Missione Cattolica Italiana · 16 rue Orient-Ville · 1005 Lausanne · 44o anno · No 3 · Maggio-Giugno 2007 · JAB 1000 Lausanne 1 Inno alla vita Famiglia scalabriniana: nuovo superiore generale Lo scorso 2 febbraio, il XIII Capitolo generale della Congregazione scalabriniana ha eletto il 16° Superiore generale della Congregazione: padre Sergio Olivo Geremia, nato nel 1944 nel Rio Grande do Sul e già superiore della Provincia di San Pietro (Brasile-Paraguay). Inviamo a padre Sergio Olivo gli auguri del Messaggero e di tutta la Comunità Italiana legata alla Missione Cattolica di Lausanne e Renens che ancora ringraziano per l’ottimo servizio che per circa un secolo i Reverendi Padri Scalabriniani (come non ricordare e rimpiangere i beneamati padri Silvano, Enzo e Sandro!) hanno reso agli Italiani qui emigrati. Felicitazioni per un profiquo e generoso servizio agli immigrati di tutto il mondo ... nello stile del Fondatore, Giovanni Battista Scalabrini, Padre dei Migranti. (L. A.) S.E. Mons. Angelo Bagnasco: nuovo presidente CEI Il Santo Padre ha accolto la rinuncia, per raggiunti limiti di età, presentata dall’Em. mo Card. Camillo Ruini all’incarico di Presidente della Conferenza Episcopale Italiana ed ha nominato Presidente della medesima Conferenza Episcopale Italiana S.E. Mons. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova. Nato a Pontevico (BS), Diocesi di Brescia, il 14 gennaio 1943, da genitori sfollati per la guerra. Il papà, Alfredo, lavorava in una fabbrica di pasticceria; la mamma, Rosa, casalinga. Ha una sorella maggiore, Anna. La famiglia è rientrata quasi subito a Genova e il figlio ha frequentato il Ginnasio ed il Liceo Classico presso il Seminario Arcivescovile di Genova. Il 29 giugno 1966 è stato ordinato sacerdote. Si è laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Genova nel 1979. Vicario parrocchiale dal 1966 al 1985 nella Parrocchia di “S. Pietro e S. Teresa del Bambino Gesù” in Genova. Dal 1986 al 1995 ne è Aiuto Pastorale con compiti Diocesani. Dal 1980 al 1998 docente di Metafisica e Ateismo contemporaneo presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione Parallela di Genova. Dal 1975 al 1984 docente di italiano nel Liceo Classico del Seminario. Dal 1980 al 1995 è Assistente Diocesano della F.U.C.I (Federazione Universitari Cattolici Italiani). Dal 1985 al 1996 è Direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi e della Liguria, nonché Delegato Regionale per la Pastorale della Scuola. Dal 1986 al 1994 Preside e Docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Genova, con competenza per tutta la Regione Ecclesiastica Ligure. Dal 1990 al 1996 è Direttore dell’Ufficio “Educazione” con il compito di formazione degli insegnanti di religione. Dal 1993 al 1996 è Direttore dell’Opera Diocesana “Apostolato Liturgico”. Dal 1995 al 1997 è Vicario Episcopale e Direttore Spirituale del Seminario Arcivescovile di Genova. Il 3 gennaio 1998 è nominato Vescovo di Pesaro e l’11 marzo 2000 Arcivescovo Metropolita. Dal 2001 è Presidente del Consiglio di Amministrazione del quotidiano “Avvenire”. Dal 2002 al 2005 è Segretario della Commissione Episcopale della C.E. I. per l’Educazione, la Scuola e l’Università. Nel 2003, il 20 giugno, è nominato Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia. Dal 2005 è Segretario della Commissione Episcopale della C.E.I. per la Cultura e le Comunicazioni Sociali. Il 29 agosto 2006 è nominato Arcivescovo Metropolita di Genova; ha preso possesso dell’Arcidiocesi nella S. Messa celebrata nella Cattedrale di San Lorenzo il 24 settembre 2006. Il 26 settembre 2006 è stato eletto Presidente della Conferenza Episcopale Ligure. MISSIONE CATTOLICA ITALIANA Sede centrale: Rue Orient-Ville 16 CH-1005 Lausanne Tel. 021 351 22 90 Fax 021 351 22 91 Ccp 10-10240-8 MISSIONARI Don Luigi Agazzi Don Lorenzo Flori SEGRETARIATO LOSANNA Giorgio Lecci, tel. 021 351 22 90 Aperto da martedì a giovedì 8.30-12.00 / 14.00-18.30 SEGRETARIATO RENENS Rosa Tomaselli Carbonara Av. 14-Avri 34 · 1020 Renens tel. 021 634 24 21 Aperto: lunedì 9.00 - 11.15 13.30 - 17.00 martedi-venerdi: 9.00 - 11.15 MESSE IN ITALIANO ·Losanna St-Rédempteur Sabato ore 18.30 Domenica ore 9.45 Nôtre-Dame au Valentin Domenica ore 12.00 Settimanali St-Rédempteur martedi, giovedi e venerdì: ore 18.30, mercoledì: ore 9.00 · Renens: Domenica: ore 10.30 Settimana al Foyer: ore 7.40 BATTESIMI Una volta al mese (4a domenica) alternando le chiese di Losanna e Renens. Annunciarsi almeno due mesi prima. CATECHESI Responsabile: Rosa Tomaselli Carbonara MCI Renens 021 634 24 21 Marilena Gorgoni MCI Losanna 021 351 22 90 privato tel. 021 323 71 77 CORSI PER FIDANZATI · Febbraio · Maggio · Novembre. Iscriversi per tempo. Viene inviato agli abbonati; un periodico controllo eliminerà chi non ha rinnovato l’abbonamento. “Non privarti del contatto con la realtà religiosa e sociale della tua comunità italiana”. 2 Abbonamento solo Fr. 20.- all’anno / ccp 10-10240-8 intestato alla Missione cattolica italiana - Losanna. Maggio-Giugno 2007 CRESIME ADULTI Iniziato corso in febbraio. ATTIVITà · Coro italiano · Gruppo Catechisti · Gruppo Famiglie · Gruppo Pro Malati · Gruppo GMG · Gruppi giovanili · Gruppo 3a Età · Gruppo Feste/Collaboratori · Consiglio parrocchiale · Consiglio pastorale EDITORIALE In questo numero 5 La scuola umiliata da ... 8 Adempimenti fiscali 11 La Madonna: madre di ... 15 Pagina sociale 16 Vita di Missione 19 In famiglia 21 I nostri defunti 22 Utile a sapersi SITO DELLA MISSIONE e POSTA ELETTRONICA www.missioni.ch/nazionale E-mail: [email protected] [email protected] [email protected] IMPRESSUM Bimestrale della Missione Cattolica Italiana di Losanna Direttore resp.: Luigi Agazzi Rue Orient-Ville 16 CH-1005 Lausanne [email protected] Tel. 021 351 22 90 · Fax 021 351 22 91 Redazione: Luigi Agazzi, Valeria Angrisani, Giorgio Brignola, Elena Damiano, Lorenzo Flori, Marilena Gorgoni, Antonietta Lecci, Giorgio Lecci, Isabella Martino, Rosa Tomaselli Carbonara Grafica: RR-Grafik Studio, Bern [email protected] Tipografia: La Buona Stampa · Pregassona Abbonamento annuo Fr. 20.ccp 10-10240-8 Dai frutti ... li riconosceranno Molti oggi ritengono che i valori cristiani siano perdenti nella nostra società e che sia inutile qualsiasi battaglia per difenderli e promuoverli; e a causa di questo si nascondono dietro la solita espressione “... Ormai siamo minoranza”. A quanti la pensano così credo sia bene far notare com’è vero il contrario e come esistano elementi positivi per cui vale la pena di continuare a lottare e ad impegnarsi. Ad esempio nelle settimane scorse in Cina il Partito Comunista Cinese ha infranto il tabù della proprietà privata, riconoscendola, anzi impegnandosi a proteggerla. Quello della proprietà privata è un diritto essenziale della persona umana affermato da sempre dalla dottrina sociale della Chiesa. Questo significa che le idee giuste alla fine, vincono. Altro fatto che ci invita a riflettere: nei giorni scorsi l’Indipendent, quotidiano della sinistra inglese, da tempo propugnatore della liberalizzazione delle droghe leggere, fa clamorosamente marcia indetro e titola: “Cannabis, ci scusiamo”. In quanto l’analisi delle statistiche hanno evidenziato che i giovani del Regno Unito in cura per disintossicarsi dalla cannabis in 10 anni sono passati da 1.600 a ben 22.000! Nota dolente, da noi in Italia il Ministro Livia Turco si batte per depenalizzare a tutti i costi il “fumo” che pure l’Indipendent ha definito “grave errore”. Anche stavolta possiamo dire che la Chiesa aveva ragione! Per continuare pensiamo alla Famiglia: sempre da un rapporto inglese si evince che “gravi sono i danni provocati dalla dissoluzione della famiglia”. È su questo tema che la Chiesa è contestata (probabilmente, fra qualche anno, qualche altro giornale troverà il coraggio di riconoscere l’errore e ... chiedere scusa!) La “Nota dei Vescovi”‚ a riguardo della Famiglia fondata sul matrimonio ha spinto i così detti “laici” a gridare all’ingerenza, alla lotta tra Chiesa e Stato, alla fine del dialogo tra i cattolici e i laici. Ci domandiamo: perché qualsiasi intervento della Chiesa, non in linea con il “pensiero unico” suscita subito pesanti reazioni? Sembra che le si voglia chiudere la bocca. Ma dove siamo? In uno Stato democratico o in una moderna dittatura di pensiero? “La famiglia - dice la Nota - è una risorsa insostituibile, tutelata dalla stessa Costituzione Italiana. È quindi interesse della società e dello Stato che la famiglia sia solida e cresca nel modo più equilibrato possibile”. Per questo i Vescovi ritengono “la legittimazione delle unioni di fatto inaccettabile sul piano di principio, pericolosa sul piano sociale ed educativo”. Ora i Dico, puntano al riconoscimento delle unioni di fatto; che hanno un profilo essenzialmente privato e non necessitano di un riconoscimento pubblico; è sufficiente l’applicazione del Codice civile per gli opportuni interventi a favore di queste situazioni. A Roma il 12 maggio si è tenuto il Family day: un’imponente manifestazione di tutti i cattolici - e tanti laici - che vogliono difendere i valori della famiglia. L’abbiamo visto! Anche in questo caso qualche “ben pensante” ha detto che i cattolici hanno tentato di “intromettersi” nelle scelte dello Stato. Ma allora questi “cattolici” dov’è che possono esprimere le loro scelte? Dove possono vivere i valori in cui credono? È proprio vero, già al tempo di Gesù si era capito che “dai frutti” ... si riconosce se l’albero è buono! Maggio-Giugno 2007 3 ITALIA Tra razzismo e malafede Si sottovalutano le minacce dei fondamentalisti islamici ... ma in compenso si critica la Chiesa! Recentemente alcuni fatti successi, la dicono lunga sulla malafede e incoerenza dei nostri Governanti Italiani (e sostenitori). Ad esempio si è registrato grande silenzio dopo i filmati trasmessi da Santoro nel programma “Annozero” (22/03/2007), dando al contrario enorme risalto alle “violente” reazioni seguite all’invito rivolto ai politici cattolici da Mons. Bagnasco (presidente CEI), a non votare la legge sui “Dico” (quella che riconosce legalmente le “coppie di fatto” anche omosessuali). Alcuni esempi Vergognosa la reazione della sinistra all’appello della Chiesa ad essere - anche in Parlamento - coerenti con la propria fede: ad es. il Manifesto, apostrofava “Talebani” una foto di porporati; e il quotidiano Liberazione intitolava un’analoga fotografia con l’assurdo “Credere, obbedire, combattere, i Vescovi Italiani si mettono il fez”. A Genova sul portone di una Chiesa è apparsa la scritta “Bagnasco, vergogna!” mentre alcuni facinorosi hanno diffuso manifesti che invitavano “a fucilare il Papa”. E il nostro Ministro degli Interni - si associa naturalmente a questa bagarre - esprimendo “il timore” che, se le Gerarchie Ecclesiastiche continuano così, “l’Italia rischia d’islamizzarsi”, cioè diventare “società teocratica”. È incomprensibile la reazione di politici e giornalisti che strepitano contro “l’ingerenza della Chiesa nello Stato laico”, ma che invece, con leggerezza, a mo’ di paladini dei diritti umani e della libertà di opinione (solo di alcuni!), trascurano la pericolosità della propaganda di odio registrata ad esempio in due moschee torinesi, e che al più suggeriscono rimedi solo apparenti. Quale reazione? 4 Stupisce che (Corriere della Sera) solo il musulmano Magdi Allam ritenga d’intervenire, augurandosi che, a guardare in faccia la realtà, sia “chi ha incarichi di responsabilità e nel governo, i politici che sono preposti a legiferare, i magistrati a cui spetta far rispettare la legge e le forze di sicurezza che tutelano Maggio-Giugno 2007 l’ordine pubblico”. In effetti la telecamera nascosta dei collaboratori di Santoro ha messo bene in evidenza il fanatismo di questi predicatori d’odio che invitano i fedeli a “non mescolarsi con gli occidentali”, a star lontani dagli “infedeli” cristiani ed ebrei, a non indulgere a “nessun compromesso con gli atei, si uccidono e basta”, a “offrire appoggi ad Al Qaeda”, a non integrarsi, a non far proprie le leggi del Paese che li ospita. Un fanatismo che, in nome del Corano, non rifugge dall’apologia del maschilismo e della violenza alle donne, “esseri senza anima che devono essere sottomesse ed ubbidienti”. ... Stupisce anche l’assenza della reazione delle femministe che, negli anni Sessanta e poi, agitarono le piazze italiane reclamando i diritti eguali, la dignità del loro corpo, un senso nuovo e più alto per la loro vita ... Rimedi o palliativi? Mi sbaglio o esiste un ministro di nome Barbara Pollastrini, incaricata di vegliare sulle pari opportunità, che forse dovrebbe trovare il tempo di dire qualcosa su tutto ciò, ... oltre che sui Dico? In compenso, ha accolto l’infelice soluzione (ideata da Amato) per far fronte a tale aberrazione: ipotizzare l’istituzione di una “licenza” per diventare Imam, accordata da “interlocutori islamici”, ad esempio quelli della Consulta istituita dal Viminale. Peccato che in essa sia presente, con arroganza e prepotenza, anche l’Ucoii, l’Unione dei musulmani che opta per un Islam fondamentalista. (...) Ma non ritiene opportuno, (come fece nel 2005 il Ministro Pisanu), di espellere i due imam oltranzisti. (...) In compenso s’incrementa giorno dopo giorno negli Italiani, quella specie di rifiuto del “diverso” che sa molto di razzismo. Lo testimonia ad esempio la trasmissione televisiva “Stato di paura”, girata a Padova dove un’ordinanza del Sindaco ha fatto sorgere un muro separatorio tra il “ghetto” dei musulmani e le abitazioni dei locali, per tutelarsi dallo spaccio di droga, dai furti e dalla prostituzione di cui vivono gli stranieri, una specie di ronda notturna. Intervistati a più riprese, esprimevano tutti sentimenti di notevole ostilità nei confronti degli immigrati (...). Reazioni ostili comprensibili, forse, ma certo non accettabili che la politica permissiva dell’attuale maggioranza incrementa concedendo, (proposta Amato) la cittadinanza e il voto, dopo solo 5 anni di permanenza in Italia. Alcune considerazioni Il sottovalutato decremento della nostra natalità “tanto sarà mitigato dai figli degli immigrati (Ministro Ferrero)”, unito ai permessi di soggiorno elevati ad oltre 500.000 annui (come ha fatto Prodi); la proposta di definire “Resistenza” il “terrorismo islamico” insieme (come vuole l’estrema sinistra) all’abolizione dei Centri di raccolta; e l’offerta ai musulmani nel nostro Paese, del triste spettacolo delle oscenità, del nudismo, del rifiuto dei valori morali, dell’oltraggio al nostro Dio e alla Chiesa (che si propaga grazie all’ignoranza religiosa di un popolo che si definisce Cristiano ma il cui 48,2% non sa che ad insegnarci il Padre Nostro è stato Gesù; il 59,2% non conosce gli evangelisti; e il 43,1% il significato di Trinità - da un’indagine del Giornale su 600 Italiani battezzati e maggiorenni), tutto questo contribuisce fortemente non solo ad annullare l’identità del nostro Paese, ma rischia anche di farci combattere contro i “talebani” non in Afghanistan ... ma in Italia. Egidio Todeschini Scuola e cultura La scuola umiliata da bullismo ed ignoranza Crescono i casi di aggressività dei giovani ma anche la loro mancanza di cultura. Un fenomeno che non risparmia neppure i docenti. Se penso ai giovani, mi affliggo. Mi preoccupano la loro attitudine comportamentale e lo scarso patrimonio culturale con il quale si apprestano ad affrontare la vita. I casi di “bullismo” giovanile si sprecano, e danno l’immagine di una gioventù che non sa più cosa significhi pudore, rispetto degli altri, dignità, libertà di opinione, disciplina; che ubbidisce solo alle regole della prepotenza, della tracotanza e dell’esibizionismo; che crede di avere diritto a tutto, dal cellulare in classe agli ultimi dettami della moda. Per fortuna, il fenomeno non riguarda tutti i ragazzi di oggi, ma, le statistiche dicono che aumentano gli studenti ribelli, ineducati, litigiosi, non rispettosi degli orari, protagonisti di episodi di violenza, contro persone o cose, e di teppismo sessuale. Atteggiamenti che nell’81% dei casi essi stessi attribuiscono alla voglia di “dimostrare il proprio coraggio”, o “per sentirsi grandi”. Quale modello di scuola? Forse ha ragione il diciottenne studente napoletano che, con rab- bia, scrive ai giornali per chiedere: “Perché parlate solo di questa ‘non scuola‘ fatta di bullismo e vandalismo che finisce su You Tube? Perché non parlate quasi mai di quella ‘vera‘, della “scuola che c’è”, dei ragazzi che si danno da fare, che scrivono sui forum?”. Purtroppo, se leggiamo le lettere che inviano ai diversi “forum” rintracciabili su Internet o, semplicemente, a sentirli quando partecipano a qualche quiz televisivo, ci si rende conto che non conoscono (o non applicano) le più elementari regole di grammatica ed ortografia, e mancano pure delle più basilari nozioni di letteratura, di arte, di religione, di storia. Perfino di quella attuale! D’accordo, non possiamo generalizzare neppure in fatto d’istruzione: certo, l’Italia ha sempre meno giovani “ricercatori” (3 su mille occupati), ed è ultima in graduatoria, dopo Portogallo, Grecia e Paesi dell’Est; ma è vero anche che, se hanno la fortuna di andare all’estero, i novelli scienziati risultano essere tra i più produttivi al mondo, secondi solo agli Svizzeri (dall’Annuario Scienza e Società del 2007). Resta il fatto, che l’ignoranza generale sia in continuo aumento e che “né il centro destra ... né il centro sinistra ... sappiano dove mettere le mani e si limitino a trattare la scuola come un grande magazzino in cui impilare studenti, insegnanti, presidi e bidelli!” (Prof. Tiziano Tussi, da il Manifesto). La Riforma Moratti qualcosa aveva innovato, ma (...) “Visto che si alza l’età dell’obbligo portandola a 16 anni, la scuola deve fare tutti gli sforzi possibili per tirar fuori il meglio dagli alunni. Anche da quelli più zucconi”. Il tutto per ottenere, con la diminuzione della permanenza media, a scuola, degli alunni, “la riduzione della spesa per il personale”. Insomma, “meno ripetenti significa meno classi, meno professori, meno bidelli”. Già anni fa Francesco Alberoni aveva rilevato che a scuola “non si insegna più a studiare. Le scuole media e superiore danno sempre meno una formazione di base. È prevalsa una pedagogia che ... ha frantumato il sapere e il pensiero, ha rinunciato ad insegnare ... il ragionamento sistematico. Spesso non vi s’impara nemmeno la matematica, l’italiano e la storia”. (...) A volte c’è degrado anche nei docenti, e a volte c’è scarsa cultura pure negli insegnanti, perché “figli” del ‘68, quando vigeva il “6 politico” ed il “tutti promossi”, o perché, giovanissimi, risentono dell’attuale carenza didattica. C’è spesso, nella scuola, troppa ideologia, che non aiuta a rispettare chi la pensa diversamente. C’è soprattutto (Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia), “la disintegrazione del sistema educativo in quanto la scuola intesa come ‘luogo di trasmissione di valori‘ culturali e di norme di vita non esiste più! Nella scuola italiana è andato distrutto il principio, il valore, e la pratica dell’autorità: e, ora, solo il parlarne desta nelle sue aule vergogna e paura”. Quale riforma? Tocca alle Istituzioni rimettere in sesto il sistema scolastico, per ridare alla cultura il suo ruolo formativo, aiutare i giovani a vincere la frustrazione e l’emulazione dalle quali nasce l’aggressività. Qualcosa si fa, infatti. Ma spetta a tutti noi comprendere che il bullismo e il disordine che si sviluppa nella scuola è il frutto di quanto si è distrutto nella famiglia e nella società, quei valori etici e cristiani che dobbiamo cercare di far rinascere. Egidio Todeschini Maggio-Giugno 2007 5 Assurance et Système social suisse Votre conseiller D’Attoli Antonio Mobile 079 212 39 12 [email protected] ASSURANCES & DIVERS CONSEILS Ch. du Closalet 12 · case postale 230 · 1023 Crissier 1 Tél. 0800 800 634 · Fax 021 634 80 38 Assurance véhicules E-mail: [email protected] · www.adconseils.ch Déclaration d’Impôts Assurances vie et maladie Hypothèque Ch. des Diablerets 7 - 1012 LAUSANNE 6 Maggio-Giugno 2007 Haute Coiffure • Création • Dames QUI DA NOI Diminuisce l’emigrazione italiana in Svizzera: i dati dell’ufficio federale di statistica Nel 2° trimestre 2006 risiedevano in Svizzera 850 mila persone occupate di nazionalità straniera con permesso di soggiorno o di domicilio, ciò che rappresenta un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente. Di questi 163 mila erano italiani, un dato che, pur diminuito del 3,2% rispetto all’anno scorso, fa dei nostri connazionali il gruppo straniero più numeroso impegnato nella Confederazione per motivi di lavoro. Gli italiani, infatti, sono il 19,2% del totale; al secondo posto pari merito tra tedeschi e portoghesi (12,1%), al terzo spagnoli e greci (6,2%), al quarto i francesi (5%) e infine gli austriaci (2,3%). Le altre fette della torta si dividono tra i lavoratori provenienti dai Paesi ovest dei Balcani (18,7%) e da tutti gli altri (24,4%). Secondo i dati diffusi dall’Ufficio federale di statistica, in Svizzera c’è ormai un’immigrazione di stranieri ben qualificati, cioè con un buon livello culturale e di formazione che consente loro di occupare posti di responsabilità e dirigenza. Rispetto al 2005, il numero delle persone occupate straniere nella confederazione elvetica è aumentato di 20 mila persone (+2,4%). Si tratta, commentano dall’UFS, del massimo incremento da cinque anni: una persona su cinque tra gli occupati complessivi con una residenza stabile in Svizzera era di nazionalità straniera. Ad essi vanno aggiunti 255 mila occupati tra frontalieri, dimoranti temporanei e persone nel processo d’asilo (+11 mila ossia +4,7% rispetto al 2005). Il numero delle persone occupate di nazionalità svizzera è pure cresciuto notevolmente (+57 mila, ossia +1,8%), sebbene in termini relativi più debolmente che tra la popolazione di nazionalità straniera. Notevolmente migliorato il livello di formazione dei nuovi arrivati: due terzi (66%) delle persone attive straniere oltre i 25 anni (occupate e inoccupate) e il 90% di quelle di nazionalità svizzera (nati svizzeri: 91%, naturalizzati: 83%) hanno concluso una formazione di grado secondario II o terziario. Tra i vari gruppi si osservano tuttavia grandi differenze secondo il Paese di provenienza: tra gli europei settentrionali e occidentali la quota di attivi qualificati è di gran lunga superiore alla media (94%), mentre è solo circa la metà la quota degli attivi provenienti dall’Europa meridionale (53%) e dai Paesi occidentali dei Balcani (48%) che hanno terminato una formazione post obbligatoria. Tra i portoghesi la corrispondente proporzione è particolarmente bassa (28%). Per quanto riguarda l’Italia in particolare, dei 163 mila, 107 mila sono uomini e 56 mila donne, la maggior parte ha un’età compresa tra i 25 e i 39 anni ed è occupata a tempo pieno. Del totale, 26 mila sono dipendenti membri della direzione, altri 23 mila hanno funzione dirigente. Quanto al settore d’impiego, gli italiani lavorano soprattutto nel terziario (104 mila). Carmine Frandina 7 Maggio-Giugno 2007 QUI DA NOI Italiani residenti in Svizzera Italia: adempimenti fiscali 2007 I proprietari di beni immobili (FABBRICATI e/o TERRENI) siti sul territorio italiano sono tenuti ogni anno a versare l’IRPEF allo stato italiano e l’ICI al comune nel quale è ubicato il fabbricato o il terreno. 8 Documenti indispensabili per la dichiarazione IRPEF e il calcolo dell’ICI: 1.Codice fiscale (cartellino verde rilasciato dall’ufficio distrettuale delle imposte dirette). 2.Certificato catastale (rilasciato dall’ufficio tecnico erariale competente) o qualsiasi altro documento sul quale siano indicati i dati catastali necessaria alla compilazione (dichiarazione fiscale dell’anno precedente). IRPEF (Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche). Salvo proroghe dell’ultima ora! La dichiarazione, ossia il Modello Unico dovrà essere presentata entro il 31 luglio 2007. Il contribuente versa nell’anno in corso in riferimento ai redditi posseduti nell’anno precedente; quindi nel 2007 si versa per i redditi posseduti nel 2006. Se i redditi prodotti nel 2006, derivanti da immobili, non superano complessivamente Euro 3.000, il contribuente è esonerato dalla presentazione del Modello Unico. Al di sotto di Euro 12 nessuna imposta è dovuta. Scadenze per il versamento dell’IRPEF: il saldo 2006 e il primo acconto 2007, se ricorre, vanno effettuati entro il 16 luglio 2007. Se l’imposta viene versata dopo il 16 luglio, ma al massimo entro il 15 agosto 2007, il contribuente dovrà pagare una maggiorazione del 3,75% dell’importo dovuto più il 2,5% annuo di interessi, se versata a partire dal 16 agosto dovrà pagare una sanzione del 6% più i relativi interessi. Il secondo acconto 2007 è da versare entro il 30 novembre 2007. Modalità di pagamento degli acconti IRPEF: se il rigo differenza del prospetto di liquidazione del Modello UNICO-/2007 (RN23) è inferiore a Euro 52 non si deve alcun acconto, se superiore o uguale a Euro 52 e fino a Euro 262 scatterà l’obbligo di un unico acconto da versare entro il 30 novembre 2007 pari al 99% del rigo stesso. Infine nei casi in cui la riga differenza risultasse superiore a Euro 262, il contribuente dovrà effettuare il pagamento come segue: Maggio-Giugno 2007 · entro il 16 luglio 2007 prima rata di acconto 2007 (pari al 40% del 99% del rigo differenza) · entro il 30 novembre 2007 seconda rata di acconto 2007 (pari al rimanente 60%). Deduzione IRPEF per la casa di abitazione. I residenti all’estero non possono usufruire della deduzione per l’abitazione principale, in quanto concessa esclusivamente ai contribuenti residenti in Italia. Fasce di reddito e aliquote IRPEF: fino a Euro 26.000 di reddito, la stragrande maggioranza dei casi che ci riguardano, l’aliquota IRPEF è del 23%, alla quale bisogna aggiungere: a)una addizionale regionale che varia a seconda di quanto stabilito dalle singole Regioni con un minimo dello 0,9%; b)una addizionale comunale, prelevata tuttavia soltanto per i comuni che ne hanno deliberato l’applicazione e che va da un minimo dello 0,2% ad un massimo dello 0,5%. Le altre fasce di reddito IRPEF e aliquote corrispondenti sono le seguenti: · da Euro 26.001 a 33.500 il 33% · da Euro 33.501 a 100.000 il 39% · oltre Euro 100.000 il 43% Scelta dell’8 per mille. Ricordiamo che il contribuente può devolvere l’8 per mille dell’imposta dovuta, allo stato o ad una delle istituzioni religiose menzionate sul Modello Unico, per scopi umanitari e/o sociali. Per operare la propria scelta il contribuente dovrà firmare nella casella corrispondente all’istituzione alla quale intende devolvere l’8 per mille. Se il contribuente non esprime la propria preferenza la quota sarà divisa tra tutte le istituzioni menzionate sulla dichiarazione, proporzionalmente alle scelte effettuate dai contribuenti. I.C.I. (Imposta Comunale sugli Immobili). I residenti all’estero possono effettuare il pagamento dell’imposta in soluzione unica entro il 16 dicembre 2007 (con gli interessi annui del 2,5%). L’ICI si paga sugli immobili posseduti nell‚anno in corso e viene pagata nello stesso anno in cui è maturata; nel 2007 si pagherà l’ICI per gli immobili posseduti nel 2007. Detrazioni per la prima casa. Contrariamente a quanto avviene per l’IRPEF, ai residenti all’estero è concessa la detrazione per l’abitazione principale intendendosi per abitazione principale quella che produce il reddito più alto a condizione che non sia data in locazione, a partire da Euro 103.29. Aliquota per il calcolo dell’ICI. Attraverso le Delibere i Comuni definiscono annualmente le aliquote ICI da applicare (quest’anno possono farlo entro il 30 aprile), i consigli comunali attraverso il regolamento, possono determinare ulteriori sgravi o maggiori imposizioni. I comuni possono per esempio decidere l’applicazione di aliquote differenziate per la prima casa, i terreni, le aree edificabili ecc... Presentazione della dichiarazione ICI. Va presentata in caso di acquisto o vendita del bene immobile o del terreno, o in caso di variazioni. (Es: variazione della quota di possesso in seguito di eredità o compravendita di quote, variazione di utilizzo da abitazione principale ad altro uso ecc..). Chi possiede case e terreni in Italia è tenuto a presentare la dichiarazione fiscale. (C.F.) ECUMENISMO gravi difficoltà esistenti tra le due Chiese ancora non sono state superate. Di questo se n’è reso conto anche Benedetto XVI, il quale tuttavia incoraggia alla speranza e alla forza redentrice della Passione e Risurrezione di Cristo. La visita al Papa di Sua Beatitudine Christodoulos Da Benedetto XVI una forte apertura al dialogo ecumenico Incoraggante ripresa del dialogo tra cattolici e ortodossi. L’emozione suscitata nel mondo intero per la morte di Giovanni Paolo II e l’elezione di Benedetto XVI, hanno riacceso il fuoco ecumenico e la nostalgia per l’Unità dei Cristiani. Inizialmente gli Ortodossi provavano reticenze riguardo l’elezione di Joseph Ratzinger dovute a pregiudizi, poi le sue affermazioni che il Dialogo Ecumenico avrebbe costituito uno dei suoi impegni primari, hanno prodotto un cambiamento positivo dovuto al suo prestigio di teologo e dichiarata simpatia verso la tradizione spirituale e teologica orientale. Tutto ciò ha portato a tre importanti avvenimenti che hanno creato nel mondo Ortodosso, e specialmente in Grecia, (...) una grande simpatia verso il nuovo Pontefice e una maggiore apertura verso l’Ecumenismo. Il dialogo tra Cattolici e Ortodossi era incominciato venticinque anni fa, ma nel frattempo il mondo era cambiato: la caduta del comunismo, il fenomeno del terrorismo e del fondamentalismo islamico, il secolarismo che conquista sempre di più la nostra società ... tutto ciò ha fatto prendere coscienza ad entrambe le Chiese che l’Unità dei Cristiani oggi è più necessaria che mai. La ripresa del dialogo ufficiale Recentemente si è tenuta a Belgrado la IX sessione plenaria della Commissione mista internazionale per il dialogo ecumenico fra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa. Positivo il fatto che in questo incontro, per la prima volta, tutte le Chiese Ortodosse erano presenti. Nonostante qualche momento di tensione, l’importante è che ci siamo incontrati, abbiamo vissuto insieme fraternamente per una settimana e abbiamo discusso i nostri comuni problemi senza che l’uno abbia accusato l’altro di eresia. L’incontro di Benedetto XVI con il Patriarca Ecumenico Mai una visita papale era stata seguita qui in Grecia con tanto interesse come è stata seguita quella di Benedetto XVI al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli (28/11-l/122006). Tutti i movimenti del Papa, anche le celebrazioni Eucaristiche Cattoliche, sono stati trasmessi in diretta dalla televisione di Stato. Tutti i giornali greci, per tutta la durata della visita si sono occupati in modo esteso dell’avvenimento e in maniera molto positiva. Ciò ha contribuito a creare tra la gente un’atmosfera favorevole all’Unità tra Cattolici e Ortodossi. La gente era commossa. Una signora Ortodossa mi ha detto: “Ora non ho più paura ad entrare in una Chiesa Cattolica! Ora posso comunicarmi anche nella Chiesa Cattolica”. Ciò che ha impressionato di più gli Ortodossi greci è stato l’appoggio dato dal Papa al Patriarcato, specialmente per il suo titolo di “Ecumenico”, ossia rappresentante di tutte le Chiese Ortodosse. (...) Le Era la prima volta, dal 1830 che un suo Primate faceva una visita al Papa. La Chiesa Ortodossa greca si caratterizza per la sua ostilità all’ecumenismo. (...) Il fatto che una importante rappresentanza della Chiesa Ortodossa greca abbia fatto visita al Papa, fatto impensabile soltanto qualche tempo addietro, fa capire che alcune cose sono cambiate anche nell’Ortodossia greca. (...) Un giornalista greco ha scritto: “La visita di Christodoulos al Papa non potrà lasciare le relazioni tra le due Chiese come erano fino adesso”. Il compito dei Cattolici in Grecia Noi cattolici greci abbiamo un grande compito ecumenico da svolgere qui in Grecia, realizzare un permanente “laboratorio Ecumenico” ed un termometro attendibile per misurare il reale progresso o regresso dei contatti con i nostri fratelli Ortodossi di lingua e tradizione greca. Il vero volto dell’Ecumenismo, la Chiesa Ortodossa greca lo dimostra nei nostri confronti in molte occasioni d’incontro. Noi Vescovi Cattolici lavoriamo tra grandi difficoltà quotidiane, per creare con gli Ortodossi dei contatti a livello di Chiesa locale. Conoscendo le sensibilità dei nostri fratelli Ortodossi, e il loro modo di concepire il Cattolicesimo, nello stesso tempo cerchiamo di fare conoscere loro il “vero volto” della Chiesa Cattolica. Nonostante la riservatezza della Chiesa ufficiale Ortodossa nei confronti della Chiesa Cattolica, siamo riusciti a creare degli ottimi contatti personali con vari Metropoliti e, in alcuni casi, a realizzare significativi atti di Comunione che hanno edificato le nostre due Comunità. Il viaggio in Grecia nel 2001 del servo di Dio Giovanni Paolo II, ha contribuito a migliorare il clima nei confronti della Chiesa Cattolica in Grecia almeno da parte della gente e dei media. Mons. J. Spiteris Arcivescovo di Corfù, Zante, Cefalonia e Am.re Ap.co di Tessalonica (Grecia) Maggio-Giugno 2007 9 pu b b l i c i t à c h e ar r i v a a de s ti n a zi o n e . Per le inserzioni sul Messaggero telefonate alla Redazione 021 351 22 90 e richiedete il tariffario. Bomboniera Espace Cadeaux Ch. du Vuasset 2-4 · 1028 PRÉVERENGES 079 709 19 87 · Fax 021 802 41 77 AGENZIA DI VIAGGI Lausanne - Pl. 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Le edicole mariane, agli angoli delle strade cittadine e dei crocevia di montagna o campagna, chiamate anche “Madonnelle”; le immagini dipinte sui marciapiedi e sulle piazze dai “madonnari”, veri e propri artisti di strada che veicolano la contemplazione del sacro attraverso riproduzioni di opere d’arte o raffigurazioni personali della Madre di Gesù. E ancora, le infiorate tradizionali che sono realizzate in molte città e paesi italiani, dal nord al sud, nelle quali non manca mai un quadro dedicato alla Vergine e composto da migliaia di petali e di foglie. E poi tele o affreschi, che nelle chiese richiamano a una contemplazione simile a quella che si può sperimentare davanti a un’icona. Immagini che parlano al cuore e che favoriscono il raccoglimento, la preghiera, la meditazione. L’immagine della Madonna della Strada rappresenta per i gesuiti la memoria degli inizi; il titolo deriva dalla prima chiesa donata dal Papa ai gesuiti a Roma, nel 1541, posta sulla strada che i pellegrini percorrevano verso la basilica di San Pietro. Il titolo di Madonna della Strada, dunque, fa pensare al ruolo di Maria nell’itinerario spirituale, sia durante il discernimento sia nel servire Dio; rimanda al valore profondo di una presenza, che con il suo silenzio parla del primato del Signore nella propria vita, a partire da quel sì, dal “fiat” che pronunciò in risposta alle parole dell’Arcangelo Gabriele. L’esistenza di Maria, continua a farsi “strada”, percorso verso la relazione con l’altro e la donazione disinteressata di sé: infatti si mette in viaggio per aiutare la cugina Elisabetta. L’annuncio di una maternità inattesa non spinge Maria a chiudersi, a nascondersi, a ripiegarsi su se stessa. Anzi, la spinge a mettersi in cammino, a uscire dal suo piccolo mondo, nella semplicità fatta di gesti non eclatanti ma preziosi, ricchi di attenzione e dedizione. La scelta di andare, di percorrere strade impervie, viene mossa dall’amore che porta in grembo, come un dono. I madonnari artisti di strada Sono pittori a tutti gli effetti che seguono corsi e scuole per tradurre su piazze e marciapiedi immagini famose, attraverso gessetti colorati, pennelli e cartoni. Spostandosi da un paese all’altro, in occasione di feste popolari o sagre. Nati nel tardo Medioevo come artisti poveri, offrivano le loro opere alla contemplazione di tutti, sui sagrati delle Chiese, all’aperto, non all’interno delle ricche corti. Si spostavano in diverse città, vivendo delle offerte dei passanti, disegnando in terra Madonne che richiamavano la tradizione decorativa popolare. Il madonnaro, quindi, incarna in sé una sorta di “artista che porta la religione di villaggio in villaggio, che fa catechesi, con immagini riprodotte da opere di artisti più famosi anziché con prediche”. I madonnari sono ancora poco conosciuti Eppure l’arte cinquecentesca di dipingere figure religiose sul pavimento di piazze e vie ha uno straordinario impatto visivo, emotivo, che può diventare contemplazione. Attraverso le loro rappresentazioni sulla strada, questi artisti sanno trasformare una porzione di suolo in un piccolo capolavoro. “I lavori migliori scaturiscono quando si disegnano volti sacri. C’è qualcosa in più in questi soggetti; forse una mano divina riesce a guidarci”, raccontano i responsabili del Centro culturale artisti madonnari, con sede a Buscoldo (Mantova). I madonnari cominciano a lavorare all’alba per realizzare il disegno a pastello o a gessetto. Il fascino dei quadri mariani dipinti sulla strada non perde d’attrattiva, dal nord al sud dell’Italia, e anche all’estero: infatti si tratta di un’arte presente in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Infiorate e devozioni mariane Anche se spesso sono centrate sul tema eucaristico, in concomitanza alla solennità del Corpus Domini, le infiorate non trascurano mai la figura mariana. Diffuse soprattutto nel centro Italia, queste composizioni floreali artistiche accompagnano cerimonie e feste popolari, rappresentando figurazioni e motivi ornamentali liturgici. L’infiorata, quindi, consiste nel colorare con petali di fiori dai colori vivaci grandi disegni fatti nelle strade o nelle piazze. Le “madonnelle” “Degnami della tua attenzione. La gradirò come se fosse un fiore”. Questa preghiera alla Vergine, invita i passanti a una sosta, a un momento di devozione, a un istante di raccoglimento. È una delle numerosissime edicole sacre, dette “madonnelle”, sparse a Roma in tutta la città (se ne contano oltre 500). Dal Medioevo al Rinascimento, le “madonnelle” vegliano, a protezione dei viandanti e dei passanti. Le icone mariane, dunque, hanno il compito di far luce nelle nostre vie, ricordando allo stesso tempo ai passanti ... di alzare gli occhi al cielo. Laura Badaracchi Maggio-Giugno 2007 11 Comme une semence je suis sortie de la terre. Comme une semence je suis née dans ma terre de pauvreté et de misère. Je viens du fond du sud de l’Italie, du Portugal, du Mexique, du Pérou ou de Bolivie… et de bien d’autres terres. 1° giugno 2007: festa del Beato Giovanni Battista Scalabrini, Padre dei migranti, fondatore dei missionari Scalabriniani. Milioni e milioni di italiani emigrarono nel mondo (tra cui anche voi), migliaia e migliaia in Italia dal mondo intero. Un’unica avventura, le medesime sfide, una speranza e un coraggio immensi. Nello Spirito di collaborazione e di continuità pastorale, ci sembra molto bello pubblicare queste pagine di “Spiritualità e Riflessione” che gentilmente la famiglia scalabriniana ci offre. La Comunità Cattolica Italiana di Lausanne e di Renens, ancora una volta ringrazia e con il cuore colmo di gioia, sentitamente saluta i suoi‚ padri Silvano, Enzo e Sandro. Oui, ma terre est restée collée à la peau de ma semence, à l’âme de ma vie. Mais comme une semence j’avais serré dans mes bras tout l’espoir du monde, toute l’attente de l’univers. Alors, comme une vraie semence le vent m’a secouée, m’a broyée, m’a transportée ailleurs. Et j’ai passé la mer et l’océan. Et j’ai connu l’exil et la peur, le courage, le rêve et l’amitié, la danse et le combat. J’ai connu l’espoir et les illusions, les pleurs et l’oraison. Testi tratti dalla parabola messa in scena dai giovani nel Centenario di Mons. Scalabrini, 1o giugno 2005 (regia: Rodrigo De Stephanis). 12 Maggio-Giugno 2007 2007 Maggio-Giugno FOTO: Olivo BIOLO Comme une semence mon cœur a éclaté, car encore une fois j’ai dû renaître! Oui, ma vie est toujours pétrie de mort et de renaissance, de faim et soif de dignité, de peur, de honte et de nostalgie, de solidarités nouvelles et d’espoirs jamais finis. Mais combien de fois j’ai dû mourir: je ne suis qu’une semence dans ma vie d’immigrée destinée à naître et à disparaître toujours et encore… Mais un jour viendra, je serai un arbre, enfin, dans la terre des autres et je donnerai des fruits et des merveilles que personne n’a jamais vu de pareil! Renato ZILIO Emigrano i semi sulle ali dei venti, emigrano le piante da continente a continente, emigrano gli uccelli e gli animali, e, più di tutti, emigra l’uomo, strumento di quella Provvidenza che guida i destini umani, anche attraverso catastrofi, verso la meta, che è il perfezionamento dell’uomo sulla terra e la gloria di Dio nei cieli. Giovanni Battista Scalabrini Maggio-Giugno 2007 13 N o v uo DeltaImmo & DeltaCucine SARL a PRILLY GRANDE SCELTA DI MOBILI E CUCINE ITALIANE Tutto quello che vi occorre per arredare la vostra casa www.deltaimmo.ch · [email protected] dal classico al moderno: ➧ Cucine ➧ Sale da pranzo ➧ Camere da letto ➧ Camerette per bambini ➧ Salotti e ... Venite a trovarci al nuovo indirizzo: Route de Cossonay 33, Telefono 021 634 55 52 Losanna 18 marzo 2007: Animazione Messa, classe 3o anno 14 Maggio-Giugno 2007 PAGINA SOCIALE Previdenza: dubbi per il futuro I pensionati italiani sono oltre sedici milioni. La prossima riforma del nostro sistema previdenziale impone alcune considerazioni. I trattamenti obbligatori, con l’introduzione del sistema retributivo, porteranno alla liquidazione di pensioni non superiori al 50% dell’ultimo stipendio. Per tutti, entro il 2010, l’età pensionabile sarà di 65 anni. Intanto la riforma in materia trova un Governo già diviso. Entro quest’anno, parola di Prodi, il sistema pensionistico italiano subirà un’ennesima riforma. Tutta a sfavore di chi ha iniziato a lavorare almeno dal 1996. Insomma, la prossima generazione di pensionati avrà parecchi motivi in più per doversi preoccupare. Intanto, l’età pensionabile sarà portata a 65 anni; con non meno di 40 anni d’attività lavorativa per avere una pensione meno penalizzata. Trattamento che, in ogni caso, non andrà a superare il 50% dell’ultimo stipendio (al lordo delle trattenute). Ciò per l’integrale applicazione del sistema di calcolo contributivo che tiene conto della rendita pensionistica su tutta la vita lavorativa. Un problema, comunque si analizzi, che determina profonde preoccupazioni per coloro che hanno la “fortuna” d’avere un’occupazione stabile. I più penalizzati restano i giovani assunti dal gennaio del 1996. Per questa fitta umanità, si terrà conto, al momento della pensione, di una redditività media stipendiale pari all’1,25% della retribuzione finale per gli anni lavorati. Per sopravvivere dovranno essere applicati i trattamenti facoltativi complementari che andranno a sostituire il trattamento di fine servizio (TFR). Il tutto tramite una gestione separata curata dall’INPS che potrebbe trasformarsi nell’unico Istituto previdenziale nazionale. E questo non è che l’aspetto più evidente ed urgente del problema. Da noi, si entra nel mondo del lavoro ad un’età di circa trent’anni. Al momento della pensione, il trattamento obbligatorio sarà, quindi, assai più basso che quel 50% già ipotizzato. La questione, per la verità, non è solo nazionale. Ma in Italia il problema si evidenzia in modo più pesante proprio per le basse retribuzioni che sono riconosciute a chi lavora. Uno stipendio di mille euro il mese si raggiunge con difficoltà. Mentre il costo della vita ha subito un’impennata veramente pesante. Dall’entrata in uso dell’Euro, i prezzi sono aumentati, in generale, del 40%. Gli stipendi del 12%. A livello UE il costo della vita è rincarato del 31%; ma le retribuzioni hanno subito incrementi non inferiori al 18%. Insomma, tirare avanti è più difficile per tutti; ma per noi lo è in maniera particolare. Del resto, il continuo proliferare di contratti di lavoro atipici ha già provocato un’incertezza economica più che palese. I trattamenti complementari, che fortemente consigliamo, non hanno ancora trovato un fertile ter- reno per il loro varo generalizzato. Solo con una meno punitiva realtà previdenziale si potrà guardare al futuro in modo più sereno. Del resto, i conti confermano la nostra tesi. I pensionati sono oltre sedici milioni. I lavoratori, precari ed a tempo indeterminato, sono a quota ventisei milioni. I trattamenti previdenziali, che pesano anche sui redditi di chi lavora, hanno un peso economico (dicembre 2006) di oltre i 208 miliardi di Euro e la tendenza è in costante aumento. L’attuale esecutivo, pur con tutte le sue contraddizioni, dovrà affrontare il problema con un’ottica ad ampio respiro: ma già non riteniamo probabile che la prossima riforma del nostro sistema previdenziale sarà veramente l’ultima. Certamente, dopo la riforma Dini, andare in pensione è sempre meno facile ed i trattamenti previdenziali risultano sempre più sacrificati. E poco ci consola l’affermazione che “i diritti già acquisiti non saranno modificati”. Come a scrivere il riconoscimento ufficiale di differenti categorie di pensionati che dovranno affrontare la vita in modo qualitativamente diverso. Mantenendo fede alla volontà politica dell’attuale maggioranza, entro il 2012, la riforma previdenziale dovrebbe essere completata. Con le premesse che abbiamo riportato. L’unica alternativa, ancora percorribile, è aumentare il tetto dell’età pensionabile portandola a 67 anni come già è previsto in Germania e Regno Unito. In questo modo, pur non modificando il sistema di calcolo previdenziale, le pensioni potranno essere meno esose. Sui trattamenti complementari non possiamo fare delle previsioni; anche perché non esistono ancora parametri certi sulla loro validità. Nella migliore delle ipotesi, ancora tutta da verificare, si potrebbe coprire il 30% del trattamento previdenziale in corso di maturazione. Riportando, di fatto, la pensione maturata all’80% dell’ultima paga (al lordo delle trattenute). In buona sintesi, si tornerebbe alla percentuale già in essere. Ma con sostanziali differenze: l’aumento dell’età pensionabile (di almeno cinque o sette anni) e la perdita del rapporto di fine lavoro (liquidazione). Non ci sono altre alternative. Resta il fatto dei tempi brevi d’applicazione. Insomma, chi ha un’anzianità lavorativa di vent’anni si deve preparare a dei sacrifici anche per la vecchiaia. Sperare in altre soluzioni meno penalizzanti è assurdo. I politici lo hanno capito. I lavoratori ancora di più e sono quelli che maggiormente se ne dolgono. Giorgio Brignola PATRONATO ACLI Dove siamo ➽LOSANNA Segretariato regionale Av. Louis-Ruchonnet 1, 1003 Lausanne, tel. 021 635 24 21, fax 021 635 24 26 [email protected] Orario: lunedì-venerdì 09.00-12.00 ➽RENENS c/o CSR Rue de Lausanne 21, (su appuntamento) Orario: martedì 14.00-16.30 Responsabile del Segretariato regionale: Carmine Frandina Collaboratrice: Valentina Salonna Maggio-Giugno 2007 15 VITA DI MISSIONE Le perle è bene metterle in luce, cioè mostrarle a tutti, brillantezza illuminare quanti le ammirano ... ve ne p dai nostri ragazzi e ragazze ai ritiri di Grolley (FR) in preparazione della Prima Comunione e della Questi sono i ragazzi del 4° anno di catechismo di Losanna e di Renens. Nel week-end del 21 e 22 aprile scorso hanno partecipato al campo scuola in preparazione alla loro Prima Comunione. Dalle loro testimonianze raccolte ci dicono che hanno imparato a conoscere meglio Gesù divertendosi e hanno incontrato tanti nuovi amici. Per qualcuno era la prima volta che dormiva fuori casa. Anche i genitori sono rimasti contenti dell’esperienza fatta dai loro bambini. Il posto era incantevole e la Messa celebrata in giardino è stata molto bella. Ringraziano di cuore i Sacerdoti e tutti i catechisti per il loro impegno. 16 I ragazzi del 7° anno di catechismo, sia di Losanna che di Renens, nel week-end del 28/29 aprile hanno partecipato al campo-scuola in preparazione alla Cresima nella località Notre Dame du Rosaire a Grolley (FR). Al termine delle due giornate abbiamo raccolto tra i ragazzi alcune riflessioni sul perché vogliono fare la Cresima. Ne pubblichiamo alcune: Momenti di celebrazione della Messa Catechesi con suor Agostina e con Carmela Cher Gesù, je te remercie de tout ce que tu as fait pour nous, pour tout le monde. Je voudrais prendre ma première Communion avec Toi, mais pas que la première même la deuxième etc. Momenti di convivialità Jusqu’à la dernière. Momenti dedicati al gioco Merci, pour toute ma vie. Merci de m’avoir protégée jusqu’à maintenant et je sais que tu vas continuer à le faire et à protéger aussi les autres. Gros Bisous, Katia A. Maggio-Giugno 2007 “Con la Cresima voglio confermare il mio Battesimo ed essere aiutata dallo Spirito Santo a prendere la strada giusta della mia vita, senza fare cadute. Amo Dio e ho fede in Lui”. Sandra P. “Sono felice di fare la Cresima. Adesso sarò in grado di camminare da sola sulla strada della fede senza dipendere dai miei genitori”. Alice G. “Quest’anno farò la Cresima. Crescendo mi sto rendendo conto che la vita non é un gioco: voglio essere aiutata dallo Spirito Santo ad essere prudente e non fare errori”. Rachele B. “Con la Cresima che riceverò quest’anno voglio diventare un cristiano maturo, cosciente e positivo. Prego e chiedo allo Spirito Santo di aiutarmi in tutto questo”. Matteo G. perché possano con la loro proponiamo alcune scritte Cresima Agenda catechistica ➧Losanna Sabato 2 giugno: Festa chiusura anno catechistico. Tanti giochi, merenda e premi. ·ore 16.00: nel salone della Missione (o fuori se il tempo sarà bello) ·ore 18.30: Chiesa del St. Rédempteur S. Messa di ringraziamento per tutte le famiglie, animata dai ragazzi. Attenzione: Nel corso della giornata saranno distribuite le schede di iscrizione per il nuovo anno catechistico da compilare e restituire in Missione entro il 30 giugno 2007. Vi aspettiamo tutti! Sempre nel mese di giugno (data da destinarsi) avrà luogo in Missione l’incontro di verifica con tutti i catechisti per l’anno appena concluso. Buone vacanze a tutti! Ci si diverte giocando In preghiera nella cripta ➧Renens Sabato 9 giugno dalle ore 10.30 alle ore 13.30 in Missione ultimo incontro per i bambini catechesi familiare (1° anno) con momento di Festa. Ricreazione e condivisione tra loro. Foto di gruppo Animazione del gruppo del 5o anno a Losanna Incontro con i genitori Anche quest’anno si è tenuto il Corso di preparazione alla Cresima per gli adulti, eccovene alcuni belli e sorridenti posare per il Messaggero Durante la Santa Messa 17 Maggio-Giugno 2007 Preghiera per le vocazioni 18 Maggio-Giugno 2007 VITA IN FAMIGLIA BATTESIMI Lunga vita ai neonati e vive felicitazioni ai loro genitori Cinti Valentina, di Sergio e Donatella Savino Mento Loris, di Claudio e Fabiola Noto-Millefiori Coscia Giulia Pia, di Frédéric e Giovanna Schipani Berthoud Nora, di Didier e Giuseppina Daniele Brandenberg Raphael, di Alain e Lucia Masala Barbieri Chiara, di Pasqualino e Vincenza Debora Noto-Millefiori Gaudiuso Elia, di Antonio e Laura Bua Gheza Chiara, di Alan e Fabienne Lucy Grept Triggianese Leana, di Giuseppe e Nadia Nieddu Corcillo Chiara, di Carmine e Céline Cortat Nuccetelli Maeva, di Lorenzo e Isabelle Fortis Pagnozza Gabriella, di Raffaele e Diane Mechado Zuezo Fraccal Vieri Federica, di Luciano e Daniela Serracca Vero Safia Immacolata, di Salvatore e Aurora Meola Di Leo Dario, di Antonio e Maria Facen Tafazzoli Demetan, di Dyahandar e Sonia Mangani Turelli Lorenzo, di Federico e Corinne Carosella MATRIMONIO Marzullo Mirko, di Vito Gaetano e Marilena Gruosso Maroscia Maeva, di Michele e Maria Concetta Chieffo Sabato 14-04-2007, ore 15.00: Chiesa St. Redempteur Calcagno Franco e Biasotti Jessica “Ai novelli sposi, tanti auguri e felicitazioni da parte dei nonni, zii e zie, cugini e cugina di Lausanne ... e dai tuoi genitori e fratello”. Losanna 17 marzo 2007: Festa del perdono, classe 3o anno 19 Maggio-Giugno 2007 w.w.w.c-i-l-.ch APERTO TUTTI I GIORNI Se volete apprezzare la vera italianità con le nostre specialità tipiche dell’ambiente mediterraneo, lasciatevi incantare dalle nostre pizze, dalle pietanze a base di carne e pesce e da succulenti dolci (cannoli siciliani). Il nostro Ristorante è aperto 7 giorni su 7 e mette a vostra disposizione una sala che dispone di 200 posti a sedere, libera per organizzare banchetti, feste, matrimoni ecc… Tutte le domeniche tè danzante dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Contattare per telefono circa il menu ecc... Ci farà piacere di accoglierVi alla prossima volta con un cordiale ”BENVENUTO”. VENITECI A TROVARE. Parking nelle vicinanze. Grazie. La Direzione CREATIONS - PRÊT-à-PORTER POUR L’HOMME ET LA FEMME A votre service une très grande expérience de la Mode et de la Couture basée sur le professionalisme italien. L. SPINIELLO 20 AV. JUSTE-OLIVIER 3 • 1006 LAUSANNE • Tél./Fax 021 312 81 37 10% de rabais sur présentation de ce BON Maggio-Giugno 2007 In famiglia I NOSTRI DEFUNTI Le nostre più sentite condoglianze alle famiglie dolorosamente colpite. Diolosa Jean-Claude, anni 36, nato a Losanna, deceduto il 21.03.2007 sepolto ad Adrano (Catania). Mileci Antonino, anni 65, nato a Palermo, deceduto il 01.04.2007 e sepolto a Losanna. Catanzano-Orlandini Amalia, anni 86, nata a Napoli, deceduta a Losanna il 2.04.2007 e sepolta a Vers-Chez-les-Blancs. Tartaro Celeste, anni 81, nato a Triggiano (Bari), deceduto a Losanna il 6.04.2007 e qui sepolto. Zanola Pierluigi, anni 68, nato a Brescia, deceduto a Prilly il 14.04.2007 e sepolto a Pully. Gianni Diolosa 21.03.2007 “Ho ricevuto il mio invito alla festa di questo mondo; e la mia vita è stata benedetta. Dovevo suonare il mio strumento, e la parte che mi hai assegnata, l’ho fatta come meglio potevo! Ora è venuto anche per me, il momento di entrare e guardare il Tuo volto e offrirti il mio silenzioso saluto”. (Tagore) Antonio Mileci 2.5.1942 Palermo 1.4.2007 Lausanne “Se anche non ti vediamo, sappiamo che sei vicino a noi, e ci accompagni. Sei sempre nei nostri cuori”. Con tanto amore, Angela con Piera, Michela e Marco. Amalia OrlandiniCatanzano 18.7.1921 Lausanne 2.4.2007 “Il profumo del bene che hai seminato, unito al ricordo dell’Amore che ci hai insegnato, ogni giorno ci aiuta a sentire viva la tua presenza tra noi...” Con tanto affetto, i tuoi cari. Celeste Tartaro Di Consola Treggiano-Bari 7.9.1926 Losanna 6.04.2007 “Non rattristiamoci di averla persa, ma ringraziamo di averla avuta”. (Sant’Agostino) I figli Nichele con Tommasina, Romina e Savino; Tina con Giovanni, Margherita e Celeste; ringraziano tutti coloro che hanno partecipato al loro dolore. ALLA MEMORIA Marco Stoppa 2003 11 maggio 2007 “Marco caro, resterà indimenticabile quella tua gioia e armonia di vivere ... la memoria dei ricordi vissuti insieme ci aiutano ad andare avanti. Marco, Ti vogliamo tanto bene!” La tua famiglia. Carmine Genito 20.9.1963 Apice (Benevento) 23.04.2007 “Il destino ti ha tolto troppo presto all’affetto della famiglia, ma non ti toglierà mai dalla nostra memoria e dal nostro cuore”. Sarai sempre con noi. Tua moglie Rosaria con Cristian e Maria Cristina insieme ai fratelli, cognate e nipoti tutti. Pierluigi Zanola Brescia Prilly 14.04.2007 “Ora che non sei più tra noi ci sentiamo soli, ma il tuo ricordo è la nostra forza!”. Tua moglie, figli, genero e nipoti. 21 Maggio-Giugno 2007 UTILE A SAPERSI L’uva non si lava ma così non è stato”, affermano i responsabili dello studio che hanno cercato di lavare via i residui con sapone per i piatti e acido citrico. Invano. Come mai? Ecco la spiegazione: sempre più spesso, i fitofarmaci non agiscono solo sulla superficie, ma penetrano anche all’interno dell’uva. Lavare a fondo rovina la frutta Una pulizia fuori luogo. Lavare troppo a fondo con acqua gli acini rovina l’uva, e i pesticidi restano sul grappolo I residui dei pesticidi restano sugli acini. L’acqua elimina solo sporco, zolfo e rame Lavare o tenere l’uva a mollo nell’acqua non serve. Infatti, i residui dei pesticidi contro funghi e insetti restano sugli acini. Un portafrutta pieno d’uva fresca fa sempre un bell’effetto. Per renderla ancora più appetitosa, molte persone lavano i grappoli con Clira lasciandoli a mollo e asciugandoli poi minuziosamente. Credono di eliminare i residui dei pesticidi, ma ... non è così. Lo dimostra uno studio del Centro informativo tedesco per la difesa del consumatore, dell’alimentazione e dell’agricoltura. I pesticidi contro funghi e insetti stentano ad andarsene. Anzi, l’acqua, calda o fredda che sia, gli fa un baffo. Nemmeno asciugare gli acini uno a uno serve a qualcosa. “Inizialmente avevamo sperato che, con i diversi lavaggi, almeno i residui dei pesticidi contro i funghi sparissero, “Ci sono tracce di pesticidi nella polpa della frutta e nei sottili strati di cera naturale sotto la buccia degli acini, che non si possono eliminare”, spiega Rol fEtter, chimico cantonale zurighese. L’acqua corrente lava via solo lo sporco e i residui di zolfo e rame. Lavare a fondo i grappoli rovina la frutta. Chi vuoi fare a meno di mangiare grappoli di ... pesticidi, ha due possibilità: rinunciare all’uva, o acquistare quella bio che, di solito, non contiene o contiene poche tracce di sostanze nocive. Circa il 90% dell’uva da tavola contiene residui di fitofarmaci, spesso anche di più tipi. Questi cocktail tossici servono ai produttori per evitare che i parassiti diventino resistenti ai veleni, e per prevenire che una singola sostanza pesticida superi i valori massimi consentiti. Diversi laboratori cantonali, tra cui Ginevra, Berna e Zurigo, sostengono già da tempo che i valori limite e di tolleranza non dovrebbero valere solo per un singolo pesticida, bensì per la quantità totale. Esther Diener Morscher Paola Tommasini Consigli Meglio scegliere l’uva biologica ·Evitate l’uva da tavola di coltura convenzionale proveniente dai Paesi europei. Di solito contiene molti pesticidi. ·Comprate di preferenza uva biologica. ·L’uva da oltremare (Argentina, Cile), dal Sud Africa, e dall’Egitto contiene meno sostanze nocive grazie al clima favorevole. Però il trasporto dura più a lungo. Aglio sano se ben cucinato Il segreto: schiacciarlo, attendere e cuocerlo per poco L’aglio previene le malattie cardiache ma non guarisce dal colesterolo. Secondo una ricerca sarebbe meglio non cucinarlo subito dopo averlo schiacciato. 22 Alcuni ricercatori dell’università statale argentina hanno scoperto che per cucinare l’aglio, la cosa migliore sarebbe schiacciarlo e lasciarlo riposare per dieci minuti, poi cuocerlo molto brevemente. In questo modo risulta più efficace la sostanza attiva allicina che previene le malattie cardiovascolari. Contrariamente a quanto alcuni pensano, l’assunzione quotidiana di aglio fresco, o di suoi preparati, non abbassa il tasso di colesterolo nel sangue. Lo dimostra tra l’altro un secondo studio dell’università statunitense di Stanford, svolto su 190 pazienti che denotavano un leggero aumento di colesterolo. Maggio-Giugno 2007 Allicina più efficace. Prima di cuocere l’aglio è meglio schiacciarlo e lasciarlo riposare per circa dieci minuti. Per sei mesi hanno assunto ogni giorno un po’ di aglio. Risultato: i valori del colesterolo cattivo sono rimasti praticamente invariati. Associazione Marchigiani Residenti in Svizzera Case Postale 221 1000 Lausanne 16 FESTA MARCHIGIANA FESTA CAMPANA Sabato 16 e domenica 17 giugno 2007 Sabato 30 giugno e domenica 1o luglio 2007 Cantine de Sauvabelin · Lausanne Animazione e ballo con Orchestra e Gruppo Folcloristico Trucco e giochi per bambini Gastronomia regionale e vini tipici Grigliate alla marchigiana Cantine de Sauvabelin · Lausanne Costarelle, salciccie, quaglie, coscie di pollo, bruschette, contorni, legumi, ecc., senza dimenticare le tagliatelle alla papera, la piadina, i gelati e i vari dolci, ecc. Ballo con l’Orchestra Sabato 30 giugno (dalle ore 16.00 alle ore 2.00) FISANGELO Bar · Cucina in permanenza fino alla chiusura Animazione e ballo (gratuito dalle ore 19.00 alle ore 2.00) Tombola “Le Marche” Gruppo folcloristico con riserva (ore 21.00) Entrata libera Domenica 1° luglio (dalle ore 10.00 alle ore 22.00) Associazione Campana Centre Commerciale New-Adoc 1029 Villars-Ste-Croix Tel. 021 635 63 24 Bar - Cucina in permanenza fino alla chiusura Animazione e ballo (gratuito dalle ore 17.00 alla chiusura) Torneo di briscola (ore 10.00) · Tombola “Le Marche” Ballo, trucco e giochi per bambini gratuiti (dalle ore 17.00 alle ore 20.00) Consolato Generale d’Italia Rue du Petit-Chêne, 29 - 1003 Losanna Tel. 021 341 12 91 - Fax 021 312 13 77 E-mail: [email protected] Sito Web: http://www.conslosanna.esteri.it Orario di apertura Lunedì: chiuso tutto il giorno Martedì: 9.00-11.30 pomeriggio chiuso Mercoledì: 9.00-11.30 pomeriggio chiuso Giovedì: mattino chiuso 15.00-17.00 Venerdì: 9.00-11.30 pomeriggio chiuso Sabato: 9.00-11.30 pomeriggio chiuso Domenica: chiuso tutto il giorno “HAPPY DAY” (Lucres) La boutique du Mariage, de la bonbonnière et du cadeau Espace Mariage: • Robes de mariée: plus de 100 model à la Boutique Marque: St. Patrick (partenaire de PRONOVIAS), MoriLee, Demitrios, Cimbeline, Hervé, Alexie, Annie Couture • Robe enfant pour le cortège et baptême • Accessoires, chaussures, lingerie. 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