Il fandom Prof. Romana Andò Teoria e analisi delle audience Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 1 Il fandom • Il fandom è un tratto comune della cultura popolare nelle società industriali. • Seleziona dal repertorio dell’intrattenimento prodotto e distribuito per la massa, certi artisti, racconti o generi e li trasforma nella cultura di un gruppo di persone che si autoselezionano come appartenenti ad esso. Il fan: una definizione • ‘Fan’ è una forma abbreviativa della parola ‘fanatico’, che ha le sue radici nella parola latina ‘fanaticus’. • Nel senso più letterale, ‘fanaticus’ significava semplicemente ‘del o appartenente al tempio, un servo del tempio, un ‘devoto’, ma presto assunse connotazioni più negative, ‘di persone ispirate da riti orgiastici e colte da frenesia esaltata’ (Oxford Latin Dictionary). • Il termine ‘fanatic’ passò da connotazioni referenziali ad altre legate al credo e al culto eccessivo a ‘qualsiasi esaltazione eccessiva o distorta’, spesso evocato nella critica contro credi politici avversari e poi, più generalmente, alla pazzia che può venir fuori dalla possessione demoniaca o idolatrica’ Definizioni del fandom • Nella definizione di fan si passa, dunque, dalla rappresentazione degli stessi come • potenziali fanatici • a quella di soggetti facilmente manipolabili e distratti • fino a definizioni che, riprendendo il concetto di subcultura, considerano i fan come “una frazione elitaria di una più ampia audience di consumatori passivi”. Il fan nella satira. Il caso Star Trek • • • • • • • a. sono consumatori senza cervello, che compreranno qualsiasi cosa sia associata con il programma o con il suo cast (l’album di DeForest Kelly); b. dedicano le loro vite all’accumulazione di un sapere che non vale niente (la combinazione della cassaforte di Kirk, il numero della cabina di Yeoman Rand, l’ordine numerico degli episodi del programma); c. danno un’inappropriata importanza a materiale culturale di nessun valore (‘È solo uno spettacolo televisivo’); d. sono emarginati sociali talmente ossessionati per lo spettacolo, che questo preclude altri tipi di esperienze sociali (‘Fatevi una vita’); e. sono resi effemminati e/o asessuati dal loro attaccamento alla cultura di massa (‘Hai mai baciato una ragazza?’); f. sono infantili, emotivamente ed intellettualmente immaturi (il suggerimento che dovrebbero andarsene dalla soffitta dei genitori, le loro risposte imbronciate e disorientate alle critiche di Shatner, un mix di bambini piccoli e adulti soprappeso); g. sono incapaci di separare la fantasia dalla realtà (‘Dici che dovremmo prestare più attenzione ai film?’). (Jenkins 1992) Il fan come psicopatico • Nei media i fan sono frequentemente caratterizzati come psicopatici, le cui fantasie frustrate di avere relazioni intime con le star o i loro desideri insoddisfatti di diventare essi stessi star, prendono forme violente e antisociali. • Charles Manson (fan dei Beatles), Hohn Hinkley (fan di Jodie Foster), Dwight Chapman (fan di John Lennon). Il fan in soffitta • Una cotta innocente può diventare un’ossessione clinica se trattenuta troppo a lungo. Il fan non ha nessun potere sul perfomer se non quello di distruggerlo … La sottile linea tra amore ed odio, tra libertà e destino, gradualmente scompare per il fan in soffitta, che si rassegna al suo amore misconosciuto e indesiderato come un erezione imbarazzante, messa in evidenza senza un posto dove dirigersi; e l’amore si trasforma in un’arma, appena scopre che non potrà mai arrivare all’oggetto del proprio desiderio, se non con una pallottola. (143) Il gusto • I concetti di ‘buon gusto’, condotta appropriata, criterio estetico non sono naturali o universali; piuttosto sono radicati nell’esperienza sociale e riflettono interessi di classi particolari. • Come nota Pierre Bourdieu (1979), questi gusti sembrano spesso ‘naturali’ per coloro che li condividono, proprio perché sono modellati sulle nostre esperienze precedenti come membri di un particolare gruppo culturale, rinforzati da scambi sociali e razionalizzati attraverso incontri con una cultura più elevata e da altre istituzioni fondamentali, che premiano condotta e gusti appropriati. • Il gusto diviene un mezzo fondamentale, grazie al quale le distinzioni sociali vengono mantenute e le identità di classe vengono forgiate. Quelli che possiedono ‘naturalmente’ gusti appropriati, ‘meritano’ una posizione privilegiata nella gerarchia istituzionale e mietono i più grandi benefici dal sistema educativo, mentre i gusti degli altri sono visti come ‘grossolani’ e sottosviluppati. Il gusto dei fan • La pratica interpretativa dei fan differisce da quella incoraggiata dal sistema educativo e preferita dalla cultura borghese, non solo nelle scelte degli oggetti o nel grado della sua intensità, ma spesso nei tipi di esperienze di lettura che essa impiega e nei modi nei quali i fan si avvicinano ai testi. • Dal punto di vista del gusto dominante, i fan sembrano essere lettori scorretti, spaventosamente fuori controllo, indisciplinati e incorreggibili. Il fan e il capitale culturale • I fan parlano di ‘artisti’ quando gli altri vedono solo veicoli commerciali, di significati trascendenti quando gli altri vedono solo banalità, di ‘qualità e innovazione’ dove gli altri vedono solo formule e convenzionalità. (Jenkins 1992). • i fan assaltano la cultura di massa, rivendicando i suoi materiali per il loro uso personale, rielaborandoli come base delle loro creazioni culturali e delle loro interazioni sociali (jenkins 1992) Fan come altro • Il fan, le cui preferenze culturali e le cui pratiche interpretative sembrano così antitetiche alla logica estetica dominante, deve essere rappresentato come ‘altro’, deve essere tenuto a distanza in modo tale che il suo gusto fannish non inquini la cultura riconosciuta come tale. • La marginalizzazione cui sono ridotti i fan, al di là del mainstream fa sì che sia molto scomodo per un fan parlare in pubblico del suo esser fan e identificarsi, anche in privato, con le pratiche culturali dei fan. Bourdieu e il capitale culturale • Bourdieu, andando oltre Marx, distingue tra quattro diversi tipi di capitale: • a) Capitale economico (denaro, mezzi di produzione) • b) Capitale sociale (reti sociali) • c) Capitale culturale (lingue, gusto, way of life, ecc) • d) Capitale simbolico (simboli di legittimazione). • Questi quattro tipi di capitale sono convertibili l’uno nell’altro, nel senso che chi ha la cultura (capitale culturale) può tradurla in denaro (capitale economico), e così via. Il capitale culturale • Bourdieu descrive la cultura come un’economia nella quale le persone investono e accumulano capitale. • Il sistema culturale lavora come quello economico nel distribuire le proprie risorse in modo ineguale e, quindi, nel distinguere tra privilegiati e poveri. • Questo sistema culturale promuove e favorisce certi gusti culturali e competenze, individuando una cultura alta, o ufficiale che distingue, come il denaro, tra chi la possiede e chi no. La mappa di Bourdieu • La nostra società può essere letta come una mappa a due dimensioni, nella quale l’asse verticale, o nord-sud, registra l’ammontare di capitale posseduto (economico e culturale), e l’orizzontale, o est-ovest, registra il tipo di capitale (economico o culturale). • Quelli ad ovest sono in posizione più elevata nell’asse del capitale culturale rispetto a quello economico (per esempio accademici, artisti, etc…), • mentre quelli ad est possiedono più capitale economico che culturale (uomini d’affari, produttori di manufatti). • In alto al centro trovano posto quelli ricchi rispetto ad entrambe le forme di capitale, professioni come gli architetti, i dottori, gli avvocati e cosi via, gli educati, ‘raffinati’ capitalisti! • Il sud, o il fondo, del diagramma è occupato da quelli privi di entrambi, che Bourdieu definisce ‘il proletariato’. I limiti del pensiero di Bourdieu • Abbiamo bisogno di aggiungere al modello di Bourdieu il gender, la razza e l’età come assi di discriminazione e, quindi, leggere la sua concezione del modo in cui la cultura lavora per sottolineare le differenze di classe, come sintomatico della sua funzione negli altri assi della differenza sociale. • Un altro limite è il suo aver mancato nell’accordare alla cultura del subordinato la stessa sofisticata analisi riservata a quella del dominante. Il fan e la capacità di discriminare • Il fan è in grado di discriminare tra quelle forme di cultura popolare che sono “autentiche” (quali quelle che sono veramente arte o che rappresentano realmente la loro esperienza) e quelle che sono il risultato delle spinte del mainstream commerciale ad appropriarsi di queste forme [comunicative] e a produrne versioni di basso profilo per audience più ampie. Discriminare • I fan discriminano con fierezza: i confini tra cosa rientra entro il loro fandom e cosa no, sono chiaramente definiti. • La discriminazione dei fan possiede affinità sia con le discriminazioni socialmente rilevanti della cultura popolare, sia con le discriminazioni estetiche di quella dominante. La produttività dei fan • Secondo Fiske i fan sono audience produttive che esercitano le proprie abilità a tre livelli: • produttività semiotica, • produttività enunciativa • produzione testuale La produttività semiotica • La produttività semiotica, ovvero l’attribuire senso al testo mediale, è essenzialmente interiore. • Consiste nel trarre significati identitari ed esperienze sociali dalle risorse simboliche veicolate dai media. • La produttività semiotica è caratteristica della cultura popolare nel suo insieme, piuttosto che quella della cultura fan in senso stretto La produttività enunciativa • Quando i significati prodotti sono espressi e condivisi all’interno della cultura orale o faccia-a-faccia, prendono una forma pubblica che può essere chiamata produttività enunciativa. • I discorsi delle audience e tra le audience originano e diffondono determinati significati del prodotto mediale oggetto di interesse, all’interno di una comunità locale. La performatività delle narrazioni • Se per performatività intendiamo, nelle parole della Butler, quegli atti e gesti, generalmente costruiti, che regolano i principi di organizzazione dell’identità, • nel senso che «l’essenza o l’identità che altrimenti pretendono di esprimere sono invenzioni fabbricate e sostenute tramite segni corporei e altri mezzi discorsivi», • allora dobbiamo ritenere che è proprio nelle narrazioni delle audience che si manifesta il loro essere performativo e il loro partecipare performativo ai contesti sociali e mediali.(Butler, 1990) La produttività testuale • “I fan producono e fanno circolare tra di loro testi che spesso sono confezionati con una qualità di produzione elevata quanto quella della cultura ufficiale. • I testi dei fan, allora, devono essere “ resi produttivi”, nel senso di essere aperti, contenere buchi narrativi, cose lasciate irrisolte, contraddizioni, che permettano e allo stesso tempo invitino la produttività del fan. • Sono testi insufficienti che sono inadeguati alla loro funzione culturale di far circolare i significati e i piaceri finché non sono rielaborati e resi attivi dai loro stessi fan, che con questa attività producono il proprio capitale culturale” (Fiske, 1992). La produttività dei fan • La tipologia di produttività dei fan che si avvicina molto più da vicino alla produzione artistica convalidata dalla cultura ufficiale, è la produttività testuale. • I fan producono e fanno circolare tra di loro testi, che, spesso, sono confezionati con una qualità di produzione elevata quanto quella della cultura ufficiale. • Le differenze chiave tra produzione dei fan e cultura ufficiale sono più di carattere economico che di competenza, poiché i fan non scrivono e producono i propri testi per denaro; ma come si può immaginare la loro produttività propriamente richiede investimento di denaro. Fan produttivi e partecipativi • La produttività del fan non è limitata alla produzione di nuovi testi: anche essa partecipa alla costruzione del testo originale e così trasforma un racconto commerciale o uno spettacolo in cultura popolare. • Quando un testo industriale incontra i suoi fan, la loro partecipazione li riunisce e li rielabora, così che il momento della ricezione diventa il momento della produzione nella cultura fan. Fan e collezionismo • Collezionare è anche importante nella cultura dei fan, ma tende ad essere un processo inclusivo piuttosto che esclusivo: l’enfasi non è tanto sull’acquisto di qualche oggetto bello (e costoso) quanto sull’accumularne il più possibile. • I singoli oggetti sono, quindi, economici, svalutati dalla cultura ufficiale, e prodotti in massa. La distinzione risiede nell’ampiezza della collezione, piuttosto che sulla sua unicità e sull’autenticità propria degli oggetti culturali Fan e accumulazione di conoscenza • Il capitale culturale del fan, come quello ufficiale, risiede nell’apprezzamento e nella conoscenza dei testi, degli interpreti e degli eventi. • Nel fandom come nella cultura ufficiale, l’accumulazione di conoscenze è fondamentale all’accumulazione di capitale culturale. Le industrie culturali se ne sono rese conto, naturalmente, e producono un’enorme gamma di materiali pensati per dare ai fan accesso all’informazione sugli oggetti del fandom. Una forma aumentata della cultura popolare • il fandom è una forma aumentata della cultura popolare nelle società industriali e il fan è un ‘lettore eccessivo’, che differisce da quello ‘ordinario’ nel grado piuttosto che nel tipo. Fan, media e cultura partecipativa • I fan sono lettori che si appropriano di testi popolari e che li rileggono in un modo che asseconda altri interessi, da spettatori che trasformano l’esperienza di guardare la televisione in una ricca e complessa cultura partecipativa. • I fan sono la parte più attiva e innovativa dell’audience diffusa dei testi popolari, come partecipanti attivi nella costruzione e nella circolazione di significati testuali. Essere fan per avere una piattaforma condivisa per la costruzione del sé • La star o il prodotto mediale viene usata come “piattaforma” della personalità delle audience, come archivio di immagini, gesti, parole e, più in generale, significati, che il fan utilizza per la messa a punto del proprio progetto identitario. Essere fan per essere in relazione • I fan tendono costantemente all’arricchimento dei propri archivi, “incorporando programmi su programmi all’interno dei loro interessi allo scopo di facilitare più intense e più ampie occasioni di comunicazione con gli amici che condividono interessi comuni o possiedono gusti compatibili” Media per connettersi • I contenuti mediali vanno, dunque, esaminati “come processo, come agenti e come oggetti dati, a tutti i livelli, ovunque gli esseri umani si aggreghino in uno spazio reale o virtuale, comunichino, tentino di persuadere, informare, divertire, educare; ovunque tentino, in una molteplicità di modi e con diversi gradi di successo, di connettersi l’uno all’altro” (Silverstone, 2002) La dimensione sociale del fandom • Per i fan è importante coltivare relazioni di intimità non reciproca con altri lontani, • ma altrettanto importante è la dimensione sociale della propria attività. • I fan accumulano dischi, nastri, video o altri prodotti dei media; • Collezionano reliquie, fotografie o ritagli di giornale; • Vanno ai concerti, al cinema, agli incontri; • Scrivono lettere agli altri ammiratori, si abbonano a bollettini, fanzine, si iscrivono ai fan club, rielaborano e riscrivono i prodotti mediali stessi. • E soprattutto si impegnano in conversazioni con altri fan, ossia persone con cui, a parte la passione per qualcuno o qualcosa, non si condivide altro. Una rete di significati da condividere • La società è una rete di significati sostenibile “finché quei significati sono mantenuti in comune, finché sono ripetuti, condivisi, comunicati e, naturalmente, imposti. • L’esperienza si costruisce attraverso queste reti di significati, testi e discorsi quotidiani, e l’esperienza a sua volta dipende dalla nostra partecipazione, forzata o meno, alla rappresentazione” (Silverstone, 2002: 117). • I media non fanno che enfatizzare questa possibilità fornendo ai soggetti/audience gli strumenti espressivi e la piattaforma condivisa per la gestione delle forme culturali. La lettura popolare • De Certeau percepisce la lettura popolare come una serie di ‘avanzate e ritirate, tattiche e giochi messi in atto con il testo’, come un tipo di bricolage culturale, attraverso il quale i lettori frammentano i testi e riassemblano i cocci secondo i loro piani, salvando pezzi più o meno grandi degli oggetti incontrati durante l’attribuzione di senso della loro esperienza sociale Il fan come bracconiere testuale • De Certeau ha definito l’attività del leggere come una caccia (poaching), come una incursione impertinente nei testi per prendere solo quelle cose che possono essere utili o dare piacere al lettore. • Questa attività del lettore differisce da quella ipotizzata da Hall nel modello encoding/decoding. Readers are not always resistant • Secondo Hall, il lettore ha una posizione stabile da cui parte per attribuire senso al testo, mentre De Certeau immagina che il “poaching” sia un processo di costruzione di senso che sottolinea la fluidità dell’interpretazione popolare. • Dire che i fan portano avanti i propri significati di un testo rispetto a quelli proposti dai produttori, non vuol dire che questi messaggi debbano essere necessariamente oppositivi Il fan come lettore nomade • i lettori non sono semplicemente bracconieri; sono anche ‘nomadi’, sempre in movimento ‘non qui o lì’, non costretti da una proprietà permanente, ma, piuttosto, in perenne avanzamento verso un altro testo, appropriandosi di nuovi materiali, creando nuovi significati • Dobbiamo quindi investigare la ‘moltitudine di connessioni effettive che i soggetti fluidi e in perenne movimento creano tra i frammenti, i discorsi e le pratiche ideologici’ Fan e autori • “Non sono ancora d’accordo sull’idea che la proprietà dei diritti sulla fiction, tipo Star Wars, includano qualsiasi diritto dell’autore/produttore di determinare come i lettori o gli spettatori percepiranno l’offerta. In questo senso, non credo che i fan possano prendere dai produttori niente di ciò essi possiedono…Ciascun produttore o autore che voglia assicurarsi come un diritto legale che l’audience sperimenti le stesse sensazioni e si consideri parte del lavoro, ha male interpretato sia la legge del copyright sia, probabilmente, la Dichiarazione d’Indipendenza… né la rappresentazione mentale dei fan né le loro comunicazioni private, per quanto lunghe, riguardano gli autori.” (Barbara Tenninson, Personal Corrispondence, 1991) Scrivere vs leggere • “Scrivere significa produrre il testo; leggere significa riceverlo da altri senza lasciarvi il proprio segno, senza rifarlo” • Questa divisione del lavoro (fin troppo reale per De Certeau) si trascina un’interpretazione della lettura come atto passivo. • “in effetti leggere significa peregrinare in un sistema imposto (quello del testo), analogo all’organizzazione fisica di una città o di un supermercato” (De Certeau 1990) La lectio: una produzione del lettore • “Ma è stato dimostrato che ‘qualsiasi lettura modifica il suo oggetto’, che (come già diceva Borges) ‘una letteratura differisce da un’altra meno per i suoi testi che per i modi in cui vengono letti’ e che infine un sistema di segni verbali o iconici è una riserva di forme che attendono dal lettore il loro senso. • Se dunque ‘il libro è un effetto (una costruzione) del lettore’, l’operazione compiuta da quest’ultimo deve essere concepita come una sorta di lectio, ovvero come una produzione propria del ‘lettore’ ” (De Certeau 1990) Il lettore nomade • “lungi dall’essere degli scrittori, che fondano un luogo proprio, eredi dei lavoratori d’un tempo ma sul terreno del linguaggio, scavatori di pozzi o costruttori di case, i lettori sono dei viaggiatori; • circolano su territori altrui, come nomadi che praticano il bracconaggio attraverso pagine che non hanno scritto. • La scrittura accumula, immagazzina, resiste al tempo creando un luogo e moltiplica la sua produzione attraverso una riproduzione sempre più allargata. • La lettura invece non si garantisce contro l’usura del tempo (ci si dimentica e si dimentica), non conserva quanto ha acquisito e ciascuno dei luoghi che attraversa è ripetizione del paradiso perduto” (De Certeau 1990). Il superamento dell’opposizione tra lettura e scrittura • I fan non si appoggiano sulla opposizione tra lettura e scrittura immaginata da De Certau. • Il fan non si limita a consumare “storie preprodotte”, ma egli stesso produce (“manufacture”) le proprie storie, fanzine, canzoni, video, espressioni artistico di diverso genere e performance. • Il fandom diventa, dunque, cultura partecipativa che trasforma l’atto del consumo mediale, nella produzione di nuovi testi, nuove culture e nuove comunità. “writing in the margin”? • Se De Certeau arriva a concepire l’idea che, come il bambino che scrive sui libri di scuola, sui margini, diventando egli stesso autore, così può fare il lettore di un testo, • tuttavia egli insiste sull’idea che lo spettatore televisivo “non possa scrivere nulla sullo schermo del suo apparecchio”. • Lo spettatore non gioca nessun ruolo nella visione e rimane puro ricevente. Il fan e lo scrivere sui margini • La pratica dello scrivere sui margini è, invece, una pratica molto diffusa tra i fan: • Si va dalla produzione di fanzine • Alla scrittura di fanfiction • Alla produzione di musica e video musicali • Alle narrazioni dell’esperienza di fruizione e alla condivisione dei significati all’interno delle comunità (on line). IL FANDOM, OGGI Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 45 Normalizzazione del fandom • rilevanza del fenomeno sia nella prospettiva sociologica che in quella economica: • essere fan dei contenuti mediali è, infatti, ormai un tratto distintivo nella definizione del percorso identitario individuale e un puntello nella ricerca di intelligibilità sociale • oltre che uno tra gli ingredienti più accreditati nella gestione dei processi di socializzazione e di socialità Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 46 Il fandom nel mercato • l’uscita dalla nicchia della forma subculturale originaria e l’esplosione pubblica - accompagnata e abilitata dalla accelerazione tecnologica dell’ultimo decennio, e in particolare dalle logiche partecipative del web 2.0 - hanno reso il fenomeno estremamente rilevante anche nell’ambito delle ricerche di mercato e nella costruzione di modelli di business adeguati al cambiamento (Andò 2012). Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 47 Evoluzione del fandom • È evidente che parlare di fandom oggi significa riferirsi ad una realtà i cui confini e le cui caratteristiche distintive sono decisamente cambiate rispetto al passato, per cui appare fondamentale ridefinire etichette e modelli interpretativi. • Tre sono i momenti evolutivi fondamentali. • Il fandom di nicchia (microcomunità) • Il fandom on line (comunità allargata) • Il fandom dei social media (network) Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 48 1° fase: il fandom di nicchia • Il fandom di nicchia si esprimeva in microcomunità in presenza, a forte omologia interna (Hebdige, 1975) • con una specifica cultura ed economia ombra, parallela a quella ufficiale, • le cui manifestazioni e produzioni (convention, eventi, fanzine, fanart) erano considerate border line rispetto ai canoni della cultura, anche mediale, per quanto non necessariamente in senso antagonista. Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 49 2°fase il fandom on line • L’avvento di internet garantisce un allargamento del bacino di riferimento e dei confini della comunità di appartenenza, in virtù delle potenzialità di connessione garantite dalla comunicazione mediata al computer (Baym 2000, Hills 2002). • La scelta di appartenenza elettiva al gruppo supera i limiti geografici e locali della cultura di origine e si sostanzia nelle pratiche discorsive che cementano la coesione e rendono tracciabili le relazioni tra fan all’interno di newsgroup e forum. Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 50 Fan e relazione sociale • Comune ai primi due stadi evolutivi è certamente la dimensione di engagement dei fan nei confronti tanto del contenuto/prodotto di culto, quanto nei confronti degli altri membri della comunità. • Il senso di intimità, prossimità emotiva e culturale nei confronti del contenuto, si riverbera senza soluzione di continuità nei confronti degli altri, tanto che ‘essere fan’ è leggibile come sinonimo di ‘essere in relazione’. • “essere in relazione per essere fan”, “essere fan per essere in relazione” Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 51 Le regole dei fan • Comune alle prime 2 fasi è • la presenza di regole comportamentali, norme condivise, che legittimano l’accesso e la permanenza all’interno della comunità, tanto nell’ambiente off line che on line. • La stessa produttività discorsiva on line è regolata secondo sistemi di gerarchizzazione tematica (thread, topic) che vengono garantiti dai moderatori delle piattaforme. Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 52 L’impegno dei fan • Comune alle prime due fasi di sviluppo del fandom è anche la qualità dell’impegno richiesto e il livello di competenze e abilità esibite e allenate nelle pratiche espressive e sociali. • In tal senso, si potrebbe considerare il fandom stesso come una palestra e una officina di sperimentazione creativa delle skill acquisite nell’essere fan. Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 53 Le audience nelle comunità on line • Il consumo mediale e il lavoro interpretativo dei testi si sposta dallo spazio fisico privato della casa e della propria camera, a luoghi fisici preposti alla condivisione con altri della propria condizione di audience/fan (parchi a tema, stadi), • fino ai «mondi virtuali delle narrazioni dei fan, che non includono luoghi in senso fisico» (Sandvoss 2005), ma stanze virtuali abitate da comunità on line. Etnografia delle comunità on line • Molti approcci alla cyberspace ethnography appaiono ancora troppo concentrati sulla Rete come luogo in cui si possono registrare ed osservare interazioni naturali. • Nancy Baym, per esempio, si sofferma a lungo sulla opportunità di utilizzare i newsgroup per studiare il fenomeno del fandom, sottolineando che, dal momento che le discussioni on line, registrate elettronicamente, possono essere raccolte, esse consentono di esaminare un ampio range di interazioni naturali che si svolgono anche per estesi periodi di tempo (Baym 2000) Naturale vs virtuale? • Quelle on line, sono interazioni naturali? • Se partiamo dalle più recenti riflessioni sul networked individualism (si pensi a Wellman, Castells, Rheingold), la distinzione tra on line e off line cade a favore di tratti di continuità tra le esperienze che i soggetti fanno in Rete e quelle vissute nel mondo fisico. • Nelle pratiche sociali ci troviamo davanti a «differenti modulazioni, […] diverse declinazioni delle possibilità di articolare la propria rete personale, di volta in volta attualizzandone selettivamente alcune porzioni, attraverso le diverse modalità di connessione disponibili (mediate o non mediate)» (Comunello, 2006) Fare analisi etnografica con la rete • “Il problema lavorando con la rete non è come attrarre sufficienti risposte per un’analisi adeguata ma come selezionare e processare i materiali dal flusso senza fine di informazioni e commenti. • Quello che ci affascina così tanto è che la discussione sulla rete tende a incentrarsi sulle questioni maggiormente interessanti per i ricercatori dei media; … tentativi di sviluppare criteri estetici per la valutazione della televisione e di altri testi popolari; congetture sulle paternità dei prodotti mediali; critiche dell’ideologia; e una auto-analisi del coinvolgimento di chi usa la Rete con i materiali in onda in televisione...” (Jenkins) Osservare le comunità on line • “i net group di computer ci permettono di osservare una comunità auto-definita e che progredisce a livello interpretativo.. [le cui] discussioni prendono forma senza un controllo diretto o un intervento da parte del ricercatore, ma sono disponibili in una forma legittimamente aperta al pubblico scrutinio e all’analisi” (Jenkins) Il ricercatore come lurker • “È come se il desiderio dell’etnografo del cyberspazio di acquisire la posizione di lurker – invisibile e che si suppone in grado di vedere tutto - sopravanzi o dislochi qualsiasi interesse rispetto ai processi tecnologici, sociali e storici attraverso cui questa “invisibilità” è stata essa stessa costruita come uno specifico punto nodale all’interno di una mediazione: Il lurker nelle comunità on line • “I lurker .. sono visti come partecipanti legittimi. Le uniche persone ostracizzate sono coloro che attaccano la legittimità del fandom della soap opera. Questi invasori, ma non i lurker, potrebbero essere considerati impuniti. • Tuttavia la natura del network è tale da far avere ai ficcanaso gli stessi livelli di accesso che hanno gli utenti più esperti, e chi scrive (post) è consapevole di ciò. Le possibilità relazionali tra poster e lurker devono ancora essere esaminate sistematicamente” (Baym 1995b) Ripensare l’etnografia del cyberspazio • “L’avvento della “etnografia del cyberspazio” (Bernardi 1998: 155) dovrebbe portare ad una riconsiderazione delle pratiche etnografiche: non possiamo andare avanti come se nulla fosse successo, o come se Usenet avesse semplicemente risolto tutti i precedenti problemi di acquisizione dei dati. • L’ “imbarazzo delle ricchezze” affermato entusiasticamente da Jenkins non può essere trasformato in un’abbondanza aproblematica di dati testuali senza che questo “imbarazzo” venga realmente ponderato. Il newsgroup è, evidentemente, imbarazzante in molti modi per i processi dell’etnografia” (Hills). L’audience come prodotto, l’audience come performance • “L’etnografia del cyberspazio diviene un processo più accurato attraverso cui l’audience può essere vista come un prodotto mediato o una stessa performance, e attraverso cui le barriere tra performance e audience sono minuziosamente riconfigurate” La serializzazione delle audience • L’audience online non può semplicemente offrire uno scorcio sul fandom offline, socialmente atomizzato, del programma; dovrebbe, invece, interpretare la sua fan audiencehood, sapendo che gli altri fan si comporteranno come dei lettori nei confronti di congetture, osservazioni e commenti. • Questa auto-rappresentazione e auto-performance dell’audience in quanto testo crea dunque un processo di secondo ordine, o di implicita trasformazione di un contenuto mediale in oggetto di consumo, • nella misura in cui le fan audience online consumano una costruzione testuale di sé stesse insieme all’ originale testo-daconsumare, con le novità valorizzate del secondo che si intrecciano con le speculazioni, riscritture e frammentazioni egualmente nuove e similmente valutate del primo. La produttività enunciativa e la cultura partecipatoria “Fandom here becomes a partecipatory culture wich transforms the experience of media consumption into the production of new texts, indeed of a new culture and commmunity” (H. Jenkins, 1992, p. 46) Audience e comunità • “Infatti, la maggior parte del piacere del fandom [e delle audience] consiste proprio negli scambi di vedute tra i fan che esso produce, e molti fan affermano che la scelta dell’oggetto del fandom è stata determinata più dal desiderio di entrare a far parte dalla comunità orale che da ogni altro motivo. • Con questo non si vuole affermare che il gusto acquisito sia in qualche modo non sincero, ma piuttosto indicare la stretta interrelazione tra le preferenze testuali e sociali” (Fiske, 1992) Mi presento … La vita sociale come gestione di rappresentazioni • “il nostro è un mondo di apparenza visibile: viviamo in una cultura della presentazione, in cui l’apparenza è realtà. • Gli individui e i gruppi presentano al mondo i loro volti in ambienti in cui gestiscono le proprie rappresentazioni con più o meno sicurezza” (Silverstone 2002: 115) • Palcoscenici in cui definiamo e manteniamo la nostra identità, che dipendono da retroscena in cui prepariamo la nostra rappresentazione. Informing • Utilizzando le categorie proposte da Nancy Baym sulle pratiche on line (IRC) delle audience, possiamo affermare che on line l’attività primaria dei fan è quella della condivisione di informazioni (informing), sulla storia, sulle puntate, sui personaggi, sugli attori… • “Come è finita la puntata di venerdì,mi sono perso gli ultimi 5-10 minuti”. • “Domanda: chi di voi mi sa dire se l'attore che interpreta l'oncologo amico di House e quello che si suicida nel film "L'attimo fuggente"?A me sembra lui ma potrei sbagliarmi” L’investimento sui personaggi e sulle storie mediali • Accanto alla dimensione informativa, si segnala un altrettanto sentito investimento nella personalizzazione dei racconti mediali: • il fan è impegnato attivamente nell’emettere giudizi e valutazioni sui personaggi, commentando nei forum le caratteristiche dei personaggi del proprio prodotto preferito, • “Avete visto la puntata di ieri sera? bella vero?! finalmente ci danno qualche indizio sulla sua vita privata speriamo di saperne di più prossimamente” • “Incredibile la puntata di venerdì, sono usciti insieme il doctor house e la ragazza, chissà, voi che ne pensate?” • “Io vorrei che avesse una storia con la Caddy, secondo me il loro continuo litigare nasconde una attrazione...Boh? la dr.ssa Cameron secondo me dovrebbe uscire con il biondino di cui mi sfugge il nome, House è il suo maestro non ce li vedo a letto insieme.” Il realismo emotivo • “Quoto...povero Wilson...ho paura che il rapporto con House sia andato del tutto in frantumi... la domanda è: cosa farà Wilson adesso???” • “Questa volta devo dire che Wilson fa la cosa giusta... House ha proprio superato il limite con tutti. stava per fare amputare la bambina e poi da un pugno a Chase che ha trovato la giusta causa della malattia, perchè non riceve abbastanza pillole. • “poverina la Cuddy quando House gli dice che sarebbe una pessima madre ... è stato proprio bas****o. wau, per una volta nn è a House che viene l'illuminazione ma a Chase su come risolvere il caso.” Speculating • Il bagaglio di competenze, conoscenze ed emozioni del fan viene ulteriormente sollecitato quando ci si addentra nella pratica dello speculating. • In questo caso la Baym fa riferimento alla pratica dei fan di trattare il prodotto finzionale come un gioco, del quale provare ad individuare la trama successiva, il cosa accadrà o potrebbe o dovrebbe accadere. • Le competenze sul prodotto sono, in questo caso, sensibilmente sollecitate e aiutano il soggetto a colmare gli spazi bianchi che la storia stessa lascia nel suo sviluppo, primo fra tutti quello connesso alla tattica del cliffhanger, ovvero del chiudere una puntata nel punto massimo di suspense Criticism • “Esercitare capacità critica vuol dire valutare il prodotto mediale a diversi livelli, compresa la coerenza interna e la qualità delle storie, dei set, della recitazione, della scrittura e dei contenuti ideologici del prodotto stesso” Da consumatore a produttore • Le audience, e in particolare i fan, non si limitano a consumare “storie preprodotte”, ma essi stessi producono (“manufacture”) le proprie storie, fanzine, canzoni, video, espressioni artistico di diverso genere e performance. • Il fandom diventa, dunque, cultura partecipativa che trasforma l’atto del consumo mediale, nella produzione di nuovi testi, nuove culture e nuove comunità. La produttività testuale • “I fan producono e fanno circolare tra di loro testi che spesso sono confezionati con una qualità di produzione elevata quanto quella della cultura ufficiale. • I testi dei fan, allora, devono essere “ resi produttivi”, nel senso di essere aperti, contenere buchi narrativi, cose lasciate irrisolte, contraddizioni, che permettano e allo stesso tempo invitino la produttività del fan. • Sono testi insufficienti che sono inadeguati alla loro funzione culturale di far circolare i significati e i piaceri finché non sono rielaborati e resi attivi dai loro stessi fan, che con questa attività producono il proprio capitale culturale” (Fiske, 1992). Scrivere sui margini: la produttività delle audience • La pratica dello scrivere sui margini è una pratica molto diffusa tra i fan: • Si va dalle narrazioni dell’esperienza di fruizione e alla condivisione dei significati all’interno delle comunità (anche on line). • alla produzione di fanzine • alla scrittura di fanfiction • alla produzione di musica e video musicali La riscrittura • Le audience, e i fan in particolare, si pongono come riscrittori delle storie fruite. • Secondo Jenkins, questa ri-scrittura opera nelle fiction a diversi livelli: • dalla ricontestualizzazione, che interviene sugli errori o gap dei produttori rispetto allo sviluppo della storia, • alla espansione della durata di un prodotto (nel caso delle serie televisive o delle saghe cinematografiche), • dalla rifocalizzazione dell’attenzione di autori (e pubblici) su personaggi minori del prodotto, talvolta, persino attraverso un sostanziale capovolgimento dei ruoli morali all’interno della storia (i buoni che diventano cattivi e viceversa), o attraverso un cambiamento dell’identità sessuale dei protagonisti. La riscrittura • Ancora più interessante è l’intervento di ri-scrittura in termini di • attraversamento crossgenere, quando cioè nuovi testi e storie prevedono al proprio interno elementi di storie diverse e di diversi prodotti, • dislocazione dei personaggi in situazioni differenti o alternative rispetto a quelle vissute nel proprio contesto, • personalizzazione, ovvero all’introduzione dei fan nella storia insieme ai personaggi, • enfatizzazione dei tratti erotici delle storie, laddove la censura morale del senso comune interviene nei prodotti di largo consumo. Una proposta di percorso: la ricerca Serial Instinct per FictionFest Roma 2008 Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 77 Diario di una esperienza • La ricerca, condotta in occasione del FictionFest 2008, nasceva con l’idea di mappare il fenomeno del fandom italiano nei forum on line rispetto alla serialità televisiva, italiana e non, con l’obiettivo di riflettere, a partire dai dati, sul rapporto tra fan e filiera produttiva. • La ricerca ha previsto l’utilizzo di metodi quantitativi e qualitativi. Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 78 Perché una ricerca sul fandom italiano • Prendere le misure al fenomeno (esiste? quanto pesa numericamente? Dove si colloca?) • Individuare le aree di coltura (quali generi, prodotti, personaggi generano fandom?) • Definire cluster di attività (da basic ad avanzato) • Costruire la mappa culturale dei fan (competenze tecnologiche ed enciclopediche, multimedialità del consumo) Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 79 Una ricerca, due approcci Analisi quantitativa dei forum (mappatura dei forum dedicati alla serialità italiana), dei topic e dei post di alcune serie tv italiane e americane. Analisi qualitativa dei profili degli utenti (presentazioni, nick e firme) e delle connessioni tra fan e tra fan e testi mediali. Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 80 Le domande della ricerca • Chi sono i fan italiani delle serie televisive? • Quali sono i contenuti, le pratiche di fruizione e i loro spazi di condivisione on line? • Come dobbiamo interpretare le aspettative sociali, l’investimento emotivo, cognitivo ed esperienziale che coinvolge tutti i soggetti - produttori e consumatori – impegnati in questi processi comunicativi mediali? Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 81 Perché la quantità • Come già detto il fenomeno del fandom (in particolare nel contesto italiano) è “nuovo” soprattutto in termini di visibilità scientifica e, ancora di più, in ottica di mercato. • La nascita di attenzione verso il fenomeno coincide con l’avvio della sua normalizzazione e con la diffusione della rete. • Il primo obiettivo, quindi, è quello di misurare e descrivere il fenomeno. Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 82 Step 1.quali e quanti forum? Mappare il territorio dei fan 1. Individuazione del genere di appartenza; 2. Stabilire l’ufficialità o meno del forum; 3. Quantificare le dimensione dei forum, delle sezioni o dei semplici topic (numero di utenti registrati, numero di post, etc) 4. Verificare il livello di aggiornamento delle attività di discussione. 5. Verificare la periodizzazione del fenomeno (comparazione tra periodo di messa in onda e sviluppo del forum) Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 83 Quantità=gradimento? La prima considerazione che emerge è che possiamo distinguere tra: • Fiction deboli : quelle che hanno generato un numero esiguo di forum, generalmente di piccole e medie dimensioni, non molto aggiornati e, quindi, poco attivi. • Fiction forti: quelle che oltre ad aver stimolato la formazione di forum di dimensione superiori a quelli precedenti, si caratterizzano anche per un livello di aggiornamento dei contenuti particolarmente elevato e per attività paratestuali complesse sorte attorno alla fiction (fan fiction, fan art, giochi di ruolo). Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 84 Quelli che scaricano puntate delle serie tv dalla rete sono il "core fandom", i fan puri, stimabili in qualche decina di migliaia Per la serialità d'importazione, ci sono anche i fan di "secondo grado" che seguono le fiction sul satellite (circa 500.000 spettatori per alcune puntate in onda su Fox) Download complessivi Cesaroni Liceali Distretto Grey's Anatomy Lost Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Media down/episodio 139704 41176 3491 205176 1158193 2686 7696 134 5699 31302 Milano 10/02/09 Pagina 85 Step2. quanto parlano e di cosa • Questa fase del monitoraggio riguarda un nucleo ristretto di forum (i più attivi, i più visibili, o i più di trend), che sono stati analizzati, secondo una scheda di analisi tematica quantitativa, rispetto alle tipologie di topic e post in essi presenti, con particolare riferimento a: • contenuti, • prodotti, • attività critica, • competenze, • produttività delle audience. Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 86 Step 2. quanto parlano i fan italiane e americane. Sulla base del primo step sono stati selezionati 10 forum tra i più ampi e attivi sulle serie tv Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 87 Items della scheda sui topic • Commento episodi / serie (topic dedicati al commento di singoli episodi) • Richiesta informazioni sulla serie (topic dedicati alla richiesta di una singola e specifica informazione sulla serie, senza produzione di ulteriore discussione) • Richiesta informazioni sugli attori (topic dedicati alla discussione di una singola e specifica informazione sulla serie, senza produzione di ulteriore discussione) • News/informazioni sulla serie (topic aggregatori di discussione di notizie sulla serie) • News/informazioni sugli attori (topic aggregatori di discussione di notizie sugli attori) • Spoiler sul telefilm (topic dedicati alla discussione su spoiler e anticipazioni sulla serie) Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 88 Items della scheda sui topic • Appreciation/unappreciation thread (topic dedicati alla discussione condivisione di giudizi sulla serie) • FanFiction/FanArt/Video (topic dedicati alla discussione e condivisione di fanfiction etc) • Raccolta foto su attori e/o serie (topic dedicati allo scambio di foto della serie, alla costruzione di gallerie, alla semplice segnalazione di foto su eventi etc.) • Sondaggi / giochi sulla serie (topic dedicati ai sondaggi e ai giochi dedicati alla serie) • Sottotitoli (topic dedicati alla ricerca e scambio di sottotitoli delle serie in lingua originale) • Citazioni (topic dedicati alla discussione e alla condivisione di citazioni di frasi e battute della serie) • Raduni e visioni collettive (topic dedicati all’organizzazione di occasioni di raduni e visione collettive della serie) Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 89 Items della scheda sui topic • Presentazioni (topic relativi alle presentazioni degli utenti agli altri utenti) • Spam/chiacchiere (topic di chiacchiera libera non riconducibile a specifici temi) • Topic personali (topic dedicati alla discussione di temi, avvenimenti, esperienze personali) • Attualità (topic dedicati alla discussione di temi di attualità) • Altri telefilm (topic dedicati alla discussione di altre serie tv) • Televisione (topic dedicati in generale alla tv e ai suoi programmi) • Altri consumi culturali (topic dedicati alla discussione sui consumi culturali degli utenti) • Giochi (topic dedicati a giochi, applicativi per coinvolgere altri utenti etc.) • Comunicazioni tra amministratore e utenti (topic dedicati alle comunicazioni tra amministratori del forum e utenti) Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 90 Topic vs Off Topic Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 91 Tra serialità italiana e americana Fan serie italiane Pratiche diffuse nei forum Fan serie USA comportamenti e attività di discussione tipici dei fan (scambio di informazioni, discussione di fanfiction e altre forme di produttività testuale, coinvolgimento in giochi e sondaggi) presenza di topic sul commento dei singoli episodi (dato che segnala una attenzione più analitica rispetto al prodotto) gestione di thread di apprezzamento e non (anche questo collegato alla capacità di lettura e espressione critica rispetto al prodotto, sollecitata probabilmente dalla stessa configurazione della fiction). Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 92 Attività differenti per fiction differenti Distretto di Polizia Commento episodi / serie Richiesta informazioni sulla serie I Liceali Richiesta informazioni sugli attori News/informazioni sulla serie News/informazioni sugli attori Spoiler sul telefilm Appreciation/unappreciation thread Cesaroni Sex and The City FanFiction/FanArt/Video Raccolta foto su attori e/o serie Sondaggi / giochi sulla serie Lost Sottotitoli Citazioni Grey's Anatomy 0% Raduni e visioni collettive 20% 40% Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? 60% 80% 100% Milano 10/02/09 Pagina 93 I fan de I Cesaroni: un forum con esigenze formato famiglia Analisi Topic CasaCesaroni News/informazioni sulla serie 14% News/informazioni sugli attori 22% Sondaggi / giochi sulla serie 13% FanFiction/FanArt/ Video 33% Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 94 I fan di Lost: conoscere significa sopravvivere…all’attesa Analisi Topic Lost FanFiction/FanArt/Video, 13% News/informazioni sulla serie, 71% Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 95 Analisi Top Topic dei fan de “I Cesaroni” 10 N u m e r o t o p i c 9 8 7 6 Spoiler sul telefilm 5 Appreciation/unappreciation thread 4 FanFiction/FanArt/Video 3 News/informazioni sulla serie 2 Commento episodi / serie 1 0 0 500 1000 1500 2000 Media delle risposte per topic Posizione Titolo Topic Categoria 1 Anticipazioni 3a serie Spoiler sul telefilm 2029 2 La scintilla del profondo (FanFiction) FanFiction/FanArt/Video 1775 3 SPOILER GENERALI 2^SERIE - seconda parte Spoiler sul telefilm 1573 4 SPOILER GENERALI SULLA SECONDA SERIE Spoiler sul telefilm 1443 5 Prova di maturità - Trame episodio 2x26 Commento episodi / serie 1364 6 Dopo il litigio alla fontana... (FanFiction) FanFiction/FanArt/Video 1324 7 Messaggi per Filippo Appreciation/unappreciation thread 1259 8 I Cesaroni 3 (FanFiction) FanFiction/FanArt/Video 1231 9 FLIPPAMENTI GENERALI 2^SERIE! Spoiler sul telefilm 1158 Sogno o son Giulio? - Ricominciamo Commento episodi / serie 10 Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Risposte 1027 Milano 10/02/09 Pagina 96 Analisi Top Topic dei fan di “Lost” 10 N u m e r o 9 8 7 6 Altri Telefilm 5 Appreciation/unappreciation thread 4 t o p i c Commento episodi / serie 3 Raduni e visioni collettive 2 Spoiler sul telefilm 1 0 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 Numero medio risposte per topic Posizione Titolo Topic Categoria 1 [spoiler] Jack or Sawyer? Appreciation/unappreciation thread 3457 2 Spoiler - fine 3° stagione Spoiler sul telefilm 2342 3 Spoiler - 4° Stagione Spoiler sul telefilm 1748 4 Spoiler 3^ stagione - dalla 3.07 in poi Spoiler sul telefilm 1608 5 Spoiler 3^ stagione - parte seconda Spoiler sul telefilm 1113 6 Spoiler 3^ stagione Spoiler sul telefilm 1004 7 Spoiler 4° stagione Spoiler sul telefilm 992 8 Through The Looking-Glass - Riassunto e Commenti Commento episodi / serie 958 9 Lost-maniaci che altri TF seguite durante lo hiatus? Altri telefilm 712 10 Raduno Lost-Italia Raduni e visioni collettive 814 Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Risposte Milano 10/02/09 Pagina 97 Le identità multiple dei forum 1. 2. 3. E’ la serie, e il genere, che determina il “taglio” del forum, sollecitando esigenze, richiedendo skill, attivando pubblici e nicchie di interesse sempre diverse. Il web e la banda larga hanno consentito l’esplosione del fenomeno fandom, ma non ne hanno appiattito sfumature e connotazioni. La rete fa emergere i comportamenti dei fan, li abilita ma non li condiziona Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 98 Step 3. l’analisi dei post All’interno di ciascun forum sono stati individuati 5-10 topic significativi per numerosità dei post e per rilevanza rispetto ai temi I topic sono stati analizzati post per post con una scheda di analisi quantitativa volta a rilevare: • La presentazione di sé on line e l’appartenenza al forum • L’intimità non reciproca a distanza • Le attività di costruzione e condivisione della conoscenza • Le competenze e abilità interpretative e tecnologiche dei fan Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 99 Analisi quantitativa sul profilo dei fan • L’essere fan di una fiction è un tratto distintivo da esporre nella relazione con gli altri? • Nickname (personale, fiction, altri media) • Foto-avatar (personale, fiction, altri media) • Firma del post (personale, fiction, altri media) Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 100 Analisi qualitativa sui profili dei fan: top ten Chi sono i primi 10 utenti per forum rispetto a • Caratteristiche sociodemografiche (dichiarate) • Tipologia di nickname • Tipologia di avatar • Tipologia di firma Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 101 Perché studiare il nickname come emblema • “An emblem involves three elements: 1) a perceivable thing/a diacritic, 2) a social persona, and 3) someone for whom it is an emblem. The focus needs to be on the relation among these elements—that is to say, not on the "thing" or on personae alone, but on acts or performances through which the two are linked (Agha 2007)” Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 102 La passione in un nome nick dedicato alla fiction 500 400 300 no 200 si 100 0 Liceali Cesaroni Distretto di Polizia Grey's anatomy Lost Sex and the city no 419 385 272 259 341 321 si 15 36 62 91 100 27 Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 103 Un personaggio come biglietto da visita presenza foto-avatar dedicato alla fiction Sex and the city Lost Grey's anatomy si Distretto di Polizia no Cesaroni Liceali 0% 20% Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? 40% 60% 80% Milano 10/02/09 100% Pagina 104 Cito, dunque sono presenza firma dedicata alla fiction Sex and the city Lost Grey's anatomy si Distretto di Polizia no Cesaroni Liceali 0% 20% Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? 40% 60% 80% 100% Milano 10/02/09 Pagina 105 Step 4. l’analisi qualitativa Sulla base dei risultati emersi dalla ricerca quantitativa abbiamo condotto un’analisi tematica in profondità (qualitativa) della produttività discorsiva dei fan con l’obiettivo di individuare • i criteri alla base della selezione di un contenuto mediale vs altri, • i motivi che spiegano la fidelizzazione al prodotto, • i livelli di coinvolgimento emotivo, cognitivo e partecipativo rispetto a temi, personaggi e stili dell’offerta tv. Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 106 Un primo bilancio e le nuove prospettive di lavoro Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 107 Un primo bilancio La ricerca condotta ha consentito di: • prendere atto che il fenomeno esiste in Italia, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo • stadiare il livello di investimento e di competenze messe in gioco • individuare i prodotti in cui si può parlare di Lovemarks • individuare le tipicità del fandom tra contenuti italiani e internazionali Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 108 Di cosa non siamo convinti Alcune criticità sono legate all’analisi quantitativa dei post : • Il post ha senso se connesso alla persona che scrive. • La necessità di filtrare la presenza di utenti molto attivi che producono la gran parte del discorsi • La necessità di connettere la singola persona al consumo multimediale. Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 109 Cosa abbiamo capito Non è sufficiente un solo metodo, ma tutti insieme possono produrre interpretazioni dotate di senso Un’ipotesi di percorso potrebbe essere: 1. Individuare il contenuto mediale che genera fandom 2. Procedere all’analisi della fruizione (quantitativa) del contenuto mediale e incrociarla con la dieta multimediale. 3. Procedere all’analisi testuale (quali/quantitativa sui temi e le rappresentazioni) 4. Procedere all’analisi della ricezione (interviste in profondità, osservazione partecipante) 5. Procedere all’analisi della produzione (analisi etnografica on line, quali/quantitativa) Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 110 Fandom, format e mercato globale L’utilizzo di una scheda di analisi quantitativa standardizzata sulle tipologie di forum e di topic consente di condurre un’analisi di benchmarking internazionale sul fandom di prodotti simili o uguali rispetto a: • le dimensioni di traffico generato, • la tipologia di utenza, • l’ufficialità o meno dei forum, • le strategie di marketing adottate Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 111 Fandom e Auditel (e altri sistemi di rilevazione sulle audience) • Dei prodotti che generano fandom è fondamentale verificare i target dei programmi oggetto di analisi (attraverso un’analisi di secondo livello sui dati Auditel), con l’obiettivo – di “seguire” il target nella sua mobilità attraverso il palinsesto tv, free e non, – procedere ad una mappatura degli interessi dei singoli pubblici (da minimo a massimo investimento) – seguire il target nella sua presenza tra i pubblici di altri media (indagini audiradio, audipress, Eurisko, Istat). Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 112 Fandom e social network sites La dimensione relazionale del fandom va poi studiata all’interno di social network sites (Facebook , Myspace, PSN) – per individuare le connessioni tra tipologie di soggetti e programmi tv e tra prodotti tv di culto e altri prodotti mediali. – per ricostruire mappe del gusto dei fan; – per individuare le dinamiche sociali sottese alle scelte di consumo. Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 113 Fandom e user generated content • • • • • Ricadute sul lavoro di adattamento dei format Riflettere sulle betaversion e spin off User generated content Coda lunga e rilancio multicanale Merchandising Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 114 Ulteriori ricerche condotte sul fandom • • • • • • • • • Fandom’s anatomy (questionario e etnografia on line) Ugly Betty/Yo Soy Bea: format a confronto (focus group) Lovely Betty (analisi delle fanfiction) Dr. House: anatomia di un successo (interviste in profondità) Sex and the city: il film (osservazione partecipante) Sex and the city e Bridget Jones (interviste in profondità) Il medico in famiglia (interviste in profondità) Winx (interviste in profondità) Julia (analisi delle lettere dei fan) Marinelli-Andò Perché studiare il fandom? Milano 10/02/09 Pagina 115 3°fase. Il fandom nel web 2.0 • La prima differenza evidente con il fandom prima maniera (sia off che on line) è la questione delle barriere d’accesso: elevate nelle prime due fasi, relativamente basse nei social media. • Questo comporta un ampiamento significativo della platea interessata dalle pratiche di fandom (tutti possono essere fan), così come un allargamento delle maglie rispetto al controllo delle competenze di base necessarie per poter esercitare il ruolo di fan. Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 116 Fan come ego-centered network • Il fandom del web 2.0 si caratterizza per una di gestione ego-centered dei network relazionali garantiti dall’essere fan. • Allo stesso tempo, però, l’allentamento del senso di comunità legata al fandom tende a scolorire i confini simbolici del dichiararsi fan, a impoverire il significato dell’impegno nei confronti del prodotto e del legame con gli altri fan. Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 117 Il fan nei sns • Le pratiche di fandom sono in realtà sempre più ricomprese tra le normali attività che quotidianamente vengono gestite attraverso i social network sites. • Si registra un gap sempre più significativo tra le reali forme di produzione grassroot, a forte componente cooperativa e partecipativa e l’attività più o meno disinvolta della condivisione di contenuti originali o prodotti da altri (tipica dei SNS). Perchè studiare i media? 19/12/2015 Pagina 118 Riconsiderare il fandom • Il fandom prevede una modalità particolare di ricezione che mette insieme il momento della produzione semiotica (la costruzione popolare dei significati) e la produzione enunciativa (l’articolazione dei significati attraverso abiti, video etc). • Il fandom prevede un insieme particolare di pratiche critiche e interpretative (la critica dei fan tende alla speculazione e al soggettivo). • Il fandom costituisce una base per il consumer activism (si veda il rapporto che i fan instaurano con i networks e con i produttori). Riconsiderare il fandom • Il fandom possiede particolari forme di produzione culturale, tradizioni estetiche e pratiche (i fan producono propri generi e sviluppano istituzioni alternative di produzione, distribuzione e consumo) • Il fandom funziona come una comunità sociale alternativa.