CENNI STORICI 1898-1903 D. Trebot Day, geologo americano, separò alcuni idrocarburi utilizzando colonne di farina fossile fossile. 1903-1906 M. Tswett, botanico russo, separò una serie di pigmenti colorati presenti in un estratto di foglie verdi utilizzando CaCO3 ed etere di petrolio; coniò anche il nome cromatografia che significa "scrittura scrittura mediante il colore colore". 1930-1931 R. Kuhn e E. Lederer utilizzarono la cromatografia per la separazione di carotenoidi e xantofille. 1938 N A Izmailov e M.S.Shaiber N.A. M S Shaiber descrissero per la prima volta la cromatografia su strato sottile 1941 A.J.P. Martin e R.L.M. Synge presentarono il primo lavoro sulla ccromatografia o atog a a d di ripartizione. pa t o e Essi ss introdussero t odusse o la a teo teoria a de dei p piatti att basata su d di un'analogia con la teoria della distillazione e dell'estrazione controcorrente. 1952 A.J.P. Martin e R.L.M. Synge ebbero il premio Nobel per la chimica per lo sviluppo pp della cromatografia g di ripartizione p g gas-liquido. q 1956 J.J.van Deemter sviluppò la teoria della separazione cromatografica. 1958 E.Stahl mise a punto la tecnica della cromatografia su strato sottile. 1966 Inizia lo sviluppo della moderna tecnica della cromatografia in fase liquida ad alta prestazione. Definizione Cromatografia definizione IUPAC (International Union of Pure pp Chemistry) y) and Applied "Metodo usato primariamente per la separazione dei componenti di una miscela; i componenti vengono distribuiti tra due fasi una d ll qualili è fifissa mentre delle t l'l'altra lt è mobile. bil L La ffase stazionaria t i i può ò essere un solido, o un liquido supportato su di un solido, o un gel. La fase stazionaria può essere impaccata in una colonna colonna, sparsa come uno strato, o distribuita come un film. La definizione "letto cromatografico" g è usata come termine g generale per denotare una qualsiasi delle varie forme in cui può essere usata la fase stazionaria.” Q i di lla cromatografia Quindi t fi è una ttecnica i di separazione i b basata t sulla ll migrazione differenziata delle sostanze da separare attraverso due fasi tra loro immiscibili CS = conc. fase stazionaria CM = conc. fase mobile Gas Chromatography A E G Gas Chromatograph D B C Sample: mixture of volatile liquids (~1L) Gas Chromatogram B E C Abundance A D 0 5 10 Time (minutes) 15 20 Gas Chromatograph Injection Port Detector Capillary Column Data System or Recorder Carrier Gas Supply Oven Basic Principles of Gas Chromatography Instrumentation Injection Port - Sample introduction Manual - Direct Injection Instrumentation - Oven Temperature Control • Isothermal • Gradient 240 Temp (deg C) 200 160 120 80 40 0 0 10 20 30 Time (min) 40 50 60 Columns • Packed • Capillary Polarity Non-polar Polar + Phases Instrumentation - Detectors Destructive • Flame Ionization (FID) • Electrolytic El t l ti C Conductivity d ti it (H (Hall/ELCD) ll/ELCD) • Mass Spectral (CI/EI) • Nitrogen Nitrogen-Phosphorus Phosphorus (NPD) Instrumentation - Detectors Non Destructive Non-Destructive • Thermal Conductivity (TCD) • Electron Capture p ((ECD)) • Photo Ionization (PID) ( ) DETECTORS Flame Ionization Detector (Nanogram - ng) High temperature of hydrogen flame (H2 +O2 + N2) ionizes compounds eluted from column into flame. The ions collected on collector or electrode and were recorded on recorder due to electric current. Schematic Diagram g of Flame Ionization Detector Exhaust Chimney Igniter Collector Electrode Polarizing Electrode Hydrogen Inlet Column Effluent Schematic Diagram of Flame Ionization Detector Collector Detector electronics - 220 volts Flame Chassis ground Jet Column Signal output Thermal Conductivity Detector Measures the changes of thermal conductivity due to the sample (g). Sample can be recovered. d Thermal Conductivity y Basics When the carrier gas is contaminated by sample , the cooling effect of the gas changes. changes The difference in cooling is used to generate the detector signal. Flow F Flow F The TCD is a nondestructive, concentration sensing detector. A heated filament is cooled by the flow of carrier gas . Thermal Conductivity Detector Thermal Conductivity Detector Th Thermal lC Conductivity d ti it D Detector t t • Responds to all compounds • Adequate sensitivity for many compounds • Good linear range of signal • Simple construction • Signal quite stable provided carrier gas glow rate, block temperature, and filament power are controlled • Nondestructive detection Mass Spectrometer Spect omete Sample Introduction Data Output Inlet Ion Source Data System Mass Analyzer Vacuum Pumps Ion Detector Electron Impact Ionization Source ~70 Volts Electron Collector (Trap) Positive Ions + Neutral Molecules Repeller Inlet + + e- Filament e_ _ _ + + + eElectrons Extraction Plate + + to Analyzer Magnetic g Sector Mass Analyzer y ion trajectory in register ion trajectory not in register (too light) S Detector Ion Source N Electromagnet ion trajectory not in register (too heavy) Quadrupole Ion Filter resonant ion non-resonant ion _ Detector + + _ Ion Source DC and AC Voltages Mass Spectrometry O H3C C N C H3 N C C H C C N N H O Mass Spectrometer Typical sample: isolated compound (~1 nanogram) 194 Mass Spectrum 67 109 55 82 42 136 94 40 60 80 100 120 Mass (amu) 140 165 160 180 200 Tempo di ritenzione (tR): è il tempo che intercorre fra l’iniezione del campione e la rivelazione di un analita eluente dalla colonna Tempo morto (tM): è il tempo che un analita non ritenuto sulla fase stazionaria (che quindi viaggia alla stessa velocità della fase mobile) impiega per giungere al rivelatore Analisi qualitativa Fissate le condizioni della separazione p cromatografica g (tipo ( p di colonna, flusso della fase mobile, natura della fase stazionaria) una particolare sostanza potrà essere riconosciuta dal suo tempo di ritenzione. (Confrontandolo con quello nelle banche dati). Analisi quantitativa L’area sottesa al ppicco cromatografico g è pproporzionale p alla qquantità di analita ((e quindi q alla sua concentrazione). Si calcola in modo approssimativo moltiplicando l’altezza del picco per la base a metà altezza. Risoluzione di una separazione cromatografica (Rs) La risoluzione dà una misura quantitativa dell’efficienza di una colonna cromatografica nella separazione di due analiti: Una separazione cromatografica deve tendere al massimo valore possibile di Rs (e che sia almeno pari ad 1.5 per qualunque coppia di picchi adiacenti) Composizione dell’olio dell olio di oliva Dall punto D t di vista i t chimico, hi i l’ li di oliva l’olio li è suddivisibile ddi i ibil in i due d f i i a frazioni, seconda del comportamento a caldo in presenza di una base forte (NaOH o KOH): Saponificabile, S ifi bil formata f t da d sostanze t i grado in d di formare f saponii nelle ll condizioni citate citate;; questa frazione corrisponde al 98 98--99% 99% del totale e comprende trigliceridi, digliceridi e monogliceridi, i cui acidi sono per ll’l’85 85% 85 % insaturi (acido oleico e linoleico) e per il 15 15% % saturi (acido palmitico, stearico) Insaponificabile, formata da microcomponenti che non formano saponi n ll condizioni nelle c ndizi ni citate cit t ; anche citate; nch se s è presente pr s nt in quantità qu ntità modeste m d st (1-2% circa) questa frazione è importantissima da un punto di vista nutrizionale e analitico, per controllare la genuinità dell'olio e per la sua serbevolezza Frazione insaponificabile I componenti principali sono sono:: Idrocarburi (30 - 40% 40%) tra cui lo squalene Cere, presenti in minima quantità à Steroli, presenti in notevoli quantità Alcoli, Alcoli in piccolissime quantità alcoli alifatici e in quantità maggiori alcoli triterpenici Pigmenti colorati, come carotenoidi e clorofilla Vitamine liposolubili, provitamina A, vitamina C, D, E ed F Polifenoli, sotto forma di glucosidi e di esteri Altri composti più o meno volatili volatili:: alcoli, alcoli aldeidi, aldeidi esteri, esteri chetoni alifatici e aromatici La qualità dell’olio dell olio d’oliva d oliva • • Gli aspettii principali i i li che h caratterizzano i l qualità la li à dell’olio d ll’ li di oliva li sono i caratteri organolettici, la stabilità all’ossidazione, l’assenza di contaminanti (fitofarmaci, solventi) e, naturalmente, le caratteristiche nutrizionali espresse in termini di acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi, presenza di fitosteroli, vitamine ed antiossidanti naturali Come per ogni prodotto di trasformazione agroalimentare, il pregio dell’olio consiste, quindi, nel mantenimento e nell’esaltazione delle caratteristiche proprie della materia prima di origine, origine ossia delle olive. È impossibile produrre un olio buono partendo da una materia prima scadente, nemmeno utilizzando i più sofisticati procedimenti di ti di estrazione t i Analisi sull’olio sull olio d’oliva d oliva Le analisi che vengono effettuate sui campioni di olio si dividono in tre categorie: analisi che accertano la qualità dell'olio: dell'olio: sono i saggi di acidità, dei perossidi, l'analisi UV, la composizione acidica, la composizione sterolica, il contenuto di solventi alogenati e l’analisi gascromatografica;; gascromatografica analisi che accertano la conservabilità dell'olio dell'olio:: numero di perossidi, analisi UV, acidità, panel test, tempo di induzione induzione;; analisi che accertano la genuinità dell'olio:: dell'olio composizione acidica, sterolica, analisi UV, analisi dei solventi alogenati, differenza ECN 42 HPLC e ECN 42 calcolo teorico I parametri analitici determinati sull’olio e le tecniche utilizzate sono descritti nel regolamento CEE n. 2568/ 2568 /91 e successive modifiche Parametri analitici importanti I principali i i li parametrii determinati d i i sull’olio ll’ li sono i seguenti: i Acidità libera – la quantità di acidi grassi liberi (non esterificati) Num r di perossidi Numero p r ssidi – la l potenzialità p t nzi lità ossidativa ssid tiv di un olio li Polifenoli – la quantità totale di composti polifenolici Tocoferoli – la quantità di composti aventi struttura analoga alla vitamina E Acidi grassi dei gliceridi – indice di genuinità e tipicità Steroli li – utile il per accertare sofisticazioni fi i i i Parametri UV – per identificare adulterazioni con altri oli Acidità libera Questa analisi esprime la percentuale di acidi grassi liberi presente nel prodotto. Gli acidi liberi si riscontrano soltanto dopo l'estrazione dell'olio dal frutto, poiché all'interno del frutto sono neutri. Essi derivano come prodotto di alcune reazioni innescate da enzimi lipolitici, durante la maturazione del frutto o a causa di una cattiva conservazione del frutto. Proprio per questo motivo l'analisi dell'acidità viene considerata come parametro per stabilire la qualità di un olio di oliva Dal punto di vista analitico si tratta di una titolazione acido--base effettuata in soluzione organico con acido idrossido di potassio come titolante e fenolftaleina come indicatore indicatore.. Convenzionalmente, Convenzionalmente ll’acidità acidità è espressa come percentuale di acido oleico anche se è dovuta a numerosi composti La presenza elevata di questi acidi grassi liberi (superiori al 3-4%) rende un olio non commestibile poiché avrebbero un'azione irritante sulla mucosa gastroenterica oltre che una sgradevole sensazione in bocca I sistemi sist mi di trasporto t sp t e di stoccaggio st i delle d ll olive li possono alterare il valore di acidità, se risultano essere promotori di processi di fermentazione fermentazione.. Per questo motivo, devono essere minimi i tempi che interc rr n fra la raccolta intercorrono racc lta dei frutti e la loro l r lavorazione Acidi grassi L'importanza L importanza della determinazione analitica dei grassi è dovuta al fatto che da una sola procedura viene ricavata una notevole quantità di parametri, che sono peraltro specifici, cioè corrispondono a singoli componenti chimici presenti in un olio. olio. La composizione acidica può rappresentare quindi un indice di genu d genuinità n tà e tipicità t p c tà d di un ol olio o Gli acidi grassi sono presenti nell’olio in forma libera, meno desiderabile, oppure in forma esterificata con la glicerina nei gliceridi, la materia nobile dell’olio di oliva che ne costituisce circa il 98 98% % Acidi grassi nell’olio nell olio La maggior parte degli acidi grassi è a catena lineare con un numero pari di atomi di carbonio carbonio.. Possono essere presenti doppi legami (acidi insaturi); se c’è ’è più iù di un doppio d i legame l (fi a 6) sii parla (fino l di polieni li i; cii sono anche h tripli legami Oltre alla catena lineare più o meno insatura, possono esserci gruppi f funzionali l sostituenti come cheto h ( (=CO), ) idrossi d (-OH), ) epossi (-O-) presenti naturalmente o indotti da processi tecnologici Alcuni acidi grassi sono specifici di determinate piante (erucico, petroselinico) e quindi la loro identificazione è indice di adulterazione H3C(CH2)16COOH H3C(CH2)6 H3C(CH2)3 H3C (CH2)6COOH (CH2)6COOH (CH2)7COOH Acido stearico (C18 (C18,, o doppi legami) Acido oleico (C18, 1 doppio legame) Acido linoleico (C18, 2 doppi legami) A id linolenico Acido li l i (C18, 3 doppi d i legami) l i) Determinazione degli acidi grassi La determinazione degli g acidi g grassi esterificati è eseguita g mediante GC GC.. Gli acidi grassi dei gliceridi vengono trasformati, mediante transesterificazione, nei rispettivi esteri metilici, che presentano una maggiore volatilità ed una minore polarità rispetto ai corrispondenti acidi liberi;; i gliceridi hanno invece scarsa volatilità liberi à Gli acidi grassi metilati vengono iniettati in colonna e separati come tali. tali. Questa determinazione fornisce quindi la composizione acidica in esteri metilici anzichè in acidi liberi liberi;; in pratica, la differenza tra le due composizioni è abbastanza piccola e comunque tutti i valori tabulati di riferimento sono basati sui metilati, quindi non si ha alcuna incertezza di attribuzione b L'identificazione dei singoli acidi avviene mediante cromatogrammi eseguiti su standard Acidi nell’olio nell olio di oliva La