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Anno II - N.4 aprile 2007
m a ga z i n e
CHIAIA
S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ
Distribuzione gratuita
Edizioni
Iuppiter Group
In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille
ATTACCO ALLA MOVIDA
pagina 3
Multe e bloccaruote assediano
il popolo del by night.
L’auto in divieto di sosta può
costare fino a 119 euro.
La repressione, però, serve
solo a mascherare il problema:
la mancanza drammatica
di parcheggi. E così siamo
al paradosso: si aprono nuovi
locali di intrattenimento,
ma si ghettizza il quartiere.
Metti una sera a cena
con le ganasce
MANUTENZIONE
5
Sul pianeta delle buche
atterra Global Service
Sarà un privato a gestire, con il
sistema del Servizio Globale, la
manutenzione delle principali
strade della città. A Chiaia le vie
interessate sono 62. Problema risolto? Non del tutto. Resta infatti aperto il problema delle
strade secondarie che nella prima Municipalità sono il 60% dell’intera rete viaria.
pagina 4
IL CASO
Vasari ignorato e spese pazze per il Pan
8
QUARTIERISSIME
Poteri speciali, i torpori della Iervolino
5
10 DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ
Brancaccio: «Siamo i segretari del Comune»
11
11 SOCIETÀ&COSTUME
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NELLE STRADE
NUMERI UTILI
EMERGENZE-SICUREZZA
CARABINIERI 112
Stazione CC (Via Orazio 73)
Tel. 081.681122
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)
Tel. 081.417486
POLIZIA 113
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)
Tel. 081.5983211
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)
Tel. 081.5980311
POLIZIOTTI DI QUARTIERE
Palazzo D’Avalos, che vergogna!
LA PAROLA AI LETTORI. Uno degli edifici più rappresentativi
del «salotto» di Napoli è in uno stato di completo abbandono
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Tel. 081.5954111
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Tel. 081.7513177
Unità oper. Riviera di Chiaia 105
Tel. 081.7619001
PRONTO SOCCORSO 118
AMMINISTRAZIONE
MUNICIPALITÀ 1
Sede Consiglio. Tel. 081.7644876
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501
SANITÀ
PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI
Tel. 081.2547256
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI
Tel. 081.7613466
OSPEDALE PAUSILIPON
Tel. 081.2205111
OSPEDALE FATEBENEFRATELLI
Tel. 081.5981111 - 081.5757220
DISTR. SAN. 44
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074
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CHIAIA
SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ
Anno II n. 4 - aprile 2007
Direttore Editoriale
Nino De Nicola
Direttore Responsabile
Alvaro Mirabelli
Art Director
Massimiliano de Francesco
Responsabile Saper Vivere
Laura Cocozza
Redazione
Iuppiter Group
via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
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Società Editrice
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Concessionaria pubblicitaria
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infoline: 081 0321244 / 347 3728132
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Quelli di Chiaia Magazine
Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo,
Silvio Campione, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo,
Massimo Lo Iacono, Giancarlo Maresca, Renato Rocco,
Francesco Ruggieri, Nicola Sellitti, Luca Spoldi,
Salvatore Tartaglione, Fabio Tempesta,
Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro.
Stampa
Arti grafiche Litho 2
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria
Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005
Gentile direttore,
le scrivo per sottoporre all’attenzione sua e degli organi istituzionali lo stato di totale vergognoso abbandono in cui si trova Palazzo D’Avalos ed i suoi muri perimetrali. Credo che circa
una decina di anni fa, o forse più, furono apposte
delle impalcature che ci fecero sperare in un ripristino dell’edificio, che nella zona di via dei Mille rappresenta uno dei più rappresentativi. Sentirsi dai vari amici che vengono da fuori Napoli, le solite critiche, è una cosa non piacevole per
noi napoletani che, purtroppo, siamo abituati,
o forse rassegnati a vivere situazioni di degrado. E’ vero che il Comune di Napoli lascia andare
tutto alla malora (strade, fogne ed altro) anche
se opere di una certa rilevanza sono in corso, ma
nel caso di specie non è il Comune che dovrebbe
tirar fuori i soldi che mancano, ma i proprietari dell’immobile. Credo che al Comune si possa
imputare semplicemente un comportamento
omissivo che porta ulteriore discredito a quello
che viene chiamato «il salotto» di Napoli.
DA POTENZIARE L’ILLUMINAZIONE
DELLE VIE DEL QUARTIERE
Gentile redazione,
ho notato che nel quartiere Chiaia sono aumentate le volanti della polizia e dei carabinieri. L’altra sera, all’uscita del cinema Filangieri,
mi sono sentita molto più sicura quando ho visto che all’inizio della strada c’era un presidio
delle forze dell’ordine. Non c’è niente da fare: più
il territorio è sorvegliato e più, almeno nel mio
caso, mi sento sicura. Anche se, credo che oltre
alle volanti servano dei poliziotti in borghese
che controllino le vie e i vicoli più colpiti da scippi e rapine. In più, penso che si debba procedere a un potenziamento dell’illuminazione di alcune vie del centro - via Cappella Vecchia, via Crispi, via Fiorelli, via Carlo Poerio, Rampe Brancaccio solo per fare qualche esempio - poiché,
stando a quanto ho letto sui giornali, la luce è
un ottimo deterrente contro i criminali. Infine,
suggerisco alle forze dell’ordine di controllare meglio anche Piazza del Plebiscito - soprattutto il
porticato - che, di notte, è un deserto buio e pericoloso da attraversare.
Anna Fischietti
notaio Antonio de Luise
la egnalazione
CANI E PADRONI
Cloaca Chiaia
Tra i record che Napoli ha, secondo
alcuni dati che mesi fa circolavano
su internet, c’è anche quello della
città più colpita dalle deiezioni
canine. Basta farsi una passeggiata
a Chiaia - zona che dovrebbe essere
il fiore all’occhiello della città - per
accorgersi che i marciapiedi oltre
ad offrire le solite buche, sfornano
una quantità industriale di «ricordini». Tra le strade più devastate
dall’invasione degli escrementi
sicuramente ci sono via del Parco
Margherita, la Riviera di Chiaia, la
centralissima via dei Mille, via
Crispi e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Il problema è, però,
VIA VETRIERA: SÌ AI PALETTI
MA SERVONO DEI CORRETTIVI
Egregio direttore,
nello scorso numero di Chiaia Magazine si è
parlato della pedonalizzazione della piazzetta
antistante il cinema Delle Palme. Per alcuni è stato un traguardo, ma per altri residenti, tra cui
io, non c’è molto da gioire e cerco di spiegare perchè. La sosta selvaggia c’era di sicuro, i parcheggiatori anche, il traffico pure, ma avere
chiuso tutto così ci ha tolto anche la minima possibilità di sostare anche un attimo per, ad esempio come nel mio caso, caricare in macchina il
passeggino, per non parlare, poi, della pur remota evenienza che ci sia bisogno di un’ambulanza o dei vigili del fuoco. La pedonalizzazione «selvaggia» non fa sempre bene, per non parlare della ancora più scarna possibilità di reperire posti auto vista anche la concomitanza
dei lavori di riqualificazione di via Carducci.
Insomma, non sarebbe una cattiva cosa una rivalutazione del progetto di pedonalizzazione,
ascoltando semmai i residenti di via Vetriera, almeno per arretrare un po’ i «bellissimi» paletti.
Natalia Stornaiuolo
S
GUARDIA DI FINANZA 117
[email protected]
Lettere, tantissime lettere: Chiaia Magazine ringrazia i sempre più affezionati e numerosi lettori per le
molte segnalazioni che ci inviano sia per posta che per e-mail. Raffaele Gagliotta, residente a via
Arco Mirelli scrive: «E’ mai possibile che per far spazzare la via debba telefonare al nostro presidente di
Municipalità?». Presidente che, puntualmente, deve sollecitare chi di dovere e il giorno dopo il lavoro
viene effettuato». Da viale Gramsci, invece, alcuni residenti hanno scritto evidenziando che la nuova
illuminazione è insufficiente e le lampade installate hanno una luce debole. «Si aspetterà l’inizio di
una recrudescenza di criminalità per porvi rimedio?», si domanda uno dei residenti. Significativa,
infine, la testimonianza di una ragazza di 15 anni (che non ha firmato la lettera) che ha raccontato
come è difficile camminare guidare il motorino a Napoli. «Una delle buche più pericolose - scrive - in
cui sono caduta una mattina mentre andavo a scuola, sta alla Riviera di Chiaia (nella foto). Ogni volta
che ci passo ripenso a quando stavo per morire, perché se non fosse stato per i riflessi pronti dell’autista
che ha frenato dietro di me, non me la sarei cavata con un semplice gesso. Ma è normale tutto questo?»
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)
VIGILI DEL FUOCO 115
2
facilmente risolvibile: basta multare i padroni incivili. Chi infatti fa
«sganciare» il suo cane senza avere
con sé sacchetto e paletta, rischia
sanzioni fino a 78,72 euro. Più
trasgressori vengono multati e più
c’è la possibilità di fronteggiare
questo malcostume che mortifica
un’intera città e la rende, agli occhi
dei turisti, sporca e irrecuperabile.
Massimo Gallotta
AI NOSTRI LETTORI
«Sos Chiaia» è un contenitore
di denunce e proteste contro
disservizi, inciviltà ed emergenze urbane e non.
La nostra intenzione è quella
di affondare il bisturi nel
degrado ambientale, segnalando tutto nero su bianco e
richiamando chi di competenza alle proprie responsabilità.
Invitiamo i nostri lettori a
indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per
rendere più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome e
cognome, vanno inviate a
Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
e-mail
[email protected]
PRIMO PIANO
CHIAIA MAGAZINE
Metti una sera a cena con le ganasce
IL CASO. Multe e bloccaruote scoraggiano il popolo del by night. Si ribellano
gli imprenditori dell’intrattenimento: «Servono i parcheggi e non la repressione»
OSCAR MEDINA
etti una sera a cena con le
ganasce. Anzi, di più, con
verbali e ganasce. Un’uscita nel
rutilante by night di Chiaia rischiate di ricordarvela per un
pezzo. Da Posillipo a Santa Lucia, da Mergellina a via dei Mille e dintorni, la storia è sempre
la stessa: niente parcheggi e
l’auto che non entra in una tasca. Così, pur di andare a un cinema o di mangiarsi una pizza,
si fa la scelta più a rischio: lasciare la vettura in divieto di sosta. E la serata può venire a costare quanto un weekend in costiera. Facciamo un po’ i conti
di una serata tipo. Cena a due:
50/70 euro. Aggiungeteci il cinema: 15 euro. Ed eccoci agli
extra. Multa per auto in divieto:
da 36 a 75 euro. E se siete sfortunatissimi, metteteci il costo
delle ganasce: 44 euro per lo
sgancio dell’infernale attrezzo.
Senza prezzo il travaso di bile e
il clima di tensione del dopo
multa. Totale: 145 euro nel migliore dei casi, 204 nel peggiore. Soldi buttati, nervi a pezzi:
conviene venirsi a divertire a
Chiaia? E’ giusto mettere le ganasce alla movida?
L’INTERVENTO
M
L’analisi. Noi ci limitiamo a cercar spiegazioni. Nel territorio
della prima Municipalità i posti per la sosta a raso (quella delle strisce blu) sono appena
6.500. Appena una goccia a
fronte, ad esempio, del fabbisogno dei residenti che a
Chiaia-Posillipo-San Ferdinando quest'anno hanno presentato ben 11mila richieste di permessi. Solo su questo fronte, insomma, c'è una sofferenza di
4500 posti auto. Una quota,
quella dei 6.500 posti disponibili, che risulta ancor più macroscopicamente inadeguata se
si considerano anche le necessità di chi a Chiaia parcheggia
occasionalmente a tariffa oraria: un vero e proprio esercito
fatto di chi nei tre quartieri di
Chiaia ci lavora o vi si reca per
lo shopping o frequenta, di se-
di SALVO IAVARONE*
MOVIDA ASSEDIATA
intensa azione per limitare la
sosta vietata è sicuramente
corretta: infatti, ad attività irregolare
si contrappone repressione e sanzione, con lo scopo di scoraggiare. Bene,
si potrebbe dire: viva la legalità, in
una città dove non sempre la legge
viene seguita. Tuttavia, pur rispettando chi opera in tal senso, qualche
considerazione emerge. Intanto,
perché solo a Chiaia? Sì, alcuni
diranno che anche in altri quartieri
qualche ganascia si vede; ma è fuor di
dubbio che la stragrande maggioranza è qui. La nostra area è diventata il
simbolo di questi provvedimenti
repressivi. Risulta, quindi, quasi
consequenziale collegare il fenomeno
alla lotta che da un bel po’ si sta
portando avanti nei confronti dei
locali notturni. E’ facile pensare che
scoraggiare i clienti dei locali, perseguitando le auto, equivale a svuotare i
locali stessi. Gli esercizi non hanno
aperto in regime di anarchia: hanno
chiesto ed ottenuto licenze ed autorizzazioni alle istituzioni dello Stato.
Quello stesso Stato dal quale dipendono i vigili e gli «esecutori» del «blocco
ruote». E’ vero che bisogna rispettar le
regole di sosta, e si devono adeguare i
locali alle normative. Ma è anche vero
che non si può con una voce promuovere commercio e turismo, favorendo
investimenti e con l' altra voce portare alla rovina chi ha operato gli
investimenti contando sugli incassi
che, all’ improvviso, diminuiscono o
cessano a seguito di scoraggiamenti o
chiusure. La crescita di civiltà e di
educazione alle regole resta auspicabile, ma deve essere graduale ed
integrata. E poi i parcheggi. Una
amministrazione comunale che ha
fallito completamente nel dotare di
parcheggi un quartiere nevralgico, fa
comunque bene (lo ripeteremo fino
alla noia) a far rispettare ogni regola.
Ma farebbe bene anche a fare un po'
di «mea culpa» , considerando che
automobilisti e clienti della movida
sarebbero ben felici di lasciare le auto
depositate e ben custodite. Ma dove?!
*Presidente Asmef
L’
ra, i numerosi locali della movida (cui vanno aggiunti i cinema e i ristoranti). Secondo Fabio Chiosi, presidente del governo di quartiere, è proprio l'eterno dramma sosta che innesca il fenomeno di massa del
parcheggio vietato. Automobilisti sull'orlo di una crisi di nervi che, strisce blu a parte, sono
penalizzati anche e soprattutto
dall'assenza di parcheggi interrati: altro fronte sul quale il Comune scivola clamorosamente,
replicando, come se non bastasse, ai trasgressori a quattro
ruote con la sola repressione. E
proprio a Chiaia, il Comune ci
va giù duro con le ganasce. La
sensazione, però, è che il criterio del ricorso a questo argomento di dissuasione sia un po’
ballerino: la «punizione» è massiccia, infatti, nelle strade «per
bene» e manca laddove appare
più necessario. Sarebbe, ad
esempio, provvidenziale nel reticolato di vie di San Ferdinando (a monte di via Toledo) in
cui la sosta è all'insegna dell'anarchia e il livello dell' «emergenza intransitabilità» è insostenibile: lo sanno bene le ambulanze e i vigili del fuoco. E
tuttavia a San Ferdinando (più
esattamente i Quartieri Spagnoli) né vigili né ganasce: «Sarà per timore dell'accoglienza?», sussurrano i maligni. Una
cosa è sicura: Chiaia a parte, nei
quartieri ad alta turbolenza so-
ciale le ganasce sono assai rare.
Dunque, due pesi e due misure
che fotografano con evidenza
la repressione a due marce attuata in città contro la sosta
abusiva. E' anche vero però che
i vigili non sono pagati per fare gli eroi: perché, in fin dei
conti, ci vuole del fegato a presentarsi con le ganasce nel cuore della Sanità. Insomma, un
problema che è una palude:
più ti muovi, più affondi. E così, punto e a capo: maniere forti? Va bene. Ma l'immobilità
operativa sul fronte dei parcheggi sotterranei è diventata
uno scandalo.
Le interviste. E se i frequentatori del by night ci rimettono
una sera, commercianti e imprenditori del divertimento rischiano il tracollo economico.
Umori neri quelli della categoria. «Situazione limite - conferma Nino De Nicola, presidente
delle Nuove Botteghe dei Mille
-: l’uso delle ganasce sarebbe appropriato se vi fossero infrazioni in presenza di parcheggi adeguati. Ma non è così». Appunto.
Il nodo parcheggi pubblici determina l'anomalia ganasce. Infatti i garage privati, gli unici attivi in zona, tariffano 4/5 euro
l'ora: un'enormità. Spiega De
Nicola: «Sono stati effettuati studi di fattibilità su parcheggi interrati a Chiaia. Attendiamo risposte concrete dall'assessore
all'Urbanistica in tempi brevi».
Ipotizza Pasquale De Angelis,
deus ex machina di «Farinella»,
il megaritrovo in via Alabardieri: «Per far partire i parcheggi interrati ci vorrebbe
una gara d'appalto internazionale: e licenza a costruire solo
per la società che prima garantisce tariffe prestabilite e
tempi certi di realizzo». Il problema parcheggio, secondo lui,
è ingigantito dalle pretese dei
residenti: «La difesa del proprio
orticello non paga. Non si può
esigere silenzio negli orari
“clou” per gli esercizi commerciali. Il quartiere Chiaia è il
salotto di Napoli. ma è ormai divenuto un parco residenziale».
De Angelis ricorda il cantiere in
via Domenico Morelli, accantonato da tempo, e ammonisce:
«C'è volontà politica di rendere
morta la città. Se non si cambia
rotta, prendendo ad esempio
città come Barcellona, chi fa
impresa scapperà via». Combattivo è Davide Milizia, direttore di «Warner Village»: «Hanno solo promesso. E ora aderiamo con forza al “Movimento Parcheggi a Chiaia”. In ogni
caso, il nostro giro d'affari per
fortuna è in aumento».
Intanto si studiano soluzionitampone come un parcheggio
a raso in via Morelli con tariffe
moderate: un palliativo, ma
meglio di niente.
(Ha collaborato Nicola Sellitti)
3
PRIMO PIANO
CHIAIA MAGAZINE
4
Il festival delle buche affossa il Comune
CITTÀ-GRUVIERA. La Riviera di Chiaia entra nella hit parade delle vie più dissestate
di Napoli. Intanto un fosso in via Arcoleo è diventato il terrore degli automobilisti
MASSIMILIANO DE FRANCESCO
Prosegue il nostro reportage «permanente» sul degrado urbano nella Municipalità 1 (Chiaia-San FerdinandoPosillipo). Ringraziamo i lettori per
le preziose segnalazioni che ci aiutano a denunciare lo stato delle strade
e dei marciapiedi del «fu» salotto di
Napoli.
ultima mostra del Pan a via dei Mille va sotto il nome di «Eroi! Come
L’
noi?». Basta contare le buche e i rattoppi del marciapiede che costeggia il
decantato Palazzo delle Arti di Napoli
per capire che i veri eroi siamo noi. Noi
che su quel marciapiede - sublime opera poco concettuale della «degrado art»
così di tendenza in città - ogni santa
mattina rischiamo di prendere il volo
come il Batman primaverile sulla facciata del Pan. E ad atterrare sull’asfalto sono in molti.
Esempio: nel primo quadrimestre del
2006 al Comune sono arrivate 1664 richieste di risarcimento per danni provocati da buche e dissesti stradali. Finora sono 260 gli indennizzi liquidati
per una cifra che tocca i 523mila euro.
1217 sono, invece, i procedimenti ancora in corso con richieste che sfiorano i 3 milioni e mezzo di euro. Un altro dato: nel biennio 2004-2005 il Comune ha sganciato per risarcire i cittadini 2 milioni e 350mila euro e le domande di rimborso hanno superato le
55oo. I numeri non lasciano dubbi e
consegnano una media da brividi: più
di 3000 richieste di risarcimento all’anno, con oltre 10 persone al giorno,
tra automobilisti e pedoni, che fanno
causa al Comune. Tafazzi, l’antieroe televisivo che amava colpirsi con inaudita violenza le parti basse, è un principiante in confronto a Palazzo San
Giacomo.
Una casa si pesa dal pavimento: «Casa
Napoli» va rifatta daccapo da Chiaia a
Scampia. Sanpietrini, basolato, asfalto, lastre, mattonelle: di questi tempi,
visto anche il «duello del cubetto» tra
l’assessore comunale alla Manutenzione ordinaria e straordinaria Nugnes
e il sovrintendente Guglielmo, sembra
che l’unico problema sia quello dei materiali. Non è che sia anche un problema di lavori fatti male e appalti aggiudicati al ribasso? Non è che sia an-
La buca killer di via Arcoleo
Via dei Mille e la «degrado art»
LE 62 STRADE DI CHIAIA SERVITE DAL GLOBAL SERVICE
Nel territorio della Municipalità 1 le strade considerate principali (vale a dire di larghezza superiore agli 8 metri) sono 62: la manutenzione ordinaria
e straordinaria di queste vie, comprese le pertinenze (ad es. i marciapiedi)
sarà affidata dal prossimo settembre e per 9 anni (vale a dire la durata dell’appalto) ad un’impresa che lavorerà in regime di Global service. Ciò significa che il Comune delega una volta per tutte la gestione della manutenzione
della viabilità principale ad un soggetto privato che, oltre all’esecuzione delle opere, si accollerà persino i risvolti assicurativi e gestirà anche i servizi legali (vedi istanze risarcitorie). Il Comune si limiterà ad indirizzare e controllare
la qualità dei lavori. Si punta così a superare definitivamente l’attuale, disastroso quadro della manutenzione del territorio cittadino, finora gestita
in prima persona dal Comune. L’aggiudicatario che, come abbiamo detto,
lavorerà in regime di Global service, avrà competenza su tutta l’area comunale e interverrà su ben 395 strade (e piazze). Le strade interessate al regime del Global service nella prima Municipalità sono le seguenti:
1) Acton via
2) Amedeo piazza
3) Arcoleo G. via
4) Boccaccio G. via
5) Borgo Marinari
6) Calabritto via
7) Caracciolo F. via
8) Cariati piazzetta
9) Cesario Console via
10) Chiaia via
11) Colonna V. via
12) Coroglio discesa
13) Crispi F. via
14) Dohrn viale
15) Di Giacomo S. piazza
16) Diaz rotonda
17) Falcone Aniello piazzetta
18) Falcone Aniello via
19) Filangieri via
20) Giordani F. via
21) Giordano Bruno via
22) Gramsci viale
23) Leone a Mergellina piazzetta del
24) Manzoni A. via
25) Martiri piazza dei
26) Mercadante piazza
27) Mergellina via
28) Michelangelo da Caravaggio via
29) Mille dei via
30) Morelli D. via
31) Municipio piazza
32) Orazio via
33) Parco del Castello via
34) Parco Margherita
35) Partenope via
36) Petrarca via
37) Piedigrotta piazza
38) Piedigrotta via
39) Plebiscito piazza
40) Posillipo galleria di
41) Posillipo via
42) Repubblica piazza della
43) Riviera di Chiaia
44) Russo Ferdinando via
45) S. Brigida via
46) S. Carlo via
47) S. Lucia via
48) S. Strato via
49) Sannazzaro piazza
50) Sannazzaro via
51) Sauro Nazario via
52) Schipa Michelangelo via
53) Sermoneta largo
54) Tasso via
55) Tito Lucrezio Caro via
56) Toledo via
57) Trieste e Trento piazza
58) Verdi G. via
59) Virgilio viale
60) Vittoria galleria
61) Vittoria piazza
62) Vittorio Emanuele corso
che una inesistente strategia di controllo e vigilanza sui lavori di riqualificazione urbana? Non è che sia anche
l’aver investito, finora, più nello straordinario in cerca dell’«effetto» (Notti
bianche e varie) e aver dimenticato quasi totalmente l’ordinario su cui si regge ogni città normale? Fatto sta che
sotto al faraonico Pan, il marciapiede
è da città-pezzente. Fatto sta che, a due
passi dal Pan, il muro perimetrale di Palazzo D’Avalos è da pianto e non c’è
giorno che non ne crolli un pezzo. Fatto sta che la Riviera di Chiaia, un tempo mattatrice delle gouaches, sia ai primi posti nella hit parade dei principali dissesti stradali, con i suoi tombini
ballerini e quei rattoppi disastrosamente disseminati lungo tutto il suo
percorso. Fatto sta che a via Arcoleo,
prima di sbucare a piazza Vittoria, c’è
una trappola per le auto che sta mietendo stragi di gomme e ammortizzatori: un fosso lungo e stretto confinante
con una caditoia. Fatto sta che la Villa
Comunale, riqualificata nel 1999, è un
percorso ad ostacoli a causa di una pavimentazione ridotta così male che
andrebbe rifatta. «La colpa - sostiene
Fabio Chiosi, presidente della Municipalità 1 - è degli scorsi amministratori
comunali che, in prossimità della campagna elettorale del 2001, decisero di
inaugurare la Villa senza attendere che
il battuto di tufo si consolidasse. Gli
sforzi che compiono i giardinieri per tenere il parco in condizioni decorose
sono vanificati dalla condizione della
pavimentazione. Spero che questo
scandalo faccia riflettere chi amministra la città». Fatto sta che le Rampe
Brancaccio, ripavimentate appena un
anno fa, hanno dovuto subire un urgente intervento di asfaltatura nella
curva a gomito che immette sull’ultima salita, dopo una serie di incidenti
causati da indomabili voragini. Fatto
sta che passanti e motociclisti continuano a rischiare la pelle in vico Mondragone, un budello stretto, privo di palettatura, col basolato sprofondato in
più punti: un’emergenza assai seria su
cui si sta impegnando il governo della
Municipalità 1 con continui solleciti
alla 7° Direzione Centrale («Sicurezza
e mobilità urbana») del Comune per
intervenire urgentemente nel tratto assassino. Fatto sta che gli eroi, vuoi o
non vuoi, siamo proprio noi.
Global service, resta fuori la viabilità secondaria
svolta è presentata da Palazzo San
Lto,aGiacomo
come epocale: come è noil Consiglio Comunale ha approvato la delibera sul Global service. Si è
deciso, insomma, di affidare per 9 anni, tramite gara d'appalto internazionale da 396 milioni di euro (iva compresa), la manutenzione stradale della
città (strade, marciapiedi, recupero dell'arredo urbano, pronto intervento 24
ore su 24) ad un unico gestore privato.
L'affidatario, però, interverrà solo sulla cosiddetta viabilità principale, cioè
le vie di larghezza superiore agli 8 metri: si tratta di 400 strade pari a 250
km. sugli oltre 1000 km. della viabilità urbana. Il futuro esecutore, secondo
appalto, si accollerà anche tutti i ri-
svolti assicurativi e legali (vedi risarcimenti). E in autunno, giusto il tempo
di fare la gara, l'operazione decollerà.
Fine delle sofferenze? Tempo di ri-
scatto per la città gruviera? Di sicuro.
Ma con una bella zavorra di dubbi e
polemiche. Il gestore unico? Per alcuni
è un rischio. 9 anni di appalto? Per
qualcuno un'enormità. Il rischio di subappalti a pioggia? Possibile. Ma soprattutto: tutto ok per le grandi strade.
E le piccole (la viabilità secondaria)?
Quelle insomma larghe meno di 8 metri ovvero il 75% della rete stradale napoletana? Continueranno ad essere affidate ai 10 Servizi Tecnici Municipali
e alla competenza delle 10 Municipalità? Se è così, si mette malissimo.
Ogni STM, infatti, continuerà ad avere
i soliti 150mila euro all'anno per i soliti, infernali rattoppi, e con la solita,
letale procedura: il massimo ribasso
sull'importo a base d'appalto. Vediamola così: da una parte i milioni, dall'altra le briciole. E non convince neanche quel passaggio della delibera che
una via d'uscita alle Municipalità la offre, ma molto fumosa: sulla carta verràdata ai parlamentini l'opportunità
di inserirsi nel maxiappalto. Come, però, non è chiaro a nessuno.
E con queste premesse, a Chiaia che
succede? La prima Municipalità ha 97
km di strade: il 40%, ovvero 62 grandi
strade (vedi box in alto), verrà servito e riverito col sistema milionario Global
service. E il restante 60%? Se i fondi restano quelli, meglio ribadirlo, sarà durissima.
Alvaro Mirabelli
IL CASO
CHIAIA MAGAZINE
5
Tre delle sedici tavole da restaurare di Giorgio Vasari, provenienti dalla chiesa di San Giovanni a Carbonara. In basso: autoritratto di Giorgio Vasari, il celebre pittore e scultore toscano.
Napoli ignora i capolavori del Vasari
L’APPELLO. L’associazione «Atlantide Ritrovata», con sede a Mergellina, si batte
per il restauro di 16 dipinti rinascimentali. Costo dell’operazione: 50mila euro
ALVARO MIRABELLI
egli ultimi anni la notizia è
N
affiorata a singhiozzo, per
poi riannidarsi definitivamente
tra le pieghe dell'indifferenza:
una vicenda che ora per Napoli
si è trasformata in una sfida da
vincere ad ogni costo. Frugando,
infatti, quasi a colpo sicuro nella soffitta dei tesori dimenticati
della città, i responsabili della locale Sovrintendenza ai Beni Artistici hanno «riscoperto» la strepitosa eredità che un gigante dell'arte rinascimentale ha lasciato
ai napoletani: 16 dipinti firmati
da Giorgio Vasari, in origine sistemati nella sagrestia di San
Giovanni a Carbonara, poi trasferiti per precauzione nei depositi della Sovrintendenza e lì rimasti ad ammuffire per decenni.
Una striscia irripetibile di capolavori a soggetto sacro, sontuosa
per qualità e quantità, che il famoso artista toscano (pittore,
scultore, architetto e trattatista)
sfornò su commissione dei monaci agostiniani nel 1546 per la
storica chiesa partenopea: un patrimonio, dunque, dal peso specifico incalcolabile per il quale
qualsiasi museo del mondo sarebbe disposto a svenarsi. Qui da
noi, invece, il futuro dei 16 capolavori, minacciati dalle ingiurie del tempo, è assediato dall'incertezza.
SOS Vasari. Non stupisce, infatti,
che 16 gemme pittoriche, come
quelle firmate Vasari, rispuntino a sorpresa dai giacimenti d'arte della città: il clamoroso è che
rischiano seriamente di finire in
malora. Vecchia storia da queste
parti: il solito ben di Dio che scivola tra le mani bucate della città distratta. Un copione sinistro
che, tuttavia, nel caso delle tavole vasariane, concede qualche
spiraglio al lieto fine. Già perché,
in netta controtendenza con certa inerzia tutta partenopea, il sovrintendente Enrico Guglielmo,
assistito dal braccio operativo di
due esperti collaboratori come
Roberto Middione e Ida Maietta, ha puntato caparbiamente al
salvataggio dei Vasari napoletani. Grosso impegno sul fronte tecnico e anche arduo da mettere in
pratica, considerando che per il
recupero dei 16 oli su tavola non
c'era un centesimo. Serviva la
svolta: che è puntualmente arrivata quando, due anni fa, nella
cordata dei soccorritori si è prov-
videnzialmente inserita «Atlantide Ritrovata», piccolo ma combattivo sodalizio culturale con
sede a Mergellina, non nuovo ai
salti mortali pur di centrare l'obiettivo dei restauri illustri. E così tra la Sovrintendenza di Palazzo Reale e Clara Tucci, vulcanica leader dell'associazione di
Chiaia, che raccoglie professionisti di alto profilo col pallino
della cultura, il feeling è stato
immediato: è stato così siglato
un patto d'azione tra pubblico e
privato col quale «Atlantide Ritrovata» è stata incaricata di condurre in porto il restauro delle tavole di Vasari.
Corsa contro il tempo. Da quel
momento la Tucci, autentica «pasionaria» al servizio dell'arte negata, ha sgomitato a destra e a
manca per guadagnare consensi
alla causa e reperire i fondi necessari all'operazione-restauro,
incalzata per giunta da una complicazione: il legno delle tavole,
guastato dagli insetti, da precedenti, disastrosi restauri, e da altri malanni tipici delle opere
d'arte antiche, non può aspettare in eterno. Così è stata lei per
prima, con la sua associazione, a
dare l'esempio, raccogliendo una
prima tranche di contributi. «Il
costo del recupero - spiega la responsabile di «Atlantide Ritrovata» - è di circa 50mila euro: e 16
preziose tavole di Giorgio Vasari
valgono bene questa somma».
Sull'asse Regione-Comune, intanto, è stata manifestata la dis-
ponibilità a concorrere al finanziamento del restauro, ma la lentezza fisiologica dei tempi istituzionali mal si concilia con l'urgenza degli interventi: circostanza che per il ciclo vasariano
di San Giovanni a Carbonara può
rivelarsi letale. Un allarme confermato anche da Bruno Tatafiore, fuoriclasse del restauro cui
è stato affidato dalla Sovrintendenza l'incarico di salvare i Vasari napoletani e che al proprio
attivo vanta, tra l'altro, il recupero di due Goya e di una Artemisia Gentileschi esposti a Capodimonte: «E' una corsa contro
il tempo - avverte lo specialista -.
Se si comincia presto, una dozzina dei 16 pezzi sarà brillantemente recuperata. Per altre 3
opere si potrà ridurre una compromissione abbastanza avanzata, ma l'esito sarà accettabile.
Una sola tavola appare davvero
malridotta, e ci si dovrà accontentare. Ripeto: le prospettive
sono ottime, ma a patto di non
indugiare più. Da parte mia, per
INTANTO AL PAN... 200MILA
EURO PER UNA MOSTRA
Due pesi e due misure: i criteri usati dalle
istituzioni napoletane per gestire la cultura
sono un enigma. Su un piatto della bilancia, ad
esempio, c'è la vicenda Vasari: strappare alla
pubblica amministrazione un doveroso contributo alla sopravvivenza di 16 capolavori rinascimentali si sta rivelando una faticaccia. Sull'altro
piatto della bilancia ci sono, invece, le mani
bucate degli enti locali, Comune in testa, quando finanziano a suon di milioni di euro l'arte
contemporanea. Gli esempi si sprecano. In
piazza del Plebiscito le grandi installazioni
natalizie, firmate dai guru nazionali e internazionali della creatività moderna, sono state
pagate dal Municipio partenopeo (promotore)
centinaia di migliaia di euro: ha fatto epoca,
Natale 2003, la «Spirale» di Richard Serra, usata
da molti napoletani come orinatoio. Per il
Palazzo delle Arti di Napoli (nella foto) di via dei
Mille, dal marzo 2005 al settembre 2006, il
budget di spesa è stato di oltre 7 milioni di
euro, denaro dei contribuenti napoletani ovviamente: in autunno, però, l'assessorato alla
Cultura, responsabile della struttura, ha promesso di voltare pagina. Ma a dicembre scorso
ci è ricascato, stanziando per l'organizzazione
del convegno «Documentazione e linguaggi del
contemporaneo», durato due giorni, ben 100mila euro. Ultime follie? Nemmeno per sogno. Con
la nuova direttrice ormai insediata (l'americana
Julia Draganovic), il Pan ha organizzato, dal 16
dicembre 2006 al 17 marzo 2007, la mostra
«Dedica», che ha celebrato i 20 anni di attività
del gallerista Artiaco. E a questo punto c'è la
solita domanda da brivido: visti i precedenti,
quanto è costato l'evento? Ve lo diciamo subito:
in data 24 marzo la giunta comunale ha deliberato a beneficio della società Electa, che ha
realizzato l'allestimento, un finanziamento di
220mila euro a copertura delle spese. Insomma,
con il Pan il Comune (e l'assessorato alla Cultura) ha una manica larga da far paura. Di sicuro,
però, la cosa non durerà visto che, per colpa
della Finanziaria, il bilancio comunale 2007
perde 107 milioni e che l'assessore al Bilancio
Enrico Cardillo ha deciso di tagliare i finanziamenti a tutti gli assessorati. E indovinate qual è
il più colpito dall'austerity: proprio l'assessore
alla Cultura Nicola Oddati che per il Pan, ad
esempio, riceverà solo 900mila euro. E visto che
220mila euro se ne sono appena «andati» per la
mostra «Dedica», per tutto il resto dell'anno
dovrà arrangiarsi con i restanti 680mila. Il Pan,
abituato al grasso che cola, ce la farà?
far presto, ho già iniziato, sotto
il controllo della Sovrintendenza, i preliminari di studio sui dipinti. In 12 mesi potrei concludere il restauro».
Un'idea vincente. L'appello a
mobilitarsi per capolavori assoluti come quelli in questione, è
utile ribadirlo, altrove avrebbe
avuto riscontri fulminei, soprattutto considerando la posta in
palio e l'importo modesto che
serve al restauro. Di sicuro, però,
qualcuno a Mergellina non ha
mollato: soprattutto adesso che
il tempo stringe, Clara Tucci non
si lascia smontare, lei che, con la
sua associazione, nel 2004 ha già
realizzato un altro miracolo: con
il denaro raccolto tra i soci di Atlantide Ritrovata è stata restituita all'antica bellezza la fontana
cinquecentesca di Spinacorona.
E ora per l'«operazione Vasari» la
Tucci lancia anche uno slogan:
cercasi sponsor per una grande
impresa. E poi cala un asso. La Sovrintendenza ai Beni Artistici, assicura la Tucci, offre infatti agli
eventuali finanziatori una preziosa contropartita in termini di
immagine: una grande mostra
di respiro internazionale con le
tavole restaurate negli ambienti
del Palazzo Reale di Napoli,
«evento - precisa la promotrice
della campagna pro Vasari - sul
quale campeggeranno i loghi degli sponsor». 16 Vasari risorti in
un colpo solo, su Palazzo Reale
gli occhi della cultura mondiale:
volendo si può. E sarebbe davvero un'impresa.
L'esempio francese. Ma nel frattempo alla Napoli da retroguardia che non ha tempo e soldi per
i suoi tesori, anche quelli che assicurerebbero, come nel caso delle 16 tavole vasariane, ritorni cospicui di fama, turisti e denaro,
la lezione vincente viene dai soliti francesi, maestri nell'industria della cultura: loro, dopo essersi «assicurati» per vie traverse,
pare ai tempi di Napoleone, due
tavole del ciclo vasariano dalla
chiesa di San Giovanni a Carbonara, ora le espongono, coccolate e curate, una nel museo di Avignone e l'altra nella pinacoteca
di Troyes. Da noi la muffa se ne
sta mangiando ben 16: autogol
imbarazzante per la città, cose
che càpitano nella terra dei «furbi». Chi vuole, però, può fare la
sua scelta di campo: aiutare «Atlantide Ritrovata» a salvare i nostri 16 Vasari.
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
6
Plebiscito, quel colonnato «infame»
DEGRADO. Sotto i portici della chiesa di San Francesco di Paola, transennati
per la caduta di calcinacci, adesso s’affaccia anche l’allarme igienico-sanitario
PINO FERMENTO
o avevamo anticipato: e non
c'era bisogno di essere profeti. I segnali c'erano tutti: due
mesi fa li abbiamo raccolti e, in
un articolo pubblicato nel numero di febbraio, abbiamo titolato «Emergenza degrado a
piazza del Plebiscito. Libreria
Treves tra poesia e calcinacci».
Lo spunto, infatti, ce lo aveva
suggerito l'allora imminente
«Festa internazionale della poesia», tenutasi poi dal 16 al 21
marzo proprio sotto il colonnato della basilica di San Francesco di Paola. In quell'occasione Rino e Salvatore De Martino, gestori della libreria Treves
(che ha trovato dimora stabile
nell'emiciclo), ci avevano già dipinto alla perfezione le desolate coordinate dell'emergenza:
«Avevano promesso la riqualificazione del porticato: ristrutturazione, nuovi locali culturalmente all'altezza. E invece
nulla. Siamo soli, abbandonati
al nostro destino».
E intanto i due fratelli si guardavano attorno, avvertendo che
quei calcinacci maledetti era
già da un pezzo che volavano
giù dalle volte del porticato. Anzi, rincarando la dose, aggiungevano fatti arcinoti: spuntoni
sparsi di vecchie transenne,
sporcizia, rifiuti, escrementi, il-
NUOVE BOTTEGHE
DEI MILLE news
L
• IDEA CONSORZIO
A breve sarà presentata ai
soci delle Nuove Botteghe
dei Mille una proposta
per creare un consorzio di
imprese che affiancherà
l'associazione. Consorzio
che avrà due priorità: il
rilancio del commercio a
Chiaia e l'organizzazione
di eventi capaci di attrarre turismo nel territorio.
• QUOTA ASSOCIATIVA
Cartoline dal degrado: piazza del Plebiscito «ingabbiata». Statue imbrattate e colonnato pericolante.
luminazione vicina allo zero,
pochi controlli. Fatti arcinoti,
appunto. Un rosario di piccoli,
grandi scandali ad incorniciare
l'inerzia colpevole di chi lasciava marcire l'ormai logora
cartolina dell'ex rinascimento
napoletano: fotografia impietosa e drammatica di una sciatteria istituzionale ai confini
della realtà. Una miserabile
«bolla» terzomondista che a un
certo punto ha deciso di suo di
scoppiare sulle prime pagine
dei giornali, collassando pla-
tealmente lo scorso 26 marzo
quando il solito nevischio di
calce ha assunto le proporzioni
più preoccupanti di un'autentica pioggia di calcinacci.
Qualcuno, tra i pubblici amministratori, si sarà ricordato
di quei sei giorni a rischio (dal
16 al 21 marzo) in cui la festa
della poesia aveva richiamato
sotto le volte centinaia di persone: e qualcuno avrà pure sudato freddo al pensiero dello
scampato pericolo. Di sicuro da
allora il gigante di pietra è in-
gabbiato da maxitransenne,
rendendo off limits la passeggiata del colonnato: un percorso proibito, materialmente
inaccessibile, che ora è in lista
d'attesa per il recupero. Già, ma
così, dicono alla Treves, scatta
un altro problema: la zona a rischio era già una discarica e
ora, così ghettizzata fino ad inizio lavori, potrà solo peggiorare. In poche parole: dopo l'allarme calcinacci, anche quello
igienico-sanitario. Vergogna!
Ora, però, occorre far presto.
Prosegue la campagna
d’iscrizione alle Nuove
Botteghe dei Mille. Quota
associativa: 50 euro. Chi è
interessato può contattare Gianni Gagliardi, (tel.
3398841654).
• RACCOLTA CARTONI
Si ricorda agli esercenti,
che i cartoni vanno
sigillati e depositati fuori
ai negozi all’ora di chiusura per consentire il
ritiro all’Asìa.
• SHOPPING MAGGIO
Maggio dei Monumenti: i
negozi saranno aperti
anche di domenica.
IL CIRCOLO ARTISTICO RISCHIA DI SCOMPARIRE
TRE ISTITUTI DI CULTURA PER I 50 ANNI DELL’EUROPA UNITA
Il presidente Gaito: «Firmate
per salvare un pezzo di storia»
Da Metropolis alla Carmen:
parte «Cinema Insieme»
l Circolo Artistico Politecnico rischia di
Ititolato
scomparire»: così Chiaia Magazine ha
nel numero scorso l'articolo dedicato all'amara vicenda della gloriosa
istituzione culturale di piazza Trieste e
Trento. In quella sede Adriano Gaito,
(nella foto), presidente del sodalizio, ha
lanciato un pubblico appello a cittadini,
intellettuali e politici per una mobilitazione a favore della sopravvivenza del
Circolo. Le manifestazioni di solidarietà
non sono mancate, ma evidentemente
non basta. Intanto pubblichiamo un
estratto di quell'articolo per rilanciare l'emergenza che sta mettendo a rischio l'esistenza del club. «Il Circolo Artistico Politecnico, dal 1888 al secondo piano di
palazzo Zapata in piazza Trieste e Tren-
to 48, si trova da qualche tempo al centro di una procedura esecutiva che rischia di provocarne l'annientamento.
L'azione giudiziaria è stata innescata da
un debito decisamente irrisorio, sostengono al Circolo, rispetto al valore della
monumentale sede e della formidabile
pinacoteca che esso ospita. Purtroppo,
però, la prestigiosa associazione è a un
passo dallo scomparire se l'imminente
sentenza del magistrato dovesse sancire
l'espropriazione e la vendita dell'immobile a privati per soddisfare le esigenze
dei creditori. Per arginare il ciclone giudiziario, intanto, il presidente Adriano
Gaito ha avanzato ragionevoli proposte
di recupero a numerosi interlocutori istituzionali, ma senza risultati. E a questo
punto il numero uno del Circolo si è
convinto che una strana combinazione
di eventi stia accerchiando il destino del
sodalizio». Queste le premesse che hanno indotto Gaito a preparare un dossier
in cui traccia un quadro delle «stranezze» che, a suo avviso, hanno scortato la
disavventura del Circolo Artistico. Ora,
a quel pubblico appello, ne segue un altro con cui il presidente chiede ai cittadini di partecipare ad una petizione popolare con cui chiedere alle istituzioni
di attivarsi per salvare il Circolo Artistico: chi voglia firmare può contattare il
presidente ai numeri 081.426543 o al
335.6120723. (n.d.n)
lleanza prestigiosa tra i tre grandi
A
istituti di cultura straniera in città: quello tedesco del Goethe (Riviera
di Chiaia 202), quello francese del Grenoble (via Crispi 86) e quello spagnolo
del Cervantes (via Nazario Sauro 23).
Un patto a tre in onore dei cinquant’anni dell'Europa unita che si concretizza in un evento nel segno del cinema, importante fattore unificante
dell'identità culturale europea.
L’interessante rassegna si intitola «Cinema Insieme». Ecco il carnet delle
proiezioni. 16 aprile al Goethe: «Metropolis», la visionaria pellicola di Fritz
Lang (nella foto un fotogramma del
film, anno 1926). 19 aprile al Grenoble:
in edizione originale, «Le Mépris» di J.
L. Godard, con Brigitte Bardot. 23 aprile al Grenoble: «Le mistère Picasso», il
primo, vero film sulla pittura, diretto
da Henri-Georges Clouzot. Segue
«Guernica», documentario di 14 minuti sul tragico bombardamento della città basca, con testo di Paul Eluard
e le immagini di opere di Picasso tra
cui la celebre tela su quell'evento bellico. 24 aprile al Goethe: «Danton», girato nel 1921 e interpretato da due celebri divi dell'epoca come Emil Jannings e Werner Krauss. 7 maggio al
Cervantes: «Carmen», trasposizione
sullo schermo della famosa opera lirica di Georges Bizet, diretta da Francesco Rosi. Orario delle proiezioni: ore
18.30. (n.d.n.)
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
Com’è falsa la Napoli degli estremismi
L’INTERVISTA. Il rilancio della cultura secondo Silvio Perrella, neopresidente
del Premio Napoli, ricomicia da due: no ai disfattismi e patto tra pubblico e privato
ANTONELLA CARLO
Con questo numero inizia il
nostro viaggio nella galleria
dei personaggi che tengono
vivo il tema della cultura a Napoli. Prima puntata: incontro
con Silvio Perrella, nuovo presidente della Fondazione Premio Napoli.
I libri ed il cinema. La fotografia ed il teatro. L'arte e la
Ididattica.
È un programma a
tutto tondo, destinato a riempire i trecentosessantacinque
giorni dell'anno, quello costruito da Silvio Perrella, neopresidente della Fondazione
Premio Napoli: le contaminationes tra diverse forme ed
espressioni culturali sono alle
radici di una lunga serie di
eventi, finalizzati al coinvolgimento dei ragazzi e dei «giovani dai capelli grigi». «Non intendiamo lavorare soltanto nel
periodo dedicato al premio», ha
detto Perrella, «piuttosto desideriamo stabilire un dialogo
serrato e propositivo con la cittadinanza, con gli studenti e
con i membri della società civile. La nuova veste del nostro sito, www.premionapoli.it, offrirà una finestra di confronto in
rapido ed estemporaneo aggiornamento».
Il calendario delle prossime
iniziative presenta, dunque,
molteplici binari tematici da
Silvio Perrella, presidente della Fondazione Premio Napoli
seguire, destinati ad un pubblico eterogeneo: in primis, sono rivolti alle scuole gli incontri-dibattito sul libro «Raccontare la legalità» (Tullio Pironti
Editore, 2005), antologia di riflessioni e storie affidate a firme autorevoli dell'intellighenzia nazionale. Durante alcune
lezioni frontali, organizzate
presso la sede della Fondazione
a Palazzo Reale, gli autori della
silloge (tra questi, i professori
Matteo Palumbo, Remo Bodei
e Mario Lavagetto, gli scrittori
Peppe Lanzetta, Diego De Silva, Erri De Luca, Valerio Magrelli) narreranno agli allievi
degli istituti partenopei il fascino concreto di un concetto
troppo spesso dimenticato. Tra
le conferenze pomeridiane, in-
vece, aperte all'uditorio cittadino, da non perdere, il 13 aprile, il percorso dedicato a Raffaele Viviani, a cura dell'attore
Enzo Moscato e del professore
Pasquale Scialò, ordinario di
«Storia della musica» al Suor
Orsola Benincasa. Ancora, agli
inizi di maggio, in data da definire, un'inchiesta-reportage
ricostruirà l'epidemia di colera
a Napoli nel 1973; a seguire, il
critico Pier Vincenzo Mengaldo si occuperà di Primo Levi,
mentre il 15 giugno il disegnatore bresciano Lorenzo Mattotti traccerà le linee colorate
della sua particolare avventura
umana.
«Si parla di Napoli con troppi e
facili estremismi, mentre si dovrebbe cercare una rivaluta-
zione a partire dalla vitale realtà creativa della nostra città»,
ha aggiunto, con decisione, Silvio Perrella, «la dicotomia del
bene e del male, il contrasto tra
il lungomare di via Caracciolo
e le faide di Scampia non possono rivelarsi esaustivi. Viviamo, come ho scritto nel mio libro “Giunapoli”, in un momento contraddittorio, e questa contraddittorietà profonda
ispira artisti e scrittori; al di là
dei conflitti, bisognerebbe canalizzare le energie, in una collaborazione fattiva tra istituzioni, enti culturali, privati.
Soltanto così si potrebbe raggiungere, una volta tanto in positivo, quella “visibilità” nazionale agognata e spesso preclusa». In questa prospettiva, con
l'obiettivo di ratificare l'intenso coordinamento di una linea
culturale comune, il 19 maggio, al Cervantes, verrà ufficializzata la rosa di finalisti dell'edizione 2007 del Premio Napoli. «Non chiudendoci nei nostri spaziosi uffici, saremo in
grado di costruire una rete di
contributi che, finalmente,
non sarà più teorica, ma radicata nelle maglie del territorio.
La cultura vive e palpita nel
confronto e nella dialettica, altrimenti rischia di rimanere
pura e fastidiosa erudizione»,
conclude il presidente della
Fondazione.
1- Continua
NEL NOME
DEL CINEMA
I più grandi registi del cinema italiano raccontano la
nostra città: per riscoprire
successi intramontabili, a
volte dimenticati, la «Fondazione Premio Napoli» dedica
una particolare rassegna alle
pietre miliari della filmografia nazionale. È una rassegna
«disseminata», come la definisce il Presidente Silvio Perrella, organizzata in collaborazione, per il momento, con il
Teatro Nuovo e la Galleria
Toledo. Lo scopo è di proiettare e «restaurare» alcune
pellicole su Napoli, precedute
da brevi video-interviste ad
alcuni intellettuali partenopei
che hanno selezionato i film:
in un colloquio informale gli
intervistati rivelano le ragioni
per cui il film scelto è riuscito
ad esprimere un aspetto
saliente della «napoletanità».
Ancora, la Fondazione Premio
Napoli ha favorito la realizzazione di un altro importante
progetto cinematografico: un
film di Antonio Capuano ed
un libro racconteranno le
complicate geometrie della
nostra città cosmopolita,
chiusa e protesa, in un contrasto insanabile, verso il
mondo esterno.
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QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
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Poteri speciali, i torpori della Iervolino
L’ATTESA. Mentre a Roma il sindaco Veltroni, anche lui con i «superpoteri», decide
di fare 3 ponti e un megaparcheggio, a Napoli la sindaca aspetta e non si sbilancia
Fotomontaggio pubblicato in copertina nello scorso numero di Chiaia Magazine
al 5 marzo, giorno in cui RoD
sa Russo Iervolino è stata
nominata «commissario straordinario per l'emergenza ambientale» con tanto di superpoteri e un serbatoio di 253 milioni da spendere, Palazzo San Gia-
como sulla faccenda ha mantenuto un rigoroso riserbo. La città ha capito una cosa sola, quella giusta: che la sindaca si ritrova sulla scrivania uno strumento formidabile per cambiare le
cose. E a Napoli, visto che i poteri
commissariali lo permettono, si
sono convinti anche di un'altra
cosa: parcheggi, viadotti, sottopassi, nuovi vigili, videosorveglianza, grandi cantieri e altri
miracoli assortiti (compresa la
rimonta occupazionale) sono ormai a portata di mano. Da quel
5 marzo il tempo è volato, ma il
torpore ovattato su cui galleggia
il Comune si è fatto inquietante:
di cantieri non se ne parla. In altre parole: come prima, più di
prima, una riservatezza che sfiora l'inerzia. E stavolta è dura da
digerire. La dice lunga il caso di
Roma: lì, il sindaco Walter Veltroni a febbraio ha ricevuto gli
stessi poteri della Iervolino e nel
giro di un amen ha disposto la
realizzazione di 3 ponti e di un
megaparcheggio sotto il Pincio.
Non c'è corsa, non c'è paragone.
Il fatto, però, è che la Iervolino
si muove in un altro modo: visto,
ad esempio, che l'ordinanza che
le ha dato i superpoteri, le consente anche di allestire due
«squadre» di assistenti, lei ha preferito cominciare da lì. Così ha
già nominato il primo pool di
aiutanti: dentro ci sono il vicesindaco e 7 assessori che per questo ruolo non avranno compensi. E che a maggio le consegneranno un primo piano operativo. E lei nel frattempo sta già nominando il secondo gruppo (un
comitato di 30 esperti esterni retribuiti): legittimo, per carità!,
ma molti già incrociano le dita
perché a Napoli la mania pubblica delle consulenze private ha
già fatto danni. Il vero cambio di
passo, però, è un altro: progetti,
decisioni, cantieri. Chi spinge su
questo fronte è Emilio Alfano,
presidente della Consulta delle
RIQUALIFICAZIONE: PRESTO
UN «CORRIDOIO» A VIA MARTUCCI
680 PALETTI FUORILEGGE
RIMOSSI DAL POOL INTERFORZE
Proseguono senza intoppi i lavori di riqualificazione a Piazza Amedeo, via Martucci e via Carducci. Nella parte alta di via Martucci sarà presto aperto un «corridoio» per consentire operazioni di carico e scarico. Intanto con delibera del 15 marzo,
la Giunta comunale ha approvato, senza impegno
di spesa, quattro progetti per interventi di manutenzione straordinaria in piazza Eritrea, via Egiziaca a Pizzofalcone e rampe Paggeria.
Lotta ai paletti abusivi nel quartiere San Ferdinando. Lusinghiero il bilancio dell’operazione
rimozione, attuata dal pool interforze (polizia,
carabinieri, vigili urbani, Municipalità 1). In due
mesi sono stati rimossi 680 paletti fuorilegge.
Ora il governo della Municipalità 1 intende monitorare, strada per strada, il territorio per creare «percorsi pedonali protetti» con una nuova e
adeguata palettatura.
PARCO MARGHERITA: IL PROGETTO DI AMATO RAK
L’ascensore piace alla Municipalità
arco Margherita: un sogno in salita.
E' il progetto dell'architetto Amato
P
Rak: un ascensore per le rampe di San
Pasquale. Scale storiche al minimo storico di popolarità. E per molte ragioni:
una salita che stronca, verde da jungla,
buche e immondizia. Da tempo il professionista coltivava l'idea di cancellare
lo sconcio con un avveniristico impianto di risalita. E a gennaio ha rotto gli indugi, pubblicando il progetto su Chiaia
Magazine. Con la speranza che il Co-
IL MORSO DELLA TARANTA
di PAOLO D’ANGELO
LO SMARRIMENTO DELL’ASTRONAUTA
ono le cinque e trenta del mattino
Sdi questo
e mi accingo a scrivere l'articolo
mese. A quest'ora il tempo
sembra fermarsi e le cose che ci
circondano assumono un aspetto
immobile e senza tempo. Senza
tempo, pensate ad un mondo senza
tempo. Forse l'esempio più valido
per comprendere una vita senza
tempo è quella di chi ha vissuto
l'esperienza di un viaggio nello
spazio, astronauti sospesi per giorni
in una vita diversa. Immaginate
dopo un’esperienza del genere come
si sente un astronauta di ritorno
sulla terra. Provate solo ad immaginare per gioco ad un astronauta, ad
esempio italiano, che rientra nel
proprio paese dopo un viaggio nello
spazio. Un saluto ai familiari più
stretti, il ritorno nella propria casa,
la riscoperta del proprio letto, del
caffè e del giornale. Appunto il
giornale ed in prima pagina tra le
notizie più importanti del momento
il caso «vallettopoli» . Pensate ad un
astronauta che torna dallo spazio e
si ritrova a leggere del portavoce di
Prodi fotografato durante un colloquio con un trans, che Berlusconi ed
mune si desse una mossa. E' andata bene: il recupero dello strategico nodo pedonale, firmato dall'architetto, ha convinto Francesco de Giovanni, presidente della commissione Manutenzione della Municipalità 1, che ha convocato il
tecnico per saperne di più. Alla commissione, per l'occasione in seduta congiunta con quella della Mobilità presieduta da Mario Mele, Rak ha consegnato
il piano di riqualificazione delle rampe,
riuscendo a spuntare una delibera favorevole. In soldoni: il primo passo istituzionale dell'«operazione ascensore». Di
cosa si tratta? In pillole: restyling del
percorso e soprattutto un ascensore a
altri vip tra calciatori e gente dello
spettacolo hanno comprato, si dice,
delle foto per evitarne la pubblicazione, che Flavia Vento forse ha
flirtato con Totti, e che il regista di
tutto ciò, sembra avere la faccia di
Fabrizio Corona. Ed ancora della
oramai povera Telecom in svendita
per, come diciamo noi, apparare le
perdite nonostante l'ultima bolletta
telefonica di 400 euro appena pagata, dell'Alitalia che per i debiti accumulati non si capisce di come riesce
ancora a volare, dei Dico, delle
resuscitate Brigate Rosse, del Governo che regge miracolosamente ad
una sinistra sempre più diciamo
diversificata e chi più ne ha più ne
metta. Forse quell'astronauta si
sente un po’ come tutti noi che dalla
Costruzioni. Che alla sindacacommissaria spesso rammenta
che esiste un altro strumento infallibile per realizzare le opere
pubbliche: il sistema gettonatissimo del project financing, cioè
una cooperazione pubblico-privato secondo la quale il Comune
concede l'utilizzo del suolo pubblico all'imprenditore e questi
esegue l'opera pubblica a sue
spese per poi sfruttarla commercialmente (ad esempio, nel
caso di un parcheggio interrato,
il costruttore intasca i proventi
dei posti auto a tariffa oraria
mentre il Comune si ritrova a
costo zero un parcheggio su suolo pubblico).
A Napoli il metodo può funzionare, ma a patto che, secondo
Alfano, arrivi la legge regionale
sul project financing: questa, però, è un'altra storia.
valle (dove sono le prime 2 rampe) e un
altro a monte (dove iniziano le 3 rampe
che sbucano a parco Margherita). Portata: 11 persone ciascuno. Tempo di risalita: 10 secondi in 2 tappe grazie ad un
motore oleodinamico. Costo: 350mila
euro. In appendice al piano, poi, anche
il risanamento ambientale dell'area con
un arredo urbano adeguato e un’opzione tutta da valutare: collegare le rampe
ai giardini dell’adiacente Museo Pan per
spingersi magari fino a quelli di Palazzo d’Avalos, spazi privati questi ultimi
ma inselvatichiti e meritevoli di recupero, ovviamente sondando al disponibilità dei proprietari.
quiete del mattino presto ci ritroviamo nel frastuono frenetico e nel
collasso del traffico di una tipica
giornata metropolitana senza scampo e senza più notizie interessanti.
Vi ricordate di quella pubblicità del
bravo Cristian De Sica che diceva,
anzi sussurrava «Aiutatemi»? Io
direi: «Aiutateci!»
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
9
Spiazzo della discordia, decide Di Mezza
LA POLEMICA. Piazzetta Mondragone: il recupero di un’area abbandonata spacca
il consiglio della Municipalità. Sblocca lo stallo l’assessore comunale al Patrimonio
trascico di polemiche sulS
l'ordine del giorno, votato a
marzo dal consiglio della Prima Municipalità, circa il recupero a fini sociali di uno spazio
comunale abbandonato, adiacente la Fondazione Mondragone nell'omonima piazzetta a
monte di via dei Mille.
La maggioranza (proponente)
votò per il sì, la minoranza invece si astenne. Il consigliere di
maggioranza Alessandra Lancellotti, presidente della commissione Urbanistica, così critica l'astensione del centrosinistra in quell'occasione: «La minoranza sostiene di aver dissentito non dall'intento del recupero, ma dal metodo usato
dal centrodestra, considerato
frettoloso. La minoranza sostiene anzi di essersene già occupata nel corso della scorsa con-
siliatura e di aver prodotto molti atti sulla questione: si è perciò dichiarata disponibile solo
dopo approfondimenti. Credo
allora che sia la minoranza ad
essere censurabile sul metodo
perché, temporaggiando, rinvia
un recupero a fini sociali. Se
hanno già approfondito la vicenda negli scorsi 5 anni, perché attendere ancora?. Concordo, invece, sul fatto di aspettare anche il monitoraggio promesso dall'assessore comunale
competente Ferdinando Di
Mezza, delegato al Patrimonio,
sui problemi tecnico-amministrativi che incombono sullo
spazio in questione: ma questo
non può costituire una scusa a
dilazionare il problema. L'odg
mirava ad agire subito per risolvere il problema. E' forse su
questo che l'opposizione non è
Laura Capobianco
Alessandra Lancellotti
d'accordo?».
Il consigliere di minoranza Laura Capobianco (Ds) replica: «Per
il centrosinistra il recupero a fini sociali di quest'area è un
obiettivo importante già da
tempo: per questo ci siamo già
attivati, negli anni scorsi, per
dare lo spazio in questione alla
gente del quartiere. Esperienza
che ci ha consentito di individuare i molti problemi che ostacolano un recupero seduta
stante, come vorrebbe il centrodestra. Il primo è che non
esiste attualmente un accesso
praticabile all'area in questione ed è un impedimento di natura tecnica/burocratica: l'ingresso andrebbe progettato. L'al-
«SOGNO DI VINO»: AL SAVOIA
MAGIA DI MUSICA E DI CABERNET
HOTEL CONTINENTAL: IL 7 MAGGIO
GIURANO I NUOVI MEDICI
Metti una sera al Reale Yacht Club Canottieri Savoia col presidente Pippo Dalla Vecchia (nella foto). Giovedì 19 aprile, alle ore 18, l'evento intitolato «Sogno di Vino» sulle note di «Bell'aria»: concerto per quartetto d'archi. E, grazie alla Tenuta
dell'Ornellaia (prestigiosa azienda vinicola di Bolgheri, specialista in Cabernet), celebrazione di un
incontro magico tra vino e mare. In appendice: degustazione di Ornellaia 2004.
Il 7 maggio all’Hotel Continental avrà luogo la tradizionale cerimonia del Giuramento di Ippocrate con cui verranno solennemente introdotti alla professione i giovani medici napoletani. Al giuramento si accompagnerà anche il momento della firma delle pergamene. A fare gli onori di casa il senatore Giuseppe Scalera (nella foto), presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli e Provincia e i componenti del direttivo.
TRENTOTTESIMA EDIZIONE DI NAUTICSUD
Una barca nuova sulla rotta di Dubai
al 14 al 22 aprile 38esima edizione di
NauticSud, salone partenopeo della
D
nautica internazionale. La kermesse, sistemata nei padiglioni della Mostra d'Oltremare e presso il molo NauticSud di Mergellina, è ormai autorevole riferimento
deldel business nautico, europeo e mondiale: non è un caso la presenza in costante aumento dei più importanti cantieri italiani e internazionali che, in alcuni casi, presentano addirittura in anteprima assoluta i loro nuovi modelli. Lino
Ferrara, presidente della manifestazione,
spiega così la scelta di ambientare l'evento a metà primavera: «Occorre permettere ai nostri espositori di presentare le proprie novità con alcuni mesi di anticipo
sulla stagione degli altri Saloni europei:
l'acquisto di barche così eccellenti richiede infatti una riflessione più lunga e ai
cantieri serve oltre un anno per procedere alla consegna». Eloquenti i numeri dell'edizione 2007: gli espositori sono circa
600 e 180 tra essi sono al debutto partenopeo. Le imbarcazioni in vetrina sono
1200 (1000 lo scorso anno): 200 di esse nello specchio d'acqua di Mergellina. Imbarazzo della scelta per l'acquirente eccel-
LA LETTERA
GARAGE MORELLI, RUMORI E GAS
In Via S. Maria a Cappella Vecchia (parte finale a
ridosso del Monte Echia, altezza civici 30G 30R 30P 30Q
etc) è in atto un continuo disturbo della quiete pubblica
a causa di rumori prodotti dagli estrattori dei gas di
scarico dei mezzi da lavoro (betoniere, camion, scavatori
etc) per la realizzazione del parcheggio di via Morelli (ex
parcheggio Municipale) all'interno delle cavità tufacee
del Monte Echia. L'estrazione avviene tramite aperture
presenti sulla parte tufacea in corrispondenza dei civici
sopra elencati, siti tra l'altro in area intensamente
abitata. Tale attività estrattiva, oltre a rendere estremamente inquinata l'aria da gas di scarico di motori con
alimentazione a gasolio, provoca costantemente nell'arco della giornata e spesso anche della nottata continui
rumori a cui si sommano anche quelli dei motori dei
mezzi e delle attrezzature da cantiere. Il rumore e la
puzza, oltre che i gas tossici, stanno facendo perdere la
tra urgenza è individuare l'esistenza di fondi disponibili a bonificare e attrezzare l'area. E
non si sa neanche se esistano
vincoli di destinazione su questo terreno. L'assessore Di Mezza si è impegnato a fornirci tutte le risposte al più presto. La
proposta del centrosinistra è
dunque quella di acquisire innanzitutto i dati tecnici promessi dall'assessore e passare
poi ad un piano d'azione concordato da tutto il Consiglio. Il
nostro dissenso è quindi verso
un ordine del giorno alquanto
avventuroso e approssimativo».
Fin qui la polemica. Ma ci sono
sviluppi incoraggianti: l’assessore Di Mezza ha intanto raccolto elementi sufficienti a promuovere sulla questione una
conferenza dei servizi con tutti
gli enti di competenza (o.m.)
lente, ma anche per le famiglie interessate alle piccole barche da diporto. E in un
evento cosmopolita ben si inserisce la presenza di Ellebiemme di Bergamo, società
di Gestioni Immobiliari, anch'essa impegnata sullo scenario internazionale con
particolare riferimento alla compravendita di immobili nell'emirato di Dubai: la
filiale napoletana di Ellebiemme (sede in
via De Gasperi 55), diretta da Marcello
Scala, ha il suo spazio al padiglione 60 e
lo staff è pronto ad illustrare le prospettive di investimenti immobiliari nell'avveniristica Dubai City, affacciata sul golfo
Persico: proprio sulle sue rive, magari, si
potrebbe approdare con la «barca nuova».
pazienza a parecchi residenti che nonostante continue
ed inutili telefonate a Napoletana Parcheggi, Vigili
Urbani, Carabinieri Polizia, Arpac, ASL etc etc, subiscono la costruzione di un parcheggio che si rivela tra
l'altro di pubblica inutilità visto che i 130 posti (a parte
i circa 400 in vendita) per la sosta occasionale, esistevano anche prima dell'inizio della costruzione. Rumore ed
inquinamento non consentono più ai residenti di
attendere alle normali occupazioni da svolgere nelle
proprie abitazioni come viverci lavorare o riposare. Non
resta altro da fare che costituire un comitato di quartiere in modo che la nostra voce arrivi anche ai più distratti. (Comitato Cappella Vecchia per adesioni ed info
email: [email protected])
arch. Giancarmine Basile
Sulla controversa vicenda del Garage Morelli,
Chiaia Magazine ha spesso posto in risalto le
ombre che scortano la realizzazione dell’opera.
Ora viene segnalato anche un allarme ambientale. I controlli sono dovuti e necessari.
DIARIO
DELLA
MUNICIPALITÀ 1
CHIAIA MAGAZINE
10
Le Municipalità? Semplici segreterie
RIFORMA BLUFF. Alfonso Brancaccio, assessore municipale al Decentramento:
«I parlamentini costano 3 milioni all’anno. Spesa inutile se non hanno potere»
on le Municipalità il ComuC
ne sembra proprio aver esaurito il bonus di passi falsi, iniziati a giugno col decollo del decentramento: altro che rivoluzione, la riforma resta inchiodata al palo delle esitazioni. Al
governo di Chiaia sgranano il
rosario delle promesse mancate.
Restano, infatti, a marcire urgenze come quella dell'organizzazione degli uffici e dei servizi
(un compito del Comune); e sono pura teoria le competenze
(deleghe come la manutenzio-
ne, l'urbanistica etc.), assegnate
dal «Regolamento delle Municipalità» ai nuovi organismi di
quartiere, visto che i parlamentini, i presidenti, i miniassessori non hanno poteri reali. Le delibere delle Municipalità, infatti, non sono vincolanti né operative, ma semplicemente proposte da sottoporre alla discrezionalità degli assessori del sindaco. Lo scivolone più plateale
del Comune? La mancata attuazione dell'autonomia finanziaria a favore dei parlamentini,
esplicitamente menzionata dal
Regolamento. Di conseguenza:
la Municipalità non ha un centesimo e non può spostare un
mattone se non chiede permesso al sindaco e ai suoi assessori.
Intanto Alfonso Brancaccio, assessore al Decentramento della
Municipalità 1, fa i conti in tasca ad una delibera comunale di
novembre che stanzia 3 milioni
all'anno (per 5 anni) alle Municipalità per le spese amministrative dei parlamentini: in tutto 15 milioni a quinquennio per
mantenere personale amministrativo, presidenti, assessorini
e consiglieri. Soldi buttati, taglia corto Brancaccio, se le Municipalità restano depotenziate,
anzi trasformate nelle segreterie
di quartiere di Palazzo San Giacomo, proprio come le vecchie
circoscrizioni: «E tutto questo
per la modica cifra - incalza - di
15 milioni di euro».
Un disappunto condiviso da
molti. Stefano Maione (Idv),
consigliere di minoranza a
Chiaia, parla di riforma morta
ancor prima di iniziare se non
arrivano fondi ai governi di
quartiere: «L'auspicio dell'opposizione coincide con quello della maggioranza: autonomia di
spesa per realizzare progetti
concreti sul territorio». E se le
previsioni intanto parlano di
uno stanziamento annuale di
100mila euro a Municipalità da
spendere sul territorio, Maione
sostiene che per ora conviene
accontentarsi e riassume: «Ci
vorranno anni perché il decentramento vada a regime».
BONIFICA DEL LUNGOMARE
EMERGENZA CRIMINALITÀ
Operazione «scogliere pulite»
Via Manzoni: liceo e baby gang
Sollecitata dalla Mun. 1, è decollata la bonifica (pulizia e derattizzazione) delle scogliere di Chiaia da Riva Fiorita a via Acton.
L'operazione, necessaria in vista della stagione balneare, è ormai indifferibile per
l'aumento dei ratti più volte segnalato dai
cittadini. I tratti interessati: Riva Fiorita,
Molo Luise, Rotonda Diaz, il lungomare fino a piazza Vittoria e Borgo Marinari, via
N. Sauro e il Molosiglio. A curare gli interventi, in agenda fino al 4 maggio, personale della Asl, dell'Autorità Portuale e
della Sepn (la società addetta alla pulizia
di arenili e scogliere): coordina l'operazione il Servizio Risorsa mare del Comune. Per ragioni cautelari la cittadinanza è
Allarme baby gang in via Manzoni. Stavolta il branco dei teppisti in erba sembra aver
preso di mira i ragazzi del liceo Tito Lucrezio Caro. Secondo le segnalazioni degli allarmati genitori, gli studenti sono sistematicamente oggetto non solo di odiosi gesti di prepotenza, ma anche di aggressioni e rapine che si verificano durante gli orari di ingresso e di uscita dall'istituto scolastico. La tecnica dei giovanissimi criminali,
che da troppo tempo agiscono indisturbati, è quella dell'appostamento nelle immediate adiacenze del liceo, seguito poi dall'aggancio fulmineo alle vittime. Negli
ultimi tempi, poi, l'escalation si è fatta ancora più minacciosa perchè i piccoli malviventi, per intimidire e terrorizzare gli studenti, ricorrono anche a siringhe sporche di sangue. L'appello è che siano attivati con urgenza i dovuti controlli da parte
delle forze dell'ordine, sia in divisa che in borghese, affinché le gang siano colte sul
fatto. Intanto il presidente Fabio Chiosi e il presidente della commissione municipale Scuola Alberto Pierantoni hanno già inoltrato un esposto alla Questura sugli
allarmanti episodi del Tito Lucrezio Caro ed hanno poi girato al prefetto Alessandro Pansa la richiesta di collocare al più presto all'esterno di tutte le scuole di
Chiaia-San Ferdinando-Posillipo un'adeguata rete di videosorveglianza
invitata a non trattenersi sulle scogliere.
Si fa appello al senso civico affinché sul
litorale non siano abbandonati rifiuti e
l'ambiente sia salvaguardato.
BREVI
TACCUINO ASSEMBLEARE
A marzo il Consiglio della prima Municipalità si è riunito 7 volte.
Seduta del 5: 5 assenti, 3 di maggioranza e 2 di opposizione. Seduta del 6: 5 assenti, 1 di magg. e 4 di opp. Seduta del 13: 4 assenti, 2
di magg. e 2 di opp. Seduta del 15: 6 assenti, 3 di magg. e 3 di opp.
Seduta del 20 marzo: 5 assenti, 3 di magg. e 2 di opp. Seduta del 22
marzo: 8 assenti, 4 di magg. e 4 di opp. Seduta del 27 marzo: 1 di
maggioranza e 3 di opposizione.
QUESTIONE ICI
Il presidente Fabio Chiosi e il consigliere municipale Ugo Chirico
(capogruppo di An) tornano sulla
questione ICI per commentare il
proposito del sindaco Iervolino di
abbassare la relativa aliquota sulla
prima casa per chi percepisce redditi
bassi. «Se la proposta della Iervolino
non è elettorale, ma reale, allora è il
caso - hanno ribadito i due esponenti
della Municipalità 1, - che l'abbassamento dell'imposta si estenda ai
redditi ISEE che giungano almeno a
30mila euro. Temiamo tuttavia che
il proposito sia in realtà una sortita
per distrarre la città dal problema
più grave, ossia l'inasprimento degli
estimi catastali che ha colpito molti
napoletani, sia proprietari che
affittuari, determinando un reale
aumento dell'importo ICI».
Su quest'ultima questione il Consiglio della Municipalità di Chiaia ha
già preso una posizione decisa,
approvando una proposta di sospensione dell'aumento degli estimi
catastali che ha inciso particolarmente sul territorio di Chiaia/Posillipo/San Ferdinando. «Sull'intera
vicenda- incalzano Chiosi e Chirico è necessario un dibattito aperto in
Consiglio Comunale».
AGENDA COMMISSIONE MANUTENZIONE
Commissione manutenzione della Mun.1 (presidente Francesco
de Giovanni). Agenda di aprile. Si è già discusso (il giorno 2) sulle
problematiche di manutenzione ordinaria di via S. Pasquale, (il
giorno 3) sul potenziamento dell'illuminazione nelle vie Orazio, Nevio, Pacuvio e Catullo, (il giorno 4) sul progetto di realizzazione per
un ascensore alle scale di San Pasquale, (il giorno 11) sulla progettazione dei lavori alla rete fognaria della Municipalità. Il 18 si discute della situazione dei costoni di Coroglio. Il 20 si approva la delibera di commissione sulla riqualificazione di via Jan Palach.
VIA ORAZIO, PETIZIONE LANCELLOTTI-MELE
Alessandra Lancellotti (Fi), presidente della commissione Urbanistica (Mun. 1), e Mario Mele (Fi), presidente della commissione Mobilità (Mun. 1), promuovono una petizione da indirizzare all'Azienda Napoletana di Mobilità per richiedere l'istituzione di una linea
di trasporto pubblico che colleghi la fermata di via Orazio della funicolare di Mergellina al seguente percorso: via Stazio, via S. Capece, via Pacuvio, via Catullo e via Nevio. I due, poi, stigmatizzano il
degrado in cui versano le suddette strade che sono a rischio sicurezza
per la scarsa illuminazione e a rischio incolumità per la fatiscenza
dei marciapiedi. La carreggiata di via S. Capece, inoltre, è intransitabile e a rischio incidenti.
GIORNATA PER LA DONAZIONE DEL SANGUE
Il Consiglio della prima Municipalità ha approvato una proposta
di delibera per l'istituzione di una giornata per la donazione del
sangue. La data dell'evento, da concordare con la Asl e con l'Avis,
sarà fissata tra l'inizio dell'estate ed il mese di luglio. L'ipotesi è quella di 2 postazioni in piazze rappresentative del quartiere. Si punta al coinvolgimento delle associazioni territoriali, sia commerciali
che di servizi. L'obiettivo primario è la sensibilizzazione capillare
della cittadinanza di Chiaia con conseguente mobilitazione su
quella che è un'autentica battaglia di civiltà.
PROGETTO «CHIAIA NOTES»
Movida a Chiaia. Politici, gestori, residenti: tutti
alla ricerca di un centro di gravità permanente
del problema. Nessun dubbio che l'industria del
by night sia tra le risorse trainanti del territorio.
Nessun dubbio nemmeno sul fatto che le intemperanze dei frequentatori abbiano complicato la
coesistenza con chi in zona ci abita e rivendica
la giusta quiete. E inappuntabili non sono
neanche alcuni gestori, a volte colti in difetto
sul fronte delle licenze o sorpresi a sforare i
decibel consentiti con i propri impianti musicali. Su questo versante anzi il giro di vite delle
Autorità si è concretizzato con multe e chiusure. Per pacificare il complicato scenario, il
Consiglio della Mun. 1 ha approvato la delibera
sul progetto «Chiaia notes-Itinerario di suoni
metropolitani»: l'intento è quello di proporre
gratis (per gestori e clienti) l'allestimento nei
locali di spazi di fruizione musicale con concerti o selezioni, curati da specialisti indicati dall'organizzazione di Chiaia Notes. Si tratterà di
15 eventi, in cui sono compresi anche le attrezzature e il servizio hostess, finanziati probabilmente dal Comune. La critica giunge dal consigliere Cristina Caria (Verdi) che contesta il
preventivo dell'iniziativa: «20mila euro: una
spesa che si commenta da sola. Risorse che, con
le emergenze presenti sul territorio, potrebbero
essere impiegate in ben altro modo». Alfonso
Brancaccio, assessore municipale alla Movida:
«La serie di eventi è a profitto zero. Una regolamentazione è necessaria».
c h i a i a m a ga z i n e
SAPERVIVERE
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ
Cerchi uno stile? Allora datti al Vintage
TENDENZE. Impazza sempre di più la moda di possedere ed esibire gli oggetti
di un tempo. Chiaia Magazine sposa l’idea: il 27 aprile grande festa «d’annata»
LAURA COCOZZA
ercasi stile disperatamente.
C
Bombardati da trend passeggeri, siamo affannosamente
alla ricerca di qualcosa di nuovo
e originale che ci distingua dagli
altri. In questo anarchico quanto massificato caos stilistico tutto è già stato visto, commercializzato e acquistato. E allora? Allora il nuovo si trova nel passato.
È scoppiata la vintage manìa, la
voglia di possedere oggetti di un
tempo, che racchiudono l'essenza di un presente alla ricerca del
sé. Una tendenza nata verso la
metà degli anni '80 negli Stati
Uniti che ha trovato terreno fertile in Francia, soprattutto a Parigi. Ed infatti il vocabolo Vintage deriva da "l'age du vin" (l'annata del vino), termine francese
coniato inizialmente per i vini
delle annate migliori, poi diventato sinonimo dell'espressione
«d'annata». Per estensione, oggi
si definiscono Vintage anche abiti, accessori, arredi, dischi, strumenti musicali, fumetti, auto
che, pur essendo di produzioni
antiche, e quindi usati, conservano funzionalità, caratteristiche e fascino superiori ad oggetti
moderni. Anche Chiaia è stata
contagiata dalla mania: nei locali notturni impazza la musica
su vinile e i dj scatenano danze
al ritmo di pezzi anni '70 e '80.
In occasione di cerimonie ed
eventi le signore più chic sfoggiano abiti ed accessori d'antàn,
rimodernati secondo le ultime
tendenze moda e i nuovi luoghi
di aggregazione culturale come
il Trip scelgono arredamenti in
stile '50 e '60. Anche un appuntamento sportivo come il Torneo
internazionale femminile di tennis ha come tema i primi anni
'60 e tributa un omaggio ai figli
dei fiori. Ed ancora, la ormai tra-
Grande festa il 27 aprile al Green Park, organizzata da Chiaia Magazine, media sponsor del «Torneo Internazionale Femminile
ITF». Tema della serata: il «Vintage». Musica d’annata, sfilate e degustazioni, per un evento romantico e nostalgico.
dizionale mostra del fumetto,
Napoli Comicon, ospita Go Nakai, il più grande disegnatore di
manga vivente, papà di Goldrake, il robot vintage per eccellenza. Attenta a cogliere segnali dal
territorio, Chiaia Magazine non
poteva ignorare il fenomeno
«d'annata» e ad esso dedica una
soireè danzante, il 27 aprile,
presso il Green park di via Petrarca, prevista nel programma
di appuntamenti del Torneo
femminile di tennis, in calendario dal 21 al 29. Per gli invitati un
solo obbligo: indossare qualcosa
«d'annata» e voglia di divertirsi.
Durante la serata, non solo musica ma anche proiezioni, sfilate,
degustazioni ed una èquipe di
parrucchieri per le donne che
vorranno provare un'acconciatura very glamour. Ai giradischi
Piero Natale e Mariano Rano,
ovvero i «vintage “45” style», il dj
set più gettonato del momento.
Nell'attesa della festa, scopriamo
alcune vintage victims di Chiaia
e i loro «pezzi» preferiti, da cui
non si separerebbero mai. Per lo
stilista Ernesto Esposito non c'è
nulla di più vintage di un vestito a fiori di Cacharel con le spille ai lati della scollatura, abbinato a scarpe con plateau, fermagli a farfalla nei capelli e borsetta a due manici. Un tipo di abbigliamento anni '40, insomma,
che riporta alle atmosfere de «Il
giardino dei Finzi Contini».
«Quello degli anni '40 - spiega
Esposito - è uno stile che ha avuto tre vite. E' nato, poi è diventato il must più ricercato degli anni '70 quando, dopo Courrège,
dopo Woodstock i giovani decisero di rinnovare il guardaroba
rivolgendosi al passato. A quei
tempi, ad esempio, Paloma Picasso vestiva solo anni '40. Ed ora
è nuovamente di moda, perché
c'è un ritorno agli anni '70, che
a loro volta si rifacevano ai '40».
Ianuaria Piromallo, giornalista
di costume in procinto di dare alle stampe un elogio della donna
e dell'età “senza peso e senza
prezzo”, ha adottato l'usato d'annata non solo per personalizzare il suo stile ma anche quello
della figlia di 6 anni. «Abitualmente mescolo capi ripescati al
Marchè aux puces di Parigi con
quelli delle ultime collezioni.
Perchè indossare un vestito che
ha una storia è come riabbracciare un vecchio amico. Ho avuto la fortuna di ereditare da mia
suocera una serie di abiti di Emilio Pucci, bellissimi, vintage autentico. Il mio pezzo preferito è
una pochette nera di baby coccodrillo che ultimamente ho affidato a Marietta Tramontano in
via Ferrigni per il restyling della
tracolla». Un'altra giornalista
napoletana, Anna Chiara Gravagnuolo, è orgogliosa della sua
borsa Gucci anni '60 e di alcuni
abiti di Emilio Schubert anni '70:
li risuscitati dal guardaroba materno. «È bastato un aggiusto qua
e là per renderli di nuovo bellissimi ed adatti alle occasioni importanti».
Dalla moda all'arredamento con
Franco Rendano, chirurgo che
con la Carlo Rendano association, insieme a Francesca Rendano e Katià Bazzocchi, ha crea-
to prima il Lanificio 25 e poi il
Trip, due laboratori culturali che
creano un ideale asse tra porta
Capuana e via Martucci. «Se il
Lanificio è vintage per stessa natura - dice Rendano - al Trip non
solo abbiamo allestito un angolo “d'epoca”, ma abbiamo anche
deciso con l'architetto Florena
Federico, di camuffare tutto
quanto c'è di super tecnologico
con materiali recuperati. Come
le poltrone Club anni '50, le
maioliche di vietri o le sedie in
ferro battuto anni '60. Tutto per
creare un'atmosfera casalinga ed
accogliente». E ora vintage e musica: secondo Paolo D’Angelo,
gionalista con il vizio delle 7 note, la canzone d’annata per eccellenza è «Un giorno credi» di
Edoardo Bennato. E vintage sono
anche le sue due chitarre acustiche: la Miral e la Eko Rangers.
Con Claudio Curcio, general manager di Comicon, passiamo al
fumetto. «Tengo da parte con orgoglio - confessa - i primi numeri di Dylan Dog che ho iniziato a
comprare prima del delirio collezionistico decollato con la serie
della Bonelli. Adesso, dopo venti anni da quei primi numeri, mi
piace riprenderli per sfogliarli piano, che se no si scollano le pagine! -, sentire l'odore della carta e constatarne l'ingiallimento,
il che, li rende ancora più interessanti. Per quanto riguarda gli
eroi, ce n’è uno che credo resterà nell'immaginario di molte generazioni, anche nel futuro. Parlo di Clark Kent e del suo alter
ego Superman che, se pensiamo
essere passato attraverso 70 anni
di storia e mille vicissitudini - è
addirittura morto, nella serie a
fumetti! - restando identico a come era all'inizio della sua carriera, è da considerare un’icona
indistruttibile. Chiaro, a meno
che non si usi la kriptonyte...».
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ESPOSIZIONI
Le fotografie
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Ragozzino
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Rodinò
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il magico
mondo del Trip
s
lo pillo
LO SPILLO
«SPORT OF PANAMA» DI BOELLIS
SBARAGLIA TUTTI AL COSMOPROF
Nell’edizione del «Cosmoprof 2007»,
prima fiera al mondo nel settore
beauty, tra le proposte cosmetiche che
hanno riscontrato il maggiore consenso, c’è stata sicuramente «Sport Of
Panama», la terza fragranza della linea di profumi di lusso e di successo
«Panama1924» ideata da Boellis, raffinato e lussuoso negozio di Parrucchiere per Uomo in via Vetriera. Anche
questa volta, quindi, Peppino Boellis
e il vulcanico figlio Michele, eredi di
una tradizione che ha più di 80 primavere, hanno colto nel segno con
quest’ultima fragranza che conquista
non solo per la sua meravigliosa freschezza e tonicità, ma anche per il
packaging, ben studiato, con i colori
giusti e una buona dose di aggressività. Insomma, un prodotto nato per
sedurre persone giovani e sportive.
ANTONELLA CARLO
foto per ricordare,
per sognare, per travolFgereoto:
e sconvolgere la realtà:
le immagini ci aiutano a
pensare, a focalizzare suggestioni e frammenti della
nostra vita. Lo dicono Gioia
Ragozzino e Riccarda Rodinò, artiste diverse e complementari, che allestiscono al Trip (via Martucci), sino al 26 aprile, la loro mostra «Simboli nel passaggio». Fotografie, ricordi,
suggestioni, colori si mescolano e si confondono in
parallele espressioni visive:
Gioia Ragozzino preferisce
un linguaggio più malinconico e soffuso, che recupera elementi della realtà
per proiettarli in una dimensione simbolica ed
atemporale; Riccarda Rodinò guarda i muri delle
città e lì ritrova scritte e
frammenti da riempire di
giallo, rosa e verde, per evi-
denziare nuovi “diktat” esistenziali. «Siamo contente
di essere al Trip, in questo
particolare spazio di incontro allestito da Franco
Rendano e Katià Bazzocchi che è diventato in brevissimo tempo un ritrovo
fondamentale per chi fa arte a Napoli», hanno detto
le due fotografe. Così, tra i
flash ed i brindisi, tra le
strette di mano ed i complimenti della serata di
inaugurazione, le foto di
TESTE A POSTO
ENRICO CANÈ, UN FIGARO DAL TOCCO CLASSICO
l rapporto tra gli uomini napoletani e il proIEsclusivo,
prio barbiere, anzi il proprio acconciatore?
mistico: come accade con un confidente
spirituale. E uno al quale i chiaiesi (e non solo) affidano la propria testa, come se gli affidassero le
chiavi di casa, è certamente Enrico Canè (nella foto), 34 anni di carriera, veterano del taglio alle
chiome del sesso forte. Per lui la svolta arrivò nel
1985, anno in cui inaugurò il suo salone in via San
Pasquale 13. Uno spazio magico da subito e che negli ultimi 22 anni ha mantenuto inalterato il suo
appeal, attirando volti noti e professionisti. Clienti pronti ad osare visto che Enrico ha sempre prediletto i tagli lunghi, scalati, che si ispirano alla
bellezza greca, opportunamente rivisitata però
in chiave moderna: è il caso della linea battezza-
ta «Perseo 2000», un taglio a tre lunghezze. Insomma: chi sceglie il «tocco» di Enrico, ama prendersi cura di sé, senza disdegnare quelle attenzioni erroneamente ritenute privilegio della vezzosità femminile, anzi accettando alcune opzioni intriganti come le nuances di colore in grado
di imprimere ai capelli una luce diversa e di ringiovanire una testa. Ma se Enrico è innovatore, coltiva anche la tradizione visto che conserva testi,
utensili e attrezzature che ha usato in passato e
che ancora oggi ama maneggiare o mostrare agli
amici e ai curiosi: pezzi di storia, come la prima
poltrona, quella che usa da trent'anni, o come il
cavalluccio, all'ingresso del salone, sul quale da
sempre taglia i capelli ai bambini e che gli fu regalato da un suo vecchio datore di lavoro.
12
LA STANZA
DEL DANDY
di GIANCARLO
MARESCA
ELOGIO
DEL BARBIERE
a quando non crebbi abFconino
bastanza da giocare a scacchi
lui, il nonno mi ricevette una
Riccarda e Gioia sono rimaste fisse sulle bianche e
luminose pareti, ricolme di
senso ed emozioni.
Viene da sorridere quando
vedi una grande cornice
che racchiude un muro rosso, su cui compare la scritta: «Ma fai l'uomo!»; ancora,
mentre procedi nei piccoli
corridoi del Trip, l'immagine di un giovane di spalle, che cammina sicuro sul
set, evoca l'idea di un percorso coraggioso ed inconsapevole alla ricerca dell'ignoto.
Tutto il mondo è fermo in
un click: il ragazzo dal
«Cuore anarchico» e la malinconica «Sedia con ombra», la scala a forma di
«Serpente» ed un pullman
variopinto e decisamente
allegro della «Irisbus». Tutto il mondo vive, quindi, in
uno scatto: ed il tempo, in
modo misterioso, sembra
infinito e fluido, tra passato, presente e futuro.
sola volta alla settimana. Sosteneva infatti che vecchi e bambini
non dovevano stare a lungo insieme. Pur conservandosi in perfetta forma, egli già dal 1960 si era
risoluto a non uscire più di casa.
Si mantenne fedele a questa decisione per gli ultimi 14 anni della sua vita e, a parte i parenti stretti, ammetteva in casa solo due
amici e, naturalmente, Salvatore
il barbiere. Entrando, trovavo talvolta il nonno assiso sulla poltroncina thonet presa dal salotto
e sistemata nel vasto, luminoso
ingresso. Accanto alla sua mole
imponente, il piccolo Salvatore
appariva come un uccello che
becchettasse sotto una quercia. Il
vecchio professore, sempre estremamente riservato, in quelle occasioni chiacchierava con piacere.
Raccontava delle sue guerre ed
avventure ed esprimeva le proprie stravaganti opinioni sulla società e la storia. Io, così piccolo,
ascoltavo in piedi senza interloquire. Fu allora che compresi
quanto il rapporto tra il barbiere
e il suo cliente fosse fuori dall'ordinario. La barbieria non è un servizio, è un'istituzione. Imponenti architetture della classicità latina ci dimostrano quanto quell'antico popolo frequentasse le terme. E non fu il solo. Non credo
che il successo di questi stabilimenti fosse tutto dovuto all'amore dell'acqua o dell'igiene, quanto a quello della conversazione.
Quest'istintiva propensione maschile a ritrovarsi in un androceo
si è perpetuata nelle barbierie e
nelle sue atmosfere gioca un ruolo importante una caratteristica
di quegli antichi luoghi che altrove difficilmente si ritrova con
tale naturalezza: l'interclassismo.
Nella saletta del barbiere le differenze sociali non entrano. Il barbiere non insegna, tramanda.
Non ribatte, conversa ed ascolta.
La barbieria ha quindi radici antiche, ma non invecchia, perché
si rinnova nel costume. In un'epoca in cui il grado di civilizzazione ha imposto una drastica limitazione dei contatti fisici, il
barbiere resta tra i pochi che sentiamo autorizzati a toccarci. La
confidenza si pone però su un
piano dove non incontra mai la licenza e non teme la prevaricazione. Nulla da dimostrare, nulla
da temere.
SOCIETÀ&COSTUME
CHIAIA MAGAZINE
13
«Benvenuti nel teatro della bellezza»
IL PERSONAGGIO. Paco, artista delle acconciature, spiega riti e miti di un mestiere
antico. E intanto ha un sogno: una scuola per insegnare i segreti della sua creatività
2
1
olte donne non sanno
M
farne più a meno. Già,
perché è al suo estro che
affidano l’icona più leggendaria della bellezza femminile: i propri capelli. Lui, Paco,
51 anni, parrucchiere in via
Alabardieri 20, ricambia con
solidi argomenti: 40 anni di
esperienza, conversazione
amabile in grado di rilassare
le clienti, collaboratori di
alto profilo, prodotti esclusivi. E un valore aggiunto:
Paco, esteta convinto, è regi-
Foto 1: Paco nel
suo salone di
via Alabardieri.
Sullo sfondo
un’opera di
Jack.
Foto 2: lo staff
di Paco&Co in
via Caravita guidato da Claudio
e Pasquale.
Foto 3: lo staff
di Paco&Co in
via Manzoni
capeggiato da
Checco e
Giuliana.
3
sta di ambienti ad alto tasso
di piacevolezza. In negozio
c’è la musica giusta. E l’approccio col gentil sesso è
fresco e informale, magari
scandito da qualche sincera
galanteria che Paco rivolge
alle sue fedelissime quando,
in azione su un’acconciatura, ama ripetere: «Sono nel
pieno della bellezza». Ammirazione corrisposta come
quando una cliente gli ha
confessato: «Qui mi sento
davvero al sicuro». Lui ribadisce: «Con le clienti si interagisce, si scherza, si discute:
le donne - puntualizza da
gentleman - “non vanno mai
abbandonate”».
C’entrerà forse il fatto che
ha un debole per il teatro:
ama vederlo e anche recitare. Per questo il suo negozio
è una miniribalta sui cui
scorre un godibile gioco
delle parti tra lui e il «delicato universo femminile». E
aggiunge poetico: «Trattare i
capelli di una donna è un
rito antico: e la sosta da me
non è mai un “mordi e fuggi”, ma una pausa dal mondo esterno». Questione d’atmosfera. Ma anche di tecnica: quella che Paco, nato alla
Sanità, ha iniziato a imparare a 11 anni con veri maestri
cui è ancora grato per la
preziosa gavetta. Una lezione
tramessa ai nipoti che ora
formano con lui il marchio
Paco & Co, autentica dynasty
con tre centri in città: il
primo in via Alabardieri 20
gestito da lui, quello di via
Manzoni 154 affidato ai
nipoti Checco e Giuliana, e
quello di via Caravita 27
condotto da Claudio e Pasquale. E tra poco ci sarà un
centro anche al Vomero: lì
un’altra nipote, Rosanna,
laureanda, sarà la pierre.
Tecnica, si diceva: è il caso
dei sapienti massaggi preliminari al cuoio capelluto o
della «linea di taglio» con cui
Paco crea una «linea speciale
per ogni donna, al di là delle
mode». Donne da coccolare
fino al «cambiamento» finale,
anche grazie ad una cosmesi
d’eccellenza: quest’anno la
Paco & Co si è legata al marchio Wella che curerà anche
stage di aggiornamento per il
personale (oltre a quelli
condotti da Paco). Lui, intanto, è conteso da registi come
Martone, Corsicato, Incerti,
De Lillo, Capuano e De Bernardi che sul set gli affidano
le protagoniste. Paco, del
resto, da creativo doc, apprezza anche l’arte altrui: da
aprile a giugno le sue 3 factory ospiteranno la mostra
itinerante (45 scatti) del
fotografo Giorgio Cossu. E
intanto sogna: «Una scuola
alla Sanità per insegnare la
mia arte ai ragazzi». Infine,
appuntamento in autunno
per la megafesta dei 40 anni
in carriera.
SOCIETÀ&COSTUME
CHIAIA MAGAZINE
IL MANDORLO DELLA FORTUNA. Colpo grosso alla tabaccheria Postiglione di Largo Ferrantina a Chiaia. Nel numero
scorso di Chiaia Magazine, infatti, il nostro Alberto Postiglione, mago delle ruote, aveva dato i numeri 5 e 71. Ambo che è
uscito su Napoli, facendo vincere molti lettori del giornale.
Da ora in poi, dopo il trionfo di marzo, caccia al terno, soprattutto in questa primavera che già è vestita d’estate. «Puntia-
&
terni favole
mo sulla cinquantina - precisa Postiglione - e, quindi, consiglio di giocare il terno 52 - 56 - 11, su Napoli, Bari e tutte. Poi,
per chi ama i numeri con l’otto è appetibile il terno 38 - 58 22, dove il 22 può essere sostituito anche con il 28. Mi raccomando: da giocare almeno per 6 estrazioni su Napoli e sulla
ruota Nazionale». Ma non finisce qui. Due ambi vibrano nei
pensieri del nostro dispensatore di numeri: «Giocate 33 - 58
su Roma e Milano e, infine, bisogna credere su 5 - 37 almeno
per tre estrazioni e sulle ruote di Venezia e Bari. Aprile è uno
di quei mesi che, di solito, oltre al sole porta anche molti
soldi». Non resta che giocare e sperare che il mandorlo della
fortuna cresca rigoglioso nelle nostre tasche.
Voleva esaminare
i ricordi alla luce
del rimpianto,
ma si era fulminata
la lampadina
del buonsenso.
Renato Rocco
VIAGGIO NEL GUSTO
SFIZI&NOTE
di MASSIMO LO IACONO
Umberto, ricco menu tra birra e fumetti
IN FESTA PER IL MAESTRO HENZE
ALICE GATTO
stato cittadino di Chiaia pure lui per un periodo
della sua vita, precisamente di Montedidio,
E’
Hans Werner Henze, che «A mezzo April» (come si
è un luogo nel cuore di
Chiaia dove tradizione e moC’
dernità vanno a braccetto: è il ri-
canta in un incantevole pezzo del «Don Pasquale» di
Donizetti) il San Carlo ha deciso di festeggiare per gli
ottanta anni. Henze, insigne compositore tedesco,
assai accreditato presso gli appassionati del moderno, a tutti i costi, a suo tempo ha abitato a Chiaia,
poi al Vomero-Arenella, quindi ad Ischia, e serba in
zona molti amici memori ed estimatori.
Il teatro ha proposto per l'occasione «Elegia di giovani amanti», con significativa regia di Pizzi, quindi un
artista di sicuro riferimento, opera di rarissimo
ascolto, poi «Muse siciliane» in concerto diretto da
Marco Ozbic, il direttore del coro teatro trasferitosi
da Vienna sul nostro Golfo al limite di Chiaia.
E ci sono stati incontri di studio, anche al «Goethe
Institut» alla Riviera di Chiaia, e ci sarà pure un
incontro a Palazzo Serra per l'A.I.C.C. venerdì 20. In
passato la «Scarlatti», di piazza dei Martiri, sempre
aria di quartiere, chic tuttavia, ha proposto più volte
musica di Henze, ed anche il San Carlo con esiti
sempre notevoli nelle esecuzioni, ma con un certa
freddezza da parte del pubblico.
Questa nuova occasione, fatta ancora una volta di
notevole prestigio nelle esecuzioni degne senz'altro
di essere ricordate, forse otterrà esiti migliori, ma il
trend dei musicofili cittadini va in altra direzione.
Direbbe il saggio Salemme che «La gente vuole ridere!» E rimane assai male se il Teatro «taglia» l'opera di
Rossini prevista per l'autunno, con regia di Martone,
di Chiaia pure lui, ma con meriti di molto maggiori,
dicono in molti. E tutti e due registi studenti del
liceo Umberto.
storante Umberto (via Alabardieri
30), della famiglia Di Porzio. Entrato a far parte dei ristoranti storici d'Italia e del circuito slow food,
mantiene alta la qualità della cucina, promuovendo la cultura della buona gastronomia nostrana.
Allo stesso tempo, però, propone
servizi innovativi e tecnologici, come la prenotazione via internet, e
la possibilità di regalare menu speciali agli amici, direttamente on
line. L'ispirazione per questi menu
tematici solitamente nasce da
eventi culturali e manifestazioni
cittadine, segno, anche questo, di
una moderna gestione di cui Massimo di Porzio è il deus ex machina. Ogni mese, dunque, non
mancano proposte di incontri gastronomici stuzzicanti. Questo mese, ad esempio, ci saranno due occasioni da non perdere. La prima
è un Master sulla birra organizzato dalla condotta di Napoli di Slow
Food con il Fiduciario Francesco
Colonnesi coadiuvato dal sempre
attivissimo Rino Silvestro. Si tratta di una esperienza molto interessante che, in un viaggio di quattro lezioni, porta a conoscere tecnica di produzione, tipologie, non-
ché il gusto (sono previste numerose degustazioni) di una delle bevande più antiche ed amate al
mondo. Il Master si svolgerà presso il ristorante per quattro lunedì
a partire dal 23 aprile con inizio alle ore 20,00. Il numero massimo
di partecipanti è 18 ed il prezzo è
di 100 euro. La seconda occasione
è legata alla nona edizione di Napoli Comicon, il Salone Internazionale del Fumetto e dell'Animazione, diretto da Claudio Curcio,
che si terrà al Castel Sant'Elmo dal
27 al 29 aprile. Come da tradizione consolidata, infatti, anche ques'anno durante le date della manifestazione gli chef di Umberto
predisporranno piatti particolari
ispirati al tema della nuova edizione. In questo caso, la prova d'a-
LIBRIDINE
«I fuochi di Atrani», l’imprevedibilità al potere
AURORA CACOPARDO
Fuochi di Atrani (Kairos
Iè Edizioni,
2006, euro 10)
un libro scritto da due
autori: Fiorella
Franchini, autrice del
racconto «Thriller amalfitano» e Mario Pagano,
autore del «Manuale del
perfetto odiatore». Il
«Thriller amalfitano» ha
una freschezza che offre
qualcosa di nuovo rispetto
ai soliti gialli e tiene
14
avvinto il lettore fino all’imprevedibile finale.
Pagine molto diverse dall’attuale panorama noir o
giallo contemporaneo. E’ una storia inconsueta
scandita da eventi che mettono insieme natura (la
meravigliosa costiera amalfitana a cominiciare da
Atrani), psiche, vortici di eventi, pensieri, sorprendenti trovate, sentimenti, visioni.
La vicenda, avvincente, si svolge su due piani paralleli: la ricerca della verità da parte degli investigatori e la ricerca della stessa da parte di un editore
costretto - suo malgrado - ad investigare sulla
morte violenta della sua ex compagna. Il tutto
scritto in maniera scorrevole e convincente non
solo per i personaggi ben delineati, ma perché
aleggia in tutta la storia una precisa idea del male,
bilità gastronomica sarà più ardua
visto che, esaurito il tema geografico, la rassegna fumettistica sarà
dedicata ad un colore. Precisamente al Ciano, il colore primario
del blu, elemento-chiave della
stampa tipografica in quadricromia accanto al Magenta, al Giallo
e al Nero (la nota sequenza CMYK),
colori che caratterizzeranno poi
le future edizioni. Qualche anticipazione? Antipasto in quadricromia e dolce CYMK. Il resto sarà una
sorpresa. Il menu «Ciano» sarà offerto durante la tradizionale cena
ufficiale, venerdì 27 aprile, alla
quale sarà ospite d'onore Go Nagai, il più grande disegnatore di
manga vivente, ma sarà proposto
anche a tutti i clienti durante il fine settimana dal 26 al 29 aprile.
vera e dura. Il breve e intenso racconto «Manuale
del perfetto odiatore» di Mario Pagano è la dimostrazione che l’era mediatica e digitale che viviamo ci può coinvolgere a tal punto da portarci ad
architettare piani assurdi e stravaganti con conseguenze imprevedibili.
I personaggi sono complessi, a più dimensioni,
perfino il lettore si troverà impantanato nelle
sabbie mobili dei dubbi e dei se e si perderà nel
congegno di una trama intelligentemente studiata
fino a quando la logica - con estrema sottigliezza farà capire che il vero protagonista del dramma è
il mostro Tv. Un fondo di tristezza ineluttabile
accompagna il protagonista nel suo correre verso
Thanatos e quel velo di malinconia segna anche la
consapevolezza della nostra finitezza. I racconti di
Fiorella Franchini e Mario Pagano, quindi, sono dei
veri gioielli costruiti con maestria unica e profondità di vendute.
RELAX&MOVIDA
CHIAIA MAGAZINE
Marinella conquista il Giappone
15
IL PERSONAGGIO
L’EVENTO. Il re delle cravatte ha inaugurato un nuovo negozio
a Tokyo. E ora si dedica alla prossima sfida: uno store a New York
na serata particolare è stata quella del 30 marzo
U
scorso per Maurizio Marinella,
titolare dell'omonima azienda
di cravatte nel cuore di Chiaia.
Infatti è riuscito a coronare un
altro suo sogno: quello di essere presente, con un angolo che
parla esclusivamente napoletano, a Tokyo, la capitale economica e futurista del «Sol Levante». Pochi metri quadri a ridosso del The Ritz Carlton del-
la metropoli giapponese, ai piedi del grattacielo più alto della città, Marinella si propone
con il suo mondo classico ed
elegante, di trasmettere la sua
napoletanità ai giapponesi, da
sempre innamorati della cultura e delle tradizioni occidentali. Accompagnato dalla
sorella Maria Rosaria e dai
suoi parenti più cari (nella foto), Maurizio si è regalato per i
suoi cinquanta anni questo pic-
colo spazio, sinonimo incontrastato del successo di un marchio in continua ascesa. Napoli è il suo biglietto da visita, dove dal 1914 prima suo nonno e
poi suo padre hanno gettato le
basi dell'azienda di successo
che è oggi. «La vita è raccogliere le sfide - sostiene Marinella
- altrimenti non sarebbe vita;
l'importante è restare sempre
con i piedi per terra, essere realisti e ponderati; con la sobrie-
tà di sempre e sapersi porre in
modo estremamente umile e
soffuso». Dopo la conquista del
Giappone, il prossimo obiettivo del re delle cravatte è aprire a New York un punto vendita tutto suo e continuare, in
questo modo, ad esportare piccoli angoli di Napoli nelle città economiche più importanti
del mondo. Non c’è dubbio che
riuscirà nel suo intento.
Gianluca Gallo
a
g llery
GALLERY
1
Grande successo per la serata «Gran Galà della
Disco Music», organizzata allo Chez Moi da
Filippo Arienzo, uno dei protagonisti del by
night napoletano degli anni ‘80 e ‘90. Alla
consolle si sono alternati i pirotecnici dj’s
Genny Guida (Play off, My Way, Papillon),
Massimo Annunziata (Bandiera Gialla,Accademia, Virgilio, Casablanca) e lo stesso Arienzo
(Kiss Kiss, Chez Moi, Bunker). Pieno il locale e
balli sfrenati fino a tarda notte. L’evento è stato
anche l’ultimo della stagione per il glorioso
Chez Moi che riaprirà dopo l’estate completamente rinnovato nello stile e nel concept.
2
3
1. Chez Moi: c’è una tribù
che balla. Gran Galà della
Disco Music: revival dei
favolosi anni ‘80 e ‘90.
L’evento ha richiamato più
di trecento persone.
2. Alla consolle l’estro di
Genny Guida.
3. L’affascinante Sandra
Covino con il marito.
4. Filippo Arienzo, il re del
by night doc.
5. Disco music in trionfo:
alla consolle Massimo
Annunziata.
4
ART CAFÈ, MAGIE ORIENTALI E HI-TECH
TRA COCKTAIL E MUSICA VINTAGE
Nato a novembre, ma già brilla nel by night cittadino: e sin dal
nome l'Art Cafè, via Arcoleo 34, suggerisce le proprie scelte. A
due passi dal lungomare, il ritrovo sposa la cifra dell'eleganza,
e offre un mix sapiente di arte, cultura e tempo libero: è la dimensione voluta dai gestori Max, Sasy e Marianna. Il club è a 3
livelli. Al piano inferiore sensazioni e colori da Buddha Bar: scorci orientali, tappeti e sedute in vimini e legno, candele profumate, luci soffuse, giallo e arancio avvolgenti. Il cocktail bar è di
sopra: bancone in vetro e plexiglas, colorato e illuminato, vini
e…libri in vetrina, il tutto declinato in blu, giallo e verde. Si vira sull'hi-tech all'ultimo piano: tavolini bassi, divanetti in pelle,
rosso e arancio i colori. Di movimentare l'agenda di primavera
si è, intanto, occupata la Pigrecoeventi di Ivana Sanna: mostre
di foto, musica vintage del dj Piero Natale, concerti live. E poi il
fiore all'occhiello del club: il «drink» a 3 dimensioni del lounge/american/wine bar (provare il Martini cocktail).
5
SOLDINI:
«LA MIA VITA
SPERICOLATA
TRA LE ONDE»
«Voglio una vita spericolata, di
quelle che non dormi mai»,
canta Vasco Rossi in una sua
famosa canzone. E questi versi,
forse, possono sintetizzare
l'esistenza appassionata ed
avventurosa del velista Giovanni Soldini (nella foto). Con due
lunghe navigazioni in solitario
ed una spedizione tra Azzorre e
Gibilterra, realizzata insieme
all'amico attore Giuseppe
Cederna, Soldini può ben dire
di aver battuto dei record e di
essere stato ricompensato dalla
fama internazionale. Egli
racconta, con entusiasmo, degli
enormi sacrifici per costruire la
prima barca: «Stupefacente»,
ricorda. E rammenta nei minimi particolari un approdo di
fortuna sulle coste del Senegal.
Dice poi di aver visto tante
tante balene nel corso delle sue
traversate, da poter fare concorrenza al capitano Achab.
Eppure, in questa colorata
enciclopedia di avventure
marine, che hanno toccato
quasi tutto il globo, Soldini -che
abbiamo incontrato nel corso
dell’ultima edizione della fiera
del libro «Galassia Gutenberg dedica uno sguardo particolare
al golfo di Napoli: «La Campania ha delle coste mozzafiato,
di una bellezza incantevole,
senza tempo. Ho fatto del
viaggiare la condizione prima
della mia esistenza, ma quando
torno qui sento un fascino
ciclico, che si ripete: il Vesuvio
guarda la città ed il mare
dall'alto, protettivo e minaccioso al tempo stesso. I paesaggi
amati riescono a coccolare e
preservare il navigante durante
le sue peregrinazioni; anche in
mare - continua Soldini -, si
possono trovare dei punti di
riferimento che permettono di
non perdersi, di ritrovarsi al
sicuro. Da quando avevo quindici anni, consideravo la mia
barca come una succursale
della casa, che potevo portare
sempre con me. Così, proprio
quando ero lontano da tutto e
tutti, con la compagnia dello
sciabordio delle onde, la verità
era una sola: no, non mi sentivo mai e poi mai un nomade
senza radici».
Antonella Carlo
RELAX&MOVIDA
CHIAIA MAGAZINE
2
1
SORRISI BY NIGHT 1. Peppe Bevere con la moglie Diana e Salvatore Fantini. 2. Le affascinanti Gabriella Boschetti, Isabella Gozez e
Paola Petrone. 3. Nino De Nicola
con le figlie Fiorella e Giuliana. 4.
Fulvio Natale e Michele Moselli.
3
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Nome Monica
Cognome Flagiello
Data di nascita 24-09-1981
Misure 90-64-94
MISS PIN UP CHIAIA
a cura di FABIO TEMPESTA
MONICA FLAGIELLO
4
NOVITÀ A PIAZZA RODINÒ
Stasera ci vediamo all’Orange
già leggenda il panino dell’Orange, il nuovo riE’
trovo di piazza Rodinò, dove è possibile, tra una
chiacchiera e un cocktail, gustare dei favolosi special e dei fantastici cornetti. Elegante, originale, solare e soprattutto molto lounge, il locale è nato da
un’idea dei vulcanici Antonio e Salvatore Fantini,
coadiuvati da Attilio De Gais, tutti imprenditori dal
fiuto lungo e dall’accattivante fantasia. L’Orange - il
nome è dovuto proprio al colore dominante della
struttura - ha interni finemente curati, con un bancone funzionale e minimal in cui si notano, in un
trionfo di acciaio e vetro, oggetti orientali che esaltano il design degli spazi. Il locale, oltre ad offrire
ricchi panini - serviti in meravigliosi piatti da sushi
- prevede anche un bastimento dolce e caldo di cornetti notturni per i movidiani doc. Presto l’Orange
sarà arricchito all’esterno da una pedana in acciaio
con sedie e tavolini dal disegno particolare, in modo che il locale, potrà diventare ancora di più un
punto di ritrovo dove darsi appuntamento prima e
dopo la discoteca. A chi non ha ancora provato le magie della nuova paninoteca e cornetteria di piazza
Rodinò, consigliamo anche di provare i favolosi cocktail del locale come, ad esempio l’«orange cocktail»,
beverone a base di vodka alla pesca e gin
Tommy Totaro
Alta, simpatica e romantica. Monica Flagiello - un metro e
ottantuno di bellezza, taglia 42 - è nata a Frattamaggiore.
Già modella affermata, studia per diventare fisiatra, ma il
suo sogno resta il mondo dello spettacolo. Ha capelli
castani, occhi verdi a mandorla, ed è del segno zodiacale
della Bilancia. Ha vinto Miss Vip Campania 2005, ha
sfilato per «Tuttosposi» e «Sposa Italia», per Vagheggi e
per Fiormery. Nel tempo libero ama ballare, fare la Pr in
discoteca e ascoltare musica. Adora viaggiare, guardare i
tramonti e stare con gli amici più intimi. Il suo stile è
sportivo, ma nelle occasioni veste molto fashion. Shopping preferito: Armani, Dolce&Gabbana e Gucci. Locali
preferiti: Miles , La Mela, La Garconne, Segni particolari:
«Occhi da gatta». Per conoscere meglio Monica Fongiello e
le altre Miss Pin Up Chiaia visita www.chiaiamagazine.it
(Foto di Cody La Rocca)
SALUTE&BENESSERE
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L’acqua? Zero calorie e dieci in condotta
CONSIGLI. Forte è la disinformazione su questa
sostanza che regola la digestione e migliora la pelle
ANNA LICIA MOZZILLO*
l nostro organismo è formato principalmente
Id’acqua:
in un adulto rappresenta il 55-60% del peso corporeo, in un bambino circa il 75%. La donna,
avendo una maggiore percentuale di tessuto adiposo (povero d’acqua) ne possiede una minore quantità. Fondamentale è il ruolo dell’acqua nella digestione, nell’assorbimento,
nel trasporto e nell’utilizzazione degli stessi nutrienti, nell’eliminazione
delle scorie metaboliche e
nella regolazione della
temperatura corporea.
Inoltre mantiene elastica e
compatta la pelle, le mucose e garantisce una efficiente peristalsi intestinale. Purtroppo esiste una
forte disinformazione su
questa sostanza. L’acqua,
prima di tutto, non contiene calorie ed ogni variazione a breve termine
Il calorimetro delle bevande
Bevanda
acqua
tipo cola senza zucchero
latte scremato
the freddo al limone in lattina
tipo cola
birra comune
latte parzialmente scremato
tipo aranciata
latte intero
champagne
spumante demi-sec
vino comune
amaro a bassa gradazione
liquore all’uovo
rhum
grappa
del peso corporeo dovuta a
maggiore perdite (come
una sauna) o a maggiore ritenzione (pasto ricco in sale) è ingannevole o momentanea!
Spesso si adduce erroneamente all’acqua gassata la
proprietà di «gonfiare l’addome», questo può avvenire solo quando la quantità
di gas è molto elevata ed
individui che già soffrono
Kcal per 100ml
0
0.2
33
34
39
47 (5.0% di alcol)
49
53
63
67
74 (8.8% di alcol)
75 (10.6 % di alcol)
126 (18% di alcol)
166
226
248
di disturbi gastrici o intestinali possono avvertire
lievi fastidi. Non è vero,
poi, che l’acqua vada bevuta solo al di fuori dei pasti: al limite se si eccede
nella quantità si allungheranno di poco i tempi
della digestione per una
diluizione dei succhi gastrici. Ecco come bere:
• asseconda sempre il senso di sete bevendo 1.5-2
litri di acqua al giorno.
Ricorda che i bambini e
gli anziani sono maggiormente esposti a rischio di disidratazione;
• bevi lentamente e a piccoli sorsi acqua non troppo fredda per evitare congestioni;
• durante e dopo l’attività
fisica è importantissimo
reintegrare le perdite dovute alla sudorazione;
• in determinati stati patologici come febbre o
diarrea l’acqua e succhi
di frutta devono essere
assunti abbondantemente;
• frutta, ortaggi e verdure
sono una buona fonte
d’acqua giornaliera;
• ricorda che bevande diverse come aranciata, bibite tipo cola (eccezione
di quelle light), succhi di
frutta, integratori sportivi oltre a fornire acqua
apportano anche zuccheri e micronutrienti.
*Dietista
LA PREVENZIONE
Regione in campo
contro il melanoma:
presto la Fondazione
partita da Napoli la campagna di prevenzione
contro il melanoma, intitolata «Metti il melaE’
noma in fuorigioco». Si tratta di una manifestazione a sostegno della ricerca e della prevenzione di
una neoplasia che si è rivelata tra le più aggressive e che le cifre indicano purtroppo in crescita
costante fino al punto da raddoppiare la propria
incidenza negli ultimi 15 anni. La campagna, alla
sua seconda edizione, presentata presso la «Fondazione Pascale», ha conosciuto il suo evento conclusivo lo scorso 7 aprile in tutti gli stadi di serie A e
B dove sono stati distribuiti opuscoli informativi
sull’emergenza melanoma. E positivo è stato il
riscontro, in termini di sostegno concreto e di
contributi, da parte del pubblico. E’, infatti, quanto mai necessaria una adeguata mobilitazione
della pubblica opinione per incentivare il complesso lavoro di indagine dei nostri ricercatori
sulla temibile patologia. Sono purtroppo 7000 i
nuovi casi diagnosticati in Italia ogni anno e 1500
LA PALESTRA
Chiaia Fitness Club, relax a ritmo di «summit»
“R
ilassarsi, rassodando». E’il motto di Oscar Trap,
proprietario di «Chiaia Fitness Club», palestra in
vico vasto a Chiaia 29. Avvocato, 41 anni, da sempre innamorato di sport e fitness, Trap ha affinato le proprie
conoscenze nel settore negli
Usa. Nella patria della cura del
corpo, ha acquisito la consapevolezza che una preparazione atletica di buon livello aiuta sia nello sport che nella vita
di tutti i giorni. L’impianto,
inaugurato nel novembre scorso, conta circa 260 iscritti. Oltre la consueta offerta di fitness (Feetbox, aerobica), il centro presenta la novità «Summit», attrezzo, poco conosciuto in Europa, che unisce
il rafforzamento di pettorali e dorsali con lo sviluppo
contemporaneo della resistenza alla fatica. Molte iscrizioni si registrano anche per i corsi di ballo latino-americani e per il «Bodysculpt», che vede massiccia presen-
za maschile. Lo stesso Trap conferma: «I maschi tengono al rassodamento dei glutei come e più delle donne».
La sala aerobica «high tech» ed il programma di ginnastica posturale rendono l’offerta varia e di qualità. Sul
doping nelle palestre Trap è piuttosto chiaro. Molte volte ha conosciuto istruttori «factotum»
consigliare (e vendere) prodotti
dannosi alla salute, per incrementare i propri guadagni. Nella sua palestra vige un esplicito
codice etico: lavoro e disciplina
Punto. Previsti, tra l’altro, lavori
per migliorare la struttura, già
ora confortevole. In programma
un solarium, una sala massaggi,
la riduzione dello spogliatoio femminile per ingrandire la sala pesi. Iscrizione gratuita, quota mensile da 45
euro ed abbonamento in base ad orario di entrata completano l’offerta base.
Nicola Sellitti
sono i decessi. In percentuale l’incidenza di crescita annuale del melanoma si attesta sul + 1,5 %.
Spiega Paolo Ascierto(nella foto in alto insieme al
giornalista Marino Bartoletti) ricercatore, oncologo del Pascale e presidente dell’Istituto Nazionale
Melanoma: «Il trattamento medico di questo
tumore resta un problema aperto. La Chemioterapia, da sola o in combinazione con modulatori
biologici della risposta immunitaria, ottiene
percentuali di risposta efficace molto basse, con
sopravvivenze del 10/12 %». E’ stata proprio di
Ascierto l’idea di promuovere la prevenzione del
melanoma attraverso i volti noti del mondo del
calcio: «L’Italia - commenta lui - è un paese con 58
milioni di commissari tecnici», sottolineando
come proprio il diffuso amore per il calcio si sia
spesso rivelato prezioso veicolo di solidarietà. E
non è un caso che all’appello abbia risposto anche
la Regione Campania. Antonio Valiante, vicepresidente della giunta regionale, ha ribadito l’estrema
attenzione dell’ente locale per attività di ricerca
come quella promossa contro il flagello melanoma: «E senza dubbio - ha insistito Valiante - tra le
eccellenze da sostenere e valorizzare c’è l’Istituto
Pascale. Ma c’è di più. Decollerà in tempi stretti
anche la Fondazione Melanoma che la Regione si
impegna a costituire con un primo stanziamento
di 200mila euro». All’incoraggiante anticipazione
di Valiante si associa Ascierto: «La Fondazione dettaglia l’oncologo - servirà a promuovere informazione e ricerca. L’opera di conoscenza capillare
del tumore, infatti, è fondamentale per ottenere
riscontri efficaci e concreti dalla diagnosi precoce:
si imparano, ad esempio, a riconoscere le lesione
pericolose. Al contempo si imprime accelerazione
alla ricerca targata Napoli per poi favorirne la
diffusione a livello nazionale». Intanto Mario
Santangelo, coordinatore delle Asl e delle aziende
sanitarie campane, ha invitato i direttori generali
delle strutture della regione a partecipare all’atto
costitutivo della Fondazione.
EVENTI&CURIOSITÀ
OCCHIO DI RIGUARDO
Tesori ottomani a Palazzo Reale
«Turchia, 7000 anni di storia»: la mostra, già
presentata al Palazzo del Quirinale, espone
cinquanta capolavori, quasi tutti di piccole
dimensioni, appartenenti alle varie civiltà
succedutesi su suolo turco: dai reperti di Catal Hoyuk (la più antica e grande città neo-
litica mai trovata) agli sfarzosi tesori dell'età ottomana. Metà dei «pezzi» è in materiali
non nobili, ma ad alto tasso evocativo. Il resto, oggetti della corte ottomana, abbaglia
per l'oro e le pietre preziose. A Palazzo Reale fino al 30 giugno. Tel. 081.5808111
Toma, viaggio nel mito
con «Napoli sotto il cielo»
a fotografia ha un senso solo se esaurisce tutte le
“L
immagini possibili», scrive Italo Calvino nel racconto
«L'avventura di un fotografo». Rileggere, alla luce di questo
1
2
pensiero, il libro del giornalista Piero Antonio Toma,
«Napoli sotto il cielo. 19201960» (Edizioni Compagnia
dei Trovatori, 2006), ci porterà, di sicuro, delle particolari
sorprese. Ricostruendo l'avventura artistica di una famiglia partenopea, Toma scopre
momenti inediti di quarant'anni di vita cittadina: ed il
senso di questa ricerca si
concretizza, di certo, nella
commistione del linguaggio
saggistico e delle immagini,
fornite all'autore in esclusiva
dal prestigioso Archivio fotografico Troncone. E sono
proprio i Troncone, i primi a
portare a Napoli cinematografia, fotogiornalismo e fotografia industriale, a tracciare,
grazie al magico incanto
dell'obiettivo, la mappa di un
viaggio articolato, rigorosamente in bianco e nero: nelle
tradizioni, nei riti, nei momenti di estemporanea quotidianità, ecco che la città svela
il suo vero volto. È il volto sornione ed intelligente di
Armando Falconi, stretto, in un abbraccio complice, ad
Eduardo De Filippo e a Raffaele Viviani (foto 1). Ma è anche
il volto interrogativo e spaventato delle ragazze degli anni
Trenta, assiepate per il concorso della «Reginetta del mare»
(foto 2). La Napoli dei contrasti, quella metropoli ferita a
morte di cui tanto si parla oggi, si specchia in quadri
diversi e paralleli: un lustrascarpe riordina il suo piccolo
banco in una piazza deserta, mentre alcuni signorotti
baffuti siedono pacifici dinanzi ad un Gambrinus agli
albori della sua storia. Frattanto, i ragazzi borghesi e quelli
del popolo si bagnano sulla spiaggia di Posillipo, stendendo al sole, in fila, le loro schiene abbronzate. E, poco
distante, all'angolo della strada, degli uomini in giacca e
cravatta giocano a carte, in piedi. La vita passata si concentra in tanti scatti: Piero Antonio Toma, con la sua attenta
analisi filologica, riesce a dare parola alle immagini,
facendo rivivere la memoria di una città nascosta e soffocata, di cui, purtroppo, stiamo perdendo le tracce.
AUGUSTEO (p.tta Duca d’Aosta, 263)
Infotel 081.414243
dal 17 al 29 aprile
«Sola me ne vo…» di Solari, Cassini, Cerami, Melato. Con Mariangela Melato.
dal 4 maggio al 13 maggio
«Alta Società», musical di Cole Porter. Con Vanessa Incontrada. Regia di Massimo Romeo Piparo.
DELLE PALME (via Vetriera a Chiaia, 12)
Infotel 081.418134
dal 16 aprile
«Io speriamo che me la cavo», commedia musicale di Marcello D'Orta, Ciro Villano e Domenico Corrado. Con Maurizio Casagrande.
SANNAZARO (via Chiaia, 157)
Infotel 081.418824
dal 19 al 22 aprile
«90 minuti...con...», l’irresistibile spettacolo di
Alvaro Vitali che, dopo «La Fattoria» e «Striscia
la Notizia», approda a Napoli con lo show che
lo vede protagonista assieme alla moglie, l'attrice Stefania Corona.
SAN CARLUCCIO (via San Pasquale a Chiaia, 49)
Infotel 081.405000
17 aprile
Proiezione del film «Zero Focus»» di Yoshitaro
Nomura (1961).
24 aprile
«Da Napoli all'Europa a corde sole» ovvero esibizione dell'ensemble «Le Musiche da camera»
(Egidio Mastrominico-violino, Raffaele Tissoviolino): in scaletta sono previsti duetti a due
Antonella Carlo
ANTICIPAZIONI
CATERINA ARCIPRETE AL TRIP
CON «DIPINGIAMO LA MUSICA»
Pittura e musica: su questo doppio registro cadenza la sua fantasia. Perciò, non a
caso, ha scelto per la sua mostra nel
nuovissimo spazio espositivo del Trip (via
Martucci, 64) il titolo ad hoc «Dipingiamo
la musica», lavoro già esposto lo scorso
novembre a New York. Lei è Caterina
Arciprete e racconta la sua avventura tra
note e colore con 30 tavole dipinte su
carta con oli, acrilico e collage, commentate dalla colonna sonora, confezionata
violini di Caresana, Barbella, Telemann e Lecla.
TEATRI
LIBRI&FOTO
su misura per le sue creazioni, dai musicisti Carlo Pastore e Alessandro Accardi.
Un mix che coinvolge la vista e l'udito.
Una contaminazione in cui sfumano i
confini tra sonoro e cromatico fino a
compattarsi in un amalgama godibile
come uno show. Lo scopo dell’artista è
quello di restituire «vita al regno buio». Le
opere sono divise per tema: «Nel regno
del nero silenzio» si articola in 16 dipinti
su carta realizzati con tecnica mista (olio,
acrilico, pastello e collage), mentre «La
nascita dei colori: rosso-blu-giallo/oronero» è narrata in 14 tavole su carta
realizzate sempre con tecnica mista. Dal 2
maggio al 2 giugno. Il gruppo replicherà,
dal 25 al 29 aprile
«Tra pochi giorni è Natale», pièce teatrale di e
con Antonio Carletti.
ISTITUTI DI CULTURA
GRENOBLE (via F. Crispi, 86)
Infotel 081.669665
fino al 20 aprile
Si intitola «Al di là» la mostra fotografica di Martine Voyeux, reportage descrittivo sulle «città
mitiche» di Napoli e Palermo. O meglio: vagabondaggio per istantanee tra volti, corpi, sensualità e scorci di sapore mediterraneo. Un mondo, sintetizza la Voyeux, che rispecchia il suo «bisogno di sacro nelle cose più semplici».
CERVANTES (via N. Sauro, 23)
Infotel 081.19563311
24 aprile
Il «Flot Piano Trio Jazz» in brani di S. Joplin, Creame-Layton, A.Bonanno, L.Bonfa, I. Lopez, P. Iturralde e A.C. Jobim. Ore 19.
9 maggio
L'«Ars Trio di Roma» in brani di L. de Pablo, G. Ghedini, J. Turina e J. Brahms. Ore 19.
GOETHE (Riviera di Chiaia, 202)
Infotel 081.411923
17 aprile
In onore del compositore tedesco Hans Werner
Henze: proiezione del film «Partitura di un'amicizia: Hans Werner Henze e Ingeborg Bachmann». Ore 17.30
dal 27 aprile al 31 maggio
In occasione del festival del fumetto e dell’animazione «Napoli Comicon», mostra degli illustratori Anke Feuchtenberger e Stefano Ricci.
I CONCERTI DELLA PIETÀ DE’ TURCHINI
Due le date da tener d'occhio al Centro di via S. Caterina da Siena 38.
Domenica 29 aprile (ore 18.30): per lo spettacolo «Pari Intervallo», l'ensemble «Dolceconsort» esegue musiche di Giulio Segni da Modena e
Giovanni Maria Trabaci. Domenica 6 maggio (ore 18.30): per lo spettacolo intitolato «Vox Clamans in Solitudine», esibizione dell'ensemble «Accordone» (Marco Beasley-voce, Guido Morini-clavicembalo,
Stefano Rocco-liuto e chitarra battente) che interpreta brani di Claudio Saracini, Claudio Monteverdi e Jacopo Peri. Infotel 081.402395
poi, nelle scuole (7-8 maggio) e nelle
università (dal 9 al 12 maggio), coinvolgendo i presenti che saranno invitati ad
esprimere la propria creatività dipingendo su ampi supporti cartacei in uno
spazio comune, trasportati dalle sonorità,
dando spazio alla pittura istintiva, che
sarà a sua volta in mostra in una esposizione finale dei lavori. «Nel regno del
nero silenzio» è anche il titolo del libro,
curato da Caterina Arciprete e pubblicato
da Artebambini Editore Bologna, che
racconta l’evento attraverso i dipinti e le
melodie raccolte nel cd allegato.
Infotel 081.19568994
Nino De Nicola
EVENTI&CURIOSITÀ
CHIAIA MAGAZINE
LA BACHECA DI
IL CAVALLETTO
L’ambra conquista il Museo Archeologico
«Ambre. Trasparenze d'antico»: al Museo Archeologico una mostra dedicata
al prezioso, trasparente fossile, ritenuto dagli antichi magico e terapeutico,
e indicato come il pianto degli dei.
1.000 i reperti in vetrina, datati tra Età
GALLERIA ARTIACO (piazza dei Martiri, 58)
76 anni, americano di New York, decano dell'arte concettuale, Robert Barry impasta nelle sue opere spazialità
e leggerezza. Ingediente fisso: le parole, dipinte su muro
o tela, attaccate alle pareti, stampate, proiettate, scolpite. Nella performance napoletana, parole color oro, disposte su pareti e soffitto, introducono un video in cui, con
un gioco di rimando e di eco, l'artista riflette su alcuni
concetti. Tel. 081.4976072
fino al 20 marzo
GALLERIA LIA RUMMA (via Vannella Gaetani, 12)
Arte contemporanea: in Egitto si può. Lo dimostra una
donna, Sabah Naim, che col suo lavoro realizza reportage visivi sulla cultura della sua terra, combinando foto,
pittura e collage. Nel progetto esposto negli spazi napoletani leggere tele trasparenti pendono dal soffitto: su di
esse le immagini, impresse a grandezza naturale, della
gente del Cairo. Risultato: una galleria fluttuante e variegata di personaggi. Infotel 081.7643619
fino al 20 maggio
T293 (via G. Amendola, 4)
«Claire Fontaine» non è una donna, ma un collettivo di
creativi nato nel 2004 e operativo a Parigi. Ipercontemporanei, sperimentali, individualisti, artisti ultrà, anzi
sedicenti «artisti ready-made» (ndr. che manipolano materiale preesistente): insomma l'ultimo grido. Napoli ne
mostra la prima personale italiana: opere ispirate alla
contestazione dura del terzo millennio. Ovvio, visto che
si dichiarano «terroristi esistenziali». Tel. 081.295882
fino al 23 aprile
no
vit
à
GALLERIA DINO CAROLA (via Chiatamone 26)
m a ga z i n e
CHIAIA
del Bronzo e Alto Medioevo: gioielli,
statuine, suppellettili da tutta Italia. Il
percorso è affiancato da un corredo
scientifico sulle produzioni e le tecniche di lavorazione dell'ambra. Fino al
10 settembre. Infotel 081.440166
MOSTRE
fino al 29 aprile
19
• DOVE PUOI TROVARCI
Ingegno versatile (architetto, saggista, docente), artista a
tutto tondo (pittore, scultore, grafico, designer), lo svizzero
Max Bill (1908-1994) fu l'ultimo, grande razionalista. L'inedita, pregevole collectanea alla Galleria Carola è la «prima» a Napoli di un Maestro, ritenuto tout court tra i grandi geni del XX secolo. In rassegna pitture, sculture e opere grafiche dal 1935 agli anni '70. Infotel 081.669715
In oltre 5000 punti selezionati: negozi, teatri, cinema, bar, discoteche, banche, boutique, studi
professionali, gallerie d’arte, ristoranti, circoli sportivi e in tutti gli eventi culturali e mondani. Distribuzione capillare palazzo per palazzo; gazebi nei
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del numero e delle iniziative del mensile.
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carnet di aprile
17. Lina Sastri presenta «Luna rossa», il dvd col musical
registrato nel '93 al Teatro Bellini.
19. Incontro con Don Gennaro Matino, autore del libro
«Raccontami di lui»: il vangelo riletto nel 3° millennio.
20. Incontro-ascolto con i «Tetes de bois» e il loro album
«Avanti Pop», musica militante dal mondo del lavoro.
23. «Quattro elementi» è il nuovo romanzo social-thriller di Cesare De Seta: ne parla l'autore.
24. Gabriele Frasca presenta il suo nuovo libro «L'oscuro scrutare di Philp K. Dick», full immersion nel mondo visionario dell'autore americano.
27. Il libro è «Dimmi che vuoi morire»: avventure fumettare scritte da Massimo Carlotto e illustrate dai pennelli del famoso Igort. Con l'occasione decolla anche la
mostra «Yuri e Brillo», saga comics firmata dallo stesso
Igort (fino al 20 maggio).
28. Peppino di Capri offre all'ascolto l'album «Ad occhi
chiusi…Napoli», ovvero la «sua» canzone napoletana in
12 brani anni '60: 6 inediti e 6 di successo.
4 maggio. Protagonista del rock partenopeo anni'80,
torna da solista Gabriella Pascale con l'album «Costa
Ovest».
Fino al 25. I disegni di Gianluigi Toccafondi nella mostra «Jolanda, la figlia del Corsaro Nero».
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