Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rimini www.rimini5stelle.it [email protected] Rimini 13-11-2014 Interrogazione a risposta scritta ad oggetto: “Case popolari, lo strano caso di E.” Questa interrogazione vuole mettere l’accento su una categoria che non sappiamo quanto diffusa sia negli altri paesi, ma che ci dicono ben nutrita in Italia: i professionisti delle case popolari. In posti come Roma le abitazioni, dedicate all’emergenza abitativa, si tramandano anche per diritto dinastico… della serie “ la ottenne il nonno ed ora ci abitano i nipoti”, seppure non abbiano problemi di reddito. La cronaca ci restituisce poi tutta una serie di racconti di truffe, abusi e occupazioni illegali. Anche a Rimini. In questi giorni ci ha colpito un articolo di giornale in cui la signora E. si lamentava per la casa popolare ottenuta. Il giornalista sottintende una storia difficile, che però non racconta, l’unica cosa che si capisce dalle stesse parole della donna è che dopo vent’anni di attesa ottiene una casa popolare troppo piccola e malridotta per le sue esigenze. Ora penserete che la nostra richiesta sia di sollecito verso l’Acer nell’adeguare le condizioni dell’appartamento al decoro di una civile abitazione e invece no. Per quello siamo sicuri che l’Acer provvederà autonomamente anche perché la signora sembra parecchio agguerrita. Quello che invece volevamo sottolineare sono alcune perplessità che lo stesso articolo provoca. La signora ha 43 anni e dichiara di chiedere la casa popolare da 20 anni. Cioè la chiede da quanto aveva 23 anni? Non diamo giudizi nel merito. Non conosciamo la sua storia e diciamo che ne ha bisogno da illo tempore. Tutti questi anni di attesa l’avevano fatta comunque arrivare solo al 1098° posto, ma poi, qui sta la stranezza, improvvisamente l’ha ottenuta. Ecco l’oggetto dell’interrogazione. Ammesso e non concesso che tutte le persone prima di lei avessero pari requisiti per aspettare l’assegnazione in quella graduatoria, come si saltano 1098 posti? La signora, ci racconta sempre l’articolo, viene da un appartamento a canone calmierato di Gaiofana di cui non pagava l’affitto da più di un anno, un appartamento che preferiva per dimensione e stato. Anche perché la Signora dice di abitare con due figli e 4 cani, chihuahua per carità, piccoli costosi cagnolini di razza che occupano poco posto e mangeranno come uccellini. Strana la vita di questa persona. Ottiene un appartamento a canone calmierato, per cui bisogna dimostrare di avere un reddito, poco prima di perdere il lavoro (o qualsiasi cosa producesse l’introito), non pagare più l’affitto e ottenere in un solo anno un salto di più di mille posti in una graduatoria. Come funziona questa cosa? Se fossimo maliziosi potremmo pensare che, avendo abbastanza pelo sullo stomaco, l’importante sia Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rimini www.rimini5stelle.it produrre una minima documentazione necessaria per entrare in una casa a canone calmierato, per poi diventare un inquilino scomodo, insolvente e non sfrattabile, ma solo deviabile in una casa popolare con un saltino nella lista …. Saltino … 1098 posti non sono proprio un saltino. Noi però non siamo maliziosi e dunque ci limitiamo a chiedere come sia possibile quel salto. Le liste del Comune sono veramente così “ballerine” come le definisce la stessa assegnataria? Converrete con noi che la faccenda necessita sicuramente di un chiarimento perché l’articolo, come l’abbiamo letto noi, può essere capitato sotto gli occhi di qualcuno dei mille in fila prima di lei e, a questo punto, siamo preoccupati... Non vorremmo ritorsioni contro i chihuahua della signora. Gianluca Tamburini Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rimini www.rimini5stelle.it