Incontro sul libro La Bibbia non è un libro sacro. Il grande inganno, di Mauro Biglino, Uno Editori, 2014. Circolo Culturale Giordano Bruno, 27.10.2015. Trascrizione del discorso introduttivo. L’autore Mauro Biglino, studioso di storia delle religioni, è stato traduttore di ebraico antico per conto delle Edizioni San Paolo prima di iniziare la folgorante carriera di scrittore che porta alla luce le sorprendenti scoperte fatte in 30 anni di analisi dei cosiddetti testi sacri. “La Bibbia non è un libro sacro. Il grande inganno” è uno dei libri che, insieme a “La Bibbia non parla di Dio” - recentemente rieditato da Mondadori - a “Non c’è creazione nella Bibbia”, a “Il Dio Alieno della Bibbia”, a “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia”, compendiano le sue ricerche in materia di analisi ed esegesi biblica. In questo libro si delineano le basi dello studio che si svilupperà nelle opere successive. Quando la Bibbia parla di Jahwè, intende un individuo che fa parte di un gruppo di individui chiamati Elohim. Questi individui hanno avuto un rapporto con l'umanità, un rapporto molto speciale, come viene spiegato nel libro: Jahwè era uno di questi individui, tra l'altro anche uno dei meno importanti, preposto ad un'area che ora chiamiamo mediorientale del pianeta Terra. Biglino ha espresso le sue teorie anche in vari saggi che trovate pure in Internet, e per quanto riguarda l'editoria pare che fino ad oggi abbia venduto oltre 60.000 copie dei libri che ho citato. Egli non si risparmia in conferenze, in giro per l'Italia, sempre affollatissime, gran parte delle quali trovate registrate su YouTube. Anche l'incontro di Milano da me organizzato al Valentino Vintage, il 30 marzo di quest'anno, è stato registrato in alcune sequenze che ho intitolato secondo l'argomento di volta in volta trattato (http://www.candide.it/wpcontent/uploads/2015/04/Resoconto-galleria-fotografica-e-video-30.-3.2015.pdf). Nella mia intervista successiva, che vi ho portato in alcuni stampati (http://www.candide.it/wpcontent/uploads/2015/09/Candìde-intervista-Mauro-Biglino.pdf), Mauro Biglino chiarisce molte cose del proprio metodo di indagine e di lettura della Bibbia, neutrale rispetto ad ogni ideologia e dogmatismo religioso. Rendiamoci conto che si tratta di un libro storico di carattere epico importantissimo, perché ci dà informazioni sul nostro passato e sulla nascita dell'homo sapiens. Ma per quanto importante non è sacro, non si occupa mai di "Dio", anche perché non esistono, nella lingua ebraica antica, i termini "creazione", "dio", "eternità", "spirituale", vale a dire i termini essenziali della teologia. Quando siete in Internet non dimenticate, per capirne il pensiero, di guardare l'intervista che trovate su YouTube dal titolo "Intervista a Mauro Biglino", perché ne è un'efficace ed esauriente sintesi. In questo primo libro, dunque, si pongono le basi di ciò che verrà più diffusamente trattato nell'ultimo libro "La Bibbia non parla di Dio", anzi ora penultimo, essendo appena uscito "L'invenzione di Dio", della Uno Editori, sempre di gradevole e agile lettura. Dicevo che la tesi di Biglino, della creazione della specie umana tramite l'eugenetica sugli ominidi terrestri da parte degli Elohim - che ha chiare rispondenze nelle bibbie ebraiche e nel Talmud, in cui si parla di ingegneria genetica - sarà sviluppata nella presentazione parallela e speculare di decine di passi biblici e omerici, e di documenti scientifici prodotti da biologi e genetisti a sostegno di questa ipotesi che sconvolge la storia che ci viene insegnata. Si va oltre quindi il lavoro di Zecharia Sitchin sulle scritture sumere e accadiche, anche queste chiara testimonianza dei visitatori Annunaki che crearono e istruirono la specie umana. Quello che non è stato ancora occultato dalla storia ufficiale, come sappiamo, sono le inspiegabili conoscenze astronomiche dei sumeri, che ora possiamo finalmente spiegarci. 1 Tornando alla Bibbia, chi legge l'Antico Testamento con la mente disincantata e vi si avvicina con l'atteggiamento sereno che avrebbe verso qualsiasi libro scritto dall'umanità - come dice Biglino - non ha alcuna difficoltà a cogliere l'evidenza dei fatti. Il libro che oggi viene presentato i questa sede - dedicata al grandissimo pensatore e filosofo Giordano Bruno - è il risultato di anni di studio, pubblicazioni e conferenze. Siamo vittime di un grande inganno? Ci hanno raccontato una storia non vera? La storia dell'umanità è da riscrivere? Queste sono le prime tre fondamentali domande che ci vengono spontanee leggendo Biglino. Dio come concetto e come parola, la "divinità" spiritualmente intesa, non è presente nell'antico testamento, nella Bibbia non c'è Dio e non c'è culto rivolto a Dio. La parola non esiste nei testi delle bibbie originali scritte in ebraico masoretico. Intanto leggendo questo libro si chiariscono già alcune cose fondamentali, vale a dire che: - abbiamo solo una delle bibbie possibili; - non sappiamo nulla su chi e quando l'ha scritta; - ci è stata nascosta la vera natura dell'Albero della Vita; - noi siamo degli OGM; - "Dio", o meglio Jahwè, si stanca, si sporca e ha fame; - 11 libri Biblici sono ufficialmente scomparsi; - la creazione dell'uomo intesa come atto divino è falsa; - il Peccato Originale è solo una favola; - Il "Dio biblico" non era il padre di Gesù. Un'analisi insomma che parte dal primo versetto della Genesi per arrivare all'inganno finale: da Adamo a Gesù... (ma con Gesù Cristo ci si addentra nel Nuovo Testamento, che è materia di indagine di altri storici e scrittori, come Giancarlo Tranfo, il cui libro La croce di spine ho presentato qui a Milano al Valentino Vintage dopo Biglino, e dei suoi predecessori come il nostro da poco scomparso Luigi Cascioli e ancor prima come l'avvocato e storico svizzero Emilio Bossi). Ora, è ormai chiaro a tutti che quanto riportato nella Bibbia è un insieme di leggende e di fatti veri, di storia mitica e storia reale, che le "immani tragedie" raccontate, ordinate da un "Dio" che appare come, come dice l'Autore, "un violento, un malvagio, un vero macellaio genocida... un vero criminale assassino e privo di ogni principio morale", non possono certamente essere ricondotte ad un'idea di Dio rispettosa dello stesso concetto. Eppure i credenti che si basano sul culto biblico, e tra loro i cristiani, o non leggono la Bibbia facendo finta di conoscerla (magari tramite il catechismo della parrocchia, falsificazione della falsificazione), oppure sono degli ignoranti incoscienti. Se poi pensiamo alle gerarchie ecclesiali e ai Gesuiti in particolare, possiamo parlare tranquillamente di malafede, perché costoro ignoranti non sono. Eppure tale testo viene preso a riferimento, ancora nelle corti degli Stati Uniti d'America, quale base per i giuramenti solenni di chi deve deporre come teste. Sorge allora spontanea la domanda: "Se voi foste chiamati a deporre in tribunale, o in altro consesso austero, giurereste 2 tenendo in mano un romanzaccio "splatter"? Magari pieno di nefandezze, crudeltà, indicibili sofferenze inflitte a poveri innocenti, oscenità degne della peggiore pornografia, incesti, abusi di ogni sorta, il tutto costruito con ben poca logica e quasi inesistente raziocinio, zeppo di incongruenze, assurdità, nonsensi e contraddizioni? Sono sicuro di no. Eppure, per secoli, questo è stato fatto come se fosse la cosa più normale al mondo, anzi, persino con estrema solennità. E c'è gente che lo fa ancora oggi", come dice il saggista Silvano Fuso nella prefazione del recente libro dal titolo Gli insegnamenti morali della Bibbia che non ti hanno fatto conoscere, di Roberto Renzetti, recentemente recensito dal qui presente scrittore e storico delle religioni Pierino Marazzani. Ciò che mi sento di dire in questa sede, per concludere, e che non ho mai detto nelle precedenti presentazioni di Biglino perché è una convinzione che ho maturato solo ora, è che le tre religioni di origine semita, ossia ebraismo, cristianesimo e islam, sono i tre volti di un'unica opera. Ciò che Biglino dice a proposito del decalogo veterotestamentario è presente in forma diversa nello stesso islam, che ha soltanto estremizzato un "elohim" fino a farne un ossessione monoteistica, dove Dio ha un volto tanto clemente quanto dittatoriale. In mezzo a questi elohim legalizzatori sta il cristianesimo, come a costituire il paradigma intermedio, ma sempre legato al principio rituale del sacrificio umano che riguarda tutti e tre. Di sacrifici umani infatti è fatto il mondo semita e, benché il semitismo non sia l'unico ad averli nel proprio codice genetico, è certo quanto questi, a cominciare dall'Olocausto, determinino e influenzino la storia degli ultimi millenni. Il recente passato nazista e il fondamentalismo islamico terrorista attuale inducono cautela e timore, e pochissimi in occidente hanno voglia ed interesse a trattare la questione culturalmente. Ma la questione ci tocca e continuare a ignorarla è solo una maniera da vittime sacrificali che ripete ancora una volta uno scenario psicologico tipico semita. Forse dietro questo semitismo che ci riguarda tutti, che riguarda i semiti come gli antisemiti, poiché l'Occidente per via del cristianesimo è culturalmente semitizzato, c'è il conflitto che portiamo in noi stessi e viviamo quotidianamente. Un conflitto che pare quasi impossibile risolvere essendo gli stessi antisemiti semitizzati. Amen. Grazie per l'attenzione. Giovanni FF Bonomo 3