m a ga z i n e
Banca Monte dei Paschi di Siena Spa
Anno I - N.1 febbraio 2006
CHIAIA
Banca Monte dei Paschi di Siena Spa
IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE
Distribuzione gratuita
IL MENSILE
PER CHI
AMA CHIAIA
NINO DE NICOLA*
opo il numero natalizio che,
D
nonostante la veste sperimentale, ha riscosso apprezzamento da
*presidente
Nuove Botteghe dei Mille
IL GARAGE
delle illusioni
Parcheggio Morelli, ultime novità sui lavori.
Scadenza e numero posti: i conti non tornano
Parte con un’inchiesta il primo numero del 2006 di Chiaia Magazine, raccogliendo le preoccupazioni del quartiere sull’emergenza parcheggi. Per tutti, in cima alla lista delle priorità ci sono le aspettative sul futuro del Parcheggio Morelli. Tutti lo vogliono, ma
pochi sanno qual è lo stato dei fatti. La
ricostruzione della vicenda e le affermazioni dei protagonisti (il Comune e
la Napoletana Parcheggi del Gruppo
Maione, concessionaria dell’opera di
ristrutturazione integrale) sollevano
perplessità e apprensioni sulla data di
conclusione dei lavori e sul numero dei
posti auto che saranno a disposizione
del pubblico. Emerge, ad esempio, dalle dichiarazioni raccolte, una disponibilità davvero esigua degli spazi sottoposti a tariffa oraria. Amministrazione e costruttori riferiscono, poi, scadenze differenti sul compimento finale dell’opera. Chiaia, però, esige risposte chiare e concrete. (pagine 3 e 4)
l’inter ista
L’INTERVISTA
v
parte dei cittadini di Chiaia, della
stampa, di chi lavora e produce, e,
infine, delle istituzioni e delle
associazioni, «Chiaia Magazine» - di
cui sono direttore editoriale - prende
ora decisamente il largo. E lo fa,
fedele alle dichiarazioni di intenti
iniziali, utilizzando come baricentro
delle proprie cronache il territorio
di Chiaia. Puntiamo, quindi, sull’attualità e i problemi del quartiere,
coniugando tuttavia il taglio
impegnato all’interesse per gli
aspetti del saper vivere, dell'enogastronomia, per i fermenti culturali e
imprenditoriali, per il by night e la
moda, per le risorse giovanili e per
le potenzialità del quartiere.
Una tribuna eterogenea, dunque,
che funzionerà con le voci e i contributi di tutti.
Mi piace ribadire lo slogan della
nostra iniziativa editoriale: «Questo
giornale lo scriveremo assieme». Da
qui nasce la scelta degli argomenti
di questo numero e dei prossimi. In
questa occasione, raccogliendo
segnalazioni e impressioni sul
campo, abbiamo privilegiato tre
problematiche di stretta attualità:
emergenza parcheggi, riqualificazione urbana e il controverso capitolo
della movida.
Il primo punto sta molto a cuore ai
commercianti, ai residenti e a
quanti per lavoro, shopping o
divertimento, frequentano il cuore
di Napoli. E il nodo cruciale non
poteva essere che l'agognato parcheggio Morelli. Sulla seconda
questione abbiamo, poi, intervistato
l'assessore al Turismo e Decoro
Urbano Luca Esposito. Come avrete
modo di leggere, ci saranno delle
importanti novità. Terzo tema:
dossier Movida. La nostra posizione
è chiara: rispetto delle regole ma
niente bavaglio alla notte.
Come avrete capito, la nostra scelta
di campo è netta: scommettiamo
sulle forze e sulle risorse di Chiaia.
E’ qui il fermento.
Luca Esposito
Così cambierà
il quartiere
sul by night
Focus
«Non toccate la Movida»
Sequestri e dissequestri: stop e ripartenza per il popolo della notte.
peciale San Valentino
«Innamorarsi a Chiaia»
S
6
Nel cuore della città come a New York.
Arrivano le architetture di luce.
8
Eventi&Curiosità
Saper vivere il quartiere
5
Dalla mostra di Waschimps al «Pulcinella» di Giovanni Mauriello.
11
la vigilante
s.r.l.
ISTITUTO DI VIGILANZA
LRC 180447 - 23/6/98
Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84
Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18
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SOS CHIAIA
CHIAIA MAGAZINE
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E’ UN FLOP
LA NAVETTA
DELLO
SHOPPING
I NUMERI
UTILI
EMERGENZE-SICUREZZA
CARABINIERI 112
Stazione CC (Via Orazio 73)
Tel. 081.681122
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)
Tel. 081.417486
POLIZIA 113
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)
Tel. 081.5983211
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)
Tel. 081.5980311
Il triste valzer dei cassonetti
I LETTORI CI SCRIVONO. Di fronte a Villa Pignatelli il posto
auto per i disabili spesso è occupato dai contenitori dei rifiuti
L’INVASIONE
DELLE STRISCE BLU
A QUANDO IL RESTYLING
DELLE STRADE?
POLIZIA STRADALE
Tel. 081.5954111
SOCCORSO STRADALE
Tel. 081.803116
VIGILI URBANI
Tel. 081.7513177
Unità oper. piazza S.Maria degli Angeli 1
Tel. 081.7644590
PRONTO SOCCORSO 118
AMMINISTRAZIONE
CIRCOSCRIZIONE CHIAIA
Sede cons. circ. Tel. 081.7950501
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501
Servizi sociali Tel. 081.7950501
SANITÀ
PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI
Tel. 081.2547256
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI
Tel. 081.7613466
OSPEDALE PAUSILIPON
Tel. 081.2205111
DISTR. SAN. 44
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074
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CHIAIA
IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE
Anno 1 numero 1 - Febbraio 2006
Direttore editoriale
Nino De Nicola
Direttore responsabile
Alvaro Mirabelli
Art Director
Massimiliano de Francesco
Redazione
Iuppiter Group
via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666
e-mail: [email protected]
Società Editrice
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via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
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Hanno collaborato
Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo,
Claudio Calveri, Marco Nota,
Adriano Padula, Renato Rocco,
Salvatore Tartaglione, Tommaso Totaro
Stampa
Arti grafiche Litho 2
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria
Registrazione Tribunale di Napoli
n. 93 del 27 dicembre 2005
Caro direttore,
vorrei segnalare un disservizio inerente il parcheggio delle automobili per residenti lungo
la Riviera di Chiaia. Nel tratto che va da piazza Vittoria a piazza San Pasquale, nelle strisce blu sono stati spostati cassonetti dell'immondizia nonché le campane della raccolta
differenziata, che occupano gli spazi, costringendo le automobili a parcheggiarsi con la
parte posteriore sporgente sulla sede stradale. Gli ausiliari del traffico elevano verbale di
contravvenzione alle auto senza curarsi del
fatto che la situazione di difficoltà è causata
da impedimenti oggettivi. Interrogato un vigile urbano sulla liceità di un parcheggio in
uno di quegli spazi costui ha evasivamente risposto: «Potete anche parcheggiare... se poi gli
ausiliari fanno la multa potete sempre fare ricorso». La situazione è ancora più spiacevole
di fronte a Villa Pignatelli, dove anche un posto di parcheggio riservato ai disabili è occupato dai cassonetti.
Caro direttore,
confesso che sono molto sfiduciato da qualsiasi
manifestazione che tenda a migliorare questa
città. Sono tante le lettere che, negli ultimi anni, attraverso il sito del Comune di Napoli, ho
inviato al Sindaco e ai diversi settori comunali. Nessuna risposta. Vi segnalo alcuni problemi che meritano di essere risolti. Bisogna,
ad esempio, riqualificare la decrepita pavimentazione di molte di vie di Napoli - la Riviera di Chiaia, via Caracciolo, via Marina Vi siete mai chiesti, poi, come può una madre
con carrozzino, proveniente dalla Riviera di
Chiaia, da via Giordano Bruno, da via Piedigrotta, da via Caracciolo (lato porticciolo), intenzionata a recarsi in Villa Comunale,attraversare queste strade ad alta percorrenza
e velocità a fronte di due o tre semafori che
invece di funzionare normalmente lampeggiano costantemente? Signori c’è molto da fare per migliorare la zona Chiaia.
Alessandro Sansone
Maria Nicolò
la egnalazione
RIVIERA DI CHIAIA
I binari morti
Riviera di Chiaia, c’era una volta una
strada. Ormai siamo in presenza di
una pista da motocross. Persino i conducenti e i passeggeri dei mezzi pubblici lamentano gravi disagi a causa
dei sobbalzi dovuti al manto stradale. Un esempio su tutti: la rischiosissima, soprattutto quando piove, corsia preferenziale che comprende i binari, ormai inutilizzati, del tram (nella foto). Coperti, in modo approssimativo, da rattoppi di cemento e pece nera e intervallati da strisce pedonali «rialzate», rappresentano per i
motociclisti un pericolo costante. Basta un po’ di pioggia per trasformare
la corsia dei binari «morti» in un au-
COME ERANO BELLE
LE PANCHINE DI UNA VOLTA
Caro direttore,
vorrei segnalarle un problema. Sono un anziano e in questa città le ho viste tutte, ma l'ultima mi indispettisce proprio. Il comune ha
rifatto via Chiaia e ha migliorato di molto il
decoro anche di altri punti della zona (via Cavallerizza etc.): apprezzo lo sforzo e i risultati. Ma le nuove panchine di pietra (nella foto
in alto) sono un fallimento. Non hanno schienale e si immagini una persona anziana come possa soffrire. E sono anche uno spreco di
spazio, perché hanno questa strana forma a
spicchio di arancia, cioè sono normalmente
larghe al centro e si assottigliano ai lati. Due
persone, anziane o corpulente, ci si possono arrangiare, tre assolutamente no.
E' una panchina fatta per i giovani. Ma gli
altri? Non erano meglio quelle belle panchine
di ferro e con le doghe di legno di una volta?
Inoltre la pietra è fredda. Tra parentesi: mi
piacerebbe sapere quanto sono costate. Un'ultima cosa: sono brutte.
Luigi Esposito
S
GUARDIA DI FINANZA 117
[email protected]
LA QUESTIONE STA A CUORE ai negozianti delle Nuove Botteghe dei Mille. La materia del contendere è la navetta di collegamento tra viale Dohrn e la zona dei Mille. Il
bus è stato ottenuto dai commercianti, all'epoca del varo della ZTL, per incentivare
l'afflusso di clienti nella propria zona: questi ultimi infatti possono parcheggiare
l'auto nell'ampio viale del lungomare e poi raggiungere il centro per fare spesa con la
nuova linea, battezzata «Viale Dohrn-Shopping». Il problema è che la navetta è spesso
semivuota perché le linee blu di viale Dohrn sono già occupate per tutta la giornata da
quanti lavorano negli uffici di Chiaia. Per costoro, infatti, lasciare l'auto a viale Dohrn
è assai conveniente visto che c'è una tariffa forfetaria per la mattina e una analoga per
il pomeriggio. Per rimediare le Nuove Botteghe dei Mille propongono di assoggettare
almeno la metà dei posti disponibili in viale Dohrn ad una tariffa di 1.50 euro all'ora.
Avrebbe così un senso la navetta e ne guadagnerebbe l'affluenza di visitatori a Chiaia.
POLIZIOTTI DI QUARTIERE
349.2142396 - 349.2142446
349.5292755 - 349.5292433
VIGILI DEL FUOCO 115
2
tentico scivolo. Il tratto più critico è
quello che va da piazza Vittoria fino
all’altezza di piazza San Pasquale.
Numerosi gli incidenti segnalati in
questo segmento di strada. E’ necessario, quindi, per evitare le cadute
dei motociclisti (e dei pedoni), che
chi di dovere provveda a riportare la
strada nei parametri della normalità.
Massimo Gallotta
AI NOSTRI LETTORI
«Sos Chiaia» è un contenitore
di denunce e proteste contro
disservizi, inciviltà ed emergenze urbane e non.
La nostra intenzione è quella
di affondare il bisturi nel
degrado ambientale, segnalando tutto nero su bianco e
richiamando chi di competenza alle proprie responsabilità.
Invitiamo i nostri lettori a
indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per
rendere più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome e
cognome, vanno inviate a
Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
e-mail
[email protected]
L’INCHIESTA
CHIAIA MAGAZINE
3
Parcheggio Morelli, le ultime verità
LA LUNGA ATTESA. Commercianti e residenti sognano da 16 anni una moderna
e capiente area di sosta nella cavità tufacea di via Morelli. A che punto stiamo?
Ferdinando
Di Mezza
Mario
Maione
Numero di posti e fine dei lavori: assessore e costruttore si contraddicono
ALVARO MIRABELLI
ome conciliare il diavolo e l’acqua
C
santa: per residenti, commercianti,
professionisti e per l’intero popolo dello shopping far convivere la zona a traffico limitato, istituita nel cuore di
Chiaia, con la mancanza di parcheggi è
ormai un esercizio acrobatico. Quartiere sull’orlo di una crisi di nervi. Con
tre sole certezze.
Primo: tutti d’accordo che l’economia
dell’area, se non in ginocchio, è almeno in pesante debito d’ossigeno; e di sicuro l’intero ventaglio del business, dalle grandi griffe agli emergenti, dalla
moda alla movida, dalla ristorazione all’antiquariato, dai mercatini agli studi
professionali, ovvero la linfa vitale del
benessere locale, risulta penalizzato.
Secondo: il contenimento del traffico,
ottenuto con la ZTL, oltre a migliorare
la qualità dell’aria, aveva negli intenti
iniziali anche la funzione di incrementare lo shopping e il by night: ma quest’obiettivo del provvedimento, senza
l’adeguato supporto di un’adeguata rete di posti-auto, rischia di naufragare
miseramente.
‘
triamoci, allora, su quello che in zona
è conosciuto come Garage Morelli: consegnarlo alla città nel dicembre 2006
rappresentava, come si leggeva e si legge anche adesso nello stesso sito del
Gruppo Industriale Maione (alla voce
Napoletana Parcheggi), «la scommessa
più impegnativa e stimolante». Già, il capitolo-tempi che, col capitolo dei posti
previsti, costituisce il nodo focale della
vicenda: e su questi due aspetti è opportuno fare il punto.
LA TEMPISTICA. Meglio ribadire il punto di partenza, cioè quel luglio 2000 in
cui Napoletana Parcheggi acquisisce la
concessione a costruire nella caverna
di via Morelli. Naturalmente dove la società si accinge a intervenire, non c’è il
deserto bensì il garage Morelli che fino
al 7 gennaio 2004 continua a lavorare
al meglio della capienza (100/110 posti
auto): quel giorno, infatti, come i napoletani apprendono tempestivamente
da un comunicato dell’allora assessore
comunale alla Mobilità Luca Esposito,
il garage chiude i battenti per consentire la ristrutturazione del parcheggio.
Tre mesi dopo, «precisamente nell’a-
La Napoletana Parcheggi
ha investito 15 milioni di euro
Terzo: fatti rapidamente i conti, l’unico
ossigeno disponibile in materia di sosta
per autoveicoli (garage privati a parte)
resta, a media scadenza, il realizzando
parcheggio di via Morelli.
IL PARCHEGGIO DI VIA MORELLI. Alle
spalle la storia sofferta di un’operazione-recupero che parte nel ’90 per fare
poi lo slalom tra ritardi e difficoltà, stop
e ripartenze, la struttura conosce una
svolta all’inizio di questo decennio. La
Napoletana Parcheggi, società sotto il
cappello del Gruppo Industriale Maione, perfeziona nel luglio 2000, come
spiega lo stesso sito internet del Gruppo Maione, l’operazione d’acquisto dal
Comune di Napoli della concessione dei
lavori, rimasti al palo per 11 anni, di
realizzazione di tre parcheggi: piazza
san Francesco, piazza Nazionale e via
Morelli (in quest’ultimo caso si tratta di
ristrutturazione integrale). Concen-
prile del 2004 – puntualizza l’avvocato
Mario Maione, patron della Napoletana
Parcheggi – hanno inizio i lavori all’interno del vecchio garage». E a chi gli
chiede perché si sia atteso tanto, Maione replica che «per circa due anni, quelli precedenti all’aprile 2004, la preoccupazione dell’azienda è stata quella di
monitorare cautelativamente con prospezioni statiche e geologiche la situazione dei fabbricati, uno per uno, dell’area soprastante la caverna tufaca: gli
esiti dei sondaggi sono stati ovviamente ratificati in perizie giudiziarie. Un
lavoro lungo, ma necessario». Il secondo punto certo, quindi, è la data in cui
la Napoletana Parcheggi inizia a operare all’interno della struttura: aprile
2004. Da questo momento, secondo l’avvocato Maione, decorre il calcolo dei
tempi pattuiti per realizzare il nuovo
parcheggio (da eseguire in regime di
project financing: la ditta, cioè, esegue
e paga in proprio il lavoro di pubblica
utilità e poi, per 90 anni, incassa i proventi di gestione del parcheggio).
Ma, appunto, qual è il tempo ufficialmente concordato per concludere l’opera? L’attuale assessore con delega ai
parcheggi, Ferdinando Di Mezza, parla testualmente di «36 mesi a partire
dalla firma del contratto». Maione precisa che i mesi sono 28/32 mesi e li fa decorrere, come si è detto, dall’aprile
2004: il che in teoria ci porta alla scadenza del dicembre 2006, proprio come
era stato chiaramente preannunciato e
con abbondante anticipo sul sito del
Gruppo Maione.
All’atto pratico, però, non sono mancati imprevisti e slittamenti: e oggi, infatti, Maione informa che i tempi si allungheranno fino alla fine del 2007. Tra
le sorprese incontrate sul campo, ad
esempio, l’avvocato ne cita una: «Nel
giugno del 2004 abbiamo constatato
l’opportunità di collegare il grande spazio a nostra disposizione con un’altra
cavità tufacea, antistante via Chiatamone e distante qualche decina di metri. E così la Napoletana Parcheggi ha acquistato questo secondo spazio dal proprietario IACP. Obiettivo: quello di trasformare il secondo spazio in uscita del
parcheggio di via Morelli. Le due cavità
andavano però collegate: ecco perché,
in corso d’opera, abbiamo dovuto correggere il tiro. - spiega Maione - Il Comune si è adeguato e ha approvato il
nostro progetto di scavare un tunnel di
raccordo: cosa che abbiamo fatto e che
ci ha obbligato ad allungare i tempi. Ma
ne valeva la pena».
E anche l’assessore Di Mezza ha qualcosa da aggiungere sul complessivo ritardo dell’opera: «La grotta, durante i lavori, ha dovuto subire anche importanti
lavori di consolidamento della volta con
interventi a base di siringhe di cemento e chiodature: la variazione intervenuta, ovviamente, ha comportato un
apposito progetto con relativa approvazione del Comune. In ogni caso - sottolinea Di Mezza - l’opera sarà conclusa all’inizio del 2007». Riepilogando: la
scadenza indicata dall’assessore è l’inizio del 2007, la scadenza indicata dalla
concessionaria è la fine del 2007. E ciascuno dei due parla di «pieno rispetto
dei tempi». Il sospetto, a questo punto,
è quello di un lieve difetto di comunicazione tra le due parti.
LA CAPIENZA. Prima di accennare al
numero di posti che il nuovo parcheggio offrirà, un breve identikit della futura fisionomia della struttura. L’assessore Di Mezza preannuncia un parcheggio multipiano con 6 piani a rampe. L’avvocato Maione, dal canto suo, indica altri numeri: «I piani, organizzati
in senso rotatorio, saranno 7: uno a livello del piano stradale, 3 interrati e tre
sopraelevati. Tutta la struttura sarà in
sospensione e non toccherà le pareti tufacee. Infine: ingresso in via Morelli e
uscita in via Chiatamone. Insomma, un
alto esempio di ingegneria delle costruzioni in cavità». Sulla questione dei
posti-auto disponibili, Di Mezza riassume così: «600 posti, tutti ovviamente
pubblici». Mario Maione precisa: «Secondo convenzione, i posti saranno 638
in totale». E aggiunge: «450 saranno realizzati nel parcheggio di via Morelli: di
questa cifra 300 saranno venduti a privati e 150 saranno a disposizione del
pubblico. Resta, poi, una differenza di
altri 138 posti da realizzare ovviamente in zona: tra i siti opzionati lo spazio
antistante Villa Pignatelli». Così, a conti fatti, rispetto al recente passato (al
momento della chiusura, gennaio 2004,
i posti erano un centinaio), l’incremento sarà di 50 nuovi posti auto, liberi e a disposizione del pubblico. Palazzo San Giacomo, sede del municipio
partenopeo, ha sempre parlato, invece,
di triplicazione dei posti rispetto alla
vecchia gestione. Su questo fronte, quindi, sarebbe opportuno chiarire la divergenza di numeri.
LA SPESA. La Napoletana Parcheggi del
Gruppo Industriale Maione ha investito nel parcheggio di via Morelli 15 milioni di euro.
In conclusione. Tempi allungati, numeri discordanti, la comprensibile impazienza del popolo di Chiaia che attende i nuovi posti auto col coltello tra
i denti. Ai malumori legittimi della
piazza l’avvocato Maione replica così:
«Entro il 2007 la Napoletana Parcheggi
avrà completato in città 1500 posti auto. Nei precedenti 11 anni, dal ’90 al
2000, c’erano solo tre piazze bucate
(ndr: il riferimento è all’intera operazione: piazza San Francesco, piazza Nazionale e via Morelli)».
E i rapporti col Comune? «Sono eccellenti», precisa l’avvocato.
L’INCHIESTA
CHIAIA MAGAZINE
4
«A Chiaia serve un maxiparcheggio»
WARNER METROPOLITAN. Il direttore Ferrara: «Il multisale
va forte, ma il problema della sosta frena gli spettatori»
sofferenza finanziaria - la struttura è in
buona salute. La media nei soli week
end - snocciola il responsabile - è di
9/10.000 spettatori».
MULTISALE DA RECORD.
Sette sale, 1626 posti, 10.000 spettatori ogni week-end. Programmazioni no stop dalle 14.00 in poi. Per tamponare il probelema parcheggi il megacinema si è convenzionato con una
autorimessa locale. Il WArner Village Metropolitan è stato eletto per due
anni consecutivi il miglior multisale del Sud.
ADRIANO PADULA
uando la Warner Bros, colosso delQ
la cinematografia americana, iniziò ad edificare su scala planetaria il
megabusiness dei Warner Village, autentiche fabbriche del divertimento cinematografico concentrate in edifici
multiplex, fu subito chiaro alla major
quale fosse la priorità: insediare i villaggi Warner presupponeva l’individuazione accurata dei siti più adatti ad
accogliere la novità. Vale a dire con due
requisiti indispensabili: facilità d’accesso e disponibilità di ampie aree da destinare a parcheggio. Oggi, dunque, tutti i divertimentifici di massa creati dal
management della famosa casa di produzione statunitense possiedono queste due credenziali. Con un’unica eccezione: Napoli. Qui, i responsabili non
sono stati tanto a pensarci su: l’unicità
della capitale del Sud obbligava ad una
scelta anomala rispetto alla consolidata strategia della Warner. Il target partenopeo, insomma, andava conquistato,
offrendo eleganza, sicurezza, tradizione
e prestigio, magari nel cuore della città e non in siti decentrati: condotta insolita, ma che poi è risultata vincente.
Le 4 qualità, infatti, si concentravano
nella struttura dell’ex Metropolitan, desolatamente inattivo dall’’88, «il Partenone - come è stato definito dai responsabili Warner - delle vecchie sale
napoletane». L’operazione, quindi, condotta a tempo di record, è culminata, il
29 novembre 2002, con l’inaugurazione
del Warner Village Metropolitan.
L’IDENTIKIT. Investimenti stellari e un
anno e mezzo di lavori per consacrare
alla settima arte un sontuoso spicchio
di Chiaia: in pillole una maxistruttura
con 7 sale e 1626 posti, confort ipertecnologici, caffetteria, gli stand con leccornie da cinema, un box office computerizzato che elimina le file per l’acquisto dei biglietti d’entrata, la galleria
commerciale, un’offerta cinematografica che poggia su pellicole commerciali, ma anche sui film d’autore. E orari di conseguenza: vale a dire spettacoli senza intervalli e un ruolino di marcia delle proiezioni che accanto alla programmazione normale aggiunge l’orario delle 14 e, venerdì e sabato, anche
quello dell’una di notte.
In breve: un congegno titanico dell’intrattenimento nel quale hanno imparato a infilarsi con entusiasmo, secondo le stime degli amministratori dell’impianto, centinaia di migliaia di napoletani nel corso dell’anno. Le cifre
dell’affluenza, dunque, sembrano premiare chi ha scommesso sul Warner in
salsa partenopea: «Se ci limitiamo all’aspetto economico, - puntualizza Massimo Ferrara, direttore del Multiplex
dall’ottobre 2003, fugando i sospetti di
IL NODO DEI PARCHEGGI. Numeri rispettabili quelli dell’affluenza. Problema parcheggi bypassato elegantemente,
dunque? «Non esattamente. - ammette
Ferrara che non ha la lacrima facile, ma
neanche nasconde i problemi - Piuttosto
il problema è stato messo in sala d’attesa. I risultati ci premiano, ma è chiaro che la carenza di aree di sosta in zona finisce col penalizzarci». Non che il
Warner Metropolitan non si sia attrezzato: il multisale ha stipulato con un garage della zona, il Santopaolo, una convenzione di favore per i propri clienti,
«ma è chiaro - osserva Ferrara - che non
basta al fabbisogno dei nostri frequentatori. Inoltre - stigmatizza - il tariffario
degli altri parcheggi privati è davvero
elevato: un paio d’ore di cinema non
possono costare ad una famiglia 7/8 euro di sosta». Così il discorso va a parare
dov’era intuibile: «La pedonalizzazione
in via Chiaia e la ZTL in zona - spiega il
direttore - sono state benefiche, favorendo un aspetto ordinato, il passeggio
elegante, e incrementando il movimento di frequentatori nell’intera area.
Ai margini, però, il traffico è caotico:
tutta gente che non riesce a parcheggiare. Per il Warner la perdita di spettatori è nell’ordine del 20%. Una soluzione possibile? Be’, non siamo gli unici ad aver puntato su una veloce realizzazione del parcheggio di via Morelli.
Mai come adesso sarebbe provvidenziale».
FILM E CULTURA. Il Warner, tuttavia,
continua per la sua strada, sventolando
orgogliosamente un consuntivo che
non è fatto solo di contabilità, ma anche
di prestigiosi riconoscimenti come il
conseguimento del «Biglietto d’oro» per
2 anni consecutivi in qualità di miglior
multisale del Sud: una soddisfazione
che fa il paio con l’altra di ospitare da
due anni (a giugno sarà il terzo) il Napoli Film Festival. Al Warner, tuttavia,
la cultura non è solo quella delle grandi kermesse: «La struttura, infatti, si pone spesso al servizio delle scuole napoletane: nei nostri spazi - perfeziona l’affresco Massimo Ferrara - i ragazzi assistono a concerti di musica, incontrano
artisti e registi. E sono frequenti le mostre d’arte».
Un patrimonio di oneri e onori quello
capitalizzato dal Warner che Massimo
Ferrara, veneto che apprezza Napoli, ma
ormai giunto alla scadenza del proprio
mandato direttivo, si accinge a lasciare
con una punta di nostalgia al proprio
successore, l’irpino Davide Milizia.
AUTORIMESSE
DI ZONA
Garage Chiatamone. 100 posti.
Aperto dalle 6 di mattina alle 2 di
notte. Via Chiatamone 26.
Tel. 0817642863.
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Vecchia 8. Tel. 081.2471287
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dalle 7 alle 22. Via Vittoria Colonna
21. Tel. 081.414601
Autorimessa Travaglione. Aperto
dalle 8 alle 24. Via del Parco Margherita 31. Tel. 081.412160.
MORETTO:
«RIMEDIEREMO»
Vincenzo Moretto
(nella foto) di AN,
membro della Commissione Mobilità del
Consiglio Comunale
di Napoli, ammette
che «sulla vicenda del
parcheggio Morelli la
tensione della Commissione non è stata
costante, nonostante
la mia parte politica
abbia sollecitato
sopralluoghi». «Ci siamo distratti, confessa -. La promessa è di riportare
la questione in Commissione».
PARCHEGGI
PERTINENZIALI
Sosta-auto: un nodo alla gola di
Chiaia. La stretta, però, si è allentata dal 22 novembre 2005. Quel
giorno il Consiglio Comunale ha
deliberato la realizzazione dei
parcheggi pertinenziali in città:
5000 posti in 8 quartieri. E Chiaia
ne esce bene; i «parcheggi interrati
condominiali» previsti, infatti, sono
ben 7: via Giordani, via Schipa, via
Petrarca, via Fiorelli, via Campiglione e via Mariconda (2). 619 i posti
pianificati. Già pronto il bando di
gara mentre il 20 marzo è il termine per presentare proposte.
L’INTERVISTA
CHIAIA MAGAZINE
5
«Così cambierà il look del quartiere»
L’ASSESSORE LUCA ESPOSITO anticipa i dettagli tecnici ed economici. Alberi,
luci, panchine e pietra pregiata: l’operazione si concluderà entro quest’anno
SILVIO CAMPIONE
re anni di lavori per rifare il look a dodici straT
de e tre piazze con un investimento complessivo di 5 milioni. Il maquillage, appena concluso con l’installazione delle nuove panchine
in via Calabritto, ha interessato il cuore di
Chiaia, da Largo Rodinò, via Cavallerizza, via
Santa Teresa fino a piazza San Pasquale via Carlo Poerio e via Calabritto. Entro l’estate, con una
spesa di 3 milioni, toccherà a via Carducci, piazza Amedeo e via Martucci. Entro la fine dell’anno, inoltre, saranno coinvolte via Nisco, via
Bausan, via Vetriera fino a via Filangieri, via Dei
Mille e via Vittoria Colonna. «Interventi per 13
milioni, destinati - come spiega l’assessore comunale al Turismo e al Decoro Urbano Luca
Esposito (nella foto) -, a rendere il cuore di Napoli
più vivibile». Conclusi i lavori per il primo lotto, sono state appena installate le campane d’illuminazione in via Calabritto («Recuperando e
restaurando le vecchie campane degli anni ’30
che conservano ancora i fasci littori - precisa
Esposito. Abbiamo in pratica avviato un restauro filologico di quanto già avevamo») e adesso si
passa a via Carducci, via Martucci e piazza Amedeo. Restano in lista d’attesa via Alabardieri, via
Bisignano e via Belledonne.
Assessore, via Carducci è un asse
viario importante per la zona.
La nuova sistemazione della
strada in effetti rispetterà l’attuale assetto. Abbiamo previsto
un completo restyling dei marciapiedi sostituendo l’attuale
pavimentazione con lastre di
pietra lavica e con l’inserimento di alberature sul tratto compreso tra via Dei Mille e via Cuoco. Per la carreggiata utilizzeremo il porfido già esistente.
Anche via Martucci avrà presto un
nuovo aspetto. In che cosa consistono i lavori di recupero per una
strada di traffico così intenso?
Manterremo la pavimentazione esistente in basolato, che sarà integrata da materiale simile per stabilire la continuità dei
RESTYLING CHIAIA
Per il maquillage del quartiere
sono già stati spesi 5 milioni di
euro. Altri 3 saranno spesi entro
la prossima estate. I direttori dei
lavori sono gli architetti Massimo
Rosi e Benedetto Gravagnuolo.
Via G. Filangieri
L’ultima tranche di lavori è in calendario per la fine del 2006 e i primi mesi del 2007. Sarà probabilmente anche la più impegnativa
per quanto riguarda l’area da risistemare.
Tra molte difficoltà siamo riusciti a reperire i fondi nel bilancio 2006-2008. Per via Morelli, Vasto a Chiaia, via Nisco,
salita Ventriera e via Bausan investiremo circa 1 milione e 700
mila euro.
Manterremo la pavimentazione in basolato, prevedendo le
necessarie integrazioni con un
materiale simile così da mantenere un’ottima percorribilità pedonale. Cambieranno anche i corpi illuminanti analogamente con quanto fatto in altre aree del centro. Installeremo anche panchine e dissuasori.
E per i pedoni?
In piazza Amendola ci sarà l’annullamento della corsia carrabile proprio dove si trova la
scuola. In questo modo otterremo un considerevole ampliamento dell’area pedonale.
Gli alberi esistenti saranno integrati e inseriti in sedili di pietra. Un importante elemento di
riqualificazione sarà senza
dubbio rappresentato dalla
nuova illuminazione, simile a
quella utilizzata per la vicina
piazza San Pasquale.
Restano quegli orribili contenitori
per i rifiuti.
Il nostro progetto prevede una
nuova collocazione anche per i
contenitori che saranno spostati altrove. Abbiamo previsto
due isole ecologiche interrate
ai lati del Liceo Umberto. Non
avranno impatto estetico e tuteleranno l’immagine del territorio.
più vasta di quella attuale. Inseriremo anche panchine per
la sosta e dissuasori a protezione dei pedoni.
Il marciapiedi all’uscita della
Metropolitana sarà ampliato
con la creazione di una piccola area di sosta pedonale, analogamente al marciapiedi alla
confluenza tra via Vittoria Colonna e via Martucci. Anche la
rotatoria sarà completamente
trasformata, così come l’illuminazione. Per quanto riguarda i materiali, le zone pedonali saranno realizzate in pietra
lavica mentre per la strada utilizzeremo ancora il porfido che
si dimostra pratico e efficiente,
oltre ad avere una notevole valenza estetica.
blocchi lapidei. Al momento la
strada appare in condizioni di
notevole degrado proprio a causa del traffico: il nostro intervento mira in particolare a ripristinare il manto senza per
questo compromettere l’estetica. In via Campiglione, in particolare, la carreggiata e i marciapiedi in asfalto saranno sostituiti da una pavimentazione
in pietra lavica.
Anche qui sostituiremo i corpi
illuminanti con un impianto
più in linea con quello adottato per le altre strade del quartiere.
E piazza Amedeo, crocevia per
quanti escono dalla Metro e importante snodo per i bus?
Il nostro intervento punta sulla razionalizzazione degli spazi: daremo precedenza alle esigenze dei pedoni che avranno
a loro disposizione più superfici chiuse al traffico e un’area
attrezzata a verde, certamente
In questo gruppo di opere sono previsti lavori anche in via Filangieri,
via Dei Mille e via Vittoria Colonna, come è stato sollecitato dalle
Nuove Botteghe dei Mille, guidate
da Nino De Nicola.
Infatti. Allargheremo il marciapiedi sostituendo l’attuale
pavimentazione con lastre di
pietra lavica. Anche l’illuminazione subirà un radicale
cambiamento grazie all’adozione di nuovi corpi illuminanti simili a quelli già adottati
negli altri quartieri della zona.
Chi ha firmato i progetti di recupero?
Ci siamo affidati agli architetti Massimo Rosi e Benedetto
Gravagnuolo.
Via Dei Mille
Via Vetriera
Via G. Martucci
FOCUS
LE TAPPE
DELLA VICENDA
Il 2006 a Chiaia comincia nel
segno delle incomprensioni. In
seguito ad una denuncia sottoscritta da alcuni cittadini residenti disturbati dalla confusione
provocata in strada dagli avventori dei locali di via Alabardieri,
il 4 gennaio il GIP Michele
Ciambellini con provvedimento
d'urgenza ordina il sequestro
giudiziario di tre punti fermi
della movida del quartiere:
chiudono i battenti Farinella, lo
Chandelier e Bar 66. La motivazione del provvedimento è
disturbo della quiete pubblica.
La sera del 7 gennaio a Chiaia si
illumina della luce delle candele
di chi aderisce alla silenziosa
protesta indetta dagli esercenti:
giovani con bavagli bianchi
inscenano una mini-fiaccolata
per contestare civilmente un
provvedimento ritenuto eccessivamente penalizzante.
Sulla falsariga di una moltitudine di incontri tra parti in causa
e Assessori competenti si arriva
infruttuosamente al 18 gennaio,
giorno in cui la dodicesima
sezione del Tribunale del riesame respinge il ricorso dei legali
degli esercenti: la chiusura
continua.
Il 24 gennaio la magistratura
dispone un provvedimento
temporaneo che consente la
riapertura dei locali, fissando
però degli orari di chiusura che
non paiono soddisfare le esigenze delle attività: ore 22 per i bar
e ore 24 per i ristoranti. Adeso si
spera che le autorità, ascoltando
le istanze legittime dei soggetti
coinvolti, producano soluzioni
migliori e definitive.
CHIAIA MAGAZINE
6
Movida sì, movida no:
tira e molla alla napoletana. Il Comune
incoraggia il by night.
Investono gli imprenditori dell’entertainment. Napoli insegue
l’Europa. Poi il sogno
è smantellato a colpi
di codice. Fracasso sul
banco degli accusati:
sacrosanta la querelle
dei residenti. Ma assurdi i sigilli. Ora il
dissequestro. Ma servono regole che accontentino tutti.
Non toccate
CLAUDIO CALVERI
onciliare istanze diverse
C
in un'ottica di sviluppo
e valorizzazione, questa la
sfida delle grandi città moderne che non accettano di
richiudersi su se stesse. Una
città non può smettere di vivere col calare della sera, in
particolar modo se gratificata da un clima dolce come
quello mediterraneo. Parimenti i cittadini mantengono intatto un diritto alla
tranquillità che rimane inviolabile. Una equazione da
risolvere sul filo della ragionevolezza, utilizzando il
dialogo e la riflessione, moderati e guidati dalla superiore autorità dell'amministrazione. Tutto ciò che è
mancato nella «piccola
Odissea» di Chiaia che ha visto coinvolti su opposti bastioni cittadini residenti,
turbati nel sonno dalla vivacità notturna degli avventori, ed esercenti dei locali. Un problema attuale e
complesso, affidato per incuria e pressappochismo alla lettura forzatamente draconiana della magistratura.
IL VIP
Il noto attore
napoletano
Silvio Orlando (nella
foto), pupillo
di registi
come Salvatores, Moretti e Luchetti,
vive a Roma per motivi
professionali, ma si regala a
volte una «capatina» nella
città natale. In un bel mattino di gennaio si gode un
caffè ai tavoli del bar Cimmino in largo Rodinò.
«Chiaia - osserva beato - è
splendida nella sua nuova
versione pedonalizzata: una
Napoli di taglio europeo».
«Qui la movida serale aggiunge - rievoca quelle di
altre grandi metropoli e mi
sembra civile e brillante. Io
vivo a Roma a Campo dei
Fiori: e, credetemi c'è lo
stato d'assedio. Nella zona,
abbandonata dalle istituzioni, c'è un'autentica Internazionale coatta. Non si lamentino i napoletani: qui ci
può essere esuberanza, ma
c'è molta più civiltà».
Un problema c'era, non è stato affrontato per tempo secondo un approccio adeguato, e ai residenti non è rimasto che sporgere una denuncia sulla cui falsariga è partito il provvedimento più drastico, quella chiusura dei locali che colpisce non solo
l'apporto produttivo di aziende che vivono di intrattenimento, ma la stessa idea di un
quartiere che possa vitalizzarsi
e mantenere un ruolo importante nell'offerta culturale-edonistica della città. Si sovrappongono ragioni sacrosante:
quelle della legalità e della civile convivenza, quelle dei residenti e quelle degli imprenditori. Le ragioni vanno però disgiunte, analizzate e soddisfatte, tutte.
Ciò che realmente manca - al di
là delle petizioni di principio è la effettiva presenza delle forze dell'ordine nelle ore notturne. Presìdi che erano previsti
nel quadro dell'attuazione del
dispositivo che delineava la Zona a Traffico Limitato a Chiaia
ma che non sono stati evidentemente messi a punto. Ciò che
serve è una presenza che possa
vigilare sulla tranquillità di chi
viene a Chiaia per trovare svago
e che impedisca gli eccessi di
chi, per divertirsi, si comporta
scorrettamente e incivilmente,
senza rispettare l’ordine pubblico. Un compito di controllo
che non può essere delegato agli
esercenti né ai residenti, e che
auspicabilmente non deve nemmeno essere affidato al vaglio
della magistratura. E' ciò che risuona nelle parole di Paolo
D’Angelo, direttore artistico del
locale Farinella, al centro della
bufera: «Siamo stati vittime di
interpretazioni semplicistiche.
Non entro nel merito delle questioni giudiziarie. E' positivo però il fatto di riaprire nella prospettiva di chiarire definitivamente le regole di convivenza
tra le esigenze legittime dei residenti e quelle dello sviluppo
della zona: mi riferisco in particolare al discorso di creare un
circuito turistico e culturale. Riaprire significa restituire vita
ad un investimento, ma è comunque una situazione transitoria. Bisogna andare alla radice della questione, delineare
un quadro di regole precise entro le quali potersi muovere e
pianificare. Riaprire significa
diminuire il danno, ma non eli-
FOCUS
CHIAIA MAGAZINE
7
IL BY NIGHT IN EUROPA
Parigi, la soluzione è il «controllo invisibile»
E’ davvero così difficile conciliare le esigenze di
tranquillità e divertimento in una grande città?
Facciamo un rapido viaggio in giro per l'Europa. Madrid conosce oggi una vera «guerra della movida».
E’ un problema molto serio quello della convivenza tra voglia di dormire dei residenti e gioia di vivere dei ragazzi nella capitale madrilena. La campagna di sensibilizzazione contro gli schiamazzi
notturni «Silencio por Favor», lanciata dal comune,
non è servita. E’ seguita la minaccia di non rilasciare licenze per aperture di nuovi bar in centro
e di aumentare la vigilanza per far rispettare gli orari di chiusura. Teoricamente i pub dovrebbero chiudere alle 2,30 e i club alle 6. Per aggirare l'ostacolo
sono stati aperti - clandestinamente - dei «club after hour» che aprono dalle 6 alle 9 del mattino,
guardati a vista dai poliziotti che cercano di farli
chiudere. Un approccio da caccia tra guardie e ladri che non ci piace e probabilmente non risolve
nulla. Barcellona, invece, vive una medesima fame
di notti vivaci, ma sulle frequentatissime Ramblas
recentemente è evidente la presenza deterrente delle forze dell'ordine.
A Londra dal 1 gennaio 2006 è caduto il tabù della
chiusura dei pub alle 23.00. Una liberalizzazione
che ha scardinato un regime quasi marziale. La ragionevolezza ha affidato alla civiltà dei giovani e alle forze dell'ordine la ricerca di un nuovo equilibrio
da trovare insieme, «sul campo». Per quanto ci è dato conoscere, la soluzione più gradita è quella praticata a Parigi, una strategia che definiremmo del
«controllo invisibile». Moltitudini di giovani sciamano per le stradine del Quartiere Latino di San Michel o riempiono i locali del Marais, l'elegante Quartiere Ebraico a nord della Senna. Senza controllo alcuno, si direbbe. Al violare di una regola di convivenza civile o al compiersi di un atto criminale però dal nulla si materializzano uomini della gendarmerie. Siamo consapevoli che non esistono paradisi, ma buoni esempi di vivibilità certamente sì.
(Le foto di queste pagine sono di Cody La Rocca)
la MOVIDA
minarlo». Ciò che legittimamente è richiesto da parte degli
esercenti è una chiarificazione
dei limiti legali entro i quali poter svolgere le proprie attività e
stabilire una programmazione
all'altezza delle aspirazioni che
D'Angelo ha riversato nel suo
progetto: «Con l'apertura di uno
spazio del calibro del locale Farinella - riassume - si è inteso segnare un momento di storia della città , da arricchire culturalmente con una offerta varia e vivace».
Alle molte voci di sostegno raccolte da più parti D’Angelo si augura che possa fare seguito un
reale appoggio. «Si sta lavorando per rispondere a delle esigenze di natura tecnico-burocratica, emerse nel corso della
vicenda. In aggiunta verrà predisposta all'esterno ed all'interno del locale una segnaletica
che invita gli avventori al rispetto delle regole di civile convivenza, se necessario consigliando anche a chi volesse fumare una sigaretta di farlo spostandosi a piazza dei Martiri.
Nella speranza di ottenere la
collaborazione dei clienti».
Ragionevolezza e civiltà come
valori di riferimento quindi, ri-
vendicati anche in occasione
della pacifica protesta organizzata per denunciare il danno arrecato all’economia del by
night: quella «notte in bianco» il
cui slogan è stato «per accendere una luce in un momento buio
della città».
Trovare un accordo è anche l’obiettivo del Comune di Napoli.
Gli amministratori hanno più
volte rimarcato che il Municipio ha destinato 15 milioni di
euro alla pedonalizzazione di
buona parte del quartiere
Chiaia, esprimendo la conseguente volontà di non «desertificare» la zona ma di valorizzarla.
Al coro di chi invoca soluzioni
calzanti ed efficaci si unisce anche Michele Boellis, della storica barbieria di via Vetriera: «Qui
si rischia di far scappare gli imprenditori che investono nella
zona Chiaia. I locali non dovevano essere chiusi. Il problema
è solo di ordine pubblico e spetta alle istituzioni risolverlo». Da
parte sua Fabio Tempesta, ideatore di «Re per una notte», la prima gara tra pr, così si esprime
da addetto ai lavori: «Così si vuole uccidere la movida. I locali
devono poter lavorare, ovvia-
L’IDEA
Il fragore
della semplicità di una
proposta
concreta
infrange il
silenzio
assordante delle chiacchiere. L'idea - o quantomeno
una idea - validamente
proposta e probabilmente
risolutiva del problema è
stata espressa da Gianni
Gagliardi (nella foto), segretario della Associazione
Botteghe dei Mille. Nell'ambito di uno degli incontri
con gli Assessori del Comune di Napoli che lamentavano l'impossibilità di far
presidiare la zona nelle ore
notturne per motivi di
budget, Gagliardi ha rilanciato proponendo di ricorrere agli effettivi della Protezione Civile. L'assessore
Raffaele Tecce ha espresso il
suo vivo apprezzamento per
una intuizione da lui ritenuta valida che, ha dichiarato,
verrà valutata. Staremo a
vedere.
mente nel rispetto delle regole». Massimo Gallotta,
consigliere circoscrizionale
di Chiaia, ribadisce: «Basterebbe vigilare, educare e sensibilizzare la movida napoletana a rispettare gli orari e
ad essere più educati con il
territorio che frequentano e
Chiaia potrebbe finalmente
avere la sua Movida come Milano, Roma, Barcellona».
Gli fa eco Dimitri Maglietta, dirigente della storica azienda Gay
Odin: «Se il Comune ha autorizzato l'apertura dei locali, deve essere il Comune a far rispettare l'ordine e a controllare
il territorio». Tutti, in ogni caso,
salutano con soddisfazione il
parziale dissequestro, decretato
per i tre locali, colpiti dal giro di
vite. Malgrado l’attività a scartamento ridotto imposta dal magistrato, i tre spazi si ripropongono alla clentela con rinnovato entusiasmo. E con un asso
nella manica: perché vada in
porto l’operazione «Movida
tranquilla» gli esercenti sono
disposti ad autotassarsi per ingaggiare vigilantes che controllino l’afflusso alla zona, se
necessario fino ad ora tarda.
IL CORSIVO
C'era una volta…il «triangolo della morte». Con questo sanguigno
eufemismo il popolo della notte
indicava, negli anni '80», una singolare geometria del «by night»
in zona Chiaia. Ed era davvero
un triangolo. Con tre vertici: tre
locali, compressi tra via Belledonne e vico Ferrigni. Il Sinsemilla, esplosivo pub di tendenza, talmente zeppo di gente che,
secondo leggenda, «era così strapieno che una moneta lanciata
per aria non ricadeva per terra».
Poi il Be Bop, tuttora in azione,
nato sulla scia del Sinsemilla,
specialista nel dettare ai giovani
i tempi della controcultura più
«in». Infine, il Caffè della Luna,
stesse attitudini d'avanguardia.
E nelle 3 tane della movida d'allora ci ritrovavi gente come Lucio
Amelio, Salvatore Pica, Mario
Martone, Andrea Renzi, Lina
Mangiacapre, tutti i gruppi
New Wave, molte firme del giornalismo napoletano, e una volta
persino Johnny Rotten dei Sex Pistols. Insomma, un mito a 3 dimensioni, raccontato persino dai
giornalisti di Stern, Actuelle, Corsera e Repubblica. L'inviato di
Actuelle cominciò il pezzo così:
«Neanche a New York…». Un lembo di ultramodernità, ciclicamente condannato però ad entrare in orbita di collisione con i
residenti. Vecchia storia che si ripete anche oggi sullo stesso territorio e con gli stessi esiti: al Sinsemilla, ad esempio, i sigilli arrivavano a mesi alterni. Corsi e
ricorsi storici che mettono a
nudo anacronistiche fibre di intolleranza. (a.m.)
SPECIALE SAN VALENTINO
CHIAIA MAGAZINE
8
Arriva «Innamorarsi a Chiaia»
L’EVENTO. Cuori di luce, romantiche installazioni, architetture luminose: le strade
del quartiere per la festa degli innamorati luccicheranno come quelle di New York
MARCO NOTA
anti cuori luminosi per colorare il San
T
Valentino del quartiere Chiaia. L’idea
è venuta al presidente delle Botteghe dei
Mille, Nino De Nicola, e ad Antonio Criscuolo (nella foto a destra), titolare di Lucifesta group. L’azienda fin dal 1920 si occupa di installazioni luminose sia in ambito nazionale che internazionale. Sulla
scia di quanto già avviene per le strade
newyorkesi, in occasione della festa degli
innamorati architetture luminose «love
style» daranno nuovo brio agli itinerari
dello shopping del quartiere più a la pàge della città. Sopra le teste dei valentini
e delle valentine di turno - magari intenti a scambiarsi doni dolci effusioni - campeggeranno cuori luminosi folgorati dalle classiche frecce di Cupido. E chissà che
le romantiche scenografie di luce non
siano di buon auspicio anche per i cuori
in castigo che l’anima gemella non l’hanno ancora trovata.
«Innamorarsi a Chiaia - chiosa Antonio
Criscuolo - Questo il concetto ispiratore
delle romantiche installazioni luminose
che andranno ad abbellire le strade del salotto buono della città. Da anni, splendide architetture luminose contribuiscono
a creare l’atmosfera di festa che si respira
per le strade di New York in occasione di
San Valentino. Perché non dare anche a
Napoli questa opportunità?». D’accordo
anche Nino De Nicola, che aggiunge:
«Quella di dotare le strade di Chiaia di scenografie luminose in occasione della festa degli innamorati è a livello nazionale
un’ iniziativa unica nel suo genere. Stiamo pensando di organizzare una serie di
eventi a tema, valorizzati ancor di più dal
festoso sfondo di luci che abbellirà le strade di Chiaia. Vogliamo lanciare un messaggio di rinascita al quartiere e, più in generale, a tutta la città».
Il culto di San Valentino è sentito anche
oltreoceano. Negli Stati Uniti inizia nel
1800, ai tempi della guerra civile. Qui il 14
febbraio i giovani si scambiano i «valentini», dei simpatici bigliettini che contengono messaggi amorosi. In alcune
scuole si organizzano feste: al centro dell'aula si piazza un contenitore coloratissimo dentro al quale finiscono tutti i «valentini» che si scambiano i compagni di
classe. Al termine della festa i biglietti
vengono distribuiti e letti. Qualcuno preferisce non firmare il messaggio spedito
all'innamorata e si limita a firmare con la
frase «Guess who?» (ovvero: «indovina
chi?»). In Gran Bretagna, invece, nel giorno di San Valentino i ragazzi cantano canzoni tradizionali, ricevendo in cambio danaro e dolcetti. Nel Derbyshire le giovani
usavano girare per dodici volte intorno alla chiesa, a mezzanotte, ripetendo la frase: «Semino semi di canapa, semi di canapa io semino. Colui che mi ama davvero
‘
San Valentino vestito di luci:
una novità assoluta in Italia
DUE CUORI E...
UN CONVENTO
Un 14 febbraio da mettere nella
bacheca dei ricordi, un San Valentino da Belle Epoque, un'esperienza
da sceicchi alla portata di tutti: i
responsabili dell'Hotel San Francesco al Monte, al Corso Vittorio
Emanuele 328, estraggono dal
cilindro delle sorprese un giorno da
sogno da tradurre agevolmente in
realtà per chi voglia con una spesa
accettabile, nel giorno degli innamorati, regalarsi una virata a 180 gradi
nella propria routine. Innanzitutto
il sito in cui è incastonato l'hotel: un
antico e suggestivo convento del
'500. Poi l'iniziativa confezionata dal
management dell'albergo su misura
per la data fatidica: una proposta
opportunamente battezzata «San
Valentino da sogno a Napoli». E di
atmosfere fantastiche si può davvero
parlare per chi intendesse trascorrere la festa del sentimento al San
Francesco: cena gourmet a lume di
candela e musica, spumante e
fragole in camera con vista sul mare
e pernottamento nella stessa, la
Jacuzzi a portata di mano, prima
colazione servita a letto, il trattamento Vip. Un gran giorno nel quale
incorniciare due cuori e un mare di
sfizi probabilmente irripetibili,
quello programmato per gli innamorati nella splendida struttura
cinquecentesca. Un'idea da «sposare», chiamando lo 081.4239111.
viene ora dopo di me». Dopo il dodicesimo giro si sperava che apparisse il vero
amore. Dalle usanze legate alla festa alle
sue origini. Che risiedono nel tentativo
della Chiesa cattolica di porre termine ad
un popolare rito pagano per la fertilità.
Fin dal quarto secolo a.C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare
rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano
questo dio venivano messi in un’urna e
opportunamente mescolati.
Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinchè il rito
della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Determinata a
metter fine a questa pratica, la Chiesa ha
cercato un santo «degli innamorati» per
sostituire il deleterio Lupercus. Così fu
trovato un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato
circa duecento anni prima. A Roma, nel
270 d.C il vescovo Valentino di Interamna
(oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II. Questi tentò di persuaderlo a convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di
rinunciare alla sua fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al
Cristianesimo.
Il 14 febbraio San Valentino fu lapidato e
poi decapitato.La leggenda sostiene inoltre che, mentre Valentino era in prigione
in attesa dell'esecuzione, si sia abbandonato all’amore per la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che - grazie alla sua fede - abbia ridato miracolosamente la vista
alla fanciulla Questo il messaggio d’addio scritto dal religioso alla sua innamorata: «dal vostro Valentino, una frase che
visse lungamente anche dopo la morte
del suo autore...».
(Foto in alto: esempio di cuore luminoso;
in basso: piazza dei Martiri, Natale 2005)
RELAX&MOVIDA
IL PERSONAGGIO
CHIAIA MAGAZINE
9
Incorona il re della notte
L’IDEA. Nella trasmissione televisiva «Guarda che è l’una» in onda
su Canale 21 uno dei momenti clou è la gara tra i pr napoletani
uarda che è l’una» è la traG
smissione televisiva sulla cresta dell’onda. Ideata e diretta dal
regista Eugenio Di Ronza, va in
onda tutti i giorni, ovviamente
all’una di notte, su Canale 21 e si
occupa del by night partenopeo
con taglio postmoderno e scanzonato. Uno dei momenti clou di
«Guarda che è l'una» è il concorso «Il re della notte», nato da un’idea di Fabio Tempesta e Tommy
Totaro, che vede in gara ben 22
Pr, protagonisti indiscussi delle
notti napoletane. Questi i pr in
gara: Enrico Palazzi, Alessandro
Papadia, Andrea Cannavale, Alessandro Aita, Fiorenza Troiano,
Mc Massi, Luigi Maglione, Maurizio Maffei, Valerio Tremiterra,
Mario Caruso, Marco Monizio,
Rosario Messina, Carlo Ferrara,
Maurizio Cariello, Gianpaolo Albano, Ferdinando Pintus, Mary
De Pompeis, Maurizio Boni, Eddy
Palescandolo, Armando Percuoco, Angelo Feola e Fabrizio Ma-
ANNONA:
«CONSIGLIO
L’ULTIMO CD
DI VALENTINA
STELLA»
ranca. Votare i pr in gara è semplice: è necessario compilare un
coupon che potrà essere spedito
al quotidiano «Roma» o depositato in un’urna presente in alcuni punti strategici della città: edicola di piazza dei Martiri, Gran
Caffè Cimmino (piazza Rodinò),
Radio Rc (Galleria Umberto),
Gran Bar Riviera (Riv. di Chiaia);
Bar Pignatelli (via San Pasquale a
Chiaia), Bar Tico (via Giulio Cesare); Bar Aegidius (via San Pasquale). Si potrà votare anche nei
locali, dove gli stessi pr organizzeranno le loro serate.
g llery
a
3
GALLERY
2
1
1. Davide Ponticiello (il trasgressivo di «Guarda
che è l’una), Miss Vip 2005 e Fabio Tempesta.
2. I quattro dell’Ave Maria: (da sinistra) Pino
Vitale, l’intramontabile, nonostante...la fede,
Pierpaolo Buglione, l’onnipresente Mauro Solinas
e l’imponente Mauro Tempesta.
3. Tommy Totaro e Gloria De Maio
4. Alla consolle il super dj Alex Dito
5. Paki Emendato, barman doc della movida
6. Francesca Arienzo e Giovanni Quintavalle
4
5
6
VINO
CANTINE MUSTILLI: SCENDE IN CAMPO
LA RISERVA «IL BRICCONE»
Capita che «quelli della movida» ogni tanto staccano con la routine cittadina e raggiungono altre mete di divertimento e relax. Una, in particolare, segnaliamo questo mese: l’Agriturismo
Mustilli a Sant’Agata dei Goti, nel Sannio. I proprietari, capitanati da Leonardo Mustilli, «l’ingegnere della Falanghina»,
hanno avuto l’idea vincente di aprire le loro cantine alla musica e ad altri eventi culturali e gastronomici. Il ristorante dell’Agriturismo propone essenzialmente piatti stagionali. Tra i
vini da provare consigliamo, invece, due riserve: il Briccone»,
ottenuto da uve aglianico e invecchiato in barrique ancora nelle storiche cantine, e la «Vigna segreta», ricavata da uva falanghina. Infotel: 0823717433
saper ere
b
Ha firmato le musiche della
soap opera «Un posto al sole».
Collabora con Nino D’Angelo,
Gigi Finizio, Gigi D’Alessio. Si
sono affidati a lui per le loro
melodie, per raggiungere le
vette del successo. Quarantacinque anni, abitante di Chiaia da
più di vent’anni, Antonio
Annona (nella foto in alto) ama
il suo quartiere e, come tutti,
lo vorrebbe più vivibile e
soprattutto più controllato
dalle forze dell’ordine. La sua
casa, in vicoletto Sant’Arpino è
la Mecca per gli appassionati
di musica, con tanti ricordi di
una carriera trascorsa sulle
scene, accanto ai big delle
note.
Maestro, quando preferisce
un ristorante ai fornelli di
casa, da chi va?
«Nel quartiere sono molti i
ristoranti dove si mangia bene
senza spendere molto. Quando,
tuttavia, esco per una cenetta
simpatica preferisco Donna
Margherita nella traversa di via
Alabardieri. Apprezzo in particolare, oltre alla cucina anche
la location con quel giardinetto
dall’aria così mediterranea».
La casa è il suo rifugio. Come
trascorre il tempo libero tra le
mura domestiche?
«Ascolto musica: è il mio lavoro
e sono un grande appassionato».
E allora quale disco consiglierebbe?
«Senza dubbio l’ultimo Cd di
Valentina Stella: “Passione
eterna”. E non perché ho collaborato con la cantante ma
davvero merita per la delicatezza e l’intensità della voce di
Valentina che conferma così le
sue indiscusse qualità».
Un desiderio per Chiaia.
«Mi piacerebbe tanto poter fare
quattro passi la sera senza il
timore di essere assalito da
qualcuno. Ormai è un bollettino di guerra: ascolto storie
drammatiche di amici e conoscenti rapinati, a volte anche
con brutalità.
Il concorso, ideato
da Fabio Tempesta
e Tommy Totaro,
coinvolge ventidue
sfidanti. Due le
donne partecipanti
COCKTAIL
ALL’ O’SULLIVAN’S
SBANCA IL «FRIDAY BLUES»
Prosegue per tutto il mese di febbraio la rassegna musicale
«Nei vicoli del Blues» all'O'Sullivan's, il nuovo locale, arredato
in tipico stile irlandese, di v. G. Piscicelli 43/45 (angolo via Martucci; info e prenotazioni 081.24.04.099).
A riempire i vuoti stomaci ci pensano Enrico e Vito con squisiti panini alla piastra, taglieri di affettati misti e un’offera ricca di insalate-fantasia. Il proprietario Mario Iannaccone invece, traendo ispirazione dal mitico sound di New Orleans ha ideato il «Friday blues», cocktail a sorpresa da bere in occasione delle serate live del venerdì, quando il locale si trasforma in un’autentica bolgia di blues.
SAPER VIVERE
CHIAIA MAGAZINE
LA LISTA DEI SOGNI. Carta, penna, e tanta fortuna. A Napoli sono in tanti a pagare, almeno una volta a settimana, la
tassa dei sogni. Il lotto rimane il gioco più partenopeo che
esista. Alberto Postiglione della tabaccheria di Largo Ferrantina a Chiaia, lo sa bene, e con la sua solita verve, dopo aver
studiato attentamente le estrazioni degli ultimi mesi, per
febbraio ha voluto stilare la sua lista dei sogni, ovvero i numeri «vincenti» per uscire a cena con la Dea Bendata. Nel
segno di San Ciro è il terno 1 - 31 - 13, da giocare su Napoli,
&
terni favole
TENDENZE
su Bari e su tutte. Altro terno da tenere d’occhio è 1 - 20 - 17,
possibilmente da giocare su Napoli, Roma, Milano e tutte.
D’obbligo, poi, scommettere sul terno di Carnevale: 7 - 52 90. Giocarlo su Napoli e tutte, soprattutto ogni martedì del
mese. C’è poi un terno di numeri che Postiglione ha «fatto»
dopo aver letto la notizia sui giornali del monaco che aveva
insidiato (diciamo così) una suora. Il terno, che va giocato
almeno per tre settimane (quindi per 9 estrazioni) è il seguente: 45 (monaco violentatore) - 33 (monaca) - 72 (la meraviglia). Alcuni, i più impertinenti, aggiungono alla terna
anche il numero 29. Le ruote consigliate da Postiglione sono
Napoli, Venezia, Bari e Roma. L’ultima giocata segnalata
dalla tabaccheria di Largo Ferrantina a Chiaia è tutta basata
sulla «cinquantina»: 59 - 51 - 55. Buona fortuna!
10
La sopportazione
è il braccio armato
della pazienza.
La vera intelligenza
veste i panni
della modestia.
Renato Rocco
LIBRIDINE
Capri People
nel segno
del vintage
Esposito, il gatto che amava danzare
AURORA CACOPARDO
La celebrazione di tutto ciò
che è d’epoca porta alla
ribalta gli stili ispirati al
passato, più che mai in voga. Con in prima fila gli occhiali,
ed in particolare la linea vintage First Class di Capri People,
con negozi a Capri e a Napoli, quest’ultimo in via Alabardieri, nel cuore di Chiaia. Nel catalogo dell’azienda napoletana
che, come sottolinea Maria Grazia Acunzo «vende il prodotto solo nella sua catena di negozi» ci sono decine di modelli
dai temi retrò, come le eleganti montature a forma di occhi
di gatto. Occhiali che incontrano il gusto del pubblico e
soprattutto degli artisti che affollano l’Isola Azzurra: tra i
clienti di Capri People non mancano infatti personaggi del
calibro di Robert De Niro, Jodie Foster e Mariah Carey che
a Capri è di casa. La linea Capri People First Class accontenta
tutti, dunque: dagli amanti del look Anni Sessanta destinato
a clienti di tutte le età a coloro che prediligono la compassata eleganza di un prodotto poco appariscente ma ricco di
personalità. Spiccano in particolare le belle montature dai
colori vivaci ma non per questo poco eleganti. Anzi il mix
tra vintage e classico completa quell’eclettismo tanto caro ai
dandy del nuovo millennio amanti del particolare. «Ogni
anno arricchiamo la nostra collezione con nuovi modelli spiega Maria Grazia Acunzo - caratterizzati da materiali di
prim’ordine e dalle linee retrò». Proprio come chiedono i
selezionati clienti della Capri People.
ittorio Paliotti, giornalista,
V
scrittore e commediografo,
come sempre, dipinge, costruisce parole in uno scambio continuo di luci, immagini che si
srotolano come racconto e suono in un contro-canto di ricordi, ritorni, appunti, spunti di
cronache, viaggi ed interviste:
Capri, Napoli, Milano, luoghi
vissuti ed amati dal giomalistascrittore e condivisi con Esposito, il suo gatto sì, ma non animale: persona. «Elogio del gatto», edito da Tullio Pironti (3,90
euro), non è solo un gioioso e divertente diario sulle bravate,
acrobazie, imprese di Esposito,
uno dei tre gatti dell'autore, ma
umanissima divinizzazione del
mestiere di poeta. Sì, perché
questo piccolo e delizioso libro
- che piacerà molto a chi è un
«gattomane» - è capace di evocare emozioni, suscitare suggestioni e conferma che l'appar-
tenenza biologica al regno animale della letteratura più autentica è per Paliotti un fatto
naturale come lo era per Aldo
Palazzeschi, il cui primo editore «fu il suo gatto», e per Alfonso Gatto, il quale oltre ad elogiare la «miciosità» del felino,
lo fece riprodurre tutto nero sia
sul suo «Diario di un poeta» che
sulla porta della sua stanza in
via Margutta.
Vittorio Paliotti parlando di
Esposito ne sottolinea le pigrizie ma anche le fantastiche e infinite capriole nel vuoto, come
i lanci audaci da un armadio altissimo in un lenzuolo tenuto
teso dallo scrittore e dalle sue
sorelle. Il godibilissimo elogio
si chiude con una visione irreale e fatata: Esposito - sebbene
morto - danza ed insegna il passo d'addio ad un nero cucciolo
di nome Putipù.
La notizia si sparge rapidamente tra i gatti della zona e, nelle
zone limitrofe piazza dei Martiri, si vedono gatti saltare da
un palazzo all'altro senza paura, senza imbarazzo, tra calma
vigile e ardente impazienza, gatti che chiedono di non essere
annoiati dagli uomini. Gatti che
si donano solo a coloro che scelgono di amare, ma forse mai
per sempre.
MANGIARE&BERE
Il Paguro, gusti magici tra novità e tradizione
Il ristorante Il Paguro, in via Piscicelli 1
(info 081.7618557 o 339.2208864), può esibire un ambiente raccolto ed elegante,
impreziosito dalla cortese ospitalità dei
due titolari, Gigi Angelone e Gaetano
Bausano. Caldo e accogliente, è luogo
ideale per consumare pranzi e cene con
beata lentezza, per assaporare a pieno sapori e aromi di portate, principalmente a
base di pesce fresco e filettato, preparate
dalle abili mani dello chef Sergio Cacciapuoti, premio «Nastro Verde». A tavola si può esordire proprio con l'antipasto
Paguro, con una seducente canestrella
farcita al delicato salmone norvegese o
con un ricco soutè di vongole e cozze.
Primi piatti: ai palati più esigenti può essere destinato un delicato Paguro, servito
in cialda con mandorle, gamberi e nero
di seppia; ma reggono il confronto anche
il riso con funghi porcini imperiali, fumanti rigatoni agli scampi e mandorle o
gli afrodisiaci scialatielli con gamberi e
zucchine. Gli eterni indecisi, invece, andranno sul sicuro con i tradizionali, ma
non meno succulenti, paccheri al coccio
o con tronfie all'astice. Secondi piatti: la
curiosità si coniuga all'appetito al cospetto di una spigola al gorgonzola (o al
tartufo) o davanti ad ammiccanti gamberi in camicia con speck della Valtellina
ed una sfiziosa misticanza all'aceto bal-
IL CARRELLO
Mina fa «l’allieva»
di Franx Sinatra
Due dischi, questo mese, meritano di entrare nel
carrello musicale. Due artiste, lontane anni luce, eppure accomunate da un carisma elettrico. Imperdibile l’ultimo lavoro di Mina «L’allieva» (Bmg), in
cui la cantante rende omaggio al suo idolo Frank Sinatra, interpretando le canzoni che più le stanno a
cuore. Godibile «Oral Fixation vol 2» (Epic) di Shakira che, per la prima volta, canta interamente in
lingua inglese e completa il penultimo lavoro, «Fijacion Oral vol 1». Bello il duetto con Santana.
samico. Capitolo dessert: notevole la Caprese fatta dalla casa, fascinosa la combinazione pera-ricotta-cioccolato, regale la
zuppa inglese. I piaceri di Bacco: Gigi consiglia due rossi, geograficamente agli antipodi, il napoletanissimo «Piedirosso Père ‘e Palummo» e il «Lagrein» del Trentino. Questo il catalogo delle squisitezze,
ma il locale si riserva anche alcune serate a tema con degustazione di prodotti tipici napoletani. Chiuso il lunedì, il Paguro riserva invece alla clientela un mercoledì sera che, accanto alle leccornie, offre ai frequentatori anche l'intrattenimento del mago Eduard, specialista in
intriganti giochi di prestigio con le carte.
STRANI SEGNALI
Attenzione: cadute acque
La silhouette è stilizzata: l’omino in nero fa la pipì. Il messaggio è di liberazione: vescica svuotata. L’effigie, riprodotta sul cartello in via Cuoco (foto a sinistra), è impressa su sfondo bianco in circolo rosso: un divieto. Il passante deduce che è proibito fare pipì e ragiona: «Che solerzia al Comune! In quell’angoletto, eletto orinatorio dai disperati, le autorità hanno piazzato un bel segnale che dice: ti stai sbottonando? Non provarci!». Ma qualcosa non quadra.
Il buonsenso gli insinua un sospetto: «Il Comune non può essere stato. Ma allora chi?». «Dotto’, vi piace? - lo scuote il portinaio di fronte - Lo abbiamo fatto noi contro i maleducati». «Noi chi?», sussurra il passante. «Noi della zona:
portieri, condomini etc. - rivela il custode - Ma se è urgente, provate al bar». Ma
il passante non lo ascolta più. «Sembrava così ufficiale», mormora tra sé.
EVENTI&CURIOSITÀ
IL CAVALLETTO
Benincasa, il simbolista di Chiaia
ecupero dei talenti nostrani: operazione
R
doverosa quando si parla di un pittore
come Salvatore Benincasa (a destra una sua
opera), maestro napoletano dall’indiscutibile magistero pittorico, spesso distante dai
riflettori per obbedire alla propria indole ri-
servata. Padronanza dei codici tecnici, estrema versatilità nei soggetti ritratti, Benincasa riunisce su tela tradizione e astrazione,
naif e simbolismo. Nell’atelier in via Chiaia
175 esposizione permanente delle opere
dell’autore. Infotel 347.9506164
scorci
Dal Palazzo Filangieri
al restaurato «lotto zero»
opo aver parlato nel numero di dicembre del
D
Palazzo Calabritto dalla maestosta mole tentacolare, la nostra panoramica su Chiaia si focalizza questo
mese su via Filangieri, tratto elettivo di ogni «passeggiata elegante» che si rispetti.
In particolare i riflettori puntano sul civico 72, dove
sorge lo storico Palazzo Filangieri, vero monumento
alla storia di Napoli e del quartiere, se non altro per
le illustri personalità cui dette asilo e domicilio. Il
suo nome, come anche la strada sulla quale si affaccia, lo deve al più famoso dei suoi inquilini, il celebre
principe giurista Gaetano Filangieri, autore della
monumentale opera enciclopedica «La Scienza della
Legislazione». Fu summa del pensiero e delle conoscenze in materia di diritto al punto che Renato
Ribaud, nel suo indovinato libro «Napoli in carrozzella» (Edizioni Del Delfino), si
riferisce alla figura del
principe, dichiarando per
amore di paradosso che «al
suo battesimo non v'era
neanche un magistrato».
Eppure non appena questi si
decise a crescere e scrivere, i
giudici pendettero dalle sue
labbra. Ivi il giureconsulto
visse dopo essersi trasferito
dalla natia magione di largo
detto d'Arianello.
In origine l'edificio rientrava nel patrimonio del Fondo
dei Lucri, antichissima
banca napoletana, e nel
1812 fu donato da Gioacchino Murat al generale Lavagnejon. Il palazzo giunse poi
in proprietà di Gaetano
Filangieri per poi ospitare
anche Saverio Mercadante,
artista accostato dalla critica a mostri sacri della musica quali Donizetti e Rossini. Tra quelle mura il brillante musicista morì il 17
dicembre 1870.
Altra curiosità, che merita di essere ricordata, sui
palazzi del quartiere riguarda il civico n° 60 della via
Filangieri, pezzo della storia più recente della città.
L'elegante edificio neoromanico (nella foto in alto) fu
progettato nel 1910 dall'architetto Arata ed è conosciuto con la denominazione di «lotto zero», in quanto proprio da questa area partì la lottizzazione della
strada ad inizio secolo. Oggi è stato restaurato grazie
al contributo dell'architetto Dario Soldaini e dei
restauratori Guido Balsamo e Gabriella Russo.
Claudio Calveri
CORSI DI UMORISMO
fino al 24 maggio
TEATRO TUNNEL AMEDEO (Gradini Nobile 1)
Funziona a pieno ritmo il laboratorio di scrittura comica e umoristica. Gli incontri - che si
tengono ogni mercoledì alle ore 17.00 - sono organizzati e coordinati dallo scrittore umorista
Pino Imperatore e dal ludolinguista Edgardo
Bellini (nella foto in basso). Il calendario di attività
prevede analisi di opere letterarie famose, esercizi di scrittura, giochi di parole, incontro con
autori, serate a tema ed eventi di lettura.
Infotel 347.9193450
MOSTRE
fino al 16 febbraio
GALLERIA FONTI (via Chiaia 229)
Personale d’arte contemporanea di Birgit Megerle. Titolo dell’evento: Zona Grigia.
Infotel 081.411409
fino al 10 aprile
GALLERIA DI MARINO (via Alabardieri 1)
In rassegna le opere del creativo emergente Luca Francesconi. La mostra ha un titolo chilometrico: A naked tree and some other works…Le
sue installazioni recuperano in chiave contemporanea tematiche romantico-esistenziali.
Infotel 0818951818
fino al 19 febbraio
NOT GALLERY (piazza Trieste e Trento 48)
Giovani, creativi, ipermoderni: i 5 talenti napoletani, alias Opus Barnabai, lavorano con logica interattiva. Si servono del segno, del gesto,
della forma, del suono, del computer, e ritraducono il tutto in videoanimazioni, installazioni, disegni.
Infotel 0810607028
fino al 22 febbraio
GALLERIA RUMMA (via Vannella Gaetani 12)
Sbarca a Napoli Anselm Kiefer, figura chiave
dell'estro creativo moderno. La mostra si intitola
Odi Navali, traccia di sapore dannunziano: il
mare in tempesta è il protagonista di 3 grandi
tele e appare massa preponderante e invasiva.
Infotel 081.7643619
MUSICA
ANTICA PIETÀ DE’ TURCHINI
(sede dei concerti in via Santa Caterina da Siena 38)
Infotel 081.402395
2 febbraio - ore 21,00
"Antiche improvvisazioni. Solo", ovvero Guido
Morini al clavicembalo e organo, in toccate, follie, passacaglie, ciaccone e ricercari.
3 febbraio - ore 21,00
"Moderne improvvisazioni", ovvero l’Ensemble
Dissonanzen incontra Stefano Scodanibbio.
10 febbraio - ore 21,00
“Duetti d’amore”, ovvero i soprani Sonia Prina
e Roberta Invernizzi in musiche di Leo, Vivaldi,
Jommelli, Di Majo. Direttore Antonio Florio.
26 febbraio - ore 21,00
Il violoncellista Luca Signorini ne “L’integrale
delle suites di Bach”.
LA PENSATA DI ALFREDO
Il sogno spagnolo
Alfredo Colella (nella foto) è un libero pensatore del quotidiano. Da napoletano verace sforna coloriti suggerimenti, soprattutto su Chiaia. Affascinato
dalla Spagna che ben conosce, ha un sogno per quella fetta di Quartieri Spagnoli ai confini con Chiaia-Posillipo: «Stop al degrado. I Gradoni di Chiaia e
dintorni, ora dominati da immondizia e motorini, vanno riqualificati. Sogno
il giorno in cui l'aggettivo “spagnoli” sarà motivo di orgoglio. E proprio dalla Spagna prenda esempio il Comune».
EVENTI&CURIOSITÀ
CHIAIA MAGAZINE
OCCHIO DI RIGUARDO
Castel dell’Ovo, le visioni di Waschimps
fino al 26 febbraio
Una sede d'eccezione per un gigante della pittura napoletana del '900: al Castel dell'Ovo (via
Luculliana - Borgo Marinari), personale antologica di un decano come Elio Waschimps (a de-
stra una sua opera). In mostra 30 dipinti a olio
di grande formato, a testimonianza di un intenso percorso pittorico. Sulla tela trame, rarefatte, visionarie, dolenti, di varia umanità.
Infotel 081.7645688
FOTOGRAFIA
TEATRI
fino al 18 febbraio
TEATRO AUGUSTEO (p.tta Duca d’Aosta 263)
VILLA PIGNATELLI (Riviera di Chiaia)
Il Milione del terzo millennio è fatto di immagini: sono quelle scattate da Michael Yamashita, fotoreporter
fino al 5 marzo
"C’era una volta …Scugnizzi" di Claudio Mattone ed
Enrico Vaime. Con Sal Da Vinci e Pietro Pignatelli. Regia di C. Mattone ed Enrico Landi. Infotel 081.414243
TEATRO SANNAZARO (via Chiaia 157)
dal 9 febbraio
"Pulcinella e compagnia bella" con Giovanni Mauriello. Infotel 081.411723
TEATRO SANCARLUCCIO (via San Pasquale a Chiaia 49)
12 febbraio
(Nell’ambito della manifestazione musicale "Convivio Armonico") l’Ensemble "Le musiche da camera" in
"Eurilla e Beltramme". Intermezzi di D. Sarro.
dal 16 al 26 febbraio
del National Geographic, che sulle orme di Marco Polo, ha ripercorso, in tre anni, lo stesso avventuroso itinerario del celebre viaggiatore veneziano. Da Venezia
a Genova, andata e ritorno, passando per le favolose
piste dell'Asia: Yamashita ha immortalato nei suoi
scatti le tappe della sua esperienza lungo la «via della seta» e la «via delle spezie».
Infotel 081.669675
MOSTRE
fino al 18 febbraio
GALLERIA SCOGNAMIGLIO (via M. D'Ayala 6)
L'uno napoletano di nascita, l'altro cosentino ma partenopeo d'adozione, coetanei e architetti: e le affinità tra Vincenzo Corvino e Vincenzo Multari non finiscono qui. Entrambi ridisegnano da artisti i luoghi
urbani, in collaborazione con artisti affermati come
Mimmo Paladino, Lello Esposito e altri. Il dialogo tra
arte e architettura, firmato da «Corvino+Mutari», si
traduce ora nella mostra «Contaminazioni», ovvero
schizzi, modelli e foto in bianco e nero dei loro interventi, contaminati dai lavori dei creativi che ne
hanno condiviso i progetti. Infotel 081.400871
(nell’ambito della rassegna di teatro creativo "Underteatro") "Ingannati", tratto dall’omonimo romanzo di
G. Kanafani. Con Nicola Panelli. Infotel 081.405000
LIBRERIA FELTRINELLI
SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI (Infotel 081.2405411)
febbraio
7. Presentazione di «Rosso colore d'oceano», romanzo
firmato dal velista Glauco Onorato
9. Presentazione di «Il primo Metrò», la storia del metrò di Napoli, scritta da Salvatore Manna.
11. Presentazione di «Solo un uomo», il cd del sorprendente rapper milanese Mondo Marcio
12. La pianista Maria Pandolfi esegue musiche di Chopin, Debussy, Rota, Albeniz, Ginastera, Granados e
Piazzolla.
19. La pianista Marianna Casola in musiche di Beethoven e Chopin
21. Grazia Di Michele canta dal vivo il suo ultimo album: «Respiro»
23. Presentazione di «Mater natura», film diretto dal
napoletano Massimo Andrei
26. Esecuzione integrale delle «Sonate per violino e
pianoforte» di Mozart.
CHANGING ROLE GALLERY
fino al 15 marzo
Il centro di via Chiatamone presenta 3 eventi. Al civico 26, sede principale della
galleria, due appuntamenti: uno con Sarah Dobai (nella foto), l'altro con Vincenzo
Rusciano. Poi, al civico 34, sede di Project Room, la performance del duo «Davis
and Langlois». In «Short Story Piece» la londinese Dobai espone 50 immagini, in
bilico tra fotografia e narrazione. Rusciano, invece, in «Neverland» evoca memorie
infantili. Gli americani Davis e Langlois, infine, riscrivono con l'inchiostro del rock
fobie, grandeur e orrori dell'«american way of life». Infotel 081.19575958.
pillole
PAN/1: CINEMA
AUDIOVISIVI D’AUTORE
Al PAN (via dei Mille 60) ogni
venerdì sera, fino al 24 marzo,
«Open/Off», rassegna di cinema indipendente, a cura di
Rosario Gallone e Angelo
Serio. Sullo schermo audiovisivi con una doppia tematica:
ritratti di personaggi famosi
(tra i tanti quelli di Vittorio De
Seta e di Annibale Ruccello) e
cronache di scottante attualità
come l’inchiesta «Libere»
incentrata sulle donne detenute. Ingresso gratuito.
fino al 24 marzo
prenotazioni 081.5635188
PAN/2: ARTE
NAPOLI È PRESENTE
E’ in corso al Palazzo delle Arti
di Napoli la mostra «Napoli
Presente curata da Lorand
Hegyi (nella foto). Posizioni e
prospettive dell’arte contemporanea». La rassegna traccia
un quadro delle attuali tendenze artistiche partenopee
attraverso l’attività di 16 tra i
maggiori centri espositivi
locali, e grazie alle opere di 90
tra i maggiori autori italiani e
stranieri della scena contemporanea.
fino al 26 febbraio
infotel 081.7958605
PAN/3: LA BIBLIOTECA
IL CATALOGO DEL PRETE
Sette mesi fa la mostra «Dal
formale all’informale» con i
dipinti di Antonio e Paola Del
Prete (nella foto), e il singolare
suggello di un convegno medico. Creativi, studiosi, organizzatori e sponsor, furono d’accordo nel destinare in beneficenza
il ricavato dei dipinti venduti.
Ne scaturì anche un catalogo.
Ora il gradito riconoscimento:
la pubblicazione, curata dalla
Iuppiter Group, è stata acquisita dalla biblioteca del PAN.
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Scarica

il garage delle illusioni