Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma Comune di Loro Piceno a cura di Carl-Gustav Yrwing artisti: Alberto Cipriani, Giordano Emiliozzi, Alexander Hult, Claude Kayat, Gunvor Larsson, Göran Nilsson, Peter De Ru, Roberto Torregiani, Anders Wadensjö, Susann Wallander Museo del Vino Cotto - Chiostro di San Francesco Agosto 2013 Comune di Loro Piceno Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma Associazione Produttori Vino Cotto del Piceno Nuovo Museo di Etichette Da sempre Loro Piceno viene ritenuto “il paese del vino cotto” per eccellenza. A sostegno di ciò possono essere portati: opere e componimenti poetici e letterari di autori locali, citazioni proverbiali e soprattutto un comune convincimento diffuso tra la gente marchigiana. Niente di strano quindi se in questo borgo è nata, alcuni anni fa, la “Mostra permanente delle attrezzature per la produzione del vino cotto” e oggi, dopo sei anni di mostre itineranti, un vero e proprio “Museo Internazionale delle etichette del Vino Cotto”. L’idea di un museo delle etichette a Loro Piceno non è stata però di un enologo o di un produttore, bensì di un gallerista, Carl-Gustav Yrwing, che lo ha avviato nel 2007 avvalendosi della collaborazione di numerosi artisti che si sono radunati intorno a lui e al nostro prodotto tradizionale per eccellenza: il Vino Cotto. Il Museo, allestito in spazi adiacenti al Museo del Vino Cotto, è stato realizzato grazie al contributo del Gal per la sistemazione dei locali ed è costituito da un’originale raccolta di etichette create da artisti di fama internazionale. Alle etichette ogni anno, nel mese di agosto, in occasione del “Vino Cotto Festival”, è dedicata una interessante mostra costituita, per ogni artista, da un’etichetta già applicata ad una bottiglia di vino cotto e da un’opera pittorica o fotografica dello stesso autore. Tutte le opere create fino ad oggi costituiscono questo nuovo museo delle etichette, un’interessante mostra in divenire, che rientra a pieno titolo nelle politiche di promozione del nostro territorio. Daniele Piatti Sindaco di Loro Piceno Presentazione Nel centro storico di Loro Piceno, anche quest’anno, in occasione del Vino Cotto Festival - 42° edizione, negli spazi adiacenti al Museo omonimo, è stata allestita la 7° edizione della mostra di “Etichette Vino Cotto” curata da Carl Gustav Yrwing. Yrwing, gallerista di Stoccolma, da anni frequentatore di Loro Piceno, è riuscito ancora una volta, con semplicità e passione, a promuovere il nostro territorio abbinando sapientemente l’arte con il Vino Cotto, radunando intorno a sé diversi artisti e facendoli dedicare a questo tema. Le immagini riprodotte su questo catalogo rappresentano non soltanto opere d’arte particolarmente pregiate per le loro caratteristiche intrinseche, ma anche perché in esse gli artisti sono riusciti a fondere i colori con i sapori loresi, esaltando tutti i sensi dei visitatori. Sono convinto che tra l’universo dell’arte e quello del buon vino ci sia un rapporto stretto ed indissolubile e questa mostra ne è una concreta testimonianza. Attraverso di essa, gli artisti creano un intrigante ponte tra l’arte e il vino, tra l’Europa e Loro Piceno… Per tutti questi motivi, quindi, non posso, come Sindaco, che essere fiero dell’evento e, in nome della stima che ho per Irving, mi sento di poter affermare che questo suo lavoro è un vanto per Loro Piceno pertanto lo ringrazio di cuore e, con lui, ringrazio tutti gli artisti che si sono impegnati, gratuitamente, in questa bella impresa. Daniele Piatti Sindaco di Loro Piceno Il vino cotto e la sagra La più che millenaria storia del vino cotto del Piceno è da ricollegare ad uno dei primi metodi di trasformazione delle uve generate nell’area geografica che gli antichi greci (Ecateo) denominavano Enotria (Italia, terra dei vini). Gli antichi Piceni ereditarono proprio dai Greci l’abitudine di far bollire il succo d’uva per garantirne una più prolungata conservazione. Per i Romani più raffinati il vino cotto era tra i vini più graditi, al pari del Passum (passito) o del vinum conditum. Invecchiato in apposti amphorae, sigillate e contrassegnate con etichette e commercializzato al di fuori della regione di produzione, “reggeva”, a differenza della maggior “Cantina della Parrocchia di Loro Piceno” foto di Giordano Emiliozzi parte dei vini allora prodotti, “bene il trasporto”. Già nel 191 a.c. Plauto, nella commedia “Pseudolus” include il vino cotto tra le migliori bevande da mescersi in un lauto banchetto. Questo passo di Plauto è ricordato da Plinio il Vecchio, che nella sua “Storia naturale” annovera il vino cotto tra le più ricercate bevande dolci prodotte in Italia e lo chiama “sapa” cioè che da sapore e dolcezza, inoltre ne descrive il metodo di preparazione: il mosto viene scaldato nelle caldaie con fuoco diretto di legni grossi per farlo bollire piano piano per 12 ore e più, fino a farne evaporare un terzo; poi, ancora caldo, viene messo in botti di rovere a fermentare per 18 mesi e a invecchiare per anni. Importante che venga cotto “quando la luna non si vede”, metodo e regola ancora seguiti dai nostri contadini. Anche Catone il Censore cita il vino cotto come prodotto di eccellenza. Nel Cinquecento Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo III, menziona il vino cotto dell’area Picena, esaltandone la bontà e la qualità ed elevandolo alla dignità del rito sacrificale nella Santa Messa. Nel Settecento, è scritto nei libri di storia, dal porto di Ancona, partivano barili di un vino di notevole gradazione alcolica e dal sapore che “Cantina della Parrocchia di Loro Piceno” foto di Giordano Emiliozzi ricordava l’uva passa: il nostro vino cotto. In tempi più recenti l’aroma inebriante del vino cotto viene esaltato dal Consolo nel “Dizionario del Gourmet”, dal Bruni nella pubblicazione “I vini d’Italia”, dagli scrittori giornalisti Guido Piovene in “Viaggio in Italia” e Mario Soldati in “Vino al vino”. Sulla qualità e la gradevolezza del vino cotto si sono infine espressi autorevolmente Stefano Zaccone e Luigi Veronelli nel suo “Libro dei vini”. Anche il poeta di Petriolo Giovanni Ginobili, ci narra nei suoi scritti che nelle campagne marchigiane la vendemmia offre la possibilità di preparare con il vino cotto un prodotto adatto ai più diversi utilizzi: “le mammine del tempo andato lavavano il corpicino dei piccini con vino cotto e specialmente le gambette” oppure “quando nasceva un bambino, la nonna, la mamma o la comare si riempiva la bocca di vino cotto riscaldato e lo spruzzava sul sederino del bambino che veniva massaggiato. Questo perché era credenza popolare che “Cantina della Parrocchia di Loro Piceno” foto di Giordano Emiliozzi i massaggi col vino cotto caldo servivano per irrobustire le gambe del piccolo. Il sederino così rinforzato poteva subire anche qualche sonora sculacciata”. Frequentissimo era, inoltre, l’utilizzo di questo prodotto, così caro alla nostra terra. Vuole la tradizione che, conservato in botti di rovere, costituisse un principio medicamentoso atto a conservare lucentezza alla pelle, curare gli eritemi dei bambini, risanare gli effluvi degli aliti e, principalmente, sollevare lo spirito umano dalla monotonia di ogni giorno. Non c’era contadino o mezzadro che un tempo non avesse la propria botte di vino cotto; accanto alle botti normali c’era, anzi, una botticella di cui solo il padrone di casa aveva la chiave, perché conteneva il vino cotto da “spillarsi” nelle grandi occasioni. Loro Piceno è molto affezionato al suo prodotto tradizionale per eccellenza e per questo, da più di mezzo secolo, qui si organizza una vera e propria Festa del Vino Cotto. Essa iniziò nell’anno 1948 ad opera di un falegname detto “Mèro” ed era chiama“Cantina della Parrocchia di Loro Piceno” foto di Giordano Emiliozzi ta “FESTA DELL’UVA”; con carri allegorici addobbati con viti e grano, voleva essere un inno ai prodotti agricoli e, in particolare, al vino cotto. Dagli anni ‘60 lo stesso Comune iniziò a patrocinare questa manifestazione che prese il nome di “SAGRA DEL VINO COTTO” e che da allora si svolge nel mese di agosto di ogni anno. Oggi tale manifestazione “VINO COTTO FESTIVAL ” è giunta ad essere un avvenimento apprezzato a livello regionale ed oltre, con stand gastronomici, concerti, spettacoli, mostre, eventi culturali, mercatino di prodotti tipici dell’artigianato locale e naturalmente cantine dove è possibile degustare il famoso vino cotto! ALBERTO CIPRIANI Nel 1978 si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata sezione Decorazione Pittorica. Frequenta anche corsi di pittura e scultura con Remo Brindisi e Valeriano Trubbiani incontra, conosce, e collabora con artisti di fama internazionale, come Corneille, P. Fazzini, Irina Inesco, Gabrielle Wittkop, G. Picinni, E. Carmi, P. Klasen, M. Avenali, I. Pannaggi, W.Tullli, U. Peschi, e André Verdet con il quale instaura fin da subito un rapporto di amicizia e di innumerevoli frequentazioni destinate a durare fino alla sua scomparsa - Dicembre 2004. Conosce e frequenta tra gli altri i fotografi Gianna Ciao Pointer, Antonio Ruberti. Visita il Brasile, la Tunisia, l’Inghilterra la Corsica, e naturalmente la Francia meta ricorrente di viaggi. Gli amatissimi campi di lavanda della Provenza sono luoghi che gli forniranno immagini per numerose mostre. In Italia realizza servizi fotografici nel Salento che frequenta abitualmente. Sicilia, Sardegna, Toscana “ Firenze “, Umbria, Lazio, naturalmente non trascura le “sue” incantevoli colline marchigiane. Fa parte dell’Associazione “ Amis André Verdet a Sanit Paul de Vence “. ULTIME MOSTRE PERSONALI Ripe San Ginesio - Mostra personale “Vigneti & Viaggiatori” Macerata - Mostra personale “Sguardi” Macerata - Pubblicazione del Libretto “Territorio” immagini su canvas Saint Paul De Vence - Pubblicazione del Libretto “Clos De Tantine” Cingoli (Maiale Volante) - Mostra personale “Astrazioni Naturali” Saint Paul De Vence - Martecipa alla performance “Le Marche du Poéme” Ripe San Ginesio - Pubblica il libretto “L’Emozione e il suo Doppio” omaggio a Roberto Torregiani Macerata - Mostra personale “Una pixtura fotografica” Galleria d’Arte Contemporanea Terraferma Saint Paul De Vence – Pubblica insieme il Volume “UNIVERS ANDRE VERDET” GIORDANO EMILIOZZI Giordano Emiliozzi nasce a Macerata il 9 ottobre 1961. Vive a Mogliano Marche lavora nel suo studio di Loro Piceno e all’Istituto di Fotografia Accademia Belle Arti Macerata come tecnico di laboratorio curando in maniera particolare lo sviluppo e la stampa del Bianco e Nero. Ha frequentato l’Istituto Europeo di Arti Operative a Perugia anno accademico 2004/2005, ottenendo il diploma in Fotografia Artistica. ULTIME MOSTRE PERSONALI Agosto 2007 - Partecipazione alla mostra collettiva presso gli spazi espositivi del “ Magyrar Kultura Alapitvany” di Budapest Novembre 2007 - Pubblicazione del volume fotografico “ LA GIOIA DENTRO ” Giuffrè Editore. Ottobre 2008 - Mostra fotografica dal titolo “La Gioia Dentro” all’interno della manifestazione Cartacanta di Civitanova Marche. Agosto 2009 - Mostra fotografica “ Scatti Dall’Infinito” presso il Maniero Art Club. Ottobre 2009 - Mostra fotografica presso le sale espositive del Cosmari Piane di Chienti (Tolentino) nell’ambito delle manifestazioni “Cosmari Conarte.” Anno 2010 - Partecipa al “Professional award” di Orvieto Fotografia con conseguimento di 3 prestigiosi Silver Awards ed 1 Bronze Award nella categoria RICERCA. Aprile 2011 - Mostra fotografica “NEL SEGNO DELL’AGIRE” presso outlet Manas Montecosaro Scalo ALEXANDER HULT Nato a Stoccolma nel 1988. Vive e lavora a Stoccolma. Studi al Norra Konstskolan, Sundbyberg, al Pernbys Målarskola dal 2010 al 2012 e dal 2013 all´Accademia di Belle Arti di Stoccolma. Opere di Alexander Hult si trovano in collezioni private in Svezia e nel Museo del Vino Cotto di Loro Piceno. ULTIME MOSTRE PERSONALI 2010 Liljevalchs Vårsalong, Stoccolma 2010 Swap Art, Stoccolma 2011 Liljevalchs Vårsalong, Stoccolma 2011 Konst i Förening, Konstnärshuset, Stoccolma CLAUDE KAYAT Nato 1939 nel Sfax, Tunisia. Vive e lavora a Stoccolma. Studi al Gerlesborgsskolan a Stoccolma dal 1959 al 1960 e all´Accademia de la Grande-Chaumière con André Lhote a Parigi nel 1961. Claude Kayet è anche scrittore e ha scritto otto romanzi in francese e quattro hanno riecevuto premi. Ha anche scritto 27 drammi per teatro. Opere di Claude Kayat sono presenti in collezioni in Svezia e all’ estero. ULTIME MOSTRE PERSONALI 2009 Galleri Håfors, Hedekas, Svezia 2010 Galleri Cosmopolitian, Gotemburgo 2010 Rönells, Stoccolma 2011 Chaikana, Stoccolma 2012 Galleri Gåtfull Konst, Stoccolma GUNVOR LARSSON Nata nel 1950 a Växjö, Svezia. Vive e lavora a Stoccolma. Studi alla Scuola di Archittetura a Lund dal 1975 al 1980 e all´Accademia di Belle Arti a Stoccolma nel 1980. Lavora paralellamente con la pittura e con opere in vetro. Ha lavorato come disegnatrice in vetro a Lindshammar dal 1997 al 1999 e a Skruf dal 2000 al 2006. Opere di Gunvor Larsson sono presenti nei musei e nelle collezioni comunali in Svezia. ULTIME MOSTRE PERSONALI 2007 Smålands Museum, Växjö, Svezia 2007 Södermanlands Museum, Nyköping, Svezia 2007 Vetlanda Museum, Vetlanda, Svezia 2008 Galerie von Waldenburg Tauscher, Dresden, Germania 2008 Galleri Astley, Uttersberg, Svezia 2009 Gallero Halvarby, Ödeshög, Svezia 2011 Bergdala Konsthall, Bergdala, Svezia 2011 KHVC Galleri, Wadköping, Örebro, Svezia 2013 Arvika Konsthall, Arvika, Svezia 2013 Galleri Överkikaren, Stoccolma GÖRAN NILSSON Nato nel 1930 a Eskilstuna in Svezia. Vive e lavora a Stoccolma e in Bergslagen, Svezia. Ha lavorato anche a San Pablito in Messico per venti anni. Studi all´Accademia di Belle Arti di Stoccolma dal 1952 al 1957, all´Accademia di San Fernando a Madrid nel 1958 e all´Rijksakademien voor Beeldende Kunst a Amsterdam nel 1961. E’ stato direttore di SAK, il più grande circolo d´arte in Svezia dal 1976 al 1995 e direttore di NUNSKU, organizzazione per mostre svedesi all’estero, dal 1972 al 1976. Ha pubblicato parecchi libri. Opere di Göran Nilsson sono presenti in musei e in collezioni in Svezia, Messico e Inghilterra. ULTIME MOSTRE PERSONALI 1988 Waldemarsudde, Stoccolma 2004 Lucidor, Stoccolma 2007 Gröna Paletten, Stoccolma 2011 Konst i Förening, Konstnärshuset, Stoccolma 2013 Konsthallen, Smedjebacken, Svezia PETER DE RU Nato nel 1946 in Olanda. Vive e lavora a Stoccolma. Studi al Christer Strömholms Scuola di Fotografia dal 1971 al 1973. Ha pubblicato parecchi libri con le sue fotografie. L’ ultimo libro ”Sven” è stato nominato fra i migliori del mondo nel 2009 a Arles in Francia. Opere di Peter de Ru sono presenti in collezioni private e nei musei in Svezia e all’ estero. ULTIME MOSTRE PERSONALI 2005 Stockholms Fotoantikvariat, Stoccolma 2008 Stockholms Fotoantikvariat, Stoccolma 2012 Bergdala Konsthall, Bergdala, Svezia 2012 Robert Morat Galerie, Amburgo, Germania 2012 VIDA Konstmuseum, Öland, Svezia 2012 Villa San Michele, Capri 2012 Istituto Italiano Studi Filosofici, Napoli 2012 Galleria Candido Portincri, Rio de Janerio 2013 Konstnärshuset, Stoccolma 2013 Three Shadows Photography Art Centre, Beijing, China ROBERTO TORREGIANI Nato nel 1946 a Civitanova Marche dove ha frequentato corsi di design nell’Istituto Artigianale. Giovanissimo si reca in Francia, a Parigi si iscrive alla scuola libera del nudo presso l’Accademia di BB.AA. I luoghi del suo lavoro sono: Stoccolma, Parigi, Berlino, Roma, e Civitanova. Intensa la sua partecipazione a mostre sia in Italia che all’estero. ULTIME MOSTRE PERSONALI 2000 Galleria Marie Guillen, Parigi 2001 galleria Lanterna Magica, Helsinki 2003 Sala Foresi, Civitanova 2005 Galleria Wallmark, Stoccolma 2006 Mostra Ripe 2006, Ripe San Ginesio 2007 Nackia Konstall, Stoccolma 2008 Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma 2008 Galleria Tarsaeus, Stoccolma 2009 Chiesa Sant’Agostino, Civitanova 2009 Centre Culturelle Cristiane Peugeot, Parigi 2010 Il Maniero Art Club, Loro Picen 2010 Galleria Wallmark, Stoccolma 2013 Forte Malatesta, Ascoli Piceno 2013 Galleria Wallmark, Stoccolma ANDERS WADENSJÖ Nato nel 1965 a Stoccolma. Vive e lavora a Stoccolma. Studi al Konstskolan Idun Lovén dal 1993 al 1995 e al Grafico Media, digitale e rappresentazioni di imagine, dal 1995 al 1996. Selezionato nell’ Unione dei designatori svedesi. Opere di Anders Wadensjö sono presenti nelle collezione svedesi, nella Cancelleria del Governo a Stoccolma, nel Communde di Karlstad e nel Museo del Vino Cotto di Loro Piceno. ULTIME MOSTRE PERSONALI 2007 Galleri Cupido, Stoccolma 2008 Fållnäs KOnsthall, Nynäshamn, Svezia 2009 Konstfrämjandet, Karlstad, Svezia 2011 Galleri Cupido, Stoccolma 2011 Konst i Förening, Konstnärshuset, Stoccolma 2011 Fållnäs Konsthall, Nynäshamn, Svezia 2012 Fållnäs Konsthall, Nynäshamn, Svezia 2012 Galleri Nord, Örebro, Svezia SUSANN WALLANDER Nata nel 1948 a Stoccolma. Vive e lavora a Stoccolma. Studi all´Accademia di Belle Arti di Göteborg dal 1972 al 1975 e all´Accademia di Belle Arti di Stoccolma dal 1975 al 1977. Lavora paralelamente con pittura e opere in vetro. Opere di Susann Wallander sono presenti nei musei e nelle collezioni comunali in Svezia. ULTIME MOSTRE PERSONALI 2007 Smålands Museum, Växjö, Svezia’ 2007 Södermanlands museum, Nyköping, Svezia 2007 Vetlanda Museum, Vetlanda, Svezia 2008 Galerie von Waldenburg Tauscher, Dresden, Germania 2009 Galleri Halvarby, Ödeshög, Svezia 2010 Galleri Överkiikaren, Stoccolma 2011 KHVC Galleri, Wadköping, Örebro, Svezia 2012 Bergdala Konsthall, Bergdala, Svezia 2013 Arvika Konsthall, Arvika, Svezia 2013 Galleri Överkikaren, Stoccolma Loro Piceno Lo sky line di Loro Piceno e l’essenza stessa della sua antica storia sono rappresentati e impersonati dall’imponente castello alto-medioevale, intorno ai cui gironi si è dipanata per secoli la vita del borgo feudale e del Comune, e che tuttora è l’anima e il corpo da cui si snodano vicoli di ciottoli antichi, case e palazzi in cotto dorato, degradando dolcemente verso il piano e la modernità. La dolcezza delle colline circostanti, la serenità del paesaggio, il lindore e il rigore dei vari restauri apportati all’impianto urbano, fanno di Loro Piceno un luogo piacevolissimo di residenza e un’apprezzata meta turistica. Per apprezzare tale armonia di geometrie occorre raggiungere il punto più alto del paese, il Castello Brunforte che, eretto sulle rovine di un castrum romano, rappresenta il complesso architettonico più significativo e interessante. Risalente al sec. XIII presenta ancora la cortina muraria difensiva ben visibile dal piazzale “Pantanaccio” oggi Parco St. Nikolai, delizioso e rigoglioso giardino da cui si gode anche di un’affascinante visione di tre delle quattro torri che cingono il Castello (la grande Torre Merlata, la Torre Mozzata e la Torre degli Impiccati). La Quarta torre è quella della Vittoria, alta più di 20 metri, dalla cui sommità, terrazzino del belvedere, lo sguardo spazia dal Conero alla Maiella, dai Sibillini all’Adriatico; da essa si intravedono cinquantasei paesi tra le dolci colline marchigiane e un paesaggio agrario singolare frutto del sapiente connubio tra la Natura e il lavoro nei campi dei nostri contadini. Oggi è utilizzata come spazio espositivo per mostre d’arte. La cinta muraria circondava il nucleo ed era interrotta da quattro porte. L’unica ad essere ancora visibile è quella di Porta Pia ricostruita nell’ottocento e nel 1847 dedicata a Pio IX. La Piazza G. Matteotti rappresenta il centro dell’abitato storico di Loro Piceno. Essa è rettangolare e leggermente in pendenza dove, nella parte più alta si affaccia il settecentesco Palazzo Municipale. È stato progettato dall’architetto Pietro Augustoni ed è ornato di portici, con vasti saloni ben decorati. La Sala Consiliare accoglie l’olio su tela Assunzione della Vergine di Ercole Ramazzani, (1535-1598), allievo del grande pittore veneto Lorenzo Lotto. La sua attribuzione è stata definitivamente confermata dall’iscrizione “HESCVLES RAMAZZAN” trovata durante il restauro effettuato nel 2002. Nel Gabinetto del Sindaco si trovano invece una pregevolissima terracotta invetriata policroma Madonna col bambino di Scuola della Robbia e una tela su olio Il Beato Liberato orante tra i compagni BB. Umile e Pacifico (sec. XVIII). Nella stessa piazza è ubicata la duecentesca Chiesa di Santa Maria di Piazza; rimaneggiata varie volte oggi ha ritrovato il suo antico splendore, potendo mettere in mostra diversi affreschi di pregevole fattura: La Madonna del latte (seconda metà del XV secolo di autore ignoto), La Madonna di Loreto (1480 ca. di autore ignoto), Il martirio di S. VenerandaParasceve (di autore ignoto di ambito crivellesco, risale al 1500 ca.). Da diversi punti del centro storico si possono rintracciare unici scorci del territorio marchigiano: il Belvedere Ovest punto privilegiato da cui ravvisare il Mar Adriatico ed il profilo inconfondibile del Monte Conero e il Belvedere Sud, lì si ha una visione completa della dorsale dei Sibillini (dal Pizzo di Meta sino al Monte Vettore passando per la Sibilla e la Priora) e nelle giornate più nitide si vedono il gruppo della Maiella e il massiccio del Gran Sasso d’Italia. Comune di Loro Piceno Piazza G. Matteotti, 2 62020 Loro Piceno - Macerata - Italia Tel. 0733.509112 - Fax 0733.509785 www.loropiceno.sinp.net - [email protected] Museo delle etichette del Vino Cotto Museo delle attrezzature per la produzione del Vino Cotto Museo del Vino Cotto Chiostro di San Francesco