competenze HR MANAGER. In anteprima i temi cardine del 42° congresso nazionale Aidp Basta parlare, è ora di agire Quattro parole chiave per uscire dalla crisi: lavoro, persona, competitività e progetto. Un invito a pianificare azioni concrete per cambiare passo di Letizia Olivari U na location che non sia solo una bella cornice e quattro parole chiave che stimolino l’azione contraddistinguono il 42° congresso nazionale Aidp, Associazione italiana per la direzione del personale direttori del personale, che si terrà il 17 e il 18 maggio a Firenze. Partiamo dal luogo: il Teatro della Pergola che è stato scelto perché significante del superamento di una crisi con un nuovo progetto. È il più antico teatro all’italiana, nato alla fine del ’600 per volere di un gruppo di nobili, gli Accademici degli Immobili, per dare un luogo consono al melodramma e attirare nuovamente l’attenzione su Firenze. Ha attraversato la lunga storia con alterni alti e bassi, fino all’ultima crisi del 2010, arrivata con la soppressione dell’Ente Teatrale Italiano. Questa volta è stata la creazione di una Fondazione da parte del Comune di Firenze e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze a rimettere in pista questo straordinario gioiello dell’arte italiana. Un nuovo progetto ha reinventato la funzione del Teatro della Pergola trasformandolo in un centro culturale estremamente vitale e vivace. Oltre al carico di significati che il teatro propone, è il luogo perfetto per un grande evento che ogni anno richiama diverse centinaia di partecipanti da tutta Italia, perché oltre alla sala con palco e platea ha al suo interno anche un saloncino (350 posti!) originariamente adibito ai balli. L’uomo, al centro di tutto «Firenze è stata scelta come città facilmente raggiungibile da tutta Italia, punto di incontro centrale − spiega Carlo Stroscia, presidente Aidp Toscana −. In fase di progettazione del convegno, con Paolo Iacci, vicepresidente nazionale responsabile edito- ria e Isabella Covili Faggioli, vicepresidente nazionale responsabile rapporti gruppi e presidente Aidp Emilia Romagna, siamo partiti dall’uomo vitruviano di Leonardo, un’immagine che pur abusata è sempre efficace quando si vuole mettere al centro della riflessione la persona. Quest’uomo all’interno del cerchio, che rappresenta il moto, e il quadrato, a significare la stabilità, trova una straordinaria corrispondenza con il simbolo del teatro, un mulino, e al suo motto, “in sua movenza è fermo”. Questi sono stati i punti di partenza che ci hanno dato lo spunto per affermare che da una crisi si esce solo con un progetto e per proporre quindi le quattro parole sulle quali ruoteranno gli interventi: lavoro, persona, competitività e progetto». Carlo Stroscia Primo, passare alla progettualità In questa lunga crisi ci si è spesso soffermati sugli aspetti finanziari ed economici, dimenticandosi le persone che vivono nel contesto di instabilità e incertezza. Persone che sono il cuore delle organizzazioni e il cui impegno e motivazione creano i presupposti per trovare strade di uscita. «Vogliamo promuovere un confronto che non si limiti a un dibattito sulla crisi, ma si sviluppi per individuare con quali progetti si esce dalla crisi − afferma Stroscia −. Per questo il titolo del convegno è dalla crisi al progetto. Un progetto è qualcosa di estremamente concreto. Non c’è progetto se non ci sono obiettivi, risultati da misurare e tempi stabiliti. Non c’è progetto senza l’apporto di risorse multidisciplinari, senza competenze e commitment di un gruppo definito di persone. Il progetto è dunque un propulsore di energie e non una serie di slogan». La prima giornata prevede relatori con competenze ed esperienze esterne alla funzione delle Risorse Umane. «Il nostro obiettivo − chiarisce Stroscia − è Enrico Finzi L’impresa n°3/2013 71 competenze appunto quello di allargare il dibattito a specialisti che per le loro competenze e azioni, possano offrire una chiave di lettura all’azione delle diverse variabili nei sistemi di gestione e motivazione». Uno di questi è Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche e misuratore della felicità degli italiani, che si vuole soffermare sulla parola competitività: «Il principale problema dell’Italia è il deficit di competitività delle imprese. Un declino che dipende essenzialmente da quattro fattori: disponibilità di capitali per gli investimenti, infrastrutture, efficienza del lavoro e organizzazione dell’impresa. Gli ultimi due aspetti rientrano nell’ambito di azione dei direttori del personale». Hr manager alla prova I responsabili Hr a partire dalla seconda decade di marzo verranno coinvolti da Finzi in un questionario, frutto del lavoro di Massimo Ferrario, che indaga su due macro-argomenti: la qualità della situazione attuale in termini di valori e cultura e una visione prospettica realistica a cinque anni. «È un questionario già utilizzato in altre occasioni − spiega Finzi − che consente di avere una fotografia di ciò che si pensa possibile per la propria azienda. In questo modo è possibile, da una parte, uscire dai tecnicismi della funzione cercando di volare alto e, dall’altra, si evita di ridurre l’Hr a un’unica funzione, un tempo la gestione dei conflitti sindacali, oggi la riduzione dei posti di lavoro, con la possibilità dunque di far riprendere alla direzione del personale un ruolo centrale nell’organizzazione aziendale». Le aziende, spiegano Finzi e Stroscia, hanno bisogno di rendere efficiente il lavoro attraverso la formazione, la motivazione e l’incentivo all’impegno. Perché se è vero che c’è un forte calo dell’occupazione, con i problemi che ne conseguono, è vero pure che gli occupati sono meno felici e dunque meno produttivi. «Ormai è ampiamente dimostrato quanto la gratificazione incida sulla produttività − chiosa Finzi −. Il lavoro è fondamentale per la felicità di un individuo, ma non è sufficiente averlo, occorre che sia dignitoso, con diritti tutelati, remunerato adeguatamente e che valorizzi i talenti della persona». Si può aggiungere Appuntamento a Firenze Nell’ambito del Congresso interverranno: Luca Cordero di Montezemolo, presidente Ferrari; Nadio Delai, presidente Ermeneia Studi & Strategie di sistema; Enrico Finzi, presidente AstraRicerche; Matteo Renzi, Sindaco di Firenze*; Giuseppe Varchetta, psicosocioanalista; Ferruccio Ferragamo, presidente Salvatore Ferragamo; Franco Toffoletto, partner Toffoletto De Luca Tamajo e Soci; Cetti Galante, amministratore delegato Intoo; Nicola Rossi, managing director Italy & Spain Monster; Giuliano Cazzola, vicepresidente della XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato – Camera dei Deputati; Tiziano Treu, vicepresidente della XI Commissione permanente (Lavoro, Previdenza Sociale) – Senato; Elisabetta Caldera, direttore Risorse Umane e Organizzazione Vodafone Italia; Francesco Garello*, Group of Human Resources & Organization Assicurazioni Generali; Liliana Gorla, head of Human Resources Siemens Italia; Ilaria Dalla Riva, responsabile Direzione Risorse Umane e Comunicazione Interna Banca Monte dei Paschi di Siena Spa; Gianmario Tondato Da Ruos, amministratore delegato Autogrill. Programma aggiornato, informazioni e dettagli su www. aidp.it, Segreteria Nazionale Aidp – Tel. 02 6709558 – 02 67071293, [email protected] * In attesa di conferma 72 L’impresa n°3/2013 che occorre anche essere all’altezza del compito per trovare motivazione e impegno e per avere qualche chance in più nella conservazione del posto di lavoro. La triste realtà «Senz’altro un tema chiave che coinvolge direttamente l’Hr è la formazione − prosegue Finzi −. Oltre alla motivazione e alla voglia di fare, occorre avere le competenze adeguate alla funzione. Purtroppo, da una ricerca di quattro anni fa su un campione di italiani attivi a tutti i livelli, più della metà non aveva avuto neppure un’ora di formazione». Proprio questa mancata formazione è una delle grandi spiegazioni della discesa progressiva della competitività del nostro pae se. Le aziende hanno pensato di risparmiare soldi e di non distrarre i lavoratori dalle funzioni operative, ma quelle che hanno agito con una visione così miope si trovano oggi a gestire una perdita che influisce pesantemente sulla loro capacità di reazione. Uno dei primi compiti dei responsabili dell’Hr sarà, dunque, quello di riprendere saldamente la formazione per indirizzarla verso contenuti di qualità che possano far crescere le persone e di conseguenza l’organizzazione. «Non solo, le aziende hanno l’esigenza anche di migliorare l’engagement e il committment delle persone − sottolinea Stroscia − e quindi non solo di investire in formazione per aumentare le competenze, ma anche di creare le condizioni per mantenere il clima organizzativo a un livello che sostenga la motivazione, la voglia di fare e l’impegno. Uno dei compiti più importanti dei direttori del personale è quello di creare tutte le condizioni per alimentare il concetto di “Cittadinanza Organizzativa” e far sì che le persone, nelle loro competenze, nei loro valori, nelle loro relazioni, si sentano “cittadini” di un’organizzazione riconoscendosi parte integrante dell’azienda nella quale lavorano».