Componenti della memoria
e modelli
Punti essenziali
• motivazione: le informazioni dai sensi sono troppe
per essere elaborate tutte in profondità
• idea: esistenza di un filtro selettivo, che fa passare
solo alcune informazioni attraverso un “canale”
• la memoria a lungo termine controlla il filtro
• la memoria a breve termine conserva l’informazione
in ingresso per qualche secondo
– l’info viene poi selezionata dal filtro o rimpiazzata
– l’info potrebbe rimanere in circolo (ripetizione mentale)
• in questo caso il canale sarebbe ancora più limitato
Limiti dello schema
• assunzione errata: il materiale a cui non si presta
attenzione viene elaborato in misura minima
• sembra (da studi successivi) che l’elaborazione di
tale materiale può essere anche complessa
• Es.: interpretazione di una frase ambigua
– la frase è trasmessa a un orecchio solo
– all’altro orecchio viene sussurrato dell’altro materiale a un
volume così basso da non poter essere nemmeno
consapevoli del suo contenuto
– l’interpretazione della frase era influenzata da ciò che veniva
sussurrato all’altro orecchio
Avanzamenti allo schema
• ipotesi di Treisman: meccanismo flessibile sul
materiale a cui non si presta attenzione
– elaborazione del materiale fuori dall’attenzione
– risultati dell’elaborazione non conscia a
disposizione per le elaborazioni principali
• suddivisione della memoria a breve termine
in due componenti separate
– vari fenomeni mentali giustificano la suddivisione
– Esempio:
• ci si trova nel soggiorno di notte e si spegne la luce
• per qualche frazione di secondo si conserva
un’impressione visiva evanescente della stanza
La memoria delle percezioni
• la memoria è un sistema atto a
immagazzinare e recuperare l’informazione
acquisita dai sensi
– vista, udito, olfatto, ..., influenzano i nostri ricordi
– ricordi come registrazioni di percezioni
• livelli di elaborazione
– magazzini di memoria a brevissimo termine
(MaBbT): solo frazioni di secondo
– memoria a breve termine (MBT): qualche secondo
– memoria a lungo termine (percettiva)
• riconoscimento in foto di Einstein
• si identifica una voce o una porta che cigola
Memorie sensoriali
• magazzini di memoria visiva e uditiva a
brevissimo termine (MaBbT)
– le componenti più periferiche a cui il termine
memoria è stato applicato
– memoria “iconica” e “ecoica”
• dipendono dalle modalità sensoriali (a
ciascun senso il proprio sistema di memoria)
– sistemi specializzati: i contenuti sono
continuamente rimpiazzati da nuove info in
ingresso
– tali contenuti non vengono sottoposti a ripetizione
Un problema per
il modello modale
• Pazienti con deficit MBT
– performance scarsa su ricordi immediati e
recentezza
– performance normale sulla MLT
• Nel modello modale
– MBT anticamera inevitabile per l’apprendimento in
MLT
– predizioni del modello:
– danneggiate capacità di apprendimento
– performance scarsa su tutto ciò che dipende dalla
capacità limitata del sistema MBT
– non vi è alcuna evidenza che sia questo il caso!
I livelli di elaborazione
(Craik e Lockhart 1972)
• Problema:
– Assunzione in Atkinson e Schiffrin: la probabilità di
un item di essere memorizzato in MLT è funzione
semplice del tempo di permanenza in MBT
– Tuttavia … anche il ripasso attivo verbale può
portare a ricordi MLT poco duraturi
• Teoria dei livelli di elaborazione
– non è alternativa al modello modale, ma parte
integrante
La teoria
• un elemento da ricordare viene
elaboratoattraverso una serie di livelli di
codifica (es. parola)
– apparizione della parola sulla pagina (monitor)
– suono della parola una volta pronunciata
– significato della parola e relazione con altre
esperienze
• più è profondo il livello di codifica, più
duratura è la traccia mnestica
– ricordi più duraturi
– ricordi più facilmente recuperabili
Frazionamento della
memoria a lungo termine
• Memoria implicita e memoria esplicita
• Memoria episodica e memoria
semantica
Memoria implicita VS
esplicita
• Studi tradizionali interessati al richiamo
conscio o al ricordo esplicito di fatti e episodi
specifici (memoria esplicita)
• Anni recenti: interesse nei confronti di una
forma di ricordo inconscio: la memoria
implicita
• Studi sperimentali hanno quindi evidenziato
delle differenze profonde tra le due forme di
memoria
Il priming e la memoria
implicita
• Il priming è la caratteristica principale
– cambio di prestazione su un test che non richiede
un richiamo cosciente dell’episodio
– cambio attribuibile a informazione acquisita durante
uno specifico episodio precedente
• Esempio di priming: completamento di prefissi di
parole con la prima parola che viene in mente
• – Esempio: CON …CONGRESSO
• – priming = tendenza a completare i prefissi con
parole precedentemente considerate rispetto ad altre
Evidenza neuropsicologica
memoria implicita
• pazienti con profonda amnesia per fatti
espliciti potevano apprendere in modo quasi
normale
- varie forme di “priming”
- acquisizione di abilità motorie
- condizionamento classico
• Questi dati suggeriscono che la memoria
implicita è supportata da differenti sistemi
cerebrali rispetto alla memoria esplicita.
Esperimento di Warrington
Weiskrantz (1968)
• Materiale attivo
– si presentano le parole in forma
frammentata (a pezzi)
– essi apprendono le parole, in forma
implicita
– l’apprendimento è verificato con test riferiti
a frammenti della parola (effetto del priming)
– Esempio: CROCODILE
– frammento iniziale: CRO________
– frammenti sparsi: C_O_O_I_E
Dissociazione nel priming
• Priming percettivo (es. Visivo)
– legato a una specifica modalità sensoriale
• Priming concettuale
• Studi neuro (scan cerebrali: PET e fMRI)
– priming percettivo: decremento attività
neurale nella corteccia visiva
• – priming concettuale: decremento attività
neurale nella corteccia frontale sx, sede
dell’elaborazione semantica
Memoria visiva a lungo
termine
• la memoria visiva può estendersi aldilà di
pochi secondi
– Rock e Engelstein: forme senza significato oltre
un mese
– Nickerson: 600 immagini di scene
• test “nuova o vecchia”: 92% dopo un giorno; 63% dopo
un anno
– Standing et al.: 2560 diapositive a colori
• test su coppie di stimoli: 90% dopo parecchi giorni
• conclusioni: non è noto se immagazziniamo
tante immagini, ma criterio debole di
“familiarità”
Conclusioni sulla MLT
visiva
• sembra si avere una memoria nitida in
corrispondenza di eventi che scatenano
forti emozioni
• nitidezza VS accuratezza
• il ricordo non corrisponde in generale a
ciò che esperiamo veramente, ma a ciò
che estrapoliamo dall’esperienza
Memoria episodica VS
semantica
• Memoria episodica
– sistema di memoria di evoluzione recente
- probabilmente posseduta solo dagli umani
- permette di ricordare precedenti esperienze nel
modo in cui le si è vissute
• Memoria semantica
– parente più prossimo della memoria episodica
– posseduta sia da umani che animali
– permette di acquisire e usare la conoscenza del
mondo
Esempi dalla memoria
episodica
• ipotizzata da Tulving (1972)
• riferimento a episodi storici, relativa a
esemplari specifici (non categorie generali)
• corrisponde alla memoria autobiografica:
eventi con cui il sistema è venuto in contatto
direttamente
– il mio esame di maturità
• ... e indirettamente, per strutture di
conoscenza
– la tragedia di Hiroshima
Similitudini :
la memoria dichiarativa
• Capacità illimitata,
• Simili operazioni di codifica: anche eventi di
breve durata memorizzati in modo
permanente
• Di tipo multimediale (più modalità sensoriali)
• Entrambe differenti dalla conoscenza
procedurale
• Output del recupero di tipo simbolico
• Accessibili all’introspezione
• Localizzazione neurale: lobo mediotemporale e struttura di-encefalica
Differenze tra le due
memorie
• Funzioni differenti
– memoria episodica: ricordare
– consapevolezza del sé
• memoria semantica: sapere
– consapevolezza del conoscere
• Asimmetria: ricordare sapere (viceversa
non è detto)
• Memoria episodica evolutivamente recente
– animali possiedono sicuramente la memoria
semantica
– no evidenza riguardo a memoria episodica in
animali
• Memoria episodica si sviluppa in età adulta
• Memoria episodica come unica forma di
memoria che necessita di un pensiero che
ritorna indietro nel tempo
– negli altri casi l’utilizzo dell’informazione ha
come obiettivo il presente
• Memoria episodica implica il rivivere
un’esperienza passata
• in altre forme di apprendimento non è
necessario ricordarsi gli episodi di
apprendimento
Relazione tra memorie
dichiarative
• Codifica dell’informazione
– I due sistemi operano in modo seriale
– L’informazione entra nella memoria episodica
passando attraverso la memoria semantica
• Gestione e mantenimento dell’informazione
– I due sistemi operano in parallelo
– L’informazione può trovarsi in uno o entrambi i
sistemi
• Recupero dell’informazione
– I due sistemi operano in modo indipendente
– L’informazione dalla memoria episodica può
essere recuperata in modo separato
Evidenza per la distinzione
• Dissociazioni funzionali tra consapevolezza di
tipo autobiografico e non nel recupero
• Evidenza per lo sviluppo tardivo nella
memoria episodica
• Dissociazioni dovute a differenti danni
cerebrali
• Correlati elettrofisiologici e differenze in EEG
• Immagini PET
– recupero episodico: corteccia prefrontale, regioni
corticali medio-parietali, cervelletto sinistro
– recupero semantico: regione frontale sinistra,
regione temporale sinistra
Le operazioni: recupero
• da K-esplicita o K-tacita:
– recupero attraverso strutture analoghe a quelle di
immagazzinamento
– i dati sono organizzati in insiemi significativi: le esperienze si
ricostruiscono
• schemi di recupero equivalenti ai frame
– passato accessibile attraverso strutture interpretative
– quando si ricorda, si da corrispondere l’evento alla maschera
interpretativa odierna, non quella di allora
• schemi di recupero mediante indizi (cue)
– accesso diretto alla conoscenza senza strutture intermedie
– cue esterni da organi di senso
– cue interni da stati mentali
Emozioni nel recupero
(Bower 1981)
• doppia categorizzazione dei fatti (ricordi)
– affinità razionale
– affinità emotiva
• esperimenti di Bower:
– si induceva sui soggetti uno stato d’animo
– i ricordi prodotti spontaneamente sono congruenti con lo
stato d’animo
• congruenza tra umore e polarità del materiale: i
ricordi si recuperano grazie al colore emozionale
• il passato soggettivo non è stabile: il desiderio di
mantenere il sistema immutato nel tempo viene
soddisfatto dal cambiamento
Le operazioni: l’oblio
• meccanismi affascinanti e misteriosi: perché
si dimentica?
• disfunzioni di immagazzinamento e recupero
– immagazzinamento: perdita attribuita a …
• decadimento: passa il tempo e il dato non si riutilizza
• interferenza: troppe info di natura simile
– recupero
• fenomeno “sulla punta della lingua”
• nella maggioranza dei casi è difficile stabilire
la causa dell’oblio
– è una perdita vera e propria?
– è un deficit delle procedure di recupero?
• evidenza dalla psicologia clinica
– info che sembravano irrecuperabili, sono invece
recuperabili (se ci si impegna seriamente)
– pazienti che recuperano intorno a 5-6 anni, poi 3,
2, 1(!)
• evidenza dalla psicologia sperimentale
– una qualunque serie di dati (anche una lista di
numeri senza senso) viene ri-appresa più
rapidamente, anche dopo mesi dalla
somministrazione iniziale
• evidenza dall’introspezione
– ricordi che tornano alla mente stimolati
dall’esterno
• evidenza dalla psicanalisi
– dimenticanze “convenienti” (dimenticanze “ad arte” per
evitare un dispiacere)
• evidenza dalla biochimica
– sintesi di sostanze in grado di potenziare la memoria
– per bloccare o rallentare il declino nella senescenza tutti i
farmaci che contrastano l’amnesia evidenziano che i soggetti
che non ricordano possiedono le informazioni
• L’oblio è dovuto essenzialmente a problemi di
recupero o attivazione delle informazioni e non a una
perdita
L’oblio infantile
• fenomeno per cui gli adulti non riescono a ricordare
le esperienze precoci, prima di 4-5 anni
– psicanalisi: amnesia dell’infanzia (meccanismi di
soppressione del ricordo)
– Piaget: cambiano i meccanismi di ragionamento, non si
possono riutilizzare i meccanismi adottati nell’infanzia
– neuropsicologia: maturazione tardiva dell’ippocampo,
• perdita di ciò che è acquisito prima
– costruttivismo: aggiornamento degli schemi di interazione
(cioè i frame, aggiornati con l’età)
• ricostruzioni cliniche: si riprende lo schema passato
con il suo bagaglio emotivo/cognitivo
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memoria implicita