Introduzione al bilinguismo II
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Bilinguismo ed acquisizione
Meisel (1989):
Studio condotto con bambini bilingue francese e tedesco.
ORDINE DELLE PAROLE
All’inizio usano maggiormente l’ordine SV(O)
età 1;11
Quando parlano francese spesso V(O)S
Quando parlano tedesco solo SV(O)
età 2;4
Quando parlano tedesco XVS; OVS
Quando parlano francese spesso SVO
2
Usano regole diverse per lingue diverse;
Quindi…
Già dai 3 anni hanno grammatiche distinte.
Bilinguismo: molti vantaggi
• Benefici:
• Cognitivi
• Linguistici
• Sociali
(accesso a due culture diverse, più tolleranza e
interesse verso culture diverse, ecc.)
Vantaggi cognitivi
• La ricerca dimostra che il bilinguismo (precoce
e consecutivo) nei bambini li avvantaggia dal
punto di vista cognitivo.
(Bak, Everington, Garvin & Sorace 2008)
• Quali aree? Attenzione sostenuta e attenzione
focalizzata.
Vantaggi cognitivi
• I bilingui sono di solito avvantaggiati rispetto
ai monolingui:
• nel passaggio rapido da un compito ad un
altro quando entrambi i compiti richiedono
attenzione;
• nel focalizzare l’attenzione sui dettagli rilevanti
senza essere distratti dai dettagli irrilevanti.
Vantaggi cognitivi
Le due lingue dei parlanti bilingui sono
sempre attive.
• I bilingui devono ‘escludere’ una lingua
quando parlano l’altra.
Attenzione selettiva
• I bilingui sviluppano un meccanismo di
controllo per limitare l’interferenza tra le due
lingue.
• Lo stesso meccanismo viene esteso ad altre
attività che richiedono attenzione selettiva.
Benefici cognitivi
• I bilingui devono scegliere una lingua ed
evitare l’interferenza dell’altra lingua.
• I benefici del bilinguismo derivano dalla
pratica costante di inibizione di una lingua
mentre viene usata l’altra.
• Questo avviene in TUTTI i bilingui,
indipendentemente da QUALI lingue parlino.
Una prova di funzioni esecutive
Vantaggi linguistici
• I bilingui hanno due sistemi linguistici nel
cervello e notano spontaneamente come
funziona il linguaggio (suoni, parole, frasi)
• I bambini bilingui imparano meglio altre lingue
(Bialystok 2007; Luk & Bialystok 2010)
Condizioni necessarie per bilinguismo
• Due fattori:
• l’età di esposizione ad una seconda lingua
durante l’infanzia.
• l’input linguistico.
Età di esposizione
– bilingui simultanei (due lingue dalla nascita)
– bilingui consecutivi (la seconda lingua
appresa durante l’infanzia)
– bilingui adulti (la seconda lingua appresa
dopo la pubertà).
Fasi del bilinguismo
Bilinguismo simultaneo e precoce
• Il miglior periodo per diventare pienamente
bilingue è la prima infanzia.
Età di esposizione
• Molti genitori pensano che sia meglio
aspettare che una delle lingue si sia
‘stabilizzata’ prima di introdurre la seconda.
• Tuttavia questo fa mancare l’input in quella
lingua nel periodo più ricettivo.
Età di esposizione: quali effetti
• Alcune componenti del linguaggio traggono
vantaggio dall’esposizione precoce, altre
vengono acquisite più tardi sia dai monolingui
che dai bilingui.
• Vantaggi del bilinguismo precoce dipendono
dalla quantità di input qualitativamente ‘ricco’.
Periodi sensibili nell’acquisizione del linguaggio
bilingue
Diverse componenti linguistiche hanno differenti periodi
sensibili
– Fonologia
▲
– Sintassi
▲
– Morfologia
▲
– Lessico/semantica
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Periodi sensibili
Due modi diversi di intendere l’ipotesi del
“periodo sensibile”:
1)IPOTESI DELL’USO
2)IPOTESI DELLO STATO DI MATURAZIONE
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a
IPOTESI DELL’USO
• Competenza in L2 è funzione del suo periodo
di esposizione ed uso;
• La competenza in L2 non è direttamente
dipendente dall’età di acquisizione;
• Più presto si acquisisce L2 più tempo di
esposizione ed uso.
IPOTESI DELLO STATO DI
MATURAZIONE
• Qualsiasi lingua è acquisita con competenza in
età evolutiva (prima della pubertà);
• La competenza di L2 dipende dall’età di
acquisizione;
• L2 acquisita dopo la pubertà non ha possibilità
di miglioramento.
Johnson e Newport (1989)
• Studio con soggetti bilingue Coreano/cinese e
inglese
• Morfo-sintassi
• L2 tra 3 e 15 anni :
• Correlazione tra età di acquisizione e
punteggio al test
• L2 tra 17 e 39 anni :
• Nessuna correlazione tra età di acquisizione e
punteggio al test
• Dati incompatibili con l’ipotesi dell’uso:
soggetti esposti prima di 15 anni e dopo 15
anni a L2 per uno stesso periodo di tempo
dovrebbero mostrare stesse performance;
non è così.
• I dati corroborano l’ipotesi maturazionale.
Fonologia: suoni della lingua
•
•
•
•
6-12 mesi:
Il sistema si specializza su un inventario fonemico.
1-3 anni:
Il sistema fonemico si raffina ulteriormente.
• Dopo i 3 anni si chiude il periodo critico per
l’apprendimento completo del repertorio di suoni
della lingua.
Sintassi e morfologia
• Anche dopo i 3 anni:
• L’acquisizione della grammatica può essere
completa.
• Ma…
• Ritardo in alcuni aspetti specifici della morfosintassi (per es. uso pronomi clitici ‘la beve’
anziché ‘beve la coca-cola’).
Accesso al lessico
• Alcuni bambini bilingui cominciano a parlare
più tardi, ma entro parametri di variazione
normali.
• I bambini bilingui hanno un vocabolario più
ristretto in ciascuna lingua che nei monolingui,
anche se il vocabolario complessivo nelle due
lingue è più ampio.
Accesso al lessico
• L’accesso alle parole è più lento nei bilingui
(sia bambini che adulti), perché comporta
l’esclusione del sistema lessicale della lingua
non in uso.
• Molti test scolastici, accademici e diagnostici si
basano su misure e norme di conoscenza
lessicale monolingui che possono svantaggiare
i bilingui.
Acquisizione nuove parole
• Il principio di esclusività reciproca: ogni
oggetto può avere solo un nome; nuove
parole si riferiscono a nuovi oggetti.
• Proprio dello sviluppo monolingue.
Come funziona nei bilingui?
• L’acquisizione delle parole equivalenti nelle
due lingue del bambino bilingue sembra
essere una violazione del principio
dell’esclusività reciproca.
Principio di esclusività reciproca
Byers-Heinlein & Werker (2009) hanno
confrontato bambini monolingui, bilingui e
trilingui a 18 mesi.
• I bambini monolingui dimostrano di osservare
il principio di esclusività reciproca.
• I bambini bilingui dimostrano minore
dipendenza da questo principio.
• I bambini trilingui non lo usano affatto.
Conclusione
L’uso del principio di esclusività reciproca è in
funzione dell’esperienza linguistica e del
numero di lingue apprese: maggiore
l’esperienza di lingue diverse, minore l’uso
dell’esclusività reciproca.
Quindi…
• I bambini bilingui imparano prima dei
monolingui che lo stesso oggetto può avere
più di un nome (per esempio il mastino è un
cane ma anche un animale).
• La struttura complessa del vocabolario
(sinonimia, iperonimia, ecc) è più trasparente.
Periodo di esposizione
•La lunghezza del periodo di esposizione, da
sola, non predice la padronanza e l’accuratezza
nell’uso della lingua.
• I fattori qualitativi sono anch’essi importanti:
– quanti parlanti?
– quanti parlanti nativi?
– a casa o fuori di casa?
• C’è (stata) continuità di esposizione?
Periodo di esposizione
•La lunghezza del periodo di esposizione, da
sola, non predice la padronanza e l’accuratezza
nell’uso della lingua.
• I fattori qualitativi sono anch’essi importanti:
– quanti parlanti?
– quanti parlanti nativi?
– a casa o fuori di casa?
• C’è (stata) continuità di esposizione?
L’importanza dell’input
• I bambini devono sentire abbastanza input in
entrambe le lingue per diventare bilingui.
• La lunghezza totale del periodo di esposizione
non è la variabile più importante.
• Cruciale:
• qualità dell’input disponibile al bambino.
• continuità di esposizione.
Tipo di input
• Quantità: quanto input il bambino riceve nella
lingua;
• Qualità: il tipo di input (per esempio se nativo,
non-nativo, da una o da più persone, ecc.)
Ricchezza dell’input
• L’esposizione a diversi parlanti è necessaria
per stabilire le categorie fonetiche e
grammaticali, i limiti della variazione, e per
generalizzare ad altri casi.
• Importante: mantenere la lingua in una
situazione di contatto linguistico (es. non
basta lasciare il bambino davanti alla
televisione).
Input impoverito
• Famiglie immigrate, soprattutto se da origini
linguistiche poco prestigiose, pensano che la
loro lingua sia un ostacolo all’integrazione dei
bambini.
• Molte si sforzano di parlare la lingua
comunitaria, anche se non possono ancora
comunicare pienamente in questa lingua.
• ‘input impoverito’ non favorisce l’integrazione
linguistica del bambino (Place & Hoff, 2011).
Attitudine verso la lingua
• I bambini sono sensibili alle attitudini verso la
lingua;
• sanno se la lingua viene considerata poco
importante.
• E’ fondamentale che entrambe le lingue siano
apprezzate dalla famiglia e dalla comunità.
Input: quale metodo?
• Un genitore-una lingua;
• Lingua minoritaria a casa, lingua comunitaria
fuori di casa.
Effetti sul bilinguismo
•
•
•
•
•
Età di esposizione alla seconda lingua.
Tipo di struttura linguistica.
Variabili socio-economiche.
Profilo cognitivo individuale del bambino.
Grado di somiglianza tra le due lingue rispetto
a determinate proprietà linguistiche.
• Gli atteggiamenti della società nei confronti
del bilinguismo e di alcune lingue specifiche.
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