Il fandom
Prof. Romana Andò
Teoria e analisi delle audience
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 1
Il fandom
• Il fandom è un tratto comune della cultura popolare nelle
società industriali.
• Seleziona dal repertorio dell’intrattenimento prodotto e
distribuito per la massa, certi artisti, racconti o generi e li
trasforma nella cultura di un gruppo di persone che si
autoselezionano come appartenenti ad esso.
Il fan: una definizione
• ‘Fan’ è una forma abbreviativa della parola ‘fanatico’, che
ha le sue radici nella parola latina ‘fanaticus’.
• Nel senso più letterale, ‘fanaticus’ significava
semplicemente ‘del o appartenente al tempio, un servo
del tempio, un ‘devoto’, ma presto assunse connotazioni
più negative, ‘di persone ispirate da riti orgiastici e colte
da frenesia esaltata’ (Oxford Latin Dictionary).
• Il termine ‘fanatic’ passò da connotazioni referenziali ad
altre legate al credo e al culto eccessivo a ‘qualsiasi
esaltazione eccessiva o distorta’, spesso evocato nella
critica contro credi politici avversari e poi, più
generalmente, alla pazzia che può venir fuori dalla
possessione demoniaca o idolatrica’
Definizioni del fandom
• Nella definizione di fan si passa, dunque, dalla
rappresentazione degli stessi come
• potenziali fanatici
• a quella di soggetti facilmente manipolabili e distratti
• fino a definizioni che, riprendendo il concetto di
subcultura, considerano i fan come “una frazione elitaria
di una più ampia audience di consumatori passivi”.
Il fan nella satira. Il caso Star
Trek
•
•
•
•
•
•
•
a. sono consumatori senza cervello, che compreranno qualsiasi cosa sia
associata con il programma o con il suo cast (l’album di DeForest Kelly);
b. dedicano le loro vite all’accumulazione di un sapere che non vale niente
(la combinazione della cassaforte di Kirk, il numero della cabina di Yeoman
Rand, l’ordine numerico degli episodi del programma);
c. danno un’inappropriata importanza a materiale culturale di nessun valore
(‘È solo uno spettacolo televisivo’);
d. sono emarginati sociali talmente ossessionati per lo spettacolo, che
questo preclude altri tipi di esperienze sociali (‘Fatevi una vita’);
e. sono resi effemminati e/o asessuati dal loro attaccamento alla cultura di
massa (‘Hai mai baciato una ragazza?’);
f. sono infantili, emotivamente ed intellettualmente immaturi (il suggerimento
che dovrebbero andarsene dalla soffitta dei genitori, le loro risposte
imbronciate e disorientate alle critiche di Shatner, un mix di bambini piccoli
e adulti soprappeso);
g. sono incapaci di separare la fantasia dalla realtà (‘Dici che dovremmo
prestare più attenzione ai film?’). (Jenkins 1992)
Il fan come psicopatico
• Nei media i fan sono frequentemente caratterizzati come
psicopatici, le cui fantasie frustrate di avere relazioni
intime con le star o i loro desideri insoddisfatti di
diventare essi stessi star, prendono forme violente e
antisociali.
• Charles Manson (fan dei Beatles), Hohn Hinkley (fan di
Jodie Foster), Dwight Chapman (fan di John Lennon).
Il fan in soffitta
• Una cotta innocente può diventare
un’ossessione clinica se trattenuta troppo a
lungo. Il fan non ha nessun potere sul
perfomer se non quello di distruggerlo … La
sottile linea tra amore ed odio, tra libertà e
destino, gradualmente scompare per il fan in
soffitta, che si rassegna al suo amore
misconosciuto e indesiderato come un
erezione imbarazzante, messa in evidenza
senza un posto dove dirigersi; e l’amore si
trasforma in un’arma, appena scopre che
non potrà mai arrivare all’oggetto del proprio
desiderio, se non con una pallottola. (143)
Il gusto
• I concetti di ‘buon gusto’, condotta appropriata, criterio estetico non
sono naturali o universali; piuttosto sono radicati nell’esperienza
sociale e riflettono interessi di classi particolari.
• Come nota Pierre Bourdieu (1979), questi gusti sembrano spesso
‘naturali’ per coloro che li condividono, proprio perché sono
modellati sulle nostre esperienze precedenti come membri di un
particolare gruppo culturale, rinforzati da scambi sociali e
razionalizzati attraverso incontri con una cultura più elevata e da
altre istituzioni fondamentali, che premiano condotta e gusti
appropriati.
• Il gusto diviene un mezzo fondamentale, grazie al quale le
distinzioni sociali vengono mantenute e le identità di classe vengono
forgiate. Quelli che possiedono ‘naturalmente’ gusti appropriati,
‘meritano’ una posizione privilegiata nella gerarchia istituzionale e
mietono i più grandi benefici dal sistema educativo, mentre i gusti
degli altri sono visti come ‘grossolani’ e sottosviluppati.
Il gusto dei fan
• La pratica interpretativa dei fan differisce da
quella incoraggiata dal sistema educativo e
preferita dalla cultura borghese, non solo nelle
scelte degli oggetti o nel grado della sua
intensità, ma spesso nei tipi di esperienze di
lettura che essa impiega e nei modi nei quali i
fan si avvicinano ai testi.
• Dal punto di vista del gusto dominante, i fan
sembrano essere lettori scorretti,
spaventosamente fuori controllo, indisciplinati e
incorreggibili.
Il fan e il capitale culturale
• I fan parlano di ‘artisti’ quando gli altri vedono
solo veicoli commerciali, di significati
trascendenti quando gli altri vedono solo
banalità, di ‘qualità e innovazione’ dove gli altri
vedono solo formule e convenzionalità.
(Jenkins 1992).
• i fan assaltano la cultura di massa,
rivendicando i suoi materiali per il loro uso
personale, rielaborandoli come base delle loro
creazioni culturali e delle loro interazioni sociali
(jenkins 1992)
Fan come altro
• Il fan, le cui preferenze culturali e le cui pratiche
interpretative sembrano così antitetiche alla
logica estetica dominante, deve essere
rappresentato come ‘altro’, deve essere tenuto a
distanza in modo tale che il suo gusto fannish non
inquini la cultura riconosciuta come tale.
• La marginalizzazione cui sono ridotti i fan, al di là
del mainstream fa sì che sia molto scomodo per
un fan parlare in pubblico del suo esser fan e
identificarsi, anche in privato, con le pratiche
culturali dei fan.
Bourdieu e il capitale culturale
• Bourdieu, andando oltre Marx, distingue tra quattro
diversi tipi di capitale:
• a) Capitale economico (denaro, mezzi di produzione)
• b) Capitale sociale (reti sociali)
• c) Capitale culturale (lingue, gusto, way of life, ecc)
• d) Capitale simbolico (simboli di legittimazione).
• Questi quattro tipi di capitale sono convertibili l’uno
nell’altro, nel senso che chi ha la cultura (capitale
culturale) può tradurla in denaro (capitale economico), e
così via.
Il capitale culturale
• Bourdieu descrive la cultura come un’economia
nella quale le persone investono e accumulano
capitale.
• Il sistema culturale lavora come quello
economico nel distribuire le proprie risorse in
modo ineguale e, quindi, nel distinguere tra
privilegiati e poveri.
• Questo sistema culturale promuove e favorisce
certi gusti culturali e competenze, individuando
una cultura alta, o ufficiale che distingue, come
il denaro, tra chi la possiede e chi no.
La mappa di Bourdieu
• La nostra società può essere letta come una mappa a due
dimensioni, nella quale l’asse verticale, o nord-sud, registra
l’ammontare di capitale posseduto (economico e culturale), e
l’orizzontale, o est-ovest, registra il tipo di capitale (economico o
culturale).
• Quelli ad ovest sono in posizione più elevata nell’asse del capitale
culturale rispetto a quello economico (per esempio accademici,
artisti, etc…),
• mentre quelli ad est possiedono più capitale economico che
culturale (uomini d’affari, produttori di manufatti).
• In alto al centro trovano posto quelli ricchi rispetto ad entrambe le
forme di capitale, professioni come gli architetti, i dottori, gli
avvocati e cosi via, gli educati, ‘raffinati’ capitalisti!
• Il sud, o il fondo, del diagramma è occupato da quelli privi di
entrambi, che Bourdieu definisce ‘il proletariato’.
I limiti del pensiero di Bourdieu
• Abbiamo bisogno di aggiungere al modello di
Bourdieu il gender, la razza e l’età come assi di
discriminazione e, quindi, leggere la sua
concezione del modo in cui la cultura lavora per
sottolineare le differenze di classe, come
sintomatico della sua funzione negli altri assi
della differenza sociale.
• Un altro limite è il suo aver mancato
nell’accordare alla cultura del subordinato la
stessa sofisticata analisi riservata a quella del
dominante.
Il fan e la capacità di discriminare
• Il fan è in grado di discriminare tra quelle forme di
cultura popolare che sono “autentiche” (quali quelle che
sono veramente arte o che rappresentano realmente la
loro esperienza) e quelle che sono il risultato delle
spinte del mainstream commerciale ad appropriarsi di
queste forme [comunicative] e a produrne versioni di
basso profilo per audience più ampie.
Discriminare
• I fan discriminano con fierezza: i confini tra cosa
rientra entro il loro fandom e cosa no, sono
chiaramente definiti.
• La discriminazione dei fan possiede affinità sia con
le discriminazioni socialmente rilevanti della cultura
popolare, sia con le discriminazioni estetiche di
quella dominante.
La produttività dei fan
• Secondo Fiske i fan sono audience produttive che
esercitano le proprie abilità a tre livelli:
• produttività semiotica,
• produttività enunciativa
• produzione testuale
La produttività semiotica
• La produttività semiotica, ovvero l’attribuire senso al
testo mediale, è essenzialmente interiore.
• Consiste nel trarre significati identitari ed esperienze
sociali dalle risorse simboliche veicolate dai media.
• La produttività semiotica è caratteristica della cultura
popolare nel suo insieme, piuttosto che quella della
cultura fan in senso stretto
La produttività enunciativa
• Quando i significati prodotti sono espressi e
condivisi all’interno della cultura orale o
faccia-a-faccia, prendono una forma
pubblica che può essere chiamata
produttività enunciativa.
• I discorsi delle audience e tra le audience
originano e diffondono determinati
significati del prodotto mediale oggetto di
interesse, all’interno di una comunità locale.
La performatività delle narrazioni
• Se per performatività intendiamo, nelle parole
della Butler, quegli atti e gesti, generalmente
costruiti, che regolano i principi di
organizzazione dell’identità,
• nel senso che «l’essenza o l’identità che
altrimenti pretendono di esprimere sono
invenzioni fabbricate e sostenute tramite segni
corporei e altri mezzi discorsivi»,
• allora dobbiamo ritenere che è proprio nelle
narrazioni delle audience che si manifesta il loro
essere performativo e il loro partecipare
performativo ai contesti sociali e mediali.(Butler,
1990)
La produttività testuale
• “I fan producono e fanno circolare tra di loro testi
che spesso sono confezionati con una qualità di
produzione elevata quanto quella della cultura
ufficiale.
• I testi dei fan, allora, devono essere “ resi produttivi”,
nel senso di essere aperti, contenere buchi narrativi,
cose lasciate irrisolte, contraddizioni, che
permettano e allo stesso tempo invitino la
produttività del fan.
• Sono testi insufficienti che sono inadeguati alla loro
funzione culturale di far circolare i significati e i
piaceri finché non sono rielaborati e resi attivi dai
loro stessi fan, che con questa attività producono il
proprio capitale culturale” (Fiske, 1992).
La produttività dei fan
• La tipologia di produttività dei fan che si avvicina
molto più da vicino alla produzione artistica
convalidata dalla cultura ufficiale, è la produttività
testuale.
• I fan producono e fanno circolare tra di loro testi,
che, spesso, sono confezionati con una qualità di
produzione elevata quanto quella della cultura
ufficiale.
• Le differenze chiave tra produzione dei fan e cultura
ufficiale sono più di carattere economico che di
competenza, poiché i fan non scrivono e producono
i propri testi per denaro; ma come si può
immaginare la loro produttività propriamente
richiede investimento di denaro.
Fan produttivi e partecipativi
• La produttività del fan non è limitata alla
produzione di nuovi testi: anche essa
partecipa alla costruzione del testo originale
e così trasforma un racconto commerciale o
uno spettacolo in cultura popolare.
• Quando un testo industriale incontra i suoi
fan, la loro partecipazione li riunisce e li
rielabora, così che il momento della
ricezione diventa il momento della
produzione nella cultura fan.
Fan e collezionismo
• Collezionare è anche importante nella cultura
dei fan, ma tende ad essere un processo
inclusivo piuttosto che esclusivo: l’enfasi non è
tanto sull’acquisto di qualche oggetto bello (e
costoso) quanto sull’accumularne il più
possibile.
• I singoli oggetti sono, quindi, economici,
svalutati dalla cultura ufficiale, e prodotti in
massa. La distinzione risiede nell’ampiezza
della collezione, piuttosto che sulla sua unicità
e sull’autenticità propria degli oggetti culturali
Fan e accumulazione di
conoscenza
• Il capitale culturale del fan, come quello ufficiale,
risiede nell’apprezzamento e nella conoscenza dei
testi, degli interpreti e degli eventi.
• Nel fandom come nella cultura ufficiale,
l’accumulazione di conoscenze è fondamentale
all’accumulazione di capitale culturale. Le
industrie culturali se ne sono rese conto,
naturalmente, e producono un’enorme gamma di
materiali pensati per dare ai fan accesso
all’informazione sugli oggetti del fandom.
Una forma aumentata della cultura
popolare
• il fandom è una forma aumentata della cultura
popolare nelle società industriali e il fan è un ‘lettore
eccessivo’, che differisce da quello ‘ordinario’ nel
grado piuttosto che nel tipo.
Fan, media e cultura partecipativa
• I fan sono lettori che si appropriano di testi
popolari e che li rileggono in un modo che
asseconda altri interessi, da spettatori che
trasformano l’esperienza di guardare la
televisione in una ricca e complessa cultura
partecipativa.
• I fan sono la parte più attiva e innovativa
dell’audience diffusa dei testi popolari,
come partecipanti attivi nella costruzione e
nella circolazione di significati testuali.
Essere fan per avere una piattaforma
condivisa per la costruzione del sé
• La star o il prodotto mediale viene usata come
“piattaforma” della personalità delle audience, come
archivio di immagini, gesti, parole e, più in generale,
significati, che il fan utilizza per la messa a punto
del proprio progetto identitario.
Essere fan per essere in relazione
• I fan tendono costantemente all’arricchimento dei
propri archivi, “incorporando programmi su
programmi all’interno dei loro interessi allo scopo di
facilitare più intense e più ampie occasioni di
comunicazione con gli amici che condividono
interessi comuni o possiedono gusti compatibili”
Media per connettersi
• I contenuti mediali vanno, dunque,
esaminati “come processo, come agenti e
come oggetti dati, a tutti i livelli, ovunque gli
esseri umani si aggreghino in uno spazio
reale o virtuale, comunichino, tentino di
persuadere, informare, divertire, educare;
ovunque tentino, in una molteplicità di modi
e con diversi gradi di successo, di
connettersi l’uno all’altro” (Silverstone, 2002)
La dimensione sociale del fandom
• Per i fan è importante coltivare relazioni di intimità non reciproca con
altri lontani,
• ma altrettanto importante è la dimensione sociale della propria attività.
• I fan accumulano dischi, nastri, video o altri prodotti dei media;
• Collezionano reliquie, fotografie o ritagli di giornale;
• Vanno ai concerti, al cinema, agli incontri;
• Scrivono lettere agli altri ammiratori, si abbonano a bollettini, fanzine,
si iscrivono ai fan club, rielaborano e riscrivono i prodotti mediali
stessi.
• E soprattutto si impegnano in conversazioni con altri fan, ossia
persone con cui, a parte la passione per qualcuno o qualcosa, non si
condivide altro.
Una rete di significati da condividere
• La società è una rete di significati sostenibile
“finché quei significati sono mantenuti in comune,
finché sono ripetuti, condivisi, comunicati e,
naturalmente, imposti.
• L’esperienza si costruisce attraverso queste reti di
significati, testi e discorsi quotidiani, e l’esperienza
a sua volta dipende dalla nostra partecipazione,
forzata o meno, alla rappresentazione” (Silverstone,
2002: 117).
• I media non fanno che enfatizzare questa possibilità
fornendo ai soggetti/audience gli strumenti
espressivi e la piattaforma condivisa per la gestione
delle forme culturali.
La lettura popolare
• De Certeau percepisce la lettura popolare come
una serie di ‘avanzate e ritirate, tattiche e giochi
messi in atto con il testo’, come un tipo di bricolage
culturale, attraverso il quale i lettori frammentano i
testi e riassemblano i cocci secondo i loro piani,
salvando pezzi più o meno grandi degli oggetti
incontrati durante l’attribuzione di senso della loro
esperienza sociale
Il fan come bracconiere testuale
• De Certeau ha definito l’attività del leggere come
una caccia (poaching), come una incursione
impertinente nei testi per prendere solo quelle cose
che possono essere utili o dare piacere al lettore.
• Questa attività del lettore differisce da quella
ipotizzata da Hall nel modello encoding/decoding.
Readers are not always resistant
• Secondo Hall, il lettore ha una posizione
stabile da cui parte per attribuire senso al
testo, mentre De Certeau immagina che il
“poaching” sia un processo di costruzione di
senso che sottolinea la fluidità
dell’interpretazione popolare.
• Dire che i fan portano avanti i propri significati
di un testo rispetto a quelli proposti dai
produttori, non vuol dire che questi messaggi
debbano essere necessariamente oppositivi
Il fan come lettore nomade
• i lettori non sono semplicemente bracconieri;
sono anche ‘nomadi’, sempre in movimento
‘non qui o lì’, non costretti da una proprietà
permanente, ma, piuttosto, in perenne
avanzamento verso un altro testo,
appropriandosi di nuovi materiali, creando
nuovi significati
• Dobbiamo quindi investigare la ‘moltitudine di
connessioni effettive che i soggetti fluidi e in
perenne movimento creano tra i frammenti, i
discorsi e le pratiche ideologici’
Fan e autori
• “Non sono ancora d’accordo sull’idea che la proprietà
dei diritti sulla fiction, tipo Star Wars, includano
qualsiasi diritto dell’autore/produttore di determinare
come i lettori o gli spettatori percepiranno l’offerta. In
questo senso, non credo che i fan possano prendere
dai produttori niente di ciò essi possiedono…Ciascun
produttore o autore che voglia assicurarsi come un
diritto legale che l’audience sperimenti le stesse
sensazioni e si consideri parte del lavoro, ha male
interpretato sia la legge del copyright sia,
probabilmente, la Dichiarazione d’Indipendenza… né la
rappresentazione mentale dei fan né le loro
comunicazioni private, per quanto lunghe, riguardano
gli autori.” (Barbara Tenninson, Personal
Corrispondence, 1991)
Scrivere vs leggere
• “Scrivere significa produrre il testo; leggere
significa riceverlo da altri senza lasciarvi il
proprio segno, senza rifarlo”
• Questa divisione del lavoro (fin troppo reale per
De Certeau) si trascina un’interpretazione della
lettura come atto passivo.
• “in effetti leggere significa peregrinare in un
sistema imposto (quello del testo), analogo
all’organizzazione fisica di una città o di un
supermercato” (De Certeau 1990)
La lectio: una produzione del
lettore
• “Ma è stato dimostrato che ‘qualsiasi lettura
modifica il suo oggetto’, che (come già
diceva Borges) ‘una letteratura differisce da
un’altra meno per i suoi testi che per i modi
in cui vengono letti’ e che infine un sistema
di segni verbali o iconici è una riserva di
forme che attendono dal lettore il loro senso.
• Se dunque ‘il libro è un effetto (una
costruzione) del lettore’, l’operazione
compiuta da quest’ultimo deve essere
concepita come una sorta di lectio, ovvero
come una produzione propria del ‘lettore’ ”
(De Certeau 1990)
Il lettore nomade
• “lungi dall’essere degli scrittori, che fondano un luogo
proprio, eredi dei lavoratori d’un tempo ma sul terreno
del linguaggio, scavatori di pozzi o costruttori di case, i
lettori sono dei viaggiatori;
• circolano su territori altrui, come nomadi che praticano il
bracconaggio attraverso pagine che non hanno scritto.
• La scrittura accumula, immagazzina, resiste al tempo
creando un luogo e moltiplica la sua produzione
attraverso una riproduzione sempre più allargata.
• La lettura invece non si garantisce contro l’usura del
tempo (ci si dimentica e si dimentica), non conserva
quanto ha acquisito e ciascuno dei luoghi che attraversa
è ripetizione del paradiso perduto” (De Certeau 1990).
Il superamento dell’opposizione tra
lettura e scrittura
• I fan non si appoggiano sulla opposizione tra
lettura e scrittura immaginata da De Certau.
• Il fan non si limita a consumare “storie
preprodotte”, ma egli stesso produce
(“manufacture”) le proprie storie, fanzine,
canzoni, video, espressioni artistico di diverso
genere e performance.
• Il fandom diventa, dunque, cultura partecipativa
che trasforma l’atto del consumo mediale, nella
produzione di nuovi testi, nuove culture e
nuove comunità.
“writing in the margin”?
• Se De Certeau arriva a concepire l’idea che, come il
bambino che scrive sui libri di scuola, sui margini,
diventando egli stesso autore, così può fare il lettore di
un testo,
• tuttavia egli insiste sull’idea che lo spettatore televisivo
“non possa scrivere nulla sullo schermo del suo
apparecchio”.
• Lo spettatore non gioca nessun ruolo nella visione e
rimane puro ricevente.
Il fan e lo scrivere sui margini
• La pratica dello scrivere sui margini è, invece, una
pratica molto diffusa tra i fan:
• Si va dalla produzione di fanzine
• Alla scrittura di fanfiction
• Alla produzione di musica e video musicali
• Alle narrazioni dell’esperienza di fruizione e alla
condivisione dei significati all’interno delle comunità (on
line).
IL FANDOM, OGGI
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 45
Normalizzazione del fandom
• rilevanza del fenomeno sia nella prospettiva
sociologica che in quella economica:
• essere fan dei contenuti mediali è, infatti, ormai un
tratto distintivo nella definizione del percorso
identitario individuale e un puntello nella ricerca di
intelligibilità sociale
• oltre che uno tra gli ingredienti più accreditati nella
gestione dei processi di socializzazione e di
socialità
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 46
Il fandom nel mercato
• l’uscita dalla nicchia della forma subculturale
originaria e l’esplosione pubblica - accompagnata e
abilitata dalla accelerazione tecnologica dell’ultimo
decennio, e in particolare dalle logiche partecipative
del web 2.0 - hanno reso il fenomeno
estremamente rilevante anche nell’ambito delle
ricerche di mercato e nella costruzione di modelli di
business adeguati al cambiamento (Andò 2012).
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 47
Evoluzione del fandom
• È evidente che parlare di fandom oggi significa
riferirsi ad una realtà i cui confini e le cui
caratteristiche distintive sono decisamente
cambiate rispetto al passato, per cui appare
fondamentale ridefinire etichette e modelli
interpretativi.
• Tre sono i momenti evolutivi fondamentali.
• Il fandom di nicchia (microcomunità)
• Il fandom on line (comunità allargata)
• Il fandom dei social media (network)
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 48
1° fase: il fandom di nicchia
• Il fandom di nicchia si esprimeva in microcomunità
in presenza, a forte omologia interna (Hebdige,
1975)
• con una specifica cultura ed economia ombra,
parallela a quella ufficiale,
• le cui manifestazioni e produzioni (convention,
eventi, fanzine, fanart) erano considerate border
line rispetto ai canoni della cultura, anche mediale,
per quanto non necessariamente in senso
antagonista.
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 49
2°fase il fandom on line
• L’avvento di internet garantisce un allargamento del
bacino di riferimento e dei confini della comunità di
appartenenza, in virtù delle potenzialità di
connessione garantite dalla comunicazione mediata
al computer (Baym 2000, Hills 2002).
• La scelta di appartenenza elettiva al gruppo supera
i limiti geografici e locali della cultura di origine e si
sostanzia nelle pratiche discorsive che cementano
la coesione e rendono tracciabili le relazioni tra fan
all’interno di newsgroup e forum.
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 50
Fan e relazione sociale
• Comune ai primi due stadi evolutivi è certamente la
dimensione di engagement dei fan nei confronti tanto
del contenuto/prodotto di culto, quanto nei confronti
degli altri membri della comunità.
• Il senso di intimità, prossimità emotiva e culturale nei
confronti del contenuto, si riverbera senza soluzione di
continuità nei confronti degli altri, tanto che ‘essere fan’
è leggibile come sinonimo di ‘essere in relazione’.
• “essere in relazione per essere fan”, “essere fan per
essere in relazione”
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 51
Le regole dei fan
• Comune alle prime 2 fasi è
• la presenza di regole comportamentali, norme
condivise, che legittimano l’accesso e la
permanenza all’interno della comunità, tanto
nell’ambiente off line che on line.
• La stessa produttività discorsiva on line è regolata
secondo sistemi di gerarchizzazione tematica
(thread, topic) che vengono garantiti dai moderatori
delle piattaforme.
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 52
L’impegno dei fan
• Comune alle prime due fasi di sviluppo del fandom
è anche la qualità dell’impegno richiesto e il livello
di competenze e abilità esibite e allenate nelle
pratiche espressive e sociali.
• In tal senso, si potrebbe considerare il fandom
stesso come una palestra e una officina di
sperimentazione creativa delle skill acquisite
nell’essere fan.
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 53
Le audience nelle comunità on line
• Il consumo mediale e il lavoro interpretativo
dei testi si sposta dallo spazio fisico privato
della casa e della propria camera, a luoghi
fisici preposti alla condivisione con altri della
propria condizione di audience/fan (parchi a
tema, stadi),
• fino ai «mondi virtuali delle narrazioni dei
fan, che non includono luoghi in senso
fisico» (Sandvoss 2005), ma stanze virtuali
abitate da comunità on line.
Etnografia delle comunità on line
• Molti approcci alla cyberspace ethnography
appaiono ancora troppo concentrati sulla Rete
come luogo in cui si possono registrare ed
osservare interazioni naturali.
• Nancy Baym, per esempio, si sofferma a lungo
sulla opportunità di utilizzare i newsgroup per
studiare il fenomeno del fandom, sottolineando che,
dal momento che le discussioni on line, registrate
elettronicamente, possono essere raccolte, esse
consentono di esaminare un ampio range di
interazioni naturali che si svolgono anche per estesi
periodi di tempo (Baym 2000)
Naturale vs virtuale?
• Quelle on line, sono interazioni naturali?
• Se partiamo dalle più recenti riflessioni sul
networked individualism (si pensi a Wellman,
Castells, Rheingold), la distinzione tra on line e off
line cade a favore di tratti di continuità tra le
esperienze che i soggetti fanno in Rete e quelle
vissute nel mondo fisico.
• Nelle pratiche sociali ci troviamo davanti a «differenti
modulazioni, […] diverse declinazioni delle
possibilità di articolare la propria rete personale, di
volta in volta attualizzandone selettivamente alcune
porzioni, attraverso le diverse modalità di
connessione disponibili (mediate o non mediate)»
(Comunello, 2006)
Fare analisi etnografica con la rete
• “Il problema lavorando con la rete non è come attrarre
sufficienti risposte per un’analisi adeguata ma come
selezionare e processare i materiali dal flusso senza
fine di informazioni e commenti.
• Quello che ci affascina così tanto è che la discussione
sulla rete tende a incentrarsi sulle questioni
maggiormente interessanti per i ricercatori dei media;
… tentativi di sviluppare criteri estetici per la
valutazione della televisione e di altri testi popolari;
congetture sulle paternità dei prodotti mediali; critiche
dell’ideologia; e una auto-analisi del coinvolgimento di
chi usa la Rete con i materiali in onda in televisione...”
(Jenkins)
Osservare le comunità on line
• “i net group di computer ci permettono di
osservare una comunità auto-definita e che
progredisce a livello interpretativo.. [le cui]
discussioni prendono forma senza un
controllo diretto o un intervento da parte del
ricercatore, ma sono disponibili in una forma
legittimamente aperta al pubblico scrutinio e
all’analisi” (Jenkins)
Il ricercatore come lurker
• “È come se il desiderio dell’etnografo del
cyberspazio di acquisire la posizione di
lurker – invisibile e che si suppone in grado
di vedere tutto - sopravanzi o dislochi
qualsiasi interesse rispetto ai processi
tecnologici, sociali e storici attraverso cui
questa “invisibilità” è stata essa stessa
costruita come uno specifico punto nodale
all’interno di una mediazione:
Il lurker nelle comunità on line
• “I lurker .. sono visti come partecipanti legittimi. Le
uniche persone ostracizzate sono coloro che
attaccano la legittimità del fandom della soap
opera. Questi invasori, ma non i lurker, potrebbero
essere considerati impuniti.
• Tuttavia la natura del network è tale da far avere ai
ficcanaso gli stessi livelli di accesso che hanno gli
utenti più esperti, e chi scrive (post) è consapevole
di ciò. Le possibilità relazionali tra poster e lurker
devono ancora essere esaminate
sistematicamente” (Baym 1995b)
Ripensare l’etnografia del cyberspazio
• “L’avvento della “etnografia del cyberspazio”
(Bernardi 1998: 155) dovrebbe portare ad una
riconsiderazione delle pratiche etnografiche: non
possiamo andare avanti come se nulla fosse
successo, o come se Usenet avesse semplicemente
risolto tutti i precedenti problemi di acquisizione dei
dati.
• L’ “imbarazzo delle ricchezze” affermato
entusiasticamente da Jenkins non può essere
trasformato in un’abbondanza aproblematica di dati
testuali senza che questo “imbarazzo” venga
realmente ponderato. Il newsgroup è,
evidentemente, imbarazzante in molti modi per i
processi dell’etnografia” (Hills).
L’audience come prodotto, l’audience come
performance
• “L’etnografia del cyberspazio diviene un processo
più accurato attraverso cui l’audience può essere
vista come un prodotto mediato o una stessa
performance, e attraverso cui le barriere tra
performance e audience sono minuziosamente
riconfigurate”
La serializzazione delle audience
• L’audience online non può semplicemente offrire uno scorcio
sul fandom offline, socialmente atomizzato, del programma;
dovrebbe, invece, interpretare la sua fan audiencehood,
sapendo che gli altri fan si comporteranno come dei lettori nei
confronti di congetture, osservazioni e commenti.
• Questa auto-rappresentazione e auto-performance
dell’audience in quanto testo crea dunque un processo di
secondo ordine, o di implicita trasformazione di un contenuto
mediale in oggetto di consumo,
• nella misura in cui le fan audience online consumano una
costruzione testuale di sé stesse insieme all’ originale testo-daconsumare, con le novità valorizzate del secondo che si
intrecciano con le speculazioni, riscritture e frammentazioni
egualmente nuove e similmente valutate del primo.
La produttività enunciativa e la cultura
partecipatoria
“Fandom here becomes a
partecipatory culture wich transforms
the experience of media consumption
into the production of new texts,
indeed of a new culture and
commmunity” (H. Jenkins, 1992, p.
46)
Audience e comunità
• “Infatti, la maggior parte del piacere del fandom [e
delle audience] consiste proprio negli scambi di
vedute tra i fan che esso produce, e molti fan
affermano che la scelta dell’oggetto del fandom è
stata determinata più dal desiderio di entrare a far
parte dalla comunità orale che da ogni altro motivo.
• Con questo non si vuole affermare che il gusto
acquisito sia in qualche modo non sincero, ma
piuttosto indicare la stretta interrelazione tra le
preferenze testuali e sociali” (Fiske, 1992)
Mi presento … La vita sociale come
gestione di rappresentazioni
• “il nostro è un mondo di apparenza visibile:
viviamo in una cultura della presentazione,
in cui l’apparenza è realtà.
• Gli individui e i gruppi presentano al mondo i
loro volti in ambienti in cui gestiscono le
proprie rappresentazioni con più o meno
sicurezza” (Silverstone 2002: 115)
• Palcoscenici in cui definiamo e manteniamo
la nostra identità, che dipendono da
retroscena in cui prepariamo la nostra
rappresentazione.
Informing
• Utilizzando le categorie proposte da Nancy Baym
sulle pratiche on line (IRC) delle audience,
possiamo affermare che on line l’attività primaria
dei fan è quella della condivisione di informazioni
(informing), sulla storia, sulle puntate, sui
personaggi, sugli attori…
• “Come è finita la puntata di venerdì,mi sono perso
gli ultimi 5-10 minuti”.
• “Domanda: chi di voi mi sa dire se l'attore che
interpreta l'oncologo amico di House e quello che si
suicida nel film "L'attimo fuggente"?A me sembra lui
ma potrei sbagliarmi”
L’investimento sui personaggi e sulle storie
mediali
• Accanto alla dimensione informativa, si segnala un altrettanto
sentito investimento nella personalizzazione dei racconti
mediali:
• il fan è impegnato attivamente nell’emettere giudizi e
valutazioni sui personaggi, commentando nei forum le
caratteristiche dei personaggi del proprio prodotto preferito,
• “Avete visto la puntata di ieri sera? bella vero?! finalmente ci
danno qualche indizio sulla sua vita privata speriamo di
saperne di più prossimamente”
• “Incredibile la puntata di venerdì, sono usciti insieme il doctor
house e la ragazza, chissà, voi che ne pensate?”
• “Io vorrei che avesse una storia con la Caddy, secondo me il
loro continuo litigare nasconde una attrazione...Boh? la dr.ssa
Cameron secondo me dovrebbe uscire con il biondino di cui mi
sfugge il nome, House è il suo maestro non ce li vedo a letto
insieme.”
Il realismo emotivo
• “Quoto...povero Wilson...ho paura che il rapporto con House
sia andato del tutto in frantumi...
la domanda è: cosa farà Wilson adesso???”
• “Questa volta devo dire che Wilson fa la cosa giusta... House
ha proprio superato il limite con tutti.
stava per fare amputare la bambina e poi da un pugno a
Chase che ha trovato la giusta causa della malattia, perchè
non riceve abbastanza pillole.
• “poverina la Cuddy quando House gli dice che sarebbe una
pessima madre ... è stato proprio bas****o.
wau, per una volta nn è a House che viene l'illuminazione ma
a Chase su come risolvere il caso.”
Speculating
• Il bagaglio di competenze, conoscenze ed emozioni del fan
viene ulteriormente sollecitato quando ci si addentra nella
pratica dello speculating.
• In questo caso la Baym fa riferimento alla pratica dei fan di
trattare il prodotto finzionale come un gioco, del quale provare
ad individuare la trama successiva, il cosa accadrà o potrebbe
o dovrebbe accadere.
• Le competenze sul prodotto sono, in questo caso,
sensibilmente sollecitate e aiutano il soggetto a colmare gli
spazi bianchi che la storia stessa lascia nel suo sviluppo,
primo fra tutti quello connesso alla tattica del cliffhanger,
ovvero del chiudere una puntata nel punto massimo di
suspense
Criticism
• “Esercitare capacità critica vuol dire valutare il
prodotto mediale a diversi livelli, compresa la
coerenza interna e la qualità delle storie, dei set,
della recitazione, della scrittura e dei contenuti
ideologici del prodotto stesso”
Da consumatore a produttore
• Le audience, e in particolare i fan, non si
limitano a consumare “storie preprodotte”,
ma essi stessi producono (“manufacture”) le
proprie storie, fanzine, canzoni, video,
espressioni artistico di diverso genere e
performance.
• Il fandom diventa, dunque, cultura
partecipativa che trasforma l’atto del
consumo mediale, nella produzione di nuovi
testi, nuove culture e nuove comunità.
La produttività testuale
• “I fan producono e fanno circolare tra di loro testi
che spesso sono confezionati con una qualità di
produzione elevata quanto quella della cultura
ufficiale.
• I testi dei fan, allora, devono essere “ resi produttivi”,
nel senso di essere aperti, contenere buchi narrativi,
cose lasciate irrisolte, contraddizioni, che
permettano e allo stesso tempo invitino la
produttività del fan.
• Sono testi insufficienti che sono inadeguati alla loro
funzione culturale di far circolare i significati e i
piaceri finché non sono rielaborati e resi attivi dai
loro stessi fan, che con questa attività producono il
proprio capitale culturale” (Fiske, 1992).
Scrivere sui margini: la produttività delle audience
• La pratica dello scrivere sui margini è una
pratica molto diffusa tra i fan:
• Si va dalle narrazioni dell’esperienza di
fruizione e alla condivisione dei significati
all’interno delle comunità (anche on line).
• alla produzione di fanzine
• alla scrittura di fanfiction
• alla produzione di musica e video musicali
La riscrittura
• Le audience, e i fan in particolare, si pongono come riscrittori delle storie fruite.
• Secondo Jenkins, questa ri-scrittura opera nelle fiction a
diversi livelli:
• dalla ricontestualizzazione, che interviene sugli errori o
gap dei produttori rispetto allo sviluppo della storia,
• alla espansione della durata di un prodotto (nel caso delle
serie televisive o delle saghe cinematografiche),
• dalla rifocalizzazione dell’attenzione di autori (e pubblici)
su personaggi minori del prodotto, talvolta, persino
attraverso un sostanziale capovolgimento dei ruoli morali
all’interno della storia (i buoni che diventano cattivi e
viceversa), o attraverso un cambiamento dell’identità
sessuale dei protagonisti.
La riscrittura
• Ancora più interessante è l’intervento di ri-scrittura
in termini di
• attraversamento crossgenere, quando cioè nuovi
testi e storie prevedono al proprio interno elementi
di storie diverse e di diversi prodotti,
• dislocazione dei personaggi in situazioni differenti o
alternative rispetto a quelle vissute nel proprio
contesto,
• personalizzazione, ovvero all’introduzione dei fan
nella storia insieme ai personaggi,
• enfatizzazione dei tratti erotici delle storie, laddove
la censura morale del senso comune interviene nei
prodotti di largo consumo.
Una proposta di percorso:
la ricerca Serial Instinct per FictionFest Roma 2008
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 77
Diario di una esperienza
• La ricerca, condotta in occasione del FictionFest
2008, nasceva con l’idea di mappare il fenomeno
del fandom italiano nei forum on line rispetto alla
serialità televisiva, italiana e non, con l’obiettivo di
riflettere, a partire dai dati, sul rapporto tra fan e
filiera produttiva.
• La ricerca ha previsto l’utilizzo di metodi quantitativi
e qualitativi.
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 78
Perché una ricerca sul fandom italiano
• Prendere le misure al fenomeno (esiste? quanto
pesa numericamente? Dove si colloca?)
• Individuare le aree di coltura (quali generi, prodotti,
personaggi generano fandom?)
• Definire cluster di attività (da basic ad avanzato)
• Costruire la mappa culturale dei fan (competenze
tecnologiche ed enciclopediche, multimedialità del
consumo)
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 79
Una ricerca, due approcci
Analisi quantitativa dei forum
(mappatura dei forum dedicati alla serialità italiana),
dei topic e dei post di alcune serie tv italiane e
americane.
Analisi qualitativa dei profili degli utenti
(presentazioni, nick e firme) e delle connessioni tra fan
e tra fan e testi mediali.
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 80
Le domande della ricerca
• Chi sono i fan italiani delle serie televisive?
• Quali sono i contenuti, le pratiche di fruizione e i loro
spazi di condivisione on line?
• Come dobbiamo interpretare le aspettative sociali,
l’investimento emotivo, cognitivo ed esperienziale
che coinvolge tutti i soggetti - produttori e
consumatori – impegnati in questi processi
comunicativi mediali?
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 81
Perché la quantità
• Come già detto il fenomeno del fandom (in
particolare nel contesto italiano) è “nuovo”
soprattutto in termini di visibilità scientifica e, ancora
di più, in ottica di mercato.
• La nascita di attenzione verso il fenomeno coincide
con l’avvio della sua normalizzazione e con la
diffusione della rete.
• Il primo obiettivo, quindi, è quello di misurare e
descrivere il fenomeno.
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 82
Step 1.quali e quanti forum?
Mappare il territorio dei fan
1. Individuazione del genere di appartenza;
2. Stabilire l’ufficialità o meno del forum;
3. Quantificare le dimensione dei forum, delle sezioni
o dei semplici topic (numero di utenti registrati,
numero di post, etc)
4. Verificare il livello di aggiornamento delle attività di
discussione.
5. Verificare la periodizzazione del fenomeno
(comparazione tra periodo di messa in onda e
sviluppo del forum)
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 83
Quantità=gradimento?
La prima considerazione che emerge è che possiamo
distinguere tra:
• Fiction deboli : quelle che hanno generato un numero
esiguo di forum, generalmente di piccole e medie
dimensioni, non molto aggiornati e, quindi, poco attivi.
• Fiction forti: quelle che oltre ad aver stimolato la
formazione di forum di dimensione superiori a quelli
precedenti, si caratterizzano anche per un livello di
aggiornamento dei contenuti particolarmente elevato e
per attività paratestuali complesse sorte attorno alla
fiction (fan fiction, fan art, giochi di ruolo).
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 84
Quelli che scaricano puntate
delle serie tv dalla rete sono il
"core fandom", i fan puri,
stimabili in qualche decina di
migliaia
Per la serialità d'importazione, ci
sono anche i fan di "secondo
grado" che seguono le fiction sul
satellite (circa 500.000 spettatori
per alcune puntate in onda su
Fox)
Download
complessivi
Cesaroni
Liceali
Distretto
Grey's Anatomy
Lost
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Media down/episodio
139704
41176
3491
205176
1158193
2686
7696
134
5699
31302
Milano
10/02/09
Pagina 85
Step2. quanto parlano e di cosa
• Questa fase del monitoraggio riguarda un nucleo
ristretto di forum (i più attivi, i più visibili, o i più di
trend), che sono stati analizzati, secondo una
scheda di analisi tematica quantitativa, rispetto alle
tipologie di topic e post in essi presenti, con
particolare riferimento a:
• contenuti,
• prodotti,
• attività critica,
• competenze,
• produttività delle audience.
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 86
Step 2. quanto parlano i fan
italiane e americane.
Sulla base del primo step sono
stati selezionati 10 forum tra i
più ampi e attivi sulle serie tv
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 87
Items della scheda sui topic
• Commento episodi / serie (topic dedicati al
commento di singoli episodi)
• Richiesta informazioni sulla serie (topic dedicati alla
richiesta di una singola e specifica informazione sulla
serie, senza produzione di ulteriore discussione)
• Richiesta informazioni sugli attori (topic dedicati
alla discussione di una singola e specifica
informazione sulla serie, senza produzione di ulteriore
discussione)
• News/informazioni sulla serie (topic aggregatori di
discussione di notizie sulla serie)
• News/informazioni sugli attori (topic aggregatori di
discussione di notizie sugli attori)
• Spoiler sul telefilm (topic dedicati alla discussione su
spoiler e anticipazioni sulla serie)
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 88
Items della scheda sui topic
• Appreciation/unappreciation thread (topic dedicati alla
discussione condivisione di giudizi sulla serie)
• FanFiction/FanArt/Video (topic dedicati alla discussione
e condivisione di fanfiction etc)
• Raccolta foto su attori e/o serie (topic dedicati allo
scambio di foto della serie, alla costruzione di gallerie, alla
semplice segnalazione di foto su eventi etc.)
• Sondaggi / giochi sulla serie (topic dedicati ai sondaggi
e ai giochi dedicati alla serie)
• Sottotitoli (topic dedicati alla ricerca e scambio di
sottotitoli delle serie in lingua originale)
• Citazioni (topic dedicati alla discussione e alla
condivisione di citazioni di frasi e battute della serie)
• Raduni e visioni collettive (topic dedicati
all’organizzazione di occasioni di raduni e visione collettive
della serie)
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 89
Items della scheda sui topic
• Presentazioni (topic relativi alle presentazioni degli utenti agli altri
utenti)
• Spam/chiacchiere (topic di chiacchiera libera non riconducibile a
specifici temi)
• Topic personali (topic dedicati alla discussione di temi,
avvenimenti, esperienze personali)
• Attualità (topic dedicati alla discussione di temi di attualità)
• Altri telefilm (topic dedicati alla discussione di altre serie tv)
• Televisione (topic dedicati in generale alla tv e ai suoi programmi)
• Altri consumi culturali (topic dedicati alla discussione sui consumi
culturali degli utenti)
• Giochi (topic dedicati a giochi, applicativi per coinvolgere altri utenti
etc.)
• Comunicazioni tra amministratore e utenti (topic dedicati alle
comunicazioni tra amministratori del forum e utenti)
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 90
Topic vs Off Topic
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 91
Tra serialità italiana e americana
Fan serie
italiane
Pratiche diffuse nei forum
Fan serie USA
comportamenti e attività di discussione tipici dei fan
(scambio di informazioni, discussione di fanfiction e altre forme di
produttività testuale, coinvolgimento in giochi e sondaggi)
presenza di topic sul commento dei singoli episodi
(dato che segnala una attenzione più analitica rispetto al prodotto)
gestione di thread di apprezzamento e non
(anche questo collegato alla capacità di lettura e espressione critica
rispetto al prodotto, sollecitata probabilmente dalla stessa configurazione
della fiction).
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 92
Attività differenti per fiction differenti
Distretto di Polizia
Commento episodi / serie
Richiesta informazioni sulla serie
I Liceali
Richiesta informazioni sugli attori
News/informazioni sulla serie
News/informazioni sugli attori
Spoiler sul telefilm
Appreciation/unappreciation thread
Cesaroni
Sex and The City
FanFiction/FanArt/Video
Raccolta foto su attori e/o serie
Sondaggi / giochi sulla serie
Lost
Sottotitoli
Citazioni
Grey's Anatomy
0%
Raduni e visioni collettive
20%
40%
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
60%
80%
100%
Milano
10/02/09
Pagina 93
I fan de I Cesaroni: un forum con esigenze formato famiglia
Analisi Topic CasaCesaroni
News/informazioni
sulla serie
14%
News/informazioni
sugli attori
22%
Sondaggi / giochi
sulla serie
13%
FanFiction/FanArt/
Video
33%
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 94
I fan di Lost: conoscere significa sopravvivere…all’attesa
Analisi Topic Lost
FanFiction/FanArt/Video, 13%
News/informazioni sulla serie,
71%
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 95
Analisi Top Topic dei fan de “I Cesaroni”
10
N
u
m
e
r
o
t
o
p
i
c
9
8
7
6
Spoiler sul telefilm
5
Appreciation/unappreciation thread
4
FanFiction/FanArt/Video
3
News/informazioni sulla serie
2
Commento episodi / serie
1
0
0
500
1000
1500
2000
Media delle risposte per topic
Posizione
Titolo Topic
Categoria
1
Anticipazioni 3a serie
Spoiler sul telefilm
2029
2
La scintilla del profondo (FanFiction)
FanFiction/FanArt/Video
1775
3
SPOILER GENERALI 2^SERIE - seconda parte
Spoiler sul telefilm
1573
4
SPOILER GENERALI SULLA SECONDA SERIE
Spoiler sul telefilm
1443
5
Prova di maturità - Trame episodio 2x26
Commento episodi / serie
1364
6
Dopo il litigio alla fontana... (FanFiction)
FanFiction/FanArt/Video
1324
7
Messaggi per Filippo
Appreciation/unappreciation thread
1259
8
I Cesaroni 3 (FanFiction)
FanFiction/FanArt/Video
1231
9
FLIPPAMENTI GENERALI 2^SERIE!
Spoiler sul telefilm
1158
Sogno o son Giulio? - Ricominciamo
Commento episodi / serie
10
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Risposte
1027
Milano
10/02/09
Pagina 96
Analisi Top Topic dei fan di “Lost”
10
N
u
m
e
r
o
9
8
7
6
Altri Telefilm
5
Appreciation/unappreciation thread
4
t
o
p
i
c
Commento episodi / serie
3
Raduni e visioni collettive
2
Spoiler sul telefilm
1
0
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
4500
Numero medio risposte per topic
Posizione
Titolo Topic
Categoria
1
[spoiler] Jack or Sawyer?
Appreciation/unappreciation thread
3457
2
Spoiler - fine 3° stagione
Spoiler sul telefilm
2342
3
Spoiler - 4° Stagione
Spoiler sul telefilm
1748
4
Spoiler 3^ stagione - dalla 3.07 in poi
Spoiler sul telefilm
1608
5
Spoiler 3^ stagione - parte seconda
Spoiler sul telefilm
1113
6
Spoiler 3^ stagione
Spoiler sul telefilm
1004
7
Spoiler 4° stagione
Spoiler sul telefilm
992
8
Through The Looking-Glass - Riassunto e Commenti
Commento episodi / serie
958
9
Lost-maniaci che altri TF seguite durante lo hiatus?
Altri telefilm
712
10
Raduno Lost-Italia
Raduni e visioni collettive
814
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Risposte
Milano
10/02/09
Pagina 97
Le identità multiple dei forum
1.
2.
3.
E’ la serie, e il genere, che determina il “taglio” del
forum, sollecitando esigenze, richiedendo skill,
attivando pubblici e nicchie di interesse sempre
diverse.
Il web e la banda larga hanno consentito
l’esplosione del fenomeno fandom, ma non ne
hanno appiattito sfumature e connotazioni.
La rete fa emergere i comportamenti dei fan, li
abilita ma non li condiziona
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 98
Step 3. l’analisi dei post
All’interno di ciascun forum sono stati individuati 5-10
topic significativi per numerosità dei post e per
rilevanza rispetto ai temi
I topic sono stati analizzati post per post con una
scheda di analisi quantitativa volta a rilevare:
• La presentazione di sé on line e l’appartenenza al
forum
• L’intimità non reciproca a distanza
• Le attività di costruzione e condivisione della
conoscenza
• Le competenze e abilità interpretative e
tecnologiche dei fan
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 99
Analisi quantitativa sul profilo dei fan
• L’essere fan di una fiction è un tratto distintivo da
esporre nella relazione con gli altri?
• Nickname (personale, fiction, altri media)
• Foto-avatar (personale, fiction, altri media)
• Firma del post (personale, fiction, altri media)
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 100
Analisi qualitativa sui profili dei fan: top ten
Chi sono i primi 10 utenti per forum rispetto a
• Caratteristiche sociodemografiche (dichiarate)
• Tipologia di nickname
• Tipologia di avatar
• Tipologia di firma
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 101
Perché studiare il nickname come emblema
• “An emblem involves three elements: 1) a
perceivable thing/a diacritic, 2) a social persona,
and 3) someone for whom it is an emblem. The
focus needs to be on the relation among these
elements—that is to say, not on the "thing" or on
personae alone, but on acts or performances
through which the two are linked (Agha 2007)”
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 102
La passione in un nome
nick dedicato alla fiction
500
400
300
no
200
si
100
0
Liceali
Cesaroni
Distretto di
Polizia
Grey's
anatomy
Lost
Sex and the
city
no
419
385
272
259
341
321
si
15
36
62
91
100
27
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 103
Un personaggio come biglietto da visita
presenza foto-avatar dedicato alla fiction
Sex and the city
Lost
Grey's anatomy
si
Distretto di Polizia
no
Cesaroni
Liceali
0%
20%
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
40%
60%
80%
Milano
10/02/09
100%
Pagina 104
Cito, dunque sono
presenza firma dedicata alla fiction
Sex and the city
Lost
Grey's anatomy
si
Distretto di Polizia
no
Cesaroni
Liceali
0%
20%
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
40%
60%
80%
100%
Milano
10/02/09
Pagina 105
Step 4. l’analisi qualitativa
Sulla base dei risultati emersi dalla ricerca quantitativa
abbiamo condotto un’analisi tematica in profondità
(qualitativa) della produttività discorsiva dei fan con
l’obiettivo di individuare
• i criteri alla base della selezione di un contenuto
mediale vs altri,
• i motivi che spiegano la fidelizzazione al prodotto,
• i livelli di coinvolgimento emotivo, cognitivo e
partecipativo rispetto a temi, personaggi e stili
dell’offerta tv.
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 106
Un primo bilancio e le nuove prospettive di lavoro
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 107
Un primo bilancio
La ricerca condotta ha consentito di:
• prendere atto che il fenomeno esiste in Italia, sia
dal punto di vista quantitativo che qualitativo
• stadiare il livello di investimento e di competenze
messe in gioco
• individuare i prodotti in cui si può parlare di
Lovemarks
• individuare le tipicità del fandom tra contenuti
italiani e internazionali
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 108
Di cosa non siamo convinti
Alcune criticità sono legate all’analisi quantitativa dei
post :
• Il post ha senso se connesso alla persona che
scrive.
• La necessità di filtrare la presenza di utenti molto
attivi che producono la gran parte del discorsi
• La necessità di connettere la singola persona al
consumo multimediale.
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 109
Cosa abbiamo capito
Non è sufficiente un solo metodo, ma tutti insieme possono
produrre interpretazioni dotate di senso
Un’ipotesi di percorso potrebbe essere:
1. Individuare il contenuto mediale che genera fandom
2. Procedere all’analisi della fruizione (quantitativa) del
contenuto mediale e incrociarla con la dieta multimediale.
3. Procedere all’analisi testuale (quali/quantitativa sui temi e
le rappresentazioni)
4. Procedere all’analisi della ricezione (interviste in
profondità, osservazione partecipante)
5. Procedere all’analisi della produzione (analisi etnografica
on line, quali/quantitativa)
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 110
Fandom, format e mercato globale
L’utilizzo di una scheda di analisi quantitativa
standardizzata sulle tipologie di forum e di topic
consente di condurre un’analisi di benchmarking
internazionale sul fandom di prodotti simili o uguali
rispetto a:
• le dimensioni di traffico generato,
• la tipologia di utenza,
• l’ufficialità o meno dei forum,
• le strategie di marketing adottate
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 111
Fandom e Auditel (e altri sistemi di rilevazione
sulle audience)
• Dei prodotti che generano fandom è fondamentale
verificare i target dei programmi oggetto di analisi
(attraverso un’analisi di secondo livello sui dati
Auditel), con l’obiettivo
– di “seguire” il target nella sua mobilità attraverso il
palinsesto tv, free e non,
– procedere ad una mappatura degli interessi dei
singoli pubblici (da minimo a massimo
investimento)
– seguire il target nella sua presenza tra i pubblici di
altri media (indagini audiradio, audipress, Eurisko,
Istat).
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 112
Fandom e social network sites
La dimensione relazionale del fandom va poi studiata
all’interno di social network sites (Facebook ,
Myspace, PSN)
– per individuare le connessioni tra tipologie di
soggetti e programmi tv e tra prodotti tv di culto e
altri prodotti mediali.
– per ricostruire mappe del gusto dei fan;
– per individuare le dinamiche sociali sottese alle
scelte di consumo.
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 113
Fandom e user generated content
•
•
•
•
•
Ricadute sul lavoro di adattamento dei format
Riflettere sulle betaversion e spin off
User generated content
Coda lunga e rilancio multicanale
Merchandising
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 114
Ulteriori ricerche condotte sul fandom
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Fandom’s anatomy (questionario e etnografia on line)
Ugly Betty/Yo Soy Bea: format a confronto (focus group)
Lovely Betty (analisi delle fanfiction)
Dr. House: anatomia di un successo (interviste in
profondità)
Sex and the city: il film (osservazione partecipante)
Sex and the city e Bridget Jones (interviste in profondità)
Il medico in famiglia (interviste in profondità)
Winx (interviste in profondità)
Julia (analisi delle lettere dei fan)
Marinelli-Andò Perché studiare il fandom?
Milano
10/02/09
Pagina 115
3°fase. Il fandom nel web 2.0
• La prima differenza evidente con il fandom prima
maniera (sia off che on line) è la questione delle
barriere d’accesso: elevate nelle prime due fasi,
relativamente basse nei social media.
• Questo comporta un ampiamento significativo della
platea interessata dalle pratiche di fandom (tutti
possono essere fan), così come un allargamento
delle maglie rispetto al controllo delle competenze
di base necessarie per poter esercitare il ruolo di
fan.
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 116
Fan come ego-centered network
• Il fandom del web 2.0 si caratterizza per una di
gestione ego-centered dei network relazionali
garantiti dall’essere fan.
• Allo stesso tempo, però, l’allentamento del senso di
comunità legata al fandom tende a scolorire i
confini simbolici del dichiararsi fan, a impoverire il
significato dell’impegno nei confronti del prodotto e
del legame con gli altri fan.
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 117
Il fan nei sns
• Le pratiche di fandom sono in realtà sempre più
ricomprese tra le normali attività che
quotidianamente vengono gestite attraverso i social
network sites.
• Si registra un gap sempre più significativo tra le
reali forme di produzione grassroot, a forte
componente cooperativa e partecipativa e l’attività
più o meno disinvolta della condivisione di contenuti
originali o prodotti da altri (tipica dei SNS).
Perchè studiare i media?
19/12/2015
Pagina 118
Riconsiderare il fandom
• Il fandom prevede una modalità particolare di
ricezione che mette insieme il momento della
produzione semiotica (la costruzione popolare
dei significati) e la produzione enunciativa
(l’articolazione dei significati attraverso abiti,
video etc).
• Il fandom prevede un insieme particolare di
pratiche critiche e interpretative (la critica dei
fan tende alla speculazione e al soggettivo).
• Il fandom costituisce una base per il consumer
activism (si veda il rapporto che i fan instaurano
con i networks e con i produttori).
Riconsiderare il fandom
• Il fandom possiede particolari forme di produzione
culturale, tradizioni estetiche e pratiche (i fan
producono propri generi e sviluppano istituzioni
alternative di produzione, distribuzione e consumo)
• Il fandom funziona come una comunità sociale
alternativa.
Scarica

materiali/16.26.52_teoria e analisi_il_fandom_materiali