi meriti.
I demeriti che ha però, Presidente, sono
quelli che abbiamo tentato di evidenziare in
alcuni emendamenti, cioè gli ambiti di
esclusione, un po’ come quegli ambiti
dell’articolo del Regolamento che ho
poc’anzi richiamato e che lei non mi ha
consentito di utilizzare. Quegli ambiti di
esclusione non ci sono in questa legge. E
sugli ambiti di esclusione, visto che
l’assessore è intervenuto più volte nel dire
“perché dobbiamo mettere vincoli”, “perché
dobbiamo mettere vincoli”, la risposta è che
se non mettiamo vincoli e facciamo come se
nulla fosse è inutile presentarsi in Consiglio
regionale a creare regole, che siano regole di
libertà certo, non siano regole burocratiche
quelle che impediscono oggi alla gran parte
del settore non solo del fotovoltaico ma delle
imprese di poter intraprendere il loro
esercizio e la loro attività a causa di norme
incomprensibili e che impediscono appunto
di poter far vivere nuove imprese, eccetera.
Ma le questioni che attengono a questa legge,
e abbiamo tentato di dirlo, corrispondono alla
volontà di togliere qualsiasi regola per degli
impianti che vanno da 1 a 1,3 megawatt di
potenza. Un’inezia, si può dire, e
probabilmente la legge nazionale, anche
individuando 1 megawatt o 1,3 megawatt
come possibilità per le regioni di aumentare
quella percentuale, in effetti non cambia di
tanto. Non cambia di tanto però se non si va a
guardare tra gli articoli e tra le righe della
legge, quando gli impianti fotovoltaici non è
che occupano 1 megawatt o 1,3 megawatt,
ma quando gli impianti fotovoltaici occupano
metri quadrati, che non sono megawatt
semplicemente, quei metri quadrati incidono
sul territorio, quello di Rieti, quello di Latina,
quello dell’Agro Pontino o della Campagna
romana.
Ecco, in tali ambiti come si favorisce
l’agricoltura? Consentendo che, invece di
coltivare campi o di salvaguardarli da distese,
come abbiamo denunciato rispetto alla
questione dell’impianto di Colleferro, distese
che possono arrivare al limite dei parchi?
Non ci sembrava il caso. Abbiamo tentato di
individuare delle motivazioni per cui, fatte
salve le leggi che salvaguardano quelle parti
di territorio, si trovasse ancora un altro
spazio, regola che dà il Consiglio regionale
rispetto a quella cosa, per cui da una parte
aumenta e dall’altra individua delle precise
regole.
Ora, quelle regole erano per salvaguardare
il territorio, l’ambiente, i parchi e le fasce di
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
rispetto, così come previste dalle leggi, dando
una regola. Questa regola in più non si è
voluta dare, si è invece preferito una regola in
meno, appunto, non abbiamo tolto
burocrazia, abbiamo tolto regole che
riguardano
soprattutto
il
rispetto
dell’ambiente. Avremo in futuro, come
abbiamo avuto oggi un debito pubblico, un
futuro che è già presente, un debito ecologico
che già vediamo in altre zone d’Italia e che
abbiamo conosciuto anche direttamente negli
ultimi tempi.
Il mio gruppo ovviamente voterà contro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Bernaudo. Ne ha facoltà.
BERNAUDO (Pdl). Signor Presidente,
ringraziando ovviamente l’Aula di questa
lunga discussione e la sua conduzione, i
colleghi di maggioranza e anche i colleghi di
opposizione, nonché il relatore di minoranza
che comunque ha alimentato il dibattito,
vorrei soffermarmi soprattutto su un nodo di
questa legge, e cioè sulla vincolistica.
Debbo necessariamente smontare in toto le
varie argomentazioni che da alcuni colleghi
sono state portate in quest’Aula rispetto ad
una eventuale deregulation in materia
vincolistica. Mi sono permesso quindi di
scrivere sei o sette punti che adesso vado a
leggere, proprio per rassicurare l’Aula e
rassicurare
soprattutto
i
colleghi
dell’opposizione sotto questo aspetto.
La Regione Lazio ha recepito le linee guida
nazionali adottando la delibera approvata
dalla Giunta il 19 novembre 2010. Le linee
guida dovranno essere applicate tenendo
conto anche delle nuove normative in materia
di procedura semplificata introdotte con il
decreto legislativo 28/2011, che detta altre
norme di dettaglio per far salvi i vincoli
ambientali e paesaggistici.
La procedura semplificata non significa,
quindi, piena deregulation, con il progetto
vanno rese le autorizzazioni previste dalle
vigenti norme in materia ambientale e
paesaggistica, l’autorizzazione paesaggistica
rimane in presenza del vincolo, l’aumento
della soglia del 30 per cento fa sì che la
soglia aumenti da 1 megawatt a 1,3
megawatt, ma prevede una soglia inferiore
per le aree vincolate. Ciò è previsto dal
decreto legislativo 152/1996, richiamato dalla
proposta di legge. In presenza di SIC e ZPS
si deve ridurre del 50 per cento la soglia.
Inoltre, abbiamo deciso di non aumentare la
soglia per i siti Natura 2000, ai fini di una più
efficace tutela dell’ambiente e del paesaggio.
Vale poi la pena ricordare che per il
termoelettrico è prevista una soglia di 50
megawatt, che peraltro abbiamo dovuto
togliere per intero su richiesta del collega
Bonelli e di altri colleghi di questa
maggioranza. Quindi posso continuare con
varie
argomentazioni
come
quella
dell’aumento della soglia per le linee
elettriche che si rende necessaria per
accogliere l’opera di semplificazione.
La prassi amministrativa ci dimostra che lo
screening per VIA per le tipologie di progetti
per cui chiediamo la semplificazione è una
perdita di tempo dato che per i progetti di
impianti fino al 2,5 - 3 megawatt, come ci
hanno confermato gli uffici, non è mai
richiesta la valutazione di impatto ambientale
perché non sono giudicati impattanti.
In sintesi, Presidente, questa proposta di
legge si è inserita anche politicamente in un
momento cruciale per il dibattito sull’energia,
che peraltro è un dibattito in continua
evoluzione perché quello che è vero oggi
domani potrebbero non essere più vero,
perché le tecnologie stanno andando avanti,
perché gli impianti si stanno riducendo,
perché ci sono ulteriori fonti ad energia
rinnovabile ad oggi ancora sconosciute e
inapplicate.
Quello che noi stiamo facendo oggi,
Presidente, approvando questa legge, è
semplicemente innanzitutto di dare una
risposta al referendum che i colleghi
dell'opposizione, come anche molti colleghi
della maggioranza, hanno sostenuto.
Io ovviamente non ero completamente
allineato, però bisogna adeguarsi anche
all’esito referendario che ha escluso il
nucleare da questo Paese. Allora che cosa
poteva fare il Consiglio regionale del Lazio
per dare una risposta politica a quel
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
referendum se non occuparsi di incentivare
l’utilizzo di fonti ad energia rinnovabile
inserendosi in una normativa concorrente con
lo Stato? Perché come i colleghi sanno
ovviamente la Regione non può fare quello
che vuole in materia di energia perché ha una
competenza concorrente con quella dello
Stato, e deve utilizzare quello che le leggi
nazionali mettono a disposizione delle
Regioni, cioè la possibilità di aumentare le
soglie del 30 per cento per andare in
procedura semplificata.
E non è vero quello che ha detto il collega
Zaratti che questa legge è inutile, perché
questa legge è stata presentata qualche mese
fa ed è venuto anche il TGR regionale alla
presenza di un esponente del GIFI il quale ha
detto che questa è una legge che invece è
molto ben vista anche dagli operatori del
settore, perché non si capisce il motivo per
cui si debba aspettare quindici mesi per avere
successivamente un responso positivo
rispetto all’applicazione delle fonti ad energia
rinnovabile come accade in questa Regione.
In Commissione ambiente, e ringrazio il
Presidente Carlino, è stato fatto un lavoro
importante anche sulla vincolistica, perché su
sollecitazione proprio del Presidente della
Commissione è stato introdotta l’esclusione
all’interno dei siti dei circuito Natura 2000, il
che ovviamente ha definitivamente, oltre alle
normative di carattere nazionale che mai
possono essere superate da una legge
regionale in materia di vincolistica, messo al
bando qualsiasi obiezione che questa legge
volesse applicare una deregulation in questo
particolare settore della nostra economia.
In più, che cosa stiamo facendo se non
semplificare?
Allargando
anche
il
ragionamento su quello che è attualmente un
problema che ha l’Italia, caro Presidente,
rispetto alle nostre leggi.
Questo è un Paese, Presidente, che ha
bisogno di semplificazione, ma questo non lo
dice il consigliere che sta parlando in questo
momento, questo ce lo chiede l’Europa e ce
lo chiede in tutti i settori dell’economia. E mi
sorprende, lo voglio dire, che proprio da quei
banchi, cioè dai banchi di chi per anni si è
battuto per semplificare e per dare regole
economiche di semplificazione oggi è venuto
il maggiore ostacolo all’approvazione di
questa legge.
Con queste argomentazioni, e ringraziando
anche il Presidente Storace per aver
comunque in qualche modo aiutato alla
maggior comprensione di questo testo,
chiudo il mio intervento.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Non le
ho applicato i cinque minuti per
dichiarazione di voto. Naturalmente si
capisce che vota a favore della legge a nome
del gruppo Pdl.
Ha chiesto di parlare il consigliere Carlino.
Ne ha facoltà.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
(ore 15,40)
CARLINO (Udc). Signor Presidente,
onorevoli colleghe e colleghi consiglieri,
come
Presidente
della
Commissione
ambiente e cooperazione tra i popoli ho
ritenuto subito valida la proposta di legge del
collega Bernaudo.
Nella relazione che ha fatto in
Commissione ho potuto appurare questa
validità e l’ho sostenuta fino in fondo. La
situazione ambientale ed energetica attuale
infatti ci obbliga a dirigere la nostra
attenzione sul campo delle energie
rinnovabili, ma per favorire la produzione di
energia pulita non bastano soltanto incentivi
economici, bisogna lavorare anche a livello
legislativo, andando a modificare articoli e
leggi
affinché
sia
agevolata
una
semplificazione della procedura normativa
per l’installazione degli impianti e per
velocizzarne così l’iter autorizzativo.
Questa proposta di legge è efficace proprio
in tal senso e tiene conto anche dell’impatto
ambientale, vedi area Natura 2000.
La modifica proposta dal collega Bernaudo
significa semplificazione amministrativa, in
sintonia con quelle che sono le richieste del
mercato e la crescente richiesta di energia che
deve essere fornita per non limitare lo
sviluppo, ma energia verde, senza aumentare
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
la spesa energetica legata ai combustibili
fossili e senza aumentare quindi l’emissione
di gas climalteranti.
Andiamo quindi nella direzione giusta,
come legislatori e cittadini, soddisfacendo la
crescente sensibilità ambientale della
cittadinanza, nel rispetto delle direttive
europee vigenti per il risparmio energetico,
per l’energia distribuita e lo sviluppo delle
fonti
rinnovabili,
consentendo
di
approfondirlo su quelli che realmente
possono incidere in maniera negativa
sull’ambiente. Tutto ciò, in aggiunta, non
graverà sul bilancio regionale.
Sono quindi personalmente soddisfatto
dalla proposta di legge ed esprimo il mio
voto favorevole e quello del gruppo dell’Udc
su questa legge.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Valentini. Ne ha facoltà.
VALENTINI (Pd). Signor Presidente, io
credo che, nonostante - ho sentito anche il
collega proponente - le buone intenzioni,
delle quali non dubito affatto, sulla proposta
di legge, né sulla voglia di raggiungere un
obiettivo importante, sono contraria a questa
proposta perché poi nel corso di questo
dibattito in Aula si sono susseguite una serie
di tematiche e anche di preoccupazioni e
incompatibilità
anche
giuridiche
e
amministrative che mi hanno molto
preoccupata.
Una è quella di una proposta di legge che in
pratica abroga alcune competenze regionali
affidandole alle normative nazionali o,
viceversa, decentra le competenze regionali.
A me sembra, nonostante che può essere,
anzi sicuramente lo è, perché io credo
all’assessore quando dice che la legge è a
posto, però credo che non è a posto
abbastanza, perché quando si fanno
operazioni e manovre giuridiche e
amministrative di questo genere su una
proposta di legge è un po’ pericoloso, perché
non sappiamo che danni andiamo a fare sul
serio e non sappiamo quante contestazioni e
quanti ricorsi possono avvenire, di Enti,
cittadini e agricoltori, a seconda.
E quindi è una proposta di legge che non
ha approfondito un tema importante nel
settore dell’ambiente che sono le competenze
di VAS, di VIA, di AIA.
Quindi io credo che invece avremmo
dovuto impiegare un po’ meglio questo
tempo, anche con l’assessore e con i suoi
uffici, per provare a vedere, se vogliamo fare
veramente delle procedure più snelle, quali
sono le normative nazionali e regionali e
quanto potevamo e possiamo fare di più per
snellire le procedure e quindi anche
intervenire su proposte di legge nelle quali ci
può stare anche un incentivo al fotovoltaico.
Ma da questo punto di vista manca
tantissimo questa ossatura, che è un’ossatura
importante per una legge, perché noi nelle
proposte di legge stabiliamo le regole.
Questa è la prima questione per la quale
sono in difficoltà a votare a favore.
La seconda questione è attinente a tutti quei
pareri contrari che l’assessore ha dato su
emendamenti e proposte migliorative della
legge, migliorative nel senso di salvaguardare
un po’ di più il territorio. Allora tutti questi
pareri contrari mi fanno preoccupare in un
momento come questo, e l’ho già detto nei
miei precedenti interventi, e quindi non mi
piace una Giunta così chiusa, che non ce la fa
ad aiutare il dibattito e a capire meglio le
questioni più profonde rispetto a queste
questioni appunto della tematica del
territorio.
Devo dire che apprezzo l’assessore quando
ha detto che si è impegnato a portare in
Commissione ambiente il programma su tutto
quello che riguarda l’assetto idraulico e
idrogeologico. Ecco, questo è importante e
mi piace, ma è dentro e intorno a queste
questioni e a queste normative che poi vanno
presentate proposte di legge che altrimenti
sono anche molto sterili, che non aiutano e
che neanche servono a incentivare il
fotovoltaico.
Un’ultima questione è sui due anni e sui
tre. Anche questo mi preoccupa perché se
veramente vogliamo verificare e controllare
meglio quello che avviene forse almeno in
questa fase non appena - e ora l’assessore
non c’è, ma quando ci sarà, ed ho finito,
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
spero che qualcuno glielo dica, magari il
Presidente della Commissione ambiente passa questa legge per i primi due anni di
farlo prima il controllo e una verifica, non di
aspettare tre anni, perché è importante
proprio per i problemi che questa proposta di
legge ha in sé.
Chiudo ribadendo il mio voto contrario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zaratti. Ne ha facoltà.
ZARATTI (Sel-V). Grazie, Presidente.
Io vorrei specificare bene il mio punto di
vista su questa legge, perché sento che il
collega Bernaudo muove qualche appunto,
ma secondo me è assolutamente immotivato.
Io ritengo che questa legge sia inutile se
non dannosa per una ragione di fondo, perché
conoscendo bene questo settore e conoscendo
quanto questo settore è importante per la
nostra economia ritengo che bisognerebbe
individuare quali sono le zone, quali sono i
settori e quali sono le cose che andrebbero
messe in campo per sostenere le imprese che
vogliono investire nelle energie rinnovabili e
per fare in modo che le energie rinnovabili
diventino ancora di più un elemento
caratterizzante della nostra economia,
dell’economia regionale.
Nella regione Lazio nel 2005 si
producevano 0,5 megawatt di energia
rinnovabile, sia eolico sia fotovoltaico. Ad
oggi si producono circa 400 megawatt di
energia rinnovabile. Questo è stato possibile
perché sono state messe in campo delle
politiche di semplificazione degli iter, ma
sono state messe in campo soprattutto delle
iniziative di incentivazione all’utilizzo e alla
realizzazione degli impianti in modo
particolare fotovoltaici.
Allora noi abbiamo da un paio d’anni una
situazione sostanzialmente di fermo, cioè il
settore non cresce più, non cresce più
soprattutto nei luoghi dove invece il
fotovoltaico
andrebbe
effettivamente
incentivato, che è l’uso domestico, la
realizzazione degli impianti domestici e degli
impianti di condominio, e dovrebbe crescere
soprattutto nell’utilizzo delle superfici già
coperte, cioè nelle zone industriali, nei
capannoni, nei magazzini e quant’altro. E’
proprio lì che la Giunta secondo me dovrebbe
cercare di trovare il modo di incentivare la
realizzazione degli impianti fotovoltaici e
non degli impianti a terra, i quali nella nostra
regione sono presenti numerosissimi e
rispetto ai quali le procedure già sono
sufficientemente
semplificate,
come
chiunque conosca il settore in questione e
conosca le associazioni di categoria che
rappresentano gli investitori e coloro che
realizzano questo tipo di impianti sa bene.
Quindi per questo ritengo che questa legge
sia inutile. Mi dispiace che in questo
momento non ci sia l’assessore all’ambiente
e credo anche l’assessore Di Paolo, che forse
è competente in materia di energia più che
l’assessore all’ambiente, perché l’assessore
all’ambiente giustamente ha visto le parti
negative al VIA, al VAS e a tutte le altre
procedure autorizzative, ma non ha affrontato
ovviamente, perché non è di sua competenza,
il problema delle energie rinnovabili, però
penso che su questo effettivamente la Giunta
regionale dovrebbe fare di più e la Giunta
regionale sta fallendo, perché il settore si è
improvvisamente fermato.
E’ chiaro che ci sono modifiche che
riguardano anche l’andamento generale
dell’economia, di come è difficile trovare
soldi da investire, di come le banche danno
difficilmente credito, e quindi ci sono
problemi più generali, ma proprio per questa
ragione dovremmo incentivare maggiormente
la realizzazione di impianti domestici che
possono portare non soltanto un beneficio
all’ambiente, che possono aumentare non
soltanto la produzione di energie rinnovabili,
ma che possono dare anche un contributo a
quelle stesse famiglie che possono avere una
diminuzione del costo della bolletta e quindi
un miglioramento dei bilanci familiari.
Su questo io penso che noi dovremmo
insistere e su questo noi, in qualche modo,
vogliamo sfidare anche la Giunta a presentare
dei provvedimenti e a trovare delle risorse lo faremo anche durante la discussione del
bilancio -, delle risorse adeguate per
sostenere questo tipo di comparto.
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
Alla fine temo e penso che da una parte c’è
il legittimo dubbio che queste norme, che
questa discussione su queste norme della
legge testé presentata possano entrare in
contraddizione con il ragionamento più
generale legislativo regionale e, dall’altra
parte, il beneficio che possono portare alla
nostra economia non solo è insignificante, ma
è assolutamente nullo perché in questo
momento serve altro. Io penso che questo
Consiglio regionale farebbe bene a occuparsi
di questa materia in modo convincente, in
modo approfondito, per trovare quelle giuste
soluzioni che possano aumentare i posti di
lavoro e migliorare i bilanci delle famiglie
della nostra regione, oltre ad assicurare alle
imprese che vogliono investire la possibilità
di crescere.
Tutto questo non avviene con questa legge,
che temo possa essere interessante soltanto
per alcuni e molto particolari investitori,
quindi non affrontando il problema in
generale.
Per questo, Presidente, il mio gruppo voterà
contro la proposta di legge presentata in data
odierna.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Paris. Ne ha facoltà.
PARIS (Misto). Grazie Presidente.
La produzione di energia rappresenta
sempre più un presupposto imprescindibile
per lo sviluppo e la crescita, nonché per il
mantenimento di un certo benessere
materiale.
La questione energetica deve rappresentare
perciò una priorità nel nostro operato di
legislatori. Sappiamo ad oggi che le fonti
energetiche tradizionali di origine fossile,
quali il carbone ed il petrolio, risultano essere
fortemente inquinanti ed esauribili, l’impiego
di gas naturale di approvvigionamento estero
crea inoltre condizioni insostenibili di
sudditanza per il nostro Paese.
Con il referendum abrogativo del 12 e 13
giugno gli italiani hanno sancito peraltro
l’abbandono del progetto nucleare lanciato
dal Governo ed è nostro dovere recepire
questa volontà. Bisogna chiaramente quindi,
cari colleghi, puntare fortemente su nuove
fonti di energia pulita e alternativa.
Purtroppo l’attuale crisi economica globale,
come tutti sappiamo, ha imposto di rivedere
su scala nazionale il piano di finanziamenti
alle energie rinnovabili. Tali finanziamenti a
pioggia paradossalmente, come spesso
accade, non hanno peraltro prodotto gli effetti
desiderati. In questo senso la Regione Lazio
ha l’obbligo di agevolare e facilitare il
cittadino zelante e scoraggiato da queste
prospettive. E’ necessario, aggiornando la
nostra legislazione, eliminare inutili vincoli e
lungaggini burocratiche che troppo spesso
deprimono i buoni intenti dei cittadini
volenterosi. Bisogna liberarsi di quelle norme
inadeguate e di quei cavilli che hanno
costituito un freno allo sviluppo.
Voglio
quindi
esprimere
il
mio
apprezzamento per la proposta dell’amico
Bernaudo, che con la conseguente proposta di
legge ha il merito di trovare una soluzione
diversa ed efficace alle onerose misure di
incentivazione
economica
con
la
semplificazione
amministrativa
e
la
sburocratizzazione nell’utilizzo delle fonti
rinnovabili. Anche se il percorso è stato
accidentato, è stato lungo, ma ricordati che i
latini dicevano che “per aspera ad astra”.
Quindi, voglio dire, hai buone prospettive.
L’approvazione di questa legge deve
rappresentare l’inizio di una nuova politica
energetica sostenibile nel Lazio. Dobbiamo
intraprendere un percorso volto a fare della
nostra Regione un esempio dal punto di vista
delle energie rinnovabili. Possiamo farlo con
lo stesso spirito che ha questa legge, cioè
creare le condizioni per le imprese di
investire con facilità sotto il controllo delle
istituzioni, eliminando la burocrazia,
trovando infine un’amministrazione che crei
le opportunità per investire sul territorio.
Per queste ragioni esprimo voto favorevole
alla proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
dichiarazione di voto il consigliere Peduzzi.
Ne ha facoltà.
PEDUZZI
(Fds).
Molto
brevemente,
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
Presidente, colleghi, perché ovviamente il
nostro giudizio è negativo, ma soprattutto per
una questione. Noi dimostriamo con enfasi anche l’ultimo intervento ne ha sottolineato
l’importanza - quanto sia necessaria la
programmazione e il cambiamento di
modello di sviluppo intorno alle questioni
energetiche. Siamo a diciotto mesi con te,
cara Presidente Polverini, e in diciotto mesi
siamo bloccati e fermi e la Regione e la
Giunta
regionale,
in
termini
di
programmazione
e
di
pianificazione
energetica, non ci racconta nulla. Addirittura
azzera e ferma un processo avviato, neanche
quello da enfatizzare, ma avviato dalla
Giunta precedente intorno alle politiche
energetiche, e ci sembra che intorno a questo
vuoto ci sia il tentativo di riempirlo con una
lodevole iniziativa del consigliere che ha
fatto una proposta di legge di iniziativa
consiliare. Mi sembra che abbiamo partorito
un topolino non solo inutile, ma forse anche
dannoso rispetto alla vaghezza di alcuni
interventi normativi che non ci chiariscono la
certezza delle possibilità di controllo e di
vincoli per imprese che giustamente vanno
stimolate intorno a questi processi produttivi,
ma che non debbono farsi carico di quanto la
programmazione pubblica debba intervenire.
Qui parliamo di produzione energetica che
è un bisogno essenziale dei cittadini, della
Nazione, del Paese, dell’economia e quindi
parliamo di un aspetto in cui il pubblico e la
programmazione e la pianificazione debbano
dire la propria in termini di prospettive di
sviluppo. Non diciamo nulla dal punto di
vista delle soluzioni in questa direzione, ma
diciamo qualcosina che rispetto alla legge
interviene su alcune norme molto inefficaci
dal punto di vista dello sviluppo.
Tutti facevano appello al fatto di
dimostrare quanto bisogno ci sia da parte dei
cittadini e quindi di un punto di vista che non
è solo la produzione dell’energia, ma anche
l’uso e la possibilità dell’autosufficienza e
dell’autoproduzione in questo senso, rispetto
a questo ci sembra che sia tutto fermo, bandi
non ce ne sono, risorse non vengono
individuate, io credo che in una fase di crisi
come questa la priorità e le priorità questa
Regione le dovrebbe individuare al di là delle
propagande e degli annunci enfatici intorno a
politiche economiche che stanno vedendo
nella nostra Regione il disastro dal punto di
vista delle questioni sociali, disastro
denunciato oggi nei comunicati stampa di
Cgil, Cisl e Uil, che annunciano una
mobilitazione contro la Regione Lazio per il
giorno 15, noi saremo in piazza con queste
organizzazioni perché ovviamente intorno a
queste vicende non giochiamo con leggi e
leggine che dopo alcuni mesi portano questo
Consiglio a partorire un topolino senza che
potesse svolgere invece iniziative atte a dare
risposte serie ai territori e all’economia della
nostra Regione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
dichiarazione di voto il consigliere Storace.
Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Parlando a braccio,
annunciamo con entusiasmo il voto
favorevole de La Destra.
PRESIDENTE.
Pongo
in
votazione
l’autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Votazione finale
PRESIDENTE. Il consigliere segretario Gatti
proceda all’appello dei consiglieri per la
votazione della proposta di legge nel suo
complesso.
(Seguono le operazioni di voto)
Comunico l’esito della votazione:
Presenti
Assenti per motivi istituzionali
Presenti ai fini del numero legale
Favorevoli
Contrari
56
2
58
38
18
Hanno votato a favore i consiglieri: Abate
(LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl),
Bernaudo (Pdl), Brozzi (LRP), Buonasorte
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
(LaD), Carducci Artenisio (Udc), Carlino
(Udc), Casciani (LRP), Cetrone (Pdl),
Cicchetti (Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno
(Pdl), D’Ambrosio (Udc), Del Balzo (Pdl),
De Romanis (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Fiorito
(Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP), Gigli
(Udc), Illuzzi (LRP), Irmici (Pdl), Mandarelli
(LRP), Melpignano (LRP), Miele A. (LRP),
Miele G. (Pdl), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP),
Paris (Misto), Pascucci (Mpa), Perazzolo
(LRP), Rauti (Pdl), Saponaro (LRP),
Sbardella (Udc), Storace (LaD), Tarzia (Per),
Vicari (LRP).
Hanno votato contro i consiglieri: Astorre
(Pd), Berardo (LBP-Fe), Bonelli (Verdi),
Bucci (Idv), Dalia (Pd), D’Annibale (Pd),
Foschi (Pd), Lucherini (Pd), Montino (Pd),
Nieri (Sel-V), Nobile (Fds), Parroncini (Pd),
Peduzzi (Fds), Perilli (Pd), Rodano (Idv),
Rossodivita (LBP-Fe), Valentini (Pd), Zaratti
(Sel-V).
al quale lo Statuto regionale rinvia. La
proposta di legge è a pagina 54 del fascicolo
d’Aula.
Invito il Presidente della I Commissione
consiliare permanente a relazionare.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Sbardella. Ne ha facoltà.
SBARDELLA (Udc). Questo è un
provvedimento che avevamo spinto un
pochino sulla preoccupazione d’attualità di
quei mesi, ma che penso sia ancora attuale,
che è un provvedimento che ha un simbolo
per noi importante, visto che probabilmente
su Roma Capitale rischiamo di fare
sostanzialmente solo questo. Io penso che sia
un fatto che mette anche un pochino di
chiarezza in questi giorni, in questi mesi in
cui la confusione un po’ regna sovrana.
Però penso che, al di là del dettaglio che
questa cosa è passata all’unanimità, il parere
della Commissione, sia più giusto che a
illustrarla sia il Presidente Storace.
(Il Consiglio approva)
Discussione generale
(Applausi)
*****
Proposta di legge regionale n. 218 del
giorno 14 giugno 2011, di iniziativa dei
consiglieri
Storace,
Buonasorte,
concernente: Modifiche all’articolo 2,
comma 2, della legge statutaria 11
novembre 2004, n. 1 (Nuovo Statuto della
Regione Lazio)
Relazione
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
2, reca: “Proposta di legge regionale n. 218
del giorno 14 giugno 2011, di iniziativa dei
consiglieri Storace, Buonasorte, concernente:
Modifiche all’articolo 2, comma 2, della
legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1
(Nuovo Statuto della Regione Lazio)”.
Questa proposta di legge riguarda la
modifica dello Statuto regionale, pertanto le
modalità di approvazione sono quelle
stabilite dall’articolo 123 della Costituzione
PRESIDENTE.
Dichiaro
aperta
la
discussione generale. Ha chiesto di parlare il
consigliere Storace. Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Signor Presidente, solo
centoventi secondi, davvero, perché credo
che sia una legge estremamente chiara e nel
significato statutario e in quello politico.
Il Presidente Sbardella, che ringrazio
insieme alla Commissione per averla
velocemente approvata all’unanimità tra
l’altro ha fatto riferimento al conflitto
politico che c’era in quei mesi quando è stata
presentata, però è una legge che proprio
perché sta nello Statuto conserva un suo
valore permanente.
Non c’è molto da illustrare, noi
modifichiamo una norma statutaria vigente,
quella che afferma Roma come Capitale della
Repubblica e Capoluogo della Regione, e
aggiungiamo che è sede del Governo e dei
Ministeri. Ovviamente, Presidente, d’accordo
con l’ufficio legislativo abbiamo preparato
anche un emendamento, uno solo, per far sì
Atti consiliari
49
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
che si possa comprendere a tutti i livelli di
governo - e quando dico tutti dico “tutti”,
finché c’è ovviamente - ai sensi dell’articolo
114 della Costituzione, che è quello che il
Parlamento deliberò in Costituzione per
affermare Roma Capitale. Quindi credo che
si possa procedere se l’Aula è d’accordo
rapidamente al voto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Rossodivita. Ne ha facoltà.
ROSSODIVITA
(LBP-Fe).
Grazie,
Presidente.
Su questa proposta di legge, volta a
modificare lo Statuto, intervengo non senza
qualche imbarazzo. Innanzitutto è necessario
fare una premessa, affinché poi questa
posizione del gruppo radicale non sia
oggetto, magari a mezzo stampa, di
strumentalizzazioni, posto che le motivazioni
che sorreggono evidentemente i voti e i gesti
in generale di una persona che fa politica
caratterizzano quei voti e quei gesti
esattamente nel senso della motivazione.
La premessa, noi radicali siamo
assolutamente d’accordo con il fatto che i
Ministeri debbano essere a Roma. Noi
radicali siamo assolutamente contrari a quello
che è stato fatto sotto il dettato del Ministro
Bossi, a quello che già è stato fatto,
soprattutto, riteniamo che quello che Bossi ha
inteso fare, in spregio evidentemente dei
cittadini del Lazio, lo ha fatto ancora una
volta, e purtroppo oggi stiamo pagando a
carissimo prezzo decenni di un modo di fare
politica in questi termini, appunto Bossi ha
fatto semplicemente propaganda, propaganda
con i soldi dello Stato, propaganda cioè con i
soldi delle tasse dei cittadini. Il Presidente
Napolitano lo aveva già sottolineato e lo
aveva già messo sull’avviso, non si debbono
fare queste cose che non servono a nulla se
non a spendere dei soldi.
Posta questa premessa, che evidentemente
ritengo sia sufficientemente chiara per tutti,
anche per i proponenti di questa proposta di
legge, ritengo però che con questa proposta
di legge di modifica statutaria si raggiunga il
risultato esattamente opposto a quello che ha
detto il Presidente della I Commissione
statutaria, cioè quello di fare chiarezza. In
realtà si continuerebbe a fare confusione
perché attraverso una proposta di legge si
vogliono conseguire dei risultati politici, dei
risultati in termini di comunicazione politica.
Siamo noi qui che difendiamo Roma Capitale
e i Ministeri, ma in realtà poi si produce un
risultato che giuridicamente non modifica
assolutamente nulla non potendo modificare
assolutamente nulla di quello che è lo stato
dell’ordinamento italiano.
Dico subito, anche se poi ci sarà forse una
successiva occasione per parlare, che se la
norma fosse rimasta quella originaria,
depositata con la proposta di legge, saremmo
stati costretti a votare contro, con le
modifiche che sono state apportate con gli
emendamenti, e io penso che l’Ufficio
legislativo abbia fatto bene a suggerire questo
emendamento che non è solamente una
questione di stile, ma è anche una questione
di sostanza, noi ci asterremo dal votare una
norma che, come ribadivo, non serve a nulla
se non a fare qualche comunicato stampa.
Penso che le assemblee legislative abbiano
un compito differente e si debbano porre il
problema se innanzitutto è possibile andare a
modificare un assetto normativo con una
legge regionale per quanto statutaria.
Dico perché avremmo votato contro,
avremmo votato contro qualora la norma
fosse
rimasta
quella
originariamente
proposta. Se la Regione Lazio, pur
nell’ambito della sua autonomia statutaria, e
bene hanno fatto gli uffici, e prego tutti i
consiglieri di leggerlo, a mettere nel fascicolo
d’Aula l’articolo 123 della Costituzione, da
una piana, semplice e rapida lettura di questo,
è chiaro che lo Statuto della Regione Lazio
non può in alcun modo andare a disciplinare
la dislocazione dei Ministeri.
Avrei votato contro questa norma perché
sarebbe stata, qualora non fosse stata
modificata, una norma addirittura un po’
eversiva dell’ordine costituzionale, perché
altrimenti la Regione Toscana nel suo Statuto
può dire che Firenze è sede dei Ministeri.
Avrebbe potuto fare una norma di questo
tipo. La Regione Basilicata allo stesso modo
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
e le altre Regioni ugualmente allo stesso
modo.
Il problema, come è stato chiaramente detto
dal Presidente Napolitano proprio ai Ministri
che avevamo mutato la dislocazione dei
Ministeri, è che la disciplina, la fonte, le
uniche fonti che possono andare a
disciplinare le sedi dei Ministeri, in
conformità con le norme costituzionali, sono
le fonti aventi rango di legge ordinaria dello
Stato.
Purtroppo non lo può fare lo Statuto della
Regione Lazio, così come purtroppo per
Bossi e i suoi sodali non è possibile farlo - lo
ha ricordato il Presidente Napolitano semplicemente con un decreto ministeriale.
Questa è la situazione, perché noi sappiamo
che la dislocazione delle sedi dei Ministeri è
disciplinata a tutto oggi da una norma
attualmente in vigore, che comunque è
rimasta in vigore come hanno spiegato gli
uffici giuridici del Quirinale, ed è il Regio
decreto numero 33 del 1871.
Successivamente l’articolo 114 della
Costituzione ha al terzo comma specificato
appunto la figura, ha cristallizzato la figura di
Roma Capitale nell’ambito della Costituzione
e
successivamente,
in
applicazione
dell’articolo 114, terzo comma, della
Costituzione è stata emanata, come anche gli
stessi proponenti di questa norma spiegano
nella relazione introduttiva della norma, la
legge 42 del 2009 che tende a garantire il
miglior assetto delle funzioni che Roma è
chiamata a svolgere quale sede di organi
costituzionali.
Allora il discorso molto semplice, senza
voler andare anche a richiamare l’ulteriore
dettato della legge n. 400 del 1988, che
appunto è sempre norma avente un rango di
legge ordinaria, bisogna avere riguardo alle
competenze legislative della Regione. Noi
abbiamo visto l’articolo 123 che cosa dice a
proposito dello Statuto, poi c’è l’articolo 117
della Costituzione che, nel disciplinare la
potestà legislativa esclusiva dello Stato, alla
lettera f) dice che è appunto potestà
legislativa esclusiva dello Stato quella di
andare a disciplinare gli organi dello Stato,
sono i relatori, i proponenti che nella
relazione ci spiegano giustamente che i
Ministeri sono degli organi costituzionali,
quindi certamente è la legge ordinaria dello
Stato che deve andare a disciplinare questo
tipo di situazioni, come prevede la lettera f)
dell’articolo 117 della Costituzione, così
come anche per le sedi periferiche, come
prevede la lettera g) dell’articolo 117 della
Costituzione.
Quindi, per intenderci, con questa
formulazione nulla cambia, se non che si
coglierà evidentemente l’occasione per fare
un po’ di la propaganda politica. E perché
nulla cambia? Perché giustamente con
l’emendamento si è avuta la premura di
specificare che Roma, capoluogo di Regione,
è, ai sensi dell’articolo 114, comma terzo,
della Costituzione e della legislazione statale,
la capitale della Repubblica e la sede del
Governo e dei Ministeri. Perfetto, è così, è
così anche se non lo scriviamo nello Statuto
della Regione Lazio, perché questo lo
disciplina
appunto
esattamente
la
Costituzione e le leggi statali che sono state
richiamate. La precedente formulazione
invece era pericolosa, perché non essendoci
richiamo ai confini del 114, terzo comma,
della Costituzione e alle leggi statali, quindi
le leggi ordinarie, addirittura si poteva
pensare che il legislatore regionale, appunto,
si volesse comportare in termini eversivi.
Stando così le cose, ripeto, si tratta di una
norma sostanzialmente inutile, che non va a
modificare di un millimetro l’ordinamento
giuridico esistente. Bossi “and company”
non avrebbero potuto, non potevano
senz’altro andare a spostare le sedi dei
Ministeri con dei semplici decreti
ministeriali,
né
la
Regione
Lazio,
introducendo una norma di questo tipo nello
Statuto, potrà impedire in futuro che una
legislazione
statale,
una
legislazione
approvata dal Parlamento possa spostare i
Ministeri, qualora questo sia conforme al
114, terzo comma, della Costituzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Irmici. Ne ha facoltà.
IRMICI (Pdl). Signor Presidente, ritengo che
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
questa modifica dello Statuto sia stata
discussa approfonditamente in Commissione
e approvata con sentimenti assolutamente
concordi.
Parlo di sentimenti, perché è vero che
questa proposta di modifica arriva nel fuoco
di una polemica, ricordata anche dal collega
Rossodivita, che si era innescata qualche
mese fa, ma c’è qualcosa di più. Non è un
caso che questa modifica dello Statuto cada
durante le celebrazioni dei centocinquanta
anni dell’Unità d’Italia.
In realtà, infatti, con questa modifica
onoriamo anche i centocinquanta anni
dell’Unità d’Italia. Ribadiamo che in uno
Stato unitario che si sta trasformando in uno
Stato federale, con delle Regioni che hanno
poteri sempre più ampi, comunque rimane un
momento centrale, segnato dalla sua Capitale,
che di conseguenza deve essere anche sede
del Governo e dei Ministeri.
Questo è il punto vero che sta alla base, al
di là delle polemiche, di questa modifica
proposta dal collega Storace.
Non condivido affatto le considerazioni che
ha esposto poco fa il collega Rossodivita,
anche perché sono speciose rispetto alla
natura e il senso di uno Statuto.
Lo Statuto deve indicare i principi generali,
e questo è il nostro intento introducendo
questa importante e significativa modifica
che noi, come gruppo del Pdl, abbiamo
sostenuto in Commissione, sosteniamo e
voteremo qui in Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Paris. Ne ha facoltà.
PARIS (Misto). Signor Presidente, per
rivolgere un apprezzamento ed un
ringraziamento ai colleghi Storace e
Buonasorte che hanno presentato questa
proposta di legge che mira soprattutto a
dimostrare
come
il
Lazio
voglia
salvaguardare i cittadini di questa Regione e
le istituzioni che li rappresentano.
Questa proposta di legge dei colleghi Storace
e Buonasorte è nella linea di quanto già ha
compiuto il Consiglio regionale, di quanto
già ha compiuto la Presidente, la Giunta in
atti e decisioni precedenti, allorquando sono
state prese iniziative che hanno tutelato
l’immagine, le decisioni, il nome e il ruolo di
questa Regione. E questo lo sanno bene
alcuni nostri ministri, così come lo sa bene la
Lega perché hanno ricevuto risposte ed atti
assolutamente adeguati e dignitosi che
dimostrano la presenza e l’importanza di
questa nostra Regione.
E se questa proposta di legge, collega
Rossodivita, dei colleghi Storace e
Buonasorte
servisse
solo
per
fare
comunicazione, io credo che i colleghi
Storace e Buonasorte sarebbero solo degli
alieni da prima elementare rispetto a quanto
voi da sempre cercate di fare con iniziative e
con proposte che molto probabilmente, quelle
sì, non hanno alcun potere reale rispetto ai
ruoli ed ai compiti di questo Consiglio
regionale. Perché se noi guardassimo indietro
di qualche settimana, di qualche mese
dovremmo dire che in questo Consiglio c’è di
tutto, si è discusso di tutto e di più, ci è stato
richiesto di fare proposte e mozioni e votare
cose che rispetto ai poteri di quest’Aula sono
assolutamente nulli e campati per aria e
comunque noi abbiamo affrontato e discusso
tutte queste questioni.
E allora io credo che noi stiamo marciando
rispetto ad una proposta seria ed importante,
poi riguardo all’ultima questione che ogni
Regione potrebbe addirittura dire: “Allora
anche Potenza…”, allora io mi rifiuto di dare
qualunque tipo di risposta rispetto ad
osservazioni ed affermazioni di questo genere
e dichiaro il mio voto favorevole perché è
una iniziativa che va a rinvigorire il ruolo, la
presenza e l’importanza di questa nostra
Regione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Valentini. Ne ha facoltà.
VALENTINI (Pd). Presidente, io quando si è
discusso in Commissione su questa proposta
dell’onorevole Storace mi sono subito
dichiarata favorevole, perché mi sembrava e
mi sembra tuttora una proposta politica
importante perché, dopo questa relazione
degli uffici che dice che c’è bisogno anche di
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
un adeguamento allo Statuto, possiamo
essere più sereni nell’approvarla in un modo
più completo, perché è chiaro che nel
momento in cui Roma è Capitale della
Repubblica gli apparati centrali dello Stato in
misura maggiore governi e ministeri
insistono sul territorio. Però noi tutto questo
di Roma Capitale l’avremmo dovuto inserire
nello Statuto, attraverso non una modifica ma
un adeguamento dello Statuto.
La parte che più mi aveva convinto, oltre
all’adeguamento allo Statuto, era quella non
tanto di una mera propaganda, ma quanto di
una manifestazione di volontà di tutto il
Consiglio regionale, evidentemente, di
tutelare e di mantenere quella identità
nazionale
attraverso
anche
una
manifestazione di volontà della Regione della
quale Roma è Roma Capitale in un momento
in cui questo Paese stava in grande difficoltà,
quando ne discutemmo erano successi fatti di
spostamenti di ministeri, di richieste in
ambito di crisi di governo nelle quali si
proponevano gli spostamenti dei ministeri da
Roma al nord, magari per risolvere qualche
crisi di governo un po’ più difficile.
Allora da questo punto di vista, non solo i
150 anni della storia d’Italia, ma proprio la
necessità di dare ai cittadini tutti, in
particolare del Lazio, un messaggio
importante, che anche i consiglieri qua
dentro, al di là dei colori della politica alla
quale appartengono, tenessero a questa
identità nazionale a questa unità, a questa
nostra Roma Capitale che pure è importante,
che quindi non è che si possono spostare i
ministeri con tutti i costi che possono
comportare, e non solo, da una parte e
dall’altra come se niente fosse, perché non è
così, perché il nostro Paese ha le sue regole,
la sua storia, la sua democrazia e la sua
identità. Quindi su questo io mi ci sono
trovata bene.
Devo dire che nel passare dei giorni, lo
voglio dire al consigliere Storace perché è lui
che l’ha proposta, mi sto chiedendo e chiedo
a voi, alla Presidente Polverini, al Governo
che ancora c’è, nonostante tutto, ma il 21
novembre parliamo di Roma Capitale,
parliamo di adeguamento dello Statuto in
questo Consiglio regionale, ma c’è la bozza
di decreto ed il decreto che dovrebbe essere
emesso dal Consiglio dei ministri entro il 21
novembre. Allora forse mi aspettavo anche
un richiamo su questo, perché al di là
dell’adeguamento dello Statuto ed anche
accanto ad una manifesta nostra volontà di
esprimere tutti insieme questi valori, c’è però
questo decreto che non è pronto, che non c’è.
I poteri alla Regione Lazio per Roma
Capitale ed il protocollo di intesa tra
Alemanno e la Polverini che fine fanno se il
decreto non arriva?
Oggi sul Corriere della sera ci sono gli
interventi di Alemanno, di Storace, che ne ha
parlato e che ha fatto le sue dichiarazioni
dicendo che tanto i tempi non ci sono, e c’è
l’intervento della nostra Presidente. Su
questo, così come sull’adeguamento dello
Statuto e su Roma Capitale, questo Consiglio
regionale invece deve parlare, deve dire la
sua, insieme, così come insieme sentiamo il
bisogno di manifestare la volontà politica di
inserire Roma Capitale, di mantenere l’unità
d’Italia, i ministeri e tutto il resto, insieme
dobbiamo dire: “Che fine ha fatto questo
decreto sui poteri?”, che fine fa, per cui poi
Alemanno si ritrova tra le mani soltanto un
mucchio di loghi su Roma Capitale ma i
poteri non ci sono e c’è un protocollo di
intesa siglato tra la Presidente della Regione
ed il Sindaco di Roma su questa questione?
Allora questa è una questione che io
sollevo qua perché credo che tutto il
Consiglio su questa questione deve dire la
sua possibilmente in modo unitario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds).
Molto brevemente,
Presidente, perché voglio manifestare intanto
una grande solidarietà per l’onestà
intellettuale, le ragioni e la competenza con
cui il gruppo dei radicali ha esposto un suo
punto di vista che io condivido
completamente. La solidarietà è perché non
vorrei che intorno a queste vicende ci fossero
strumentalizzazioni, perché penso che tra
l’altro l’opinione dei consiglieri ed anche un
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
pronunciamento di astensione di alcuni
consiglieri intorno ad una proposta che
sottintende una ragione di battaglia politica
all’interno del centro destra, è evidente, nel
momento in cui è fallito l’incontro con i
“rigatoni e la pajata” si sviluppa una
conflittualità da parte di forze eversive e
secessioniste che quindi mettono in
discussione l’unità d’Italia, mi sembra giusto
che una parte della destra che invece intono
a questi valori, a queste difese della nostra
Costituzione, mantiene ferme posizioni
integerrime, mi sembra giusto riconoscere
che questo è un passo legislativo che
sottintende ad una necessità di battaglia
politica.
Io credo che il tono anche del collega che è
intervenuto debba cambiare, perché qui
nessuno sta tradendo l’unità d’Italia, nessuno
sta tradendo la Costituzione, si sottolinea il
fatto che la legge di modifica dello Statuto
sarebbe indispensabile per il rispetto della
nostra Costituzione, non vorrei che anche
questi traditori venissero indicati come
persone a cui sparare alla schiena così come
altri traditori politici sono stati indicati come
possibili vittime in questo senso.
Quindi, per solidarietà con il gruppo
radicale, noi come gruppo della Federazione
della sinistra annunciamo una astensione e
quindi comunque un interesse a che la legge
venga approvata e quindi non faremo
mancare il nostro voto e la nostra presenza
per il numero legale.
PRESIDENTE. Prima di passare la parola al
consigliere Saponaro, invito i capigruppo a
non allontanarsi perché a fine seduta ci sarà
una Conferenza dei capigruppo nella sala
adiacente all’Aula consiliare.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Saponaro. Ne ha facoltà.
SAPONARO (LRP). Signor Presidente,
poche parole, esprimiamo a nome del gruppo
Polverini parere favorevole, non solo per la
proposta in sé e per sé, ma anche per la
sensibilità più che politica culturale, credo.
Non scordiamoci che la Regione Lazio ha per
sede Roma capitale, per cui ha un’identità
diversa da altre Regioni.
Ecco perché sono molto contento di questa
sensibilità che il Presidente Storace ha
mostrato insieme al suo gruppo. Dispiace una
cosa, un’occasione che forse poteva essere a
livello unanime di tutto il Consiglio, poter
mandare poi, credo, caro Presidente, questa
legge, quando sarà fatta, al Presidente della
Camera, al Presidente del Senato, al
Governo, per far capire che la Regione Lazio
ha una sensibilità diversa da quella di altre
Regioni, ha una responsabilità doppia, perché
appartiene proprio a un DNA che è Roma.
Questo noi non ce lo dobbiamo scordare nel
modo più assoluto. Dispiace perché
un’occasione che poteva essere di tutto il
Consiglio, invece per vari motivi non lo è.
Non entro nel merito di quello che è stato
detto in modo non conforme alla proposta,
però
dispiace
che
abbiamo
perso
un’occasione in cui tutto il Consiglio poteva
esprimere un’identità molto forte e seria.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere D’Ambrosio. Ne ha facoltà.
D’AMBROSIO (Udc). Grazie, Presidente,
per avermi dato la parola su un argomento,
con tutto il rispetto per il consigliere
Rossodivita,
che
è
un
argomento
squisitamente politico in un momento in cui
la politica è messa da un lato, è messa da
parte e gli effetti sono la confusione generale.
Questa confusione generale è proprio
perché questo tecnicismo vige, che sta
prendendo la nostra cultura, mette da parte la
politica, che è l’arte e la scienza di governare
il presente e progettare il futuro. In questo
momento di confusione la proposta di
Storace è una proposta alta. Io non entro nel
discorso di carattere giuridico, per me è
importante il discorso della unità nazionale,
su cui spesso si indulge nella retorica, e da
parte di una parte politica si utilizza la
retorica dell’antiretorica per disunire, per
disunire una nazione, quale è l’Italia, che
veramente con lacrime e sangue è arrivata
all’unità e anche con fatica. Cara collega
Rauti, hai fatto un libro, una raccolta sul
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
brigantaggio e sulla funzione delle donne
nell’Unità d’Italia. Ma l’unità d’Italia si è
compiuta anche nei vari periodi, nel
dopoguerra, con le immigrazioni nei grandi
centri metropolitani del nord, la FIAT,
Torino, le grandi aree metropolitane del nord
dove ci sono stati il sudore e il sangue delle
genti del centro e del meridione d’Italia.
L’unità nazionale si conquista ogni giorno e
non basta mai, non basta mai, mi permetta
Presidente, di sottolinearne l’importanza.
Peraltro mi sembra anche che in questo
momento sia importante ricordare l’unità
nazionale anche per dire che noi, Consiglio
regionale del Lazio, siamo sensibili
politicamente a questo tema, ed è quasi un
invito anche al Parlamento nazionale, senza
incidere per nulla, a considerare questo
aspetto dell’unità nazionale in un momento
così delicato in cui Roma capitale è identità
nazionale. Roma capitale non è un fatto
tecnico, è un fatto politico e culturale, un
fatto antico …
(Interruzione di un consigliere)
Cari colleghi, se vogliamo fare i giuristi,
allora quando si vogliono spostare o si
spostano, non ho seguito bene, ecco qui
vorrei chiedere al collega Rossodivita, i
Ministeri a Monza, degli uffici, il personale,
non so con quali risorse sia stato fatto, perché
se ci sono risorse pubbliche è un danno
erariale, caro collega Rossodivita, e allora
dovremmo impegnare tutti noi e anche
Rossodivita a rivolgersi alla Corte dei conti
per chiedere i danni di questo danno erariale.
Questa è una cosa seria dal punto di vista
politico...
(Interruzione del consigliere Rossodivita)
La riduzione del danno? Perché è un
avvocato? Allora, Rossodivita, se sei
d’accordo sulla riduzione del danno, sei
anche d’accordo sulla politica. Qui sei in
veste di politico, non di avvocato,
Rossodivita, ti hanno eletto i cittadini.
L’avvocato guarda un aspetto, la politica
guarda altro! Mi permettete, siamo stati
sempre umiliati, e siamo umiliati, i costi della
politica, questo e quest’altro, bisogna che
ritorni la politica, la capacità di sintesi e di
proposta. Questo piccolo rigo corretto,
riferendosi all’articolo 114, è caratteristico di
un politico che si chiama, senza piaggeria,
Francesco Storace, che in un momento come
questo non vuole fare propaganda, vuole
ricordare cos’è la politica e cos’è al centro
della politica, lo Stato. Lo Stato che magari
dobbiamo ripensare in forma diversa, più
moderna, mantenendo sempre le basi del
riferimento alla nostra Carta costituzionale,
che ha fatto di Roma la capitale, e resterà
sempre. Grazie Storace.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Montino. Ne ha facoltà.
MONTINO (Pd). Signor Presidente, dirò
poche cose, perché la collega Valentini già ha
detto le cose che noi pensiamo, io vorrei
riassumerle in questo modo. Ora, il testo di
legge noi lo abbiamo approvato in
Commissione,
siamo
disponibili
ad
approvarlo, fare un atto unitario da parte del
Consiglio
regionale
soprattutto
per
sottolineare che la Capitale d’Italia sta qui,
nella nostra Regione, non ci possono essere
forzature istituzionali, forzature politiche e
forzature ideologiche. La Carta costituzionale
è chiara, mette in capo a Roma la funzione e
questa funzione trascina con sé naturalmente
la rappresentanza, il sistema nel suo
complesso.
Ora, quello però che mi preme sottolineare
- e a questo proposito, Presidente, annuncio
la presentazione di un ordine del giorno a
firma di moltissimi consiglieri, io mi auguro
della stragrande maggioranza, anzi della
totalità del Consiglio regionale - e chiedere è
sostanzialmente una cosa, sottolineare che
l’atto di trasferimento già è avvenuto, è
avvenuto con alcune rappresentanze nella
sede di Monza, e proprio perché è già
avvenuto e ha prodotto un danno di carattere
politico, di carattere ideologico, ma un danno
in particolare anche di carattere economico,
alla fine l’ordine del giorno chiede di
impegnare la Regione, attraverso la
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
Presidente della Giunta regionale, perché lei
è la rappresentante formale della Regione
Lazio, di promuovere, naturalmente su
indicazione di questo Consiglio, un esposto
alla Procura Generale della Corte dei conti
nei confronti della Lega nord per danno
erariale. Danno erariale commesso, già
commesso - non quello che dovrebbe
succedere, ma quello che è già avvenuto - nei
confronti delle casse dello Stato con la
decisione, al di fuori della norma, al di fuori
di un piano, al di fuori di una decisione
collettiva che è la sede del Governo nazionale
-, che è quello che è successo con il
trasferimento a Monza di alcuni Ministeri.
Mi auguro che possiamo trovare, come
troviamo, come io penso che possiamo
trovare, un voto favorevole alla proposta di
legge Storace, mi auguro che si possa trovare
su questo ordine del giorno un voto
favorevole da parte di tutto il Consiglio
regionale. Grazie,
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nieri. Ne ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Signor Presidente, non
aggiungo niente alle questioni poste dal
collega dei radicali, perché in realtà mi
sembra che abbia puntualizzato bene l’intera
vicenda.
Vorrei sottolineare solo un aspetto, perché
è importante che da parte di alcune forze, e
soprattutto del collega Storace, su una
vicenda come questa si ponga un problema
che penso sia tutto politico, per le ragioni che
sono state espresse, ma io penso che sia
importante lo stesso, e capisco in questi anni
quanta deve essere stata la sofferenza da
parte di alcuni esponenti, soprattutto della
nostra Regione, della città di Roma, nel dover
sopportare le continue angherie da parte della
Lega, “Roma ladrona”, il fatto che nei
momenti salienti dei centocinquanta anni
della nostra Italia praticamente ci sono stati
dei veri sbeffeggiamenti da parte di Ministri!
Per la prima volta - diciamolo onestamente
- la Lega Nord, per la prima volta nella storia
di questo Paese dall’Unità d’Italia, è riuscita
ad essere contemporaneamente Ministro della
Repubblica
e
soggetto
attivo
del
secessionismo nordista! Questo è il punto.
Noi ci ricordiamo le parate della Lega, la
grande offesa per questo Paese e per Roma e
poi i ministri che stavano appunto a
rappresentare lo Stato italiano nei livelli
istituzionali più importanti, nel Consiglio dei
Ministri e nelle rappresentazioni anche
internazionali.
Tutto questo ha portato ovviamente dei
danni, ha fatto bene Esterino Montino ad
annunciare questo ordine del giorno che
abbiamo presentato perché è evidente che
tutto questo, compresa quella farsa dello
spostamento di alcuni Ministeri a Monza,
dove appunto si vedevano i vessilli della
Lega sulla scrivania, quando il Ministro
Calderoli li andava a presentare, una
sceneggiata! Una sceneggiata che, se non
fosse così tragica per questo Paese, sarebbe
veramente qualcosa di comico. Però
purtroppo dietro non c’è niente di comico,
perché nel frattempo si è sfasciato lo Stato. In
questi anni, una delle grandi responsabilità
del centrodestra è che si è sfasciato lo Stato, e
si sono sfasciati pezzi importanti di questo
Paese…
(Interruzione del consigliere Storace)
Poi arriviamo pure al Titolo V, ma lei
collega Storace è troppo intelligente per
capire i danni del Titolo V comparati ai danni
di cui abbiamo parlato…
(Interruzione del consigliere Storace)
No, no, solo per ricordare quando lei, da
Presidente della Regione, giustamente
batteva i pugni quando la Lega aveva iniziato
quel processo di smantellamento della
compagnia aerea.
Se lo ricorda, collega Storace?...
(Interruzione del consigliere Storace)
Se lo ricorda, collega Storace, quando ci
spiegavano l’importanza del secondo hub di
questo Paese? Lei se lo ricorda? Perché io
ricordo le riunioni che abbiamo fatto insieme,
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
anche con lei come Presidente della Regione,
a Fiumicino, quando ci raccontavano quella
storia, che è la stessa di oggi, per cui un
rappresentante della Lega fa sì che l’Alenia si
sposti a Torino.
Per cui sono cose che cambiano le sorti di
aziende importanti, di pezzi dallo Stato
italiano! Per questo ho detto che è tragica la
vicenda.
Allora certo, io capisco, è importante, io
penso che sia importante almeno dal punto di
vista simbolico. Certo, è arrivato tardi
purtroppo, come tutte le cose che arrivano in
questo Consiglio regionale, se fosse arrivato
al momento opportuno avrebbe avuto un’altra
valenza, oggi non è colpa di nessuno perché
arriviamo fuori tempo massimo come in tante
altre questioni, però io credo che comunque
forse era importante avviare questo dibattito
in tempi un po’ più cogenti. Non voglio
usare un termine forte, perché mi verrebbe un
termine da circo, ma penso alle parate della
pajata in piazza. Ce le ricordiamo? Penso ai
famosi rigatoni alla pajata, quando, appunto,
avveniva tutto quello che avveniva!
Ecco, io penso che forse in quel momento
se questo Consiglio regionale si fosse
convocato proprio su quel modo di governare
il Paese, avremmo reso un servizio a questa
nostra Italia.
Ultimo punto, dato che se ne discuterà o se
ne dovrebbe discutere, ultimo punto è anche
la vicenda, perché questo è interessante,
vengo a un’altra vicenda interessante, il
Sindaco di Roma ricordo quando spiegava a
tutti i cittadini romani e a tutto il resto delle
istituzioni
l’importanza
di
questo
provvedimento di Roma Capitale che
finalmente arrivava e, insieme, arrivavano
anche tanti denari per la Capitale d’Italia.
Tanta propaganda, uguale alla propaganda
leghista, tante chiacchiere! Prima arrivavano
i denari, poi arrivavano le caserme, poi non
arriva più niente. E nel frattempo questo
Paese ha preso la china che purtroppo tutti
conosciamo. Possiamo veramente ringraziare
Lega e centrodestra! Grazie.
PRESIDENTE.
Se non ci sono più
interventi, dichiaro chiusa la discussione
generale.
Discussione e votazione dell’articolato
PRESIDENTE. Procediamo all’esame degli
articoli.
Articolo 1:
Art. 1
(Modifiche all’articolo 2, comma 2, dello
Statuto)
1. Il comma 2, dell’articolo 2, della legge
statutaria 11 novembre 2004, è sostituito dal
seguente:
“2. Roma, capitale della Repubblica e
capoluogo della Regione è sede del Governo
e dei ministeri”.
Emendamento a pagina 66 del consigliere
Storace. Parere dell’assessore?
ZAPPALA’, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Rossodivita per dichiarazione di
voto. Ne ha facoltà.
ROSSODIVITA
(LBP-Fe).
Grazie,
Presidente.
Rispetto
alla
modifica
apportata
dall’emendamento
alla
formulazione
originaria, evidentemente non ci può che
essere una dichiarazione di voto favorevole
da parte del gruppo radicale, posto che questo
è l’unico modo affinché la norma dello
statuto sia non incostituzionale. Però deve
essere chiara una cosa, e deve essere chiara a
tutti, la norma recita: “Roma, capoluogo della
Regione, è ai sensi dell’articolo 114, terzo
comma della Costituzione e della legislazione
statale, la capitale della Repubblica e la sede
del Governo e dei Ministeri”.
Ora, che Roma sia la capitale della
Repubblica lo stabilisce l’articolo 114,
comma terzo della Costituzione, e non lo può
stabilire lo Statuto della Regione Lazio. Che
Roma sia la sede del Governo e dei Ministeri
lo stabiliscono le leggi statali, quelle che ho
prima citato, e non lo può stabilire lo Statuto
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
della Regione Lazio. Di talché sia chiaro a
tutti che con l’approvazione di questa norma,
nel momento in cui, magari anche domani
per ipotesi, il Parlamento dovesse emanare
una legge - una legge - con la quale stabilisce
che i Ministeri vanno a Milano o a Messina,
lo Statuto della Regione Lazio non consente
in alcun modo di andare ad incidere su queste
determinazioni che può fare solo la legge
nazionale. E d’altra parte la formulazione
della norma in questo modo riconosce che la
competenza a stabilire la sede dei Ministeri e
del Governo è solo della legislazione statale.
Tant’è che l’aggiunta correttamente suggerita
dagli uffici giuridici è: “Roma Capoluogo
della Regione è, ai sensi della legislazione
statale, sede del Governo e dei Ministeri”.
Quindi se la legislazione statale cambia non è
certo questa norma dello Statuto che potrà
impedire questo cambiamento.
Io volevo spiegare all’Aula solamente
questo, siccome in passato, quando è stata
presentata questa norma, ho sentito dire: “Ah,
in questo modo Roma rimarrà la sede dei
Ministeri e se Bossi vorrà cambiarla dovrà
passare per il Consiglio regionale del Lazio,
ma non avendo eletti non la potrà mai
cambiare”, purtroppo, lo dico al consigliere
Storace, purtroppo non è così, purtroppo non
è così! Tutto qua. Una volta che abbiamo i
patti chiari in questo senso, vengo alla…, ma
questo lo posso fare anche dopo, in sede di
discussione finale, assolutamente sì! Parlo al
Vicepresidente dell’Aula, noi l’ordine del
giorno lo abbiamo firmato e adesso lo
voteremo, per far sì che la Regione Lazio
promuova un esposto alla Corte dei conti nei
confronti di Bossi, perché lo ha detto il
Presidente Napolitano, non è con un decreto
ministeriale che si possono modificare …
(Interruzione di un consigliere)
E quindi che? Quindi te lo dico dopo,
quando faccio la dichiarazione di voto finale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Storace. Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Intervengo su questo
emendamento per porgere delle scuse formali
al collega Rossodivita, perché sembra quasi
che presentare atti non visti da lui sia negato!
Io vorrei rassicurarlo che Roma capitale
della Repubblica è scritto persino nello
Statuto vigente, lei non se n’è accorto. E’
vero che lo stabilisce lo Stato, è una forma
per ribadire un principio, se lo metta in testa
anche lei che è un perfetto giurista. Ma le
norme costituzionali sono di principio, non
c’è qualcosa che interviene concretamente,
dovrebbe comprenderlo anche lei questo. E’
assolutamente pacifica questa questione.
Perché poi è un po’ curioso, ci si dà quasi
degli analfabeti sulla legislazione, per il fatto
che si insista che gli uffici hanno corretto,
come se ci fosse preclusa la dialettica tra
rappresentanti eletti e gli uffici. Fatto sta che
questa norma la approviamo per iniziativa
nostra, non vostra. E voglio dirvi che io non
intendo fare nessun manifesto su questa
questione, proprio a scanso di equivoci,
perché credo che a questo valore dovremmo
tenere tutti, radicali compresi! Invece si dà il
voto favorevole all’emendamento che
modifica il testo originario e poi non si vota
la legge. Ditemi voi se questa non è sclerosi!
E’ qualcosa di incredibile! Si apprezza
l’emendamento che diventa il testo della
legge, però poi non lo si vota per fare un
dispetto non si sa a chi!
Allora io vorrei rassicurare i colleghi che
qui non è che si prendano i voti su questa
questione, semplicemente si afferma un
principio, ci può essere un comunicato di
soddisfazione, ve lo dico da subito: “Grazie
al Consiglio regionale per averlo approvato”,
punto. Poi le conseguenze quali saranno? Lo
vedremo in Consiglio dei Ministri, quando si
riunirà un Consiglio dei Ministri per
esaminare, dopo la seconda lettura, questa
norma che cosa eccepirà, perché è chiaro che
la sfida è lì. E’ lì che dobbiamo capire se il
Governo sta da questa parte o da un’altra
parte, ed è evidente che dovrebbe
appassionare tutti, invece ho sentito il
ragionamento del collega Peduzzi, che ci ha
fatto il sermone sul rapporto tra destra, come
la chiama lui, e Costituzione.
Ora poniamo il caso, a parti invertite,
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
vincete voi le regionali, questa proposta di
legge la presenta qualcuno di voi, noi
eccepiamo, ci avreste detto che eravamo
schiavi della Lega! Fatto sta che
l’atteggiamento leghista ce l’avete voi,
perché questo è quello che sta accadendo. Io
spero che ci ripensiate sul complesso della
legge, nessuno ci vuole speculare e credo che
sia una cosa buona e giusta approvarla.
Ovviamente non posso firmare quell’ordine
del giorno, però credo che abbia un
fondamento e su questo credo che bisognerà
arrivare al consenso. Pero anche qui, collega
Montino, quell’ordine del giorno non è anche
quello un manifesto? Lo dico perché ho
ascoltato i colleghi prima, perché io ascolto
gli interventi, si è detto che Napolitano ha
detto che quella roba lì di Monza non ha
valore, non è efficace. Siamo sicuri che ci
siano state delle spese? Quindi c’è il rischio
che quell’esposto comporti una spesa per gli
avvocati della Regione senza avere un
ristoro…
(Interruzione del consigliere Montino)
Montino, poi mi spiegherete anche questo.
Perché oggi ho imparato che è stato vano
stare cinque anni in Regione a guidarla, è
stato vano stare otto anni in Parlamento e in
Commissione affari costituzionali, è stato
vano fare il ministro, perché è arrivato
Rossodivita e ci ha spiegato che la vita nasce
dal momento in cui lui entra in Consiglio
regionale del Lazio!
Allora, può succedere di tutto, però non che
non si capisca il significato delle parole!
Crediamo di averlo compreso. Voi volete fare
un’iniziativa politica contro la Lega, ha un
fondamento nel merito quell’esposto che
sollecitate, io non so se ha ragione
Napolitano, perché se ha ragione Napolitano
non ci sarà nessun giudice che chiederà di
risarcire alla Lega, perché vorrà dire che non
sarà stato speso nulla.
PRESIDENTE. Il parere dell’assessore
sull’emendamento a pagina 66?
ZAPPALÀ, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Con il parare favorevole
dell’assessore,
pongo
in
votazione
l’emendamento a pagina 66 del consigliere
Storace.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Passiamo alla votazione dell’articolo 1 così
come emendato.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Rossodivita. Ne ha facoltà.
ROSSODIVITA
(LBP-Fe).
Signor
Presidente, non intendo accettare le
discussioni fatte sulla persona del consigliere,
quindi non risponderò alle provocazioni del
consigliere Storace, né risponderò alle
argomentazioni del consigliere Paris, o
meglio non risponderò alla qualità delle
argomentazioni del consigliere Paris.
Posso dire solo che il consigliere Storace
ha perso un’occasione, come dire, per
aspettare prima di parlare, perché invece i
radicali, a differenza di quanto magari fa
qualcun altro, hanno preso atto del dibattito
che c’è stato. In particolar modo voglio
ringraziare il Vicepresidente D’Ambrosio, il
quale ci ha convinto a votare a favore di
questa legge così come è stata modificata a
seguito dell’approvazione dell’emendamento.
Si parte dalla politica, io ho voluto
specificare esclusivamente un concetto, che è
quello che ho specificato prima, nel momento
in cui si approva un emendamento di questo
tipo, che rende conforme lo Statuto alla
Costituzione e che sostanzialmente non
modifica nulla ma, se la vogliamo mettere
come l’ha messa il Vicepresidente
D’Ambrosio, è l’affermazione di un principio
che, così, sta là, dopodiché non andremo
certamente a dire ai cittadini che da domani i
Ministeri non si possono spostare da Roma,
andremo a dire ai cittadini: “Abbiamo voluto
ribadire un principio nell’ambito dello
Statuto”. In questo senso, Vicepresidente
D’Ambrosio, ci sto a votare a favore di
questa norma, per dare un segnale che il
Consiglio regionale del Lazio nel suo
complesso ha voluto affermare un principio
nello Statuto.
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
Rispondo al consigliere Storace che il
Consiglio dei Ministri non potrà sollevare
nulla rispetto alla formulazione di questa
norma, così come è stata fatta adesso,
dopodiché…
(Interruzione del consigliere Storace)
No, nella formulazione precedente lo era. E
non è che il Consiglio regionale nasce da
quando c’è Rossodivita in Consiglio
regionale! Lei è molto bravo a fare il
“battutista”, poi bisogna anche approfondire
le cose, e l’approfondimento postula
evidentemente quello che è stato fatto in
quest’Aula in questa discussione, e quindi
prendo atto del segnale che si vuole dare e
prendo atto che la maggior parte dei
consiglieri ha anche sottoscritto l’ordine del
giorno che impegna la Giunta a presentare un
esposto nei confronti degli autori di quei
decreti ministeriali inadeguati, perché poi,
appunto, la politica si deve fare ma sempre
conformemente alle norme.
Vicepresidente D’Ambrosio, lei ha detto
che la Costituzione è la nostra bussola, e la
Costituzione ci dice che i Ministeri possono
essere spostati con leggi statali.
Detto questo, sulla politica ci siamo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Carlino. Ne ha facoltà.
CARLINO (Udc). Grazie, Presidente
Volevo soltanto ricordare che questo
importante
provvedimento
è
passato
all’unanimità nella Commissione presieduta
dall’onorevole Sbardella e che questo
importante
emendamento
apportato
all’articolo 1 della proposta di legge 218 è
stato approvato all’unanimità e mi auguro,
dando il mio voto favorevole e quello del mio
gruppo, che passi all’unanimità anche la
legge stessa. Grazie.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo
1 come emendato.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Articolo 2:
Art. 2
(Urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ed
entra in vigore il giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione.
C’è una inesattezza, quindi lo leggo
integralmente: “La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione”.
Poi lo metteremo a posto in sede di
coordinamento formale.
Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Consiglieri, per quanto riguarda l’ordine
del giorno, vi chiedo scusa, siccome il
contenuto dell’ordine del giorno, consigliere
Montino, non ha alcun legame con il
contenuto della legge in esame, in
considerazione del fatto che è stato firmato
da quasi tutti i consiglieri regionali, lo
voteremo subito dopo la legge…
(Interruzione del consigliere Montino)
Non ha legame no, perché qui si parla di
danno erariale, noi stiamo approvando una
legge che non ha...
(Interruzione del consigliere Montino)
Se leggiamo l’articolo 69 del nostro
Regolamento, io non voglio modificare le
procedure di quest’Aula, però l’articolo 69 è
molto chiaro: “Nel corso dell’esame degli
articoli possono essere presentati e svolti per
non più di cinque minuti ordini del giorno
che servano di istruzione alla Giunta
regionale in relazione alla legge in esame.
Essi devono riferirsi ad articoli già approvati
o alla legge nel suo insieme e sono posti in
votazione dopo l’approvazione dell’ultimo
articolo, ma prima della votazione finale”.
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Atti consiliari
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
Siccome non c’è una correlazione lo
voteremo subito dopo la legge.
Pongo in votazione l’autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Votazione finale
PRESIDENTE. La consigliera segretaria
Rauti proceda all’appello dei consiglieri per
la votazione della proposta di legge n. 218
nel suo complesso.
(Seguono le operazioni di voto)
Comunico l’esito della votazione:
Presenti
Assenti per motivi istituzionali
Presenti ai fini del numero legale
Favorevoli
48
2
50
48
Hanno votato a favore i consiglieri: Abate
(LRP), Abbruzzese (Pdl), Astorre (Pd),
Battistoni
(Pdl),
Berardo
(LBP-Fe),
Bernaudo (Pdl), Brozzi (LRP), Bucci (Idv),
Buonasorte (LaD), Carducci Artenisio (Udc),
Carlino (Udc), Cetrone (Pdl), Colosimo
(Pdl), D’Aguanno (Pdl), Dalia (Pd),
D’Ambrosio (Udc), D’Annibale (Pd), Del
Balzo (Pdl), De Romanis (Pdl), Di Giorgi
(Pdl), Foschi (Pd), Gatti (LRP), Illuzzi
(LRP), Irmici (Pdl), Lucherini (Pd),
Mandarelli (LRP), Melpignano (LRP), Miele
G. (Pdl), Montino (Pd), Nieri (Sel-V), Nobile
(Fds), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Paris
(Misto), Parroncini (Pd), Pascucci (Mpa),
Peduzzi (Fds), Perazzolo (LRP), Perilli (Pd),
Rauti (Pdl), Rossodivita (LBP-Fe), Saponaro
(LRP), Sbardella (Udc), Storace (LaD),
Tarzia (Per), Valentini (Pd), Vicari (LRP),
Zaratti (Sel-V).
(Il Consiglio approva)
*****
Ordine del giorno n. 26 presentato dai
consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale,
Peduzzi, Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile,
Parroncini,
D'Ambrosio,
Carducci
Artenisio, Perilli, Foschi, Berardo,
Carlino, Valentini, Rauti e Pascucci
concernente: "distrazione di risorse
pubbliche per lo spostamento di alcuni
uffici ministeriali a Monza"
(Allegato n. 2)
Votazione
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’ordine
del giorno n. 26 dei consiglieri Montino,
Dalia, D'Annibale, Peduzzi, Rossodivita,
Nieri,
Bucci,
Nobile,
Parroncini,
D'Ambrosio, Carducci Artenisio, Perilli,
Foschi, Berardo, Carlino, Valentini, Rauti e
Pascucci
(Il Consiglio approva)
*****
Mozione n. 256 del giorno 21 settembre
2011, proposta dei consiglieri Peduzzi,
Gigli, Parroncini, Battistoni, concernente:
“Riconoscimento dello stato di crisi per il
distretto industriale di Civita Castellana”
(Allegato n. 3)
Discussione generale
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
3, reca: “Mozione n. 256 del giorno 21
settembre 2011, proposta dei consiglieri
Peduzzi, Gigli, Parroncini, Battistoni,
concernente: ‘Riconoscimento dello stato di
crisi per il distretto industriale di Civita
Castellana’”.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Parroncini. Ne ha facoltà.
PARRONCINI (Pd). Signor Presidente,
propongo di votare subito la mozione sul
riconoscimento dello stato di crisi per il
distretto industriale di Civita Castellana. La
richiesta deve andare al Governo che poi
deve decidere insieme alla Conferenza StatoRegioni, però è importante il pronunciamento
del Consiglio regionale. E’ una mozione
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Atti consiliari
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
unitaria, quindi penso che non ci sia bisogno
di discuterla.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Battistoni. Ne ha facoltà.
************************************
BATTISTONI (Pdl). Signor Presidente,
come diceva il consigliere Parroncini, è una
mozione firmata sia dai consiglieri di
maggioranza che di minoranza, è una
mozione che riguarda il territorio, abbiamo
partecipato anche insieme agli altri
consiglieri a Civita Castellana al Consiglio
provinciale, quindi anche io propongo di
votarla subito…
Revisore
Stefano Mostarda
PRESIDENTE.
discussione…
Bene,
apriamo
la
(Interruzione del consigliere Battistoni:
“Non c’è bisogno, si può mettere in
votazione”)
Votazione
PRESIDENTE. Non c’è bisogno di aprire la
discussione.
Pongo in votazione la mozione n. 256.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
Ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nieri. Ne ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Signor Presidente, vorrei
chiedere all’Aula se è possibile votare le due
mozioni, la n. 13 e la n. 14 che riguardano
l’ematologia del Policlinico Umberto I. Sono
firmate da tutti i Gruppi.
PRESIDENTE. Queste le possiamo inserire
in sede di Conferenza dei capigruppo.
Il Consiglio verrà convocato a domicilio.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 17,20
Resocontista
Gabriella Mostarda
Responsabile
Sezione Resocontazione
Stefano Mostarda
Direttore
Servizio Aula, Commissioni
dr. Onoratino Orticello
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Allegato n. 1
Interrogazioni a risposta scritta
n. 628 del 28 ottobre 2011
Oggetto: Screening del cancro del Colon-Retto
(CCR) nella ASL Roma B.
CONSIDERATO che il Piano Oncologico
Nazionale 2010 2012 (PON) prevede la necessità
di implementare la diffusione dei programmi di
screening del Cancro del Colon-Retto (CCR);
RILEVATO che in detto Piano la figura del
medico di medicina generale (MMG) e del
pediatra di libera scelta "rivestono un ruolo
chiave in tutte le fasi della malattia tumorale, che
vanno dalla prevenzione, alla diagnosi, alla
condivisione dell'approccio terapeutico e al
monitoraggio del paziente per la diagnosi
precoce di eventuali recidive di malattia. Inoltre
partecipano all'attivazione e alla effettuazione
dell'ADI nei vari livelli di complessità per la
continuità della cura e gestiscono le fasi finali
della vita, quando le terapie finalizzate alla
guarigione o al contrasto della patologia sono
divenute inefficaci”;
VISTO che “è fondamentale il recupero pieno
della figura del MMG nelle attività di promozione
della salute” come emerge anche dal Piano
Sanitario Regionale;
PRESO ATTO invece che, secondo l'ASP
Laziosanità, per tale attività di screening "... è
lasciata alla discrezionalità di ogni singolo
coordinamento aziendale la scelta di avvalersi dei
medici di medicina generale ...";
RILEVATO infine, che, nella ASL Roma B la
situazione dei programmi di screening è la
seguente: l° Distretto: ancora da organizzare; II°
Distretto: avviato il 20/10/11 con un protocollo
che ha visto esclusi i MMG; III°: di mancanza di
informazioni e IV° Distretto: avviato nel 2009 ma
senza coinvolgimento dei MMG;
della relativa difformità di impiego dei MMG
nelle attività di screening, come sancite dal Piano
Oncologico Nazionale (PON) 2010 2012 e dal
Piano Sanitario Regionale;
- quali motivazioni hanno invece indotto ASP
Laziosanità, Ente della Regione Lazio, ad
immaginare un impiego dei MMG "facoltativo" in
tali programmi di screening e quali iniziative
intenda adottare rispetto a ciò;
- quali iniziative intenda assumere al fine di
recuperare 11ncresciosa situazione determinatasi
nella ASL Roma B allo scopo di garantire agli
utenti e alla popolazione esposta al cancro del
colon-retto la necessaria attività di prevenzione
attraverso la corretta esecuzione delle attività di
screening, includendo i MMG.
Foschi
n. 629 del 2 novembre 2011
Oggetto: Chiarimenti in merito a corsi di
formazione e aggiornamento della polizia locale
del Lazio.
PREMESSO CHE
- la Giunta della Regione Lazio con deliberazione
del 10 ottobre 2008, n. 722, ha approvato
l'affidamento all'Istituto regionale di studi
giuridici "A.c. Jemolo" dei corsi di formazione
per il personale dei corpi e dei servizi di polizia
locale del Lazio;
- in data 28 novembre 2008 è stata sottoscritta la
convenzione (reg. n. 10293 del 1.12.2008) con la
quale viene affidata all'Istituto "A.C. Jemolo" la
realizzazione di corsi sopra menzionati, per una
spesa preventivata di €. 750.000,00;
INTERROGA
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
- il Comitato tecnico consultivo per la polizia
locale, di cui all'art. 6 della legge regionale n. 1
del 13 gennaio 2005, ha espresso, nella seduta de1
2.2.2009, parere favorevole all'attivazione del
Piano formativo redatto a cura dell'Istituto
Jemolo;
per sapere:
- se è al corrente della situazione sopradescritta e
- il progetto formativo è stato realizzato nei tempi
e con le modalità prefissate dall'Istituto Jemolo
Atti consiliari
63
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
che ha provveduto a rendicontare sia la parte
economica sia gli aspetti innovativi della didattica
curata da un apposito gruppo di lavoro coordinato
dal dott. Giorgio Panizzi; i corsi sono stati oggetto
di una reportistica molto dettagliata che è stata la
base per la programmazione del secondo
intervento;
suddetta attività formativa, conferisce agli
operatori, oltre ad aggiornamenti tecnici e
professionali, l'autorevolezza necessaria per
comprendere e rispondere alla domanda di
sicurezza dei cittadini, anche attraverso
l'acquisizione di una maggiore consapevolezza
del proprio ruolo.
- il piano formativo relativo alla 1° Convenzione
ha raccolto il plauso di tutti i soggetti coinvolti
per la capacità dimostrata dall'Istituto Jemolo nel
fornire un target formativo di qualità e di
garantire l'accesso ai corsi da parte degli
interessati su tutto il territorio regionale; la
rendicontazione è stata approvata dalla
competente Direzione regionale che ha
provveduto a liquidare l'intero importo della
convenzione;
- Rispondendo alla nota 36093 del 27 gennaio
2011, con la quale la Direzione regionale Enti
locali e Sicurezza comunica l'avvenuto
stanziamento di €. 700.000,00 per l'annualità
2011 e di €. 800.000,00 per l'annualità 2012, per
la prosecuzione del progetto formativo per gli
addetti ai corsi ed ai sevizi della polizia locale del
Lazio, l'Istituto Jemolo, con nota n. 550 del
23.2.2011, trasmetteva, come richiesto, un
programma analitico delle attività formative da
porre in essere nel biennio 2011/2012, con la
stima dei relativi costi.
- con deliberazione della Giunta regionale del
13.11.2009, n. 849, è stato confermato
l'affidamento
all'Istituto
Jemolo
dell'organizzazione dei corsi di formazione ed
aggiornamento per il personale dei corpi e servizi
della polizia locale del Lazio, stanziando a tale
scopo la somma di €. 1.000.000,00, sul cap.
R45502 del bilancio della Giunta per l'esercizio
2009;
- in data 16.12.2009 è stata sottoscritta la 2°
Convenzione tra la Regione Lazio e l'Istituto
"A.C. Jemolo" per t'organizzazione dei corsi
suddetti in prosecuzione della precedente
convenzione;
- la realizzazione dei corsi della 2° convenzione
stanno per esser ultimati e già da ora si può dire
che gli obiettivi sono stati raggiunti
brillantemente come testimoniano le numerose
lettere di plauso pervenute dai vari comandi (
sono pervenute n. 22 fax di sollecitazione a
proseguire l'esperienza con l'Istituto Jemolo da
parte di comandanti dei maggiori comuni e centri
operativi della polizia locale del Lazio).
CONSIDERATO CHE
- L'attività di formazione finora realizzata
dall'Istituto Jemolo - con 5.000 ore di
formazione in un biennio e il coinvolgimento di
circa 3.000 operatori di Corpi e di Servizi di
Polizia Locale di oltre 200 Comuni e delle
cinque Provincie della Regione - ha consentito
di verificare che il consolidamento dell'identità
professionale, sostenuto e perseguito con la
RITENUTO CHE
Nonostante il plauso generale e le richieste di
mantenere all'Istituto Jemolo anche la 3°
convenzione, la Giunta regionale ha provveduto
con deliberazione n. 420 del 2011 ad affidare
all'ASAP l'organizzazione dei corsi di formazione
e aggiornamento della polizia locale del Lazio
disperdendo, in questo modo, un intero
patrimonio di conoscenze e di esperienze
accumulato nell'ultimo triennio nonché la
formazione di un corpo docente altamente
qualificato. Non è un caso che nell'intero corpo
della deliberazione alcun accenno viene fatto al
progetto realizzato dall'Istituto Jemolo proprio
perché non sussistono validi motivi per tale scelta
e senza che allo stesso sia stato mosso alcun
appunto
sull'organizzazione
del
progetto
formativo.
SI INTERROGA
Il Presidente della Giunta, Renata Polverini, e
l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e
Politiche per la Sicurezza, Cangemi, per
conoscere le motivazioni che hanno indotto la
Giunta Regionale a proporre l'affidamento dei
corsi di formazione e aggiornamento della polizia
locale del Lazio all'ASAP.
Storace,Buonasorte
n. 630 del 3 novembre 2011
Atti consiliari
64
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
Oggetto: Realizzazione di impianto sportivo tra
via Balabanoff e via degli Alberini, Municipio
V°, Roma, nella Riserva Naturale Valle
dell'Aniene istituita con L.R. 29/1997, nonché in
area sottoposta a vincolo paesaggistico dal D.Lgs
42/2004.
Il sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei
Verdi,
Premesso che:
In area antistante i fabbricati di via Balabanoff
112 e precisamente tra la stessa Via Balabanoff e
Via degli Alberini nel territorio del V Municipio
del Comune di Roma - quartiere Colli Aniene - è
in fase di realizzazione un impianto sportivo
costituito, a quanto appare al momento, da tre
campi di calcio con installazione, di grandi
lampioni per l'illuminazione notturna, fabbricati
adibiti all'uso degli impianti, ecc. a seguito di
presentazione di DIA n. 24069 del 26 aprile 2011.
Premesso che:
L'area oggetto dei lavori per la realizzazione
l'impianto sportivo, è localizzata:
• all'interno della zona A) di cui all'articolo 7 della
l.r. 29/1997, cioè in area di rilevante interesse
naturalistico, paesaggistico e culturale con
inesistente o limitato grado di antropizzazione, del
perimetro della Riserva Naturale della Valle
dell'Aniene istituita con legge regionale 6 ottobre
1997, n. 29, "Norme in materia di aree naturali
protette regionali", sulla quale sono in vigore le
misure di salvaguardia ex articolo 8 della
medesima legge regionale;
• all'interno della fascia di rispetto con vincolo di
inedificabilità dei corsi delle acque pubbliche di
cui all'articolo 142 del Decreto Legislativo 22
gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e
del paesaggio", nonché da quanto previsto
dall'articolo 7 della legge regionale 6 Luglio
1998, n. 24 "Pianificazione paesistica e tutela dei
beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico".
Premesso che:
In prossimità dell' area interessata dagli impianti
sportivi sono presenti tre vincoli archeologici
come si evince dalla tavola B "Beni Paesaggistici"
del PTPR adottato dalla Giunta Regionale con
DGR n. 556 del 25 luglio 2007 e DGR n. 1025 del
21 dicembre 2007.
Premesso che:
La realizzazione dell'impianto è stata approvata
dal Consiglio Comunale di Roma nel 2004 con
delibera G.C. n.l07 del 3 marzo 2004 quando
sull'area erano già cogenti le misure di
salvaguardia ex articolo 8 della L.R. 29/1997
istitutiva della Riserva Naturale Regionale Valle
dell' Aniene;
Considerato che:
Al momento della presentazione della DIA n.
24069 del 26 aprile 2011 secondo il disposto del
comma 4 dell'articolo 8 della L.R. 29/1997 erano
consentite esclusivamente le seguenti attività:
a) la realizzazione di quanto previsto dagli
strumenti urbanistici vigenti generali ed attuativi
nelle zone territoriali omogenee A) e B) di cui
all'articolo 2 del decreto del Ministro per i lavori
pubblici 2 aprile 1968;
b) la realizzazione di opere pubbliche e di
interventi pubblici di recupero ambientale ed in
particolare di tutela idrogeologica volti a
prevenire rischi documentati per l'integrità
dell'ambiente e per la pubblica incolumità, con
particolare riguardo agli impianti di adduzione
idrica, all'illuminazione pubblica, alle reti di
telecomunicazione, alle opere igienico-sanitarie,
alla soppressione ed interramento di linee
elettriche. Tali opere ed interventi devono essere
accompagnati da uno studio di compatibilità
ambientale redatto secondo direttive da approvare
da parte della Giunta regionale e da pubblicare sul
Bollettino Ufficiale della Regione e che tengano
conto delle direttive già contenute nella
deliberazione della Giunta regionale 28 maggio
1996, n. 4340;
c) la realizzazione di interventi per le
infrastrutture ferroviarie e viarie nell'ambito dei
tracciati esistenti o di limitate modifiche di questi;
d) le attività agricole e gli interventi strutturali
previsti dai piani di miglioramento aziendale
autorizzati dagli organi tecnici competenti; gli
interventi di imboschimento, di utilizzazione dei
boschi e dei beni silvo-pastorali possono essere
realizzati purché non siano in contrasto con le
finalità di cui all'articolo 2.
Considerato che:
• ai sensi dell'articolo 28 della L.R. 29/97: "Il
rilascio di concessioni od autorizzazioni, relativo
ad interventi, impianti ed opere all'interno
dell'area naturale protetta, è sottoposto a
preventivo nulla osta dell'ente di gestione ai sensi
dell'articolo 13, commi l, 2 e 4, della l. 394/1991";
• ai sensi dell'articolo 146 del D.lgs 42/04:
l. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi
titolo di immobili ed aree di interesse
paesaggistico, tutelati dalla legge, a termini
65
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
dell'articolo 142, o in base alla legge, a termini
degli articoli 136, 143, comma l, lettera d), e 157,
non possono distruggerli, né introdurvi
modificazioni che rechino pregiudizio ai valori
paesaggistici oggetto di protezione.
2. I soggetti di cui al comma 1 hanno l'obbligo
di presentare alle amministrazioni competenti il
progetto degli interventi che intendano
intraprendere,
corredato
della
prescritta
documentazione, ed astenersi dall'avviare i lavori
fino a quando non ne abbiano ottenuta
l'autorizzazione.
Interroga il Presidente della Giunta regionale e
gli Assessori all' Ambiente e all'Urbanistica
Per sapere se sono stati acquisiti preventivamente
all'avvio dei lavori in oggetto, avvenuto con DIA
n. 24069 del 26 aprile 2011:
• Il nulla osta ex articolo 28 della L.R. 29/1997
dell'Ente Regionale RomaNatura per la Gestione
dei vincoli di legge nel Sistema delle Aree
Naturali Protette nel Comune di Roma;
• L'autorizzazione paesaggistica di cui all'articolo
146 del D.lgs 42/2004.
Bonelli
n. 631 del 4 novembre 2011
Oggetto: VII invaso discarica di Roncigliano
presso Cecchina di Albano Laziale.
- Con l'AIA n. B-3695 del 13.08.2009 (Doc. 1) e
relative proroghe (C.1901 del 05.08.2010 e
B.6190 del 29.07.20 Il), la Regione Lazio ha
autorizzato, all' interno della discarica di
Roncigliano (Cecchina di Albano Laziale), di
proprietà della Soc. Pontina Ambiente srl, la
costruzione d'un nuovo sito per lo smaltimento di
RSU denominato VII invaso.
- Il giorno 26.07.2011 (Doc. 2), alla presenza del
Geologo Francesco Nolasco, dell'Ing. Maurizio
Franzese e del Dott. Andrea Ietto per conto
dell'Area Ciclo Integrato dei Rifiuti della Regione
Lazio, si procedeva al collaudo del IO sub lotto
del VII invaso.
- Nell'occasione non veniva permesso al
sottoscritto (nonché ai propri tecnici di fiducia),
da parte della Soc. Pontina Ambiente srl,
l'ingresso in discarica.
- Tecnici di fiducia hanno eseguito, in ogni caso,
per conto del gruppo della FDS regionale, analisi
dettagliate (Doc. 3) circa lo stato dei luoghi -in
cui sono attualmente in corso i lavori per la
costruzione del II° ed ultimo sub-lotto del VII
invaso di Roncigliano -rilevando, tra le altre cose,
innumerevoli disallineamenti rispetto alle
normative vigenti in relazione alla presenza d'un
gigantesco terrapieno (quinta) posto tra il VII
invaso della discarica di Roncigliano e la S.P.
Consolare Ardeatina. La "quinta" di terra in
oggetto è situata a ridosso della S.P. Ardeatina, è
stata innalzata accumulando terreno di riporto da
mt 135 s.l.m. (quota da CTR) fino a raggiungere
quota 150 s.l.m. - per un totale, in altezza, di 15
metri di spiccato e per una lunghezza di circa 130
metri lineari.
A proposito:
1) Nella relazione tecnica è riprodotta
fotograficamente, almeno in buona parte, l'opera
in oggetto costruita contestualmente alla
realizzazione del IO lotto del VII invaso della
discarica di Roncigliano. Il "muro" di terra
(quinta/terrapieno), come certificato da un
geometra/topografo, è stato realizzato a 16 metri
lineari di distanza media dalla S.P. Consolare
Ardeatina. I consulenti tecnici hanno messo in
evidenza che l' opera invade la fascia di rispetto di
metri lineari 20 dalla carreggiata imposti dall' Art.
26 DPR 495/92 e succo mod., con vincolo non
derogabile, per garantire la sicurezza della
circolazione veicolare: "fuori dai centri abitati
come delimitati ai sensi dell'art. 4 del codice, ma
all'interno delle zone previste come edificabili o
trasformabili dallo strumento urbanistico
generale, le distanze dal confine stradale, da
rispettare nelle nuove costruzioni, nelle
ricostruzioni o negli ampliamenti fronteggianti le
strade, non possono essere inferiori a: .. .. B) 20
metri per le strade di tipo B (extraurbane
principali, n.d.r.), " (Variante al PRG del Comune
di Albano Laziale adottata nel 2008).
Oltretutto trattandosi d'un terrapieno di altezza
molto rilevante (15 metri) il rischio di
precipitazioni atmosferiche e/o eventi sismici con
conseguente smottamento ed invasione della
carreggiata stradale deve ritenersi plausibile,
immediato e concreto (soprattutto, per le
precipitazioni atmosferiche in autunno/inverno).
In particolare gli ingegneri ambientali e civili
ricordano: "La collina artificiale, allo stato
attuale, si presenta come un enorme rilevato in
altezza che costituisce un'autonoma volumetria
soggetta, per legge, a verifiche statiche e si
configura come opera soggetta all'applicazione
della legge 64, con deposito del progetto presso
l'area competente del Genio Civile. Il nulla osta
Atti consiliari
66
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
del genio civile non risulta allegato ad alcun atto
dell'iter autorizzativo seguito per la realizzazione
del VII invaso della discarica di Roncigliano. Non
si hanno, agli atti, documenti tecnici depositati
inerenti la imposta verifica geotecnica circa
equilibrio locale e globale delle eseguite opere in
terra. Opere in rilevato e scavi che sono soggetti,
quindi, a deposito dei documenti di progetto
firmati da tecnici abilitati eseguibili a meno del
deposito e/o controllo da parte di commissione
tecnica incaricata per la Regione e a meno del
rispetto degli strumenti di vincolo preesistenti. E
dato che l'opera interferisce per mancato rispetto
della fascia di 20m lineari dalla via consolare
Ardeatina, non sono quindi note la verifica dei
parametri di sicurezza imposti dalla norma: norma
che si propone di valutare i rischi circa la
incolumità delle persone, delle opere d'arte
(vincolo storico-archeologico regionale) ed il
mantenimento della funzionalità e sicurezza
viaria. Non risultano applicate nemmeno le
imposte opere di presidio al rilevato dal punto di
vista della protezione idraulica del manufatto,
dell'allontanamento delle acque meteoriche alla
protezione
dall'erosione,
al
controllo
dell'eccessivo accumulo di acqua nell'ammasso di
terra rimaneggiata. Il controllo del contenuto di
acqua deve essere contenuto nei termini di
definizione dei parametri imposti per sicurezza e
salvaguardia, altrimenti inevasi e fuori norma, e
quindi, pericolosi."
2) La relazione, inoltre, ha preso in esame il Piano
Territoriale Paesistico di Zona adottato dalla
Regione Lazio nel 2007. L'area di realizzazione
della "quinta" di terra (riporto) risulta identificata
e tutelata specificatamente come: "zona agricola
di rilevante valore" con sistema agrario a carattere
permanente. La tabella B del suddetto piano (art.
22 delle N.T.A.), esplicativa della Tabella 29, al
punto 4.8 disciplina le discariche di rifiuti
prevedendo la eliminazione delle stesse con
rilocalizzazione. Al punto 4.8.1 disciplina il
recupero e l'ampliamento delle discariche
qualificando le come: "non compatibili",. così
come nuove realizzazione (punto 4.8.2) definite
"non compatibili". Il terrapieno (Quinta) può
essere considerato, quindi, a tutti gli effetti, come
opera volumetrico/strutturale -necessaria per le
realizzazione del VII invaso della discarica di
Roncigliano
-a
carattere
permanente
incompatibile coi vincoli suddetti.
3) La relazione in esame ha preso in
considerazione, anche, la "strumentazione sovra
comunale - P.T.P.R. e vincoli archeologici" ed ha
rilevato che l'ambito in questione, in cui è stato
costituito il terrapieno (quinta), confinante con la
S.P. Consolare Ardeatina al km. 24,650, ricade,
come da Tavola B-29 FG.387 del P.T.P.R. , con
carattere prescrittivo, all'interno di vincoli
specifici quali: A) Aree di interesse archeologico
già individuate, beni lineari con fascia di rispetto
(Art.13 comma 3 letto D) L.R. 24/98); B) Beni
patrimoniali diffusi, testimonianze di caratteri
identitari, archeologici e storici e relativa fascia di
rispetto di 100 mt. Lineari (Art.13 comma 3
lettera D) L.R. 24/98); Queste aree e beni con
tutela normativa Regionale necessitano, in caso di
trasformazioni, di specifica autorizzazione
rilasciata dalla Regione Lazio e di un parere della
Sopraintendenza: ovvero gli Organi responsabili
della "Tutela dei vincoli specifici". Il terrapieno
(quinta di terra) in oggetto ricade ampiamente
entro questa specifica fascia di rispetto ed è privo
delle autorizzazioni prescritte.
***
I vincoli sopraindicati di trasformazione
avrebbero escluso la realizzazione del terrapieno
(quinta) di 15 metri d'altezza distante appena 16
metri lineari dalla S.P. Consolare Ardeatina ed a
pochi metri dal vincolo specifico regionale di cui
sopra. In ogni caso la legge imponeva sia una
specifica autorizzazione della Regione Lazio sotto
il profilo paesistico sia l'intervento ed il parere
positivo della Sopraintendenza ai Beni
Archeologici: autorizzazione e pareri che non
risultano dagli atti della V.I.A. e dell'A.I.A..
L'opera ricade ampiamente nella fascia di rispetto
specifica dei 100 metri lineari - bene tipicizzato
n° 058-1659 - che assoggetta l'area nel suo
intorno, con raggio di 100 m, ad un'ulteriore zona
di rispetto che aumenta l'estensione dell'area da
salvaguardare - come riscontrabile nella tavola
B29 con" carattere prescrittivi" -e che, quindi,
rende, il parere della Sopraintendenza, ancora più
essenziale e fondamentale per la tutela dell'ambito
suddetto. Anche la D.I.A., infine, presentata al
Comune d'Albano non presenta, a riguardo, copia
alcuna ne della relazione paesaggistica asseverata,
ne della autorizzazione Regionale, ne del parere
della Sopraintendenza.
La mancata ottemperanza agli obblighi
suddetti inficia totalmente la regolarità e
legittimità dell'opera (art 41 C. 5 NTA del
PTPR).
Il terrapieno risulta un'opera del tutto
illegittima.
L'intervento si presenta, inoltre, come se non
bastasse, non conforme al vecchio strumento
urbanistico del Comune di Albano Laziale.
67
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
Si interroga il Presidente della Giunta
Regionale
Per sapere
- Se non intenda verificare puntualmente le
risultanze contenute nella relazione tecnica
allegata.
- Se non intenda fornire una controprova cartacea
della documentazione mancante agli atti prescritta
dalla legge.
- Se non intenda provvedere, in ogni caso e senza
indugio, ad adottare celermente i provvedimenti
di legge conseguenti, dando immediata
comunicazione al sottoscritto, per iscritto, delle
risultanze della verifica.
Peduzzi
n. 632 del 4 novembre 2011
Oggetto: Sdemanializzazione di terreni ex-usi
civici del comune di Frascati, ubicati nel territorio
del comune di Roma.
locali per sapere entro i termini previsti dall'
articolo l0l, comma l del Regolamento del
Consiglio regionale:
- se corrisponde a verità quanto si apprende dai
succitati articoli;
- se gli Uffici competenti avevano autorizzato ed
erano a conoscenza dei vari passaggi contabili e
dell'impiego successivo dei fondi;
- quali attività di controllo sono state poste in
essere dagli uffici competenti; se il perito
demaniale incaricato dalla Regione di redigere la
relazione è ancora in carica, ovvero, in caso di
avvicendamento, le motivazioni, i nominativi
proposti e la loro necessaria compatibilità con
l'incarico; in quale periodo sono state autorizzate
le operazioni patrimoni ali e se sono state
verificate eventuali anomalie procedurali; quali
sono state le risposte fomite sulla vicenda ai
Consiglieri comunali citati negli articoli di stampa
che in più riprese hanno informato la Regione
Lazio, al pari del Perito demaniale.
Irmici
PREMESSO CHE
*****
- il quotidiano "il Giornale"' in data 30 e 31 luglio
2011 in due articoli pubblicati alle pagine 2 e 3 dà
notizia di alcune operazioni di sdemanializzazione
di terreni ex-usi civici del Comune di Frascati,
ubicati nel Comune di Roma, che sarebbero state
effettuate a favore di società private, per centinaia
di milioni di euro, non osservando le leggi in
materia di dismissioni patrimoniali ed incorrendo,
per l’area denominata "ANAGNINA UNO", nel
sequestro preventivo ad opera dell’A.G. di
Velletri. in seguito all’attività di accertamento
istituzionale condotta dal Capo gruppo del Pdl nel
Consiglio comunale di Frascati, con l’ausilio di
altri due Consiglieri comunali.
CONSIDERATO CHE
- la Regione Lazio in materia di usi civici ha
compiti di vigilanza ed indirizzo che gli derivano
anche dal vincolo delle somme a favore dell'Ente,
introitate dai Comuni per le sdemanializzazioni di
cui all’oggetto.
TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO
Il sottoscritto consigliere Pier Ernesto Irmici,
interroga il Presidente della Giunta regionale,
\'Assessore al Bilancio, e l'Assessore alle
Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti
Interrogazioni a risposta immediata
n. 203 del 3 novembre 2011
Oggetto: Presunta incompatibilità del direttore
sanitario della ASL Roma G.
Premesso che:
il Dott. Marco Rolloni, cardiologo di seconda
lascia all'ospedale di Monterotondo. dal l marzo
20Il è stato nominato direttore sanitario della ASL
Roma G;
alla documentazione di rito il Dott. Rolloni ha
allegato la dichiarazione di rapporto di esclusività
con la ASL Roma G, dichiarando quindi l'assenza
di situazioni di incompatibilità.
già al momento della nomina, appariva su internet
la sua attività di cardiologo presso uno studio
medico cardiologico privato di Monterotondo. Il
documento è ancora visibile sul sito
www.docvadis.it/marcorolloni/index.html.
Considerato che:
la situazione di incompatibilità del Dott. Rolloni
68
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
risulterebbe ancora in essere.
SI INTERROGA
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE
per conoscere se risponde a verità che il Dott.
Marco Rolloni, direttore sanitario della ASL
Roma G, eserciti attività privata contravvenendo
al rapporto di esclusività con la ASL, richiesto dal
ruolo assunto, e cosa sta facendo la Regione per
risolvere questa grave incompatibilità.
Nobile
n. 204 del 4 novembre 2011
ci saranno conseguenze anche per tutte le aziende,
imprese di manutenzione e di pulizia. che ruotano
intorno all'indotto mettendo a rischio altri posti di
lavoro, anche nel territorio della Regione Lazio.
Interroga il Presidente della Giunta,
l'Assessore al Lavoro e Formazione e
l'Assessore alle Politiche della Mobilità e del
Trasporto Pubblico Locale
Per conoscere:
- se siano a conoscenza di quanto esposto, se la
Regione Lazio, per quanto di propria competenza,
non intenda attivare tutte le procedure necessarie
per garantire i posti di lavoro e per evitare delle
ricadute negative sull'occupazione nel Lazio.
Oggetto: licenziamento dei lavoratori Servirail
Wagons-Lits.
Nieri
Premesso che:
n. 205 del 4 novembre 2011
- la Servirail Italia S.r.1., appartenente al Gruppo
Internazionale Newrest Wagon-Lits, gestisce in
A.T.I. con la società Wasteels International Italia
S.r.l. e in regime di appalto concesso dalla società
Trenitalia S.p.A. il servizio di accoglienza,
accompagnamento e assistenza alla clientela,
nonché altre prestazioni accessorie da svolgersi
sulle vetture in composizione ai treni notte
circolanti sul territorio nazionale e internazionale;
- Trenitalia S.p.A., è l'unico cliente di Servirail
Italia S.r.1., che il 14 aprile 2011 ha comunicato
la volontà di recedere dal contratto a partire
dall'11 dicembre 2011;
- la Servirail Italia S.r.l. sarà quindi costretta a
licenziare tutto il personale pari a 483 dipendenti;
- il 5 luglio 2011 la Newrest Wagons-Lits ha
comunicato agli organi competenti. compreso
l'Assessorato al Lavoro della Regione Lazio,
l'avvio della procedura di mobilità ex artt. 4 e 24
legge 223/1991;
- la stessa procedura di mobilità è stata avviata
dalla Società Wasteels International per il proprio
personale pari a 215 dipendenti. per un totale di
698 persone.
Oggetto: Area sita a Corcolle, designata come
discarica dal Prefetto Pecoraro Commissario
straordinario per l'emergenza rifiuti, modalità di
individuazione, requisiti di partecipazione alla
gara per l'assegnazione.
Considerato che:
Considerato che:
la società locataria dell'area in oggetto, Ecologia
Corcolle Srl è nata cinque giorni prima della
firma del contratto;
- la decisione di Newrest Wagon-Lits di licenziare
tutto il personale non è stata mediata con i
sindacali e quindi non sono stati attivati gli
ammortizzatori sociali.
Visto che:
l sottoscritti Angelo Bonelli Capogruppo dei
Verdi e Giuseppe Celli Capogruppo della Lista
Civica dei Cittadini/e
Premesso che:
risulta allo scrivente che dalla data di luglio 2011.
i terreni di Corcolle, sito a rischio idrogeologico
classificato R4 (rischio esondazione), prima
ancora
della
dichiarazione
d'emergenza
ambientale da parte del Consiglio dei Ministri del
22 luglio 201 L siano oggetto di un contratto di
locazione nel quale la destinazione dei terreni
prevista è di discarica;
risulta pertanto evidente che già alla data della
firma del contratto dì locazione per complessivi
180mila euro e trenta anni di durata, era nota la
futura localizzazione dei siti;
alcuni soci della società sono presenti nella
società proprietaria dei terreni in oggetto;
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
Interrogano
il Presidente della Giunta regionale
l'Assessore alle Attività produttive e Politiche dei
rifiuti l'Assessore Assessore ai Rapporti con gli
Enti Locali e Politiche per la sicurezza e r
Assessore all'Ambiente e Sviluppo sostenibile
aver opportunamente consultato gli Enti Locali
interessati. ad attuare le eventuali necessarie
modifiche parziali ai piani di dimensionamento e
che con questa norma invece viene messo in
discussione !'impianto complessivo dei piani di
dimensionamento;
Per sapere:
se siano al corrente di quanto narrato nelle
premesse e nelle considerazioni, quali saranno
requisiti necessari richiesti dalla Regione Lazio
per la partecipazione alla gara di affidamento
della gestione della discarica in oggetto e quali
provvedimenti
intendano
adottare
in
considerazione dell'alto rischio idrogeologico a
cui è sottoposta l'area stessa.
VISTO INOLTRE CHE
Bonelli,Celli
- questa stretta, come è esplicitamente affermato
nella stessa legge, ha come unico scopo quello dì
tagliare e recuperare risorse e non ha alcune
logica di ristrutturazione del sistema o lotta agli
sprechi e le relative conseguenze saranno quelle
di cancellare circa 1130 scuole, 1130 dirigenti
scolastici 1765 collaboratori scolastici, con
ripercussione gravissime sulla sicurezza degli
studenti, sulle famiglie e sui comuni e le
istituzioni coinvolte.
*****
Interpellanze
n. 9 del28 ottobre 2011
Oggetto: Dimensionamento scolastico.
l sottoscritti consiglieri
PREMESSO CHE
- nella legge n° 98 del luglio 2011 "Disposizioni
urgenti per la stabilizzazione finanziaria" a1l'art.
19, comma 4, sono contenute delle norme che
accelerano il processo di riduzione delle scuole
autonome, a decorrere dall'anno scolastico 20112012. per quanto attiene la scuola dell'infanzia, la
scuola primaria e la scuola secondaria di primo
grado. obbligando le regioni ad accorpare le
scuole che hanno meno di 1000 alunni o meno di
500 nelle zone montane o nelle isole in istituti
comprensivi.
- la norma precedente {DPR n. 233/1998) fissava
un range al di sotto dell'attuale soglia minima e
precisamente tra i 500 e i 900 alunni;
- che l’attuale assetto della rete scolastica è quello
delineato dai precedenti piani regionali di
dimensionamento scolastico ai sensi del DPR
233/98;
- alcune regioni hanno invece presentato ricorso
alla corte costituzionale per contestare la
legittimità di una norma che viola l'art. 117 della
Costituzione, che attribuisce alle regioni la
competenza esclusiva della organizzazione della
rete scolastica;
CONSIDERATO CHE
- l'applicazione della norma in oggetto
inciderebbe su un tessuto scolastico già
fortemente compromesso, oltre che a livello
nazionale anche a livello regionale, dai tagli
imposti in questi ultimi anni e che pertanto il
piano di dimensionamento della rete scolastica
2012-2013 nella nostra regione comporterebbe ad
esempio un accorpamento di plessi distanti tra
loro chilometri o difficili da raggiungere per
ragioni di traffico, l'oggettiva difficoltà di gestire
scuole della fascia dell'obbligo di mille alunni,
divisi in più plessi, l’impossibilità di assegnare
l'esonero ai vicari/e, e complessivamente
l'aggravio dei disagi già subiti dagli alunni e dalle
famiglie del Lazio; e che sarebbe dunque
opportuno e auspicabile, attuare una moratoria
della procedura a carico delle Regione, in attesa
della sentenza della Corte, cosa richiesta da più
parti.
CHIEDONO
VISTO CHE
Al Presidente del Consiglio regionale ed alla
Giunta regionale
- le Regioni hanno provveduto ogni anno, dopo
- se non ritengano opportuno, alla luce della
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
complessità e delicatezza della materia. anche al
line di poter attivare un processo di consultazione
con gli Enti Locali e le istituzioni del territorio
regionale interessate, ed anche alla luce del fatto
che molte Regioni hanno impugnato il
provvedimento in oggetto dinanzi alla Corte
Costituzionale, attuare una moratoria della
procedura a carico della Regione, in attesa che la
Corte Costituzionale si pronunci in merito.
Rodano,Maruccio,Bucci
Tedeschi,Colagrossi
*****
Mozioni
n. 287 del 2 novembre 2011
Oggetto: Realizzazione Villa Comunale Antonio
Mancini.
Premesso che:
Piazza Antonio Mancini è situata in un quartiere
centrale di Roma, il quartiere Flaminio, che
accoglie strutture di importanza culturalesportiva quali l'Auditorium Parco della musica, il
Museo Maxxi, il Teatro Olimpico, lo Stadio
Flaminio comportando un grande afflusso di
turisti e cittadini locali che quotidianamente
visitano e assistono ad eventi che offrono le
strutture sopra menzionate.
Considerato che:
da oltre quindici anni l'area verde di Piazza
Antonio Mancini frequentata da diverse comunità
rappresenta luogo di bivacco, degrado notturno e
teatro di ripetuti atti di microcriminalità che
impediscono ai cittadini residenti di frequentare i
giardini di portare i bambini nell'area giochi e i
propri animali domestici nell'area dedicata
lasciata ormai ad uno stato di abbandono.
Il Consiglio regionale impegna
Il Presidente della Regione e la Giunta Regionale
ad avere un ruolo di interlocuzione con il comune
di Roma al fine di trasformare l'attuale area verde
degradata in Villa Comunale realizzando una
recinzione e conseguente restyling dello spazio
interno.
Pasquali
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Allegato n. 2
Ordine del giorno n. 26 presentato dai
consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale, Peduzzi,
Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile, Parroncini,
D'Ambrosio, Carducci Artenisio, Perilli, Foschi,
Berardo, Carlino, Valentini, Rauti e Pascucci
concernente: "distrazione di risorse pubbliche
per lo spostamento di alcuni uffici ministeriali a
Monza"
Lo spostamento a Monza di alcuni uffici dei
Ministeri diretti dai rappresentanti della Lega
Nord è avvenuto al di fuori di un percorso
legislativo e contabile corretto ed è stato il frutto
esclusivo di una campagna ideologica contro
Roma e l’unità del Paese.
Ciò ha prodotto sdegno nell’opinione pubblica e
spreco di risorse della collettività.
Il Consiglio Regionale
Impegna la Presidente della Giunta regionale a
promuovere un esposto alla corte dei conti per
distrazione di risorse pubbliche e danno erariale.
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Allegato n. 3
Mozione n. 256 del giorno 21 settembre 2011,
proposta dei consiglieri Peduzzi, Gigli,
Parroncini,
Battistoni,
concernente:
“Riconoscimento dello stato di crisi per il
distretto industriale di Civita Castellana”
Oggetto: Riconoscimento dello stato di crisi per il
distretto industriale di Civita Castellana.
Premesso che:
Il Distretto della Ceramica di Civita Castellana è
stato il primo distretto ufficialmente riconosciuto
come tale dalla Regione Lazio con Delibera della
Giunta Regionale n. 135/2002 "Legge regionale
n.36/2001 - Prima attuazione - Individuazione e
organizzazione dei sistemi produttivi locali, dei
distretti industriali e delle aree laziali di
investimento";
Che la crisi della ceramica del Distretto
Industriale di Civita Castellana dura ormai da più
di 12 anni;
Che la prima crisi ha interessato il comparto delle
ceramiche delle stoviglierie domestiche, causando
la perdita occupazionale di 1800 posti di lavoro
con la chiusura di 30 aziende;
Che nella metà del 2008 è iniziata la crisi delle
aziende del comparto degli articoli igienico
sanitari, che aveva rappresentato nei 9 anni della
crisi
delle
stoviglierie,
l'unico
sbocco
occupazionale per gli operai espulsi;
Che le cause che hanno prodotto la crisi del
comparto ceramico dei sanitari sono da
ricollegarsi alla grave crisi economico-finanziaria
mondiale;
hanno usufruito nel 2010 della CIO;
Che al numero delle persone sottoposte alla CIO
vanno aggiunti i dipendenti in Mobilità (506) e i
precari che sono stati espulsi per primi dal
mercato del lavoro (615);
Che la perdita salariale per i dipendenti sospesi a
zero ore in CIO in un anno è di circa 12.000,00
euro;
Che, pertanto, la crisi della ceramica del Distretto
Industriale produce non solo un indebolimento
delle imprese ed un impoverimento delle
lavoratrici e dei lavoratori del settore, ma causa
anche una conseguente crisi economica che
diviene inevitabilmente sociale;
Che, infatti, l'intero indotto del Distretto risulta
essere in grave crisi e persino gli esercizi
commerciali e artigianali sono fortemente
penalizzate dal depauperamento generale, con la
perdita di moltissimi posti di lavoro e la chiusura
di decine di attività;
Che il Distretto Industriale della ceramica
rappresenta una grossa parte del PIL della
Provincia di Viterbo, la quale stessa risente
complessivamente delle dette problematiche;
Che di fronte a questa crisi occupazionale senza
precedenti, per la sua durata, ma anche per gli
effetti sull'occupazione e sull'intera economia, è
necessario che la Regione Lazio ed il Governo
intervengano immediatamente con misure
straordinarie, per la difesa occupazionale ed il
rilancio economico e produttivo;
Considerato:
Che, pertanto, le singole imprese non possono
essere lasciate sole dinanzi alle evidenti difficoltà
dei mercati internazionali occorrendo interventi
strutturali a livello regionale e nazionale;
il protocollo di intesa tra Confindustria di Viterbo
e CGIL-CISL-UIL per lo sviluppo e l'occupazione
e la competitività del sistema economico
provinciale sottoscritto a maggio 2010;
Che il Ministero dello Sviluppo Economico, nella
recente pubblicazione (2010) del monitoraggio
statistico su industria ed aree di crisi, ha inserito il
Distretto Industriale di Civita Castellana;
che con Deliberazione n. 8 del 07.04.2011 il
Consiglio Comunale di Civita Castellana ha
ufficialmente
richiesto
al
Governo
la
dichiarazione dello stato di crisi per il Distretto
industriale della ceramica;
Il Distretto conta circa 3.145 addetti, di cui 2.087
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011
che in data 12 luglio u.s. il Consiglio Provinciale
di Viterbo, riunitosi in sessione straordinaria
nell'aula consiliare del Comune di Civita
Castellana, ha fatto sua, approvandola
all'unanimità, la Deliberazione n. 8 del
07.04.2011 per il riconoscimento dello stato di
crisi del Distretto;
che tutti i Comuni del Distretto industriale di
Civita Castellana sostengono la richiesta per il
riconoscimento dello stato di crisi;
Che, sin dal 31/01/2007 il Governo (Ministero
dello Sviluppo Economico) firmò con tutte le
Parti Sociali un accordo, nel quale si riconosceva
lo Stato di Crisi del Distretto Industriale di Civita
Castellana, per la crisi delle ceramiche produttrici
di Stoviglierie;
Che tale accordo oggi deve essere esteso anche
all'industria dei sanitari.
Tutto ciò premesso e considerato,
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
Sostiene la richiesta del Consiglio Comunale di
Civita Castellana e del Consiglio Provinciale di
Viterbo al Governo ed alla Conferenza Stato
Regioni, per la convocazione di un tavolo cui fare
partecipi le parti sociali e gli Enti locali al fine di
formalizzare e decidere, come previsto dalla
legge, il riconoscimento stato di crisi del Distretto
Industriale di Civita Castellana al fine di favorire
l'accesso a finanziamenti agevolati per le imprese
ed il prepensionamento dei ceramisti più anziani,
nonché per poter usufruire di tutte gli aiuti
previsti dalle normative vigenti.
IMPEGNA
LA PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
a farsi promotrice di tale iniziativa presso il
Governo e nella Conferenza Stato - Regioni e a
riferire in Consiglio Regionale, entro trenta giorni
dall'approvazione della presente, sulle iniziative
adottate e sugli esiti della richiesta per il
riconoscimento dello stato di crisi per il Distretto
industriale di Civita Castellana
IL
PRESIDENTE
REGIONALE
DEL
CONSIGLIO
a inviare la presente delibera al Presidente del
Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo
Economico e al Presidente della Conferenza Stato
Regioni.
******************************
Responsabile
Sezione Resocontazione
Stefano Mostarda
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consiglio regionale del lazio 41.