I.T.G. “BACAREDDA” - CAGLIARI
A. S. 2010-2011 – CORSO DI DISEGNO E PROGETTAZIONE
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L’ARCHITETTURA GOTICA
EDIFICI-MATERIALI-TECNICHE COSTRUTTIVE
INDICE
IL PRIMATO DELLA CULTURA NORDEUROPEA
L’IMPIANTO COSTRUTTIVO
TECNICA DELLA COSTRUZIONE GOTICA
LE VETRATE
SIGNIFICATO DELLA COSTRUZIONE GOTICA
IL GOTICO DELL’ÎLE-DE-FRANCE
IL GOTICO NELLE ALTRE NAZIONI EUROPEE
IL GOTICO IN ITALIA
IL TARDO GOTICO
GOTICO ESOTERICO
GLOSSARIETTO
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
2
2
4
6
8
8
10
14
21
21
23
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ARCHITETTURA GOTICA / Prof. Emilio Loriga
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IL PRIMATO DELLA CULTURA NORDEUROPEA
Il gotico è un fenomeno di portata europea dalle caratteristiche molto complesse e variegate, che
interessò tutti i settori della produzione artistica, portando grandi sviluppi anche nelle cosiddette arti
minori: oreficeria, miniatura, intaglio di avorio, vetrate, tessuti, ecc. E’ l’ultima grande espressione
stilistica dell’età medioevale.
Questo termine, ormai consolidato da secoli, ha avuto origine in epoca rinascimentale e dimostra la
scarsa considerazione, anzi il profondo disprezzo, che gli artisti italiani nutrivano nei confronti di quella
manifestazione artistica.
Il termine "gotico" fu coniato da Giorgio Vasari nel XVI secolo come sinonimo di nordico, barbarico,
capriccioso, contrapposto alla ripresa ed esaltazione dei valori e del linguaggio classico greco-romano del
Rinascimento.
A causa della sua provenienza francese, in età medievale l'architettura gotica era chiamata opus
francigenum. A Venezia, invece, venne conosciuta come modo di costruire alla todesca.
Fu solo alla fine del XVIII secolo per impulso del Romanticismo tedesco, mirante alla rivalutazione delle
tradizioni e del patrimonio culturale degli antichi popoli germanici, che al termine viene assegnata una
valenza positiva. Nell’Ottocento, in Francia, si giunse alla esaltazione dello stile gotico e a proporlo come
modello ideale per la nuova architettura espressione della società industrializzata.
La nascita del gotico coincide con l’esplosione demografica ed economica, con l’aumento della potenza
capetingia 1 , con lo sviluppo delle scuole teologiche e intellettuali di Chartres, Parigi, Laon, Sens. Ha
origine certa e documentata: fu l’abate Suger 2 , potente consigliere del re di Francia Luigi VII, ad
adottarne le forme durante la costruzione del coro della sua chiesa a Saint Denis presso Parigi nel 1140 e
a descriverne il resoconto della realizzazione. Egli ha ben chiari i concetti espressivi della nuova
architettura.
‘ La luce
Da sempre elemento essenziale dell’architettura cristiana. Nella basilica paleocristiana è diffusa e
mistica; nel duomo romanico è fatta di penombre; nella cattedrale gotica è luce risplendente di colori
che ben rappresenta la presenza divina.
‘ Lo spazio
Nella basilica paleocristiana è “itinerario”; nel Romanico è misurato e concreto; nel Gotico lo spazio
perde la scala umana e imprime la sensazione di lontano intoccabile e irraggiungibile come è Dio.
Per poter avere a disposizione una grande quantità di luce occorre perciò scindere la struttura portante
dal tamponamento che può così essere interamente traforato e riempito da vetrate multicolori.
Il problema dello spazio viene risolto avvicinando le spalle su cui si impostano gli archi che assumono
perciò una forma ogivale, conferendo alla costruzione uno accentuato verticalismo proprio come richiesto
dalla nuova spiritualità.
La caratteristica principale delle chiese gotiche è l’elevata complessità e la ricchezza degli elementi
strutturali e decorativi che seguono uno schema preordinato. Attraverso le simmetrie architettoniche le
cattedrali esprimono un messaggio simbolico e religioso.
Molti critici concordano nel riscontrare analogie tra i progetti delle grandi costruzioni gotiche e le
contemporanee teorie filosofiche. Ciascun elemento assume un ruolo all’interno di una complessa
gerarchia; le cattedrali vengono interpretate come rappresentazione della città celeste (la città celeste è
lo spazio sacro e ideale che i teologi e filosofi come Sant’Agostino avevano contrapposto alla città
dell’uomo, afflitta dal disordine e dal peccato).
Dall'Île-de-France la nuova architettura si diffuse con modi e tempi diversi in Inghilterra, Germania,
Spagna, Italia, Austria, Boemia, Ungheria, Scandinavia, Polonia, Transilvania, Moldavia, diversificandosi
ed adattandosi a committenze e scopi diversi.
L’IMPIANTO COSTRUTTIVO
La chiesa gotica ci appare subito carica di ornamenti scultorei, pinnacoli, guglie, vetrate, tutti
elementi innovativi, mai visti prima. Analizzandone le caratteristiche costruttive il suo aspetto sembra
negare le regole costruttive tradizionali. Questo nuovo stile, basato su soluzioni ingegneristiche geniali, è
1
La Dinastia Capetingia è un casato franco, uno dei più importanti in Europa. Con la sua linea diretta regnò in
Francia dal 987 al 1328, e per rami collaterali fino al XIX secolo.
2
Abate di Saint-Denis, una tra le più importanti abbazie di Francia. Committente dei lavori di costruzione della chiesa
nella quale compaiono per la prima volta le strutture e le forme gotiche. E’ autore di due libri che descrivono i valori
simbolici delle forme e della luce nell’architettura gotica.
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infatti caratterizzato da un accentuato verticalismo delle strutture e da una leggerezza delle strutture
murarie.
Nell’architettura romanica la struttura era costituita da muri portanti che, per sopportare il peso
dell’edificio, soprattutto le volte, dovevano avere notevole spessore e non potevano essere indeboliti
dall’apertura di troppe finestre.
Nel gotico, al contrario, il peso del tetto e delle volte a ogiva (cioè rialzate), viene scaricato non più su
tutto il muro, ma è concentrato nei costoloni, mentre le vele (la muratura che si trova tra i costoloni) non
hanno alcuna funzione strutturale ma di semplice riempimento.
I costoloni vengono rafforzati, diventano più evidenti e scaricano le forze loro trasmesse sui pilastri
polistili, costituiti cioè da un insieme di esili colonne. Le pareti, che non hanno più alcuna funzione
portante, ma solo di divisione fra interno ed esterno, possono essere assottigliate e variamente forate per
accogliere numerose finestre. Le vetrate colorate permettono l’entrata di una luce suggestiva all’interno
della chiesa. L’illuminazione di queste cattedrali contrasta nettamente con quella scarsa e soffusa tipica
dello stile romanico.
Gli elementi caratterizzanti l’impianto costruttivo della cattedrale gotica sono:
‘
‘
‘
‘
‘
‘
‘
‘
il pilastro a fascio (o polistilo)
l’arco a sesto acuto
la volta a crociera nervata
l’arco rampante
il contrafforte
il pinnacolo
il cleristorio
il triforio
Una sintetica descrizione chiarisce la funzione dei suddetti elementi.
•
Il pilastro a fascio nasce dall’accostamento ad un pilastro di semicolonne e colonnine di diverse
dimensioni che corrispondono agli archi e ai costoloni che disegnano la volta.
•
L’arco a sesto acuto è formato da due archi di cerchio con il raggio corrispondente all’arco ogivale
diagonale che è a pieno centro.
•
L’arco rampante è un mezzo arco che trasferisce ai contrafforti le spinte orizzontali che si hanno
all’imposta degli archi della navata centrale. Si sviluppa interamente all’esterno della costruzione. E’
protetto nella parte superiore da un rivestimento in lastre di pietra o metallo.
•
Il contrafforte è un grande pilastro la cui sezione si restringe verso l’alto. In corrispondenza della
variazione di sezione è protetto da lastre inclinate.
•
Il pinnacolo è un elemento decorativo a forma di piccola torre con copertura conica o piramidale che
spesso sovrasta e conclude il contrafforte contribuendo ad appesantirlo.
•
Il cleristorio è il livello più alto della navata occupato da finestre. Il suo nome si deve al fatto che la
presenza delle aperture permette al chiarore della luce di illuminare l'interno dell'edificio.
•
Il triforio è uno stretto passaggio, funzionale alla costruzione dell’edificio, inserito nel muro sotto le
finestre del cleristorio e sopra l'ampia galleria che sovrasta le navate laterali.
La seguente immagine, disegnata dall’architetto francese Viollet-le Duc, rappresenta una porzione
prospettica sezionata della cattedrale di Notre-Dame di Amiens (Francia) iniziata nel 1220, illustra in
modo chiaro l’impianto costruttivo delle costruzioni gotiche.
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1.
pilastro a fascio (o polistilo)
2.
arco a sesto acuto
3.
volta a crociera nervata
4.
arco rampante
5.
contrafforte
6.
pinnacolo
7.
triforio
8.
cleristorio
Sezione assonometrica di una cattedrale gotica
Un ruolo altrettanto importante viene svolto anche dalle coperture che hanno il compito di proteggere le
sottostanti volte in muratura. Per tale motivo non devono gravare su di esse ma appoggiarsi alla
muratura verticale della navata. Sono formate da una orditura lignea portante sopra la quale vengono
fissate le tavole in legno che, a loro volta, verranno ricoperte da lastre metalliche di piombo.
TECNICA DELLA COSTRUZIONE GOTICA
Come si è visto in precedenza gli elementi costruttivi che caratterizzano l’architetture gotica, già
utilizzati nelle costruzioni delle epoche precedenti, sono:
‘
‘
‘
la volta a costoloni (o con nervature)
l’arco a sesto acuto
l’arco rampante
La particolarità del gotico sta nell’averli messi in
relazione tra loro per creare forme e spazi
nuovi.
La struttura in elevazione non è più costituita da
masse murarie continue ma da appoggi isolati
formanti uno scheletro attraverso il quale
vengono trasmessi al suolo i carichi strutturali.
Internamente gli appoggi verticali sono costituiti
da pilastri cruciformi ai quali si accostano le
colonnine che trasmettono le sollecitazioni
raccolte dai costoloni ortogonali e diagonali.
All’esterno il medesimo compito è affidato
all’impiego sinergico degli archi rampanti e dei
contrafforti; i primi sono archi asimmetrici che
Elementi costruttivi della chiesa gotica
si impostano sui contrafforti; i secondi sono
pilastri a sezione crescente verso l’alto disposti ortogonalmente rispetto alla muratura perimetrale della
navata.
Tale sinergia si esplica nell’opporsi alle spinte provenienti dalle coperture delle volte e del tetto ma in
parte anche della muratura della navata che si sviluppa accentuatamente in senso verticale. I contrafforti
sono sormontati e completati dai pinnacoli che con il loro peso contribuivano ad aumentare il peso della
struttura nel punto d’imposta degli archi rampanti.
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Il contrafforte ed il pinnacolo contribuiscono a spostare la risultante R verso la verticale
Gli elementi portanti sono facilmente distinguibili dagli elementi portati, strutture e tamponamenti
Si ritiene che lo sviluppo di una struttura come quella utilizzata nelle chiese gotiche con appoggi
concentrati in modo da costituire uno scheletro, derivi dall’uso di costruire edifici con la struttura portante
a traliccio in legno assai frequente nelle aree geografiche in cui il gotico è nato.
1.
zoccolo in pietra
2.
pilastro
3.
trave
4.
contrafforte
5.
controvento
6.
puntone della copertura
7.
catena della copertura
Struttura a traliccio di una casa tipo blokhaus
Schwarzwälder (Foresta Nera), tipica casa contadina di
epoca medioevale preservata in un villaggio museo
Il modello della struttura portante in legno
La massa è interamente scomposta in membrature architettoniche. Le volte a crociera a costoloni
distribuiscono i carichi concentrandoli su pochi punti dell’edificio. I costoloni agiscono come forze dirette
obliquamente dall’alto esercitando uno forte spinta orizzontale (H) sulla parete della navata centrale, alla
quale si contrappongono dall’esterno gli archi rampanti, disposti parallelamente, che distribuiscono il
carico ai contrafforti torreggianti al di sopra delle navate laterali. Il loro peso proprio, le guglie
sovrapposte ed il peso della ossatura del tetto compensano con le loro forze verticali (V) le spinte laterali.
L’inclinazione degli archi rampanti corrisponde all’incirca alla direzione della risultante nel relativo
parallelogramma delle forze. La spinta della volta delle navate laterali viene compensata dalla somma dei
carichi verticali dei pilastri d’arcata e dei contrafforti.
Alla realizzazione di questa perfetta macchina edilizia concorrono svariati fattori; fondamentale la scienza
e l’arte della lavorazione della pietra (stereotomia) già acquisite nel periodo romanico ma qui
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sperimentate nelle espressioni più estreme. Non si può non rimanere stupefatti di fronte alle abili
soluzioni dei più complessi problemi architettonici.
Per fissare le infinite varietà di pezzi gli uni agli altri si fa uso di zanche, grappe, arpioni (orizzontali,
verticali, incrociati) in rame, in bronzo o in ferro annegato nel piombo per impedirne la corrosione: così
infatti si reggono le esili colonne, i ricami delle finestre e dei rosoni, i merletti dei pinnacoli.
Gli architetti erano scelti tra gli scalpellini ed erano coadiuvati da un mastro muratore, un mastro
carpentiere, un mastro fabbro, un mastro idraulico, un mastro scultore e un mastro vetraio. Tutti questi
artigiani si formavano con un apprendistato di più anni e con viaggi in diversi cantieri, dove potevano
osservare le novità del mestiere.
L'architetto presentava al vescovo e al capitolo della cattedrale una pianta e un modello della chiesa e se
questi venivano approvati dirigeva i lavori, controllando il taglio della pietra e la scultura, organizzando il
cantiere, fornendo disegni dei partiti decorativi e scegliendo i materiali. Gli veniva affiancato un canonico
come amministratore, con il compito di tenere i conti, contrattare gli acquisti e pagare quanto dovuto a
lui, ai suoi collaboratori e agli operai.
Il lavoro procedeva con il tracciamento della pianta, lo scavo delle fondazioni, la cerimonia della posa
della prima pietra e l'elevazione dei muri, la costruzione delle volte, della copertura e infine con la
sistemazione di statue e bassorilievi. La vecchia chiesa doveva essere preservata per la continuazione del
culto e veniva distrutta solo quando la nuova cattedrale poteva ospitare un altare consacrato.
La lunga durata dei cantieri e vari motivi contingenti potevano determinare la necessità di variazioni di
pianta, o deviazioni di asse, o diversità nelle misure delle larghezze delle navate o dell'altezza dei
supporti, senza eccessive preoccupazioni di simmetria.
Venivano applicate nella costruzione formule geometriche tramandate ai propri figli o apprendisti, che
determinavano le proporzioni dell'opera, in continua evoluzione sulla base delle esperienze precedenti.
Gli architetti godevano di alta considerazione e a partire dal XIII secolo molti di essi hanno lasciato
traccia dei loro nomi in iscrizioni all'interno dell'edificio.
Immaginando la complessa macchina organizzativa che i tecnici soprintendenti alle fabbriche riuscirono a
mettere in piedi, come non rimanere impressionati e ammirati!
Immagini che illustrano i cantieri medioevali
LE VETRATE
In gran parte delle nuove cattedrali le superfici vetrate sono ormai preponderanti rispetto a quelle
in muratura e la necessità di decorare le pareti diventa quindi sempre più marginale. È per questo motivo
che le antiche e consolidate tecniche del mosaico e dell’affresco vanno incontro ad un inevitabile declino.
A tale declino fa riscontro il contemporaneo raffinarsi della pittura su vetro e la pittura su tavola, che già
in epoca romanica aveva cominciato a svilupparsi con un certo successo. La sua realizzazione non
essendo subordinata ad esigenze di carattere architettonico consente agli artisti di esprimersi in assoluta
libertà. La pittura su vetro consiste nella realizzazione di vetrate colorate da applicare alle finestre e ai
rosoni delle cattedrali. Essa costituisce uno dei prodotti più originali e caratterizzanti di tutta l’arte gotica.
Già dal I sec. a.C. la tecnica di lavorazione del vetro fu in grado di realizzare una ampia gamma di
prodotti, anche colorati, sia mediante l’uso di ossidi metallici che mediante il controllo della temperatura
di fusione delle miscele. Con la caduta dell’Impero Romano l’arte vetraria proseguì e si sviluppò a
Bisanzio. È proprio li che i Veneziani, attraverso le Crociate, si impadronirono della tecnologia e dei
segreti dei mastri vetrai; negli anni successivi tali segreti verranno sviluppati e gelosamente custoditi sino
a far diventare il vetro un prodotto strategico della loro economia.
Per produrre lastre di vetro il metodo comunemente in uso consisteva nelle seguenti operazioni: 1)
prelievo dal crogiolo della massa di vetro fuso; 2) soffiatura mediante tubo metallico; 3) pendolamento e
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conseguente stiramento della forma a fiasco ottenuta soffiando; 4) asportazione delle due estremità,
taglio longitudinale e successivo spianamento su superficie di marmo levigato.
Il metodo consentiva di produrre lastre di dimensione apprezzabile e di ridotto spessore (5 mm).
Tecnica di produzione delle lastre di vetro
In seguito, a partire dalla metà del XIV secolo, si affermò il metodo Crown le cui fasi si possono così
riassumere: 1) soffiatura mediante tubo metallico della massa di vetro fuso prelevata dal crogiolo; 2) il
bulbo così ottenuto viene forato nella parte inferiore; 3) il foro viene allargato mediante la forza
centrifuga generata dalla rapida rotazione della massa sino a formare un disco; 4) il disco viene steso su
una superficie di marmo levigato; 5) taglio in pezzi regolari.
Tecnica di produzione delle lastre di vetro
Poiché con questa tecnica non si potevano ottenere lastre di grandi dimensioni, ogni finestra doveva
essere composta da più pezzi messi insieme. Per questo motivo si pensò di utilizzare dei vetri uniti tra
loro mediante delle cornici formate da listelli di piombo a forma di “H”. Per prima cosa i vetri venivano
tagliati con delle punte metalliche arroventate seguendo i disegni fatti in precedenza, poi i vari pezzi si
incastravano tra le due ali del listello di piombo. Ogni listello veniva saldato a quello contiguo in modo da
ricomporre il disegno previsto dal cartone.
Il tutto veniva infine inserito in un telaio di ferro e murato. Questa tecnica consentiva di ottenere
figurazioni di grande effetto.
St. Denis (Parigi) – Particolare di una vetrata
Reims – Particolare del rosone nord
Per poter dipingere direttamente sulla superficie vetrata era necessario disporre di colori che potessero
far presa su di essa. In Francia venne sperimentata la grisaille, una sostanza ottenuta da un miscuglio di
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polveri di vetro e ossidi ferrosi, macinati e impastati con acqua e colle animali. L’uso della grisaille era
assai semplice.
Essa veniva spalmata sui vari pezzi di vetro da decorare e, una volta secca, aveva la particolarità di
renderli opachi. Poi mediante uno stilo di legno si graffiava la grisaille riportando alla luce la trasparenza
del vetro sottostante. Per fissare il dipinto era necessario ricuocere i singoli vetri in modo che la grisaille
finisse di fondersi e amalgamarsi nella pasta stessa del vetro. Così facendo i contorni tracciati
diventavano opachi mentre le parti graffiate conservavano la trasparenza del vetro colorato.
SIGNIFICATO DELLA COSTRUZIONE GOTICA
Alcuni storici dell'arte hanno messo in relazione l'architettura gotica con la filosofia scolastica: a
partire da un solido ancoraggio a terra, tramite l'assottigliamento e la semplificazione delle strutture, si
opera una progressiva ascensione, e le strutture si slanciano verso il cielo in un moto di ricongiunzione
verso la divinità.
Secondo Jaques Le Goff «…nelle facciate è presente una profonda trasformazione. Essa diventa
soprattutto una porta una introduzione alla rivelazione. Il portale della chiesa è una prefigurazione
dell’ingresso nella vita eterna e che il Cristo è una via, una porta: “Ego sum janua”, “Io sono la porta” ……
Cambiano i temi iconografici: il tema apocalittico del romanico si tramuta in Giudizio Universale
presieduto da un Cristo in gloria attorniato dai quattro evangelisti. Si moltiplicano anche le immagini della
Vergine, segno d’un fervore, d’una devozione nuova alla donna, alla madre, alla regina…»
IL GOTICO DELL’ÎLE-DE-FRANCE
Chartres
Notre-Dame de Chartres, chiesa cattedrale consacrata alla Vergine, sita a Chartres nel nordovest
della Francia, è considerata uno degli edifici religiosi più importanti del mondo ed uno dei più perfetti
edifici gotici. Il fattore decisivo che la fa prevalere tra le altre cattedrali francesi è il suo buono stato di
conservazione, specialmente delle sculture e delle vetrate.
L'interno, alto 37 m, si caratterizza per l'armonia e l'eleganza delle proporzioni. La facciata occidentale,
chiamata Portale Reale, è particolarmente importante per una serie di sculture della metà del XII secolo;
il portale principale contiene un magnifico rilievo di Gesù Cristo glorificato; quella del transetto
meridionale (costruito negli anni 1224-1250) si organizza attorno a delle immagini del Nuovo Testamento
riguardanti il Giudizio Universale, mentre il portale opposto, situato al lato nord, è dedicato all'Antico
Testamento e alla venuta di Cristo ed è famoso per il gruppo scultoreo dedicato alla Creazione.
Questa cattedrale si riconosce facilmente a causa della grande differenza tra le sue due torri: la torre sud
è dotata di una base tipicamente gotica e sormontata da una guglia molto semplice; la torre nord,
costruita in epoca più tarda e di architettura più complessa.
Chartres - Facciata
Chartres - Navata
Chartres - Pianta
Chartres è una vera e propria Bibbia pietrificata, raffigurata per immagini, destinata a raccontare al
popolino e ai fedeli analfabeti una storia di cui hanno solo sentito parlare in latino dai loro preti.
La cattedrale è stata costruita da operai specializzati, chiamati compagnons, riuniti in confraternite. In
questo periodo, esistevano tre confraternite: i Bambini di Padre Soubise, i Bambini del Maestro Jacques, e
i Bambini di Salomone legati all'Ordine del Tempio. Questi ultimi hanno lasciato incisi, sulle pietre o sulle
travi, dei segni che sono le loro firme.
Le tracce principali dei piani costruttivi, basate sul sistema di numerazione duodecimale, furono messe in
pratica direttamente dagli operai grazie alla corda a tredici nodi, uno degli strumenti dei compagnons.
Notre-Dame di Chartres resta un luogo di pellegrinaggio importante ancora oggi, principalmente grazie al
rinnovato interesse per il cammino di Santiago di Compostela, di cui Chartres è una tappa per i pellegrini
che vengono dal Nord per la via di Parigi.
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Reims
Il 6 maggio 1211, l'arcivescovo Aubry de Humbert iniziò la costruzione dell'attuale cattedrale
gotica. La costruzione fu condotta da quattro architetti che si succedettero(Jean d'Orbais, Jean-le-Loup,
Gaucher di Reims e Bernard di Soissons), e fu completata nel 1275. Le torri furono poi portate a termine
nel 1475. Vi furono incoronati molti re francesi tra cui: Luigi IX, il pio, Carlo VII, Carlo X. Durante la
Rivoluzione francese fu trasformata in "Tempio della Dea Ragione" e gran parte degli antichi arredi furono
dispersi o distrutti.
Reims - Facciata
Reims - Navata
Reims - Pianta
L'edificio si articola su una pianta a croce latina, suddivisa in tre navate lungo il corpo principale e il
transetto, mentre coro e abside presentano una doppia serie di navatelle, coronate da cinque cappelle
radiali. La navata centrale risulta suddivisa in nove campate, che si riducono a due per lato in
corrispondenza della navata trasversale. Osservando l'impianto della Cattedrale di Chartres, di poco
anteriore per fondazione, si può notare un'impostazione strutturale pressoché analoga, assunta ancora a
modello dagli architetti che, più tardi, innalzeranno la Notre-Dame di Amiens.
Laon
La cattedrale di Laon sorge sulla sommità della collina su cui si trova il centro storico della città e
da lì, con le sue alte torri, domina su tutta la zona circostante. L'edificio presenta uno stile gotico non
ancora totalmente definito: infatti persistono strutture che nelle forme rimandano all'architettura
romanica. La pianta della cattedrale presenta una classica forma a croce latina con tre navate sia
nell'aula, che nel transetto e nel coro; la lunghezza totale è di 110,50 m, la larghezza delle navate è di
30,65 m.;la facciata è caratterizzata da due torri alte 56 m.
Laon - Facciata
Laon - Navata
Molto importante dal punto di vista artistico-architettonico è la facciata occidentale (orientata lungo l'asse
ovest-est); infatti entrando dal portale centrale, si ha una chiara visione d'insieme dell'interno della
chiesa. La prima cosa che colpisce il visitatore è la luminosità delle navate e del coro, caratteristica che in
molte altre chiese coeve è assente poiché le loro finestre sono policrome (le finestre originali andarono
distrutte intorno al 1870). La navata centrale conta ben undici campate, separate l'una dall'altra da
pilastri polistili che seguono le costolonature delle volte a crociera.
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Laon - Pianta
Laon – Cupola della crociera
All'incrocio fra la navata centrale ed il coro si eleva, al disopra della crociera, la cupola cubica. Questa,
che è riscontrabile anche in molte cattedrali coeve dell'Inghilterra, è illuminata da due monofore con arco
ogivale per lato.
IL GOTICO NELLE ALTRE NAZIONI EUROPEE
L’architettura gotica iniziata in Francia all'incirca alla metà del XII secolo si diffonde in seguito in
tutta l'Europa occidentale, quasi un “prodotto da esportazione”, e termina, in alcune aree, anche oltre il
XVI secolo, per lasciare il suo posto al linguaggio architettonico di ispirazione classica recuperato nel
Rinascimento italiano e da qui diffusosi nel resto del continente a partire dal XV secolo.
Nei paesi confinanti con la Francia non strettamente legati da vicende storiche alla madrepatria del
gotico, l’ acquisizione del nuovo stile segue strade del tutto diverse. Non tutti, infatti, guardano alla
Francia con lo stesso interesse e ciò da luogo a diverse varietà nazionali e anche regionali dell'architettura
gotica. Ognuna di queste varietà presenta caratteristiche particolari e con fasi proprie talvolta ben
distinte, anche se è possibile riconoscere gli influssi reciproci delle varie componenti regionali.
Iniziamo questa breve panoramica sul gotico europeo dalla
nazione limitrofa alla Francia: la Germania.
Germania
All’epoca i territori del Sacro Romano Impero erano una
formazione politicamente e culturalmente molto eterogenea,
tra le cui parti non vi era un’unione solida. Si estendevano
dalla Sicilia su gran parte dell’Italia fino al mare del Nord e
al Baltico. L’imperatore aveva potere effettivo solo in
determinati territori. Nei territori occidentali di confine
La diffusione del Gotico in Europa
l’influenza culturale francese, a partire dalla lingua parlata,
era predominante. E’ solo nella seconda metà del XIII secolo che il gotico diventa la norma anche negli
altri territori dell’Impero e solo a partire da allora cominciò a formarsi un’architettura gotica originale in
Germania.
Il gotico che si sviluppa in questa area in un periodo più tardo rispetto ad altri paesi (come l'Inghilterra),
viene talvolta interpretato con soluzioni originali con una permeazione graduale fino al 1230 circa, dopo
di che si ebbero opere pienamente "gotiche".
Si tratta di gotico "tedesco" in senso lato, poiché nel territorio dell'impero vi sono nazionalità diverse dalla
germanica, e anche nei territori tedeschi veri e propri vi sono marcate differenziazioni regionali, come già
accennato.
Una caratteristica del gotico tedesco è lo sviluppo di una più vasta varietà di tipologie edilizie non solo
nell'ambito dell'architettura religiosa, che rispecchia la diversificazione della committenza, un po' come
succedeva anche in Italia. Vennero, quindi, edificate maestose cattedrali su commissione imperiale,
chiese meno ornate per i nuovi ordini religiosi (cistercensi, francescani, domenicani), edifici per
l'emergente ceto borghese come nelle città commerciali del Baltico, dove vennero impiegati anche
materiali meno costosi come il laterizio.
Il gotico in Germania ha subito anche un processo di ideologizzazione nel XIX secolo, quando venne
interpretato come una sorta di arte "etnica" tedesca.
Aquisgrana
La Cattedrale di Aquisgrana è la più antica cattedrale del Nord Europa. Si tratta di un insieme di
architetture di vari periodi, tra cui la cappella bizantina carolingia di Carlo Magno che è la parte più antica
del Duomo. La cattedrale ha assunto il suo aspetto attuale nel corso di oltre un millennio. La sua
affascinante architettura con elementi classici, bizantini e franco-germanici è l'essenza di un edificio
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monumentale di primaria importanza. Per 600 anni, dal 936 al 1531, la cattedrale di Aquisgrana fu la
chiesa di incoronazione per 30 regnanti del Sacro Romano Impero.
Aquisgrana - Duomo
Aquisgrana – Duomo; Coro
Colonia
Il Duomo di Colonia, il cui nome ufficiale è “Chiesa dei Santi Pietro e Maria” (in tedesco Hohe
Domkirche St. Peter und Maria), ha torri cuspidate, di 157 metri di altezza; si ispira alle grandi chiese di
Amiens e di Beauvais. Fu iniziato nel 1248 e la sua costruzione richiese più di 600 anni; solo nel XIX
secolo, grazie alla riscoperta del Medioevo da parte del Romanticismo, i lavori ripresero. Una
commissione della corte prussiana fece infatti ripartire la costruzione nel 1842, basandosi su schemi e
progetti originari. La costruzione fu ultimata solo nel 1880.
Colonia - Duomo
Colonia – Duomo; navata centrale
Treviri
La Cattedrale di Treviri, sede metropolitana, era un edificio doppio, formato da due chiese, una
dedicata a San Pietro e l'altra alla Vergine Maria.
La chiesa di San Pietro subì alcune parziali modifiche in epoca gotica, ma senza stravolgere l'impianto
romanico, mentre la chiesa capitolare della vergine Maria (Liebfrauenkirche) venne rinnovato a partire
circa dal 1230, demolendo l'alzato precedente e ricostruendolo sulla planimetria dell'edificio precedente,
con pianta quasi circolare e con rigorose corrispondenze geometriche, adattando il linguaggio gotico ad
una pianta fino ad allora inconsueta per l'architettura gotica.
Treviri - Liebfrauenkirche
Treviri – Liebfrauenkirche; pianta
Inghilterra
L'Inghilterra aveva stretti contatti politici ed economici con la Normandia, essendo stata
conquistata dai Normanni nel 1081; attraverso queste vie arrivò nell'isola lo stile romanico ed altrettanto
avvenne con le novità gotiche sviluppate nell'Île-de-France a partire dal 1140. Nelle sue caratteristiche
estetiche il Gotico inglese riprende quello francese per la presenza di archi a sesto acuto e di nervature,
ma le proporzioni ricalcano maggiormente quelle romaniche con un minore sviluppo in altezza. La
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maggior parte delle chiese non fu realizzata in un’unica soluzione in base ad un progetto unitario. Spesso
furono costruite pezzo dopo pezzo e secondo l’uso anglosassone che preferisce aggiungere nuovi elementi
invece che distruggere una vecchia costruzione carica di storia e densa di significati.
Ecco, in sintesi, le caratteristiche peculiari sviluppate dal Gotico inglese che lo differenziano dal Gotico
continentale:
•
•
•
•
•
facciate a sviluppo prevalentemente orizzontale;
transetto posizionato al centro della navata centrale piuttosto che nella zona terminale, o anche
sviluppo longitudinale del coro che eguaglia in alcuni casi la navata;
mancanza (salvo rare eccezioni) del deambulatorio absidale e delle cappelle radiali;
persistenza del triforio, al quale talvolta corrispondono ancora dei matronei;
presenza di una sala capitolare ottagonale, staccata dalla chiesa, e coperta da una volta ad ombrello
sostenuta da un unico pilastro centrale.
L’architettura gotica inglese si può suddividere in tre periodi che non trovano corrispondenza con le
definizioni in uso nell’Europa continentale. La terminologia, tuttora in uso, è stata proposta nel 1817 nel
saggio di Thomas Rickman “An attempt to Discriminate the Architectural Styles of English Architecture”.
Questa la scansione:
‘
Early English
‘
Decorated
‘
Perpendicular
Early English
Il primo periodo si sviluppa approssimativamente tra il 1170 e il 1240. L’atto di fondazione del
gotico inglese coincide con la realizzazione del coro della cattedrale di Canterbury a opera di un architetto
francese. La pianta presenta la sequenza spaziale caratteristica del gotico inglese: aula, coro
longitudinale, retrocoro (è uno spazio indipendente nel quale domina la Lady Chapel o cappella della
Madonna), transetto principale occidentale, transetto secondario orientale.
Maggiore esempio di questo stile è la cattedrale di Canterbury costruita nel 1174.
Canterbury - Cattedrale
Canterbury – Cattedrale; pianta
Gotico decorato (Decorated)
Il secondo periodo si sviluppa tra il 1240 e il 1330 circa. Il suo inizio coincide col rifacimento
dell’abbazia di Westminster che si ricollega stilisticamente alla cattedrale di Reims e nella quale vengono
realizzate coro e cappelle radiali nel deambulatorio
Le chiese hanno un grande sviluppo longitudinale con la presenza di due transetti, inoltre le volte hanno
una soluzione costruttiva molto originale che non fa leggere il soffitto come sequenza di campate, ma
come spazio unitario.
All'interno, i pilastri sono contornati da colonnine, mentre la massa muraria è piuttosto consistente;
all'esterno le facciate sono più basse e larghe rispetto a quelle francesi e le statue non dominano
l'architettura.
Collegiata di S.Pietro in Westminster
Westminster - Navata
Westminster - Pianta
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Lincoln
Lincoln – Cattedrale; navata
Lincoln - Pianta
Salisbury – Sala capitolare
Salisbury - Pianta
Wells - Pianta
Wells – Sala capitolare
Gotico perpendicolare (Perpendicular)
Il gotico perpendicolare si sviluppa tra il 1330 e il 1530 circa in modo abbastanza autonomo dalla
Francia benchè tragga origine dalle forme dello stile rayonnant e caratterizza fortemente il periodo tardogotico anglosassone. Fa derivare il suo nome dall'accentuazione in senso verticale dell'apparato
decorativo (guglie e pinnacoli). Inoltre scompare la suddivisione in campate e si moltiplicano le
nervature, senza l’originaria funzione strutturale, dando luogo alle volte a ventaglio.
La King’s College Chapel di Cambridge può essere considerata l’essenza del Perpendicular style. In essa,
infatti, le pareti sono quasi completamente sostituite dal vetro. Le sottili lesene presenti nelle pareti
obbligano lo sguardo a sollevarsi verso la volta. Costruita all’inizio del XVI secolo è un capolavoro delle
volte medioevali e per realizzarla venne impiegata una tecnica presente solo in Inghilterra.
Wells - Cattedrale
Wells – Cattedrale; interno
La volta a ventaglio (fan vault), che copre una luce di oltre 12 metri, si sviluppa partendo dalle nervature
che in alto si aprono come delle foglie di palma. Dal punto di vista tecnico si differenziano dalle volte
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tradizionali con costoloni e vele separati. I quattro ventagli che le compongono più l’elemento centrale di
chiusura, sono formati da lastre di pietra scalpellate e traforate.
Cambridge – King’s College chapel; volte a ventaglio
Londra – Abbazia di Westminster; cappella di Enrico VII
Si potrebbe pensare che dopo la king’s chapel di Cambridge si fosse raggiunto un limite insuperabile; ma
dobbiamo ricrederci perché ancora una volta una cappella reale, quella che ospita le spoglie mortali di
Enrico VII a Westminster, ci lascia attoniti e ammirati. E’ un vero e proprio trionfo dell’architettura dello
spazio interno.
Anche a Westminster si realizza una volta a ventaglio combinata con chiavi di volta pendenti.
In Inghilterra il Gotico sopravvisse con continuità fino all’Illuminismo, divenendo neogotico
nell’Ottocento in piena rievocazione storicistica 3 ; quasi uno stile nazionale.
Un chiaro esempio è il Palazzo di Westminster, (conosciuto anche come Houses of Parliament). Fu
ricostruito dopo essere stato interamente distrutto da un incendio nel 1834. La sua realizzazione è dovuta
a due architetti: sir Charles Barry e Augustus Welby Northmore Pugin. Una delle caratteristiche più
famose del palazzo è le torre dell'orologio, la St. Stephen's Tower, che ospita il famosissimo Big Ben.
Londra – Palazzo del Parlamento
Londra – Il Big Ben
IL GOTICO IN ITALIA
L’architettura gotica compare in Italia tardivamente poiché il Romanico è profondamente radicato
e ancora lontano dall’aver esaurito la sua spinta creativa, inoltre ha breve durata e si esprime con
realizzazioni non sempre paragonabili sul piano strutturale e compositivo a quelle del Nord Europa.
Non c’è nella penisola una sola cattedrale del XII o del XIII secolo che si basi completamente sul modello
francese.
Furono i monaci cistercensi che a partire dalla fine del XII secolo per primi edificarono a San Galgano (a
partire dal 1224) e a Fossanova edifici in stile gotico (una variante orientata sul tardo-romanico
borgognone), ma dalle linee semplici secondo le prescrizioni degli ordini monastici mendicanti.
Se il Gotico dell’Europa del nord mette in mostra ogni concio non solo nei pilastri a fascio, negli archi, nei
costoloni, ma anche nelle vele e nei tratti di parete, in Italia le pareti e le vele vengono intonacate e i
pilastri a fascio talvolta sono realizzati in mattoni. Anche la struttura esterna è più contenuta sia negli
archi rampanti che nei contrafforti che sono meno elaborati.
L’adozione della tecnica gotica consente di assottigliare i pilastri con il risultato di realizzare ambienti a
sala molto permeabili alla sguardo che fanno apparire la chiesa come un unico ambiente.
3
Lo Storicismo è una corrente architettonica, sviluppatasi nei primi decenni del XX secolo, che rivisita il repertorio
architettonico del passato in modo acritico, principalmente quello medioevale ed il gotico in particolare. In questo caso
lo stile è solo una veste decorativa che l’architetto applica secondo le esigenze e la volontà del committente.
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L’altra caratteristica della costruzione gotica, la luce, nelle chiese italiane penetra attraverso finestre non
sempre colorate allo scopo di illuminare le numerose opere d’arte e i pregevoli affreschi che ne ricoprono
le pareti (ad esempio in San Francesco di Assisi nella cui chiesa superiore si possono ammirare gli
straordinari affreschi di Giotto sulla vita del santo).
Abbazie cistercensi sorsero in tutta Italia: dalla Lombardia al Piemonte, dalle Marche all’Emilia, dalla
Toscana a regioni del centro-sud, quali Lazio e Campania.
La costruzione di tali complessi segue criteri fissi sia nell’impianto volumetrico che nell’uso degli elementi
costruttivi. Lo schema generale delle chiese annesse alle abbazie prevede pianta a croce latina,
generalmente suddivise in tre navate. Le navate laterali sono molto più basse di quella centrale;
quest’ultima è illuminata dalle finestre che traforano i fianchi e dagli ampi rosoni della facciata.
Abbazia di San Galgano (SIENA)
La chiesa rispetta perfettamente i canoni delle abbazie cistercensi stabiliti dalla regola di San Bernardo
che prevedevano nome precise per quanto riguarda la localizzazione, lo sviluppo planimetrico e lo schema
distributivo degli edifici.
Esse, infatti, dovevano sorgere lungo le più importanti vie di comunicazione (in questo caso la via
Maremmana) per render più agevoli le comunicazioni con la casa madre; inoltre in genere erano poste
vicino a fiumi (in questo caso la Merse) per poterne sfruttare la forza idraulica; infine in luoghi boscosi o
paludosi per poterli bonificare e poi sfruttarne il terreno per coltivazioni. Dal punto di vista architettonico
gli edifici dovevano essere caratterizzati di una notevole sobrietà formale. I materiali utilizzati, mattoni e
travertino sono del tutto “indigeni”.
La chiesa è orientata in modo consueto, cioè ha l'abside volta ad est, ed ha il fronte a doppio spiovente
che dall'esterno manifesta la divisione spaziale interna a tre navate. Si accedeva all’edificio attraverso tre
portali con arco a tutto sesto ed estradosso a sesto acuto. Nella parte superiore della facciata, forse
rimasta incompiuta, è caratterizzata da due finestre a sesto acuto.
La chiesa ha una pianta a croce latina di 69 metri di lunghezza per 21 di larghezza ed è intersecata da un
ampio transetto suddiviso anch’esso in tre navate. Lo spazio interno è diviso longitudinalmente in tre
navate.
L’edificio, in origine coperto con volte a crociera protette da un tetto in lastre di piombo, deperì e rovinò
progressivamente dopo che la protezione in metallo venne rimossa e venduta, poco dopo il 1503,
dall’abate commendatario a cui era stata affidata l’abbazia. Fu l’inizio dell’inesorabile e rapido declino
della struttura. Infine nel 1781 crollò quanto rimaneva delle volte. Nonostante i ripetuti tentativi di
ricostruzione non si andò oltre alle operazioni di rilievo e consolidamento avvenuti nel 1926.
Abbazia di San Galgano – I resti della chiesa
Abbazia di San Galgano – Navata centrale
Abbazia di San Galgano – Abside
San Galgano – Sala capitolare
Abbazia di Fossanova (LATINA)
Il monastero, fondato dai monaci benedettini nel VI secolo sui ruderi di una villa romana, fu
assegnato nel 1135 ai religiosi seguaci di San Bernardo di Chiaravalle, che ricostruirono interamente
chiesa e convento secondo i modelli del loro Ordine. Come ogni abbazia medievale è una struttura
comunitaria costituita da molti ambienti: chiesa, chiostro, sala capitolare, refettorio, scriptorium,
dormitorio, infermeria, foresteria.
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La chiesa dell’abbazia di Fossanova dedicata alla Vergine Maria e a Santo Stefano e consacrata nel 1208,
ricalca nella struttura austera e geometrica le chiese "modello" realizzate dai cistercensi in Borgogna. Si
presume che sia stata progettata e costruita da maestranze francesi con l'aiuto di monaci e conversi del
posto. Ha pianta a croce latina con tre navate coperte da volte a crociera e divise da due file di sette 4
pilastri.
Fossanova – Abbazia; facciata
Fossanova – Abbazia; abside
E' interamente realizzata in travertino, una pietra che sotto il sole appare di un bianco abbagliante. La
facciata, che un tempo si prolungava in un portico, presenta un grande rosone di oltre cinque metri di
diametro.
Fossanova – Abbazia; interno
Fossanova – Abbazia; sala capitolare
San Francesco – Assisi (PERUGIA)
Un esempio della mescolanza fra elementi gotici e romanici che caratterizza buona parte degli
edifici gotici di questo periodo ci è fornito dalla chiesa di San Francesco di Assisi il cui aspetto peculiare è
dovuto alla esistenza di due edifici sovrapposti l’uno all’altro. La chiesa inferiore è contemporaneamente
chiesa e cripta. Sostiene idealmente e materialmente la chiesa superiore costituita da un’aula ampia e
luminosa, famosa nel mondo perché ospita gli affreschi di Giotto raffiguranti la vita di San Francesco.
Assisi – San Francesco; facciata
Assisi – San Francesco; interno
Assisi – San Francesco; pianta
E' un numero simbolico, ricorrente nella Bibbia, insieme ai suoi multipli, con il significato di numero grande e
indefinito, legato alla sfera del "divino". Rappresenta anche la pienezza di un ciclo temporale (sette sono i giorni della
Creazione). Nel Libro dell'Apocalisse, si dice che la fine dei mondo sarà annunciata dalla rottura dei 7 Sigilli, seguita
dal suono di 7 Trombe per bocca dei 7 Angeli, quindi dai 7 Portenti e infine dal versamento delle 7 Coppe dell'ira di
Dio. Sempre nel Nuovo Testamento, ma nel Vangelo, 7 sono le Beatitudini. Per la Chiesa cattolica, inoltre, 7 sono i
sacramenti, i doni dello Spirito Santo, i peccati capitali e le virtù (4 cardinali e 3 teologali).
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La chiesa inferiore presenta una navata suddivisa in cinque campate da basse arcate a tutto sesto
sostenute da tozzi pilastri; la copertura è costituita da volte a costoloni nella navata, da volte a botte nel
transetto. La prima campata, ampliata ai lati da due bracci quasi a formare un nartece, ha una struttura
più decisamente gotica. Sui fianchi di ogni campata si aprono grandi archi a sesto acuto, che immettono
nelle cappelle. Significativo e assai bello il portale d’ingresso.
Assisi – San Francesco; portale
chiesa inferiore
Assisi – San Francesco; chiesa
inferiore
Assisi – San Francesco; pianta chiesa
inferiore
Santa Maria Novella - Firenze
E’ la chiesa dei frati domenicani. I lavori iniziati il 18 ottobre 1279, con l'orientamento della
facciata verso sud, furono completatati nella metà del XIV secolo. Il progetto, secondo fonti molto
controverse, si deve a due frati dell’ordine, fra' Sisto da Firenze e fra' Ristoro da Campi, mentre il
campanile e buona parte del convento si deve all'intervento immediatamente successivo di fra' Jacopo
Talenti. La chiesa, sebbene già conclusa verso la metà del Trecento con la costruzione dell'adiacente
convento, fu ufficialmente consacrata solo nel 1420 da papa Martino V.
Su commissione della famiglia Rucellai, Leon Battista Alberti disegnò il grande portale centrale, la
trabeazione e il completamento superiore della facciata in marmo bianco e verde scuro. Fu ultimata nel
1470. Tra il 1565 e il 1571 la chiesa fu rimaneggiata ad opera di Giorgio Vasari con la rimozione del
recinto del coro e la ricostruzione degli altari laterali; il che comportò l'accorciamento delle finestre
gotiche.
S.Maria Novella
S.Maria Novella; interno
S.Maria Novella; pianta
Presenta una pianta a croce commissa (cioè a T), suddivisa in tre navate con sei ampie campate che si
rimpiccioliscono verso l'altare, dando la sensazione di una lunghezza maggiore di quella reale. La
copertura è affidata alle volte a crociera a costoloni con archi a sesto acuto, decorati da conci bicromi in
marmo verde e bianco, sostenute da pilastri polistili. L'ampiezza della navata centrale e la sua altezza
fanno sì che le navate laterali sembrino fuse in un'unica amplissima aula.
Santa Croce - Firenze
La chiesa di Santa Croce fu edificata a spese della popolazione della Repubblica fiorentina e sorse
al posto di una precedente piccola chiesetta che i francescani avevano costruito in seguito al loro arrivo in
città nel 1252, in un luogo ancora fuori dalle mura, a pochi anni dalla morte di san Francesco d'Assisi.
La grandiosa basilica è probabilmente opera di Arnolfo di Cambio, che vi avrebbe lavorato a partire dal
1294, anche se non vi sono documenti scritti che lo confermino. La critica però ha confermato ormai
l'attribuzione tradizionale, sia per l'elevato livello qualitativo del complesso, sia per le analogie con altre
opere del grande architetto. Alla morte di Arnolfo nel 1302 doveva essere completata la parte del coro e
del transetto, con le cappelle. La chiesa venne terminata circa 90 anni dopo, attorno al 1385.
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S.Croce
S.Croce; navata centrale
S.Croce; pianta
Santa Maria Nascente (Duomo) - Milano
Nel luogo dove sorge il Duomo, un tempo si trovavano l'antica cattedrale di Santa Maria
Maggiore, cattedrale invernale, e la basilica di Santa Tecla, cattedrale estiva. Dopo il crollo del campanile,
l'arcivescovo, promosse la ricostruzione di una nuova e più grande cattedrale (1386), che sorgesse sul
luogo del più antico cuore religioso della città. Per il nuovo edificio si iniziò ad abbattere entrambe le
chiese precedenti. La nuova fabbrica doveva prevedere originariamente un edificio in mattoni secondo le
tecniche del gotico lombardo. Nel corso dell'anno 1386 il Signore della città, Gian Galeazzo Visconti,
assunse il controllo dei lavori, imponendo un progetto più ambizioso. Il materiale scelto per la nuova
costruzione divenne allora il marmo di Candoglia e le forme architettoniche quelle del tardo gotico di
ispirazione renano-boema affini a quelle del duomo di Colonia. Il desiderio di Gian Galeazzo era infatti
quello di dare alla città un grandioso edificio al passo con le più aggiornate tendenze europee, che
simboleggiasse le ambizioni del suo Stato, che, nei suoi piani, sarebbe dovuto diventare il centro di una
monarchia nazionale italiana come era successo in Francia e in Inghilterra. Gian Galeazzo mise a
disposizione le cave e accordò forti sovvenzioni ed esenzioni fiscali: ogni blocco destinato al Duomo era
marchiato AUF (Ad usum Fabricae), e per questo sgravato da qualsiasi tributo di passaggio: da allora è
rimasto il modo di dire "a ufo", sinonimo di gratuito.
L'edificio, il cui progetto sarà fonte di discussioni e conflitti fra architetti italiani, tedeschi e francesi, verrà
terminato solo nel XIX secolo in pieno clima di revival neogotico e storicista, integrando ecletticamente
fra loro le diverse scuole di pensiero architettonico e le stratificazioni artistiche dovute al protrarsi del
cantiere e alle straordinarie dimensioni dell'edificio.
Duomo
Duomo; interno
Duomo; pianta
Meritano almeno una citazione altre pregevoli costruzioni gotiche quali: San Francesco a Bologna iniziata
nel 1236 che manifesta chiare influenze del gotico francese, Sant’Andrea a Vercelli del 1220 circa, il
duomo di Orvieto iniziato nel 1290 (relativamente alla facciata riccamente decorata in forme gotiche
applicata da Lorenzo Maitani ad una chiesa che all’interno non ha più proporzioni ne forme gotiche), il
Battistero di Parma iniziato nel 1196 e attribuito a Benedetto Antelami.
Italia meridionale
Nelle costruzioni dell’Italia meridionale alla impostazione gotica e all’eredità romanica si sovrappongono
gli influssi della cultura araba e normanna. Ne sono tipici esempi i duomi di Cefalù e di Monreale.
Il Duomo di Cefalù ebbe vicende costruttive complesse, con notevoli variazioni rispetto al progetto
iniziale, e l’edificio non fu mai completato definitivamente. L'edificazione ebbe inizio nel 1131. L’edificio è
preceduto da un ampio sagrato a terrazzo che svolgeva la funzione di cimitero. Era stato realizzato con
terra portata appositamente da Gerusalemme, sia per motivi religiosi, sia per la sua particolare
composizione che le dava la caratteristica di mummificare rapidamente i corpi che vi erano sepolti.
L’interno è "a croce latina", diviso in tre navate da due file di colonne antiche riutilizzate.
Il transetto ha un’altezza maggiore rispetto alle navate ed uno slancio ancora maggiore era previsto nel
progetto originario.
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La decorazione musiva fu realizzata solamente nel presbiterio e ricopre attualmente l’abside e circa la
metà delle pareti laterali. Per la sua realizzazione, Ruggero II chiamò maestri bizantini, di Costantinopoli.
Cefalù (PA) - Duomo
Cefalù (PA) – Duomo; interno
Il Duomo di Monreale, dedicato a Santa Maria Nuova, è stato costruito nel 1174 per volere di Guglielmo
II d'Altavilla.
La facciata si presenta con un portico a trifora, due massicce torri fortificate, quella di sinistra trasformata
in campanile. L'esterno, quantunque modificato, nella parte posteriore conserva intatta l'impronta
normanna ed è ornato con motivi formanti una serie di archi di pietre bianche e nere. Le absidi, col fitto
intreccio d’archi acuti, evocano atmosfere arabeggianti esaltate dalla decorazione policroma creata
dall’alternanza di tarsie di calcare e di pietra lavica.
Monreale (PA) - Duomo
Monreale (PA) – Duomo; interno
Monreale (PA) - Abside
Fra le costruzioni gotiche civili ricordiamo Castel del Monte, nei pressi di Andria (BARI).
Federico II Hohenstaufen nel 1240 ordina che vengano predisposti i materiali per la costruzione del
“castello”; probabilmente alla morte di Federico II (1250) l'edificio non era ancora terminato.
Il portale di ingresso principale si apre sulla parete della struttura ottagonale orientata esattamente ad
Est, vale a dire di fronte al punto in cui sorge il sole in coincidenza degli equinozi di primavera e
d'autunno.
Castel del Monte
Ingresso
Sala del primo piano; finestra
Malgrado sia comunemente definito "castello", l'esatta funzione dell'imponente edificio è tuttora
sconosciuta. Privo dal punto di vista architettonico di elementi tipicamente militari e posto in una
posizione non strategica, in realtà l'edificio non fu probabilmente una fortezza. Alcuni elementi della
costruzione, inoltre, fanno decisamente scartare questa ipotesi: ad esempio le scale a chiocciola nelle
torri sono disposte secondo un senso antiorario (a differenza di qualunque altra costruzione difensiva
dell'epoca), situazione che metteva in svantaggio gli occupanti del castello contro eventuali assalitori
perché sarebbero stati costretti ad impugnare l'arma con la sinistra. Le feritoie, inoltre, sono troppo
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strette anche per ipotizzare un lancio di frecce. Anche l'ipotesi che fosse una residenza di caccia, attività
assai amata dal sovrano, è messa in dubbio dall'assenza di stalle e altri ambienti tipici delle residenze di
caccia.
A causa dei forti simbolismi da cui è caratterizzata, è stato ipotizzato che la costruzione potesse essere
una sorta di tempio, una specie di tempio del sapere, in cui dedicarsi indisturbati allo studio delle scienze.
In ogni caso si rivela come un'opera architettonica grandiosa, sintesi di raffinate conoscenze matematiche
ed astronomiche.
L'ottagono su cui è articolata la pianta del complesso e dei suoi elementi è una forma geometrica
fortemente simbolica: si tratta della figura intermedia tra il quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, che
rappresenta l'infinità del cielo, e quindi segnerebbe il passaggio dell'uno all'altro.
Il numero otto ricorre in vari elementi di questa costruzione: la forma ottagonale della costruzione, del
cortile interno e delle otto torri ai vertici, le otto stanze interne, la vasca interna che doveva essere
ottagonale, otto fiori quadrifogli sulla cornice sinistra sul portale di ingresso, altri otto sulla cornice
inferiore, otto foglie sui capitelli delle colonne nelle stanze, otto foglie sulla chiave di volta, otto foglie di
vite sulla chiave di volta della prima sala del piano terra, otto foglie di girasole sulla chiave di volta di
un'altra sala, otto foglie ed otto petali su quella della quinta sala, otto foglie di acanto sulla chiave di volta
dell'ottava sala, otto foglie di fico sulla chiave di volta dell'ottava sala al piano superiore.
Castel del Monte
Castel del Monte – Cortile interno
L’ottagono della corte interna
Le alte pareti da cui è formato il cortile interno danno l'idea di trovarsi all'interno di un pozzo che, nella
simbologia medioevale rappresentava la conoscenza.
La scelta dell'ottagono potrebbe derivare dalla Cupola della Roccia a Gerusalemme, che Federico II aveva
visto durante la sesta crociata, oppure dalla Cappella Palatina di Aquisgrana.
Ci danno motivo di riflessione anche le brevi considerazioni proposte da Heinz Götze di Heidelberg con il
titolo Federico II e l'amore per la geometria.
“Castel del Monte fu costruito sulle colline delle Murge, nelle Puglie, da Federico II di Hohenstaufen,
Imperatore di Germania, durante l'ultimo decennio della sua vita. La sua forma cristallina è unica: una
struttura centrale con otto lati ed una torre ottagonale ad ogni angolo. La fotografia aerea della
planimetria del castello mostra che le tangenti dell'ottagono del cortile interno si incrociano al centro di
ogni torre ottagonale angolare: tracciano la forma di una stella ad otto punte, le quali sono concentriche
con le torri. Altre stelle ad otto punte possono essere tracciate intorno alle torri angolari. I legami
geometrici stretti fra le stelle sono la prova che le misure utilizzate per le torri non erano casuali, bensí
scelte per seguire un sistema geometrico preciso. Il disegno geometrico di Castel del Monte è un esempio
di configurazione geometrica con un'estetica interna. La ripetizione delle stelle potrebbe essere
continuata infinitamente e, se così fosse, risulterebbe un frattale con possibilità iterative infinite.
Castel del Monte – Vista zenitale
Castel del Monte - Pianta
Siviglia – Alhambra, decorazioni
La planimetria bidimensionale di Castel del Monte può essere definita come un gruppo simmetrico con 16
elementi: 8 piani di riflessione ed 8 piani di rotazione. La molteplicità di simmetrie è arricchita dalle
similarità fra l'ottagono grande della struttura principale, l'ottagono del cortile interno e le otto torri
angolari situate nello stesso sistema di assi. L'architetto del castello era certamente consapevole
dell'importanza estetica delle simmetrie, e le usava per creare un edificio dall'aspetto imponente.
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Non esistono documenti che presentino la storia del progetto del castello, e non sappiamo di sicuro chi
fossero gli architetti, però nella configurazione geometrica abbiamo un ottimo punto di partenza per la
ricerca. Le carte marine e le stelle dei venti costituiscono indizi importanti. Uno di essi è la Carta Pisana,
datata alla fine del tredicesimo secolo, contenente l'immagine di una bussola ottagonale che rispecchia
perfettamente la geometria di Castel del Monte. Un altro indizio si trova nei disegni arabi a mosaico,
come quelli dell'Alhambra in Spagna.
Castel del Monte, con la sua straordinaria estetica a raggiera, è il risultato dell'incrocio fra il geometrismo
Arabo e la cultura gotica europea, oltre a rappresentare lo spirito innovativo di uno fra i più insigni
imperatori del medioevo.”
IL TARDO GOTICO
Nel tardo gotico la disposizione interna più comune segue il modello della chiesa a sala, cioè con
le navate laterali di uguale altezza rispetto a quella centrale, a differenza del gotico puro caratterizzato da
una navata centrale di notevole altezza e dalle due navate laterali molto più basse
Ciò fa sì che la luce non giunga più dall'alto, ma provenga dalle pareti laterali, illuminando in modo
omogeneo tutto l'ambiente. Anche la direzionalità tradizionale viene modificata, venendosi a perdere la
forte connotazione per assi precedente, in favore di una spazialità policentrica.
Le nazioni più innovative furono la Germania, la Boemia, la Polonia, l'Inghilterra. Nella penisola iberica,
invece, dal Quattrocento al Cinquecento, si assiste alla costruzione di alcune grandi cattedrali ispirate ai
modelli classici francesi e tedeschi dei secoli precedenti.
Sintetizzando possiamo così elencare le caratteristiche salienti del tardo gotico:
‘
prevalente sviluppo lineare della costruzione con moltiplicazione dei rami d’ogiva a formare volte
a stella o reticolate;
‘
svuotamento progressivo delle pareti che ormai sono occupate totalmente da finestre e rosoni;
‘
sostituzione delle volte a sezione a sesto acuto con sezioni ribassate a carena;
‘
la decorazione scultorea si trasforma in un tripudio di trafori e intrecci di sottili elementi
strutturali con motivi vegetali che è stato denominato Gotico fiammeggiante.
In Italia uno dei pochi esempi di tardo-gotico si può riscontrare nel Duomo di Milano che nell’apparato
scenico delle guglie e dei pinnacoli interpreta questa “mutazione” dello stile originario, aiutato in ciò dal
protrarsi dei lavori della fabbrica nel corso dei secoli.
Parigi – Sainte chapelle
Milano - Duomo
GOTICO ESOTERICO (solo congetture o spunti di riflessione?)
Lo stile gotico deriva senza alcun dubbio dall'Ordine religioso dei Cavalieri Templari.
Si narra che i Cavalieri Templari presero possesso, al di sotto delle fondamenta del Tempio di Salomone a
Gerusalemme, di conoscenze magico-cabaliste risalenti al tempo degli Egizi: secondo alcuni esoteristi,
essi ritrovarono il testo in aramaico del celebre "Libro delle Leggi Divine dei Pesi e delle Misure", il cui
originale egiziano fu usato da Ramses II per l'edificazione del Tempio di Karnak a Luxor. Tali conoscenze
nel breve arco di un decennio portarono l'intera Europa a cambiamenti senza precedenti.
Infatti, al loro ritorno dalla Terrasanta, i Templari iniziarono la costruzione della prima cattedrale gotica: a
Sens, nel 1128. Poi, una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, Rouen, Reims, Amiens, Bayeux e
Parigi; sette anni dopo iniziò la costruzione di quella che forse è la più bella e misteriosa tra le cattedrali
gotiche: Chartres, appunto una vera Bibbia di pietra.
Le Cattedrali sono tutte orientate nello allo stesso modo: con l’abside rivolto verso est (cioè verso la
luce), sono tutte dedicate a Notre Dame, cioè alla Vergine Maria e se unite insieme formano esattamente
la costellazione della Vergine.
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Inoltre vennero costruite su luoghi già considerati sacri al culto della Grande Madre, ritenuto il culto
unitario più diffuso prima del Cristianesimo; molti di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi di
correnti terrestri, cioè punti in cui l'energia terrestre è molto forte.
Sul luogo dove sorge la Cattedrale di Chartres, circa 4.000 anni fa, i costruttori dei cerchi megalitici del
tipo di Stonehenge avevano eretto un dolmen e un pozzo all’interno di un tumulo di terra.
Si pensava che un punto sotto la costruzione fosse fonte di energia emanante dalla terra. Queste correnti
telluriche montavano e si affievolivano a seconda delle stagioni, e rivitalizzavano chiunque ne venisse in
contatto.
Fu così che il tumulo, il pozzo e il dolmen cominciarono ad essere venerati come suolo sacro. Più tardi i
Druidi fondarono un collegio a Chartres, e la località divenne un centro di insegnamento druidico.
In seguito il tumulo e il dolmen acquistarono nuovo significato: quando una visione profetica informò i
sacerdoti che una vergine stava per dare alla luce un bambino, essi intagliarono nel tronco di un pero
un’immagine della fanciulla con il bambino seduto sulle ginocchia. Dopo di che collocarono la statua
accanto al pozzo e alla fonte di energia all’interno dei dolmen e la battezzarono “Vergine Sotterranea”.
L’iscrizione venne modificata più tardi in “Virgini pariturae”, ossia la Vergine che partorirà un bambino.
In Europa sono almeno 500 le raffigurazioni di "Madonne nere". Due di quelle madonne nere sono a
Chartres.
E’ interessante notare che 37 metri è alta la volta della Cattedrale e 37 metri è profondo il cosiddetto
pozzo dei Santi Forti, posto sotto la Cattedrale.
Il labirinto della Cattedrale di Chartres, sul pavimento del presbiterio, ha un diametro di dodici metri; il
suo tracciato lungo 262 metri è simbolo del tortuoso cammino che intraprende il fedele che intende
raggiungere la conoscenza. Un tempo, ma accade ancora oggi, il labirinto veniva percorso in ginocchio dai
pellegrini per ottenere dalle autorità ecclesiastiche indulgenze. In alcune epoche aveva addirittura lo
stesso valore spirituale di un viaggio in Terra Santa.
Secondo alcuni ricercatori questo labirinto richiama, una volta di più, all’Antico Egitto. Infatti,
ricorrerebbero in questo labirinto le complesse proporzioni che l’egittologo Schwaller de Lubicz ha
individuato nei più importanti templi egizi.
Anche se così non fosse, questo labirinto è interessante per il fatto che il numero delle pietre pavimentali
che lo compongono è uguale al numero dei giorni della gestazione e il percorrerlo rappresenta un
percorso iniziatico: dall’esterno fino al centro si cresce spiritualmente fino a "nascere" a nuova vita. Non a
caso questo labirinto era chiamato anche "Percorso di Gerusalemme".
Le cattedrali gotiche che fiorirono in tutta Europa dal XII Secolo sono un monumento alla diffusione della
cultura religiosa, una sorta di missionariato perpetuo nel nome di Gesù Cristo. Ma vi è chi pensa che
basta avere un minimo di dimestichezza con i simboli arcani e con la storia occulta del Medioevo per
rendersi conto come tali cattedrali in realtà siano veri monumenti al Paganesimo, o per meglio dire
all'Antica Religione.
Fulcanelli, 5 il celebre alchimista per alcuni associabile all'immortale Saint Germain, parlando della
cattedrali gotiche sosteneva che esse erano immensi libri di pietra. La definizione calza a pennello: a
Chartres, a 90 km circa da Parigi, ci si può rendere conto come ognuna delle migliaia si statue e
bassorilievi che adornano l'interno e l'esterno della chiesa raccontino ogni episodio, anche minimo, della
Bibbia e dei Vangeli.
Frontespizio de Il mistero delle
cattedrali (1926) con numerosi
elementi allegorici alchemici
Egli, infatti, così scrive delle cattedrali gotiche ne “Il Mistero delle
Cattedrali” «……Guai a coloro ai quali non piace l'architettura
gotica, o, per lo meno, compiangiamoli come persone che non
hanno ereditato un cuore.
Santuario della Tradizione, della Scienza e dell'Arte, la cattedrale
non dev'essere guardata come un'opera dedicata unicamente alla
gloria del cristianesimo, ma piuttosto come un vasto agglomerato
d'idee, di tendenze, di credo popolari, un insieme perfetto al quale
ci si può riferire senza timore ogni volta che c'è bisogno di
approfondire il pensiero degli antenati in qualsiasi campo: religioso,
laico, fìlosofico o sociale.
Le volte ardite, la nobiltà delle navate, l'ampiezza delle proporzioni
e la bellezza dell'esecuzione fanno della cattedrale un'opera
originale dall'armonia incomparabile, ma che non doveva essere
5
Fulcanelli è lo pseudonimo di un autore di libri di alchimia del XX secolo, la cui identità non è mai stata resa nota.
Si è supposto potesse trattarsi di Jean Julien Champagne, o René Adolphe Schwaller de Lubicz, o Camille Flammarion,
o Pierre Dujol o Jules Violle, medico francese. Eugène Canseliet (nato nel 1899) si è sempre dichiarato discepolo di
Fulcanelli che parlò sempre attraverso Canseliet che a sua volta curò le prefazioni dei suoi libri.
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completamente dedicata all'esercizio del culto.
Se, sotto la luce spettrale e policroma delle alte vetrate, il raccoglimento e il silenzio invitano alla
preghiera e predispongono alla meditazione, in compenso l'apparato, la struttura e gli ornamenti,
emanano e riflettono, con la loro straordinaria potenza, delle sensazioni meno edificanti, uno spirito più
laico e, diciamo pure il termine, quasi pagano……
……Alcuni autori perspicaci, e non superficiali, colpiti dalla similitudine che esiste tra gotico e goetico,
hanno pensato che ci dovesse essere uno stretto rapporto tra Arte gotica e Arte goetica o magica.
Per noi art gotique non è altro che una deformazione ortografica della parola argotique, la cui omofonia è
perfetta, conformemente alla legge fonetica che regola la cabala fonetica in tutte le lingue e senza tener
conto alcuno dell'ortografia. La cattedrale, quindi, e un capolavoro dart goth o d'argot.
Dunque i dizionari definiscono la parola argot come “il linguaggio particolare di tutti quegli individui che
sono interessati a scambiarsi le proprie opinioni senza essere capiti dagli altri che stanno intorno”.
È quindi, una vera e propria cabala parlata. Gli argotien, quelli che si servono d'un tale linguaggio, sono i
discendenti ermetici degli argonauti, i quali andavano sulla nave Argo, parlavano la lingua argotica, — la
nostra lingua verde — navigando verso le fortunate rive della Colchide per conquistare il famoso Vello
d'Oro. Ancor oggi si dice d'un uomo molto intelligente, ma anche assai scaltro: sa tutto, capisce l'argot.
Tutti gl'Iniziati si esprimevano in argot, anche i vagabondi della Corte dei Miracoli, — col poeta Villon alla
loro testa, — ed anche i Frimasons o frammassoni del medioevo, “che costruivano la casa di Dio”, ed
edificavano i capolavori argotiques ancor oggi ammirati……»
Un fatto sorprendente: le cattedrali del nord della
Francia sono tutte dedicate alla Vergine Maria, sono
orientate con l’abside verso est (cioè verso la luce),
inoltre sono disposte secondo un particolare schema,
riconducibile in tutto e per tutto alla costellazione
della Vergine nel cielo. Si può vedere chiaramente
come le cattedrali più celebri indichino una stella
precisa: Chartres rappresenta Spica, la stella
principale della costellazione e la più luminosa. La
divergenza di alcune posizioni dipende dal fatto che i
Templari tennero conto della curvatura terrestre
nella riproduzione della mappa stellare sul suolo di
Francia.
GLOSSARIETTO
(fornisce il significato, anche illustrato, dei termini tecnici che si incontrano nel testo. Sul web si trovano glossari ben più
completi; a voi il piacere della ricerca)
Arco rampante
Elemento architettonico asimmetrico utilizzato per contenere e scaricare al suolo spinte
laterali delle parti superiori dell'edificio (archi, volte, coperture), frazionando
gradualmente le spinte orizzontali fino ad annullarle.
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Carena (volta a)
Copertura ribassata caratterizzata dalla presenza di molte costolature non aventi più una
funzione statica di convogliamento e scarico delle spinte come avviene invece nelle volte
a sesto acuto.
Claristerio
Il livello più alto della navata in una basilica romana o in una chiesa romanica o gotica. Il
nome deriva dal chiarore della luce che, attraverso le aperture, illumina l'interno
dell'edificio.
Contrafforte
Sostegno, a sezione quadrangolare, collocato in determinati punti della muratura di un
edificio con funzione di rinforzo e di controspinta.
Coro
Spazio riservato ai cantori nella chiesa e collocato davanti all’altare principale.
Solitamente è sopraelevato di qualche gradino e talvolta è delimitato da un recinto.
Costolone (anche nervatura)
Elemento architettonico tipico dell'architettura romanica e gotica costituente la struttura
di una volta o di una cupola, di cui suddivide la superficie, convogliando le spinte ai
pilastri di sostegno contribuendo a formare i pilastri a fascio della campata.
Guglia
Elemento architettonico decorativo a forma conica o piramidale, alta e sottile, usata
come ornamento nelle coperture delle chiese, campanili, torri, etc.
Labirinto
Il labirinto è una struttura, solitamente di vaste dimensioni, costruita in modo tale che
risulti difficile per chi vi entra trovare l'uscita
Lunetta
Lo spazio compreso tra l'architrave di una porta e un arco sovrastante (solitamente a
tutto sesto).
Matroneo
Loggiato interno che corre al di sopra delle navate minori nelle basiliche paleocristiane in
origine riservato alle donne.
Nelle chiese medievali i matronei persero la funzione di accoglienza e divennero
esclusivamente elementi architettonici, posti sopra le navate laterali con la funzione
strutturale di contenere la spinta della navata centrale.
Navata
Ciascuno degli spazi in cui risulta diviso un organismo architettonico la cui copertura
gravi, oltre che sui muri perimetrali, anche su strutture intermedie costituite da pilastri o
colonne.
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Ogiva (volta a)
Sinonimo di volta a sesto acuto.
Piedritto
Sostegno verticale (colonna o pilastro) su cui si appoggia un arco.
Se si tratta del piedritto di una porta o di una finestra, si usa il termine stipite.
Pilastro (polistilo)
Elemento strutturale a sezione complessa, spesso polilobata, utilizzato frequentemente
nell'architettura gotica. E’ formato da un insieme di colonnette alcune delle quali
proseguono senza soluzione di continuità fino al soffitto, raccordandosi con i costoloni
degli archi trasversali delle volte a crociera.
Pinnacolo
Coronamento di un pilastro o contrafforte, solitamente con funzione strutturale (anche
se nel tempo è andato perdendola), in quanto il suo carico contribuisce a deviare verso il
basso le spinte orizzontali provocate dall'appoggio di un arco o di una volta.
Portale strombato (vedi Strombo / Strombatura)
Rosone
Elemento decorativo a forma di finestrone circolare presente nelle facciate delle chiese di
stile romanico e gotico.
Il rosone è presente sull'asse della navata principale, talvolta anche di quelle secondarie,
o in corrispondenza di cappelle o bracci trasversali, e quasi costantemente suddiviso da
colonnine disposte radialmente, a partire da un nucleo centrale e raccordate da archetti.
Sesto (dell’arco o della volta)
Curvatura dell’arco (o della volta). Si hanno archi (o volte):
a tutto sesto (semicircolare);
a sesto acuto (freccia maggiore di l/2);
a sesto ribassato (freccia minore di l/2).
Strombo / Strombatura
Svasatura del muro in corrispondenza delle aperture di porte e finestre.
Torre (di facciata/di crociera)
Elemento costruttivo posizionato sul fronte o all’intersezione della navata principale con
il transetto che caratterizza fortemente le costruzioni religiose del periodo medioevale e
gotico.
Transetto
Negli edifici di culto cristiani corrisponde a un corpo architettonico che interseca
perpendicolarmente all'altezza del presbiterio la navata centrale o tutte le navate. Ha in
genere la stessa altezza della navata centrale e può essere diviso, a sua volta, in più
navate. In talune costruzioni gotiche possono essere anche due e assumere posizioni
differenti da quella consueta.
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Triforio
Stretto passaggio di servizio, inserito nel muro sotto le finestre del cleristorio e sopra
l'ampia galleria che sovrasta le navate laterali.
Vela
La muratura realizzata in pietra da taglio che riempie gli spazi tra i costoloni.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Carlo Amerio – Pio Luigi Brusasco, Tecnologia delle costruzioni e progettazione edilizia, Storia della costruzione;
SEI, 2005
Giovanni Klaus Koenig – Fabrizio Brunetti, Corso di Tecnologia delle costruzioni, Storia dei materiali –
L’architettura dalle origini al XVIII secolo; Le Monnier, 2003
Gian Luigi Rinaldi, Disegno e progettazione – Storia dell’architettura, dell’urbanistica e dei materiali da
costruzione, MassonScuola; 1966
Leonardo Benevolo, Storia della città; Editori Laterza, 1975
Werner Müller – Gunter Vogel, Atlante di Architettura; Hoepli Editore, 1992
Jaques Le Goff, Il Basso Medioevo; Feltrinelli Editore, 1967
Cesare Marchi, Grandi peccatori Grandi cattedrali; RCS Rizzoli Libri S.p.A., 1987
Rolf Toman (a cura di) L’arte gotica – Architettura, Scultura, Pittura; Könemann Editore, 2000
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