DIAGNOSI DI ELEMENTI STRUTTURALI LIGNEI E MURARI MEDIANTE TOMOGRAFIA SONICA: ESEMPI APPLICATIVI PER LA VALUTAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DI BENI STORICO-CULTURALI DIAGNOSE OF TIMBER AND MASONRY STRUCTURAL ELEMENTS VIA SONIC TOMOGRAPHY: APPLICATION EXAMPLES FOR THE PRESERVATION ASSESSMENT OF CULTURAL HERITAGE C. Colla Dip. DISTART, Fac. Ingegneria, Università di Bologna, v.le Risorgimento 2, 40136 Bologna, Italy Tel: +39 051-2093375; Fax: +39 051 2093495, [email protected] PAROLE CHIAVE: PnD, diagnosi, elemento strutturale, legno, muratura, prove soniche, tomografia, conservazione, bene culturale. KEYWORDS: NDT, diagnosis, structural element, wood, masonry, sonic, tomography, preservation, cultural heritage. SOMMARIO Il patrimonio storico architettonico è costituito in gran parte da elementi strutturali lignei e murari. La diagnostica strutturale non distruttiva da condursi in sito va assumendo un ruolo crescente, all’interno di un percorso di conoscenza multiscala e interdisciplinare. Le informazioni ottenibili sono fondamentali per impostare un progetto di manutenzione o di intervento minimamente invasivo, non sovradimensionato, rispettoso delle valenze materiche, strutturali e funzionali dell’oggetto. A fronte della disponibilità di un numero ristretto di tali tecniche diagnostiche applicabili al legno e alle murature, e delle importanti limitazioni di cui soffrono, si evidenzia la necessità di metodiche avanzate che, acquisendo dati su porzioni estese dell’elemento strutturale, consentano di produrre informazione più facilmente interpretabile, conoscenza più estesa e possibilmente quantitativa dello stato di conservazione dell’elemento. Dopo aver presentato i principi della tecnica tomografica sonica, le fasi di progettazione delle acquisizioni e le procedure operative, si riportano esempi di ricerca sperimentale condotta allo scopo di studiare la conformazione interna della sezione e di individuare disomogeneità e danno, quantificandone estensione e gravità. Mappe tomografiche del segnale, corrispondenti a sezioni dell’elemento indagato convenientemente orientate, delimitano aree con diversa densità e proprietà meccanica, ossia in differenti stati di degrado. La bontà dei risultati conseguiti è stata verificata con soddisfazione attraverso l’ispezione visuale interna delle sezioni indagate, compiuta ex-post. ABSTRACT: Masonry and wooden structural elements make up a relevant percentage in historical buildings. Their non destructive structural diagnose, to be carried out on site, assumes a greater role in a multiscale and multidisciplinary knowledge path aimed at obtaining fundamental input for a correct planning of preservation or intervention design. Sonic tomography allows collecting data on large portions of the element, and offers easier data interpretation and quantitative knowledge of the element preservation. Results of velocity maps corresponding to element cross-sections with different density and decay state are verified ex-post. Introduzione Gli elementi strutturali lignei e murari costituiscono una parte importante del nostro costruito storico per quanto riguarda ad esempio solai e coperture, pareti, pilastri, volte della costruzione. Già nelle loro forme costruttive più semplici, questi materiali e le tecniche impiegate di lavorazione e assemblaggio o messa in opera sono testimonianza di sapere progettuale, esperienza artigianale, valenze storiche, sociali, culturali, economiche delle epoche che ci hanno preceduto e che debbono essere tutelati e tramandati insieme al bene di cui fanno parte, attraverso un’attenta conservazione strutturale e materica. La diagnostica strutturale non distruttiva o minimamente distruttiva da condursi in sito su elementi componenti il nostro costruito va assumendo un ruolo crescente, anche grazie alla recente normativa tecnica delle costruzioni e alle Linee Guida dedicate al patrimonio architettonico [1-2]. All’interno di un percorso di conoscenza multiscala e interdisciplinare, le informazioni così ottenibili sono un input fondamentale per una diagnosi dell’oggetto che consenta al progettista conservatore di impostare un progetto di manutenzione o di intervento minimamente invasivo, non sovradimensionato, rispettoso delle valenze materiche, strutturali e funzionali. A fronte della disponibilità di un numero limitato di tecniche diagnostiche applicabili in sito al legno e alle murature, tecniche che per lo più soffrono di limitazioni importanti, quali il carattere puntuale e localizzato dell’informazione registrata e dunque controversie sull’estensibilità e affidabilità delle interpretazioni ricavate dai dati acquisiti, si evidenzia la necessità disporre o di sviluppare metodiche avanzate che, acquisendo dati su porzioni estese dell’elemento strutturale, consentano di produrre una visualizzazione dei dati più facilmente interpretabile, una conoscenza più estesa e possibilmente in termini quantitativi dello stato di conservazione dell’elemento, grazie ai vantaggi della diagnostica per immagini. Obiettivi del lavoro Negli ultimi 20 anni, nel campo strutturale, la tomografia sonica ha avuto un utilizzo incoraggiante ma ancora limitato per la valutazione di strutture ed elementi murari storici [3-6] mentre la sua applicazione su elementi lignei è del tutto nuova [7]. La ricerca sperimentale condotta dal DISTART dell’Università di Bologna in cantieri studio di edifici storici e in laboratorio su elementi lignei e murari prelevati da costruzioni esistenti ha teso a convalidare ulteriormente il potenziale applicativo di questa tecnica, per il caso della muratura, e ad affrontare uno studio di fattibilità al fine di testarne l’applicabilità, l’utilità e l’economia per il caso di elementi strutturali lignei. Si presentano nel seguito, alcuni esempi applicativi condotti allo scopo di studiare la conformazione interna della sezione indagata e di quantificare l’estensione del danno e la sua gravità. Grazie ad un’opportuna progettazione dell’orientamento e numerosità dei percorsi di prova tomografica, compiuto preliminarmente alle acquisizioni dei dati, si è teso ad affinare e migliorare la procedura operativa di acquisizione dati e a poter visualizzare l’informazione ottenuta ad un dettaglio di risoluzione adeguato, in forma di immagini bidimensionali. Ciò allo scopo di facilitare la veicolazione dei risultati anche ad utenti non specialisti di indagini diagnostiche e ad ampliare l’utilizzo della tecnica. Principi della tecnica sonica La tecnica sonica appartiene alla famiglia dei metodi d’indagine acustica, e sfrutta la propagazione nel materiale di segnali con frequenze limitate a 20 kHz. A differenza della tecnica ultrasonica, questo significa maggiori lunghezze d’onda e minor risoluzione, ma la possibilità di raggiungere maggiori profondità di penetrazione nel materiale. E’ adatta a materiali anisotropi (quali muratura e legno), gravemente danneggiati (con presenza di discontinuità) o di forte spessore, quali quelli storici, perché utilizza segnali molto energetici poiché generati da un breve impatto elasto-neccanico sulla superficie tramite un martello strumentato, dunque meno proni a rapida attenuazione. La funzione d’impulso del martello può essere approssimata ad una sinusoide la cui larghezza corrisponde al tempo di contatto tra la punta del martello e la superficie, e dipende da diversi parametri, quali la rigidezza e il diametro della massa d’impatto usata e la rigidezza della superficie della struttura. In conseguenza di un’ampia area di contatto massa/superficie (ad esempio in caso di massa grande o bassa rigidezza), il tempo di contatto aumenta, dando luogo ad un’onda di minor contenuto in frequenza o d’intervallo di frequenze più limitato. La propagazione di segnali generati da un impatto in un solido di dimensioni finite ed eterogeneo è piuttosto complessa ma, brevemente e semplificando, sono prodotte onde superficiali che danno luogo a fronti d’onda circolari che si allargano radialmente sulla superficie, mentre le onde di compressione e di taglio si propagano secondo fronti d’onda semisferici fino ad incontrare lungo il loro percorso disomogeneità che ne modificano l’intensità in termini di velocità e di ampiezza. Per la loro maggiore velocità ed energia, sono generalmente le onde di compressione ad essere prese in considerazione nelle prove soniche [8]. Per quanto riguarda le modalità di prova sonica, che si differenziano per la posizione relativa di martello e ricevitore sull’elemento, in tomografia generalmente si sfruttano combinazioni di trasmissione diretta del segnale (trasmettitore e ricevitore sono posti uno di fronte all’altro su superfici opposte dell’elemento) (Fig. 1a) e di trasmissione semidiretta (trasmettitore e ricevitore non sono posti uno di fronte all’altro su due superfici opposte dell’elemento, oppure su superfici ortogonali) (Fig. 1b e c). Figura 1 – Modalità di prova sfruttate in tomografia: a) diretta; b-c) semidiretta. Ad ogni percorso di misura è registrata una coppia di forme d’onda: il segnale generato dal martello (in nero in Fig. 2), e il segnale ricevuto dopo la propagazione nel materiale (in grigio in Fig. 2). Ogni valore ottenuto dall’analisi dei segnali rispecchia le caratteristiche medie del materiale lungo il percorso di misura. L’analisi può consistere nel calcolo del tempo di propagazione del segnale (Fig. 2 dx) e/o dell’attenuazione subita dalle forme d’onda registrate. L’accuratezza delle determinazioni di velocità dipende dall’esattezza della misura della lunghezza del percorso (precisione richiesta ± 1%) e del tempo di volo ∆ t. Parametri quali la scabrosità della superficie, il contenuto di umidità e la temperatura del materiale, la lunghezza del percorso, la geometria dell’elemento, lo stato di stress, la presenza di inclusioni metalliche e, naturalmente, crepe, vuoti e difetti, influenzano le misure. Figura 2 – Coppia di forme d’onda complete e dettaglio per il calcolo di ∆ t. Principi della tecnica tomografica sonica e progettazione delle acquisizioni La tomografia sonica è una tecnica acustica non distruttiva di derivazione geofisica e medica e può avvalersi, per l’acquisizione dei dati, di una normale strumentazione sonica, dai costi certamente contenuti. Acquisito un elevato numero di dati in punti di stazione posti lungo il perimetro della sezione di interesse, lungo percorsi di prova che attraversano la sezione stessa, grazie ad un processo iterativo di calcolo la tomografia opera l’inversione del set di dati e la ricostruzione della sezione, producendo immagini bidimensionali della sezione dell’elemento che mappano il parametro misurato, in guisa di isolinee o di mappe di colore rappresentative delle condizioni del materiale investigato. In tomografia sonica si considerano, per ogni stazione sorgente del segnale, un numero discreto di stazioni riceventi a formare un ventaglio di percorsi ideali del segnale trasmesso, diversamente orientati rispetto alla direzione del fronte d’onda iniziale del segnale; per ogni posizione della sonda ricevente, il parametro misurato riflette le caratteristiche fisico-meccaniche del materiale attraversato durante il percorso di propagazione dell’onda. Ad esempio, il tempo di volo del segnale registrato tra due stazioni rispecchia la velocità media del segnale lungo il tragitto che unisce un particolare punto trasmittente con il ricevente considerato o, per meglio dire, ogni tempo di volo rappresenta l’integrale dell’inverso della velocità lungo il percorso. I segnali acustici hanno la tendenza a viaggiare meglio e più velocemente in materiali maggiormente densi dunque la velocità del segnale tenderà ad essere maggiore in regioni di materiale integro, e, in presenza di vuoti, il fronte d’onda aggira la cavità allungando il proprio percorso e dando luogo a velocità misurate apparentemente inferiori. Per ricostruire la distribuzione delle velocità sulla sezione, utilizzando i valori misurati di dei tempi di volo è possibile utilizzare la “tecnica di espansione in serie” che considera la funzione continua degli inversi delle velocità come una serie di elementi discreti, detti pixel, aree su cui si può considerare costante la velocità. Pertanto l’integrale, passando al caso discreto, diventa una sommatoria. Questa può essere riscritta anche in forma matriciale compatta da cui è possibile ottenere l’espressione del vettore P, soluzione del problema tomografico, noto il vettore dei tempi di volo (T) e la geometria della sezione (matrice D): P = D-1T. L’inversione della matrice D è realizzata impiegando ad esempio tecniche di ricostruzione algebrica (ART, algebric reconstruction technique) o algoritmi più sofisticati. Nella ricostruzione iterativa della matrice, un modello di velocità iniziale è progressivamente modificato sino alla convergenza alla soluzione: definito il modello iniziale, questo è poi impiegato per calcolare un corrispondente modello dei tempi di volo; il modello dei tempi di volo è sottratto dai tempi misurati, ad ottenere i residui; i residui sono retro-proiettati al fine di ottenere fattori di correzione. Il modello è quindi aggiornato con i calcolati fattori di correzione in maniera iterativa sino alla convergenza alla soluzione [9]. La teoria matematica dimostra che le caratteristiche interne di un oggetto possono essere ricostruite esattamente da un set completo di proiezioni dell’oggetto. Tuttavia, a causa dei costi connessi all’acquisizione e analisi dei dati, il numero di proiezioni registrate non può essere infinito. Dunque, per ogni specifico caso, prima di iniziare le acquisizioni, è di fondamentale importanza progettare orientamento e numerosità dei percorsi di prova tomografici sulla sezione. Rilevata con precisione la geometria della sezione, in funzione della lunghezza d’onda degli impulsi impiegati e della dimensione delle discontinuità o anomalie ricercate, è necessario considerare varie ipotesi di interspazio tra le stazioni sul perimetro, di angolo di apertura dei ventagli dei percorsi ideali di misura e di numero di raggi nel ventaglio. Ciò al fine di ottenere una copertura della sezione possibilmente densa e omogenea e di evitare effetti spuri nelle mappe tomografiche prodotte (3-4). Questo requisito è particolarmente importante quando l’area di sezione sia irregolare o quando l’accesso non sia possibile da tutti i lati del perimetro; spesso la distribuzione dei punti di misura deve essere limitata a 3 o 2 lati (Fig. 3). In ogni caso è bene che il numero di misure acquisite sia il più elevato possibile perché i risultati tomografici siano più accurati. Al fine della progettazione, i percorsi di misura possono essere immaginati raggi rettilinei di ventagli che hanno origine in ogni stazione trasmittente. I raggi sono incidenti con diversa angolazione sulle discontinuità eventualmente incontrate nel piano di sezione e dunque le diverse proiezioni serviranno a definirne la posizione e la forma [9]. La somma dei ventagli di misura forma il tipo di copertura ottenuta dai percorsi nella sezione (Fig. 4). Figura 3 – Esempi di ipotesi di distribuzione di raggi ideali, con stazioni su 2 lati [7]. Figura 4.- Esempio di copertura tomografica ottenuta con stazioni poste su 4 lati [9]. Ad esempio, a sinistra in Fig. 5 si può osservare come, usando lo stesso numero di stazioni trasmittenti (12 stazioni) ma diversamente disposte lungo il perimetro, si ottenga una migliore copertura nel caso “b” rispetto al caso “a”, sia in termini di omogeneità di densità, sia di copertura degli angoli. In Fig. 5 a destra, in entrambi i disegni i ventagli prevedono 5 raggi ma l’apertura più ristretta del caso “b” assicura, in combinazione con un più alto numero di stazioni, una copertura più omogenea. Figura 5 – Esempi di distribuzione delle stazioni e di coperture ottenute [4]. Strumentazione di acquisizione dei dati tomografici e calibrazioni del segnale La strumentazione sonica per tomografia è di facile utilizzo sia in laboratorio sia in cantiere, e usa un martello strumentato quale emettitore del segnale e uno o più riceventi simultaneamente collegati allo strumento. La strumentazione utilizzata in questa sperimentazione è composta inoltre da un PC con scheda multicanale di acquisizione dei segnali ad alta frequenza di campionamento e appropriato SW di visualizzazione e salvataggio dei dati in ambiente Labview e da una centralina multicanale di amplificazione e condizionamento dei segnali. Preliminarmente alla progettazione delle acquisizioni dei dati, per ciascun caso si è proceduto a verificare le caratteristiche di propagazione dei segnali sonici su un’area campione, lungo le sezioni tomografiche individuate. Ad esempio, nella sezione longitudinale della trave lignea riportata nel seguito, in una zona di legno apparentemente integro sono state registrate velocità medie dei segnali acustici di 1300 m/s e contenuto medio in frequenza del segnale sonico di circa 1000 Hz. Descrizione della trave lignea e progettazione delle acquisizioni La trave lignea studiata, in abete, è probabilmente databile al 19° secolo e proviene dalla copertura di un edificio, configurandosi come catena di una capriata zoppa. Ha lunghezza di 5,6 m, presenta sezione rettangolare irregolare, di dimensioni circa 0,25 x 0,28 m2. All’ispezione visiva, la trave presenta nodosità, fessure da ritiro ed una estesa area degradata all’intradosso con carie a cubetti e perdita di materiale (Figura 6). Figura 6 – Sezione longitudinale (sopra), dettaglio con carie della trave (sotto). Il piano tomografico considerato è stato individuato lungo la sezione longitudinale, ha interessato quasi l’intera estensione della trave, sviluppandosi per 5,4 m, e le stazioni di misura, con interspazio di 4 cm, sono state poste sull’intradosso ed estradosso. Questa scelta è stata effettuata dopo aver rilevato le dimensioni della trave, e in seguito a considerazioni sulla lunghezza d’onda del segnale e su fattori di tipo geometrico nella campitura dell’area di sezione investigata. La progettazione dei percorsi di misura è stata svolta disegnando in ambiente CAD una serie di ipotesi di campitura dell’area. Acquisiti i dati, la prima fase di analisi è consistita nel misurare i tempi di volo per ogni coppia di forme d’onda registrate. Tutti i valori così calcolati sono stati quindi immessi in forma tabulare nel software di inversione tomografica, insieme alle coordinate geometriche delle stazioni di prova. Le operazioni di acquisizione dati hanno previsto l’impiego di due operatori: uno addetto ad operare il martello, l’altro il ricevitore e la strumentazione di acquisizione. Le acquisizioni sono state completate in circa 10 ore di lavoro, mentre l’analisi, la preparazione e l’inversione dei dati hanno richiesto altrettanto lavoro. Risultati tomografici sperimentali su trave lignea Dai risultati tomografici ottenuti dall’inversione dei tempi di volo (Figura 7), è possibile rilevare che le velocità ottenute variano da circa 1900 m/s fino a circa 350-400 m/s. Quest’ultimo valore, molto prossimo alla velocità di propagazione del suono in aria, evidenzia che sono presenti nella trave porzioni di materiale di bassa densità in cui i segnali acustici si propagano molto lentamente, ossia aree molto degradate e dalle caratteristiche meccaniche notevolmente ridotte. Figura 7 – Mappa delle velocità soniche (dimensioni in mm, sopra) e legenda dei valori. I toni di grigio rappresentano i valori di velocità sonica misurata: nero e grigio scuro indicano bassi velocità mentre il bianco e il grigio chiaro rappresentano alte velocità. Nella mappa tomografica delle velocità sono riconoscibili 2 regioni di minima velocità: una all’estremo destro della sezione, l’altra si estende per circa 0,6 m tra 3,8 m e 4,4 m dalla testata sinistra. Tutta la porzione tra 3,4 m e 4,6 m presenta in ogni caso basse velocità, inferiori a circa 900 m/s (area entro riquadro nero). Una porzione di trave di circa 1,2 m di lunghezza presenta dunque caratteristiche meccaniche probabilmente gravemente alterate. Nel resto della trave, la velocità di propagazione del segnale si attesta in media sui 1400 m/s, un buon valore, non particolarmente alto ma adeguato alla propagazione in direzione ortogonale alle fibre del legno. La dimensione complessiva dell’area degradata (basse velocità), ottenuta dall’osservazione della mappa, è un risultato molto importante ai fini della valutazione dello stato di salute della trave e delle modalità di intervento. Inoltre, il fatto che la mappa di velocità evidenzi valori bassi, in coerenza con l’area degradata di trave osservabile tramite ispezione visuale della superficie, rappresenta un importante risultato ai fini dell’affidabilità dell’applicazione della tomografia sonica ad elementi strutturali lignei. Si à tuttavia provveduto alla verifica dei risultati tomografici esposti, attraverso il confronto visuale con due punti appositamente selezionati nello sviluppo longitudinale della trave, in corrispondenza di velocità alte ed estremamente basse, ossia presumibilmente di legno sano e gravemente degradato. Le posizioni delle fette di trave segate trasversalmente alla trave (Fig. 8) sono segnalati in figura 7 da 2 segmenti tratteggiati rossi. Le immagini confermano le ipotesi formulate in precedenza sia al momento della scelta delle posizioni di sezione, sia al momento dell’interpretazione dei dati tomografici. Nella sezione degradata (Fig. 8 a destra), l’area di degrado appare limitata alle regioni di intradosso e di faccia destra, mentre la faccia sinistra appare attraversata fino al midollo da una grossa fessura. Queste osservazioni soddisfano i risultati tomografici. Figura 8 – Fette di trave in zona di legno sano (a sinistra) e degradato (a destra). Descrizione del paramento murario e progettazione delle acquisizioni Il pannello studiato di muratura a 2 teste, di spessore 28 cm, da un edificio della prima metà del 20° sec., è costituito da corsi di mattoni pieni bolognesi disposti di lista e di testa, legati da giunti irregolari di malta di calce. La malta si presenta, all’ispezione visuale esterna, in parte disgregata e i giunti, di spessore variabile, presentano alcuni vuoti; nell’interno della sezione, si presuppongono giunti non continui. Le prove soniche tomografiche sono state effettuate su un corso murario, dopo averne rilevato la tessitura e averne misurato con precisione lo spessore. Ventiquattro stazioni sono state segnate sul lato frontale (Fig. 9) e altrettante su quello retrostante del pannello, con interspazio di 4 cm. Ciascuna ha servito come stazione trasmittente e ricevente da cui diparte un ventaglio di misure con angolo di apertura 80° e composto da 7 raggi. Le calibrazioni iniziali del segnale (Fig. 10) hanno fatto misurare lunghezze d’onda tra 0,6 e 1,1 m. Figura 9 –Fronte e vista laterale del pannello, stazioni tomografiche sul fronte. Figura 10 – Fase delle acquisizioni tomografiche sul pannello murario. Risultati tomografici sperimentali su paramento murario L’output tomografico ottenuto dall’inversione del set completo di dati ha mostrato velocità di trasmissione tra 500 m/s e quasi 3000 m/s (Fig. 11). Questa ampia distribuzione di valori è attribuibile alla disposizione dei mattoni, alla presenza di vuoti e crepe, e all’orientamento dei percorsi di misura. Infatti, in corrispondenza di misure su mattoni posti di testa (2 diatoni, ossia 2 mattoni con funzione di ammorsamento tra i 2 paramenti del pannello erano presenti nell’area di sezione studiata) sono state registrate le velocità maggiori; in corrispondenza di stazioni poste su mattoni disposti di lista, dove i percorsi hanno attraversato almeno un giunto di malata, le velocità registrate sono state inferiori. Le minori velocità sono state però misurate in corrispondenza di percorsi in prossimità di vuoti di malta o di mattoni fratturati, come verificato al termine dell’analisi dalla documentazione fotografica in fase di smontaggio del pannello, avvenuto corso per corso. Figura 11 – Mappa tomografica con percorsi calcolati e tessitura muraria verificata. Conclusioni La limitata disponibilità di appropriate tecniche di indagine applicabili in sito, rende necessaria anche per la diagnostica non distruttiva di muratura e legno strutturale in opera in beni culturali, l’adozione di tecniche e procedure avanzate che consentano l’ispezione e visualizzazione di interi elementi. La tomografia consente di visualizzare mappe di velocità del segnale corrispondenti a sezioni dell’elemento convenientemente scelte. Dopo aver esposto i principi della tecnica tomografica sonica e le fasi di progettazione delle acquisizioni dati, gli esempi applicativi presentati hanno studiato la conformazione interna delle sezioni indagate, e quantificato l’estensione del danno oltre che valutato l’applicabilità della tecnica al caso di travi lignee. Le variazioni di velocità registrate e presentate secondo una legenda colori, delimitano aree della sezione con diversa densità e proprietà meccanica, ossia in differenti stati di degrado. I risultati conseguiti sono stati verificati attraverso l’ispezione visuale delle sezioni, compiuta ex-post, e sono stati ritenuti di soddisfacente risoluzione. La tomografia sonica è risultata una tecnica dispendiosa in termini di corretta progettazione della procedura e di acquisizione ed analisi dei dati, tuttavia l’inversione dei dati e la visualizzazione dei risultati è relativamente immediata, e produce mappe del parametro misurato di facile lettura. Inoltre l’applicazione è totalmente non distruttiva. Bibliografia 1. D.M. 14 gennaio 2008 –“Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni”, G.U. n. 29 del 4 febbraio 2008, Suppl. Ord. N. 30, 2008 2 . Direttiva PCM 12/10/2007, “Direttiva del PCM per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche delle costruzioni del 12/10/2007”, G.U. 29 gennaio 2008, n. 24, Supp. Ord. N. 25, 2007. 3. C. Colla, P.C. Das, D. McCann, M.C. Forde -"Investigation of stone masonry bridges using sonics, electromagnetics & impulse radar", Atti III Int. Symp. Non-Destructive testing in Civil Engineering (NDT-CE), Berlino, Settembre 1995, DGZfP, vol. 1, 629-636. 4. C. Colla “Non-Destructive Testing of masonry arch bridges”, Ph.D. Dissertation, The University of Edinburgh, UK, 1997. 5. L. Binda, A. Saisi, C. Tiraboschi, S. Valle, C. Colla, M. Forde –“Application of sonic and radar tests on the piers and walls of the Cathedral of Noto”, J. 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