Femtocelle: la stazione radio dentro casa MOBILE G Camillo Carlini, Giulio Guerra, Alessandro Vaillant li ultimi anni hanno visto l’accesso wireless divenire sempre più pervasivo, ed efficace in termini di velocità di trasmissione. Gli enti di standardizzazione del mondo mobile (3GPP ed IEEE) hanno sviluppato diverse interfacce radio, tracciandone l’evoluzione verso throughput sempre più elevati. Sebbene le tecnologie siano etichettate con il throughput teorico di picco, in pratica le loro prestazioni dipendono dalla qualità radio e dalla concorrenza sull’accesso alla risorsa; l’avvicinamento dell’antenna di trasmissione al terminale migliora il canale radio e quindi le prestazioni effettive che il cliente può sperimentare. Le femtocelle, mini trasmettitori da installare casa per casa, limitano il cammino del segnale così riducendo la possibilità di degradazioni. L’articolo analizza il nuovo ecosistema abilitato dal paradigma di accesso femtocellulare, soffermandosi sugli scenari di servizio, sulle varianti architetturali, sugli aspetti tecnologici, affrontando i principali punti ancora aperti. 1 Cos’è una femtocella? L’ambiente indoor ha assunto grande importanza per gli operatori di rete, poiché sede di una grossa porzione del traffico mobile. Il voler supportare servizi mobili realmente broadband impone l’introduzione, in 42 aggiunta ai consueti dispiegamenti macrocellulari, di dispiegamenti micro e femtocellulari, con antenne vicine all’utente e disponibilità sulla rete di trasporto di tecnologie a larga banda (fibra nel caso di dispiegamento micro, fibra o xDSL nel caso di dispiegamenti femto). NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant Figura 1 - Descrizione Femtocella Con il termine femtocella s’intende una cella di piccole dimensioni (figura 1), quali possono essere quelle di un’unità abitativa o un ufficio. Più in generale si va ad intendere con questo termine anche l’apparato radio che genera tale cella, normalmente caratterizzato da dimensioni, costi e consumi ridotti che consentono ad un utente di essere connesso alla rete mobile attraverso un terminale mobile standard. La femtocella (alias Femto Access Point o Home NodeB), pertanto, rappresenta una stazione radio base domestica a bassa potenza ed autoinstallante, che non richiede manutenzione da parte del cliente ed è gestita a distanza dall’operatore e che, a differenza delle WLAN, trasmette su bande soggette a licenza (ad es. quelle dell’UMTS). Una femtocella è in grado di garantire la copertura 3G, sfruttando ad esempio la connet- NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 tività xDSL dell’utente, attraverso il modem a banda larga dell’utente, oppure mediante un modem integrato (figura 2). La femtocella è collegata alla Core Network mobile attraverso un AP Controller/ Concentrator, che, oltre ad aspetti di gestione e configurazione, ha anche lo scopo di mascherare alla rete radiomobile la potenziale elevata numerosità degli Access Point (che in molte soluzioni implementano le funzionalità semplificate di un RNC). La connessione tra la femtocella e il concentratore è tipicamente basata su un IPsec tunneling, che sfrutta un backhauling ADSL2+. Le prime soluzioni previste sono relative all’ambito domestico o consumer, mentre le soluzioni relative al segmento business sono attualmente in fase di consolidamento. Dal punto di vista degli operatori, i van- Figura 2 - Scenario di riferimento femtocellulare 43 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant taggi derivanti dall’impiego della tecnologia femto sono: • incremento della capacità di rete: come primo risultato, con il deployment di femtocelle si vanno ad attenuare tutti quei vincoli che limitavano la capacità e la copertura di rete, infatti, nel momento in cui un cliente viene servito da una femtocella dedicata, si va ad alleggerire il carico della cella macro, incrementando la capacità totale della rete dell’operatore mobile; • miglioramento della copertura indoor: in particolare per il 3G, l’utilizzo di frequenze più elevate comporta maggiori difficoltà nella penetrazione indoor con la densità attuale di celle; • potenziale diminuzione di siti macro: un alleggerimento progressivo della rete macro unito ad un rafforzamento della copertura indoor, comportano una minore necessità di installazioni di siti macro, soprattutto quelli nati per capacità o miglioramento della qualità del servizio percepito dall’utente (ad esempio in termini di throughput); • mobilità “trasparente” con la rete macro: anche se con alcune limitazioni (che saranno illustrate in seguito) è garantita la mobilità tra layer femto e macro 3G (e in alcuni casi macro 2G); • diminuzione dei costi di backhauling: il traffico della femtocella verso la Core Network viene trasportato, sfruttando la connettività IP del cliente, che può così soddisfare anche l’incremento richiesto per il supporto di nuove tecnologie come l’HSxPA; • incremento di penetrazione dei servizi di mobile broadband: con l’aumento della copertura e delle performance della banda larga wireless, i servizi mobili ad alto bit rate non potranno che beneficiarne; • utilizzo delle frequenze licenziate: lavorando su frequenze licenziate, gli operatori radiomobili acquisiscono un vantaggio competitivo; 44 • fidelizzazione del cliente attraverso offerte di tipo home zone: sfruttando la copertura radio dedicata della femtocella, limitandone l’accesso con uso esclusivo, è possibile costruire agilmente offerte appealing basate su tariffazione home zone, anche grazie ad una migliore accuratezza nell’identificazione dell’area “home” insita nelle caratteristiche di propagazione radio delle femto. Dal punto di vista del cliente i vantaggi sono: • miglioramento della copertura indoor: anche per il cliente si ha il vantaggio di poter avere a disposizione una copertura mobile “at home”; • miglioramento della “user experience” attraverso un incremento di throughput: a differenza delle macrocelle che supportano centinaia di utenti, le femtocelle serviranno un limitato numero di utenti attivi contemporaneamente. È verosimile quindi che le connessioni basate sulle femto offriranno mediamente bit rate più elevati rispetto all’ambiente macro, in quanto le risorse del nodo (potenza e codici) sono utilizzate dai soli utenti abilitati all’accesso della femto e le condizioni propagative ed interferenziali sono migliori rispetto al caso macro; • utilizzo dello stesso terminale cellulare: poiché la totalità delle femtocelle oggi disponibili fornisce una copertura di tipo 3G, il vantaggio principale che ne deriva per gli utenti è che non è necessario acquistare un dispositivo dedicato, ma si può sfruttare lo stesso terminale cellulare utilizzato per le chiamate di tipo mobile sotto rete macro. In questo modo, a differenza di altre tecnologie come UMA, dove i terminali devono necessariamente essere dedicati o eventualmente dual-mode, con una conseguente limitata disponibilità di soluzioni, si può continuare ad avere l’ampia scelta e la comodità d’uso di un dispositivo mobile standard; NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant • tariffazioni potenzialmente migliori: per l’utente finale inoltre ci possono essere tariffe più convenienti poiché l’operatore, risparmiando sui costi, può offrire tariffe più vantaggiose e competitive; • abilitazione di nuovi servizi di Home Networking: la femtocella diviene un elemento della casa del cliente e contribuisce a portare nell’ambito dei device dell’ “Home networking” (TV, Gateway utente, modem xDSL, Set of Box, ecc…) anche il terminale mobile, lo stesso impiegato in condizioni di mobilità al di fuori dell’ambiente domestico. Questo potrebbe contribuire a creare, in ottica prospettica, una famiglia di servizi che sfruttino al meglio le interazioni tra terminale mobile e device della casa grazie alla femtocella. 2 Scenari di servizio femtocellulari Di seguito sono brevemente descritti dei possibili scenari di servizio, con l’ottica di illustrare una panoramica completa sull’opportunità tecnologica offerta dalla soluzione femtocellulare. nismi di QoS, dovranno essere compatibili con l’erogazione degli stessi servizi radiomobili che il cliente è abituato ad utilizzare sotto copertura macro. La femtocella 3G infatti, è un Access Point 3G che, una volta installato, viene visto da un terminale 3G, cellulare o PC card, come una normale cella di rete. In questo scenario, il cliente è in grado di originare o ricevere chiamate (Voce, SMS o MMS o videochiamate o connessioni dati), in maniera trasparente, su rete femto o su rete macro 2G/3G in funzione dell’area di copertura in cui si trova. In tale scenario, unico requisito (radio) per l’utente, affinché riesca ad utilizzare la copertura Femto dedicata, è che disponga di un terminale mobile 3G standard, cellulare o PC card, configurato in modalità “Dualmode” o “solo UMTS”, senza alcun client ad hoc. 2.2 2.1 Scenario Consumer L’applicazione della soluzione Femto 3G in ambiente residenziale, per clientela consumer, costituisce lo scenario di servizio con disponibilità maggiormente ravvicinata, poiché è stato l’obiettivo primario nella definizione e sviluppo dell’attuale tecnologia. L’architettura di riferimento coincide con quella descritta in figura 2, nella quale si assume che il backhauling della femtocella avvenga grazie alla connessione xDSL del cliente. Le caratteristiche del trasporto in termini di banda disponibile, latenza e mecca- NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Scenario Business/Enterprise L’applicazione della soluzione Femtocella 3G per la clientela Business, nelle due declinazioni SOHO/Large Enterprise, costituisce lo scenario di servizio più sfidante allo stato dell’attuale maturità della tecnologia. Lo scenario Business, per le sue peculiarità, non può prescindere da alcune prestazioni, quali ad esempio l’handover femto-femto, piuttosto che un maggior traffico smaltibile in termini di utenti abilitati e chiamate contemporanee, maggiore copertura... che possono effettivamente decretarne il successo o l’insuccesso. È ragionevole aspettarsi che questa architettura dovrà essere più flessibile rispetto a quella dello scenario di tipo consumer, in modo da adattarsi e integrarsi in scenari di tipo Large Enterprise, le cui dimensioni e caratteristiche richiedono quasi sempre sviluppi “tailored”. 45 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant 3 Si noti che nell’approccio con accesso ristretto, il numero massimo di USIM gestibili dalla white list potrebbe essere limitato sulla base delle caratteristiche del prodotto femto, analogamente a quanto avviene in termini di altre prestazioni (ad es. numero massimo di utenti/chiamate contemporaneamente gestibili dall’AP). Controllo dell’Accesso Un elemento fondamentale della tecnologia femto riguarda la modalità di accesso utenti dei vari clienti alla femtocella. In particolare, sono contemplate le seguenti modalità: • open mode, anche detta “open access”, in cui è prevista la possibilità di utilizzare l’AP femto da parte di un qualsiasi utente che lo selezioni come miglior cella servente (sulla base dei normali criteri radiomobili); • closed mode, o “exclusive access”, in cui l’accesso è consentito ai soli utenti che dispongano di USIM autorizzate sulla base di una “White List” (presente nella femtocella o nel femto Gateway), la cui creazione avverrà nella fase di sottoscrizione del servizio femto. Nello specifico, l’autorizzazione avviene attraverso un controllo dell’IMSI nel corso delle procedure per la gestione della mobilità (tipicamente Location Area Update). Se l’IMSI fa parte della lista, il Location Update viene autorizzato, altrimenti viene inviato al terminale un messaggio di Location Update Reject contenente un codice (cause number), che identifica il motivo del rifiuto. I più comuni, proposti in standard [1], sono cause number #12 (Location Area not allowed), cause number #13 (Roaming not allowed in this location area). L’utente può abilitare o rimuovere utenti dalla White List con modalità dipendenti dal paradigma di provisioning. Un utente rifiutato rimane sulla copertura macro (quando presente) a meno che non debba effettuare una chiamata di emergenza. • group mode o “semi-open”: questa tipologia di controllo dell’accesso potrebbe risultare utile per soluzioni femtocellulari di tipo Business/Enterprise ed è derivata dal modello di accesso chiuso, in cui si specificano privilegi di accesso per utenti di tipo corporate appartenenti allo stesso enterprise group. 46 4 Mobilità in idle e in connected mode Per quanto riguarda la prestazione di mobilità tipica dei servizi radiomobili, la tecnologia femto, basata sulle architetture integrate con la rete di accesso e core mobile, prevede che in idle-mode sia garantita la cell re-selection bidirezionale tra femto e macro 3G (e in principio anche macro 2G). In connected mode (cioè in presenza di chiamate voce/dati) è tipicamente supportato l’handover tra femto e macro 3G (e in alcune soluzioni anche macro 2G) nella direzione uscente (hand out): femto→macro 3G o 2G. Nel caso di chiamata originata su rete macro 3G o 2G, quando il cliente entra in copertura femto continua ad utilizzare la rete macro 3G o 2G sino al termine della chiamata. Una volta chiusa la chiamata (o connessione dati) il terminale del cliente effettua una cell re-selection automatica, per accamparsi sulla rete femto. La mobilità femto↔femto risulta invece di maggior interesse nel caso di accesso open mode ed in particolare per soluzioni di tipo “Enterprise”. 5 Coesistenza con la rete macrocellulare La coesistenza tra layer macro e femtocellulare (nel caso di controllo di accesso NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant esclusivo) rappresenta sicuramente uno dei maggiori punti di attenzione relativi al deployment femto. In particolare l’aspetto interferenziale deve essere tenuto attentamente in considerazione, qualora si scelga di utilizzare una portante condivisa dai due layer. L’utilizzo di portanti dedicate rende infatti trascurabile, in gran parte dei casi, le problematiche interferenziali. Di seguito vengono presentati alcuni dei principali problemi interferenziali che potrebbero manifestarsi sulla tratta downlink (nel caso di interferenza co-canale). Nelle seguenti illustrazioni viene indicato con “C” il segnale utile, mentre con “I” quello interferente. • interferenza da macro verso femto: le performance di un utente “femto” connesso all’AP (figura 3) in alcune condizioni potrebbero essere degradate dalla presenza di una stazione radio base macro interferente sulla stessa portante. • interferenza da femto verso macro e deadzone: nel caso di accesso esclusivo, è probabile che le performance di un utente ”macro” indoor (non autorizzato sull’AP) connesso alla stazione radio base esterna risentano dell’interferenza generata dall’AP sulla stessa portante (figura 4). In questo scenario, in prossimità dell’AP è possibile individuare un’area all’interno della quale l’utente “macro” indoor (non autorizzato) non può accedere al servizio, a causa di un eccessivo livello interferenziale. Quest’area, che nel caso di deployment su una stessa portante può raggiungere le dimensioni di alcune decine di metri, viene tipicamente chiamata dead zone e rappresenta pertanto un buco di copertura macro (sulla stessa portante della femto) per utenti non autorizzati (figura 5). Nella deadzone un utente macro non abilitato riseleziona, quando disponibili, un’altra portante 3G oppure la rete GSM. Le femtocelle possono disporre di algoritmi di autotuning della potenza, che hanno lo scopo di controllare e minimizzare i fenomeni interferenziali. Figura 3 - Interferenza macro verso femto per un cliente “femto” Figura 4 - Interferenza femto verso macro per un cliente “macro” Figura 5 - Deadzone 6 NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Architettura L’architettura di supporto al deployment degli Home NodeB 3G (3G HNB) deve garantire un’integrazione efficace con la rete mobile esistente e l’implementazione di un insieme di funzionalità specifiche per l’accesso femtocellulare. Per quanto riguarda l’integrazione con la rete mobile, uno dei requisiti principali con- 47 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant siste nel realizzare l’interconnessione tra accessi femto e rete core con soluzioni il più possibile trasparenti alla seconda, ossia mascherando la numerosità degli HNB ed evitando impatti sulle interfacce Iu verso i nodi di Core Network. Questo avviene attraverso l’introduzione di un HNB GW (Home NodeB Gateway) che si interfaccia alla rete core come un RNC standard. Ulteriori requisiti di integrazione con la rete mobile che hanno un impatto sul design dell’architettura femtocellulare sono il supporto delle funzionalità di: • charging: ragionevolmente occorre definire soluzioni di tariffazione ad hoc del traffico originato da rete femto; • mobilità tra accessi femto e macro; • emergency call; • lawful interception; • gestione efficiente del traffico, in particolare per quanto riguarda scenari di switching locale del traffico, ad esempio scenari “campus” ed in generale per l’instradamento del traffico di navigazione su Internet. La rete di accesso femtocellulare, inoltre, deve supportare funzionalità specifiche, allo scopo di consentire il deployment in rete degli HNB in modalità plug&play e fornire meccanismi efficienti di controllo dell’accesso e della mobilità in rete femto in idle ed active mode, dunque soluzioni di: • UE Registration, ossia meccanismi attraverso i quali uno UE si registra presso la rete di accesso femtocellulare (in dettaglio presso l’HNB GW), a valle dell’accesso ad una femtocella. La registrazione presso l’HNB GW consente, ad esempio, l’implementazione di politiche di Acces Control e soluzioni di paging optimisation; • HNB Registration, ossia meccanismi attraverso i quali, all’accensione di un HNB e a valle della procedura di discovery di un opportuno Serving HNB GW, l’HNB si registra presso tale GW; • HNB GW Discovery, ossia meccanismi attraverso i quali l’HNB, a valle dell’accen- 48 sione, individua l’HNB GW al quale collegarsi nello stato operazionale; • HNB Location verification, ossia meccanismi attraverso i quali l’operatore verifica che l’HNB venga accesso solo in una location autorizzata. Inoltre la rete di accesso femtocellulare pone requisiti specifici in termini di sicurezza, poiché occorre garantire soluzioni di: • autenticazione ed autorizzazione dell’HNB (eventualmente mutua autenticazione tra HNB e rete mobile); • sicurezza della connessione tra HNB e rete dell’operatore (confidenzialità ed integrità dei dati). Infine, si possono porre ulteriori requisiti secondo le specifiche caratteristiche della rete dell’operatore presso cui viene effettuato il deployment della rete di accesso femto come, ad esempio, soluzioni di supporto della QoS e di multiplazione del traffico d’utente. 6.1 Lo standard 3GPP La figura 6 descrive l’architettura di rete di accesso femtocellulare secondo quanto incluso nello Stage 2 di Release 8 [13], definito dal 3GPP RAN WG3, dove le entità di rete introdotte e le relative funzioni sono: • HNB: implementa le funzioni di NodeB ed RNC. Supporta l’interfaccia Uu verso lo UE, l’interfaccia Iu-h (Control Plane e User Plane) verso l’HNB GW e l’interfaccia di gestione verso l’HMS (Home Management System) per le funzioni di provisioning dei parametri di configurazione, di HNB GW Discovery e Location verification. • HNB GW: rappresenta l’entità di collegamento tra 3G HNB e la rete core mobile. Oltre a rappresentare un punto di raccolta del traffico femtocellulare, svolge le funzioni di: NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant ○ supporto dell’interfaccia Iu-h verso l’HNB e delle interfacce Iu-CS e Iu-PS verso la rete core mobile; ○ relay (ed in alcuni casi interlavoro di alcuni parametri) della segnalazione tra HNB e rete core; ○ relay dello User Plane GTP; ○ supporto delle procedure di HNB Registration e UE Registration su interfaccia Iu-h. • Security Gateway (SeGW): supporta le procedure di autenticazione dell’HNB e messa in sicurezza dell’interfaccia Iu-h e dell’interfaccia verso l’HMS. Come opzione implementativi tale funzione può essere integrata nel Security Gateway. • HNB Management System (HMS): basato sulla famiglia di standard TR-069 svolge le funzioni di provisioning dell’HNB, di discovery dell’HNB GW e Location verification. Nella procedura di bootstrap dell’HNB, l’HMS comunica all’HNB i nodi di rete serving: provisioning HMS (eventualmente diverso da quello di bootstrapping), SeGW, HNB-GW. Per quanto riguarda le funzioni di Control Plane, l’interfaccia Iu-h supporta due Application Part differenti in corrispondenza di due diversi set di funzioni ed in particolare: • il RANAP, per la consueta segnalazione di controllo tra rete di accesso e core ed il trasporto del NAS. A tale scopo è stato definito un livello di adattamento (RUA, RANAP User Adapatation) per il trasferimento trasparente dei messaggi RANAP; • l’HNBAP (Home NodeB Application Part), Figura 6 - architettura delle rete di accesso femtocellulare (tS 25.467) NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 per le procedure femtocellulari descritte in precedenza (UE Registration, HNB Registration). La procedura di UE Registration include la funzione di verifica delle credenziali di accesso dello UE presso l’HNB (funzione di Access Control). Occorre distinguere due casi: ○ UE pre-Release 8. In questo caso l’Access Control è svolto in rete di accesso femtocellulare e viene gestito in modo mandatorio dall’HNB GW ed opzionalmente dall’HNB. L’Access Control si basa sulla verifica dell’inclusione dell’IMSI, che sta effettuando l’accesso in un’opportuna White List di IMSI. Tale soluzione, tipicamente basata su procedure NAS esistenti (LAU), è definita per non determinare alcun impatto sugli UE; ○ UE Release 8. In questo caso l’Access Control è svolto tra UE e rete core (MSC ed SGSN), in modo trasparente alla rete di accesso ed è basato sul principio del CSG (Closed Subscriber Group). Ogni HNB annuncia in broadcast il proprio CSG-ID e ciascuno UE ha configurati i CSG-ID autorizzati. Dunque uno UE tenta di accedere solo agli HNB che annunciano un CSG-ID, per il quale lo UE è autorizzato. La rete effettua un cross check in rete core (MSC, SGSN), dove è presente il profilo di utente che include la white list di CSG per i quali lo UE è autorizzato ad accedere. In tal modo si definisce una soluzione efficiente, che effettua principalmente il relay dei messaggi RANAP da/verso Core Network (dunque senza alcun impatto verso la rete core ed il riutilizzo di una tecnologia esistente) e prevede una soluzione ad-hoc per le procedure specifiche dell’ambiente femtocellulare. Lo standard 3GPP di Release 8 include le specifiche del RUA [14] e dell’HNBAP [15]. 49 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant 6.2 Cosa accade nel Femto Forum? La figura 7 riporta l’architettura logica definita dal Femto Forum 1 con focus sulla rete di accesso femtocellulare. L’architettura è allineata con quella 3GPP, mentre la diversa nomenclatura per interfacce ed entità logiche risponde all’esigenza di definire un’architettura generale e valida per tecnologie di accesso/sistemi diversi (HSPA, cdma2000, WiMAX); in particolare: • il FAP (Femto Access Point) e l’interfaccia Fa corrispondono, per gli accessi 3GPP, al 3G HNB ed all’interfaccia Iu-h, rispettivamente. In figura 7 è riportata anche l’eventuale interfaccia (FL) verso l’Home GW. Anche presso il Femto Forum è stata concordata la working assumption di collocare le funzioni di RRM presso il FAP 2. • Il Femto GW corrisponde, per gli accessi 3GPP, al 3G HNB GW. In figura 7 sono riportate anche le interfacce verso il Femto Management System (Fm, Fg), per la gestione e la configurazione della rete di accesso femto, la funzione di SeGW (Security GW), per le funzioni di autenticazione del 3G HNB (ad esempio con soluzione EAP-SIM/AKA) e di sicurezza dell’interfaccia Iu-h, ed infine l’interfaccia logica (Fb-ims) di interconnessione verso il controllo IMS per la gestione dei servizi negli scenari PS only, ad esempio quelli WiFi like. Le interfacce Fa, Fb-cs e Fb-ps in figura 7, corrispondono alle interfacce Iu-h, Iu-cs, Iu-ps, rispettivamente. Il Femto Forum supporta l’architettura definita dal 3GPP per gli accessi 3G e lo stack protocollare dell’interfaccia Iu-h. Figura 7 - architettura di riferimento (fonte: Femto Forum) 1 Il Femto Forum (http://www.femtoforum.org) è dedicato alla definizione di soluzioni per reti femtocellulari e raggruppa le manifatturiere di soluzioni femto oltre ai principali operatori e Vendor dell’ecosistema mobile; presumibilmente sarà riconosciuto a breve come Marketing Representative Partner (alla stregua della GSMA). 2 In [5] il Femto Forum comunica che “If the technology has RNC functionality the majority of the RNC functionality shall be in the FAP to optimise the signalling between the FAP and the gateway”. 50 NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant 6.3 Plane IP d’utente) e non attraverso l’interfaccia Iu-h. Questa soluzione, può essere di interesse per l’ottimizzazione del trasporto del traffico dati, in particolare in scenari Corporate, o per scenari di convergenza fisso mobile. La possibilità di ottimizzare l’instradamento del traffico di utente nei casi in cui non è necessario che fluisca verso la Core Network mobile, sta spingendo i produttori di femtocelle a studiare modalità implementative, pur rimanendo sulla soluzione architetturale con interfaccia Iu-h, della funzionalità aggiuntiva di “offload del traffico”. Infine, per quanto riguarda le soluzioni Iub based, queste sono state citate per completezza, ma l’ipotesi di lavoro sia del 3GPP sia del Femto Forum sulla collocazione dell’RRM all’HNB rende tali soluzioni di tipo proprietario, non potendo in linea di principio garantire l’interoperabilità tra HNB e HNB Gateway di vendor differenti. Cenni alle varianti architetturali Nelle discussioni nei gruppi di standard (RAN 3) e di lobby (Femto Forum) sono state analizzate diverse opzioni relative all’architettura di accesso femtocellulare. Tali opzioni derivano dalla diversa collocazione delle funzionalità nelle entità di rete e dall’utilizzo di diverse opzioni protocollari sull’interfaccia tra HNB e HNB GW. Le soluzioni maggiormente discusse e/o testate, classificate per soluzione di collegamento degli HNB verso i GW, sono state: • Iu based; • GAN-Iu based; • Iub based; • WiFi like o Native-IP based. Altre soluzioni (Gn-based, SIP/IMS based) rappresentano varianti di quelle elencate. In realtà anche le soluzioni GAN based sono state classificate nello standard 3GPP come una variante delle soluzioni Iu, tuttavia l’orientamento attuale dei lavori rende il loro approfondimento superfluo ai fini della presente trattazione. Ad ogni modo è necessario considerare che alcune di queste soluzioni, proposte dai vendor in ambito di standardizzazione, risalgono a discussioni antecedenti alla definizione della interfaccia Iu-h da parte del 3GPP. Come illustrato nel paragrafo precedente, il 3GPP ha definito come architettura standard una soluzione di tipo Iu-based, che incorpora alcuni elementi del GAN all’interno del protocollo HNBAP (Iu-h). Pertanto si può ragionevolmente ipotizzare che le soluzioni commerciali nel medio-lungo termine saranno compliant allo standard 3GPP (e dunque basate sul modello Iu), in modo da fornire un’effettiva possibilità di integrazione con HNB multivendor. È opportuno aggiungere qualche informazione sulla variante WiFi like o Native IP Based: in questo scenario l’HNB si interconnette alla rete dell’operatore direttamente attraverso l’interfaccia Gi (dunque con lo User 7 NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Caratteristiche tecniche del Femto Access Point Come visto il FAP è una piccola stazione radio base da collocare a casa cliente, a bassa potenza e di ingombro comparabile a quello di un Access Point in tecnologia WiFi. Si collega tramite cavo Ethernet standard IEEE 802.3 all’Home Gateway impiegato dall’utente per la connessione broadband di rete fissa. Per quanto concerne l’interfaccia radio, un riferimento sui possibili range di potenza e di sensibilità è fornito dal 3GPP [1], dove viene proposta una nuova classe di base station (della quale non sono stati ancora finalizzati tutti gli aspetti), i cui parametri radio sono stati ricavati a partire dalla classe di local base station della [16]. In particolare lo standard attualmente prevede, anche se non ancora consolidata, un max output power di 20 dBm. 51 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant Per offrire un’ottima copertura indoor, 20 dBm di output power possono essere considerati perfino eccessivi in un appartamento di medie dimensioni, se la copertura indoor macro è “debole” (e sarebbero fonte di eccessiva interferenza). Viceversa in buona copertura macro, 15-20 dBm possono essere utili, specie se si intende coprire più di una stanza. Più in generale, per essere idonei ad ogni tipo di situazione, i FAP dispongono tipicamente di una massima potenza di trasmissione sufficientemente alta (es. 15-20 dBm) combinata con un meccanismo di auto-tuning (vedi 7.1), che cerchi di limitare le interferenze con la rete macro ed altri eventuali FAP. Si comprende che il dimensionamento della potenza massima in uscita è uno degli aspetti cruciali dell’implementazione del FAP; l’obiettivo è appunto trovare il miglior compromesso tra copertura radioelettrica offerta nell’ambiente domestico del cliente e contenimento dei fenomeni interferenziali. Per quanto riguarda la sensibilità in ricezione dei FAP, il 3GPP [1] suggerisce come riferimento il valore di -107 dBm (lo stesso della local base station class della 3GPP [16]). Lo standard prevede una desensibilizzazione delle BTS indoor, in quanto i terminali in area indoor sperimentano una minore attenuazione nella tratta UL. Il valore di -107 dBm/3.84 MHz, pur essendo di 14 dB degradato rispetto al corrispondente valore macro (wide area BS) [16] è pertanto preferibile per i FAP, anche al fine di evitare che la femtocella senta utenti lontani e fuori dall’area domestica del proprietario. Per chiarezza sono di seguito riportate le Tabella 1 e Tabella 2, riassuntive dei principali parametri radio accordati per l’Home NodeB; si noti, come già anticipato, il buon allineamento con i parametri delle local area BS con l’eccezione di alcuni valori, tra cui, oltre la già citata classe di potenza, anche il requisito di accuratezza sulla frequenza, rilassato da 100 ppm a 250 ppm. Il maggior errore tollerato sulla rilevazione della frequenza portante ha un impatto diretto sui requisiti di mobilità, limitando, in quest’ultimo caso, la velocità massima dell’utente HNB a poco sopra i 30 km/h. Tuttavia, conside- tabella 1 - HNB: Parametri radio in trasmissione [3GPP tr 25.820 V8.0.0] Parametro Potenza massima in uscita Controllo della potenza in uscita 52 HNB Local Area BS 20 dBm 24 dBm [20dBm–0dBm] Errore massimo in frequenza 250 ppb 100 ppb Emissioni spurie (Protezione del ricevitore dalle proprie o altrui emissioni) -82 dBm -82 dBm Emissioni spurie (Coesistenza con BS vicine) -70 dBm -82 dBm -70 dBm (pico 900/850) -82 dBm Emissioni spurie (Coesistenza con UTRA-TDD) -55 dBm -55 dBm NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant Parametro HNB Local Area BS Livello di sensibilità -107 dBm -107 dBm ACS -38 dBm -38 dBm Blocking Requisito minimo -101 dBm -101 dBm (interferenze varie) Blocking Requisito minimo - Coesistenza con GSM900, DCS 1800, PCS1900, GSM850 e/o UTRA FDD -115 dBm -115 dBm Blocking Requisito minimo - Coesistenza con UTRA-TDD -101 dBm -101 dBm Blocking Requisito minimo - Coesistenza con DECT, WiFi/WLAN [nuovo valore da definire] Intermodulazione -38 dBm (wideband) -37 dBm (narrowband) -38 dBm (wideband) -37 dBm (narrowband) tabella 2 - HNB: Parametri radio in ricezione [3GPP tr 25.820 V8.0.0] rando lo scenario domestico (home zone), questa limitazione non è ritenuta avere impatti significativi. Per quanto riguarda i Radio Access Bearer, benché la capacità possa dipendere dallo scenario di applicazione del prodotto (soluzione business o consumer), ciò che è importante è che l’utente disponga degli stessi RAB disponibili nella rete macro. Per questo motivo è ragionevole attendersi il supporto dei RAB CS (voce AMR e video chiamata) e PS legacy (DCH e HSDPA/HSUPA) insieme ad alcuni dei principali multiRAB PS+CS. 7.1 Installazione e autoconfigurazione del FAP L’installazione di un Femto Access Point dovrebbe essere basata su logiche di tipo NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 plug&play tese a minimizzare la necessità di intervento sia da parte del cliente/proprietario, sia da parte dell’operatore (ad esempio al livello di O&M). Un possibile esempio di processo di autoconfigurazione potrebbe ad esempio essere: • selezione della portante FDD (UARFCN): il FAP sceglie automaticamente la portante meno interferita; • selezione del Primary Scrambling Code (PSC): il FAP sceglie il PSC meno interferito; • autotuning della potenza trasmessa in downlink: finalizzato ad ottimizzare il tradeoff tra copertura ed interferenza; • scelta dei parametri identificativi della cella: ad es cell-ID, LAI, RAI; • definizione della lista di adiacenze per la mobilità (in idle mode e, se prevista, in connected mode) verso la rete macrocellulare. Si riportano di seguito alcune considerazioni relativamente agli aspetti del processo di autotuning, che hanno maggiore impatto 53 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant sui meccanismi di interlavoro e di coesistenza con la rete macrocellulare UMTS. Per quanto riguarda l’autoconfigurazione dei PSC è di fondamentale importanza la determinazione del set di PSC riservati alle femtocelle, che nasce da un trade-off tra le seguenti condizioni: • tanto minore è il numero dei PSC riservati alle femtocelle, tanto maggiore è la probabilità che due FAP mutuamente interferenti utilizzino lo stesso PSC (situazione critica dal punto di vista dell’intereferenza tra FAP dello stesso operatore in trasmissione sulla stessa portante FDD). Di conseguenza una crescente penetrazione di femtocelle (in particolare in ambito residenziale) porta ad una necessità di un numero di PSC riservati sempre maggiore; • tanto maggiore è il numero dei PSC riservati alle femtocelle, tanto maggiore è l’impatto sulla pianificazione della rete macrocellulare. L’autotuning della potenza in downlink assume particolare rilevanza nel caso in cui i FAP operino su una portante già utilizzata dalle macrocelle UMTS. In particolare, tanto maggiore è il livello di interferenza prodotto dalle macrocelle, tanto maggiore è il livello di potenza trasmessa dalla femtocella necessaria a garantire la copertura nell’area indoor target (costituita da una o più stanze). A valori più elevati di potenza corrisponde, d’altra parte, una più ampia “deadzone” (zona di assenza di servizio sulla portante utilizzata dalla femtocella le cui dimensioni dipendono, in prima approssimazione, dal mutuo rapporto di potenza tra cella macro e femto in quell’area) per gli utenti non abilitati all’accesso alla femtocella. Le procedure di autotuning richiedono la disponibilità, lato FAP, di misure relative alle caratteristiche delle celle che il FAP stesso riconosce come interferenti (macrocelle o altri FAP). Tali misure possono essere ricavate secondo due diversi approcci: • il FAP raccoglie le misure dei terminali (connessi al FAP stesso): i terminali ripor- 54 tano (coerentemente allo standard) i PSC delle celle misurate, le misure di RSCP ed Ec/No ad essi corrispondenti; • il FAP è dotato di uno “sniffer”, ossia di uno scanner UMTS (in grado di effettuare misure di RSCP, RSSI, Ec/No, di individuare i PSC interferenti ed eventualmente anche di decodificare le System Info delle celle misurate), simile a quello tipicamente integrato nei terminali mobili. 7.2 Sincronizzazione In questo paragrafo si vogliono segnalare alcune possibilità implementative e problematiche connesse al tema della sincronizzazione degli Home NodeB con il resto dell’architettura femto-cellulare e la rete macro. Gli Home NodeB richiedono una precisa sincronizzazione con il resto degli elementi della Core Network per consentire il corretto funzionamento della rete relativamente agli aspetti di mobilità. Tale sincronizzazione è in genere garantita da opportuni clock server dispiegati in rete (altre possibilità potrebbero essere la sincronizzazione tramite GPS – difficoltosa però in ambiente indoor – oppure la lettura del canale SCH-Sync Channel) della macro cella, cui è sottesa la femtocella, nell’ipotesi in cui la femtocella sia in copertura. Con la sincronizzazione tramite clock server è necessario quindi valutare la varianza della precisione in funzione del jitter sulla rete IP di backhauling e i requisiti minimi da soddisfare per garantire un adeguato livello di affidabilità del clock; in particolare, è importante quindi individuare le location più adatte (a livello di DSLAM, B-NAS, FAP concentrator), per il dispiegamento dei clock server, che garantiscano una certa affidabilità e qualità della sincronizzazione, minimizzando allo stesso tempo il numero di clock server impiegati. NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant traffico voce CS, secondo la prassi Iu-CS over IP (prassi corrente fino alla completa definizione dello standard Iu-h). Il tipico esempio della Tabella 3, riferito a un caso di backhauling su linea ADSL, mostra alcune peculiarità della tecnologia femto. Nell’incapsulamento del traffico voce non vi è conversione di codec; il FAP instaura un tunnel cifrato con l’HNB Gateway, mediante lo standard IPsec (protocollo IKE per lo scambio delle chiavi e protocollo ESP per garantire la confidenzialità, integrità ed autenticità dei dati trasportati [11]). Il ricorso al tunnel IPsec tra FAP e HNB Gateway fonda il suo presupposto sul modello di dispiegamento femtocellulare realizzabile da un operatore mobile con backhauling su una Backhauling rete fissa che l’operatore mobile non può controllare e deve necessariamente consiOccupiamoci adesso di come i FAP posderare untrusted. sono incapsulare il traffico originato dai terNel caso di operatore convergente che geminali accampati, per il backhauling verso stisca anche la rete fissa, facciamo notare Core Network. Riportiamo in Tabella 3 una che tecniche di sicurezza normalmente imtipica pila protocollare di encapsulation di plementate dall’operatore potrebbero rendere opzionale l’impiego di tabella 3 - Esempio di pila protocollare IPsec, il quale comporta un notedi encapsulation di traffico voce cS vole overhead nello stack di Dimensione del Tabella 3. Livello pacchetto (byte) L’opportunità della cifratura dei dati inviati e ricevuti dal FAP può Payload codec AMR 12.2, 20 ms 30.5 essere considerata anche dal seRTP 12 guente punto di vista: nella rete macrocellulare è garantita la sicurezza UDP 8 dei dati sia nella tratta di accesso IP interno 20 radio in aria, sia nella tratta tra NodeB e RNC. Con riferimento alle ESP 50 architetture dove il FAP integra UDP (NAT traversal, RFC 3948) 8 anche funzionalità di RNC, per analogia al caso macro il FAP doIP esterno 20 vrebbe comunque inviare e PPP + PPPoE 8 ricevere dati cifrati, perché altriEthernet 18 menti all’interno della LAN a casa cliente esisterebbe la possibilità di LLC/SNAP 8 intercettare informazioni “in chiaro”. AAL5 8 In ogni caso, per avere un’indicazione quantitativa, l’occupazione di ATM 20 banda di una chiamata voce tra- Come protocolli di sincronizzazione tra i clock server e gli HNB, opzioni tipiche sono il protocollo IEEE1588 [10] o l’NTP [9]; l’IEEE 1588 richiede sugli apparati di rete dell’hardware specifico, per cui è più comune l’utilizzo del protocollo NTP. L’HNB può richiedere una sincronizzazione continua al clock server o, in alternativa, essere dotato di un oscillatore locale con una buona stabilità (ad esempio non inferiore ad una settimana) e richiedere una sincronizzazione periodica (per esempio una volta ogni 4 giorni). 7.3 NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 55 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant sportata su un backhaul xDSL secondo Tabella 3 è all’incirca di 80 kb/s. Si noti che l’adozione del layer “RFC 3948” [14] è resa obbligatoria dal fatto che moltissimi Home Gateway, cui potrebbero essere connessi i FAP, applicano meccanismi di NAT. Un altro aspetto interessante per l’architettura femto è il remote management dei FAP a casa cliente; il concept femto tende a minimizzare l’intervento da remoto del gestore, ma il FAP deve essere telegestibile dall’operatore al pari degli altri dispositivi del cliente. Nel luglio 2008 il Femto Forum ha annunciato che i suoi membri hanno deciso di adottare il Broadband Forum TR-069 “CPE WAN Management Protocol” come base per le procedure di telegestione dei FAP. Femto Forum e Broadband Forum hanno quindi cominciato a collaborare per definire estensioni a TR-069 specifiche per le funzionalità dei FAP, e per includere l’O&M delle femtocelle in un framework ben consolidato. 8 I punti aperti della tecnologia Accanto ai numerosi vantaggi derivanti dall’adozione della tecnologia femtocellulare, ci sono una serie di problematiche che vanno prese in considerazione derivanti dall’inserimento in una rete pre-esistente. In primo luogo, essendo tali dispositivi orientati alla realizzazione di una copertura capillare indoor, è lecito prevedere, da parte del generico operatore un deployment su larga scala, a differenza della quantità di NodeB attualmente presente in una rete macro. La potenziale numerosità delle femtocelle rende pertanto necessario integrare in rete nuovi elementi controllori, in grado di mascherare tale numerosità, come analizzato nel paragrafo sulle architetture di rete. Inoltre, dal punto di vista dello standard, attualmente sono molte le decisioni già prese ed i nodi tecnologici sciolti; tuttavia il percorso 56 che conduce ad uno standard completo non si è concluso e si stima che le prime specifiche 3GPP potranno essere disponibili nel corso del 2009. Nel biennio 2009-2010, pertanto, potranno iniziare le prime installazioni commerciali di soluzioni interamente standard a cura dei grandi operatori europei. Infine, i problemi tecnologici ancora aperti riguardano aspetti del sistema, che spaziano dall’O&M, alla gestione della risorsa radio, alla gestione della mobilità. Richiamiamo alcuni tra i principali: Aspetti di integrazione in rete • coesistenza layer femto vs. layer macro per interferenza (soprattutto nel caso di utilizzo della stessa portante radio); • modalità di dispiegamento della tecnologia in funzione degli scenari di servizio abilitati (PLMN, LAC, frequenze, parametri radio) e del paradigma di controllo d’accesso (es open o closed); • garanzia di portabilità dell’intero parco di servizi mobili del generico operatore; • ingegnerizzazione della soluzione per la gestione di problematiche quali la scalabilità, la ridondanza, la ripartizione del traffico da smaltire in rete; • le verifiche di interoperabilità in ambiente multivendor; • i processi di provisioning ed assurance del servizio. Handover • anche nella prospettiva di medio termine, mentre è ragionevole che tale funzionalità sia assicurata nella direzione da femtocella a macrocella, l’handover da macrocella a femtocella, o handover tra femtocella e femtocella, presentano vincoli implementativi che la possono limitare, eventualmente, solo a specifici scenari di servizio (clientela corporate/business). Controllo d’accesso • le soluzioni di controllo dell’accesso per terminali pre-Release 8 non sono ottimizzate, NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant essendo state definite per ambienti con accessi di tipo “open” (macro, micro, pico). Per implementare l’access control per una femtocella una tipica soluzione si ha con la gestione della mobilità in idle mode: ad ogni femtocella è assegnata una specifica Location Area. Gli utenti non abilitati all’accesso ricevono una risposta di Reject in fase di Location Area Update e, come effetto, non potranno accamparsi su tali Home NodeB. Questi meccanismi possono tuttavia presentare dei comportamenti differenti a seconda del terminale e in funzione della configurazione di rete e quindi richiedono una particolare attenzione da parte dell’operatore. D’altro canto le nuove soluzioni di controllo per terminali di Release 8 sono ancora in via di completamento in standard; in ogni caso queste non possono essere retrocompatibili con i terminali compliant alle Release precedenti dello standard, pertanto occorrerà mantenere anche le soluzioni sub-ottime di controllo d’accesso. Qualità del Servizio • le femtocelle introducono nuove problematiche per la gestione della QoS dovute alla condivisione del trasporto con altri dispositivi connessi alla xDSL del cliente. Al contrario delle reti 2G e 3G legacy dove il trasporto era dedicato, nel paradigma femtocellulare si pone il problema di un’opportuna gestione delle classi di servizio in un (possibile) scenario di coesistenza tra servizi fissi e servizi mobili. Allo scopo di garantire la QoS anche a livello di backhauling, è necessario definire opportune priorità tra traffico di tipo “fisso” e “mobile” così come tra traffico voce e dati. 9 ambienti indoor e per incrementare il bit rate offerto al singolo cliente, e, come abbiamo visto nell’articolo, comportano inoltre molteplici benefici. Esse si prestano a favorire lo sviluppo dell’ecosistema domestico della banda larga e dell’utilizzo di servizi BWA fruibili da terminali mobili sempre più completi. La maturità della tecnologia potrebbe permettere i primi deployment commerciali di femtocelle tra questo anno ed il prossimo. Tuttavia la tecnologia femtocellulare è chiamata a superare le sfide della piena standardizzazione e dell’integrazione nelle reti reali degli operatori (anche per gli aspetti interferenziali). L’operatore convergente che introdurrà questa tecnologia dovrà, per soddisfare le aspettative degli utenti, porre particolare attenzione nella gestione del backhaul (xDSL o fibra) a disposizione della femtocella, per garantire ad essa e a tutti i servizi domestici del cliente la miglior QoS. A Conclusioni Le femtocelle sono state concepite per migliorare la qualità dell’accesso radio negli NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 CRONIMI 3GPP APN BWA CPE CS DCH DL EIRP 3rd Generation Partnership Project Access Point Name Broadband Wireless Access Customer Premises Equipment Circuit Switched Dedicated CHannel Down Link Effective Isotropically Radiated Power FAP Femto Access Point FDD Frequency Division Duplexing GAN Generic Access Network HNB Home NodeB HSDPA High Speed Downlink Packet Access HSPA High Speed Packet Access HSUPA High Speed Uplink Packet Access IMSI International Mobile Subscriber Identità 57 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant LAC NAS PS PSC QoS RAB RANAP Location Area Code Non Access Stratum Packet Switched Primary Scrambling Code Quality of Service Radio Access Bearer Radio Access Network Application Part RRM Radio Resource Management RSCP Received Signal Code Power SAC Service Area Code UE User Equipment UL Up Link UMA Unlicensed Mobile Access UMTS Universal Mobile Telecommunications System WCDMA Wideband Code Division Multiple Access B IBLIOGRAFIA [1] 3GPP TR 25.820 V2.0, 3G Home NodeB Study Item Technical Report (Rel. 8) [2] 3GPP TS 25.304 User Equipment (UE) procedures in idle mode and procedures for cell reselection in connected mode. [3] 3GPP TR R3.020 “Home (e)NodeB; Network aspects - (Release 8)” [4] Femto Forum: WG3 Network & Interoperation Architecture Evolution (March 2008) [5] Femto Forum WG 3 “LS to 3GPP2 on Femto Reference Architecture” [6] R3-080698 “3G HNB Access Network Consideration Architecture Considerations” Kineto, NEC, Motorola [7] R3-080105 “GAN Variant of Iu-based 3G HNB architecture” Kineto, NEC, Motorola [8] R3-080605 “Comparison between GAN and Iu-based variants” Alcatel Lucent, Huawei [9] RFC 1305, “Network Time Protocol Specification, Implementation and Analysis”, IETF, Marzo 1992 [10] IEEE Standard 1588, “Precision Clock Syn chronization Protocol for Networked Measurement and Control Systems”, IEEE Institute, Gennaio 2005 [11] RFC 4301, “Security Architecture for the Internet Protocol”, IETF, Dicembre 2005 [12] RFC 3948, “UDP Encapsulation of IPsec ESP Packets”, IETF, Gennaio 2005 [13] 3GPP TS 25.467 V8.0.0, UTRAN architecture for 3G Home NodeB Stage 2 (Rel. 8) [14] 3GPP TS 25.468 V8.0.1, UTRAN Iuh Interface RANAP User Adaption (RUA) signalling (Rel. 8) [15] 3GPP TS 25.469 V8.0.0, UTRAN Iuh interface Home Node B Application Part (HNBAP) signalling (Rel. 8) [16] 3GPP TS 25.104 V8.5.0, Base Station (BS) radio transmission and reception (FDD) (Rel. 8) [email protected] [email protected] [email protected] 58 NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 Femtocelle: la stazione radio dentro casa - camillo carlini, Giulio Guerra, alessandro Vaillant A UTORI camillo carlini Giulio Guerra alessandro Vaillant laureato in Ingegneria Elettronica, nel 2006 entra in Telecom Italia, dove si occupa dell’ingegnerizzazione di servizi e prodotti innovativi per la Customer Network, sia residenziale che business. È oggi particolarmente impegnato nella definizione di servizi di Convergenza Fisso-Mobile per la clientela SME e Corporate ■ laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, nel 2002 viene assunto in TIM per occuparsi di collaudi di sistemi radioelettrici. Dal 2002 al 2005 ha ricoperto il ruolo di delegato per il gruppo di standardizzazione 3GPP TSG-SA WG2 nel Working Group dedicato alle Interworking Wireless LAN. La competenza trasversale acquisita sulle tecnologie radiomobili, unita al background maturato in ambito networking, lo portano ad operare dal 2005 in TILab con il compito di presidiare lo scouting e l’ingegnerizzazione delle tecnologie convergenti fisso-mobili ■ laureato con lode in Ingegneria delle Telecomunicazioni, dal 2001 in Azienda, opera nell’area di Wireless Innovation di TILab. In ambito internazionale ha partecipato al progetto europeo ARROWS (Advanced Radio Resource Management of Wireless Access) e, dal 2005 al 2007, ha ricoperto il ruolo di delegato per il gruppo di standardizzazione 3GPP RAN WG2. Dal 2007 svolge, lato internazionale, attività di consulenza nei progetti NETEP rivolti agli operatori dell’America Latina. È anche impegnato nell’analisi e ottimizzazione delle reti di accesso di terza generazione e loro evoluzioni (MBMS, HSDPA, HSUPA, HSPA evolution, LTE). É inoltre referente delle attività sull’interfaccia radio nell’ambito del progetto “Valutazione ed analisi delle prestazioni di sistema di tecnologie per accesso radio e loro evoluzioni” ■ NOtIzIarIO tEcNIcO tELEcOM ItaLIa - anno18 NumeroUNO2009 59