AGGIUSTAGGIO
Le lavorazioni meccaniche a banco
Centro per l’Automazione e la Meccanica
Via Rainusso 138/N – 41100 – Modena
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INDICE
1 – Generalità
2 - Approfondimenti ed illustrazioni delle singole lavorazioni
2.1 – La tracciatura
2.2 – La limatura
2.3 – Taglio e seghettatura
2.4 – La foratura
2.5 – L’alesatura a mano
2.6 – La filettatura e maschiatura
2.7 – La filettatura e maschiatura a mano
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GENERALITA’
L’aggiustaggio comprende un insieme di lavorazioni meccaniche eseguite con utensili a
mano a banco, e possono essere eseguite sia su pezzi grezzi sia su pezzi già lavorati.
La tecnologia e i processi di lavorazione attuali, hanno eliminato buona parte di queste
lavorazioni, ma a volte, si possono presentare in pratica delle necessità tali per cui
bisogna ricorrere all’aggiustaggio.
Le principali lavorazioni al banco sono:
La Tracciatura
La tracciatura, consiste nel riportare sul pezzo tutti i punti previsti dal disegno necessari
per eseguire la lavorazione successiva.
La tracciatura è solitamente eseguita sui pezzi costruiti o singolarmente o in pochi numeri,
diversamente tale operazione sarebbe antieconomica.
Gli attrezzi principali utilizzati sono la punta per tracciare, il truschino ed il bullino.
La limatura
La limatura è l’operazione più rilevante tra le operazioni manuali e consiste nell’asportare
con l’uso degli utensili “le lime” il materiale in eccesso.
Le lime sono suddivise in varie tipologie a seconda del grado di finitura richiesto.
Il taglio e la seghettatura
Sono le operazioni che consentono di suddividere “tagliare” in due o più parti i materiali.
Gli utensili impiegati possono essere manuali o anche macchine.
La foratura
La foratura consiste nell’eseguire dei fori sui pezzi, preliminarmente tracciati.
Può essere eseguita a mano o con macchine e gli utensili sono le punte elicoidali.
L’allargatura
L’allargatura consiste ed ha lo scopo di allargare i fori in precedenza eseguiti.
Gli utensili impiegati sono detti allargatori.
L’alesatura
L’alesatura è un’operazione molto importante ed ha lo scopo di migliorare la finitura dei fori
eseguiti in precedenza con le punte elicoidali.
Gli utensili utilizzati sono gli alesatori e possono essere utilizzati a mano oppure a
macchina.
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La filettatura e maschiatura.
La filettatura e maschiatura sono le operazione mediante le quali si eseguono e si creano
sui pezzi i “filetti”.
Queste operazioni sono eseguite sulle superfici cilindriche o coniche e possono essere
esterne od interne.
Generare le filettature sui pezzi ha lo scopo di creare le condizioni meccaniche per
eseguire i collegamenti ed il bloccaggio tra più pezzi.
Gli utensili impiegati per le lavorazioni a banco di maschiatura sono i “maschi e le filiere”.
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APPROFONDIMENTI ED ILLUSTRAZIONI DELLE SINGOLE LAVORAZIOINI
La tracciatura
La tracciatura è un’operazione che consiste nel riportare sul pezzo da lavorare, il profilo e
le lavorazioni (tutte o in parte) previste dal disegno esecutivo.
Questa operazione si esegue solamente nei casi in cui le lavorazioni successive (ad
esempio: limatura, foratura ecc) siano eseguite manualmente.
La precisione che si può ottenere è normalmente un po’ approssimativa e dipende dagli
attrezzi che si utilizzano e dall’esperienza dell’operatore.
Gli attrezzi sono:
Il calibro, il truschino, la punta da tracciare, il bullino, la riga metallica e sagome preparate
specificatamente.
I procedimenti per tracciare
In funzione degli attrezzi utilizzati si possono seguire due procedimenti:
Il primo consiste nell’impiegare attrezzi quali il truschino, la riga metallica e la punta da
tracciare (figura 1/A- riga metallica e punta da tracciare) – (figura 1/B Truschino)
Figura 1/A
Figura 1/B
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Si possono usare inoltre, anche i seguenti attrezzi:
Colonnina di controllo, parallelepipedi con scanalature inclinate per pezzi circolari e piano
di riscontro (figura 1/C)
Figura 1/C
Il secondo procedimento consiste nell’impiego di sagome corrispondenti al disegno
esecutivo del pezzo e con la punta da tracciare si esegue la tracciatura. (figura 2).
Figura 2
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La limatura
La limatura è l’operazione al banco e d’aggiustaggio più frequente.
Consiste nell’asportare con utensili manuali il materiale in eccesso.
Quest'operazione è frequentemente eseguita per operazioni di smussatura, per togliere le
bave che si formano dopo le lavorazioni con macchine utensili, per risolvere eventuali
problemi che si presentano in fase di montaggio e tutte quelle lavorazioni che non
giustificano l’impiego di macchine utensili.
Gli utensili
Gli utensili impiegati sono le lime fatte di acciaio temprato e si suddividono nelle seguenti
diverse forme (figura 3):
1 – lima piatta
2 – lima piatta a punta
3 – lima triangolare
4 – lima quadrata
5 – lima mezza tonda
6 – lima tonda
7 – lima extra sottile piatta
Figura 3
Oltre alle forme elencate, le lime si suddividono anche secondo le seguenti caratteristiche:
A – lunghezza e sezione
B – tipo di esecuzione della dentatura (scalpellata e fresata)
C – finezza di taglio (grosso, bastardo, dolce, fine ecc)
La scelta della lima da utilizzare avviene secondo le caratteristiche suddette e delle
esigenze pratiche dell’operazione d’aggiustaggio.
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Taglio e seghettatura
Il taglio e la seghettatura sono le operazioni che consentono di suddividere “tagliare” in
due o più parti i materiali.
Entrambe queste operazioni hanno lo stesso scopo (e per questa ragione sono descritte
nello stesso paragrafo) ma, consistono e sono eseguite in modi e con utensili diversi.
Il taglio
Il taglio consiste nel risultato dell’effetto della pressione esercitata da un utensile sulla
lamiera.
Si possono adottare i seguenti procedimenti:
- Cesoiatura (a mano o con macchine)
- Taglio mediante sega (seghettatura a macchina)
- Taglio con seghetto a mano
Cesoiatura:
Figura 4 (cesoiatura a mano)
Figura 5 (forma della cesoia)
Seghettatura (modo A e B )
Modo - A - Il taglio seghettato mediante sega.
Per una rapida e precisa esecuzione di tagli è consigliabile e sono impiegate delle
macchine segatrici (figura 6 troncatrice)
Figura 6
Le macchine segatrici possono essere con lama a disco come la troncatrice della figura 6,
oppure con lama rettilinea come le seghe a nastro.
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Modo - B - Il taglio seghettato a mano mediante il seghetto manuale.
Il seghetto manuale è un utensile formato da un archetto con impugnatura e dalla lama
(figura 7).
Figura 7
La parte più importante del seghetto è la lama che si distinguono per la forma geometrica
e per il materiale con cui sono costruite.
Le dimensioni geometriche fondamentali sono le seguenti:
A – larghezza, L lunghezza, S spessore, p passo, e l’angolo di taglio. (figura 8)
Figura 8
La scelta della lama si fa in funzione del materiale che si deve tagliare.
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La foratura
La foratura consiste nell’eseguire dei fori sui pezzi, preliminarmente tracciati.
Può essere eseguita a mano o con macchine.
Gli utensili
Nella lavorazione dei fori sono usati diversi tipi di utensili a seconda del tipo di foro che si
intende eseguire, della precisione e del grado di finitura richiesti e del materiale in
lavorazione.
Si possono dividere in due categorie gli utensili usati nella lavorazione dei fori (figura 9).
Prima categoria
Utensili che eseguono un foro dal pieno:
- A - punta elicoidale
- B - punta da centri.
Seconda categoria
Utensili che compiono lavorazioni ulteriori su un foro preesistente:
- C - alesatore cilindrico
- D - alesatore conico
- E - fresa frontale per lamatura
- F - fresa conica per svasatura.
Figura 9
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La punta elicoidale
L’utensile principale per eseguire la foratura è la punta elicoidale.
E’ composta di: (Figura 10)
- dal codolo posteriore che può essere conico o cilindrico e serve per il fissaggio al
mandrino.
- dal corpo cilindrico (stelo) nel quale sono ricavate le scanalature.
- dalla testa munita di spigoli taglienti.
Figura 10
I materiali con i quali sono costruite le punte sono gli acciai per utensili e precisamente gli
acciai rapidi e superrapidi.
Quando il materiale da lavorare è molto duro, si usano punte speciali che hanno in punta
riportato delle placchette di carburo (widia).
La scelta della punta elicoidale è in funzione al materiale da lavorare ed al foro da
eseguire. La forma geometrica della punta varia sensibilmente in funzione del materiale da
lavorare (figura 11).
Figura 11
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Gli utensili usati per l’esecuzione di fori, vengono collegati alle macchine e relativi
mandrini, in modi diversi secondo il loro diametro e della forma del codolo posteriore.
(figura 12)
Figura 12
Le macchine normalmente utilizzate sono:
I trapani manuali (figura 13)
Figura 13
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I trapani sensitivi a colonna (figura 14)
Figura 14
I principi di funzionamento del trapano sensitivo sono:
Il motore trasmette il suo moto al mandrino mediante la cinghia I, che collega il cono di
pulegge posteriore L, solidale all’albero del motore, al cono di pulegge di testa M, solidale
all’albero del mandrino.
S'intende per cono di pulegge una serie di pulegge di diametro diverso, ma solidali fra loro
e con il medesimo asse di rotazione.
Variando la posizione della cinghia nei diversi diametri delle pulegge, si cambia il rapporto
di trasmissione e quindi il numero dei giri del mandrino.
Le operazioni necessarie per l’esecuzione dei fori sono:
- la tracciatura
- fissaggio del pezzo in lavorazione con l’impiego di morse o staffe
- la centratura dell’utensile sul pezzo
- esecuzione dei fori
- controlli
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L’alesatura a mano
L’alesatura dei fori può essere eseguita oltre che a macchina anche al banco, con
alesatore a mano.
L’alesatore a mano è costituito da una serie di denti taglienti dritti o elicoidali, e da un
codolo cilindrico terminante con attacco quadrato.
Questi utensili servono per portare a precise dimensioni ed a levigare i fori cilindrici già
eseguiti ad esempio da una punta elicoidale.
Gli alesatori cilindrici asportano un soprametallo sul diametro dello spessore variabile da
0,1mm a 0,4mm a seconda del diametro del foro.
L’utensile è montato su un apposito attrezzo e bloccato nell’attacco quadrato (esempio
figura 15)
S'introduce l’alesatore nel foro e si gira in senso orario se l’alesatore è destro, facendo
inoltre una leggera pressione verticale.
Per ottenere una buona ortogonalità dell’alesatura, è consigliabile controllare e guidare
l’alesatore con squadre a 90 gradi.
E’ consigliabile inoltre lubrificare l’utensile.
Figura 15
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La filettatura e maschiatura
Prima di illustrare l’operazione di maschiatura, si ritiene utile affrontare e documentare per
principi generali e sintetici, in che cosa consiste la filettatura.
La filettatura costituisce la parte principale della vite e della madrevite.
Consiste in un rilievo che si avvolge a elica attorno ad u n gambo di metallo o altro
materiale.
Alla filettatura della vite piena (o maschio) corrisponde un'uguale filettatura ricavata
partendo da una superficie cava, per formare la madrevite (o femmina).
Ai pieni dell’una corrisponde i vuoti dell’altra e viceversa.
Il profilo cioè la forma geometrica della sezione del filetto può essere nei seguenti modi
(figura 16):
A – Triangolare
B – Quadrata
C – Trapezia
D – Tonda
E – A dente di sega
Figura 16
La filettatura può inoltre essere destrosa e sinistrorsa.
Il senso dell’elica può essere destroso o sinistrorso a seconda che, disposta la vite
verticalmente, si veda l’elica salire verso destra o verso sinistra (figura 17).
La vite destra si avvolge nella madrevite girando verso destra, mentre la vite sinistra si
avvolge nella madrevite girando verso sinistra.
Figura 17
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La filettatura metrica ISO
L’unificazione adottata per le filettature è la filettatura metrica ISO (UNI 4535-64) e
comprende due serie di filettature, a passo grosso e a passo fine (tabella 2).
Il profilo geometrico della filettatura triangolare metrica è rappresentato nella figura 18.
Figura 18
Oltre alla filettatura metrica ISO, è stata unificata anche la filettatura detta a GAS, usata
principalmente negli impianti per aria e fluidi.
I dati costruttivi sono nella seguente figura 19.
Figura 19
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La serie delle filettature metriche ISO a passo grosso e passo fine sono riportate nella
seguente tabella:
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Il controllo del passo della vite è possibile tramite uno strumento detto contafiletti (figura
20).
Figura 20
Filettatura e maschiatura a mano
La costruzione delle viti è chiamata “filettatura” ed oltre ad essere eseguita sulle macchine
utensili, può essere eseguita anche a mano.
Esistono diversi tipi di filiere e sono:
- Filiere tonde o ad anello
- Filiere a cuscinetti
- Filiere a pettini
Per la filettatura a banco la filiera più utilizzata e quella tonda (figura 21)
Figura 21
La filiera per essere utilizzata, viene inserita in una attrezzatura detta portafiliera a manici
P, entro un apposito alloggiamento cilindrico e fissata con una vite a incastro B (figura 22)
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Figura 22
La filettatura manuale a banco
Per eseguire la filettatura manuale al banco, si fissa il tondino in una morsa con ganasce
di protezione.
La filiera s'introduce sul pezzo dalla parte dello svasamento maggiore, si ruota in senso
orario il portafiliere premendo sul pezzo.
Si compie un giro in avanti e mezzo giro all’indietro fino al completamento della filettatura.
Nell’esecuzione, è bene controllare sempre che la filiera sia perpendicolare al tondino
(figura 23).
Figura 23
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La maschiatura
La maschiatura, così come la filettatura può essere eseguita oltre che a macchina anche a
mano.
E' eseguita per creare il filetto all’interno dei fori preventivamente eseguiti con punte
elicoidali adatte della misura consigliata dalle tabelle UNI.
Per eseguire la filettatura si utilizzano appositi utensili chiamati maschi.
Questi utensili sono costruiti in acciaio per utensili e temprati.
Le parti che costituiscono i maschi sono le seguenti (figura24):
A- Quadro, testa a sezione quadra
B- Codolo cilindrico
C- Parte filettata
D- Scanalatura o gola per l’espulsione del truciolo
E- Imbocco.
Figura 24
Per eseguire la filettatura di un foro, si usano generalmente serie di due o tre maschi; un
maschio sbozzatore, un maschio intermedio e in ultimo un maschio finitore.
Le norme prevedono che i maschi da utilizzare, siano contrassegnati con una, due o
nessuna incisione sul codolo cilindrico come in figura 24.
Nella maschiatura a mano s'impiegano attrezzi denominati giramaschi (figura 25)
Figura 25
Nel foro da maschiare, si consiglia di eseguire una svasatura per facilitare l’ingresso del
maschio. Nel foro preparato s'introducono in sequenza la serie dei maschi tenendo
sempre controllato che il maschio sia perfettamente verticale al foro.
E’ consigliata la lubrificazione in fase di maschiatura.
La figura 26 mostra l’insieme della maschiatura.
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Figura 26
La figura 27 mostra due pezzi eseguiti interamente tramite le lavorazioni a banco.
Figura 27
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