TRASFORMAZIONI URBANE DEL PASSATO
sistemi aperti e continui
Ludovico Romagni
La vicinanza esprime l’idea di una distinzione, ma nello stesso
tempo, di un appartenenza tra le cose diverse ma formate da
una stessa sostanza.
Sistema aperto
C’è una distanza tra oggetto e forma del territorio, una
relazione tra la forma dell’oggetto e il luogo dove è situato.
Quando la distanza – limite è grande si possono perdere le
caratteristiche di coesione tra le parti e diventare altro.
In questo ambito di intervento, il tema del controllo compositivo
della grande dimensione si orienta essenzialmente sugli
aspetti relativi alla configurazione dello spazio vuoto (distanza).
A C R O P O L I
Città con caratteri individuali
La città nel suo insieme forma un organismo artificiale inserito
nell'ambiente naturale e legato a questo da un rapporto con il
territorio che in molti punti viene interpretato ed integrato con
manufatti architettonici. Il rispetto di questo equilibrio, fra natura ed
arte, connota ogni città con caratteri individuali.
Mappa di Delo
MILETO
Griglia Ippodamea
Carta di creta
I principi dell'urbanistica etrusca furono direttamente adottati
dalla nascente civiltà romana, le origini di Roma confermano
mirabilmente questa continuità. La pianificazione della città,
avvenuta secondo il rituale etrusco, è collegata alla natura dei
luoghi, infatti il nucleo iniziale si forma su una collina facilmente
difendibile. Durante l'espansione successiva si rileva
l'occupazione progressiva delle piattaforme collinari circostanti,
ma è con l'avvento dell' impero che gli interventi edilizi
diventano più grandiosi e funzionali come si evince dagli scritti
di Tacito ( XV, 43) "... la città non fù costruita in modo
discontinuo e senza alcun ordine, ma fu misurata la struttura dei
quartieri, si dette la larghezza della strada, si limitò l'altezza
degli edifici... ...Questi provvedimenti, presi per motivi pratici,
portarono anche bellezza alla nuova città....". In questo periodo,
mentre l'impero è al culmine della sua prosperità, Roma
raggiunge il massimo sviluppo ed una coerente organizzazione
fisica.
Le nuove città rispecchiano nel progetto, anche se in scala, la
quadrettatura della centuratio, cioè una divisione razionale del
territorio coltivabile basata su una griglia formata da strade
parallele all'asse principale e da strade perpendicolari a questo.
Queste città qualunque sia la loro origine, civile o militare,
presentano due assi principali (il decumano massimo ed il cardo
massimo) che si incontrano in un punto considerato il centro
ideale.
La differenza di scala non rende la griglia urbana distinta da
quella territoriale anzi in certi casi gli assi stradali coincidono
tra di loro. Dunque , dato il carattere di ortogonalità , la
pianificazione urbana e territoriale attuata dai romani è da
considerarsi un proseguimento standardizzato e semplificato
della pratica Ippodameica in uso nel mondo ellenico.
L’ortogonalità della pianificazione urbana e territoriale attuata dai romani
Le città dell'Etruria sono governate da regimi aristocratici ed
unite tra loro da una lega religiosa. La pianificazione della città e
la sua fondazione, è regolata da alcuni canoni rituali:
l'inaguratio ( la consultazione degli dei, prima della fondazione),
la limitatio ( il tracciamento del perimetro e dei limiti interni della
città) e la consacratio ( il sacrificio celebrato alla fondazione).
Un esempio di città etrusca realizzata secondo i canoni rituali ed
i principi di ortogonalità è Marzabotto dove l'intersecazione
della maglia viaria forma delle insulae di forma pressoché
rettangolare.
Sistema continuo
La città Medioevale:
Nella città
medioevale si
assiste
all’allargarsi della
cintura muraria;
la tessitura
urbana è legata o
alla preesistente
scacchiera
romana o si
adegua a
particolari
conformazioni
morfologiche del
luogo dando
origine a percorsi
tortuosi e di
limitate
dimensioni
segnati da
un’architettura
minuta aggregata
a schiera.
pianta libera_ ortogonale
Vigevano
lo spazio urbano rinascimentale è
uno spazio concluso unitario ,
costituito da parti simmetriche ,
basato su forme geometriche
regolari, simmetriche, misurabili,
valutabili nelle sue proporzioni,
comprensibile, razionale, con una
concezione spaziale che fa capo
alla prospettiva.
La prospettiva
ELABORAZIONI TEORICHE
LA TRATTATISTICA Rinascimentale
ha come riferimento la città di
VITRUVIO contenuta senza
illustrazioni nel “DE ARCHITECTURA”
: uno schema a forma circolare o
poligonale nel quale si innesta una
maglia viaria radiocentrica dove al
centro, come ambiente a se stante si
colloca il foro.
VITRUVIO “DE
ARCHITECTURA
Le trasformazioni urbane di Urbino
L.Laurana_ F. di Giorgio
1_via Valbona 2_ Palazzo ducale
Il palazzo ducale diviene l’elemento organizzatore ,
capace di ribaltare l’orientamento della città
L’espansione Erculea_ Ferrara
Biagio Rossetti
1 via degli Angeli _ 2 via dei Prioni
Dopo l’addizione del Borso che consisteva
nell’occupazione di un piccolo spazio di risulta all’interno
della città Medioevale, l’ampliamento di Rossetti si
proietta fuori dalla città: si amplia la cinta muraria e si
estende il nuovo tracciato viario in maniera ortogonale
(cardo _ decumano) che si incontrano al centro della
città.
Piazza S. Pietro basilica e sistemazione berniniana
Via della Conciliazione durante i lavori
Lo spazio infinito il
“molte delle realizzazioni contemporanee di
grande scala le quali, pur appartenendo
cronologicamente e per le soluzioni linguistiche
degli edifici alla stagione moderna, raramente
propongono strumenti di controllo compositivo
sostanzialmente diversi da quelli elaborati in
ambito barocco.
(M. Tentori)
Carattere “Aperto” del sistema
Barocco
Vi erano cioè delle relazioni forti tra la dimensione delle direzionalità, le centralità interne e le misure del reticolo insediativo e ancora
tra queste e le misure del territorio, del reticolo poderale o la tipologia dell’edificio rurale diversamente modificato negli agglomerati
o nelle case sparse.
dell’apparizione,
intensità – modo di offrirsi dei materiali all’osservatore
La percezione comune dello spazio sensibile,
strutturata sin dall’antichità sui meriti della
geometria Euclidea, geometria di superfici
regolamentate dal sistema delle dimensioni,
attraverso la suddivisione di un cosmo in cui
dominava la misurazione delle superfici,
tanto nell’estensione geografica – il catasto
urbano o rurale – quanto nella partizione
architettonica degli elementi costruiti, si è
dissolta.
Fine dell’unità di vicinanza
individualità – relazione privilegiata con il sito, istantaneità – senso
Il
limite
Lo spazio vuoto
anomalia barocca
lo spazio tra le figure non ha forma
Central park
Misura
La facciata nel classicismo è
certamente la parte architettonica di
maggior impegno, è intesa come
rappresentazione ideale dell’edificio,
come elemento autonomo che
esprime i caratteri peculiari del
progetto. E’ la più ambigua delle
parti, fornendo una serie di elementi
significativi dell’interno
architettonico (tipologia, dimensioni
articolazione interna, intenzionalità
rappresentativa) e appartenendo
contemporaneamente allo spazio
urbano sensibile alle qualità
pubbliche – simboliche
Palazzo Medici Ricciardi - Firenze
Analogie dimensionali
Assialità
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città storica