RESOCONTO STENOGRAFICO IX LEGISLATURA Consiglio Regionale del Lazio Seduta n. 41 di Mercoledì 9 Novembre 2011 Servizio Aula, Commissioni Area Resocontazione lavori Aula e Commissioni IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 9 NOVEMBRE 2011 CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO 41. SEDUTA DI MERCOLEDI’ 9 NOVEMBRE 2011 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE INDI DEL VICEPRESIDENTE ASTORRE (ore 14,25) INDI DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE (ore 15,40) ********** Ufficio di Presidenza Presidente: Mario Abbruzzese Vicepresidenti: Raffaele D’Ambrosio; Bruno Astorre Consiglieri Segretari: Isabella Rauti; Gianfranco Gatti; Claudio Bucci Gruppi consiliari Il Popolo della libertà: Pdl; Lista Renata Polverini: LRP; Partito democratico: Pd; Unione di centro: Udc; Italia dei valori: Idv; Federazione della sinistra: Fds; La Destra: LaD; Lista Bonino-Pannella Federalisti europei: LBP-Fe; Sinistra ecologia libertà con Vendola: Sel-V; Alleanza per l’Italia: Api; Futuro e libertà per l’Italia: Fli; Gruppo Misto: Misto; Lista civica cittadini/e: Lcc/c; Movimento per le autonomie: MpA; Per - Politica Etica Responsabilità: Per; Partito Socialista Italiano: Psi; Verdi: Verdi. Giunta regionale Presidente: Renata Polverini; Vicepresidente: Luciano Ciocchetti Assessori: Politiche del Territorio e dell’Urbanistica: Luciano Ciocchetti; Enti Locali e Politiche per la sicurezza: Giuseppe Cangemi; Bilancio, Program. economico-finanziaria e partecipazione: Stefano Cetica; Lavoro e Formazione: Mariella Zezza; Turismo e Marketing del ‘Made in Lazio’: Stefano Zappalà; Ambiente e Sviluppo sostenibile: Marco Mattei; Istruzione e politiche giovanili: Gabriella Sentinelli; Cultura, Arte e Sport: Fabiana Santini; Salute (ad interim): Renata Polverini; Attività produttive e Politiche dei rifiuti: Pietro Di Paolantonio detto Di Paolo; Infrastrutture e Lavori Pubblici: Luca Malcotti; Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali: Angela Birindelli; Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale: Francesco Lollobrigida; Politiche Sociali e Famiglia: Aldo Forte; Risorse Umane, Demanio e Patrimonio: Fabio Armeni; Politiche per la Casa, 3° Settore, Serv. Civile e Tutela dei Consumatori: Teodoro Buontempo. INDICE PRESIDENTE......................................................5 PRESIDENTE......................................................5 Commemorazione delle vittime delle alluvioni Ordine dei lavori PRESIDENTE......................................................5 PRESIDENTE......................................................6 MONTINO (Pd)...................................................6 STORACE (LaD).................................................6 Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE......................................................5 (La seduta è sospesa alle ore 12,02 e riprende alle ore 12,47) Approvazione processi verbali PRESIDENTE......................................................6 Seduta precedente n. 40 di mercoledì 2 novembre 2011 IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 9 NOVEMBRE 2011 Richiamo al Regolamento PRESIDENTE................................................7,8,9 FIORITO (Pdl) ....................................................7 BERARDO (LBP-Fe)...........................................9 STORACE (LaD)................................24,27,36,38 NIERI (Sel-V).....................................................33 BERNAUDO (Pdl).............................................37 Dichiarazioni di voto PRESIDENTE......................................................9 PRESIDENTE..........................................40,43,47 BERARDO (LBP-Fe).........................................40 BERNAUDO (Pdl).............................................42 CARLINO (Udc)................................................43 VALENTINI (Pd)...............................................44 ZARATTI (Sel-V)...............................................45 PARIS (Misto)....................................................46 PEDUZZI (Fds)..................................................46 STORACE (LaD)...............................................47 Verifica del numero legale Votazione finale PRESIDENTE....................................................10 PRESIDENTE…………………………………47 Discussione e votazione dell’articolato Proposta di legge regionale n. 218 del giorno 14 giugno 2011, di iniziativa dei consiglieri Storace, Buonasorte, concernente: Modifiche all’articolo 2, comma 2, della legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 (Nuovo Statuto della Regione Lazio) Proposta di legge regionale n. 153 del giorno 09 febbraio 2011, di iniziativa del consigliere Bernaudo, concernente: “Norme in materia ambientale e di fonti rinnovabili” (Prosecuzione esame) Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE....................................................10 Ordine dei lavori PRESIDENTE...............................................10,11 PEDUZZI (Fds)..................................................10 Richiamo al Regolamento PRESIDENTE...............................................11,12 PARRONCINI (Pd)............................................11 STORACE (LaD)...............................................11 Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE..........................................12,13,14 BERARDO (LBP-Fe).........................................12 PEDUZZI (Fds)..................................................13 Verifica del numero legale PRESIDENTE....................................................14 Relazione PRESIDENTE....................................................48 SBARDELLA (Udc)..........................................48 Discussione generale PRESIDENTE..........................................48,53,56 STORACE (LaD)...............................................48 ROSSODIVITA (LBP-Fe).................................49 IRMICI (Pdl)......................................................50 PARIS (Misto)....................................................51 VALENTINI (Pd)...............................................51 PEDUZZI (Fds).................................................52 SAPONARO (LRP)............................................53 D’AMBROSIO (Udc).........................................53 MONTINO (Pd).................................................54 NIERI (Sel-V).....................................................55 Discussione e votazione dell’articolato Discissione e votazione dell’articolato PRESIDENTE.......14,15,16,17,18,19,20,21,23,25 …………26,27,29,30,31,32,33,34,35,36,37,38,39 MATTEI Assessore...................14,17,18,19,21,24 ……………………………………27,29,31,34,36 BERARDO (LBP-Fe).....................14,15,16,18,20 ……………………………..21,25,26,27,30,32,35 PEDUZZI (Fds)...............15,16,19,21,23,28,32,34 ZARATTI (Sel-V)................................17,19,23,39 TEDESCHI (Idv)...........................................21,31 VALENTINI (Pd).....................................22,28,37 PRESIDENTE..........................................56,58,59 ZAPPALA’, Assessore……………………..56,58 ROSSODIVITA (LBP-Fe)............................56,58 STORACE (LaD)……………………………...57 CARLINO (Udc)………………………………59 Votazione finale PRESIDENTE....................................................60 IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 9 NOVEMBRE 2011 Ordine del giorno n. 26 presentato dai consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale, Peduzzi, Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile, Parroncini, D'Ambrosio, Carducci Artenisio, Perilli, Foschi, Berardo, Carlino, Valentini, Rauti e Pascucci concernente: "distrazione di risorse pubbliche per lo spostamento di alcuni uffici ministeriali a Monza" PRESIDENTE…………………………………60 Mozione n. 256 del giorno 21 settembre 2011, proposta dei consiglieri Peduzzi, Gigli, Parroncini, Battistoni, concernente: “Riconoscimento dello stato di crisi per il distretto industriale di Civita Castellana” Discussione generale PRESIDENTE……………………………...60,61 PARRONCINI…………………………………60 BATTISTONI (Pdl)……………………………61 Votazione PRESIDENTE…………………………………61 Ordine dei lavori PRESIDENTE…………………………………61 NIERI (Sel-V)………………………………….61 Allegati n. 1 - Interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate……………………………………...62 n. 2 - Ordine del giorno n. 26 presentato dai consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale, Peduzzi, Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile, Parroncini, D'Ambrosio, Carducci Artenisio, Perilli, Foschi, Berardo, Carlino, Valentini, Rauti e Pascucci concernente: "distrazione di risorse pubbliche per lo spostamento di alcuni uffici ministeriali a Monza” ………………………………………..71 n. 3 - Mozione n. 256 del giorno 21 settembre 2011, proposta dei consiglieri Peduzzi, Gigli, Parroncini, Battistoni, concernente: “Riconoscimento dello stato di crisi per il distretto industriale di Civita Castellana”…….72 5 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 La seduta inizia alle ore 11,55 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE PRESIDENTE. La seduta è aperta. Commemorazione alluvioni delle vittime delle PRESIDENTE. Colleghi, le avversità atmosferiche e meteorologiche di questi giorni hanno provocato lutti e gravi danni in diverse regioni. Invito l’Aula ad osservare un minuto di silenzio in segno di cordoglio per le vittime delle alluvioni e per esprimere la nostra vicinanza alle persone colpite dal disastro. (L’Aula osserva un minuto di silenzio) ***** - Interrogazioni a risposta scritta dal n. 628 al n. 632; - Interrogazione a risposta immediata dal n. 203 al n. 205; - Interpellanza n. 9; - Mozione n. 287. (Allegato n. 1) Tali atti saranno iscritti all’ordine del giorno secondo i termini stabiliti dal Regolamento. Se non vi sono obiezioni, così resta stabilito. (Così resta stabilito) Comunico inoltre che sono pervenute risposte scritte alle interrogazioni nn: 25, 97, 98, 137, 139, 140, 141, 143, 156, 157, 178, 180, 182, 199, 201, 206, 222, 224, 233, 240, 247, 261, 265, 276, 281, 288, 292, 294, 301, 308, 314, 322, 325, 333, 335, 348, 350, 383, 386, 396, 402, 403, 404, 415, 418, 428, 448, 450, 532. Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE. Comunico ai sensi del Regolamento del Consiglio regionale, che sono stati presentati i seguenti atti: Proposta di legge n. 264 del 4 novembre 2011 di iniziativa dei consiglieri Irmici, Nobili concernente: “Disciplina dei servizi di fisica sanitaria presso le strutture sanitarie pubbliche e private”. Proposta di legge n. 265 del 4 novembre 2011 di iniziativa dei consiglieri Perilli, Peduzzi, Parroncini, D’ambrosio, Cetrone, Battistoni, A. Miele, Buonasorte concernente: “Interventi per il sostegno e la promozione della filiera corta”. Proposta di legge n. 266 del 4 novembre 2011 di iniziativa del consigliere Irmici concernente: “Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione della musica popolare e amatoriale: bande musicali, cori e gruppi folkloristici della Regione Lazio”. Comunico che il Presidente della Regione Renata Polverini e l’assessore Aldo Forte saranno assenti alla seduta odierna perché impegnati in attività istituzionali ed ai sensi dell’articolo 34 comma 5 del Regolamento del Consiglio saranno computati come presenti ai fini della fissazione del numero legale. ***** Approvazione processi verbali PRESIDENTE. E’ stato distribuito per l’approvazione da parte del Consiglio il verbale relativo alla seduta n. 40 del 2 novembre 2011. Se non vi sono obiezioni il verbale si intende approvato. (E’ approvato) ***** Ordine dei lavori Atti consiliari 6 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 PRESIDENTE. Prima di passare alla discussione dell’ordine del giorno, ha chiesto di parlare il consigliere Montino. Ne ha facoltà. MONTINO (Pd). Presidente, io intervengo sull’ordine dei lavori per chiederle una inversione dell’ordine del giorno, accantonando momentaneamente il provvedimento che sta all’esame dell’Aula, per anticipare il punto all’ordine del giorno relativo alla presa d’atto dell’incompatibilità e quindi alle dimissioni del consigliere Di Giorgi. Ora, io mi auguro francamente che lo stesso Sindaco di Latina convenga con me. Non è un fatto ovviamente personale tra me ed il Sindaco di Latina, per carità, non è questo il senso, il senso è che noi dobbiamo stare comunque dentro le regole, penso che dobbiamo dare dei segnali molto chiari, è impossibile avere un atteggiamento che in qualche modo la classe politica abbia, magari, la possibilità di stare sia da una parte che dall’altra, ma di fronte ad una norma che è estremamente chiara, alla norma chiara noi dobbiamo rispondere con altrettanta chiarezza. Quindi, visto che sono trascorsi, tra l’altro, cinque, sei mesi dal momento del voto, e quindi da quando è scattata la incompatibilità, io chiedo formalmente, Presidente, l’inversione dell’ordine del giorno mettendo al primo posto quindi, ed iniziando subito la discussione, la presa d’atto delle dimissioni del consigliere Di Giorgi. PRESIDENTE. Consigliere Montino, lei conosce meglio del sottoscritto il Regolamento, stiamo già discutendo della proposta di legge n. 153, quindi dobbiamo prima finire la discussione su questa proposta di legge, dopo di che si può chiedere l’inversione dell’ordine del giorno. Quindi dobbiamo procedere con l’argomento in discussione… (Interruzione del consigliere Storace: “Chiedo una sospensione di dieci minuti”) Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Presidente, solitamente queste questioni che hanno una certa delicatezza vengono anche anticipate informalmente. Io sapevo che la scorsa settimana si voleva procedere su questa questione, poi ho visto che non si è fatto più nulla, non immaginavo che si riproponesse in Aula questa questione nelle forme che ha scelto il presidente Montino. Per carità, è legittimo, non c’è nulla da dire! Le vorrei chiedere la cortesia, se non abuso della pazienza dei colleghi, dieci minuti di sospensione, un attimo per capire che cosa accade, anche perché so che stavamo in discussione su una legge, vorrei capire se quella legge è stata accantonata… PRESIDENTE. No, la legge non è stata accantonata… STORACE (LaD). I Presidenti dell’Aula hanno il grandissimo potere di parlare alla fine, ci faccia finire il ragionamento! Siccome questa mattina, ho cercato nella posta, non ho ricevuto il foglio d’ordine, non c’era, vorrei un attimo, se possiamo vederci, perché io ho bisogno di confrontarmi anche con la maggioranza per capire il percorso della giornata. Io domani entro nella fase congressuale del mio partito, voglio capire se domani ci sarà seduta, se non ci sarà, capire un po’ di cose, insomma. PRESIDENTE. Va bene, dieci minuti di sospensione, i lavori riprenderanno alle ore 12,15. La seduta è sospesa. (La seduta è sospesa alle ore 12,02 e riprende alle ore 12.47) PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta n. 41 del Consiglio regionale. Atti consiliari 7 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Richiamo al Regolamento PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per richiamo al Regolamento il consigliere Fiorito... (Interruzione di vari consiglieri) Vorrei ricordare che c’è stata una proposta del consigliere Montino di anticipare la deliberazione della presa d’atto dell’incompatibilità del consigliere Di Giorgi al punto 1, interrompendo l’esame della proposta di legge n. 153. Ha chiesto di parlare il consigliere Fiorito. Ne ha facoltà. FIORITO (Pdl). Signor Presidente, vorrei parlare davanti a tutta l’Aula... PRESIDENTE. Per cortesia, consiglieri. FIORITO (Pdl). Io posso aspettare anche un minuto… (Interruzione di vari consiglieri) Aspetto che si siedano. PRESIDENTE. C’è stata una proposta del collega Montino. Quindi uno a favore e uno contro e si mette ai voti. Se vuole parlare, consigliere Fiorito. Grazie. FIORITO (Pdl). Volentieri, però stavo aspettando perché se quando iniziamo i Consigli si danno due minuti ai consiglieri per rientrare è utile ai fini della prosecuzione dei lavori. Io sono arrivato a riunione già in corso e ho ascoltato la proposta formulata dal Gruppo del Pd all’interno dell’Aula. Presidente, noi solleviamo due ordini di problemi che ci sembrano più che incentrati sulla singolarità dell’argomento, in questo caso, che vale per oggi e non varrà più quando sarà esaurito, sulla regolamentazione del lavoro all’interno prima di tutto di quest’Aula, ma prima ancora di ciò che a quest’Aula dà i tempi e i ritmi e le sue decisioni sulle scadenze temporali. Quando entriamo in un ordine del giorno, lo fa lei perché giustamente è compito del Presidente del Consiglio, però nasce da una Conferenza dei capigruppo, la quale generalmente si confronta sui vari temi, crede di trovare in genere degli accordi, che poi vengono ovviamente, volendo, in Aula anche rispettati o meno, ma in questo caso si era usciti, faccio un esempio, da una consecutio di Consigli che a noi non era graditissima, ma che vedeva, prima di questi Consigli, il famoso dibattito sulle carceri, che era una richiesta della minoranza che abbiamo svolto con ordine anche in più sedute; poi l’approvazione della legge sulle politiche energetiche ambientali; poi c’era un’altra legge sui Ministeri, proposta dal collega Storace, e a seguire all’ordine del giorno anche il tema che è stato sollevato di nuovo oggi. Francamente come Capogruppo del Pdl trovo sgradevole che, a fronte di decisioni prese nelle quali noi rispettiamo in maniera sempre pedissequa ciò che la Conferenza decide, non si possano fare Consigli nei quali la minoranza sia interessata, approfittando anche della nostra correttezza, e poi quando bisogna fare Consigli che erano previsti da quello stesso ordine del giorno si trovino le scuse più varie per cambiare argomento. E’ vero che qualche volta la maggioranza ha fatto mancare il numero legale, ma in quest’Aula siamo consiglieri sia quelli di maggioranza che di minoranza, quindi nessuno obbliga alla strategia della mancanza del numero legale un qualsiasi consigliere qui dentro, ma soprattutto che poi questo non venga solo piegato alla piccola strategia consiliare, ma venga fatto in quest’Aula, Presidente, in maniera solamente demagogica. Perché io vorrei capire qual è, se non la necessità o la pressione che il capogruppo del Pd avverte da qualcuno di dover dimostrare che su questo tema loro ci sono e sono attivi, e forse lo debbono dimostrare più all’esterno che all’interno, ma un argomento che è all’ordine del giorno oggi, al termine della legge in discussione da Atti consiliari 8 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 cinque sedute, che potremmo tranquillamente approvare in pochi minuti, forse in un’ora, e di una legge che ha poche battute, come quella del collega Storace, che va approvata, non si capisce perché il Consiglio debba essere sottoposto a una richiesta che se, invece di aprire questo dibattito, noi lavorassimo su queste leggi potrebbe essere evasa fra due ore, tre ore massimo di lavoro, lo riteniamo, da questo punto di vista, solo ed esclusivamente un escamotage demagogico per ridare a questo tema una visibilità, quando correttamente, secondo la legge, noi abbiamo messo tutto all’ordine del giorno, lo abbiamo messo regolarmente ed è nell’ordine del giorno di oggi. Che cosa mi fa poi sottolineare questo? Collega Montino, io capisco tutto in politica, capisco anche questa situazione che riguarda un mio stimato collega, che oggi è anche Sindaco di Latina, capisco che in politica ognuno attivi le procedure che ci sono, però non ci dimentichiamo che questa procedura è attivata dal fatto che piuttosto che prendere atto serenamente di una decisione elettorale, che mi sembrava chiara, in genere le vittorie o le sconfitte noi le prendiamo per quello che sono, non siamo così avvezzi ai ricorsi, avete deciso voi, come partito, il vostro vicecapogruppo in primis di fare un ricorso elettorale che pende sulla testa del Sindaco. Noi abbiamo sottoposto un caso che è giuridicamente particolare perché potrebbe portare a un’aberrazione giuridica, cioè quella che nel frattempo che il consigliere possa, legittimamente o meno, dare le dimissioni o non darle in questo momento, potrebbe trovarsi a fronte di un ricorso con un esito ipoteticamente negativo, perché nessuno sa prima se questo ricorso andrà bene o meno e se lo sa fa ridere perché il problema è un altro, perché se voi pensate e mi dite, come avete detto in sede di riunione dei Capigruppo, “tanto probabilmente va alle lunghe” e altro, è un problema peggiore. Cioè noi potremmo trovarci, Presidente, e questo è un problema giuridico da affrontare seriamente, con un nostro collega che può dimettersi da questo ruolo, decadere poi da Sindaco immediatamente dopo per un ricorso al TAR e arrivare alla più grande delle aberrazioni giuridiche che, avendo vinto due elezioni... PRESIDENTE. Però, consigliere Fiorito, qui dobbiamo solo stabilire se anticipare o meno questo punto all’ordine del giorno. FIORITO (Pdl). Presidente, non trova che le mie motivazioni... PRESIDENTE. Sono d’accordo. Lei sta motivando bene il suo voto contrario, però vorrei ricordarle che ha tre minuti a disposizione. FIORITO (Pdl). E’ la prima volta che lo sento dire… PRESIDENTE. E’ previsto dal Regolamento, consigliere Fiorito. FIORITO (Pdl). Allora è previsto a maggior ragione per i membri di maggioranza! I tre minuti che ho da questo momento li utilizzerò per spiegare... PRESIDENTE. Consigliere Fiorito, lei ha iniziato alle 12.48! FIORITO (Pdl). Sto scherzando! Comunque, questo problema che riguarda una fase giuridica particolare doveva essere affrontato da questo Consiglio nella maniera più consona, cioè quella di affrontare la problematica di un collega, formulare una strategia, perché, e chiudo questo intervento, se l’ipotesi è dire: “Non ci basta che venga discusso questa sera alle 18 perché noi prevediamo di fare ostruzionismo sulle leggi nonostante voi abbiate fatto il Consiglio sulle carceri” diventa solamente un qualcosa che serve per andare sui giornali. Noi riteniamo esclusivamente demagogica questa richiesta. Ci opponiamo per le ragioni appena esposte. PRESIDENTE. A favore della richiesta Montino? (Interruzione di un consigliere) Atti consiliari 9 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Ai sensi dell’articolo 25 del Regolamento. Se non ci sono interventi pongo in votazione la proposta. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. Cinque minuti, per usare la par condicio. BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente. Sarò anche più breve dei cinque minuti che lei mi concede. In realtà vorrei sottolineare che la richiesta non è assolutamente demagogica, come è stato detto dal collega Fiorito, ma è una richiesta che riguarda la legge sull’incompatibilità. Non è tanto una questione del consigliere Di Giorgi evidentemente, come ha giustamente detto il capogruppo del Pd Montino, ma riguarda certamente un’altra questione, che è l’incompatibilità fra due cariche, l’incompatibilità magari anche tra i costi che il Consiglio regionale ha rispetto a un consigliere che invece di fare il consigliere svolge un altro ruolo molto importante come quello di Sindaco di Latina. Il problema non è neanche di Di Giorgi, perché Di Giorgi ha optato, ma il problema è di noi consiglieri regionali, di questo Consiglio regionale che deve prendere atto della decisione del Sindaco di Latina. E nulla c’entrano questioni che riguardano poi i percorsi sul TAR eccetera. Non c’entra nulla perché se parlassimo di questa vicenda del ricorso al TAR verrebbe meno e si scriverebbe di nuovo la legge sull’incompatibilità a modo nostro, che non esiste, quindi per riportare la questione non su una richiesta demagogica perché se la legalità in questo Paese, in questa Regione è demagogica, be’ allora siamo veramente arrivati, come si dice, alla frutta! Crediamo che questa sia essenzialmente una richiesta che viene fatta a fronte di mesi in cui il Consiglio è stagnato nell’assenza di numero legale, e il numero legale viene fatto mancare da questa maggioranza che non riesce a tenere la presenza per concludere l’iter di una legge; dico di più, che l’iter di questa legge è stato interrotto, a un certo punto, senza che la legge fosse rimandata in Commissione, per iniziare la discussione sul bilancio, ricorderete bene, e sul Piano casa anche, Piano Casa e Legge di bilancio. Quindi noi sospendemmo perché non si riusciva ad andare avanti, continuiamo a non riuscire ad andare avanti, c’è un’altra questione, da sei mesi violiamo una legalità che non è demagogica, quella sull’incompatibilità tra la carica di Sindaco e la carica di consigliere regionale. Siccome è il Consiglio e non il Sindaco, che ne ha preso atto e ha optato per quella carica, quindi riguarda noi come Consiglio regionale, chiediamo al Presidente che si dia corso a questa votazione sospendendo la proposta di legge Bernaudo e poi continuando sull’ordine del giorno previsto sull’incompatibilità della carica per poi ritornare sulla proposta e l’iter che stiamo seguendo. PRESIDENTE. Grazie, consigliere Berardo. Pongo in votazione per alzata di mano la proposta Montino. (Il Consiglio non approva) ***** Proposta di legge regionale n. 153 del giorno 09 febbraio 2011, di iniziativa del consigliere Bernaudo, concernente: “Norme in materia ambientale e di fonti rinnovabili (prosecuzione esame) Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1, reca: Proposta di legge regionale n. 153 del giorno 09 febbraio 2011, di iniziativa del consigliere Bernaudo, concernente: “Norme in materia ambientale e di fonti rinnovabili”… (Interruzione di vari consiglieri) Ricordo che la precedente seduta è stata chiusa per mancanza del numero legale, quindi siamo in votazione sull’articolo 1… C’è una richiesta di verifica del numero legale… 10 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 (Interruzione di un consigliere) di mano l’articolo 1 così come emendato. Dopo la verifica del numero legale e la votazione le darò la parola, non si preoccupi. (Il Consiglio approva) Ordine dei lavori Verifica del numero legale PRESIDENTE. Il consigliere segretario Gatti proceda all’appello dei consiglieri per la verifica del numero legale… (Interruzione di un consigliere) E’ la verifica del numero legale sulla votazione della proposta di legge Bernaudo, articolo 1. E’ la verifica del numero legale, non stiamo votando l’articolo 1. Subito dopo procederemo alla votazione. (Segue l’appello dei consiglieri) Comunico l’esito della verifica: Presenti Assenti per motivi istituzionali Presenti ai fini del numero legale 39 2 41 Sono presenti i consiglieri: Abate (LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl), Bernaudo (Pdl), Brozzi (LRP), Carducci Artenisio (Udc), Carlino (Udc), Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Cicchetti (Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc), Del Balzo (Pdl), De Romanis (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Fiorito (Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP), Illuzzi (LRP), Irmici (Pdl), Mandarelli (LRP), Melpignano (LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl), Montino (Pd), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Paris (Misto), Pascucci (Mpa), Pasquali (Fli), Perazzolo (LRP), Rauti (Pdl), Saponaro (LRP), Sbardella (Udc), Tarzia (Per), Vicari (LRP). PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, voglio segnalare all’Aula, a lei e ai rappresentanti della Giunta una considerazione brevissima sull’ordine dei lavori e su questa nostra discussione anche relativa a quanto deciso nella votazione precedente. C’era un punto all’ordine del giorno iscritto al numero 9, c’era un ordine del giorno preciso, l’altra volta abbiamo discusso anche l’inserimento di due mozioni, non mi sembra che la carenza di confronto nella Conferenza dei capigruppo ci stia aiutando a regolare le nostre relazioni e i nostri lavori in Aula. Io pensavo, insomma, che da una Conferenza all’altra, da quanto si è deciso in una Conferenza nello stilare l’ordine dei lavori all’altra Conferenza si fosse in grado come Capigruppo di cogliere alcune emergenze, alcune situazioni che evidentemente i gruppi possono sottoporre in un confronto democratico, non mi sembra che ci sia stata una Conferenza dei capigruppo in cui il gruppo del Pd abbia chiesto l’anticipazione, l’ho sentito in Aula oggi. Il collega Fiorito faceva riferimento a incontri non so di quale natura, nel senso che noi siamo estranei a incontri avvenuti evidentemente fra i gruppi... PRESIDENTE. Per cortesia. PEDUZZI (Fds). Fra i gruppi più numerosi evidentemente, fra lei e Montino, Presidente Fiorito… PRESIDENTE. Consigliere Peduzzi... Essendo presenti 41 consiglieri il Consiglio è in numero legale. Discussione e votazione dell’articolato PEDUZZI (Fds). Io ritengo che in questi giorni abbiamo vissuto un paio di situazioni gravissime... PRESIDENTE. Pongo in votazione per alzata PRESIDENTE. Consigliere Peduzzi, sono 11 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 PRESIDENTE. Quindi procediamo. costretto a toglierle la parola. PEDUZZI (Fds). Presidente? Per quale motivo, PRESIDENTE. Perché lei si deve attenere all’ordine dei lavori. PEDUZZI (Fds). Certo, l’ordine dei lavori, ma la premessa è per fare una proposta sull’ordine dei lavori. E’ chiaro, insomma... PRESIDENTE. La prego di concludere. PEDUZZI (Fds). La proposta è questa, date due emergenze ormai presenti nei territori che hanno visto coinvolti in modo tra l’altro bipartisan i colleghi di maggioranza e di opposizione, sottoporre a questo Consiglio due mozioni urgenti, urgentissime per i lavoratori di Civita Castellana e per la situazione drammatica che il 21 del mese scorso si è manifestata nel territorio... PRESIDENTE. E’ già all’ordine del giorno... stata anticipata PEDUZZI (Fds). L’abbiamo inserito nell’ordine del giorno, ma io chiederei la possibilità sull’ordine dei lavori che queste questioni che hanno necessità di risposte urgenti sul territorio sia possibile discuterle. Quindi chiedo l’anticipazione di queste due mozioni... PRESIDENTE. Un’altra volta? L’ha chiesto la settimana scorsa, è stato anticipato e l’ho messo all’ordine del giorno... PEDUZZI (Fds). No, Presidente, la settimana scorsa abbiamo chiesto l’inserimento... PRESIDENTE. No, abbiamo chiesto l’anticipazione la settimana scorsa, tant’è che sono state anticipate le mozioni al punto 3 e al punto 4, come richiesto dall’Aula. PEDUZZI (Fds). Appunto, e io le chiedo di discuterle immediatamente. Richiamo al Regolamento PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per richiamo al Regolamento il consigliere Parroncini. Ne ha facoltà. PARRONCINI (Pd). Presidente, intervengo per richiamo al Regolamento, però inviterei lei, come Presidente, e l’Aula a fare uno sforzo e di voler venire incontro a questa richiesta che è già stata avanzata dal consigliere Peduzzi di discutere subito le due mozioni, il punto 3 e il punto 4, perché con questa storia che manca il numero legale, e ormai sono quattro Consigli che vengono sciolti per mancanza del numero legale, noi rischiamo di non discutere mai questioni che riguardano l’emergenza nella Regione Lazio, emergenza del lavoro, emergenza della criminalità. La mozione su Civita Castellana è firmata da consiglieri di maggioranza e di opposizione, noi possiamo liberarci di questa discussione e di questa votazione in pochi minuti anche perché siamo tutti d’accordo. Non capisco perché non si può accedere a questa richiesta. Il Ministero sta aspettando un pronunciamento della Regione per dichiarare lo stato di crisi... PRESIDENTE. Consigliere Parroncini, chiedo scusa, ma questo argomento è già stato anticipato. Se ci sbrighiamo possiamo discuterne anche oggi. Dobbiamo solo accelerare l’iter dei lavori. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Presidente, intervengo sul Regolamento per capire la sua interpretazione, così ci regoliamo. Le inversioni e le anticipazioni di punti si possono fare tra un punto e l’altro, non fra un articolo e l’altro di una legge, altrimenti qui non si capisce più nulla. Allora la prego di far rispettare quelle che sono le regole base. Atti consiliari 12 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 PRESIDENTE. Ma infatti non l’ho posta in votazione la proposta. STORACE (LaD). Però ha consentito di chiederlo. Presidente, io vorrei che fosse chiara una cosa, in diritto una legge è più importante di una mozione. E sono sicuro delle ragioni del collega Parroncini, ho visto che anche altri colleghi hanno sottoscritto, ci aiutano a sbrigare l’iter del Consiglio... PRESIDENTE. Ne discutiamo direttamente stasera. STORACE (LaD). Ci arriviamo alla mozione. Ci sono leggi - chiedo scusa, voglio lo stesso tempo loro - ferme da mesi, perché voi fate mancare il numero legale. Leggi che condividete, perché credo che la legge Bernaudo la voterete, la legge sui Ministeri la voterete, eppure siete capaci di far mancare il numero legale pure sulle leggi che condividete! all’allegato IV alla parte seconda del d.lgs. 152/2006, relative ai progetti di cui al punto 2, lettera c) ed al punto 7, lettera z) del medesimo allegato. 2. L’incremento della soglia di cui al comma 1 non si applica ai progetti di cui al punto 2, lettera c) localizzati nei siti appartenenti alla rete Natura 2000. 3. Al fine di promuovere le tecnologie più pulite ed efficienti nel settore dell’energia elettrica, fatto salvo quanto previsto all’allegato III alla parte seconda del d.lgs. 152/2006, sono esclusi dalla verifica di assoggettabilità i progetti non ricadenti neppure parzialmente in aree naturali protette relativi a modifiche a impianti di cui al punto 2, lettera a) dell’allegato IV alla parte seconda del d.lgs. 152/2006 che non comportino un aumento delle emissioni e dei rifiuti. Dichiaro aperta la discussione generale sull’articolo 2. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. (Interruzione di vari consiglieri) Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE. L’articolo 1bis aggiuntivo proposto dal collega Bonelli si intende ritirato perché assente il proponente. Articolo 2: Art. 2 (Misure semplificatrici a favore delle tecnologie pulite ed efficienti) 1. Al fine di promuovere la produzione di energia da fonte rinnovabile e la realizzazione di infrastrutture elettriche lineari necessarie all’immissione nel sistema elettrico dell’energia prodotta dagli impianti di energia da fonte rinnovabile, nonché al fine di ridurre le emissioni in atmosfera mediante la riduzione delle perdite di rete e la crescita del settore della fonti rinnovabili, in attuazione e nel rispetto dell’articolo 6, comma 9 del d.lgs. 152/2006, sono incrementate del 30 per cento le soglie di cui BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente, l’articolo 2 della proposta di legge che abbiamo in discussione oggi parla degli incrementi, arriva nel cuore della proposta che chiede di ampliare fino al 30 per cento gli impianti che hanno una potenza di un megawatt e questo, come sanno altri colleghi che hanno potuto leggere la proposta, vuol dire estendere gli impianti di fotovoltaico a terra senza passare per la VIA, cioè senza che vi sia una valutazione, per arrivare fino a 1,3 megawatt! 1,3 megawatt, così come raccontato dall’incremento in percentuale, dice poco, ma se invece di parlare semplicemente di megawatt si parla di consumo del territorio, cioè quanti pannelli fotovoltaici dovranno essere usati senza valutazione di impatto ambientale per raggiungere quella potenza, ebbene lì si va a descrivere una situazione molto particolare. Il Lazio ha un territorio importante, non mancano di ricordarlo gli assessori di questa Giunta, raccontandoci l’importanza del suolo agricolo, della campagna romana, eccetera, 13 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 ma adesso che ci si viene a trovare di fronte a una questione relativa alla valutazione di impatto ambientale, che deve essere saltata per tutti gli impianti che passano da un megawatt a 1,3 megawatt, non si ricorda che ci sono delle questioni che riguardano quanto viene occupato dello spazio, del suolo. Ebbene, se un megawatt vuol dire 20.000 metri quadrati, 1,3 megawatt vuol dire che non si passa per la valutazione di impatto ambientale per tutti gli impianti che copriranno almeno 26.000 metri quadrati. Calcolate che lo Stadio Olimpico, che voi avrete più facilmente a mente per la sua estensione, ha un’area di 7000 metri quadrati. Quindi se fate un rapido calcolo, vuol dire che impianti fotovoltaici a terra che corrispondano a quattro campi di Stadio Olimpico non dovranno passare per la VIA! Di questo stiamo dibattendo. Alcuni dei nostri emendamenti tentano di ridurre il danno rispetto alla questione posta dal collega Bernaudo, tentando di trovare dei limiti, dei paletti per dove possono essere individuati questi terreni in cui si possono sviluppare, senza valutazione di impatto ambientale, questi impianti fotovoltaici. Ovviamente non è solo di impianti fotovoltaici che si parla in questo articolo, ma anche per esempio di elettrodotti, e anche su questo ci sono delle questioni che attengono, appunto, all’ambiente, al territorio, al panorama che abbiamo davanti e che può comportare, senza valutazione di impatto ambientale, l’incremento dei megawatt a disposizione che possono essere utilizzati, senza che ci sia un vaglio. Di questo stiamo parlando, della possibilità non di farlo o di non farlo, ma della possibilità di farlo senza che vi sia una valutazione. Ecco, su questo, non come radicali... (Interruzione del consigliere Fiorito) PRESIDENTE. Dieci discussione generale. minuti sulla BERARDO (LBP-Fe). …non accettiamo che si possa andare avanti senza un’adeguata discussione, per questo abbiamo presentato degli emendamenti che spero possano essere valutati anche dal proponente. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, le considerazioni del collega Rocco Berardo mi sembrano importanti - anche se al collega Fiorito non interessa perché della legge credo non sappia neanche di quale argomento tratti -, credo che alcune considerazioni di merito che sviluppammo nel dibattito in Commissione abbiano sottolineato - questo lo riferisco soprattutto agli amici e colleghi della Giunta e all’assessore presente in Aula che un’iniziativa lodevole dal punto di vista dell’immagine esterna per quanto riguardava l’approccio alla produzione di energie rinnovabili sia fuori da una possibilità di programmazione, di individuazione della nostre esigenze energetiche e del complesso delle politiche energetiche che la Regione Lazio dovrebbe mettere in campo con una sua apposita legge, diciamo un suo apposito piano regionale sull’energia, che fa evidenziare poi, nelle piccole considerazioni che faceva, importanti, il collega Rocco Berardo, delle contraddizioni enormi, delle possibilità che accanto allo sviluppo di energia rinnovabile c’è una sottolineatura del liberismo e dell’approccio a un intervento in materia energetica che rischia di avere controindicazioni, quelle di tipo appunto ambientale, di logoramento ulteriore dei nostri territori, soprattutto delle zone agricole, dove una crisi determina la possibilità di un vantaggio che individualmente le proprietà possono avere trasformando la loro attività agricola per esempio in attività di produzione energetica e andando via via modificando l’assetto del nostro territorio e le priorità dal punto di vista produttivo. Io credo che un ripensamento anche dell’assessore intorno a questa legge, anche su questo articolo, anche sulle possibilità di modifiche necessarie, di intervento necessario per cercare di limitare il danno di 14 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 una legge che sembra positiva, ma che nel contempo diventerà negativa per i nostri territori, io credo che possa essere fatto e chiedo all’assessore un pronunciamento in merito a queste considerazioni. (LRP), Sbardella (Udc), Storace (LaD), Tarzia (Per), Vicari (LRP). PRESIDENTE. E’ stato distribuito un emendamento proposto dalla Giunta. Il tempo per subemendare l’emendamento è fissato in un’ora, alle ore 14,20. Se non ci sono altri interventi sull’articolo 1 passo alla votazione. Discussione e votazione dell’articolato (Consultazioni al tavolo della Presidenza) No, l’ha fatto proprio il consigliere Berardo. Chiedo il parere della Giunta sull’emendamento a pagina 27. E’ un subemendamento quindi non è subemendabile. Chiedo scusa. L’emendamento a pagina 27 si intende ritirato perché il collega Bonelli è assente. Verifica del numero legale PRESIDENTE. E’ stata avanzata richiesta di verifica del numero legale. Il consigliere segretario Gatti proceda all’appello dei consiglieri per la verifica del numero legale. (Segue l’appello dei consiglieri) Comunico l’esito della verifica: Presenti Assenti per motivi istituzionali Presenti ai fini del numero legale 39 2 41 Sono presenti i consiglieri: Abate (LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl), Bernaudo (Pdl), Brozzi (LRP), Buonasorte (LaD), Carducci Artenisio (Udc), Carlino (Udc), Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Cicchetti (Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc), Del Balzo (Pdl), De Romanis (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Fiorito (Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP), Illuzzi (LRP), Irmici (Pdl), Mandarelli (LRP), Maruccio (Idv), Melpignano (LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Paris (Misto), Pascucci (Mpa), Pasquali (Fli), Perazzolo (LRP), Rauti (Pdl), Saponaro Essendo presenti 39 consiglieri, Consiglio è in numero legale. il PRESIDENTE. Pongo in una votazione per alzata di mano l’emendamento a pagina 27… (Interruzione di un consigliere) MATTEI, Assessore. Signor Presidente, il parere è contrario. Essendo una modalità semplificativa quella con cui si approccia questa legge, è evidente che inserire ulteriori fattispecie, siano esse di tipo metrico, quindi di superficie, diverse dalla capacità energetica degli impianti, mette un’alea in controtendenza alla volontà di semplificare gli atti che portino alla realizzazione di impianti esigui, quali sono questi che stiamo trattando. Pertanto la Giunta è costretta a dare parere sfavorevole. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente, l’assessore ha appena dato parere contrario, se ho capito bene, all’emendamento Bonelli che ho fatto mio, relativamente alla semplificazione della scrittura dell’articolo 2 rispetto all’originale. Cosa dice questa riscrittura dell’articolo 2? Toglie la possibilità che l’estensione sia data agli elettrodotti. A differenza dell’articolo principale, infatti, i progetti che superano il megawatt di potenza oltre il 30 per cento devono essere assoggettabili a VIA qualora siano degli elettrodotti. La questione degli elettrodotti, Presidente, Atti consiliari 15 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 è una questione non irrilevante… PRESIDENTE. Consiglieri, per cortesia, un po’ di silenzio! Grazie BERARDO (LBP-Fe). …e forse quest’Aula dovrebbe sapere cosa sta votando. Infatti questa legge, come tutte le leggi che purtroppo si vanno a votare, ha dei richiami agli allegati, a parti di allegati, ecc., la cui ricerca bibliografica è davvero difficile, sfido i cittadini, una volta uscita una legge del genere, a leggerla e comprenderla, tentiamo di farla comprendere almeno a chi la voterà, così si capisce cosa si sta votando. Allora, io ho fatto mio l’emendamento Bonelli perché questo almeno prevede che alla lettera z) all’allegato IV, della parte seconda del decreto legislativo 152 del 2006 e successive modificazioni intervenute, dice che sono assoggettabili a VIA gli elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energia elettrica con tensione superiore a 100 chilowatt e con tracciato di lunghezza superiore a 3 chilometri. Ora, per quale motivo si dovrebbero allargare per ben il 30 per cento in più le maglie delle attuali regole che disciplinano questa assoggettabilità per progetti riguardanti appunto gli elettrodotti? Cioè, se si aumenta da 3 a 4 chilometri la possibilità di non assoggettare a VIA, è questo quello che dobbiamo votare? Cioè la possibilità che questa valutazione non debba essere fatta? Cioè, si semplifica non in nome della burocrazia, qui si semplifica in nome del disinteresse a fare una valutazione di impatto ambientale per elettrodotti che passano da tre chilometri, ed è importante, a quattro chilometri. Cioè per un chilometro si estende l’elettrodotto e non importa se venga fatta una valutazione! Quindi il richiamo alla burocrazia è un richiamo sbagliato, a meno che la questione ambientale non sia una questione meramente burocratica. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Intervengo soprattutto per far felice il collega presentatore della legge che vuole accelerare i tempi. Invece qui mi sembra che le questioni poste sul merito forse avrebbero bisogno di una considerazione di merito e non di gestualità che invece dice: “Acceleriamo la discussione” e basta, perché mi sembra che stiamo affrontando questioni serie. Io penso che anche il punto 2 di questo emendamento, che mi sembra possa escludere da questa liberalizzazione delle possibilità in eccesso previste dall’articolo almeno quei progetti che vengono localizzati nei siti appartenenti a Roma Natura, tenti di far rispettare almeno quelle aree. Forse l’assessore in merito a questo avrebbe potuto magari distinguere un suo giudizio negativo sull’insieme dell’emendamento e magari dividerlo per parti. Io ho paura, e questo lo dico ai colleghi, che alla fine questo Consiglio approvi a maggioranza una legge che non vorrei che facesse la fine del Piano Casa, che alla fine vedrà l’intervento sul piano legislativo di una considerazione di merito lesiva del rispetto delle leggi esistenti. In questo senso invito all’attenzione massima l’assessore, che io stimo, che penso abbia competenze e capacità di evitare queste scivolate di tipo istituzionale che questo Consiglio già ha fatto in presenza della legge cosiddetta “Piano Casa” e che non vorrei facessimo anche rispetto a questa proposta di legge. Grazie. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento a pagina 27, con il parere contrario dell’assessore. (Il Consiglio non approva) Emendamento a pagina 28 del consigliere Berardo. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Per dichiarazione a lei, Presidente, e per tranquillizzare il collega Bernaudo, che altrimenti pensa che io prendo tutti gli emendamenti degli altri per allungare Atti consiliari 16 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 la discussione, gli emendamenti da me presentati a pagina 28 e a pagina 29 sono ritirati. PRESIDENTE. Emendamento a pagina 30 del consigliere Berardo. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Questo invece viene mantenuto. Torniamo a parlare della questione degli impianti fotovoltaici a terra. La questione che stiamo per votare, e invito i colleghi in Aula a votare a favore di questo emendamento proposto dal gruppo radicale, è quella di, sì, aumentare la possibilità di incremento da 1 a 1,3 megawatt, ma non è questo il problema, il problema che viene centrato qui è che l’estensione del terreno utilizzato per gli impianti fotovoltaici non superi una certa soglia. Ora noi diciamo che salviamo l’incremento del 30 per cento come voluto dal proponente, ma visto che gli impianti fotovoltaici hanno dei pannelli solari che la tecnologia consente di far migliorare nella loro produzione di energia che viene raccolta, appunto, attraverso l’energia solare, diciamo che vanno bene 1,3 megawatt ma l’estensione del terreno non può essere superiore a 21.000 metri quadrati. Attenzione, non è che stiamo dicendo che non deve essere superiore a, non lo so, un campo di calcetto, ma stiamo dicendo che attualmente un megawatt, rispetto alla tecnologia esistente di impianto fotovoltaico a terra, riesce a coprire circa 20.000 metri quadri. Il tempo e la tecnologia hanno consentito di raggiungere le stesse potenze diminuendo i metri quadri occupati. Ora, siccome è una legge generale e si proietta non sull’oggi ma anche sul futuro, noi diciamo: bene la semplificazione, come la chiama il proponente, dell’avanzamento da 1 a 1,3 megawatt per gli impianti che verranno utilizzati senza assoggettabilità, ma questo può avvenire purché il campo che viene utilizzato non superi i 21.000 metri quadrati, diciamo 1000 metri quadrati in più rispetto alle attuali capacità. Quindi questo mi sembra un emendamento che, sostituendo il comma 1, indica una soglia, un paletto e dice: “Va bene quello che si vuole fare, incrementiamo del 30 per cento, purché non vengano usati i quattro campi di calcio dello Stadio Olimpico”, ricordo che questa legge prevede almeno, per raggiungere quella soglia, quattro campi di calcio dello Stadio Olimpico, ma diciamo, visto che attualmente è consentito farlo su tre campi di calcio, noi diciamo: “Tre campi di calcio più un’area di rigore”, così è più facile comprendere su cosa si sta votando. E’ un tentativo, ovviamente, di ridurre il danno, non è una questione burocratica l’utilizzo del suolo, ma su questo il gruppo radicale ha voluto anche dopo proporre degli emendamenti che tengano conto di alcuni paletti da inserire rispetto alla campagna romana, rispetto all’Agro Pontino, ecc.. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, sono favorevole e invito il Consiglio, l’assessore a dare parere favorevole, anche perché, come diceva il collega, è un po’ la limitazione di un danno che nell’emendamento precedente bocciato si cercava di eliminare come rischio, in questo caso rimane una considerazione complessivamente negativa sull’articolo, ma che comunque nella modifica di questo comma cerca di limitare il danno e di mettere quel paletto minimo che credo possa essere accolto anche dal proponente della proposta di legge, che credo condivida questo emendamento. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, sull’emendamento a pagina 30, il consigliere Zaratti. Ne ha facoltà. (Interruzione di alcuni consiglieri) Prego, consigliere Zaratti. Atti consiliari 17 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, Mario Perilli è preoccupato che è preoccupato Fiorito, qui siamo tutti preoccupati! Su questo emendamento presentato dal collega Rocco Berardo voglio dire, Presidente e assessore, che io sono stato colui che in questa Regione da assessore all’ambiente ha determinato le autorizzazioni o, meglio, ha contribuito a un ragionamento di sviluppo dell’energia rinnovabile, in modo particolare del fotovoltaico nella nostra regione in modo significativo, tant’è che nella nostra regione... (Interruzione di vari consiglieri) Presidente, posso avere un po’ di silenzio? vengono date siano compatibili con quella che è la natura del nostro territorio. Oggi è possibile realizzare anche grandi impianti a terra tenendo conto dei vincoli di natura paesaggistica, è possibile fare grandi impianti, ma non fare enormi impianti. Per questo penso che l’emendamento presentato dal collega Berardo sia un emendamento giusto, cioè quello di porre comunque un paletto che possa determinare l’incremento del 30 per cento, sì, ma in un determinato spazio, che è appunto quello indicato in questo emendamento. Per questo io chiederei anche all’assessore di dare un parere favorevole. PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. PRESIDENTE. Per cortesia, consiglieri! ZARATTI (Sel-V). Collega Nobili, quando ha finito... PRESIDENTE. Prego, consigliere Zaratti. ZARATTI (Sel-V). Una volta c’era la buona educazione, ora non c’è più neanche quella, va bene! Dicevo, Presidente, io sono stato nell’assessorato all’ambiente colui che forse ha dato il maggiore impulso alla diffusione delle energie rinnovabili, in modo particolare del fotovoltaico, nella nostra regione. Sono stato anche l’assessore che ha guidato quell’assessorato, appunto, che ha determinato le autorizzazioni a grandissimi impianti che sorgono nella nostra regione, nella logica di cercare di centrare quegli obiettivi che stavano nel famoso Protocollo di Kyoto, il famoso “20-20-20” entro il 2020, cioè di realizzare la produzione di almeno 2,5 gigawatt di energia rinnovabile nella nostra Regione entro il 2020. Per fare questo ovviamente i grandi impianti di fotovoltaico anche a terra erano assolutamente indispensabili. Va detto, però, che l’evoluzione delle tecnologie e anche le esperienze sul campo ci devono portare a fare in modo che l’incremento di queste energie rinnovabili e anche le autorizzazioni che MATTEI, Assessore. Signor Presidente, sull’emendamento a pagina 30 la Giunta si esprime in senso contrario per la valutazione che ho poc’anzi argomentato sul precedente emendamento dove in realtà erano presenti altre fattispecie. Qui si va ad apporre un qualcosa che vincola la superficie e non la potenza, pertanto ritengo che in una legge che debba mirare alla semplificazione normativa in base alla potenza erogata dagli impianti stessi, avendo una serie di leggi nazionali e regionali che incidono sulla capacità di utilizzo del terreno stesso, porre un vincolo che ad oggi non è previsto né dalla norma nazionale, né dalla norma regionale, ci sembra di andare ad aggiungere e non a togliere un vincolo che peraltro nelle cose già esiste. Quindi, puntualizzare un vincolo che comunque per altri tipi di normativa già esiste in una legge che vuole semplificare ci sembra un errore. Potremmo rivedere questo aspetto ed anche l’aspetto, così approfitto per un’analisi più compiuta del precedente emendamento, anche sul fatto che volendo preservare i siti di Natura 2000 è stata inserita nella bozza approvata in Commissione proprio questa volontà specifica di preservarli da qualsiasi agevolazione che non sia prettamente in linea con i principi ispiratori dei siti di Natura 2000. E’ evidente che se poi parliamo di Atti consiliari 18 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 interventi collaterali, quali gli elettrodotti che per motivi di tipo tecnologico hanno una necessità di essere, ad oggi, non essendo stoccabile l’energia elettrica e necessitando di un aggancio alla dorsale principale, altrimenti staremmo a perdere tempo nell’approvare parchi fotovoltaici di piccole o grandi dimensioni, gli elettrodotti che hanno una ragion d’essere principale e fondamentale per la realizzazione degli stessi non possono non essere agevolati nella realizzazione soggiacendo a tutte le altre norme e agli altri vincoli che comunque rimangono in vita. Quindi non è che abroghiamo vincoli o eliminiamo norme, rendiamo la semplificazione di un 30 per cento più elastica su tutto quella che è l’impiantistica, sul fotovoltaico di piccola dimensione. Il fatto di limitare la superficie, ripeto, non può trovarci d’accordo in quanto non è la superficie che fa testo quanto la capacità in potenza... PRESIDENTE. Assessore, la prego dica sì o no. MATTEI, Assessore. Parere contrario. PRESIDENTE. Il parere è contrario. Pongo in votazione l’emendamento a pagina 30 del consigliere Berardo. PRESIDENTE. Con il parere contrario dell’assessore pongo in votazione l’emendamento a pagina 31. (Il Consiglio non approva). Emendamento a pagina 32 del consigliere Berardo. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente. Non mi hanno molto convinto le ragioni dell’assessore, perché io ho tentato di spiegare come l’avanzamento tecnologico comporti evidentemente la possibilità che gli impianti fotovoltaici possano avere una maggiore capacità di assumere energia solare con un impatto minore, perché appunto le tecnologie avanzano e nel tempo possono consentire di ridurre il terreno occupato. I prossimi emendamenti evidentemente avranno il parere contrario del proponente la legge e probabilmente dell’assessore che ne condivide le ragioni, però si dice: “Siccome la Regione può legiferare, e può legiferare aumentando fino al 30 per cento quel limite di un megawatt”, noi diciamo: “Va bene, dovendo decidere per la soglia percentuale che si va a utilizzare in questa legge, di aumento, facciamo il 16 per cento, la metà”… (Il Consiglio non approva) PRESIDENTE. Grazie … Emendamento a pagina 31 dei consiglieri Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi e Rodano. Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. MATTEI, Assessore. Il parere sull’emendamento a pagina 31 è contrario in quanto andiamo ad intaccare, anche in questo caso, quella capacità, che io ritengo comunque esigua, di agevolare per quel 30 per cento in più la potenza nominale di questi impianti. Ridurla da 30 a 10 non semplifica, riduce di due terzi la capacità semplificativa della legge stessa. BERARDO (LBP-Fe). No, non mi ha fatto dire perché voto a favore, tra l’altro non so a che minuto ho iniziato. PRESIDENTE. Ha ancora un minuto a disposizione, le chiedo scusa. BERARDO (LBP-Fe). Grazie Presidente La questione evidentemente sarà quella non tanto di dire: “Riduciamo lo spazio o l’incremento in percentuale”, la questione su cui noi dobbiamo dibattere, e lo faremo sui prossimi due emendamenti, è quella di mettere dei paletti. Perché va bene che si faccia il 15 per cento, come vuole il Atti consiliari 19 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 proponente, o il 30 per cento, a patto che si faccia solo in alcuni modi. Ci sono molte Regioni che hanno vincolato la possibilità di costruire impianti fotovoltaici per esempio “a patto che”. Ebbene le leggi, caro assessore, Presidente, sono fatte, le facciamo per mettere vincoli, per mettere regole, per fare in modo che queste non abbiano una scrittura burocratica e quindi non vadano a impattare sulla possibilità per un cittadino di ampliare il parco fotovoltaico e quello che volete, certo, ma non possono essere, come dire, abbandonati i principi che devono ispirare una legge del genere, per cui noi, Consiglio regionale, riusciamo a dire dove e come si può fare e quando no. Quella non è una questione burocratica, quella è una questione di decisione per cui o il Consiglio regionale abdica alla libertà di ciascuno, e io spero che l’assessore all’ambiente ci venga incontro rispetto a queste riflessioni, oppure dobbiamo dibatterne. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Grazie, Presidente. Mi sembra importante cogliere, tra l’altro, una novità politica, una notizia, perché spesso e volentieri il gruppo dei radicali, questa forza politica spacciata come “neoliberismo” assoluto e totale nelle sue scelte di ordine generale, di politica economica, invece questa mattina scopriamo, io me ne compiaccio ovviamente, che bisognerebbe coniugare libertà, liberismo e mercato con regole e norme. Questo fa sì che le ultime dichiarazioni, gli incontri politici e via dicendo rendano questa forza politica una forza di opposizione al Governo ormai dimissionario. Per questa ragione, soprattutto per questa ragione politica, ma anche per le considerazioni tecniche che il gruppo dei radicali ha fatto illustrando questo emendamento e il prossimo ovviamente, dichiariamo un voto favorevole. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zaratti. Ne ha facoltà. ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, intervengo semplicemente per ribadire un concetto. Anche a me le dichiarazioni dell’assessore sono parse poco convincenti. Penso che per incrementare le energie rinnovabili nella nostra Regione non siano necessari ulteriori incrementi e facilitazioni come quelli di cui si parla, ma si possano anche dare limitati e regolamentati. Altrimenti noi corriamo il rischio che in una situazione particolare del nostro territorio ci sia un’eccessiva concentrazione e diffusione di pannelli fotovoltaici, in altri invece vi sia una situazione di squilibrio. Per questa ragione penso che anche l’ulteriore limitazione di portare al 16 per cento l’incremento delle soglie di cui all’allegato 4, parte seconda del decreto legislativo 152, sarebbe una norma di ragionevolezza, non sarebbe una norma che in qualche modo crea problemi sul territorio. Penso quindi che si farebbe bene ad approvare questo emendamento del collega Berardo. PRESIDENTE. Il parere dell’assessore sull’emendamento a pagina 32? MATTEI, Assessore. Signor Presidente, le chiedo se il mio parere deve esprimersi esclusivamente su quello che è riportato nel fascicolo d’Aula per la pagina 32 o… PRESIDENTE. pagina 32. Sì, esclusivamente alla MATTEI, Assessore. Poiché degli argomenti ascoltati a pagina 32 c’era ben poco - c’era la parte di base, ma poi si è discusso di altri emendamenti che stanno più avanti - mi astengo dal dare il parere su quelli successivi, dico che anche qui… PRESIDENTE. E’ rimesso all’Aula. Va bene. MATTEI, Assessore. Anche qui il parere è sfavorevole, perché si chiede di portare la capacità incrementale dal 30 per cento in più, per l’esclusione dalle procedure e quindi per Atti consiliari 20 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 la semplificazione, al 16 per cento. E qua una brevissima notazione per dire, se la legge deve andare nella direzione della semplificazione e dare una possibilità maggiore a operatori nel piccolo, nel campo della piccola impresa, perché qui parliamo di parchi fotovoltaici molto piccoli, se deve andare in quel senso, l’incremento del 30 per cento è un incremento minimo al di sotto del quale la legge probabilmente non ha più neanche motivo di esistere. Anche perché sulla vincolistica qui non andiamo a derogare nulla, non deroghiamo nessuna legge, nessun vincolo, semmai se volessimo - in alcuni casi sono già d’accordo, lo dico anche ai consiglieri di opposizione -, se volessimo rivedere alcuni vincoli in maniera restrittiva, ma non è questa certo la legge per porli. Quindi parere sfavorevole. PRESIDENTE. Pongo in votazione, con il parere contrario dell’assessore, l’emendamento a pagina 32 del consigliere Berardo. (Il Consiglio non approva) Emendamento a pagina 33 del consigliere Berardo. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Pagina 33, 20 per cento, si passa dal 30 al 20 per cento. L’assessore ha ragione nell’intervento che ha fatto poco fa, le ragioni che ho espresso a sostegno del voto favorevole dell’emendamento a pagina 32 non attenevano esclusivamente a quello ma riguardavano questioni che troveremo tra qualche emendamento. L’ho fatto, Presidente, perché la complessità di questa legge, il complesso di questa legge non ci consente in due minuti di attirare l’attenzione dei colleghi su problemi centrali che noi tentiamo di mettere a disposizione delle considerazioni che i colleghi possono fare. Quindi se lo facessi all’ultimo secondo probabilmente non se ne accorgerebbero. Ma noi stiamo dicendo che vogliamo aumentare del 30 per cento la possibilità di non assoggettare a VIA, valutazione di impatto ambientale, eccetera, eccetera. Questa cosa mi pare che ormai sia chiara. Quello che non è chiaro è che il tentativo dell’opposizione, in questo caso di chi vi parla e di chi ha proposto questo emendamento su cui stiamo discutendo, è quello di trovare dei paletti. Questo emendamento per cui il gruppo radicale vota a favore è che la soglia non deve superare il 20 per cento. E dico un’altra cosa. Quando l’assessore ci diceva: “Guardate che noi non vogliamo, non possiamo mettere vincoli…” facendo quelle considerazioni sulle quali io non sono d’accordo, dico che, anche rispondendo al collega Peduzzi che provocava, che il liberismo, a parte come raccontato, invece com’è è un’altra cosa da quella che ha detto lui, in realtà è l’economia di mercato con delle regole e regole certe, regole certe che in questo Paese non ci sono perché, come diciamo noi radicali, sono regole partitocratiche che servono ad altro che a regolare il mercato. In questo caso, in questo caso che riguarda una legge che impatta sull’ambiente, quello che diciamo noi radicali è che si dia la possibilità di fare questo ampliamento, che è previsto da una norma nazionale, ma come hanno fatto altre Regioni questo ampliamento deve avere delle regole. La prima che vogliamo sostenere in questo momento è che non sia oltre il 20 per cento, ma quello che ci preme dire è che il paletto da mettere è sulle questioni che attengono l’agricoltura, sulle questioni che riguardano i monti, le fasce di rispetto, il mare, i laghi, i fiumi. Ecco, rispetto a quelle zone si può mettere la vastità di impianti fotovoltaici senza che questi siano assoggettati alla valutazione di impatto ambientale? E’ su questo in generale che stiamo dibattendo, questa legge non pone regole, anche di mercato, ma non riguarda qui il mercato, riguarda regole del debito ambientale che stiamo facendo, perché come noi radicali eravamo contro il debito pubblico che questi partiti della partitocrazia hanno Atti consiliari 21 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 fatto aumentare fino a quello che vediamo oggi per mantenere le proprie clientele, oggi stiamo costituendo quel debito ambientale che non possiamo accettare e per questo votiamo a favore di questo emendamento e vorremmo che si dibattesse degli emendamenti che stanno per essere messi in votazione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Mi sembra che avendo respinto già in relazione a questo tema l’emendamento dell’Italia dei valori che proponeva il 10 per cento, quello precedente che proponeva il 16, questo che propone il 20 per cento mi sembra una giusta mediazione, un equilibrio tra posizioni diverse che potrebbe essere accolto da parte della Giunta. Quindi dichiariamo un voto favorevole. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei per esprimere il parere della Giunta sull’emendamento a pagina 33. Ne ha facoltà. MATTEI, Assessore. Presidente, il parere è sfavorevole per le stesse ragioni del precedente. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento a pagina 33 con il parere contrario dell’assessore. noi siamo a favore di queste misure semplificatrici a favore delle tecnologie pulite ed efficienti, ma tutto questo deve avere un limite, perché comunque bisogna avere il rispetto del territorio e questa semplificazione e questo volere favorire l’allargamento della possibilità di introdurre tecnologie pure ed efficienti sicuramente ci trova d’accordo in linea di principio, è nell’attuazione che non ci trova d’accordo e, quindi eliminare questo punto 7 della lettera z) per quanto riguarda anche in questo caso l’incremento del 30 per cento, riteniamo debba essere una misura da intraprendere per tutelare l’ambiente, perché queste fonti rinnovabili, queste energie pulite possono essere collocate altrove. Quindi riteniamo che in questo punto il Decreto legislativo 152 vada preservato, vada tutelato e pertanto chiediamo l’accoglimento dell’emendamento. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei per esprimere il parere della Giunta. Ne ha facoltà. MATTEI, Assessore. Presidente, come ho già detto in precedenza, rispetto alla possibilità di semplificare le procedure anche per gli elettrodotti essendo essi parte preponderante e consistente di una impiantistica fotovoltaica e parlando di impianti di minore impatto, do parere sfavorevole come Giunta in quanto credo che quella soglia del 30 per cento debba essere mantenuta integra così come votata in Commissione ambiente. (Il Consiglio non approva) Emendamento a pagina 34 dei consiglieri Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi, Rodano. Ha chiesto di parlare la consigliera Tedeschi. Ne ha facoltà. TEDESCHI (Idv). Grazie, Presidente. Anche in questo caso noi chiediamo con questo emendamento di eliminare la frase del punto 7 lettera z) del medesimo allegato del Decreto legislativo n. 152 del 2006. Ovviamente anche il nostro gruppo, anche PRESIDENTE. Pongo in votazione, con il parere contrario della Giunta, l’emendamento a pagina 34. (Il Consiglio non approva) Emendamento a pagina 35 del consigliere Berardo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Siamo arrivati a quello che vi stavo dicendo prima, Atti consiliari 22 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 all’emendamento che attiene all’individuare dei paletti alla possibilità mantenuta dell’incremento del 30 per cento del megawatt di potenza senza assoggettabilità al VIA. Allora, noi diciamo che: “L’incremento della soglia non si applica ai progetti riguardanti impianti localizzati anche solo parzialmente in aree in dissesto idraulico o idrogeologico, in aree naturali protette e nella fascia di rispetto ampia 2 chilometri tutto intorno al perimetro di dette aree, in aree boschive appartenenti alla Roma Natura 2000, in aree sottoposte a vincolo paesaggistico storico culturale perché di rilevante valore meritevoli di tutela integrale o parziale, in aree interne o limitrofe entro un raggio di 2 chilometri, a siti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità o interessati da candidatura a divenire sito riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. In montagna non si può fare noi diciamo - ad altitudine superiore a 1000 metri - e ci siamo tenuti larghi, Presidente sul livello del mare ed in aree agricole di pianura con altitudine inferiore a 150 metri sul livello del mare, in aree agricole ubicate nel territorio del Comune di Roma o nel territorio dei comuni confinanti con il Comune di Roma ed in ogni area distante dal mare almeno 2 chilometri”. Allora, questo emendamento che noi proponiamo dice: va bene aumentare come dice la legge il 30 per cento in più per il megawatt di potenza senza assoggettarlo a VIA, purché non ci si trovi in queste condizioni che ho appena descritto. Non è che non si può più fare, si dice che nelle condizioni che ho appena descritto, dell’Agro pontino, della Campagna romana, dei Monti del Terminillo, di tutte quelle situazioni che attengono alla pubblicità che si fa del Lazio in altre Regioni da parte di questa Giunta, io vedo manifesti che comportano una spesa, immagino importante, di promozione del turismo - lo dico all’assessore Zappalà - in altre Regioni per venire nel Lazio, e noi non vogliamo votare una norma, questa, che non dice al proponente: “Non si può fare”, dice che va assoggettata a VIA la possibilità di aumentare del 30 per cento in questi casi qua. E’ burocrazia? Io spero che questo non significhi burocrazia, perché questo è il tentativo di inserire delle regole certe rispetto alla possibilità di localizzare impianti in quelle aree. Noi diciamo “no”, si vada a VIA in quelle aree. Spero che dopo questa illustrazione, dichiarazione di voto a favore del gruppo radicale si convincano a dibattere, a discutere anche delle ragioni contrarie a quelle da me esposte. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Valentini. Ne ha facoltà. Poi Zaratti e Peduzzi. Prego, consigliera Valentini. VALENTINI (Pd). Io, Presidente, non ho parlato prima perché ho aspettato questo emendamento del collega Rocco Berardo, che considero dirimente rispetto a questa proposta di legge, lo considero dirimente soprattutto in questa fase. Noi abbiamo vissuto in questi giorni, proprio negli ultimi giorni, una situazione del degrado del nostro territorio nazionale veramente scioccante, ovunque, nelle Regioni dove si pensava che il territorio fosse più curato, nelle Regioni del sud dove già si sapeva che c’era più degrado, come dire, comunque questa terra ci parla, questo territorio ci parla e dice a tutti, alle istituzioni in primo luogo, che dobbiamo essere molto attenti quando facciamo nuove regole sulle questioni ambientali e sugli impatti ambientali che le regole hanno. Perché è vero che noi abbiamo bisogno di rilanciare modelli di sviluppo compatibili con l’ambiente, e di promuoverli oltre che rilanciarli laddove non ci sono, perché abbiamo un grande problema da questo punto di vista di costruire uno sviluppo economico compatibile, però è anche vero, come diceva il collega Berardo, che se noi non mettiamo delle condizioni e dei vincoli sulle leggi che facciamo, prevedendo anche procedure snelle su quei vincoli, noi non facciamo tesoro di tutto quello che sta accadendo anche in questi Atti consiliari 23 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 giorni. Noi avremmo bisogno, e poi troveremo l’occasione in Commissione ambiente e troverò l’occasione di proporlo alla Commissione e all’assessore, abbiamo invece bisogno, una grande esigenza è quella di individuare una mappa rischi del nostro territorio per tutto quello che riguarda quei paletti che ci sono qua, in questo emendamento. Quindi dobbiamo capire meglio come prevenire, come imporre e proporre dei finanziamenti a bilancio per curarlo questo territorio quando è a rischio. E allora quando facciamo queste leggi, i vincoli che sono su questo emendamento diventano sostanziali e dirimenti se non vengono accettati per votare o no una proposta di legge come questa. Quindi noi siamo favorevoli all’emendamento del consigliere Berardo. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zaratti. Ne ha facoltà. Vorrei ricordare che sono previsti tre minuti a disposizione. ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, su questo penso che sarebbe importante una riflessione da parte della Giunta e da parte dei colleghi della maggioranza, perché mi pare del tutto evidente il fatto che cercare di realizzare e di dare questi incentivi ed eliminare il vincolo della VIA per le aree che sono sottoposte a rete Natura 2000 oppure nelle aree boschive oppure nelle aree naturali protette, nelle zone limitrofe, ma non è che si dice che in queste zone è impossibile fare, si dice che in queste zone è possibile fare sottoponendo questi interventi e queste strutture alla Valutazione di impatto ambientale, il che mi pare assolutamente ragionevole, assolutamente condivisibile, perché altrimenti noi correremmo il rischio che in aree di particolare pregio dal punto di vista agricolo e dal punto di vista ambientale ci sia una deregulation generale che porterebbe davvero la nostra Regione a realizzare delle strutture che, seppure importanti e utili per la produzione di energie rinnovabili, creerebbero un danno paesaggistico e alla nostra attività turistica di notevoli dimensioni. Penso che approvare questo emendamento e quindi riportare a Valutazione di impatto ambientale gli impianti che devono essere realizzati all’interno di queste aree, così come sono elencate, credo che sia un atteggiamento di grande ragionevolezza. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, esprimo un voto favorevole, ma che sottolinea anche un fatto. Io lo continuo a dire perché mi sembra importante poi nella valutazione complessiva, nel voto complessivo sulla legge. Gli studi ultimi, almeno quelli a nostra disposizione, fanno del Lazio una regione che è in sovraproduzione del 20 per cento della produzione energetica, almeno fino al 2020. Qui stiamo dicendo che incentiviamo un’apertura e un allargamento alla produzione di fonti rinnovabili ma con norme che richiamiamo la materia ambientale di tipo energetico. Io penso che marcare con questo emendamento proposto almeno la volontà politica, l’immagine, simbolicamente l’atto che comunque mette a salvaguardia, insomma qui parliamo anche di aree a rischio idrogeologico, stiamo parlandone in un periodo, in una fase in cui nel nostro Paese sta succedendo di tutto e di più, stiamo parlando in una considerazione anche relativa alla produzione energetica del fotovoltaico in cui gran parte dei nostri immobili pubblici e privati non sono autosufficienti e dovremmo invece sviluppare l’autosufficienza energetica, come il fotovoltaico, attraverso un’impiantistica piccola, con meno impatto, eccetera, mentre non facciamo tutto questo, non programmiamo e non pianifichiamo, noi rischiamo di respingere un emendamento che dice: almeno i vincoli mettiamoli non all’impossibilità, ma a un’eventuale deroga all’interno di situazioni in cui mi sembra necessario salvaguardare il nostro territorio. 24 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Signor Presidente, purtroppo l’interruzione della discussione su questo argomento ci ha impedito di capire quando era il momento della discussione sull’articolo. Quindi forse impropriamente utilizzo la dichiarazione di voto per una richiesta di chiarimenti, ovviamente rimettendomi poi al parere dell’assessore. Però una questione su questo emendamento vorrei porla soprattutto al presentatore. Vorrei capire, rispetto al regime vincolistico attuale, cosa si modifica con questa norma. Perché noi andiamo a insistere già in aree diciamo abbastanza vincolate. E leggo tutto l’emendamento. Allora vorrei capire se questa è una cosa che facciamo bene a fare. E’ chiaro che ci condiziona, potrei dire anche ci emoziona quello che abbiamo visto, lo ricordava la collega Valentini, le immagini della Liguria, della Toscana, a proposito il territorio lì non è responsabilità del centrodestra. Immagino se fosse successo qui che cosa avreste detto! Però, siccome dobbiamo trarre giovamento dalle tragedie altrui purtroppo, a me interessa capire se c’è spazio per una riformulazione del testo che lo renda più chiaro, collega Berardo, almeno a me, poi sarà chiarissimo a chi l’ha scritto e soprattutto qual è l’opinione della Giunta perché credo che comunque una risposta vada data rispetto ai temi che sono stati sollevati. Può darsi pure che l’assessore possa ritenere che già la legislazione vigente offra spazi di tutela, nulla osta, e quindi mi rimetterei alla sua dichiarazione, però è importante rispondere in termini abbastanza compiuti sulla questione che è stata sollevata perché è anche la qualità del dibattito che lo merita. PRESIDENTE. Ha chiesto di l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. parlare MATTEI, Assessore. Signor Presidente, non posso, e spero che i consiglieri mi perdoneranno, liquidare la risposta con un “favorevole” o “contrario” perché è evidente che di fronte ad alcune affermazioni contenute in questo emendamento si rischia di rimanere emotivamente colpiti e pensare che un eventuale voto sfavorevole vanifichi invece un’attenta e continua attività di prevenzione sul territorio soprattutto sulla difesa idraulica. Cominciamo col dire che per la difesa idraulica ci sono leggi che sono certamente preminenti rispetto alla presente e che con la presente, anche lasciando la facoltà generica di utilizzare il 30 per cento in più per evitare di essere assoggettati in maniera semplificata alle valutazioni che abbiamo finora elencato, non è automatico che nelle aree di dissesto idrogeologico si possano applicare. Perché, per capirci bene, in questo emendamento sono elencate tutte situazioni di vincolistica stringente per le quali probabilmente non solo non si può usufruire del 30 per cento in più, ma neanche del 100 per cento e quindi neanche si può realizzare l’opera se c’è un parere contrario del Settore difesa idraulica dissesto idrogeologico. Poi ricordo a tutti che esiste il PAI (Piano Assetto Idrogeologico) che negli ultimi diciotto mesi ha subito una velocizzazione, un incremento anche negli studi puntuali, quindi mettere su questa legge una preclusione che nulla ha a che vedere con l’impedimento a fare, ma lasceremmo che comunque si possono fare impianti tanti quanti se ne fanno oggi, solo quel 30 per cento in più sarebbe evitato con questo emendamento. Io dico una cosa diversa, in questa legge si applica un principio generale: si possono facilitare le procedure per un 30 per cento in più di potenza erogata, laddove non è possibile farlo perché c’è dissesto idrogeologico non solo non si deve fare quel 30 per cento in più, ma non si deve fare l’intervento. E questo dice la legge, intanto sulla prima cosa. Sulle aree naturali protette esiste una normativa specifica e penso che chi ha parlato può darsi che non la rammenti. Nelle aree naturali protette è ridotta del 50 per cento - c’è una normativa a sé stante - tutta la capacità di intervento su questa materia. Atti consiliari 25 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Quindi non stiamo parlando di aree naturali protette come luoghi per ampliare o amplificare la crescita di parchi fotovoltaici, posto che parliamo sempre di parchi sul megawatt quando sappiamo che ne sono stati approvati alcuni anche di 25 o 30 megawatt. Quindi anche sul punto due non mi posso trovare d’accordo. La fascia di rispetto per le aree naturali protette, anche qui è una questione che se vogliamo cambiare la normativa cambiamo la legge n. 29, cambiamo le leggi relative alla vincolistica, non inseriamo fattispecie a macchia di leopardo tanto per dare l’idea che andiamo a tutelare. La tutela si fa attraverso la legge specifica e anche per le aree naturali protette va fatta in quella sede. Sulla questione della montagna e del mare, dire che sopra i 1000 metri o sotto i 1000 metri o sotto i 150 metri non sia possibile in maniera, così, asettica, senza una valutazione appropriata, si rischia di eliminare da questa possibilità di agevolazione, da un punto di vista procedurale, ampie fasce di territorio invece perfettamente idonee a questo utilizzo. Quindi non entriamo in un ambito per cui qualcuno potrebbe pensare che nelle aree boscate non dovete tagliare gli alberi, non dovete tagliare il 30 per cento in più degli alberi. Gli alberi non possono essere tagliati o possono essere tagliati secondo altra normativa e questa fattispecie è troppo generica per essere approvata in questa sede. Ripeto ancora che se non si può fare, non si può fare niente, non il 30 per cento in più. Le aree naturali protette, le abbiamo già noi inserire nel testo votato in Commissione. Ricordo a tutti che le aree Natura 2000 coprono una superficie più vasta delle aree naturali protette, pertanto, avendo escluso le aree di Natura 2000 dalla possibilità di incremento e avendo già una normativa che impedisce nelle aree naturali protette questa fattispecie, addirittura dimezza la possibilità di intervento, è pletorico riscriverlo, se non addirittura in questi giorni inopportuno, perché si rischierebbe di legare la semplificazione normativa sulle autorizzazioni per i piccoli impianti fotovoltaici a situazioni devastanti, generate da una crescita sregolata e da un’antropizzazione anomala in aree con dissesto idrogeologico ben conosciuto. Quindi, non sono materie tra loro contigue, prevale certamente il parere sul vincolo idrogeologico. Ometto tutto il ragionamento dei pareri del MiBAC sui siti Unesco. Credo che questo articolo - e non mi troverebbe contrario potrebbe essere certamente inserito su una rivalutazione della vincolistica complessiva che la Regione può, con un altro strumento che non è la semplificazione per un megawatt di fotovoltaico, affrontare. Si può fare e, ripeto, come ho detto prima posso anche essere concorde, ma non è questa la norma che può contenere queste fattispecie. Chiudo dicendo che c’è scritto addirittura che nel Comune di Roma o nei Comuni confinanti non può essere applicato. Questa la ritengo una discriminazione addirittura esagerata, perché non è detto che nel Comune di Roma non ci siano aree idonee e nei Comuni limitrofi ci siano aree idonee per poter usufruire di un’agevolazione normativa, lo ripeto, e non della capacità di fare, fermi restando tutti i vincoli che esistono e che non possono essere superati con questa legge. Pertanto do parere contrario per le motivazioni finora espresse. PRESIDENTE. Pongo in votazione… (Interruzione del consigliere Berardo ) Ha già fatto la dichiarazione di voto. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente, non voglio entrare nel merito della dichiarazione di voto che non farò e che ho già fatto, come lei giustamente ha detto, però siccome il collega Storace ha avanzato dei dubbi al proponente e all’Aula, suoi dubbi che volevano essere risolti dalla risposta dell’assessore, al quale ha chiesto: “Assessore, queste norme che sono contenute nell’emendamento proposto sono già coperte 26 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 dalle leggi?”, l’assessore ha detto: “Sì, sono coperte dalle leggi… BERARDO (LBP-Fe). No, io ho chiesto una sospensione per valutare... PRESIDENTE. Però questo andava discusso prima, quindi… PRESIDENTE. Io non dovevo darle proprio la parola perché siamo in votazione. BERARDO (LBP-Fe). Scusi, questo è un Parlamento, parliamo di… BERARDO Presidente... PRESIDENTE. Sì, però bisogna rispettare le regole. Quindi, richiamo al Regolamento… PRESIDENTE. Non sono d’accordo a sospendere il Consiglio. Quindi, andiamo avanti. BERARDO (LBP-Fe). E’ un richiamo al Regolamento per chiedere la sospensione di cinque minuti e valutare la possibilità che intervenendo con un emendamento riscritto si possa meglio dire una cosa che è chiara. E voglio dire, è vero quello che ha detto l’assessore, ma noi diciamo “non in quelle aree, ma in 2 chilometri sul limite di quelle aree”, cioè alla fine dell’area protetta non fate l’impianto fotovoltaico. Dopo l’area protetta ci sono - dice l’emendamento -, perché altrimenti non si risponde all’emendamento e forse l’assessore è a favore dell’emendamento se lo legge meglio, oltre quel limite previsto dalla legge, diciamo non subito, ma almeno dopo 2 chilometri non è assoggettato a VIA, prima di quei 2 chilometri, a ridosso invece, c’è da fare la VIA, la valutazione di impatto ambientale. Siccome la richiesta del collega Storace era quella di capire meglio, volevo capire meglio insieme al collega Storace e propongo la sospensione di cinque minuti... PRESIDENTE. Pongo l’emendamento a pagina... in votazione BERARDO (LBP-Fe). Mi dica che non è d’accordo... PRESIDENTE. Siamo in votazione... BERARDO (LBP-Fe). Siamo in votazione se lei mette in votazione, ma se io le faccio una proposta di sospensione... PRESIDENTE. Consigliere Berardo, a essere sempre disponibili ci si rimette! (LBP-Fe). Mi chiedo, BERARDO (LBP-Fe). Va bene. Grazie. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento a pagina 35 con il parere contrario dell’assessore. (Il Consiglio non approva) Emendamento a pagina 36 del consigliere Berardo. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente. Io avrei evitato la discussione su questo emendamento perché evidentemente richiama, ribadendo i termini però in misure diverse, quello precedente. Però, visto che c’è stato un barlume di discussione, io lo volevo cogliere in questa Aula visto che, come dicevo, siamo in un parlamento, in un’assemblea in cui si può discutere. Visto che il collega Storace nel suo intervento ha chiesto poc’anzi all’assessore se ci sono leggi che già salvaguardano tutte le fattispecie richiamate, l’assessore ha detto sì, che ci sono già tutte le fattispecie, ma l’emendamento non dice di sovrapporsi a leggi che già esistono, dice: guardate che in quelle aree protette è vero che non si può fare perché lo dicono le leggi; noi con la nostra diciamo semplicemente che la Valutazione di Impatto Ambientale non si possa fare da quel limite dell’area per due chilometri. Ecco quello che dice. E lo ribadisce per ciascuna parte di territorio richiamato nell’emendamento. Ora di questo stiamo Atti consiliari 27 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 dibattendo. Su questo ho tentato di dire al Presidente che si poteva valutare la possibilità di sospendere un attimo per capire se c’era da parte dell’assessore, comprendendoci su questo punto, la valutazione di un emendamento da parte della Giunta che potesse far condividere alcune questioni e alcuni timori sollevati anche da altri colleghi, e non solo dal gruppo radicale, ecco, mi sembrava opportuno prima prendere la parola in questo senso, adesso sto reintervenendo a favore di questo emendamento perché evidentemente è la riscrittura del precedente ma ampliando i limiti previsti. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ASTORRE (ore 14,25) Ora chiedo ai colleghi se, comprendendo che quello di cui abbiamo trattato poco fa vuol dire quello che poc’anzi ho detto, cioè aumentare di due chilometri quelle fasce, quei limiti, be’, spero che ci sia la possibilità di dialogare su questo e di comprendere se ci sono possibilità di condivisione nel merito dell’emendamento. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Presidente, mi consenta, anche se non è regolamentare corretto rivolgermi al collega Berardo, io amo la discussione, il dibattito c’è stato, questo emendamento varia rispetto al precedente sulle distanze, un chilometro e mezzo, due chilometri, quello successivo addirittura nulla. Qua la questione è stata sviscerata. Non credo che ci sia necessità di commentare la votazione prima. L’assessore non è che ha espresso un pregiudizio, ha detto che non è questo il veicolo su cui mettere questo mezzo, questa possibilità, se ho capito bene. Io credo che si possa tranquillamente andare avanti con i lavori senza bisogno di chiedere sospensioni, magari cercando di trovare nell’ambito della Commissione Carlino un mezzo per poter intervenire su questa questione che c’è, e ci lavoreremo, però, insomma, dover reintervenire sulla stessa questione che differisce semplicemente dalle distanze in metri mi sembra eccessivo. PRESIDENTE. Il parere dell’assessore Mattei sull’emendamento a pagina 36? MATTEI, Assessore. Contrario per motivazioni espresse in precedenza. PRESIDENTE. Pongo in l’emendamento a pagina 36. le votazione (Il Consiglio non approva) Emendamento a pagina 37 sempre del consigliere Berardo. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente. Allora, prima non ci eravamo capiti con l’assessore, adesso non mi sono capito con il collega Storace. In realtà, come ho detto all’inizio del mio precedente intervento di dichiarazione a favore del precedente emendamento, ritenevo che i miei emendamenti, dove cambiavano di fatto i metri, non fossero da rimettere a voto perché l’Aula si era espressa in modo chiaro contro. Siccome non si sta facendo un’operazione ostruzionistica, Presidente, mi rivolgo a lei, quando ho tentato di colloquiare con il collega Storace, quello che tentavo di segnalare è che le preoccupazioni espresse nelle parole del collega Storace non si risolvevano nella risposta, perché non è che si tratta qui di aumentare di 1100 metri, 1200 metri, 1300 metri, la risposta alle obiezioni del collega Storace, rispetto a “ci sono leggi che già impediscono che ciò avvenga?”, io ho detto, tentando di chiarire all’assessore e al collega Storace: sì, è vero, ha ragione l’assessore, ci sono leggi che già intervengono, quell’emendamento però non parlava sovrapponendosi a leggi, quell’emendamento, e anche questo, dice che, fatte salve le leggi di salvaguardia rispetto a quegli aspetti, noi aumentiamo di Atti consiliari 28 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 due chilometri le ulteriori fasce di rispetto. Allora non è che si aumenta di 1100, di 1200 o di 1300 metri, si sta dicendo un’altra cosa, che sono salvaguardate quelle aree e oltre quel limite si aumenta di due chilometri. Probabilmente, a questo punto il collega Storace sarà contrario, però le ragioni poc’anzi espresse non avevano individuato l’oggetto della discussione. Non era una questione meramente ostruzionistica di aumentare lo spazio, ma era la spiegazione del fatto che quelle leggi, che già sono vigenti, non salvaguardano rispetto a quello che abbiamo chiesto noi, che è un’altra cosa. Superare il limite previsto dalla legge, aumentarlo di due chilometri e non far partire l’impianto fotovoltaico a ridosso del confine, che so, del monumento della Selva di Paliano piuttosto che dell’area protetta del Parco nazionale del Circeo, ma rispettare due chilometri rispetto a quella fascia e non fare iniziare subito il parco da quel punto in poi, questo era quello che voleva dire l’emendamento, che rimettiamo dunque ai voti e il gruppo radicale ovviamente voterà a favore. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Valentini. Ne ha facoltà. VALENTINI (Pd). Signor Presidente, come i colleghi vedono, cerco di non intervenire sempre perché non voglio dare l’idea, che non c’è neanche negli altri colleghi consiglieri, di qualunque forma di ostruzionismo, ma anzi di un modo costruttivo. Però io ho sentito con attenzione l’assessore prima, io devo dire che, proprio perché siamo in un momento dove c’è bisogno di una maggiore riflessione e di un maggior ragionamento anche sulle normative esistenti da parte delle istituzioni, non mi basta, chiedo scusa all’assessore ma è proprio, come dire, un’idea che ho acquisito negli anni, in particolare in questo periodo, per quello che riguarda l’ambiente e i territori, cioè non mi bastano queste risposte, “le leggi già ci sono”. Quindi forse una ricerca maggiore, e qui vorrei rispondere al consigliere Storace che ha toccato bene il cuore, il nodo della questione, ma al quale vorrei dire che non c’è nessuna reazione emotiva sulla questione delle devastazioni dei nostri territori, del nostro Paese da parte mia in generale, ma c’è una reazione, che mi sento e sento il dovere di porre qua in quest’Aula, di spingere di più su una maggiore riflessione di rapporto con il territorio. In particolare, quando qui l’articolo dice: “…in aree in dissesto idraulico o idrogeologico”, io mi sento in dovere di dire che non mi basta quella normativa e che magari una proposta ampliativa, che sono magari i due chilometri, o comunque un’altra risposta dalla Giunta rispetto alle leggi attuali, me la sarei aspettata. Per questo motivo, sono favorevole all’emendamento del collega. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, intervengo molto brevemente perché non voglio assolutamente dare la sensazione di ostruire un lavoro che invece sta procedendo e che mi sembra affronti un paio di questioni di merito. Una questione che io rilevo, e la rilevo con preoccupazione, non me l’aspettavo anche da parte dell’assessore, forse perché non ho potuto seguire nella commissione competente i lavori specifici di analisi, di proposta, di discussione sulla proposta di legge, non ne faccio parte e non posso ovviamente seguire tutto il lavoro delle commissioni, però recepisco una sensazione anche per l’atteggiamento da parte del centrodestra dal fatto che nessuno interviene, il promotore della legge non coglie la necessità di un confronto in Aula, un clima diverso e ogni giorno ne scopriamo una. Oggi abbiamo scoperto che la Presidente Polverini, ex sindacalista, è condannata per atteggiamenti in attività antisindacali, insomma il 15 ci sarà la protesta di Cgil, Cisl e Uil e di tutto il movimento sindacale, non c’è un territorio nella nostra Regione che non imploda rispetto ai provvedimenti della Giunta, non 29 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 c’è condizione di sicurezza e certezza al diritto alla salute, ormai nella nostra Regione c’è un dato in cui chi fa opposizione fa opposizione e cerca di cambiare il quadro e la direzione politica, ma nel contempo, sapendo che c’è una Giunta e c’è una maggioranza, vorrebbe tentare il dialogo, insomma. Io ho proposto decine di mozioni, ordini del giorno, lettere di invito al confronto con la Presidente Polverini su alcune cose, ma non abbiamo risposta. Colgo nella richiesta che ha fatto il consigliere Berardo una necessità che mi sembra, per quanto riguarda anche la saggezza e la moderazione con la quale lo fa, la possibilità di inserire, anche alla luce delle considerazioni che faceva la collega Valentini, alcuni aspetti che colgano le preoccupazioni che gli emendamenti rappresentano. Invito l’assessore in questo senso a volersi far carico in questa direzione. Grazie PRESIDENTE. Ha chiesto di l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. parlare MATTEI, Assessore. Signor Presidente, il parere è contrario per i motivi espressi in precedenza, ma alla consigliera Valentini e al consigliere Peduzzi voglio dire che quanto prima cercherò di essere presente in Commissione per un’analisi puntuale del Piano di assetto idrogeologico e per una valutazione del reale impatto che ha tutta l’attività dell’uomo a prescindere da questo che potrebbe essere minimale rispetto a tutte le altre problematiche. Quindi eventualmente, siccome c’è un’attenzione da parte della Giunta e dell’intero Consiglio su queste tematiche, chiederò anche al Presidente Carlino di convocare una Commissione ambiente ad hoc sul Piano di assetto idrogeologico. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento a pagina 37 del consigliere Berardo. (Il Consiglio non approva) Emendamento dell’assessore Mattei a pagina 38. Con questo emendamento si sopprime il comma 3 dell’articolo 2. Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. MATTEI, Assessore. Molto brevemente anche perché è intuitivo il motivo per cui tale comma 3 dell’articolo 2 necessita di essere soppresso proprio per andare incontro alle tante discussioni fatte in quest’Aula relativamente alla non volontà di allargare il perimetro di incidenza di una legge nata per semplificare qualcosa che riguarda piccoli imprenditori e piccoli interventi. Il comma 3 dell’articolo 2 contiene in sé un’esclusione dalla verifica di assoggettabilità per progetti, quindi per interventi che, non ribadendo neppure parzialmente in aree naturali protette, sono relativi a modifiche di impianti di cui al comma 2, lettera a) dell’allegato 4 della legge n. 152 e che non comportino aumento dell’emissione e dei rifiuti. E’ chiaro che questo allargherebbe troppo il campo e la capacità di poter incidere su impianti anche di grandi dimensioni non essendo normato e non essendo limitato a quello che originariamente avevamo individuato come il megawatt che oggi è al di sotto della soglia della verifica di assoggettabilità. Quindi ritengo di aderire ai tanti emendamenti presentati in tal senso perché con una valutazione più compiuta questa abrogazione riporta l’intera legge nell’alveo in cui era nata. Propongono questo emendamento all’articolo 2 della legge 153, concernente norme in materia ambientale e di fonti rinnovabili, il comma 3 dell’articolo 2 è soppresso. PRESIDENTE. Credo che l’Aula sappia, ma lo ricordo, che questo emendamento raccoglie nello spirito e nella forma gli emendamenti successivi a firma della consigliera Tedeschi e altri e a firma del consigliere Berardo. Quindi una volta approvato questo emendamento decadono gli emendamenti successivi. Pongo in votazione l’emendamento a Atti consiliari 30 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 pagina 38 dell’assessore Mattei. (Il Consiglio approva all’unanimità) Decadono quindi gli emendamenti successivi alle pagine 39, 40 e 41. Pongo in votazione l’articolo 2 così come emendato dall’emendamento Mattei testé approvato all’unanimità 4. La comunicazione relativa alle attività in edilizia libera, di cui ai paragrafi 11 e 12 delle linee guida adottate ai sensi dell’articolo 12, comma 10 del d.lgs. 387/2003 si applica ai progetti di impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza nominale fino a 50 KW, nonché agli impianti fotovoltaici da realizzare sugli edifici, fatta salva la disciplina in materia di tutela delle risorse idriche. (Il Consiglio approva a maggioranza) Articolo 3: Art. 3 (Ambito di applicazione della procedura semplificata per gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile) 1. La procedura abilitativa semplificata disciplinata all’articolo 6 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 (Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE) si applica, in attuazione del comma 9 del medesimo articolo, agli impianti per la produzione di energia elettrica con capacità di generazione fino a un MW elettrico di cui all’articolo 2, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità). 2. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore competente, sentita la competente commissione consiliare, delibera, con cadenza triennale, l’ammontare degli oneri istruttori relativi ai procedimenti di cui alla presente legge. In via transitoria gli oneri istruttori da corrispondere ai comuni per lo svolgimento della procedura abilitativa semplificata sono pari allo 0,03 % del costo dell’investimento. 3. I comuni trasmettono all’Assessorato regionale competente copia dei titoli abilitativi rilasciati. E’ aperta la discussione generale sull’articolo 3. Non ci sono consiglieri che chiedono di parlare, Emendamento a pagina 44 dei consiglieri Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi, Rodano… (Interruiond di un consigliere) Non c’è scritto “ritirato”, se la Tedeschi non c’è... Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente, chiedo, sul dibattito generale che lei ha aperto sull’articolo 3, di sentire l’illustrazione di questo articolo da parte del proponente. Lo dico perché, se non sbaglio - però potrei sbagliarmi e sarei felice di sbagliare -, c’è anche un emendamento da parte del proponente a questo articolo 3. Siccome il fascicolo che ho davanti probabilmente ha perso questo importante emendamento presentato dal proponente, non vorrei sbagliare in quello che sto dicendo, vorrei sapere se c’è la possibilità di ascoltare l’illustrazione nel dibattito generale da parte del proponente per sapere se c’è questo suo emendamento che va a modificare in modo rilevante l’articolo 3. PRESIDENTE. L’emendamento c’è, è l’emendamento a pagina 46, come c’è un emendamento a pagina 45, il D1/1, presentato questa mattina dall’assessore Mattei. La discussione generale c’è stata, se il Consiglio Bernaudo vuole può dire due 31 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 parole, sennò l’abbiamo ricompreso nel dibattito generale. Consigliere Berardo, il consigliere Bernaudo ne ha parlato nel dibattito generale e quindi non intende intervenire. Allora andiamo a pagina 44, l’emendamento Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi, Rodano, si intende decaduto perché non ci sono i… Ah, ecco, mi scusi, non l’avevo vista, consigliera Tedeschi, è arrivata adesso! Allora, a pagina 44 c’è l’emendamento Tedeschi e altri che sostituisce le parole “con cadenza triennale” con le parole “con cadenza biennale”. Giusto, consigliera Tedeschi? Ha chiesto di parlare la consigliera Tedeschi. Ne ha facoltà. TEDESCHI (Idv). Signor Presidente, anche in questo caso, pur essendo, come dicevo nell’illustrazione dell’altro emendamento, fondamentalmente d’accordo con lo sviluppo delle energie sostenibili e quindi essendo necessario dare la possibilità di incrementare gli spazi per poter intervenire, tuttavia dobbiamo tenere fede a quelli che sono i principi prioritari, e quindi la tutela a tutti i costi del territorio, la salvaguardia e anche in questo emendamento chiediamo con cadenza biennale - noi intendiamo tutelare la ratio del decreto legislativo 152 e per questo riteniamo importante l’accoglimento di questo emendamento. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. parlare MATTEI, Assessore. Signor Presidente, per non liquidare in maniera lapidaria, dico che è chiaro che il giudizio è contrario perché la valutazione sui tre anni è stata fatta anche con gli uffici, i quali hanno un’esperienza molto maggiore rispetto alla nostra sulla necessità degli adeguamenti sia sotto l’aspetto finanziario, sia sotto l’aspetto della cadenza stessa del richiamare il cittadino o chi per esso deve sottoporsi a nuovi e ulteriori adeguamenti di questi oneri. E’ chiaro che poi è possibile cambiarlo anche in fase successiva, ma ritengo che la stesura della legge sia completa. Quindi parere contrario. PRESIDENTE. Con il parere contrario dell’assessore Mattei, pongo in votazione l’emendamento a pagina 44. (Il Consiglio non approva) L’emendamento a pagina 45 del consigliere Battistoni è ritirato. Prima della pagina 46 c’è il D1/1, subemendamento dell’assessore Mattei, che è stato distribuito questa mattina, sostanzialmente dice: “All’articolo 3, comma 4, dopo le parole “nonché degli impianti fotovoltaici da realizzare sugli edifici” sono inserite le seguenti: “ed agli impianti fotovoltaici i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline, regolarmente autorizzate”, quelle che leggete nel testo distribuitovi. Mi capite? Cioè, chi segue la legge capisce? All’articolo 3, comma 4, dopo le parole: “…nonché degli impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici...” sono inserite le seguenti… il D1/1 che vi è stato distribuito questa mattina Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. MATTEI, Assessore. Questo subemendamento rispetto all’emendamento che vorrebbe modificare l’articolo e quindi il comma di legge contiene una aggiunta relativa alla tipologia di pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline che possono essere un supporto valido per ampliare la capacità di raccolta energetica dal fotovoltaico o comunque dal rinnovabile, ma debbono essere regolarmente autorizzate per non soggiacere al procedimento autorizzativo. Perché non vorremmo che si confondesse l’esclusione dal procedimento autorizzativo e quindi dal permesso a costruire o l’atto necessario per fare queste tipologie di interventi, si confondesse questa autorizzazione come un tutt’uno. Cioè, è possibile essere esclusi con una semplice comunicazione a porre anche in maniera Atti consiliari 32 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 sostanziale i pannelli fotovoltaici su queste tipologie, ma debbono essere regolarmente autorizzate... (Interruzione di un consigliere) “Regolarmente autorizzate” si riferisce in maniera chiara agli elementi costituiti da pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline regolarmente autorizzate. E’ molto chiaro e non si riferisce ovviamente agli edifici che viceversa necessitano di permessi a costruire a prescindere. Quindi qualsiasi sia la fattispecie, qualsiasi sia il procedimento amministrativo che porta alla realizzazione di una pensilina, di una tettoia o di una serra, una volta arrivata la regolare autorizzazione secondo le procedure di legge, è sufficiente una semplice comunicazione per apporre le celle fotovoltaiche. Quindi è impensabile che si possa equivocare che con una semplice comunicazione si costruisce pensilina, serra e fotovoltaico. PRESIDENTE. Grazie. Mi sembra a tutela del procedimento amministrativo. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente. All’articolo 3, comma 4, dopo le parole “nonché agli impianti fotovoltaici da realizzare sugli edifici” si aggiunge “e dagli impianti fotovoltaici i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline regolarmente autorizzate”. Cioè, ci sono degli emendamenti che sono stati respinti perché si sosteneva esistessero leggi che già consentivano una tutela, una salvaguardia. Ora ci sono degli emendamenti che al contrario sembrano dire o delle cose scontate o delle cose che vogliono specificare questioni non propriamente chiare. Il fatto che si applicano ai progetti di impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza nominale, eccetera, da realizzare sugli edifici e agli impianti fotovoltaici che si possono fare… rimane poco chiaro il fatto del perché bisogna scrivere che “sulle pergole”, “sulle serre”, eccetera, ci debbano essere... A parte che non si capisce l’utilità di mettere dei pannelli fotovoltaici su una serra, ma questo forse perché è un mio limite di comprensione, ma evidentemente c’è il rischio, anche lì, di non salvaguardare l’impresa agricola in ogni sua forma, dove si dicono le cose che seguono… (Interruzione di un consigliere) No, veramente io non sto dicendo “no” all’emendamento dell’assessore, è che non mi è veramente chiara la finalità con cui vengono inseriti questi elementi costruttivi degli impianti fotovoltaici anche sulle pergole, sulle serre, eccetera. Veramente, non capendola, proprio perché non è chiara, forse avrebbe meritato un qualche approfondimento in più. Il voto del gruppo radicale sarà contrario proprio per la mancata chiarezza delle questioni che attengono a questo emendamento presentato dalla Giunta. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Signor Presidente, avendo letto al volo questa cosa, mi incuriosiva e mi stimolava, nel senso che credo che una politica che riguardi il tema del fotovoltaico e dell’ampliamento di questa fonte energetica nella nostra regione è importante e mi sembra che possa essere sviluppata soprattutto negli aspetti dell’autoproduzione della piccola dimensione per l’autosufficienza energetica. Quindi mi sembrava che l’emendamento cogliesse invece una possibilità in più in questa direzione. Forse la genericità dei termini usati, nel senso che una pergola come può essere trasformata? Io ho in mente, non so, un filare di vigna, mentre la serra si capisce, la pensilina, la tettoia, una legnaia che ha una tettoia dove c’è la legna autorizzata, regolare, eccetera, se si mettono quattro pannelli fotovoltaici, secondo me, sopra produce quell’autosufficienza energetica in quel settore. Quindi magari per la non chiarezza e per non aver, per colpa mia ovviamente, potuto seguire bene Atti consiliari 33 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 l’insieme della proposta di legge, dichiaro un voto di astensione su questo emendamento. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri. Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Signor Presidente, chiedo proprio una frazione di secondo di attenzione da parte dell’assessore. In realtà... (Interruzione del consigliere Storace) Con l’assessore, sì, perché questo qui, collega Storace, è un emendamento dell’assessore... PRESIDENTE. Un attimo, consigliere Nieri. Prego. NIERI (Sel-V). Chiedevo l’attenzione dell’assessore dando per scontata l’attenzione, sempre molto alta dell’Aula, per questo, collega Storace, ho chiesto quella dell’assessore che era un attimo distolta da un collega. Perché l’argomento è di particolare rilievo, lo dico al collega Bernaudo, lo dico sinceramente, non credo molto in questa legge perché tutto ciò che tende dietro una parola magica, che è quella della semplificazione, quando parliamo di materie delicate, e tutta la parte del dibattito fino adesso ha dimostrato la delicatezza dell’argomento, ecco mi spavento. Su questo, assessore, lei ha spiegato e ha capito qual è la preoccupazione di alcuni colleghi. Credo che la formulazione... siccome è chiaro di che cosa parliamo, che attraverso la richiesta di coprire una pergola, una barriera, una tettoia si definisce una precondizione per un abuso. Di questo parliamo, no? Questo lo dico io. Allora, assessore Mattei, siccome lei è l’assessore all’ambiente deve avere più attenzione e più preoccupazioni di un semplice consigliere perché siamo in Italia, siamo in Regione Lazio e siamo a Roma, per cui è facile avere la preoccupazione che si può determinare una condizione di abuso! Siccome lei qui utilizza le parole “regolarmente autorizzate”, io le sottopongo, solo proprio come un minimo di ulteriore precauzione, se le parole esatte non sono “precedentemente autorizzata”. Perché noi potremmo determinare la condizione che il “regolarmente autorizzate” fa riferimento al posizionamento dei pannelli fotovoltaici. Io le sottolineo una preoccupazione, siccome lei nella spiegazione che ha dato ha capito perfettamente qual è la preoccupazione sollevata da alcuni colleghi, forse gli uffici ci possono aiutare a rendere più cogente l’articolo se, come lei ha dichiarato, c’è un’attenzione a evitare che il posizionamento dei pannelli fotovoltaici può comunque precostituire alcune condizioni qualunque siano. Forse c’è bisogno pure dei tecnici per utilizzare una parola adeguata, almeno “precedentemente autorizzate” ci garantisce il fatto che la tettoia è già stata autorizzata. PRESIDENTE. Mi pare di capire che l’assessore è d’accordo. Se il Consiglio è d’accordo noi sostituiamo la parola “regolarmente” con “precedentemente autorizzate”, va bene? Allora, accogliamo la richiesta del consigliere Nieri e ringraziamo l’assessore per aver colto questa delucidazione, quindi pongo in votazione il subemendamento D1/1, ma al posto di “regolarmente” le parole esatte sono “precedentemente autorizzate”. In sede di coordinamento formale verrà aggiustato il testo. Pongo in votazione il D1/1… (Interruzione del consigliere Peduzzi) Consigliere Peduzzi, ha parlato un minuto fa! (Interruzione del consigliere Peduzzi) No, e va bene così! Pongo in votazione… per piacere! (Interruzione del consigliere Peduzzi) Ah, prima ha detto che si asteneva, adesso vota a favore, giusto! Prego. Atti consiliari 34 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 PEDUZZI (Fds). Grazie, diciamo che gli interventi dei colleghi, dell’assessore e questa soluzione che ha sviluppato una discussione di merito mi ha convinto sotto questo aspetto e voto favorevolmente. PRESIDENTE. Pongo in votazione il subemendamento D1/1 così come modificato. sul quale c’è un emendamento Del Balzo, Cappellaro, Bonelli, Foschi, Astorre e altri. Giusto, assessore? Cominciamo con il primo emendamento a pagina 50 dei consiglieri Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi,Rodano, dove si vuole eliminare... (Interruzione della consigliera Tedeschi) (Il Consiglio approva all’unanimità) Decade quindi perché assorbito l’emendamento a pagina 46 del consigliere Bernaudo. Emendamento a pagina 47 dei consiglieri Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi, Rodano. Mi pare che ci sia il parere favorevole dell’assessore. Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. MATTEI, Assessore. Siccome è stato richiamato il coordinamento formale vorrei dire, Presidente, che è necessario che proprio in coordinamento formale la parola “legge”, al comma 2 dell’articolo 3, quindi sugli oneri concessori, gli oneri istruttori, ne abbiamo parlato prima, “ai provvedimenti di cui alla presente legge” debba essere modificato con “di cui al comma 1”, perché in realtà gli oneri accessori di cui si parla sono quelli del comma 1 e non ci deve essere possibilità di equivoco, che è triennale o biennale rispetto ad altro. PRESIDENTE. Con questa precisazione, pongo in votazione l’emendamento a pagina 47 della consigliera Tedeschi e altri con il parere favorevole dell’assessore. E’ ritirato dalla consigliera Tedeschi. E’ ritirato pure l’emendamento a pagina 51 dei consiglieri Tedeschi, Maruccio, Bucci, Colagrossi, Rodano… (Interruzione di un consigliere) In generale sì, volevo capire la posizione dell’assessore, che mi pareva in passato era positiva, sull’emendamento Del Balzo, Cappellaro... (Interruzione di un consigliere) Calmi! Calmi! Calmi! Questi emendamenti decadono perché la competenza è tornata alle Province. Allora gli emendamenti decadono tutti… (Interruzione del consigliere Berardo) Poi le do la parola, consigliere Berardo, non si preoccupi, gli emendamenti decadono tutti perché la competenza è tornata alle Province e quindi non c’è motivo - giusto assessore Mattei? - di tenere in piedi questi emendamenti. Quindi gli emendamenti alle pagine 50, 51, 52 e 53 si intendono ritirati e decaduti. Articolo 4: (Il Consiglio approva all’unanimità) Pongo in votazione l’articolo 3 così come modificato dagli emendamenti approvati e con le precisazioni dell’assessore Mattei. (Il Consiglio approva a maggioranza) Passiamo all’articolo 4. Qui mi pare che il problema riguardi la lettera c) dell’articolo 1 Art. 4 (Abrogazioni e disposizioni transitorie) 1. Sono abrogate le seguenti disposizioni: a) all’articolo 1 della legge regionale 11 agosto 2008, n. 14, i commi da 19 a 22 relativi ai procedimenti di VAS e di VIA di competenza regionale; Atti consiliari 35 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 b) il comma 2 dell’articolo 46 della legge regionale 6 giugno 1999, n. 6 relativo all’autorità competente in materia di VIA; c) l’articolo 103-bis della legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo) relativo alle autorità competenti al rilascio dell’AIA. 2. Le disposizioni di cui all’articolo 2 si applicano ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente, prima mi ero interrotto chiedendo se ci fossero degli emendamenti, ma mi sbagliavo, mi confondevo, la questione era proprio relativa all’articolo 4. Allora, io chiedo che si possano votare per parti separate il comma 1 e il comma 2. Lo dico nella discussione generale dell’articolo 4 perché l’articolo 4 dice, al comma 1, lettera a): “sono abrogate le seguenti disposizioni: l’articolo 1 della legge regionale 11 agosto 2008, n. 14, i commi da 19 a 22 relativi ai procedimenti di VAS e di VIA di competenza regionale”. Noi aboliamo, votando questo articolo, questi commi. Allora immagino che i colleghi in questo momento non abbiano sotto mano quello che stanno per abrogare e che lo stesso Consiglio avrà approvato in passato. Cosa dicono i commi 19, 20, 21 e 22? Li leggo nelle prime due righe: “In attesa della legge regionale di disciplina della valutazione ambientale strategica, VAS, e della valutazione di impatto ambientale, VIA, per i procedimenti di VAS e di VIA di competenza regionale si applica quanto previsto dalla parte seconda…”, ecc., c’è uno schema di applicazione della VIA e poi ci sono altre spiegazioni al comma 20: “L’autorità regionale competente in materia di VAS è individuata nella struttura regionale di cui all’articolo 26” eccetera, eccetera, in attesa che ci sia una legge regionale di disciplina di valutazione ambientale, in attesa di quella ci sono questi quattro commi. Allora io mi chiedo, ma voi volete abrogare questa parte perché avete fatto una legge che in realtà interviene sulla VIA e sulla VAS, che supera questa legge così come è scritta? Ecco, se così è, non è avvenuto tramite questa proposta di legge, quindi mi chiedo se la proposta che vi faccio e che faccio ai colleghi non sia da valutare relativamente alla lettera a) del comma 1. Lo dico perché altrimenti il “votificio” che rischiamo di essere va a votare una cosa senza sapere cosa si va a votare! E siccome quello che si va a votare è l’eliminazione di regole che sono poste sulla base dell’attesa di una legge regionale che nel frattempo non è intervenuta, a meno che non mi sia perso qualcosa, allora io chiedo Presidente - e lo dico nella discussione generale dell’articolo 4 - che si possa votare per parti separate, se gli uffici lo ritengono, eliminando la lettera a), e quindi si vota per parti separate, o altrimenti il comma 1 per intero e il comma 2. C’è una questione che attiene l’abrogazione di diverse disposizioni di legge. Io credo e spero di essere stato chiaro, spero che tale questione possa essere discussa anche da chi la propone e ci dica perché dobbiamo abrogare delle parti di leggi che ci dicono che stiamo attendendo una legge sulla VIA e sulla VAS, che nel frattempo non mi sembra sia intervenuta, con questa legge. Grazie. PRESIDENTE. Solo una cosa. Poi naturalmente sentiamo l’opinione dell’Aula. E’ a tutela della dignità dell’Aula, consigliere Berardo. Insomma, se sulla legge Bernaudo, che è da due mesi che discutiamo, siamo ad un “votificio” no! Cioè se c’è una legge che abbiamo sviscerato in tutte le maniere e in tutte le salse, ci abbiamo fatto dibattiti e quant’altro, insomma questa è una legge abbastanza digerita dal Consiglio, non è proprio un “votificio”. Poi ogni volta dobbiamo dire che questo è un “votificio”, Atti consiliari 36 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 questa volta abbiamo discusso in maniera seria e concreta, per molte sedute, questa legge, molti emendamenti sono stati accolti. Ora, sull’articolo 4 c’è qualcun altro vuole intervenire, o andiamo a votazione prima di aver sentito il consigliere Berardo se intende accedere alla richiesta testé... (Interruzione di un consigliere) La richiesta è votare per parti separate il comma a) rispetto ai commi b) e c). E’ giusto, consigliere Berardo? (Interruzione del consigliere Berardo: “Sì”) Dunque, comma 1, lettera a) e poi comma 1, lettere b) e c), e comma 2… (Interruzione di vari consiglieri) Calmi, questa è la richiesta. Calmi, calmi! Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Vorrei capire, Presidente, se noi dobbiamo far decidere all’Aula se una richiesta di votazione per parti può essere effettuata o no. Io credo che sia un diritto del consigliere. Il consigliere ha posto questa questione. Ora siccome le argomentazioni che ha messo in campo non sono liquidabili con una alzata di spalle, io chiedo all’assessore di farci capire cosa vuol dire questa abrogazione di norme. Mi dispiace, Berardo, di non aver colto tanta attenzione da parte sua su questo articolo che è sfuggito anche a me in Commissione, dove abbiamo lavorato spalla a spalla con altri colleghi e potevamo cercare di capire di che si trattava. Adesso scopriamo questa cosa, fa parte delle regole del gioco, e lei ne ha approfittato in Aula, a me ha colpito questa osservazione, vorrei capire dall’assessore, se ci degna della sua attenzione, se è vero che stiamo sostanzialmente abrogando parti importanti di VAS e VIA. Questo mi pare di aver capito. Non essendoci emendamenti, ecco perché ho chiesto sul Regolamento, ci deve essere un momento di discussione e di chiarimento su questa questione. Perché se si va a votazione per parti separate poi rischia di creare dei problemi. PRESIDENTE. Gli emendamenti su questa lettera a) non c’erano. Erano solo sulla lettera c) del comma 1. Dipende dal Presidente del Consiglio se porre in votazione o no per parti separate. Naturalmente io volevo ascoltare l’Aula, e ha fatto bene il consigliere Storace a chiedere anche all’assessore che è presente, per poter decidere se votare per parti separate o no. Naturalmente io sentirei l’assessore e poi anche un accenno dal consigliere Bernaudo. Se è del caso votiamo per parti separate. Però fatemi sentire un attimino. Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. MATTEI, Assessore. Degli emendamenti che sono stati ritirati, quelli relativi alla soppressione - che adesso non riesco a trovare - della lettera c) e anche delle lettere b) ed a), che avevo tra le mani, eccoli qua, uno chiedeva la soppressione del comma 1 dell’articolo 4, un altro chiedeva sempre la soppressione del comma 1, quindi le lettere a), b) e c), un altro chiedeva la soppressione della sola lettera c) e un altro della sola lettera c). Comunque ce n’erano due che chiedevano la soppressione dell’intero comma 1. Per essere molto precisi questa stesura, che credo la Commissione abbia valutato, comporta l’abrogazione dell’articolo 1 della legge n. 14/2008 e dell’articolo 2 della legge n. 46, che di fatto normano la procedura di VIA e la procedura di VAS, oltre al 103bis che norma l’AIA. Questa abrogazione, nella ratio, ritengo, della stesura della norma, segue al fatto che all’articolo 1 di questa legge è stata inserita una fattispecie, una specifica che dice quali sono le autorità competenti rispetto a VIA, VAS e AIA e rimanda, invece che alla normativa regionale 14/2008 e 46/1999, rimanda tutto alla normativa nazionale, cioè alla 152. Questo Atti consiliari 37 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 chiaramente il proponente Bernaudo certamente lo avrà approfondito in maniera più diffusa. E’ evidente che noi andiamo ad intaccare un articolato normativo regionale presente in due leggi, una del 1999 e una del 2008, rimandando, per quello che non viene inserito in questa legge, alla legge nazionale. E’ una scelta che è stata studiata dal giuridico e, in questo modo, ha una sua tenuta da un punto di vista giuridico. Se procedessimo all’abrogazione di questi tre commi, quindi di queste tre lettere del comma 1, ci ritroveremmo in una situazione che andrebbe riponderata da un punto di vista normativo. Questa è una situazione ponderata e ritengo anche migliorabile certamente, ma che ha sicuramente tutte quelle tutele sull’applicazione complessiva di VIA, VAS e AIA. Se facciamo un’abrogazione di questo comma, la situazione da un punto di vista giuridico non credo sia più ponderata, perché dovremmo andare a ricercare quali parti delle leggi vivono e quali parti invece sono escluse dalla proposta di legge 153, che è in votazione. Ritengo che a questo punto della votazione, avendo lavorato il giuridico, avendo verificato una proposta che conteneva l’abrogazione permettendo di accorpare in questa legge una parte, ma non tutto ciò che norma VIA, VAS e AIA, e rimandando per ciò che non viene normato alla normativa nazionale, usciamo con questo voto, così com’è, con una situazione ponderata. Qualsiasi modifica in questo momento ritengo che debba essere valutata sotto il profilo giuridico, perché si potrebbero creare dei vuoti normativi che ad oggi non sapremmo come affrontare. Quindi, pur comprendendo che è materia giustamente da rivedere, non mi sento di poter dare un parere favorevole ad abrogare questi commi attraverso l’emendamento, ma non possiamo neanche discutere di un’approvazione con votazione separata perché in realtà questo è un articolo che compone la legge. Quindi non so perché il consigliere Berardo chiede una votazione separata dei due commi, credo che questo sia un unicum ponderato dall’Ufficio legislativo, per quello che è dato sapere, e credo che sia la certezza, così com’è è ponderata. In altri modi io non garantisco sulla fluidità giuridica. PRESIDENTE. Consigliere Storace, l’ha convinta l’assessore Mattei? Ha chiesto di parlare il consigliere Bernaudo. Ne ha facoltà. BERNAUDO (Pdl). Signor Presidente, anche per cercare di avere la maggiore convergenza possibile e per completezza, all’articolo 1 della legge si precisa in modo chiaro quali sono le norme che si intendono inserire, quali sono le autorità competenti, quali sono i procedimenti di valutazione relativi… (Interruzione del consigliere Storace) Quelli previsti all’articolo 1, Presidente Storace. Quindi basta rileggere l’articolo 1 per capire il senso della legge, così come rimodulato dagli emendamenti. L’articolo 4, quindi, tende ad abrogare tutte quelle norme che in alcun modo è possibile prevedere in altre norme e dà, in questo modo, completezza alla legge. Ecco perché è fondamentale approvare l’articolo 4. PRESIDENTE. l’articolo... Pongo in votazione (Interruzione di vari consiglieri) Avevo chiesto se eravate d’accordo! Scusate. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, sull’articolo 4, la consigliera Valentini. Ne ha facoltà. VALENTINI (Pd). Per dichiarazione di voto? PRESIDENTE. A questo punto, dichiarare il voto sull’articolo 4. VALENTINI (Pd). Io volevo deve prima 38 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 intervenire per poi fare la dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Siamo in fase dichiarazione di voto sull’articolo 4. di VALENTINI (Pd). Ho dei dubbi. PRESIDENTE. Siccome non ci sono emendamenti si parla per dichiarazione di voto. VALENTINI (Pd). Sulla questione sollevata dal collega Storace, che condivido, quella di farci capire meglio e sulle risposte non ho le idee chiare. Mi pare che l’Aula non sia in grado di votare una proposta di legge che, mi pare, nel suo percorso si è un po’ impasticciata anche se l’assessore ha usato un termine come per dire che si farà, in qualche modo, “ai confini di”. Mi pare che tutto quello che è stato inserito nelle normative, legandole alle normative nazionali, abrogando alcune competenze su procedure importanti, perché qui parliamo di VIA, di VAS, come dire, su queste procedure mi pare che il percorso, a meno che qualcuno non me lo possa chiarire meglio, io purtroppo non sono stata in Commissione perché non c’ero ancora, e quindi la proposta di legge è stata discussa quando io non c’ero, però mi pare che non ci siamo. Corriamo il rischio di andare a votare una proposta di legge che può essere oggetto di qualunque ricorso di qualunque cittadino o ente. Io comunque non mi sento soddisfatta. (Interruzione del consigliere Fiorito) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Presidente, il consigliere Fiorito ha ragione. C’è stato un grande lavoro, ahimè io non me ne sono accorto, collega Fiorito, e vorrei evitare che a confusione si aggiunga confusione perché io di leggi ponderate è la prima volta che ne sento parlare! A me è capitato, mi dispiace per l’opposizione, di fare per cinque anni il Presidente di questa Regione, e c’è stato un grande dibattito sul federalismo, sulla legislazione che doveva scendere verso il territorio, qui noi andiamo ad abrogare norme regionali, una fatta sotto l’Amministrazione Badaloni, una sotto l’Amministrazione Marrazzo e quindi non c’è nemmeno un principio di fatto personale, vorrei dire, Presidente Astorre. Andiamo a normare VIA e VAS secondo una legge nazionale. Già questo a me qualche problema lo crea. In questo articolo 1 - lo dico al collega Berardo perché so la passione con cui sta seguendo questa norma e le assicuro che vogliamo una legge fatta bene - abbiamo già tolto, rispetto all’articolo 1 come è uscito dalla Commissione, la competenza delle Regioni. Allora, le Regioni non ci sono più, la competenza passa alle Province che abbiamo deciso tutti di abrogare, la Regione devolve la sua legislazione allo Stato, cioè al contrario di quello che si dovrebbe fare, io non ci sto capendo più nulla! Allora per solidarietà con il carissimo collega Bernaudo posso pure approvarlo tanto la multa non me la fa nessuno, ma siamo sicuri che non facciamo un danno? Lo dico anche a costo di far ritardare la discussione e l’approvazione della legge che ho l’onore di aver firmato per primo, quella su Roma. E’ necessario farlo subito? Manca un solo articolo, questo voglio dire, non è meglio verificare con il Legislativo se questa cosa può essere corretta? Per stare tutti tranquilli. Non credo che succeda nulla, non credo che ci siano infarti! Poi se bisogna approvarla per forza la approviamo. Però credo che dobbiamo evitare errori quando scriviamo le leggi, perché le leggi riguardano la vita delle imprese e delle persone, e su questo non possiamo permetterci di fare cose che non vanno bene. PRESIDENTE. Prima di dare la parola al consigliere Zaratti, debbo dire che come consigliere regionale io condivido molto di quello che ha detto il consigliere Storace, Atti consiliari 39 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 però come Presidente dell’Aula debbo dire che l’assessore Mattei quando ha parlato era presente anche l’Avvocatura regionale e questa norma tiene da un punto di vista legislativo. Gli uffici hanno assicurato all’assessore e a me che la norma tiene… (Interruzione di un consigliere) Ho capito, anche tante leggi fatte nella precedente Amministrazione furono impugnate e abrogate dal Governo. Questa legge tiene e questo ci è stato assicurato dagli uffici. Diversa è la valutazione politica, ma quella attiene alla discrezionalità del voto. Da un punto di vista normativo tiene. Ha chiesto di parlare il consigliere Zaratti. Ne ha facoltà. ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, non ho dubbi che la norma dal punto di vista giuridico possa tenere, però mi pare che il ragionamento che faceva il collega Storace fosse un ragionamento a più ampio spettro. Il collega Storace diceva che nel momento in cui rivendichiamo il ruolo della Regione, con questa legge fondamentalmente da una parte deleghiamo alle Province, dall’altra riassorbiamo completamente la normativa nazionale e abroghiamo la normativa regionale. Se questo sia utile alla nostra Regione non si sa. Domandava il collega Storace: stiamo forse facendo uno sbaglio? Stiamo facendo un errore? Stiamo facendo una cosa che va a svantaggio della nostra Regione, in buona fede? La domanda che vorrei fare io è un’altra: stiamo facendo qualcosa che serve? Perché io dico sinceramente che a fronte di questa questione delle energie rinnovabili, del fotovoltaico e quant’altro, quello che stiamo facendo non serve assolutamente a nulla, non servirà dare un incremento alle energie rinnovabili, perché la nostra Regione, come è noto a tutti, è una Regione che dal punto di vista normativo dà l’iter più veloce e più spedito a tutti coloro che vogliono investire in questo settore, come dimostrano i numeri realizzati in questi anni. Gli investitori ritengono che nel Lazio si investa nelle energie rinnovabili con grande facilità perché le norme sono sufficientemente snellite. Siccome viviamo in una fase nella quale economicamente dare incremento a questo settore può essere determinante perché può creare posti di lavoro e può dare ossigeno alle piccole e medie imprese, magari è necessario fare altro! Allora io penso che di fronte a una situazione nella quale c’è una confusione rispetto al ruolo della Regione su questo tema, recuperando completamente il ragionamento del collega Storace, a fronte del fatto che presumibilmente non è questo l’intervento che serve per dare ulteriore sostegno alle imprese che vogliono investire nelle energie rinnovabili, forse francamente un approfondimento andrebbe fatto. Non è che noi dobbiamo approvare le leggi purché sia. Poi se si vuole approvare, siccome io penso che sia poco utile, può darsi che sia dannosa e sicuramente non è utile, se l’Aula vuole procedere, proceda, però la riflessione è del tutto ragionevole farla da questo punto di vista. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo 4.. (Interruzione del consigliere Fiorito) Poi abbiamo il dibattito sulla legge, non succede nulla. State calmi! Consigliere Fiorito, si metta seduto e stia zitto… (Interruzione del consigliere Fiorito) Dopo. Consigliere Fiorito, se mi fa finire non c'è bisogno che salti dalla sedia si metta a strillare. Stavo spiegando al consigliere Berardo che il richiamo al Regolamento è “legittimissimo”, ma siccome ho chiamato la votazione e non me lo poteva chiedere prima, dopo, nella discussione della legge, le do la parola per richiamo al Regolamento. Con calma… (Interruzione del consigliere Berardo) Atti consiliari 40 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 No, non gliela do. Dopo che ho ascoltato, lei me l’ha chiesta… sulla votazione della legge. Dichiarazioni di voto (Interruzione del consigliere Berardo) Calma! Lei me l’ha chiesta, io ho ascoltato l’Aula, ho ascoltato l’assessore, ho ascoltato tutti, non concedo la votazione per parti separate. Lei ha diritto di chiederla, ma io non l’ho respinta subito… (Interruzione di un consigliere) No, non posta ai voti. Dipende dal Presidente, leggetevi l’articolo 68, non è posta ai voti per parti separate... (Interruzione di vari consigliere) Non si pone ai voti in base all’articolo 68, comma 2. Pongo in votazione… (Interruzione di un consigliere) Per piacere, l’ho letta. Vi giuro che l’ho letta… (Interruzione di un consigliere) Non l’ho capita? (Interruzione del consigliere Fiorito) Consigliere Fiorito, si metta seduto… (Interruzione del consigliere Fiorito) Si metta per piacere seduto! Pongo in votazione l’articolo 4. (Il Consiglio approva) Ora, è decaduto l’emendamento dei consiglieri Foschi e Astorre a pagina 55, prima di porre in votazione la legge nel suo complesso per appello nominale do la parola per il dibattito generale. Quindi, consigliere Berardo, interviene per il dibattito generale PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Grazie, Presidente. Mi scuso se ho usato parole irriverenti con lei ma... PRESIDENTE. Mi scusi, ma mi sono sbagliato. Si interviene per dichiarazione di voto sulla legge in generale, non per dibattito generale. BERARDO (LBP-Fe). Mi scusi se ho usato parole irriverenti ma erano veramente a mo’ di battuta, visto che lei diceva di aver letto il comma 2 dell’articolo 68, allora io lo volevo condividere oltre che con lei anche con i colleghi, perché allora quest’Aula scopre che il comma 2 dell’articolo 68 non consente più la votazione per parti separate per chi ne faccia richiesta, perché l’unico limite posto dal comma 2 dell’articolo 68 era se fossero in questione schemi, tabelle, eccetera, e non si poteva votare per parti separate, oppure nel caso in cui, e ci sono gli ambiti di esclusione per la votazione per parti separate, e questi ambiti di esclusione non prevedono la scelta insindacabile del Presidente. Cioè, le clausole per cui non è possibile fare questo sono scritte, ma non è scritto che non è possibile se il Presidente non lo dà. Allora visto che abbiamo appena votato l’abrogazione di parte di leggi regionali che ci consentivano di avere, in attesa di una legge su VIA e VAS, la possibilità di avere delle norme votate da questo Consiglio regionale, un consigliere ha chiesto di poter votare per parti separate argomenti che siano suscettibili di essere distinti, e io vi ho fatto vedere quanto stessimo parlando di altre cose inserite nel comma 1, lettera a), cioè in un piccolo buchino della legge si poteva vedere una grande legge che veniva abrogata, io ho chiesto di poter votare per parti separate. E non capisco ancora perché, Presidente, lei non mi ha concesso di poter votare per parti Atti consiliari 41 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 separate l’articolo 4, comma 1, lettera a). Ripeto: “Quando il testo da mettere ai voti contenga più disposizioni o si riferisca a più argomenti o sia comunque suscettibile di essere distinto in più parti aventi ciascuna un proprio significato - e abbiamo dibattuto sul significato logico di quel comma - ed un valore normativo, può essere richiesta la votazione per parti separate”. Questa non è ammessa non quando lo decide il Presidente, questa non è ammessa quando si tratti, e qui ci sono le esclusioni, di elenchi o tabelle che fanno parte integrante di provvedimenti legislativi riguardo ai quali possono essere proposti emendamenti alle singole voci. Ora siccome lei ha preso una decisione in contrasto con il Regolamento, cosa vuole che le dica rispetto alla legge? Che abbiamo votato una legge che abroga delle parti di norme già presenti nel Consiglio regionale e lei non mi ha consentito neanche di poter dire perché votavo contro quella parte dell’articolo 4 e non votavo contro l’altra parte dell’articolo 4. E non si è proprio capita la logica della sua decisione, mi permetta Presidente. Detto questo, e spero che sia oggetto anche di una Giunta per il Regolamento, l’ennesima Giunta che si fa per capire quello che è scritto chiaramente sul Regolamento, visto che le parti potevano essere divise tranquillamente e c’era stata una discussione in merito, riparlo di tutta la legge in generale visto che sono intervenuto e sono stato relatore di minoranza di questa legge, non perché la legge Bernaudo non avesse degli spunti che potevano essere condivisi, il tentativo di favorire l’utilizzo di impianti fotovoltaici o l’aumento, insomma c’era una direzione di principi che potevano trovarci concordi, i miei interventi sono stati dettati soprattutto per non far cadere nell’anonimato questa legge che ha pur i suoi meriti. I demeriti che ha però, Presidente, sono quelli che abbiamo tentato di evidenziare in alcuni emendamenti, cioè gli ambiti di esclusione, un po’ come quegli ambiti dell’articolo del Regolamento che ho poc’anzi richiamato e che lei non mi ha consentito di utilizzare. Quegli ambiti di esclusione non ci sono in questa legge. E sugli ambiti di esclusione, visto che l’assessore è intervenuto più volte nel dire “perché dobbiamo mettere vincoli”, “perché dobbiamo mettere vincoli”, la risposta è che se non mettiamo vincoli e facciamo come se nulla fosse è inutile presentarsi in Consiglio regionale a creare regole, che siano regole di libertà certo, non siano regole burocratiche quelle che impediscono oggi alla gran parte del settore non solo del fotovoltaico ma delle imprese di poter intraprendere il loro esercizio e la loro attività a causa di norme incomprensibili e che impediscono appunto di poter far vivere nuove imprese, eccetera. Ma le questioni che attengono a questa legge, e abbiamo tentato di dirlo, corrispondono alla volontà di togliere qualsiasi regola per degli impianti che vanno da 1 a 1,3 megawatt di potenza. Un’inezia, si può dire, e probabilmente la legge nazionale, anche individuando 1 megawatt o 1,3 megawatt come possibilità per le regioni di aumentare quella percentuale, in effetti non cambia di tanto. Non cambia di tanto però se non si va a guardare tra gli articoli e tra le righe della legge, quando gli impianti fotovoltaici non è che occupano 1 megawatt o 1,3 megawatt, ma quando gli impianti fotovoltaici occupano metri quadrati, che non sono megawatt semplicemente, quei metri quadrati incidono sul territorio, quello di Rieti, quello di Latina, quello dell’Agro Pontino o della Campagna romana. Ecco, in tali ambiti come si favorisce l’agricoltura? Consentendo che, invece di coltivare campi o di salvaguardarli da distese, come abbiamo denunciato rispetto alla questione dell’impianto di Colleferro, distese che possono arrivare al limite dei parchi? Non ci sembrava il caso. Abbiamo tentato di individuare delle motivazioni per cui, fatte salve le leggi che salvaguardano quelle parti di territorio, si trovasse ancora un altro spazio, regola che dà il Consiglio regionale rispetto a quella cosa, per cui da una parte aumenta e dall’altra individua delle precise regole. Ora, quelle regole erano per salvaguardare il territorio, l’ambiente, i parchi e le fasce di Atti consiliari 42 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 rispetto, così come previste dalle leggi, dando una regola. Questa regola in più non si è voluta dare, si è invece preferito una regola in meno, appunto, non abbiamo tolto burocrazia, abbiamo tolto regole che riguardano soprattutto il rispetto dell’ambiente. Avremo in futuro, come abbiamo avuto oggi un debito pubblico, un futuro che è già presente, un debito ecologico che già vediamo in altre zone d’Italia e che abbiamo conosciuto anche direttamente negli ultimi tempi. Il mio gruppo ovviamente voterà contro. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bernaudo. Ne ha facoltà. BERNAUDO (Pdl). Signor Presidente, ringraziando ovviamente l’Aula di questa lunga discussione e la sua conduzione, i colleghi di maggioranza e anche i colleghi di opposizione, nonché il relatore di minoranza che comunque ha alimentato il dibattito, vorrei soffermarmi soprattutto su un nodo di questa legge, e cioè sulla vincolistica. Debbo necessariamente smontare in toto le varie argomentazioni che da alcuni colleghi sono state portate in quest’Aula rispetto ad una eventuale deregulation in materia vincolistica. Mi sono permesso quindi di scrivere sei o sette punti che adesso vado a leggere, proprio per rassicurare l’Aula e rassicurare soprattutto i colleghi dell’opposizione sotto questo aspetto. La Regione Lazio ha recepito le linee guida nazionali adottando la delibera approvata dalla Giunta il 19 novembre 2010. Le linee guida dovranno essere applicate tenendo conto anche delle nuove normative in materia di procedura semplificata introdotte con il decreto legislativo 28/2011, che detta altre norme di dettaglio per far salvi i vincoli ambientali e paesaggistici. La procedura semplificata non significa, quindi, piena deregulation, con il progetto vanno rese le autorizzazioni previste dalle vigenti norme in materia ambientale e paesaggistica, l’autorizzazione paesaggistica rimane in presenza del vincolo, l’aumento della soglia del 30 per cento fa sì che la soglia aumenti da 1 megawatt a 1,3 megawatt, ma prevede una soglia inferiore per le aree vincolate. Ciò è previsto dal decreto legislativo 152/1996, richiamato dalla proposta di legge. In presenza di SIC e ZPS si deve ridurre del 50 per cento la soglia. Inoltre, abbiamo deciso di non aumentare la soglia per i siti Natura 2000, ai fini di una più efficace tutela dell’ambiente e del paesaggio. Vale poi la pena ricordare che per il termoelettrico è prevista una soglia di 50 megawatt, che peraltro abbiamo dovuto togliere per intero su richiesta del collega Bonelli e di altri colleghi di questa maggioranza. Quindi posso continuare con varie argomentazioni come quella dell’aumento della soglia per le linee elettriche che si rende necessaria per accogliere l’opera di semplificazione. La prassi amministrativa ci dimostra che lo screening per VIA per le tipologie di progetti per cui chiediamo la semplificazione è una perdita di tempo dato che per i progetti di impianti fino al 2,5 - 3 megawatt, come ci hanno confermato gli uffici, non è mai richiesta la valutazione di impatto ambientale perché non sono giudicati impattanti. In sintesi, Presidente, questa proposta di legge si è inserita anche politicamente in un momento cruciale per il dibattito sull’energia, che peraltro è un dibattito in continua evoluzione perché quello che è vero oggi domani potrebbero non essere più vero, perché le tecnologie stanno andando avanti, perché gli impianti si stanno riducendo, perché ci sono ulteriori fonti ad energia rinnovabile ad oggi ancora sconosciute e inapplicate. Quello che noi stiamo facendo oggi, Presidente, approvando questa legge, è semplicemente innanzitutto di dare una risposta al referendum che i colleghi dell'opposizione, come anche molti colleghi della maggioranza, hanno sostenuto. Io ovviamente non ero completamente allineato, però bisogna adeguarsi anche all’esito referendario che ha escluso il nucleare da questo Paese. Allora che cosa poteva fare il Consiglio regionale del Lazio per dare una risposta politica a quel Atti consiliari 43 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 referendum se non occuparsi di incentivare l’utilizzo di fonti ad energia rinnovabile inserendosi in una normativa concorrente con lo Stato? Perché come i colleghi sanno ovviamente la Regione non può fare quello che vuole in materia di energia perché ha una competenza concorrente con quella dello Stato, e deve utilizzare quello che le leggi nazionali mettono a disposizione delle Regioni, cioè la possibilità di aumentare le soglie del 30 per cento per andare in procedura semplificata. E non è vero quello che ha detto il collega Zaratti che questa legge è inutile, perché questa legge è stata presentata qualche mese fa ed è venuto anche il TGR regionale alla presenza di un esponente del GIFI il quale ha detto che questa è una legge che invece è molto ben vista anche dagli operatori del settore, perché non si capisce il motivo per cui si debba aspettare quindici mesi per avere successivamente un responso positivo rispetto all’applicazione delle fonti ad energia rinnovabile come accade in questa Regione. In Commissione ambiente, e ringrazio il Presidente Carlino, è stato fatto un lavoro importante anche sulla vincolistica, perché su sollecitazione proprio del Presidente della Commissione è stato introdotta l’esclusione all’interno dei siti dei circuito Natura 2000, il che ovviamente ha definitivamente, oltre alle normative di carattere nazionale che mai possono essere superate da una legge regionale in materia di vincolistica, messo al bando qualsiasi obiezione che questa legge volesse applicare una deregulation in questo particolare settore della nostra economia. In più, che cosa stiamo facendo se non semplificare? Allargando anche il ragionamento su quello che è attualmente un problema che ha l’Italia, caro Presidente, rispetto alle nostre leggi. Questo è un Paese, Presidente, che ha bisogno di semplificazione, ma questo non lo dice il consigliere che sta parlando in questo momento, questo ce lo chiede l’Europa e ce lo chiede in tutti i settori dell’economia. E mi sorprende, lo voglio dire, che proprio da quei banchi, cioè dai banchi di chi per anni si è battuto per semplificare e per dare regole economiche di semplificazione oggi è venuto il maggiore ostacolo all’approvazione di questa legge. Con queste argomentazioni, e ringraziando anche il Presidente Storace per aver comunque in qualche modo aiutato alla maggior comprensione di questo testo, chiudo il mio intervento. PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Non le ho applicato i cinque minuti per dichiarazione di voto. Naturalmente si capisce che vota a favore della legge a nome del gruppo Pdl. Ha chiesto di parlare il consigliere Carlino. Ne ha facoltà. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE (ore 15,40) CARLINO (Udc). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi consiglieri, come Presidente della Commissione ambiente e cooperazione tra i popoli ho ritenuto subito valida la proposta di legge del collega Bernaudo. Nella relazione che ha fatto in Commissione ho potuto appurare questa validità e l’ho sostenuta fino in fondo. La situazione ambientale ed energetica attuale infatti ci obbliga a dirigere la nostra attenzione sul campo delle energie rinnovabili, ma per favorire la produzione di energia pulita non bastano soltanto incentivi economici, bisogna lavorare anche a livello legislativo, andando a modificare articoli e leggi affinché sia agevolata una semplificazione della procedura normativa per l’installazione degli impianti e per velocizzarne così l’iter autorizzativo. Questa proposta di legge è efficace proprio in tal senso e tiene conto anche dell’impatto ambientale, vedi area Natura 2000. La modifica proposta dal collega Bernaudo significa semplificazione amministrativa, in sintonia con quelle che sono le richieste del mercato e la crescente richiesta di energia che deve essere fornita per non limitare lo sviluppo, ma energia verde, senza aumentare Atti consiliari 44 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 la spesa energetica legata ai combustibili fossili e senza aumentare quindi l’emissione di gas climalteranti. Andiamo quindi nella direzione giusta, come legislatori e cittadini, soddisfacendo la crescente sensibilità ambientale della cittadinanza, nel rispetto delle direttive europee vigenti per il risparmio energetico, per l’energia distribuita e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, consentendo di approfondirlo su quelli che realmente possono incidere in maniera negativa sull’ambiente. Tutto ciò, in aggiunta, non graverà sul bilancio regionale. Sono quindi personalmente soddisfatto dalla proposta di legge ed esprimo il mio voto favorevole e quello del gruppo dell’Udc su questa legge. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Valentini. Ne ha facoltà. VALENTINI (Pd). Signor Presidente, io credo che, nonostante - ho sentito anche il collega proponente - le buone intenzioni, delle quali non dubito affatto, sulla proposta di legge, né sulla voglia di raggiungere un obiettivo importante, sono contraria a questa proposta perché poi nel corso di questo dibattito in Aula si sono susseguite una serie di tematiche e anche di preoccupazioni e incompatibilità anche giuridiche e amministrative che mi hanno molto preoccupata. Una è quella di una proposta di legge che in pratica abroga alcune competenze regionali affidandole alle normative nazionali o, viceversa, decentra le competenze regionali. A me sembra, nonostante che può essere, anzi sicuramente lo è, perché io credo all’assessore quando dice che la legge è a posto, però credo che non è a posto abbastanza, perché quando si fanno operazioni e manovre giuridiche e amministrative di questo genere su una proposta di legge è un po’ pericoloso, perché non sappiamo che danni andiamo a fare sul serio e non sappiamo quante contestazioni e quanti ricorsi possono avvenire, di Enti, cittadini e agricoltori, a seconda. E quindi è una proposta di legge che non ha approfondito un tema importante nel settore dell’ambiente che sono le competenze di VAS, di VIA, di AIA. Quindi io credo che invece avremmo dovuto impiegare un po’ meglio questo tempo, anche con l’assessore e con i suoi uffici, per provare a vedere, se vogliamo fare veramente delle procedure più snelle, quali sono le normative nazionali e regionali e quanto potevamo e possiamo fare di più per snellire le procedure e quindi anche intervenire su proposte di legge nelle quali ci può stare anche un incentivo al fotovoltaico. Ma da questo punto di vista manca tantissimo questa ossatura, che è un’ossatura importante per una legge, perché noi nelle proposte di legge stabiliamo le regole. Questa è la prima questione per la quale sono in difficoltà a votare a favore. La seconda questione è attinente a tutti quei pareri contrari che l’assessore ha dato su emendamenti e proposte migliorative della legge, migliorative nel senso di salvaguardare un po’ di più il territorio. Allora tutti questi pareri contrari mi fanno preoccupare in un momento come questo, e l’ho già detto nei miei precedenti interventi, e quindi non mi piace una Giunta così chiusa, che non ce la fa ad aiutare il dibattito e a capire meglio le questioni più profonde rispetto a queste questioni appunto della tematica del territorio. Devo dire che apprezzo l’assessore quando ha detto che si è impegnato a portare in Commissione ambiente il programma su tutto quello che riguarda l’assetto idraulico e idrogeologico. Ecco, questo è importante e mi piace, ma è dentro e intorno a queste questioni e a queste normative che poi vanno presentate proposte di legge che altrimenti sono anche molto sterili, che non aiutano e che neanche servono a incentivare il fotovoltaico. Un’ultima questione è sui due anni e sui tre. Anche questo mi preoccupa perché se veramente vogliamo verificare e controllare meglio quello che avviene forse almeno in questa fase non appena - e ora l’assessore non c’è, ma quando ci sarà, ed ho finito, Atti consiliari 45 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 spero che qualcuno glielo dica, magari il Presidente della Commissione ambiente passa questa legge per i primi due anni di farlo prima il controllo e una verifica, non di aspettare tre anni, perché è importante proprio per i problemi che questa proposta di legge ha in sé. Chiudo ribadendo il mio voto contrario. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zaratti. Ne ha facoltà. ZARATTI (Sel-V). Grazie, Presidente. Io vorrei specificare bene il mio punto di vista su questa legge, perché sento che il collega Bernaudo muove qualche appunto, ma secondo me è assolutamente immotivato. Io ritengo che questa legge sia inutile se non dannosa per una ragione di fondo, perché conoscendo bene questo settore e conoscendo quanto questo settore è importante per la nostra economia ritengo che bisognerebbe individuare quali sono le zone, quali sono i settori e quali sono le cose che andrebbero messe in campo per sostenere le imprese che vogliono investire nelle energie rinnovabili e per fare in modo che le energie rinnovabili diventino ancora di più un elemento caratterizzante della nostra economia, dell’economia regionale. Nella regione Lazio nel 2005 si producevano 0,5 megawatt di energia rinnovabile, sia eolico sia fotovoltaico. Ad oggi si producono circa 400 megawatt di energia rinnovabile. Questo è stato possibile perché sono state messe in campo delle politiche di semplificazione degli iter, ma sono state messe in campo soprattutto delle iniziative di incentivazione all’utilizzo e alla realizzazione degli impianti in modo particolare fotovoltaici. Allora noi abbiamo da un paio d’anni una situazione sostanzialmente di fermo, cioè il settore non cresce più, non cresce più soprattutto nei luoghi dove invece il fotovoltaico andrebbe effettivamente incentivato, che è l’uso domestico, la realizzazione degli impianti domestici e degli impianti di condominio, e dovrebbe crescere soprattutto nell’utilizzo delle superfici già coperte, cioè nelle zone industriali, nei capannoni, nei magazzini e quant’altro. E’ proprio lì che la Giunta secondo me dovrebbe cercare di trovare il modo di incentivare la realizzazione degli impianti fotovoltaici e non degli impianti a terra, i quali nella nostra regione sono presenti numerosissimi e rispetto ai quali le procedure già sono sufficientemente semplificate, come chiunque conosca il settore in questione e conosca le associazioni di categoria che rappresentano gli investitori e coloro che realizzano questo tipo di impianti sa bene. Quindi per questo ritengo che questa legge sia inutile. Mi dispiace che in questo momento non ci sia l’assessore all’ambiente e credo anche l’assessore Di Paolo, che forse è competente in materia di energia più che l’assessore all’ambiente, perché l’assessore all’ambiente giustamente ha visto le parti negative al VIA, al VAS e a tutte le altre procedure autorizzative, ma non ha affrontato ovviamente, perché non è di sua competenza, il problema delle energie rinnovabili, però penso che su questo effettivamente la Giunta regionale dovrebbe fare di più e la Giunta regionale sta fallendo, perché il settore si è improvvisamente fermato. E’ chiaro che ci sono modifiche che riguardano anche l’andamento generale dell’economia, di come è difficile trovare soldi da investire, di come le banche danno difficilmente credito, e quindi ci sono problemi più generali, ma proprio per questa ragione dovremmo incentivare maggiormente la realizzazione di impianti domestici che possono portare non soltanto un beneficio all’ambiente, che possono aumentare non soltanto la produzione di energie rinnovabili, ma che possono dare anche un contributo a quelle stesse famiglie che possono avere una diminuzione del costo della bolletta e quindi un miglioramento dei bilanci familiari. Su questo io penso che noi dovremmo insistere e su questo noi, in qualche modo, vogliamo sfidare anche la Giunta a presentare dei provvedimenti e a trovare delle risorse lo faremo anche durante la discussione del bilancio -, delle risorse adeguate per sostenere questo tipo di comparto. Atti consiliari 46 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Alla fine temo e penso che da una parte c’è il legittimo dubbio che queste norme, che questa discussione su queste norme della legge testé presentata possano entrare in contraddizione con il ragionamento più generale legislativo regionale e, dall’altra parte, il beneficio che possono portare alla nostra economia non solo è insignificante, ma è assolutamente nullo perché in questo momento serve altro. Io penso che questo Consiglio regionale farebbe bene a occuparsi di questa materia in modo convincente, in modo approfondito, per trovare quelle giuste soluzioni che possano aumentare i posti di lavoro e migliorare i bilanci delle famiglie della nostra regione, oltre ad assicurare alle imprese che vogliono investire la possibilità di crescere. Tutto questo non avviene con questa legge, che temo possa essere interessante soltanto per alcuni e molto particolari investitori, quindi non affrontando il problema in generale. Per questo, Presidente, il mio gruppo voterà contro la proposta di legge presentata in data odierna. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Paris. Ne ha facoltà. PARIS (Misto). Grazie Presidente. La produzione di energia rappresenta sempre più un presupposto imprescindibile per lo sviluppo e la crescita, nonché per il mantenimento di un certo benessere materiale. La questione energetica deve rappresentare perciò una priorità nel nostro operato di legislatori. Sappiamo ad oggi che le fonti energetiche tradizionali di origine fossile, quali il carbone ed il petrolio, risultano essere fortemente inquinanti ed esauribili, l’impiego di gas naturale di approvvigionamento estero crea inoltre condizioni insostenibili di sudditanza per il nostro Paese. Con il referendum abrogativo del 12 e 13 giugno gli italiani hanno sancito peraltro l’abbandono del progetto nucleare lanciato dal Governo ed è nostro dovere recepire questa volontà. Bisogna chiaramente quindi, cari colleghi, puntare fortemente su nuove fonti di energia pulita e alternativa. Purtroppo l’attuale crisi economica globale, come tutti sappiamo, ha imposto di rivedere su scala nazionale il piano di finanziamenti alle energie rinnovabili. Tali finanziamenti a pioggia paradossalmente, come spesso accade, non hanno peraltro prodotto gli effetti desiderati. In questo senso la Regione Lazio ha l’obbligo di agevolare e facilitare il cittadino zelante e scoraggiato da queste prospettive. E’ necessario, aggiornando la nostra legislazione, eliminare inutili vincoli e lungaggini burocratiche che troppo spesso deprimono i buoni intenti dei cittadini volenterosi. Bisogna liberarsi di quelle norme inadeguate e di quei cavilli che hanno costituito un freno allo sviluppo. Voglio quindi esprimere il mio apprezzamento per la proposta dell’amico Bernaudo, che con la conseguente proposta di legge ha il merito di trovare una soluzione diversa ed efficace alle onerose misure di incentivazione economica con la semplificazione amministrativa e la sburocratizzazione nell’utilizzo delle fonti rinnovabili. Anche se il percorso è stato accidentato, è stato lungo, ma ricordati che i latini dicevano che “per aspera ad astra”. Quindi, voglio dire, hai buone prospettive. L’approvazione di questa legge deve rappresentare l’inizio di una nuova politica energetica sostenibile nel Lazio. Dobbiamo intraprendere un percorso volto a fare della nostra Regione un esempio dal punto di vista delle energie rinnovabili. Possiamo farlo con lo stesso spirito che ha questa legge, cioè creare le condizioni per le imprese di investire con facilità sotto il controllo delle istituzioni, eliminando la burocrazia, trovando infine un’amministrazione che crei le opportunità per investire sul territorio. Per queste ragioni esprimo voto favorevole alla proposta di legge. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Molto brevemente, Atti consiliari 47 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Presidente, colleghi, perché ovviamente il nostro giudizio è negativo, ma soprattutto per una questione. Noi dimostriamo con enfasi anche l’ultimo intervento ne ha sottolineato l’importanza - quanto sia necessaria la programmazione e il cambiamento di modello di sviluppo intorno alle questioni energetiche. Siamo a diciotto mesi con te, cara Presidente Polverini, e in diciotto mesi siamo bloccati e fermi e la Regione e la Giunta regionale, in termini di programmazione e di pianificazione energetica, non ci racconta nulla. Addirittura azzera e ferma un processo avviato, neanche quello da enfatizzare, ma avviato dalla Giunta precedente intorno alle politiche energetiche, e ci sembra che intorno a questo vuoto ci sia il tentativo di riempirlo con una lodevole iniziativa del consigliere che ha fatto una proposta di legge di iniziativa consiliare. Mi sembra che abbiamo partorito un topolino non solo inutile, ma forse anche dannoso rispetto alla vaghezza di alcuni interventi normativi che non ci chiariscono la certezza delle possibilità di controllo e di vincoli per imprese che giustamente vanno stimolate intorno a questi processi produttivi, ma che non debbono farsi carico di quanto la programmazione pubblica debba intervenire. Qui parliamo di produzione energetica che è un bisogno essenziale dei cittadini, della Nazione, del Paese, dell’economia e quindi parliamo di un aspetto in cui il pubblico e la programmazione e la pianificazione debbano dire la propria in termini di prospettive di sviluppo. Non diciamo nulla dal punto di vista delle soluzioni in questa direzione, ma diciamo qualcosina che rispetto alla legge interviene su alcune norme molto inefficaci dal punto di vista dello sviluppo. Tutti facevano appello al fatto di dimostrare quanto bisogno ci sia da parte dei cittadini e quindi di un punto di vista che non è solo la produzione dell’energia, ma anche l’uso e la possibilità dell’autosufficienza e dell’autoproduzione in questo senso, rispetto a questo ci sembra che sia tutto fermo, bandi non ce ne sono, risorse non vengono individuate, io credo che in una fase di crisi come questa la priorità e le priorità questa Regione le dovrebbe individuare al di là delle propagande e degli annunci enfatici intorno a politiche economiche che stanno vedendo nella nostra Regione il disastro dal punto di vista delle questioni sociali, disastro denunciato oggi nei comunicati stampa di Cgil, Cisl e Uil, che annunciano una mobilitazione contro la Regione Lazio per il giorno 15, noi saremo in piazza con queste organizzazioni perché ovviamente intorno a queste vicende non giochiamo con leggi e leggine che dopo alcuni mesi portano questo Consiglio a partorire un topolino senza che potesse svolgere invece iniziative atte a dare risposte serie ai territori e all’economia della nostra Regione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Parlando a braccio, annunciamo con entusiasmo il voto favorevole de La Destra. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’autorizzazione al coordinamento formale. (Il Consiglio approva) Votazione finale PRESIDENTE. Il consigliere segretario Gatti proceda all’appello dei consiglieri per la votazione della proposta di legge nel suo complesso. (Seguono le operazioni di voto) Comunico l’esito della votazione: Presenti Assenti per motivi istituzionali Presenti ai fini del numero legale Favorevoli Contrari 56 2 58 38 18 Hanno votato a favore i consiglieri: Abate (LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl), Bernaudo (Pdl), Brozzi (LRP), Buonasorte 48 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 (LaD), Carducci Artenisio (Udc), Carlino (Udc), Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Cicchetti (Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc), Del Balzo (Pdl), De Romanis (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Fiorito (Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP), Gigli (Udc), Illuzzi (LRP), Irmici (Pdl), Mandarelli (LRP), Melpignano (LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Paris (Misto), Pascucci (Mpa), Perazzolo (LRP), Rauti (Pdl), Saponaro (LRP), Sbardella (Udc), Storace (LaD), Tarzia (Per), Vicari (LRP). Hanno votato contro i consiglieri: Astorre (Pd), Berardo (LBP-Fe), Bonelli (Verdi), Bucci (Idv), Dalia (Pd), D’Annibale (Pd), Foschi (Pd), Lucherini (Pd), Montino (Pd), Nieri (Sel-V), Nobile (Fds), Parroncini (Pd), Peduzzi (Fds), Perilli (Pd), Rodano (Idv), Rossodivita (LBP-Fe), Valentini (Pd), Zaratti (Sel-V). al quale lo Statuto regionale rinvia. La proposta di legge è a pagina 54 del fascicolo d’Aula. Invito il Presidente della I Commissione consiliare permanente a relazionare. Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà. SBARDELLA (Udc). Questo è un provvedimento che avevamo spinto un pochino sulla preoccupazione d’attualità di quei mesi, ma che penso sia ancora attuale, che è un provvedimento che ha un simbolo per noi importante, visto che probabilmente su Roma Capitale rischiamo di fare sostanzialmente solo questo. Io penso che sia un fatto che mette anche un pochino di chiarezza in questi giorni, in questi mesi in cui la confusione un po’ regna sovrana. Però penso che, al di là del dettaglio che questa cosa è passata all’unanimità, il parere della Commissione, sia più giusto che a illustrarla sia il Presidente Storace. (Il Consiglio approva) Discussione generale (Applausi) ***** Proposta di legge regionale n. 218 del giorno 14 giugno 2011, di iniziativa dei consiglieri Storace, Buonasorte, concernente: Modifiche all’articolo 2, comma 2, della legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 (Nuovo Statuto della Regione Lazio) Relazione PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 2, reca: “Proposta di legge regionale n. 218 del giorno 14 giugno 2011, di iniziativa dei consiglieri Storace, Buonasorte, concernente: Modifiche all’articolo 2, comma 2, della legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 (Nuovo Statuto della Regione Lazio)”. Questa proposta di legge riguarda la modifica dello Statuto regionale, pertanto le modalità di approvazione sono quelle stabilite dall’articolo 123 della Costituzione PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Signor Presidente, solo centoventi secondi, davvero, perché credo che sia una legge estremamente chiara e nel significato statutario e in quello politico. Il Presidente Sbardella, che ringrazio insieme alla Commissione per averla velocemente approvata all’unanimità tra l’altro ha fatto riferimento al conflitto politico che c’era in quei mesi quando è stata presentata, però è una legge che proprio perché sta nello Statuto conserva un suo valore permanente. Non c’è molto da illustrare, noi modifichiamo una norma statutaria vigente, quella che afferma Roma come Capitale della Repubblica e Capoluogo della Regione, e aggiungiamo che è sede del Governo e dei Ministeri. Ovviamente, Presidente, d’accordo con l’ufficio legislativo abbiamo preparato anche un emendamento, uno solo, per far sì Atti consiliari 49 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 che si possa comprendere a tutti i livelli di governo - e quando dico tutti dico “tutti”, finché c’è ovviamente - ai sensi dell’articolo 114 della Costituzione, che è quello che il Parlamento deliberò in Costituzione per affermare Roma Capitale. Quindi credo che si possa procedere se l’Aula è d’accordo rapidamente al voto. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Rossodivita. Ne ha facoltà. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Grazie, Presidente. Su questa proposta di legge, volta a modificare lo Statuto, intervengo non senza qualche imbarazzo. Innanzitutto è necessario fare una premessa, affinché poi questa posizione del gruppo radicale non sia oggetto, magari a mezzo stampa, di strumentalizzazioni, posto che le motivazioni che sorreggono evidentemente i voti e i gesti in generale di una persona che fa politica caratterizzano quei voti e quei gesti esattamente nel senso della motivazione. La premessa, noi radicali siamo assolutamente d’accordo con il fatto che i Ministeri debbano essere a Roma. Noi radicali siamo assolutamente contrari a quello che è stato fatto sotto il dettato del Ministro Bossi, a quello che già è stato fatto, soprattutto, riteniamo che quello che Bossi ha inteso fare, in spregio evidentemente dei cittadini del Lazio, lo ha fatto ancora una volta, e purtroppo oggi stiamo pagando a carissimo prezzo decenni di un modo di fare politica in questi termini, appunto Bossi ha fatto semplicemente propaganda, propaganda con i soldi dello Stato, propaganda cioè con i soldi delle tasse dei cittadini. Il Presidente Napolitano lo aveva già sottolineato e lo aveva già messo sull’avviso, non si debbono fare queste cose che non servono a nulla se non a spendere dei soldi. Posta questa premessa, che evidentemente ritengo sia sufficientemente chiara per tutti, anche per i proponenti di questa proposta di legge, ritengo però che con questa proposta di legge di modifica statutaria si raggiunga il risultato esattamente opposto a quello che ha detto il Presidente della I Commissione statutaria, cioè quello di fare chiarezza. In realtà si continuerebbe a fare confusione perché attraverso una proposta di legge si vogliono conseguire dei risultati politici, dei risultati in termini di comunicazione politica. Siamo noi qui che difendiamo Roma Capitale e i Ministeri, ma in realtà poi si produce un risultato che giuridicamente non modifica assolutamente nulla non potendo modificare assolutamente nulla di quello che è lo stato dell’ordinamento italiano. Dico subito, anche se poi ci sarà forse una successiva occasione per parlare, che se la norma fosse rimasta quella originaria, depositata con la proposta di legge, saremmo stati costretti a votare contro, con le modifiche che sono state apportate con gli emendamenti, e io penso che l’Ufficio legislativo abbia fatto bene a suggerire questo emendamento che non è solamente una questione di stile, ma è anche una questione di sostanza, noi ci asterremo dal votare una norma che, come ribadivo, non serve a nulla se non a fare qualche comunicato stampa. Penso che le assemblee legislative abbiano un compito differente e si debbano porre il problema se innanzitutto è possibile andare a modificare un assetto normativo con una legge regionale per quanto statutaria. Dico perché avremmo votato contro, avremmo votato contro qualora la norma fosse rimasta quella originariamente proposta. Se la Regione Lazio, pur nell’ambito della sua autonomia statutaria, e bene hanno fatto gli uffici, e prego tutti i consiglieri di leggerlo, a mettere nel fascicolo d’Aula l’articolo 123 della Costituzione, da una piana, semplice e rapida lettura di questo, è chiaro che lo Statuto della Regione Lazio non può in alcun modo andare a disciplinare la dislocazione dei Ministeri. Avrei votato contro questa norma perché sarebbe stata, qualora non fosse stata modificata, una norma addirittura un po’ eversiva dell’ordine costituzionale, perché altrimenti la Regione Toscana nel suo Statuto può dire che Firenze è sede dei Ministeri. Avrebbe potuto fare una norma di questo tipo. La Regione Basilicata allo stesso modo Atti consiliari 50 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 e le altre Regioni ugualmente allo stesso modo. Il problema, come è stato chiaramente detto dal Presidente Napolitano proprio ai Ministri che avevamo mutato la dislocazione dei Ministeri, è che la disciplina, la fonte, le uniche fonti che possono andare a disciplinare le sedi dei Ministeri, in conformità con le norme costituzionali, sono le fonti aventi rango di legge ordinaria dello Stato. Purtroppo non lo può fare lo Statuto della Regione Lazio, così come purtroppo per Bossi e i suoi sodali non è possibile farlo - lo ha ricordato il Presidente Napolitano semplicemente con un decreto ministeriale. Questa è la situazione, perché noi sappiamo che la dislocazione delle sedi dei Ministeri è disciplinata a tutto oggi da una norma attualmente in vigore, che comunque è rimasta in vigore come hanno spiegato gli uffici giuridici del Quirinale, ed è il Regio decreto numero 33 del 1871. Successivamente l’articolo 114 della Costituzione ha al terzo comma specificato appunto la figura, ha cristallizzato la figura di Roma Capitale nell’ambito della Costituzione e successivamente, in applicazione dell’articolo 114, terzo comma, della Costituzione è stata emanata, come anche gli stessi proponenti di questa norma spiegano nella relazione introduttiva della norma, la legge 42 del 2009 che tende a garantire il miglior assetto delle funzioni che Roma è chiamata a svolgere quale sede di organi costituzionali. Allora il discorso molto semplice, senza voler andare anche a richiamare l’ulteriore dettato della legge n. 400 del 1988, che appunto è sempre norma avente un rango di legge ordinaria, bisogna avere riguardo alle competenze legislative della Regione. Noi abbiamo visto l’articolo 123 che cosa dice a proposito dello Statuto, poi c’è l’articolo 117 della Costituzione che, nel disciplinare la potestà legislativa esclusiva dello Stato, alla lettera f) dice che è appunto potestà legislativa esclusiva dello Stato quella di andare a disciplinare gli organi dello Stato, sono i relatori, i proponenti che nella relazione ci spiegano giustamente che i Ministeri sono degli organi costituzionali, quindi certamente è la legge ordinaria dello Stato che deve andare a disciplinare questo tipo di situazioni, come prevede la lettera f) dell’articolo 117 della Costituzione, così come anche per le sedi periferiche, come prevede la lettera g) dell’articolo 117 della Costituzione. Quindi, per intenderci, con questa formulazione nulla cambia, se non che si coglierà evidentemente l’occasione per fare un po’ di la propaganda politica. E perché nulla cambia? Perché giustamente con l’emendamento si è avuta la premura di specificare che Roma, capoluogo di Regione, è, ai sensi dell’articolo 114, comma terzo, della Costituzione e della legislazione statale, la capitale della Repubblica e la sede del Governo e dei Ministeri. Perfetto, è così, è così anche se non lo scriviamo nello Statuto della Regione Lazio, perché questo lo disciplina appunto esattamente la Costituzione e le leggi statali che sono state richiamate. La precedente formulazione invece era pericolosa, perché non essendoci richiamo ai confini del 114, terzo comma, della Costituzione e alle leggi statali, quindi le leggi ordinarie, addirittura si poteva pensare che il legislatore regionale, appunto, si volesse comportare in termini eversivi. Stando così le cose, ripeto, si tratta di una norma sostanzialmente inutile, che non va a modificare di un millimetro l’ordinamento giuridico esistente. Bossi “and company” non avrebbero potuto, non potevano senz’altro andare a spostare le sedi dei Ministeri con dei semplici decreti ministeriali, né la Regione Lazio, introducendo una norma di questo tipo nello Statuto, potrà impedire in futuro che una legislazione statale, una legislazione approvata dal Parlamento possa spostare i Ministeri, qualora questo sia conforme al 114, terzo comma, della Costituzione. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Irmici. Ne ha facoltà. IRMICI (Pdl). Signor Presidente, ritengo che Atti consiliari 51 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 questa modifica dello Statuto sia stata discussa approfonditamente in Commissione e approvata con sentimenti assolutamente concordi. Parlo di sentimenti, perché è vero che questa proposta di modifica arriva nel fuoco di una polemica, ricordata anche dal collega Rossodivita, che si era innescata qualche mese fa, ma c’è qualcosa di più. Non è un caso che questa modifica dello Statuto cada durante le celebrazioni dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia. In realtà, infatti, con questa modifica onoriamo anche i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia. Ribadiamo che in uno Stato unitario che si sta trasformando in uno Stato federale, con delle Regioni che hanno poteri sempre più ampi, comunque rimane un momento centrale, segnato dalla sua Capitale, che di conseguenza deve essere anche sede del Governo e dei Ministeri. Questo è il punto vero che sta alla base, al di là delle polemiche, di questa modifica proposta dal collega Storace. Non condivido affatto le considerazioni che ha esposto poco fa il collega Rossodivita, anche perché sono speciose rispetto alla natura e il senso di uno Statuto. Lo Statuto deve indicare i principi generali, e questo è il nostro intento introducendo questa importante e significativa modifica che noi, come gruppo del Pdl, abbiamo sostenuto in Commissione, sosteniamo e voteremo qui in Aula. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Paris. Ne ha facoltà. PARIS (Misto). Signor Presidente, per rivolgere un apprezzamento ed un ringraziamento ai colleghi Storace e Buonasorte che hanno presentato questa proposta di legge che mira soprattutto a dimostrare come il Lazio voglia salvaguardare i cittadini di questa Regione e le istituzioni che li rappresentano. Questa proposta di legge dei colleghi Storace e Buonasorte è nella linea di quanto già ha compiuto il Consiglio regionale, di quanto già ha compiuto la Presidente, la Giunta in atti e decisioni precedenti, allorquando sono state prese iniziative che hanno tutelato l’immagine, le decisioni, il nome e il ruolo di questa Regione. E questo lo sanno bene alcuni nostri ministri, così come lo sa bene la Lega perché hanno ricevuto risposte ed atti assolutamente adeguati e dignitosi che dimostrano la presenza e l’importanza di questa nostra Regione. E se questa proposta di legge, collega Rossodivita, dei colleghi Storace e Buonasorte servisse solo per fare comunicazione, io credo che i colleghi Storace e Buonasorte sarebbero solo degli alieni da prima elementare rispetto a quanto voi da sempre cercate di fare con iniziative e con proposte che molto probabilmente, quelle sì, non hanno alcun potere reale rispetto ai ruoli ed ai compiti di questo Consiglio regionale. Perché se noi guardassimo indietro di qualche settimana, di qualche mese dovremmo dire che in questo Consiglio c’è di tutto, si è discusso di tutto e di più, ci è stato richiesto di fare proposte e mozioni e votare cose che rispetto ai poteri di quest’Aula sono assolutamente nulli e campati per aria e comunque noi abbiamo affrontato e discusso tutte queste questioni. E allora io credo che noi stiamo marciando rispetto ad una proposta seria ed importante, poi riguardo all’ultima questione che ogni Regione potrebbe addirittura dire: “Allora anche Potenza…”, allora io mi rifiuto di dare qualunque tipo di risposta rispetto ad osservazioni ed affermazioni di questo genere e dichiaro il mio voto favorevole perché è una iniziativa che va a rinvigorire il ruolo, la presenza e l’importanza di questa nostra Regione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Valentini. Ne ha facoltà. VALENTINI (Pd). Presidente, io quando si è discusso in Commissione su questa proposta dell’onorevole Storace mi sono subito dichiarata favorevole, perché mi sembrava e mi sembra tuttora una proposta politica importante perché, dopo questa relazione degli uffici che dice che c’è bisogno anche di Atti consiliari 52 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 un adeguamento allo Statuto, possiamo essere più sereni nell’approvarla in un modo più completo, perché è chiaro che nel momento in cui Roma è Capitale della Repubblica gli apparati centrali dello Stato in misura maggiore governi e ministeri insistono sul territorio. Però noi tutto questo di Roma Capitale l’avremmo dovuto inserire nello Statuto, attraverso non una modifica ma un adeguamento dello Statuto. La parte che più mi aveva convinto, oltre all’adeguamento allo Statuto, era quella non tanto di una mera propaganda, ma quanto di una manifestazione di volontà di tutto il Consiglio regionale, evidentemente, di tutelare e di mantenere quella identità nazionale attraverso anche una manifestazione di volontà della Regione della quale Roma è Roma Capitale in un momento in cui questo Paese stava in grande difficoltà, quando ne discutemmo erano successi fatti di spostamenti di ministeri, di richieste in ambito di crisi di governo nelle quali si proponevano gli spostamenti dei ministeri da Roma al nord, magari per risolvere qualche crisi di governo un po’ più difficile. Allora da questo punto di vista, non solo i 150 anni della storia d’Italia, ma proprio la necessità di dare ai cittadini tutti, in particolare del Lazio, un messaggio importante, che anche i consiglieri qua dentro, al di là dei colori della politica alla quale appartengono, tenessero a questa identità nazionale a questa unità, a questa nostra Roma Capitale che pure è importante, che quindi non è che si possono spostare i ministeri con tutti i costi che possono comportare, e non solo, da una parte e dall’altra come se niente fosse, perché non è così, perché il nostro Paese ha le sue regole, la sua storia, la sua democrazia e la sua identità. Quindi su questo io mi ci sono trovata bene. Devo dire che nel passare dei giorni, lo voglio dire al consigliere Storace perché è lui che l’ha proposta, mi sto chiedendo e chiedo a voi, alla Presidente Polverini, al Governo che ancora c’è, nonostante tutto, ma il 21 novembre parliamo di Roma Capitale, parliamo di adeguamento dello Statuto in questo Consiglio regionale, ma c’è la bozza di decreto ed il decreto che dovrebbe essere emesso dal Consiglio dei ministri entro il 21 novembre. Allora forse mi aspettavo anche un richiamo su questo, perché al di là dell’adeguamento dello Statuto ed anche accanto ad una manifesta nostra volontà di esprimere tutti insieme questi valori, c’è però questo decreto che non è pronto, che non c’è. I poteri alla Regione Lazio per Roma Capitale ed il protocollo di intesa tra Alemanno e la Polverini che fine fanno se il decreto non arriva? Oggi sul Corriere della sera ci sono gli interventi di Alemanno, di Storace, che ne ha parlato e che ha fatto le sue dichiarazioni dicendo che tanto i tempi non ci sono, e c’è l’intervento della nostra Presidente. Su questo, così come sull’adeguamento dello Statuto e su Roma Capitale, questo Consiglio regionale invece deve parlare, deve dire la sua, insieme, così come insieme sentiamo il bisogno di manifestare la volontà politica di inserire Roma Capitale, di mantenere l’unità d’Italia, i ministeri e tutto il resto, insieme dobbiamo dire: “Che fine ha fatto questo decreto sui poteri?”, che fine fa, per cui poi Alemanno si ritrova tra le mani soltanto un mucchio di loghi su Roma Capitale ma i poteri non ci sono e c’è un protocollo di intesa siglato tra la Presidente della Regione ed il Sindaco di Roma su questa questione? Allora questa è una questione che io sollevo qua perché credo che tutto il Consiglio su questa questione deve dire la sua possibilmente in modo unitario. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Molto brevemente, Presidente, perché voglio manifestare intanto una grande solidarietà per l’onestà intellettuale, le ragioni e la competenza con cui il gruppo dei radicali ha esposto un suo punto di vista che io condivido completamente. La solidarietà è perché non vorrei che intorno a queste vicende ci fossero strumentalizzazioni, perché penso che tra l’altro l’opinione dei consiglieri ed anche un Atti consiliari 53 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 pronunciamento di astensione di alcuni consiglieri intorno ad una proposta che sottintende una ragione di battaglia politica all’interno del centro destra, è evidente, nel momento in cui è fallito l’incontro con i “rigatoni e la pajata” si sviluppa una conflittualità da parte di forze eversive e secessioniste che quindi mettono in discussione l’unità d’Italia, mi sembra giusto che una parte della destra che invece intono a questi valori, a queste difese della nostra Costituzione, mantiene ferme posizioni integerrime, mi sembra giusto riconoscere che questo è un passo legislativo che sottintende ad una necessità di battaglia politica. Io credo che il tono anche del collega che è intervenuto debba cambiare, perché qui nessuno sta tradendo l’unità d’Italia, nessuno sta tradendo la Costituzione, si sottolinea il fatto che la legge di modifica dello Statuto sarebbe indispensabile per il rispetto della nostra Costituzione, non vorrei che anche questi traditori venissero indicati come persone a cui sparare alla schiena così come altri traditori politici sono stati indicati come possibili vittime in questo senso. Quindi, per solidarietà con il gruppo radicale, noi come gruppo della Federazione della sinistra annunciamo una astensione e quindi comunque un interesse a che la legge venga approvata e quindi non faremo mancare il nostro voto e la nostra presenza per il numero legale. PRESIDENTE. Prima di passare la parola al consigliere Saponaro, invito i capigruppo a non allontanarsi perché a fine seduta ci sarà una Conferenza dei capigruppo nella sala adiacente all’Aula consiliare. Ha chiesto di parlare il consigliere Saponaro. Ne ha facoltà. SAPONARO (LRP). Signor Presidente, poche parole, esprimiamo a nome del gruppo Polverini parere favorevole, non solo per la proposta in sé e per sé, ma anche per la sensibilità più che politica culturale, credo. Non scordiamoci che la Regione Lazio ha per sede Roma capitale, per cui ha un’identità diversa da altre Regioni. Ecco perché sono molto contento di questa sensibilità che il Presidente Storace ha mostrato insieme al suo gruppo. Dispiace una cosa, un’occasione che forse poteva essere a livello unanime di tutto il Consiglio, poter mandare poi, credo, caro Presidente, questa legge, quando sarà fatta, al Presidente della Camera, al Presidente del Senato, al Governo, per far capire che la Regione Lazio ha una sensibilità diversa da quella di altre Regioni, ha una responsabilità doppia, perché appartiene proprio a un DNA che è Roma. Questo noi non ce lo dobbiamo scordare nel modo più assoluto. Dispiace perché un’occasione che poteva essere di tutto il Consiglio, invece per vari motivi non lo è. Non entro nel merito di quello che è stato detto in modo non conforme alla proposta, però dispiace che abbiamo perso un’occasione in cui tutto il Consiglio poteva esprimere un’identità molto forte e seria. Grazie, Presidente. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere D’Ambrosio. Ne ha facoltà. D’AMBROSIO (Udc). Grazie, Presidente, per avermi dato la parola su un argomento, con tutto il rispetto per il consigliere Rossodivita, che è un argomento squisitamente politico in un momento in cui la politica è messa da un lato, è messa da parte e gli effetti sono la confusione generale. Questa confusione generale è proprio perché questo tecnicismo vige, che sta prendendo la nostra cultura, mette da parte la politica, che è l’arte e la scienza di governare il presente e progettare il futuro. In questo momento di confusione la proposta di Storace è una proposta alta. Io non entro nel discorso di carattere giuridico, per me è importante il discorso della unità nazionale, su cui spesso si indulge nella retorica, e da parte di una parte politica si utilizza la retorica dell’antiretorica per disunire, per disunire una nazione, quale è l’Italia, che veramente con lacrime e sangue è arrivata all’unità e anche con fatica. Cara collega Rauti, hai fatto un libro, una raccolta sul Atti consiliari 54 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 brigantaggio e sulla funzione delle donne nell’Unità d’Italia. Ma l’unità d’Italia si è compiuta anche nei vari periodi, nel dopoguerra, con le immigrazioni nei grandi centri metropolitani del nord, la FIAT, Torino, le grandi aree metropolitane del nord dove ci sono stati il sudore e il sangue delle genti del centro e del meridione d’Italia. L’unità nazionale si conquista ogni giorno e non basta mai, non basta mai, mi permetta Presidente, di sottolinearne l’importanza. Peraltro mi sembra anche che in questo momento sia importante ricordare l’unità nazionale anche per dire che noi, Consiglio regionale del Lazio, siamo sensibili politicamente a questo tema, ed è quasi un invito anche al Parlamento nazionale, senza incidere per nulla, a considerare questo aspetto dell’unità nazionale in un momento così delicato in cui Roma capitale è identità nazionale. Roma capitale non è un fatto tecnico, è un fatto politico e culturale, un fatto antico … (Interruzione di un consigliere) Cari colleghi, se vogliamo fare i giuristi, allora quando si vogliono spostare o si spostano, non ho seguito bene, ecco qui vorrei chiedere al collega Rossodivita, i Ministeri a Monza, degli uffici, il personale, non so con quali risorse sia stato fatto, perché se ci sono risorse pubbliche è un danno erariale, caro collega Rossodivita, e allora dovremmo impegnare tutti noi e anche Rossodivita a rivolgersi alla Corte dei conti per chiedere i danni di questo danno erariale. Questa è una cosa seria dal punto di vista politico... (Interruzione del consigliere Rossodivita) La riduzione del danno? Perché è un avvocato? Allora, Rossodivita, se sei d’accordo sulla riduzione del danno, sei anche d’accordo sulla politica. Qui sei in veste di politico, non di avvocato, Rossodivita, ti hanno eletto i cittadini. L’avvocato guarda un aspetto, la politica guarda altro! Mi permettete, siamo stati sempre umiliati, e siamo umiliati, i costi della politica, questo e quest’altro, bisogna che ritorni la politica, la capacità di sintesi e di proposta. Questo piccolo rigo corretto, riferendosi all’articolo 114, è caratteristico di un politico che si chiama, senza piaggeria, Francesco Storace, che in un momento come questo non vuole fare propaganda, vuole ricordare cos’è la politica e cos’è al centro della politica, lo Stato. Lo Stato che magari dobbiamo ripensare in forma diversa, più moderna, mantenendo sempre le basi del riferimento alla nostra Carta costituzionale, che ha fatto di Roma la capitale, e resterà sempre. Grazie Storace. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Montino. Ne ha facoltà. MONTINO (Pd). Signor Presidente, dirò poche cose, perché la collega Valentini già ha detto le cose che noi pensiamo, io vorrei riassumerle in questo modo. Ora, il testo di legge noi lo abbiamo approvato in Commissione, siamo disponibili ad approvarlo, fare un atto unitario da parte del Consiglio regionale soprattutto per sottolineare che la Capitale d’Italia sta qui, nella nostra Regione, non ci possono essere forzature istituzionali, forzature politiche e forzature ideologiche. La Carta costituzionale è chiara, mette in capo a Roma la funzione e questa funzione trascina con sé naturalmente la rappresentanza, il sistema nel suo complesso. Ora, quello però che mi preme sottolineare - e a questo proposito, Presidente, annuncio la presentazione di un ordine del giorno a firma di moltissimi consiglieri, io mi auguro della stragrande maggioranza, anzi della totalità del Consiglio regionale - e chiedere è sostanzialmente una cosa, sottolineare che l’atto di trasferimento già è avvenuto, è avvenuto con alcune rappresentanze nella sede di Monza, e proprio perché è già avvenuto e ha prodotto un danno di carattere politico, di carattere ideologico, ma un danno in particolare anche di carattere economico, alla fine l’ordine del giorno chiede di impegnare la Regione, attraverso la Atti consiliari 55 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Presidente della Giunta regionale, perché lei è la rappresentante formale della Regione Lazio, di promuovere, naturalmente su indicazione di questo Consiglio, un esposto alla Procura Generale della Corte dei conti nei confronti della Lega nord per danno erariale. Danno erariale commesso, già commesso - non quello che dovrebbe succedere, ma quello che è già avvenuto - nei confronti delle casse dello Stato con la decisione, al di fuori della norma, al di fuori di un piano, al di fuori di una decisione collettiva che è la sede del Governo nazionale -, che è quello che è successo con il trasferimento a Monza di alcuni Ministeri. Mi auguro che possiamo trovare, come troviamo, come io penso che possiamo trovare, un voto favorevole alla proposta di legge Storace, mi auguro che si possa trovare su questo ordine del giorno un voto favorevole da parte di tutto il Consiglio regionale. Grazie, PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri. Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Signor Presidente, non aggiungo niente alle questioni poste dal collega dei radicali, perché in realtà mi sembra che abbia puntualizzato bene l’intera vicenda. Vorrei sottolineare solo un aspetto, perché è importante che da parte di alcune forze, e soprattutto del collega Storace, su una vicenda come questa si ponga un problema che penso sia tutto politico, per le ragioni che sono state espresse, ma io penso che sia importante lo stesso, e capisco in questi anni quanta deve essere stata la sofferenza da parte di alcuni esponenti, soprattutto della nostra Regione, della città di Roma, nel dover sopportare le continue angherie da parte della Lega, “Roma ladrona”, il fatto che nei momenti salienti dei centocinquanta anni della nostra Italia praticamente ci sono stati dei veri sbeffeggiamenti da parte di Ministri! Per la prima volta - diciamolo onestamente - la Lega Nord, per la prima volta nella storia di questo Paese dall’Unità d’Italia, è riuscita ad essere contemporaneamente Ministro della Repubblica e soggetto attivo del secessionismo nordista! Questo è il punto. Noi ci ricordiamo le parate della Lega, la grande offesa per questo Paese e per Roma e poi i ministri che stavano appunto a rappresentare lo Stato italiano nei livelli istituzionali più importanti, nel Consiglio dei Ministri e nelle rappresentazioni anche internazionali. Tutto questo ha portato ovviamente dei danni, ha fatto bene Esterino Montino ad annunciare questo ordine del giorno che abbiamo presentato perché è evidente che tutto questo, compresa quella farsa dello spostamento di alcuni Ministeri a Monza, dove appunto si vedevano i vessilli della Lega sulla scrivania, quando il Ministro Calderoli li andava a presentare, una sceneggiata! Una sceneggiata che, se non fosse così tragica per questo Paese, sarebbe veramente qualcosa di comico. Però purtroppo dietro non c’è niente di comico, perché nel frattempo si è sfasciato lo Stato. In questi anni, una delle grandi responsabilità del centrodestra è che si è sfasciato lo Stato, e si sono sfasciati pezzi importanti di questo Paese… (Interruzione del consigliere Storace) Poi arriviamo pure al Titolo V, ma lei collega Storace è troppo intelligente per capire i danni del Titolo V comparati ai danni di cui abbiamo parlato… (Interruzione del consigliere Storace) No, no, solo per ricordare quando lei, da Presidente della Regione, giustamente batteva i pugni quando la Lega aveva iniziato quel processo di smantellamento della compagnia aerea. Se lo ricorda, collega Storace?... (Interruzione del consigliere Storace) Se lo ricorda, collega Storace, quando ci spiegavano l’importanza del secondo hub di questo Paese? Lei se lo ricorda? Perché io ricordo le riunioni che abbiamo fatto insieme, Atti consiliari 56 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 anche con lei come Presidente della Regione, a Fiumicino, quando ci raccontavano quella storia, che è la stessa di oggi, per cui un rappresentante della Lega fa sì che l’Alenia si sposti a Torino. Per cui sono cose che cambiano le sorti di aziende importanti, di pezzi dallo Stato italiano! Per questo ho detto che è tragica la vicenda. Allora certo, io capisco, è importante, io penso che sia importante almeno dal punto di vista simbolico. Certo, è arrivato tardi purtroppo, come tutte le cose che arrivano in questo Consiglio regionale, se fosse arrivato al momento opportuno avrebbe avuto un’altra valenza, oggi non è colpa di nessuno perché arriviamo fuori tempo massimo come in tante altre questioni, però io credo che comunque forse era importante avviare questo dibattito in tempi un po’ più cogenti. Non voglio usare un termine forte, perché mi verrebbe un termine da circo, ma penso alle parate della pajata in piazza. Ce le ricordiamo? Penso ai famosi rigatoni alla pajata, quando, appunto, avveniva tutto quello che avveniva! Ecco, io penso che forse in quel momento se questo Consiglio regionale si fosse convocato proprio su quel modo di governare il Paese, avremmo reso un servizio a questa nostra Italia. Ultimo punto, dato che se ne discuterà o se ne dovrebbe discutere, ultimo punto è anche la vicenda, perché questo è interessante, vengo a un’altra vicenda interessante, il Sindaco di Roma ricordo quando spiegava a tutti i cittadini romani e a tutto il resto delle istituzioni l’importanza di questo provvedimento di Roma Capitale che finalmente arrivava e, insieme, arrivavano anche tanti denari per la Capitale d’Italia. Tanta propaganda, uguale alla propaganda leghista, tante chiacchiere! Prima arrivavano i denari, poi arrivavano le caserme, poi non arriva più niente. E nel frattempo questo Paese ha preso la china che purtroppo tutti conosciamo. Possiamo veramente ringraziare Lega e centrodestra! Grazie. PRESIDENTE. Se non ci sono più interventi, dichiaro chiusa la discussione generale. Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE. Procediamo all’esame degli articoli. Articolo 1: Art. 1 (Modifiche all’articolo 2, comma 2, dello Statuto) 1. Il comma 2, dell’articolo 2, della legge statutaria 11 novembre 2004, è sostituito dal seguente: “2. Roma, capitale della Repubblica e capoluogo della Regione è sede del Governo e dei ministeri”. Emendamento a pagina 66 del consigliere Storace. Parere dell’assessore? ZAPPALA’, Assessore. Favorevole. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Rossodivita per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Grazie, Presidente. Rispetto alla modifica apportata dall’emendamento alla formulazione originaria, evidentemente non ci può che essere una dichiarazione di voto favorevole da parte del gruppo radicale, posto che questo è l’unico modo affinché la norma dello statuto sia non incostituzionale. Però deve essere chiara una cosa, e deve essere chiara a tutti, la norma recita: “Roma, capoluogo della Regione, è ai sensi dell’articolo 114, terzo comma della Costituzione e della legislazione statale, la capitale della Repubblica e la sede del Governo e dei Ministeri”. Ora, che Roma sia la capitale della Repubblica lo stabilisce l’articolo 114, comma terzo della Costituzione, e non lo può stabilire lo Statuto della Regione Lazio. Che Roma sia la sede del Governo e dei Ministeri lo stabiliscono le leggi statali, quelle che ho prima citato, e non lo può stabilire lo Statuto Atti consiliari 57 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 della Regione Lazio. Di talché sia chiaro a tutti che con l’approvazione di questa norma, nel momento in cui, magari anche domani per ipotesi, il Parlamento dovesse emanare una legge - una legge - con la quale stabilisce che i Ministeri vanno a Milano o a Messina, lo Statuto della Regione Lazio non consente in alcun modo di andare ad incidere su queste determinazioni che può fare solo la legge nazionale. E d’altra parte la formulazione della norma in questo modo riconosce che la competenza a stabilire la sede dei Ministeri e del Governo è solo della legislazione statale. Tant’è che l’aggiunta correttamente suggerita dagli uffici giuridici è: “Roma Capoluogo della Regione è, ai sensi della legislazione statale, sede del Governo e dei Ministeri”. Quindi se la legislazione statale cambia non è certo questa norma dello Statuto che potrà impedire questo cambiamento. Io volevo spiegare all’Aula solamente questo, siccome in passato, quando è stata presentata questa norma, ho sentito dire: “Ah, in questo modo Roma rimarrà la sede dei Ministeri e se Bossi vorrà cambiarla dovrà passare per il Consiglio regionale del Lazio, ma non avendo eletti non la potrà mai cambiare”, purtroppo, lo dico al consigliere Storace, purtroppo non è così, purtroppo non è così! Tutto qua. Una volta che abbiamo i patti chiari in questo senso, vengo alla…, ma questo lo posso fare anche dopo, in sede di discussione finale, assolutamente sì! Parlo al Vicepresidente dell’Aula, noi l’ordine del giorno lo abbiamo firmato e adesso lo voteremo, per far sì che la Regione Lazio promuova un esposto alla Corte dei conti nei confronti di Bossi, perché lo ha detto il Presidente Napolitano, non è con un decreto ministeriale che si possono modificare … (Interruzione di un consigliere) E quindi che? Quindi te lo dico dopo, quando faccio la dichiarazione di voto finale. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Intervengo su questo emendamento per porgere delle scuse formali al collega Rossodivita, perché sembra quasi che presentare atti non visti da lui sia negato! Io vorrei rassicurarlo che Roma capitale della Repubblica è scritto persino nello Statuto vigente, lei non se n’è accorto. E’ vero che lo stabilisce lo Stato, è una forma per ribadire un principio, se lo metta in testa anche lei che è un perfetto giurista. Ma le norme costituzionali sono di principio, non c’è qualcosa che interviene concretamente, dovrebbe comprenderlo anche lei questo. E’ assolutamente pacifica questa questione. Perché poi è un po’ curioso, ci si dà quasi degli analfabeti sulla legislazione, per il fatto che si insista che gli uffici hanno corretto, come se ci fosse preclusa la dialettica tra rappresentanti eletti e gli uffici. Fatto sta che questa norma la approviamo per iniziativa nostra, non vostra. E voglio dirvi che io non intendo fare nessun manifesto su questa questione, proprio a scanso di equivoci, perché credo che a questo valore dovremmo tenere tutti, radicali compresi! Invece si dà il voto favorevole all’emendamento che modifica il testo originario e poi non si vota la legge. Ditemi voi se questa non è sclerosi! E’ qualcosa di incredibile! Si apprezza l’emendamento che diventa il testo della legge, però poi non lo si vota per fare un dispetto non si sa a chi! Allora io vorrei rassicurare i colleghi che qui non è che si prendano i voti su questa questione, semplicemente si afferma un principio, ci può essere un comunicato di soddisfazione, ve lo dico da subito: “Grazie al Consiglio regionale per averlo approvato”, punto. Poi le conseguenze quali saranno? Lo vedremo in Consiglio dei Ministri, quando si riunirà un Consiglio dei Ministri per esaminare, dopo la seconda lettura, questa norma che cosa eccepirà, perché è chiaro che la sfida è lì. E’ lì che dobbiamo capire se il Governo sta da questa parte o da un’altra parte, ed è evidente che dovrebbe appassionare tutti, invece ho sentito il ragionamento del collega Peduzzi, che ci ha fatto il sermone sul rapporto tra destra, come la chiama lui, e Costituzione. Ora poniamo il caso, a parti invertite, Atti consiliari 58 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 vincete voi le regionali, questa proposta di legge la presenta qualcuno di voi, noi eccepiamo, ci avreste detto che eravamo schiavi della Lega! Fatto sta che l’atteggiamento leghista ce l’avete voi, perché questo è quello che sta accadendo. Io spero che ci ripensiate sul complesso della legge, nessuno ci vuole speculare e credo che sia una cosa buona e giusta approvarla. Ovviamente non posso firmare quell’ordine del giorno, però credo che abbia un fondamento e su questo credo che bisognerà arrivare al consenso. Pero anche qui, collega Montino, quell’ordine del giorno non è anche quello un manifesto? Lo dico perché ho ascoltato i colleghi prima, perché io ascolto gli interventi, si è detto che Napolitano ha detto che quella roba lì di Monza non ha valore, non è efficace. Siamo sicuri che ci siano state delle spese? Quindi c’è il rischio che quell’esposto comporti una spesa per gli avvocati della Regione senza avere un ristoro… (Interruzione del consigliere Montino) Montino, poi mi spiegherete anche questo. Perché oggi ho imparato che è stato vano stare cinque anni in Regione a guidarla, è stato vano stare otto anni in Parlamento e in Commissione affari costituzionali, è stato vano fare il ministro, perché è arrivato Rossodivita e ci ha spiegato che la vita nasce dal momento in cui lui entra in Consiglio regionale del Lazio! Allora, può succedere di tutto, però non che non si capisca il significato delle parole! Crediamo di averlo compreso. Voi volete fare un’iniziativa politica contro la Lega, ha un fondamento nel merito quell’esposto che sollecitate, io non so se ha ragione Napolitano, perché se ha ragione Napolitano non ci sarà nessun giudice che chiederà di risarcire alla Lega, perché vorrà dire che non sarà stato speso nulla. PRESIDENTE. Il parere dell’assessore sull’emendamento a pagina 66? ZAPPALÀ, Assessore. Favorevole. PRESIDENTE. Con il parare favorevole dell’assessore, pongo in votazione l’emendamento a pagina 66 del consigliere Storace. (Il Consiglio approva all’unanimità) Passiamo alla votazione dell’articolo 1 così come emendato. Ha chiesto di parlare il consigliere Rossodivita. Ne ha facoltà. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Signor Presidente, non intendo accettare le discussioni fatte sulla persona del consigliere, quindi non risponderò alle provocazioni del consigliere Storace, né risponderò alle argomentazioni del consigliere Paris, o meglio non risponderò alla qualità delle argomentazioni del consigliere Paris. Posso dire solo che il consigliere Storace ha perso un’occasione, come dire, per aspettare prima di parlare, perché invece i radicali, a differenza di quanto magari fa qualcun altro, hanno preso atto del dibattito che c’è stato. In particolar modo voglio ringraziare il Vicepresidente D’Ambrosio, il quale ci ha convinto a votare a favore di questa legge così come è stata modificata a seguito dell’approvazione dell’emendamento. Si parte dalla politica, io ho voluto specificare esclusivamente un concetto, che è quello che ho specificato prima, nel momento in cui si approva un emendamento di questo tipo, che rende conforme lo Statuto alla Costituzione e che sostanzialmente non modifica nulla ma, se la vogliamo mettere come l’ha messa il Vicepresidente D’Ambrosio, è l’affermazione di un principio che, così, sta là, dopodiché non andremo certamente a dire ai cittadini che da domani i Ministeri non si possono spostare da Roma, andremo a dire ai cittadini: “Abbiamo voluto ribadire un principio nell’ambito dello Statuto”. In questo senso, Vicepresidente D’Ambrosio, ci sto a votare a favore di questa norma, per dare un segnale che il Consiglio regionale del Lazio nel suo complesso ha voluto affermare un principio nello Statuto. Atti consiliari 59 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Rispondo al consigliere Storace che il Consiglio dei Ministri non potrà sollevare nulla rispetto alla formulazione di questa norma, così come è stata fatta adesso, dopodiché… (Interruzione del consigliere Storace) No, nella formulazione precedente lo era. E non è che il Consiglio regionale nasce da quando c’è Rossodivita in Consiglio regionale! Lei è molto bravo a fare il “battutista”, poi bisogna anche approfondire le cose, e l’approfondimento postula evidentemente quello che è stato fatto in quest’Aula in questa discussione, e quindi prendo atto del segnale che si vuole dare e prendo atto che la maggior parte dei consiglieri ha anche sottoscritto l’ordine del giorno che impegna la Giunta a presentare un esposto nei confronti degli autori di quei decreti ministeriali inadeguati, perché poi, appunto, la politica si deve fare ma sempre conformemente alle norme. Vicepresidente D’Ambrosio, lei ha detto che la Costituzione è la nostra bussola, e la Costituzione ci dice che i Ministeri possono essere spostati con leggi statali. Detto questo, sulla politica ci siamo. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Carlino. Ne ha facoltà. CARLINO (Udc). Grazie, Presidente Volevo soltanto ricordare che questo importante provvedimento è passato all’unanimità nella Commissione presieduta dall’onorevole Sbardella e che questo importante emendamento apportato all’articolo 1 della proposta di legge 218 è stato approvato all’unanimità e mi auguro, dando il mio voto favorevole e quello del mio gruppo, che passi all’unanimità anche la legge stessa. Grazie. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo 1 come emendato. (Il Consiglio approva all’unanimità) Articolo 2: Art. 2 (Urgenza) 1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione. C’è una inesattezza, quindi lo leggo integralmente: “La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione”. Poi lo metteremo a posto in sede di coordinamento formale. Lo pongo in votazione. (Il Consiglio approva all’unanimità) Consiglieri, per quanto riguarda l’ordine del giorno, vi chiedo scusa, siccome il contenuto dell’ordine del giorno, consigliere Montino, non ha alcun legame con il contenuto della legge in esame, in considerazione del fatto che è stato firmato da quasi tutti i consiglieri regionali, lo voteremo subito dopo la legge… (Interruzione del consigliere Montino) Non ha legame no, perché qui si parla di danno erariale, noi stiamo approvando una legge che non ha... (Interruzione del consigliere Montino) Se leggiamo l’articolo 69 del nostro Regolamento, io non voglio modificare le procedure di quest’Aula, però l’articolo 69 è molto chiaro: “Nel corso dell’esame degli articoli possono essere presentati e svolti per non più di cinque minuti ordini del giorno che servano di istruzione alla Giunta regionale in relazione alla legge in esame. Essi devono riferirsi ad articoli già approvati o alla legge nel suo insieme e sono posti in votazione dopo l’approvazione dell’ultimo articolo, ma prima della votazione finale”. 60 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Siccome non c’è una correlazione lo voteremo subito dopo la legge. Pongo in votazione l’autorizzazione al coordinamento formale. (Il Consiglio approva) Votazione finale PRESIDENTE. La consigliera segretaria Rauti proceda all’appello dei consiglieri per la votazione della proposta di legge n. 218 nel suo complesso. (Seguono le operazioni di voto) Comunico l’esito della votazione: Presenti Assenti per motivi istituzionali Presenti ai fini del numero legale Favorevoli 48 2 50 48 Hanno votato a favore i consiglieri: Abate (LRP), Abbruzzese (Pdl), Astorre (Pd), Battistoni (Pdl), Berardo (LBP-Fe), Bernaudo (Pdl), Brozzi (LRP), Bucci (Idv), Buonasorte (LaD), Carducci Artenisio (Udc), Carlino (Udc), Cetrone (Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno (Pdl), Dalia (Pd), D’Ambrosio (Udc), D’Annibale (Pd), Del Balzo (Pdl), De Romanis (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Foschi (Pd), Gatti (LRP), Illuzzi (LRP), Irmici (Pdl), Lucherini (Pd), Mandarelli (LRP), Melpignano (LRP), Miele G. (Pdl), Montino (Pd), Nieri (Sel-V), Nobile (Fds), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Paris (Misto), Parroncini (Pd), Pascucci (Mpa), Peduzzi (Fds), Perazzolo (LRP), Perilli (Pd), Rauti (Pdl), Rossodivita (LBP-Fe), Saponaro (LRP), Sbardella (Udc), Storace (LaD), Tarzia (Per), Valentini (Pd), Vicari (LRP), Zaratti (Sel-V). (Il Consiglio approva) ***** Ordine del giorno n. 26 presentato dai consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale, Peduzzi, Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile, Parroncini, D'Ambrosio, Carducci Artenisio, Perilli, Foschi, Berardo, Carlino, Valentini, Rauti e Pascucci concernente: "distrazione di risorse pubbliche per lo spostamento di alcuni uffici ministeriali a Monza" (Allegato n. 2) Votazione PRESIDENTE. Pongo in votazione l’ordine del giorno n. 26 dei consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale, Peduzzi, Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile, Parroncini, D'Ambrosio, Carducci Artenisio, Perilli, Foschi, Berardo, Carlino, Valentini, Rauti e Pascucci (Il Consiglio approva) ***** Mozione n. 256 del giorno 21 settembre 2011, proposta dei consiglieri Peduzzi, Gigli, Parroncini, Battistoni, concernente: “Riconoscimento dello stato di crisi per il distretto industriale di Civita Castellana” (Allegato n. 3) Discussione generale PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 3, reca: “Mozione n. 256 del giorno 21 settembre 2011, proposta dei consiglieri Peduzzi, Gigli, Parroncini, Battistoni, concernente: ‘Riconoscimento dello stato di crisi per il distretto industriale di Civita Castellana’”. Ha chiesto di parlare il consigliere Parroncini. Ne ha facoltà. PARRONCINI (Pd). Signor Presidente, propongo di votare subito la mozione sul riconoscimento dello stato di crisi per il distretto industriale di Civita Castellana. La richiesta deve andare al Governo che poi deve decidere insieme alla Conferenza StatoRegioni, però è importante il pronunciamento del Consiglio regionale. E’ una mozione 61 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 unitaria, quindi penso che non ci sia bisogno di discuterla. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Battistoni. Ne ha facoltà. ************************************ BATTISTONI (Pdl). Signor Presidente, come diceva il consigliere Parroncini, è una mozione firmata sia dai consiglieri di maggioranza che di minoranza, è una mozione che riguarda il territorio, abbiamo partecipato anche insieme agli altri consiglieri a Civita Castellana al Consiglio provinciale, quindi anche io propongo di votarla subito… Revisore Stefano Mostarda PRESIDENTE. discussione… Bene, apriamo la (Interruzione del consigliere Battistoni: “Non c’è bisogno, si può mettere in votazione”) Votazione PRESIDENTE. Non c’è bisogno di aprire la discussione. Pongo in votazione la mozione n. 256. (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** Ordine dei lavori PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri. Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Signor Presidente, vorrei chiedere all’Aula se è possibile votare le due mozioni, la n. 13 e la n. 14 che riguardano l’ematologia del Policlinico Umberto I. Sono firmate da tutti i Gruppi. PRESIDENTE. Queste le possiamo inserire in sede di Conferenza dei capigruppo. Il Consiglio verrà convocato a domicilio. La seduta è tolta. La seduta termina alle ore 17,20 Resocontista Gabriella Mostarda Responsabile Sezione Resocontazione Stefano Mostarda Direttore Servizio Aula, Commissioni dr. Onoratino Orticello 62 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Allegato n. 1 Interrogazioni a risposta scritta n. 628 del 28 ottobre 2011 Oggetto: Screening del cancro del Colon-Retto (CCR) nella ASL Roma B. CONSIDERATO che il Piano Oncologico Nazionale 2010 2012 (PON) prevede la necessità di implementare la diffusione dei programmi di screening del Cancro del Colon-Retto (CCR); RILEVATO che in detto Piano la figura del medico di medicina generale (MMG) e del pediatra di libera scelta "rivestono un ruolo chiave in tutte le fasi della malattia tumorale, che vanno dalla prevenzione, alla diagnosi, alla condivisione dell'approccio terapeutico e al monitoraggio del paziente per la diagnosi precoce di eventuali recidive di malattia. Inoltre partecipano all'attivazione e alla effettuazione dell'ADI nei vari livelli di complessità per la continuità della cura e gestiscono le fasi finali della vita, quando le terapie finalizzate alla guarigione o al contrasto della patologia sono divenute inefficaci”; VISTO che “è fondamentale il recupero pieno della figura del MMG nelle attività di promozione della salute” come emerge anche dal Piano Sanitario Regionale; PRESO ATTO invece che, secondo l'ASP Laziosanità, per tale attività di screening "... è lasciata alla discrezionalità di ogni singolo coordinamento aziendale la scelta di avvalersi dei medici di medicina generale ..."; RILEVATO infine, che, nella ASL Roma B la situazione dei programmi di screening è la seguente: l° Distretto: ancora da organizzare; II° Distretto: avviato il 20/10/11 con un protocollo che ha visto esclusi i MMG; III°: di mancanza di informazioni e IV° Distretto: avviato nel 2009 ma senza coinvolgimento dei MMG; della relativa difformità di impiego dei MMG nelle attività di screening, come sancite dal Piano Oncologico Nazionale (PON) 2010 2012 e dal Piano Sanitario Regionale; - quali motivazioni hanno invece indotto ASP Laziosanità, Ente della Regione Lazio, ad immaginare un impiego dei MMG "facoltativo" in tali programmi di screening e quali iniziative intenda adottare rispetto a ciò; - quali iniziative intenda assumere al fine di recuperare 11ncresciosa situazione determinatasi nella ASL Roma B allo scopo di garantire agli utenti e alla popolazione esposta al cancro del colon-retto la necessaria attività di prevenzione attraverso la corretta esecuzione delle attività di screening, includendo i MMG. Foschi n. 629 del 2 novembre 2011 Oggetto: Chiarimenti in merito a corsi di formazione e aggiornamento della polizia locale del Lazio. PREMESSO CHE - la Giunta della Regione Lazio con deliberazione del 10 ottobre 2008, n. 722, ha approvato l'affidamento all'Istituto regionale di studi giuridici "A.c. Jemolo" dei corsi di formazione per il personale dei corpi e dei servizi di polizia locale del Lazio; - in data 28 novembre 2008 è stata sottoscritta la convenzione (reg. n. 10293 del 1.12.2008) con la quale viene affidata all'Istituto "A.C. Jemolo" la realizzazione di corsi sopra menzionati, per una spesa preventivata di €. 750.000,00; INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO - il Comitato tecnico consultivo per la polizia locale, di cui all'art. 6 della legge regionale n. 1 del 13 gennaio 2005, ha espresso, nella seduta de1 2.2.2009, parere favorevole all'attivazione del Piano formativo redatto a cura dell'Istituto Jemolo; per sapere: - se è al corrente della situazione sopradescritta e - il progetto formativo è stato realizzato nei tempi e con le modalità prefissate dall'Istituto Jemolo Atti consiliari 63 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 che ha provveduto a rendicontare sia la parte economica sia gli aspetti innovativi della didattica curata da un apposito gruppo di lavoro coordinato dal dott. Giorgio Panizzi; i corsi sono stati oggetto di una reportistica molto dettagliata che è stata la base per la programmazione del secondo intervento; suddetta attività formativa, conferisce agli operatori, oltre ad aggiornamenti tecnici e professionali, l'autorevolezza necessaria per comprendere e rispondere alla domanda di sicurezza dei cittadini, anche attraverso l'acquisizione di una maggiore consapevolezza del proprio ruolo. - il piano formativo relativo alla 1° Convenzione ha raccolto il plauso di tutti i soggetti coinvolti per la capacità dimostrata dall'Istituto Jemolo nel fornire un target formativo di qualità e di garantire l'accesso ai corsi da parte degli interessati su tutto il territorio regionale; la rendicontazione è stata approvata dalla competente Direzione regionale che ha provveduto a liquidare l'intero importo della convenzione; - Rispondendo alla nota 36093 del 27 gennaio 2011, con la quale la Direzione regionale Enti locali e Sicurezza comunica l'avvenuto stanziamento di €. 700.000,00 per l'annualità 2011 e di €. 800.000,00 per l'annualità 2012, per la prosecuzione del progetto formativo per gli addetti ai corsi ed ai sevizi della polizia locale del Lazio, l'Istituto Jemolo, con nota n. 550 del 23.2.2011, trasmetteva, come richiesto, un programma analitico delle attività formative da porre in essere nel biennio 2011/2012, con la stima dei relativi costi. - con deliberazione della Giunta regionale del 13.11.2009, n. 849, è stato confermato l'affidamento all'Istituto Jemolo dell'organizzazione dei corsi di formazione ed aggiornamento per il personale dei corpi e servizi della polizia locale del Lazio, stanziando a tale scopo la somma di €. 1.000.000,00, sul cap. R45502 del bilancio della Giunta per l'esercizio 2009; - in data 16.12.2009 è stata sottoscritta la 2° Convenzione tra la Regione Lazio e l'Istituto "A.C. Jemolo" per t'organizzazione dei corsi suddetti in prosecuzione della precedente convenzione; - la realizzazione dei corsi della 2° convenzione stanno per esser ultimati e già da ora si può dire che gli obiettivi sono stati raggiunti brillantemente come testimoniano le numerose lettere di plauso pervenute dai vari comandi ( sono pervenute n. 22 fax di sollecitazione a proseguire l'esperienza con l'Istituto Jemolo da parte di comandanti dei maggiori comuni e centri operativi della polizia locale del Lazio). CONSIDERATO CHE - L'attività di formazione finora realizzata dall'Istituto Jemolo - con 5.000 ore di formazione in un biennio e il coinvolgimento di circa 3.000 operatori di Corpi e di Servizi di Polizia Locale di oltre 200 Comuni e delle cinque Provincie della Regione - ha consentito di verificare che il consolidamento dell'identità professionale, sostenuto e perseguito con la RITENUTO CHE Nonostante il plauso generale e le richieste di mantenere all'Istituto Jemolo anche la 3° convenzione, la Giunta regionale ha provveduto con deliberazione n. 420 del 2011 ad affidare all'ASAP l'organizzazione dei corsi di formazione e aggiornamento della polizia locale del Lazio disperdendo, in questo modo, un intero patrimonio di conoscenze e di esperienze accumulato nell'ultimo triennio nonché la formazione di un corpo docente altamente qualificato. Non è un caso che nell'intero corpo della deliberazione alcun accenno viene fatto al progetto realizzato dall'Istituto Jemolo proprio perché non sussistono validi motivi per tale scelta e senza che allo stesso sia stato mosso alcun appunto sull'organizzazione del progetto formativo. SI INTERROGA Il Presidente della Giunta, Renata Polverini, e l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la Sicurezza, Cangemi, per conoscere le motivazioni che hanno indotto la Giunta Regionale a proporre l'affidamento dei corsi di formazione e aggiornamento della polizia locale del Lazio all'ASAP. Storace,Buonasorte n. 630 del 3 novembre 2011 Atti consiliari 64 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Oggetto: Realizzazione di impianto sportivo tra via Balabanoff e via degli Alberini, Municipio V°, Roma, nella Riserva Naturale Valle dell'Aniene istituita con L.R. 29/1997, nonché in area sottoposta a vincolo paesaggistico dal D.Lgs 42/2004. Il sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi, Premesso che: In area antistante i fabbricati di via Balabanoff 112 e precisamente tra la stessa Via Balabanoff e Via degli Alberini nel territorio del V Municipio del Comune di Roma - quartiere Colli Aniene - è in fase di realizzazione un impianto sportivo costituito, a quanto appare al momento, da tre campi di calcio con installazione, di grandi lampioni per l'illuminazione notturna, fabbricati adibiti all'uso degli impianti, ecc. a seguito di presentazione di DIA n. 24069 del 26 aprile 2011. Premesso che: L'area oggetto dei lavori per la realizzazione l'impianto sportivo, è localizzata: • all'interno della zona A) di cui all'articolo 7 della l.r. 29/1997, cioè in area di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con inesistente o limitato grado di antropizzazione, del perimetro della Riserva Naturale della Valle dell'Aniene istituita con legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29, "Norme in materia di aree naturali protette regionali", sulla quale sono in vigore le misure di salvaguardia ex articolo 8 della medesima legge regionale; • all'interno della fascia di rispetto con vincolo di inedificabilità dei corsi delle acque pubbliche di cui all'articolo 142 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio", nonché da quanto previsto dall'articolo 7 della legge regionale 6 Luglio 1998, n. 24 "Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico". Premesso che: In prossimità dell' area interessata dagli impianti sportivi sono presenti tre vincoli archeologici come si evince dalla tavola B "Beni Paesaggistici" del PTPR adottato dalla Giunta Regionale con DGR n. 556 del 25 luglio 2007 e DGR n. 1025 del 21 dicembre 2007. Premesso che: La realizzazione dell'impianto è stata approvata dal Consiglio Comunale di Roma nel 2004 con delibera G.C. n.l07 del 3 marzo 2004 quando sull'area erano già cogenti le misure di salvaguardia ex articolo 8 della L.R. 29/1997 istitutiva della Riserva Naturale Regionale Valle dell' Aniene; Considerato che: Al momento della presentazione della DIA n. 24069 del 26 aprile 2011 secondo il disposto del comma 4 dell'articolo 8 della L.R. 29/1997 erano consentite esclusivamente le seguenti attività: a) la realizzazione di quanto previsto dagli strumenti urbanistici vigenti generali ed attuativi nelle zone territoriali omogenee A) e B) di cui all'articolo 2 del decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968; b) la realizzazione di opere pubbliche e di interventi pubblici di recupero ambientale ed in particolare di tutela idrogeologica volti a prevenire rischi documentati per l'integrità dell'ambiente e per la pubblica incolumità, con particolare riguardo agli impianti di adduzione idrica, all'illuminazione pubblica, alle reti di telecomunicazione, alle opere igienico-sanitarie, alla soppressione ed interramento di linee elettriche. Tali opere ed interventi devono essere accompagnati da uno studio di compatibilità ambientale redatto secondo direttive da approvare da parte della Giunta regionale e da pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione e che tengano conto delle direttive già contenute nella deliberazione della Giunta regionale 28 maggio 1996, n. 4340; c) la realizzazione di interventi per le infrastrutture ferroviarie e viarie nell'ambito dei tracciati esistenti o di limitate modifiche di questi; d) le attività agricole e gli interventi strutturali previsti dai piani di miglioramento aziendale autorizzati dagli organi tecnici competenti; gli interventi di imboschimento, di utilizzazione dei boschi e dei beni silvo-pastorali possono essere realizzati purché non siano in contrasto con le finalità di cui all'articolo 2. Considerato che: • ai sensi dell'articolo 28 della L.R. 29/97: "Il rilascio di concessioni od autorizzazioni, relativo ad interventi, impianti ed opere all'interno dell'area naturale protetta, è sottoposto a preventivo nulla osta dell'ente di gestione ai sensi dell'articolo 13, commi l, 2 e 4, della l. 394/1991"; • ai sensi dell'articolo 146 del D.lgs 42/04: l. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili ed aree di interesse paesaggistico, tutelati dalla legge, a termini 65 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 dell'articolo 142, o in base alla legge, a termini degli articoli 136, 143, comma l, lettera d), e 157, non possono distruggerli, né introdurvi modificazioni che rechino pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione. 2. I soggetti di cui al comma 1 hanno l'obbligo di presentare alle amministrazioni competenti il progetto degli interventi che intendano intraprendere, corredato della prescritta documentazione, ed astenersi dall'avviare i lavori fino a quando non ne abbiano ottenuta l'autorizzazione. Interroga il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori all' Ambiente e all'Urbanistica Per sapere se sono stati acquisiti preventivamente all'avvio dei lavori in oggetto, avvenuto con DIA n. 24069 del 26 aprile 2011: • Il nulla osta ex articolo 28 della L.R. 29/1997 dell'Ente Regionale RomaNatura per la Gestione dei vincoli di legge nel Sistema delle Aree Naturali Protette nel Comune di Roma; • L'autorizzazione paesaggistica di cui all'articolo 146 del D.lgs 42/2004. Bonelli n. 631 del 4 novembre 2011 Oggetto: VII invaso discarica di Roncigliano presso Cecchina di Albano Laziale. - Con l'AIA n. B-3695 del 13.08.2009 (Doc. 1) e relative proroghe (C.1901 del 05.08.2010 e B.6190 del 29.07.20 Il), la Regione Lazio ha autorizzato, all' interno della discarica di Roncigliano (Cecchina di Albano Laziale), di proprietà della Soc. Pontina Ambiente srl, la costruzione d'un nuovo sito per lo smaltimento di RSU denominato VII invaso. - Il giorno 26.07.2011 (Doc. 2), alla presenza del Geologo Francesco Nolasco, dell'Ing. Maurizio Franzese e del Dott. Andrea Ietto per conto dell'Area Ciclo Integrato dei Rifiuti della Regione Lazio, si procedeva al collaudo del IO sub lotto del VII invaso. - Nell'occasione non veniva permesso al sottoscritto (nonché ai propri tecnici di fiducia), da parte della Soc. Pontina Ambiente srl, l'ingresso in discarica. - Tecnici di fiducia hanno eseguito, in ogni caso, per conto del gruppo della FDS regionale, analisi dettagliate (Doc. 3) circa lo stato dei luoghi -in cui sono attualmente in corso i lavori per la costruzione del II° ed ultimo sub-lotto del VII invaso di Roncigliano -rilevando, tra le altre cose, innumerevoli disallineamenti rispetto alle normative vigenti in relazione alla presenza d'un gigantesco terrapieno (quinta) posto tra il VII invaso della discarica di Roncigliano e la S.P. Consolare Ardeatina. La "quinta" di terra in oggetto è situata a ridosso della S.P. Ardeatina, è stata innalzata accumulando terreno di riporto da mt 135 s.l.m. (quota da CTR) fino a raggiungere quota 150 s.l.m. - per un totale, in altezza, di 15 metri di spiccato e per una lunghezza di circa 130 metri lineari. A proposito: 1) Nella relazione tecnica è riprodotta fotograficamente, almeno in buona parte, l'opera in oggetto costruita contestualmente alla realizzazione del IO lotto del VII invaso della discarica di Roncigliano. Il "muro" di terra (quinta/terrapieno), come certificato da un geometra/topografo, è stato realizzato a 16 metri lineari di distanza media dalla S.P. Consolare Ardeatina. I consulenti tecnici hanno messo in evidenza che l' opera invade la fascia di rispetto di metri lineari 20 dalla carreggiata imposti dall' Art. 26 DPR 495/92 e succo mod., con vincolo non derogabile, per garantire la sicurezza della circolazione veicolare: "fuori dai centri abitati come delimitati ai sensi dell'art. 4 del codice, ma all'interno delle zone previste come edificabili o trasformabili dallo strumento urbanistico generale, le distanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle ricostruzioni o negli ampliamenti fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a: .. .. B) 20 metri per le strade di tipo B (extraurbane principali, n.d.r.), " (Variante al PRG del Comune di Albano Laziale adottata nel 2008). Oltretutto trattandosi d'un terrapieno di altezza molto rilevante (15 metri) il rischio di precipitazioni atmosferiche e/o eventi sismici con conseguente smottamento ed invasione della carreggiata stradale deve ritenersi plausibile, immediato e concreto (soprattutto, per le precipitazioni atmosferiche in autunno/inverno). In particolare gli ingegneri ambientali e civili ricordano: "La collina artificiale, allo stato attuale, si presenta come un enorme rilevato in altezza che costituisce un'autonoma volumetria soggetta, per legge, a verifiche statiche e si configura come opera soggetta all'applicazione della legge 64, con deposito del progetto presso l'area competente del Genio Civile. Il nulla osta Atti consiliari 66 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 del genio civile non risulta allegato ad alcun atto dell'iter autorizzativo seguito per la realizzazione del VII invaso della discarica di Roncigliano. Non si hanno, agli atti, documenti tecnici depositati inerenti la imposta verifica geotecnica circa equilibrio locale e globale delle eseguite opere in terra. Opere in rilevato e scavi che sono soggetti, quindi, a deposito dei documenti di progetto firmati da tecnici abilitati eseguibili a meno del deposito e/o controllo da parte di commissione tecnica incaricata per la Regione e a meno del rispetto degli strumenti di vincolo preesistenti. E dato che l'opera interferisce per mancato rispetto della fascia di 20m lineari dalla via consolare Ardeatina, non sono quindi note la verifica dei parametri di sicurezza imposti dalla norma: norma che si propone di valutare i rischi circa la incolumità delle persone, delle opere d'arte (vincolo storico-archeologico regionale) ed il mantenimento della funzionalità e sicurezza viaria. Non risultano applicate nemmeno le imposte opere di presidio al rilevato dal punto di vista della protezione idraulica del manufatto, dell'allontanamento delle acque meteoriche alla protezione dall'erosione, al controllo dell'eccessivo accumulo di acqua nell'ammasso di terra rimaneggiata. Il controllo del contenuto di acqua deve essere contenuto nei termini di definizione dei parametri imposti per sicurezza e salvaguardia, altrimenti inevasi e fuori norma, e quindi, pericolosi." 2) La relazione, inoltre, ha preso in esame il Piano Territoriale Paesistico di Zona adottato dalla Regione Lazio nel 2007. L'area di realizzazione della "quinta" di terra (riporto) risulta identificata e tutelata specificatamente come: "zona agricola di rilevante valore" con sistema agrario a carattere permanente. La tabella B del suddetto piano (art. 22 delle N.T.A.), esplicativa della Tabella 29, al punto 4.8 disciplina le discariche di rifiuti prevedendo la eliminazione delle stesse con rilocalizzazione. Al punto 4.8.1 disciplina il recupero e l'ampliamento delle discariche qualificando le come: "non compatibili",. così come nuove realizzazione (punto 4.8.2) definite "non compatibili". Il terrapieno (Quinta) può essere considerato, quindi, a tutti gli effetti, come opera volumetrico/strutturale -necessaria per le realizzazione del VII invaso della discarica di Roncigliano -a carattere permanente incompatibile coi vincoli suddetti. 3) La relazione in esame ha preso in considerazione, anche, la "strumentazione sovra comunale - P.T.P.R. e vincoli archeologici" ed ha rilevato che l'ambito in questione, in cui è stato costituito il terrapieno (quinta), confinante con la S.P. Consolare Ardeatina al km. 24,650, ricade, come da Tavola B-29 FG.387 del P.T.P.R. , con carattere prescrittivo, all'interno di vincoli specifici quali: A) Aree di interesse archeologico già individuate, beni lineari con fascia di rispetto (Art.13 comma 3 letto D) L.R. 24/98); B) Beni patrimoniali diffusi, testimonianze di caratteri identitari, archeologici e storici e relativa fascia di rispetto di 100 mt. Lineari (Art.13 comma 3 lettera D) L.R. 24/98); Queste aree e beni con tutela normativa Regionale necessitano, in caso di trasformazioni, di specifica autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio e di un parere della Sopraintendenza: ovvero gli Organi responsabili della "Tutela dei vincoli specifici". Il terrapieno (quinta di terra) in oggetto ricade ampiamente entro questa specifica fascia di rispetto ed è privo delle autorizzazioni prescritte. *** I vincoli sopraindicati di trasformazione avrebbero escluso la realizzazione del terrapieno (quinta) di 15 metri d'altezza distante appena 16 metri lineari dalla S.P. Consolare Ardeatina ed a pochi metri dal vincolo specifico regionale di cui sopra. In ogni caso la legge imponeva sia una specifica autorizzazione della Regione Lazio sotto il profilo paesistico sia l'intervento ed il parere positivo della Sopraintendenza ai Beni Archeologici: autorizzazione e pareri che non risultano dagli atti della V.I.A. e dell'A.I.A.. L'opera ricade ampiamente nella fascia di rispetto specifica dei 100 metri lineari - bene tipicizzato n° 058-1659 - che assoggetta l'area nel suo intorno, con raggio di 100 m, ad un'ulteriore zona di rispetto che aumenta l'estensione dell'area da salvaguardare - come riscontrabile nella tavola B29 con" carattere prescrittivi" -e che, quindi, rende, il parere della Sopraintendenza, ancora più essenziale e fondamentale per la tutela dell'ambito suddetto. Anche la D.I.A., infine, presentata al Comune d'Albano non presenta, a riguardo, copia alcuna ne della relazione paesaggistica asseverata, ne della autorizzazione Regionale, ne del parere della Sopraintendenza. La mancata ottemperanza agli obblighi suddetti inficia totalmente la regolarità e legittimità dell'opera (art 41 C. 5 NTA del PTPR). Il terrapieno risulta un'opera del tutto illegittima. L'intervento si presenta, inoltre, come se non bastasse, non conforme al vecchio strumento urbanistico del Comune di Albano Laziale. 67 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Si interroga il Presidente della Giunta Regionale Per sapere - Se non intenda verificare puntualmente le risultanze contenute nella relazione tecnica allegata. - Se non intenda fornire una controprova cartacea della documentazione mancante agli atti prescritta dalla legge. - Se non intenda provvedere, in ogni caso e senza indugio, ad adottare celermente i provvedimenti di legge conseguenti, dando immediata comunicazione al sottoscritto, per iscritto, delle risultanze della verifica. Peduzzi n. 632 del 4 novembre 2011 Oggetto: Sdemanializzazione di terreni ex-usi civici del comune di Frascati, ubicati nel territorio del comune di Roma. locali per sapere entro i termini previsti dall' articolo l0l, comma l del Regolamento del Consiglio regionale: - se corrisponde a verità quanto si apprende dai succitati articoli; - se gli Uffici competenti avevano autorizzato ed erano a conoscenza dei vari passaggi contabili e dell'impiego successivo dei fondi; - quali attività di controllo sono state poste in essere dagli uffici competenti; se il perito demaniale incaricato dalla Regione di redigere la relazione è ancora in carica, ovvero, in caso di avvicendamento, le motivazioni, i nominativi proposti e la loro necessaria compatibilità con l'incarico; in quale periodo sono state autorizzate le operazioni patrimoni ali e se sono state verificate eventuali anomalie procedurali; quali sono state le risposte fomite sulla vicenda ai Consiglieri comunali citati negli articoli di stampa che in più riprese hanno informato la Regione Lazio, al pari del Perito demaniale. Irmici PREMESSO CHE ***** - il quotidiano "il Giornale"' in data 30 e 31 luglio 2011 in due articoli pubblicati alle pagine 2 e 3 dà notizia di alcune operazioni di sdemanializzazione di terreni ex-usi civici del Comune di Frascati, ubicati nel Comune di Roma, che sarebbero state effettuate a favore di società private, per centinaia di milioni di euro, non osservando le leggi in materia di dismissioni patrimoniali ed incorrendo, per l’area denominata "ANAGNINA UNO", nel sequestro preventivo ad opera dell’A.G. di Velletri. in seguito all’attività di accertamento istituzionale condotta dal Capo gruppo del Pdl nel Consiglio comunale di Frascati, con l’ausilio di altri due Consiglieri comunali. CONSIDERATO CHE - la Regione Lazio in materia di usi civici ha compiti di vigilanza ed indirizzo che gli derivano anche dal vincolo delle somme a favore dell'Ente, introitate dai Comuni per le sdemanializzazioni di cui all’oggetto. TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO Il sottoscritto consigliere Pier Ernesto Irmici, interroga il Presidente della Giunta regionale, \'Assessore al Bilancio, e l'Assessore alle Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti Interrogazioni a risposta immediata n. 203 del 3 novembre 2011 Oggetto: Presunta incompatibilità del direttore sanitario della ASL Roma G. Premesso che: il Dott. Marco Rolloni, cardiologo di seconda lascia all'ospedale di Monterotondo. dal l marzo 20Il è stato nominato direttore sanitario della ASL Roma G; alla documentazione di rito il Dott. Rolloni ha allegato la dichiarazione di rapporto di esclusività con la ASL Roma G, dichiarando quindi l'assenza di situazioni di incompatibilità. già al momento della nomina, appariva su internet la sua attività di cardiologo presso uno studio medico cardiologico privato di Monterotondo. Il documento è ancora visibile sul sito www.docvadis.it/marcorolloni/index.html. Considerato che: la situazione di incompatibilità del Dott. Rolloni 68 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 risulterebbe ancora in essere. SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE per conoscere se risponde a verità che il Dott. Marco Rolloni, direttore sanitario della ASL Roma G, eserciti attività privata contravvenendo al rapporto di esclusività con la ASL, richiesto dal ruolo assunto, e cosa sta facendo la Regione per risolvere questa grave incompatibilità. Nobile n. 204 del 4 novembre 2011 ci saranno conseguenze anche per tutte le aziende, imprese di manutenzione e di pulizia. che ruotano intorno all'indotto mettendo a rischio altri posti di lavoro, anche nel territorio della Regione Lazio. Interroga il Presidente della Giunta, l'Assessore al Lavoro e Formazione e l'Assessore alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale Per conoscere: - se siano a conoscenza di quanto esposto, se la Regione Lazio, per quanto di propria competenza, non intenda attivare tutte le procedure necessarie per garantire i posti di lavoro e per evitare delle ricadute negative sull'occupazione nel Lazio. Oggetto: licenziamento dei lavoratori Servirail Wagons-Lits. Nieri Premesso che: n. 205 del 4 novembre 2011 - la Servirail Italia S.r.1., appartenente al Gruppo Internazionale Newrest Wagon-Lits, gestisce in A.T.I. con la società Wasteels International Italia S.r.l. e in regime di appalto concesso dalla società Trenitalia S.p.A. il servizio di accoglienza, accompagnamento e assistenza alla clientela, nonché altre prestazioni accessorie da svolgersi sulle vetture in composizione ai treni notte circolanti sul territorio nazionale e internazionale; - Trenitalia S.p.A., è l'unico cliente di Servirail Italia S.r.1., che il 14 aprile 2011 ha comunicato la volontà di recedere dal contratto a partire dall'11 dicembre 2011; - la Servirail Italia S.r.l. sarà quindi costretta a licenziare tutto il personale pari a 483 dipendenti; - il 5 luglio 2011 la Newrest Wagons-Lits ha comunicato agli organi competenti. compreso l'Assessorato al Lavoro della Regione Lazio, l'avvio della procedura di mobilità ex artt. 4 e 24 legge 223/1991; - la stessa procedura di mobilità è stata avviata dalla Società Wasteels International per il proprio personale pari a 215 dipendenti. per un totale di 698 persone. Oggetto: Area sita a Corcolle, designata come discarica dal Prefetto Pecoraro Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, modalità di individuazione, requisiti di partecipazione alla gara per l'assegnazione. Considerato che: Considerato che: la società locataria dell'area in oggetto, Ecologia Corcolle Srl è nata cinque giorni prima della firma del contratto; - la decisione di Newrest Wagon-Lits di licenziare tutto il personale non è stata mediata con i sindacali e quindi non sono stati attivati gli ammortizzatori sociali. Visto che: l sottoscritti Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi e Giuseppe Celli Capogruppo della Lista Civica dei Cittadini/e Premesso che: risulta allo scrivente che dalla data di luglio 2011. i terreni di Corcolle, sito a rischio idrogeologico classificato R4 (rischio esondazione), prima ancora della dichiarazione d'emergenza ambientale da parte del Consiglio dei Ministri del 22 luglio 201 L siano oggetto di un contratto di locazione nel quale la destinazione dei terreni prevista è di discarica; risulta pertanto evidente che già alla data della firma del contratto dì locazione per complessivi 180mila euro e trenta anni di durata, era nota la futura localizzazione dei siti; alcuni soci della società sono presenti nella società proprietaria dei terreni in oggetto; 69 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Interrogano il Presidente della Giunta regionale l'Assessore alle Attività produttive e Politiche dei rifiuti l'Assessore Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza e r Assessore all'Ambiente e Sviluppo sostenibile aver opportunamente consultato gli Enti Locali interessati. ad attuare le eventuali necessarie modifiche parziali ai piani di dimensionamento e che con questa norma invece viene messo in discussione !'impianto complessivo dei piani di dimensionamento; Per sapere: se siano al corrente di quanto narrato nelle premesse e nelle considerazioni, quali saranno requisiti necessari richiesti dalla Regione Lazio per la partecipazione alla gara di affidamento della gestione della discarica in oggetto e quali provvedimenti intendano adottare in considerazione dell'alto rischio idrogeologico a cui è sottoposta l'area stessa. VISTO INOLTRE CHE Bonelli,Celli - questa stretta, come è esplicitamente affermato nella stessa legge, ha come unico scopo quello dì tagliare e recuperare risorse e non ha alcune logica di ristrutturazione del sistema o lotta agli sprechi e le relative conseguenze saranno quelle di cancellare circa 1130 scuole, 1130 dirigenti scolastici 1765 collaboratori scolastici, con ripercussione gravissime sulla sicurezza degli studenti, sulle famiglie e sui comuni e le istituzioni coinvolte. ***** Interpellanze n. 9 del28 ottobre 2011 Oggetto: Dimensionamento scolastico. l sottoscritti consiglieri PREMESSO CHE - nella legge n° 98 del luglio 2011 "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria" a1l'art. 19, comma 4, sono contenute delle norme che accelerano il processo di riduzione delle scuole autonome, a decorrere dall'anno scolastico 20112012. per quanto attiene la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. obbligando le regioni ad accorpare le scuole che hanno meno di 1000 alunni o meno di 500 nelle zone montane o nelle isole in istituti comprensivi. - la norma precedente {DPR n. 233/1998) fissava un range al di sotto dell'attuale soglia minima e precisamente tra i 500 e i 900 alunni; - che l’attuale assetto della rete scolastica è quello delineato dai precedenti piani regionali di dimensionamento scolastico ai sensi del DPR 233/98; - alcune regioni hanno invece presentato ricorso alla corte costituzionale per contestare la legittimità di una norma che viola l'art. 117 della Costituzione, che attribuisce alle regioni la competenza esclusiva della organizzazione della rete scolastica; CONSIDERATO CHE - l'applicazione della norma in oggetto inciderebbe su un tessuto scolastico già fortemente compromesso, oltre che a livello nazionale anche a livello regionale, dai tagli imposti in questi ultimi anni e che pertanto il piano di dimensionamento della rete scolastica 2012-2013 nella nostra regione comporterebbe ad esempio un accorpamento di plessi distanti tra loro chilometri o difficili da raggiungere per ragioni di traffico, l'oggettiva difficoltà di gestire scuole della fascia dell'obbligo di mille alunni, divisi in più plessi, l’impossibilità di assegnare l'esonero ai vicari/e, e complessivamente l'aggravio dei disagi già subiti dagli alunni e dalle famiglie del Lazio; e che sarebbe dunque opportuno e auspicabile, attuare una moratoria della procedura a carico delle Regione, in attesa della sentenza della Corte, cosa richiesta da più parti. CHIEDONO VISTO CHE Al Presidente del Consiglio regionale ed alla Giunta regionale - le Regioni hanno provveduto ogni anno, dopo - se non ritengano opportuno, alla luce della 70 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 complessità e delicatezza della materia. anche al line di poter attivare un processo di consultazione con gli Enti Locali e le istituzioni del territorio regionale interessate, ed anche alla luce del fatto che molte Regioni hanno impugnato il provvedimento in oggetto dinanzi alla Corte Costituzionale, attuare una moratoria della procedura a carico della Regione, in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci in merito. Rodano,Maruccio,Bucci Tedeschi,Colagrossi ***** Mozioni n. 287 del 2 novembre 2011 Oggetto: Realizzazione Villa Comunale Antonio Mancini. Premesso che: Piazza Antonio Mancini è situata in un quartiere centrale di Roma, il quartiere Flaminio, che accoglie strutture di importanza culturalesportiva quali l'Auditorium Parco della musica, il Museo Maxxi, il Teatro Olimpico, lo Stadio Flaminio comportando un grande afflusso di turisti e cittadini locali che quotidianamente visitano e assistono ad eventi che offrono le strutture sopra menzionate. Considerato che: da oltre quindici anni l'area verde di Piazza Antonio Mancini frequentata da diverse comunità rappresenta luogo di bivacco, degrado notturno e teatro di ripetuti atti di microcriminalità che impediscono ai cittadini residenti di frequentare i giardini di portare i bambini nell'area giochi e i propri animali domestici nell'area dedicata lasciata ormai ad uno stato di abbandono. Il Consiglio regionale impegna Il Presidente della Regione e la Giunta Regionale ad avere un ruolo di interlocuzione con il comune di Roma al fine di trasformare l'attuale area verde degradata in Villa Comunale realizzando una recinzione e conseguente restyling dello spazio interno. Pasquali ****************************** 71 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Allegato n. 2 Ordine del giorno n. 26 presentato dai consiglieri Montino, Dalia, D'Annibale, Peduzzi, Rossodivita, Nieri, Bucci, Nobile, Parroncini, D'Ambrosio, Carducci Artenisio, Perilli, Foschi, Berardo, Carlino, Valentini, Rauti e Pascucci concernente: "distrazione di risorse pubbliche per lo spostamento di alcuni uffici ministeriali a Monza" Lo spostamento a Monza di alcuni uffici dei Ministeri diretti dai rappresentanti della Lega Nord è avvenuto al di fuori di un percorso legislativo e contabile corretto ed è stato il frutto esclusivo di una campagna ideologica contro Roma e l’unità del Paese. Ciò ha prodotto sdegno nell’opinione pubblica e spreco di risorse della collettività. Il Consiglio Regionale Impegna la Presidente della Giunta regionale a promuovere un esposto alla corte dei conti per distrazione di risorse pubbliche e danno erariale. ****************************** 72 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 Allegato n. 3 Mozione n. 256 del giorno 21 settembre 2011, proposta dei consiglieri Peduzzi, Gigli, Parroncini, Battistoni, concernente: “Riconoscimento dello stato di crisi per il distretto industriale di Civita Castellana” Oggetto: Riconoscimento dello stato di crisi per il distretto industriale di Civita Castellana. Premesso che: Il Distretto della Ceramica di Civita Castellana è stato il primo distretto ufficialmente riconosciuto come tale dalla Regione Lazio con Delibera della Giunta Regionale n. 135/2002 "Legge regionale n.36/2001 - Prima attuazione - Individuazione e organizzazione dei sistemi produttivi locali, dei distretti industriali e delle aree laziali di investimento"; Che la crisi della ceramica del Distretto Industriale di Civita Castellana dura ormai da più di 12 anni; Che la prima crisi ha interessato il comparto delle ceramiche delle stoviglierie domestiche, causando la perdita occupazionale di 1800 posti di lavoro con la chiusura di 30 aziende; Che nella metà del 2008 è iniziata la crisi delle aziende del comparto degli articoli igienico sanitari, che aveva rappresentato nei 9 anni della crisi delle stoviglierie, l'unico sbocco occupazionale per gli operai espulsi; Che le cause che hanno prodotto la crisi del comparto ceramico dei sanitari sono da ricollegarsi alla grave crisi economico-finanziaria mondiale; hanno usufruito nel 2010 della CIO; Che al numero delle persone sottoposte alla CIO vanno aggiunti i dipendenti in Mobilità (506) e i precari che sono stati espulsi per primi dal mercato del lavoro (615); Che la perdita salariale per i dipendenti sospesi a zero ore in CIO in un anno è di circa 12.000,00 euro; Che, pertanto, la crisi della ceramica del Distretto Industriale produce non solo un indebolimento delle imprese ed un impoverimento delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ma causa anche una conseguente crisi economica che diviene inevitabilmente sociale; Che, infatti, l'intero indotto del Distretto risulta essere in grave crisi e persino gli esercizi commerciali e artigianali sono fortemente penalizzate dal depauperamento generale, con la perdita di moltissimi posti di lavoro e la chiusura di decine di attività; Che il Distretto Industriale della ceramica rappresenta una grossa parte del PIL della Provincia di Viterbo, la quale stessa risente complessivamente delle dette problematiche; Che di fronte a questa crisi occupazionale senza precedenti, per la sua durata, ma anche per gli effetti sull'occupazione e sull'intera economia, è necessario che la Regione Lazio ed il Governo intervengano immediatamente con misure straordinarie, per la difesa occupazionale ed il rilancio economico e produttivo; Considerato: Che, pertanto, le singole imprese non possono essere lasciate sole dinanzi alle evidenti difficoltà dei mercati internazionali occorrendo interventi strutturali a livello regionale e nazionale; il protocollo di intesa tra Confindustria di Viterbo e CGIL-CISL-UIL per lo sviluppo e l'occupazione e la competitività del sistema economico provinciale sottoscritto a maggio 2010; Che il Ministero dello Sviluppo Economico, nella recente pubblicazione (2010) del monitoraggio statistico su industria ed aree di crisi, ha inserito il Distretto Industriale di Civita Castellana; che con Deliberazione n. 8 del 07.04.2011 il Consiglio Comunale di Civita Castellana ha ufficialmente richiesto al Governo la dichiarazione dello stato di crisi per il Distretto industriale della ceramica; Il Distretto conta circa 3.145 addetti, di cui 2.087 73 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 41 DEL 9 NOVEMBRE 2011 che in data 12 luglio u.s. il Consiglio Provinciale di Viterbo, riunitosi in sessione straordinaria nell'aula consiliare del Comune di Civita Castellana, ha fatto sua, approvandola all'unanimità, la Deliberazione n. 8 del 07.04.2011 per il riconoscimento dello stato di crisi del Distretto; che tutti i Comuni del Distretto industriale di Civita Castellana sostengono la richiesta per il riconoscimento dello stato di crisi; Che, sin dal 31/01/2007 il Governo (Ministero dello Sviluppo Economico) firmò con tutte le Parti Sociali un accordo, nel quale si riconosceva lo Stato di Crisi del Distretto Industriale di Civita Castellana, per la crisi delle ceramiche produttrici di Stoviglierie; Che tale accordo oggi deve essere esteso anche all'industria dei sanitari. Tutto ciò premesso e considerato, IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Sostiene la richiesta del Consiglio Comunale di Civita Castellana e del Consiglio Provinciale di Viterbo al Governo ed alla Conferenza Stato Regioni, per la convocazione di un tavolo cui fare partecipi le parti sociali e gli Enti locali al fine di formalizzare e decidere, come previsto dalla legge, il riconoscimento stato di crisi del Distretto Industriale di Civita Castellana al fine di favorire l'accesso a finanziamenti agevolati per le imprese ed il prepensionamento dei ceramisti più anziani, nonché per poter usufruire di tutte gli aiuti previsti dalle normative vigenti. IMPEGNA LA PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO a farsi promotrice di tale iniziativa presso il Governo e nella Conferenza Stato - Regioni e a riferire in Consiglio Regionale, entro trenta giorni dall'approvazione della presente, sulle iniziative adottate e sugli esiti della richiesta per il riconoscimento dello stato di crisi per il Distretto industriale di Civita Castellana IL PRESIDENTE REGIONALE DEL CONSIGLIO a inviare la presente delibera al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico e al Presidente della Conferenza Stato Regioni. ****************************** Responsabile Sezione Resocontazione Stefano Mostarda