Novecento
• In quale opera Nietzsche descrive la
contrapposizione fra l’Apollineo e il
Dionisiaco?
– La nascita della tragedia
– La gaia scienza
– Così parlò Zarathustra
– Genealogia della morale
– Il crepuscolo degli idoli
• Risposta: la nascita della tragedia. Lo spirito
apollineo è armonioso, proporzionato ed
equilibrato. In arte si esprime prevalentemente
nella forma dell’architettura e della scultura
(Apollo  pensiero razionale). Lo spirito
dionisiaco è eccessivo, irruente e coinvolgente,
vitale, in quanto connesso alle pulsioni istintuali.
In arte si esprime nelle forme della musica e della
danza (Dionisio  aderenza ai ritimi della natura,
esalta l’energia, la giovinezza, la salute)
• « Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce
del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco
Dio! Cerco Dio!”. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli
che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. “È forse perduto?” disse
uno. “Si è perduto come un bambino?” fece un altro. “0ppure sta ben
nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?” – gridavano e
ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li
trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio
dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi
assassini! ». In quale opera è contenuto questo passo?
–
–
–
–
–
La nascita della tragedia
La gaia scienza
Così parlò Zarathustra
Genealogia della morale
Il crepuscolo degli idoli
– La nascita della tragedia, 1872
– La gaia scienza, 1882
– Così parlò Zarathustra, 1883-85
– Genealogia della morale, 1887
– Il crepuscolo degli idoli, 1888
– La volontà di potenza (edizione curata dalla sorella
dopo la morte di Nietzsche), 1906
• «Nel determinare il posto del pensiero nell’esperienza
abbiamo prima notato che l’esperienza implica un
nesso del fare o del provare con qualcosa alla quale si
va soggetti in conseguenza. La separazione della fase
attiva del fare da quella passiva del sottostare distrugge
il significato vitale di un’esperienza». A quale filosofo
appartiene questo passo?
–
–
–
–
Marx
Nietzsche
Dewey
Russell
• Risposta: Dewey, Democrazia e educazione,
1916. Il pensiero è uno strumento attivo per
risolvere un problema. L’apprendimento non
consiste nell’immagazzinare nozioni, ma
nell’imparare a produrre strategie per
risolvere problemi. E questo fine non può
essere conseguito se l’allievo è passivo, ma
solo se agisce in prima persona e si confronta
con l’esperienza
• La filosofia non è un insieme di dottrine intorno
alla realtà, ma va intesa come analisi logica dei
concetti e come eliminazione di molti dei
tradizionali problemi filosofici. Questi ultimi (se
metafisici) vengono in parte smascherati come
pseudo-problemi, sulla base del principio di
verificabilità, e in parte ridotti a problemi
empirici, che, in quanto tali, risultano risolvibili
dalla scienza sperimentale. A quale corrente
filosofico/scientifico possono essere ascritti
questi pensieri?
• Il pensiero del Circolo di Vienna è stato
definito «positivismo logico», o
neopositivismo (neoempirisimo, empirismo
logico): la filosofia deve aspirare allo stesso
rigore della scienza. la risoluzione degli
equivoci e delle ambiguità legate al linguaggio
conduca alla risoluzione degli stessi problemi
filosofici: il loro sorgere dipenderebbe da un
uso scorretto delle parole. La filosofia deve
avere un ruolo chiarificatore
• Chi è l’autore dell’opera «Congetture e
confutazioni. Lo sviluppo della conoscenza
scientifica?»
– Einstein
– Russell
– Bachelard
– Popper
– Kuhn
– Feyerabend
• Popper critica il principio di verificabilità ammesso dal
Circolo di Vienna e lo sostituisce con il principio di
falsificabilità, che è un criterio di demarcazione, consente di
stabilire quali asserzioni sono effettivamente empiriche e
scientifiche: una teoria è empirica e scientifica solo se è
falsificabile
• L’induzione non può essere il metodo della scienza, che
consiste invece in un procedimento per congetture e
confutazioni; la storia della scienza è una successioni di
ipotesi che prima o poi vengono falsificate
• Anche se la verità non è mai definitivamente raggiunta, nel
corso della storia la successione delle teorie falsificate
costituisce una continua approssimazione alla verità
• Periodo pre-paradigmatico  accettazione del
paradigma  scienza normale  nascita della
anomalie  crisi del paradigma  rivoluzione
scientifica. Chi ha schematizzato in questo modo
la struttura delle rivoluzioni scientifiche?
–
–
–
–
–
Carnap
Popper
Kuhn
Lakatos
Feyerabend
• Il dibattito degli epistemologi post-popperiani riguarda il problema
del processo di crescita della scienza. Kuhn ritiene che in ogni epoca
domini un determinato paradigma scientifico, una certa
costellazione di credenze condivide da un gruppo di ricercatori.
Finché gli scienziati accettano un certo paradigma, essi operano in
un periodo di «scienza normale». A un certo punto, il continuo
accumularsi di anomali (problemi non risolubili con l’applicazione
del paradigma) può determinare la crisi del paradigma e l’indizio di
un periodo di «scienza straordinaria», che si conclude con un
cambio di paradigma, con cui ricomincia il ciclo.
• Contro le tesi di Kuhn, Lakatos sostiene che esiste un «programma
di ricerca scientifica» che consiste in una successione di teorie, in
continuità e che accettano le stesse regole metodologiche
• Fayerabend. Contro Popper e Lakatos, respinge ogni tentativo di
individuare un metodo standard nella scienza (anarchismo
metodologico)
• «Il davanti-a-che dell’angoscia è l’essere nel
mondo come tale>>. A quale filosofo
appartiene questa frase?
– Heidegger
– Jaspers
– Sartre
– Camus
– Merleau-Ponty
– Marcel
• Per Heidegger (Essere e Tempo) ciò da cui si fugge nel caso
della paura è diverso da ciò di cui si fugge nel caso
dell’angoscia. Mentre per la paura si fugge dall’ente
intramondano che spaventa, per l’angoscia si cerca l’ente
intramondano per distrarsi. La deiezione consiste nella
caduta sul piano ontico, un piano che favorisce la
dimenticanza e che rassicura attraverso la chiacchiera, la
curiositè e l’equivoco. Ciò che suscita la paura è il singolo
ente. Ciò che suscita l’angoscia è l’essere nel mondo come
tale. Non vi è un ente particolare minaccioso a suscitare il
desiderio di fuga, ma è l’ente come tale in quanto appare
insignificante (angoscia come radice più profonda
dell’esistenza, esperienza del mondo)
• «L’epoché fenomenologica, richiesta a me come filosofo dal corso delle
meditazioni cartesiane purificate, esclude dal mi ocampo giudicativo tanto
il valore d’essere del mondo oggettivo quanto le scienze mondane che
sono già fatti mondani. Non c’è per me dunque alcun io, non ci sono atti
psichici, fenomeni psichici nel senso della psicologia, per me non ci sono
nemmeno io come uomo, non ci sono le mie cogitationes come pezzi
cotitutivi di un mondo psicofisico. Ma per ciò stesso io mi sono ottenuto,
anzi ho ottenuto me solo come quell’io puro dotato di un vivere puro e di
facoltà pure, mediante il quale l’esistenza di questo mondo per me e ogni
determinazione in generale ha in generale senso e possibile validità». A chi
appartiene questo testo?
–
–
–
–
–
–
Kant
Bergson
Peirce
Husserl
Scheler
Gadamer
• Il teso Meditazioni cartesiane presenta la
riduzione (epoché) fenomenologica: il filosofo
deve esser cauto nel dare il proprio assenso,
nell’ammettere qualcosa come vero. L’io si
coglie, in seguito alla riduzione
fenomenologica, non come ente mondano tra
altri, ma come soggetto trascendentale, come
io puro.
• Quale autore ha formalizzato l’idea di «circolo
ermeneutico»?
– Dilthey
– Heidegger
– Gadamer
– Ricoeur
• Il circolo ermeneutico, come dice Heideggere
in Essere e tempo, consiste nel fatto che
l’interpretazione, per potersi dare, ha bisogno
di preconoscenze che nascono dallo stesso
interpretare.
• Sulla scia di questo concetto, Gadamer
rivaluta i pregiudizi. Essi possono ostacolare la
comprensione, ma anche facilitarla,
l’importante è esserne consapevoli
Nietzsche
•
•
•
•
La filosofia di N. è importante soprattutto per la radicale critica alle certezze, sia
morali (critica alla morale cristiana) sia scientifiche (critica al Positivismo) [morte di
Dio]. Significa il venir meno di qualsiasi punto di riferimento; l’uomo deve farsi egli
stesso Dio, deve diventare egli stesso creatore di valori.
L’uomo deve andare oltre se stesso, diventare oltreuomo: non trova più il senso
del mondo nel mondo stesso o in Dio, ma dà egli stesso significato al mondo. Il
concetto di oltreuomo è legato alla teoria dell’eterno ritorno dell’uguale: se
viviamo nella convinzione che ogni nostro atto tornerà infinite volte, sempre
uguale, per l’eternità, per poter accettare questa prospettiva, dobbiamo dare a
ogni istante della nostra vita il nostro significato, riconoscerlo come nostro, come
voluto.
È necessario un rovesciamento, una «trasvalutazione» di tutti i valori,
condannando ciò che è stato considerato «buono» come debole, fiacco, inibitore
dell’azione, e affermando invece il «malvagio» come ciò che è forte, attivo,
creatore.
Tutti gli organismi agiscono per accrescere la propria potenza, vitalità fisica. Chi è
capace di liberarsi dai condizionamenti della morale e di agire secondo la sua
volontà di potenza è oltreuomo
Aspetti della filosofia di Nietzsche
• La demistificazione della conoscenza e della
morale
• L’annuncio di Zarathustra
• Il nichilismo
• La volontà di potenza
Bergson
•
•
•
Critica allo scientismo positivistico: non dà risposta ai problemi esistenziali e alle
domande di senso. È necessario trovare una prospettiva interpretativa della vita
diversa da quella delle scienze naturali, attraverso il concetto di durata
B. distingue fra il tempo spazializzato, quantificabile, proprio della fisica, e il
tempo come durata, che caratterizza la coscienza. Il primo è fondamento del
determinismo, che regola i fenomeni materiali sulla base del nesso causale, il
secondo invece produce la libertà, perché ogni momento della durata è
imprevedibile e non sottoponibile a leggi
Anche l’evoluzione viene spiegata in base al rapporto tra spirito e materia: il
primo, inteso come energia che modella la materia e le dà vita, cioè come slancio
vitale, produce i diversi organismi senza nessuna finalità generale, ramificandosi in
seguito alla resistenza della materia in forme diverse, dalle piante agli animali, nei
generi e nelle specie. L’evoluzione produce due strumenti principali per
l’adattamento degli organismi all’ambiente: l’istinto proprio degli animali, e
l’intelletto che ha una funzione strumentale: modificare la natura mediante la
scienza e la tecnica. L’intelletto non può però andare oltre la materia e
comprendere il senso della realtà. Questa conoscenza metafisica può avvenire solo
mediante l’intuizione.
• Lo spiritualismo francese
• Bergson: tempo, coscienza e libertà
– Tempo e memoria
– Materia e memoria
– L’evoluzione creatrice
– Istinto, intelletto, intuizione
– Società chiuse e società aperte
Il Pragmatismo
• Riferimento alla prassi
• Il Pragmatismo logico: il metodo scientifico
non è né induttivo, né deduttivo, ma
abduzione, metodo che va dal particolare al
particolare con la mediazione dell’universale
• Le teorie sono strumenti per risolvere
problemi
– Il progresso della scienza
– Costruzione della personalità democratica
• Peirce e il pragmatismo logico
• James: pragmatismo e funzionalismo
• Dewey: democrazia e attivismo
Scienza e filosofia
•
La seconda rivoluzione scientifica
– La teoria della relatività
– La meccanica quantistica
•
•
Russell: logica, matematica, impegno politico
Wittgenstein
– Il Tractatus: il linguaggio come immagine logica del mondo. Tra linguaggio e mondo esiste
corrispondenza: agli oggetti semplici corrispondono i nomi, agli stati di cose (connessioni di
oggetti) le proposizioni (connessione di nomi), ai fatti (stati di cose esistenti) le proposizioni
vere. Le proposizioni corrispondenti a singoli stati di cose sono dette proposizioni semplici,
sono combinate nel linguaggio a formare proposizioni complesse. L’ambito del dicibile è
circoscritto alle proposizioni della scienza naturale, che sono confrontabili con i fatti, e a
quello della logica, che mostra le connessioni possibili tra queste proposizioni. Il compito
della filosofia è la critica del linguaggio, per mostrare come le proposizioni della metafisica
siano falsi problemi, derivati da un uso non corretto del linguaggio (con ciò non sono toccai i
nostri problemi vitali)
– Il linguaggio può essere pensato come un insieme di giochi linguistici, nei quali il contesto
d’uso determina il significato dei singoli elementi. Le norme che regolano il linguaggio non
sono convenzionali, ma storiche
Scienza e filosofia
• L’empirismo logico (Il principio di verificabilità,
il fisicalismo di Neurath, Carnap)
• Popper: una nuova definizione di scienza
• L’epistemologia post-popperiana (Kuhn,
Lakatos, Feyerabend)
• Bachelard: la filosofia del non
• La filosofia analitica
Filosofia, storia e scienze umane
• Scienze della natura e scienze dello spirito
(Dilthey)
• La sociologia: dal post-positivismo agli sviluppi
recenti (Durkheim, Weber, Parsons)
• La psicologia
• Freud
• Antropologia culturale
Il neoidealismo italiano
• Croce: idealismo e storicismo
• Gentile: attualismo
Husserl e il movimento
fenomenologico
• Husserl, nella ricerca di un fondamento della matematica e
più ampiamente delle scineze, sotto l’influenza di Brentano,
adotta l’approccio dello psicologismo, che fonda il sapere
sulla psicologia. Finisce però col cambiare idea e adotta una
posizione antipsicologista, elaborando le sue Ricerche
logiche (1900-01) a partire da un approccio
fenomenologico, centrato sul concetto di intenzionalità.
Non è nemmeno soddisfatto dall’esisto delle Ricerche per il
realismo ingenuo che sottendono. Così formula le Idee per
una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica
(1913), in cui fonda la fenomenologia pura (purificata
dall’atteggiamento naturale) sul concetto di epoché, cioè la
sospensione del giudizio sull’esistenza di un mondo
esterno: assume così un indirizzo idealista.
Husserl e la fenomenologia
• Il metodo fenomenologico
• Le critiche allo psicologismo e i limiti del primo
sviluppo della fenomenologia
• La svolta delle Idee per una fenomenologia pura:
la riduzione fenomenologica
• L’intenzionalità
• Il soggetto e l’intersoggettività
• Intuizione eidetica e ontologie regionali
• La crisi delle scienze europee
Heidegger
• H. è influenzato dalla fenomenologia husserliana, senza
accettare il metodo della riduzione fenomenologica. Il
problema attorno a cui ruota la sua riflessione è quello
dell’essere. In Essere e tempo, H. affronta la ricerca
sull’essere attraverso il metodo dell’analitica esistenziale:
interroga l’Esserci, l’uomo, rispetto al suo aver-da-essere.
L’Esserci è un essere-nel-mondo, si scopre gettato nel
mondo, si rivela come un in-essere, un essere presso le
cose, che si prende cura di esse, è inoltre un con-essere,
cioè ha cura degli altri, oppure si pone inautenticamente
nel Si impersonale
• In seguito opererà una svolta: lasciata l’analitica
esistenziale, si occuperà del problema dell’essere attraverso
la discussione di temi come la verità, la tecnica, il linguaggio
Heidegger
•
•
•
•
Heidegger e la fenomenologia
Il problema del senso dell’essere
Dopo Essere e tempo (la svolta)
L’ermeneutica
L’esistenzialismo
• Caratteri generali
• Esistenzialismo tedesco (Heidegger, Jaspers)
• Esistenzialismo francese (Sartre, Camus,
Merleau-Ponty, Marcel)
• Esistenzialismo italiano (Abbagnano,
Pareyson)
• La filosofia marxista nel Novecento (marxisti
revisionisti e ortodossi)
• La scuola di Francoforte (Horkheimer, Adorno,
Marcuse, Fromm)
• La filosofia cristiana nel Novecento (Mounier e
il personalismo; Maritain e il neotomismo)
• La teologia nel Novecento (Bonhoeffer)
• Il postmoderno (il pensiero debole di Vattimo;
la decostruzione di Derridda; Rotry e la
postfilosofia)
Scarica

Novecento