RESPONSABILE SCIENTIFICO
G. Sganga - Istituto Clinica Chirurgica UCSC
RELATORI
M. Antonelli
Istituto di Anestesia e Rianimazione UCSC
A. Cina
Istituto di Radiologia UCSC
S. Colizza
Dipartimento di Chirurgia,
Ospedale Fatebenefratelli Roma
OBIETTIVO FORMATIVO N. 2
LINEE GUIDA - PROTOCOLLI - PROCEDURE
Il corso è rivolto a 70 Medici Chirurghi con le seguenti specializzazioni:
•Chirurgia generale
•Chirurgia toracica
•Chirurgia vascolare
•Anestesia e rianimazione
•Malattie infettive
Sono stati assegnati al corso 11 crediti ECM.
INFEZIONI
FUNGINE
IN CHIRURGIA
19-20 Giugno 2015
Aula 616 (6° piano)
Policlinico Universitario Agostino Gemelli
Istituto di clinica chirurgica
M. Falcone
Malattie Infettive, Università La Sapienza
M. Fantoni
Istituto Malattie Infettive, UCSC
A. Novelli
Dipartimento Scienze della Salute,
Università Firenze
M. Sanguinetti
Istituto di Microbiologia UCSC
G. Sganga
Istituto Clinica Chirurgica UCSC
M. Tumbarello
Istituto Malattie Infettive, UCSC
PROVIDER 2463
Università Cattolica del Sacro Cuore
Tel. +39 06.30154297
Fax. +39 06.3051732
e-mail: [email protected]
AGENZIA DI LOGISTICA
Giulia Benedetto | Pfizer Program Management Team
CWT Meeting & Events, Italy
phone +39 055 09491672
Mob. +39 342 5142118 | Fax +39 055 4367299
Via Panciatichi 38/5 | 50127 Firenze | Italia
[email protected]
www.cwt-meetings-events.it
Con il contributo non condizionante di
SEPSI
CHIRURGIA
VENERDÌ 19 GIUGNO
13.00 – 14.00 LUNCH
di benvenuto
SABATO 20 GIUGNO
Coordinatore: G. Sganga
e drenaggio percutaneo
nelle sepsi intra-addominali
A. Cina
Istituto di Radiologia,
Università Cattolica Roma
09.00 - 09.30Imaging
Coordinatore:G. Sganga
14.00 - 16.00
16.00 - 17.30
17.30 - 18.00
18.00 - 18.30
Workshop di apertura
S. Colizza
Dipartimento di Chirurgia,
Ospedale Fatebenefratelli Roma
G. Sganga
Istituto Clinica Chirurgica,
Università Cattolica Roma
Infezioni intra-addominali
complicate: overview
G. Sganga
Istituto Clinica Chirurgica,
Università Cattolica Roma
Il paziente chirurgico complicato
in Terapia Intensiva
M. Antonelli
Istituto di Anestesia e Rianimazione,
Università Cattolica Roma
Epidemiologia, fattori di rischio
e scores per infezioni fungine
M. Tumbarello
Istituto Malattie Infettive,
Università Cattolica Roma
La Microbiologia nella diagnosi
e controllo delle infezioni fungine
M. Sanguinetti
Istituto Microbiologia,
Università Cattolica Roma
DINNER
18.30 - 19.00
09.30 - 10.00 Infezioni
intra-addominali
e candidiasi invasiva
M. Falcone
Malattie Infettive,
Università La Sapienza Roma
La Farmacologia nella scelta
terapeutica
A. Novelli
Dipartimento Scienze della Salute,
Università Firenze
10.30 - 11.00
BREAK
11.00 - 11.30
Terapia empirica e linee guida al
letto del malato
M. Fantoni
Istituto Malattie Infettive,
Università Cattolica Roma
10.00 - 10.30
11.30 - 13.30
Workshop di chiusura
S. Colizza
Dipartimento di Chirurgia,
Ospedale Fatebenefratelli Roma
G. Sganga
Istituto Clinica Chirurgica,
Università Cattolica Roma
13.30 - 14.00
Echinicandine in chirurgia e Take
Home message
G. Sganga
Istituto Clinica Chirurgica,
Università Cattolica Roma
14.00 - 15.00LUNCH
RAZIONALE SCIENTIFICO
I progressi tecnologici e farmacologici nelle cure
post-operatorie nei pazienti chirurgici complicati
hanno contribuito a ridurre la mortalità, ma hanno
aumentato il numero dei pazienti chirurgici critici a
rischio di colonizzazioni o infezioni fungine invasive
profonde. L’uso di cateteri intravascolari e non, la
nutrizione artificiale, gli antibiotici, la ventilazione
meccanica, l’emodialisi, le relaparotomie e tanti altri fattori contribuiscono ad aumentare tale rischio.
Sebbene Candida albicans rimanga la specie più
comunemente osservata nelle candidiasi invasive
nel paziente chirurgico, recentemente si è assistito ad un incremento delle Candide non albicans,
spesso associato all’estensione della profilassi con
fluconazolo anche in questa categoria di pazienti.
La diagnosi precoce di candidiasi è resa difficile
dalla mancanza di segni clinici specifici e ancora
dalla difficoltà di una diagnosi microbiologica immediata. Proprio per questo è assai importante riconoscere i pazienti ad alto rischio per questa malattia e iniziare una appropriate terapia il più presto
possibile. Numerosi studi, infatti, hanno inequivocabilmente dimostrato che un ritardo nell’inizio della
terapia aumenta la mortalità. E ancora, nei pazienti
con candidemia, una terapia antifungina inadeguata contribuisce fatalmente all’outcome sfavorevole.
Le attuali linee guida internazionali e italiane raccomandano l’uso di una echinocandina come terapia iniziale in caso di candidiasi invasive provata o
anche solo sospetta nei pazienti non neutropenici
a rischio, in condizioni cliniche moderatamente gravi e ancor più in quelli molto gravi o con instabilità emodinamica e a maggior ragione nei pazienti
che hanno ricevuto una recente terapia con azoli.
Dopo l’iniziale terapia con echinocandina, nei casi
sensibili, è appropriato effettuare una transizione
(“de-escalation”) a fluconazolo.
Lo scopo di questo Meeting è di affrontare le infezioni invasive da Candida nei pazienti chirurgici, di
sensibilizzare noi chirurghi a questa problematica e
di facilitare l’interazione e la cooperazione con tutti
gli specialisti che ruotano nella diagnosi e cura di
tale malattia dotata ancora di elevate morbilità e
mortalità.
Gabriele Sganga
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infezioni fungine in chirurgia - Università Cattolica del Sacro Cuore