m a ga z i n e Banca Monte dei Paschi di Siena Spa Anno I - N.1 febbraio 2006 CHIAIA Banca Monte dei Paschi di Siena Spa IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE Distribuzione gratuita IL MENSILE PER CHI AMA CHIAIA NINO DE NICOLA* opo il numero natalizio che, D nonostante la veste sperimentale, ha riscosso apprezzamento da *presidente Nuove Botteghe dei Mille IL GARAGE delle illusioni Parcheggio Morelli, ultime novità sui lavori. Scadenza e numero posti: i conti non tornano Parte con un’inchiesta il primo numero del 2006 di Chiaia Magazine, raccogliendo le preoccupazioni del quartiere sull’emergenza parcheggi. Per tutti, in cima alla lista delle priorità ci sono le aspettative sul futuro del Parcheggio Morelli. Tutti lo vogliono, ma pochi sanno qual è lo stato dei fatti. La ricostruzione della vicenda e le affermazioni dei protagonisti (il Comune e la Napoletana Parcheggi del Gruppo Maione, concessionaria dell’opera di ristrutturazione integrale) sollevano perplessità e apprensioni sulla data di conclusione dei lavori e sul numero dei posti auto che saranno a disposizione del pubblico. Emerge, ad esempio, dalle dichiarazioni raccolte, una disponibilità davvero esigua degli spazi sottoposti a tariffa oraria. Amministrazione e costruttori riferiscono, poi, scadenze differenti sul compimento finale dell’opera. Chiaia, però, esige risposte chiare e concrete. (pagine 3 e 4) l’inter ista L’INTERVISTA v parte dei cittadini di Chiaia, della stampa, di chi lavora e produce, e, infine, delle istituzioni e delle associazioni, «Chiaia Magazine» - di cui sono direttore editoriale - prende ora decisamente il largo. E lo fa, fedele alle dichiarazioni di intenti iniziali, utilizzando come baricentro delle proprie cronache il territorio di Chiaia. Puntiamo, quindi, sull’attualità e i problemi del quartiere, coniugando tuttavia il taglio impegnato all’interesse per gli aspetti del saper vivere, dell'enogastronomia, per i fermenti culturali e imprenditoriali, per il by night e la moda, per le risorse giovanili e per le potenzialità del quartiere. Una tribuna eterogenea, dunque, che funzionerà con le voci e i contributi di tutti. Mi piace ribadire lo slogan della nostra iniziativa editoriale: «Questo giornale lo scriveremo assieme». Da qui nasce la scelta degli argomenti di questo numero e dei prossimi. In questa occasione, raccogliendo segnalazioni e impressioni sul campo, abbiamo privilegiato tre problematiche di stretta attualità: emergenza parcheggi, riqualificazione urbana e il controverso capitolo della movida. Il primo punto sta molto a cuore ai commercianti, ai residenti e a quanti per lavoro, shopping o divertimento, frequentano il cuore di Napoli. E il nodo cruciale non poteva essere che l'agognato parcheggio Morelli. Sulla seconda questione abbiamo, poi, intervistato l'assessore al Turismo e Decoro Urbano Luca Esposito. Come avrete modo di leggere, ci saranno delle importanti novità. Terzo tema: dossier Movida. La nostra posizione è chiara: rispetto delle regole ma niente bavaglio alla notte. Come avrete capito, la nostra scelta di campo è netta: scommettiamo sulle forze e sulle risorse di Chiaia. E’ qui il fermento. Luca Esposito Così cambierà il quartiere sul by night Focus «Non toccate la Movida» Sequestri e dissequestri: stop e ripartenza per il popolo della notte. peciale San Valentino «Innamorarsi a Chiaia» S 6 Nel cuore della città come a New York. Arrivano le architetture di luce. 8 Eventi&Curiosità Saper vivere il quartiere 5 Dalla mostra di Waschimps al «Pulcinella» di Giovanni Mauriello. 11 la vigilante s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli SOS CHIAIA CHIAIA MAGAZINE Come migliorare il quartiere Chiaia? Scrivici a: E’ UN FLOP LA NAVETTA DELLO SHOPPING I NUMERI UTILI EMERGENZE-SICUREZZA CARABINIERI 112 Stazione CC (Via Orazio 73) Tel. 081.681122 Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1) Tel. 081.417486 POLIZIA 113 Comm. Posillipo (via Manzoni 249) Tel. 081.5983211 Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185) Tel. 081.5980311 Il triste valzer dei cassonetti I LETTORI CI SCRIVONO. Di fronte a Villa Pignatelli il posto auto per i disabili spesso è occupato dai contenitori dei rifiuti L’INVASIONE DELLE STRISCE BLU A QUANDO IL RESTYLING DELLE STRADE? POLIZIA STRADALE Tel. 081.5954111 SOCCORSO STRADALE Tel. 081.803116 VIGILI URBANI Tel. 081.7513177 Unità oper. piazza S.Maria degli Angeli 1 Tel. 081.7644590 PRONTO SOCCORSO 118 AMMINISTRAZIONE CIRCOSCRIZIONE CHIAIA Sede cons. circ. Tel. 081.7950501 Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501 Servizi sociali Tel. 081.7950501 SANITÀ PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI Tel. 081.2547256 GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI Tel. 081.7613466 OSPEDALE PAUSILIPON Tel. 081.2205111 DISTR. SAN. 44 Assistenza Anziani Tel. 081.2547715 Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928 Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074 m a ga z i n e CHIAIA IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE Anno 1 numero 1 - Febbraio 2006 Direttore editoriale Nino De Nicola Direttore responsabile Alvaro Mirabelli Art Director Massimiliano de Francesco Redazione Iuppiter Group via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 e-mail: [email protected] Società Editrice Iuppiter Group via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 Hanno collaborato Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo, Claudio Calveri, Marco Nota, Adriano Padula, Renato Rocco, Salvatore Tartaglione, Tommaso Totaro Stampa Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte, 118 Casoria Registrazione Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 Caro direttore, vorrei segnalare un disservizio inerente il parcheggio delle automobili per residenti lungo la Riviera di Chiaia. Nel tratto che va da piazza Vittoria a piazza San Pasquale, nelle strisce blu sono stati spostati cassonetti dell'immondizia nonché le campane della raccolta differenziata, che occupano gli spazi, costringendo le automobili a parcheggiarsi con la parte posteriore sporgente sulla sede stradale. Gli ausiliari del traffico elevano verbale di contravvenzione alle auto senza curarsi del fatto che la situazione di difficoltà è causata da impedimenti oggettivi. Interrogato un vigile urbano sulla liceità di un parcheggio in uno di quegli spazi costui ha evasivamente risposto: «Potete anche parcheggiare... se poi gli ausiliari fanno la multa potete sempre fare ricorso». La situazione è ancora più spiacevole di fronte a Villa Pignatelli, dove anche un posto di parcheggio riservato ai disabili è occupato dai cassonetti. Caro direttore, confesso che sono molto sfiduciato da qualsiasi manifestazione che tenda a migliorare questa città. Sono tante le lettere che, negli ultimi anni, attraverso il sito del Comune di Napoli, ho inviato al Sindaco e ai diversi settori comunali. Nessuna risposta. Vi segnalo alcuni problemi che meritano di essere risolti. Bisogna, ad esempio, riqualificare la decrepita pavimentazione di molte di vie di Napoli - la Riviera di Chiaia, via Caracciolo, via Marina Vi siete mai chiesti, poi, come può una madre con carrozzino, proveniente dalla Riviera di Chiaia, da via Giordano Bruno, da via Piedigrotta, da via Caracciolo (lato porticciolo), intenzionata a recarsi in Villa Comunale,attraversare queste strade ad alta percorrenza e velocità a fronte di due o tre semafori che invece di funzionare normalmente lampeggiano costantemente? Signori c’è molto da fare per migliorare la zona Chiaia. Alessandro Sansone Maria Nicolò la egnalazione RIVIERA DI CHIAIA I binari morti Riviera di Chiaia, c’era una volta una strada. Ormai siamo in presenza di una pista da motocross. Persino i conducenti e i passeggeri dei mezzi pubblici lamentano gravi disagi a causa dei sobbalzi dovuti al manto stradale. Un esempio su tutti: la rischiosissima, soprattutto quando piove, corsia preferenziale che comprende i binari, ormai inutilizzati, del tram (nella foto). Coperti, in modo approssimativo, da rattoppi di cemento e pece nera e intervallati da strisce pedonali «rialzate», rappresentano per i motociclisti un pericolo costante. Basta un po’ di pioggia per trasformare la corsia dei binari «morti» in un au- COME ERANO BELLE LE PANCHINE DI UNA VOLTA Caro direttore, vorrei segnalarle un problema. Sono un anziano e in questa città le ho viste tutte, ma l'ultima mi indispettisce proprio. Il comune ha rifatto via Chiaia e ha migliorato di molto il decoro anche di altri punti della zona (via Cavallerizza etc.): apprezzo lo sforzo e i risultati. Ma le nuove panchine di pietra (nella foto in alto) sono un fallimento. Non hanno schienale e si immagini una persona anziana come possa soffrire. E sono anche uno spreco di spazio, perché hanno questa strana forma a spicchio di arancia, cioè sono normalmente larghe al centro e si assottigliano ai lati. Due persone, anziane o corpulente, ci si possono arrangiare, tre assolutamente no. E' una panchina fatta per i giovani. Ma gli altri? Non erano meglio quelle belle panchine di ferro e con le doghe di legno di una volta? Inoltre la pietra è fredda. Tra parentesi: mi piacerebbe sapere quanto sono costate. Un'ultima cosa: sono brutte. Luigi Esposito S GUARDIA DI FINANZA 117 [email protected] LA QUESTIONE STA A CUORE ai negozianti delle Nuove Botteghe dei Mille. La materia del contendere è la navetta di collegamento tra viale Dohrn e la zona dei Mille. Il bus è stato ottenuto dai commercianti, all'epoca del varo della ZTL, per incentivare l'afflusso di clienti nella propria zona: questi ultimi infatti possono parcheggiare l'auto nell'ampio viale del lungomare e poi raggiungere il centro per fare spesa con la nuova linea, battezzata «Viale Dohrn-Shopping». Il problema è che la navetta è spesso semivuota perché le linee blu di viale Dohrn sono già occupate per tutta la giornata da quanti lavorano negli uffici di Chiaia. Per costoro, infatti, lasciare l'auto a viale Dohrn è assai conveniente visto che c'è una tariffa forfetaria per la mattina e una analoga per il pomeriggio. Per rimediare le Nuove Botteghe dei Mille propongono di assoggettare almeno la metà dei posti disponibili in viale Dohrn ad una tariffa di 1.50 euro all'ora. Avrebbe così un senso la navetta e ne guadagnerebbe l'affluenza di visitatori a Chiaia. POLIZIOTTI DI QUARTIERE 349.2142396 - 349.2142446 349.5292755 - 349.5292433 VIGILI DEL FUOCO 115 2 tentico scivolo. Il tratto più critico è quello che va da piazza Vittoria fino all’altezza di piazza San Pasquale. Numerosi gli incidenti segnalati in questo segmento di strada. E’ necessario, quindi, per evitare le cadute dei motociclisti (e dei pedoni), che chi di dovere provveda a riportare la strada nei parametri della normalità. Massimo Gallotta AI NOSTRI LETTORI «Sos Chiaia» è un contenitore di denunce e proteste contro disservizi, inciviltà ed emergenze urbane e non. La nostra intenzione è quella di affondare il bisturi nel degrado ambientale, segnalando tutto nero su bianco e richiamando chi di competenza alle proprie responsabilità. Invitiamo i nostri lettori a indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli e-mail [email protected] L’INCHIESTA CHIAIA MAGAZINE 3 Parcheggio Morelli, le ultime verità LA LUNGA ATTESA. Commercianti e residenti sognano da 16 anni una moderna e capiente area di sosta nella cavità tufacea di via Morelli. A che punto stiamo? Ferdinando Di Mezza Mario Maione Numero di posti e fine dei lavori: assessore e costruttore si contraddicono ALVARO MIRABELLI ome conciliare il diavolo e l’acqua C santa: per residenti, commercianti, professionisti e per l’intero popolo dello shopping far convivere la zona a traffico limitato, istituita nel cuore di Chiaia, con la mancanza di parcheggi è ormai un esercizio acrobatico. Quartiere sull’orlo di una crisi di nervi. Con tre sole certezze. Primo: tutti d’accordo che l’economia dell’area, se non in ginocchio, è almeno in pesante debito d’ossigeno; e di sicuro l’intero ventaglio del business, dalle grandi griffe agli emergenti, dalla moda alla movida, dalla ristorazione all’antiquariato, dai mercatini agli studi professionali, ovvero la linfa vitale del benessere locale, risulta penalizzato. Secondo: il contenimento del traffico, ottenuto con la ZTL, oltre a migliorare la qualità dell’aria, aveva negli intenti iniziali anche la funzione di incrementare lo shopping e il by night: ma quest’obiettivo del provvedimento, senza l’adeguato supporto di un’adeguata rete di posti-auto, rischia di naufragare miseramente. ‘ triamoci, allora, su quello che in zona è conosciuto come Garage Morelli: consegnarlo alla città nel dicembre 2006 rappresentava, come si leggeva e si legge anche adesso nello stesso sito del Gruppo Industriale Maione (alla voce Napoletana Parcheggi), «la scommessa più impegnativa e stimolante». Già, il capitolo-tempi che, col capitolo dei posti previsti, costituisce il nodo focale della vicenda: e su questi due aspetti è opportuno fare il punto. LA TEMPISTICA. Meglio ribadire il punto di partenza, cioè quel luglio 2000 in cui Napoletana Parcheggi acquisisce la concessione a costruire nella caverna di via Morelli. Naturalmente dove la società si accinge a intervenire, non c’è il deserto bensì il garage Morelli che fino al 7 gennaio 2004 continua a lavorare al meglio della capienza (100/110 posti auto): quel giorno, infatti, come i napoletani apprendono tempestivamente da un comunicato dell’allora assessore comunale alla Mobilità Luca Esposito, il garage chiude i battenti per consentire la ristrutturazione del parcheggio. Tre mesi dopo, «precisamente nell’a- La Napoletana Parcheggi ha investito 15 milioni di euro Terzo: fatti rapidamente i conti, l’unico ossigeno disponibile in materia di sosta per autoveicoli (garage privati a parte) resta, a media scadenza, il realizzando parcheggio di via Morelli. IL PARCHEGGIO DI VIA MORELLI. Alle spalle la storia sofferta di un’operazione-recupero che parte nel ’90 per fare poi lo slalom tra ritardi e difficoltà, stop e ripartenze, la struttura conosce una svolta all’inizio di questo decennio. La Napoletana Parcheggi, società sotto il cappello del Gruppo Industriale Maione, perfeziona nel luglio 2000, come spiega lo stesso sito internet del Gruppo Maione, l’operazione d’acquisto dal Comune di Napoli della concessione dei lavori, rimasti al palo per 11 anni, di realizzazione di tre parcheggi: piazza san Francesco, piazza Nazionale e via Morelli (in quest’ultimo caso si tratta di ristrutturazione integrale). Concen- prile del 2004 – puntualizza l’avvocato Mario Maione, patron della Napoletana Parcheggi – hanno inizio i lavori all’interno del vecchio garage». E a chi gli chiede perché si sia atteso tanto, Maione replica che «per circa due anni, quelli precedenti all’aprile 2004, la preoccupazione dell’azienda è stata quella di monitorare cautelativamente con prospezioni statiche e geologiche la situazione dei fabbricati, uno per uno, dell’area soprastante la caverna tufaca: gli esiti dei sondaggi sono stati ovviamente ratificati in perizie giudiziarie. Un lavoro lungo, ma necessario». Il secondo punto certo, quindi, è la data in cui la Napoletana Parcheggi inizia a operare all’interno della struttura: aprile 2004. Da questo momento, secondo l’avvocato Maione, decorre il calcolo dei tempi pattuiti per realizzare il nuovo parcheggio (da eseguire in regime di project financing: la ditta, cioè, esegue e paga in proprio il lavoro di pubblica utilità e poi, per 90 anni, incassa i proventi di gestione del parcheggio). Ma, appunto, qual è il tempo ufficialmente concordato per concludere l’opera? L’attuale assessore con delega ai parcheggi, Ferdinando Di Mezza, parla testualmente di «36 mesi a partire dalla firma del contratto». Maione precisa che i mesi sono 28/32 mesi e li fa decorrere, come si è detto, dall’aprile 2004: il che in teoria ci porta alla scadenza del dicembre 2006, proprio come era stato chiaramente preannunciato e con abbondante anticipo sul sito del Gruppo Maione. All’atto pratico, però, non sono mancati imprevisti e slittamenti: e oggi, infatti, Maione informa che i tempi si allungheranno fino alla fine del 2007. Tra le sorprese incontrate sul campo, ad esempio, l’avvocato ne cita una: «Nel giugno del 2004 abbiamo constatato l’opportunità di collegare il grande spazio a nostra disposizione con un’altra cavità tufacea, antistante via Chiatamone e distante qualche decina di metri. E così la Napoletana Parcheggi ha acquistato questo secondo spazio dal proprietario IACP. Obiettivo: quello di trasformare il secondo spazio in uscita del parcheggio di via Morelli. Le due cavità andavano però collegate: ecco perché, in corso d’opera, abbiamo dovuto correggere il tiro. - spiega Maione - Il Comune si è adeguato e ha approvato il nostro progetto di scavare un tunnel di raccordo: cosa che abbiamo fatto e che ci ha obbligato ad allungare i tempi. Ma ne valeva la pena». E anche l’assessore Di Mezza ha qualcosa da aggiungere sul complessivo ritardo dell’opera: «La grotta, durante i lavori, ha dovuto subire anche importanti lavori di consolidamento della volta con interventi a base di siringhe di cemento e chiodature: la variazione intervenuta, ovviamente, ha comportato un apposito progetto con relativa approvazione del Comune. In ogni caso - sottolinea Di Mezza - l’opera sarà conclusa all’inizio del 2007». Riepilogando: la scadenza indicata dall’assessore è l’inizio del 2007, la scadenza indicata dalla concessionaria è la fine del 2007. E ciascuno dei due parla di «pieno rispetto dei tempi». Il sospetto, a questo punto, è quello di un lieve difetto di comunicazione tra le due parti. LA CAPIENZA. Prima di accennare al numero di posti che il nuovo parcheggio offrirà, un breve identikit della futura fisionomia della struttura. L’assessore Di Mezza preannuncia un parcheggio multipiano con 6 piani a rampe. L’avvocato Maione, dal canto suo, indica altri numeri: «I piani, organizzati in senso rotatorio, saranno 7: uno a livello del piano stradale, 3 interrati e tre sopraelevati. Tutta la struttura sarà in sospensione e non toccherà le pareti tufacee. Infine: ingresso in via Morelli e uscita in via Chiatamone. Insomma, un alto esempio di ingegneria delle costruzioni in cavità». Sulla questione dei posti-auto disponibili, Di Mezza riassume così: «600 posti, tutti ovviamente pubblici». Mario Maione precisa: «Secondo convenzione, i posti saranno 638 in totale». E aggiunge: «450 saranno realizzati nel parcheggio di via Morelli: di questa cifra 300 saranno venduti a privati e 150 saranno a disposizione del pubblico. Resta, poi, una differenza di altri 138 posti da realizzare ovviamente in zona: tra i siti opzionati lo spazio antistante Villa Pignatelli». Così, a conti fatti, rispetto al recente passato (al momento della chiusura, gennaio 2004, i posti erano un centinaio), l’incremento sarà di 50 nuovi posti auto, liberi e a disposizione del pubblico. Palazzo San Giacomo, sede del municipio partenopeo, ha sempre parlato, invece, di triplicazione dei posti rispetto alla vecchia gestione. Su questo fronte, quindi, sarebbe opportuno chiarire la divergenza di numeri. LA SPESA. La Napoletana Parcheggi del Gruppo Industriale Maione ha investito nel parcheggio di via Morelli 15 milioni di euro. In conclusione. Tempi allungati, numeri discordanti, la comprensibile impazienza del popolo di Chiaia che attende i nuovi posti auto col coltello tra i denti. Ai malumori legittimi della piazza l’avvocato Maione replica così: «Entro il 2007 la Napoletana Parcheggi avrà completato in città 1500 posti auto. Nei precedenti 11 anni, dal ’90 al 2000, c’erano solo tre piazze bucate (ndr: il riferimento è all’intera operazione: piazza San Francesco, piazza Nazionale e via Morelli)». E i rapporti col Comune? «Sono eccellenti», precisa l’avvocato. L’INCHIESTA CHIAIA MAGAZINE 4 «A Chiaia serve un maxiparcheggio» WARNER METROPOLITAN. Il direttore Ferrara: «Il multisale va forte, ma il problema della sosta frena gli spettatori» sofferenza finanziaria - la struttura è in buona salute. La media nei soli week end - snocciola il responsabile - è di 9/10.000 spettatori». MULTISALE DA RECORD. Sette sale, 1626 posti, 10.000 spettatori ogni week-end. Programmazioni no stop dalle 14.00 in poi. Per tamponare il probelema parcheggi il megacinema si è convenzionato con una autorimessa locale. Il WArner Village Metropolitan è stato eletto per due anni consecutivi il miglior multisale del Sud. ADRIANO PADULA uando la Warner Bros, colosso delQ la cinematografia americana, iniziò ad edificare su scala planetaria il megabusiness dei Warner Village, autentiche fabbriche del divertimento cinematografico concentrate in edifici multiplex, fu subito chiaro alla major quale fosse la priorità: insediare i villaggi Warner presupponeva l’individuazione accurata dei siti più adatti ad accogliere la novità. Vale a dire con due requisiti indispensabili: facilità d’accesso e disponibilità di ampie aree da destinare a parcheggio. Oggi, dunque, tutti i divertimentifici di massa creati dal management della famosa casa di produzione statunitense possiedono queste due credenziali. Con un’unica eccezione: Napoli. Qui, i responsabili non sono stati tanto a pensarci su: l’unicità della capitale del Sud obbligava ad una scelta anomala rispetto alla consolidata strategia della Warner. Il target partenopeo, insomma, andava conquistato, offrendo eleganza, sicurezza, tradizione e prestigio, magari nel cuore della città e non in siti decentrati: condotta insolita, ma che poi è risultata vincente. Le 4 qualità, infatti, si concentravano nella struttura dell’ex Metropolitan, desolatamente inattivo dall’’88, «il Partenone - come è stato definito dai responsabili Warner - delle vecchie sale napoletane». L’operazione, quindi, condotta a tempo di record, è culminata, il 29 novembre 2002, con l’inaugurazione del Warner Village Metropolitan. L’IDENTIKIT. Investimenti stellari e un anno e mezzo di lavori per consacrare alla settima arte un sontuoso spicchio di Chiaia: in pillole una maxistruttura con 7 sale e 1626 posti, confort ipertecnologici, caffetteria, gli stand con leccornie da cinema, un box office computerizzato che elimina le file per l’acquisto dei biglietti d’entrata, la galleria commerciale, un’offerta cinematografica che poggia su pellicole commerciali, ma anche sui film d’autore. E orari di conseguenza: vale a dire spettacoli senza intervalli e un ruolino di marcia delle proiezioni che accanto alla programmazione normale aggiunge l’orario delle 14 e, venerdì e sabato, anche quello dell’una di notte. In breve: un congegno titanico dell’intrattenimento nel quale hanno imparato a infilarsi con entusiasmo, secondo le stime degli amministratori dell’impianto, centinaia di migliaia di napoletani nel corso dell’anno. Le cifre dell’affluenza, dunque, sembrano premiare chi ha scommesso sul Warner in salsa partenopea: «Se ci limitiamo all’aspetto economico, - puntualizza Massimo Ferrara, direttore del Multiplex dall’ottobre 2003, fugando i sospetti di IL NODO DEI PARCHEGGI. Numeri rispettabili quelli dell’affluenza. Problema parcheggi bypassato elegantemente, dunque? «Non esattamente. - ammette Ferrara che non ha la lacrima facile, ma neanche nasconde i problemi - Piuttosto il problema è stato messo in sala d’attesa. I risultati ci premiano, ma è chiaro che la carenza di aree di sosta in zona finisce col penalizzarci». Non che il Warner Metropolitan non si sia attrezzato: il multisale ha stipulato con un garage della zona, il Santopaolo, una convenzione di favore per i propri clienti, «ma è chiaro - osserva Ferrara - che non basta al fabbisogno dei nostri frequentatori. Inoltre - stigmatizza - il tariffario degli altri parcheggi privati è davvero elevato: un paio d’ore di cinema non possono costare ad una famiglia 7/8 euro di sosta». Così il discorso va a parare dov’era intuibile: «La pedonalizzazione in via Chiaia e la ZTL in zona - spiega il direttore - sono state benefiche, favorendo un aspetto ordinato, il passeggio elegante, e incrementando il movimento di frequentatori nell’intera area. Ai margini, però, il traffico è caotico: tutta gente che non riesce a parcheggiare. Per il Warner la perdita di spettatori è nell’ordine del 20%. Una soluzione possibile? Be’, non siamo gli unici ad aver puntato su una veloce realizzazione del parcheggio di via Morelli. Mai come adesso sarebbe provvidenziale». FILM E CULTURA. Il Warner, tuttavia, continua per la sua strada, sventolando orgogliosamente un consuntivo che non è fatto solo di contabilità, ma anche di prestigiosi riconoscimenti come il conseguimento del «Biglietto d’oro» per 2 anni consecutivi in qualità di miglior multisale del Sud: una soddisfazione che fa il paio con l’altra di ospitare da due anni (a giugno sarà il terzo) il Napoli Film Festival. Al Warner, tuttavia, la cultura non è solo quella delle grandi kermesse: «La struttura, infatti, si pone spesso al servizio delle scuole napoletane: nei nostri spazi - perfeziona l’affresco Massimo Ferrara - i ragazzi assistono a concerti di musica, incontrano artisti e registi. E sono frequenti le mostre d’arte». Un patrimonio di oneri e onori quello capitalizzato dal Warner che Massimo Ferrara, veneto che apprezza Napoli, ma ormai giunto alla scadenza del proprio mandato direttivo, si accinge a lasciare con una punta di nostalgia al proprio successore, l’irpino Davide Milizia. AUTORIMESSE DI ZONA Garage Chiatamone. 100 posti. Aperto dalle 6 di mattina alle 2 di notte. Via Chiatamone 26. Tel. 0817642863. Garage Santopaolo. 100 posti. Aperto 24 ore su 24. Via Cappella Vecchia 8. Tel. 081.2471287 Gran Garage. 130 posti. Aperto 24 ore su 24. Via Cappella Vecchia 30 M. Tel. 081.7643935 Garage Saita. Vai Carlo Poerio 89. Aperto dalle 7 alle 22.30. Tel. 081.7642505 Autorimessa GF Motor. Via San Pasquale a Chiaia 6. Tel. 081.400111 Autorimessa San Pasquale. 85 posti. Aperto 24 ore su 24. Via San Pasquale a Chiaia 78. Tel. 081.421361. Garage dei Fiori. 89 posti. Aperto dalle 7 alle 22. Via Vittoria Colonna 21. Tel. 081.414601 Autorimessa Travaglione. Aperto dalle 8 alle 24. Via del Parco Margherita 31. Tel. 081.412160. MORETTO: «RIMEDIEREMO» Vincenzo Moretto (nella foto) di AN, membro della Commissione Mobilità del Consiglio Comunale di Napoli, ammette che «sulla vicenda del parcheggio Morelli la tensione della Commissione non è stata costante, nonostante la mia parte politica abbia sollecitato sopralluoghi». «Ci siamo distratti, confessa -. La promessa è di riportare la questione in Commissione». PARCHEGGI PERTINENZIALI Sosta-auto: un nodo alla gola di Chiaia. La stretta, però, si è allentata dal 22 novembre 2005. Quel giorno il Consiglio Comunale ha deliberato la realizzazione dei parcheggi pertinenziali in città: 5000 posti in 8 quartieri. E Chiaia ne esce bene; i «parcheggi interrati condominiali» previsti, infatti, sono ben 7: via Giordani, via Schipa, via Petrarca, via Fiorelli, via Campiglione e via Mariconda (2). 619 i posti pianificati. Già pronto il bando di gara mentre il 20 marzo è il termine per presentare proposte. L’INTERVISTA CHIAIA MAGAZINE 5 «Così cambierà il look del quartiere» L’ASSESSORE LUCA ESPOSITO anticipa i dettagli tecnici ed economici. Alberi, luci, panchine e pietra pregiata: l’operazione si concluderà entro quest’anno SILVIO CAMPIONE re anni di lavori per rifare il look a dodici straT de e tre piazze con un investimento complessivo di 5 milioni. Il maquillage, appena concluso con l’installazione delle nuove panchine in via Calabritto, ha interessato il cuore di Chiaia, da Largo Rodinò, via Cavallerizza, via Santa Teresa fino a piazza San Pasquale via Carlo Poerio e via Calabritto. Entro l’estate, con una spesa di 3 milioni, toccherà a via Carducci, piazza Amedeo e via Martucci. Entro la fine dell’anno, inoltre, saranno coinvolte via Nisco, via Bausan, via Vetriera fino a via Filangieri, via Dei Mille e via Vittoria Colonna. «Interventi per 13 milioni, destinati - come spiega l’assessore comunale al Turismo e al Decoro Urbano Luca Esposito (nella foto) -, a rendere il cuore di Napoli più vivibile». Conclusi i lavori per il primo lotto, sono state appena installate le campane d’illuminazione in via Calabritto («Recuperando e restaurando le vecchie campane degli anni ’30 che conservano ancora i fasci littori - precisa Esposito. Abbiamo in pratica avviato un restauro filologico di quanto già avevamo») e adesso si passa a via Carducci, via Martucci e piazza Amedeo. Restano in lista d’attesa via Alabardieri, via Bisignano e via Belledonne. Assessore, via Carducci è un asse viario importante per la zona. La nuova sistemazione della strada in effetti rispetterà l’attuale assetto. Abbiamo previsto un completo restyling dei marciapiedi sostituendo l’attuale pavimentazione con lastre di pietra lavica e con l’inserimento di alberature sul tratto compreso tra via Dei Mille e via Cuoco. Per la carreggiata utilizzeremo il porfido già esistente. Anche via Martucci avrà presto un nuovo aspetto. In che cosa consistono i lavori di recupero per una strada di traffico così intenso? Manterremo la pavimentazione esistente in basolato, che sarà integrata da materiale simile per stabilire la continuità dei RESTYLING CHIAIA Per il maquillage del quartiere sono già stati spesi 5 milioni di euro. Altri 3 saranno spesi entro la prossima estate. I direttori dei lavori sono gli architetti Massimo Rosi e Benedetto Gravagnuolo. Via G. Filangieri L’ultima tranche di lavori è in calendario per la fine del 2006 e i primi mesi del 2007. Sarà probabilmente anche la più impegnativa per quanto riguarda l’area da risistemare. Tra molte difficoltà siamo riusciti a reperire i fondi nel bilancio 2006-2008. Per via Morelli, Vasto a Chiaia, via Nisco, salita Ventriera e via Bausan investiremo circa 1 milione e 700 mila euro. Manterremo la pavimentazione in basolato, prevedendo le necessarie integrazioni con un materiale simile così da mantenere un’ottima percorribilità pedonale. Cambieranno anche i corpi illuminanti analogamente con quanto fatto in altre aree del centro. Installeremo anche panchine e dissuasori. E per i pedoni? In piazza Amendola ci sarà l’annullamento della corsia carrabile proprio dove si trova la scuola. In questo modo otterremo un considerevole ampliamento dell’area pedonale. Gli alberi esistenti saranno integrati e inseriti in sedili di pietra. Un importante elemento di riqualificazione sarà senza dubbio rappresentato dalla nuova illuminazione, simile a quella utilizzata per la vicina piazza San Pasquale. Restano quegli orribili contenitori per i rifiuti. Il nostro progetto prevede una nuova collocazione anche per i contenitori che saranno spostati altrove. Abbiamo previsto due isole ecologiche interrate ai lati del Liceo Umberto. Non avranno impatto estetico e tuteleranno l’immagine del territorio. più vasta di quella attuale. Inseriremo anche panchine per la sosta e dissuasori a protezione dei pedoni. Il marciapiedi all’uscita della Metropolitana sarà ampliato con la creazione di una piccola area di sosta pedonale, analogamente al marciapiedi alla confluenza tra via Vittoria Colonna e via Martucci. Anche la rotatoria sarà completamente trasformata, così come l’illuminazione. Per quanto riguarda i materiali, le zone pedonali saranno realizzate in pietra lavica mentre per la strada utilizzeremo ancora il porfido che si dimostra pratico e efficiente, oltre ad avere una notevole valenza estetica. blocchi lapidei. Al momento la strada appare in condizioni di notevole degrado proprio a causa del traffico: il nostro intervento mira in particolare a ripristinare il manto senza per questo compromettere l’estetica. In via Campiglione, in particolare, la carreggiata e i marciapiedi in asfalto saranno sostituiti da una pavimentazione in pietra lavica. Anche qui sostituiremo i corpi illuminanti con un impianto più in linea con quello adottato per le altre strade del quartiere. E piazza Amedeo, crocevia per quanti escono dalla Metro e importante snodo per i bus? Il nostro intervento punta sulla razionalizzazione degli spazi: daremo precedenza alle esigenze dei pedoni che avranno a loro disposizione più superfici chiuse al traffico e un’area attrezzata a verde, certamente In questo gruppo di opere sono previsti lavori anche in via Filangieri, via Dei Mille e via Vittoria Colonna, come è stato sollecitato dalle Nuove Botteghe dei Mille, guidate da Nino De Nicola. Infatti. Allargheremo il marciapiedi sostituendo l’attuale pavimentazione con lastre di pietra lavica. Anche l’illuminazione subirà un radicale cambiamento grazie all’adozione di nuovi corpi illuminanti simili a quelli già adottati negli altri quartieri della zona. Chi ha firmato i progetti di recupero? Ci siamo affidati agli architetti Massimo Rosi e Benedetto Gravagnuolo. Via Dei Mille Via Vetriera Via G. Martucci FOCUS LE TAPPE DELLA VICENDA Il 2006 a Chiaia comincia nel segno delle incomprensioni. In seguito ad una denuncia sottoscritta da alcuni cittadini residenti disturbati dalla confusione provocata in strada dagli avventori dei locali di via Alabardieri, il 4 gennaio il GIP Michele Ciambellini con provvedimento d'urgenza ordina il sequestro giudiziario di tre punti fermi della movida del quartiere: chiudono i battenti Farinella, lo Chandelier e Bar 66. La motivazione del provvedimento è disturbo della quiete pubblica. La sera del 7 gennaio a Chiaia si illumina della luce delle candele di chi aderisce alla silenziosa protesta indetta dagli esercenti: giovani con bavagli bianchi inscenano una mini-fiaccolata per contestare civilmente un provvedimento ritenuto eccessivamente penalizzante. Sulla falsariga di una moltitudine di incontri tra parti in causa e Assessori competenti si arriva infruttuosamente al 18 gennaio, giorno in cui la dodicesima sezione del Tribunale del riesame respinge il ricorso dei legali degli esercenti: la chiusura continua. Il 24 gennaio la magistratura dispone un provvedimento temporaneo che consente la riapertura dei locali, fissando però degli orari di chiusura che non paiono soddisfare le esigenze delle attività: ore 22 per i bar e ore 24 per i ristoranti. Adeso si spera che le autorità, ascoltando le istanze legittime dei soggetti coinvolti, producano soluzioni migliori e definitive. CHIAIA MAGAZINE 6 Movida sì, movida no: tira e molla alla napoletana. Il Comune incoraggia il by night. Investono gli imprenditori dell’entertainment. Napoli insegue l’Europa. Poi il sogno è smantellato a colpi di codice. Fracasso sul banco degli accusati: sacrosanta la querelle dei residenti. Ma assurdi i sigilli. Ora il dissequestro. Ma servono regole che accontentino tutti. Non toccate CLAUDIO CALVERI onciliare istanze diverse C in un'ottica di sviluppo e valorizzazione, questa la sfida delle grandi città moderne che non accettano di richiudersi su se stesse. Una città non può smettere di vivere col calare della sera, in particolar modo se gratificata da un clima dolce come quello mediterraneo. Parimenti i cittadini mantengono intatto un diritto alla tranquillità che rimane inviolabile. Una equazione da risolvere sul filo della ragionevolezza, utilizzando il dialogo e la riflessione, moderati e guidati dalla superiore autorità dell'amministrazione. Tutto ciò che è mancato nella «piccola Odissea» di Chiaia che ha visto coinvolti su opposti bastioni cittadini residenti, turbati nel sonno dalla vivacità notturna degli avventori, ed esercenti dei locali. Un problema attuale e complesso, affidato per incuria e pressappochismo alla lettura forzatamente draconiana della magistratura. IL VIP Il noto attore napoletano Silvio Orlando (nella foto), pupillo di registi come Salvatores, Moretti e Luchetti, vive a Roma per motivi professionali, ma si regala a volte una «capatina» nella città natale. In un bel mattino di gennaio si gode un caffè ai tavoli del bar Cimmino in largo Rodinò. «Chiaia - osserva beato - è splendida nella sua nuova versione pedonalizzata: una Napoli di taglio europeo». «Qui la movida serale aggiunge - rievoca quelle di altre grandi metropoli e mi sembra civile e brillante. Io vivo a Roma a Campo dei Fiori: e, credetemi c'è lo stato d'assedio. Nella zona, abbandonata dalle istituzioni, c'è un'autentica Internazionale coatta. Non si lamentino i napoletani: qui ci può essere esuberanza, ma c'è molta più civiltà». Un problema c'era, non è stato affrontato per tempo secondo un approccio adeguato, e ai residenti non è rimasto che sporgere una denuncia sulla cui falsariga è partito il provvedimento più drastico, quella chiusura dei locali che colpisce non solo l'apporto produttivo di aziende che vivono di intrattenimento, ma la stessa idea di un quartiere che possa vitalizzarsi e mantenere un ruolo importante nell'offerta culturale-edonistica della città. Si sovrappongono ragioni sacrosante: quelle della legalità e della civile convivenza, quelle dei residenti e quelle degli imprenditori. Le ragioni vanno però disgiunte, analizzate e soddisfatte, tutte. Ciò che realmente manca - al di là delle petizioni di principio è la effettiva presenza delle forze dell'ordine nelle ore notturne. Presìdi che erano previsti nel quadro dell'attuazione del dispositivo che delineava la Zona a Traffico Limitato a Chiaia ma che non sono stati evidentemente messi a punto. Ciò che serve è una presenza che possa vigilare sulla tranquillità di chi viene a Chiaia per trovare svago e che impedisca gli eccessi di chi, per divertirsi, si comporta scorrettamente e incivilmente, senza rispettare l’ordine pubblico. Un compito di controllo che non può essere delegato agli esercenti né ai residenti, e che auspicabilmente non deve nemmeno essere affidato al vaglio della magistratura. E' ciò che risuona nelle parole di Paolo D’Angelo, direttore artistico del locale Farinella, al centro della bufera: «Siamo stati vittime di interpretazioni semplicistiche. Non entro nel merito delle questioni giudiziarie. E' positivo però il fatto di riaprire nella prospettiva di chiarire definitivamente le regole di convivenza tra le esigenze legittime dei residenti e quelle dello sviluppo della zona: mi riferisco in particolare al discorso di creare un circuito turistico e culturale. Riaprire significa restituire vita ad un investimento, ma è comunque una situazione transitoria. Bisogna andare alla radice della questione, delineare un quadro di regole precise entro le quali potersi muovere e pianificare. Riaprire significa diminuire il danno, ma non eli- FOCUS CHIAIA MAGAZINE 7 IL BY NIGHT IN EUROPA Parigi, la soluzione è il «controllo invisibile» E’ davvero così difficile conciliare le esigenze di tranquillità e divertimento in una grande città? Facciamo un rapido viaggio in giro per l'Europa. Madrid conosce oggi una vera «guerra della movida». E’ un problema molto serio quello della convivenza tra voglia di dormire dei residenti e gioia di vivere dei ragazzi nella capitale madrilena. La campagna di sensibilizzazione contro gli schiamazzi notturni «Silencio por Favor», lanciata dal comune, non è servita. E’ seguita la minaccia di non rilasciare licenze per aperture di nuovi bar in centro e di aumentare la vigilanza per far rispettare gli orari di chiusura. Teoricamente i pub dovrebbero chiudere alle 2,30 e i club alle 6. Per aggirare l'ostacolo sono stati aperti - clandestinamente - dei «club after hour» che aprono dalle 6 alle 9 del mattino, guardati a vista dai poliziotti che cercano di farli chiudere. Un approccio da caccia tra guardie e ladri che non ci piace e probabilmente non risolve nulla. Barcellona, invece, vive una medesima fame di notti vivaci, ma sulle frequentatissime Ramblas recentemente è evidente la presenza deterrente delle forze dell'ordine. A Londra dal 1 gennaio 2006 è caduto il tabù della chiusura dei pub alle 23.00. Una liberalizzazione che ha scardinato un regime quasi marziale. La ragionevolezza ha affidato alla civiltà dei giovani e alle forze dell'ordine la ricerca di un nuovo equilibrio da trovare insieme, «sul campo». Per quanto ci è dato conoscere, la soluzione più gradita è quella praticata a Parigi, una strategia che definiremmo del «controllo invisibile». Moltitudini di giovani sciamano per le stradine del Quartiere Latino di San Michel o riempiono i locali del Marais, l'elegante Quartiere Ebraico a nord della Senna. Senza controllo alcuno, si direbbe. Al violare di una regola di convivenza civile o al compiersi di un atto criminale però dal nulla si materializzano uomini della gendarmerie. Siamo consapevoli che non esistono paradisi, ma buoni esempi di vivibilità certamente sì. (Le foto di queste pagine sono di Cody La Rocca) la MOVIDA minarlo». Ciò che legittimamente è richiesto da parte degli esercenti è una chiarificazione dei limiti legali entro i quali poter svolgere le proprie attività e stabilire una programmazione all'altezza delle aspirazioni che D'Angelo ha riversato nel suo progetto: «Con l'apertura di uno spazio del calibro del locale Farinella - riassume - si è inteso segnare un momento di storia della città , da arricchire culturalmente con una offerta varia e vivace». Alle molte voci di sostegno raccolte da più parti D’Angelo si augura che possa fare seguito un reale appoggio. «Si sta lavorando per rispondere a delle esigenze di natura tecnico-burocratica, emerse nel corso della vicenda. In aggiunta verrà predisposta all'esterno ed all'interno del locale una segnaletica che invita gli avventori al rispetto delle regole di civile convivenza, se necessario consigliando anche a chi volesse fumare una sigaretta di farlo spostandosi a piazza dei Martiri. Nella speranza di ottenere la collaborazione dei clienti». Ragionevolezza e civiltà come valori di riferimento quindi, ri- vendicati anche in occasione della pacifica protesta organizzata per denunciare il danno arrecato all’economia del by night: quella «notte in bianco» il cui slogan è stato «per accendere una luce in un momento buio della città». Trovare un accordo è anche l’obiettivo del Comune di Napoli. Gli amministratori hanno più volte rimarcato che il Municipio ha destinato 15 milioni di euro alla pedonalizzazione di buona parte del quartiere Chiaia, esprimendo la conseguente volontà di non «desertificare» la zona ma di valorizzarla. Al coro di chi invoca soluzioni calzanti ed efficaci si unisce anche Michele Boellis, della storica barbieria di via Vetriera: «Qui si rischia di far scappare gli imprenditori che investono nella zona Chiaia. I locali non dovevano essere chiusi. Il problema è solo di ordine pubblico e spetta alle istituzioni risolverlo». Da parte sua Fabio Tempesta, ideatore di «Re per una notte», la prima gara tra pr, così si esprime da addetto ai lavori: «Così si vuole uccidere la movida. I locali devono poter lavorare, ovvia- L’IDEA Il fragore della semplicità di una proposta concreta infrange il silenzio assordante delle chiacchiere. L'idea - o quantomeno una idea - validamente proposta e probabilmente risolutiva del problema è stata espressa da Gianni Gagliardi (nella foto), segretario della Associazione Botteghe dei Mille. Nell'ambito di uno degli incontri con gli Assessori del Comune di Napoli che lamentavano l'impossibilità di far presidiare la zona nelle ore notturne per motivi di budget, Gagliardi ha rilanciato proponendo di ricorrere agli effettivi della Protezione Civile. L'assessore Raffaele Tecce ha espresso il suo vivo apprezzamento per una intuizione da lui ritenuta valida che, ha dichiarato, verrà valutata. Staremo a vedere. mente nel rispetto delle regole». Massimo Gallotta, consigliere circoscrizionale di Chiaia, ribadisce: «Basterebbe vigilare, educare e sensibilizzare la movida napoletana a rispettare gli orari e ad essere più educati con il territorio che frequentano e Chiaia potrebbe finalmente avere la sua Movida come Milano, Roma, Barcellona». Gli fa eco Dimitri Maglietta, dirigente della storica azienda Gay Odin: «Se il Comune ha autorizzato l'apertura dei locali, deve essere il Comune a far rispettare l'ordine e a controllare il territorio». Tutti, in ogni caso, salutano con soddisfazione il parziale dissequestro, decretato per i tre locali, colpiti dal giro di vite. Malgrado l’attività a scartamento ridotto imposta dal magistrato, i tre spazi si ripropongono alla clentela con rinnovato entusiasmo. E con un asso nella manica: perché vada in porto l’operazione «Movida tranquilla» gli esercenti sono disposti ad autotassarsi per ingaggiare vigilantes che controllino l’afflusso alla zona, se necessario fino ad ora tarda. IL CORSIVO C'era una volta…il «triangolo della morte». Con questo sanguigno eufemismo il popolo della notte indicava, negli anni '80», una singolare geometria del «by night» in zona Chiaia. Ed era davvero un triangolo. Con tre vertici: tre locali, compressi tra via Belledonne e vico Ferrigni. Il Sinsemilla, esplosivo pub di tendenza, talmente zeppo di gente che, secondo leggenda, «era così strapieno che una moneta lanciata per aria non ricadeva per terra». Poi il Be Bop, tuttora in azione, nato sulla scia del Sinsemilla, specialista nel dettare ai giovani i tempi della controcultura più «in». Infine, il Caffè della Luna, stesse attitudini d'avanguardia. E nelle 3 tane della movida d'allora ci ritrovavi gente come Lucio Amelio, Salvatore Pica, Mario Martone, Andrea Renzi, Lina Mangiacapre, tutti i gruppi New Wave, molte firme del giornalismo napoletano, e una volta persino Johnny Rotten dei Sex Pistols. Insomma, un mito a 3 dimensioni, raccontato persino dai giornalisti di Stern, Actuelle, Corsera e Repubblica. L'inviato di Actuelle cominciò il pezzo così: «Neanche a New York…». Un lembo di ultramodernità, ciclicamente condannato però ad entrare in orbita di collisione con i residenti. Vecchia storia che si ripete anche oggi sullo stesso territorio e con gli stessi esiti: al Sinsemilla, ad esempio, i sigilli arrivavano a mesi alterni. Corsi e ricorsi storici che mettono a nudo anacronistiche fibre di intolleranza. (a.m.) SPECIALE SAN VALENTINO CHIAIA MAGAZINE 8 Arriva «Innamorarsi a Chiaia» L’EVENTO. Cuori di luce, romantiche installazioni, architetture luminose: le strade del quartiere per la festa degli innamorati luccicheranno come quelle di New York MARCO NOTA anti cuori luminosi per colorare il San T Valentino del quartiere Chiaia. L’idea è venuta al presidente delle Botteghe dei Mille, Nino De Nicola, e ad Antonio Criscuolo (nella foto a destra), titolare di Lucifesta group. L’azienda fin dal 1920 si occupa di installazioni luminose sia in ambito nazionale che internazionale. Sulla scia di quanto già avviene per le strade newyorkesi, in occasione della festa degli innamorati architetture luminose «love style» daranno nuovo brio agli itinerari dello shopping del quartiere più a la pàge della città. Sopra le teste dei valentini e delle valentine di turno - magari intenti a scambiarsi doni dolci effusioni - campeggeranno cuori luminosi folgorati dalle classiche frecce di Cupido. E chissà che le romantiche scenografie di luce non siano di buon auspicio anche per i cuori in castigo che l’anima gemella non l’hanno ancora trovata. «Innamorarsi a Chiaia - chiosa Antonio Criscuolo - Questo il concetto ispiratore delle romantiche installazioni luminose che andranno ad abbellire le strade del salotto buono della città. Da anni, splendide architetture luminose contribuiscono a creare l’atmosfera di festa che si respira per le strade di New York in occasione di San Valentino. Perché non dare anche a Napoli questa opportunità?». D’accordo anche Nino De Nicola, che aggiunge: «Quella di dotare le strade di Chiaia di scenografie luminose in occasione della festa degli innamorati è a livello nazionale un’ iniziativa unica nel suo genere. Stiamo pensando di organizzare una serie di eventi a tema, valorizzati ancor di più dal festoso sfondo di luci che abbellirà le strade di Chiaia. Vogliamo lanciare un messaggio di rinascita al quartiere e, più in generale, a tutta la città». Il culto di San Valentino è sentito anche oltreoceano. Negli Stati Uniti inizia nel 1800, ai tempi della guerra civile. Qui il 14 febbraio i giovani si scambiano i «valentini», dei simpatici bigliettini che contengono messaggi amorosi. In alcune scuole si organizzano feste: al centro dell'aula si piazza un contenitore coloratissimo dentro al quale finiscono tutti i «valentini» che si scambiano i compagni di classe. Al termine della festa i biglietti vengono distribuiti e letti. Qualcuno preferisce non firmare il messaggio spedito all'innamorata e si limita a firmare con la frase «Guess who?» (ovvero: «indovina chi?»). In Gran Bretagna, invece, nel giorno di San Valentino i ragazzi cantano canzoni tradizionali, ricevendo in cambio danaro e dolcetti. Nel Derbyshire le giovani usavano girare per dodici volte intorno alla chiesa, a mezzanotte, ripetendo la frase: «Semino semi di canapa, semi di canapa io semino. Colui che mi ama davvero ‘ San Valentino vestito di luci: una novità assoluta in Italia DUE CUORI E... UN CONVENTO Un 14 febbraio da mettere nella bacheca dei ricordi, un San Valentino da Belle Epoque, un'esperienza da sceicchi alla portata di tutti: i responsabili dell'Hotel San Francesco al Monte, al Corso Vittorio Emanuele 328, estraggono dal cilindro delle sorprese un giorno da sogno da tradurre agevolmente in realtà per chi voglia con una spesa accettabile, nel giorno degli innamorati, regalarsi una virata a 180 gradi nella propria routine. Innanzitutto il sito in cui è incastonato l'hotel: un antico e suggestivo convento del '500. Poi l'iniziativa confezionata dal management dell'albergo su misura per la data fatidica: una proposta opportunamente battezzata «San Valentino da sogno a Napoli». E di atmosfere fantastiche si può davvero parlare per chi intendesse trascorrere la festa del sentimento al San Francesco: cena gourmet a lume di candela e musica, spumante e fragole in camera con vista sul mare e pernottamento nella stessa, la Jacuzzi a portata di mano, prima colazione servita a letto, il trattamento Vip. Un gran giorno nel quale incorniciare due cuori e un mare di sfizi probabilmente irripetibili, quello programmato per gli innamorati nella splendida struttura cinquecentesca. Un'idea da «sposare», chiamando lo 081.4239111. viene ora dopo di me». Dopo il dodicesimo giro si sperava che apparisse il vero amore. Dalle usanze legate alla festa alle sue origini. Che risiedono nel tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità. Fin dal quarto secolo a.C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinchè il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Determinata a metter fine a questa pratica, la Chiesa ha cercato un santo «degli innamorati» per sostituire il deleterio Lupercus. Così fu trovato un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. A Roma, nel 270 d.C il vescovo Valentino di Interamna (oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II. Questi tentò di persuaderlo a convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 14 febbraio San Valentino fu lapidato e poi decapitato.La leggenda sostiene inoltre che, mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, si sia abbandonato all’amore per la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che - grazie alla sua fede - abbia ridato miracolosamente la vista alla fanciulla Questo il messaggio d’addio scritto dal religioso alla sua innamorata: «dal vostro Valentino, una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore...». (Foto in alto: esempio di cuore luminoso; in basso: piazza dei Martiri, Natale 2005) RELAX&MOVIDA IL PERSONAGGIO CHIAIA MAGAZINE 9 Incorona il re della notte L’IDEA. Nella trasmissione televisiva «Guarda che è l’una» in onda su Canale 21 uno dei momenti clou è la gara tra i pr napoletani uarda che è l’una» è la traG smissione televisiva sulla cresta dell’onda. Ideata e diretta dal regista Eugenio Di Ronza, va in onda tutti i giorni, ovviamente all’una di notte, su Canale 21 e si occupa del by night partenopeo con taglio postmoderno e scanzonato. Uno dei momenti clou di «Guarda che è l'una» è il concorso «Il re della notte», nato da un’idea di Fabio Tempesta e Tommy Totaro, che vede in gara ben 22 Pr, protagonisti indiscussi delle notti napoletane. Questi i pr in gara: Enrico Palazzi, Alessandro Papadia, Andrea Cannavale, Alessandro Aita, Fiorenza Troiano, Mc Massi, Luigi Maglione, Maurizio Maffei, Valerio Tremiterra, Mario Caruso, Marco Monizio, Rosario Messina, Carlo Ferrara, Maurizio Cariello, Gianpaolo Albano, Ferdinando Pintus, Mary De Pompeis, Maurizio Boni, Eddy Palescandolo, Armando Percuoco, Angelo Feola e Fabrizio Ma- ANNONA: «CONSIGLIO L’ULTIMO CD DI VALENTINA STELLA» ranca. Votare i pr in gara è semplice: è necessario compilare un coupon che potrà essere spedito al quotidiano «Roma» o depositato in un’urna presente in alcuni punti strategici della città: edicola di piazza dei Martiri, Gran Caffè Cimmino (piazza Rodinò), Radio Rc (Galleria Umberto), Gran Bar Riviera (Riv. di Chiaia); Bar Pignatelli (via San Pasquale a Chiaia), Bar Tico (via Giulio Cesare); Bar Aegidius (via San Pasquale). Si potrà votare anche nei locali, dove gli stessi pr organizzeranno le loro serate. g llery a 3 GALLERY 2 1 1. Davide Ponticiello (il trasgressivo di «Guarda che è l’una), Miss Vip 2005 e Fabio Tempesta. 2. I quattro dell’Ave Maria: (da sinistra) Pino Vitale, l’intramontabile, nonostante...la fede, Pierpaolo Buglione, l’onnipresente Mauro Solinas e l’imponente Mauro Tempesta. 3. Tommy Totaro e Gloria De Maio 4. Alla consolle il super dj Alex Dito 5. Paki Emendato, barman doc della movida 6. Francesca Arienzo e Giovanni Quintavalle 4 5 6 VINO CANTINE MUSTILLI: SCENDE IN CAMPO LA RISERVA «IL BRICCONE» Capita che «quelli della movida» ogni tanto staccano con la routine cittadina e raggiungono altre mete di divertimento e relax. Una, in particolare, segnaliamo questo mese: l’Agriturismo Mustilli a Sant’Agata dei Goti, nel Sannio. I proprietari, capitanati da Leonardo Mustilli, «l’ingegnere della Falanghina», hanno avuto l’idea vincente di aprire le loro cantine alla musica e ad altri eventi culturali e gastronomici. Il ristorante dell’Agriturismo propone essenzialmente piatti stagionali. Tra i vini da provare consigliamo, invece, due riserve: il Briccone», ottenuto da uve aglianico e invecchiato in barrique ancora nelle storiche cantine, e la «Vigna segreta», ricavata da uva falanghina. Infotel: 0823717433 saper ere b Ha firmato le musiche della soap opera «Un posto al sole». Collabora con Nino D’Angelo, Gigi Finizio, Gigi D’Alessio. Si sono affidati a lui per le loro melodie, per raggiungere le vette del successo. Quarantacinque anni, abitante di Chiaia da più di vent’anni, Antonio Annona (nella foto in alto) ama il suo quartiere e, come tutti, lo vorrebbe più vivibile e soprattutto più controllato dalle forze dell’ordine. La sua casa, in vicoletto Sant’Arpino è la Mecca per gli appassionati di musica, con tanti ricordi di una carriera trascorsa sulle scene, accanto ai big delle note. Maestro, quando preferisce un ristorante ai fornelli di casa, da chi va? «Nel quartiere sono molti i ristoranti dove si mangia bene senza spendere molto. Quando, tuttavia, esco per una cenetta simpatica preferisco Donna Margherita nella traversa di via Alabardieri. Apprezzo in particolare, oltre alla cucina anche la location con quel giardinetto dall’aria così mediterranea». La casa è il suo rifugio. Come trascorre il tempo libero tra le mura domestiche? «Ascolto musica: è il mio lavoro e sono un grande appassionato». E allora quale disco consiglierebbe? «Senza dubbio l’ultimo Cd di Valentina Stella: “Passione eterna”. E non perché ho collaborato con la cantante ma davvero merita per la delicatezza e l’intensità della voce di Valentina che conferma così le sue indiscusse qualità». Un desiderio per Chiaia. «Mi piacerebbe tanto poter fare quattro passi la sera senza il timore di essere assalito da qualcuno. Ormai è un bollettino di guerra: ascolto storie drammatiche di amici e conoscenti rapinati, a volte anche con brutalità. Il concorso, ideato da Fabio Tempesta e Tommy Totaro, coinvolge ventidue sfidanti. Due le donne partecipanti COCKTAIL ALL’ O’SULLIVAN’S SBANCA IL «FRIDAY BLUES» Prosegue per tutto il mese di febbraio la rassegna musicale «Nei vicoli del Blues» all'O'Sullivan's, il nuovo locale, arredato in tipico stile irlandese, di v. G. Piscicelli 43/45 (angolo via Martucci; info e prenotazioni 081.24.04.099). A riempire i vuoti stomaci ci pensano Enrico e Vito con squisiti panini alla piastra, taglieri di affettati misti e un’offera ricca di insalate-fantasia. Il proprietario Mario Iannaccone invece, traendo ispirazione dal mitico sound di New Orleans ha ideato il «Friday blues», cocktail a sorpresa da bere in occasione delle serate live del venerdì, quando il locale si trasforma in un’autentica bolgia di blues. SAPER VIVERE CHIAIA MAGAZINE LA LISTA DEI SOGNI. Carta, penna, e tanta fortuna. A Napoli sono in tanti a pagare, almeno una volta a settimana, la tassa dei sogni. Il lotto rimane il gioco più partenopeo che esista. Alberto Postiglione della tabaccheria di Largo Ferrantina a Chiaia, lo sa bene, e con la sua solita verve, dopo aver studiato attentamente le estrazioni degli ultimi mesi, per febbraio ha voluto stilare la sua lista dei sogni, ovvero i numeri «vincenti» per uscire a cena con la Dea Bendata. Nel segno di San Ciro è il terno 1 - 31 - 13, da giocare su Napoli, & terni favole TENDENZE su Bari e su tutte. Altro terno da tenere d’occhio è 1 - 20 - 17, possibilmente da giocare su Napoli, Roma, Milano e tutte. D’obbligo, poi, scommettere sul terno di Carnevale: 7 - 52 90. Giocarlo su Napoli e tutte, soprattutto ogni martedì del mese. C’è poi un terno di numeri che Postiglione ha «fatto» dopo aver letto la notizia sui giornali del monaco che aveva insidiato (diciamo così) una suora. Il terno, che va giocato almeno per tre settimane (quindi per 9 estrazioni) è il seguente: 45 (monaco violentatore) - 33 (monaca) - 72 (la meraviglia). Alcuni, i più impertinenti, aggiungono alla terna anche il numero 29. Le ruote consigliate da Postiglione sono Napoli, Venezia, Bari e Roma. L’ultima giocata segnalata dalla tabaccheria di Largo Ferrantina a Chiaia è tutta basata sulla «cinquantina»: 59 - 51 - 55. Buona fortuna! 10 La sopportazione è il braccio armato della pazienza. La vera intelligenza veste i panni della modestia. Renato Rocco LIBRIDINE Capri People nel segno del vintage Esposito, il gatto che amava danzare AURORA CACOPARDO La celebrazione di tutto ciò che è d’epoca porta alla ribalta gli stili ispirati al passato, più che mai in voga. Con in prima fila gli occhiali, ed in particolare la linea vintage First Class di Capri People, con negozi a Capri e a Napoli, quest’ultimo in via Alabardieri, nel cuore di Chiaia. Nel catalogo dell’azienda napoletana che, come sottolinea Maria Grazia Acunzo «vende il prodotto solo nella sua catena di negozi» ci sono decine di modelli dai temi retrò, come le eleganti montature a forma di occhi di gatto. Occhiali che incontrano il gusto del pubblico e soprattutto degli artisti che affollano l’Isola Azzurra: tra i clienti di Capri People non mancano infatti personaggi del calibro di Robert De Niro, Jodie Foster e Mariah Carey che a Capri è di casa. La linea Capri People First Class accontenta tutti, dunque: dagli amanti del look Anni Sessanta destinato a clienti di tutte le età a coloro che prediligono la compassata eleganza di un prodotto poco appariscente ma ricco di personalità. Spiccano in particolare le belle montature dai colori vivaci ma non per questo poco eleganti. Anzi il mix tra vintage e classico completa quell’eclettismo tanto caro ai dandy del nuovo millennio amanti del particolare. «Ogni anno arricchiamo la nostra collezione con nuovi modelli spiega Maria Grazia Acunzo - caratterizzati da materiali di prim’ordine e dalle linee retrò». Proprio come chiedono i selezionati clienti della Capri People. ittorio Paliotti, giornalista, V scrittore e commediografo, come sempre, dipinge, costruisce parole in uno scambio continuo di luci, immagini che si srotolano come racconto e suono in un contro-canto di ricordi, ritorni, appunti, spunti di cronache, viaggi ed interviste: Capri, Napoli, Milano, luoghi vissuti ed amati dal giomalistascrittore e condivisi con Esposito, il suo gatto sì, ma non animale: persona. «Elogio del gatto», edito da Tullio Pironti (3,90 euro), non è solo un gioioso e divertente diario sulle bravate, acrobazie, imprese di Esposito, uno dei tre gatti dell'autore, ma umanissima divinizzazione del mestiere di poeta. Sì, perché questo piccolo e delizioso libro - che piacerà molto a chi è un «gattomane» - è capace di evocare emozioni, suscitare suggestioni e conferma che l'appar- tenenza biologica al regno animale della letteratura più autentica è per Paliotti un fatto naturale come lo era per Aldo Palazzeschi, il cui primo editore «fu il suo gatto», e per Alfonso Gatto, il quale oltre ad elogiare la «miciosità» del felino, lo fece riprodurre tutto nero sia sul suo «Diario di un poeta» che sulla porta della sua stanza in via Margutta. Vittorio Paliotti parlando di Esposito ne sottolinea le pigrizie ma anche le fantastiche e infinite capriole nel vuoto, come i lanci audaci da un armadio altissimo in un lenzuolo tenuto teso dallo scrittore e dalle sue sorelle. Il godibilissimo elogio si chiude con una visione irreale e fatata: Esposito - sebbene morto - danza ed insegna il passo d'addio ad un nero cucciolo di nome Putipù. La notizia si sparge rapidamente tra i gatti della zona e, nelle zone limitrofe piazza dei Martiri, si vedono gatti saltare da un palazzo all'altro senza paura, senza imbarazzo, tra calma vigile e ardente impazienza, gatti che chiedono di non essere annoiati dagli uomini. Gatti che si donano solo a coloro che scelgono di amare, ma forse mai per sempre. MANGIARE&BERE Il Paguro, gusti magici tra novità e tradizione Il ristorante Il Paguro, in via Piscicelli 1 (info 081.7618557 o 339.2208864), può esibire un ambiente raccolto ed elegante, impreziosito dalla cortese ospitalità dei due titolari, Gigi Angelone e Gaetano Bausano. Caldo e accogliente, è luogo ideale per consumare pranzi e cene con beata lentezza, per assaporare a pieno sapori e aromi di portate, principalmente a base di pesce fresco e filettato, preparate dalle abili mani dello chef Sergio Cacciapuoti, premio «Nastro Verde». A tavola si può esordire proprio con l'antipasto Paguro, con una seducente canestrella farcita al delicato salmone norvegese o con un ricco soutè di vongole e cozze. Primi piatti: ai palati più esigenti può essere destinato un delicato Paguro, servito in cialda con mandorle, gamberi e nero di seppia; ma reggono il confronto anche il riso con funghi porcini imperiali, fumanti rigatoni agli scampi e mandorle o gli afrodisiaci scialatielli con gamberi e zucchine. Gli eterni indecisi, invece, andranno sul sicuro con i tradizionali, ma non meno succulenti, paccheri al coccio o con tronfie all'astice. Secondi piatti: la curiosità si coniuga all'appetito al cospetto di una spigola al gorgonzola (o al tartufo) o davanti ad ammiccanti gamberi in camicia con speck della Valtellina ed una sfiziosa misticanza all'aceto bal- IL CARRELLO Mina fa «l’allieva» di Franx Sinatra Due dischi, questo mese, meritano di entrare nel carrello musicale. Due artiste, lontane anni luce, eppure accomunate da un carisma elettrico. Imperdibile l’ultimo lavoro di Mina «L’allieva» (Bmg), in cui la cantante rende omaggio al suo idolo Frank Sinatra, interpretando le canzoni che più le stanno a cuore. Godibile «Oral Fixation vol 2» (Epic) di Shakira che, per la prima volta, canta interamente in lingua inglese e completa il penultimo lavoro, «Fijacion Oral vol 1». Bello il duetto con Santana. samico. Capitolo dessert: notevole la Caprese fatta dalla casa, fascinosa la combinazione pera-ricotta-cioccolato, regale la zuppa inglese. I piaceri di Bacco: Gigi consiglia due rossi, geograficamente agli antipodi, il napoletanissimo «Piedirosso Père ‘e Palummo» e il «Lagrein» del Trentino. Questo il catalogo delle squisitezze, ma il locale si riserva anche alcune serate a tema con degustazione di prodotti tipici napoletani. Chiuso il lunedì, il Paguro riserva invece alla clientela un mercoledì sera che, accanto alle leccornie, offre ai frequentatori anche l'intrattenimento del mago Eduard, specialista in intriganti giochi di prestigio con le carte. STRANI SEGNALI Attenzione: cadute acque La silhouette è stilizzata: l’omino in nero fa la pipì. Il messaggio è di liberazione: vescica svuotata. L’effigie, riprodotta sul cartello in via Cuoco (foto a sinistra), è impressa su sfondo bianco in circolo rosso: un divieto. Il passante deduce che è proibito fare pipì e ragiona: «Che solerzia al Comune! In quell’angoletto, eletto orinatorio dai disperati, le autorità hanno piazzato un bel segnale che dice: ti stai sbottonando? Non provarci!». Ma qualcosa non quadra. Il buonsenso gli insinua un sospetto: «Il Comune non può essere stato. Ma allora chi?». «Dotto’, vi piace? - lo scuote il portinaio di fronte - Lo abbiamo fatto noi contro i maleducati». «Noi chi?», sussurra il passante. «Noi della zona: portieri, condomini etc. - rivela il custode - Ma se è urgente, provate al bar». Ma il passante non lo ascolta più. «Sembrava così ufficiale», mormora tra sé. EVENTI&CURIOSITÀ IL CAVALLETTO Benincasa, il simbolista di Chiaia ecupero dei talenti nostrani: operazione R doverosa quando si parla di un pittore come Salvatore Benincasa (a destra una sua opera), maestro napoletano dall’indiscutibile magistero pittorico, spesso distante dai riflettori per obbedire alla propria indole ri- servata. Padronanza dei codici tecnici, estrema versatilità nei soggetti ritratti, Benincasa riunisce su tela tradizione e astrazione, naif e simbolismo. Nell’atelier in via Chiaia 175 esposizione permanente delle opere dell’autore. Infotel 347.9506164 scorci Dal Palazzo Filangieri al restaurato «lotto zero» opo aver parlato nel numero di dicembre del D Palazzo Calabritto dalla maestosta mole tentacolare, la nostra panoramica su Chiaia si focalizza questo mese su via Filangieri, tratto elettivo di ogni «passeggiata elegante» che si rispetti. In particolare i riflettori puntano sul civico 72, dove sorge lo storico Palazzo Filangieri, vero monumento alla storia di Napoli e del quartiere, se non altro per le illustri personalità cui dette asilo e domicilio. Il suo nome, come anche la strada sulla quale si affaccia, lo deve al più famoso dei suoi inquilini, il celebre principe giurista Gaetano Filangieri, autore della monumentale opera enciclopedica «La Scienza della Legislazione». Fu summa del pensiero e delle conoscenze in materia di diritto al punto che Renato Ribaud, nel suo indovinato libro «Napoli in carrozzella» (Edizioni Del Delfino), si riferisce alla figura del principe, dichiarando per amore di paradosso che «al suo battesimo non v'era neanche un magistrato». Eppure non appena questi si decise a crescere e scrivere, i giudici pendettero dalle sue labbra. Ivi il giureconsulto visse dopo essersi trasferito dalla natia magione di largo detto d'Arianello. In origine l'edificio rientrava nel patrimonio del Fondo dei Lucri, antichissima banca napoletana, e nel 1812 fu donato da Gioacchino Murat al generale Lavagnejon. Il palazzo giunse poi in proprietà di Gaetano Filangieri per poi ospitare anche Saverio Mercadante, artista accostato dalla critica a mostri sacri della musica quali Donizetti e Rossini. Tra quelle mura il brillante musicista morì il 17 dicembre 1870. Altra curiosità, che merita di essere ricordata, sui palazzi del quartiere riguarda il civico n° 60 della via Filangieri, pezzo della storia più recente della città. L'elegante edificio neoromanico (nella foto in alto) fu progettato nel 1910 dall'architetto Arata ed è conosciuto con la denominazione di «lotto zero», in quanto proprio da questa area partì la lottizzazione della strada ad inizio secolo. Oggi è stato restaurato grazie al contributo dell'architetto Dario Soldaini e dei restauratori Guido Balsamo e Gabriella Russo. Claudio Calveri CORSI DI UMORISMO fino al 24 maggio TEATRO TUNNEL AMEDEO (Gradini Nobile 1) Funziona a pieno ritmo il laboratorio di scrittura comica e umoristica. Gli incontri - che si tengono ogni mercoledì alle ore 17.00 - sono organizzati e coordinati dallo scrittore umorista Pino Imperatore e dal ludolinguista Edgardo Bellini (nella foto in basso). Il calendario di attività prevede analisi di opere letterarie famose, esercizi di scrittura, giochi di parole, incontro con autori, serate a tema ed eventi di lettura. Infotel 347.9193450 MOSTRE fino al 16 febbraio GALLERIA FONTI (via Chiaia 229) Personale d’arte contemporanea di Birgit Megerle. Titolo dell’evento: Zona Grigia. Infotel 081.411409 fino al 10 aprile GALLERIA DI MARINO (via Alabardieri 1) In rassegna le opere del creativo emergente Luca Francesconi. La mostra ha un titolo chilometrico: A naked tree and some other works…Le sue installazioni recuperano in chiave contemporanea tematiche romantico-esistenziali. Infotel 0818951818 fino al 19 febbraio NOT GALLERY (piazza Trieste e Trento 48) Giovani, creativi, ipermoderni: i 5 talenti napoletani, alias Opus Barnabai, lavorano con logica interattiva. Si servono del segno, del gesto, della forma, del suono, del computer, e ritraducono il tutto in videoanimazioni, installazioni, disegni. Infotel 0810607028 fino al 22 febbraio GALLERIA RUMMA (via Vannella Gaetani 12) Sbarca a Napoli Anselm Kiefer, figura chiave dell'estro creativo moderno. La mostra si intitola Odi Navali, traccia di sapore dannunziano: il mare in tempesta è il protagonista di 3 grandi tele e appare massa preponderante e invasiva. Infotel 081.7643619 MUSICA ANTICA PIETÀ DE’ TURCHINI (sede dei concerti in via Santa Caterina da Siena 38) Infotel 081.402395 2 febbraio - ore 21,00 "Antiche improvvisazioni. Solo", ovvero Guido Morini al clavicembalo e organo, in toccate, follie, passacaglie, ciaccone e ricercari. 3 febbraio - ore 21,00 "Moderne improvvisazioni", ovvero l’Ensemble Dissonanzen incontra Stefano Scodanibbio. 10 febbraio - ore 21,00 “Duetti d’amore”, ovvero i soprani Sonia Prina e Roberta Invernizzi in musiche di Leo, Vivaldi, Jommelli, Di Majo. Direttore Antonio Florio. 26 febbraio - ore 21,00 Il violoncellista Luca Signorini ne “L’integrale delle suites di Bach”. LA PENSATA DI ALFREDO Il sogno spagnolo Alfredo Colella (nella foto) è un libero pensatore del quotidiano. Da napoletano verace sforna coloriti suggerimenti, soprattutto su Chiaia. Affascinato dalla Spagna che ben conosce, ha un sogno per quella fetta di Quartieri Spagnoli ai confini con Chiaia-Posillipo: «Stop al degrado. I Gradoni di Chiaia e dintorni, ora dominati da immondizia e motorini, vanno riqualificati. Sogno il giorno in cui l'aggettivo “spagnoli” sarà motivo di orgoglio. E proprio dalla Spagna prenda esempio il Comune». EVENTI&CURIOSITÀ CHIAIA MAGAZINE OCCHIO DI RIGUARDO Castel dell’Ovo, le visioni di Waschimps fino al 26 febbraio Una sede d'eccezione per un gigante della pittura napoletana del '900: al Castel dell'Ovo (via Luculliana - Borgo Marinari), personale antologica di un decano come Elio Waschimps (a de- stra una sua opera). In mostra 30 dipinti a olio di grande formato, a testimonianza di un intenso percorso pittorico. Sulla tela trame, rarefatte, visionarie, dolenti, di varia umanità. Infotel 081.7645688 FOTOGRAFIA TEATRI fino al 18 febbraio TEATRO AUGUSTEO (p.tta Duca d’Aosta 263) VILLA PIGNATELLI (Riviera di Chiaia) Il Milione del terzo millennio è fatto di immagini: sono quelle scattate da Michael Yamashita, fotoreporter fino al 5 marzo "C’era una volta …Scugnizzi" di Claudio Mattone ed Enrico Vaime. Con Sal Da Vinci e Pietro Pignatelli. Regia di C. Mattone ed Enrico Landi. Infotel 081.414243 TEATRO SANNAZARO (via Chiaia 157) dal 9 febbraio "Pulcinella e compagnia bella" con Giovanni Mauriello. Infotel 081.411723 TEATRO SANCARLUCCIO (via San Pasquale a Chiaia 49) 12 febbraio (Nell’ambito della manifestazione musicale "Convivio Armonico") l’Ensemble "Le musiche da camera" in "Eurilla e Beltramme". Intermezzi di D. Sarro. dal 16 al 26 febbraio del National Geographic, che sulle orme di Marco Polo, ha ripercorso, in tre anni, lo stesso avventuroso itinerario del celebre viaggiatore veneziano. Da Venezia a Genova, andata e ritorno, passando per le favolose piste dell'Asia: Yamashita ha immortalato nei suoi scatti le tappe della sua esperienza lungo la «via della seta» e la «via delle spezie». Infotel 081.669675 MOSTRE fino al 18 febbraio GALLERIA SCOGNAMIGLIO (via M. D'Ayala 6) L'uno napoletano di nascita, l'altro cosentino ma partenopeo d'adozione, coetanei e architetti: e le affinità tra Vincenzo Corvino e Vincenzo Multari non finiscono qui. Entrambi ridisegnano da artisti i luoghi urbani, in collaborazione con artisti affermati come Mimmo Paladino, Lello Esposito e altri. Il dialogo tra arte e architettura, firmato da «Corvino+Mutari», si traduce ora nella mostra «Contaminazioni», ovvero schizzi, modelli e foto in bianco e nero dei loro interventi, contaminati dai lavori dei creativi che ne hanno condiviso i progetti. Infotel 081.400871 (nell’ambito della rassegna di teatro creativo "Underteatro") "Ingannati", tratto dall’omonimo romanzo di G. Kanafani. Con Nicola Panelli. Infotel 081.405000 LIBRERIA FELTRINELLI SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI (Infotel 081.2405411) febbraio 7. Presentazione di «Rosso colore d'oceano», romanzo firmato dal velista Glauco Onorato 9. Presentazione di «Il primo Metrò», la storia del metrò di Napoli, scritta da Salvatore Manna. 11. Presentazione di «Solo un uomo», il cd del sorprendente rapper milanese Mondo Marcio 12. La pianista Maria Pandolfi esegue musiche di Chopin, Debussy, Rota, Albeniz, Ginastera, Granados e Piazzolla. 19. La pianista Marianna Casola in musiche di Beethoven e Chopin 21. Grazia Di Michele canta dal vivo il suo ultimo album: «Respiro» 23. Presentazione di «Mater natura», film diretto dal napoletano Massimo Andrei 26. Esecuzione integrale delle «Sonate per violino e pianoforte» di Mozart. CHANGING ROLE GALLERY fino al 15 marzo Il centro di via Chiatamone presenta 3 eventi. Al civico 26, sede principale della galleria, due appuntamenti: uno con Sarah Dobai (nella foto), l'altro con Vincenzo Rusciano. Poi, al civico 34, sede di Project Room, la performance del duo «Davis and Langlois». In «Short Story Piece» la londinese Dobai espone 50 immagini, in bilico tra fotografia e narrazione. Rusciano, invece, in «Neverland» evoca memorie infantili. Gli americani Davis e Langlois, infine, riscrivono con l'inchiostro del rock fobie, grandeur e orrori dell'«american way of life». Infotel 081.19575958. pillole PAN/1: CINEMA AUDIOVISIVI D’AUTORE Al PAN (via dei Mille 60) ogni venerdì sera, fino al 24 marzo, «Open/Off», rassegna di cinema indipendente, a cura di Rosario Gallone e Angelo Serio. Sullo schermo audiovisivi con una doppia tematica: ritratti di personaggi famosi (tra i tanti quelli di Vittorio De Seta e di Annibale Ruccello) e cronache di scottante attualità come l’inchiesta «Libere» incentrata sulle donne detenute. Ingresso gratuito. fino al 24 marzo prenotazioni 081.5635188 PAN/2: ARTE NAPOLI È PRESENTE E’ in corso al Palazzo delle Arti di Napoli la mostra «Napoli Presente curata da Lorand Hegyi (nella foto). Posizioni e prospettive dell’arte contemporanea». La rassegna traccia un quadro delle attuali tendenze artistiche partenopee attraverso l’attività di 16 tra i maggiori centri espositivi locali, e grazie alle opere di 90 tra i maggiori autori italiani e stranieri della scena contemporanea. fino al 26 febbraio infotel 081.7958605 PAN/3: LA BIBLIOTECA IL CATALOGO DEL PRETE Sette mesi fa la mostra «Dal formale all’informale» con i dipinti di Antonio e Paola Del Prete (nella foto), e il singolare suggello di un convegno medico. Creativi, studiosi, organizzatori e sponsor, furono d’accordo nel destinare in beneficenza il ricavato dei dipinti venduti. Ne scaturì anche un catalogo. Ora il gradito riconoscimento: la pubblicazione, curata dalla Iuppiter Group, è stata acquisita dalla biblioteca del PAN. 12