Nel 1977 Raymond Pettibon lasciò il suo lavoro come insegnante di matematica in un liceo per diventare un artista. Nello stesso anno – e questo non è un caso – suo fratello Greg Ginn fondò i Black Flag, il leggendario gruppo punk rock che avrebbe avuto un ruolo fondamentale sulla scena di Los Angeles, la stessa in cui è iniziata la carriera artistica di Pettibon. L’artista all’inizio si è fatto conoscere disegnando per i Black Flag il logo con le “quattro barre”, ancora oggi emblematico. Presto i suoi caratteristici disegni a penna e inchiostro hanno iniziato ad apparire sulle copertine dei dischi della band e sui volantini dei loro concerti. Alla fine, i lavori di Pettibon sono arrivati sulle copertine e sul materiale promozionale di molti dei compagni di etichetta dei Black Flag alla STT Records, facendone una colonna portante dell’immaginario visivo del sottosuolo artistico. Tuttavia, nonostante si fosse impegnato a capofitto in questo ambiente artistico, Raymond Pettibon ha continuato anche per la propria strada, creando una serie di pubblicazioni indipendenti, caratterizzate da un tratto marcato, spesso violento e dal gusto noir che si esprimeva attraverso vignette accompagnate da enigmatici frammenti di testo. Queste pubblicazioni, inizialmente poco visibili, hanno costituito le fondamenta su cui egli ha costruito una pratica artistica molto visibile e sempre più articolata. Partendo da una passione iniziale per le atmosfere del giallo letterario e il romanticismo alla Bonnieand-Clyde, il suo lavoro si è sviluppato in uno spaccato della psiche americana, nel quale coesistono Mr Gumby il pupazzo e Charles Manson, i giocatori di baseball e i surfisti in cerca dell’onda, i gangster e gli investigatori privati del suo passato. Grazie a “The Office”, Raymond Pettibon è il ventesimo artista (Chris Wiley) ad aprire le porte del suo studio ad Abitare. una visita improvvisAta nello studio di un artista an unconventional visit to an artist’s studio RAYMOND PETTIBON In 1977 Raymond Pettibon quit his job as a high school math teacher to become an artist. Not coincidentally, this was also the year that his brother, Greg Ginn, founded the seminal punk rock band Black Flag, which would become one of the leaders of the Los Angeles music scene that provided an outlet for much of Pettibon’s early work. Pettibon first made his mark designing Black Flag’s still-iconic “four bars” logo, and soon his distinctive pen-and-ink drawings began to crop up on the band’s album covers and the flyers for their shows. Eventually, Pettibon’s art made its way onto the album covers and promotional material for a number of Black Flag’s label-mates on SST Records, establishing him as a visual touchstone for the underground scene. However, as entrenched in the scene as Pettibon was, he also struck out on his own, creating a series of zine publications that featured starkly rendered, often violent and noirish vignettes accompanied by enigmatic snippets of text. These initial below-radar publications formed a foundation on which Pettibon has built a highly visible and increasingly complex artistic practice. Expanding on his initial fascination with hard-boiled atmospherics and Bonnie-and-Clyde romanticism, his work has grown into an eccentric cross-section of the American psyche in which Mr Gumby and Charles Manson, baseball players and wave catching surfers co-exist with the gangsters and gumshoes of his past. Thanks to “The Office”, Raymond Pettibon becomes the twentieth artist (Chris Wiley) to open their studio doors to Abitare. Un progetto speciale di / A special project by Maurizio Cattelan, Massimiliano Gioni, Ali Subotnick a cura di / edited by Paola Nicolin 495 189 Raymond Pettibon Luogo / Location Venice Beach, California Numero di impiegati / Number of employees 1 assistente / 1 assistant Dimensioni / Dimensions 2000 mq / 2,000 sqm Orari di lavoro / Daily schedule Non c’è un programma definito / There is no set schedule Ciò che amo dello studio / Best thing about the studio C’è tantissimo spazio aperto / There is lots of open space Cose da fare nello studio quando non si lavora / Favorite things to do in studio when not working Ci piace giocare a pallacanestro e baseball / We like to play basketball and baseball Raymond Ginn, Arizona, USA, 1957 Oggetto più odiato nello studio / Most hated object in the studio Il tavolo da ping pong della mia amica Melaynee. Non l’ho mai voluto qui, fin dall’inizio / My friend Melaynee’s ping pong table. I never wanted it here in the first place Ciò che odio dello studio / Worst thing about the studio Le finestre non sono a prova di baseball / The windows are not baseball-proof Oggetto preferito nello studio / Favorite object in the studio La mia mazza da baseball Willie McCovey / My Willie McCovey baseball bat THE OFFICE_20 190 495 495 191