Anno X - numero Confederazione E u r o p e a dei Sindacati Indipendenti 1 Venerdì 7 gennaio 2005 Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Roma Euro 0,90 Abbonamento annuale Euro 26,00 La copia si può anche acquistare nelle nostre sedi Confsal in tutta Italia Società Cultura Lavoro SETTIMANALE DI POLITICA E INFORMAZIONE SINDACALE CONFEDERAZIONE GENERALE SINDACATI AUTONOMI LAVORATORI E-mail: [email protected] Sito Internet: www.confsal.it VII CONGRESSO NAZIONALE CONFSAL Nigi confermato Segretario generale In un ampio dibattito i delegati tracciano le linee politico-operative della nuova stagione sindacale che dovrà essere caratterizzata da un forte impegno nazionale ed europeo l 14 - 15 - 16 dicembre 2004 si è tenuto presso il Centro Congressi Montecitorio in Roma il VII Congresso nazionale della Confsal, sul tema “Governare il presente e garantire il futuro: prospettive e sviluppo nella nuova Europa”. Hanno partecipato oltre mille delegati provenienti da tutte le parti d’Italia che hanno affollato l’ampia sala in cui si è svolta la massima assise della Confederazione. Presenti anche numerosi rappresentanti delle forze istituzionali, politiche e sociali nonché delegazioni sindacali nazionali ed europee di Spagna, Russia, Francia, Lettonia, Ungheria e Germania tutte appartenenti alla Cesi, Confederazione Europea Sindacati Indipendenti, di cui la Confsal fa parte. I lavori, dopo il saluto del Segretario generale, Marco Paolo Nigi, sono proseguiti I con la nomina della Presidenza nelle persone di Mario Bozzo e Luigi Leone i quali, preliminarmente, dopo aver comunicato i dati della Commissione verifica poteri, hanno dichiarato legittimamente aperto il Congresso. Sono pervenuti messaggi augurali da: il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente del Consiglio e i ministri Mario Baccini, Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri, Antonio Martino, Altero Matteoli, Giuseppe Pisanu, Lucio Stanca, Giulio Urbani e i sottosegretari Mario Baldassarri e Adolfo Urso. La relazione di Nigi, interamente pubblicata sul nostro giornale n. 45/2004, lungamente applaudita, gli interventi, il dibattito, hanno tracciato gli obiettivi prioritari dell’azione della Confsal nella sua piena autonomia. SINTESI DEGLI INTERVENTI FRANCESCO CIOFFARELLI LUCIANO ISCERI FRANCESCO ARACRI Assessore al Personale - Comune di Roma Segretario Regionale Confsal Lazio Problematiche Sociali Regione Lazio orta il saluto del Sindaco Veltroni impegnato all’estero e, dopo essersi compiaciuto per la scelta di Roma per la celebrazione del Congresso, si sofferma su alcune problematiche riguardanti il mercato del lavoro, le imprese e la competitività. Per affrontare tali temi è essenziale il ruolo che svolgono i sindacati. Per il superamento N el suo intervento, dopo i saluti della Confsal Lazio, fa riferimento alla validità del tema congressuale ed evidenzia opportunamente il ruolo centrale della Confederazione nel confronto con le istituzioni e i risultati positivi ottenuti nei diversi negoziati. Tuttavia è necessario un ulteriore impegno per potenziare ancor più la Confederazione a livello nazionale e per rilanciare in maniera più incisi- M P dell’attuale crisi economica è necessario che tutti facciano la loro parte senza distinzione alcuna con assunzione di precise responsabilità: Governo e sindacati ma anche - e soprattutto - le aziende che devono impegnarsi nella ricerca e procedere speditamente verso un adeguato sviluppo industriale dal momento che l’Europa lancia in tale direzione la sua sfida. va le strutture territoriali. Evidenzia lo stato di stagnazione in cui versa l’economia nazionale, stagnazione che tuttavia non riguarda il Lazio dove si verifica una inversione di tendenza con crescita economica ed occupazionale. Isceri conclude esprimendo una valutazione critica su alcune parti della finanziaria che non tutelano adeguatamente fasce di lavoratori. ette in luce come tutte le problematiche che riguardano la vita del Paese debbano essere ricondotte ad un corretto confronto con tutte le organizzazioni sindacali nel rispetto della pluralità delle proposte che non possono essere, come è accaduto in passato, patrimonio esclusivo della “Trimurti”. In tal senso Aracri sottolinea l’importanza del dialogo sociale in sostituzione della concertazione e evidenzia la necessità che il ruolo del sindacalismo autonomo debba essere opportunamente riconsiderato in un rapporto paritario con le altre organizzazioni sindacali. Solamente in tali condizioni si può parlare di una “politica politicata”. a pagina 2 ➧ VENERDÌ 7 GENNAIO 2005 2/VII CONGRESSO NAZIONALE SINTESI DEGLI INTERVENTI VALERIO SALVATORE ziaria soprattutto perché tale provvedimento va ad incidere anche sulle assunzioni di vincitori di concorsi per le quali già esisteva la copertura economica. Presidente Cesi n qualità di Presidente della Cesi porta il saluto della Confederazione autonoma europea evidenziando i risultati raggiunti dalla stessa nel confronto con le istituzioni europee attraverso quel tavolo di contrattazione costituito sulla base del dialogo sociale. Si chiede: è possibile governare il presente e governare il futuro in Europa? Sì, a condizione che i principi che devono essere istituzionalmente del sindacato assumano una connotazione europea e principalmente si traducano in una solidarietà europea. Conclude affermando che la Confsal deve trovare il dialogo con tutte le organizzazioni sindacali “sfidandole” sui temi dell’indipendenza, dell’autonomia, del pluralismo, tutti elementi questi vitali in una società democratica. I GIANNI ALEMANNO Ministro Politiche Agricole sordisce con l’affermare che è necessario istituire una nuova dialettica sindacale rispettosa di tutte le forze in campo. Critica l’ultimo sciopero, pilotato dalla triplice, indetto contro la finanziaria perché si tratta di una protesta politica contro il Governo. Per Alemanno è un’anomalia, un caso unico in tutti i paesi occidentali, che si scioperi contro la riduzione delle tasse. Ritiene necessario dare spazio al sindacalismo autonomo e in tal senso “bisogna lanciare un’offensiva di comunicazione”, perché “l’Italia ha bisogno del sindacalismo autonomo”. Sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego afferma che il suo partito, Alleanza Nazionale, si è impegnato fortemente pur in un momento difficile per ottenere maggiori stanziamenti in finanziaria e tale impegno proseguirà perché vengano reperite ulteriori risorse. La vertenza sui contratti deve essere chiusa al più presto specialmente ora che il nuovo Ministro della Funzione Pubblica, Baccini, è “un politico autentico”. Esprime infine attenzione per i lavoratori della Banca d’Italia e del sindacato autonomo Falbi-Confsal che li rappresenta. E LEARCO SAPORITO Sottosegr. Funzione Pubblica videnzia puntigliosamente il ruolo del pubblico impiego indispensabile per dare risposte adeguate ai cittadini e ad un Paese in linea con i processi di modernizzazione. Il Governo, a suo parere, ha l’obbligo di porre al centro della propria politica la massima attenzione per una adeguata ma anche doverosa valorizzazione della pubblica amministrazione. Ciò non si è verificato con il dovuto impegno in occasione anche dei rinnovi contrattuali. La valorizzazione del personale dello Stato passa anche dall’impiego di risorse finanziarie adeguate, mentre quelle presenti in finanziaria per molti versi non sono sufficienti. Proprio per modificare tale situazione Alleanza Nazionale si è mossa con tempestività ed insistenza realizzando positivi risultati per lo stanziamento di nuove risorse che tuttavia non risultano ancora sufficienti. Esprime una valutazione non positiva per il parziale blocco del turn-over in finan- E CARMINE SANTO PATARINO spinte di natura partitica. La Confsal è una Confederazione che opera soltanto nell’interesse dei lavoratori e, più in generale, del mondo del lavoro. Parlamentare GIUSEPPE VALDITARA Commissione Scuola Senato salta il valore della Confsal quale sindacato libero da radicalismi ideologici. La Confsal è notevolmente rappresentativa tanto da essere la terza Confederazione nel pubblico impiego. Respinge l’immagine di un Paese, il nostro, “dove tutto va male”. Richiama puntigliosamente le battaglie condotte insieme allo Snals-Confsal sulla riforma scolastica, contro il taglio degli organici e per il contratto di lavoro del personale della scuola. Anticipa che Alleanza Nazionale presenterà una proposta forte per risolvere il problema del precariato scolastico che è ormai intollerabile. Si sofferma ad illustrare l’importanza della funzione del pubblico impiego che va ancor meglio motivato e adeguatamente retribuito per rispondere ad una moderna concezione del pubblico dipendente. E TERESIO DELFINO Sottosegr. Ministero Agricoltura ostiene che la strada maestra nei rapporti con il sindacato deve passare da confronto, concertazione, dialogo. In questo modo sarà possibile trovare sempre soluzioni condivise ed evitare i contrasti. Considera strumentale e politico lo sciopero attuato dalla triplice confederale. S GIOVANNI BATTAFARANO Commissione Lavoro Senato enuncia la fase di declino industriale del Paese, che va superata. Avverte la necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali e di una attenzione adeguata per i lavoratori precari. È opportuno governare la flessibilità ed evitare la precarietà. Un interesse forte va indirizzato ai giovani per il superamento delle difficoltà che essi trovano nel mercato del lavoro. Esprime un giudizio negativo per quella parte della finanziaria che colpisce i lavoratori agricoli. È necessaria una maggiore coesione sociale. Conclude evidenziando come la crisi economica possa essere superata attraverso incentivi alla competitività e alla ricerca. D LUCIANO D’ULIZIA Presidente Unci one in evidenza la funzione delle imprese cooperative indispensabile per il superamento della recessione. Esprime un giudizio molto critico sulla finanziaria, condanna il ruolo monopolistico dei sindacati confederali e nel contempo avanza critiche al Governo attuale e a quelli passati che non hanno tenuto conto delle proposte dell’Unci. Auspica un’intesa, in nome dell’autonomia, con la Confsal per progetti efficaci per il lavoro e per lo stato sociale. P Considera la Confsal una Confederazione che tutela realmente i lavoratori con decisione e serietà. È un interlocutore valido. Altrettanta serietà chiede agli altri interlocutori a partire da Confindustria, che oltre a lanciare grida di allarme, deve impegnarsi a produrre in Italia. GUIDO FANTONI Presidente Aran sprime apprezzamento per la Confsal, quarta Confederazione dell’intero mondo del lavoro, specialmente per i contributi positivi forniti per i contratti del pubblico impiego. La Confsal, sottolinea Fantoni, è “una Confederazione generale perché spazia nel pubblico e nel privato” e ha la “dignità di pensare senza nessun legame”. Il Paese deve andare avanti e pertanto, a breve, si aprirà il confronto sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego e l’augurio è che si possa concludere positivamente. Compito del sindacato è la firma dei contratti. E FRANCESCO BOSI Sottosegretario Ministero Difesa videnzia come la Confsal sia soggetto aggregante del sindacalismo autonomo. Sottolinea l’attenzione del Governo per la Confsal che è Confederazione veramente autonoma e difende gli interessi complessivi dei lavoratori che sono poi quelli del Paese. La Confsal, per Bosi, va ancor più apprezzata perché è “la coscienza critica nel panorama sindacale”. Conclude il suo intervento augurando la crescita della Confederazione saggiamente guidata da Nigi. E DOMENICO BENEDETTI VALENTINI Presidente Commissione Lavoro videnzia come il sindacalismo autonomo sia stato tenuto in considerazione e come sia stato consultato; lo potrà essere ancor di più in futuro per la validità delle proposte, soprattutto per il riconoscimento del “merito” nei contratti, per la lotta al lavoro nero e a quello sommerso, per l’impegno dimostrato nella richiesta dell’aggancio delle pensioni alla dinamica salariale. Per Valentini “il sindacalismo autonomo è un valore costituzionalmente riconosciuto”. Esalta la logica del confronto che deve essere libero da qualsivoglia ideologismo e in tale ottica vanno valorizzate tutte le rappresentanze. E GUIDO MILANESE Parlamentare ivendica alla Confsal la capacità di agire autonomamente e senza fini o R GRAZIA SESTINI Sottosegretario Ministero Lavoro sprime un giudizio fortemente positivo sul valore dell’autonomia di cui si sostanzia la Confsal. Evidenzia la necessità di un’ulteriore valorizzazione delle professionalità dei pubblici dipendenti ed, in particolare, del personale della scuola. Condivide “le delusioni del sindacato” per certe mancate risposte evidenziando, comunque, l’attenzione del Governo per una riqualificazione complessiva del personale e per la valorizzazione delle carriere. Critica la concertazione perché, di fatto, “ha ingessato il sistema”. Individua la crescita economica del Paese nella scommessa sul nuovo mercato del lavoro sottolineando però come la legge Biagi trovi ostacoli anche da parte di talune amministrazioni. E ELIO TORTORA Dir. Gen. Presidenza del Consiglio pprezza l’impegno della Confsal a favore dei lavoratori e, in particolare, del ceto medio che attualmente paga il prezzo più alto della crisi economica. A VALENTINA APREA Sottosegretario Pubblica Istruzione videnzia la funzione del sindacato autonomo nella vita del Paese, ne esalta la libertà decisionale, avvertita anche dal Governo, di scelte non condizionate da interessi marcatamente politici. Pone l’accento sulle difficoltà dell’attuale momento politico che si evince anche dalle manifestazioni di contestazione chiaramente strumentalizzate, contro un provvedimento - la riduzione delle tasse - che va invece considerato molto positivamente. La presenza della Confsal è di grande rilevanza perché alternativa al monopolio triconfederale e per la capacità progettuale che ha sempre dimostrato. E CARLO GIOVANARDI Ministro Rapporti col Parlamento i sofferma sulla complessità dei sistemi istituzionali e su ben precise sue anomalie. Condivide un confronto serrato con le organizzazioni sindacali ma è contrario all’uso politico della protesta sottolineando come l’ultimo sciopero contro la riduzione delle tasse, pilotato dalla Cgil, altro non è stato che un attacco frontale al Governo. Esprime alcune critiche sul dibattito politico attualmente in corso nel Paese che non sempre è ricondotto ad interessi generali. Giudica positivamente l’operato della Confsal che in nome dell’autonomia ha intrapreso significative battaglie a difesa dello stato sociale, delle famiglie e dei diritti dei lavoratori. S VENERDÌ 7 GENNAIO 2005 VII CONGRESSO NAZIONALE/3 SINTESI DEL DIBATTITO ANTONIO ACQUAVIVA à un giudizio positivo sulla relazione del Segretario generale sia in ordine alle problematiche che coinvolgono il mondo del lavoro sia rispetto alle proposte avanzate per il potenziamento delle strutture centrali e periferiche della Confsal. Soprattutto in periferia – ha detto – occorre rilanciare la mentalità confederale ricercando una maggiore collegialità. Si prospetta un quadriennio di intenso lavoro che porterà certamente ad una maggiore affermazione della Confsal, nel lavoro pubblico e privato. Infine suggerisce di modificare, sia pur nel tempo, le norme statutarie portando le Federazioni di categoria ad eleggere – e non più a designare – i delegati al prossimo Congresso e i propri rappresentanti negli organismi provinciali, regionali e nazionali. D GIOVANNI MARTINELLI Certamente, afferma, tutta la Segreteria generale ha dato un forte contributo per far divenire la Confsal una vera Confederazione ma, certamente senza la regia e il coordinamento sapiente e capace di Marco Paolo Nigi non avremmo ottenuto i risultati attuali nel giro di pochi anni. Nigi è riuscito a concretizzare un processo che nei sistemi qualità è certamente il più arduo: cambiare la mentalità agli operatori. Dove gli operatori sono, in questo caso, i responsabili delle Federazioni aderenti alla Confsal. Tra le Federazioni si è creato uno spirito di collaborazione, di “mutuo soccorso” precedentemente carente. Certo non tutti gli obiettivi sono stati centrati, la costituzione di un vero Polo Autonomo per raggruppare sotto la bandiera della Confsal le varie e variegate sigle sindacali non è stato raggiunto, anche se l’impegno è stato profuso. Vincere la logica del proprio orticello non è facile, ci sono Confederazioni Autonome (così si definiscono) con meno di trecento associati che pure privilegiano l’isolamento. Comunque l’obiettivo di raggruppare tutti gli autonomi sotto un’unica bandiera non va abbandonato, è il nostro futuro, è un nostro dovere, è una strategia politica importante che dobbiamo concretizzare per costituire una vera alternativa ai sindacati unitari di Cgil – Cisl – Uil. Dopo il referendum abrogativo dei commi a) e b) dell’art. 19 della legge 300/90, anziché ridimensionare il potere delle Confederazioni Unitarie, come nelle intenzioni dei proponenti del referendum, queste hanno ottenuto quasi l’esclusiva nella contattazione in molti comparti del privato impiego. Siamo noi che abbiamo visto crescere le difficoltà di rappresentare i lavoratori. Anche in realtà dove raggruppiamo il 90% della forza lavoro (vedi ferrovie sud est di Lecce) siamo emarginati e impegnati in continue denunce all’azienda per farci valere. Non serve avere il 5 o il 10% della rappresentanza. L’azienda, tramite l’associazione datoriale cui aderisce, è libera di scegliere, naturalmente previa consultazione con Cgil – Cisl e Uil. L’ostatività della Cgil, nei nostri confronti ha raggiunto punte inimmaginabili. Cofferati ricorre alla magistratura perché non ci ritiene rappresentativi nel comparto trasporti… e perde, Epifani pone il veto alla firma Confsal sul CCNL delle attività ferroviarie e per la prima volta Confindustria (per non dispiacerlo) firma con un sindacato di categoria… lo Sma-Fast.Confsal. Come Confsal dobbiamo, su questo, dare più impulso e visibilità a chi rappresenterà l’area del Privato Impiego, occorre che lo Snals-Confsal faccia un piccolo sacrificio e mandi, in sua vece, a palazzo Chigi, insieme al Segretario generale, il Coordinatore dell’area del Privato Impiego. È bene e giusto che Montezemolo e le altre rappresentanze datoriali vedano e inizino i rapporti con tale Coordinatore altrimenti continueremo a sprecare importanti opportunità. CALOGERO NAPOLI fferma che bisogna dotare le strutture provinciali Confsal di una disponibilità economica nei modi d’erogazione e nella quantità da decidere e di un monte ore di permessi sindacali da poter destinare ai componenti degli organi statutari Confsal provinciali. Bisogna fare in modo che tutte le Federazioni presenti ed operanti nella provincia di appartenenza partecipino obbligatoriamente ai lavori del Consiglio provinciale e quant’altro. A SILVANA DE LUCA a domanda principale che si pone è se i sistemi scolastici (pubblico - privato) siano in antitesi tra loro e possono pregiudicare la qualità stessa della scuola. Condivide l’idea del pluralismo dei soggetti dell’offerta scolastica purché vengano garantiti i controlli, gli standard qualitativi comuni nell’ambito di un sistema unico di istruzione pubblica in cui si potrà parlare di un sistema scolastico integrato nel quale bisognerà tenere presente e garantire la qualità della scuola, la tutela del personale, un piano generale di interventi a favore di tutta la scuola (in primis quella statale) come asse portante di tutto il sistema, i criteri più puntuali per il riconoscimento della parità e i relativi controlli, una riduzione percentuale della retta a carico della famiglia in proporzione al contributo che è a carico dello Stato. In tal senso il sistema scuola non dovrà essere più isolato ma si dovrà collegare agli altri sistemi, alle altre istituzioni presenti sul territorio (EE.LL., Sanità, Vigili del Fuoco). L DOMENICO GERIA ingrazia i Segretari di tutte le Federazioni e della Confsal della Liguria, con i quali, grazie alla loro disponibilità, si è creato quel rapporto di sinergia che sicuramente porterà ad una crescita sia della Confederazione sia delle Federazioni. Al fine di effettuare una programmatica attività sindacale sul territorio, afferma che sarà necessario mettere in grado i Segretari Provinciali e Regionali di lavorare fornendo loro i mezzi e le risorse necessarie. Risorse economiche, risorse in termini di esoneri, tali da poter organizzare con i R dovuti mezzi, (carta da lettera, fax, bandiere, distinti dalla sede ospitante), in modo da veicolare l’impegno Confsal verso l’esterno, verso le Amministrazioni, gli amministratori locali, i mass media. In questa nuova organizzazione, precisa Geria, non dovrà mancare la parte dedicata ai servizi, che rispetto a quattro anni fa è sicuramente migliorata, ma che risulta ancora in certi punti da perfezionare e da integrare. Gli stessi, una volta messi a punto dovranno essere fortemente pubblicizzati attraverso le Federazioni, in maniera da portare a nuove adesioni legate non solo alla politica sindacale della Confsal. Nuove adesioni che si potranno ottenere anche, con l’impegno di tutti, attraverso un proselitismo di scambio tra le varie federazioni regionali, utilizzando il metodo della ricognizione tramite il sondaggio di opinione, teso a conoscere se l’iscritto Snals ha il parente, l’amico, il vicino che lavora in sanità, in un ministero o in un ente locale e attraverso lui farlo avvicinare alla nostra Confederazione e farlo iscrivere. Nell’ottica di portare contributi di discussione aggiunge che sarà importante creare un maggior filo diretto tra la periferia ed il centro, magari attraverso riunioni organizzative dei quadri. Un passaggio obbligato, conclude, sarà sicuramente l’organizzazione di corsi per dirigenti sindacali Confsal per le RSU, magari attingendo a contributi nazionali od Europei, al fine di portare nuova linfa alla Confederazione. GIUSEPPE MARZULLO ivolge ringraziamenti al tavolo della Presidenza ed al Segretario generale Marco Paolo Nigi. Affronta tre specifiche questioni: a) La visibilità ed il momento comunicativo della Confsal. Elenca le tante e diverse iniziative messe in atto in Provincia di Milano che hanno portato lustro e notorietà alla Confederazione. b) La semplificazione della sigla sindacale abolendo tutte le voci che esistono in ambito Confsal per virgolettare la sola sigla confederale accompagnata dal comparto. Ad esempio si parlerà solo di Confsal Sanità o Confsal Poste. c) Il problema del finanziamento delle sedi periferiche e della Confederazione. R SANTI TURCHERIA a legge Biagi di cui tanto si parla e che condivide prevede l'inserimento prima dei contratti co.co.co. e poi dei contratti a progetto e part-time che devono avere tutti un carattere a tempo, provvisorio, pianificato, regolato. Ciò deve essere visibile controllabile tangibile e condiviso. Lasciare che il sia il singolo soggetto, il singolo lavoratore a contrattare la prestazione di mano d’opera offende e annulla l’azione sindacale. Precisa che il giovane chiede di essere formato anche su più tipologie di lavoro, ma poi occorre una certa stabilità che di fatto consente la formazione della famiglia e pone le condizioni per crearla. Prosegue affermando che c’è una sot- L tile strategia politica che destabilizza il sindacato e il mondo del lavoro per farsi portatrice di un liberismo esasperato e demagogico che se si instaura e supera lo scoglio della credibilità annullerà l’azione sindacale e di fatto tutti i contratti di lavoro. Per questo chiede la difesa incondizionata dei contratti di lavoro, tipologia per tipologia senza deroghe e senza compromessi, difesa incondizionata sull’applicazione del CCNL che deve essere valido per tutto il territorio nazionale senza eccezioni o quant’altro. Sono e saranno i contratti a far sì che si possa governare il presente e garantire il futuro. Il che è il primario interesse del lavoratore. LETIZIA GIELLO iudica complessa, profonda e calcolata nei tempi la relazione del Segretario generale. In essa si ritrovano gli obiettivi che la Confsal persegue da tempo con forza, ma che, approfonditi alla luce degli ultimi eventi e proiettati verso il futuro “sognato”, assumono un nuovo impulso per noi tutti. Si sofferma su tre punti della relazione: 1. La Confsal, è vero, è nata da “uno stato di necessità” e questo, apparentemente, è il suo tallone di Achille. Se riflettiamo, però, sulle ragioni che hanno spinto le Federazioni autonome a cercare un’unica grande casa, rinveniamo quel collante che è stato il punto di forza del sindacalismo autonomo: la consapevolezza di garantire con la nostra presenza il pluralismo sindacale e, più in generale, il rafforzarsi della democrazia nella nostra società. Al ricostituito Comitato Inps della Regione Emilia-Romagna la presenza della Confsal, anche se i confederali mantengono una buona postazione, sarà feconda di cambiamenti, di provvedimenti più rispettosi dei bisogni dei lavoratori, perché i confederali dovranno confrontarsi con noi e non potranno ignorare le argomentazioni portate dalla Confsal. 2. La “reductio ad unum” del mondo sindacale autonomo si è interrotta, ha sottolineato il Segretario generale non senza rammarico, ma non poteva essere diversamente. La Confsal, dopo aver aggregato molte nuove Federazioni, ha avuto bisogno di un periodo di assestamento. Quando si diventa più grandi, sorge la necessità di ricompattarsi, per ricominciare più agguerriti di prima. 3. Il rilancio delle strutture periferiche è urgente, inderogabile; rilancio che non potrà esserci se le Federazioni non daranno il loro contributo sia direttamente a livello locale sia indirettamente aumentando la quota da assegnare alla Confederazione per ciascun iscritto. Non si può continuare a gravare solo sulle possibilità economiche dello SnalsConfsal. È tempo, se vogliamo puntare ad una crescita nel settore privato, che tutte le Federazioni abbiano un ruolo importante nella grande casa Confsal con diritti, doveri e responsabilità. G ANNA MASSAZZA ichiama opportunamente alcune considerazioni emerse nel corso del dibattito, sottolineando un’immagine R segue ➧ VENERDÌ 7 GENNAIO 2005 4/VII CONGRESSO NAZIONALE SINTESI DEL DIBATTITO EMILIO FATOVIC ottolinea l’importanza del VII Congresso della Confsal e dei suoi 25 anni di vita sindacale; una Confederazione fortemente rappresentativa nel pubblico impiego e nel privato alla quale aderiscono più di 40 Federazioni. La Confsal è la quarta Confederazione nel mondo sindacale e rappresenta una realtà forte e radicata. Evidenzia i processi di un cambiamento positivo con il contributo di tutti i quadri sindacali e con le indicazioni di Nigi e delle sue capacità pragmatiche. Richiama l’intervento di Alemanno relativamente all’importanza del sindacalismo autonomo quale soggetto politico di pluralismo democratico in antagonismo al monopolio triconfederale. Alcuni punti della relazione del Segretario generale, sottolinea ancora Fatovic, tracciano un progetto politico-sindacale di notevole spessore per la capacità di saper leggere le politiche del lavoro e del sociale in chiave moderna in una società complessa e con rapidi mutamenti. S ➧ della Confsal in ascesa e con capacità di influenza ed estensione in diversi settori del mondo del lavoro sia pubblico che privato. Evidenzia l’importanza della Confederazione facendo riferimento agli interventi dei rappresentanti delle forze politiche ed istituzionali presenti al Congresso. La Confsal, sottolinea Massazza, si pone in alternativa alla Triplice confederale e trova il suo valore fondante nell’autonomia e nella capacità progettuale. È un orgoglio che va custodito e continuamente alimentato. La Confederazione, sottolinea ancora, deve sapere accettare le sfide che vengono dal mondo del lavoro soprattutto in presenza della globalizzazione e della caduta delle barriere doganali e dei dazi. Auspica il rafforzamento delle realtà territoriali, regioni e province, in funzione anche di un federalismo che assegna a tali realtà uno spessore decisionale importantissimo e che incide profondamente nel territorio. Il confronto con le istituzioni assume connotati particolari in quelle regioni a statuto autonomo quale è appunto la Sardegna. FRANCO GIANCARLO ichiama con opportune riflessioni alcuni punti della relazione del Segretario generale Nigi, sottolineando il valore dell’autonomia della Confederazione da qualsivoglia schieramento politico e la capacità propositiva nei confronti delle linee sindacali da perseguire. Sottolinea l’importanza delle politiche della sicurezza nazionale nella vita del Paese e la conseguente necessità di valorizzare e qualificare maggiormente i Vigili del Fuoco. Esprime un giudizio positivo sulla centralità del sindacato Vigili del Fuoco-Confsal che si è realizzato nell’ambito del DL di trasformazione del rapporto di impiego in regime pubblicistico. Sottolinea ancora l’importanza della Confederazione nel fornire una efficiente copertura a tutte le politiche del sindacato impegnato nel prossimo futuro ad un’attenzione particolare nell’applicazione dei decreti delegati dello stesso DL e nelle complesse politiche del sistema di protezione civile italiano. Evidenzia l’impegno di tutti i quadri sindacali per un ulteriore rafforzamento della Federazione e conseguentemente della Confederazione. R SEBASTIANO CALLIPO ondivide in pieno la relazione del Segretario generale nella quale riscontra anche il coraggio di una corretta autocritica. Sostiene che la Confederazione può ulteriormente crescere implementando la strategia dei servizi per supportare la periferia, eliminando gli individualismi associativi, con l’obiettivo di concretizzare il condiviso valore del dialogo sociale, senza commistione di ruoli. Gli obiettivi di cui sopra comportano la militanza di uomini particolarmente motivati, pregni di spirito di servizio, all’altezza del compito che li attende. I diversi obiettivi, parzialmente non conseguiti, vanno riconfermati, specie, in particolare, bisogna dire no alla concertazione, alla cultura del ritardo dei rinnovi contrattuali, alla destrutturazione dei diritti dei lavoratori e dei pensionati, alla perdita del potere di acquisto dei salari dei lavoratori dipendenti, ai risparmi ottenuti sacrificando i lavoratori pubblici. Circa la tutela primaria dei diversi diritti dei lavoratori, sollecita la lotta al caro vita, la riforma degli ammortizzatori sociali ed il riordino della materia lavoristica, sensibilizzando i settori più sani della politica sull'esigenza di combattere, ma seriamente, l’evasione fiscale, il lavoro sommerso ed il lavoro minorile. Prosegue affermando che il presente ed il futuro impongono tempestive rivisitazioni interne dell’organizzazione, un rilancio della collegialità delle decisioni ed una rete organizzativa che coadiuvi la nascita di un polo sindacale alternativo a quello Confederale, per la realizzazione del quale occorrerà progettare efficaci strategie all’interno, comunque, di una politica solidaristica, governata da una Confederazione moderna, quale deve essere la Confsal, nell’ambito di un consequenziale potenziamento degli uffici centrali. Si dichiara convinto, infine, che la Confsal debba e possa essere un “evento”, che dovrà inserirsi attivamente fra la dialettica politica e le parti sociali, distinguendo le problematiche ideologiche da quelle sindacali, per dare nuovo spazio al sindacalismo confederale autonomo, laddove strumentale a tale evento dovrà essere l’attivazione di una capillare campagna di comunicazione che faccia conoscere meglio i valori, la realtà e l’alternatività del sindacalismo autonomo, riempiendo quegli spazi, sino ad oggi negati, all’interno delle Istituzioni. C ANTONIO PARISI fferma che nel campo della sanità il finanziamento è il principale elemento su cui oggi si interviene, con il primo obiettivo di contenere la spesa più che migliorare il servizio. Questa è la prima criticità del sistema; non è possibile contrarre la spesa sotto un livello in cui si evidenziano grossolani scompensi assistenziali. Di fatto la spesa sanitaria va finanziata opportunamente altrimenti scatta la regola che quando l’economia si risana tutto il resto si ammala. Si sofferma su un parallelo tra sanità privata e pubblica rilevando che non è ammissibile che la prima si orienti verso settori ad alta redditività e la seconda debba solo gestire operazioni in perdita (pronto soccorso, servizi di rianimazione, servizi di chirurgia protesica e quant’altro). Questo sistema va totalmente rivisto se si vuole certezza di salute nel tempo con un sistema che possa durare senza collassarsi e senza chiedere alle fasce più deboli esborsi economici insostenibili. Si impone un sistema di autofinanziamento slegato una volta per sempre, dall’incubo dei tagli di spesa sanitaria. Passando poi a parlare degli obiettivi economici della categoria Parisi evidenzia come questi siano importanti e non possano essere disattesi, ma è altrettanto ovvio che in un momento di congiuntura finanziaria particolarmente sfavorevole, l’obiettivo non possa essere prevalentemente economico ma strategico, debba guardare lontano restituendo al Medico la centralità del ruolo che deve avere nella sanità pubblica e A la dignità professionale che in passato ne ha contraddistinto la figura. Questo processo passa attraverso una revisione della Sanità pubblica dove il nuovo contratto può essere uno degli strumenti per attuare ciò, assieme a nuove norme che limitino lo strapotere dei Direttori generali. Conclude affermando che l’obiettivo strategico deve essere quello dove non si parla solo di retribuzione ma di buon funzionamento delle aziende sanitarie e di una Dirigenza che diriga veramente e che sia partecipe in questi processi. ROBERTO DI MAULO a relazione di Nigi, largamente condivisa e apprezzabile, pone al suo centro riflessioni che considera centrali e che devono essere sviluppate e condivise. Ad esempio la modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Qui il ruolo della Confsal è centrale; come sindacato autonomo non ci si può attardare a difendere posizioni corporative o reclamare il ritorno di istituti superati come la scala mobile. Ciò è fondamentale soprattutto perché aiuta ad affermare la posizione della Confsal come Confederazione generale del lavoro, soprattutto in direzione di rapporti organici e migliori con la Confindustria: la globalizzazione che impone un approccio più flessibile e con una maggiore velocità nel sistema di relazioni sindacali che deve essere vissuto come una risorsa e una opportunità e non un vincolo. Puntualizza che l’autonomia dai partiti significa non avere governi amici o nemici perché i governi vanno giudicati per quello che fanno. A tal proposito precisa che il Governo attuale ha perso il suo abbrivio riformatore manifestato all’inizio della legislatura con il Patto per l’Italia e con la Legge Biagi. Afferma che occorre dare nuova linfa al dialogo sociale che è stato vanificato dai veti della triplice confederale con i quali ha impedito di rivedere l’accordo del luglio 93. Propone l’applicazione dell'articolo 34 della Costituzione per garantire correttamente rappresentanza e rappresentatività. L ACHILLE MASSENTI sprime in premessa la piena condivisione alla relazione del Segretario generale. È ormai patrimonio di tutti noi il ruolo determinante della Confederazione su tutte le tematiche del lavoro, ma in particolare su quella previdenziale. È, infatti, il necessario elemento di equilibrio e di mediazione di interessi e E segue ➧ VENERDÌ 7 GENNAIO 2005 VII CONGRESSO NAZIONALE/5 SINTESI DEL DIBATTITO ➧ bisogni che potrebbero sembrare contrapposti a quelli dei lavoratori in servizio e in pensione e del privato e pubblico impiego. Il tema del Congresso Confsal ben si addice alle tematiche previdenziali ove si devono affrontare i problemi di chi è già in pensione e di chi, in attività di servizio, sarà comunque domani in quiescenza. Per i pensionati, nell’immediato, si deve tutelare e migliorare il potere d’acquisto delle pensioni e ne va garantito, in prospettiva futura, l’adeguamento al costo reale della vita nonché un adeguamento alla stessa dinamica salariale in forme da definire con tempestività anche attraverso il superamento del “patto del ‘93” non sottoscritto dalla Confsal. Dobbiamo però anche impegnarci, precisa Massenti, nel trovare una soluzione concreta alle esigenze di perequazione di alcune situazioni pensionistiche particolarmente penalizzanti per molti pensionati, per lo più tra i più anziani. Sempre stando sul tema previdenziale, con riferimento ai lavoratori “in servizio” si deve prestare estrema attenzione agli snodi determinanti in atto. Ne cito due: - l’attuazione della delega previdenziale nella cui stesura finale non vanno sottaciuti i successi dell’azione della Confsal, cioè la certificazione, la possibilità di estensione del “superbonus” anche ai dipendenti pubblici, l’attuazione e il differimento dell’innalzamento dell’età pensionabile. La Confsal è oggi impegnata per la concretizzazione degli impegni a garanzia dei lavoratori e per migliorare gli aspetti non condivisibili, primo fra tutti l’attenuazione e una miglior gradualità nell’attuazione del gradone aperto per il 2008; - l’attivazione del secondo pilastro previdenziale, quello della pensione integrativa, che già deve essere aggiuntiva e non sostitutiva di quella “obbligatoria”. Riguardo ai fondi pensioni si devono realizzare tutte le tutele per i lavoratori e la migliore, ma garantita, redditività dei loro versamenti. Ovviamente tutti questi temi, come altri, con occhio attento allo scenario europeo, ormai di riferimento obbligato per tutti gli Stati aderenti. Massenti precisa poi che si deve sempre tenere presente che l’attenzione e il riconoscimento della Confsal si è ottenuto perché ci si è sempre mossi attenti alle reali necessità dei lavoratori e pensionati con proposte autonome e originali, sempre scevri da qualsivoglia pregiudizio ideologico, ma anche attenti alla fattibilità delle proposte, a volte proponendone l’attuazione con la necessaria gradualità, senza mai cadere nella demagogia. Conclude ribadendo che per fare sempre più grande la Confsal, e con la Confederazione tutte le Federazioni aderenti, bisogna continuare ad operare in piena autonomia, rafforzando sempre più le capacità di proposta e operando in piena sinergia non solo al centro ma anche e soprattutto sul territorio, tra tutte le Federazioni. CARLO CIANCIO ileva un grosso salto di qualità dalla vecchia alla nuova Segreteria generale della Confsal. Il cambiamento di dirigenza era stato dallo stesso sollecitato da tempo tanto che sin dal 2000 aveva chiaramente richiesto un cambiamento di rotta politica. R Era necessario ascoltare di più le Federazioni grandi e piccole per far crescere la Confsal, cosa questa che si è verificata appunto con la nuova Segreteria generale e che è più visibile nell’ultimo biennio. La Confsal, conclude, esprime ancora una volta il Presidente della Cesi in Valerio Salvatore e questo rappresenta un ulteriore riconoscimento della Confederazione nell’ambito europeo. CARLO DRUSIANI à particolare rilievo a due punti: 1. Scala Mobile. Per salvaguardare il potere d’acquisto dei dipendenti in attività di servizio, è bene ripristinare una forma di “scala mobile”, per adeguare le retribuzioni annualmente, alle variazioni effettive del costo-vita. Già il Congresso del 2000 aveva approvato all’unanimità in tal senso un apposito Ordine del giorno. Nel corso di quest’anno la stampa quotidiana di vario orientamento ha già denunciato che “torna la nostalgia della scala mobile”; Nostalgia che si riscontra in parte anche nella Triplice confederale. La relazione di Nigi opportunamente, pone tra gli obiettivi “un adeguamento delle retribuzioni almeno al tasso dell’inflazione reale”. 2. Pensioni e dinamica retributiva. Come affermato ripetutamente in sentenze della Corte Costituzionale, con richiamo degli articoli 36 e 38 della Costituzione, la pensione è “retribuzione differita”, perciò è opportuno un adeguamento al trattamento economico dell’attività di servizio. La richiesta della Confsal, risalente al 1981, di “aggancio percentuale alla dinamica retributiva”, è stata recentemente convalidata implicitamente dall’impegno assunto dal Governo per bocca di Maroni, con l’O.d.g. Biondi Nan approvato all’unanimità dalla Camera per risolvere il problema delle “pensioni d’annata”: “....... prevedere forme di adeguamento dei trattamenti pensionistici, con riferimento anche alla dinamica delle retribuzioni dei lavoratori”. È una soddisfazione personale aver sentito affermare tale esigenza, a questo Congresso, anche dal competente onorevole Benedetti Valentini, Presidente della Commissione “Lavoro”. Richiesta esistente in un documento della sola Confsal alla Commissione stessa. D DOMENICO DE GRANDIS n un contesto politico-economico come quello attuale ha ancora senso un sindacato autonomo? La risposta a tale interrogativo, sostiene De Grandis, deve essere affermativa. Dopo un’ampia disamima del momento economico che sta attraversando il Paese e delle difficoltà dei lavoratori aggravatesi con l’ introduzione dell’euro, affronta in chiave critica i contenuti della finanziaria 2005. Afferma che il finanziamento della riforma delle aliquote fiscali con i fondi destinati ai rinnovi dei contratti dei pubblici dipendenti, la riduzione dei trasferimenti agli EE.LL. ed il conseguente ridimensionamento dello Stato Sociale debbono trovare in sede confederale risposte coerenti, convincenti e differenziate rispetto al generale contesto sindacale. E nel progetto Confsal tutto questo è previsto. Per quanto poi attiene il comparto degli enti locali, è semplicemente impensabile che il trasferimento di tante e rilevanti competenze possa avvenire in costanza del blocco delle contrattazioni e delle assunzioni. Rileva infine la necessità che, accanto alla tutela del lavoratore subordinato di ruolo a tempo indeterminato, l’azione sindacale debba essere estesa anche a favore di quelle categorie di lavoratori a termine, a progetto, ex co.co.co., interinali, non di ruolo comunque denominati, ma ricompresi nell’ambito del precariato. Le pubbliche amministrazioni non possono accomunarsi ai privati nel ricorso ormai costante al lavoro precario al quale consegue solo una vita precaria, senza garanzie, senza diritti, senza futuro. I RENATO PLAJA remesso che l’intervento viene fatto come Segretario generale Unsa-Confsal e non come vice segretario generale Confsal, nella considerazione che un componente di segreteria non può esprimere valutazioni sulla relazione del Segretario generale, avendola già discussa e condivisa in quella sede. Vorrei solo richiamare all’attenzione dei delegati congressuali che l'Unsa e lo Snals sono le Federazioni che 25 anni addietro hanno fondato, con felice e storica intuizione, la Confsal. Vorrei aggiungere ancora che l’Unsa celebra il prossimo 31 P dicembre 2004 il cinquantenario della sua costituzione, avvenuta appunto il 31 dicembre 1954. L’Unsa è oggi la Federazione presente in tutti i tavoli della contrattazione nazionale e decentrata dei Comparti Ministeri - Agenzie Fiscali - Presidenza Consiglio dei Ministri. Il nuovo corso identificativo della Confsal. La nuova linea politica può essere così sinteticamente individuata: • una svolta sostanziale sul modo di fare sindacato rispetto alla tradizione e alla cultura della Confederazione; • un’autonoma posizione nell’azione rivendicativa; • una svolta unanimemente condivisa in linea di principio, ma altrettanto fortemente sofferta sul piano operativo; • in proposito si veda la scioccante posizione dell’Unsa di non partecipare allo sciopero generale del 10 novembre scorso, in presenza di 25 sindacati aderenti, alcuni dei quali hanno espresso valutazioni diverse sul problema partecipativo. Occorre tenere presente che potrebbero sorgere difficoltà in sede di contrattazione decentrata, in particolare a mantenere il tavolo unitario. Non sfuggirà all’attenzione il segnale dato dall’assenza partecipativa a questo Congresso di alcune organizzazioni sindacali. Occorrerà fermezza e coesione per dare quella svolta operativa della Confederazione, che sino ad oggi è comunque mancata; sul piano organizzativo il cambiamento si rileva in alcune importanti iniziative: - costituzione del Patronato Inpas; - rafforzamento del Caf Confsal; - costituzione della Confsal Servizi. Occorre un maggiore impegno per superare le difficoltà per utilizzare i servizi offerti e di una maggiore convinzione solidale all’interno delle Federazioni per conseguire il risultato dell’auto finanziamento. Necessità di unificare i sindacati autonomi. È sempre presente la necessità di continuare quella linea politico-sindacale, capace di cogliere le istanze della base degli iscritti, nonché delle forze politiche parlamentari e di Governo, volta a conseguire l’unificazione della frammentaria e dispersiva presenza di numerose organizzazioni autonome, causa della debole forza contrattuale di questi decenni. L’obiettivo diverso oggi non è la riduzione delle passate iniziative unificanti che non hanno portato negli anni ad alcuna positiva conclusione, ma la volontà di realizzare l’unificazione attraverso la Confsal che si pone, pertanto, come soggetto coagulante nel panorama sindacale autonomo italiano. Anche questa iniziativa produrrà effetti reattivi negli altri sindacati autonomi timorosi del nuovo corso della Confsal. Anche occorrerà fermezza e perseveranza per conseguire quell’obiettivo da tutti auspicato e da tanti anni in sofferenza. CCNL dipendenti pubblici - biennio economico 2004-2005. La situazione di sofferenza della trattativa è nota e riteniamo che, superata la fase critica della discussione in Parlamento della legge finanziaria si è aggiunto l’improrogabile momento di aprire la trattativa, perché solo in quella sede sarà possibile chiudere il contratto. Il contratto deve essere chiuso. Non si può e non si deve continuare a chiedere azioni di sciopero alla categoria, vanificando quindi il recupero delle risorse aggiuntive contrattuali che si riuscirà a perseguire. Il sindacato deve portare risultati e benefici ai lavoratori e non solo sacrifici. Ne va di mezzo la nostra credibilità e la nostra capacità di tutela rivendicativa nel quotidiano modo di fare sindacato. segue ➧ VENERDÌ 7 GENNAIO 2005 6/VII CONGRESSO NAZIONALE SINTESI DEL DIBATTITO ANGELO FOLETTO i sofferma con ampiezza di argomentazioni sul quadro politico in cui si celebra il Congresso della Confsal e quindi sulle nuove concezioni del lavoro e dell’occupazione. Dopo alcune considerazioni sulla vita delle pensioni e dell’assistenza nonché su ciò che richiedono le nuove generazioni in tema di cultura, scuola e formazione, formula talune proposte per indicare nuove prospettive di crescita della Confsal. È necessario che si instauri la piena disponibilità di tutti i partecipanti alla vita sindacale con comportamenti di solidarietà sincera ed impegnata nei confronti del Segretario generale e di tutta la Segreteria, per rafforzare l’unità e la funzionalità della Confsal. Le migliori energie di ciascuno vanno considerate essenziali per favorire nel migliore dei modi l’efficienza e l’approfondimento dei problemi, in modo da realizzare idonee e costruttive collaborazioni a tutti i livelli. C’è un ulteriore aspetto su cui riflettere, quello della coesistenza in ogni sindacalista di una coscienza federale e confederale, con sostanziale prevalenza del secondo aspetto. La Confsal è costituita da diverse Federazioni e nella stessa si sono maturate capacità, iniziative e scelte importanti, al punto che la provenienza di ciascun dirigente sindacale nella vita della Confsal rischia di mantenere prevalente l’esperienza della Federazione. Occorre ormai che la coscienza confederale sia prioritaria e fondamentale in ciascuno, perché solo allora si rafforza la Confederazione. S SANTO TORRISI fferma che le politiche attive nel mondo del lavoro agricolo subiscono ancora forti ritardi. Questo provoca notevoli discrasie di carattere economico ed anche occupazionale. Serve maggiore tutela per i lavoratori agricoli che più di tutti soffrono l’attuale situazione di crisi. Sulla rappresentatività sindacale chiede che vi siano regole certe a tutela di tutte le organizzazioni sindacali senza discriminazioni. A ALVARO MARCHISIO à lettura di un ampio ed articolato documento in linea con le indicazioni e le proposte della Segreteria Provinciale di Torino. Sviluppa punti essenziali che mettono in luce un’analisi approfondita su alcune complesse problematiche: un sindacato confederale per l’Italia e l’Europa, l’unità delle Federazioni per rilanciare una grande Confederazione Confsal, il ruolo della Confsal nei servizi per i cittadini, la riforma previdenziale del futuro, la nuova finanziaria delle tasse, la Confsal e la rappresentatività nei ruoli istituzionali. Evidenzia, in particolare, con passione le ragioni di essere Confsal, che D “sono racchiuse nei principi statutari, a cui sono affidati compiti e responsabilità indiscutibili, che fanno di questa Confederazione Autonoma, assieme alle Federazioni, una delle più rappresentative compagini sindacali al pari passo delle altre, ma con valori sicuramente diversi”. GIOVANNI GIORDANO i sofferma sui problemi relativi all’autonomia della Confederazione e dell’organizzazione centrale e periferica. Rileva che la situazione, nonostante i risultati raggiunti, non è facile. La politica della Confederazione deve fondarsi sempre più sull’autonomia delle decisioni, che presuppone una chiara strategia sindacale e scelte ben definite, e deve concretizzarsi attraverso una visibilità che è ancora tutta da conquistare. Il rilancio delle strutture periferiche rappresenta in tal senso un valido strumento ma serve un coordinamento e senza risorse umane ed economiche le Segreterie provinciali Confsal non avranno una vita lunga. S COSIMO NESCI opo essersi soffermato ad illustrare le difficoltà dell’attuale momento politico-economico pone l’accento sulla congiuntura negativa dell’agricoltura che colpisce i lavoratori agricoli dipendenti, specialmente i giovani che trovano forti difficoltà nelle loro iniziative per carenze di informazioni, difficili crediti bancari, burocrazia, scarsa assistenza tecnica. Tutto questo impone una copertura sindacale totale che tuttavia non esiste perché l’esecutivo, ignorando l’ampia e oggettiva rappresentatività del sindacato autonomo, continua a trattare solo con la triplice confederale. Altro grave fenomeno specialmente nel Mezzogiorno, è quello del lavoro agricolo irregolare a cui bisogna opporre l’erogazione delle prestazioni previdenziali e contributive Inps, sia pure attraverso il versamento volontario dei contributi all’ente. Per porre un freno all’erosione contributiva è poi necessario che l’azienda corrisponda direttamente al lavoratore oltre alla retribuzione prevista dal CCNL anche l’importo relativo agli oneri contributivi e previdenziali. La proposta della FNA mira al perseguimento dei seguenti obiettivi: 1. eliminazione di ogni possibile opportunità speculativa; 2. garanzia di un salario minimo per tutti i lavoratori, con possibilità di miglioramenti attraverso la contrattazione decentrata; 3. riferimento certo, garantito dallo Stato, anche per chi non trova lavoro; 4. entrate certe per l’Inps, con possibilità di ulteriori benefici per i lavoratori; 5. limitazione degli adempimenti burocratici dell’azienda. La FNA-Confsal auspica che le forze sociali ed imprenditoriali, unitamente al Ministero del Lavoro, possano subito avviare un confronto serrato per giungere, in tempi rapidissimi, alla soluzione dei tanti problemi mai risolti. D LUIGI VECCHIONE a relazione di Marco Paolo Nigi ha seguito un filo conduttore tale da avere un positivo riscontro. In essa sono stati messe in evidenza le luci e le ombre dell’organizzazione, con qualche autocritica che è stata valutata con molto rispetto, tenuto conto della grande passione posta nel risolvere situazioni e problemi di una grande organizzazione che si è posta all'attenzione della società. La Confsal è cresciuta a livello interno ed interregionale come si è potuto vedere anche nel Congresso con la presenza di autorevoli esponenti del Governo e del Parlamento, oltre che di colleghi del sindacato autonomo europeo. La Confsal ha contribuito a chiarire la linea politica a difesa del lavoratore nella riforma del lavoro, delle pensioni, del fisco e nelle varie leggi finanziarie. La Confsal ha veicolato con il suo settimanale i temi affrontati, dando voce a tutte le varie Federazioni. La Confsal ha creato servizi per offrire opportunità agli iscritti e soprattutto per favorire la crescita del sindacato per renderlo sempre più competitivo all’esterno ed inoltre ha allargato la sua influenza nel settore dei pensionati e non solo dei pensionamenti. L FRANCESCO STRAFALACI arla anche a nome dell’unione nazionale dei consumatori. È fortemente interessato allo sviluppo che il sindacalismo autonomo ha registrato negli ultimi anni perché ciò può essere estremamente utile anche ai consumatori che fino ad oggi non hanno avuto interlocutori validi a loro difesa. Denuncia le discrasie del sistema bancario che penalizza, così come è oggi organizzato, i cittadini e che quindi richiede una adeguata riforma. Ciò anche a salvaguardia di un ceto medio che, di fatto, non esiste più. P DOMENICO DIMILTA ichiama la puntuale relazione del Segretario generale, nella quale si evidenzia la genesi della Confsal e l’azione che ha caratterizzato la Confederazione nell’ultimo triennio. Si tratta, sottolinea Dimilta, di una relazione di notevole valore perché, oltre ad offrire un’analisi approfondita dello scenario politico di questi ultimi anni, fornisce positive indicazioni per un ulteriore rafforzamento della Confsal nel complesso panora- R ma sindacale nazionale e per il ruolo centrale che il sindacato è chiamato ad assumere nell’ambito della Cesi in linea col progetto politico già dibattuto a Bruxelles nel IV Congresso nazionale del 3 dicembre u.s.. Al fine del raggiungimento degli obiettivi che il Congresso vuol certamente darsi, Dimilta sottolinea la necessità di un rinnovato impianto organizzativo sia al centro che nelle realtà periferiche in cui è indispensabile ancor più rafforzare la confederalità, per rispondere compiutamente alle sfide di un federalismo che impegnerà i soggetti negoziali ad un confronto complesso. È necessario, inoltre, da un lato valorizzare le professionalità già presenti nella Confsal e dall’altro stimolare le Federazioni a mettere a disposizione del sindacato le proprie risorse umane e professionali. In tal modo si allargherebbe un percorso partecipativo per proposte e soluzioni su problematiche rilevanti, quali la salvaguardia del potere d’acquisto delle retribuzioni, la revisione dello stato sociale, una cultura diversa del mercato del lavoro. Afferma, inoltre, la necessità di erogazione di maggiori risorse economiche da parte delle Federazioni alla Confsal per lo sviluppo di tutte le realtà territoriali. Dimilta, a conclusione, richiama un maggior impegno della Confederazione ad un confronto immediato con i soggetti istituzionali al fine di una piena attuazione degli articoli 39 e 40 della Costituzione, utile per il superamento dell’anomalia dell’attuale sistema relazionale. FEDELE RICCIATO sprime forte apprezzamento per il VII Congresso Confsal anche a nome dello Snals. Sottolinea il valore dell’autonomia della Confsal che le consente di operare liberamente per un progetto politico di difesa di lavoratori e pensionati. Evidenzia la validità della presenza della Confederazione nella Cesi per il contributo di proposte e di idee. Si sofferma sull’attuale crisi economica individuando per il suo superamento la modifica del patto di stabilità e di crescita. Esprime un giudizio positivo sulla legge Biagi che offre nuove opportunità al mercato del lavoro e che può considerarsi uno strumento valido per superare il precariato e battere la disoccupazione. Denuncia i ritardi nei rinnovi dei contratti e richiama la manifestazione di protesta dello Snals del 29 novembre. Giudica soddisfacenti i risultati delle elezioni delle RSU e conclude sottolineando la necessità di un rafforzamento delle politiche del personale in presenza anche della riforma Moratti. E GINO VESPA ottolinea il valore dell’autonomia della Confederazione emersa soprattutto negli ultimi due anni. Attribuisce grande merito alla Confsal per la sua presenza ad un tavolo unico nazionale di contrattazione. Considera assai positivamente la politica della Confederazione sulla lotta al sommerso, all’evasione fiscale e al lavoro minorile e ritiene assai valida l’introduzione di alcune modifiche statutarie finalizzate ad una migliore funzionalità della stessa . Plaude alla capacità del sindacato di saper leggere ed interpretare il nuovo inserendosi efficacemente nel dibattito politico in corso. S segue ➧ VENERDÌ 7 GENNAIO 2005 VII CONGRESSO NAZIONALE/7 SINTESI DEL DIBATTITO ANTONIO SACCO sprime apprezzamento per la relazione del Segretario che ha sviluppato efficaciemente il tema del VII Congresso ed in linea col dibattito politico in atto nel Paese. Il Congresso è espressione della funzionalità della Confederazione che occupa un ruolo rilevante nella vita del Paese e anche a livello europeo come è dimostrato dalla rielezione di Valerio Salvatore a Presidente della Cesi. Giudica positivamente le azioni politiche della Confsal con la sottoscrizione di sei contratti e ritiene importante regolamentare gli articoli 39 e 40 della Costituzione per affermare il principio della rappresentatività e per battere il monopolio triconfederale. Denuncia infine le mancanze del Governo perché agli impegni assunti non sempre ha fatto seguire risposte concrete. E GIUSEPPE SUGAMELE enuncia il comportamento della Rai per la discriminazione riservata al Congresso Confsal data la mancata presenza di telecamere e di servizi giornalistici. Rappresenta il pericolo che corre la Rai per la sua imminente privatizzazione che mette in discussione il servizio pubblico radiotelevisivo e l’occupazione. Richiama l’attenzione delle federazioni aderenti alla D l 15 dicembre, nell’ambito dei lavori del VII Congresso nazionale Confsal, si è svolta una tavola rotonda sul tema “Riforma Biagi: risultati e prospettive anche in relazione alla “nuova Europa”; Coordinatore: Mario Bozzo; Sono intervenuti: on. Maurizio Sacconi, Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; prof. Michele Tiraboschi, Presidente Adapt; dott.ssa Roberta Ebaldi, Responsabile Risorse Umane della Cremonini Gruppo, Marco Paolo Nigi, Segretario generale Confsal. L’onorevole Sacconi, sui progetti di Riforma del Governo e relativamente alla riforma Biagi che segna un punto centrale per il riordino complessivo del mercato del lavoro, sottolinea la necessità di un riequilibrio delle relazioni industriali che in atto presentano situazioni di anomalia. Si tratta di una necessità non più rinviabile, rapportata a un sistema bipolare nella politica del nostro Paese. Il confronto con le forze sociali deve svilupparsi senza pregiudizi e in maniera non ideologizzata e deve tendere a forme partecipative e a soluzioni equilibrate. La riforma Biagi, per Sacconi, assume pur con alcune zone d’ombra, un significato notevolissimo per le dinamiche del lavoro attuali e dei prossimi anni. Con la riforma Biagi sono I Confsal invitandole a fare un maggiore sforzo economico e organizzativo nei confronti della Confederazione affinché ci si più visibilità e disponibilità in termini di servizi e di formazione in modo da poter interpretare le reali esigenze della società. Richiama l’attenzione del Congresso affinché la nuova dirigenza si faccia carico di dare ancor più rilevanza e risposte concrete al comparto dell’impiego privato il quale soffre in modo particolare per l’arroganza e le discriminazioni poste in atto dalle controparti datoriali. Dà atto agli organi della Confsal per la giusta decisione assunta di non partecipare allo sciopero politico proclamato da tutte le altre sigle sindacali contro la riduzione delle tasse. MARIO FOLTZ A distanza di due anni dalla svolta di Pescara l’operato del Segretario generale Nigi è da considerarsi più che positivo perché ha reso propositiva la Confsal, l’ha rilanciata a tutti i livelli e ha mantenuto la sua autonomia. Occorre, però, continuare nella strada intrapresa, perché la Confsal sia ancora di più punto di riferimento tra tutti i lavoratori e i pensionati che non si ritrovano né nella triplice né negli altri sindacati, sia per aver maggiore peso contrattuale nelle trattative tra Governo e parti sociali. Inoltre, occorre che la Confsal si faccia promotrice dell’applicazione dell’art. 39 della Costituzione, inapplicato per responsabilità di coloro che lo temono ben sapendo che con l’applicazione del citato art. 39 non potranno più continuare a pretendere di rappresentare anche gli altri lavoratori che hanno scelto di aderire alla Confsal. La proposta formulata dal Segretario generale della F.N.A. di proporre per il settore di lavoro privato l’estensione della rappresentatività del 5% per l’ammissione alla contrattazione collettiva, in analogia a quanto è previsto per il settore di lavoro pubblico, è da sostenere anche per porre fine alla disparità di trattamento fra le organizzazioni sindacali che operano in questo importante e strategico settore per l’economia del Paese. Si sofferma poi ad illustare l’importanza che riveste per la collettività il settore forestale, dove operano gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico forestale e idraulico agrario che si onora di rappresentare, tutti dipendenti di Enti Forestali pubblici non economici, la cui attività lavorativa finalizzata alla salvaguardia dell’ambiente naturale boschivo, è utile che sia conosciuta perché rappresenta un bene sociale da difendere del quale anche la confederazione deve interessarsi. LA REPLICA DI NIGI lla chiusura dei lavori prende la parola Nigi che esprime la propria soddisfazione per lo svolgimento delle varie fasi congressuali. Evidenzia come il dibattito parte- A cipato dei delegati, dei rappresentanti del mondo istituzionale, culturale e di altre organizzazioni sindacali abbia messo in luce il ruolo centrale che la Confsal svolge nel panorama sindacale. È la conferma di una Confederazione che con la sua autonomia libera da qualsivoglia condizionamento di parte, interprete e garante dei diritti e delle necessità dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini tutti, ha saputo contribuire, in una società complessa come la nostra, alla definizione e alla risoluzione di problematiche certamente non facili in un particolare momento nel quale la oggettiva crisi economica condiziona pesantemente le scelte seppure accompagnate da un forte impegno. Tale impegno, tra l’altro, trova non pochi ostacoli a causa di una dialettica politica parlamentare ed istituzionale che assume giorno dopo giorno aspetti sempre più conflittuali. Ciò comunque stimola ancor più la Confederazione a esercitare appieno il proprio ruolo, respingendo qualsiasi tentativo di monopolio sindacale, inaccettabile in un sistema politico bipolare qual è il nostro che si ispira al rispetto di autentici principi democratici. Nigi si è poi soffermato ad illustrare la necessità di un rafforzamento dell’assetto interno della Confederazione attraverso la valorizzazione delle “aree”, dei servizi e del rapporto con le realtà territoriali. Tra l’altro i progetti della Confsal, dibattuti e coordinati nella Cesi, Confederazione Europea Sindacati Indipendenti a cui aderisce la Confsal, allargano il campo di intervento a livello europeo proprio in funzione delle politiche dell’Unione in una realtà globalizzata. TAVOLA ROTONDA Riforma Biagi: risultati e prospettive anche in relazione alla “nuova” Europa state date risposte convincenti alla precarietà, portando ordine a realtà lavorative che non sempre sono apparse coerenti ai bisogni reali delle forze occupate. Ed inoltre si son voluti individuare opportunità occupazionali nuove e diverse per un mercato del lavoro più agile e più moderno, in linea con gli indirizzi e con gli orientamenti dell’Unione Europea che pone il lavoro al centro dello sviluppo dei Paesi e della difesa e della valorizzazione della dignità dell’uomo. Con l’intervento del prof. Michele Tiraboschi si entra poi nel vivo dei meriti già riconosciuti alla Legge Biagi, senza omettere le dovute ri- flessioni sugli oggettivi punti di criticità ancora da chiarire. La riforma nasce in una prospettiva di convinta adesione ai criteri e agli obiettivi della Strategia europea per l’occupazione, che mira alla costruzione di un vero e proprio mercato del lavoro; questa legge ha già dimostrato la sua forza nel consegnare un diritto del lavoro attuale, aperto, nel quale i necessari vincoli giuridici sono comunque funzionali ad obiettivi di crescita e di sviluppo del mercato, in un’ottica di flessibilità e concreta praticabilità della normativa. L’attenzione dedicata ai lavoratori impegnati in Italia con migliaia di contratti di collaborazione coordinata e continuativa (i cosiddetti co.co.co), sostituiti dai nuovi Contratti a progetto, è un esempio della volontà di tutelare maggiormente il lavoro dipendente, nello sforzo di far emergere quel “sommerso” che è fonte riconosciuta di vera precarizzazione del lavoro. In tal senso, la citata “guerra di religione” tra sostenitori e detrattori della legge non trova ragione di esistere; la Biagi è una legge sperimentale e dunque per sua natura soggetta ad aggiustamenti, ogni riflessione sui risultati deve tener conto della necessità di affiancarle un sistema integrato di riforme che preveda, in primo luogo, una sempre maggiore integrazione tra formazione/istruzione e concrete richieste del mercato. In merito alla presunta spaccatura tra pubblico e privato, quest’ultimo, l’unico settore nel quale la Biagi trova applicazione, Tiraboschi sottolinea comunque l’importanza delle competenze che la riforma assegna alla P.A. la quale, investita di funzioni non solo sanzionatorie, deve accompagnare e guidare l’operato privato. Fondamentali i compiti di orientamento delegati alla Scuola ed alle Università, nella già citata prospettiva di raccordo tra mondo della formazione e successivo mercato del lavoro, ma anche di dialogo attivo tra operatore pubblico e privato. La dott.ssa Roberta Ebaldi, nel suo intervento elogia la riforma del lavoro, evidenziando la necessità che tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro ne recepiscano al più presto i con- tenuti superando l’attuale grave inapplicabilità. Nigi, traendo le conclusioni, in merito alla concreta applicazione della legge Biagi, auspica un maggiore controllo sulle singole aziende ed una più incisiva lotta al lavoro sommerso. Sottolinea infine la necessità che la Biagi non resti un corpus normativo isolato, ma che si inserisca opportunamente nella più vasta rete delle riforme che necessitano alla crescita del Paese. Alcuni interventi di delegati sui temi della tavola rotonda hanno poi offerto spunti di riflessione per ulteriori approfondimenti ed eventuali indirizzi applicativi. Antonella Abate SOCIETÀ CULTURA LAVORO Confederazione generale Sindacati Autonomi Lavoratori Settimanale di politica e informazione sindacale Direttore MARCO PAOLO NIGI Direttore responsabile FEDERICO DE LELLA Comitato di redazione: Domenico Dimilta - Toti Ferrara Direzione: Via A. Bargoni, 8 sc. H Tel. 06 - 5852160 Fax 06 - 5809774 00153 Roma Amministrazione: Viale Sito internet www.confsal.it Trastevere, 60-00153 Roma e-mail: [email protected] Gestione editoriale: Cooperativa editoriale Società Cultura Lavoro a r.l. Via Bargoni, 78 - 00153 Roma Registrato Tribunale di Roma al n. 495 del 7-10-1996 Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma I DCB Roma Stampa: Micro Services s.n.c. di Roberto Salomone & C. Via F. Palasciano, 25/27 Roma L’organo di stampa è aperto a tutte le collaborazioni che, per necessità redazionali, potrebbero tuttavia non essere integralmente accolte. Gli autori degli articoli sono responsabili delle loro opinioni. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana VENERDÌ 7 GENNAIO 2005 8/VII CONGRESSO NAZIONALE l Congresso Nazionale della Confsal, riunito in Roma nei giorni 14-15-16 Dicembre 2004, udita la relazione del Segretario Generale Marco Paolo Nigi, che ha inquadrato con lucidità e competenza le gravi questioni che caratterizzano l’attuale momento politico-sindacale in un contesto di riferimenti nazionali ed internazionali puntualmente esaminati: I l’APPROVA e l’assume come linea strategica unificante su cui la Confederazione spiegherà la sua azione presente e futura, in piena autonomia e senza alcun vincolo di subordinazione ideologica e partitica. In particolare il Congresso, raccogliendo le indicazioni emerse dal dibattito, ampio ed approfondito, ed il contributo dei relatori impegnati nella tavola rotonda sulla “Riforma Biagi”, segnala la necessità che la Confsal, nell’ambito degli impegni delineati dalla relazione del Segretario generale, concentri la sua attenzione su alcuni obiettivi prioritari quali: 1. il rinnovo, senza ulteriori mortificanti indugi, dei contratti dell’impiego pubblico in un quadro di riconsiderazione del ruolo insostituibile dei dipendenti pubblici; 2. la riaffermazione e la tutela dei diritti sociali, giuridici, professionali ed economici dei pensionati e dei lavoratori, che vanno estesi alle nuove professioni e a tutte le tipologie di lavoro flessibile; 3. il riordino complessivo di tutta la materia lavoristica, nel quale trovino spazio la riforma degli ammortizzatori sociali, l’aumento delle indennità di disoccupazione, la formazione continua e permanente, in un sistema incisivo di rafforzate garanzie; 4. la lotta al carovita e alle speculazioni che concorrono a determinarlo con una spirale che penalizza soprattutto i lavoratori dipendenti, i pensionati e le fasce deboli della popolazione; 5. la battaglia dura contro il lavoro nero e minorile e contro l’evasione fiscale che, inaccettabili anche sotto il profilo morale, sottraggono risorse enormi alla fiscalità generale e alle disponibilità pubbliche; 6. una più giusta distribuzione della ricchezza del Paese che consenta: a) il rilancio delle politiche sociali in una visione ammodernata del Welfare che va comunque salvaguardato contro ogni tentativo strisciante di ridimensionamento o, ancor peggio, di smantellamento; b) l’adeguamento delle retribuzioni e delle pensioni almeno al tasso dell’inflazione reale; c) una politica fiscale di alleggerimento più so- MOZIONE FINALE stanziosa, soprattutto in favore dei lavoratori dipendenti e dei ceti più deboli, nonché delle imprese che decidano, anche con un virtuoso processo di delocalizzazione, di portare il lavoro dove non c’è, nelle aree depresse del Mezzogiorno, dove c’è larga disponibilità di lavoratori acculturati e dove forti sono le potenzialità di crescita e di sviluppo per l’intero paese; d) il rispetto delle scadenze contrattuali del comparto pubblico e privato, accantonando finalmente la tendenza istituzionalizzata e prevaricatrice del rinvio, che genera esasperazione, sfiducia e demotivazione. Il Congresso, nel ribadire la irrinunciabilità di questi obiettivi, esprime il convincimento che le difficoltà del Paese, che un sindacato responsabile deve sapere assumere come un punto di riferimento ineludibile sul quale misurare ogni istanza rivendicativa, non possono e non devono diventare un comodo alibi per tutelare gli interessi forti e per penalizzare ulteriormente i lavoratori. Le difficoltà, al contrario, vanno affrontate e superate in una logica solidale di sistema che veda impegnati, ciascuno nel proprio ruolo, tutti i soggetti in campo che hanno responsabilità di rilevanza pubblica attraverso il metodo del dialogo sociale e fuori dalle vecchie logiche pattizie e dagli accordi sottobanco. Le stesse sfide legate alla globalizzazione dell’economia e dei mercati e alla competitività che ne caratterizza le dinamiche, a parte il ruolo determinante che deve essere svolto dall’U.E., specie sul fronte della definizione di un sistema di regole e di principi condivisi che ne governino i processi in un quadro di massima correttezza, di trasparenza e di doverosa attenzione alle ragioni della solidarietà e del bene comune, impongono, a livello nazionale, l’adozione di politiche interconnesse, orientate a: 1. rilanciare la ricerca scientifica e tecnologica facendo convergere, su un progetto di ampio respiro, finanziamenti pubblici e privati, incentivi nazionali e comunitari in un contesto di relazioni virtuose con le università e gli istituti di ricerca pubblici e privati; 2. promuovere, istituzionalizzandole, strategie di formazione e di istruzione che agevolino ed accompagnino soprattutto i giovani verso le diverse forme di accesso al lavoro previste dalla “Riforma Biagi” e dalle opportunità che essa offre; Consiglio generale Confsal Alifraco Clemente Belgini Bruno Bozzo Mario Brunello Stefano Bustinto Vincenzo Calabrese Alessandro Callipo Sebastiano Ciancio Carlo Carbone Giuseppe Casella Antonio Colamaria Antonio Colelli Concetta Colombo Loris Renato Conti Giuseppe Crisafi Santo Cucchetti Domenico D’agostino Angelo D’aversa Cesare De Franco V. Caterina De Girolamo Massimo De Grandis Domenico De Luca Silvana Dennetta Carlo Di Giacomo Giuseppina Di Maulo Roberto Dimilta Domenico Dipasquale Rosario Drusiani Carlo Fatovic Emilio Ferraro Bruno Foletto Angelo Foltz Mario Forti Alberto rima dell’approvazione della mozione finale la Presidenza ha dato lettura dei Componenti del Consiglio generale designati a norma di Statuto i quali, al termine dei lavori congressuali, hanno proceduto alla elezione del Segretario generale, della Segreteria, dei Collegi dei sindaci e dei probiviri. P Sparacino Michele Sugamele Giuseppe Tamburrini Alberto Torrisi Santo Vacca Guido Valentino Salvatore Vespa Gino 3. attivare un sistema di misure che favoriscano l’ingresso della donna nel mondo del lavoro, oggi non sufficientemente accompagnate nella oggettiva difficoltà di coniugare responsabilità familiari e impegni lavorativi; 4. accelerare e rendere effettivo l’ammodernamento delle reti infrastrutturali, dando priorità a quelle aree del Paese più bisognose di interventi urgenti; 5. rendere più efficace l’attenzione sui problemi connessi alla sicurezza e alla protezione civile. Il Congresso, convinto che la Confsal debba concorrere da protagonista nella definizione di un quadro sinergico di politiche nazionali che soddisfino le esigenze dello sviluppo del Paese e gli interessi del mondo del lavoro e di quanti aspirano legittimamente ad entrarvi con competenza e professionalità, impegna la nuova dirigenza a: 1. continuare il processo di creazione del polo del sindacalismo autonomo; 2. rafforzare il rapporto con la CESI in vista di un collegamento sempre pù stretto tra le politiche nazionali e quelle europee; 3. potenziare la struttura centrale della Confederazione con uffici e competenze in grado di supportare la Segreteria Generale, il Consiglio Generale e l’operato delle Federazioni anche sul piano culturale e progettuale; 4. promuovere ulteriori iniziative di formazione interna, con moduli organizzativi che coinvolgano tutti coloro che hanno responsabilità operative; 5. continuare nel processo di rilancio organizzativo e politico delle strutture periferiche, che, con il concreto avvio del federalismo ed il conseguente decentramento di ulteriori funzioni agli Enti locali, sono chiamate a più complesse responsabilità, che non sopportano latitanza, pressappochismo e incompetenza. Il ruolo decisivo di stimolo e di controllo deve essere svolto, a tal fine, dai responsabili nazionali delle federazioni aderenti; 6. rafforzare a tutti i livelli la rete dei servizi. Il Congresso, infine, ritiene che queste misure organizzative, centrali e periferiche, vadano realizzate con tempestività, anche attraverso una diversa e più consistente dotazione finanziaria da perseguire con una graduale revisione dei parametri contributivi delle Federazioni aderenti. Sono misure, del resto, che incidono positivamente sull’immagine della Confederazione e ne rafforzano la capacità di governare il futuro. Approvata all’unanimità. Segreteria generale Segretario generale MARCO PAOLO NIGI Membri Diritto Galati Gino Gallotta Antonio Gaudino Bernardo Giancarlo Franco Giello Letizia Isaia Antonio Isceri Luciano Lamorte Domenico Leone Luigi Leuzzi Vincenzo Luzzi Alfonso Maio Francesco Mancino Aniello Manna Letterio Mannucci Lida Marchisio Alvaro Margiotta Salvatore Mariani Bruno Marrella Domenico Martinelli Giovanni Massarenti Giovanni Massazza Anna Massenti Achille Meli Rosario Giuseppe Menegatti Carlo Mercogliano Felice Mollicone Roberto Montemurro Teresa Nesci Cosimo Palmieri Pietro Luigi Papale Nino Pascoletti Gianluigi Pasqualini Giorgio Pizzoli Gianfranco Plaja Renato Ponticiello Antimo Ramero Pier Francesco Ricciato Fedele Romano Gianni Romeo Michele Sacco Antonio San Marco Benito Scalzi Concetta Sebastiani Enrico Senese Giuseppe Serbassi Pietro Silvestri Enzo Smurra Mario Blasi Alberto Cervi Gino De Lella Federico Lolaico Saverio Roselli Cataldo Salvatore Valerio Scumaci Salvatore Collegio dei Sindaci Lombardo Carmine Mancini Anna Schisano Gennaro Gallotta Raffaele Rizzo Giovanni Collegio dei Probiviri Manghisi Tommaso Nicastro Carlo Ruvio Egidio Ladisa Nicola Stabile Maurizio Componenti Bozzo Mario Callipo Sebastiano Colamaria Antonio De Grandis Domenico Di Giacomo Giuseppina Di Maulo Roberto Dimilta Domenico Galati Gino Gaudino Bernardo Giello Letizia Leone Luigi Martinelli Giuseppe Massazza Anna Massenti Achille Nesci Cosimo Palmieri Pietro Luigi Plaja Renato Ricciato Fedele San Marco Benito