FABIOFOSSATI.COM IL CAMP DI BASKET SCUOLA DI TECNICA E DI VITA Giugno 1972 il mio primo anno agonistico da giocatore nella Stella Azzurra Roma si concludeva, avevo una gran voglia di tornare al “paesello” dopo il duro impatto di un campionato per la prima volta della mia carriera giocato lontano da casa. Il club su suggerimento del coach, Valerio Bianchini, decise diversamente. Per migliorare l’investimento fatto su di me era meglio mandarmi negli Stati Uniti per partecipare a quattro camp estivi di basket. Non ero per niente contento anche perché non sapevo proprio cosa avrei trovato .Le sorprese furono tante in quei 30 giorni passati mangiando male giocando 8 ore al giorno a basket, subendo grandi botte alla mia autostima quando mi schiacciavano in testa ragazzini di colore con scarpe con suola di cuoio passati lì per caso, dormendo poco in camerate di college con bagni comuni dove l’intimità di bisogni fisiologici era una chimera. Tutto cosi negativo? No assolutamente perché proprio da quella esperienza capii che solo lavorando d’estate lontano dalle tensioni del campionato potevo migliorare. Solo tecnicamente? No perché il confrontarsi con realtà nuove in cui dovevi strappare ogni secondo sul campo ad avversari assatanati mi aiutava a crescere psicologicamente accettando la legge dei play ground dove giochi se vinci altrimenti vedi giocare gli altri e aspetti il tuo turno. Dopo quella esperienza ce ne sono state tante altre. Diventato allenatore non mancava mai l’appuntamento estivo con uno o più camp nel ruolo di istruttore. La possibilità di lavorare accanto a grandi allenatori, giocatori NBA, ha migliorato moltissimo le mie competenze , ma soprattutto ha creato vincoli di amicizia che durano ancora nel tempo. Posso dire di avere rivestito tutti i ruoli all’interno di un camp di basket , sono stato un camper, ho fatto il dimostratore e l’istruttore, ho coordinato gli allenatori, ho diretto e ho organizzato camp. Saint John University, Notre Dame University, Pocono Camp, Boston College,NBA camp, International basketball camp Messaggero Roma, Jam Camp, Fibaeurope camp, Akademia Ratgeber camp, Stati Uniti , Italia, Slovenia , Croazia, Ungheria , Polonia camp e nazioni dove ho avuto la fortuna di lavorare e di crescere sia come giocatore sia come allenatore. Ho sempre pensato che il successo di un camp dipenda quasi esclusivamente dalla qualità degli allenatori e degli istruttori. Il camp deve essere organizzato bene logisticamente, ma sono le conoscenze , le competenze, l’entusiasmo, la passione degli allenatori a stabilire se il camp sarà un successo o un fiasco. Ultimamente i camp di basket estivi sono stati visti come una considerevole fonte di guadagno, ovviamente nessuno fa niente per niente. Io credo che solo garantendo qualità si possa avere di conseguenza soddisfazioni economiche. Le mie idee o meglio la mia filosofia su come deve essere un camp naturalmente sono nate dalle numerose esperienze avute coinvolto in tutti i ruoli. Voglio elencare qui alcuni pensieri perché un camp possa essere davvero un’esperienza incredibile ed indimenticabile per i partecipanti. Per prima cosa , ed è il punto di partenza bisogna chiedersi CHE COSA E’ MEGLIO PER I CAMPERS ? 1 FABIOFOSSATI.COM COME E COSA FARE PER MIGLIORARE I CAMPERS? Se noi ci focalizziamo sulle risposte a queste domande saremo in grado di fare un grande camp di basket. Qui alcuni suggerimenti per impostare un camp: 1) Il camp deve incoraggiare e stimolare 2) Il camp deve creare sogni nei ragazzi o ragazze, per esempio DIVENTARE UN GIOCTORE DI SERIE A 3)Il camp deve aiutare i campers a capire cosa fare per migliorare 4)Nel camp tutti i partecipanti si devono sentire importanti e sempre al centro dell’attenzione 5)Nel camp i ragazzi devono imparare i FONDAMENTALI 6)Nel camp non ci devono essere tempi morti. Mai ragazzi in giro disoccupati, tutti devono essere coinvolti 7)Se sei un allenatore nel camp puoi capire e conoscere le caratteristiche per esempio di un tuo futuro giocatore 8) IL CAMP DEVE ESSERE DURO MA DIVERTENTE. Ultimamente tanti club organizzano camp esclusivi per le loro squadre. Trovo questa idea molto intelligente anche se sarebbe importante dare ai campers la possibilità di potersi confrontare con giocatori che vengono da altre esperienze. Per questo motivo suggerisco ai dirigenti, ai coaches di andare oltre la loro gelosia e permettere ai loro ragazzi di avere esperienze più disparate . Quanti ragazzi hanno avuto la loro prima esperienza lontani da casa proprio per aver partecipato a un camp? D’accordo migliorare la tecnica del basket , ma il dover risolvere qualche problema senza l’aiuto dei genitori che valenza formativa può avere? Fare un camp migliora sicuramente i fondamentali del basket, ma aiuta anche a crescere come individui. Dirigenti allenatori ritroveranno i loro ragazzi migliorati e maturati proprio per essersi confrontati con realtà differenti rispetto alla quotidianità. IL CAMP TI RIMANE DENTRO, E’UN’ESPERIENZA CHE RESTERA’INDELEBILE NELLA VITA , SICURAMENTE MIGLIORERA’ LA TUA TECNICA MA TI AIUTERA’ ANCHE A CRESCERECOME UOMO. 2